Conferenza stampa con Filippo Grandi (Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in occasione della sua visita in Italia e presso la Santa Sede

Nel
Buongiorno e benvenuti alla conferenza stampa organizzata da una piacere in occasione della visita dell'alto commissario Filippo Grandi in Italia
Siamo qui per questa conferenza stampa organizzata in collaborazione con l'associazione della stampa estera
Che ringraziamo la conferenza stampa e visibile anche sull'account Facebook due nel carcere Italia che sul sito di Repubblica
Oggi sta ascolteremo l'alto commissario che riporterà sulle in corso sugli incontri istituzionali che ha avuto in questi giorni
L'alto commissario incontrerà anche papa Francesco dopo questa conferenza stampa con noi c'è anche il rappresentante per l'Italia la Santa Sede San Marino Chiara Carbonetti
Un nota tecnica
La conferenza stampa dovrà terminare entro le dieci e quindici per impegni successivi dell'alto commissario quindi avremo una introduzione dell'alto commissario che riporterà sulle visite
Condotte avute in questi in questi giorni
E poiché i giornalisti avranno la possibilità di fare le domande potrete visitare la vostra domanda per iscritto nello spazio che vedete
Sulla pagina dello screening dovrete affinché venga accettata la domanda indicare la vostra testata e il nostro nome e cognome e io porrà le domande
E credo che a questo punto possiamo possiamo iniziare grazie grazie a tutti
Grazie Carlotta sono qui anche con
Chiara cari colleghi la nostra rappresentante della rappresentante dove le MH Cher in Italia e vorrei cominciare approfittare di questa occasione pubblica per ringraziare il presidente Mattarella il Presidente del Consiglio Draghi e i ministri che ho visto negli ultimi due giorni e le altre autorità presidenti di Camera e Senato per
Per essere stato ricevuto vertice di tutte le principali istituzioni italiane con grande cordialità Franco da questi miei incontri degli ultimi delle ultime quarantotto ore un senso molto forte consenso molto concreto della
Eccellente collaborazione che esiste fra l'UNHCR e il governo Italia
Faccio un un una piccola nota ma una nota importante ieri mattina sono stato invitato dalla edizione affari esteri se la Camera dei deputati ha un'audizione
Nella quale
A parte naturalmente alcuni differenti apprezzamenti tra una forza politica e l'altra ciononostante o veramente sentito e forse per la prima volta da diversi anni attraverso tutto l'arco delle forze politiche un forte appoggio per il nostro operato
Non solamente operato quindici anni in Europa ma anche l'operato globale della mia organizzazione attraverso il mondo
Voi lo sapete non mi dilungherò su questi su questi elementi ma giusto per ricordarlo noi siamo l'agenzia all'Organizzazione delle nazioni unite per i rifugiati
Ci occupiamo gli ottanta milioni più di ottanta milioni di persone attraverso il mondo rifugiati sfollati richiedenti asilo
Il contesto globale è difficile ve lo immaginate il riso più difficile oggi
Dalla pandemia e dal dall'impatto anche economico e sociale che la pandemia ha soprattutto sulle popolazioni molto vulnerabili in cui noi ci occupiamo
Vorrei anche approfittare di questa occasione per ringraziare il Governo e le istituzioni italiane
Perché nonostante appunto la crisi sanitaria globale che ha colpito l'Italia molto duramente come sappiamo nonostante una pressione migratoria cresciuta
Negli ultimi tempi alle pari ai pari confini marittimi e terrestri per l'Italia ne parlerò
L'accesso al territorio italiano per i richiedenti asilo è stato mantenuto l'accoglienza malgrado i limiti e le difficoltà che che tutti conosciamo
è stata ha continuato a essere caratterizzata da un approccio molto umano e molto responsabili e ringrazio anche soprattutto il governo italiano il ministero degli Esteri
Il quale nonostante la pressione economica la pressione finanziaria dovuta
Alla cresciuta spesa pubblica in relazione alla pandemia anche continuato a mantenere il suo impegno di appoggio finanziario all'Alto commissariato il ministro Di Maio mi ha assicurato ieri che recenti
Diminuzioni di questo aiuto dovuti alla contingenza sanitaria ed economica saranno superate nel passato e questo impegno dell'Italia in supporto alla riorganizzazione
Continua e e ma continua
Vorrei condividere con voi alcune riflessioni su alcuni specifiche e questioni che sono state discusse quattro cinque punti rapidamente
Il primo è che sia l'Italia sia l'UNHCR restano
Attenti alla situazione libica e anche da un certo punto di vista
Preoccupati comunque vigilanti quanto gli sviluppi futuri gli accordi recenti che conoscete gli accordi politici tra i vari gruppi in conflitto in Libia
Sono ragione se volete di un di un cauto ottimismo e forse una parola un po'forte ma certo
