"V Edizione del Premio Giornalistico Luigi Barzini all'inviato speciale"

Ora io comincerei
Si è
Va bene incominciamo la quinta edizione del Premio Luigi Barzini all'inviato speciale ma cominciamo dall'Umbria perché ci è sembrato giusto aprire queste due giornate
Di lavori che culmineranno nella premiazione domani di Bernardo Valli
Con una prima ricognizione nella situazione dell'informazione in questa regione
In collaborazione con nell'ordine dei giornalisti
Della regione e con l'associazione della stampa abbiamo pensato che fosse utile mettere a disposizione uno spazio del premio
Per cominciare per cominciare per continuare a ragionare sui molti problemi che la categoria a nella regione e ovviamente non solo nella regione
E proprio questo
Vorremmo soprattutto che questa
Tavola rotonda questa riunione questo incontro fosse l'inizio di un ragionamento
Che non fosse solo un ragionamento ma si sostanzia se poi anche strada facendo di iniziative di ricerche di elementi e di dati magari perché poi si continua credo spesso a parlare delle realtà dell'informazione in Umbria
Prigionieri in qualche modo di una serie di luoghi comuni che ci si porta dietro
Non cogliendo magari fino in fondo tutto quello che in questa Regione è cambiato e sta cambiando e che cambierà sempre di più anche sotto il profilo dell'informazione se non altro come scambi tra la realtà regionale e l'esterno quello che sta accadendo per esempio
Nella carta stampata
Un altro aspetto da non sottovalutare del resto le recenti vicende degli ultimi mesi ce lo ricordano anche nel settore dell'emittenza locale
I problemi non sono pochi
A questo si aggiunge una problema generale
Di Statuto di riconoscimento della professionalità del giornalista anch'essa sottoposta a variazioni modifiche e spostamenti ma sottoposta anche a problemi vecchi che continuano a trascinarsi nell'attualità e che quindi compongono un miscuglio credo abbastanza singolare e contorto
Che presto ovviamente da dipanare che anche sulle spalle in primis di chi rappresenta i giornalisti dell'Umbria
Non a caso quest'incontro si dà come titolo Carta dei doveri legge professionale io proprio su questa scia darei la parola al varo Fiorucci presidente di nazisti dell'Umbria
Bene io rappresento i giornalisti che sono qui
Sono
Sono pochi non sono neppure qui
Comunque rappresento i loro problemi
Tiro alcune cose sulle
Sui problemi che concreti che vive l'ordine che diciamo così è una magistratura che governa questa professione in particolare
Io la prima cosa che volevo mettere in risalto è questo o c'è un dibattito in Italia
Su che si articola su vari spetti si discute di assetto delle proprietà di mezzi di informazione c'è il referendum sulla legge Mammì
Si discute della nascita di un terzo polo televisivo c'è il discorso del capo del governo che è proprietario di tre reti di tre reti tre televisive
C'è il discorso della legge anti Antitrust stiamo discutendo anche come sarà che cosa sarà la televisione nei prossimi anni che cosa
Come sarà il prodotto televisivo che cosa sarà il prodotto giornalistico nel suo complesso ecco secondo me cioè visto tutto questo dalla parte dell'ordine dei giornalisti mi sembra che si discuta molto delle regole diciamo così per i contenuti
Tu per i modelli televisivi si discute poco o niente delle regole che stanno o dovrebbero stare alla base dell'esercizio della professione giornalistica
Ed è un problema non secondario secondo me rispetto
A cioè di dovendo discutere dell'intero sistema dell'informazione probabilmente sarebbe necessaria una una una riflessione più approfondita anche sulla sulla sul modello e sulla qualità del nostro lavoro c'è necessità di ripensare queste regole per una serie di motivi
La nostra attività è regolata da una legge istitutiva che del mille novecentosessantatré una legge che non tiene conto delle trasformazioni che ci sono state nei mezzi e nel modo di fare informazione
Ci sono state poi delle modifiche o dei cambiamenti anche non sostanziali ma comunque delle modifiche alle figure professionali di chi svolge questa attività che non sono state prodotte né dal legislatore
Ne sono venute dall'interno della nostra categoria ma sono state diciamo così disegnate da sentenze della magistratura
Questa legge istitutiva
Regolamenta l'accesso alla professione soprattutto e controlla
La deontologia professionale è una legge che probabilmente non può essere modificata essendo una legge ormai così vecchia e inadeguata rispetta professione è una legge che deve essere completamente riscritta
è opinione mia ma è opinione anche di molti colleghi che questa riscrittura non deve essere un'imposizione dall'esterno ma deve essere prodotto di un'auto riforma cioè io credo che siano gli stessi giornalisti
A dover ridisegnare le leggi le norme che regolano la loro professione
Ho tutto questo panorama alto questa Bigio Ali che avevo fatto
Vissuta quotidianamente sul sull'Aspin sulla pelle di ciascuno da centocinque professionisti tanti sono i giornalisti professionisti dell'Umbria hanno un'età media tra i trentacinque e quarantacinque anni
Undici sono disoccupati
E ci sono trentasei praticanti cioè trentasei giovani che si appresta no ad entrare nella nostra professione particolarità umbra la gran parte di questi trentasei praticanti provengono
Da una scuola che tutti voi conoscete la scuola di giornalismo radiotelevisivo o che ha sede Perugia
Poi ci sono e anche questo credo che sia anche questi dati sono un po'
Singolari o quanto meno significativi di una situazione particolare noi abbiamo cinquecentoquattro pubblicisti che hanno un'età media più alta dei professionisti oscilla tra i quaranta e i cinquant'anni
Oltre il sessanta per cento di questi cinquecentoquattro pubblicisti hanno collaborazioni ora apporti di lavoro con i giornali occasionali
Per la maggior parte di essi un secondo lavoro e il principale lavoro è o sono impiegati o insegnanti
O professionisti di altra natura
Comunque se per esempio poi una grossa fetta sono occupati negli uffici stampa degli enti locali e qui con una situazione contrattuale anche
Singolare cioè molti hanno la fanno il giornalista Mario un contratto di lavoro diverso da quello giornalistico
Allora dicevo di l'esigenza di riscrivere la legge allora per riscrivere la legge vado velocemente proprio per per gli schermi e vuol dire allora ripensare il ruolo dell'ordine dei giornalisti ridefinire la professione e le sue regole spostando il centro di gravità il centro di attenzione
Da quella che è una categoria professionale cioè la categoria dei giornalisti alla professione del giornalista cioè bisogna ridefinire anche per legge che cos'è
Il giornalista qual è la sua funzione qual è il suo ruolo quali sono le incompatibilità
In sostanza anche un codice deontologico secondo me ma questo è un è materia potrebbe essere ore di dibattito anche il codice deontologico potrebbe essere messo all'interno di un corpo di leggi o di norme anche se mi rendo conto che la deontologia professionale se uno non ce l'ha non se la costruisce con la legge
Ho e in questa direzione dell'Authority insomma vanno o le varie carte che hanno scritto stilato sia gli ho l'ordine nazionale che la Federazione nazionale della stampa le le carte più importanti più
Più conosciute anche dalla nostra categoria sono la Carta di Treviso
Che riguarda la tutela dei minori
E la carta dei doveri ma c'è un problema di fondo queste carte sono sostanzialmente del denuncia azioni di principio importanti e significative
Che se però non ne vengono collocate all'interno della legge che dovrà regolamentare nostra professione sono destinate a rimanere appunto sulla carta ok quindi carta straccia
O
Però curi il curioso della situazione è che di tutto questo e la presenza questo simposio
è la conferma di tutto questo problema che di tutti questi problemi che sono compressi e seri perché il ruolo del giornalista in una società che è sempre più dominata dai mass media o quanto più o quanto meno sempre più
Interessato ai fenomeni che avvengono nel settore
Cioè una
Profonda un profondo disinteresse da parte dei colleghi
Su questo processo di ripensamento
Io mi rendo conto che il dirà più più divertente seguire il dibattito sui sogni di Costanzo sui sogni di Santoro certo tutto più bello capisco anche che ci sia maggiore interesse cioè parlare poi della legge che deve regolamentare
La professione di un signore X sconosciuto che sta a Orvieto che sta a Perugia ma chi frega giustamente
Ho a dicevo per esempio non solo la la le palle presenza questo convegno ma anche proprio all'interno della nostra categoria noi abbiamo fatto la revisione degli scritti introducendo per la prima volta la sottoscrizione ma
Un piccolo fatto che non ha valore di legge ovviamente la sottoscrizione di alcuni principi della carta dei doveri tanto per impegnare i giornalisti umbri su alcuni
Principi fondamentali della Carta che sostanzialmente riguardano l'incompatibilità con altri attività professionali con rapporti di consulenza con iscrizione ad associazioni vietate dalla Costituzione eccetera eccetera bene
Di tutto questo sono noi abbiamo avviato questo processo di che preparato è previsto dalla legge di quest'della così detta revisione sono passati ormai non mi ricordo bene se cinque o sei mesi abbiamo avuto che questo questionario c'è tornato compilato
Ripeto previsto dalla legge quindi non è che è una cosa che è un'idea dell'ordine dell'Umbria la mattina si è svegliato
Abbiamo avuto cinquantaquattro risposte su centosette da parte dei professionisti duecentonovantanove su quattrocentotrentasei da parte di pubblicistica grosso modo il cinquanta per cento
Cioè io adesso non non lo so perché è così poco bassa la risposta probabilmente è frutto di quel tipo disinteresse che la nostra stessa categoria a rispetto alla ridefinizione del ruolo del giornalista e del su del modo di svolgerà questa professione nella
Nella nella società di oggi della democrazia italiana così come
Ho l'ordine nazionale ovviamente non è
Non è rimasto alla finestra sta tentando di riscrivere una sorta di legge quadro che presto verrà sottoposta
Ai parlamentari la legge quadro su su quello che dovrà essere regolamentare la nostra professione
Per farla breve questa bozza di legge prevede norme più severe per l'iscrizione all'albo delle professionalità da parte dei pubblicisti la laurea un esame di cultura generale tre anni di attività minima
Un diverso percorso di accesso all'albo dei professionisti che ridisegna un po'il praticantato individua nelle scuole di giornalismo il secondo canali d'accesso ormai dato per certo c'è anche le scuole di giornalismo entreranno
Nella legge o almeno l'ordine spera che si auspica che entri anche il discorso delle scuole nella legge che regolamento alla nostra professione
E poi c'è una ridefinizione degli elenchi speciali per direttori di pubblicazioni specialistiche tele cineoperatori e fotoreporter addetti alla comunicazione pubblica e privata che diciamo sono quelle figure professionali che sono nate dopo la legge e che la legge praticamente non regolamenta più e che gli ordini
Gestiscono anche se il termine non è stato attraverso le sentenze della magistratura che si sente che si è pronunciata su cui sui singoli casi sui i singoli episodi
Questo diciamo così allo stato dell'arte come si dice questa è la situazione
In cui ci troviamo a a lavorare
Tutto quello che ho detto era dove avrebbe dovuto essere o doveva essere materia
E stimolare il dibattito adesso vediamo se c'è il dibattito dico altre due cose temo tempi lunghi per la nuova legge è difficile non so prevedere quando i giornalisti italiani avranno una nuova legge che regolamenterà la loro professione
Non so se avremo più l'ordine dei giornalisti o qualche altra forma di di magistratura o di controllo
Sono invece convinto come del resto tutti che sono prevedibili ulteriori cambiamenti e trasformazioni molto più rapide di quelle che ci sono state negli ultimi dieci anni e quindi un arretramento ancora più rapido della del degli strumenti di governo della professione perché più rapidamente si invecchia la legge più rapidamente scinde chiamo noi come ordine e come controllo
Ho allora tutto questo con il proprio Barzini che c'entra
No c'entra
C'entra poco c'entra tanto io credo che un premio giornalistico può essere anche un'occasione periodica di dibattito di confronto su quello che succede nel mondo
Dell'informazione
Però con qualcosa di
Tipo istituzionale voglio dire qualcosa di concreto
Qua dicevo che l'ordine non sta alla finestra intende operare completamente negli spazi pochi che ci sono o nell'attuale legislazione
Intendo in sostanza avviare quel processo di autoriforma di cui accennavo prima
Avviarlo per quel poco per quelli pochi spazi che la legge consente
O dicevo questo sul premio Barzini una piccola proposta concreta che mi sento di fare a conclusione di questo di queste quattro parole del sconnesse che ho detto
La Carta dei doveri mette il giornalista dalla parte del diritto dei cittadini a un'informazione indipendente corretta pulito e trasparente
Gli strumenti di cui ora disponiamo non sono sufficienti per tenere sotto controllo in maniera compiuta questi parametri allora io dico
Ci sarà sarebbe utile dar vita
Esperto università cittadini giornalisti organismi di categoria insieme
Ad una sorta di monitoraggio di quello che si dice e si scrive un osservatorio che abbia diciamo così due direttrici o due
Due settori sui quali lavorare
Il codice deontologico della professione del giornalista per quello che ora c'è e dall'altro il diritto dei cittadini ad avere un informazione come dicevo prima autonoma indipendente corretta pulito e trasparente ecco questo osservatorio per esempio potrebbe essere istituito collocato fatto funzionare non lo so in qualche modo dico per esempio ora nell'ambito del premio Barzini
Anche perché questa potrebbe essere un'occasione per fare in modo che ad Orvieto si discuta di informazione si discuta di giornali di giornalisti e di giornalismo de devo dire che si discute sempre meno però di giornalisti
Ecco anche in altre occasioni anche per periodi più lunghi che i due giorni del premio e basta
Ecco io può ritengo questo osservatorio potrebbe essere uno strumento di lavoro molto utile
Alla categoria tutta e all'ordine dei giornalisti in particolare con questo ho finito vi ringrazio
Fa farlo stretti come andiamo avanti
Sì ma io Bruno l'incontro tutti i giorni dopo una rissa quello che penso io io sono quello che sarebbe pensa Brunori comunque Brunori se vuoi aggiungere qualcosa ben volentieri tra ascolto
Si potesse
Bah
No
Anzi
No io speravo che si potesse Annalisa fa salari ristretto Denis
Grazie
Io mi sento molto vicino in questo momento oltre fisicamente molto vicina alle cose che ha detto Fiorucci perché
Sì ho preparato una traccia di un intervento e che naturalmente crea era rivolto soprattutto ai colleghi operatori dell'informazione della nostra regione
Lo faccio comunque questo è naturale però volevo anche dire a più voci che mi ritrovo
Nella nella proposta conclusiva dell'UI ha fatto cioè di creare un osservatorio della informazione regionale a partire proprio da questa città da Orvieto
Nella nella circostanza del premio Barzini in parte infatti è hai anche tu anticipato alcune cose che
