"Sistema misto a partire dalla radio"

Polito poco poco anzi tanto di ritardo iniziamo allora questo questo convegno vorremmo innanzitutto formare la presidenza e quindi penseremo di invitare alla presidenze anzitutto le tre organizzazioni che bene o male che organizzano questa cosa cioè la lei d'l'anti la figlia della allora per la fine del c'è rappresentanza Gina Nieri quindi se viene il Preside alla alla presidenti Ranieri della della Fia il
Tina français per l'anti
Valutare se serve di Romeo stessa alla dance stalla giù per loro che lo chiama
Poi per la lepre per la le diceva che un po'di cambio Aldo Zappalà Angelo figlio rilievi presidente Romeo Ripa anche poi vorremmo invitare anche il dottor Forcella della della Terza Rete radiofonica e gli altri due relatori cioè Ivano Cipriani e Carlo Macchitella
Qua una là
Ce la faccia
In modo che così diamo anche uni un'immagine
Un tempo poi beh non spunta il pubblico è sacro fra
Carlo Macchitella funzionario era Ivano Cipriani che docenti Teoria e tecnica delle comunicazioni Massa Università di Roma il dottore Enzo Forcella che il direttore di Radio tre Rai
Beh
Ma l'introduzione proprio vorrete vorrei dare prima di dare inizio ai ai lavori di questo convegno vorrei prima dire due parole su come è nata l'idea di di un di un convegno di questo tipo
Cioè e bisogna dire che certamente la prima volta che le organizzazioni delle emittenti privati infatti ricordo di questi organizzata dalla lei De che ha un'articolazione dell'Arci
Ma con l'adesione della anche della Fia il quindi raggrupparle tre grandi organizzazioni praticamente penso di tre quarti circa delle emittenti private radiofoniche
Italiane
Dicendo dicevo è la prima volta che maniera così dichiarate le organizzazioni delle emittenti private si pongono l'obiettivo non tanto e non solo di essere rappresentanza del delle proprie associate ma rivendicano anche diciamo pure un ruolo di testa pensante rispetta nella definizione di quello che può e deve essere questo sistema misto
Italiano un sistema che è bene ricordarlo è formato dal servizio pubblico quindi dalla RAI e dalle emittenti private
Ecco perché quindi un sistema un convegno sul sistema misto e specificatamente sulla collaborazione che secondo noi ci denunciata essere tra se tra servizio pubblico ed emittenza privata
Un tema di cui si è molto sentito parlare pensiamo a Martelli quando parlò della della della della famosa quarta rete quello che diceva sulla collaborazione con la la collaborazione produttiva che di essere con le tv private
Lo stesso Rossini anche me in campo radiofonico
Dottor Mattucci il direttore della sede regionale di Milano recentemente su Prima Comunicazione provvedette ma perché non per razionalizzare il sistema radiofonico perché non troviamo un momento di collaborazione tra l'emittenza privata
Radiofonica della la RAI e sulla sua sulla sua parte cioè per la per la radio bisogna dire però questo che tranne poche eccezioni concrete eccezioni tra l'altro ci hanno visto bene o male protagonisti cioè nelle nelle cartelline
Perché ha avuto la fortuna di averle perché purtroppo ne abbiamo fatte molte ma le richieste sono state molto maggiore abbiamo fatto e speriamo che per domani riusciamo a far vietare un riepilogo delle rassegne stampa di ciò che c'è stato di questi rapporti di collaborazione perché non si parte proprio da zero
Si parte da esperienza che già ci sono state cito al rogo al rogo di Radio Uno cito un certo discorso della della terza rete radiofonica al veto è stata la prima a cominciare un tentativo di rapporto cito ancora Radio Città Futura di Sulmona con la sede RAI di di pescare eccetera quindi da parte delle emittenti private c'è stato genericamente
Un interesse a questo rapporto dalla parte dell'azienda RAI bisogna dire che moltissimi sono mostrati interessati
Però la maggior parte quando si è trattato può di andare a concretizzare i in che cosa dovesse significare questo rapporto la maggior parte di colore dell'azienda RAI che siamo stati in interessati
Si sono tirati indietro bisogna dire che quei pochi che hanno cercato con una certa coerenza di portare avanti questo discorso sono trovati davanti a dei ostacoli insormontabili se non peggio dei veri e propri muri di di gomma
Comunque l'impressione di questi ultimi mesi che comunque anche all'interno della stessa azienda Rai le qualche cosa stia stia stia gambe sia cambiando quindi è sempre più una questione di volontà politica
Di volontà politica perché all'interno del sistema misto italiano in primo luogo quindi del sotto sistema radiofonico non è un caso che questo è un convegno sul sistema mista a partire dalla radio cioè partiamo dalla radio perché il terreno dove sono state realizzate queste collaborazioni partiamo dal sistema dal dal sottosistema radiofonico che quello dove credibilmente con maggiore facilità si possono si possano concretizzare questi rapporti di collaborazione
Una collaborazione che non è auspicabile ma quasi necessario oggi Repubblica punto riprendendo quella vignetta di a di Altan che avevamo messo diceva stessi collabora non o si collabora o non c'è prova non c'è più futuro infatti il rischio per la radio in Italia e proprio questo che se non si riesce in qualche maniera razionalizzare il sistema radiofonico
Praticamente col caos col caos tecnico
E praticamente e si prefigura un un un brutto futuro quindi se è importante che si vada subito ad una legge che regolamenti per adesso almeno il settore radiofonico e questa sarà una richiesta generale che porremo domani insieme con rappresentanti dei dei partiti politici con operatori
Ed esperti del settore e importante però che questa legge sia il frutto di un progetto politico culturale non esclusivamente una regolamentazione tecnica cioè bisogna pensarlo momentino questa radio per il per il futuro quindi di un progetto politico culturale di quello che può e deve essere il sistema misto all'italiana
Questo convegno quindi senza molte pretese non è che pensiamo di poter risolvere chissà che cosa ma almeno volendo e desiderando organizzare un ennesimo convegno su questo argomento abbiamo cercato un poco di cambiare la logica chiedere sì la legge parlare dei dei problemi della radiofonia però spostandosi un poco
Su di un terreno su cui appunto ripeto si è molto parlato però che concretamente ha avuto poi molte difficoltà a concretizzarsi
Quindi questo convegno che può e deve essere almeno un punto di partenza minimo ma concreto verso questa questa logica
A questo punto il il i lavori con dovrebbero continuare con un saluto di Lina Ciuffini che si scusa ci ha mandato però una una breve lettera che adesso vi leggerò con il saluto di Enrico Menduni che purtroppo è presidente nazionale dell'Arcigay dovuto partire e poi continueremo con le relazioni ci sarà un piccolo cambiamento inizierà Carlo Macchitella con pubblico e privato nella radiofonia italiana
Seguirà forcella con prospettive della radio in Italia quindi Cipriani collaborazione complementarità tra radio pubblica e privata i termini del problema quindi le esperienze di collaborazione
Come sono state viste quelle che ci sono state dalla parte delle private da parte di Paolo D'Amato della legge ed è la parte della RAI Gaetano Stucchi capostruttura della sede RAI di Pescara
Leggere quindi momento questo questo saluto mandato da linea Ciuffini l'assessore alla cultura della Provincia di Roma
In occasione dell'apertura di questo convegno promosso dalla lei che con l'adesione delle altre grandi associazioni fiele anti desidero esprimere il mio più vivo augurio per lo svolgimento dei lavori ed il mio rammarico per non poter essere presente
Questo augurio non è formale già che l'ente locale guarda con viva preoccupazione al perdurare della situazione creatasi in Italia l'assenza di una legislazione sulla presenza delle radio televisioni private nel sistema italiano crea confusione incertezze tra tutti e in particolare negli enti locali che in questi ultimi anni sono stati in prima linea nel promuovere la cultura allargare la partecipazione popolare e più importanti campi del sapere contemporanea
Questa preoccupazione per lo stato attuale del decentramento e dell'intervento dei privati nel campo radiotelevisivo non va disgiunto dalla speranza dall'auspicio che iniziative come questa possano contribuire a creare la chiarezza e le condizioni per una svolta legislative in questo delicatissimo campo della cultura e dell'assetto democratico del paese a conclusione desidero confermare la nostra piena disponibilità a un crescente coinvolgimento a tutto il settore delle comunicazioni informazione di massa
Come d'altronde previsto nella delibera programmatica dell'ottantadue dell'ottantadue
E in parte già realizzato nell'azione capillare che svolgiamo da due anni presso numerose scuole di competenza provinciale il nostro impegno è dunque contribuire a una rapida soluzione in tutte le questioni che verranno affrontate in questo convegno e che sono al centro del decentramento informativo e culturale del nostro Paese l'assessore alla Pubblica istruzione cultura della Provincia di Roma Lina Di Rienzo Ciuffini
Quindi a questo punto la RAI la parola Carlo Macchitella per la relazione del pubblico e privato nella Revue Formia italiana
In effetti
Erano gli anni lontani delle radiocronache fantasiose ed emozionanti di Nicolò Carosio dei concerti Martini e Rossi del concorso dei Tre moschettieri del giornale radio della sera
Lei era dominava a quei tempi l'universo dell'etere solo la BBC ruppe con discreto successo quel monopolio negli anni quaranta quarantacinque grazie alle notizie di Radio Londra e all'attacco dell'eroica
Il lento declino inizia negli anni Cinquanta nel salotto buono delle famiglie italiane il rassicurante apparecchio ad ascoltare accanto al caminetto viene sostituito dall'ingombrante mobile televisivo
Le care memorie legate all'all'occhio Bachini cedono il posto alle mirabilia dell'industria elettronica targata Germania
La radio diviene una Cenerentola cui mamma RAI dedica attenzioni marginali risorse finanziare ed investimenti limitati
Nonostante questo il livello delle trasmissioni rimane alto per la mia generazione Bandiera gialla Alto gradimento ai programmi culturali del terzo segnano un'epoca
Il declino diviene comunque inarrestabile
E la seconda metà degli anni Settanta la riforma della RAI da alcuni equivalente come portata alle novantacinque tesi affisse da Lutero nel mille cinquecentodiciassette sulle porte della chiesa del castello di Wittenberg dimentica la radio o meglio ad ulteriore dimostrazione che il paragone con le idee del grande monaco agostiniano
Era quanto meno azzardato assimila ed omogenea in sale esigenze del mezzo radiofonico a quelle della tv
Prefigurando gli stessi tipi di intervento strutturale ed organizzativo ed ignora compiutamente il momento locale
Le conseguenze non tarda a manifestarsi la crescita indiscriminata delle radio private la progressiva perdita di ascolto dell'emittenza pubblica lo testimonia
Da questo momento la storia della radio in Italia si ramifica e si diversifica vediamo nei brevemente iter e problematica
La storia della RadioRai in questi anni può essere scandita su cinque movimenti fondamentali
Nel mille novecentosettantasette la Commissione parlamentare di vigilanza stante la crisi dell'ascolto sollecita la RAI a rimeditare il problema ed a fornire specifici documenti contenenti notizie ed ipotesi di lavoro
Nel settantotto il consiglio d'amministrazione della RAI elabora una proposta tesa ad adeguare la propria offerta tradizionale alle nuove esigenze dell'ascolto
Nuove esigenze che vengono identificati in musica continua contatti più diretti con le realtà regionali e locali maggior partecipazione del fruitore a programmi di qui
Una prevista articolazione su quattro reti una per servizi regionali e locali una in modulazione di frequenza per servire gli interessi culturali due reti infine di carattere popolare musica informazione servizi di pubblica utilità
Il piano comunque trova posto nei polverosi scaffali di viale Mazzini senza raggiungere concretizzazione alcune nel mille novecentosettantanove stante il perdurare della crisi il consiglio d'amministrazione della RAI tornano occuparsi della radiofonia il Nuovo Progetto noto come piano Motta si differenzia dal precedente muovendosi su quattro direttrici
Ulteriore differenziazione dei caratteri delle reti incremento del decentramento ideativo e produttivo modificazione della struttura delle reti per adeguarle alle esigenze della radiofonia potenziamento del momento tecnico e produttivo
Un progetto dunque che unisce a differenza del precedente alle modifiche del palinsesto modifica strutturale anche questo peraltro rimane lettera morta
Nel mille novecentottantuno alla nuova convenzione RAI è stato pur non entrando specificamente nel merito apre alcuni spiragli l'articolo nove sostiene che il servizio radiofonico
Esercitato mediante tre reti in modulazione di ampiezza e tre reti in modulazione di frequenza per la diffusione di almeno tre programmi un avverbio quest'ultimo assente nel passato e che lascia trasparire l'ipotesi di ampliare l'offerta arriviamo così al mille novecentottantadue al cosiddetto Piano Annis nasce cioè stereo Rai programmi di Music Agnus in modulazione di frequenza dalle quindici alle ventiquattro sulle prime due reti e dalle ventiquattro alle sei sulle tre reti unificate
Un progetto diverso che non vuole essere una riforma ma puntare piuttosto al rilancio in termini di ascolto della radio pubblica
Un progetto come dirà lo stesso Annis realistico credibile da un punto di vista organizzativo contenutistico economico-finanziario immediatamente operativo ed in grado di traghettare la radio verso la riforma un progetto ponte dunque che rispetto al passato evidenzia un pregio finalmente la RAI si muove e stavolta le coordinate ispiratrici non sono da rintracciare in teorici studi Dimas medio logica ma in un'analisi di mercato
Analisi predisposta dalla stessa RAI e da cui emergeva che il pubblico che sempre più abbandona la concessionaria pubblica sono i giovani e le donne quegli stessi che vogliono musica e di informazione
Oggi hip mille novecentottantatré i primi risultati di stereo RAI indicano insuccesso quasi due milioni e mezzo di ascoltatori giornalieri un successo che non può comunque far dimenticare i problemi che il Piano annessa lasciato irrisolti occhiate orto in particolare la necessità di ripensare la definizione di reti strutture secondo le esigenze radiofoniche
Attribuire una reale funzione di coordinamento e di indirizzo alla vicedirezione generale per la radiofonia
Potenziare i mezzi tecnici di produzione di trasmissione una politica del personale tesa ad una specifica formazione professionale e che punti sul modello di quanto suggerito da alcuni ad abolire la distinzione tra le fasi di di azione programmazione ed esercizio
La modifica del palinsesto delle reti modulazione di ampiezza modifica resa ancor più reggente
Dalla per dire di ascolto subita in conseguenza del varo di stereo RAI e che deve puntare ad una differenziazioni di genere e ad una diversificazione di contenuti le trasmissioni per arrivare a disegnare una reale specializzazione delle reti
Proposte tutte tese a ritagliare uno spazio più ampio di quello che RadioRai attualmente ricopre e che rischia di subire ulteriore diminuzione in questa chiave peraltro la RAI
Deve sciogliere un nodo esistenziale da sempre irrisolto e che poi alla base delle sue traversie il decentramento il problema del decentramento ci introduce alla disamina dell'altro corno dell'universo radiofonico italiano l'emittenza privata
Le centoquarantaquattro emittenti del mille novecentosettantacinque mai si sarebbero immaginate che nel giro di sei anni sarebbero divenute circa quattro mila un'evoluzione quantitativa che nella sua disarmante chiarezza evidenza come i cento fiori tanto cari al compagno male all'ex ministro delle Poste Vittorino Colombo
Sì e non solo disordinatamente cresciuti ma abbiano anche rigogliosa mente messo radici nel nostro Paese
Quanto poi queste radici siano sane è difficile a dirsi e certo che molte cose sono mutate rispetto alle prime esperienze i pionieri di allora spinti e motivati degli inni mistici furori della contro informazioni
Videro nella radio locale uno strumento per fare politica e il verbo magico di quegli anni partecipare e far partecipare
Le esperienze successive hanno evidenziato fin troppo demente come quei miti si siano infranti nello stesso modo in cui è svanito svanito il sogno della Saigon mille novecentosettantacinque
La logica dell'economia del mercato nel caso legislativo e giurisprudenziale ha infatti costruito un sistema in cui coabitano network che trasmettono in contemporanea Circuiti che operano a livello regionale e nazionale
Radio in cui ancora è presente l'esperienza produttiva in informativa autenticamente locale radio rumore di fondo che con la loro musica compagna novella filodiffusione senza canone la vita nelle agenzie di come in ufficio in casa come al ristorante
Un universo complesso
Cui recenti esperienze
Sembrano accompagnare l'esistenza di apposite catene di produzione di programmi che vengono poi tramite le concessionarie pubblicitarie smistati a diversi emittenti che diventa in tal modo Mary terminale di prodotti fabbricati altrove
L'indistinto radiofonico trionfa all'interno di un sistema che mortifica l'esperienza validi esistenti di cui appare difficile tracciare coordinate certe mentre sembra aver esaurito la propria capacità di trasformazione e di innovazione
Certezze per anni cullati appaiono ormai niente più che poco rassicuranti metri di paragone
Cosa infatti significa difendere ad oltranza il concetto di locale di bacino di utenza contro la ingordigia antidemocratica dei networks se nessuna differenza di palinsesto esiste tra Teleradio stereo di Roma era di Fiesole
Come tutelare la professionalità delle emittenti da misurare in termini di garanzia da un punto di vista dell'autoproduzione i pagamenti dei diritti sia del rispetto dei contratti collettivi di lavoro e della buona emissione se latita una legge qualche quanto meno congerie l'esistente
Come pensare a continuare ad ingaggiare defatiganti lotte con viale Mazzini ora che anche il Bureau Sauro pubblico sembra volersi muovere combattere sullo stesso terreno anche per l'emittenza privata dunque sono momenti di bilanci e di riflessione
L'anno che si è appena aperto delinea comunque un quadro complessivo del sistema meno confuso del passato
La RAI ha recuperato terreno non solo in termini di ascolto ma anche l'intera un'immagine per ottenere questi risultati ha seguito due strade l'abbandono di ogni ipotesi decentrata con conseguente spinta centripeta e il recupero di uno schema di palinsesto assimilabile a quello dell'emittenza privata
Due vie che come si è visto oltre a non risolvere tutti i problemi ne hanno aperti altri senza mente legati al suo essere servizio pubblico può infatti un servizio pubblico abbandonare ogni ragionevole ipotesi decentramenti di attivo e produttivo e diminuire in maniera rilevante il suo spazio le sue capacità produttive domande insidiose al momento io risolte ma rispetto alle quali appare difficile prefigurare sic et simpliciter una risposta positiva
L'emittenza privata d'altro canto sembra abbandonare il far West ed imboccare binari che conducono inevitabilmente al network qual rumore di fondo qual essere terminale di prodotti costruiti altrove
Su tutto ovviamente a regna poi l'incognita delle nuove tecnologie rispetto alle quali sembra vigere da parte degli addetti ai lavori radiofonici più lo stato d'animo della demonizzazione o della supplementari età che quello della collaborazione
E quindi il momento di uscire da questo impasse prefigurando alcuni scenari che nel breve e medio periodo possono costruire un più corretto assetto del sistema radiofonico
Nel breve periodo dopo aver correttamente sottolineato la necessità e l'urgenza di una legge
Litania che da più di sei anni viene stancamente ripetute ribadita appare difficile peraltro realisticamente arrivare alla stesura di un disegno di legge credibile dalla sua successiva approvazione in brevissimo tempo
Questo lasso di tempo pertanto va utilizzato per battere strade che possono aprire la via ad una vera e propria riforma iniziare una reale micro gestione del sistema in particolare apertura di un serrato dibattito tra forze politiche e sindacali settori interessati che punti a fare chiarezza sui Problemi e sgombri il campo da pregiudizi ed aprioristiche posizioni
Un dibattito che ovviamente deve partire dall'assunto che la diversità ontologica tra radio e televisione significa in primis una diversificazione legislativa
Costituzione come suggerito era Gigi Mattucci di commissioni miste tra rappresentanti delle radio private della RAI degli enti locali del ministero delle Poste per garantire l'arbitrato sulla gestione del sistema
Avvio da parte della RAI di un ramo della mente una razionalizzazione delle reti trasmittenti da accompagnare ad una prima riorganizzazione e ristrutturazione radiofonica d'operare sin nei limiti prefigurati dall'articolo tredici della centotré
Senza nemmeno peraltro sentirsi eccessivamente legati da questa norma
Congelamento per quanto concerne l'emittenza privata della situazione attuale
Provvedendo anche da parte di lei anti fiele a contenere iniziative non professionali o che non forniscono garanzie concernente il pagamento dei diritti SIAE rispetto dei contratti collettivi di lavoro l'autoproduzione
Questo interregno deve essere il pontile adatta d'attracco utile a traghettare l'attuale assetto verso la riforma una riforma che si baserà sul sistema integrato Rai private all'interno del quale l'azienda pubblica non dovrà pensare e comportarsi con un'ottica di predominio culturale
Ma di strutture in grado di fornire al sistema tutto e quindi anche all'emittenza privata le coordinate culturali ispiratrici
Un sistema integrato punto all'interno del quale appare come una battaglia di retroguardia una posizione di mera demonizzazione dei network code circuito e sì infatti ormai esistono e la logica stessa del mercato e dell'economia li tutela
Si deve quindi più rigoristica mente puntare a meccanismi legislativi antitrust che impediscano dico polio pericolose situazioni di controllo sulle tre radiofonico
Sono peraltro noti problemi inerenti al varo di una legge antitrust efficace
Perché allora
Rispetto a questa realtà non riproporre l'ipotesi consortile di reti radiofoniche nazionali sotto il controllo la vigilanza di un'Authority sul modello ovviamente modificato della Quarta Rete che il Partito socialista propose quasi cinque anni fa per la tv
E che fu allora sbrigativamente liquidata a destra e a sinistra per poi se oggi rimpianta riconoscendo in essa pregi e virtù
Le difficoltà di applicazione attuale all'universo televisivo di questa proposta appaiono infatti superabili
Rispetto alla radio in cui la situazione esistente appare molto meno cristallizzata e si può pensare a più spregiudicata ipotesi di sistema misto
L'accettazione di network suo ambito nazionale non deve peraltro permettere la fine del momento locale che per quanto concerne la radio deve rimanere elemento centrale
In questa chiave di tutela del locale peraltro si indirizza l'ipotesi consortile anche se vanno delineate altre strade non solo legislative di difesa in particolare proprio in questo ambito l'integrazione in RAI private può essere più realisticamente perseguite concretizzato
Appare infatti impraticabile ritenere oggi possibile che la RAI data con successo la strada delle radio locali come da molti auspicato
Nel momento in cui l'introduzione del televideo sempre più toglie spazio ad una radio di servizio ed il puntare sull'informazione locale comporterebbe costi economici e di personale insostenibili dal bilancio aziendale
Perché non pensare allora l'apertura di spazi radiofonici RAI ed emittenti locali sul modello di quanto proposto recentemente da Angelo Guglielmi Stefano Balassone per la terza rete tv e alla presenza di programmi Rai si emittenti locali
Ipotesi queste che potrebbero essere utili sia in chiave produttiva per l'emittenza privata che di posizionamento e radicamento nell'ambito locale per la concessionaria
L'importante è comunque che nel delineare la radio degli anni ottanta si abbia ben presente la realtà di un mezzo che solo tra i media non rende subalterno l'uomo all'immagine ma anzi ne esalta fantasia e di individualità il solo mezzo come cantava Rabagliati negli anni Trenta e permette ancora oggi una volta abbassato il volume di ascoltare il battito del cuore
Quindi deve adesso la parola a Enzo Forcella per le prospettive della radio imitarli
Ma voi mi scuserete innanzitutto se invece di
Fare di aver ho imparato una vera e propria relazione
Farò una serie di considerazioni
Sulla complessa tematica che questo dibattito
Mi sono sentito incoraggiato dal non può imparare una vera e propria relazione anche dal carattere seminariale quindi in qualche maniera informale di questo nostro incontro
Anche se questo da almeno come dire meno omogeneità alle poche cose che ho da dire
Poi una considerazione
Dedicata ai due punti di partenza direi ormai canonici di ogni discorso sulla radio in Italia
Primo
L'errore di prospettiva
Commesso negli anni passati
Quando si pensava per l'appunto che la radio fosse ormai in una forma di decadenza
Il reversibile
Una sorta di parente povero della televisione
Ho una televisione senza immagini appunto soltanto con con il suo
Mi sembra così che in questo questo Avitabile in questo errore di prospettiva
Ci sia stata anche
Una fondamentale
Un fondamentale errore teorico per l'appunto
Quello di pensare nonostante che ormai ci fosse anche in Italia un
Una buona una tradizione appunto di ma su un'ideologia quello di pensare che radio e televisione fossero due media
Cioè fosse lo stesso media e non due mi dia radicalmente differenti commesso
è stato certamente un
Un grosso peccato di ignoranza
In quell'ignoranza che come
Disse una volta Aronne
Insieme alla stupidità e alla passione
Costituisce uno dei fattori fondamentali del cattivo governo e quindi degli errori politici
Ci sono qui
Poi senti
Molti colleghi molti dirigenti voi esempio vedo ingegner campagna
E il quale potrà confermarmi
Che all'avvento della riforma
E poi mi ha puntato a metà degli anni Settanta non erano poi tutti i dirigenti
Politici e non politici
Della RAI TV che sapevano per esempio esattamente a differenza che modulazione di frequenza e modulazione di ampiezza
Qualche volta mi sono sorpreso anche se lui non mi ha visto
Ho visto che lui la stava cercando di insegnarla questa distinzione a Mortara molte o sapevo le persone
E comunque anche quando era ben percepita questa distinzione
Era quasi un dogma di fede ricordo appunto mille novecentosettantasei che comunque la regina rimaneva la modulazione di ampiezza insomma perché a quella di somme si pensava che avrebbe continuato a dominare
Voi sapete benissimo come poi nel giro non solo di pochi anni ma addirittura di pochi mesi la situazione si è rovesciata
E qui appunto passo al secondo punto di partenza come dicevo canonico di questo discorso
Che il terremoto provocato alla metà per l'appunto degli anni settanta
Dall'avvento delle radio private
E dalla conseguente rottura
Del monopolio pubblico
Mi sembra che questo
Quest'ultimo accenno la rottura del mondo pubblico del monopolio pubblico costituisca il primo dato di partenza
Per la prima volta per la prima e unica volta dal dall'avvento in fondo della radio
Si è modificata la struttura proprietaria
Di questo me
Perché anche con tutte le radicali differenze che ci sono dal punto di vista della struttura più per l'Italia ecco tra il fascismo il post fascismo c'è stato una continuità questa volta con l'avvento delle radio private
Sì rompe questa strutture e non c'è bisogno che sottolinea in un ambiente comunque in qualche maniera influenzato dal marxismo che cosa
Punto l'importanza che abbia questo poi mo'dato di strafottenti rottura di strutture proprietarie
Ma non è sospettato l'importanza di questa svolta di questa
Quindi questo fatto nuovo non si limita alla modifica della struttura proprietaria ma
Quindi anche questo è stato variamente dei puntualmente illustrato ha inciso anche
Sul messaggio
Trasmesso dalla radio cioè sul modo di fare la Ratti
Basta che sia pure per rapidissimi accenni ricordi poi per esempio alla rottura del rapporto passivo
Che aveva caratterizzato sino allora l'uso del mezzo tra emittente ricevente
Il fruitore appunto si doveva limitare affluire di quello che gli passare quell'emittente
Basti ricordare
Al recupero della dimensione locale
Alla introduzione
Di quello che i linguisti direbbe proprio un plurilinguismo la sostituzione di un linguaggio unico unitario appunto che era quello
Della della centrale comunque plurilinguismo
Sia pure
Ah c'è fallo
Infine basta ricordare l'introduzione di una di una sorta di informazione alternativa come è stata definita e quindi di una possibilità sino allora
Ignota di organizzare anche il dissenso in una serie di forme di centri che fino all'ora per l'appunto non esisteva
Non soltanto
Per ragioni di
Di comunicazione però sto parlando al passato
Perché non c'è dubbio
Che il momento di di UFO via
Che questa che questa svolta aveva determinata alla metà degli anni Settanta è passato
è passato per una serie di motivi e certo non ultimi
Quelli che potrebbero ricondursi alla modifica
Politico
Sociale che il Paese ha subito in questi anni
E sulla quale non credo che sia qui il caso di soffermarsi ma comunque io sono sempre stato del paniere non credo di essere il solo che le comunicazioni di massa sono sempre in qualche maniera una funzione delle condizioni politico-sociali del Paese sta che che il Paese sta attraversando
Quindi io credo si anche per questo
L'attuale seminario sia importante perché arriva in qualche maniera al termine di una parabola
Chiamato in fondo
A ad esaminare a valutare due Trevisi
La crisi del modello tradizionale appunto quella
Dalla radio di Stato come si diceva una volta e anche la crisi
Di quel modello innovativo
Che
Sia pure con qualche ironia definirei more il modello rivoluzionaria
Quello appunto portata avanti
Non tanto e non soltanto dalle radio private di per sé ma ad esempio dalle radio poi latte con forte accentuazione politica
Importante questo convegno
Anche perché arriva di Reja poche settimane di distanza
Dal terzo fatto nuovo
Che a mio avviso si è verificato in questi anni nei riguardi della radio
E cioè l'interruzione della stereo Formia nella radio pubblica
Con la conseguente aperture di tre canali come sapete
Due che sostituiscono cioè che occupano
Gli spazi di modulazioni di frequenza fino all'ora gestiti dal la la Rete Uno e della Rete due un altro che copre la fascia notturna da mezzanotte alle sei del mattino
Credo che questo fatto nuovo possa essere
Valutato sotto due punti di vista
Quello dell'adeguamento
Alle novità tecnologiche
Che appunto hanno caratterizzato la stessa la radiofonia in questi anni
E quello invece del messaggio particolare che questi due nuovi questi tre nuovi canali veicolare
Sul primo punto dell'adeguamento tecnologico
Non mi sembra che ci sia dire da dire nulla di particolare se non sottolineare ancora una volta le norme in ritardo
Con cui la azienda pubblica
è arrivata appunto a una novità che in realtà è la novità degli anni Sessanta insomma non era certo una novità degli anni ottanta
Tant'è vero che voi sapete benissimo perché molti di voi sono degli operatori di queste radio private che abbia preannuncia quando nascono nascono con la stereofonia
Noi invece fino al novembre scorso avevamo due tre ore al giorno che con involontario umorismo su Radio coglievano segnati programmi
Sperimentali di radiofonia
Era come considerare sperimentale l'uso della macchina da scrivere per i giornalisti insomma quando appunto tutti quanti ormai scrivo credo Vertigo con la macchina da scrivere
Il secondo punto invece appunto quello che chiamavo la valutazione del messaggio mi sembra
Estremamente importante
E i dati
I dati sono qui
Ne vedremo la conferma nelle prossime settimane
Ma comunque e poi me i primi rilevamenti
Danno tra le quindici e le ventiquattro
Un ascolto complessivo per le due
Reti stereo di tre milioni e duecento mila ascolti mille a un milione seicento mila Perù per ogni due reti
E per Asterio notte che comunque qui ci interessa di meno insomma perché esso è un servizio ex novo insomma che non non incide sulle considerazioni che stavo per fare stereo notte dalle ventiquattro alle sei del mattino
Indica quattrocento mila ascolti
Il dato
Punto questi tre milioni tre milioni e mezzo
Diventa tanto più in
Importante è clamoroso se si tiene presente e credo di non sbagliare che sino a quel momento
Le reti interessante ma ci posso compiuto comprenderà anche la mia complessivamente
Andavano dai quattrocento mila cinquecento mila School
Un delle curiosità più vive
A cui dovrebbero soddisfare i prossimi rilevamenti sarà quello di vedere se
Gli ascolti della stereofonia sono aggiuntivi o sostitutivi degli ascolti
Che dei programmi che contemporaneamente vengono trasmessi nel due reti a modulazione di ampiezza
Anche
Sì all'ipotesi migliori che fossero aggiuntivi
Mi sembra che modifichino in maniera molto sostanziale tutti i discorsi che si possono fare d'ora in poi sull'ascolto radiofonico
Che cosa significa fa
Qualche cosa direi addirittura Hope ovvio che c'era nel Paese
Una domanda
Di musica non stop con notizie
Resta vedere
Se questa domanda
Per esempio era cosa che io ho molti dubbi soltanto di musica leggera
O non c'è anche una domanda poi sempre di musica classica
Come quella per l'appunto che a smessa dal quinto canale in filodiffusione
Ma è fuori discussione a mio avviso che questa domanda doveva essere soddisfatte
E qui si apre un
Dei tanti
Motivi di discussione
Cioè se doveva essere il servizio pubblico
A soddisfarla
Ho non doveva lasciarla
Alle radio private che in questo caso però sarebbe soltanto radio commerciali
Ma a mio avviso
Ecco il vento
Si può discutere
A me non di mio non ritornare ad una anacronistica concezione del servizio pubblico che a sua volta si rifarebbe a un'anacronistica concezione della cultura
Dalla quale appunto bisognerebbe escludere tutta quella che possiamo definire cultura di consumo a mio avviso non vedo perché il servizio pubblico non dover
Dovesse soddisfare a questa domanda
è evidente
Che le trasmissioni di musica no stop
E anche su questo poi
Bisognerebbe forse intendersi cioè sull'accezione peggiorativa con la quale spesso appunto viene
BNA c'è usato questo termine ricordando musette saprete la musica da non ascoltare insomma l'America degli anni Trenta
Per quella pochissima esperienza che io ciò
Di questo tipo di ascolto ecco penso super tutte ai miei figli distinguono molto bene insomma un programma che so io da Zappa da un da un programma de invece così di canzonette all'italiana insomma quindi c'è anche all'interno
Di questa cosiddetta musica
Da non ascoltare un musica di sottofondo delle scelte culturali precise
Comunque dicevo è evidente che queste trasmissioni non esauriscono il voi il ventaglio delle possibili utilizzazioni della radio
Si tratta di vedere però a questo punto quali debbono essere queste altre utilizzazioni della radio cioè quali sono le altre domande
A cui si deve risponde
La nostra esperienza personale dei coniugi del personale e di gruppo l'esperienza di Radiotre poi impiantato un tipo di risposta
Nel tentativo di identificare una fascia di pubblico abbastanza definita sia nelle propensioni culturali sia nel grado di istruzione
Per così dire nella sua collocazione sociale
Noi ci rivolgiamo non puntiamo a uno l'Audiencia indifferenziata
Puntiamo a un certo tipo di ascoltatori sembrano naturalmente ci rendiamo conto che