Di le aspettative un pochino più positive stanno trecento cento aprono quello che io definirei ecco definito uno spazio di tregua
Che è essenziale utilizzare bene per aiutare la Libia e i cittadini della Libia ad arrivare alle elezioni di dicembre lo speriamo nel modo più costruttivo posti più pacifico
Possibile in questo senso io saluto l'impegno italiano che abbiamo visto tradotto dalla visita del Presidente del Consiglio a Tripoli qualche qualche giorno fa certo in questo contesto il possibile
Almeno temporanea tregua è stabilita un riduzione del della violenza è importante utilizzare questa fase anche per migliorare in Libia la gestione dei flussi migratori
Questione ti primaria importanza per l'Italia ma anche per Wembley H Cerra voi sapete che da anni ormai noi cerchiamo di noi ci battiamo perché la detenzione i rifugiati emigranti sia progressivamente eliminata detenzione che dal punto di vista legale non ha nessun fondamento e cioè ed è importante in questo senso sottolineare alcuni punti che ho discusso in dettaglio con i miei interlocutori nel governo italiano uno garantire una presenza
Più stabile
Più regolare delle Nazioni Unite delle organizzazioni delle Nazioni Unite l'UNHCR anche l'Organizzazione internazionale delle migrazioni l'Unicef e altre organizzazioni delle Nazioni Unite in Libia questa presenza
Per questioni di sicurezza per questioni amministrative a volte per pressioni politiche è sempre stato un po'precaria
E ho chiesto al Governo italiano di aiutarci a intercedere con le nuove autorità libiche che io spero saranno persa questo dialogo perché questa presenza
Diventi più prevedibile e di sostanza è importante anche e io ho ricevuto assicurazioni positivi a questo riguardo che riprendano tutti i dipinti evacuazione dei migranti e rifugiati più vulnerabili dalla Libia evacuazioni dirette
Quindi si evacuazioni dirette in Italia sia evacuazioni attraverso altri Paesi americana africani voi sapete che abbiamo programmi di questo tipo in Niger entro novanta
Evacuazione infatti dall'ogni MT migranti che ritornano volontariamente nei propri Paesi questo tipo di evacuazioni
E stato ridotto considerevolmente durante la fase acuta della pandemia per motivi obiettivi è importante che vengano riprese ne ho avuto l'assicurazione
E in questo contesto anche avuto l'assicurazione faccio una nota a parte che anche i famosi corridoi umanitari
Che l'Italia accettato di gestire insieme a un certo numero di importanti ONG il Sant'Egidio la Tavola Valdese e altre ormeggi che quest'che che siano riprendeva a fare questo tipo di corridoio umanitario soltanto dalla Libia ma anche da altri da altri Paesi bisogna continuare anche a operare in Libia appunto perché i centri di detenzione siano progressivamente chiusi in quelli cosiddetti ufficiali ci sono ancora più di quattro mila detenuti che in cui un quarto circa noi
Riteniamo sono migranti rifugiati e siccome non tutti possono essere evacuati dalla Libia
è importante proprio attraverso questa presenza delle organizzazioni continuare a lavorare per stabilizzare le persone che escono e centri di detenzione perché non diventino vittime di trafficanti
E e di criminali so che c'è stata molta discussione
Anche legata ad alcune dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla questione della guardia costiera delle intercettazioni in mare io quello che vorrei dire che quello che ho gli ho già detto in passato
C'è stato un investimento è chiaro che per motivi molto molto molto evidenti nella carta citazione della guardia costiera perché aumenti le proprie intercettazioni ora tutte le istituzioni di un Paese sono legittimate a fare operazioni nelle proprie acque territoriali io quello che quello che mi preoccupa e che lo stesso investimento non è stato fatto in altre istituzioni libiche quelle preposte a occuparsi delle persone che poi vengono sbarcati in Libia
Ed è per questo che ci preoccupano questi sbarchi in Libia perché le persone che vengono spaccate entrano poi nel circolo vizioso
Di detenzioni abusivi eventualmente nuovi tentativi di traversata i senza nessun senso di umanità senza nessun senso di giustizia ed è per questo che e anche le istituzioni preposte a quella a quel tipo di diretti appoggio ai rifugiati e migranti devono venire egualmente appoggiate e rinforzate dalla comunità internazionale
A questa tematica della Libia è legata alla questione delle traversate degli arrivi e degli sbarchi che evidentemente abbiamo anche sollevato in queste in queste discussioni la nostra posizione ancora una volta rimane la stessa che in passato i salvataggi in mare fare le persone che traversa e non facciamoci illusioni con la buona stagione con la bella stagione con l'estate e chiaro che queste traversate aumenteranno di nuovo