Sono contenuti nel mio intervento ripeto l'ho scritto anche per avere un minimo di dice dice di certezza di quello che voleva essere il messaggio
Dopo cinque anni di vita il premio Barzini si pone obiettivi più impegnativi come quello di diventare uno spazio di riflessione e confronto sui problemi dell'informazione e della comunicazione
E finalmente e ringrazio per questo di tanti organizzatori del premio che comunque ci sono soprattutto perché questa maturità viene significativamente nel mille novecentonovantaquattro in un preciso momento storico in un anno in cui sono avvenuti ed avverranno grandi cambiamenti nella vita dello Stato nelle relazioni Europei Mondiali e nella democrazia
Non nascondo un persona una personale preoccupazione per come si sta evolvendo la situazione peritonite forme e contenuti e le conseguenze sia per le garanzie della democrazia sia per il sistema dell'informazione che ne è strumento primario
D'altra parte non è casuale evidentemente che proprio in questo momento emergano così acute le tante contraddizioni del nostro sistema dell'informazione da più parti come ricordava Fiorucci
Si invocano regole revisioni riconoscimenti che prendono atto delle tante sfaccettature di questo sistema e della professione giornalistica
Tutte diversità io credo ciascuna immerse non proprio ambito di riferimento normativo
Che tuttavia costituiscono nel loro insieme il sistema complesso dell'informazione in un momento molto delicato che tocca il problema dell'autonomia e della qualità professionale in questo settore
Ovvio perciò che da questo momento in poi si agisca affinché questi diversi sott'settori si conoscono si confrontino costruiscano insieme azioni concrete
Per riformare Sill attuale sistema ma soprattutto per essere più che nel passato una forza vera non solo per gli addetti ai lavori ma un interlocutore sicuro e dinamico per la società civile e democratica di cittadini
Questa premessa era doverosa tanto più se il tema proposto nell'incontro odierno è l'informazione in Umbria la Carta dei doveri la legge professionali che si intreccia naturalmente aggiungo io con il diritto dei cittadini ad essere informati
A questo incontro infatti io porto il saluto dell'associazione comunicazioni pubblica l'Associazione italiana della comunicazione pubblica istituzionale di cui è presidente Stefano Rolando
Che raccoglie operatori dell'informazione e della comunicazione delle relazioni con il pubblico di istituzioni ministeri enti pubblici economici regioni
Enti territoriali aziende imprese di pubblico servizio e che da alcune settimane è presente anche in Umbria
Il sedici aprile scorso infatti con il patrocinio del Comune di Orvieto ecco quindi questo filorusso ecco che lega Orvieto al mondo dell'informazione
E che tra l'altro spero che il Comune di Orvieto
Voglio ospitare anche la sede di questa delegazione è una delle associazioni comunicazione pubblica
Ecco dicevo il sedici aprile scorso scorso si è svolta la riunione costitutiva della delegazione umbra alla quale hanno partecipato colleghi e operatori dell'informazione che lavorano all'interno delle istituzioni e in entità in altri enti territoriali insieme con il saluto delle abilitazioni umbra
Che successivamente dal ventisei aprile anche presente con la mia persona nel consiglio direttivo nazionale dell'associazione unitamente rappresentanti di altre dodici regioni porto dunque quale contributo al dibattito odierno speriamo che ci sia la presenza costi consistente anche se poco visibile degli operatori dell'informazione che lavorano in ambiti istituzionali
Troppo spesso erroneamente e strumentalmente considerati di serie B non solo dalla gente non solo dalla classe dirigente ma talvolta dagli stessi gli altri colleghi
Su questo punto mi fermo perché questa non è la sede e per affrontare un problema che ci porterebbe molto lontano nelle consuetudini per fortuna sulla via del tramonto di una cultura dell'informazione del suo uso che ha prodotto guasti abusi e squilibri
è un problema vasto dicevo che scantonare necessariamente nella materia giuridico sindacali e contrattuali e pertanto dovrà essere affrontato sulla base di strumenti conoscitivi attendibili che mi auguro riusciremo ad approntare insieme Fiorucci per aprire un confronto propositivo con le rappresentanze istituzionali del Ministero della Funzione pubblica dell'ANCI dell'UPI della lega delle autonomie locali e con le organizzazioni sindacali della funzione pubblica
Oggi in virtù della nuova legislazione vigente la comunicazione istituzionale non viene più intesa come figlia della propaganda ma come diritto del cittadino
Il dovere degli amministratori servizio delle amministrazioni
Una comunicazione cioè che diventa componente essenziale non episodica dell'attività della pubblica amministrazione così come recita il decalogo che comunicazione pubblica ha sottoposto alla firma dei candidati a parlare al nuovo Parlamento
Ricordo che i colleghi eletti in Umbria
Oggi deputati e dei senatori Carpinelli che qui presente in questa sala hanno già sottoscritto questo documento come impegno civile di cui tenere conto nell'attività legislativa
Una comunicazione dicevo che non può essere ricompresa o assorbita tra le competenze degli uffici stampa storicamente nati per rispondere ad una diversa esigenza quella di rendere riconoscibile la dimensione politica e progettuale di ogni ente si apre dunque un terreno tutto nuovo della comunicazione pubblica nel quale si confronta e si concretizza il rapporto fra dovere e servizio delle istituzioni e il diritto dovere di conoscere dei cittadini
Tutto ciò significa iniziare a definire un chiarimento da tanto tempo ospitato nel settore pubblico tra informazione e politica e comunicazione istituzionale
Definendo cioè ruoli precisi per professionalità diverse come l'addetto stampa e il comunicatore pubblico o di impresa individuando strumenti tecnologie d'uffici né alternativi né sostitutivi degli uffici stampa
Per riempire di contenuti la legislazione attuale e gli statuti comunali
Perché ho fatto questo passaggio citando Alessandro rubinetti vicepresidente di comunicazione pubblica
Perché è ora di cominciare ad entrare anche nella nostra realtà regionale nell'ottica della trasformazione della professione dell'importanza del ruolo che svolgono l'informazione e la comunicazione istituzionale
Nel panorama della produzione circolazione delle notizie dei fatti nel rapporto con i media in Circuiti radiotelevisivi pubblici e privati nell'editoria infine per migliorare il dialogo fra istituzioni e cittadini
è il momento di dotarci di strumenti quali l'Agis la legislazione regionale in materia di uffici stampa ed editoria
è il momento di compiere ricerche censimenti osservatori potrebbe andare in questa direzione
Sullo stato dell'informazione istituzionale guardare con attenzione e proposte alla formazione e all'aggiornamento professionale in materia di comunicazione pubblica e cultura del servizio che dovranno sempre di un misurarsi con parametri di livello europeo
A proposito dell'informazione istituzionale vorrei citare il dato scaturito da una ricerca del Censis
Solo il trentotto per cento dei comuni italiani ha svolto campagne di comunicazione verso i cittadini solo quattro su dieci inseriscono tra gli strumenti organizzativi attivate dal attivati dalle giunte
Le campagne di promozione e tra queste città non ci sono Roma Milano e Napoli
A livello locale sostiene invece il direttore del Censis Giuseppe Roma il ricorso dispositivi di comunicazione può essere la risposta determinante la domanda di trasparenza partecipazione e gestione della trasformazione urbana
Bisogna guardare dunque con attenzione al lavoro agli sforzi di chi fa informazione politica e politica e di servizio
All'interno delle istituzioni sia perché queste sono il restano nell'articolazione dello Stato il riferimento certo per i cittadini sia perché il rapporto diritti doveri si realizza con l'applicazione di leggi strumenti giuridici improntati all'accesso alla trasparenza
Leggi quali la centoquarantadue la duecentoquarantuno il decreto legislativo ventinove che istituisce gli Uffici relazioni con i cittadini
Sempre più spesso capita di chiedersi quale posto occupano oggi ed occuperà nel futuro l'informazione e la comunicazione istituzionale nell'ambito della suddivisione dell'informazione nei cosiddetti poli
L'associazione della comunicazione pubblica ricevuto quest'anno dal CNEL l'incarico di predisporre il rapporto sullo stato della comunicazione pubblica in Italia
Che verrà messo appunto entro la fine del novantaquattro con il contributo di dei venticinque membri del comitato scientifico dell'associazione composto dei maggiori esperti e docenti di comunicazione di università e centri di ricerca italiani
Fra i quali per brevità cito soltanto il professor Paolo Mancini dell'Università di Perugia
Il professor Mario Morcellini dell'Università di Roma
Che proprio domani parteciperanno ad un dibattito nell'ambito di questa edizione del premio Barzini
Al centro delle immediate prospettive anche la ridefinizione delle figure professionali del settore della comunicazione pubblica attorno al quale lavora presso il CNEL una Commissione con i rappresentanti di dodici associazioni di nuove professioni
Vorrei concludere invitando i colleghi
Ripeto era rivolto ai colleghi
A riflettere sui tanti segnali di movimento che comunque stanno avvenendo finalmente nella realtà dell'informazione umbra
Peraltro non poteva essere diversamente proprio per le molte interconnessioni che si esprimono in questa regione oggi al centro del dibattito sul modo di intendere il nuovo regionalismo
Propongo all'ordine regionali ma Fiorucci hanno anticipato e l'associazione della stampa ombra sull'attenzione dei quali non ho dubbi
Di dare vita ad un lavoro comune
Valorizzando le diverse specificità mettendoci tutti a disposizione anche perfetto come ad esempio nel mio caso di duplici esperienze in seno all'istituzione in cui opero e il Comune di Orvieto
Che motivano la doppia appartenenza ad aggregazioni associative
Uniti comunque lavorare uniti cioè per gli interessi comuni che condividiamo e per creare una nuova solidarietà fra gli otto gli appartenenti a razze il pretendente al settore dell'informazione
E dare il nostro contributo di idee e strumenti per la definizione degli ambiti professionali non solo dei giornalisti
Ma di chi fa informazione comunicazione diversi livelli
Ho parlato di solidarietà Fiorucci perché avverto un pericolo grande quanto grandi sono le manovre che avvengono oggi in tema di informazione
Questo rischio è l'indifferenza la sfiducia all'autoisolamento la rinuncia a priori che fra molti colleghi serpeggia
Evidentemente chi di noi vive nell'istituzione accumulato molte ragioni per essere sfiduciato ma la sfiducia non cancella le aspettative sarebbe assurdo che la delusione diventasse rinuncia alla partecipazione
Ciò che dobbiamo rendere concreto e visibile a partire da noi operatori dell'informazione per poi affermarlo tra la classe dirigente nella società dei cittadini
è un diverso atteggiamento mentale e culturale prima di tutto rispetto al concetto di appartenenza alla categoria che ci portiamo dietro
Grazie
Ma io sono molto grato Annalisa fa sanati per questo intervento
Perché dà la misura di quanto il concetto di informazione tenda ad allargarsi
E quanto quindi se necessario proprio un lavoro di ricognizione non lavoro di ricognizione come dire orientato in qualche modo non servono più le le ricerche anche utili che ci danno come dire dei dati anagrafico biografici dei giornalisti ci dicono che studi hanno fatto che il danno
O dove lavorano o se sono professionisti o se sono
Pubblicisti si sono tutte informazioni utili ma come dire rimangono non sono in grado di darci il il senso di quello che sta cambiando
E credo che in questo senso e lo dico io come dire anche da giornalista perché lo che varia da inesperienza evidentemente lo dico anche perché probabilmente la categoria che è chiamata a fare un grande sforzo anche di autorizzazione di riconsiderazione proprio non solo dal punto di vista di un ontologico professionale come si dice quando si affrontano i problemi di come si debba dare l'informazione siccome il giornalista di trattare
Tutta una serie di Soggetti e problemi sociali il riferimento anche al fatto che spesso l'informazione più forte del giornalista e quindi tende come dire a stressare
Il il il rendiconto della realtà stessa lo sullo Spezia una spettacolarizzazione sullo scoop ad ogni costo ma questo io non è poi un problema
Come dire soltanto umbro e anche su questo credo dovremmo un po'ragionare sul fatto che poi un osservatorio regionale liquidato un posto alla proposta non debba essere regionale solo nel senso come dire
Non debba forzare nemmeno troppo sulla propria regionali Tanzi
Debba avere molto forte il senso di dei flussi che cambiano questa professione che la strappano che la lasceranno inevitabilmente e di quanto certe tentazioni che ci sono come dire a rimanere un po'arroccati è spesso a trasformare un ordine in una corporazione non lo dico ovviamente il riferimento ai nostri ospiti lo dico a tentazione che però ci sono sono presenti nella la quotidianità della professione che tende a proteggersi tende a proteggersi come dire però separandosi distaccandosi allontanandosi perdendo il polso del di se stessa come professione e perdendo il polso con quello che cambia
Allora se si perde questo pozzo non è solo la professione che entra in crisi entri in crisi tutto il sistema e ovviamente in una regione che ha caratteristiche molto particolari che in qualche modo anche caratteristiche positive si è si sottolinea sempre questo aspetto della Regione quartiere quindi come dire di una regione che
Dovrebbe avere
Questa sorta di adesività a se stesse insomma ma qui non ci sono problemi di di dispersione metropolitana o di emarginazione come possono esserci in centri più grandi è se non ci sono allora questa come dire una condizione a favore per un verso cioè la realtà è più visibile più vicine più visibile si può toccare meglio
Ma questo in qualche modo non deve diventare una specie di guscio consolatorio se la realtà di cui i giornalisti dell'Umbria debbono parlare più vicine riconoscibile
Questo non deve far pensare nemmeno che questa realtà come dire sia una specie di
Ci di di di di in gabbia protetta da una sorta di cordone sanitario
Ci potremmo svegliare all'improvviso con costatazione magari amara che è rimasto soltanto un involucro che dentro sono successe cose
Che hanno completamente spiazzato la realtà di cui abbiamo parlato fino ad oggi e noi stessi come professionisti come pubblicisti o con operatori dell'informazione insomma allora
Il ragionamento su un osservatorio dell'informazione credo che debba presto riprendere le mossa per le mosse chiedo scusa proprio da da questa sensazione come dire un po'di
Scivolamento di spostamento proprio che ha il il territorio dell'informazione e chi si occupa di informazione che debba guardare molte propri borghi insomma i propri confini sono confini che essi come dire vanno ripensati che forse debbano essere anche mantenuti vanno sicuramente di contrattati
