Incontri. La Corte costituzionale "incontra" i vari mondi della cultura - Massimo Cacciari e Daria de Pretis. L'Università

La
Ma credo che vi siano pochi problemi più urgenti da affrontare in questo Paese
Di quelli che riguardano l'assetto del
Nella ricerca e quindi dell'università e quindi dei problemi conseguenti ai processi innovativi
Che dovrebbero riguardare non soltanto i nostri settori produttivi ma tutta la pubblica amministrazione
Quindi l'attenzione ai problemi dell'organizzazione della ricerca e dell'università
Io credo che dovrebbe adesso al centro di tutte le istituzioni italiane e quindi anche riguardare per certi versi l'attività della corte
Per affrontare adeguatamente questi problemi mostrano una precondizione
Per essere affrontati come si deve cioè possibile
Che si funzionino università ricerca
Soltanto se è garantita all'interno di queste strutture
Una piena libertà
Di ricerca e una forte competizione Halloween terzo a
Senza competizione all'interno delle strutture di ricerche universitarie
E senza una piena libertà una vera autonomia
Al loro interno credo che sia impossibile perseguire quel fine di potenziamento della ricerca e perciò dell'innovazione in generale di cui tutti parlano
E senza che nei consegua alcun atto pratico da anni e anni a questa parte dato a parte credo che questi concetti di autonomia e di responsabilità
Siano anche al centro del del significato del valore della nostra carta costituzionale
Anche se non mi pare che in essa si parli esplicitamente di sussidiarietà e del principio di sussidiarietà evidente che la carta è informata da questi principi
Di autonomia irresponsabilità e di sussidiarietà ebbene credo che vada fermato con grande forza con grande energia con grande rigore e questi principi sono assolutamente negati
Nell'ordinamento concreto del nostro gli enti di ricerca delle nostre università assolutamente semplicemente negati
Non non rispettati soltanto ma esplicitamente negati
è imposto in questo Paese una totale uniformità
Nell'offerta didattica perché di fatto anche attraverso l'ultime riforme niente
I paletti che sono imposti alla autonomia di ogni sede universitaria all'offerta didattica sono tali da impedire l'esercizio di una concreta effettiva autonomia
E poi vi è una burocratizzazione totale appunto nel reclutamento del corpo docente senza di cui appunto è impossibile forma scuole è impossibile organizzare una ricerca adeguate che sempre nel mondo si sviluppa attraverso la formazione di scuole
E si intende di fatto può all'annullamento di ogni
Criterio effettivamente meritocratico
Esistono all'interno di questo sistema delle forme di controllo
Prive di ogni trasparenza
Organismi di controllo che sono di nomina sostanzialmente ministeriale mi criteri di queste nomine sono assolutamente illeggibili
E queste organismi di controllo queste commissioni che devono controllare sul funzionamento delle sedi universitarie controllare della loro coerenza con queste impostazioni centralistiche
Che dominarono i criteri di reclutamento e nei criteri dell'offerta dell'offerta didattica queste commissioni sono anche chiamate
A valutare il rendimento delle diverse sedi
E a stabilire dei criteri per quanto riguarda il valore dei titoli
Che LSD presentano e diversi candidati al ruolo di ricercatori presente o no anche quelli in base ai criteri del tutto arbitrari
Cioè commissioni ministeriali politiche da qui nomina ripeto non rispetta alcun criterio di trasparenza e che hanno un potere eccezionale
Perché possono determinare l'ammontare dei finanziamenti alle diverse sedi il il valore di queste sedi stessi nella graduatoria tra queste diverse sedi e anche
Determinare il valore dei titoli che i candidati
Ai diversi concorsi presentano come perché queste commissioni determinò anche in base ai più misteriosi e assoluto i criteri il valore di questa o quella rivista di questa o quella casa editrice
La tutto ciò a me pare semplicemente anticostituzionale
E quindi chiedo
A chi se ne intende evidentemente infinitamente di più di me quale coerenza di possa essere tra l'organizzazione dell'università
Senza distico burocratica
Fare con abile fosse alcune il dell'Unione Sovietica d'una volta e con un ruolo decisivo all'interno di commissioni
Che svolgono il ruolo che ho prima ricordato quale coerenza del possesso tra tutto questo i valori come si usa dire della nostra carta costituzionale
A mio avviso ci troviamo di fronte ad una situazione
Assolutamente anticostituzionale ma questo forse sarebbe il meno allora situazioni che impedisce un'effettiva competizione tra le sedi
Un'effettiva autonomia nell'offerta didattica che conseguente all'autonomia tra le diverse sedi e una agire Kia di titoli che sfugge ad ogni effettiva poi li verifica meritocratica
Come avviene in tutti gli altri Paesi del mondo dove la qualità dei titoli non dipende da una commissione ministeriale che stabilisce il valore della sua rivista o il valore della tua casa editrice sono criteri che vengono stabiliti dalla comunità scientifica attraverso il suo stesso operare mi sono spesso concreto operare