E i salvataggi in mare resta cruciali evitare
Idealmente lo abbiamo detto tante volte questi salvataggi dovrebbero essere il risultato di uno sforzo collettivo dei Paesi europei purtroppo questo non sfugge e quindi i salvataggi sono lasciati parte alla Guardia Costiera italiana in parte alle ONG che riempiono un vuoto importantissimo e su questo vorrei essere molto molto chiaro
Perché ho ascoltato nelle mie Melania interlocuzione con le autorità italiane e con le leggi opinioni molto diverso da una parte da parte del governo una richiesta
Che i salvataggi in mare fatti dalle organizzazioni non governative siano fatti secondo criteri e norme molto rigorosi
Di sicurezza dall'altra la voce dell'ONG che dice questi queste norme di sicurezza questi queste misure sono talmente difficili e complicate da tata da
A mettere in atto che praticamente è una forma di blocco dei nostri salvataggi in mare la nostra posizione e che su questa questione si deve trovare un giusto equilibrio
Da un lato è chiaro che salvataggi in mare devono essere svolti anche don Luigi secondo criteri di sicurezza mi sembra ovvio ma dall'altro non devono esserci richieste eccessive di di di misure da prendere che impediscano questo sforzo essenziale delle ONG per per salvare le persone che che stanno attraversando e soprattutto e soprattutto ripetere quello che ho detto molte volte
Sono completamente in disaccordo con qualsiasi tentativo di penalizzare le ONG per quello che stanno facendo che è un lavoro prezioso e vitale e diciamolo ancora una volta perché ascolto sento parlare ancora di questa equazione
I salvataggi in mare aumentano le traversate non c'è nessuna correlazione statistica fra questi due fra questi due aspetti del fenomeno ci sono stati periodi in cui ci sono stati meno salvataggi in mare e le traversate sono continuate e viceversa
E viceversa quindi i salvataggi in mare non sono un pool fatto non sono un fattore che aumenta le traversate gli arrivi
Ma sono semplicemente salvataggi ma salvataggi di persone che altrimenti perdono ma propriamente un terzo punto che vorrei sottolineare che la pressione migratoria oggi non è in Italia non è soltanto attraverso il Mediterraneo ma purtroppo questo ci preoccupa pretendiamo una pressione migratoria anche alle frontiere terrestri e in particolare alle frontiere io alle frontiere orientale
Ci sono vari fattori per cui la cosiddetta rotta balcanica sta riprendendo anche dal punto di vista delle cifre
Ma uno dei fattori principali e che tutti i Paesi a Monte Verità prima dell'Italia su questa rotta non gestiscono bene
I rifugiati e migranti che percorrono che percorrono la rotta stessa e anzi indie
Sappiamo che in alcuni paesi ci sono incluso alle frontiere esterne dell'Unione Europea ci sono stati non soltanto chiusi e crediti i diritti umani ma ci sono stati i respingimenti
Di una brutalità che non abbiamo visto molto tempo questa è una questione che io ho sollevato ho sollevato anche in sede europea
Questo questo questo insieme di fattori ha fatto sì che più persone arrivano in Italia i numeri restano inferiore rispetto agli arrivi chiamare ma stanno aumentando vanno gestiti l'accoglienza e anche in Italia di queste persone
Anche perché forse un fenomeno più nuovo resta resta piuttosto inadeguata è molto importante
Soprattutto in tutta la regione
Interessata da questi flussi
Nord est nel nord dell'Italia e molto importante investire per un'accoglienza meglio organizzata anche per evitare la crescita il tensioni sociali soprattutto in questo periodo di pandemia con le con le comunità con le comunità di quelle di quelle regioni e soprattutto ancora una volta sulla sulla questione dalla rotta balcanica è chiaro che l'unica risposta non può che essere una risposta europea non può essere una risposta italiana ancora una volta io tengo veramente
Ad appoggiare le istanze del governo italiano che dicono lo possiamo e gli altri Paesi di primo provo primo arrivo in Europa perché non possono essere lasciati soli
A far fronte a questo fenomeno questo mi porta al al punto successivo che è quello che conoscete bene
Del patto su migrazioni asilo proposto qualche mese fa dalla Commissione europea
Gli Stati membri come sapete questa bozza di parto in questo momento soggetta ha negoziato fra gli stati membri e la Commissione europea orario
Questo è una questione per gli stati dell'Europa
La mia organizzazione ascolto un compito di consiglio di di dare opinioni e pareri nel della fase di preparazione del fatto a questo punto il nostro ruolo e di facilitare questo dialogo perché si arrivi a una conclusione positiva e chiaro il patto non è perfetto il patto che è stato proposto non è perfetto