Tutto questo
Limita
Cioè
Nel momento in cui si rinuncia How una audience di massa
Si accetta di non potere comunicare con tutti gli italiani
Ma io mi chiedo ancora se questa a udienze di massa
Cioè dei milioni e milioni
Gli ascoltatori possano essere assunta anche per gli altri come un obiettivo ancora da raggiungere ad ogni modo queste soltanto un inciso va da sé
Che semiti Orassi a dirigere un alti avete radiofonica mi porrei diversi problemi e doveri comunque
Modificare aggiornare questo modello alle domande che mi verrebbe o da un altro tipo di pubblica
Ma con cui sto volevo arrivare all'ultimo punto delle mie Boeri considerazioni che è poi il tema specifico di questo incontro che per l'appunto il così detto sistema misto
Poi in un punto
Direi abbastanza pacifico cioè poi un interrogativo che ci si pone abbastanza ampi Pacifico e
Se come e quando bisogna istituzionalizzare questo sistema misto che per il momento è un sistema misto di fatto ma certo non di diritto
A mio avviso è la cosa più urgente
La condizione poi mi eliminare per mandare avanti qualsiasi discorso sulla radio in Italia
è anche a questo proposito
Se sono esatte le poi messe dalle quali partivano
Io credo che vada richiamata e con forza la distinzione e separazione tra i due mezzi tra radio e televisione
Ragione per cui credo che
Come obiettivo Mimmo
Nel caso si dovesse constatare come in me
Ormai si constata tutti i giorni che l'obiettivo massimo cioè della regolamentazione complessiva voi della radio può e della televisione debba slittare nel
La lamentazione della RAI
Che ha una giustificazione
Non saprei come definirla forse
Tecnologica potremmo definire
Perché sono diverse sedi
Fate attenzione le esigenze alla quale la regolamento a cui la regolamentazione deve rispondere
In fondo l'attuale regime del pluralismo di fatto nel settore televisivo
Riguarda soltanto
E non è poco sia bene ma comunque riguarda soltanto le regole di convivenza
Che devono essere stabilite tra le varie televisive stazioni televisive stazioni televisive pubbliche televisione fa non riguarda la possibilità di esistenza cioè di ascolto e quindi di esistenza delle stesse stazioni televisive
Ognuno di noi la sera
Prende il telecomando
Sceglie uno dei bottoni
Tranne alcune televisioni minori
E d'accatto per tutta la sera poi può avendo identificato quella stazione seguire i suoi programmi
Nella situazione radiofonica come voi sapete identificare un'astrazione e anche una stazione
Di relativa potenza appunto come sono quelle della radio pubblica
è qualche cosa di continua a bersaglio insomma devi riuscire a identificare esattamente incidenti o perché sennò non riesce più a beccati la stazione
Allora a questo punto il veto alla regolamentazione in realtà risponde a una domanda di esistenza
Delle stesse evasi
è una necessità appunto di sfoltire la frequenza per consentire a chi ci sta di poterci sì sì muovere Como un minimo di viaggio
E di possibilità per l'ascoltatore appunto di seguire il programma
Ma questo come ripeto come dicevo e il poi mo'punto
La prima interrogativo che pone il sistema misto
Cioè la sua istituzionalizzazione
Il secondo
E a mio avviso più Complesso non tanto dal punto di vista politico quanto da quello appunto culturale il secondo punto è se e come individuare i modelli di collaborazione tra il sistema pubblico El Sistema Qualità
Ci sono a mio avviso almeno due domande alle quali certo non oggi
Perché fanno parte appunto del tutto il dibattito attuale due domande alle quali bisogna rispondere
La prima
La normalizzazione anche soprattutto economica del sistema poi via
Quali possono essere le sue fonti di finanziamento
In quali direzioni cerca
Essendo acquisito
Almeno sino a questo momento e su questo punto vorrei anche eventualmente avere
Conoscere le opinioni diverse in proposito essendo a quesito che tutto appunto il tutta questa mago ma delle telline delle radio private ormai ci sono un certo numero di radio commerciali
Che più o meno vanno avanti più sia pure male
Con i proventi della pubblicità
E un altro piccolo gruppo di radio non commerciali
Anche se la distinzione appunto puramente empirica le quali sono
Vanno avanti in gran parte o con il Priore o con il volontariato
Ho con o come un un sotto lavoro lavoro più gradito ma certamente perché la fa ma certamente non remunerativo
E anche da questo punto di vista ecco la no la nostra esperienza di vedi operatori
Della radio pubbliche molto interessante
In questi anni
Le queste radio poi grate sono stato una sorta di vivaio o addirittura di apprendistato professionale
Per la radio pubblica
Il punto stereo notte
è fatta da un gruppo di Giovanni
Che lavoravano prima da noi e che non abbiamo appunto poi passata
Stereo notte e che vengono tutti da una radio privata a Roma
Ci sono tanti altri casi eccetera
Ma questo mi sembra importante per il futuro cioè tener presente che sinora
La professionalità espressa dalle radio private non puoi non è stata come dire soddisfatta dalle stesse dare radio private stesse è una sorta di
Di palestra o comunque di di antichi Cammarata per potere giustamente tempo per poter poi avere arrivare ad avere quelle soddisfazioni anche soprattutto economico di carattere professionale che soltanto la radio pubblica gli avrebbe potuto dare quindi poi mo'punto a mio avviso e porsi il problema di quale poteva essere in questo sistema misto misto
L'autonomia economica
E la ricerca di fonti di finanziamento delle radio poi rate che rimarranno dalla decimazione
Mi auguro senza nessuna cattiveria molto folta che la regolamentazione doveva dare perché anche qui
Non voglio fare sci fare
Magari mi attendo dal corso del dibattito ma chiedo soltanto
Anche ai tecnici qui poi senti
Quante delle due mila e cinque se sono due mila e cinque perché poi leggo su Prima comunicazione che sarebbero quattro mila radio poi i dati attualmente operanti in Italia possono rimanere
Consentendo un ascolto medio se non ottimo appunto alla all'utenza
Vorrei dire sempre a questo proposito
Che non l'ho vista appunto citata riportata in questo dossier l'ho vista poi appoggiata messe in ben altra concerto calore da Macchitella
Che io invece consiglio con molta diffidenza la proposta Martucci
Di costituire commissioni miste per esprime un livello minimo di compatibilità di interessi che a radio pubbliche radio private
Ma intanto perché non sento
Molto urgente
L'introduzione di un ulteriore sovrastruttura politica
In un campo dove di sovrastrutture politiche già ce ne sono troppe
Secondo
Perché se queste commissioni
Dove si è un po'esce vere e non seguire la regolamentazione io credo che sarebbe un ulteriore anche se purtroppo non non poi Momo ulteriori stravolgimenti o dello stato di diritto
Nel quale si stia ma noi quello che vogliamo in dico noi come cittadini quello di cui abbiamo il diritto di chiedere alle forze politiche e di dire
Punto in primo luogo se queste situazioni di fatto sono o non sono illegali quali sono legali costituire delle commissioni
Con appunto con queste situazioni di fatto che secondo la legge non dovrebbe nemmeno esiste e be insomma mi sembra sostanze personalmente a Best abbastanza a bere
Terzo infine punto prende la mia diffidenza verso questa proposta
E che mi a mio avviso bisognerebbe rovesciare l'approccio prima di vedere come possiamo convivere cerchiamo di capire bene
Quali sono le domande sociali le domande culturali alle quali tutti insieme dico da parte dell'utenza alle quali tutte insieme dobbiamo rispondere
Come dicevo prima
La interruzione due canali
Gli stereo stelle uno estesa due hanno quanto meno sono stati quanto meno una prova un momento di verità hanno sgomberato il campo di un di un possibile equivoco e cioè che una radio locale fosse sobria appunto avesse
Giustifica si giustificasse per vivere perché trasmetteva quel tipo appunto di programmazione di musica non stop
Beh a mio avviso appunto anche qui
Vediamo un pochino meglio
Se è possibile
Di mettere a fuoco quello che abbiamo de definito dimensione locale
La dimensione locale non è ovviamente soltanto una dimensione geografica
Sì alla radio di Frascati mi permette appunto
La una colonna sonora fatta con
Con la discografia delle multinazionali
E non è questa una dimensione locale
La dimensione locale allora va cercata
Cipriani man potrà istruire meglio su questo punto perché va cercata invece su quello che si definisce cultura locale creatività locale e espressione di tutte le energie
Che non si esprimono e a questo punto vorrei anche vedere il sindaco a che punto non si possono esprimere nel grande circolo delle comunicazioni di massa
Ma qui come ripeto
Il dibattito e ha perso
E io penso possa essere arricchito da una serie di elementi e di esperienze
Vorrei concludere
Ricordando ancora una volta che comunque esso va subordinato alla soluzione del problema poi giudiziale che quello della regolamentazione delle frequenze
Senza poi tendere forse qui già mi sembrava di avere ascoltato qualche accenno che mi ha messo un pochino anche indipendenza senza poi tenda vedi Re legare l'avevo lamentazione
Come dire
A una soluzione di tutti i problemi
Cioè una nuova vita a una riforma
Voi della radio pubblica voi dalla radio poi tratta
La regolamentazione deve dire
In primo luogo e soprattutto
Chi e e come si deve accedere alle varie frequenze naturalmente già il problema della scelta
Tra gli aspiranti robot potrà una serie di problemi di contenuto
Però almeno dal mio punto di vista cerchiamo di ridurre al minimo questo tipo di problemi e cerchiamo per l'appunto di
Risponde a questa domanda essenziale che è quella della regolamentazione dell'etere
Senza poi tendere
Di definire sin d'ora il contenuti dei messaggi che attiva verso queste lettere saranno trasmessi grazie
Essendo come dico che l'abbiamo messo al centro di questo convegno e cioè quello di mettere finalmente la radio sul palcoscenico la radio al centro dei riflettori della riflessione degli operatori dei tecnici e dei politici creare infatti che peraltro non ultimo tra gli elementi della crisi del mezzo radiofonico sia forse proprio la disattenzione direi di più intellettuale ma anche finanziare produttiva con la quale gli operatori e le aziende del sistema radiotelevisivo sia pubblico che privato hanno poi tenuto in conto di questo mezzo con la relazione di mano Cipriani che comincerà momenti sulla collaborazione la complementarità tra radio pubblica e privata crediamo di poter esplicitare un secondo un secondo tentativo di questo di questo convegno e cioè quello di avviare un confronto che finalmente superi come dire la fase demonizzando te
Che tra privato e pubblico ormai crediamo sia già superata nei fatti speriamo che sia invece il caso di mettere e di avviare un confronto di carattere come dire intellettuale e anche progettuale sulle prospettive del sistema radiofonico proprio partirà questa realtà ormai consolidata
Da tendenze oggettive di mercato e anche da risposte risposte e strategie dell'azienda dell'azienda pubblica
Con dopo la rete derivano Cipriani andremo ancora un po'più in fondo cercheremo di esplicitare valorizzando nel ricordo nelle prospettive
Quegli spezzoni di sistema informativo che sono state le collaborazioni tra le radio locali e la RAI che seppur rappresentando una controtendenza a volte frustrata il più delle volte frustrata rispetto a quella dominante che vedeva la la il consolidamento del sistema sulla parola d'ordine della contrapposizione dalla concorrenza pure crediamo che a partire dalla valorizzazione di quell'esperienza si possono trovare alcuni fili di ragionamento che ci permette di possono permettere a tutti di avviare direi questo questa nuova fase di riflessione sul futuro del sistema radiofonico proprio a partire mi pare da questo primo piccolo successo al convegno che con l'aver messo insieme nei fatti oggettivamente a discutere gli operatori protagonisti
Del dei fatti radiofonici di oggi cioè i protagonisti e gli operatori sia delle radio private intesa nella intese nella loro articolazione
Complessa che della radio pubblica passo dunque la parola Ivano Cipriani docente di Teoria e tecnica delle copie delle comunicazioni Massa Università di Roma per la reazione su collaborazione complementarietà tra radio pubblica e privata i termini del problema
Ma io non so se è riuscito in qualche modo a rispondere aspettative figure lei così come è adesso
Indicava
Ma perché e perché anche
La mia non sarà una relazione compiti o ce l'ha detto che la sua non era una relazione ma voi aveva un'organicità e una precisione che alla relazione si avvicina
Perché io ho la sensazione di trovarmi davanti a un ai pezzi di un grande puzzle
Ma dicevo amici da molti anni
Un puzzle che però miope soltanto i pezzi e non mi offre il disegno di riferimento
Che io debbo con tutti questi pezzi cercare di mettere insieme qualcosa
E quindi a questo punto posso soltanto tentare per ora di mettere insieme i pezzetti che mi rappresentano il cielo i pezzetti che mi rappresentano il mare o che mi rappresenta non è casa cioè la dove ho dei punti di riferimento abbastanza precisi
Mentre
Mi mancava questo disegno e ne questo disegno mi sembra che in questi anni
In questi tanti anni sia venuto costruendo sì
E allora mi perdonerete se la prima osservazione è ancora quella rituale necessaria ma d'obbligo a mio avviso della lamentazione sui ritardi certo sul sistema misto a partire dalla radio
Gli amici della legge hanno messo questa vignetta hai sentito Bepi la radio in crisi o si collabora o il futuro è compromesso sono due vecchietti
Vecchietti da panchina ormai molto in là con gli anni l'altro risponde basta che fa muovere sto
Basta che fanno presto perché se no qui moriamo tutti e due e qui io vorrei sapere quanti vecchietti moriranno ancora prima di arrivare a una soluzione almeno di alcuni di questi problemi ad alcune di queste questioni ma perché lo dico è perché ripeto ancora una volta che dopo nove anni della sentenza della Corte costituzionale
E a otto anni dalla legge di riforma della RAI il sistema misto italiano è ancora tutto da regolare
Beh non soltanto come lamentazione
Rituale anche se questa ripeto è necessaria perché delle responsabilità anche in sede politica vanno individuate per cui questo è avvenuto
Ma anche per altri motivi
Intanto si dice è stato scritto che un lasso di tempo è necessario per esempio tra un'iniziativa della corte costituzionale
La sua traduzione in legge dello Stato al fine di permettere in questo lasso di tempo il dispiegarsi dei dibattiti delle riflessioni e delle esperienze
Certo questo in linea di principio è giusto
Però è anche vero che in questo periodo questo tipo di dibattito
Non c'è stato o se c'è stato è stato assente condotto a livelli di tali frammentarietà da non riuscire a portare mai ad una soluzione volta una soluzione parziale o a un avvio di soluzione
Teniamo conto di tutti i progetti di legge già redatti e fermi nei cassetti o buttati ormai al macero a quelle che sono e ci veniva ricordata Macchitella
Prima della sua
Relazione gli stessi progetti della RAI portati anche questi sul tavolo della discussione Interna sia chiaro non esterna non davanti all'opinione pubblica Interna eppure anche questi finiti nei cassetti
C'è una situata su mozioni una soluzione direi ma un un un'ipotesi di soluzione almeno temporanea adesso avanzata dalla RAI ma di questo dice diremo appresso
Io credo che abbiamo superato ogni limite di compatibilità
E che abbiamo attivato una corsa perversa verso una situazione caotica ingovernabile ancora più caotiche ancora in più ingovernabile della presente
A patto che non si ricorra con il rischio cioè di ricorrere o a delle soluzioni autoritarie
Che la legge cioè con grande forza e grande vigore decida che cosa va bene e che cosa non va bene che cosa deve essere tolto dal mercato e cosa deve restarci e a noi non piace un tipo di soluzione autoritaria come queste
Oppure che permanga un qualcosa una sorta di come di autoregolamentazione del selvaggio dell'esistente selvaggio
E che allora la legge non faccia appunto che tentare di regolare un'autoregolamentazione c'è una contraddizione in termini tale anche in termini giuridici tale
Per dovere diventare inaccettabili ogni giorno che passa questa situazione sì diventa ancora più caotico il puzzle davanti a noi diventa ancora più mischiato e irregolare
Ed è una situazione è un un opinione voli di un punto di vista abbastanza allarmato da quello che è avvenuto e che sta avvenendo
E credo che sia un un contributo come quello che qui cerchiamo di dare
Ci può essere si basi ormai soltanto è fondamentalmente su un ottimismo della volontà alla quale un po'fideistica mente continuiamo ad affidarci
Essendo qui noi ci affidiamo adesso ma che francamente in qualche momento comincia anche
Porre in noi
Qualche interrogativo ma per fortuna questo ottimismo non ci manca della volontà crediamo ancora nella battaglia politica democratica crediamo ancora nelle possibilità di modificare le cose e allora nonostante degli eventi e degli avvenimenti dei tempi
Che non possono non richiamarci a una denuncia
Possiamo cercare di proscenio
Intanto io credo che i materiali che sono contenuti perché la ricevuta in questa cartella
Siano quelli almeno più significativi che sono stati prodotti in questi anni e quelli che sono stati significa disse prodotti fuori dell'apparato
Perché anche questi sono altri dati è un dato importante
L'apparato ha prodotto dei materiali ma l'apparato li ha conservati al proprio interno questi materiali ripeto
E quindi non c'è stato un dibattito una discussione una possibilità per tutti
Di formazione di opinione e di conoscenza attraverso il sesso dati di ogni genere che siano stati messi a disposizione a disposizione di tutti
E anzi c'è un altro punto che a mio avviso oggi emerge con particolare rilievo uno dei dati che invece sempre è stato portato a conoscenza di tutti è il dato sugli indici di ascolto sugli indici di ascolto
Stamattina sono state dette alcune cose molto interessante
Gli indici di ascolto
Le private solo su questo terreno che si muovono ma capisco anche
Che l'indagine delle private abbia privilegiato questore private debbono rispondere a una esigenza di collaborazione fondamentalmente di collaborazione con la pubblicità quindi non possono
In fondo a loro poco interessa o almeno ad alcune di esse poco interessa
Un dato che sia diverso un'informazione che sia diversa da quella che può essere semplicemente il dato di ascolto ma il servizio pubblico non può accontentarsi non può accontentarsi di questo
E il servizio pubblico a mio avviso è stato carente in questi anni
Nel identificare mettendo a punto gli strumenti scientifici necessari quelli che sono stati gli spostamenti di opinione dei gusti degli interessi
Ma soprattutto una individuazione delle necessità reali della gente
Che la gente dei cittadini di coloro che ascolta la vi ascoltano la radio e i processi emergenti nel settore sociale nel settore della cultura nel settore dell'intrattenimento nel settore della comunicazione
Oggi sappiamo che
Il mondo al momento in cui la televisione trasmette
Per la scusate mi la radio italiana pubblica trasmette
Programmi musicali non stop bene questi programmi musicali hanno ridato
Alla delle alla radio alla RAI hanno ridato alla RAI un alto numero di ascolti personalmente ne sono molto lieto
E non credo tra l'altro che il no stop continuiamo a usare questa parola demonizzare sia da demonizzare anzi figurarsi no stop e io personalmente
L'uomo molto
Però è anche vero
E che non possiamo qui basarci appunto sulla ciò che soggettivamente piace Cipriani e ciò che soggettivamente piace il signor Rossi o al signor Pinco Pallino
Ma di esigenze molto più larghe di esigenze di questa società
Che vivono in tutti gli strati di questa società e che non si riassumono affatto anche se ci sono gli spostamenti numerici
Nel no-stop musicale o in un'informazione frammentata parcellizzata è regolata alle fonti come quella della radio e della televisione pubblica ma anche quella delle radio e delle televisioni private
Come la sicura di una quella attuale
Allora il discorso credo che vada al di là di una pura e semplice analisi di marketing
Che sia capace di individuare in quel momento quale risposta meccaniche esce a quel certo tipo di messaggio a quel certo tipo
Di comunicazione
Fin qui si sono avute forme di collaborazione tocchiamo anche quest'altro rapidamente iniziando così come appunto questa forma di collaborazione all'interno di un sistema misto
Sempre però queste forme si sono realizzate all'insiste all'interno di un sistema misto
Caratterizzato da una situazione caotica e cioè quando abbiamo messo insieme i due pezzetti del puzzle che non sapevamo neanche bene in qualche modo acché parte del disegno appartenesse non lo sapevamo anzi affatto ma si sono congiunti sono andati
Sono andati bene ecco
Io credo che gran parte di queste esperienze
Siano andate siano andate disperse in definitiva e questo noi nel colle ascolteremmo personalmente prede aggiungerne anche delle altre per alcuni esperimenti che sono stati fatti tra l'altro la terza rete
Nel verso il settantotto settantanove nella zona di San Giovanni Valdarno ma credo che gran parte di queste siete andati dispersi
E a me sembra che quando
Il piano al mio essere poi dirò valido per altri aspetti
Però trova queste soluzioni del non stop ho una sensazione
E ho la sensazione che siamo su una strada completamente diversa da quella della collaborazioni che non è far piacere a qualcuno ma rendersi conto di una realtà del Paese e in queste realtà andarsi a collegare ma purtroppo un'abitudine della RAI che la riforma
Sperava di poter superare e che a mio avviso non è riuscita in nessun modo almeno in gran parte a far superare e la vecchia abitudine di tenere in scarso conto quelle che sono le realtà del Paese non soltanto gli indici di ascolto
Gli indici di ascolto del Paese
Allora non essere andati a questa realtà
Significa per la RAI oggi cercare di uscire dalla propria crisi Nonino avanti non guadagnando nella realtà e nelle cose
Il suo ruolo di servizio pubblico preminente e finché non ci sarà un'altra sentenza della Corte costituzionale
La quale dirà che questa affermazione e inesatte sbagliate di superata io continuerò nonostante i nove anni trascorsi ad affermare che il servizio pubblico e preminente
La RAI nonostante questo non ha guadagnato nella realtà e nelle cose se come il sì la sua caratteristica di servizio pubblico preminente doveva imporli
Il pubblico ma acconce Dutto al livello più basso della concorrenza
Allora si
Il problema è anche questo queste a me sembra una indicazione che se dovesse mantenersi di tal portata significherebbe soltanto l'accettazione da parte della RAI di una
Concorrenza più la concorrenza anche selvaggia che la nascita di mi è più orche dall'altra parte
Di interconnessione legata Necchio orche nessuno di abolizione niente demonizza niente la realtà non è nel demonizzare le cose Mandel vedere come Candy concretamente e se si fanno nella realtà economica e culturale e sociale
Di un Paese non è problema di demonizzazione inetti orche e il demonio indetti orche determinate soluzioni è il migliore delle sulla migliore delle soluzioni possibili io ad altre situazioni la peggiore delle soluzioni possibili è da vedere questo se in questa situazione in rapporto a questo servizio pubblico in rapporto alla situazione italiana indetti orche giusto o sbagliato
Ed è chiaramente chiaramente è vero che se la la RAI
Avvia il suo discorso sul piano della concorrenza di quel tipo quella che c'è stata e che indicate che grosso modo ci sembra
Essere l'indicazione generale iniettivo c'è la risposta obbligata a questo
E la risposta obbligate paradossalmente sia il fatto che il servizio pubblico crea l'anti servizio pubblico andando ad una guerra alla Garko manager e questa è la logica è questa la filosofia che stiamo accettando e che vogliamo e che il servizio pubblico preminente che ha la responsabilità di condurre il gioco per la parte che gli compete è questo che vuole ed è questo che vogliono le forze politiche Pessi certe forze politiche lo vogliono deliberatamente
Lo dicono ma tutte lo vogliono tutte
Solo condiscendenti a questa a questa soluzione
Io credo che la RAI abbia tratto anche alcune indicazioni dall'esperienza delle televisioni private
E molto spesso si fa l'esempio dell'uso del telefono ma direi che è ben poca cosa
è molto riduttivo se la volessimo mettere su questo piano tra l'altro l'uso del telefono è vecchio quanto il cucco anche per la anche per la RAI e in qualche modo precede anche in poi il boom perché di questo è stato fatto dalle dalle radio private
Ma io credo che non sia questo il
Il terreno sul quale dobbiamo muoverci ma sia piuttosto altro il il secondo punto di osservazione che io qui vorrei riproporre
E cioè il quadro
Nel quale legge lo scorso della lei che sta con che sta avviando che ha già avviata nel momento in cui affatto un consorzio
Di radio nel momento in cui attraverso un processo molto tormentoso
Perché non è stato un processo facile
E cioè mi riferisco all'ultima al convegno praticamente ultimo convegno
Della lei la lei de ha cercato delle soluzioni che non fossero delle Vetero soluzioni che alcune radio continuavano ad affermare ma in fondo
Ecco
Avesse o la capacità di inserirsi in una situazione di mercato totalmente nuova anche con il coraggio di mettere da parte
Forse cose che stavano un po'a cuore a tanti neanche a me forse il problema della pubblicità o non pubblicità è giusto che una radio abbia la pubblicità o non l'abbia
L'inserimento di una nuova spregiudicatezza beh ma da parte quindi delle organizzazioni spregiudicatezza nel trattare con il mercato di trattare con tutti
Io credo che queste spregiudicatezza e oggi siano necessari giuste valide non per niente è stata questa la linea vincente al congresso della lei
Ma non si può aspettare soltanto da una parte la spregiudicatezza il coraggio di vincere le vecchie posizioni
E occorre che allora sia tutto l'apparato fu informativo e comunicativo italiano ad aprire questo coraggio
Di capire il nuovo e non arroccarsi sul vecchio come a mio avviso sta facendo sia una parte
Del servizio sia il signor parte il servizio pubblico sia una parte della emittenza dell'emittenza privata è giusto quindi che si vada un confronto di Quinto Jenner
Atto di ottimismo della volontà accetto ma anche atto che porterò abbiamo già visto dalle relazioni iniziali alla formulazione di alcune proposte finalmente si può discutere su queste proposte e c'erano proposte ragionevoli
Forse sì possiamo trovarci in disaccordo d'accordo ma queste sono delle proposte possiamo muoverci ma è questo l'interrogativo possiamo muoverci nel senso che a queste a queste proposte che ancora il movimento movimento di base in definitiva da le forze politiche si danno ascolto
Oppure no non danno ascolto a questo e procedono secondo altre altre logiche allora credo che lo sforzo e lo sforzo importante soprattutto nel momento di domani mattina sia quello di legare il movimento di saldare di nuovo ancora una volta come avvenne prima della riforma della RAI il movimento che parte dal basso con il movimento
Dei partiti con il pensiero Prodi che produce dei partiti e quindi il pensiero che produce dalla base con il pensiero che produce dal padre attraverso le forze politiche democratiche perché creare e costruire qualcosa
Io credo che stiamo assistendo tra l'altro altra osservazione a un fenomeno paradossale
Non certo nuovo come tipologia ma sufficientemente inedito per il campo al quale si attaglia mi riferisco allo sviluppo tecnologico di cui tanto si parla tra l'altro le nuove tecnologie sono all'ordine del giorno ognuno non può iniziare il proprio discorso se non parla di nuove tecnologie ma è giusto perché nuove tecnologie
Scusi riescono oggi un momento determinante rivoluzionario di tutto il sistema comunicativo
Bene lo sviluppo tecnologico ha fatto già oggi della Radio uno strumento straordinario
Uno estrema come estrema economicità
Un'estrema duttilità una strumentazione quasi usabile a livello individuale collocabile su mezzi fissi e mobili
Per imitabile ed estensibile capaci al tempo stesso capace di fornire una quantità ricchissime perfetta di messaggi parlavamo prima lo abbiamo detto Della stereo fumi eccetera i messaggi all'orecchio dell'uomo voci musiche e rumori
Ebbene proprio nel momento in cui la radio da strumento di pochi
Può diventare uno strumento di tutti a Rock arricchendo quindi una varietà altissima di comunicazioni tra piccoli e grandi gruppi
Proprio in questo momento la crisi sembra diventare più acuta e investire proprio questo settore
Che paradossalmente il paradosso l'abbiamo già visto dovrebbe collocarsi invece al primo posto accorse addirittura come diceva Brecht sia il mezzo ma non sappiamo cosa metterci dentro addirittura non sappiamo prevedendo ipotizzare il suo sviluppo
è vero in questo senso molte cose ma poi per l'appunto del del Gelli delle comunità
Invece si preferisce privilegiare oggi il tema della televisione
Forse per Quick su queste delle nuove tecnologie della televisione forse perché su questa più si appunta l'attenzione dell'industria sovrannazionale e dei grandi apparati pubblicitari nel quadro di prospettive a vastissimo raggio no ardua insorto i satelliti il cavo e via questo offre sembra
Ci sembra esser detto con la televisione offre una possibilità di uso del mercato in termini di profitto di ricavo e quindi l'investimento eccetera la radio forse non offre questa possibile
E la radio resta dall'angolo a fare da cassa di risonanza o da sottofondo la filosofia del sottofondo che
La Filosofia dominante allora credo che oggi non ci sia soltanto da riflettere sulla radio per organizzare le radio ma innanzitutto ci sia da salvare la radio
E mi sembra che sia negli interventi iniziali questo elemento sia emerso in tutti e due
In tutti e due con forza cioè come oggi sia da ridare identità ed molto
Alla radio rispetto alla televisione e agli altri comunicazioni
Nel sistema audio visuale questo significa salvare la radio della sua disgregazione dalla sua disinibita al soddisfacimento divenne la parcellizzazione
Totale
La si salva attraverso processi nuovi nuovi meccanismi di sviluppo
Allora che cosa innanzitutto
Il rilancio è anche questo può apparire generico ditemi allora che cosa può essere specifico in una situazione come la presente in primo luogo del servizio pubblico rilancio del servizio pubblico ma non nella chiave del rilancio del servizio pubblico sul la logico la Filosofia del sottofondo
Il nuovo piano di riassetto nonostante i limiti e le parti negative appunto alle quali ho fatto sopra accende con insistenza può tuttavia mettere in moto dei processi
Allora questi processi
Questi processi vanno analizzati attentamente e a questi dobbiamo guardare
Dobbiamo stimolarli dobbiamo accompagnarli in quelle parti che aprono spazi alle novità tecnica allo sviluppo della partecipazione alla creatività alla formazione di nuove professionalità
All'interno dell'azienda ma anche all'esterno dell'azienda sul territorio
Secondo il rilancio del sistema privato e permettetemi sì uso la parola rilanci
Perché a mio avviso anche il sistema privato si trova è stato detto ripetuto in una situazione di caos soprattutto per il fatto al quale accennava forcella con molta
Chiarezza della impossibilità ormai di definire ciò che noi andiamo ad ascoltare personalmente dopo le sette di sera scusate avrà un cattivo apparecchio ma la maggior parte degli italiani dovranno poi degli apparecchi così perfetti dopo le sei e le sette la sera io non posso più ascoltare narrati non sono in grado di capire più niente
Nel vortice di suoni di suoni che si sovrappongono non capisco più niente esperienza personale avete un'altra esperienza ne sono lieto
La mia radio non fornisce una possibilità di ascolto dopo quello allora il rilancio del sistema privato non è un non è un discorso paradossale né contraddittorio con il primo cioè quello del rilancio del sistema pur se si vuole che il sistema radiofonico nazionale che è sistema misto piaccia o non piaccia oggi la realtà è questo superi l'impasse e necessario è sempre più urgente che quello privato conquisti una sua dignità
E una sua identità anch'esso che attraverso i suoi organismi rappresentativi quindi abbia la possibilità di fissare senza ulteriori tentennamenti i punti unitari dei propri obiettivi
Il suo stesso modo di essere libero
Ma al tempo stesso consapevole delle necessità culturali sociali e di intrattenimento alle quali è chiamato ad assolvere i dei bisogni delle comunità locali che è chiamato ad assolvere
Allora io vorrei vedere anche
In queste preziose riviste che gli amici che si occupano del sistema privato fanno dati che non toccassero soltanto ripeto la audience ma che toccassero anche altri argomenti altri alti fossero dati di più ricca
Di di di di più ricca impostazione di sul più ricche risultanze a questa parte il sistema radiofonico quello privato dovrà essere evidentemente garantita la possibilità di Investimenti
E qui perché non andare anche a studiare la possibilità di crediti agevolati non studiare le possibilità cioè di mettere davvero in moto dei meccanismi di che avrà offrano delle possibilità di investimento
Reali e non soltanto ipotetiche
Dobbiamo offrire la possibilità di una gestione economica sana da fissare innanzitutto il rapporto agli sviluppi della pubblicità nazionale e a quella locale
Una pubblicità a mio avviso che debba vi debba vede deve avvenire credo che su questo gli amici che si occupa il settore pubblicitario e che parleranno oggi avrà da dire certamente molto più di me ma vorrei soltanto accennare acquisto è davvero possibile che la pubblicità
Si leghi al semplice spot pubblicitario cioè all'annuncio al comunicato relativo a quella marca o non può invece anche investire altri settori e settori sempre più vasti
Io credo che per esempio faccio un esempio soltanto perché non non è materia di mia competenza ma credo che altri esempi potrebbero fare essere fatti in questo senso il discorso della sponsorizzazione culturale credo che oggi non sia stato messo ancora a fuoco oggi lo si vede soltanto rispetto ad alcune e grosse iniziative di enti diciamo la più la Biennale di Venezia o alcuni festival o alcune manifestazioni di questo tipo
Ma perché non essere non poteva essere collegato questo tipo di sponsorizzazione alle iniziative della radio soprattutto quando le radio vanno a lavorare a operare sul territorio con iniziative che a me credo
Va beh papà era estremamente interessanti per esempio l'organizzazione di concerti nelle città
O forse non si può andare anche oltre l'organizzazione di concerti recita con rapporti più stretti con tutte quelle che sono le organizza iniziative culturali che si prendono di vario genere di vario tipo che si prendono
Oggi soprattutto da parte
Degli assessorati alla cultura di ogni colore non è questo il problema nelle grandi città o la forse con più di effimero nella forse un po'più di permanente ma che certamente sono dati reale che vivono
All'interno delle a meno delle amministrazioni
Allora collegare anche forme nuove di pubblicità alle iniziative nuove che le radio private possono e debbono prendere a mio avviso non soltanto per la loro sopravvivenza ma per
L'aiuto concreto che possono dare alle sviluppo stesso delle comunità e in questo senso io credo che vada vista il problema ma altro andava fatto per esempio
Stimolando e aiutando da parte di chi sia il legislatore a dirlo quelle radio che altrove che in altri Paesi sono ricche fiorenti la radio delle scuole le radio delle università all'erario dei quartieri l'erario dei centri di produzione
Insomma quelle che si chiamano altrove l'erario comunitario è vero che da noi non esiste il concetto di comunità così come esiste nel mondo anglosassone
