L'esperienza dell'azionariato diffuso nella carta stampata; la crisi del quotidiano "Il Giorno"; l'attuale dibattito sulla formazione di un "terzo polo tv"; la proposta di referedum per l'abolizione della Legge Mammì; l'azionariato diffuso potrebbe essere una forma di gestione dell'informazione radiotelevisiva ?; le inizative per la "salvezza" di Italia Radio

Radio radicale sfoggio de la Stampa si sta parlando di azionariato diffuso dei giornali parliamo con Claudio Fracassi direttore di
La settimanale avvenimenti Fracassi l'esperienza felice di questi giorni della voce in qualche modo esportabile rapportate ad altre testate ad esempio su
Ma noi in qualche misura abbiamo proceduto alla voce perché
Avvenimenti è stato il primo giornale in assoluto in Italia che ha sperimentato l'azionariato popolare
Ho sentito che la voce a più di alcune centinaia di lettori che si sono fatti azionisti avvenimenti nel corso della sua esperienza ha ormai più di sette mila azionisti lettrici e lettori che hanno acquistato quote di capitale
Anzi l'intero capitale sociale e distribuito tra lettrici e lettori credo che questa di avvenimenti sia l'unica esperienza del genere in Italia io ci credo molto non solo perché a noi
è riuscita ma perché io credo che il prodotto editoriale il giornale la radio la tv
Non siano prodotti come gli altri c'è un rapporto con il lettore che è molto più stretto è una scelta che si ripete ogni mattina ogni giorno chiedergli di diventare compartecipe dell'impresa
è qualcosa che può affascinare questa è la nostra esperienza d'avvenimenti almeno questa non per un'esperienza che mi pare di capire può essere
Portata afferisce a positiva soluzione sulla pallonetto in cui si ha un rapporto molto stretto con gli elettori e pure in un momento come questo la stampa italiana particolarmente i quotidiani ed un grande sceglie di restare ci sono nuove testate
Praticamente ogni mese ce ne una nuova la domanda specifica a fronte di testato nuove tedesco ovviamente ce ne sono altre che entrano in crisi
Mi viene in mente il giorno ma se ne potrebbero citare a a suo giudizio l'azionariato diffuso può essere uno strumento di salvezza di questa estate Paese Sera
Ma le testate che entrano in crisi in genere entrò in crisi per motivi che sono molto radicati e molto e molto antichi
Io credo nell'azionariato diffuso soprattutto per le nuove testate che abbiano una un legame stretto con la gente per quanto riguarda il giorno il giorno attraversa un periodo di difficoltà da molti anni io credo che sia una assurdo che lo Stato detenga
Detenga in proprietà un organo di informazione
Come penso che sia anche sbagliato che organi di informazione facciano giornali facciano direttamente capo a partiti politici comunque non mi sembra che sia questa l'editoria del futuro
L'editoria del futuro è una editoria in cui e della gente che ne usufruisce che su fu perché usufruisce dei mezzi d'informazione sempre più presente
Esperienza della voce l'esperienza di avvenimenti altre esperienze come manifesto per esempio io credo che se il giorno verrà privatizzato come dovrà essere e a quel punto verificheremo che miss
Tiene fu radicamento una sua ha una sua forza
E te ne parliamo di carta stampata nel dibattere molto serrato anche su un'altra fonte sull'altra faccia del mondo dove teneva informazione ovvero le televisioni in questo momento si parla molto di terzo polo fantomatico del soldato qual è la sua opinione su questo terzo
Ma io
Non sono molto attratto da questo dibattito che è un dibattito molto tra addetti ai lavori hanno lanciato persone rispettabili come Santoro
Mentana Costanzo ma insomma io credo che finché non scendono in campo coloro che della televisione fanno uso nel senso che la vedono questo dibattito rimane un piccolo dibattito
Io credo che il problema non sia il terzo polo il problema sia il quarto il quinto il sesto e il settimo cioè credo che bisogna andare in Italia ad una differenziazione dell'offerta radiofonica i televisiva
Che oggi non c'è e noi come avvenimenti siamo stati tra i promotori del referendum sulla legge Mammì
E credo che sia giusto arrivare ad una situazione in cui un grande soggetto privato non ha più di una rete nazionale
E anche che non ci sia questi intreccio perverso come oggi tra pubblicità e informazione sono questi i due punti del referendum sulla legge Mammì so che esistono sul tappeto altre iniziative referendarie ben vengano io credo che dobbiamo andare ad una vera e propria rivoluzione dell'assetto informativo radiotelevisivo in cui lo spazio decisivo anche per la pubblicità che è un punto fa mentale non sia più un monopolizzato da RAI e Fininvest i due grandi colossi ma sia distribuito su più reti nazionali e sulle reti locali
Ecco gli spuntini
Ci sta dando sono molti parliamo un attimo di questo referendum sulla legge Mammì ecco i evidentemente limitare a una la televisione Peroni soggette presente sul mercato comporterebbe la vendita di queste di al preti insomma più questo sia per quanto riguarda la RAI sia per quanto riguarda ovviamente la fine ecco sul giudizio d'a chi dovrebbero essere vendute eventualmente queste reti in eccesso ma io credo
Oggi