Il suo stesso concreto manifestarsi tutti sanno che funziona così da noi non funziona così e quindi credo che sarebbe una materia sulla quale sarebbe interessante giudizio di merito semplicemente anche di post Petipa da parte della corte
Sono convinto che una una espressione di questo genere
è molto atteso e sarebbe molto apprezzata dall'intera comunità scientifica italiana che tra la sua grande maggioranza non appartiene a questi giochi
Ministeriale burocratico accademici che finora caratterizzano la nostra università pesantemente è la condizione pesantemente
Sono buoni non si osa atteggia di una risposta in merito di un giudizio su questa mia non certo personale posizione
Mi pare che nel suo appassionato intervento il professor Cacciari sollevi tre ordini di problemi chiaramente connesse è quello della mancanza di autonomia
Parla di burocratizzazione di ingerenza da parte del ministero
Di possibilità di discostarsi da quei sentieri che sono tracciati a livello centrale poi parla di mancanza di vera competizione fra gli atenei
E infine tratta di quelle che chiama alla insensatezza e l'illegittimità della valutazione sia degli atenei che dei ricercatori da parte degli organi centrali
Allora autonomia prima di
E non c'è dubbio che la mancanza di autonomia a caratterizzato per molto tempo il sistema universitario italiano con la riforma del due mila dieci si è cercato di introdurre regole di autonomia e di concorrenza fra le università
Anche attraverso un nuovo sistema di finanziamento che fra l'altro comporta la valutazione dei risultati prodotti
Però bisogna ricordare che questa operazione si è innestata su un sistema il sistema universitario italiano
Che è come quello di altri Paesi europei continentali
Non nasce in vista della competizione fra le sedi ma nasce per soddisfare la domanda di formazione universitaria da parte dei territori
Quindi ogni grande città subito dopo l'Unità
Ha ritenuto di doversi dare un'università e poi nel corso del Novecento anche quasi ogni capoluogo di provincia ha ritenuto di doverne avevi una la cosa aveva una sua logica in un Paese come il nostro lungo nel fare le distanze sono grandi
E i soldi per l'edilizia universitaria per le borse di studio pochi poi l'esplosione del numero degli iscritti l'aumento della mobilità il fatto che la competizione è globale non solo italiana
Hanno posto effettivamente il problema della concorrenza fra le università
E probabilmente c'è stata anche una maggiore consapevolezza dei principi costituzionali e una maggiore volontà di prendermi sul serio
Compreso il principio del merito concorrenza merito sono poi un altro modo per esprimere la volontà di migliorare di fare bene
Concorrenza fra atenei dunque
A quale concorrenza quale concorrenza è possibile in un sistema nel quale la gran parte dei finanziamenti arriva ancora dallo Stato attraverso il fondo di finanziamento ordinario quello che in gergo si chiama FFO
L'impegno del legislatore è stato quello di dosare i finanziamenti di premiare in buoni e punire i cattivi semplificando e qui cominciamo col dire che
Se in un'ottica di mercato questo è senz'altro giusto cioè si investe dove l'investimento paga in un'ottica costituzionale bisogna tenere conto anche di altro
La Costituzione impone di prendere atto delle diseguaglianze di fatto e impegna la Repubblica a rimuoverle
E a rimuovere gli ostacoli a una vera uguaglianza perché è chiaro che disinvestire lì dove c'è maggiore sofferenza significa aumentare la sofferenza
Significa depauperare per esempio le sedi decentrate più povere tempo operare il Mezzogiorno probabilmente ma se l'idea è quella di mettere in concorrenza agli atenei
Per invogliarli a fare bene alcune cose e non altre per esempio o a chiamare i docenti migliori o a star bene la didattica allora bisogna valutarli questi atenei e la valutazione non può non spettare a chi era un da la gran parte dei finanziamenti
E qui credo che sia difficilmente contestabile la legittimità della verifica
Ma verificate di arresto sarebbe opportuna se non altro perché il contribuente vuole poi sapere se i suoi soldi sono spesi bene o male
E del resto si fa così anche all'estero dove c'è un sistema universitario statale OPA c'è il modo con cui questa valutazione avviene in modo che non sappiamo nel nostro sistema prevede l'istituzione di un'agenzia nazionale l'Amburgo la fissazione di parametri
La previsione di costi standard di regole anche molto dettagliate di criteri e attualmente tutto può essere oggetto di discussione sul piano della bontà delle soluzioni adottate delle scelte politiche fatte della coerenza con i valori costituzionali e questo controllo può arrivare anche davanti alla Corte costituzionale che si deve occupare se viene chiamata in gioco delle norme che prevedono le modalità di controllo