Ma è anche vero che lo sviluppo di questo Paese ha portato ormai le situazioni ad evolversi monto in forme abbastanza vicine a quelle dei Paesi anglosassoni e allora mi chiedo perché nei Paesi anglosassoni ma ci diamo soltanto il Canada che poi anglosassone in parte in parte altri matrici eppure in questo Paese per esempio il discorso sulla radio comunitaria proceda e proceda bene nella pratica e non soltanto nella Teoria e come questo possa invece vada avanti ebbe si sviluppi anche in altri Paesi dell'
Quindi altro andrà fatto
Credere che ogni problema si risolva con le interconnessioni a mio avvenire avviso è sbagliato non tanto e non soltanto
Per una questione di principio l'ho detto prima non è una questione di principio nel più alcuno network connessione Inter Inter connessione sia interconnessione no
Ma perché l'interconnessione appartiene a mio avviso già oggi ad una vecchia logica di sviluppo
A cui attraverso altri paesi sono passati e che oggi è entrata in crisi e che mettono in crisi oppure necessariamente dobbiamo passare anche attraverso le crisi alle quali
Rilancio dunque il sistema privato come sistema di emittenti locali professionalmente ineccepibili e anche qui vorrei aggiungere soltanto scusami è vera conclusione ineccepibili vorrei aggiungere Soltan
Come si diventa professionisti cioè un vasto discorso sulla professionalità e quindi lo storie per
Ma vorrei dire soltanto che ci sono delle possibilità di iniziativa per esempio da parte delle regioni in questa direzione che possono essere sfruttate ben oltre quelle che sono state fin qui sfrutta mi riferisco qui per esempio ai corsi indetti dalla Regione Toscana
In collaborazione con l'archivio storico
Nel movimento operaio che ha portato per esempio una serie di incontri i seggi seminari di Simmi seminari anche abbastanza lunghi nel tempo di una settimana
Fondati prevalentemente tra l'altro su o l'individuazione di tecniche nuove di modelli dell'uso dei modelli nuovi all'interno
Diede all'interno di comunità che mi sembra aver dato i risultati estremamente estremamente positivi allora anche la professionalità e possibile realizzarla con accordi precisi a tutti i livelli e da qui forse Linda possibilità dell'intervento delle regioni e non soltanto in altri in altri settori e qui la Regione può intervenire fin d'ora se al di là di quelle osservazioni forse a mio avviso giuste che facilita
Forcella
Ma il rilancio delle radio pubbliche del quelle private non offrirebbe soluzioni possibili ed utili a livello di sviluppo del sistema comunicativo nazionale se non lo si leggesse a mio avviso in un quadro unico cioè in quel quadro che oggi qui chiamiamo collaborazione
Una collaborazione che contiene rischi per tutti non sappiamo fin dall'inizio ma che la sola strada percorribile allo stato attuale delle cose inutili ma come collaborare e questo è il tema del dibattito di oggi e quindi nessuna conclusione e nessuna conclusione che sarebbe soprattutto affrettata una cosa è però certa
La collaborazione tra la macro comunicazione la grande comunicazione e la micro comunicazione la piccola comunicazione la comunicazione locale la comune nel rapporto tra pubblico e privato tra apparato nazionale ed entità locali
Sia pure ampiamente coordinate consorziate pose volgersi a diversi livelli il rapporto stretto con le necessità e le realtà a livello di produzione a livello di distribuzione e di organizzazione anche del consumo
Con uno scambio continuo teso a sviluppare l'area della creatività a sviluppare nuove forme di organizzazione produttiva del lavoro
Quelli a cui accennavo nel momento per esempio che derivavano dall'esperienza fatta in Toscana con l'archivio storico e la Regione
E ad ampliare al massimo l'aria dei servizi a mio avviso la televisione può coprire solo in parte quest'ultima area anche se con i sistemi più sofisticati
E per un semplice motivo perché il concetto di servizio e oggi sempre più vasto
Se noi leggiamo servizio soltanto come elenco dei telefoni aerei ultime notizie e banche situazione bancarie cambio certamente la televisione può assolvere a questo
Ma se invece lo intendiamo come qualche cosa di più vasto e di più profondo l'esigenza quotidiana alla quale ciascuno di noi ha bisogno di rispondere con una nascita continua e permanente di problemi ai quali dobbiamo rispondere credo
Che il concetto di servizio è molto esteso e che la radio poi in questa direzione risolvere molti problema si tratta allora per concludere di ridare alla radio un proprio ruolo autonomo
Svincolato da ogni sorta di dipendenza da altri mezzi di comunicazione
E di ridarle questo Nuoro nel quadro della nuova società della comunicazione nel quadro delle con delle tecnologie di sviluppo ma anche nel quadro di necessità umane e spirituali e materiali sempre più vaste e profonde
E scusate se mi permetto di introdurre di nuovo questo elemento
Che talvolta da alcuni risulta ostico per questo nel momento in cui si riconferma l'urgenza di una regolamentazione legislativa senza la quale ogni ulteriore Progetto sarebbe inutile
Mi sembra utile avanzare o riprendere due proposte concrete una delle quali tra l'altro è già stata
Accennata qui la nuova legge di regolamentazione non dovrebbe essere unitaria per la radio la televisione così come si continua o come fin qui si è continuato a progettare la radio per le sue caratteristiche del suo sviluppo ha oggi bisogno di una propria legge killer svincoli da quella sulla televisione i due terreni ormai e lo diceva molto bene Forcella non sono più omologati
Secondo la seconda proposta in secondo luogo mi sembra è giunto il momento per avanzare l'ipotesi la metto lì
Discendere in due società e il servizio pubblico una società televisiva e l'altro radiofonico
Non per ripetere sia pure in parte il discutibile ma tra il modello francese delle tante società
Ma per a formare piuttosto il diritto per la radio ad a vere una sua propria autonoma struttura capaci di affrontare e risolvere i problemi specifici caratteristici di un mezzo specifico profondamente diverso dagli altri del mondo audio visuale
Crediamo che in questa giudiziaria finanziario certamente e anche qui certo sarà sarebbe da dal sarà da affrontare un grosso problema il problema del cannone eccetera ma credo che questi problemi sia finalmente Duff siano finalmente da affrontare non altri
Crediamo che in questa direzione sarebbe assai più facile risolvere anche il problema e la credibilità cardine della collaborazione tra servizio pubblico e privati e qui si possono avanzare ripetute l'ipotesi la Quarta Rete la gestione attraverso un'Authority delle privati intervento importantissimo delle regioni eccetera
Il rapporto del con l'utenza il problema del rapporto con l'utenza e quello delle grandi prospettive per le quali sono necessarie
Idee nuove
E nuove alte professionalità
Che si formano soltanto in condizioni di indipendenza e di autonomia e non in condizioni di sudditanza come HT dello Stato attuale anche per il servizio per tutto per il servizio
Cipriani
Il suo contributo e veniamo a terza terzo blocco di considerazioni per questa mattinata
Ne parleremo attraverso una coppia di relazioni dell'esperienza di collaborazione che ci sono state tra radio locali e Rai e che se pure sono state poche frantumate probabilmente la tendenza più generale invece della concorrenza e realtà probabile che si possono permettere a partirà un Bilancio anche dell'impasto di quelle esperienze di individuare alcune linee di prospettiva soprattutto per quanto riguarda i comportamenti concreti negli apparati produttivi quello di prospettiva di dicevo di questo pezzo
Probabilmente auspicabilmente allargabile di sistema informativo informativo le due relazioni praticamente solo una reazione con doppia con due facce sono saranno svolte
Dai da Paolo D'Amato che chiamo
All'alt alla presidenza per conto è la legge che svolgerà la l'aspetto delle esperienze di collaborazione dalla parte delle private e poi da Gaetano Stucchi capostruttura dalla severa ripescare che invece svolgerà la relazione sotto l'altra ottica cioè l'ottica del servizio pubblici a dell'azienda pubblica rispetta questa esperienza di collaborazione do la parola a Paolo D'Amato appunto per la prima delle due mezze relazioni
Dunque
Prima di me ha parlato Enzo Forcella parlato Ivano Cipriani tutte e due hanno detto che la loro non era una relazione sicuramente non mi posso permettere adesso di garantirvi una relazione
Ma forse un ragionamento ragionamento schematico
Ma spero comunque produttivo
Il tema di questo convegno è sul sistema misto a partire dalla radio
E la radio infatti e l'unico mezzo che ha fornito qualche elemento di dibattito non solo teorico ma anche di esperienze pratiche a chi si muove per lo sviluppo del servizio pubblico radiotelevisivo
Una cosa infatti adesso importante ribadire come punto di partenza di tutti i nostri discorsi
Su queste su queste tematiche le trasmissioni radio televisive vanno comunque intese a mio avviso come servizio pubblico
Che siano emesse est emesse esse dalla azienda a capitale pubblico o dalle aziende a capitale privato
Perché in ogni caso e se rivestono carattere di preminente interesse generale
Entriamo adesso nel nel vivo di questa relazione Milano centottanta giovani Cesare sui conti articolo sulle possibilità del rapporto fra il pubblico e il privato parlava di tema inconsueto
E purtroppo ancora oggi si può parlare di tema inconsueto le esperienze realizzate sono rimaste purtroppo poche e non hanno avuto capacità di incidere probabilmente nel modo di produzione
Radiofonico sia della RAI che delle radio locali ma vediamole un pochino con più precisione queste esperienze
Di dico due esperienze di le esperienze sono da una parte due trasmissioni e dall'altra un vero e proprio rapporto durato tre anni fra una radio Radio Città Futura di Sulmona è una struttura la sede regionale per l'Abruzzo della RAI
Spazio Regione è una trasmissione la trasmissione della Regione Campania
Della sede regionale per la Campania dentro questa trasmissione nel marzo e nell'aprile settantanove furono realizzate quattro puntate in collaborazione con le radio locali
Le caratteristiche di queste puntate infatti in collaborazione con la radio locali da una parte l'argomento delle trasmissioni era il fenomeno stesso
Della radiofonia privata e infatti le puntate erano sul radio locale mondo lo spettacolo radio locali informazioni locali operatori culturali radio locale partiti politici la scelta degli argomenti l'organizzazione trasmissione tutto insomma la fase preparatoria de una trasmissione radiofonica aveva fatto in collaborazione fra la RAI e le radio locali e le trasmissioni avevano come studio centrale una dell'erario coinvolte e come studi periferici le altre radio in tutto erano quindici
E come studio periferico anche quello della RAI di Napoli in più come accade sempre in questa speci in queste trasmissioni
Le l'emissione veniva in contemporanea fra su Radio due e sulle frequenza delle private
L'altra importante esperienze di collaborazione è stata arrogo a Roma una trasmissione di Radio uno dalla RAI realizzata in collaborazione con trenta radio locali
E andata in onda dal sei novembre del settantanove al quindici aprile dall'ottantuno le caratteristiche qui ci sono due caratteristiche molto rilevanti che differenzia notevolmente
A Raw arrogo dalle altre esperienze e cioè una alla differente la diffusione nazionale della trasmissione
L'altra immediatamente legata a questa è la precisione della del target di ascolto
Veniva molto precisamente distinto il targhe di ascolto di questa trasmissione non erano soltanto i giovani in generale ma era un pubblico sicuramente sensibile ai temi della contestazione giovanile degli ultimi anni e al dibattito che ne è scaturito quindi la precisione del
Della distinzione del target ascolto mi sembra evidente
E poi anche qui le caratteristiche della stessa di Spazio Regione l'altra trasmissione tutto veniva deciso in collaborazione con le radio locali che funzionavano come corrispondenti collettivi e come centri di produzione
L'emissione era anche qui contemporanea su Radio uno e sulle emittenti e sulle frequenze le emittenti private una delle trasmissioni più interessante quella sicuramente del ventitré dicembre dell'ottanta si parla del terremoto era la trasmissione realizzata davvero in collaborazione con le radio locali frutto dell'esperienza di un mese di lavoro su quel territorio sul cratere
Penso che poi c'è riferire azioni non sa l'altra esperienza di collaborazione e non vi parlerò di un trasmissione ma di un rapporto vero e proprio durato tre anni fatto di trasmissioni
E di un documento unitario ed è il rapporto intercorso fra Radio Città Futura di Sulmona e la RAI di Pescara la struttura ripescato
Il rapporto inizia appunto da settantanove con l'inserimento del primo palinsesto di tre trasmissioni realizzato in collaborazione fra la radio e la RAI
Una e Abruzzo giovani ed è evidentemente la trasmissione giovanile l'altre antenne a confronto trasmissione proprio sulle radio e le televisioni locali d'Abruzzo
E poi degli speciali cultura
La prima il primo nodo da sciogliere in questo rapporto fu sicuramente quello del contratto da stilare fra i collaboratori della radio e la RAI
I la radio Radio Città Futura chiedeva un rapporto con contratto firmato a nome della radio
Chiedeva un contratto fra la RAI e Radio Città Futura questa non è una un una cosa qualsiasi non è una richiesta qualsiasi è una richiesta importante perché e contratto collettivo probabilmente e il il il tratto burocratico amministrativo che sanciva un un problema importante
Che la risoluzione di un problema importante
La collaborazione quando si parla di collaborazione fra RAI e private bisogna sempre tener presente che questa è una collaborazione produttiva solo se posta in relazione alla emissione e non alla organizzazione del lavoro per intenderci non si può parlare di collaborazione fra radio locale RAI e pensare per esempio
Alla utilizzo delle salette di montaggio private per la RAI
Bisogna quindi lo dicevo prima tenere sempre e comunque presente l'emissione e il raggiungimento dell'obiettivo del servizio pubblico
A questo scopo la collaborazione è importante che si faccia fra strutture che siano diverse e diverse nel rapporto con gli ascoltatori
La carta vincente delle Minter delle emittenti locali consiste proprio nella loro particolare potenzialità di aderenza ai problemi del fruitore
E questo bisognava sancire nella richiesta di contratto
Stilato fra la RAI e una radio
Naturalmente questa cosa non non fu fatta questo contratto non fu firmato perché furono firmati invece dei contratti estensore testi clasti classici contratte senza teste perché la RAI non ha nessuna possibilità di sottoscrivere contratti di questa gente
L'unica apertura amministrativa potrebbe essere l'appalto
Su questa cosa però bisogna dire almeno due considerazioni se a fare almeno due considerazioni da una parte in radiofonia l'appalto non mi sembra essere una pratica normale anzi propriamente non si può proprio fare dall'altra
La il termine appalto fa subito irrigidire chi è stato e ed è nel Movimento per il rinnovamento della dell'azienda pubblica sappiamo tutti le clientele le mance che questa parola ci riportano alla mente
Ma su questo problema torneremo Petta
L'organizzazione del lavoro quel della RAI e la struttura amministrativa della RAI
Trasformano nel corso dei mesi di collaborazione
Trasformano i collaboratori di Radio Città Futura da esperti territorio quali essi dovevano essere loro erano entrati
In RAI proprio come esperti del territorio con esperti orizzontali di una di una situazione territoriale li trasforma inesperti verticali inesperti su un problema e poi i si viene sempre più a al
Delimitare come esperti come esperti tematiche sulle tematiche giovanili
A questo punto diventa assolutamente inessenziale che i collaboratori di queste a questa trasmissione Abruzzo giovane sulle tematiche già sia non provengano da una radio locale e si sono come tutti i collaboratori RAI come come ce ne è tanti la disoccupazione intellettuale fornisce gran un gran suolo di collaboratore alla RAI
Qui possiamo dire che si interrompe il primo la e questa è la prima tappa del rapporto fra questa radio e la RAI la seconda tappa del rapporto è un documento probabilmente un documento
Rimasto unico nella storia del rapporto RAI private perché si firmava in parallelo la struttura RAI e la una radio democratica firmavano un documento che metteva sul tappeto queste considerazioni quello che io ho svolto in questo fino a qualche istante fa
E ponevano il problema di della continuazione dell'esperienza e dicevano che forse l'unico metodo era quello della dell'ingresso quantitativamente rilevante di radio locali dentro la RAI
Non una sola radio che finiva per essere poi crogiolo di potenzialità personali
Ma una serie di radio che potevano modificare la struttura di programmazione della RAI stessa
Nonostante questo documento però la situazione non non si veniva a modificare di molto ristagnava
La fino a una nuova proposta di trasmissione la proposta di trasmissione anche qui una un titolo pirico dove c'è fumo c'è fuoco per una trasmissione giovanile in contemporanea con a a Rho corroso Radiouno
Un'altra trasmissione giovanile che aveva delle caratteristiche molto simili ad arrogo arrogo ma che nel rapporto Radio Città Futura Rai aveva una potenzialità in più o meglio una caratteristica in più
La RAI faceva la parte della RAI in una sorta insorta del dramma pirandelliano faceva parte della RAI due collaboratori direi Città futura assunti a tempo determinato in RAI
Questi collaboratori erano ufficialmente RAI ma forse più dell'impero gommisti registi interni avevano la possibilità di contattare coinvolge comunque le radio
Le radio locali sul territorio anche qui la struttura della della trasmissione abbastanza simile alle altre e i di azioni collettive emissione
RAI private e il tutto era abbastanza omogenee c'è però da dire c'è da fare un bilancio un minimo di bilancio su questa trasmissione i primi mesi sono stati decisamente positivi c'è stata una
Niang gran partecipazione da parte delle private
Dopo di che negli ultimi mesi c'è stato una sorta di deperimento organico della trasmissione e del rapporto fra la RAI e le private due motivi sostanzialmente molto schematicamente da una parte sicuramente la burocrazia RAI che
Frena tutte le ambizioni creative di chicchessia
Buone o cattive che siano fra l'altro e quindi beh per burocrazia interna RAI intendo quelle le piccole in piccoli impedimenti l'uscita dei in Angra i compensi la prestazione in voce eccetera eccetera
Dall'altra e forse però questa è la più importante del due dei due delle due riflessioni
Va detto che le radio coinvolte erano di una erano molto fragili e c'era una grande fragilità strutturale delle radio locali non a caso mentre noi facciamo questo convegno svolgeva questo convegno quelle radio erano sei
Non esistono più non trasmettano in Abruzzo
A questo punto ci tocca fare delle considerazioni un po'più in generale su queste esperienze
Due considerazioni su tutte le esperienze Spazio Regione arroga rogo e Città futura RAI
Da una parte le esperienze episodi che di collaborazione sono state sicuramente utilissime
Ma continuare con le esperienze pilota significa perdere oggi l'occasione di una qualificazione dell'emittenza radiofonica e del servizio pubblico
Bisogna ora inventare delle modalità di rapporto che impegnino l'azienda pubblica e non soltanto qualche capostruttura più sensibile a queste problematiche
Dall'altra parte il problema la dimensione di emissione la dimensione più proficua sicuramente per un rapporto fra Rai e locali e la dimensione regionale
Perché Essa sicuramente facilita la scoperta e lo sviluppo di nuove capacità creative per la costruzione dell'immagine della propria realtà
Queste due considerazioni in margine a questa nota cronologica adesso però vediamo veniamo all'oggi al panorama radiofonico odierno
Le esperienze di collaborazione che ci sono state quelle che vi è di cui vi ho parlato
Sono cresciute io penso esclusivamente penso di non essere smentito esclusivamente sotto la spinta di una parte delle radio locali e cioè delle radio democratiche
Oggi però secondo me il panorama dell'emittenza democratiche profondamente modificato da quello di sei anni fa
Va considerato probabilmente esaurito il movimento delle rate democratiche sono rimaste alcune esperienze non dico quantitativamente dico alcune esperienze soprattutto metropolitane
Di grandi centri ma il movimento
Dellera democratiche quello che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni negli anni settanta si è esaurito
E si è esaurito per una serie di motivi abbastanza importanti vari
Se il fenomeno più interessante forse democratiche erano le radio piccole dei piccoli centri che più avevano la possibilità di avere contatto con il proprio ascolto
Ecco questo momento probabilmente va considerato come esaurito davano i motivi dodici o sono tantissimi qualcuno così giusto per accenni agli inizi del movimento forse c'è stato nella sinistra da una parte una sorta di attese a nessuno una parte della sinistra non parlava non sapeva forse cosa dire dall'altra l'arroccamento nella ipotesi monopolista di un'altra parte della sinistra
In posizione che a a
Favorito una serie di di filosofie
Conseguenti la quella presa di posizione forse non è stata grave in quel momento ma si è verificata essere grave
Successivamente perché ha ha rallentato una serie di di ipotesi
L'uso del mezzo secondo me radiofonico da parte delle locale democratiche
è stato un uso del mezzo in difensiva in difensiva perché oggettivamente nera democratiche erano strette fra una serie di compatibilità da una parte l'ipotesi commerciale demenziale dall'altra
Un'ipotesi nazional popolare le la musica di cassetta e l'informazione di sinistra dall'altra un'ipotesi che
Ci vedeva non favorevoli al mercato oggi parliamo di mercato in maniera molto ne parliamo quotidianamente allora settantasei il mercato non era uno una gran bella fatta era un mostro
La difficoltà delega al personale di di qui di chi di noi ha fatto questa esperienza erano Crati di stabilire se si dovesse non si dovesse fare pubblicità in radio mi sembra sintomatica di una di un rapporto con con la con il mercato
Tutte queste cose hanno prodotto una sorta di rinuncia
A porsi il problema della comunicazione il problema della comunicazione di massa ci siete ritagliati sempre più il target di ascolto e fino a a forse a estinguerlo
Almeno per un certo tipo di esperienza
Ora
A questa allora le considerazione sulle sumo e mezzo era democratica oggi oggi il qual è la tendenza oggi nella nel mercato diciamolo delle radio locali probabilmente latente la tendenza del mercato e quello al rafforzamento anche in radiofonia delle tendenze oligopolistico
Attraverso la delega
Delle radio locali a produrre alle sole industrie discografiche secondo me il problema delle radio locali il problema delle della mancanza di produzione non va addebitato alla nascita dei network probabilmente l'unico accentratore di produzione è proprio l'industria discografica
Parlare oggi quindi di collaborazione fra le era la RAI e le private significa porsi l'obiettivo di frenare questa corsa la corsa all'accentramento della produzione
Soprattutto nella industria nella industria discografica
Per raggiungere questo scopo ci sentiamo autorizzati all'insegna da costituire una sorta di fronte oli anti Origo polista
E di metter dentro questo fronte anche la RAI la RAI come azienda pubblica a capitale pubblico nel settore dell'emittenza anche se la RAI questa azienda a capitale pubblico e la stessa che fa stereo uno stereo dovessero notte che si potrà vere tre milioni e duecento mila ascoltatori un'ipotesi interessante ma comunque anch'essa delega la produzione esclusivamente all'industria discografica
E fa anch'essa del rumore di fondo mi pare Macchitella però parlava di rumore di fondo e ne parlava quasi esclusivamente in rapporto alla alle radio locali proprietà anche la RAI fa del rumore di fondo
Probabilmente invece la dimensione
Quello che risulta vincente in radiofonia oggi
è la invece la dimensione locale della comunicazione
Dimensione locale nell'accezione positiva di cui parlava prima Forcella
E di mente per dimensione locale si intende una
La possibilità di rapporto con la gente da parte dell'emittente e la possibilità di rispondere ai bisogni della gente
E questo si è verificato per esempio un esempio classico quello del terremoto lì c'era un'esigenza le radio locali e la RAI rispondevano a questo tipo di esigenza quindi assolvevano il loro ruolo di servizio pubblico
Ma sicuramente comunicazione locale significa aumento dei costi di gestione di una radio locale e questo sicuramente difficile da ottenere per il panorama che oggi c'è radio locali quindi riassumendo e concludendo
Da una parte c'è la tendenza all'oligopolio all'accentramento produttivo
Nella in radio anche in radiofonia dall'altra l'unica carta per controbattere questa ipotesi questa tendenza è quella della comunicazione locale informazione comunicazione locale
Importante per noi quindi come movimento democratiche per la legge ma penso per tutto un fronte riformatore dovrebbe essere quello di condizionare il mercato verso questa scelta verso la scelta della comunicazione locale
La scelta produttiva della comunicazione locale e non più quindi musica
No stop che significa hard delegare la produzione esclusivamente all'industria discografica ma produzione per anche per le locali sulla comunicazione locale
La Rai a questo punto entra in campo e e come azienda a capitale pubblico dovrebbe sorreggere proprio la scelta della produzione nelle private oltre che dentro se stessa
Perché il mercato venga orientato verso questa scelta verso il privilegio perché la per esempio la pubblicità
Sulle private venga orientata verso quelle private che fanno informazione locale che fanno comunicazione locale
A questo punto entra in ballo lo strumento dall'appalto sicuramente lo strumento l'appalto va riformato
In modo che esso possa dare il massimo delle garanzie contro il suo stesso uso clientelare ma è forse uno strumento che il capitale pubblico a per intervenire nel mercato radiofonico
Questa linea di presenza della RAI nel mercato dovrebbe tendere a due sostanziali cose da una parte qualificare l'emittenza privata locale
Che non può e non deve essere esclusivamente serbatoio per serbatoio di creatività di potenzialità professionali per la RAI
E dall'altra
Favor deve favorire lo sviluppo delle capacità produttive che siano poi basse e qui riprendo una proposta che è andata un po'in giro questa mattina questa dalla Quarta Rete radiofonica una quarta rete che però sia abbia la possibilità di legarsi con con il territorio che sia quindi regionale e che quindi sia la cui Costituzione venga preparata da questo humus
Radiofonico privato questo è forse o meglio questo è a mio parere l'unico modo per tentare a questo punto di salvare la radio
Finale come dire l'altra l'altra faccia la medaglia cioè le stesse esperienze di collaborazione viste dalla parte della Rai e cioè dalla parte di dell'operato di degli operatori del servizio pubblico Gaetano Stucchi capostruttura dalla severa ripesca
Dalla parte della RAI per per modo di dire cioè
Dalla parte di quel pezzetto di RAI in cui lavoro l'impressione che qui siamo in molti a cominciare dai colleghi interni all'azienda
A chiedersi con una certa angoscia da che parte sta la Rai qual è la parte della razza sarebbe stato anche bello che ce lo venissero a dire in maniera più chiare in occasioni questa riflessione
Però invece la incertezza sullo dell'azienda pubblica mi sembra un dato di fatto da qualunque parte pigliamo anche l'argomento di questo incontro mi pare che emerge
Io partirei da una parola che è stata fatto il suo ingresso nei dibattiti sul sistema misto e sulla Rai sulla radiotelevisione di recente perlomeno a livello di consacrazione la parola Uttar Kia
Che è andato ad occupare il suo spazio nel titolo di un recente volume che confesso di non aver ancora letto
Ma da qui prelievo questa parola che mi sembra fondamentale perché è stata troppo lungo assente da questi anni di elaborazione di lavoro di progettazione sui compiti dell'azienda pubblica
E perché invece consentirà se usata correttamente di riprendere alcuni discorsi sul decentramento soprattutto in maniera un pochino meno semplicistica il suicida di come è stato fatto sino ad oggi
Un'altra piccola riflessione preliminare quella che credo che nessuna concezione corrente accettabile del funzionamento dell'industria culturale posso oggi dimenticare che la mobilità da un lato della forza lavoro intellettuale delle forze creative e la dialettica costituzionale di ogni industria ma di quella culturale in particolare tra accentramento decentramento produttivo
Sono due meccanismi fondamentali con cui sia chi guida
O pretendere guidare lo sviluppo di un settore industria culturale sia chi pretende di incidere in qualche modo su questa guida o di modificarla deve fare i conti
Quindi non è affatto scandalosa scandaloso il contrario non è invece fatto scandaloso parlare del funzionamento di questo sistema misto
Considerando i problemi di decentramento produttivo di non autarchica da parte dell'azienda statale che è presente nel settore come la premessa
L'altro o l'altra premessa che ho sentito dare già per per scontata per accettata credo da quasi tutti questa mattina e pomi nascondo dietro questa unanimità nel senso che voglio crederci anch'io insomma
E sul carattere come dire vincente sul carattere pieno di futuro di Avvenire della dimensione locale nella radiofonia
Preciso che io sarei un pochino più caldo cioè ho l'impressione questa dimensione locale sia una tendenza che l'attuale funzionamento del sistema misto chiamiamolo così radiofonico tende sia riconoscere ma riconoscere come costituzionalmente minoritaria
Il che mi va bene non credo che sia giusto non occuparsi delle cose minoritarie anzi
E oltretutto mi va bene perché in questa tendenza minoritaria quasi certamente l'evoluzione del cosiddetto sistema misto tende ad accorpare azienda pubblica e emittenza privata
C'è lì una funzione di aggregazione promosse in qualche modo proprio dalle leggi del cosiddetto mercato
Naturalmente che cosa si aggrega e si aggregano i compiti di vero e proprio servizio pubblico direi anzi di di di di medio alto profilo del servizio pubblico dell'azienda statale e la parte qualificata qualificati in un certo modo di poi si può precisare dell'emittenza privata
C'è un'alleanza di fatto un'alleanza che proprio episodi come Rai Stereo uno stereo duecento reciterà ribadisce
Prima dice per per opposto naturalmente
Ora io credo che sfruttare questa tendenza e progettare delle operazioni delle del così delle delle logiche delle strategie su questa tendenza sia quindi non fare un discorso astratto una volta tanto utopistico
Ma accettare di difendere e tutelare e possibilmente aiutare per un proprio sviluppo una tendenza minoritaria ma reale dentro il sistema misto radiotelevisiva
Come
Beh qui devo dire che Nolte tanto le sventure ci sono ci sono maestre a mio avviso basta fare più o meno l'esatto contrario di quello che la RAI ha fatto per il decentramento televisivo
Cioè assumere le le cose che l'azienda ha deciso stabilito ma soprattutto quelle che ha fatto che sono leggermente diverse guidata dei suoi progettisti nel caso il decentramento la televisione è ribaltabile
Al primo punto di questo discorso torna questa piccola fissazione dell'autarchia
E cioè la prima cosa demenziale nella Progetto di decentramento televisivo della nostra azienda è stata l'idea che si potesse decentrare decentrando un'azienda
Voglio dire un corpo separato in qualche modo come una singola azienda
Quindi con livelli di investimento distesa di mobilità di personale di ambizioni integralisti che e e autarchiche da parte di questa azienda clamorose e clamorosamente smentite dai fatti
Ora è vero che il livello di complessità tecnologica finanziari eccetera eccetera dei processi produttivi radiofonici è indubbiamente inferiore
A quello dei processi produttivi televisivi
Ma credo che come dire la l'astrattezza è proprio l'errore di un'impostazione di tipo tattico sarebbe alla fine ribadita anche in un'ipotesi di decentramento sull'azienda re della radiofonia
E invece il decentramento che oggi tardivamente già sul piano televisivo stiamo rivendicando dalle sedi regionali è un decentramento finanziario prima di tutto
è un decentramento decisionale e creativo
Quindi non necessariamente trasferire come abbiamo fatto esportare in periferia se usare questo termine
Le tendenze al gigantismo o al microchip garantismo nel caso delle sedi regionali della nostra azienda
Ma comportarci chiedere che la nostra azienda che la RAI si comporti come un soggetto dell'industria culturale italiana e come soggetto che da un lato il più titolato per per la sua consistenza per le sue dimensioni e dall'altro per i suoi fini per i compiti che gli sono stati assegnati
E il più titolato a comportarsi come soggetto responsabile nell'evoluzione del sistema misto dell'industria cultura italiane nel caso nostro specifico di quello radiofonico
Cioè deve comportarsi come una forza che intende influenzare apertamente correttamente pubblicamente l'evoluzione di questo sistema
E lo semplicemente difendere e tutelare o ingigantire il proprio ruolo il proprio predominio la propria egemonia su questo sistema
Esistono egemonie di carattere mortifero
Sentendo qualche racconto come avete visto di queste esperienze di rapporto tra RAI radiofonia privata in particolare secondo aggettivo così viene spesso evocato perché queste esperienze si concludono spesso con decessi
Anche il concetto di vivaio verso il quale io personalmente non ho niente se non altro storicamente come giustamente diceva Forcella pienamente riconosciuto come uno dei ruoli è una delle forme di sicuro rapporto tra la radiofonia privata e quella pubblica
Però anche il concetto rivali o presuppone il rispetto di questo di questo termini questa realtà in i vai mica si saccheggiano
David ai si preleva ma soprattutto bisogna lasciare di Riva i resti vendite continua a produrre altrimenti anche solo da un punto di vista gestionale e previsionale si fa della dello dello sperpero dalla follia della del suicidio
Ora
Un altro connotato che è mancato una clamorosamente nel Progetto sulla terza rete televisiva e che bisognerebbe non dimenticare in eventuali progetti di serio
Lancio di un decentramento dell'azienda RAI
E lì e il connotato la professionalità
Non si capisce bene perché o meglio si capisce ma insomma è una miseria storica perché ai termini come decentramento debbano sempre essere accoppiate convinzioni di spontaneità di fenomeno che biologicamente andrà avanti da solo
Di grande domanda che sale dal Paese civile altre litanie che conosciamo
Quando in realtà è un problema di professionalità anche questo
Quindi decentrare influenzare gli insediamenti di un'industria culturale significa formare un corpo di spedizione scelto
Di gente estremamente professionalizzata lanciarli in una missione che deve avere degli obiettivi delle tappe delle risorse e delle verifiche
Anche perché si può fallire quindi bene rientrare a casa e non restare come degli avamposti sperduti in territori dove non c'è più nulla da fare perché si è sbagliato l'obiettivo si sono sbagliati metodi quindi anche pensando in termini decentramento la radiofonia per carità ripigliamo con la massima severità un discorso sulla professionalità prima di tutto da parte dell'azienda RAI e poi come discorso rivolto a alle abbastanza diverse professionalità ma che anche loro hanno scale i parametri che sono rinvenibili nell'emittenza privata