E perché deve accontentare un po'tutti in Europa e quindi inevitabilmente ci sono dei compromessi che fanno fatto sono particolarmente preoccupato non soltanto a partire da questa visita in Italia ma anche tagliamo col col c.t. con altri stati europei al fatto che come tutti sappiamo c'è un c'è una dicotomia di opinioni da una parte soprattutto da parte dei Paesi del Nord un'insistenza perché ci sia nel fatto un'enfasi maggiore sul controllo delle frontiere esterne dell'unione dall'altra da parte dei Paesi che quelle frontiere le gestiscono una richiesta per una maggiore condivisione e solidarietà delle persone che arrivano non soltanto tra parentesi i richiedenti asilo persone che hanno necessità di protezione internazionale anche da tutti gli altri che questi necessità non hanno che probabilmente devono poi essere rimpatriati e che quindi sono casi più complessi da ponga ci deve essere una solidarietà
Su tutti su tutti questi aspetti bisogna trovare un compromesso vi devo dire che nei miei nelle mie conversazioni col ministro degli interni con il ministro degli interni col ministro degli Esteri ho sentito una volontà di di di operare in modo per cui si arrivi a una soluzione
Che trova l'accordo di tutti i Paesi europei sottolineo questo è molto importante e questo è stato il punto che io ho condiviso con tutti gli interlocutori ieri e l'altroieri senza una forma d accordo fra gli stati europei sulla gestione degli arrivi siamo daccapo
Siamo daccapo siamo agli arrivi agli sbarchi o agli arrivi negoziati uno per uno
Quasi persona per persona
Siamo ai drammi politici che questi negoziati lo sappiamo molto bene rischiano di provocare provocheranno senz'altro siamo anche ai drammi umani che questi che questi negoziati infiniti
Vanno a causare ricordiamoci di quanti di quante navi sono stati navigazione nel Mediterraneo per settimane aspettando un accordo fra i Paesi bisogna che questi accordi siano prevedibili siano tre negoziati
Attraverso una qualsiasi forma di accordo perché altrimenti io sono pessimista sulla gestione dell'Europa di queste situazioni
Nel tempo a venire e
Naturalmente sono anche preoccupato perché la mancanza di un accordo comune almeno dell'unione europea
Anche il campo ad altre proposte che abbiamo ascoltato negli ultimi tempi quella per esempio di esternalizzare le procedure di asilo alcuni stati ti dicono noi non vogliamo più che la gente arrivi da voi ecceda Silvio da noi che lo chiedano in altri Paesi in Africa fuori dall'Unione Europea e poi decideremo noi chi viene e chi non viene su questo punto io voglio essere assolutamente chiaro la mia organizzazione custode dei principi per la protezione internazionale dei rifugiati è assolutamente e categoricamente contraria
L'accesso al territorio per chi chiede asilo deve essere
Deve essere garantita poi le procedure possono essere accelerate migliorate resi più efficienti bisogna finalmente affrontare la questione dei rimpatri per chi non è riconosciuto come rifugiato ma detto questo ma questo dell'accesso al territorio
Per me e non è soltanto una questione europea questa è una questione globale deve essere garantita voglio semplicemente conclude concludere con un ultimo punto importante oltre alle autorità italiane ho avuto incontri molto interessanti con organizzazioni di rifugiati che in Italia oggi sono una realtà importante e positiva e costruttiva che dobbiamo utilizzare creduti più e ho anche visitato il Centro Astalli qui a Roma e ho avuto modo di conversare con numerosi rifugiati alcuni dei quali si trovano in Italia da molto tempo incerto è un periodo molto difficile la pandemia
Li ha colpiti duramente come ha colpito le comunità che li accolgono questa è un fatto che bisogna assolutamente sottolineare quello che io credo è importante proprio perché l'Italia continua a raccogliere persone che hanno bisogni di protezione
è di migliorare il l'intervento a favore della loro integrazione soprattutto in queste condizioni difficili
Per loro e per chi li accoglie
Ripeto quindi abbiamo condiviso con il ministro dell'interno ma anche col Presidente della Repubblica molto sensibile a questo tema col presidente del Consiglio il nostro invito a a fare di più per l'integrazione in Italia questa questo è un passo che li facciamo con tutti i Paesi europei ma credo che sia molto importante
Qui da noi e la miopia di azione l'UNHCR e a disposizione sulla base della nostra esperienza in altri Paesi e possiamo aiutare le autorità nazionali ma anche e soprattutto forse le autorità locali la società lavorare con la società civile
Per favorire una maggiore integrazione che si traduce in meno tensioni sociali e quota spazio ovvero contributo dei rifugiati alla società italiana come abbiamo visto molto durante la pandemia e che io credo sia veramente la direzione da seguire grazie