E la Corte è chiamata a a controllare sotto il profilo della loro coerenza con i principi costituzionali con il principio di ragionevolezza naturalmente con la stessa coerenza intrinseca rispetto agli obiettivi fissati
E così via Lacorte quando è stata coinvolta non si è sottratta questo controllo
Per esempio in una sentenza del due mila e diciassette ha dichiarato incostituzionale la normativa sui costi standard
Il criterio sulla base del quale il superamento del precedente criterio della spesa storica si calcolano i finanziamenti da erogare ai singoli atenei
La dichiarata incostituzionale per un aspetto formale attinente al rapporto fra legge delega decreto delegato ma in ogni caso a eliminato quella norma
C'è poi il tema del reclutamento come si scelgono i professori come si valuta la loro ricerca
è ogni sistema statale di ricerca si misura con questo tema
E il nostro legislatore ha cercato di introdurre per la prima volta nel due mila dieci sistemi di valutazione
Naturalmente non entro nel merito di questi Criterium perché non è mio compito e perché si tratta di criteri che potrebbero arrivare al vaglio della Corte
Osservo solo che se il sistema statale è difficile pensare chi se non lo Stato dovrebbe controllare
Che poi il sistema di valutazione presenti i punti critici possibile
Ci sono meccanismi che sono molto discusse nella comunità scientifica per esempio le fasce delle riviste le fasce delle case editrici
La minuziosità con cui si individuano i parametri di riferimento certo forse si potrebbe fidarsi di più del giudizio dei pari
Evitando di creare gabbie del genere ma insomma qui si tratta di modalità concrete nelle quali non posso entrambi
In conclusione l'autonomia che lo Stato concede fasulla non so certo sappiamo benissimo e sono anch'io avendo fatto il rettore di un'università di medie dimensioni che stava sempre in cima alla lista degli atenei virtuosi
Sappiamo benissimo che l'Elenco degli adempimenti è sempre più lungo
Che la burocrazia e soffocante che i settori scientifico disciplinari sono una gabbia insopportabile che se voglio inserire un insegnamento che non è contemplato negli ordinamenti devo lavorare
Per anni al mio orrore perché questo mi venga concesso è questo il prezzo che si deve pagare per un sistema tutto statale universitario è possibile migliorare che cosa può fare la corte ma la concorrenza vera l'abolizione della valutazione centralizzata la sburocratizzazione
Sono tutte cose molto belle che probabilmente gli atenei più forti gli studiosi più forti sotto scriverebbero subito
Solo che mi pare che il sistema universitario se resta con me non consente di ottenere questi risultati radicali
Si può cercare di migliorare con interventi che correggano le storture e progressivamente migliorino il sistema di valutazione si potrebbe cominciare con l'abolizione di meccanismi più discutibili e più defatiganti
Insomma è immaginabile un lavoro progressivo e paziente di revisione magari copiando da esperienze più virtuose
E che cosa può fare la corte ma
Quando le vengono sottoposte disposizioni delle quali un giudice dubita della costituzionalità la Corte l'esamina alla luce dei principi costituzionali e anch'essa necessariamente Bilancia
I vari principi costituzionali che vengono in gioco
Qualche mese fa siamo stati chiamati a giudicare di una norma che riserva ai nuovi ricercatori cioè quelli a tempo determinato previsti dalla legge di riforma del due mila dieci
Un certo meccanismo di accesso diretto alla posizione di professore associato e nonna estende invece la norma anche ai vecchi ricercatori a tempo indeterminato questo stesso meccanismo
La corte ha giudicato non il ragionevole il bilanciamento operato dal legislatore che ha contemperato l'interesse dei ricercatori a tempo indeterminato
Che comunque dispongono in via transitoria di un canale di accesso riservato alla posizione di professore associato
E con interessa e delle università a operare autonomamente le proprie scelte di reclutamento del personale
Insomma qui come in altri ambiti quasi in tutti vorrei dire gli interessi in gioco sono molti e vari
Possono avere Rumble portata diversa ma di tutti occorre tenere conto e tutti vanno bilanciati in ragione del loro peso
Quindi i valori di autonomia di libertà di responsabilità poi di obiettivi nei quali si intende realizzare il loro perseguimento
Il pregresso la storia i suoi condizionamenti fatto che ci sono persone che già lavorano in questo settore hanno diritti aspirazioni aspettativa la limitatezza delle risorse che incombe su tutte le funzioni pubbliche
Il principio del merito ma anche quello dell'uguaglianza sostanziale con tutto ciò che questo implica in termini di superamento degli ostacoli di fatto a una vera uguaglianza
Ecco la corte lavora così quando deve valutare la costituzionalità delle scelte legislative
Anche in questa materia che come giustamente sottolinea il professor Cacciari
Dovrebbe restare al centro dell'attenzione di tutte le istituzioni