Infine il problema radicale cioè non si decentra un'azienda si decentra un sistema produttivo
O per lo meno si opera per decentra un sistema produttivo qui fondamentale per Paese interamente sapere se c'è qualcheduno lì dove dei centri che è disposto a farsi decentrare cioè a farsi coinvolgere il deserto propositivo il deserto ideativo creativo e spesso addirittura di presenza delle forze sociali che il cosiddetto decentramento televisivo ha verificato in larghe Spini larghi spazi di territorio italiano
è stato un brutto risveglio dopo la sbornia di appunto di richieste di decentramento
Però poteva non esserlo e bastava porre più al centro il problema del coinvolgimento di forze sociali di realtà locali eccetera eccetera e non lasciarlo come un corollario quasi automatico
Arriva la RAI e tutti corrono Corona fa che
Corona suicidarsi come è stato per molte emittenti private nel cercare rapporti con l'azienda pubblica
Quindi sicura di combattimento e centrale ed ecco che quindi si ritorna sono tutti piccoli CE cerchi che si chiudono che rimanda l'uno all'altro si ritorna una RAI che decentra possibilità di lavoro
Che ha il problema di stabilizzare un mercato per esempio produttivo
Cosa tra l'altro forse più realistiche più facile nel caso della produzione radiofonica di quanto non lo sia per la produzione televisiva
Anche questo è stato la vicenda della terza rete clamorosamente mancato come obiettivo
Chi si decentra veramente sono i cacciatori d'appalti romani e in chiave minore di qualche altra
Di qualche altra città già sede di centro RAI i quali con molta abilità appena resosi conto che c'era c'erano flussi di danaro dell'azienda pubblica che giravano attraverso certe regioni hanno hanno rapidamente esteso le loro reti fino lì insomma
Qui questi se non altro sono stati coerenti con un obiettivo e con una una logica che ovviamente non può essere quella della del servizio pubblico
Naturalmente le forme per il coinvolgimento sono le forme di produzione rivolta all'esterno e quindi sono l'appalto l'acquisto le coproduzioni eccetera eccetera
Però c'è anche un altro discorso da fare su questo benedetto servizio pubblico che resta diciamo così in in risolto per il peso che storicamente ha che lo consolida nella storia dell'azienda
E cioè l'idea che la Rai malgrado l'ampiezza dei compiti che leggi dibattiti pubblici discusso nel Paese le assegnano
Resti o tenda restare forse in radiofonia forse ancor di più che in televisione
Un'azienda di manufatti un'azienda che fa degli oggetti radiofonici o televisivi trasmette e poi ha risolto al massimo controlla il livello di consumo di ascolto e poi ha risolto
Oggi quando parliamo di ampliamento della gamma Natività RAI parliamo dell'ampliamento del del braccio commerciale di questa gamma di attività cioè parliamo di marketing parliamo della sempre maggiore attenzione che la RAI dedica ad alcune conseguenze economiche di mercato che certe sue grosse produzioni hanno
Ma non parliamo invece del fatto che questa azienda stando nell'industria culturale con ruolo centrale in realtà produce idee in circolazione i discorsi
Movimento dibattito o almeno dovrebbe farlo
E qui non può esaurire la propria funzione soprattutto il momento in cui lancia un progetto di decentramento e cioè di influenza sulla base di certi finalità sul sistema dell'industria culturale non può quel punto sottovalutare attività diverse dalla pura e semplice produzione trasmissione
Forme diverse di circolazione
Bisognerà come dire sentire cosa ci raccontano su questo punto i colleghi
Tutelare perché sono un po'preposti a questo lavoro c'è anche una responsabilità di fondo dell'azienda perché maggiore circolazione non è detto voglio dire per forza maggiore commercializzazione
Vuol dire come si è tentato di fare in alcune regioni un po'marginali vuol dire rapporti con la scuola vuol dire rapporti con le piccole o grandi reti di circoli culturali o di iniziative locali
Vuol dire indica ritenersi impegnati come azienda dell'industria culturale nel promuovere cultura anche in altre forme
Anche altre forme
Ora
Ora dal punto di vista del per dalla traduzione a livello di previsioni devo dire che non possono essere molto ingegnere esche mi pare allo stato delle cose ma a livello di prima e orientamenti
Il il la riflessione di questi discorsi il riflesso di questi discorsi sul problema specifico della radiofonia quale può essere
Io intendo solo due modi di aggregare diciamo così questa tendenza minoritaria a una reale radiofonica locale
Un modo è quello di pensare a dei Networks formali costituiti come tali in senso stretto
Tra le private
Realmente locali quindi qualificate
A al quale gli ecco però bisognerà neppure un punto d'appoggio
E questo punto d'appoggio è la cosa più interessante di ogni fantasia in questa direzione e cioè
Il punto d'appoggio classico di un network che la concessionaria di pubblicità cioè un punto forte perché forte economicamente
Al tempo stesso un punto forte la cui dipendenza da la logica maggioritaria del mercato è evidente
Quindi appare un po'dubbio se non eccessivamente lungimirante che una forza completamente identificata con la logica maggioritario dell'evoluzione di mercato faccioni allestimento
Diciamo così contraddittori compensatorio di questa logica sull'altro binario sul binario di una tendenza minoritaria rispetto evoluzione del mercato
Però punti forti di aggregazione però l'emittenza locale qualificata non è detto debbano essere per forza delle concessionari pubblicità
Esistono soggetti forti forse meno forti economicamente ma quanto basta e soprattutto invece più forti socialmente o culturalmente civilmente
Come sono le associazioni culturali del tempo libero come sono la la cooperazione come sono alcune realtà
La cui non eccessivo non frenetica iniziativa su questi argomenti in questi anni credo che vada annotata
E voglio dire non non c'è stato non c'è stato un'iniziativa seria per evitare che il livello più qualificante più qualificato dell'emittenza privata locale andasse pian piano lo spegnimento che sta vivendo
Perlomeno questa è la mia impressione non so se ci sono state silenzio in questi tentativi sono falliti per quale motivo sarebbe interessante parlarne saperlo o anche solo sapere se c'è un perché e perché non ci sono stati
L'altra possibilità però sul piano di questa aggregazione che già il il mercato incoraggia minoritaria dell'emittenza locale e quella di immaginare un network non di tipo formale
Cioè istituzionalizzato guidato e trattato come un vero e proprio circuito nei quali pensare a un network di fatto creato da che cosa ha creato da una serie di possibilità di lavoro e da un volume di commesse di lavoro e di produzione
Che proprio l'azienda pubblica potrebbe avere il compito niente affatto scandaloso di creare e di assicurare sul territorio nazionale
Dando una volta tanto un senso a queste sue articolazioni regionali create appunto sullo slancio del decentramento televisivo
Ecco a me sembra tutt'altro che astratta questa cosa se solo si risolvessero alcuni piccoli scogli che stanno obiettivamente sul sul tavolo di ciascuno di noi operatori decentrati dell'azienda pubblica quando cerchiamo di muovere dei passi in questa direzione
Ho la cosa non riguarda poi solo noi operatori decentrati perché nessuno al mondo vieta
E ha vietato neanche per il passato per la verità a reti e testate della radiofonia nazionale di andarsi a cercare titolari di commessi produttori di radiofonia
Dove credono a livello decentrato l'emittenza privata e dove gli pare
Certo che quest'operazione va sempre fatta salvando quel concetto di vivaio cioè non saccheggiando semplicemente perché la dialettica tra strutture produttive centrali i vivai collocati chissà dove è un classico nella storica tutte le industrie culturali del Novecento
Voglio dire quando il cinema hollywoodiano ha avuto problemi di vivaio ha utilizzato un investimento fatto danni a New York e cioè fuori dai suoi grandi studioso e dal suo baricentro naturale
E però non l'ha mica stroncato questo questo vivaio periferico e non solo e comici quello ce ne sono altri disseminati in giro
E direi quasi fisiologico perlomeno appartiene alla fisiologia che conosciamo dell'industria culturale questo modo di lasciare i giacimenti protetti
E come dire anche curati in un certo senso e legittimati all'interno del sistema complessivo
Lasciarli sul territorio nazionale per attingere lì nel momento in cui esigenze di ricambio di rinnovamento eccetera diventano centrali anche per l'apparato più massiccio più industriale di produzione
Quindi questo discorso ripeto riguarda non soltanto l'articolazione servizio pubblico sul territorio ma anche le strutture centrali del servizio pubblico
Certo che per non saccheggiare questi divari ebbe evidentemente non si può con loro avere semplicemente il rapporto del prelievo secco della forza lavoro intellettuale del singolo operatore sbattuto dentro RAI stereo notte o dentro un'altra cosa
Fino a quando il suo statuto muta radicalmente e diventa primo collaboratore esterno e poi un dipendente dell'azienda RAI
Perché questa è una logica perversa da tutti i punti di vista
Che distrugge queste realtà che erano invece interlocutore il servizio pubblico e ingolfa in maniera spaventosa e servizio pubblico
E non solo i fan anche tra l'altro una confusione direi costituzionalmente negativa tra forme di professionalità differenziate che bene restino tali
Perché devi che rispecchino tra l'altro capacità produttive tipologie di prodotti differenti
In quel caso è varietà e ricchezza e anche sul Piano dell'Offerta a livello di mercato della commercialista di questo tipo di strategia e una risorsa in più
Nel caso invece di processi di violenta e anche a volte traumatica omogeneizzazione in alla fine l'utile di tutta l'operazione si dissolve
E direi che si si è permesso una considerazione paradossale forse l'unico utile almeno dal punto di vista dell'azienda e di coprire con questo tipo di saccheggio dell'emittenza privata la totale mancanza di iniziative di formazione del personale all'interno
Clamorosa e secolare no
Ora
L'altra considerazione che che bisogna naturalmente fare è che
La parola appalto già qualcheduno ha ricordato prima nella storia dei dipendenti più o meno sindacalizzati politicizzati a nostra azienda a una serie dieci funesti
Però anche qui facendo un po'di autocritica non rifacciamo il polverone con il quale ci siamo anche generosamente opposti gli appalti per tanti anni ha proposto che l'appalto televisivo
Morì facciamolo per molti motivi voglio dire intanto ci appalti appalto
Non si può mettere sullo stesso piano l'appalto che premia a condizione che il primo si è meritato una capacità produttiva esterno all'azienda e l'appalto che non solo non premia niente di questo genere ma copre l'insipienza nella gestione delle strutture aziendali
L'appalto di servizio all'appalto voglio dire di fasi di lavorazione come qualcuno ipotizzava prima uscire andare a fare una cosa in uno studiolo radiofonico lì a fianco che l'appalto cui probabilmente per esempio l'industria discografica avrebbe tutto l'interesse ad attirare
Le le commesse di lavoro Rai l'appalto di servizio è un appalto che maschera soltanto una cattiva gestione dell'azienda
Interni di mezzi tecnici e di organico
Che è un po'quello che stavo dicendo minuto fa proposto dei collaboratori prelevati per tappare magari senescenza o o decadimento dalla qualità del personale interno
Allora l'appalto da premiare l'appalto che significa collaborare con forze brutti esterne onde irrobustire alle un po'i discorsi a braccio che si fanno da tanto tempo più a parole che nei fatti nei confronti del cinema italiano
L'appalto invece di servizio è sicuramente un meccanismo sciagurato nel senso che è strumentale nei confronti delle realtà esterne
E di fatti non appena poi ci sono flessioni produttivi o di tipo economico questa giungla di piccolo indotto Esterno e la prima pagarne clamorosamente il costo è un indotto in tutti i sensi esattamente come indotto FIAT e quindi è sede di speculazioni e poi di tragedie irriferibili
E e dall'altro voglio dire sicuramente copre un'insipienza e qui una progressiva degradazione del potenziale produttivo tecnico e di personale dell'azienda pubblica quindi copre il suo indebolimento
E quindi la sua incapacità sempre crescente a svolge un ruolo di guida è di grande editore nazionale come diceva qualcuno un paio d'anni fa rispetto all'industria culturale italiana
Allora distinguiamo tra gli appalti alcuni per alcune forme d'appalto anche in radiofonia sinceramente io non riesco a vedere cosa ci sia di male cosa ci sia di negativo
E ci vedo soltanto delle possibili fossi probabili conseguenze positive sia per l'azienda pubblica sia per il sistema radiofonico complessivo
Ho l'altra considerazione da fare a proposito di questo discorso degli appalti è che dobbiamo dirci anche molto realisticamente che il deperimento del movimento operaio democratiche delle radio realmente locali
è una realtà di fatto voglio dire c'è un'incapacità fisica economica strutturale che non vada colpevolizzata e demonizzata da parte di una limitata modeste emittente locale a scegliere veramente ci ad essere veramente libera di scegliere tra i del il grande corno della con come dire dell'alternative si può trovare davanti oggi la scelta è tra musica nel migliore dei casi tra musica istituzioni formidabile bandistica copiate che per esempio la mia regione molto viva e cioè canzoni con dedica da un lato veline di tutti gli enti locali dalla Pro loco fino all'Istituto regionale dall'altro
Io dubito che questa sia poi una domanda popolare così diffusa però certamente una delle alternative che viene immediatamente offerta l'emittente privata dirò anche che in alcune regioni più spudorate di altre viene offerta con assegno collaterale di sovvenzione
Da qualcuno di questi enti pubblici per ciò che riguarda i dischi sapete che la sovvenzione di fatto voglio dire più dediche ci sono Corte e più dischi si riescono a trasmettere e certo non si farà mai mancare all'emittente privata il pacco di dischi i nastri e tutto il resto
Qui c'è un forte incoraggiamento in questa direzione dove stanno nella realtà locale le radio private che hanno la forza di scegliere il contrario
Cioè di scegliere un discorso di informazione e di partecipazione
Di fare notizia di fare inchieste di fare fili diretti con la gente
E quindi evidentemente questa forza da qualche parte va cercata
E io prima rivolge un timido rimprovero diciamo a associazioni di massa qualificate in questo senso e alla loro forse non fortissimo iniziative in questo campo beh ma sia ben chiaro che questo rimprovero a mio avviso va rivolto ancora prima in maniera più imperiosa all'azienda pubblica operante in questo campo cioè la RAI
è uno dei compiti e la RAI dare forza queste emittenza a mio avviso proprio per garantire che ci sia ancora in futuro sia pure a livello minoritario la possibilità di far svolgere nel sistema radiofonico ad alcune emittenti e a quella pubblica un servizio pubblico qualcosa che assomigli a un servizio pubblico
Naturalmente quando parliamo di appalti c'è anche un'altra
Come dire un'altra spina nel fianco che è bene non nascondersi una spina di ordine diciamo più strettamente sindacale il discorso su contratti collettivi di lavoro rispetto della legislazione sul lavoro rispetto dei mansionari eccetera eccetera
Credo che tutti noi sappiamo che un'applicazione pura e semplice delle norme per esempio applicate all'azienda RAI dall'azienda RAI a una qualsiasi emittente privata nei procurerebbe la morte praticamente istantanea ed indolore
Ora questo però non è affatto un risultato obbligato e non è vero che esista come unica forma di controllo diciamo l'estensione del modello di organizzazione del lavoro della RAI funesto come sappiamo tutti anche alla produzione all'emittenza privata
Per esempio nel cinema italiano e e sono andati giganteschi capitare la RAI ne vanno di sempre più abbondanti ma mi per fortuna non siamo ancora riusciti ad esportare la nostra organizzazione del lavoro in azienda nel cinema
Quindi vuol dire che si può resistere vuol dire che il meccanismo dell'appalto interpretato correttamente non è l'esportazione dell'inattività e dell'improduttività
Quella la strada probabilmente con una giugno attenzione c'è
Ecco de detto questo questi sono poi insomma le due o tre riflessioni che volevo fare per dichiarare che secondo me ci sono degli spazi dentro i quali si può operare sono spazi che fanno capo alle volontà tanto per cominciare di un'azienda
Dalla cui parte sto ma che non la cui volontà non riassumo e non su sumo
E solo spazi che stanno secondo me anche nell'evoluzione naturale del quadro di mercato dentro cui si si spinse i collocano tutti i problemi di cui stiamo parlando l'ultima cosa che volevo dire era che a mio avviso tra l'altro difendere questa tendenza minoritaria non è nei suicida nei di suicidio né rassegnazione
Perché è vero che sarà forse minoritaria rispetto a come dire agli equilibri di forza rende presenti nel mercato oggi
Però c'è un altro punto di forza ed è che questa tendenza sta più dentro la vocazione e e la la naturale proiezione del mezzo radiofonico di qualsiasi altro
E io considera un po'ironicamente che insomma il microfono è uno strumento che è fatto prestare il vicino a chi parla e lontano da chi ascolta
C'è poco da fare voglio dire è stato concepito invitato per questo
Secondo me la radio alla lunga è fatta per stare vicino a chi parla e per raggiungere poi la gente che ascolta
In questo senso come come è chiaro voglio dire parlo di emittenza privata parlando di una capacità di produzione molto molto molto di più e prima ancora che di una capacità di trasmissione
Naturalmente riduce
Esco grafica stereo RAI le stesse reti metropolitane su una cosa un po'diversa da questo discorso
Un po'più dentro un po'più al centro però secondo me questo discorso è quello che merita oggi un'attenzione è un è un intervento specifico
Le relazioni della mattinata c'erano degli interventi previsti quelli Radio Popolare di Torino Satta del coordinamento alle radio leggi per il terremoto che però visto che l'ora l'ora tarda e lavori
Chiediamo a il loro stessi di allegare poi agli atti alle relazioni al convegno riprendiamo il riprenderemo i lavori questo oggi pomeriggio alle ore quindici e trenta colla gli i primi argomenti come dei di sostanza di questa nostra riflessione la produzione radiofonia la distribuzione e la pubblicità il primo relatore sarà Guido quarantotto direttore generale della divisione d'Italia che affronterà le tendenze del modello produttivo privato prima di andar via
A pranzo volevo ricordare che c'è pervenuta l'offerta da parte di Radio Città Futura di Roma a tutti i possessori dell'invito e quindi presente al convegno per andare questa sera se ovviamente lo gradiscono alla festa nella discute discoteca executive club
Che era risaputa organizza l'invito ovviamente equivale all'ingresso gratuito vi ringrazio buon pranzo
Ma io direi di cominciare la seconda parte dei nostri lavori soprattutto per un motivo anche se la Lazio anche se ancora c'è qualcuno fuori sala
Perché credo che noi anche questo pomeriggio abbiamo un numero di relazioni direi ampio e questa volta però non vorremmo compiere l'errore di stamattina c'è Dini di rischiare di non avere poi spazi per interventi dico invece riteniamo opportuno e crediamo anche molto utile che invece i presenti in sala a vario titolo ma comunque tutti operatori della radio italiana vogliano e possano e debbano intervenire allora noi diamo immediatamente la parola
A Guido quarantotto direttore generale della divisione Alitalia che svolgeva la prima relazione sul sul tema generale della produzione radiofonica affronta affrontando le tendenze
E l'evoluzione dei dei modelli produttivi dell'emittenza privata
Ho ascoltato con grande interesse quando è stato detto questa mattina dai vari relatori da tutti quelli che sono intervenuti nel dibattito
In particolare o apprezzato la relazione via Enzo Forcella direttore di Radio tre
Quelle di Paolo Damato e Gaetano Stucchi oltre a quella del professor Cipriani che hanno affrontato il tema spinoso delle esperienze di collaborazione fra radio private era spero che questa collaborazione non rimanga un magnifica utopie o soltanto un tema di congressi
E dote disquisizione ma si traduca nella realtà proprio perché ritengo che il rapporto Rai private
Sia complementare e non soltanto o non soltanto concorrenziale
Sono anche lusingato dal fatto che mi sia stato affidato un tema così importante e difficile
Come quello delle tendenze del modello privato
Individuare una tendenza nel suo significato di insieme dei fattori che orienta hanno in un dato senso i cambiamenti
Richiede una conoscenza della realtà presente è una previsione del realtà futura e futuribile
No no qualità afro profeti che sia chiaro quindi non pretendo di prevedere il futuro
Tuttavia sulla base della mia esperienza tenterò di indicare almeno le tendenze principali del modello privato
Sintetizzando al massimo il mio pensiero dirò che la tendenza principali sono tre
Associazionismo localismo professionali sul
Parliamo della prima l'associazionismo
Negli ultimi anni abbiamo assistito nel campo delle radio private ad un fenomeno imponente e inarrestabile
Quello della continua ricerca di collegamenti riunioni associazioni sia di carattere culturale che di carattere commerciale
Le radio locali per la crescente concorrenza per la crescente richiesta di qualità da parte del mercato
Hanno scoperto che non potevano vivere o sopravvivere da sole
Tranne poche che stanno diventando pochissime tutte le altre hanno riconosciuto la necessità o l'opportunità di unire le loro forze e i loro sforzi
Non soltanto si tratta di un comprensibile desiderio di pesare culturalmente e politicamente in campo nazionale
Facendosi riconoscere contare in gruppi sempre più ampi e potenti
Ma di un processo determinato da ragioni economico commerciale
La pubblicità locale non basta più alle radio locali non è sufficiente in alcuni casi ad assicurare la loro sopravvivenza non è sufficiente a permettere il loro sviluppo
Se vogliono crescere le radio locali hanno bisogno della pubblicità nazionale
Ma a parte le solite eccezioni che confermano la regola non possono raccogliere direttamente questa pubblicità nazionale
Perché a loro costerebbe troppo
Da qui la necessità di concessionari nazionali come divisione era d'Italia ad esempio o le altre le quali assicurano con indispensabile professionalità e conoscenza del mercato e del mezzo
Questo servizio alle radio ai grandi utenti di pubblicità e alle agenzie
è superfluo ricordare che prima dell'apparizione sul mercato di concessionarie nazionali nei confronti delle radio locali o almeno in cui nei confronti della maggioranza delle radio locali
Esisteva un'atmosfera di sospetto e di diffidenza che non è ancora del tutto eliminata
Sono le concessionarie che hanno selezionato le radio in base al loro indice di ascolto alla loro affidabilità tecnica e professionale
Alla caratteristiche socioculturali del mercato su cui incidono alloro targhe
Soltanto dopo questa selezione la creazione di una rete che copre tutto il territorio nazionale
E stato possibile intavolare un discorso serio e produttivo con le agenzie e i grandi utenti
Questo ci ha permesso di fare anche alcune scoperte
Non sempre ad esempio le importanti radio metropolitane sono il mezzo migliore per proporre certi prodotti a volte una rete di Radio provinciali
Riesce ad assicurare la stessa efficacia se non addirittura un'efficacia maggiore
A questo proposito potrei lustra are le campagne promosse di divisione era d'Italia e analizzare il concorso Margherita con cui ho lanciato in campo Nacci nazionale la concessionaria
Non mi propongo di parlarne eventualmente nel corso del dibattito se qualcuno sarà interessato al tema
Tengo tuttavia a sottolineare che divisione era d'Italia è stata la prima a studiare con le radio
Una giusta collocazione dei programmi pubblicitari all'interno dei singoli palinsesti individuando determinate fasce di ascolto
Adatte ai relativi target per collocare in modo ottimale i prodotti
Ritornando al nostro tema questa tendenza associativa mi trova assolutamente favorevoli io credo nell'associazionismo a patto che non sia soltanto un'occasione di tavole rotonde e convegni magari utili come questo ma diventi operativo
In altre parole credo nell'associazionismo
Che diventi azione in campo socioculturale
Coinvolgendo tutte le categorie del settore dai proprietari dell'erario ai redattori dai tecnici agli autori dai fabbricanti delle apparecchiature ai professionisti della comunicazione pubblicitaria
Tutti questi rappresenta hanno una forza che non deve essere trascurata
Che purtroppo è accaduto finora ma deve essere ascoltata anche degli organi legislativi ed governativo
La seconda tendenza e quella del localismo
Con questo termine intendo indicare l'attenzione ai problemi locali e la loro valorizzazione da parte dell'erario
Anche quelle radio che in un primo momento hanno voluto ampliare in modo eccessivo le loro aree di ascolto
Si stanno ricrede indoor su questo punto e ritornano ad una sana politica locale
Tutto ciò ha un'importanza sia da un punto di vista culturale che commerciale
Da un punto di vista culturale ha comportato la riscoperta e la rivalutazione delle culture locali
Con i loro usi e costumi con i loro dialetti
Non è questo certo il luogo per devo ricordare la polemica pasoliniana contro il potere omogenee Dante della televisione
Possiamo tuttavia dire che contro questo potere omogeneizzando i oggi esiste un contropotere eterogenei Zante delle radio locali
Sono loro che hanno fatto ritrovare all'italiani il gusto per il linguaggio verbale è in genere la cultura popolare
Vista come antitesi della cultura di massa o in ogni caso come alternativa di queste
In questo senso le radio locali sono l'espressione più nuova e diventa di pluralismo culturale esistente oggi in Italia
Far rispettare questo pool per rispettare questo pluralismo divisione era d'Italia non ha proposto non ha alcuna intenzione di proporre nel futuro un unico modello culturale politico sociale alle radio che fanno parte del suo circuito
Ossia non siamo un network non intendiamo diventarlo
Io del resto personalmente non credo né i network radiofonici perché fra l'altro nella maggiore dei casi la dispersione del messaggio sarebbe troppo alto
Ritengo invece che sia necessario e lavorare un modello nuovo nazionale e locale
Ossia a base nazionale ma che preveda varianti ampie sostanziali a carattere locale e che solleciti anche il contributo delle stesse radio locale
Perciò è stata mia cura predisporre contemporaneamente una programmazione nazionale una programmazione regionale una multi regionale una sub regionali
Ciò vuol dire che siamo sempre partiti da un esame della situazione socioculturale del mercato
Al fine di utilizzarla ma anche decisi a rispettarlo
Non vogliamo uniformare le radio
Ma collegarle fra loro al fine di potenziare
Non sognano una cultura a dimensione ma una cultura AN di sino
Perciò giustamente divisione era d'Italia sì di finisce un circuito nazionale di radio locali
La terza tendenza e quella del professionali sul mi sembra inutile ricordare che fino a poco tempo fa la radiofonia locale è stata una espressione spontaneamente volontaristica basata
Sull'entusiasmo
Sulla professionalità
Qualcuno è giunto fino a definirla asprezza talmente un'armata Brancaleone
Ma tengo a sottolineare che in questa Armata Brancaleone la radiofonia locale ha pescato anche i suoi migliori elementi sia dal punto di vista creativo che dal punto di vista commerciale
Ora tuttavia è tempo di cambiare musica se le radio locali vogliono avere un avvenire devono assolutamente organizzarsi in senso professionale
E non è più tempo di spontaneismo a meno che questo non sia limitato a una parte dei programmi
Non è più tempo di tantissimo almeno che non sia concentrato nell'ora del dilettante
Le radio locali proprio per le loro carattere avranno sempre bisogno anche di elementi spontanei istrici e dilettantistici
Ma questi non possono essere più dominanti o costituire addirittura la struttura portante della RAI
Andiamo verso una selezione naturale delle radio locali che sarà fatta dall'utenza sulla base soprattutto della professionalità
E devo riconoscere che nella loro maggioranza le radio locali hanno capito tutto questo e stanno rapidamente migliorando i loro organigrammi e i loro palinsesti
Scegliendo contemporaneamente target diverso e differenziati all'interno di uno stesso bacino di ascolto
Per poter operare in modo concorrenziali
Non modo un cuore anziane ma complementare
Perciò assistiamo al fenomeno di radio cresce ai con un target giovanile o meglio puntando sulla musica rock o sulla quella classica sull'informazione sull'intrattenimento
O sul dialogo con l'ascoltatore
O sulle notizie sportive
è una piccola rivoluzione che testimonia la vivacità del mezzo dei suoi operatori che possono modificare rapidamente i loro palinsesti a seconda dei bisogni e dei desideri del loro ascolto
Ciò dipende dal fatto che il loro rapporto con l'ascolto e diretto e non hanno apparati burocratici capaci di rallentare o rinviare in eterno le decisioni
Questo aumento della professionalità avrà una grande importanza anche per quanto riguarda la qualità del messaggio pubblicitario
Voglio citare a questo proposito un'affermazione del profeta riconosciuto dai mass media Marshall McLuhan
Nel suo libro più importante che è diventato la di via dei massimi di o alloggi
Si legge fra l'altro le inserzioni pubblicitarie sono di gran lunga la parte migliore di qualunque giornale o rivista nella loro preparazione entrano più fatiche riflessioni più spirito è arte che in qualsiasi servizio giornalistico
Gli avvisi pubblicitari sono notizie
Scusatemi servi Square villosa pubblicitario in questo mi trovo perfettamente d'accordo
Forse dovrei aggiungere che ma l'umano descrive qui una situazione più americana che italiana
Il mio auspicio è che l'Italia in questo campo imminenti superi l'America
Ringrazio tutto il voi che mi avete ascoltato gli organizzatori del convegno che avevano voluto invitarmi
E ritengo che manifestazioni come questa servono a far crescere sempre di più il mezzo radio
Che hanno delle quaranta
Tenaglia
Dei lavori di cui come dice la marca fiore dei prodotti radiofonici
è tutto sommato credo una tematica nuova perché non si è mai riflettuto sulla possibilità soprattutto da parte della RAI di distribuire i prodotti del magazzino RAI per esempio alle radio private intese come terminali mercantili della produzione RAI su questo argomento si problemi che esso comporta sulle eventuali ipotesi di snodo di questo problema della distribuzione avremo due interventi anche qui cercheremo di procedere a coppia
Rispetto le dunque alla duplice ottica da parte di privati da parte della RAI con cui abbiamo circa di affrontare l'intero convegno per cui avremo anche qui due comunicazioni la prima sarà di Leonardo Breccia direttore generale della facile proprio sul tema specifico delle possibilità di commercializzazione dei propri radiofonici da a contraltare
Al dottor Brett invece ci sarà Sandro Petrone uno collaboratore della lei da fare il punto della situazione da parte dei privati quindi inviterei Leonardo Breccia al microfono alla qui alla Presidenza per svolgere la sua la sua comunicazione
Arrivando
Ah no ecco c'è un una un cambio un rapido cambio di successione nei nell'ordine lavori parlerà allora prima Sergio Petrone della legge sulla stessa sullo stesso argomento
No tu dicevi che è un argomento abbastanza nome realtà si è risolto sempre praticamente fino ad oggi fin quando non siamo arrivati al nodo del nel sistema misto fatti il tema della distribuzione e commercializzazione dei prodotti radiofonici e ampio complesso già come adesso volerlo affrontare anche sinteticamente
Insomma si corre il rischio di non esaurirlo in ogni caso inondare idea di non fornire un'immagine chiara di quello un orientamento
Per capirci meglio e vedere come questo si pone rispetto al sistema misto
Abbiamo quindi pensato che può essere più efficace e produttivo mettere allo scoperto
Un problema un po'dimenticato ma che proprio l'esistenza di un sistema misto fa tornare di attualità rende possibile affrontare e risolvere aspetto particolare della distribuzione e commercializzazione
Il problema e quello della programmazione culturale e della sua commercializzazione
Alti costi di produzione basso indice d'ascolto difficoltà organizzative hanno fatto sì che la programmazione culturale non sia cresciuta proporzionalmente alla enorme mole di programmi riversati oggi nell'etere
Se consideriamo che per culturale si intende un concetto molto ampio cioè programmi geneticamente in grado di attivare il senso critico in un certo campo della conoscenza il buco il gatto di di programmazione culturale risulta molto molto più grosso
La soluzione che proporremo è una delle diverse possibili sicuramente ma io credo che abbia il pregio di far vedere a forti tinte come si posso per are in un sistema misto anche in condizioni che rispetto allo stretto problema di impresa
Problema economico problema di avere gli introiti pubblicitari eccetera possiamo definire limite
Non si tratta di una dissertazione su quello che il culturale ma un diamo un rapido sguardo alla realtà come era e come oggi in generale
Poi affrontiamo brevemente appunto questo problema e vediamo come come ci possiamo orientare in questo campo parlare di distribuzione di programmi radiofonici in un sistema privo di rete regolamentazione che non ha quindi punti di riferimento istituzionali in senso stretto
Vuol dire entrare in un campo in cui tutto sembra possibile e rimesso l'iniziativa di chi opera nel sistema unico parametro è sempre la realtà
Complessa che giorno dopo giorno si viene a formare e si evolve secondo le interazioni di chi partecipa al gioco il mercato si autoregolarsi sì auto compresa stabilisce i suoi limiti potrebbe addirittura sembrare inutile parlare di commercializzazione di prodotti radiofonici ognuno si può arrangiare da solo può scegliere i consulenti più idoneo può fare dei piani di marketing e così via
Per esempio girando lampi distribuisce i programmi della BBC dei programmi musicali con un breve cappello in in italiano
I problemi di lingua non non sono rilevanti al contrario se non volessimo distribuire dei programmi italiani all'estero Remo sicuramente dei incontreremo delle grosse difficoltà quindi problemi di distribuzione in sostanza ognuno di può risolvere da solo però la realtà ci pone di fronte a un sistema misto e il sistema misto rappresenta uno di quegli eventi particolarissimi
Un nodo di composizione delle forze che è in grado di ridefinire l'intero fenomeno e di conferirgli una struttura unitaria un aspetto globale qualcosa di estremamente nuovo che dobbiamo andare a conoscere
Secondo me è utile per renderci conto proprio dello stacco fare un salto indietro esattamente due anni fa era il ventidue febbraio mille novecentottantuno a Spoleto nel chiostro di San Nicolò c'era il radio Forum uno degli organizzatori è presente in sala
E Pacini
Fu un momento molto importante ci furono grossi scontri fra le radio private i pubblicitari
Perché c'era dopo la flessione degli anni precedenti la Rai stava recuperando l'ascolto e Umberto Eco per spiegare che cosa stava accadendo parlò di marmellata radiofonica ovviamente riferendosi genericamente a tutte le radio private l'ascoltatore disorientato dalla giungla delle radio in un in un indistinto di programmi tutto sommato Simply simili
Tornava ascolta preferire questo segnale chiaro della RAI che nel frattempo si era dato una passata di vernice
E così tornava alla carica