Grazie grazie al commissario abbiamo circa una cinquantina di giornalisti collegati e ci sono già alcune alcune domande mi
Partirei da due domande che riguardano la dubbia
In particolare Eleonora Camilli Redattore sociale ci chiede il riferimento a la recente visita del presidente del consiglio grati
Quando il preside consiglio ha menzionato i salvataggi in mare ringraziato la Libia per essi se possono ritenersi saltate le persone riportate in Libia dalla Guardia costiera libica
L'altra domanda banca Gambardella del foglio
Chiede se la recente scarcerazione delibato trafficanti di esseri umani Pisacreta e che il segnale mandato dal nuovo governo libico rischi di abbassare le aspettative sul rispetto dei diritti umani
Rispondo subito
Grazie ringrazio giornalisti saluto le nuove Camilli
Ora previo parere sulla questione dalla guardia costiera libica
Sono salvataggio meno perché salvataggi sono salvataggio diciamo questo al di là di ogni altra considerazione se una persona è in pericolo e viene e viene e viene recuperate salvata e è una forma di salvataggio
Se fatta correttamente il mio problema che si si salda per ributtare le versioni in un circolo in un ciclo
Vizioso e violento di abuso detenzione e a volte peggiore a volte
Tortura
E anche morte è chiaro che questo salvataggio non è al riguardo
Ed è per questo che noi ci siamo sempre opposti agli AIR riservarci in Libia perché riteniamo che la lite da questo punto di vista non sia non non non offra porti sicuri e per questo però secondo me quello che è importante e insistere e certo
Guardare la questione dei salvataggi in mare soprattutto quelli fuori dalle acque costiere libiche ma direi che è molto importante continuare ad adoperarsi perché questo ciclo di abusi venga spezzata
Venga spezzato soprattutto attraverso la fine delle detenzioni abusive è un compito titanico io ve lo dico perché anche se abbiamo fatto progressi recentemente forse un po'meno sulla riduzione dei detenuti nei centri di detenzione controllati dell'autorità ci sono poi tutti gli altri centri
Grandi piccoli formali più che altro informali su cui abbiamo molto mi in cui abbiamo molto meno accesso su cui abbiamo meno controllo e questo mi porta alla seconda domanda
La domanda del foglio che mi sembra importante a io non mi pronuncio sui procedimenti giuridici Fatih dal Governo Libico questo esula dalle mie competenze ma credito che sia molto importante
Chiedo al nuovo nuova amministrazione libica
Dia dei segnali forti e più forti riguardo al al al al all'azione per bloccare
La crimini da la criminalità organizzata in Libia che lo sappiamo è il maggiore agente di di abuso e Ithil sfruttamento immigrati e rifugiati e quindi certo
Lo dico
Lo dico
Molto apertamente questa scarcerazione ci preoccupa in quanto non dava segnali in questo senso noi speriamo che l'amministrazione sia seria riguardo l'azione contro criminali e i trafficanti e che la comunità internazionale
Nell'interesse proprio di una stabilità della Libia e dei flussi migratori ripeto abbiamo una finestra di tregua per qualche mese per farlo includa anche la richiesta che ci sia una maggiorazione
Il controllo di queste forme di abuso
Grazie abbiamo ancora tra domande al momento due Gianmarco Bernardo assunto di agenzia nuova che riguarda la situazione del Tigrai il Consiglio di sicurezza dell'ONU non si è riunito la notte scorsa per discutere la situazione nel Tigrai quali assistere che alla luce delle bellici denunce di violenze stupri di massa quali passi credo debbano essere compiuti concretamente per arginare la crisi
E la seconda domanda riguarda invece la situazione umanitari Mozambico
Dunque grazie di queste domande perché non ho potuto sollevare tutti punti nella mia introduzione ma ho discusso
Abbastanza in maniera abbastanza estesa della situazione in Etiopia con delle autorità italiane soprattutto col presidente del Consiglio e con il ministro degli esteri li ho trovati molto ricettivi su questo punto visto anch'i legami storici dell'Italia quella regione importanza strategica del Corno d'Africa non solo per l'Italia ma anche per loro particolare
Direi che la situazione secondo me è la seguente c'è stata una scelta precisa da parte del governo federale chi opera e cioè di intervenire militarmente su questo io non mi pronuncio perché è una scelta è una scelta del governo
In base a una sua valutazione dei rischi che correva in questi in quel momento nel momento dell'intervento
Purtroppo però questa scelta militare ha avuto delle conseguenze secondo me molto preoccupati che tra l'altro sono state sottolineate ieri nel dibattito al Consiglio di sicurezza anche dai miei colleghi delle Nazioni Unite
Prima di tutto
Un un un'impennata nelle violazioni dei diritti umani