Lei mi stava ricordando le numerose iniziative editoriali nel campo giornalistico che sono nate alcune anche molto ricche di mezzo io credo che ci possano essere i capitali per collocare reti televisive
Naturalmente purché essi democratici il mercato pubblicitario perché è chiaro che se uno si compra la rete televisiva e poi si trova davanti al muro del Monopoli istmo pubblicitario a quel punto fallisce quindi le due cose vanno di pari passo
Nello stesso tempo io credo anche in un possibilità di iniziative di public company di capitalismo diffuso di azionariato diffuso
Nel campo della informazione televisiva credo che ci si può provare io credo che ci si può anche riuscire
L'Italia è notorio non esiste un editore puro e diciamo così un modo per per rispondere a questo a quanto stava dicendo
è venuto fuori proprio recentemente in un convegno se tu proprio qui alla Federazione la stampa quello di velina e si diceva che appunto per le per l'acquisto di un grosso film un mondo sopra di fiction straniera non si riparte con il primo passaggio è visivo
Bensì con il secondo quindi il mercato in certo qual modo impone il di possedere almeno due reti televisive altrimenti
La con l'acquisto di un film per esempio sarebbe passivo d'accordo con questa stava già Pippo Baudo Silvio io credo che la discussione su queste
Questioni vada un pochino ampliata io credo che l'attuale offerta televisiva moltissimi film
Relativamente poca informazione che peraltro è cresciuta in alcuni casi negli ultimi tempi
Poca produzione autonoma insomma questo questo assetto televisivo si sia di diciamo proprio di offerta televisiva si è modellato
Su RAI e Fininvest e così come me sono oggi cioè abbiamo abituato la gente ad un certo tipo di offerta televisiva io credo che se cambia l'assetto televisivo cambierà anche l'offerta televisiva probabilmente cambieranno i gusti quello che non si può credo consentire e che l'Italia in questo campo rimanga una sorta di strano animale preistorico insomma anche non esiste più da nessuna parte del mondo come lei ben sa
Tende tornando all'argomento nell'azionariato diffuso ecco può essere questa una forma divi gestire per esempio l'informazione radiotelevisiva
Io credo di sì
Ripeto l'esperienza di avvenimenti ha un'esperienza di menzionata su un settimanale che ha raccolto come azionariato diffuso qualche miliardo adesso stiamo fra l'altro rilanciando l'azionariato per un aumento di capitale
Ci sono state esperienze di azionariato rivolto a soggetti più forti non solo di singoli lettori ma anche piccole imprese come quello della voce
Si parla per la voce di aumento di capitale a quaranta miliardi
Io credo che
Il tentativo va fatto e comunque mi sembra il la più come si può dire la più funzionale della soluzione delle soluzioni
Per evitare che l'informazione diventi un potere così pervasivo e così totali da essere come dire
Pericoloso per la democrazia insomma c'è una possibilità economica di andare ad una democratizzazione dell'informazione secondo me c'è anche una necessità politica e culturali
Un'ultimissima cosa vicenda Italia Radio siete stati molto presenti su questa crisi che sta emittente
Si sono fatte voci tra chi potrebbero essere eventuali acquirenti se parla di una cooperativa dei lavoratori si è parlato fondare una specie di consorteria di tutte le forze progressiste ma se non si è fatto anche alcuni nomi Consoli e per lavori insomma
Cosa c'è di
Che è l'ultima novità ci dice ma io non so esattamente a che punto sta la vicenda di Italia Radio avvenimenti ufficialmente nel senso che abbiamo partecipato a degli incontri pubblici in cui sono stati chiesti gli impegni per salvare Italia Radio avvenimenti ha detto che e sarebbe disponibile ad una combinazione editoriale che naturalmente sia compatibile con il suo status di azienda che investe la maggior parte delle sue risorse nel settimanale avvenimenti comunque non ci tireremo indietro e credo che la questione fondamentale non sia tuttavia quella dell'acquisizione
Della società e degli impianti ma sia quella della gestione che richiede
Forse qualche miliardo all'anno qui c'è il blocco del io lo lo chiamo racchette del mercato pubblicitario che è uno dei nodi della democrazia
Italiana il se non si scioglie questo nodo se non si elimina il racket pubblicitario io credo che per le voci libere sia sempre più difficile
Come dire sopravvivere soprattutto per le voci come quelle radiofoniche televisive che vivono soltanto di pubblicità
Non credo che una soluzione per Italia radio possano venire da una combinazione come dire puramente politica ecco cioè partiti gruppi politici che si mettono d'd'accordo per tenere in vita
La radio penso che si debba andare ad una soluzione economica in cui ci siano soggetti economici sia pure dell'Area di Italia Radio che partecipino e credo che sia io ero qui proprio alla Federazione della Stampa una settimana fa ad un'Assemblea che in Italia Radio ha lanciato c'erano molti ascoltatori che si sono riuniti
Nei club e di Italia Radio e io sentivo dà loro una grande spinta dire
Fate c'era fatecela comparare nel senso consentite degli ascoltatori diventano proprietari io credo che in questo in questo senso l'esperienza di avvenimenti può essere utile
Ringraziamo proprio pagarsi dire