La rivoluzione dell'emittenza privata e ha esaurito la sua spugna spinta propulsiva pool commento un po'leggero per la verità di un giornalista o leggero perché in realtà la l'emittenza privata
Ha continuato sempre a da ad avere questa spinta propulsiva e d'altro lato invece ci fu un un operatore questo è sintomatico di una agli emittente privata che uscendo dalla sala sconsolato cantava ascolta la mia radio per favore che poi il e il problema problema fondamentale quest'oggi ci può anche far sorridere ma è sintomatico appunto
Di quel momento c'è seria si era arrivati ad un giro di boa
Dal quale poi è nata l'attuale situazione a quel periodo e non certamente a questo si può riferire l'esigenza di far da sé senza un confronto produttivo tra il sistema pubblico e il sistema privato
Da questo confronto oggi sicuramente non si può prescindere se come Umberto Eco non ci poniamo dalla parte dell'ascoltatore ci rendiamo immediatamente conto che oggi l'ascoltatore non si trova più di fronte a una marmellata variegata ma vive l'ascolto della radio cioè si pone davanti alla radio in una maniera globale dire questa la possibilità di prendere quello che gli serve quando gli serve come gli serve appunto in maniera globale secondo i suoi stili bisogno di ascolto che sono tipici
E che variano nello stesso ascoltatore nell'arco della giornata quindi c'è questo modo non c'è più il disorientamento non c'è più la compra la la contrapposizione fra la RAI e questa e questa marmellata
è un tipo di ascolto orrendo ma dicono gli americani un ascolto a casaccio cioè ognuno si può prendere quello che vuole interviene sulle varie frequenze eccetera
Sistema e quello sistema misto abbiamo detto quindi sistema è quello che risulta dalla connessione di elementi in un tutto organico la Rai è stata risucchiata in questo in questo sistema
Che è caratterizzato dalla polverizzazione dell'ascolto e nel quale diventa sempre più importante il prodotto in sé
Rispetto a chi lo produce o lo trasmette la marmellata in sostanza non c'è più la spinta propulsiva abbiamo visto che non si è esaurita resta il problema della massimizzazione dell'ascolto cioè ascolta la Marie la mia radio per favore
Le radio vivono di pubblicità la pubblicità paga in base al costo contatto la spinta alla conquista dell'ascolto Massimo con la minima spesa alimentato la produzione e la commercializzazione dei programmi
Orientando la sul sugli stili bisogno d'ascolto emergenti che sono poi in genere quelli d'evasione la RAI stessa per recuperare la sua competitività in questo in questo mercato la RAI come impresa ha creato ora stereo uno stereo due stereo notte l'effetto però sul sistema globale perché ormai in solo in maniera globale lo possiamo considerare che l'accrescimento norme delle ore all'accrescimento norme delle ore di trasmissione in generale globalmente non è corrisposto l'accrescimento
Del della programmazione culturale
In più in conseguenza della polverizzazione dell'ascolto quella che la produzione culturale RAI che anche abbastanza abbonda in ogni caso non riesce più a controbilanciare la situazione
Abiti nella RAI coi propri programmi costano molto a livello produttivo sono poco ascoltati e messi in onda un paio di volte una due volte massime replica poi vengono vengono distrutti
In questo senso
Non ci sentiamo più di dire che il mercato si autoregolazione un sistema di questo tipo rende necessariamente
Fa sorgere il bisogno di di interventi nei paesi in cui esiste una regolamentazione
Esistono delle norme che regolano questo però anche da noi un progetto anche da noi un progetto di legge non può prescindere dal dal considerare queste esigenze in assenza di regolamentazione non ci si può astenere dal dal tentare interventi
E di individuare vie praticabili che modifichino positivamente la realtà che incidano quindi sulle tendenze
Però senza stravolgere quella che la logica del mercato
Alla quale necessariamente siamo vincolati
Il problema economico la RAI continua a produrre un gran numero di programmi culturali ne potrebbe fare diversamente perché se lo facesse verrebbe meno alla sua funzione di servizio pubblico
La soluzione che ci sembra in grado di ottimizzare i risultati e che la RAI appunto distribuisca le emittenti private i programmi che si prestano a essere riciclati
Sembra un po'l'uovo di Colombo
Ed è reso possibile questo o di Colombo dal sistema misto la Rai recupererebbe una parte dei dei costi di produzioni le emittenti private potrebbero coprire in modo qualificato ed a basso costo alcune fasce orarie
Si ristabilì rende in via diretta un rapporto più equilibrato tra programmi culturali ed evasione e poi anche come fenomeno indotto non è da escludere che ci sia un incentivo alla produzione da parte dei casi di produzione o delle emittenti stesse una grossa produzione di programmi culturali ci si può chiedere cosa interessi alle emittenti private
Che sono strette da una logica di mercato cosa interessi
Di poter disporre di questi programmi che non sono destinati in senso stretto alla mente massimizzazione dell'ascolto
Noi abbiamo interpellato numerose emittenti e tranne alcuni casi di motivazione politica e cose del genere abbiamo incontrato il generale favore per un'iniziativa del genere anzi direi che oltre al ad averci dato delle motivazioni ognuno per questo per questa tendenza positiva
A re ad a vere i due i programmi culturali della RAI ci sono state anche avanzate richieste specifiche io ho bisogno di questo Pd
Qualcuno addirittura ha ha controbattuto che si possono anche produrre da parte delle emittenti le il programmi che poi possono essere venduti alla RAI cioè il il sistema potrebbe funzionare anche all'inverso
Anche questa cosa e da tenere nel giusto conto perché l'impressione e che la strada che se si imbocca questa strada si può andare molto pure più avanti si può sbloccare una nuova una si può sbucare una nuova situazione anche fuori dell'ambito strettamente culturale
D'altro canto se noi diamo uno sguardo all'estero ci rendiamo conto che più che di un uovo di Colombo come l'ho definito si dovrebbe parlare della scoperta dell'acqua calda le radio americane acquistano dalla BBC numerosi programmi
Con ottimi risultati c'è un esempio eclatante
Arrigo riguardo questo fatto il programma guida per l'autostoppista galattico di Douglas Adams per il quale le emittenti sono in fila come termina un'emittente di mandarle in onda viene acquistato da un'altra emittente e dal quale l'Autore attratto due libretti molto Graziosi che hanno superato il milione di copie e che ora lei dissi
Realizzerà in un serial televisivo questo no per dare un attimo va be'che siamo nella struttura di un sistema anglofono
Sì della lingua inglese
Da molto rende possibile queste cose però anche in Italia noi possiamo fare questa stessa cosa
Non non si vede perché non si debba investire in questa direzione da un calcolo sommario abbiamo visto che la sola Radio uno
In un anno produce circa tre mila ore di programmi culturali fra virgolette cioè nel senso che ho detto prima e due terzi di questi quasi due terzi di questi programmi potrebbero essere utilmente riciclati
La nostra e d'altro canto una proposta che tiene presente come sia necessario in tempi in incidere sulla tendenza senza stravolgere la logica di mercato
Noi pensiamo che la sancisse
Raccogliendo questa proposta Possa realizzare un programma pilota tra quelli presenti nel magazzino della RAI da poter vendere alle radio private si può prevedere una commissione mista
Tassa ascisse radio private per per studiare un attimo il le modalità migliori in realtà però quello che sembra l'ostacolo maggiore e sempre l'ostacolo della volontà politica di dar seguito a questa realtà del sistema misto così come essa essa si è venuta configurando noi ci siamo fatti carico ci facciamo carico di queste considerazioni con la precisa consapevolezza delle difficoltà operative Italia infatti è il Paese dove tra dire e il fare c'è di mezzo il mare non solo metaforicamente ma concretamente in conclusione inoltre necessario tener presente l'ho già detto prima però è una cosa molto importante ricordare che questi punti debbono essere rilevati debbono essere tenuti presenti da chi istituzionalmente deve predisporre il progetto di legge nei progetti di legge che sono stati fatti fino a oggi questa questa situazione questo meccanismo non è stato assolutamente tenuto in considerazione
Se è vero che la RAI e le radio private
Sono entità distinte però è anche vero che il pubblico a cui esse Siri si rivolgono e lo stesso
Lei sistema dell'esistenza del sistema misto è una realtà per l'ascoltatore abbiamo visto c'è bisogno della volontà politica precisa per non lasciar cadere l'evidenza di questa realtà
Astenersi dal giudicare in questo caso non equivale più a seguire la regola di questi otto anni del lasciar fare
Ma esprime la volontà precisa precisa proprio perché siamo di fronte a questo sistema la volontà precisa di schiacciare le radio private in un vasetto di marmellata e questo sicuramente non è quello che noi vogliamo grazie
Dunque dopo l'intervento di Sandro Petrone appunto che ci ha preparato questo questa relazione sulla distribuzione più o meno dalla parte delle private
C'è Leonardo Breccia il diretti di rettore generale della della Saatchi schermi piano avvenire per dire un po'la sua cioè dalla parte diciamo così di una consociata RAI quindi idealmente un palco del servizio pubblico
No
Dalla parte del servizio pubblico come diceva Zappa non è una posizione comoda neppure queste direi così come comoda mi pare quella della par dalla parte del servizio privato dell'emittenza privata
In linea di massima credo che quanto è stato detto circa la opportunità l'utilità di un rapporto tra emittenza pubblica intense privata
Su questo punto ita credo che si possa tutti concordare più difficile ovviamente quando si passa appunto dai principi ai fatti cioè come eventualmente individuare delle forme di collaborazione di Coop di cooperazione tra emittenti che può per loro natura sono concorrenti intanto
Tuttavia di quel problema esiste non può essere ignorato
Io punto dello stato invitato così a dire qualche cosa su questa possibilità su questa ipotesi di collaborazione attraverso la commercializzazione almeno per quanto riguarda un'azienda come la sala Cissé che appunto una consociata della RAI che si occupa della commercializzazione dei programmi della RAI
L'ho provato così a fare la mia brava relazione devo dire senza riuscirci alla fine dico mi sono trovato più con dei punti interrogativi con dei quesiti da porre che con delle risposte da dare
S'probabilmente dico per limiti miei probabilmente anche per la difficoltà la complessità di una situazione nella quale almeno io stento ad orientare
Bio pertanto dico porterò come contributo una minima esperienza che noi come saggista abbiamo avuto un rapporto con le private e poi una serie di quesiti che sottopongo a tutti voi a tutti noi
Un'esperienza che abbiamo avuto con l'uno di commercializzazione qual è stata quella relativa al campionato italiana di calcio
La RAI come probabilmente tutti saprete
Ha fatto un accordo globale con la lega per l'utilizzazione delle radiocronache delle telecronache di tutto il campionato di calcio di serie A e di serie B però utilizzazione prioritarie sulle proprie antenne e per una eventuale commercializzazione verso le antenne private successivamente
O per la commercializzazione in prima battuta di quelle partite di quelle cronache di quelle telecronache radiocronache nonno utilizzate direttamente dalla RAI
Quindi avevamo acquistato questi diritti la RAI acquistato questi visti con l'intenzione di commercializzarle successivamente in radio e in tv
Per quanto riguarda la commercializzazione dei diritti televisivi sia pure con notevoli difficoltà siamo riusciti a trovare dei criteri dei metodi delle possibilità di commercializzarli direi in modo abbastanza soddisfacente
Ma quando siamo arrivati al momento della commercializzazione delle radiocronache ci siamo trovati di fronte a delle impossibilità
Tecniche anzitutto e poi anche giuridica
Tecniche data la miriade di radio private esistenti di radio locali
Le quali dovevano essere in una legittima situazione diciamo di mercato essere tutti informati della disponibilità di queste radiocronache quindi invitati a concorrere all'acquisto
Di questi diritti
La situazione si presentava per noi almeno data la nostra conoscenza di questa di questo mercato probabilmente di difficilissima soluzione
Ma ci siamo trovati anche di fronte a difficoltà tecniche e cioè quello di garantire ad alcune radio il diritto in esclusiva perché il diritto si è dato in esclusiva almeno per determinati e venti ha un senso
Se invece dato senza nessuna tutela senza nessuna professione trattandosi di rito che veniva da noi venduto veniva proposto per la vendita
è chiaro che il l'acquirente richiedeva la tutela assoluta e la garanzia che soltanto la sua radio e nessun'altra
Potessi utilizzare quelle radiocronaca
Beh ho visto che questa è una situazione di fatto impossibile da tutelare in quanto
Negli stadi non una ma tante radio autorizzata e non autorizzato
Spesso fanno le loro radiocronaca quindi l'impossibilità proprio tecnica concreta di poter garantire un diritto a qualcuno
E fare pertanto un'operazione di tipo commerciale
Pertanto dico quanto è stato detto in precedenza sulla possibilità di commercializzare prodotti della RAI
Deve intanto fare i conti questa questa possibilità di cui si scontra con le difficoltà di cui sto dicendo ma non tutte radiocronaca diretta non tutto è campionato di calcio ci sono i programmi propri della RAI
E su quello indubbiamente in linea di massima la possibilità di commercializzarli esiste
C'è però un problema almeno per quanto riguarda la società commerciale come la nostra un problema di costi che a nostro avviso un estremamente elevato e sicuramente non si può a mio avviso fare una commercializzazione
Nei confronti delle migliaia di radio private esistenti quindi quanto diceva
In precedenza
Il dirigenze di non radio orari italiani cioè sulla necessità dell'associazionismo mi sembra che sia un passo obbligato attraverso cui passare per poter eventualmente individuare proprio gruppi consorzi associazioni appunto di emittenti che possono essere interlocutrice eventualmente di un fatto commerciale in un evento commerciale
Diversamente per noi come società appunto
Che deve tendere a ottimizzare diciamo che gli introiti della del gruppo RAI attraverso anche la commercializzazione diventa impossibili gli oneri elevatissimi costi Leo l'organizzazione estremamente complessa
Questo un passo obbligato pertanto
Ci poi il problema anche e anche questo dico sollevato mi pare dalla
Direttore di Radio Italia c'è anche il problema della del localismo che c'è un problema di ordine più generale cioè
La RAI non credo credo che avrebbe delle difficoltà a accedere i suoi programmi ai mittenti ai mittenti collegati sul piano nazionale a catene nazionali questo avviene già per la divisione limiti ci sono anche nei confronti della televisione credo che gli stessi limiti ci sarebbero nei confronti della RAI quindi il localismo un altro elemento sicuramente estremamente importante
Quindi la polverizzazione indubbiamente un ostacolo serio credo io alla possibilità di commercializzare programmi della RAI
Necessita dell'associazionismo poi girati andare a individuare beni criteri perché credo per quanto associazione si possano creare non so se questi associazione siano in grado possono essere in grado di raggruppare un po'tutte le radio locali esistenti perché ripeto per un'azienda come la nostra che si atteggia come azienda privata per quanto riguarda i metodi i criteri della commercializzazione ma che non può dimenticare
Di essere l'azienda pubblica e pertanto non può
Fare diciamo delle discriminazione nei confronti di alcune emittenti a favore di altre ma deve equilibratamente credo proporre un prodotto
Della RAI verso tutti i possibili acquirenti cioè il problema di di di i problemi di di criteri come operare di strumenti per evitare che ci siano appunto dei gruppi delle radio delle della soluzioni che possano essere tagliate fuori posto in essere discriminate da questa possibilità da questo opportunità
C'è poi un problema di remuneratività come dicevo che sia un'azienda pubblica ma abbiamo un problema ovviamente di di di di di bilanci che devono tornare che devono quadrare e quindi per noi come San Sisto in particolare il problema è anche di remuneratività
Petroni parlava di volontà politica non so che cosa si riferisse precisamente con volontà politica se si riferiva a una generica volontà da parte del gruppo pubblico di avere un rapporto con le private credo
Di poter dire che sotto questo profilo
Una volontà positiva credo chicche ci sia e che si manifestano e che simili si manifesta per esempio con questo rapporto tra televisione pubblica e televisione privata attraverso la cessione delle partite di campionato
Di calcio se si riferiva invece a un altro tipo di volontà politica come quella di in qualche misura farsi carico di costi o di cedere a prezzi simbolici dico a puro rimborso spesi i programmi della RAI è una volontà politica
Che non so quanto si possa dare per scontato anzi credo che non si possa assolutamente dare per scontata sulla volontà tutta da ricercare tutta da valutare
C'è infine dico da individuare meglio quali tipo di programmi eventualmente proporre le private
Ho sentito parlare soprattutto i programmi culturali certe possibile dico tutto si tratta di andare a vedere un po'meglio anche sin dall'origine
Quali tipo di diritti la RAI a sua volta acquista nei confronti di certi programmi diritti di terzi voglio dire diritti di artisti esecutori diritti di Autori e così via ma sono tutti problemi che poi si possono risolvere certo se c'è una volontà politica più generale
Che può o
Superare questi problemi
Infine diceva Petrone forse rendendoci conto mi pare non potrebbe che essere così rendendoci conto delle difficoltà estrema di un rapporto di questo tipo avanza un'ipotesi
Di sperimentare attraverso un programma pilota un tipo di rapporto per avviarlo per constatarne anche i limiti eventualmente o comunque andare verso i problemi non più in in linea teorica ma sul concreto e cercare di superarli questi gol forse una ipotesi che può essere accettata un'ipotesi sulla quale io credo di poter dire che possiamo approfondire meglio l'ipotesi di un programma pilota con cui sperimentare in concreto le difficoltà e i limiti ripeto valutare tutte quelle cose che ci stiamo dicendo se queste cose non se ne sono ne hanno o ne hanno altri
Quindi per ricapitolare chiudo
Ma mi preme ribadirlo l'associazionismo importantissimo perché la la polverizzazione non consente a mio avviso rapporti di tipo commerciale
Non li consente per difficoltà tecnica per difficoltà economiche Iveco secondo punto la remuneratività questi sono problemi a cui io non son risponde appunto sono quesiti che pongo soprattutto alle antenne privati
E poi l'individuazione proprio dei criteri per coinvolgere il più possibile se non tutti forse impossibile
Coinvolgere tutti nel momento almeno dell'offerta ma con volgere il il maggior numero di emittenti che devono necessariamente far capo a qualcuno che per conto di queste commercialisti acquisti distribuisca poi
Grazie
Dunque ringraziamo Leonardo Breccia direttore generale Sace tra l'altro nel suo intervento mi sembra sia emerso
Quella quel qualcosa di Crédit concreto anche minimo che poi non è appunto in questo convegno cercheranno tra l'altro anche il nostro documento l'abbiamo più volte ribadito cioè questo desiderio che alla fine dal di di questa convegno emerga qualche cosa per cui concretamente dopo
Si possa continuare a lavorare per cui non si è esclusivamente un convegno di immagine per cui questo problema se mai riprendiamo questo fatto della della programma pilota che Simenon è quello che noi avevamo pensato nel già pensavamo al catalogo
Di programmi eccetera sicuramente un fatto concreto obiettivamente si può pensare a una logica aziendale cominciare in chiave sperimentale per vedere come le emittenti private recepiscono questo discorso dei dei programmi culturali Rai non in una prima istanza diciamo appunto con una con con un'esperienza pilota non qui adesso c'è la seconda parte di questi degli interventi di questi ottoni questo pomeriggio ed è la pubblicità radiofonica
Le possibilità di attivazione di un mercato specifico del mezzo radio ad intervenire saranno Serge rione direttore marketing e sviluppo Sipra è bruna Vergani Responsabile Centro Ricerche Ansa quindi se Sergio Viglione direttore marketing e sviluppo Sipra
Carica organo vedono questi due interventi saranno Aldo padrone dell'ufficio contratti era era di un ebreo Sophie relazione di mille canali dopodiché chi si vuole iscrivere a per intervenire basta che ce lo dicano metteremo abbiamo il primo
Io non leggerà una relazione che ho preparato anche perché avrete tempo deve riguardare della piuttosto per affrontare questo legame argomento della pubblicità
Radiofonica collegandola alla situazione più generale del mercato pubblicitario in Italia perché a mio avviso è necessario cogliere i tratti fondamentali delle trasformazioni che sono in atto nel mercato pubblicitario per riuscire a Paul a posizionare in modo più corretto qual è la situazione della pubblicità radiofonica
E noto a tutti che dalla seconda metà degli anni Settanta
Il sistema pubblicitario sta attraversando un periodo di trasformazione profonda
Dopo tamo così un lungo periodo di stagnazione che era sostanzialmente durato una quindicina d'anni
E che vedeva il sistema pubblicitario italiano imperniato
Su un equilibrio tra andamento della pubblicità televisiva allora soltanto RAI e pubblicità stampa nel suo complesso
Se non si coglie questo dato di fondo che ha governato dalla nascita della televisione in poi sino agli anni settantacinque
Il mercato della pubblicità non si coglie quello che sta avvenendo
Gli accordi del sessantotto relativi alla e qui all'equilibrato andamento tra pubblicità sulla carta stampata e andamento della pubblicità televisiva
Aveva determinato una situazione
Che
Partiva da una sottovalutazione sia della pubblicità televisiva sia di quella radiofonica
In effetti la RAI
Proprio per mantenere questa situazione di vincolo che allora esisteva
Ha imperniato tutta la politica dell'offerta che era disponibile
Su un principio che scontiamo ancora oggi
Relativo non soltanto il mezzo televisivo RAI ma in generale e che è quello di tariffe estremamente basse e non posizionate rispetto a quello che è il valore tecnico che i tecnici danno per lo meno alla puta televisiva rispetto agli altri
Io a dire
Che intorno agli anni settantacinque
C'è una
Una fase di grande o fuori
Perché con la nascita prima dell'erario poi delle televisioni si assiste a un'esplosione
Dell'offerta mai che compensato effettivamente da una domanda di pubblicità sul mezzo televisivo e radiofonico
L'organizzazione rapida da televisione sposta la domanda preleva prevalentemente sulla televisione
Ma per quattro cinque anni sostanzialmente verifichiamo un fatto di tipo economico seria a un meccanismo indotto per cui a una maggior possibilità di pulita televisiva se una situazione di beneficio generale sull'intero sistema pubblicitario italiano
Sono anni in cui alla crescita rapida della guida televisiva non ci sono problemi per la stampa anzi anche la stampa cresce
è stata però una stagione di breve durata
E io credo che con l'inizio degli anni ottanta e soprattutto adesso
Nei prossimi anni
Con una situazione nuova che si è determinata con i grandi network questa situazione di meccanismo acceleratore della spesa pubblicitaria complessiva generata da quella maggior possibilità di offerta televisiva si sta esaurendo
Si entra ossia in una fase nuova di competitività tra i mezzi
Che se da un punto di vista dei pubblicitari è di estremo interesse
Perché
Dal lato tecnico del mestiere hanno maggiori possibilità di scelte di valutazioni tecniche di costi roba del genere
Pur tuttavia si pone una contraddizione che è più generale ed è quella tra sistema pubblicitario sistema dei mass media nel loro complesso
La risorsa pubblicitaria globalmente intesa
Non è un pozzo senza fondo e quindi ha dei limiti di compatibilità rispetto a quella che è la struttura generale di un sistema dei mass media in un Paese come il nostro
Io richiamo sempre in un Paese come il nostro perché credo che si sia una tendenza così a ritenersi un po'americani in una situazione in cui non lo sia
Di comporre i cani nel senso che l'America è il paese che da solo fa il cinquanta per cento degli investimenti guidare in tutto il mondo
è il Paese dove la spesa pubblicitaria televisiva attualmente in termini percentuale rispetto all'intero settore della pubblicità è inferiore al livello che abbiamo raggiunto in Italia
C'è quindi una situazione se vogliamo che lo ripeto positiva per il mondo della pubblicità ma con una conflittualità del tutto nuova
Rispetto a quella che è la situazione
Del sistema dei mass media e quasi paradossalmente direi
Che si è di fronte a quelle problematiche
Che si sono instaurate all'inizio o alla sua degli anni sessanta
Quando l'editoria soprattutto di fronte alla nascita della televisione ha innalzato le barriere o di una difesa e di una distribuzione in un qualche modo di un contenimento della concorrenza sul mercato
Uno dei dati
Che caratterizza l'Italia come paese unico al mondo tra i Paesi industrializzati è che la quota di pubblicità televisiva da sola
RAI più private sta raggiungendo la soglia del quaranta per cento non si sono situazione analoghe in nessun Paese del mondo
Questo se vogliamo chiamarlo così sbilanciamento o questa concentrazione di quota pubblicitaria rispetto al mezzo televisivo
Sta ponendo tutta una serie di problemi per gli altri mezzi e io credo che sia di qui che dobbiamo partire
Se vogliamo cogliere anche quelle
Che sono le potenzialità del mezzo radiofonico
E a mio giudizio che tra l'altro sono un sostenitore della pubblicità radiofonica ma mi rendo anche conto che
è ben difficile riuscire ad un rilancio quale il mezzo probabilmente merita in una situazione di mercato scarsamente definita e dove le pratiche commerciali in atto
Sono più paragonabili a quella dell'offerta promozionale costante piuttosto che a una reale politica tariffaria confrontabile credibile
Una situazione sostanzialmente di attività commerciale che sta facendo terra bruciata dei mercati
E
Partendo anche da questa constatazione
Io credo che sia utile ripercorre un momentino quello che è stata la storia della puta radiofonica non per farla lunga ma soltanto un brevissimo cenno per capire il suo posizionamento al punto di vista dell'investimento
La prima avevo richiamato che intorno agli anni Sessanta si arriva a un modello di sistema pubblicitario che basato sul contenimento dell'offerta televisiva il sul suo contenimento dal punto di vista tariffari
Quindi intorno a quegli anni la pubblicità radiofonica non riesce ad esprimere il suo totale potenziale proprio perché è costretta a ruota della televisione di Stato a mantenersi su livelli di Offerta bassi
E anche lei con tariffe basse quindi quando andiamo a leggere in termini retrospettivi
L'evoluzione degli investimenti pubblicitari della radio noi possiamo ritenere che fino agli anni settantacinque sostanzialmente il mezzo radiofonico si è evoluto ad una velocità che io chiamerei frenata
Da una situazione di
Paletti che sono appostati posti sul mercato da quella che era una regolamentazione un equilibrio più generale che è stato in parte impostato sui due baricentri della televisione e della stampa
Io però vorrei poter dire in questa sede perché lo so che
Quando si parla di pubblicità c'è una certa tesa che è quella di poter dire chissà se c'è un'idea che serve a risolverne i problemi di tutti i giorni
Però io temo che dopo il settantacinque con lo sbilanciamento sul mezzo televisivo e badate bene
Dove anche l'emittenza privata si è posizionata a un livello di costi appiattito sulla RAI e quindi estremamente basso rispetto al valore del mezzo
Io mi che mi chiedo quali sono effettivamente le nuove possibilità della Gianguido quarantotto aveva richiamato che uno delle linee di tendenza su cui puntare è quella della pubblicità nazionale non c'è dubbio il mercato della locale ha delle risorse interessanti a delle risorse che possono garantire
Un certo livello di entrata ma probabilmente in una dinamica dà conto economico le entrate
Di tipo dannati pubblicità locale sono insufficiente per una buona impresa anche a radiofonica
Ora però
Bisogna tener conto che per rilanciare
Un discorso di pubblicità nazionale di tipo radiofonico bisogna fare i conti con due cose uno con un livello estremamente competitivo della televisione rispetto al mezzo radiofonico
Proprio a quelle ragioni che ho già richiamato un paio di volte
Secondo con quella che è l'estrema frammentazione del mercato dell'emittenza privata
Che rende difficoltoso
Il recupero della pubblicità nazionale nonostante gli sforzi che da alcuni anni
Meno un paio delle più importanti concessionarie private hanno incominciato a fare
Lo sforzo che secondo me anche uno sforzo rispetto all'emittenza privata e per renderle consapevoli di quelli che sono i problemi pubblicitaria le cose di una parente di ma io credo anche che dobbiamo aver presente come nel nostro Paese in dieci anni rispetto allo pubblicità
Si sia passati un po'da quella che io in genere definisco la cultura del diavolo
Perché parlare equità dieci anni fa era un disastro mentre stiamo entrando in una fase che è un po'quella della pubblicità sembrano chiamarla con una battuta della pubblicità come bottega
Ecco dove Ozzy la cui età va bene dappertutto purché arrivi a risolvere un problema di tipo ragionieristico e saldare il conto si accetta ormai tutto abbiamo superato
Anche qui se poi facciamo i confronti a livello internazionale standard di comportamenti che non esistono da nessuna parte
Questo senza parlar male della pubblicità perché io sono anche uno di quelli che ogni tanto scherzando con gli amici dice be io so che la cui terra conta buie ho dei problemi quando vedo l'informazione perché non so mai se ne sta raccontando la verità o delle Buzzi almeno per la per per la pubblicità soffrite di cosa si tratta
Comma ritornando a noi e al nostro discorso sul l'investimento radio
Io direi che il punto di partenza dal avere presente e che sull'evoluzione di un dato storico che ha portato il dimensionamento del livello di investimento imputare di fonica nazionale molto basso sia inserita una situazione concorrenziale
Particolarmente accesa dal mercato bruciato che rende anche difficile il recupero
Di livelli maggiori di investimento puntare
Nonostante questo una nota di ottimismo in quanto credo che
Dello spazio per la cui Travaglio fonica nazionale esista
E credo anche che sia sbagliata
Se esiste da qualche parte o per lo meno una
Linea di pensiero che tema una crescita della pubblicità nazionale delle private a discapito dalla RAI io credo invece che sia estremamente necessario uno sforzo comune
Tra la RAI le strutture
Private per la raccolta di pubblicità nazionale nel rilanciare l'immagine del mezzo le informazioni di ricerca sul mezzo da dare ai pubblicitari
Per ottenere quello che è il posizionamento che la radio merita rispetto a una pianificazione pubblicitaria dal punto di vista strettamente tecnico e quindi come conseguenza
Indiretta un maggior livello di investimenti
Pensare che
Le televisioni private possono diventare
Un
Le le le radio private possono diventare un concorrente alla RAI a livello di raccolto imputa nazionale credo sia una posizione estremamente sbagliata
Il mercato c'è per tutte e due
O almeno lo sforzo per ampliare il mercato è comune a tutte e due e quel margine di competitività che potrebbe anche sorgere credo sia talmente piccolo e marginale da non mettere
In atto situazioni di difesa tra i due segmenti di mercato
Certo il punto di scompenso che noi verifichiamo se guardiamo i dati
Tra pubblicità televisiva e radiofonica sono in parte impressionanti dal settantatré
Ad oggi
Facendo cento la somma delle investimento televisivo quello radiofonico
Noi abbiamo che nel settantatré c'era un sessantuno per le televisioni circa un trentanove per la radio quindi sessanta quaranta
Oggi siamo una situazione di ottantacinque contro quindici ottantacinque l'investimento sulla televisione quindici d'investimento sulla RAI
Nell'ottantadue alla spesa per cui da radio
è grosso modo stimata sui centocinque miliardi di cui la RAI ha una quota di sessanta miliardi pari al cinquantasei per cento
Sull'emittenza privata si valuta grosso modo un valore di quaranta miliardi
Però con una diversità
Molto grande sulla natura degli inserzionisti
Ossia questi quaranta miliardi sono
Ripartiti in cinque o sei miliardi i quarantotto semmai c'è il bagliore cifra mi corregge io mi auguro che siano quelle che dico io siano cifre più basse
Volevo dire che grosso modo abbiamo un cinque sei miliardi di pubblicità nazionale mentre trentaquattro miliardi sono attribuibili a pubblicità locale questo grosso modo con le difficoltà dei delle difficoltà di valutazione che esistono di questo tipo di mercato
La situazione
Ora
Stando a questi
Indicatori del mercato
Si può ritenere
Che lo spazio per la radio
Come già detto esiste
In più
Se vogliamo
Possiamo anche ritenere che una allargamento di mercato sulla locale è probabile
Nel senso che l'emittenza televisiva ha rinunciato sostanzialmente o almeno una certa parte di emittenza televisiva ha rinunciato all'Astra Valles rastrellare
Il mercato dell'emittenza locale e quindi è pensabile che in un prossimo futuro anche il mercato del locale posso avere alcune aree di interesse per la l'emittenza privata
Anche se a mio giudizio c'è sempre un problema enorme grosso
La raccolta della pubblicità locale è costoso
Di nuovo un mercato
Dopo alcuni anni diventato di terra bruciata per cui si fanno i comunicati e cinquecento lire quindi fare dei milioni all'anno diventa una un'impresa ardua
Però
Così a livello indicativo si potrebbe dire che un certo margine esiste
Tenendo conto allora della duplice forbice da un lato è possibile percorrere
Un minimo di strada per allargare lo spazio per l'investimento di impunità nazionale
E dall'altro è possibile
Razionalizzare forse anche il mercato della pubblicità locale alcuni margini in più attraverso una minor competitività derivante da un po'dalla fuoriuscita di un cerotto affetta di mercato televisivo
Io propongo ancora in evidenza
Un dato di fondo che non può essere sul quale non si può considerare si può continuare
A far finta di rimuovere
Con queste dimensioni di investimento diciamo cento centocinque milioni quest'anno un più venti per cento nell'ottantatré dando ai privati soprattutto un obiettivo impegnativo
Io mi chiedo qual è il livello di coesistenza possibile da un punto di vista economico di sistema di emittenza privata rispetto alla situazione attuale della e qui bene o male i conti bisogna farli
Io lo so e forse anche una nota di pessimismo eccessivo ma io credo sia necessario porre questo dato della realtà di fronte a tutti un sistema così caotico nella situazione in cui ci troviamo oggi è una cosa a mio giudizio che ha
Spazi
Durata molto presto
All'infinito in questa situazione non si va avanti se già per le televisioni
Il problema dell'andamento
Tra
La curva di quelli che consideriamo i ricavi
è quella che la curva dei costi
Tende ad evidenziare una crescita proporzionalmente più accentuata per la curva dei costi del rispetto alla curva dei ricavi specialmente se teniamo conto che morendo probabilmente si sta entrando in una fascia di RAI di mercato pubblicitario maturo per non dire affatto
Io credo che il margine di illusioni non siano tali
Uno dei punti
Che può favorire questo modo come indicazione e anche di una strada che ed avviato per certi versi sul quale secondo me