Gravissime violazioni dei diritti umani che sono state e che continuano anche se forse un po'meno ai essere perpetrate nella regione del Tigrai soprattutto dalle milizie
Irregolari in parte anche dalle forze e voi lo sapete dalle forze eritrei che si trovano sul territorio
Dell'Etiopia non sono ancora state ritirate queste forze nonostante abbiamo abbiamo salutato positivamente l'annuncio del primo ministro etiope che queste forze si sarebbero richiama quindi violazioni di diritti umani una crisi umanitaria che purtroppo continua ad aumentare
Trecentocinquanta mila persone sfollate interne al all'interno della regione del Tigrai voi sapete che anche l'UNHCR particolarmente impegnato insultano alla frontiera del Tigrai la frontiera dell'Etiopia
Ci sono circa cinquantaquattro cinquantacinque mila rifugiati che sono venuti dal dal Tigrai abbiamo anche la questione complessa dei rifugiati eritrei che si trovavano del Tigrai prima di questa offensiva in quattro campi due dei quali lo sappiamo abbiamo finalmente avuto accesso sono stati distrutti nell'offensiva
Il quei venti mila circa eritrei che si trovavano in questi due campi noi sappiamo dove si trovano circa la metà di queste persone gli altri sono ancora dispersi non abbiamo ancora avuto accesso a queste persone quindi le cose da fare per rispondere concretamente alla domanda su Mutu
Continuare ad ampliare l'accesso delle organizzazioni umanitarie a tutte le zone del Tigrai che sono colpite da questa crisi l'accesso ai migliora
E migliorato negli ultimi tempi io lo sapete ho visitato vecchio che alla fine di gennaio principio di febbraio dall'ora quando non avevano accesso
Abbiamo avuto molto più accesso anche a me che l Shire sciamano anche anche zone che erano completamente of l'inizio
In quell'epoca quindi questo fa salutato positivamente ma questo accesso va esteso ulteriormente perché la crisi è forte
Secondo sulle violazioni dei diritti umani c'è un impegno preciso da parte delle autorità dell'Etiopia per condurre delle investigazioni
Imparziali ed indipendenti su quello che è successo e quelli penso che sia importante incoraggiare l'Etiopia a a a mettere in atto
Questo impegno e poi io credo e questo per il futuro che sia molto importante
Che che che il Governo etiope
Tenda una mano alle comunità che hanno avuto che succhiano punto d'impatto più negativo alle comunità del Tigrai che ci sia opera di riconciliazione tra le varie comunità all'Etiopia è un Paese grande cento milioni di abitanti
Fragile con molte etnie e quindi una un un una frammentazione ulteriore sarebbe molto rischiosa anche per il progetto riformatore il progetto unitario del primo ministro che naturalmente rimane un progetto molto positivo quindi
Questo è un è un fatto importante fanno anche ridotte le tensioni
Con il Sudan e Nazioni Unite si stanno adoperando su su questo fronte importante e quello che francamente ci preoccupa molto e il fatto che questo conflitto che continua che continua a non è finito
Purtroppo ossa perpetuarsi possa diventare uno di quei lunghi conflitti che in quella regione specifica del Corno d'Africa hanno da sempre generato sofferenza per i civili e problemi umanitari difficilmente trattabili
Pone domande riguardano situazioni magari mi scuso ho dimenticato in Mozambico e anche una Regione che ci preoccupa
Le dinamiche in Mozambico sono simili e qui ne approfitto per citare un'altra regione molto importante che è stata anche oggetto di discussioni
Ieri qui a Roma incessante ci sono alcune dinamiche simili cioè governi relativamente fragili
Una situazione pregressa e direi quasi strutturale di sottosviluppo non parlo solo della povertà ma anche dell'istruzione per esempio
In un incremento dell'impatto dei cambiamenti climatici
Inondazioni siccità e variazioni sul tema
E quindi la creazione di uno spazio favorevole alla crescita di gruppi terroristici che si innestano in questa situazione e
Fanno conducono azioni militare vere e proprie antiviolenza estrema
Io non sono stato recentemente in Mozambico ma alcuni miei colleghi ho mandato una delegazione di alcuni miei colleghi qualche giorno fa sono tornati con esprimendo molta preoccupazione per la situazione dei civili
Settecento mila persone sfollate negli ultimi mesi
Questo punto parallelo la situazione del sane dove è molto simile dove noi oggi annoveriamo tre milioni di persone tra rifugiati e sfollati sulla zona anche più vasto
Quindi la priorità numero uno azione umanitaria con più risorse e versare e in Mozambico numero due incoraggiare il Governo a a fare un'azione che sia militare perché certo ci sono aspetti di sicurezza ma non solo perché se c'è soltanto una risposta
Improntata alla sicurezza focalizzata sul controllo militare