Brevemente andarlo Setti evidentemente io sono stato frainteso io no non non lo schema ionico scusate un attimo no ma la cosa non mi non ho sentito nemmeno tra l'altro tutti interventi noiosa sull'osservatorio scusa Guido
Io non ho proposto l'Osservatorio regionale gli ho proposto un osservatorio che poi può essere regionale nazionale dipende dalla forza
Che avremo che avrete di realizzarlo di farlo lavorare io non non no ho parlato di osservatorio senza aggettivi senza definizioni pensato per quanto riguarda Annalisa io cioè io condivido tutto quello che lei ha detto sui combustibili comunicatori diciamo così o su chi lavora negli uffici stampa per dirla in maniera più semplice sì sì ho capito però io credo che se noi non riusciamo a ridefinire la nostra legge istitutiva
Quella che era la legge istitutiva che ora dovrà diventare una legge che regolamenta l'attività del della professione ma soprattutto una legge che riscriva che cos'è il giornalista ristabilisca che cos'è il giornalista che cos'è la professione del giornalista affrontare solamente per esempio l'aspetto dei problemi pure importanti che tu hai sollevato sarebbe soltanto modificare o o risolvere un un appalto da parte di un problema che invece più più sostanziale più grosso che secondo me va affrontato appunto nella sua globalità non ha a pezzi diciamo ecco
Il senatore Carlo Carpinelli
Siamo con voi giornalisti
Dunque ho ascoltato con molta attenzione nella i ragionamenti che venivano fatti
Con molta attenzione perché per una avventura
Curiosa
Io ho scelto di stare dentro la Commissione lavori pubblici del Senato per ovvi motivi di rapporto territoriale
La nostra è una zona il mio con legge un collegio di centri storici
è un collegio o all'interno del quale esistono tutta una serie di progetti di grandissima rilevanza dal punto di vista del dell'intervento e dal punto di vista e le ha emblematici tardi alcune di alcune cose concrete che possono essere fatte bene quindi ho scelto questa Commissione insieme ai lavori pubblici anche comunicazione che non significa solo trasporto quindi lavori pubblici Trasporti di ferrovia eccetera ma significa anche informazione
E quindi mi sono trovato all'interno di questa commissione a dover affrontare in termini concreti reali dal di dentro questo tema fondamentale importantissimo che avevo ben presente come cittadino
Ma che come rappresentante della collettività posso appunto da quest'altra parte toccare con mano e verificare la grandissima rilevanza
Però non posso fare a meno comunque di prendere atto di una sorta di stanchezza o di difficoltà o di disinteresse che anche all'interno della categoria insiste proprio per quei temi che sono stati qui finora trattate
E mi son veniva
Saltando da di Palin Frasca mi son veniva che alcune settimane fa ho avuto modo su una rivista di di vedere una serie di fotografie di Mussolini
Mussolini a cavallo ottimo cavaliere Mussolini miniera ottimo minatore
Mussolini nuotatore ottimo nuotatore
Insomma questo questo capo perché poi in un determinato momento ha avuto anche un grande consenso di in massa questo capo che dialogava direttamente con con il popolo italiano
Con un rapporto diretto con un una Presa
Che non aveva bisogno di mediazioni se non lo strumento che riproponeva la propria immagine proprio dire il proprio comportamento
Queste fotografie quest'anno queste fotografie queste pagine che ho visto alcuni alcuni se alcune settimane fa alcuni mesi fa su una rivista mi sono tornate in mente
Nel nel discorso nel nella seduta del Senato quando il Presidente del Consiglio dei ministri ha esposto le proprie le proprie opinioni
Ebbene mi è venuto in mente questo perché menti grandi vecchi della repubblica
I De Martino di Spadolini
Parlavano rifacendosi ad una storia ad una tradizione ad una grande cultura
Che è la cultura della Repubblica la cultura della Costituzione
E quindi parlavano di concetti di cose che avevano un un un ritorno reale concreto nella vita di tutti i giorni ebbene il discorso del presidente del consiglio dei ministri e la replica
Dopo il le varie argomentazioni che nella discussione che era stata fatta da vari argomenti azioni portate non era un discorso rivolto al Senato ma era un discorso rivolto esclusivamente alla televisione
I grandi temi che erano stati affrontati che spaziavano dai diritti sostanziali alla costituzione materiale
Agli elementi centrali d'un futuro disegno politico strategico non venivano trattate ma veniva stabilito di nuovo un rapporto diretto tra il soggetto che esprimeva alcune alcune sue istanze e i cittadini che stavano al di là del Senato al di là dell'istituzione ma che stavano le proprie case
E allora per arrivare successivamente ad una provocazione mentre sentivo questo rapporto diretto e mentre stavo ascoltando le vostre osservazioni fosse osservazioni da professionisti che stanno anche all'interno di una categoria e veniva in mente ugualmente un altro fatto importante che Prodi in sede di commissione si stava infilando un'ipotesi molto concreta di una sanatoria per tutti i pubblici che sono dense agli otto mila cui con un obiettivo molto chiaro i sei e gli otto mila pubblicisti quelli che tali sono hanno hanno una loro un loro stato se consolidano
Sono anche la stragrande maggioranza di quei soggetti che stanno all'interno delle miriadi di televisioni private sparse sul territorio nazionale e che concorrono in maniera seria a creare quella
Quel modo di ragionare quel modo di pensare
Che è facilmente
Aggredibile usiamo meglio un altro un altro termine che capisce perfettamente quel linguaggio televisivo che il Presidente del Consiglio dei ministri ha usato chiaramente e serenamente in in Senato
E allora forte di questa situazione di queste riflessioni che stavo facendo
Tra me a me che sto facendo ad alta voce
Vuole chiudere con tre domande che sono tre provocazioni che hanno una ovvia risposta ma che credo che bisognerebbe proprio rifletterci sopra e lo chiedo io perché ho detto sì era uno di quelli che poi dovrà in qualche modo affrontare il problema sia sulla proposta di legge del governo sia sulla proposta di legge avanzata dal dai giornali
Allora innanzitutto è necessaria una legge o arriviamo troppo tardi in cui effettivamente anche in questo campo siamo a chiudere la stalla quando i buoi sono sfuggiti sono fuggiti
Secondo elemento esisterà necessita ancora di un ordine del giorno all'istinto in relazione a questo uso che viene fatto dei mezzi
Con la grande preponderanza della televisione rispetto alla carta stampata
E terzo oggetto di riflessione esiste ancora
Una categoria dei giornalisti
Che possa essere inquadrate che risponde a quei concetti che si dicevano prima che erano deontologici etici e professionali
Io credo che forse questi sono temi che in qualche modo dovremo affrontare e ve lo dice uno che con moltissima modeste con grande umiltà e disposto proprio a sentire queste cose ha detto ha detto da poco tempo che mi trovo ad affrontare dal di dentro e forse con una qualche responsabilità questo tipo di problema grazie
Ci sarebbero parlare ci sarebbe da parlare una settimana
Perché
Cattiveria
A posto i problemi
Centrali che sono quelli
Che vanno alla base del dibattito
Ho e qui voglio dire lui ha posto anche dei problemi che vengono affrontati sul Piani DiVersi cioè qui di queste cose discutono i giornalisti nella loro generalità come professionisti
Di questo discutono gli ordini in quanto istituzioni
Ho allora
L'ultima domanda
Che ha posto
Ha ragione di esistere un ordine di giornalistico questa la seconda forse poi ma adesso le vediamo le mettiamo tutte in fila
Io credo che prima di dire questo bisogna dire una cosa è necessario in Italia una legge che definisca che cos'è la professione del giornalista prima di tutto
Sì secondo me è necessario perché noi per le trasformazioni che ci sono state nel modo di fare comunicazione e né i mezzi per fare comunicazione
Noi non sappiamo più chi è il giornalista cioè sappiamo che una figura professionale che non è Spirou sicuramente quella definita dalla legge del mille novecentosessantatré però io credo che ci vuoi che sia necessaria comunque intanto una legge che vivifica ridefinisca
Alcuni e principi base che devono regolamentare l'esercizio di una professione come quella del giornalista che è particolarmente delicato soprattutto voglio dire in una democrazia io quindi credo che questa sia necessario è necessario ridefinire chi chi è il giornalista e quali sono le norme che regolano la sua attività questo innanzitutto serve poi l'ordine non lo so francamente ci sto riflettendo anch'io io ritengo che senza ordine dei giornalisti se negli anni ottanta novanta diciamo ottantacinque novanta e novantacinque novantaquattro
Non ci fosse stato d'ordine dei giornalisti
Proprio per quello che diceva Carpinelli su come si fa informazione la televisione il ruolo delle delle del del del mezzo del media
Berlusconi che parla per la televisione c'era io sono convinto che se in questi anni non ci fosse stato neppure l'ordine avvicinare un minimo i giornalisti sarebbero completamente completamente lasciati in mano ai loro editori in mano ai loro editori dopo ognuna ogni io ho ciascuno di noi si comporta come crede voglio dire possiamo avere servitore Berlusconi
Che so voce valere Mentana possiamo avere fede va bene possiamo avere se l'editore alla RAI che ne so fogli Circe e e Garimberti
Però secondo me se
Ma ecco allora io sì io la preoccupazione mia da come
Rappresentate dell'ordine non è tanto la categoria io voglio lavorare e vorrei lavorare insieme ai parlamentari per parlare di una professione non di una categoria professionale
Perché il nocciolo della questione questo se noi non stabiliamo prima che cos'è la nostra professione
Come va esercitata quali sono le regole da rispettare poi regolamentare l'attività di una categoria è una cosa secondo me secondaria cioè circa ci si arriva automaticamente ma prima bisogna capire qual è il ruolo del giornalista come deve operare nella società
Questa importante secondo me
Un invito Carpinelli cioè la legge istituto se non decidete di abolire l'ordine mi raccomando cioè la legge del sessantatré non va modificata va riscritta una nuova legge grazie
Non so se ci sono repliche alla allo scambio di domande e risposte tra Carpinelli Fiorucci
Io non in ogni caso non è che farò come dire repliche alle domande e le risposte però voglio soltanto il dare un ulteriore segnale Fiorucci che così come dire esce da questa chiacchierata con la convinzione che sta facendo una professione destinata all'estinzione
Nel senso che io ho partecipato un Bisceglie di farlo ma ad una riunione alla Federazione nazionale della stampa
Che fa sempre riunioni importanti e meritorie dove si richiamano sempre giornalisti ai loro codici deontologici e professionali
Che sono questi sono carta certo è importante che ci siano ampiamente ma adesso non non non hanno verso le somme per far per carità
In questa riunione dopo una lunga serie di interventi di giornalisti il tema aveva a che fare con la privatizzazione della RAI i meriti che debbano restare al servizio pubblico le reti che se ne devono andare
E questo tema è stata era stato trattato solo e soltanto da giornalisti no perché poi per esempio quando si continua a parlare di televisione si parla di informazione e si parla di informazioni questa è una preoccupazione
Di chi fa informazione ma di chi si occupa di politica quando si parla di televisione si finisce per parlare del pezzo di televisione che sembra più contiguo agli interessi immediati della politica cioè ai telegiornali e alle rubriche d'informazione
In coda a questa lunga chiacchierata
è apparso Pippo Baudo
Il quale Pippo Baudo avvenuta esprime nel suo la sua opinione su quello che deve essere secondo lui l'avvenire del servizio pubblico della RAI
Ma anche detto una cosa forse un po'provocatoria ma sicuramente reale e cioè ha chiesto i giornalisti se hanno perlomeno a quelli che erano lì
Se hanno la percezione di quanto il loro mestiere in televisione sia ormai aggredito non dico emarginato ma sicuramente ridimensionato
In qualche modo questo il ragionamento a che fare con quello che appena diceva adesso il senatore Carpine
Il problema è che in in televisione
Quasi tutte diventato informazione l'informazione è scivolata ovunque dappertutto non c'è soltanto bisogno così banalmente di dire che anche le soap-opera se sono informazione voglio dire i contenitori i talkshow sono esplosivi palinsesti non si fa in tempo ad accendere un passando da un canale all'altro che si trovano continuamente discorsi discorsi discorsi in gran parte gestiti da non giornalisti
Allora sicuramente per la carta stampata il ragionamento è diverso però la televisione la particolare quantità che alla televisione in questo Paese e alla quantità che non ha paragone con nessun altro Paese europeo pone un problema di questo tipo cioè pone anche un problema di coordini considerazione dell'identità professionale che non può essere soltanto affrontate in termini come dire di corporazione all'interno delle lei c'è una lunghissima controversia tra i giornalisti conduttori
I giornalisti
Non sono disponibili a lasciare spazi ai conduttori e viceversa i conduttori sembra che surrogano o espropriando di spazi dei giornalisti facendo quello che fanno
In realtà qui no il problema non è secondo me di difendere i propri spazi propri territori probabilmente è un problema di ricominciare a ragionare trasversalmente
Di porre sempre un problema di regole di codici ma di porli avendo la esatta percezione di quanto la professione si sia spostata
Altrimenti ci rischiamo certamente di regolamentare rischiano chiedo scusa abbiamo delle regole a queste regole come dire saranno sicuramente un un pezzetto marginale
A questo punto darei la parola a Bruno Brunori per introdurre la presentazione del libro di Domenico ha certamente certo certo
A dove vuoi
Ma io intervengo praticamente consigliere sedazione Serpieri relazioni pubbliche l'umiliato scanalati già presente soltanto ufficialmente o ufficiosamente ovviamente non ho alcuna delega
Per dire la la fa salari che fra l'altro affetti rappresentanti comunicatori pubblici quasi tutti un rigurgito dell'aperti e cioè i leader nazionali discorso lire interessanti iniziato anche con l'ordine dei giornalisti
Perché credo che il momento
Di crisi come stavo iscritto agli intervenuti a procedere al fine di a finire la Fiorucci mi pare importante che tutte le varie categorie della comunicazione d'informazione innanzitutto faccio una cosa che hanno fatto molto pochi in passato si parlino tra loro
E quindi dire subito che anche i comunicatori perché la adesioni da cui sono due cose due ruoli molto diversi la comunicazione
Ha una sua autonomia ogni determinazione dell'immagine che certamente uno all'informazione invece trasmette immagini voglio dire no di o o notizie o contenuti istituzioni impedì soggetti individuino oggi qui c'è una contiguità fra queste categorie c'è una un TIR c'è a Johnson la stessa cosa però credo che vada va be'quindi Squadron di Bach in questo senso e devo dire che se si vuole porta avanti questi dea
Della osservatorio la offerti disponibile a parlarne a livello interregionali e nazionali per vedere se questo discorso logaritmo comune su si va a Roma il venticinque giugno con l'altro un importante personaggio diventerà presidente Rafferty