Occorre continuare a lavorare
è quello del rapporto tra l'ascolto della radio
E la pubblicità internet
Non sto porre la questione dire sì sarà l'ascolto vuol dire più birra pubblicitario o cose di questo tipo quanto sull'esigenza
Per la radio di conoscere esattamente quantità e comportamenti d'ascolto rispetto al se noi proporzione avevamo l'investimento in termini relativi l'investimento di ricerca che è stato fatto in altri settori come la carta stampata la televisione
Però fornire
Al mondo dei tecnici pubblicitari dei pianificatori dati e informazioni per una corretta valutazione dei mezzi che si trovavano a scegliere noi dobbiamo dire che sulla radio finora praticamente abbiamo fatto poco o niente per anni la radio è stata la Cenerentola dei tre domande in un questionario che riguardava la televisione
Qualche informazione in Cina così qualche bello studio del servizio opinioni ma sostanzialmente nient'altro
Io credo che da un punto di come di visto e di conoscenza del mezzo radiofonico noi siamo in una situazione in cui ci sono alcuni pubblicitarie che sanno o credono di a ritenere che la guida radiofonica se un mezzo valido ma non hanno né i supporti di ricerca per riuscire a dimostrarlo rispetto
Al all'utenza
Il proprio allora in un momento in cui è fortissima la spinta l'emotività rispetto al mezzo televisivo
Io credo che quello dell'ascolto delle ricerche sull'ascolto e ripeto non soltanto in termini quantitativi ma anche in termini qualitativi e di comportamento del pubblico rispetto al mezzo Sicilia la prima
Strada da iniziare per ora rilanciare il mezzo radiofonico un passo in questo senso credo di poterlo da annunciare
Anche in questa sede è che con l'ottantatré per la prima volta pubblico-privati insieme sono riusciti e dar vita a un sistema di ricerca integrato completo tra ricerche indagine attraverso questionari e ricerche telefoniche per arrivare a un'unica fonte è l'unico sistema di Benatti
Sul mezzo radiofonico questo all'iniziativa devo dire anche contribuito notevolmente anche l'UPA e lassa qua
E a mio giudizio rimane un dato importante in quanto mette in evidenza come tra le varie componenti pubblicitario si stia cercando di fare uno sforzo
Una miglior comprensione per radio del messaggio radiofonico
Vorrei chiudere questa
Mia il mio intervento
Non perdendo l'occasione anche del tipo disse del di poter organizzare tori per fare un breve cenno a quelli che a me sembrano alcuni dei punti
Vanno tenuti presenti in una fase di regolamentazione sono molto tentato dal dire che la situazione che attraversiamo oggi non è più soltanto un dato
Sorridi
Chi lungaggini governative o di confusione all'italiana perché il giudizio politico è fin troppo facile in quanto ormai siamo quasi di fronte a un giudizio di natura storica a distanza di otto anni
Dalla sentenza dalla Corte costituzionale quindi il mantenere
Una situazione di non regolamentazione io la ritengo una volontà politica forse non tanto rivolto alla radio ma forse prevalentemente rivolto alla televisione ma che i suoi effetti negativi via ovviamente anche sulla sulla base per quanto riguarda i punti di natura pubblicitaria
Che a mio giudizio vanno considerati qui espongo quelli che sono miei punti di vista ma
Credo che restino comunque almeno come titoli oggetti sui quali occorre confrontarsi
Per me i principali sono
I tempi di trasmissioni pubblicità
Si è discusso molto visto dei numeri di apparire in alcuni progetti di legge
Cioè il discorso pubblicità oraria pubblicità per ore di programmazione secondo me questo un punto così molto
Molto banale se vogliamo se vogliamo inutile sostanzialmente in quanto
Il rapporto tra pubblicità
E tempi di trasmissione tende ad una autoregolamentazione tecnica inevitabile
Per due semplici motivi banali ma semplici uno perché ai pubblicitari quando investono e manda in onda un messaggio vogliono essere garantiti che avvenga in collocazioni chiare
Non eccessivamente affollati insopportabili
Dal ascoltato quindi oltre certi numeri delle
Indicazioni di ricerca di cui si dispone ce lo indicano sufficienza più di tre cinque sei comunicati a seconda della durata inserti spazi non sono fisicamente memorizzati dall'ascoltato
Il secondo
Punto è che un eccessivo affollamento anche se per il momento verso la televisione non lo si vede ancora
E che la difesa dell'ascolto è un dato che si pone l'emittente
E l'emittente sa benissimo che un eccessivo affollamento pubblicitario è un po'non dico sicuro ma è un po'pericoloso incentivo
A eventuali momenti di osservazione da parte dell'ascoltatore sui programmi delle altre emittenti
E quindi il discorso del tempo rispetto ai alla durata dei programmi resta a mio giudizio ecco se proprio vogliamo inserirlo in un dato di regolamentazione più l'indicazione di tipo etico generale che è un dato pratico
Utile da indica
Secondo punto invece sono qui di fare discutere ma lo faccio anche con piacere è quello del rapporto tra pubblicità e programmi
Io sono dell'idea che una volta sconfitto
Forti vuole
Anche la consapevolezza che il rapporto che esiste tra il mezzo che diffonde i messaggi
E chi ascolta
Una situazione non strettamente equilibrato
La forza dei mezzi
Di un certo tipo rispetto alle possibilità di percezione
Di chi ascolta allora io credo che ci sia una of affermazione di tipo generale
Alla quale puntare come orientamento per una regolamentazione senza eccessivi
Eccessive rigidità dirà dopo macché mi pare debba essere un punto centrale né da un punto che anche in sede di Commissione europea è stato è in corso di dibattito pare debba essere l'oggetto di una raccomandazione ossia che l'ha pubblicizzato deve essere chiaramente distinguibile dai programmi
Questo non vuol dire al limite che la comunità non possa stare all'interno dei programmi
Questo però adesso non porti gli inglesi vent'anni fa e lo hanno risolto dicendo canta appostare all'interno di quelli che sono le pause naturale di un programma
Di modo che lo spettatore abbia la possibilità di cogliere quello che lo spacco tra un programma e la comunicazione pubblica
Questo non vuol dire che non possono esistere programmi sponsorizzati
Anzi
L'importante è che le modalità di sponsorizzazione rendano consapevole chi ascolta di quali sono i momenti di comunicazione pubblicitaria da quel
E solo da quel li che sono momenti invece di comunicazione spettacolare o di informazione
Questo a mio giudizio è un problema di ordine generale per tutta la pubblicità che vale anche per la quinta stampa per quando si parla di redazionale o di altre cose
Non vorrei serpente lo qualcuno che vota detto ma allora tu vuoi che sulla carta stampata urta sia messa in tutte le fasi in fondo dico no problema non è questo c'è anche un problema di etica professionale e di comportamenti rispetto a questo tipo di
Argomenti anche se viviamo una società apro una parentesi brevissima in cui a mio giudizio per la pubblicità si assiste anche ad uno spostamento una sempre maggiore confusione tra quelli che sono i momenti di comunicazione pubblica nel senso tabellare quella crescita e quelli che sono i momenti di comunicazione pubblicitaria indiretta
Tramite il redazionali mascherati o cose di questo genere
E io credo che l'affermazione della separazione intesa in questo modo
Della separazione fra pubblicità e programmi sia un principio che tutto sommato alla lunga fa bene anche alla pubblicità che fa bene anche alla pubblicità nel senso di rimontare di riqualificare quell'immagine
Che naturalmente la cui testa su storico si porta dietro è che quella della pubblicità come cosa inutile fastidiosa per i costruttori io non credo che se la pubblicità si dà dei suoi canoa si dà delle regole di comportamento abbiano soffrire rispetto a quella che può essere da un punto di vista immediato forse anche il credere di un in un maggiore efficacia proprio perché la pubblicità ficcato
All'interno proprio perché
L'eccessiva svilimento della quota potrebbe anche mettere in atto delle controspinte che stranamente nel nostro Paese non ci sono ma in altri Paesi sono fortissime di organizzazioni di consumatori
Di associazioni ditte l'ascoltatore ed i cittadini
Che creano dei seri problemi alle emittenti e all'editoria diciamo così in generale per l'esperienza che io vi posso assicurare che a livello europeo su questi temi le preoccupazioni degli editori
Delle emittenti radiofoniche e televisive è veramente grosso
Il terzo punto che credo debba essere preso in considerazione quello dei bilanci delle emittenti delle concessionarie delle norme antitrust
Anche qui direi che
Fatto salvo un principio ha trovato il giusto equilibrio da anche da un punto di vista giuridico per quale io non mi pronuncio che non capisco assolutamente niente
Però mi pare che il
Nodo fondamentale
A cui attenersi
Sia quello parzialmente di RAI dico parzialmente serve uno stato realizzato a quello affrontato per la legge dell'editoria
Dove si Tour si deve affermare il principio della trasparenza dei bilanci del e
Io credo che questo sia un criterio estremamente ragionevole
Non
Non crei problemi a nessuno
Ma consenta semplicemente di capire da dove arrivando
I soldi pubblicità o altro che servono a far funzionare un'emittente tre questo è un altro discordi ordine generale che vale per i bilanci dei partiti vale per i bilanci di certi editori
Nel nostro Paese e che ovviamente credo valga anche per un sistema regolamentato radiofonico televisivo
Sarei molto più elastico proprio per quello che ha abbiamo detto sinora
Rispetto al discorso delle norme Antitrust soprattutto per quello che riguarda la radio
Proprio perché abbiamo detto prima che se si vuole accedere a un certo livello di pubblicità radiofonica è necessario avere una certa copertura territoriale qui non può valere il criterio dalla legge editoria perché stabile gli ascolti non possono essere dei parametri
Per stabilire quando si supera una certa soglia
Un altro punto
Che fa discutere
Ma che io richiamo lo stesso all'attenzione è quello del controllo dei messaggi
So che è un argomento delicato dove si scontrano sostanzialmente due posizioni che per schematizzare potremmo dire quelli che in essa il controllo ci deve essere quelli che dicono pubblicità e come le altre cose estrema libertà io credo che al di là di posizioni ideologiche bisogna forse trovare delle soluzioni empiriche
Che consentano una soluzione a questo argomento
In questo senso
Da tempo io credo che l'esperienza storica inglese
Sia per la televisione che per la le radio
Costituisca un punto di riferimento estremamente interessa sostanzialmente in Inghilterra è stato
Approntato è stato elaborato un Codice
Di disciplina dell'attività pubblicitaria radiofonica e televisiva
E mentre per la televisione c'è un controllo preventivo per la radio viene stabilito il principio che le emittenti radiofoniche devono farsi loro garanti dell'applicazione di questa cosa
Nel farsi loro grande in Inghilterra sono previste norme per cui di fronte a una serie di ripetute violazioni attraverso controlli di campione ovviamente
Il numero classe non eccessiva sono una sessantina non di più
In caso di eccessive o ripetute trasgressione questo Codice
Si possa anche prevedere il ritiro della lezione
Credo che il codice non debba essere una cosa di tipo sconvolgente perché il nostro Paese dispone già oggi di un Codice di autodisciplina della pubblicità che di un notevolissimo livello
Da un punto di tenersi come ancora bisogno di qualche ritocco di
Qualche limatura ma rappresenta un dato di partenza che può costituire a mio giudizio un'ottima base per impostare un controllo di questo tipo il cui obiettivo non è quello di penalizzare il pubblicitario di è arrendersi e difensore dei consumatori o degli ascoltatori ma semplicemente quello
Se vogliamo di difendere la stessa pubblicità da un tipo di comunicazione che alla fine oltre a danneggiare gli ascoltatori diventa oggetto di danno per l'immagine della Futa suo compenso
Quinto ed ultimo punto anche se questo non rientra più è un punto di vista di importazione giuridica normativa nell'argomento da regolamentazioni però credo che tuttavia sia di importanza rilevante
Si parla di sistema misto io in un sistema misto ci credo
Però vorrei che fosse chiaro che ad un sistema misto si deve ad andare con un rapporto equilibrato tra pubblico e privato
Perché di fronte al pronunciamento di dire ok è un sistema misto e poi constatare in termini di mercato
E di strutture pubblicitarie
Operanti sul mercato e anche di strutture la struttura generale i mass media che questo sistema è totalmente sbilanciato a favore di una situazione
Di privati e rispetto alla proprietà e rispetto le risorse pubblicitarie io credo che non sia corretta come affermazione
Allora
Sia un sistema misto all'interno del quale il ruolo di strutture pubbliche
Possa effettivamente esercitare un'attività pari
A quella delle concessionarie quelle degli altri operatori sul mercato dico sono assurde est mattina qualcuno mi diceva
Se sapevo qualcosa
Del blocco delle attività della Sipra che è stato formalizzato da Ragusa trenta di vigilanza mi colpì le cinque sei anni fa anche perché il tempo passa
Ricordarle date troppo lontane mi sento invecchiare quindi la faccia anche mal volentieri
Ebbene
A me per adesso non risulta può darsi ma si è arrivati addirittura situazioni in cui si è detto vogliamo la riforma si farà la RAI e governo facciano un loro progetto di trasformazione i progetti tra formazione arriva intanto la si presta bloccato a distanza di cinque anni
Sì è dimenticati di progetti di riforma sulla struttura pubblica è rimasto il blocco in una situazione di cambiamenti di mercato come quelli che abbiamo visto
Il polo pubblico è stato fermo
E io dico a coloro che vogliono moralizzare e vogliono un diverso intervento dalla presenza pubblica qui bisogna stare anche attenti a creare condizioni di questo tipo che divento non l'alibi per non fare anche all'interno delle strutture pubbliche quelle trasformazione che sono in grado di rendere competitiva l'azienda pubblica rispetto al mercato
Perché i blocchi a situazioni di questo genere diventano il paravento
Per le gestioni della del passato per dire allora non si può fare niente allora non tocchiamo niente vengono perpetuati meccanismi
Su che sono stati che tutti abbiamo praticati negli anni scorsi ecco io credo che fatta questa affermazione relativa al sistema misto
Si debba
E credo che questa si possa anche là è stato la sede opportuna rilanciare un discorso di riforma della presenza pubblica
Che parta dalla struttura della Sipra per una diverso da loro collocazione dove ed organizzazione perché nonostante i grandi cambiamenti al mercato prenderne visione privati io continuo a chiedere che qualcuno mi spieghi perché da un punto di di vista giuridico
Un'azienda totale capitare Rai opera nel campo da carta stampata
Io vi assicuro che mentre sono d'accordo su questo principio da un punto di vista della presenza pubblica rispetto al mercato
Non riesco a capirlo dal punto di vista istituzionale e giuridico per cui è un editore televisivo che ha una consociata con questa anomalia che riguarda il capitale sociale
Ecco
Credo che
La Sipra possa costituire il perno di una trasformazione per rappresentare una una innovazione di quella che la presenza pubblica sul mercato avendo ben chiare due modi di operare della presenza pubblica uno che la presenza pubblica non diventi il punto Torricelli tacco lo di una visione distorta della pubblicità
Come sovvenzione perché io credo che se vogliamo liberare le risorse pubblicitarie dal gioco inquinante rispetto al ai mass media
L'unica strada che è quello che deve essere finanziamento sia finanziamento pubblico controllato ma non si metta mano questi marchingegni
Maledetti che poi non si riescono a controllare che sono il dirottamento dei flussi pubblicità
Il secondo principio e che quindi questo tipo di presenza pubblica abbia agilità e struttura d'iniziativa sul mercato
Per competere alla pari con i privati
Anzi direi
Proponendo con i privati possibilità di cooperazione che vorrei che fosse sempre ben chiaro il mercato delle risorse puntare in Italia non è il mercato americano ma è un mercatino rionale
Per cui gli sprechi non solo consentiti a nessuno grazie
Ringraziamo Sergio Viglione
Per il suo contributo diamo la parola per l'ultima relazione del pomeriggio ma poi seguiranno gli interventi diamo la parola a Bruna Vergani responsabile la commissione radio e tv private del centro studi ha saputo intanto voglio dire che sono previsti poi già tre interventi e ovviamente chiedo dalla disponibilità a coloro volesse intervenire di segnalarci il loro nominativo
La parola Bruna Vergani
Agenzie di pubblicità
E mi occupo al centro studi Dellas Zappa delle radio e televisioni private
Fino a mezz'ora fa mi sentivo qui catapultata da un altro mondo altri linguaggi altre logiche altri argomenti come elementi di fondo
L'intervento di Vione mi ha fatto sentire un po'più a casa mia
Non fosse però che in compenso ha detto quasi tutto quello che volevo dire io
Cercherò allora una diversa struttura alla chiacchierata di oggi
Cercherò di analizzare il mercato per quello che può dare in termini di investimento
Alla radio e per quello che può dare ad un sistema misto che poi l'argomento preciso del convegno di oggi
Il sistema misto direi in pubblicità e già un dato di fatto Bione accennava poco fa che si sta facendo un'indagine quantitativa la prima da quando in Italia ci si occupa di questo tipo di approfondimenti conoscitivi che cercherà di indagare a fondo il mezzo radio sia dal versante pubblico che dal versante privato
In realtà quando disporremo di quell'indagine
Non ci sarà più nessuna spaccatura fra i due mezzi anzi fra i due modi di essere e di uno stesso mezzo perché conosceremo un'unica realtà nelle sue diverse sfaccettature
Ecco quindi che gli operatori potranno utilizzare questi tipi di informazione per ricostruire una realtà radiofonica diversa ma che fa parte di un unico modo di comunicare
A noi pubblicitari quello che interessa è questo aspetto del problema
In realtà si poco fa ho detto che mi occuperò nella chiacchierata degli investimenti che possono essere dirottati dalla pubblicità alla radio
L'ho detto non perché sia compito delle agenzie occuparsi di far vivere la radio perché questo non è il nostro problema non siamo ne è un ente di beneficenza né un ente a scopo cultural sociale
I nostri interessi in che cosa risiedono nel fatto che per pianificare bene una comunicazione pubblicitaria
Occorre disporre di una quantità di supporti comunicazionali la più diversa la più varia la più integrata possibile
La radio sarebbe gli splendidi modi di comunicare offre delle caratteristiche tecniche che altri mezzi non hanno o meglio che altri mezzi vanno Man mano attenuando vedremo poi quali sono ecco quindi l'interesse del di tutto il mondo pubblicitario a fare quanto occorra e a farlo il più velocemente possibile al fine di irrobustire uno strumento di lavoro che è considerato estremamente valido
Potrebbe venire da voi la domanda come sì da allora che se questo strumento di lavoro viene considerato valido tutti gli investimenti attualmente vengono dirottati sulla televisione
Questo accade o è accaduto e temo anche accadrà per il presente e per l'immediato futuro anche si sono ottimista per il medio termine
Per una serie di motivazioni molto precise vediamo quali sono alcune razionali alcune emotive
Quelle razionali sono dati dal fatto che le tecnologie conoscitive in pubblicità hanno fatto passi da gigante immensi più duttili più veloci più più ricchi in realtà hanno potuto utilizzare queste tecnologie conoscitive
E dare al mercato strumenti di conoscenza e di misurazione
Che consentivano di fare degli investimenti molto precisi misurando il rendimento del danaro che si andava investire fatto questo di assoluta importanza ve ne potete ben rendere conto
Quando un cliente ci dà qualche miliardo da investire ne dobbiamo con questi soldi tendere ad ottenere dei risultati di comunicazione molto precisi quindi occorrono strumenti di misurazione
La radio da questo punto di vista lo diceva viene prima è sempre stato in una situazione di abbastanza in mobilità
Si producevano delle indagini tra l'altro grazie al servizio pignoli perché non ci fosse stato il servizio di opinioni non avremmo avuto niente del tutto
Sì producevano dicevamo delle indagini pura mente quantitative che ci dicevano quante persone ascoltavano la radio in un certo momento è vero che è già qualcosa
Ma non è abbastanza innanzitutto non si sapeva la caratteristica precisa delle persone che erano in ascolto nelle diverse ore della giornata
Queste informazioni c'erano solo per larghe misurazioni di tempo per tre ore
Voi sapete benissimo che dalle sette del mattino alle nove la composizione del pubblico radiofonico probabilmente muta in maniera violenta ecco questa differenziazione non poteva essere colta
Per il quarto d'ora che è l'unità di misura che noi utilizziamo quando parliamo di audience
Altro fatto non si sa né si è mai saputo per la radio che cosa accada in termini di comportamento d'ascolto
La massaia che ascolta la radio alle nove del mattino e la spessa che l'ascolta alle undici e alle tre del pomeriggio e la stessa che si ritrova la mattina dopo alle nove sulla stessa emittente alla stessa ora
Supponiamo tutti di sì perché tutti riteniamo che il mezzo radio sì un mezzo estremamente abitudinario però nessuno lo sa
E mancando queste informazioni manca anche la possibilità di valutare quella cosa che può sembrare un po'strana che è la capacità di copertura dinamica del mezzo
Come dire sì io faccio una campagna radiofonica che esce tutti i giorni su una certa emittenti a una certa ora all'azione di un mese di Radio comunicati quante sono le persone che ha però realmente raggiunto
Ecco questo non lo sappiamo ad oggi perché non abbiamo questo tipo di informazione
Questo è uno dei motivi che hanno reso lo sviluppo della radio un po'lento
Altri motivi quali possano essere la non conoscenza del modo di fruizione del comunicato radiofonico
Molto meno che per gli altri mezzi nella radio si è tentato di capire che cosa scatta in termini di decodifica e di memorizzazione di un comunicato radiofonico
Proprio nella logica che dicevamo prima cioè in pubblicità ormai il sistema misto e attuato Dione come Sipra e successivamente si Preah Sapa hanno avviato una serie di indagini qualitative per capire questo aspetto
Ecco allora che anche su questa strada ci siamo mossi e quindi i risultati dovrebbero arrivare e arrivare estremamente positivi
Perché è probabilmente ci sarà in questi approfondimenti una dimostrazione di come tutti noi per lo meno tutti noi della pubblicità
Si sia sottostimato sino ad oggi la capacità del mezzo radiofonico di far memorizzare una determinata comunicazione pubblicitaria
è ovvio che essendo alta
Se lo è poi questa capacità di far memorizzare
La comunicazione pubblicitaria ha un più alto rendimento quindi il costo contatto che oggi non è conveniente poi diremo il perché è uno dei motivi per cui il mezzo radio e piuttosto bloccato
Il costo contatto che potrebbe sembrare elevato se avessi un efficace più alta di quella realmente stimata tutto sommato finirebbe col diventare estremamente convenienti
Spetta spacchiamo un attimo l'analisi dei due a spetti private del pubblico cos'è accaduto sino ad oggi nel versante pubblico che può aver bloccato il mezzo due elementi uno il fatto che il contingentamento quantitativo e tariffario che è stato applicato al mezzo di Stato ha reso il mezzo estremamente rigido
Assolutamente in contrapposizione con le necessità della pianificazione
Abbiamo detto prima che il mezzo è probabilmente un mezzo abitudinario si presume che su questo mezzo occorrono grosse frequenze
Le pianificazioni possono addirittura avere delle tempificazione molto ridotte nel tempo ecco che c'è la necessità di comprare grosse quantità di radio nel breve tempo
Il mezzo di Stato non ha mai consentito non lo consente nemmeno oggi proprio per quella struttura di vendita che è stata determinata dal contingentamento politico e questo è un fatto assolutamente negativo
Secondo aspetto negativo del radio di Stato una cosa che normalmente per per per pudore non siccità la contropartita la radio sino ad oggi è stata venduta come un mezzo
Da obbligo per chi faceva televisione questo ha fatto sì chi gli utilizzatori di la radio la ritenesse era un mezzo di scarto anziché un mezzo valido come in realtà è non c'è come vendere d'obbligo un mezzo per toglierle invecchia talmente tutte le connotazioni qualitative e lasciare al mezzo solo il vissuto negativo
E questo un elemento del tutto il motivo fuori dalla razionalità ma siccome tutto sommato siamo tutte persone umane soggette alla interpretazione sia pur parziale ma emotiva di questi fatti
Questo è un altro elemento che ha pesato non solo sulla radio di Stato ma sulla RAI in genere
Ecco perché anch'io dal versante del privato non posso altro che auspicare per il bene della radio totale che venga del tutto tolto il contingentamento della radio di Stato
Cosa c'è stato invece nelle radio private che non ha funzionato
Innanzitutto la polverizzazione come diceva il dirigente della saggista è un elemento estremamente negativo a qualsiasi approccio di tipo commerciale
Finché non sono arrivate delle grosse concessionarie a intervenire come e punto di collegamento fra un'alta quantità di emittenti e un basso numero di operatori pubblicitari il problema del rapporto pubblicitario
Rimaneva un problema grave mi sembra abbastanza intuibile come sia assolutamente improponibile che un'agenzia di pubblicità
Contatti conosca selezioni due-tre mila radio per scegliere quelle che fanno il fatto suo assolutamente impossibile tutto sommato al di là delle Spal degli sforzi professionali che ciascuno di noi fa le nostre sono aziende che devono operare entro i limiti della redditività non possiamo mica quindi impiegare un mese di tempo per pianificare i cento milioni sulla radio in questa maniera
Adesso sono arrivate delle grosse in serie concessionarie che costituiscono un punto di collegamento e che quindi risolvono questo che era un problema grave della radiofonia privata almeno dal punto di vista pubblicità
L'altro aspetto più sino ad oggi ha bloccato almeno dal punto di vista delle pubblicità nazionale
La radio privata è il fatto che dal punto di vista locali si effettuano delle vendite di comunicati commerciali apprezzi assolutamente fuori dal di mercato rispetto a quelle che sono le tariffe della pubblicità nazionale
Cosa accade che un'agenzia pubblicitaria seria corretta onesta che tiene al proprio nome che cerca di fare gli interessi del proprio cliente
Acquista dei comunicati commerciali a cento lire
Dopodiché il rivenditore di quel cliente in loco tenta una su un suo acquisto dalla radio locale e scopre di poter acquistare a cinque o ai dieci lire quello che l'agenzia aveva comperato cento
Il risultato è che il cliente ritiene che ci sia disonestà da parte dell'agenzia solo poche agenzie di Dini grossa fama sono a riparo da questo dubbio
Ciò nonostante non operano volentieri in un mercato che presenta rischi di questo tipo
Anche questo però spero che ormai stia per essere sanato i problemi più gravi che ho incontrato nella mia operatività risalgono ormai a cinque sei anni fa
So che il problema esiste ancora ma mi sembra che si stia ormai regolarizzando
Cosa è possibile fare viste questi aspetti per movimentare la radio innanzitutto abbiamo visto che dal punto di vista della conoscenza del mezzo si sta facendo parecchio dal punto di vista quantitativo e dal punto di vista qualitativo il mercato però a mio parere non renderà nell'immediato per due ordini di motivi prima di tutto perché per rimuovere gli elementi negativi di tipo emotivo non si può procedere nel breve termine
I tempi di lavoro del mercato pubblicitario sono tempi nell'ordine di un anno per volta
Quindi se in un anno si fa pressione nei confronti dell'utenza perché è approcci il mezzo radio in una maniera diversa più avanzata più moderna più produttiva e il cliente non è convinto è un anno perso
Si passa al secondo si è subito al terzo quindi è proprio la meccanica del mercato che è una meccanica lenta
Ma qual è l'altro elemento che al presente incide negativamente un mercato televisivo estremamente Bassani costi voi sapete che al momento attuale esiste una grossissima lotta commerciale
Fra le grosse reti televisive questa rotta commerciale finisce con l'abbattere i costi degli spazi in realtà oggi si compera televisioni a prezzi più bassi di quelli coi quali si comprerebbe la radio
Siccome tutto sommato il mezzo televisivo è un mezzo più ricco di capacità espressive perché oltre alla voce dispone anche del video ha più grosse capacità di copertura consente una manovra pubblicitaria più agevole
Oltretutto soddisfa un bisogno di televisione
Anche questo nato dal contingentamento della televisione di Stato
Che in Italia è andato crescendo con gli anni e che finalmente trova una risposta
Per cui c'è un'adesione al mezzo televisivo anche molto più alta di quanto il tecnicismo la professionalità pubblicitaria suggerirebbero
Il tutto avviene a costi estremamente bassi ecco allora che l'immagine di spazio per la radio in pratica oggi è estremamente rattrappito questo però non continuerà perché mentre da un lato la radio si va facendo adulta per tutte le tecnologie che va assumendo e che va approfondendo
Dall'altro questa tensione commerciali di concorrenza elevatissima fra i network televisivi non può durare all'infinito
Perché il costo della programmazione televisiva oraria basso un vendor sempre elementi di investimento enormemente più alti
Vendere i sottoposto lo si può fare per breve tempo e ormai e due anni che i network televisivi locanda dove vanno facendo ecco perché nel breve tempo
Questa situazione del mercato televisivo dovrebbe cessare il costi contatto della televisione dovrebbero aumentare sensibilmente molto di più dell'inflazione ed ecco allora che sarà al momento della radio
Perché anche i pianificatori hanno ormai capito che l'elemento della ripetitività in pubblicità estremamente importante
Non essendo più possibile a ripetere il messaggio attraverso il mezzo televisivo perché tra poco esploso torneremo finalmente a riscoprire il mezzo radio
Mezzo che va riscoperto perché essendo stato negletto fino ad oggi lo è stato anche come uso della comunicazione
Sono solite dire tranne colleghi tra amici che condividono questo
Questa lettura degli atteggiamenti professionali che in agenzie abbastanza facile che si studi una campagna per la televisione o per la stampa
Poi nei momenti di di ritagli di tempo si farà il manifesto o il comunicato radio che normalmente quindi sono assolutamente inadatti al linguaggio del mezzo sul quale vengono supportati
L'affissione ha bisogno di un linguaggio specifico suo preciso che poi esprimersi solo mediante una precisa metodologia lo stesso vale per la radio
Occorrono dei grossi esperti di comunicazione radiofonica per dare una comunicazione in maniera corretta attraente e ben recepibile memorizzati
Quando andremo sulla radio per necessità quantitative automaticamente approfondiremo anche un modo di fare radiofonia pubblicitaria in maniera più corretta
Mi sembra con questo di aver chiuso la disamina che volevo fare su cosa potrebbe accadere nel mercato della pubblicità
Per riassumere niente di grosso nel brevissimo termine ma grossi passi avanti verso una situazione di mercato che nel medio termine dovrebbe essere assolutamente positive
Per il contributo al ai nostri lavori e così abbiamo concluso la parte dedicata alle relazioni abbiamo credo grosso materiale di discussione possiamo aprire il dibattito e sono già prenotati tre interventi volevo ribadire la necessità sia di decidere insieme quindi poi auto attenerci al un limite di tempo che possiamo stabilire nel nel e dieci minuti per gli interventi vorrei però invitare tutti coloro che vogliono intervenire magari a venirci o comunicazione in tempo mea che possiamo avere un ordine dei lavori chiaro fin da adesso
Do la parola al primo degli imbelli di colore dove intervenire questa triade Cotroneo d'ufficio contratti della RAI di Radio uno
Gli organizzatori
Per avermi invitato
A formulare più che un intervento
A cogliere se mi è consentito alcune coincidenze
E al tempo stesso attentare perfino con molta umiltà
Di abbozzare qualche ipotesi di integrazione
Alle relazioni di questa mattina
Dalle quali per la verità
Mi rifaccio al titolo del convegno sul sistema misto a partire dalla radio materiali e proposte sul rapporto tra pubblico e privato questa esigenza
Integrazione di collaborazione fra pubblico e privato
A me non pare che sia emerso sufficientemente chiaro
Ai convegnisti comunque a me il che sia chiaro
Altrettanto chiaro
Non significa che non esistano queste motivazioni ma io questa mattina il primo di non averle avvertite a meno che ed è un'ipotesi probabile
E Pacini direttore dell'altra denari vista da vicino non mi abbia distratto stamane al punto tale da non farmi
Percepì eccepire queste motivazioni che certo esistono che certo sono vincenti che certo sono indispensabili ed indifferibili ma che qui non sono state
Per quanto a me costi Aldo
Una prima coincidenze fra questo nostro convegno che bisogna pure finalizzare a qualche cosa entro domani
Da un lato
E un evento che sta accadendo in questi stessi minuti
In un'aula
Del Palazzo di San Macuto lì dove hanno sede buona parte delle commissioni parlamentari
Stanno prendendo posto
I componenti diciotto componenti delle del comitato ristretto
Della seconda interni e della decima
Poste e telecomunicazioni e trasporti commissioni permanenti della Camera
Per prendere in esame il comitato ristretto le quattro cinque proposte di legge di regolamentazione della comunicazione elettronica che nel tempo durante questa legislatura sono state presentata da varie parti
Politici beh allora questo significa
Che non è vero come è stato detto questa mattina autorevolmente da un relatore che le proposte di legge siano in qualche cassetto no atto nel cassetto
E dal trenta giugno dell'anno scorso se non sbaglio che quelle due commissioni che ho citato si sono riunite per la prima volta
E il con una certa lentezza
Tutta italica tutta italiota siamo arrivati alla costituzione di un comitato ristretto che oggi
Affronta
Questo lavoro
Beh allora coloro che stamattina hanno detto arriviamo prima la regolamentazione e poi costituiamo questo immotivato rapporto fra pubblico e privato
Sono nel giusto o sono dei filistei perché sanno benissimo che a quella regolamentazione ad avviso mio ma non solo mio in Italia non si arriverà mai
Dubbio che qui bisogna pure sciogliere
A me pare perché allora sarebbe finita l'era di cui con tanta lucidità ci ha parlato Cheli Enzo Cheli quando ha scritto che il nostro è un sistema unico al mondo il sistema comunicativo italiano pelle comunicativo
Ma realizzato
Al tempo stesso il più alto grado di libertà disorganizzata se stanno per regolamentare se
Mezz'ora si riunisce il comitato delle due Commissioni permanenti che ho ricordato per regolamentare evidentemente non è vero che sia in atto
In tutto il mondo
Un processo di deregulation laddove le normative esistono da anni da decenni penso agli Stati Uniti d'America
Il cui atto fondamentale sulla radiofonia il re director del mille novecentotrentaquattro sta accadendo a pezzi
Penso alla Norvegia
Il cui nuovo governo conservatore paese di monopolio radiotelevisivo assoluto sino a poco fa fra i suoi primissimi atti
Ha concesso graziosamente venti licenzi ad altrettante
Società
Di diritto privato che operano nell'etere norvegese d'assai poco tempo
è in atto un processo di regole di deregolamentazione nella ferrea Svizzera
Il direttore generale della SS R.