Non si fanno quegli investimenti in le istruzioni in sviluppo in riduzione della povertà che sono indispensabili per evitare che il problema si ripresenti dopo qualche mese dopo qualche anno
Quindi da questo punto di vista anche un'azione più concertata della comunità internazionale di RAI in particolare dell'Unione Europea che ha un'attenzione speciale per l'Africa perché questo questa tutte operazioni sicurezza e sviluppo sia coerente e sia supportata da risorse adeguate
Ci sono ancora crede male evidenti sino alle ultime che possiamo prendere allora una riguarda ancora anzi quattro
Sono le ultime Mario possiamo prendere allora con una ancora riguarda il continente africano
E Veronica Viriglio evolversi dell'AGCI chiede Longo ha presentato al governo del Pigna il piano per la chiusura dei campi rifugiati nel Paese quali sono i principali punti
E cosa ci può dire della situazione di sfollati nell'est del Congo nel Kivu in cui ha perso la vita l'ambasciatore al Palazzo
La questione in Kenya la la richiesta del governo di chiudere i due blocchi di Carpi ce n'è uno alla frontiera somala e uno alla frontiera del Sud Sudan non è una nuova richiesta
è una questione che si è ripresentata ciclicamente anche nei cinque anni in cui io ho svolto queste funzioni di alto commissario già abbiamo punto in altre occasioni modo di dover dialogare con l'autorità Cagliari o credo che molto spesso queste richieste sono legate anche a dinamiche politiche più vasta in particolare se posso essere porto franco alle tensioni attuali molto forti fra Kenya e Somalia sono decisioni che non hanno a che fare con i rifugiati somali
Che si trovano sul territorio keniano sono tensioni legate all'uso delle risorse nelle zone di frontiera alla demarcazione dei confini sono questioni di si trovano in questo momento in discussione nelle istanze competenti istanze internazionali competenti
E credo che purtroppo molto spesso
Il dibattito si allarga e si allarga molto spesso la questione dei rifugiati che di questo non hanno nessuna responsabilità abbiamo visto lo stesso quando la la il terrorismo proveniente dalla Somalia ha avuto un impatto molto negativo tu zuccheri stessa reazione ora io credo che noi abbiamo con il Governo keniano una lunghissima
Storia i rapporti molto costruttivi e concreti abbiamo già intavolato una discussione è chiaro che in campi non possono essere chiusi immediatamente ma anche chiaro
Il governo che diano ragione che dopo venticinque anni di ospitalità data a centinaia di migliaia di soldati
Sud sudanesi e altri il rifugiati gli altri Paesi è chiaro che il Governo segnalo desidero sì
Si lavori giù con più energia e determinazione a una soluzione di queste situazioni per cui al per esempio noi stiamo lavorando con il Sud Sudan il Sudan per
Fare in modo di creare condizioni per cui questi rifugiati possano ritornare deve tornare nel proprio Paese ancora prematuro ma sono relativamente ottimista da quel punto di vista
Ecco questi schizzi governo keniano vuole un segnale forte che non li abbiamo dimenticati
Che e questo non è soltanto il governo keniano tanti governi africani
Che ospitano thank you rifugiati cioè i Paesi europei sottolineiamo ero e che gli enti che li ospitano con grande generosità e
Bisogna però che questa famosa solidarietà sia condivisa anche con loro non soltanto fra i Paesi europei
E questo è l'appello del governo keniano
Per quanto riguarda
La situazione nell'essa della Repubblica Democratica del Congo dove tragicamente ha perso la vita l'ambasciatore Attanasio
Purtroppo quel terribile quella tragedia
è stata la spia cantato capiranno a molti nella comunità internazionale quanto fragile arresti la situazione in quella zona martoriato è una zona che come forse alcuni di voi sanno io conosco molto bene ciò lavorato quando ero molto
Più giovane è una zona dal punto di vista e Nicco estremamente complessa
E e l'autorità la capacità del governo i chimici assaggi controllare quella regione è sempre stata molto molto facile anche per la grandissima distanza fra Kinshasa e l'est del Congo
Io spero o qualche segnale e che mi arriva da diverse parti che ci sia un rinnovato interesse per fare alle radici le cause di di il questa di questa instabilità della regione
Fra le cause purtroppo c'è anche la presenza non soltanto di rifugiati di scollati che è una questione umanitaria ma c'è anche la presenza di gruppi armati
I gruppi armati che a volte si nascondo tra queste persone che sono che hanno bisogno vanità è sempre stata una caratteristica di quella regione
Io vi posso dire che lunedì andrò al proposito
Viaggerò Saronno data martedì anzi sarò della Repubblica Democratica del Congo conto di visitare l'Est del Paese ma anche i Paesi vicini che sono tutti interessati a una soluzione particolarmente in Ruanda e Burundi