Dottor Miccio per un pelo alcuni conosceranno ecco al posto di alcuni colleghi milanesi ormai da vent'anni vengono questa carica colleghi allora vi ecco se si può allargare il discorso tenendo conto di vari esperienze anche perché io per esempio non conosco eviti Croff Lucio una copia
Coincidono teologico dell'ordine dei giornalisti è una mia un suo giornalista quindi una mia carenza irta di Brocchi io devo dire che quanto riguarda il nostro ordine cioè noi non l'abbiamo volte abbiamo un eventuale colpo però abbiamo dando un contributo dei comunicatori credo della comunicazione da fare qui o l'abbiamo coinvolge un severissimo
E venne creata ieri internazionali vuol dire no questo voglio trovarlo severissimo viene anche credo rispettato per gran parte vola credo che far così questo codice sia il nostro che il vostro all'opinione pubblica sarebbe così la prima cosa che no perché io vedo che pochissimi lettori di giornali conoscono coincidono teologico voglio dire tira della dell'informazione giornalistica così compromettente pochi imprese
Costo codici control giura procede comunicatori d'impresa o di comunicatori generali che se si vuole poi che ci sia un controllo no una una liturgia fresche Elvira documenti indotto biometrica da sud locutori conoscere questi questi queste cose anche perché vari capire che ecco i giornalisti e i comunicatori discutono poco poco fa loro quasi niente con gli altri ecco a me pare di questi limiti è vero
Ecco della della della crisi voglio dire che c'è in questo Paesi su questo dico su questo delicatissimo argomento e questo ha sottolineato è una è un argomento delicatissimo per la democrazia del Paese per il futuro del Paese per la trasparenza e per la per tutta una serie di valori essenziali che sono alla base la nostra Costituzione quindi ecco la mia disponibilità come
Con lui pr come comunicatori agrari Eintracht in questo discorso no voglio dire in campo regionali che e nazionale c'è e può essere anche porta davanti
Dicemmo diciamo devotamente è con me alcun approfondimento serio dei temi che sono stati qui stasera posti
Che mi pare il grosso unici ribatti una una sono stati posti questi temi ma vi sia veramente che finalmente di si affronti davvero
Allora messo sostituisco un attimo parlo assetti inviterei Domenico Colucci a venire al tavolo Domenico Colucci l'autore di un libro su Barzini che viene presentato da Bruno Brunori
No io direi
Ovvero Berlusconi
Lo
A premesse di del nell'illustrazione del libro di Domenico Ducci su Luigi Barzini inviato speciale
Volevo fare alcune considerazioni pertinenti sulle cose sono state dette nel dibattito che ha preceduto questa presentazione devo dire subito che sono assolutamente d'accordo con Fiorucci
La disegnare né né nell'auspicare la creazione di una serva Sorio sull'informazione tout court
Senza aggettivi
A Orvieto
L'Osservatorio che sia di livello nazionale
Non l'Osservatorio regionale e questo perché l'Ungheria ha tutti i numeri e tutti i diritti di
Sperare di poter guidare o di potere illuminare la il sistema dell'informazione nel nostro Paese
Questo perché anche ce lo dicono certi numeri una piccola regione come la nostra ha prodotto un numero elevatissimo di giornalisti che non lavorano la Regione ma lavorano fuori in campo nazionale
E se si va poi a vedere
I risultati delle ultime consultazioni politiche
Lo troviamo che l'oltre oltre il cinquanta per cento di coloro che sono stati eletti alla Camera dei deputati e al Senato
Sono iscritti all'albo professionale
Come professionistico come pubblicistica o come iscritti nell'elenco speciale che tra mi direte significa poco però significa che una parte e consistente delle dei giornalisti che operano in questa regione
A impegno anche nel politica e nel sociale che superiore nettamente a quello che le altre parti del nostro Paese
Un un diritto quello dell'Umbria di poter a vere meno dico la guida perché sarebbe presuntuoso o comunque di poter dare degli indirizzi al sistema dell'informazione nostro paese anche così dovuto alla
Ai natali che sa che questa città dell'Umbria ha dato a Luigi Barzini
Cioè ad una città dell'Umbria questa città dell'Umbria dato Natalia l'uomo che ha
Teorizzato il sistema il motore lo stile moderno dell'informazione
Ed è per questa ragione che dopo essere dopo una consultazione che che necessariamente dovrà avere con i colleghi del dell'ordine regionale
Ritengo che sarà opportuno
Proporre alla scuola di giornalismo di Perugia
La intitolazione della scuola stessa al nome di Luigi Barzini
Ecco ora io dico che non si poteva pensare ad una occasione migliore di quello odierna per presentare il libro di Domenico Colucci dedicato a Luigi Barzini un inviato speciale
Questa relazione infatti si inserisce nell'ambito di una manifestazione nel corso della quale avrà luogo domani la consegna di un premio dedicato al grande giornalista e all'interno di questa si svolgono
Gli incontri come quella che ho appena finito di operatori dell'informazione chiamati a discutere sui Problemi
Di questa professione che con Barzini assegnato un punto di svolta sia come diciamo tecnica per i modi di approccio con i lettori sia per il modo di acquisizione del racconto e notizie raccolte
E poi ancora come contenuto infine come stile
Il tutto poi nella città che a luglio al maestro ha dato i natali ma che lui vivo e anche dopo non ha saputo riconoscerne appieno i meriti civili l'onestà intellettuale
Li partenza dell'ingegno e che non seppe ancora ricambiare l'amore che egli nutrì sempre per lei un amore che gli testimonio sempre in tutte le peregrinazioni attraverso il mondo
Riconoscimenti e riconoscenza che si sono fatti attendere a lungo in questa città che evidentemente gli rimproverava ma ingiustamente alcuni episodi e certe scelte del suo passato
Ultimo dei quali la nomina avvenuta nel mille novecentoquarantatré da parte del regime repubblichino alla presidenza dell'Agenzia Stefani
Per quest'ultima vicenda molto puntualmente con rigore cronistico il Colucci nel suo libro rileva come la stessa fosse avvenuta mentre il figlio maggiore di Barzini veniva arrestato dalla polizia politica repubblichino
E mentre Ettore si trovava da tempo deportato in Germania
Il Colucci basandosi anche sull'opinione espressa da amici Orvietano i del giornalista avanza l'ipotesi niente affatto peregrina
Che egli avesse accettato quell'incarico principalmente per poter partire alla ricerca del figlio Ettore nella Germania nazista
E rileva il Colucci come il Barzini non abbia mai preso possesso di quell'ufficio ricorda infatti come dopo la nomina di partisse senza indugi per la Germania dove passò alcune settimane in treno e frenetica ricerca
E da dove alla fine è sconvolta dal dolore rientrasse in Italia
Dopo aver capito attraverso le allusioni di un soldato che il figlio era stato giustiziato
Del resto il Barzini che pure fascista era stato dovevamo intelligente qual era aveva condannato all'esteriorità e le esasperazioni liberticide del regime e nel mille novecento noi ventiquattro da New York scriveva così alla moglie
Sono tutt'altro che fascista detesto lo squadrismo combatto ferocemente i fasci all'estero ma da qui si vedono le grandi linee e le grandi linee separano Mussolini dal fascismo
E a nota giustamente Colucci quanto Barzini amasse l'Italia con un figlio ama la propria madre se costretto troppo spesso a separarsene e ne forma dentro di sé l'immagine perfetta
Si sentì iscrive sempre un espatriato dall'Italia che non ebbe mai l'opportunità di conoscere trovandosi a casa saltuariamente e di passaggio tra un servizio e l'altro tra un viaggio e l'altro tra un viaggio e il successivo
E questo modo d'Italia di Barzini finì per essere una entità staccata da quella reale definita immagine catalizzatore di ogni realtà filtro ottico per ogni fotografia della sua penna momento conduttore del suo lavoro
Barzini non era fascista però sosteneva Mussolini sosteneva che Mussolini aveva portato alto nel mondo il nome dell'Italia
Ma non raramente anche nei confronti del Duce dimostrò come rileva il Colucci parziale dissenso anche in occasione in apparenza di poco conto
Si legge nel libro che una volta invitato come altri giornalisti ad una conferenza stampa di Mussolini a Palazzo Venezia a fronte del ritardo del Duce spazientito Barzini se ne andasse fra la meraviglia di tutti
Dicendo di riferire a Mussolini che aveva altri impegni
Si citano solo alcuni episodi ricordati dal Colucci non per difendere il bar Zini dall'accusa di fascismo che nel tempo e mi sono state risolte una difesa della quale il giornalista e la sua memoria non hanno oggi bisogno
Ma per sottolineare come ingiusto sia stata l'ostracismo decretato per tanto tempo per questo motivo nei suoi confronti dal cosiddetto mondo intellettuale che anche queste grasse della sua città
Il suo pensiero del resto già rilevabile dai suoi articoli mai celebrativi del regime lo scopriamo oggi nelle lettere alla moglie quelle lettere che Coluccia diligentemente sintetizzato nel libro
Da tali scritti ricaviamo i sentimenti le passioni le attese le delusioni e le amarezze dell'uomo Barzini espressi senza veli e senza falsi pudori
E si può dire che dalla lettura di quei documenti familiari balzi prepotentemente nitida la figura morale da psicologi e la cultura del Barzini e non solo quello
Infatti è proprio in tali lettere scritte nei rari momenti di pausa consentite al giornalista dall'incessante evolversi degli accadimenti di cui era testimone di interprete
E appunto in quelle lettere che Barzini riuscì a manifestare con estrema chiarezza e sincerità il suo pensiero su fatti e avvenimenti italiani e non
Senza doversi scontrare con le censure del regime o gli interessi del giornale per il quale lavorava
Colucci ha realizzato quest'opera alcuni anni fa preparando la sua tesi di laurea in Scienze dell'opinione pubblica la facoltà di Scienze politiche
Nell'opera di scrupolosa raccolta di testimonianze di giudizi che lo portò a viaggiare da un capo all'altro della penisola si imbatte fortuitamente fortunatamente in Luigi Barzini junior
Che dopo le prime scorbutica e titubanze quindi per interessarsi all'idea di uno studio di un saggio sul lavoro innovativo ma anche sulla vita del grande padre
E Luigi junior si ricordò così di uno scatolone di cartone sistemato a suo tempo in qualche parte della casa nel quale erano stati raccolti documenti e lettere del padre amorevolmente conservati e costituiti dalla madre
Quando quello scatolone venne aperto scapparono fuori scritti e fotografie di grande valore documenti sui quali Colucci ha potuto lavorare operando una dura selezione
Selezione purtroppo necessaria in quella particolare contingenza si deve infatti tenere presente che l'autore allora raccoglieva la documentazione utile per sviluppare una tesi di laurea
Ed il Colucci allora non pensava certo alla pubblicazione di un libro anche se la fortuna di poter mettere le mani su quel piccolo tesoro lo aveva reso consapevole dell'assoluta eccezionalità dell'occasione capitata di
Gli elogi della commissione di laurea alla consapevolezza dell'originalità era vita delle testimonianze raccolte convinsero il giovane Colucci a lande della necessità ma dopo aver conseguito la laurea di far conoscere la sua fatica al di là dell'ambiente universitario
L'indio così il testo al a strutture istituzionalmente deputate a valorizzare documentazioni e documenti di rilevanza culturale e storica
Ricevendo però solamente generiche formali dichiarazioni di interesse senza pratiche conseguenze
Evidentemente chi doveva giudicare il lavoro guardava soprattutto al soggetto dell'opera facendo vero allora la sua intelligenza e alla serenità ed onestà di giudizio il pregiudizio nei confronti del Barzini
Giustamente messo in disparte per anni e la sua opera messa all'indice perché accusato di essere stato fascista
Così quel manoscritto è rimasto per un decennio chiusa in un cassetto
Ed è riemerso dall'oblio per un puro caso quando l'editore guerra di Perugia ne venne a conoscenza nel corso di una frettolosa conversazione sollecitandone la consegna e che poi affidò alla lettura e dal giudizio del critico Antonio Carlo Ponti
Finalmente così il libro è stato stampato grazie holding o di gomme editore intelligenze e privo di pregiudizi
Così oggi possiamo elogiare con assoluta convinzione sincerità questa eccellente opera dei Colucci
Un'opera che ha e non poco merito di tratteggiare disegnando la tutto tondo e per la prima volta in maniera così approfondita la figura di Luigi Barzini senior
Giornalista onesto preciso innovatore
Marito affettuoso padre amorevole ma distratto italiano amante del suo Paese che si commuove sentendoli parlare positivamente all'estero
Orvietano che ricorda con struggente Nostalgia gli incontri conviviali con gli amici e le scappatelle giovanili nella città del Duomo
Vediamo dunque oggi di Colucci e lo ringraziamo per questo onesto ed interessante saggio che starebbe benissimo tra i libri utili per le scuole di giornalismo e per i giovani praticanti giornalisti eccellente per inciso il secondo capitolo dell'opera dedicata dal quotidiano italiano tra vecchio e nuovo ma non ci vogliamo limitare solo a questo riconoscimento
Ci preme infatti rivolgerà il Colucci che di quel tesoro e lo scopritore di tale scoperta
Li dobbiamo essere grati l'invito a riallacciare i contatti con la famiglia Barzini per studiare la possibilità possibilità di curare la pubblicazione dell'intero epistolario del grande giornalista
La pubblicazione integrale di quel prezioso epistolario infatti stando agli esempi che Colucci ci offre nel suo libro consentirebbe di approfondire ulteriormente il pensiero del giornalista e di comprendere i motivi di tante sue scelte di altri tante amarezze
Che hanno caratterizzato la sua carriera professionale oltre che la sua vita privata
Non è questo
Ne vogliamo che in tal senso venga interpretato ben si intende un appunto all'opera del Colucci che anzi ancora una volta elogiamo e ringraziamo per questa sua importante fatica il fatto è che la scelta operata dal dottore su materiale contenuto in quello scatolone di cartone carico di anni e di polvere ha stuzzicato ci si passi della leggerezza del paragone il nostro appetito
Spingendoci a sperare nella possibilità di avere in un domani non lontano la disponibilità di consultazione dell'intero epistolario del Barzini
Quelle lettere già oggi ci permettono attraverso l'assaggio prezioso fare tacita Colucci di comprendere i perché delle amarezze espresse dal giornalista a fronte delle scorrettezze di certi suoi colleghi
Che invece di raccontare le cose viste romanzata hanno le loro fantasie
Sacrificando la verità sull'altare dell'articolo ad effetto
Un vizio che purtroppo non è stato più debellato
La sua amarezza infatti era dovuta al fatto che il Cray fantasiosi scrittori di cronaca immaginate e non di fatti vissuti intendevano rifarsi al suo stile di racconto con la differenza però che Louise vero giornalista aveva raccontato che raccontava con lo stile innovatore cose realmente accadute
Mentre gli altri gli imitatori non possedendo il suo talento componevano solo quadretti di maniera
Come cartoline illustrate che risultavano gratuiti perché appunto quasi sempre staccati dalla realtà degli avvenimenti