Dell'organismo radiotelevisivo svizzero
Nella sua conferenza di fine d'anno
Ha detto che la sua società nel settore nella comunicazione elettroniche l'iscrizione alla stregua di tante altre domani dal satellite
Oggi dal Monte l'affette da una serie di altri Colli francesi
C'è una pluralità di emissione di messaggi che coprono che distraggono che dispongono dall'articolatissima SISR che conformemente ai dati culturali
L'ho proprio detto non l'ordine civico il Paese naturalmente è un organismo trilingue e via di questo di questo di questo passo e allora l'Italia non è più il ventre molle
Così come dalle dalle multinazionali da alcuni anni hanno individuato l'essere
Nel mondo in materia di sistemi comunicativi ma io non lo credo
Il che non significa che io non credo che sia civile
La battaglia delle forze politiche protese verso una regolamentazione
Credo soltanto che non sia possibile vincere la battaglia anzi al contrario sono convinto che la battaglia e sia stata già definitivamente perduta qualche tempo
Che fare allora strapparci i capelli
Di sperarci assolutamente no
Continua intanto la battaglia per la regolamentazione già perduta
Non fosse altro che come elemento di mobilitazione di pressione dell'opinione pubblica verso le istituzioni
Troppo spesso distratte disattente ignoranti
In materia di sistemi comunicative di comunicazioni di massa
E dall'altro prendere atto come dirò tra breve che esistono già dei vincoli precisi e comportamenti
Nelle telefonate che è un bene pubblico non non dimentichiamo vorrei scusatemi la parentesi dire subito che non mi sto trattando trattando argomenti di natura contrattualistica così come l'annuncio del nostro simpatico presidente potrebbe lasciare supporre innanzitutto perché come tutti sappiamo la contrattualistica
E una delle discipline più noiose al mondo io non non intenzione di annoiarmi più di quanto sia capace normalmente da un lato
Dall'altro perché non esiste un ufficio contratti di Radio uno e io quindi non ho però all'interno di una struttura inesistente
E poi perché non parlo a nome di Radio uno che qui non non rappresenta parlo alle operatore del mezzo radiofonico quest'anno compie quarant'anni di esperienza da quel lontano ottobre del quarantatré
Quale cominciare a fare l'annunciatore
Alla sede
Del PETA previde l'organizzazione propagandistica
Americana Percassi pochi giorni dopo la liberazione della mia città
Ecco dicevo allora
Non solo è in atto
Massivo processo di di regolamenti fashion che rende poco attendibile e poco probabile
L'auspicio
Di una regolamentazione oltretutto l'arte negli auspici
L'atteggiamento degli speranzosi certamente metà politico dicono alcuni io credo prepolitico allora ci interessa poco almeno in questa sede
Pensare a cose che sono al di là di quelle realizzabili a livello istituzionale che cosa avviene a livello istituzionale su questo versante ma lo ricordava ieri in un'affollata assemblea pubblica
Il ministro delle partecipazioni
Statali Demichelis il quale diceva ai convenuti appunto che all'ultima sessione del gatto agli americani sono scesi in forze per chiedere l'abolizione in tutta l'Europa
Io ogni e qualunque norma limitative
Della libertà di comportamento dell'iniziativa privata nei sistemi
Comunicativi e non necessariamente
Per i Comuni che
E questa è una realtà con la quale bisogna fare i conti lo diceva con molta incisività
Stamattina il collega Stucchi perché se noi non cominciamo a produrre e sul versante pubblico e su quello privato che io credo che continueremo a fare degli auspici
A registrare degli arretramenti
O delle liquidazioni
Così come sono state assai disinvoltamente liquidate dalla cultura giuridica politica istituzionale
Degli stessi operatori
Con un pugno con un colpo di spugna assolutamente imprevedibile
Due pronunciamenti giurisprudenziali pronunciati al massimo livello
Parlo della sentenza cinque mila trecentotrentasei del primo ottobre ottanta alla Suprema Corte di Cassazione a sezioni unite e parlo della più con la recente
Sentenza della sesta sezione
Del consiglio di stato la numero trecentosessantuno dell'ottantadue che porta la data del ventitré di aprile dell'ottantadue che cosa dicono queste sentenze la seconda delle quali recepisce ingloba il condividerà forza la prima quella bella
Suprema Corte costituzionale
Che inattesa della regolamentazione e di indipendentemente dalla regolamentazione l'ordinamento positivo italiano così come oggi così com'era il primo ottobre dell'ottanta data della sentenza di Cassazione
Così come del ventitré aprile da ottantadue data della sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato l'ordinamento positivo italiano così Comino
Fa carico obbliga
Chiunque diffonda nel mettere a chiedere l'autorizzazione alla pubblica amministrazione
A quel settore della pubblica amministrazione
Che il ministero delle Poste e delle telecomunicazioni il quale sinallagmatica mente
Direbbe il giurista all'obbligo il quale ministero del pubblico del pose delle telecomunicazioni di lasciare
Le licenze e di assegnare una una frequenza
Nessuna associazione limite il servizio pubblico radiotelevisivo
Tutta la cultura massima ideologica italiana che sta registrando processi di crescita notevoli in più i finiani hanno rimosso queste sentenze
Che giovano al pubblico
Che giovano al privato
Assolutamente all'uno e all'altro perché rendono possibile quella ricezione
Radiofonica per esempio
Che stamattina uno dei relatori
Quello del cassetto
Stamattina ci diceva di non riuscire a realizzare dalle diciannove in poi e quelle relatore per quanto io sappia e anagraficamente residente in ROM domiciliato in Roma
Io non vi dico
Reduce come sono
Da due giorni dall'Alto Adige che cosa sia
Il tentativo di ricevere una qualunque emittente radiofonica individuata in una località periferica quale mi Pipino nella lotta
Sono delle stranezze sulle quali forse la legge potrebbe utilmente in questa occasione il pari ma l'impressione io mi auguro che ci sia un documento finale quindi questi lavori e che la legge si renda promotrice di un tentativo di conoscenza
Il perché della rimozione vedremo poi se possibile cercare di abbozzare il perché della collaborazione fra pubblico e privato per esempio sul versante radiofonico ma intanto il perché della rimozione da parte delle istituzioni delle forze politiche del Parlamento
Del ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni di queste due sentenze pronunciate ai massimi livelli che sono stati totalmente rimosse come oggi abituati come perché voglio che coglie
Sappiamo io vedo
Per i presenti solo questa sede che questo anno mille e novecento ottantatré è stato dedicato dagli organismi le Nazioni Unite competenti dallo alla comunicazione e l'anno della comunicazione io credo che col minore casualità di quell'altra coincidenza di cui parlavo prima
Non sia casuale che nell'anno della comunicazione
L'Unione Europea di radio diffusione due abbia dato il proprio patrocinio
Al settimo incontro internazionale di Torre Molinos
Promosso dalla Radio nazionale spagnola
E delicato al tema affascinante
La radio nelle del sapere
Questo convegno si aprirà il due di maggio appunto a Torre molti nei pressi
Che senso ha in questa sede qui ed ora
Cogliere questa coincidenza fra l'anno della comunicazione
E il settimo Incontro di Torre Molyneux dedicato agli organismi le dico
Significa secondo me contribuire ad affermare con forza
Come è già stato fatto cult
Che se la radio soprattutto in Italia diremo poi perché soprattutto in Italia
Non riesce ad attuare a individuare a realizzare le nuove tecnologie che sono già possibilità mogio da anni come diceva un relatore stamattina per esempio a proposito della ridicola e ventennale sperimentazione
Della comunicazione stereo fonica da parte della radio pubblica in Italia se noi non riusciamo a individuare nuove tecnologie che passano attraverso l'utilizzazione radiofonica di alcuni dei canali dei satelliti di PS di diffusione diretta da satellite
Se noi
Come mi pare nel numero ultimo dell'altra antenna e detto iscritto e come l'ingegnere giardino che qui presente ha scritto al suo ritorno dall'Inghilterra non riusciamo a pensare anche in termini italiani a ipotesi di Radio Text di servizi aggiuntivi che sono fatti propri dall'organismo radiofonico inglese sin dal mille novecentosessantanove che la open University ha cominciato ad attuare con successo sino al mille novecento ottantuno
Se non riusciamo a rendere possibile l'edificazione di una strazio di una stazione attuando le tecnologie dei G due
Dei segnali sottoportante di riconoscimento da antenne che ci consentono di individuare così come individuiamo sullo schermo senza per questo essere rispedì Sturba tiene la ricezione
Sì l'emittente sulla quale ci siamo sintonizzati e quella di Berlusconi o quella del secondo o del primo Canale della RAI dobbiamo essere in grado e serie tecnologie avanzate lo rendono possibile di individuare immediatamente visivamente perfino la stazione radiofonica sull'acqua
Siamo sintonizzati in un momento a
Espresse le le riflessioni sulle coincidenze vorrei assai telegraficamente
Cercare ora di abbozzare quei tentativi di integrazione dei quali parlava ma perché mai dovrebbero collaborare
La radio pubbliche e quelle private
Ripeto io non ne ho avvertito le motivazioni
Sono in grado di azzardare un è una perché la radio viva perché diversamente se questa collaborazione non si realizzerebbe la radio morirebbe
Sono qui presenti vedo il dottor quarantotto in prima fila
Alcuni di coloro che hanno partecipato nei primissimi giorni di luglio al secondo radio Forum ad Orvieto in quella sede
Forni i dati del servizio pignoli della RAI su un fenomeno esclusivamente italiano
I relativi atti sono stati pubblicati in questi giorni sono in distribuzione un fenomeno esclusivamente italiano che nella prima parte dell'ottantadue
Ci ha fatto assistere ad una caduta verticale e questo preoccupa tutti gli operatori
Radiofonici consapevoli siano essi impegnati sul versante pubblico o su quello privato che non sono necessariamente contrapposti come qualcuno crede o con la cui contrapposizione può essere eliminata solo dopo l'avvenuta e improbabile regolamentazione
Dicevo il dato impressionante per quanti si occupano per quanti ascoltano la radio per quanti la fanno
Per quanti vivono nei dintorni della radiofonia
E che l'ascolto complessivo
Nel mille novecentottantadue a differenza di quanto avviene in tutti i Paesi
Dell'area occidentale e in tutti i Paesi del mondo orientale e in continua preoccupantissima verticale caduta cioè le tre componenti
Della audience le tre reti radiofoniche della RAI con o senza stereo RAI
La con il complesso dell'emittenza privata e le emittenti radiofoniche dall'estero tutte e tre insieme ciascuna per proprio conto complessivamente nell'ottantadue mese per mese ha fatto registrare
Una caduta impressionante e preoccupante della quale altro fenomeno nessuno parla
Nessuno non rileva nessuno lo commenta dicevo di avere già fornito questi dati relativamente a una parte dell'ottantuno dell'ottantadue la prima parte dell'ottantadue voglio cui fornire assai telegraficamente qualche dato di riflessione sul sulla seconda parte dello scorso anno ottantadue di per quanto riguarda l'ascolto radiofonico la radio nel suo complesso
Nel mese di luglio retrocede del quindici virgola otto per cento rispetto all'ascolto registrato complessivamente nello stesso mese dell'anno mille novecentottantuno
A questa accaduta contribuiscono rispettivamente nella mese di luglio Lerario estere con il meno trentadue per cento le radio private con il meno undici per cento il totale delle tre reti radio con il meno diciannove per cento
In settembre il fenomeno si ripete con il nove meno quattro per cento complessivo di cui meno sei e sei per la radio minorità della RAI meno ventiquattro e cinque per l'erario estere meno dieci e otto per le radio private e così via
C'è solo il mese di ottobre che fa segnare un'inversione di tendenza ma assai momentanea perché nel novembre riprende la caduta il totale dell'ascolto radio del novembre ottantadue secondo il servizio piloni della RAI
Cala complessivamente del sette che tre per cento rispetto all'analogo mese
Dell'anno precedente ma ci è stato detto Costantino conosce esteriore
Cioè una crescita vorticosa dell'ascolto i dati di cui si dispone sono relativi ai primi otto giorni
La prima settimana anzi otto tredici
Novembre il servizio opinioni della RAI che li ha prodotti ha ha raccomandato
Leggo testualmente si raccomanda infine di interpretare con particolare prudenza i dati sul profilo del pubblico ricordando che solo le prossime rilevazioni che riguarderanno una programmazione a regimi perciò già in grado di avere un proprio pubblico potranno darci indicazioni sicure su questo su questo aspetto piace ricordare che stereo RAI durante la sua prima settimana di vitalità che è risultata
Ad un'indagine condotta del servizio opinioni sconosciuta al cinquantuno e sei per cento della popolazione italiana di sopra di quindici anni e nota soltanto a quarantotto e quattro percento
è necessaria la collaborazione fra radio pubbliche e private certamente
Su quali versanti su tutti innanzitutto su quello produttivo nella radio pubblica nella radio privata con sede orario senza stereo RAI possono continuare a essere i terminalisti discoteche che si auto per per sì qui non si riesce quindi l'ancora una volta con De Michelis a riscoprire i giacimenti culturali italiani
A capire che i mezzi di comunicazione servono esclusivamente a coloro che hanno qualche cosa da comunicare la partita radiofonica il perduta per sempre
Ecco perché una sommatoria degli sforzi degli operatori radiofonici impegnati sul versante pubblico e degli operatori radiofonici insegnanti impegnati sul versante privato è assolutamente indispensabile per la sopravvivenza stessa del mezzo radiofonico
Nel suo complesso le forme di collaborazioni possibili sono diversissime evidentemente si va innanzitutto dalle coproduzioni
Alle vendite
Al noleggio
E gli strumenti giuridici
Che frappongono difficoltà certo esistenti
A che queste diversificate forme di collaborazione
Si realizzino
Sono tutti
Per il solo fatto di essere giuridici e quindi formali superabili purché lo diceva un oratore che mi proceduto poc'anzi si abbia la volontà politica
Mi supera esiste questa volontà politica e questo è un dato da verificare nessuno dei relatori stamattina a soffermato la propria attenzione su questo che poi non è in fondo un dato estremamente marginale nella tematica di questo ipotetico
E motivabile e motivando rapporto fra pubblico e privato per esempio
Nell'ambito
Dario Fo e allora voi sapete che il nuovo direttore generale della RAI Biagio Agnes anche lui un uomo d'onore
E beh chi si ricorda che Biagio Agnes l'undici di settembre
Del mille novecentottantadue intervenendo la chiamano festa dell'amicizia
Loro abbia Reggio quest'anno ha detto
Pur colto e all'intimità che auspicabile siano ancora una volta l'arte degli auspici tasse prepolitica una collaborazione fra il pubblico e il privato in materia di programmazione
Attraverso i mezzi elettronici
Ma dice la volontà di Agnes non fa legge forse a viale Mazzini non oltre il vero organismi più paludati
La commissione vigilanza sulle dalle fusioni che dovrebbe per legge in forza dell'articolo quattro della legge di riforma
Emana le direttive annuali l'aggettivazione non è mia del testo della legge dell'articolo quattro dei collegi centotré del settantacinque
L'ultima volta che ha emanato queste direttive annuali sulla fatto il sei maggio dell'ottanta
Sul punto della collaborazione ha scritto
La commissione ritiene infine che la polemica a volte pretestuosa fra settore pubblico e settore privato del sistema radiotelevisivo da qualunque parte promossa non giovi al suo rafforzamento così come l'emittenza privata e tenuta non sconfinare dal suo gusto ambito locale per non venire meno alla sua funzione strettamente rapportata ad uno specifico territorio
La concessionaria del servizio pubblico deve rendersi conto che la configurazione mista
Del sistema non pone un limite arbitrario al suo ruolo ma lo caratterizza in termini di maggiore democraticità e di servizi ancora la commissione auspica pertanto che il rapporto fra servizio pubblico ed emittenza privata
Specialmente se si perverrà al più presto ad una nazionale congrua disciplina di quest'ultima
Non continui ad essere conflittuale ma divenga di reciproco stimolo e in una prospettiva non lontana anche di collaborazione nella piena consapevolezza che entrambi i settori nascono da legittime aspirazioni
I soddisfano esigenze largamente sentite
Insiste un piano specifico di ottenere collaborazione mi riferisco a quel piano nazionale delle frequenze ottantadue che è stato sottoscritto il cui decreto di approvazione è stato sottoscritto pochi giorni fa dal ministro Gasparri nella nota numero sedici relativa alla banda di frequenza ottantasette cinquecentootto megahertz
Quella della radiofonia sonora appunto è scritto testualmente la nota sedici del piano nazionale delle frequenze
Chi è stato approvato l'altro giorno
Dal ministro delle Poste la banda di frequenza ottantasette virgola cinquecentootto Megahertz e utilizzata dal Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni per la definizione di un piano di assegnazione alle stazioni radio diffusione sonora pubbliche e private
Sorga anche da questa sera una richiesta impellente
Al ministro perché non diventi questa assegnazione del segmento ulteriore cento quattrocentootto che si ottenuta in Italia e nella prima regione mondiale grazie non alla volontà dei governanti o delle istituzioni italiane
Ma le risultanze della conferenza amministrativa mondiale dell'idea di comunicazioni
Svolta sia a Ginevra nell'autunno del settantanove contro la volontà della delegazione governativa
Italiana rafforzata e supportata anche in questo dalla dirigenza tecnica della RAI ecco solo della questa serie una richiesta di partecipazione
Della emittenza privata e dell'emittenza pubblica
Sulla base dei criteri di utilizzazione
Di tutta la banda di frequenza compresa fra l'ottantasette e cinque e centootto
Ecco che forse cominciamo a delineare un po'meglio le ragioni di una collaborazione
Le esigenze di uno con la lei è necessità di una collaborazione
C'è il rischio
Che la radio muoia
In Italia
Occorre che la radio viva per la volontà dei suoi operatori per la volontà dei suoi ascoltatori
Gli uni e gli altri hanno io credo di dovere a cominciare da questa sede di ricordare per esempio
A quei parlamentari della Commissione di vigilanza che il sei di maggio dell'ottanta formularono nella parte finale che non è sempre come gli esegeti ci insegnano da parte trascurabile di una direttiva del Parlamento
Ricordare quei parlamentari che quella non può essere una mera formulazione gli auspici è una direttiva alla quale coloro che sono tenuti a rispondere rispondano
E noi che nella radio pubblica o privata e pubblica e privata operiamo vogliamo che la radio non muoia anche perché siamo profondamente convinto della fondatezza di un ammaestramento di un grande operatore radiofonico il belga Roberta vanno germi
Il quale ci ha spiegato che non è escluso che l'immagine sia una inutile ridondanza
Pensiamo Cotronei per il suo intervento e diamo la parola è crudele Belisario programmi stadi Radiouno
Sempre difficile parlare dopo Aldo
Porterei il discorso a un livello
Più ristretto forse
Soprattutto visti i problemi di cui sono stati
Offerti zelanti si spunti molto interessante dei da tanto tempo che non assistevo a un a un convegno con una quantità di suggerimenti creativi con quelle che ho sentito stamattina devono Riggio
Mi limiterò comunque anche può per ragioni di tempo Pin piacerebbe parlare di tante cose ma rimettiamo il discorso a pochissimi aspetti che riguardano il mio lavoro più da vicino io produco programmi Radio uno
E alcune idee circolanti di oggi stimolano di riflessione proposte il e anche molte che neanche suggerimenti critici che però cercare di accantonare anche se non altro per ragioni di tempo
La quello che mi interessa è sono soprattutto due cose aspetto del problema
Di un sistema misto che coinvolga un possibilità di utilizzazione di un prodotto sia in diffusione pubblica sia per l'utilizzazione privata
E questo questo problema per Rispetto al momento proprio della produzione
Di eventuali programma
Partendo da due considerazioni prima un un qualche discorso sulla tipologia dei programmi
Commercializzabili o vendibili se si vuole e poi anche qualche breve riflessione su alcuni aspetti contrattuali che forse avrebbe trattato meglio il che collega Cotronei
Si è parlato prima di ipotesi di commercializzare o di diffondere comunque di riciclare
Programmi di programmi prodotti dalla RAI inermi sovrabbondanza programmi vagamente etichettabile come culturale
Io farei terrei presente a parte la la definizione di culturali però mi mi preme sottolineare alcuni aspetti che riguardano un tipo di Prodi di produzione che si fa alla radio pubblica
Che negli anni scorsi aveva probabilmente molto spazio e che per una serie di ragioni che vorrebbero che mentre l'Inter
Stanno via via perdendo
Possibilità di essere aiutati stanno perdendo qualità stanno perdendo sparsi di collocazione intendo riferirmi ai programmi che sono basati su un'elaborazione piuttosto complessa dei materiali
Su una tecnica di lavorazione abbastanza sofisticata su una una quantità di cioè sulla tipologia di contenuti
Studiata e quindi esattamente il contrario dei programmi di intrattenimento vago dei dei programmi fatti dalle case discografiche
E dei programmi fatti con pochi mezzi e indiretta
è successo questo in questi ultimi anni che mentre i costi di produzione
Del sistema radiofonico pubblica in generale cioè i costi di tesi di che che sono connessi all'esistenza del della radio come sistema di produzione Pubblico
Sono aumentati in maniera quasi proporzionale addirittura più che proporzionale all'indice di aumento del costo della vita
Alcuni costi invece relativi alla produzione diretto dei per dei programmi intendo le spese proprio vive di produzione al di là dei costi fissi del costo del personale interno
Sono invece in in proporzione aumentati molto meno addirittura sono si sono abbassate forse contemporaneamente l'offerta radiofonica complessiva come numero di ore di produzione con l'avvento del dei nuovi programmi in stereofonia è una ventata
Il situazione che si è creata in questi ultimi anni che ha messo molti di noi in estrema difficoltà è stata quella di arrivare al limite dell'impossibilità di produrre programmi che non che non fossero programmi standard a basso livello qualitativo
A bassissimo vindice di creatività
E che programmi riprodurre prodotti normalmente con personale poco specializzato con persone sottopagate
Per fare un una facendo un attimo in così uno è un esempio in concreto e in dettaglio
Un rapido calcolo che ho fatto io il costo medio di un programma radiofonico di una rete RAI come Radio uno ma analogo per le altre reti radiofoniche
Il costo medio di di queste spese vive di produzione si aggira intorno al mezzo milione l'ora
Quindi un duecentocinquanta mila lire a mezz'ora sono effettivamente pochissimi soldi per produrre programmi quando noi andiamo a parlare dei cosiddetti programmi culturali o simili o comunque programmi un minimo elaborate il costo si raddoppiano io arrivo intorno al al milione l'ora e comunque non rende nemmeno possibile l'impiego di quel minimo di personale
Creativo di quel minimo di di collaborazioni del minimo di di professionalità che serve a produrre un programma di un un livello qualitativo accettabile il motivo per cui molti i nostri programmi hanno ormai una una qualità molto bassa
E anche questa scarsa disponibilità di risorse finanziarie
L'impossibilità da parte da parte della RAI di star dietro a questo varia natura lievitazione dei costi
E l'impossibilità di comunque reperire all'interno del sistema così come è adesso quella quantità di risorse finanziarie da una parte e tecniche quindi disponibilità di mezzi tecnici di macchine di uomini che si che siano in qualche modo sufficienti a far fronte a quella quelle io cerco l'esigenza minima di qualità che dovrebbe essere
Dovrebbe essere necessario
In realtà in questi ultimi anni se stiamo assistendo questo sistema di punire punitivo nei confronti dei pro e dei programmi più sofisticati che sono anche quei però che i programmi che la RAI ha finora avuto Enescu in esclusiva nessun sistema privato si è mai potuto permettere di produrre quella tipologia di programmi intendevo telegrammi registrati di montaggio quelli che utilizzano il mezzo radiofonico al massimo delle proprie capacità espressive quelli che cercano di utilizzare le nuove tecnologie quelle che utilizzano la telefonia non soltanto per telefono e dare i la messa in onda dei dischi già serio fonici ma che intendono produrre la telefonia come sistema espressivo quindi quelle usino in quelli che utilizzano la stereofonia nel parlato e non soltanto nella musica e che comunque
Cerco di inventare ogni volta di produrre cultura anche nell'uso del mezzo
Credo che non ci sia molto futuro per questo tipo di
Di programmazione a meno che non prenda piede qualcuna di quelle proposte che hanno stanze Ecolando qui oggi
Non ultima Rovio quella di cercare di commercializzare questo tipo di prodotto
Credo che la la scommessa da parte nostra sia quella di aumentare i costi di produzione dei programmi per poterli recuperare in un mercato secondario questa è una nell'ipotesi di possibili quanto e in che misura questa operazione sia sia compatibile con le disponibilità delle risorse del ddl sistema anche privato questa è una è un un calco io non posso fare certamente mi piacerebbe studiare con
Con l'Assassins cioè mi piacerebbe che si studiasse con la SARS ci sei e anche con l a sensazioni
Nelle radio private un piano di possibile utilizzazione di possibile Indirizzo delle risorse Suma un'ipotesi di questo genere
Ma c'è un'altra un altro aspetto però che determinante non è soltanto sul piano dei costi
Sì e se per esempio un problema Nale così come sul piano dei mezzi di produzione
La capacità che alla RAI la maglia giurano di aggiornare i propri mezzi tecnici il personale necessario per poterli far funzionare nei giornali a una necessità di adeguamento dei el della qualità dei programmi al alla situazione culturale che noi stiamo vivendo adesso è una possibilità estremamente limitata
Non è d'altra parte pensabile di gonfiare ulteriormente l'apparato interno la possibilità invece di ricorrere a mezzi di produzione Esterni
Che coinvolgano quindi situazioni più ristrette ma via via più diversificate e come qualità e come tipologia dei mezzi è una cosa secondo me molto interessante
E in questo caso forse il discorso non toccherebbe soltanto le radio private potrebbe toccare però anche una serie di iniziative che non sono strettamente legate a delle radio ma possono essere iniziative legate per esempio all'uso di alcuni apparati alcuni di alcuni mezzi e di alcuni impianti
E che possono avere alle alle spalle anche gruppi diversi che non la diffusione radiofonici
Un'altra cosa che che vorrei sottolineare queste perfino ora si è parlato a provvedere di questo argomento di commercializzazione di prodotti i prodotti radiofonici il magazzino della RAI che viene buttato via perché se no costerebbe troppo per vecchi accordi con delle forze sindacali ormai obsoleti ma che comunque sono ancora vigenti cioè la quantità di programmi che ne buttiamo enorme perché se no costerebbe troppo conservate
Ma comunque l'ipotesi di utilizzare il magazzino della RAI mi sembra un'ipotesi limitativa
A me come programmi stai come persona che lavora per fare programmi mi affascina molto di più l'ipotesi di coinvolgere a livello produttivo le forze delle radio private in collaborazione con cioè mi piacerebbe che arrivassero proposte di o progetti da parte
Da vedere da parte di radio private o di gruppi di radio private o di associazioni sui sui quali studiare un modo di collaborare perché perché non il contrario perché non prodotti prodotti dalle private sulla base di standard
Stabilire insieme su progetti magari da provare insieme e poi da lì riciclare dentro la radio
Dentro la RAI Celli i due canali possibili sul Piave commercializzazione sono e vanno in entrambe le direzioni
Ne nei però nell'altra parte mi affascina l'ipotesi che il quale è stata fatta come proposta finale di questo convegno io non credo né che sia che sia produttivo inventarsi un programma tipo su cui andare a vedere quello che è possibile non è possibile credo che sia una una una cosa un po'stretta questa penso che come proposta finale
Posso avere fuori dal convegno non un l'idea di un programma tipo ma una serie di progetti su cui andare al confronto con le reti radiofoniche pubbliche e con le emittenti private da che parte nascano questi progetti deve essere lasciato aperto cioè possono essere dovute e due le parti
Il dal punto di vista istituzionale credo che l'unico problema sia in qualche modo di convincere il consiglio d'amministrazione
Non credo che ci sia bisogno di nessuna normativa per poter dare avvio a una operazione di questo genere
Credo che gli strumenti tecnici di disponibili siano non siano da scoprire se in televisione utilizzano una serie di di meccanismi contrattuali amministrativi
Burocratici che funzionano benissimo per qualsiasi rapporto con l'esterno in in Putin appunto
X si tratta casomai di di proporre dopo davano da parte di diciamo enti istituzioni persone o gruppi una linea di condotta che sia compatibile in qualche modo con l'attuale situazione di gestione della RAI senza in forse nemmeno andare a toccare problemi più più generale di assetto di tutto quanto il sistema cioè credo che a noi convenga dividere i due momenti da una parte questa questo aspetto propositivo nell'immediato che potrebbe comunque funzionare a prescindere dall'assetto generale del sistema
Noi del sistema pubblico privato e dall'altra invece porta con contemporaneamente portare avanti propone proposte su sulla
Sulla Brent divisione della radiotelevisione quanto a regolamentazione e via di seguito ma credo che il momento operativo diretto ai alla produzione di programmi erano diffusione possano essere una cosa che cammini con gambe proprie separatamente da tutto quanto il resto
Per quanto riguarda un accenno agli aspetti contrattuali dicevo io stamattina non ho potuto sentire il reso conto dell'esperienza di Pescarolo e che soltanto un documento che c'è in cartella
In quelli
Radio Città Futura di di Sulmona si lamentano nella relazione delle ristrettezze burocratico in cui il rapporto con la RAI
No così cioè così i rapporti di lavoro con la RAI sono sempre prendevo sempre pari conto in queste ristrettezze dovute alla contrattualistica che non consente di andare oltre certi comportamenti patito informazione la situazione attuale molto più molto peggiorata rispetto all'ora ristrettezze sono aumentate
Le le libertà possibili nei rapporti di lavoro con con i collaboratori sono sono ridotte veramente al al minimo vi basti come per tutti uno un esempio per tutte le nubi nuovi programmi se lo fonia che sono partiti da poco consentono ai conduttori di programmi di lavorare per quattro mesi l'anno e niente più insomma
Una politica divini
Assurda dal punto di vista dell'utilizzazione del personale che però non sono scelte agenda cioè non c'entra pare inutile a dare queste colpe alla RAI quando c'è un sistema legislativo che costringe
Anche la RAI ha a cautelarsi di fronte di fronte a delle vessazioni vengo da parte della magistratura assunzioni a ripetizione di di sei
Credo che questo punto non si è non sia secondario cioè è inutile continuare a dare la colpa alla RAI di una cattiva volontà politica nell'utilizzazione del lavoro Esterno da parte dei collaboratori o di di gruppi di collaboratori
Sicuramente io ripeto qui cose che ho detto in cui molte altre sedi sicuramente sarà ora prima o poi nel giro di qualche anno che tutti quanti insieme sia la RAI sia i privati cerchino di rivedere la legislazione vigente in tema di conti in tema di contratti
Di collaborazione di e comunque nel breve e nel nel breve periodo anziché dare colpe a divertiva gestione una conviene fa riferimento a strumenti contrattuali diversi da quello dell'impegno delle singole persone i qualcuno accennava all'idea delle coproduzioni
Un contratto di di contratti di coproduzione sono già praticati in largamente in televisione è il caso di incominciare a prenderli in esame anche per la radio
Un quotato in coproduzione significa non rinunciare da parte della RAI a utilizzare alcune risorse interne lavoro mezzi
E da parte di altri comprese
Privati o gruppi di private significa mettere a disposizione i de anche loro mezzi dove necessario idee possibilità di utilizzare risorse culturali risorse finanziarie e anche un mercato un mercato nuovo
Penso che questo convegno dovrebbe probabilmente concluderei i propri lavori proponendo oltre a un documento di carattere realmente più generale su sulla questione del sistema ministro alcune ipotesi di di partenza concrete
Anche proprio sul piano della produzione immediata dire
Gli
Quello che io credo è che si possano da subito proporre una serie di dividendi scadenze e cercare in qualche modo di coinvolgere da una parte le organizzazioni associazioni dell'erario e dall'altra il consiglio d'amministrazione della RAI
Ringraziamo e o delle Belisario per il suo intervento della presidenza Carlo sono ormai le sei quarantacinque due comunicazione prima ricordiamo che stasera
Gli organizzatori del convegno a lei ed era riuscito a Flora di Roma invitano i partecipanti alla discoteca ed esegue il club alle dieci e trenta gli inviti sono si possono ritirare alla segreteria del convegno uno a testa
L'altra comunicazione riguarda gli interventi sono chiamati a intervenire Sophia della redazione di mille canali e poi in sequenza dichiara direttore della Rete radio sette del Veneto ovviamente radiofonica Cavazza e del e del Duce dirigenti RAI per stasera finiamo con questi interventi visto che sono appunto le sei quarantacinque Chiara appunto Bruno Sophia a intervenire
Io sono tanto d'accordo sull'ipotesi della case più una legge per la radio assolutamente distinta da una per la televisione che non dirò assolutamente niente su questi
Anche perché domani ci sarà un dibattito che credo almeno ci riempirà di parole
In questo convegno in ogni caso noi abbiamo tra le mani e soprattutto oggi credo una patata bollente
Molto più complessa
Ed è quella se è possibile oggi un incontro sul sistema produttivo della radiofonia
Tra la RAI e le private
Per rispondere a questa domanda intanto io credo che almeno per gentilezze dovere dobbiamo rispondere a chi a questo tavolo ha fatto uno sforzo per porre una soluzione
O comunque una strada da studiare
Io l'unico che ha avvertito
Serio su questo piano o comunque stimolante
è stato l'intervento di Macchitella che faceva l'ipotesi della Quarta Rete
Dirò subito che i a mio parere questa ipotesi è piuttosto azzardata
Anzi
Faccio fatica a identificare mi con un'ipotesi di questo genere a proposito del sistema radio almeno per un punto di partenza
Che il sistema radio come spiegherò dopo nega
Ed è quello che è possibile ragionare per la radio sulla base di reti da consorziare
Io credo che lo sviluppo della televisione della radio d'Italia siano stati in questi anni tanto differenti da negare esattamente questa terreno e questa ipotesi
Se poi ipotesi stimolante di Macchitella sulla Quarta Rete intende altro comunque altro da studiare naturalmente ripeto
Uno stimolo assolutamente valido dicevo la televisione della radio si sono differenziati nello sviluppo nelle tendenze in questi anni in maniera radicalmente riversa e io qui voglio proporre almeno un terreno di riflessione sulle ragioni di queste tendenze diverse
La televisione inevitabilmente oggi davanti agli occhi di tutti noi davanti agli occhi del mercato pubblicitario si gioca sulla base di tre grandi network che satura hanno il flusso pubblicitario
E soprattutto satura no per molta parte anche il nostro ascolto televisivo il nostro piacere di guardare la televisione
O lo soddisfano naturalmente
Ecco nella radio successe una cosa assolutamente diversa e io credo che in quel sito grosso contributo e anzi contributo più valido sia stato proprio da parte del degli operatori
Della pubblicità e di chi nella sostanza a contatto con un mezzo nuovo
Non si è accostato con superficialità ma si è accostato questa volta con cautela la radio è nata come Radio Alternativa ultra politica è diventata la radio minimo rumore di fondo qualcuno l'ha detto
Qualche anno dopo con l'intervento delle concessionarie di pubblicità radiofonica è successa una cosa strana e particolare
Le concessionarie hanno colto immediatamente che c'era un valore nel
Nella radiofonia privata italiana che ad esempio nelle televisioni non era possibile esaltare ed era la località c'erano due strade o assumere la strada di spingere l'acceleratore sulla network radiofonico
E un investimento allora su un collegamento diretta radiofonica a livello nazionale oggi forse sarebbe stato anche producente sul piano puramente economico oppure
Si poteva ragionare in maniera diversa chiedere sì ma qual è il punto di forza oggi delle radio private che superano nell'ascolto e badate bene che in quegli anni nei primi anni intendo dire settantanove l'ottanta non c'erano neanche rivelazione rilevazioni qual è il punto di forza il punto di forza è esattamente quello di coprire uno spazio che la RAI oggi non copre produrre sul piano locale esaltare professionalità idee comunicare direttamente con la gente ricevere risposte
Colta questa cosa negli anni naturalmente con un calcolo che poi giustamente era di ordine anche economico
Le concessionarie non hanno rinunciato alla pubblicità nazionale ma lavorano per esempio sulla pubblicità nazionale con la produzione di alcuni programmi
Senza chiedere la distruzione il fra
Come dire la messa da parte dell'immagine locale e quindi di quell'elemento di forza che aveva caratterizzato la radio la sua origine questo secondo me non è un elemento marginale ma è e naturalmente riempito di altri contenuti
Come il
Il punto centrale di di quello che ci può fare capire quanto la radio oggi si articolata come sistema e quindi di quanto oggi si apra davanti a noi
Nella radio quante possibilità oggi si aprono davanti a noi anche per ragionare
In una ipotesi di integrazione tra la RAI e le private
Questa articolazione a mio parere è arrivata ad uno stadio interessante oggi in Italia ci sono alcuni network precisamente tre
Ci sono delle reti regionali
Che stanno facendo esperienze assolutamente
Stimolanti ci sono
Delle radio che esaltano la propria immagine locale e che oggi fanno parte di Circuiti pubblicitari che fatturano
Diciamo nel migliore dei casi due miliardi ciascuno ma che hanno prospettive come CD suggeriva anche di ione di fare crescere
Questo loro fatturato da qui a pochi anni ostici sì confronta con l'articolazione del sistema radiofonico
Comprendendo questa sua natura
E quindi si coglie come in un sistema articolato sia possibile inserirsi
Senza distruggerlo o depredare urlo