E cercherò anche di di dare
Di di creare più consapevolezza nella comunità internazionale in Africa e oltre perché si trovi una soluzione a questo problema e che molto difficile e che dura da molti decenni
Grazie
Due domande le raggruppò perché abbiamo poco veramente poco tempo ancora solo cinque minuti
Allora una che guarda di nuovo tinte europeo da nello scalo avvenire come giudica il ruolo di Frontex e in particolare in relazione alle molteplici accuse
Di respingimenti alle frontiere europea e dopodiché c'è una domanda sulla nostra preoccupazione eventuale partecipazione circa il ritiro delle forze degli Stati Uniti e le forze NATO dall'Afghanistan
Infine una domanda sulla situazione nel Donbass da parte della tassa
Cosa fa qui nasce
Allora alla domanda di nello scavo che saluto con amicizia
Vorrei vorrei vorrei dire che
Siamo molto preoccupati dei respingimenti io l'ho detto già parecchie volte da respingimenti alle frontiere europee
Grecia a Cipro in Croazia in altri Paesi
è inaccettabile inaccettabile anche perché alcuni di questi respingimenti sono stati molto brutta hanno visto violenza fisica
E questa è una questione che ne abbiamo sollevato apertamente con tutti i Paesi interessati e con la Commissione europea
Uno dei punti importante io credo di un eventuale parto è quello di creare un sistema di monitoraggio di come vengono accolte le persone che
Che chiedono accoglienza o asilo in questi Paesi
E di so che un un dialogo che accade anche in questi Paesi e colgo l'occasione per ribadire che noi siamo a favore di questo meccanismo di monitoraggio europeo
Le istanze europee certo devono essere anche preposta ad aiutare gli Stati a controllare meglio dal punto di vista sicurezza le frontiere esterne ma io spero che questi distacchi Paesi accettino che questi istanze diventino anche un un veicolo per vigilare anche questa accoglienza sia fatta
Il motto equilibrato in modo umano è e in modo corretto anche dal punto di vista del diritto internazionale quindi vorrei veramente saluto questa domanda importante perché gli consente di ribadire quest'invito
Per quanto riguarda l'Afghanistan certa
Questo un altro Paese come voi alcuni di quest'anno io conosco molto bene per averci vissuto diversi anni siamo un pochino a un bivio in questo momento
Quello che è veramente importante è dialogo politico fra i Taliban fra i talebani e di governo della scarsa alla cosiddetta Repubblica
Lo sapete che c'è un dialogo da molto tempo che si svolge in carta
E come andrà a finire questo dialogo determinava il futuro dell'Afghanistan se il dialogo sarà positivo nel senso che si arriverà a un accordo un accordo che fra l'altro dobbiamo restare vigilanti su questo punto non elimini
Tutto quello tutti i progressi che sono stati fatti in Afghanistan negli ultimi anni soprattutto dal punto di vista del diritto delle top e i diritti delle donne dell'accesso alle alla costruzione da parte di tutti comprese le bambine
E così via sì questo accordo si farà sarà stabile e rispetterà questi diritti l'Afghanistan a un futuro anche senza forze internazionali
Ma se questo dialogo fallisce io prevedo purtroppo che vedremo di nuovo Unni un aumento dell'insicurezza un aumento della violenza e dal nostro punto di vista un aumento dei flussi
Migratori dalla casa che fra l'altro riguardano anche l'euro perché una gran parte delle persone che oggi arrivano alle frontiere orientali dell'Europa intreccio e poi sulla rotta varcare una parte almeno
Sono suo marca
E finalmente sul sull'Ucraina orientale sulla regione Pelton basta e la l'azione dell'UNHCR è molto chiara non soltanto la nostra ma anche di altre organizzazioni umanitarie noi ci adoperiamo perché nonostante questa divisione del Paese questa frattura fra la zona diciamo
Controllata dalle forze non governative nel Donbass in Ucraina contro l'appendice dal Governo questa frattura non abbia delle conseguenze umanitarie e alla popolazione civile recentemente abbiamo visto alcuni progressi da questo punto di vista le persone possono passare con una certa maggiore facilità
La linea di contatto come viene definita ma ci preoccupa è lei quello che abbiamo tutti ha preso e e visto che la tensione politica e e anche probabilmente il militare sta aumentando perché questo vanificherebbe gli sforzi umanitaria che abbiamo fatto
In in mesi recenti e ci riporterebbe a una situazione umanitaria soprattutto per le persone nel Donbass ma anche per le persone sfollate dal da un bus che si trovano dalla parte governativa della linea di contatto si tradurrebbe in maggiore pressione in maggiore sofferenza per tutti loro grazie
Grazie concludiamo qui ringraziamo da parte di un pazzo R. tutti i giornalisti del giornalista tutti hanno partecipato numerose grazie