Questa differenza che poi era caratterizzata per lui dalla correttezza dall'onestà dell'informazione aveva finito per incrinare anche i suoi rapporti con la direzione del Corriere della Sera
Scusate
Per cui nel mille novecentoventuno Barzini così scriveva alla moglie
Mi trovo al giornale come mi trovo nei locali di relazione un'anima persa che gira per i corridoi davanti a delle porte chiuse sulle quali è scritto si prega di non entrare e tutti possono naturalmente entrare dove sto io
Cioè nei suoi scritti in alcuni scritti ovviamente l'amarezza dell'uomo onesto di fronte all'ingratitudine dell'apparato ufficiale del giornale a cominciare dal direttore del tempo di quel giornale
Che egli aveva in gran parte contribuito arrendere grande
Penso scriveva alla moglie da Stoccolma nel mille novecentoventi alla manifesta scontentezza del giornale che mi tratta rudemente
Senza una parola gentile facendomi quasi sentire che peso troppo e che l'orrendo come dire che la roba seria non debba vederlo
Che è monopolio della gente seria mi sento considerato costituente o almeno ne ho l'impressione
E continuava nel suo sfogo facendo però emergere l'irriducibile volontà del suo animo che portava a giustificare gli altri gettando la croce addosso a se stesse
Se si calcola lire posso convenire diceva che non valido quel che costò Vannoni occulta
Mi nascondo per mangiare in luoghi dove non potrai essere veduto senza perdere ogni prestigio in un Paese come questo dove anche gli operai tendono apparire gentiluomini
Non lo faccio pur di economizzare pur di fare e che il Corriere senta nella soddisfazione dei lettori che non ha buttato il suo danaro
E torni a considerarmi come un elemento indispensabile e non mi butti via come un ferro vecchio tenuto in disparte e di difficile l'uso quanta tristezza quanto doloroso stupore in queste parole così amare così crude
Il Barzini si accolla una parte di colpa ma di colpe non ne aveva anzi il Corriere di pagava la sua preziosa attività con uno stipendio che non riusciva a coprire nemmeno tutte le spese della famiglia
Ma con quelle parole amare indirettamente forse involontariamente il giornalista sferra colpi durissimi all'immagine alla rispettabilità delle Corriere ore
Il caso Barzini del resto è il primo di una serie che evidenzia l'atteggiamento cinico degli editori nei confronti dei giornalisti
Non si vuole qui assolvere i giornalisti per ogni e da ogni peccato ma pur riconoscendo che il loro comportamento talvolta sul sollecita censure tuttavia non si possono sottacere le colpe degli editori
Il caso più vicino a noi in questo senso
Si riferisce all'azione di censura ed anche qualcosa di più che i massimi responsabili dell'ente radiotelevisivo pubblico hanno rivolto ai giornalisti inviati nei luoghi di guerra rimproverando loro spese non documentate
Tali spesi per la massima parte stando alle dichiarazioni dei giornalisti raggiunti dalla censura erano servite per pagare difesa ed assistenza nei luoghi dove si combatteva
Non esistendo per i nostri giornalisti quel sistema di organizzazione che rende più agevole talvolta meno pericoloso il lavoro dei colleghi stranieri
Non si è pensato che si doveva creare una rete di protezione per i nostri inviati e probabilmente anche per questo la collega Ilaria Alpi è stata assassinata assieme al suo operatore e per questo assassinio ci si augura che la magistratura possa fare chiarezza tempestivamente sulle voci raccolte diffusi da fuori diffuse da fonti giornalistiche
Voci in base alle quali l'assassinio di Ilary
E del suo operatore sarebbe stato ordinato per impedire che la giornalista rivelasse con i suoi servizi una sporca trama ordita sotto la copertura degli aiuti internazionali e della cooperazione
Quello di Barzini comunque si può prendere ad esempio come il primo clamoroso caso del mondo del giornalismo per lanciare un atto d'accusa contro l'ingratitudine dei giornali
Strutture abituate a spreme dei giornalisti finché possono sfruttando nell'immagine il credito
Che si sono conquistati nell'opinione pubblica con la loro alta professionalità e per e che poi quando non rientrano più nei disegni strategici dell'editore vengono gettati via
Ma per uomini per professionisti come Barzini il tempo spesso fa giustizia
E i meriti che questi buoni giornalisti hanno acquisito alla fine vengono riconosciuti e la condanna morale si riversa sul piacer calcoli spingerli nel dimenticatoio
E Colucci con il suo libro ha fatto giustizia di tutte le amarezze sofferte esserlo portate da dal senior e di questo dobbiamo essergli grati
Ma
Sono indubbiamente un po'a disagio dopo le cose che ha detto Bruno Munari del mio vincolo lavoro
Ma sono contento di poter presentare di essere qui a Orvieto per questa piccolo occasione perché credo
Che Luigi Barzini lo meriti lo meriti la sua memoria non meriti il suo ricordo
E
E spero che così che libero possa far divertire chi lo legge quanto a divertito naturalmente alquanto arricchito culturalmente me che loro
Che ciò lavorato
Bonaria raccontato praticamente tutto anche come è nato e come non cresceva questo lavoro quindi buonasera
Quindi non so potrei sicuramente parlare anche una settimana se volete ma avete già sentito tutto
Non non mi resta
Che dire forse che una una maggiore attenzione da parte di degli istituti che curano la storia della nostra terra e degli uomini che hanno vissuto sulla nostra terra negli anni passati avrebbe probabilmente portato all'attenzione di tutti noi
Questo personaggio con qualche decina d'anni di di anticipo
Ha però ogni fatto è il suo momento la sua collocazione dieci anni fa non c'era il premio forse la presentazione sarebbe stata in tono minore chissà ogni circostanza
Diciamo così segue le sue direttrici quindi io comunque sono contento di esserci arrivato anche se con parecchi anni di ritardo
Devo però assolutamente ringraziare oltre a Brunori che come avete sentito sarà
Diciamo così a letto con compiacere passione questo lavoro devo ringraziare Gastone che l'ENI che l'editore guerra di Perugia che ha creduto
Questo lavoro sia di un qualche interesse Antonio Carlo Ponti il critico che è rimasto anche lui abbastanza sorpreso e meravigliato del contenuto
Luigi Reale che lo ha
Riletto da un punto di vista così di di organizzazione del libero spesso e soprattutto l'ordine dei giornalisti nella persona di Alvaro Fiorucci e che ha voluto con con molta determinazione la presentazione di questo libro
E veramente gliene sono grato per il resto naturalmente un personaggio così articolato complesso piacevole e interessante che posso rispondere a qualunque domandava se mi dite di raccontare dello potrei cominciare dall'Internazionale
Bene
Bene direi che possiamo chiudere qua questo primo segmento delle premio Bazzini all'inviato speciale un inviato speciale come dice il sottotitolo del libro di Colucci lo ringraziamo per aver accettato il nostro invito ringrazio anche al bar Fenucci
Spero che oggi sia stato posto il come dire un piccolo seme per una collaborazione che ovviamente non riguarda tanto il premio in sé quanto il problema ben più importante dell'avvenire della categoria dei giornalisti e degli operatori dell'informazione in questa regione grazie anche a Bruno Brunori
Che ha introdotto il libro del dottor Colucci l'appuntamento è per le diciotto nella sala dei quattrocento dalla tavola rotonda coordinata da Paolo Franchi sul giornalismo tra cronaca e storia
Nel corso della tavola rotonda Roberto Olla
Uno dei curatori del programma di Rai Uno Combat film
Che il programma che ha presentato i documentari girati dagli operatori della Quinta Armata
In Italia durante la seconda guerra mondiale nel periodo quarantatré quarantacinque presenterà alcuni documentari inediti e che cioè non sono tra Stati inseriti nelle trasmissioni andati in onda su RAI uno
Oltre a Roberto la ci sarà Arrigo Levi Gaetano Afeltra piccanti teatro off Piero meno Piero Melograni Nicola Caracciolo tu l'SPD e sicuramente faccio torta qualcuno di cui non mi ricordo
Rodolfo Brancoli giustamente grazie intanto
Secondo capitolo di questa quinta edizione del Premio Luigi Barzini all'inviato speciale
Apriamo come dire la parte ufficiale del premio con una tavola rotonda sul giornalismo tra cronaca e storia
è il secondo appuntamento come dicevo domani parleremo di informazioni in tempo di elezioni domattina e nel pomeriggio un'altra tavola rotonda sulle regole del sistema
Ad introdurre la tavola rotonda Paolo Franchi del Corriere della Sera
Illustre gruppo gli ospiti che poi Paolo Franchi via via intervisterà e con loro ragionerà di questo sottile discrimine tra Colonna campi storia nel campo dell'informazione
Io voglio solo ricordare che il premio Barzini arrivata alla quinta edizione quest'anno come dire tenta di fare un passo in più non si limita più a costruire una tavola rotonda attorno al momento della premiazione
Cerca anche di avviare un piccolo ragionamento su alcuni punti delicati e contraddittori del sistema dell'informazione abbiamo appena parlato dell'informazione in Umbria adesso da un punto di vista come dire cultural professionale
Cerchiamo di fare un ragionamento sul di spostamenti di una professione e sulle sottili a volte complicità ma anche ambiguità fissi c'hanno tre territori apparentemente lontani come l'informazione e la storia ma oggi si comincia a che a fare storia dell'informazione quindi come dire i territori sono molto più vicini di quanto si possa pensare domani entriamo nell'attualità di un sistema che gli avvenimenti che si susseguono nel nostro Paese dimostrano come ormai centrale il non solo per quanto riguarda il problema generale nella circolazione dell'informazione per quello che riguarda tutti i sistemi che fanno riferimento all'informazione dalla politica ha messo alla Regione all'economia
A me non resta altro che ringraziarvi intanto prevede partecipato vede aderito al nostro invito grazie ai nostri ospiti e dare la parola a Paolo Franchi grazie
Prima di tutto buona sì del tema
Sicuramente di grandissimo interesse
Ci viene proposto
Viene proposto soprattutto ai miei interlocutori per la discussione di questa sera e anche un tema
Smisurato e il
Discrimine sottile
Cui faceva
Riferimento
Il nostro cortese produttore più che sottile discrimine
Sottilissimo che il rapporto insomma tra le due cose estremamente complicato
Allora io prima
Credo che l'unica cosa senza posso fare corruzione diciamo a questa nostra discussione è per dare un attimo attualizzare dal mio punto di vista
Istituzionale non aveva paura sì c'è un problema di ritorno gli atti un giornale quotidianamente lo fa
Beh i problemi estremamente complesse e che non solo in generale ma diciamo nel corso degli ultimi anni noi ci siamo trovati di fronte materia
E alle quali ai quali tutta onestà credo che siamo sempre ammesso che una risposta definitiva ci si io non lo credo
Non siamo comunque complessivamente mi pare stati in grado di dare risposte
Così anche semplicemente soddisfacente
C'è una dimensione internazionale smisurata basti pensare a quello che ha detto
Diciamo la crisi dell'est
Sovietico riproporsi
Dentro questa crisi è questo crollo i costanti antiche della storia
Europea sono proposte nel nostro lavoro quotidiano
C'è una dimensione nazionale che mi pare quella su cui Croazia Renato corso degli ultimi due o tre anni della questione cos'è il rapporto tra giornalismo come cronaca giornalismo con la storia intervento dello storico capacità
Di storicizzare rispetto a un fenomeno come quello che abbiamo vissuto nel corso innanzi genomica degli ultimi due-tre anni per pensiamo solo alle parole che sono entrate così nel nostro parlare comune forse legittimamente forse illegittimamente
Prima repubblica seconda Repubblica è lecito parlare non è lecito parlare assenso
All'uso corrente per definire il sistema politico istituzionale degli ultimi cinquant'anni della parola regime nell'accezione comunque negativa che nell'in qualche nel nel linguaggio nel senso
Comune diciamo questa questa parola nel nostro nel nostro Paese
Io credo che moltissimo abbiamo fatto come stampa nel corso di questi anni credo anche e come informazione nel suo complesso credo che abbiamo anche fatto
Mo'molta confusione e non so dire in tutta onestà se il contributo chi ha peccato di più insomma se il contributo che c'è c'è abbiamo anche avuto per dire insomma adesso
Di recente in via di parziale superamento abbiamo anche avuto un'eclissi dei contemporaneisti per esempio nella
Nel dibattito alla presenza degli degli storici in questo Paese anche questo credo abbia pesato pesato largamente sulla sulla informazione certo ci siamo trovati di fronte a una cosa che non si poteva fare di più non abbiamo avuto un lungo periodo in cui parlo logicamente in via generale con tutte le grandissime eccezioni che ci sono state ma in cui insomma questa questione per quello che per lo meno riguardava la carta stampata ma in larga questione in larga misura anche per quello
Che riguardava la televisione ne abbiamo avuto per un lunghissimo periodo
La vulgata diciamo il compito di assunto a vari livelli maggiori migliori peggiori da una serie di divulgatori o anche gli storici brani che si ponevano comunque il problema
Di divulgare di raccontare di raccontare e di spiegare e questo diciamo ha funzionato per un lungo periodo
Poi abbiamo avuto accanto a questo che è rimasto poi le cose sono state anche tra loro compresenti tutta una fase diciamo in cui rispetto alla vulgata al ha prevalso quadrimotori via prevalendo lo strano ma vero la costruzione del caso storico
Per il suo rilievo anche per un suo per un suo rilievo giornalistico anche una crescita su questo piano di un giornalismo del cosiddetto giornalismo culturale diciamo insomma o a cavallo tra la politica e la cultura famoso giornalismo equestre insomma tra politica e storia tra cultura
Tra cultura e politica e via dicendo poi diciamo mentre eravamo abbastanza
Adagiati su queste due grandi coordinate anche a seconda del tipo di giornale in cui si lavorava beh insomma c'è un pochino cascato il mondo addosso e il problema
E il problema si è posto in termini nuovi e non reggeva e non reggeva nella prima nella seconda ipotesi nel frattempo ho fatto
Qualche riferimento alla alle colpe tra virgolette dei contemporaneisti si succedevano relazioni dei giornalisti anche su questo sarebbe un un ragionamento ci sarebbe forse un ragionamento un ragionamento complicato da fare su che cosa sono le generazioni più giovani dei giornalisti anche nel
Nel rapporto con questo tipo di problemi sì forse anche con una marcata imprese difficoltà insomma e questi hanno su questo terreno logicamente il problema
Ingigantito
Per quello che riguarda la televisione finora ho parlato soltanto della della carta stampata
E anche qui abbiamo diciamo
Una sorta di di di di problema double-face grandissime capacità non solo divulgative ma anche di proporre vincoli straordinario
Di straordinario impatto ancora maggiori però difficoltà di contestualizzarle di ragionarci di costruirci di costruirci sopra un messaggio comprensibile spendibile per milioni di persone cosa resa ancora più complicata
Mi spiace di aggiungere almeno dal mio punto di vista complicazione complicazione
Cosa resa ancora più complicata dal particolare tipo di di simbiosi chiesto mi pare fortemente non solo italiano ma in Italia è particolarmente forte tra carta stampata e televisione diciamo l'inseguirsi sotto questo sotto questo punto