Oppure a mio parere si è destinati a rimanere fuori o comunque a coprire una stretta fascia e ha rinunciare a un discorso unitario nei confronti di questo sistema
Mi riferisco qui alle forze politiche è evidente che oggi le forze politiche italiane possono fare questa scelta rinunciare a un sistema complessivo è un intervento quindi organico
Nella radio Femia
E lo possono fare senza che nessuno abbia da ridire
Oppure possono intervenire oggi nella RAI
Perché il sistema radiofonico
Sia ricondotto ad una visione complessiva e non è possibile prescindere dalla radio fonia private da quanto è stato prodotto oggi dalla radiofonia privata
Qualcuno stamattina diceva che la RAI credo Forcella la RAI
Si metteva sul piano concorrenziale nei confronti delle private
Con l'esperienza di stereo RAI anche con altre con altri atteggiamenti sul piano del mercato sulla diffidenza ad esempio l'intervento
Delle private in ambiti di ricerca di studio del mezzo e altre cose io credo che
Se la RAI si pone su questo piano di concorrenza
Si trova davanti ai privati che non si pongono solo su questo piano di concorrenza se c'è qualcuno che ha una coscienza a mio parere oggi del fatto che possono convivere senza contraddizione cioè senza lotta nei termini minimi naturalmente che comunque c'è su un sistema di comunicazione ma che possono convivere un sistema pubblico a uno privato articolato a mio parere oggi questi sono i privati e non certo la RAI
Appunto per questo sistema altamente articolato io credo che oggi si pongono davanti alla RAI anche delle proposte e delle ipotesi di incontro molto concrete
Alle quali la RAI può ancora una volta non rispondere o meglio le forze politiche che oggi determinò gli equilibri all'interno della RAI possono non rispondere
Ma comunque sono proposte concrete
E i privati a queste proposte concrete approvano
Non chiedono solo equilibri di potere
Dichiarano di aver occupato un posto
Non toccato dal servizio pubblico come quello della comunicazione locale e della produzione della professionalità sul piano locale
E si rendono disponibili quindi a delle mediazioni
Questa affermazione nel parere ha un peso rilevante
E non è la stessa cosa della disponibilità che i grandi network televisivi privati
Polvere
Sulla occupazione del sistema televisivo e dello spartizione di questo potere
In questo caso eh la visione di un sistema radiofonico complessivo che ha già pronte le proprie articolazione e quindi le proprie energie
Questi terreni a mio parere sono prima di tutto strumenti tecnici
Che la RAI può mettere a disposizione sul piano nazionale
Strumenti tecnici per esempio per il trasferimento dei programmi
Per esempio per il consolidamento una serie di strutture che da parte delle private non vengono richieste per la trasmissione in contemporanea e quindi sul piano della Rete
Sono per esempio uomini e qui sono ancora professionalità i tecnici ai e tecnici ma sono anche professionalità di tipo ideativo
Registi
Giornalisti com'è cara disposizioni propri collegamenti con le fonti
Oggi le private sono disponibili a rapporti sull'informazione nazionale internazionale con la RAI non si giocano su questo piano un'immagine locale non se la vogliono giocare e non solo sul piano nazionale
Questo davanti alla RAI è prospettato e c'è una disponibilità ci sono dei terreni
Se ci saranno delle chiusure a mio parere saranno soltanto sul piano politico
Ma qui io credo che la maggior parte di noi allarga le braccia e dice signori miei l'unica cosa che posso fare è continuare il mio lavoro e dimostrare che il mio atto che il mio spazio l'occupò l'occupo bene vendo
Produco idee produco anche piacere intimi ascolta
Il dicevo il sistema politico lo può fare noi domani credo
Registreremo di nuovo questa disponibilità sul piano legislativo ma sarà una disponibilità ancora una volta formale c'è però una cosa a mio parere che compete alle private
E qui è un terreno di riflessione ma anche di azione piuttosto difficile
Ed è quello si sta a cuore alla signora Vergani dai ancora una volta i pubblicitari la stabilità
La le strutture delle imprese dell'impresa il
Come dire la struttura tecnica delle emittenti qui a mio parere le associazioni hanno fatto molto poco
Ancora una volta ci sono degli impegni formali in questo caso da parte delle associazioni potevano fare di più non cioè in questi anni
Una crescita professionale nelle strutture che invece ci si poteva aspettare le strutture delle emittenti che invece ci si poteva aspettare
Non è vero che c'è stata indisponibilità per esempio sul piano professionale nella stessa misura in tutta Italia
Per quanto riguarda gli ordini dei giornalisti a volte ci sono state aperture aperture che hanno creato dei guai a chi queste aperture le ha fatte
Perché le aziende non si sono volute adeguare anche là dove potevano ma hanno vissuto l'epoca della libertà anche come l'epoca della libertà di non pagare chi lavorava e questo va detto
Le associazioni diceva oggi hanno questa possibilità e la devono usare
I tempi sono brevi a mio parere a è vero che quattro mila radio non reggeranno in un mercato pubblicitario come il nostro e resteranno le radio che sapranno dimostrare stabilita nella struttura aziendale
Solo queste quindi non ci sono molti spazi davanti ognuno farà le proprie scelte su questo piano
Cioè dirà io mi preparo a rimanere fuori io mi preparo rimanere dentro
Comunque però questo dentro questo fuori dal sistema privato è una scelta perché sistema privato a un elemento strutturale di fondo non è un'opinione
Non è nata dall'idea di qualcuno che ha diversificato l'ascolto
è sorto sulla base di esigenze dimostrate dagli indici di ascolto dimostrate dai flussi pubblicitari dimostrate dal fatto che siamo qua
Dal fatto che esiste una radio Forum in Italia tutti gli anni anche se quest'anno andato com'è andato
Dal fatto cioè che le private sono una realtà produttiva che copre una settore di mercato molto preciso
All'interno di questo settore di mercato ci saranno dei flussi e dei cambiamenti
Però questo settore di mercato è solido ed è preciso
E da sicuramente un futuro
Basta
Piero De Chiara direttore del circuito alle sette del Veneto
Ahimè non faccio in tempo a parlare
Del livello regionale che secondo me è un necessario livello intermedio fallirà nazionale e quello locale su cui si stanno apprestando le radio
Perché voglio parlare subito alcuni spunti molti dei quali molto utili venuti in questa discussione nasce da un pregio di fondo di questo dibattito era del porto la questione vario come questo in autonoma separata anche a livello
Normativo dalla questione televisiva che è un pregio che si porta dietro se continua questo modo lavorare i fari che conseguenze non so se quello normativo ma anche sul livello comunicativo pubblicitario formale
E qualche limite un limite innanzitutto una scarsa scarsissima conoscenza ma
Si capisce così dando la derivazione romana e milanese di gran parte dei presenti dei pesci dei presenti una scarsissima conoscenza di quello che oggi il sistema radiofonico privato di che cosa sono le radio di che cosa fanno realtà alle le radio con qualche eccezione l'intervento di Sofia ultimo e l'intervento di quarantotto che non a caso non tanto è uno che venderà di una vita ma ha passato il primo anno facendo nuovo lavoro per le private a girare l'Italia è stato visto nei più piccoli paesi italiani cerca di capire che cos'erano queste radioline che lui doveva venne da quel giorno in poi
E alcune delle cose dette qui sono false tecnicamente false non è vero che nelle radio e esistono i network che si stanno Pappano tutto l'ascolto non è vero esistono tre network radio fonici Italia sono radio radicale che è un caso a parte meriterebbe un'altra discussione centocinque Gamma Radio ma centocinque da marathi sono meravigliose radio milanesi meravigliose dal punto di vista delle del mezzo
Hanno qualche ascoltatore a Pavia Como forse a Piacenza ma Padova Bologna Genova dove dove pure si sentono perfettamente si sentono come a Milano non li ascolta nessuno ma proprio nessuno
Cioè voi vedete un Davide ascolto vedo un fatturato pubblicitario un investimento
Genovese un bolognese o padovano nessuno si sogna neanche di comprare centocinque o di ascoltare centocinque che quasi la stessa cosa non è vero che le radio siano dei terminali di prodotti confezionati altrove
Se ne facciamo una somma delle ore prodotte e dei prodotti comprati invece per l'erario del viene fuori un dato che anzi forse troppo poco quello che vado comprato da centri produzione da altri operatori che agiscono nelle mercato radiofonico a meno che non vogliamo dire che il prodotto comprato altrove il disco bene allora questo è un altro ragionamento troppo lungo la voglio fare qui
Però è vero che il disco certo è imposto venduta discografica però è anche vero che non tutti i programmi confezionati con dischi sono identici c'è un modo di presentarlo c'è una scaletta musicale c'è un discorso culturale che si fa anche su i famigerati prodotti dell'industria discografica
E poi è mancato l'analisi delle risorse quali sono le risorse oggi a disposizione del settore privato
Si usa la cifra di riferimento di circa quaranta miliardi di pubblicità nell'ottantadue a me pare una cifra sottostimata ma lo dico in maniera empirica perché conosco diversi bacini
Radiofonici e mi pare che il mio di questi bacini in cui la quota parte dovrebbe essere che so io di quattrocento milioni così dalla popolazione Ovidio pro-capite per fare i conti radio terra viene proprio non son quattrocento milioni ma sono ottocento e quindi i fenomeni sottostima
è sicuramente forte da che deriva scarsità di analisi strumenti di controllo biscia locale non ci sono fatturazioni nere non lo so però sicuramente c'è un fenomeno di sottostima
Non si è parlato di una ipotizzabile prevista struttura dei costi che le radio private possono avere e qual è quell'auspicabilmente
E qual è per esempio di questi quaranta miliardi che forse sono di più che speriamo lo dice la signora Vergani tutti quanti non ne siamo in fondo convinti l'anno prossimo saranno molti di più quanti di questi andranno al lavoro dipendente a chi lavora nelle radio
Fateli voi una cifra e poi cerca di calcolare quanti addetti questo settore posso portare sicuramente molto molto meno degli addetti che attualmente lavorano cerchiamo di non costruire una leva di frustrati
Un'attesa di lavoro che poi non siamo in grado di soddisfare di mantenere cerchiamo di non sparare cifre di quindici mila venti mila addetti in questo settore perché se il livello di investimento è questo quaranta diciamo ottanta miliardi non c'è spazio per più di poche migliaia di addetti
Assunti in questo settore
E poi l'altra notazione
Perché in realtà si è parlato molto anche con cose interessanti alcune riprenderò di pubblico e di privato mai mancato la definizione come volete elementare
Di
Il rapporto qual è il ruolo ispettivo del pubblico e il privato in un sistema che ormai è misto e resterà misto
Certo un quadro tecnico che permetta sia l'uno che l'altro di farsi sentire di poter fruitrici permette ascoltato e di scegliere che cosa ascoltano in quel momento
Ma
Insomma ormai più nessuno a un pianificatore totale o liberista totale
Negli altri settori di investimento economico ingenerano del pubblico nei definito come il pubblico deve fare tutto quello che il privato non è in grado di fare perché ci sono linee di investimento
Troppo elevati ci son tempi di rientro troppo lunghi o dimensioni di rischio troppo forti per essere assunte da un singolo privato o anche da una concentrazione di privati
Nel caso di settore radiotelevisivo andrebbe aggiunto l'elemento del cannone che qualche dovere in più al pubblico Roda io prova elencarli così tutela delle minoranze
Tutela della cultura nazionale
E un servizio per i cittadini anche servizi che non sono immediatamente commerciabile
Ecco una volta posta così la questione e io penso che sul piano generale di economia generale sono tutti d'accordo che questo è il ruolo del pubblico rispetto un sistema in cui agiscono pubblico e privato nel caso della radio quale può essere il ruolo del pubblico al quale deve essere voglio il pubblico considerando che esistono risorse iniziative e intelligenze intelligenze private
Diciamo subito che la radio non è la televisione e quindi è sarà inevitabile che vuole il pubblico nel settore radiofonico mi scusi no gli amici che lavorano nella radio pubblica sarà un po'minore di quello che è nel settore televisivo
Proprio perché l'investimento è verissimo è molto più pesante i doveri di di tutela di cultura nazionale sono molto più importanti nel settore televisivo Nestore abbia fonico è probabile capo del pubblico sarà meno forte che non nel settore
Televisivo così come è normale in altri settori economici che che so io lo Stato ci occupa
Non parlo solo l'Italia che è un po'falsata dalla classe dirigente che abbiamo ma si occupa più di siderurgia più di sanità più di edilizia e si occupa meno che so io di industrie l'auto di chimica fine tutte produzioni più leggero in cui evidentemente i voti il privato può soddisfare meglio le attese della le attese del pubblico io provo elencare alcune cose sicuramente non siamo tutti d'accordo qualcuno me ne dimentico per quello che riguarda il ruolo del pubblico nel settore radiofonico innovazione tecnologica sperimentazioni di nuove forme di linguaggio produzioni ad alto costo grande diretta nazionale anche per i menti non solo di informazione ma anche spettacolare soddisfazione di gusti non immediatamente sul mercato penso a la prosa o penso la musica
Cosiddetta classica occulta o dite voi promozione della presenza nazionale per quello che riguarda il mercato soprattutto il mercato della della musica ho dimenticato qualcosa credo di sì
Un'annotazione polemica esteri orari che cosa c'entra con tutti questi doveri del pubblico
Forse sull'innovazione tecnologica tutte le altre cose che ho elencato mi pare che stereo Rai semplicemente non fa altro che rispondere lei ha delle attese a cui già l'emittenza privata privata stava in qualche modo rispondendo e se volete anche in peggio
Perché in realtà con la stessa conduzione di musica facile con bravi dice giochi che sanno parlare una bella voce hanno ritmo che hanno le emittenti private oggi anche la RAI oggi però rischia di diventare un fatto nazionale
Una omogeneizzazione di linguaggio anche lì lo stesso dialetto per tutti e avanti il tosco romanesco che anche nel campo radiofonico della musica no stop di chiamata un po'impropriamente
Dilaga tramite le i canali della della RAI ecco questa è la scelta che io la capisco non la condivido la capisco non potest aziendale ma solo da un potestà Zenda Ale
E tra l'altro anche qui io vorrei vederli bene questi dati
Perché ci hanno sbandierato dei dati tre milioni e mezzo abbiamo già visto che sono riferite la prima settimana che la cura del lancio secondo e io ho sempre letto il servizio prima darai che mi dà i risultati per quarto d'ora
Adesso per la prima volta che vedo risultati per blocchi di tre ore i due dati non sono assolutamente comparabili
Per cui rispetta prima io non lo so se c'abbiamo più ascoltatori o meno avendo un minimo di abitudine la statistica mi pare un pochettino di più ma proprio pochi di più un po'di più la statistica so che in genere
Un l'ascolto per quarto d'ora a un certo rapporto con l'ascolto per tre ore o per sei ore addirittura come si dice per Stalin questo ragionamento stereo notte per esempio secondo me invece è un'iniziativa intelligente proprio per quello che dicevo prima io sono al tempo stesso un editore radiofonico e un ascoltatore come ascoltatore cittadino la sera mi piace sentire musica condotta e vere le ultime informazioni
Come di Tore radiofonico non sono mai riuscito a soddisfare questa aspettativa mia e penso di tanti come me perché non è né non mi conviene non c'ha i soldi non c'ho convenienza eccetera per cui stereo notte invece mi sembra un'iniziativa Tel ma nella direzione di un servizio pubblico cosa resta un servizio pubblico per quello che riguarda la radio
Mia e passiamo velocissimamente ai problemi del privato sgomberando io spero una volta per tutte questa distinzione fra privato e commerciale a me i due termini paghino assolutamente equivalenti nel senso il privato è uno che fa una radio perché cerca di primo di non rimetterci possibilmente di bora Ignace o quanto meno di non impiegare male suo paghi il suo capitale in maniera peggiore che in altri in altri settori dunque che cosa sono allora queste radio private che operano oggi in Italia sono il mezzo di comunicazione più articolato sul locale che attualmente insiste in Italia e ripeto non è un problema tecnico
Non conta il fatto che perché si sente solamente raggio di dieci chilometri
Perché al di là del caso di centocinque di Gamma Radio che se io Radio Nettuno Onda libera di Bologna che si sente benissimo a Bologna Budrio e a Ferrara
Come i suoi ascoltatori tanti fra l'altro cioè a tutti a Bologna a Budrio è già già fatica perché c'era di Buglio che va forte a Ferrara non ascolta nessuno perché gli ascoltatori di Ferrara hanno altre attese cosa sono queste attese gusti l'accento il che non mi sportivi personaggi l'informazione e l'informazione cioè anche su queste tanto vituperate radio commerciali l'informazione c'è poca fatta male ma comincia a esserci sempre in dosi maggiori cos'è che spinge a scontro di Ferrara ascoltati di Ferrara eccola di buche quello di Budrio ladri Budhia qua di Bologna qua di Bologna
Io penso di che sia una miscela di tutte queste cose dell'accento del fenomeno sportivo dell'informazione delle diversi gusti musicali che ci possono essere fra fra zona zone ecco questa caratteristica che fa sì che l'Italia delle radio private se in Italia di duecentocinquanta trecento bacini differenti separati in cui ogni radio conquista tutto il suo successo o il suo insuccesso perché poi si tratta di fargli concorrenza sul proprio bacino ha degli effetti anche sui contenuti radiofonici e qui voglio sottolineare un l'unico elemento di dissenso che l'intervento di il quarantotto io non credo che sia possibile una selezione del target troppo precisa
Proprio perché casi di bacini di cento mila abitanti possono sostenere economicamente non più di un paio di emittenti e io spero che siano sempre almeno due le emittenti sostenuti dentro un bacino però di problemi politici però vi problemi democratici di pluralismo
Ecco però per questo io non penso che ci si possa rivolgere a target troppo specifici io credo che sia impossibile a radio di partito credo che sia impossibile alla del testimone di Geova quella che fa tutta musica rock e basta non credo che sia possibile sostenibile dalla collettività un formato troppo specifico troppo riferito a una sola comunità per quanto interessante attiva propositiva questa cometa sia nel suo territorio locale
Ma salto un un ragionamento un ragionamento invece sulle risorse volevo fare sulla pubblicità
Io non drammatizzerei la situazione non da Matese la situazione perché le radio vivono ma questa inevitabile data la natura soprattutto di pubblicità
Locale così come si avviano così come succede all'estero dove la pubblicità locale che è tanta
Viene divisa sostanzialmente fa radio e quotidiani questo nella struttura dei mercati esteri occidentali che hanno sistemi non dico uguale il nostro che è unico al mondo non non ex non è certo il migliore ma che hanno sistemi analoghi analoghi al nostro certo la percentuale nazionale in questo momento è ridicola in Italia io non volevo fare la cifra perché poi sono problemi suoi ma quello che fa quarantotto quello che fa già il sì che l'altra concessionaria sono cifre che fanno sorridere Panza e pensando la concessionaria pubblicitaria cioè uno gli brevemente ma non vale neanche la pena di farlo questo mestiere da questa cifra perché Dione con una sola rivista fa di più con una rivista quarantotto che vende centocinquanta radio fra le migliori italiane che probabilmente ha svariati milioni di ascoltatori fa fatica a fare i due miliardi e non si arriva neanche
Spazio Beha nazionale c'è senz'altro
Perché sia c'è un amento del del mercato sia anche la composizione fra nazionale e locale di stia da variare perché vedo che all'estero le radio soprattutto di locale però hanno l'ottanta per cento locale un venti per cento nazionale
I dati ottantadue
Non è il venti per cento neanche il dieci e il cinque per cento da tre ottantadue qualcosa in più insomma ma se son vere le mie impressioni su una in realtà una maggiore incidenza di locale rispetto quello che noi pensiamo è una cifra sicuramente destinata a crescere e che spero permetta nolano concessionaria ma almeno abbia concessionarie di continuare ad agire Garden del pubblicità nazionale sperando che una volta tanto anziché veniva sempre convegni la splendida signora Vergani a dire che io credo che a radio e poi non ho mai speso una lira in radio si decida anche Edo rapporto con Cesena nazionali e non solo a fargli i complimenti ma come sono bravi come lavorano
E come lavorano bene due domande per milione per la sinistra
Io non capisco perché la Sipra vendere pubblicità regionale per l'erario o io ovviamente sono dell'idea che la Sipa deve lavorare come una concessionaria come un'azienda e che deve rende tutti spazi vendibili però attenzione nella logica del tetto del contingentamento della RAI c'è questa logica in fondo che non bisogna impedire agli accumula forse eccessiva
Agli altri editori di lavorare
E quindi c'è tutto l'aggiornamento della commissione paritetica eccetera eccetera
Si dice e mi pare che sia vero che la Sipra non faccia fatica a raggiungere la quantità fissata la commissione paritetica quindi la scelta se vendere pubblicità regionale o pubblicità nazionale è una scelta scusatemi politica dipende se favorire gli editori nazionali o favori gli editori locali tant'è vero che in televisione
Spero che si decida che mai la RAI renderà
Pubblicità locale proprio per non togliere spazio agli editori locali ma casomai per contrastare alcuni fenomeni aberranti distorti di i editoria nazionale si pensa ai casi il televisivi eccetera per cui io continuo a restare perplesso sul perché per la televisione non si può vendere a regionale e invece per la radio lassità continua a vendere regionale secondo perché la si prenda prezzi così bassi
Chi l'ha detto che il costo contatto da RAI uno e della radio e una lira l'ha detto l'abitudine perché la RAI continua venderà una lira zero otto zero nove zero sette in alcune ore della giornata sono cifre che non so dove siano fondate tanto lo non fanno fatica a raggiungere il tetto
Non è che c'era lo aggiri mercato in questa scelta di una lira o di zero no nove lire da parte della sinistra
Forse ho forzato i toni polemici rione ma è evidente che questi alcune scelte hanno un'importanza anche sull'assetto di tutto il sistema
Spesso nella spostare una virgola nel passare da una lira uno virgola cinque lire anzi determina l'assetto del sistema marginale Maggiani no secondario non decisivo ma importanti come quello radiofonico
Accolgo l'invito di Forcella molto civile molto interessante che noi non dobbiamo e non su un caso predeterminare i contenuti dell'emittenza radiofonica private però certo dobbiamo coordinare
Tutte le leve che sia in nostro possesso che sono le le armi legislative e le presenze pubbliche della del servizio pubblico e delle concessionarie la concessione pubblica per esempio perché anche lo sforzo di privati vada a un fine
Utile alla collettività che cosa sta succedendo adesso nelle radio private alcuni fenomeni positivi altri fenomeni negativi per citare un fenomeno positiva sul venti minore non culturale per esempio radio private offrono hai proprio ascoltatori la radiocronaca diretta della partita la squadra di casa sarà un fatto piccola ma sarà era una cosa che prima non c'era e che oggi non c'è e che oggi c'è e che è stata una grande fatica da costruire
Spettacolo
Se devo sintetizzare
Allora taglio tutto dicendo che Palio queste questa parte su le quote rispettavo d'informazione i limiti che ci hanno queste e limiti maggiore quello che non c'era alta offerta musicale autonoma che non è che non venga appunto dall'industria
Discografica voglio concludere brevissimamente su il tema concreto del del convegno che pro della collaborazione fra RAI e private su alcune su alcune proposte io penso che la collaborazione ci deve essere ma se inquadrata in questi ruoli definiti di Pubblico e privato che non sono state sufficienza definiti secondo me in questo convegno tanto è vero che abbiamo iniziato con me
Grande entusiasmante s'entusiasmò non giustificato per l'esperimento di di stereo RAI dico sì a i prodotti sancisse io non penso che il programma culturale faccia abbassare l'audience io ho sperimentato palinsesti
Misti in cui si è programma culturale molto breve è presentato l'alternanza degeneri in un un palinsesto misto oltre a permettere un buon inserimento pubblicitario perché Miss spezzetta bene il programma la pubblicità si intromette bene
Mi Amenta anche l'audience ma la bassa affatto per cui non ho niente contro programmi culturali purché siano Barelli e siano messi dentro contenitori miei che poi li ricade caratterizzano o problemi sui costi
Io lavoro Nella singole mittente con una media di dieci mila quindici mila lire l'ora a costo di ora prodotta compresa l'informazione che gran parte del costo in una rete regionale che serve quindici emittenti e a cui io faccio tre ore e mezzo di programmi lavora una media di duecento mila lire l'ora che già un pochettino più alta ma lì c'è una quota di informazione molto alto circa la metà è preso dalla dall'informazione
Io non so se questa lealtà dell'emittenza privata e sto parlando per esperienza solida più solido dalla media certo ci sono gli altrettanto solide in giro per peritale sì questa realtà la RAI è in grado di lavorare con questi parametri
Una cosa è l'archivio il magazzino e a cui si può accedere lì ci si può mettere d'accordo ma studia produrre insieme quali sono gli eredi costo quindi a produrre me dobbiamo metterci per un tavolo discutere seriamente non basta
La buona la buona volontà per quello che riguarda l'apporto inverso dalle private alla RAI anche questo è molto utile ed è utile molto anche l'azienda pubblica nel senso che i grandi energie nuclidi attivi produttivi sono nelle radio private
Però io qui vorrei regole chiare vorrei regole chiare di collaborazione fra la RAI e le privati per evitare che semplicemente su base di conoscenze o rapporti particolari si creano dei dei tipi di collaborazione privilegiati rispetto ad altri non è che non mi fido che so che è molto difficile selezionare se non ci sono regole
Che fermento di scegliere fra una redazione e l'altra fauna struttura produttiva e l'altra grazie
Grazie al Piero De Chiara che chiedo un impegno simmetrico agli ultimi due
Pelle tutte le persone che devono intervenire all'assemblea a rimanere
Come dire l'Assemblea attenta per i prossimi venti minuti e
Gli interventi a mantenersi entro i dieci minuti a intervento
Io riprenderò esattamente tre minuti quindi me ne faccio guadagnare sette per del Duce che mi segue semplicemente perché sono venuto qui
Pensando mai più intervenire pensavo assolutamente a intervenire
Voi è stato talmente interessante stimolante quello che ho sentito che sono voluto venirlo a dire
Sono toni da dire per e lo zar iniziativa e sono venuto l'ho voluto dire perché da trentadue anni non tanto lavoro in RAI quanto lavori in radio da trentadue anni
E una radio dalla quale tutti si occupano troppo poco e che contrabbanda come grossa novità stereo RAI che non ti lascia mai quando è una vecchia idea di musiche News che io ho sentito dire
Circa otto dieci anni fa
Come modo per agganciare il pubblico in modo estremamente semplice eccetera quindi effettivamente quello che diceva De Chiara prima
Mi pare che non faccia una piega e che sia perfettamente esatto perfettamente giusto si tratta di un'iniziativa che la RAI poteva fare o non fare ma che non sposta molto sul piano culturale
Ecco invece il piano culturale che è quello più importante quello più pertinente quello più interessante perché è quello che va particolarmente curato alimentato eccetera io credo che possa trovare una grossissima soluzione proprio attraverso quello spot stupendo magazzino che ha la RAI a disposizione
Io vita fa sulla testimonianza verissima nel cinquantadue mi trovai a costituire la disco registro teca e la cosa che si disse nel cinquanta due allora ero giovanissimo ragione come De Chiara
Sì sì abbiamo fatto l'errore spaventoso di buttare via patrimoni anche enormi per via del fascismo eccetera si era buttato via tutto adesso non buttiamo via più niente non è vero che non si conservano i programmi qui è stato detto ma si va sempre abbiamo tutto
Abbiamo tutto ora io quello che vorrei proporre
Come argomento le profonde metri studia e l'accesso a questo patrimonio l'accesso a questo patrimonio è fondamentale non l'accesso al palinsesto l'accesso palinsesto è il getto
Della partecipazione l'accesso al patrimonio è il modo di fare entrare questa cultura che di tutti gli italiani perché tutti gli italiani non ho creato anche indirettamente pagando il canone
In tutte le radio private in tutte le iniziative locali e non locale ecco io questo volevo solo dire chiudo perché
Credo che il concetto base sia capito
Ringraziamo davvero forse più degli altri Cavazza dirigente
Rai e l'ultima parola a del Duce sempre la RAI per l'ultimo intervento di questa sera
Rapidamente molto sinteticamente dei problemi del caos che esistono nelle intere e di alcune ipotesi che potrebbero andare nella direzione di risolverlo
E qui mi richiamo anche un attimo all'intervento che Cipriani ha fatto stamattina e all'affermazione che ha fatto sulle difficoltà che aveva Luís di sentire la radio dopo le sette di sera
Ecco credo che lui sia stata abbastanza fortunato e che ci abbia avuto la radio sintonizzata sulla modulazione di ampiezza
Perché se fosse stata adattata la modulazione di frequenza la radio l'avrebbe sentita male per tutto il giorno e non solo darle sette della sera in poi
Ecco comunque credo che si possa dire che fra gli interessi comuni che ci sono tra il servizio pubblico all'emittenza privata ormai emerso da diverso tempo per unanime il riconoscimento il problema
Della sistemazione delle strutture di trasmissione
è un problema di dimensione molto vasta questo ormai lo abbiamo capito tutti
Alle strutture di trasmissione sono al mezzo fisico con cui un'emittente si rapporta parte dell'utenza e che deve consentire che questo rapporto si mantenga entro una qualità tecnica accettabile
Se le strutture di trasmissione sono ben progettate questa qualità tecnica si deve mantenere costante nel tempo e nello spazio
Altrimenti il risultato è quello che è ormai sotto gli occhi di tutti è solo una sempre maggior diffusione di disservizi
Sì hanno anche dati quantitativi abbastanza precisi su questi disservizi le stesse reti del servizio pubblico a modulazione di secoli di frequenza hanno subito una degradazione dell'ordine del quaranta per cento rispetto a quella che era la situazione
Quando
Non esisteva l'emittenza privata
La modulazione di frequenza e praticamente inascoltabile in automobile e va tenuto presente che il pubblica mi automobilistico è un pubblico importante è uno dei dei pubblici che fa grosso consumo di radio
Per quanto riguarda proprio la parte la sezione
Vere prove dell'emittenza privata si è avuto modo ormai chiaramente sotto gli occhi di tutti lo svilupparsi di una guerra di potenze che non risolve assolutamente il problema ma lo trasporta sempre verso costi più alta
Adesso lasciamo perdere
Quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa situazione che questa si è unica nel suo genere nell'ambito dei Paesi industrializzati
E è unica nel suo genere in senso negativo qui molto spesso si usa questo termine di unicità quasi a in senso positivo questa è veramente una situazione decisamente negativa dal punto di vista strutturale
Quindi si pone il problema della sistemazione di queste strutture
La sistemazione delle strutture vuol dire innanzitutto la normalizzazione del sistema interferì anziane prodotto dall'emittenza privata in Italia all'estero e su altri servizi molto delicati è successo in varie occasioni che
è le emittenti abbiano creato disturbi sui sistemi di radionavigazione e questi sono sistemi
Che aiutano gli aerei ad atterrare quindi c'è veramente il rischio di creare situazioni di rischio per la vita umana
Ho ed è chiaro anche che la soluzione di questo problema comporta delle misure un po'dolorosi perché è chiaro che tutti non c'è se entra nella riferendosi al tutto odierno alle quattro mila e passa frequenze occupate dei privati è anche vero però che ci saranno notevoli possibilità di soluzione perché la banda a disposizione dalla modulazione di frequenza
In sede internazionale è stata aumentata è stata aumentata di oltre quattro mega e quindi in effetti la possibilità di sistemare un grosso numero di emittenti realistica
E comunque per quelli che rimangono fuori ci stanno anche esempi all'estero di come i problemi sono stati risolti ad esempio in Francia e sarà presa la decisione che laddove il numero di domande e superiore alle disponibilità dello spettro
Le emittenti sono invitate ad associarsi adesso non so con un'occupazione impedisce l'Intel palinsesto o qualcosa di simile o una produzione in collettiva di palinsesto
Ho poi sempre
Per l'adeguamento strutturale con altro punto molto importante quello della professionalizzazione degli apparati
Cioè se si vuole fare un utilizzo si vorrei Rivara un utilizzo ottimale di tutte le possibili del Ocalan che consente al le massime possibilità di emittenza
Ebbene necessari utilizzare apparati di che rientrano nelle norme professionali
E ed è anche necessario che questi apparati vengano eserciti vengano utilizzati rispettando gli standard ecco la abitudine al servizio direi che è stato preso di usare la sopra modulazione credo che questo termine sia compreso da quasi tutte
Ecco anche questo porta a un a maggior diffusione di disturbi porta un tentativo di accaparrarsi
L'utente con allargando i gomiti ma che quando viene comincia a essere adottato in modo generale da tutte le emittenti contribuisce solo a peggiorare la qualità della ricezione
Ecco ora faccio questi richiami e son convinto che ci sia interesse da parte dell'emittenza privata perché ho visto proprio recentemente che in uno degli ultimi convegni ecco sì facevano proprio delle richieste
E si definivano dei parametri tecnici che
Cominciavano a presentare valori realistici rispetta quelle che erano state affermazioni
E prese di posizioni che non avevano nessun collegamento con la realtà tecnica fatta in passato
Che mostrano anche qui una crescita nella conoscenza tecnica da parte delle emittenti e quindi rendono realistica la possibilità di aprire un discorso serio sull'argomento
Ho e anche importante tenere conto che se delle iniziative non vengono prese tempestivamente
Ecco si delineano due tipi di rischi un ovvio che già vediamo e cioè che la situazione nazionale si continuerebbe a deteriorarsi continuerebbe la guerra delle potenze continuerebbe sempre a peggiorare la difficoltà di stabilire la connessione fra emittente ed utente
Ma per di più i Paesi confinanti che finora hanno tollerato vorrei dire la verità hanno tollerato oltre ogni aspettativa quella che erano l'accaparramento delle loro risorse che è stata operata
Dalle dalle emittenti italiane ecco cominceranno a a fare delle ritorsioni questa in qualcosa che più o meno bisogna aspettarsi una faranno ritorsioni dello stesso tipo cioè piazzerà hanno dei trasmettitori sui confini
Che rabbia verso l'Italia a quel punto distruggeranno il servizio
Su vaste aree del territorio
Ecco ora un po'tentare di fare qualche ipotesi non dico risolutiva ma almeno sulla quale lavorare ecco la mia impressione è che in questo campo molto si possa fare subito senza legge perché io parlo qui proprio come cittadino con l'impressione che
è un'illusione sperare che le forze politiche non in grado di di indeterminatezza che ancora mostrano sull'argomento riusciranno a produrre una legge in tempi ragionevoli chiamiamoli
Ecco però se facciamo re riferimento a delle sentenze che sono riuscite che sono uscite recentemente più d'una della corte di cassazione ed una molto recente dello scorso agosto del Consiglio di Stato ecco queste sentenze
Tre prendono chiaramente lavora affermano con chiarezza che anche in assenza di leggi il ministero delle Poste può e deve dare formalmente le assegnazioni di frequenza ai privati
E dopo il e lo deve dare utilizzando la normativa esistente che sarebbero il codice postale e la legge di riforma
Centotré
Ora è chiaro però che affinché effettivamente si possa fare questa operazione necessario che sia messo a punto un piano
E questo sarebbe anche possibile ma resta comunque un grosso problema cioè che in quelle situazioni in cui il numero di esigenza delle emittenti è superiore alle soluzioni che il piano può dare è necessario che
Si stabilisca un cliente di Terio di priorità tra le emittenti ecco cioè quello che servirebbe proprio per poter adottare una soluzione del genere senza stare a discutere di cosa accadrà a quelli che restano fuori
Ecco
è di avere una graduatoria per ogni area per ogni bacino d'utenza una graduatoria amministrativa la chiamo così chiamiamola così delle emittenti che insistono su quest'area ecco e quindi mi sembrerebbe un segno di maturità
Delle emittenti di fare proposte realistiche per come arrivare a questa graduatoria cioè credo che sia impossibile che un'operazione del genere possa essere fatta come opera discrezionale del ministero del delle posto di qualsiasi altra istituzioni ecco però rispetto a queste ipotesi di lavoro c'è comunque un problema di notevole in ritardo secondo me da parte del dell'emittenza privata
E che in quanto innanzitutto sarebbe necessario creare un movimento se veramente c'è si sente questa esigenza di a vere le autorizzazioni e mi pare che molti mi emittenti associazione di emittenti lo abbiano
Dalla se sono certa della sono certo che l'avete fatto però un invito forte e pressante a seguito di questa sentenza al ministero delle Poste
Per dare la per dare le autorizzazioni io finora sulla stampa non scusa non l'ho non l'ho mai visto comparire
E quindi che la vede che l'abbiate fatto in privato lo posso capire ma
Beh scusate ma una campagna di stampa non l'ho vista comunque finisco guarda in termini organizzativi
In termini organizzativi nel senso di creare degli interlocutori unitari rappresentativi sia per le questioni amministrative che per le questioni tecniche
Cerchiamo
Concludiamo così i lavori di questa nostra prima giornata
Probabilmente dato oggettivo di successo di questo convegno che un confronto un confronto comunque tra pubblico e privato è stato avviato probabilmente sostare più gli inchini
Che come dire il confronto di contenuti probabilmente però gli inchini sono meglio dell'indifferenza per indifferenza reciproca domani a giudicare anche le avvisaglie gli ultimi degli ultimi interventi polemici probabilmente speriamo che ci sia forse la riscossa è un po'più animata con i politici su questa necessità e urgenza della regolamentazione al mezzo radiofonico vi saluto abbia una buona serata domani