E quindi ci troviamo mi pare insomma di fronte a un problema che riguarda un po'tutti
Che non è solo quello di che cosa sia diciamo
Oggi per quello che riguarda il sistema dell'informazione
La sola trasmissione diciamo della memoria ma anche diciamo la rielaborazione della della Metis
E per concludere proprio questo The Mario di complicazioni diciamo generalissimo che offrivo
Così come parzialissime un contributo alla discussione
Mi pare che il problema sia reso e qui riparlo dal punto di vista della della grande stampa si è reso più attuale e ancora però di più difficile soluzione più complicato
E se pensiamo che
Con tutte le nostre difficoltà con tutti i nostri vizi con tutti i nostri limiti e in ultima analisi perfino malgrado ma voi
Beh insomma il quadro generale
Di crisi che stiamo che il Paese che stiamo vivendo
Riporta in particolare la stampa ma non solo la stampa la grande
Riporta alla Scala grande alla grande informazione restituisce o da forse per la prima volta dei compiti di carattere generale nazionale un'impossibilità di giocare di rimbalzo nei confronti o di puro rimbalzo nei confronti di altri soggetti forti pervasivi siano essi i partiti siano essi forme diverse di movimenti di di associazioni di di in cui e ripropone diciamo un ruolo nazionale e anche di grande orientamento nazionale e che viene ributtato Dosso però in presenza delle difficoltà di cui che parzialmente parzialmente mica
Ora logicamente questa semplice questa che ho fatto è semplicemente una generale e genericissimo la descrizione dell'elenco di alcuni problemi che su questo piano ci siamo un po'tutti credo trovati di fronte e credo che possiamo cominciare adesso a breve a vederli
Da vicino in meno che ovviamente molto meno molto meno genericamente sentendo un po'su questa questione i nostri ospiti è il primo che vorrei sentire Rodolfo Brancoli
è vero che ci deve essere uno strumento in più indicativi sì ma per per iniziare poi c'è la severità forse dall'ordine alfabetico ma cui nome no no
Hai un microfono
Siccome
Ma faccio il giornalista non lo storico
Più vicino siccome faccio il giornalista e non lo storico
Siccome l'occasione che ci riunisce per cui siamo qui riuniti dopo tutto
Ci lega al giornalismo io vorrei provare a fare una sintetica riflessione sulla capacità del giornalismo
Di offrire qualcosa
Allo storico
Non in astratto ma su come concretamente oggi del giornalismo italiano opera in questa ottica
Evidentemente venivo qui tornato alla mente una definizione e il giornale del giornalismo e quindi del giornale
Che credo sia di uno dei salsa dei proprietari dei New York Times quale dice il Giornale il Giornale è il primo abbozzo la prima bozza della storia del Festival Ristori
E definizione che mi sembra molto bella perché ci sono insieme i limiti ma anche l'enorme responsabilità i limiti ok quello che dev'essere al massimo al meglio appunto soltanto una bozza in effetti di di fornire dei materiali
Anche un'enorme responsabilità perché se questo compito sia pure limitato è svolto male
L'apporto il contributo agli storici e viziato in partenza e quindi priva gli storici di materiali corretti su cui lavorare da sborsare che non vi è che priva i cittadini anche di una di elementi di cui hanno bisogno per una riflessione anche sulla loro società e allora vorrei
Partire da qui perché per dire quali sono gli elementi fattori su cui poggia questa capacità del giornalismo di offrire
Quest'di offrire a questa prima bozza della storia e poi vedere se questi fattori ci sono oggi nel giornalismo italiano a me pare che dipendono sostanzialmente da tre elementi
Nell'esercizio della professione
La cultura tout-court la cultura secondo la cultura professionale terzo la deontologia professionale
Beh al test se questi sono gli elementi io devo fare un discorso molto pessimista sulla capacità del giornalismo italiano oggi di contribuire a dare dei validi elementi di storia attraverso l'esercizio della cronaca
Intanto mi pare che ci sia un notevoli impoverimento culturale
Nelle nel passaggio generazionale empio per esempio la generazione cui appartiene
Il giornalista che domani viene premiato è stata nel giardino italiano una generazione molto ricca di talenti
Di ricca di talenti colti anche in possesso di una cultura letteraria
Che contribuisce poi a dare spessore alle analisi ai grandi reportage
La generazione successiva
Appartengo per far ragioni anagrafiche per esempio
Al massimo a una cultura da Polito ma non una cultura letteraria non si ritrova nelle negli scritti nei reportage questo tipo di di spessore
La generazione successiva non so che cultura abbia è molto difficile dirlo
Oggi nelle redazioni si legge ancora di meno di un tempo
Perfino si fa fatica ormai per il ritmo anche a leggere i giornali giorni ci sono redattori politici che non leggono le due o tre riviste politiche serie che si pubblica vita
E Paolo muri alti mitiche che forse il maggiore storico del regionalismo italiano mi diceva che dalle scuole di giornalismo escono giovani Faris anni fa lezione per esempio che hanno una cultura storica molto limitata
Qui evidentemente legato anche al tipo di insegnamento che oggi viene nelle scuole però è chiaro e se si accetta questa questo queste analisi che ho fatto bene tanto già viene a mancare un grosso grosso elemento di supporto a quella capacità
Collettiva della categoria di offrire degli elementi vari visto poi parte passerei alla cultura professionale e qui
Ma c'è a me pare oggi molto forte forse più forte che in passato per la verità non non c'è mai stata tematizzato nel giornalismo italiano questi una forte coscienza del proprio ruolo del ruolo sociale
C'è stata sempre una gran corsa a ricoprire un ruolo politico che ruolo sbagliato non il ruolo sociale
E forse per effetto di questo
Sempre più viene operata una scelta per il fatto superficiale per il divertente per il curioso per le lo strano ma vero che forse
Alleggerisce i giornali ci mancherebbe pure che li appesantisce però basca perito di una gerarchia delle notizie e quindi di spazi perché poi non è un contenitore di trattabile
Per cui non c'è più spazio per per le analisi c'è più spazio per gli approfondimenti
E anche questo impoverisce
Da capacità di offrire dei materiali vari sto infine il terzo punto che poi è molto importante per chi fa questo mestiere come chiunque eserciti una professione la deontologia professionale
Perché se noi lasciamo allo storico che deve lavorarci sopra chiusero anche i giornali perché poi queste sono le testimonianze di un tempo su cui si troverà a lavorare
Un
Un prodotto che si distingue per parzialità
E per pressappochismo se se noi diamo degli elementi su cui lavorare che sono viziato in partenza per un eccesso di di parzialità
E per una incapacità di controllo dei dati noi rischiamo di falsare completamente la base le basi su cui lavorerà
Lo storico e anche questo purtroppo mi pare sia venuto accentuando sì nel giornalismo italiano
Quindi per concludere perché
Mi pare di aver esaurito un po'quello che volevo dire noi stiamo contribuendo
Con questo tipo di di di di giornalismo oggi non solo
A a privare lo storico di domani di elementi necessari ma con questo modo di fare i giornali oggi stiamo contribuendo anche alla cancellazione della memoria nel lettore
A me ha colpito molto che essendo scomparsa dall'oggi al domani in questo Paese la democrazia cristiana cioè il partito è uscito questo vede per cinquant'anni tutte sia stato liquidato come alcuni articoli di colore
Che neanche i grandi giornali abbiamo dedicata quest'avvenimento quattro cinque pagine ciò prova immaginare se in America scomparisse dall'oggi al domani il Partito Democratico
Forse sono io al TAR sul Washington post Los Angeles Times leggeremo qualcosa di più che che che qualche articolo di colore o per un altro verso questo per concludere ma insomma fa portando solo degli esempi
E che il nostro è un giornalismo che ha Ducato per usare una parola di gergo la le che cosa avrà pesato la lega le potenzialità grafiche che cos'è la legge ed è anche un giornalismo che ha bucato Berlusconi falsità
Quando Berlusconi dice io sono venuto a Roma ho fatto il lancio del mio movimento detto alcune cose tutti i giornali giorno dopo abbiamo solo colore
Nessuno ha spiegato qual era il mio programma
Questa è un'indagine interna messa in stato di accusa del giornalismo italiano che poi contribuisce poi a non a a spiegare perché nessuno ci capisce niente dei politici da viviamo in un circolo autoreferenziali giornalisti politici noi non sappiamo nulla di quello che accade nel Paese noi giornalisti e ci limitiamo le interviste ai politici
Penso che ne sappiamo qualcosa si fidano di quello che noi diciamo negata a nessuno di noi sa niente nessuno rompe questo cerchio patetica la base codice per cui tutti i politici e giornalisti poi scoprono che il Paese ha fatto altre scelte ad un'altra direzione questo mi sembra il punto finale di arrivo di questo modo di fare giornalismo potrebbe essere anche il punto sul punto finale di arrivo di un certo modo di far politica ma siccome faccio il giornalista il politico mi preoccupa i giornalisti
Abbiamo sentito da Brancoli un'analisi fortemente pessimistica che io personalmente
Per in in buona parte condivido condivido anche se
Mi viene un po'il timore che noi
Usando come raffronto non per esempio che so la grande stampa anglosassone ma la stampa italiana di dieci o quindici anni fa diciamo verso ma il raffronto è in negativo e io su questo personalmente avrei dei dubbi Ciano insomma stiamo parlando di un peggioramento quali cioè di una peggioramento qualitativo e quantitativo della Stampa italiana rispetto qualitativo ovviamente il quantitativo rispetto alla mole di informazioni che trasmette o di un essere impari
Della stampa italiana alle esigenze
Diciamo sue proprie a quelle di un Paese in trasformazione perché sono due cose due cose molto differenti sono io avrei delle perplessità a dire che i giornali italiani di dieci quindici anni orsono ci dessero
Una immagine un'immagine una rappresentazione del Paese o fossero poi in grado di offrire alle classi dirigenti anche in senso lato di questo Paese
Una rappresentazione del Paese più profonda profondità più reale e più seria di quella che noi perché la stampa italiana attualmente offre e penso che anche quelle abbiano contribuito parecchio a dare false rappresentazioni della realtà italiana per come effettivamente basta pensare faccio un esempio
Qualsiasi per venirci incontro basta
Vedere un fenomeno come il terrorismo il partito armato l'estremismo di sinistra che tanto assegnato la storia italiana negli anni Settanta nella prima parte degli anni ottanta beh era un suo fenomeno che è largamente a parte i suoi aspetti
Tra mistici
Ma nei suoi aspetti politici largamente si era sciorinato di fronte agli occhi la sua genesi suoi passaggi la sua formazione proviamo ad andare a rivederle sulla stampa italiana di sinistra di centro di destra di informazione
E d'opinione dell'epoca e non credo che noi troveremo una descrizione di quel sono o concitato e non le sto terrorismo di sinistra per citarne per citare un esempio qualsiasi si può fare questo raffronto su altri temi quindi c'è questo aspetto che forse sarebbe il caso di chiedere all'uno a un non strettissima mente addetto ai lavori come il professor Zeppilli se questa questione
Come l'avete voi perché mai poi tra addetti ai lavori ci dedichiamo sul cose più strettamente
Però c'era uguale l'idea
Ma
Per questioni di fondo
Mi pare abbastanza
Pusterla
Questo che il confronto fra ieri e oggi
Sì credo anch'io che nel complesso non noi non abbiamo avuto negli anni faccio ancora fino a cinquanta sessanta
Un giornalismo capace di interpretare in prima approssimazione quello che stava succedendo
Lo posso dire perché neanche i sociologi antropologi l'hanno fatto perché se c'è una cosa che è stata detta a iosa fra gli addetti ai lavori di qua e che i sociologi e gli antropologi non hanno previsti sessantotto
Per esempio non hanno previsto negli Stati Uniti l'esplosione dei ghetti neri
Quindi
C'è evidentemente più in generale
Una forte difficoltà
A prevedere che alcuni eventi sia pure clamorosi che non
Non vengono avanti per ci come si dovrebbe cioè per piccoli passi fino che uno si accorge poiché la cosa diventa grossa se invece avvengono tumultuosa avete basti pensare
A per fare il caso del sessantotto ai gruppuscoli
Così detti a Parigi che nel giro di otto giorni erano diventati milioni di persone in sciopero perfino alle frontiere si poteva entrare e uscire perché tutti erano in sciopero e tutto questo non era stato previsto nessuno
Allora evidentemente questo comporta un grosso problema credo
Che e ci sono dei
Occorrerebbe comincerei
Dei forti sommovimenti dei movimenti sotterranei radicali che avvengono nelle società industriali avanzate
E che sono fondamentali perché una una cosa che si può dire e che in genere quando avvengono vengano quasi a livello planetario
Un'altra cosa che si che sta che è stata detta troppo tardi è che il movimento esplosioni studentesca del Sessantotto c'era baristi avverte che lei ma certamente coi parametri tradizionali cioè a condizioni simili
Sopravvengono fenomeni simili non si può certo dire che il caso Nesta di Bari riproducesse condizioni di esistenza o o problemi giovanili analoghe Berkel
Eppure una volta partita la cosa ha avuto una così una eco planetaria
Ora questo mi sembra per perseguire le cose che stavate dicendo
Che pongo un grosso problema
Cioè la cronaca quell'attuale Jean
Si fonda molto sulla notizia
Cioè c'è un salto di qualità informativo c'è un bit di informazione che se viene largamente superato dal luogo qualcosa che ebbene raccontare
Se non c'è una grande diversità rispetto al giorno prima non è una notizia sono sto banalizzando molto ma tanto per intendersi
Allora il problema mi sembra questo
Tentando di raccontare in cronaca
Le novità
Io non so se si riesce a cogliere il movimento profondo di lungo termine questi queste cose sotterranee che vanno avanti
Con pochissimi sintomi ma sono talmente radicali che poi quando esplodono esplodono radicalmente anche in una serie di posti questo è un quesito che faccio cioè la cosa che mi intriga
Sentendoli parlare perché poi corrisponde anche i nostri problemi di persone che si approvi cerca ricerca sociale che faccia contro POR quindi diciamo problemi sono simili e questo noi quando facciamo una ricerca sappiamo che che che ne dica il committente che ci dice di preparare uno strumento in dieci in cinque giorni perché la bisogna far sulla ricerca il vero problema e riuscire a capire immoralità sociale quali sono le cose da sondare
I fatti la stella diciamo il piano strategico è sempre molto lungo e poi in fondo fare inchieste abbastanza bene
E il problema mi pare che si ponga lo stesso nel campo nel campo giornalistico mi domando scema molto modestamente perché non voglio entrare in mestieri altrui perché so quanti siano difficoltà a Gino
E possibile diciamo tentare una cronaca giornalista che sia un po'meno cronaca e che riesca abituare anche il lettore a non volere la notizia ma in qualche qualche cosa che sia sufficientemente appetibile per essere letto visto ma che in qualche modo si anche esponente di un processo più complicato più lungo eccetera io faccio un esempio nel campo giornalistico
Che è stato molto discusso per questo lo faccio
I mali della sanità sono stati presentati sempre
Nel loro anello terminale paradossale e assurdo e vagamente criminale
Il che era giusto perché la denuncia andava fatta
Però il risultato
è stato che mettendo in luce solo anello finale di fatto si è fatto un servizio a una parte a cui molti giornalisti volevano fare un servizio cioè che sia molto meglio di avere una clinica privata
E in molti giornalisti non credo che volessero questo però parlando male di un certo numero di corsi e collocando che sono il punto terminale senza individuare tutte le regioni al limite il fatto che proprio
Il servizio pubblico non aveva una serie di aiuti che sarebbero stati necessari di fatto il risultato è stato diverso da quello che si voleva ma in ogni caso certamente non è servita alla indagine giornalistica far capire il perché delle cose che si denunciavano allora come si riesce a denunciare la cosa immediata e contemporaneamente però a a non fare semplicemente il polverone Emma cercare più comma con maggiori difficoltà a far capire perché le cose succedano
Quando adesso
Stavamo dicendo state parlando della differenza tra cronaca e storia no mi sembrava che fosse abbastanza chiare cos'è la cronaca basta anziché al contrasto alle messi insieme
Diventa molto ci si accorge che si fa male la cronaca si chiama mi sembra la storia scusate poi finisco
Quando Ivan Pavlov sei ha scoperto la
Così la realtà dei pro e dei dei riflessi condizionati ed è riuscito a fare impazzire un cane
Mettendo insieme due opposti Luís insegnava un cane che tutte le volte prima di mangiare
Gli dava gli faceva vedere un cerchio rosso per esempio e il cane a questo punto basta che vedessi cerchio rosso saliva alla tre felice aspettava la pappa
Faceva rivedere un'ellisse molto lunga lo prendeva a calci
E appena realistica né scappava non c'era più bisogno di prendere la caccia
Poi approvata avvicinare sempre di più la figura dell'ellisse la figura del cerchio
Quando a un certo punto non si poteva più capire bene se un cerchio seguisse il cane nel dubbio se arrivava la pappa via Reali calci diventano attentati uno stato membro
Ecco mi sembra ecco che sto mettere insieme il la cronaca storia avuto quest'affetto e probabilmente l'effetto è tanto più grave e qui finisco
Data la direi proprio la l'immediatezza la cronica oggi perché
Una sola cosa poi finisco
Questo mito stavo le mi sto leggendo però certe ricerche i resoconti dei viaggiatori che nel duecento sono andati in Cina
Vengono fuori le cose più strane
Le cose più più assurde anche come pure i resoconti ma si trattava di una cronaca che cura che arrivava in Europa veniva letta primina Di Centa
Ira già storia
Adesso invece la cronache proprio cronaca perché arriva in tempo reale e la storia è una cosa che si legge sui libri
Questa enorme distacco che me l'immagine del della popolazione
C'è fra una cosa che si sa subito la sera stessa come come è andata la votazione in Parlamento e poi lo storico che si mai quando il libro sarà scritto
Venduto arrivate il Wenders perché non è andata abbastanza bene uno se lo legge cinque anni dopo leggerà la cosa che assentito sul momento ecco questo distacco qui sembra che sarebbe un elemento su cui riflettere
Volevo questo punto c'è stata posta prima però una domanda
Cui bisognerebbe dare dare risposta avvicinarci insomma professor Zeppilli è stata posta una domanda
Qui dovremmo tentare di dare una risposta se per quello che riguarda i rapporti diciamo così tra cronaca e storia che detta grandi dighe insomma la questione di cui
Cerchiamo di
Discutere oggi siamo davvero no nelle condizioni del cane di Pavlov of appena descritte e eventualmente quali contributori ci danno gli storici in particolare gli storici
Che scrivono i libri ma scrivono sui giornali comma professor Melograni insomma
Evitarci questa condizione del cane
Di Pablo fosse invece magari contribuiscono a metterci in queste condizioni mi tengo aperto sulle due
Possibilità
Ma visto che è una tavola rotonda incomincio subito corrispondere a qualche cosa che aveva detto branco di prima
E la vecchia generazione era più corta ci sono sempre state delle punte le persone più colte ma nell'insieme direi di no
I giornalisti si sono sempre distinti per avere una cultura molto mediocre sono degli improvvisatori debbono essere vecchi improvvisatori non possono saper tutto
E quanto al fatto che il Paese si fidi dei giornalisti direi di no
Il Paese non si fida dei giornali i tre massimi giornali italiani annotato certe indicazioni per queste elezioni e il Paese non li ha seguiti ha fatto di testa sua per cui la stima del Paese nei confronti Gennaro dei giornalisti non è poi così alta
Per quanto riguarda la stima che gli storici possono avere nei confronti dei giornali qui vengo invece sul mio terreno
Allora io direi questo che i giornali Servono agli storici sono sempre stati utilizzati dagli storici
Però non servono tanto a ricostruire i fatti
Quanto a ricostruire lì opinioni che su quei fatti hanno circolato si sono diffuse
I giornali e gli articoli di giornale in altre parole sono dei documenti come tutti gli altri documenti che debbono essere interpretati devono essere verificati
Criticata di bisogna trovare conferme
Se ce ne sono oppure si vedrà che sono nell'insieme essendo un attività molto frettolosa già in principio solo per questo fatto fare facciamo molto bene a non fidarci poi ci possono essere anche delle riflessioni
Fatte a distanza di tempo e quindi più approfondite che appaiono sui giornali però io anche di queste diffido per le ragioni che sto per indicare
Quindi io sospetto di tutto ciò che i giornali ci dicono
La prima ragione direi e l'influenza assolutamente nefasta è stata una tragedia in tutti questi decenni che l'ideologia hanno avuto nei confronti dei giornali e dei giornalisti e dell'intera società italiana anche quindi sui lettori
Se è stato un veleno veramente atroce che ha squalificato il giornalismo italiano più che altri giornali ismi europei anche se i giornali italiani non sono poi i peggiori del mondo
Funzione in qualche modo per quello che devono andare però sono stati intaccati da questa Tabitha questa malattia tremenda nella quale debbono liberarsi al più presto possibile
I giornalisti molti giornalisti non tutti sono stati lottizzati in regime in tanti iscritti a partiti
Vicini ai partiti protetti da partiti e quindi ti proposito non hanno diffuso la verità perché la verità esistere
Esistono pari giornale di partito di quelli non ne parliamo sono già direttamente schierati ci servono per capire qual è l'atteggiamento che un partito avuto nei confronti di un certo fatto ma la ricostruzione dei fatti può casualmente sarà anche vera ma il caso non è poi così frequente
C'è l'influenza sui giornali indipendenti che può avere la proprietà la proprietà è un fatto altamente condizionante nei confronti dei giornali dei giornali cosiddetti indipendenti
Per cui poi si promuove una censura un'autocensura che sono fortissime e magari possono essere settoriali si è presente a quella proprietà si occupati determinate cose determinati prodotti o a determinati interessi
Ma può anche non essere completi
Però anche quando la proprietà non interviene
Direi che spontaneo che in coloro che fa perdere il giornale ci sia il desiderio di fabbricare un prodotto che piaccia al pubblico
Che quindi con piaccia i pregiudizi di questo pubblico che faccia vendere il giornale anche se lo scopo a volte non è quello di far vendere il giornale ma quando ce lo scopo di far vendere il giornale ecco che questo non basta perdere la libertà perché c'è il prodotto commerciale porto un esempio che riguarda gli storici
Io non ho mai voluto scrivere benché la cosa post avrebbe potuto farmi arricchire un manuale per i licei
Perché se io scrivo manuale per i licei devo fare un prodotto commerciale confezionato che piaccia al maggior numero di insegnanti quindi io dovrò mettere tutto ciò che è codificato niente che sia nuovo originale cioè la parte più interessate
Della storia e la scoperta il fatto è un mio amico che ha scritto uno di questi manuali che secondo me è il migliore è quello che io consiglio e messo dentro i mi ha detto guarda Piero che la tua tesi sul fatto che l'ENI non Polese la rivoluzione mondiale
Non ce la metto perché se la metto il libro può avere un danno molto forte e gli ho detto ti capisco fai bene tanto io lo farò prendere lo stesso ecco il giornale in qualche modo in maniera ancora
Se volete a livello più basso che non quello che ho appena citato è costretto a con piacere il suo fu e i giornalisti poi come tutti noi hanno bisogno di rassicurazioni di approvazioni e quindi e anche per loro molto difficile a volte mettersi contro tutti perché a volte per dire la verità
Bisogna mettersi contro tutti anzi
Quasi sempre e bisogna e bisogna suscitare un grande disturbo cioè bisogna consumare energie
Viceversa tutta la nostra vita e organizzata di solito per risparmiare energie e per avere delle soddisfazioni da quello che noi facciamo
E pochi sono disposti a dire io porrò una soddisfazione tratti dieci anni tra quindici anni perché capiranno che avevo detto giusto no il giornalista cerca questa soddisfazione come la sala grande maggioranza di tutti gli uomini che vivono su questa terra
Al più presto possibile
Poiché esistono delle centrali internazionali appositamente create per creare disinformazione basta citarne due la CIA etiche ben che in tutti questi cinquant'anni di storia repubblicana e il KGB aveva altre sigle anche prima
Sigle da tutte e due le parti ne abbiamo avute continuamente da tutte le parti del mondo
Tempo sarà stata anche la Francia no a influenzare i giornalisti italiani a pagarli perché dicessero certe cose
Operano e sono fortemente sono state fortemente presente in tutti questi anni appena trascorsi speriamo che oggi si sta sì sì ci si riesca a liberare un po'di più dall'influenza nefasta ripresentati aste
Mi fa piacere
C'è anche un'altra cosa da dire e quindi mi fa pensare a Barzini senior per il quale abbiamo il oggi il premio
Cioè che i giornalisti pare sempre di più tendono così dice Fertilio in un libro molto bello sulla disinformazione giornalistica che consiglio a tutti di leggere le notizie del diavolo
Spirali edizioni di Dario Fertilio giornalista del Corriere della Sera che mi dispiace non sia oggi qua perché
Avrebbe potuto dirci molte cose interessanti
I giornalisti sono sempre meno presenti sui luoghi dei fatti
E invece Barzini senior andava sui luoghi dei fatti eccome
Ecco questo è già qualche cosa che
Contribuisce secondo me la disinformazione le informazioni che arrivano al giornale di seconda mano sono le agenzie che mandano le notizie il giornalista lavora spesso sulle agenzie
Va anche sui luoghi alcuni ci vanno alcuni muoiono per essere andati sui nuovi ma la sala grande maggioranza dei giornalisti evita di fare presto d'altra parte devo dire
Che se pensiamo a un libro sulla psicologia delle folle
Di di starle bon di cui l'anno prossimo celebreremo il centesimo anniversario
E le Bon dice che anche dei testimoni noi non ci possiamo sempre fidare come ben sapete se prendete quattro cinque o sei testimoni di uno stesso fatto
Troverete che le loro versioni difficilmente concordano e mi pare che lui porta se l'esempio proprio di una battaglia se non mi sbaglio nella battaglia di batterlo
Per dire che era poi stata molto difficile ricostruirla perché ognuno dava una versione differente risciò che era accaduto nelle e norme confusione del campo di battaglia
Fabrizio Del Dongo d'arresto nella Certosa di Parma cita un esempio di questa difficoltà di ricostruire le cose anche quando si è presente ai fatti
Altro elemento da tenere presente per avvalorare questa diffidenza e gli storici debbono e tutti dovremmo giustamente avere nei confronti delle notizie dei giornali esercitare di più uno spirito critico
Il relativismo un relativismo che è molto diffuso nelle società contemporanee e chi è diffuso anche nelle redazioni dei giornali
Ed è l'idea che sostanzialmente la verità non esista perché esistono soltanto le interpretazioni che ognuno da di un fatto
Ora questo non è vero non esistono soltanto le verità parziali relative cioè è una verità mal diciamo lei trasmissioni relative e parziali ma esiste una verità
Pochi giorni fa durante la campagna elettorale radio radicale una lattina affatto una grande protesta perché il Messaggero non aveva pubblicato qualche cosa che riguardava i radicali alle elezioni romane
Non aveva ammesso che c'era Pannella se non mi ricordo che fatto stanche un giornalista del Messaggero di cui mi dispiace di non avere segnato il nome ma doveva essere un autorevole rappresentante del consiglio di azienda
Ha detto beh ma lo sapete i giornali son fatti così la verità tanto non esiste esistono soltanto le interpretazioni che abbiamo noi per carità meno ma ministero infernale abbastanza ben fatto nonostante la presenza di persone che dicono di queste sciocchezze
è difficile dire la verità ma lo sforzo per dire la verità deve essere compiuto questo è un problema che si pone ai giornalisti così come si pone agli storici
D'altra parte come scrive bene Fertilio il giornale potrà dire i suoi lettori anche quando fornisce notizie vere perché oggi un giornale non è più cui il giornale degli anni cinquanta di
Otto pagine io ho avuto anche del sessanta per la tre giorni fa ho dovuto ricostruire alcune vicende relative a al caso Tambroni e quando Tambroni è stato ministro nell'estate del sessanta e sono andata riguardarmi il Corriere della Sera del sessanta che il riposo era c'erano soltanto quattro pagine da leggere perché c'era la pubblicità
C'era la cronaca ma la politica era in due pagine io in due pagine trovavo tutto non avevo bisogno di annegare armi
Nel mare di pagine di cui oggi siamo subissati e e di cui come lettore sono francamente stufo
Cioè io vorrei dei giornali più essenziali perché tutta questa massa di informazioni in gran parte inutili ci sta soffocando e ci rende difficile capire che cosa conta e che cosa non conta
Nel giornale di oggi è possibile distruggere le notizie mettendo la pagina dieci a pagina dodici
In una marea di altre informazioni
Voglio abbreviare
Voglio portare un esempio di disinformazione che disturba era sicuramente qualcuno
Non soltanto ne abbiamo avuto i buchi di cui diceva Brancoli giustamente prima è stato bloccato Berlusconi è stata bucata la lega in qualche modo il giornalismo italiano non è stato in grado di spiegarci neppure perché la Democrazia cristiana è scomparsa
Ma oggi abbiamo un fenomeno di disinformazione molto forte probabilmente pilotato chissà se non dall'Italia da
Ed è il fatto di questa campagna che vuol far credere che in Italia si è ritornando il fascismo è una classica operazione di disinformazione che viene compiuta dalla stampa internazionale per loro corrispondente
So benissimo che avrei disturbato qualcuno vedova seppellire il battente perché noi dobbiamo
Ultima cosa che vorrei dire dunque
Qualcuno aveva detto che negli anni cinquanta o sessanta forse il giornalismo era migliore vorrei portare un esempio di disinformazione e quello con cui si apre il libro di Fertilio
Mille novecentocinquantasei
Ventesimo Congresso del Partito comunista
Rapporto segreto di profilo che accusa Stalin
è uno dei più grandi documenti della storia del movimento operaio ebbene L'Unità non l'ha mai pubblicato se non dopo trent'anni Ingrao che era il direttore dell'Unità giornalista
Riceve questo testo vada Togliatti e gli dice che devo fare compaio Togliatti del rapporto segreto di profano
E il compagno Togliatti dice toolset direttore decidi tu
E Togliatti e gravi Incao come possiamo ben immaginare in quella situazione decide di non pubblicarlo cioè ecco che chi erano le vittime della disinformazione
Perché il Partito comunista è stato sconfitto varie volte il perché è caduto nelle elezioni recente il suo erede PDS se non perché si porta appresso a anche questa tradizione e non riesce a liberarsene conclusione
Il giornalismo italiano il giornalismo in generale che cosa deve fare non guidare non influenzare ma almeno sforzarsi di capire che cosa sta succedendo intorno a lui grazie
Non mi resta hanno troppe adesso no
Non mi resta che consegnare per il momento ad Arrigo levi questa
Riflessione
Molto critica diciamo sul giornalismo italiano che giustamente voi lo ridimensioni ridimensiona parecchio e a mio parere giustamente l'oggetto
Della nel nostro discutere che ha fatto adesso Melograni
Ma io un po'mi pento di aver nato il titolo di questa riunione dei giornali ladrona che è storia mi rendo conto che peraltro per soddisfare i partecipanti avrei dovuto intitolare suggerire giornalismo tra cronaca storia profezia
Dio
Perché ci avete giudicato e condannati perché non diciamo la verità non prevediamo gli eventi
E questo veramente ci credette ci chiedete troppo
è noi gli storici hanno il vantaggio di prevedere il passaporto e molto spesso si sbagliano a prevederlo voi dover prevedere il futuro no ce lo potete chiedere questo è troppo
Quanto al fatto che i giornalisti debbano almeno sforzarsi di capire abbia pazienza professor Melograni
Ma ci siamo molti giornalisti che abbiam passato la vita a sforzarsi
E a cercare di capire capo riuscendoci fino a un certo punto più o meno bene ma da questo a dire che per giornalismo de per lo meno si sforza di capire
Può dire che il giornalismo è influenzato da specialmente deve compiacere il suo pubblico post molte volte per compiacere il pubblico è meglio dire Jack De Rita all'opposto di quelle correnti di ratti reparti che molte volte funzione esattamente al contrario
Per compiacere il pubblico molte volte si dice noi non il contrario di quello che il senso comune ed Ethan quindi funzione in un senso e funzionale di quell'altro
Io però volevo appare adesso una mother Matteo non poco più generale
Voi non potete chiedere nessuno di noi sa bene che si può chiedere al giornalismo di dare molto di più di quello che il giornalista
Nel suo lavoro quotidiano lottando con i fatti
E le assicuro molte volte essendo presente perché non è vero che i giornalisti non siano presenti giornalisti cattivi non sono presenti si è sempre detto del famoso giornalista
Che andare in giro per il mondo e si limitava andare all'ambasciata parlava con l'addetto stampa o col tassista così raccontava ho fatta ma insomma resta però fa parte della così insomma del folklore del giornalismo ci sono sempre stati giornalisti buoni quelli non buoni quelli bravi e quelli non bravi dei responsabili quelle non responsabile
Quindi siamo lì sospetta insomma diceva diceva diceva stelle Rai di giornalisti e non si può pretendere che siano obiettivi anche se gli si deve chiedere che se ci sforziamo di essere non si può pretendere che dicano la verità anche se devono fare il loro meglio per accertarla gli si deve chiedere solo di essere liberi
E la libertà è un fatto individuale personale io io l'ho sempre trasformata questa questa citazione l'ho cambiata inconsciamente fra l'altro convinto che fosse citazioni giuste riserverà ai ne ho sempre detto di sì deve chiedere solo di essere molti
Poi dopo mi sono accorto che non fra vero alla citazione originale da chi si deve chiedere di essere liberi
Devono invece io invece credo però che la mia versione più giusta ai giornali si deve chi è solo chiedere di essere molti in modo che se ce n'è uno che decide di non dare il tono il rapporto segreto dico purtroppo ce n'è almeno un altro che questo rapporto l'OPA tocca la verità e non è non è una cosa che noi possiamo semplicemente non possiamo rivelarlo non c'è
La verità noi non la possiamo ricercare ma garantire chiunque di dire la verità mi dispiace non possiamo garantirlo nel modo più assoluto
Io ho fatto era un titolo nel bidet dicendo tra cronaca e storia era un titolo ambizioso ma io lo intendevo per la verità quando ne abbiamo parlato
Come una serie di contributi di giornalisti di esperienze personali di occasioni in cui partendo dall'essere cronisti perché è chiaro che alla base del mestiere del giornalista e di cercare di fare la cronaca delle cose che vede o che sente si trovano a confronto con verità così grosse che si sentono proiettati sul piano della storia questo era per la verità l'unico spunto che io avevo che capita è capitato a tutti noi di tanto in tanto ti trovi avvolte su un fatto casuale a volte lavorando a lungo su un argomento ti trovi improvvisamente ah doveva svolgere un lavoro che non è più semplicemente una registrazione dei fatti
Ma è un tentativo di
Capirli ordinatamente che è quello che lo storico dovrebbe aiutarci a fare noi cerchiamo di di capire di più il ripenso ai casi nei quali ho ai temi sui quali ho lavorato più a fondo più a lungo
Se il senso di per esempio all'Unione Sovietica
Al comunismo per periodi molto lunghi sì certamente la sensazione io mia e di molti nostri colleghi di stare lavorando sulla cronaca
Ma ricercare contemporaneamente di di capire di spiegarlo e di fornire Ford futuri storici non soltanto i dati che avrebbero poi ritrovato il
Registrazioni di documenti eccetera ma anche una prima tentativo di offrire delle opinioni quindi di offrire delle interpretazioni beh l'abbiamo avute qui devo dire che una all'anno in un punto che vorrei sottolineare molto senza entrare nel discorso di Brancoli che affascinante vero
Nel discorso delle generazioni di culture diverse eccetera io l'ho liquidato giacente mente sul Corriere della Sera dicendo che la nostra generazione di cronisti della guerra fredda che era appassionata la generazione degli ingegneri
Appassionati di cifre di fatti di documenti di i dati era succeduta una grande generazione chiara la generazione dei grandi inviati Henze rivisti
Che dei fatti avevano si preoccupavano insomma fino a un certo punto ma che avevano però quella dimensione culturale a cui tu accennavi molto grande ed è stata seguita dalla generazione di quelli che io con un poco di dispetto chiamo il coloristica
E che in poco si chiede anche che quello in cui lei lei detta anche Tura praticamente anale però tutte queste somme mode vanno tornano e dire delle verità generali sul giornalismo sulla stampa semplicemente impossibile
Perché la stampa è una intanto per i parchi abbiam parlato finora di stampa italiana
E un poco col vezzo italiano tradizionale di supporre che la nostra che noi stiamo peggio degli altri cosa che non è per nulla vero io francamente nelle mie grandi esperienze giornalismo internazionale debbo dire che il gruppo di giornalisti italiani a confronto dei giornalisti americani o inglesi e penso a Mosca Turris poi a essere testimoni
Siamo sempre stati in gruppo i giornalisti più preparati più colti e che andavano più a fondo del problema
E siamo sempre stati rispettati e stimati per quest'mi dispiace era così nella mia generazione dei Ronchetto e dei Bettiza di fede Maurizio Ferrara dei Augusto Righi eccetera eccetera le assicuro che a noi noi allora anche se dall'altra parte poteva esserci il personaggio di spicco notevole come Michel Tatti ma le assicuro che noi eravamo considerati fra quelli che andavano più a fondo nel tentativo di capire i fatti
E non soltanto di raccontarle Rita eravamo anche fra i più colti su questo non c'è molto dubbi dopodiché giornalista rimane sempre sospeso fra queste due cose fra il raccontare capire andare oltre tant'è vero che molte volte finisce per scrivere un libro
E di al ritorno da quella generazione di Mosca io scrissi il potere in Russia mi certa più scure scrisse le pouvoir anni Doors
Alberto nonché scrisse la Russia del dicembre così avanti potrei andare citando tutti perché tutti quanti voi ad un certo punto
Avevamo ancora delle cose da cercare di approfondire e di capire e chiaramente quello non l'avevamo potuto fare nel pezzo scritto di giorno per giorno due libri
L'Italia in questi anni
Accertamenti usciti si intitola uno il senso della prima repubblica e l'altro le donne d'argento cuori cioè questo è il tipo di contributo debba insomma adesso però con un con una con fatti singoli si può dimostrare tutto e il contrario di tutto insomma comunque sia in ogni modo documenti dai Modotti cosa che cosa che cosa volevo dire io però volevo fare un'osservazione se mi consente perché può essere un'osservazione posso andare avanti giardini pro a è questa ieri dalle con una osservazione vi volevo fare correzione se mi è consentito finire volevo fare in conclusione una solo osservazione ogniqualvolta veramente io ho partecipato degli sforzi collettivi
Per a degli Swans lo fa ho partecipato fatto uno sforzo particolarmente intenso per capire qualcuno fenomeno storico
E il però sempre a ciò esiste sempre accaduto come
Il tetto di uno sforzo collettivo
E per Mosca certamente per il commerciante certamente è stato così
Eravamo un gruppo di persone che si scambiavano opinioni
Che cercavano di capire a vicenda che si comunicavano che discutevano è sempre stato l'approfondimento l'allargamento dalla funzione puramente peronisti
Alla funzione in qualche modo di pre presi tre storica non preistorica ma prestano riga è sempre stato una un esercizio collettivo questa è una cosa di cui chiaramente in un giornalisti si rendono conto
La seconda esempio di questo genere mi dispiace Paolo Franchi ma dire che noi abbiamo bucato il terrorismo e no avremo Boukatta Bonaviri sessantotto ma che noi ci siamo sforzati di capirlo
Ma è per per per cercare di pH spiegare e di capire dopo essere stato al famoso convegno di Bologna cos'è la vera il terrore il il potere anteprima per cercare di capirlo proprio dal di dentro di di di intenderlo con una comprensione Casalegno c'ha rimesso la pelle
E no fuori è che non ci siamo sforzati di capire ci siamo sforzati e come siamo sorta di capire diciamo sfrattati anche di reagire e abbiamo reagito perché pensavamo di avere capito e abbiamo reagito bene perché avevamo capito bene e i fatti ci hanno dato ragione che avevamo capito di colera che non avessimo provvisti sessantotto ha ragione Tullio
Abbi pazienza non abbiamo previsti sessantotto beh profeta nessuno IP profeti e non lo fa particolarmente non fa il profeta degli aventi subitaneo perché se noi stessi passi si sapessero prima non avverrebbero e ha partecipato a un grande convegno dell'Aspen nel fa un anno prima della caduta dello Scià a a Persepoli in cui il erano tutti pieni di Lomborg erano insopportabili veramente l'ambiente di della del potere iraniano all'epoca era insopportabile nell'arroganza e nella nella così con un certo numero di esperti americani che vi siano state attenti
Attenti perché state scherzando col fuoco questi di una Dos Buttazzo e dopodiché è un anno dopo son stati fatti fuori tutti perché non avevano capito
Se avessero capito avrebbero fatto qualche cosa non sarebbero state fatte fuori non ci sarebbe stata l'evoluzione le rivoluzioni avvengono perché grazie a Dio la gente molte volte non capisce non capiscono i politici immaginiamo non capiscono gli storici perché dovrebbero capire i poveri Ferraris insomma non vedo bene per quale motivo dovremmo prevedere il futuro non siamo dei profeti anche se ci piacerebbe non siamo dei grandi letterati anche se ci piacerebbe i giornali ma sempre in sospeso fra questi vorrei essere qualche volta di rinvio raggiungi
Io fatti il calcolo che nel corso di cinquant'anni di giornalismo debbo aver scritto qualcosa come sette milioni di pagine
Io penso che se una scimmia messa davanti a una macchina da scrivere avesse scritto tutte le pagine che ho scritto io avrebbe tirato fuori l'infinito di Leopardi per puro caso io non so qual è il mio infinito mi son sempre ma abbia tremenda di non sapere perché almeno una pagina immortale
Cinque righe immortali le ha proposte nette non so quali sono in questa impresa serie di produzione purtroppo un numero adeguato di scimmia davanti a un numero adeguato di macchine da scrivere in un tempo illimitato produce la Divina Commedia come sappiamo ecco e noi qualche volta non tiriamo proprio fuori la Divina Commedia
Qualche pezzettino di Divina Commedia simili vino ogni tanto a forza di lottare con i con con con la macchina da scrivere o con il computer oggi ogni tanto qualcosina lo tiriamo fuori
Poi dopodiché siamo invidiati
Disistima anti
Una cosa ma curiosa molto strana questa di essere oggetto di questi atteggiamenti diversi ideato lei che viaggia
Però siete dei buffoni
Scusi mi dispiace dispiace Montesquieu di conto mia moglie al Caffè Torino tranquillo un pomeriggio di beato finalmente un ma mezza giornata e mancanza di sia di vicino un tifoso del Milan fra parentesi pure a questo
Non era ragione sufficiente per condannarlo che immediatamente dice lei e Biagi no non sono Biagi vadano a questo insomma tattica sempre campato in piazza a chi è allora e lievi bene
Allora mi dica ma non mi dica quello che scrive mi dica qual è la verità di questa che io l'ho mandato fa eccetera dicendo che lei non sede noi ma mi si permetta come si permette di dirmi che io non dico io vi dico millimetrica quello che pensano quello che è scritto amata accada
Sentendoci rappresentati logicamente dalla dura risposta al tuo interlocutore del
Del Caffè Torino Bologna sistema diceva ma io non voglio sapere quello che scrive mi dica la verità di quello
Allora relativa
Maria Antonietta ma ciò che non formano neanche una domanda perché mi pare che i temi discussione siano tali
Tutti esibiti molto tranquillamente
Da
Mi scuso con con tutti loro e con voi
Se no ho avuto il tempo di preparare qualcosa di più attento di più riflettuto su questo grande tema e affascinante tema che qui è sollevato
Certo sono molto ascoltato l'intervento di Brancoli e sono molto consenziente su tante cose così come sulle cose che ha detto
E ha detto poco fa meno grandi
Quello che dici tu lei mi parrebbe
Poi si conoscono molti di noi si conoscono non lascia si conoscono da tanti anni ci siamo separati per lunghi periodi ci si ritrova oggi eccoci qui attorno
Al premio Barzini sono felice di essere qui anche perché la mia ammirazione per Barzini è grandissima proprio come il grande giornalista
Che ha unito cronache e ci ha lasciato storia io ho riguardato i suoi libri prima di venire qui recentemente e alcuni di questi vicini sono sembrati stupefacenti
Per la genialità che aveva non solo di guardare a noi italiani quello che ci succede ma la Cina ma a un declino futuro del comunismo in Russia Bach detto questo io dico che la per forza culturale del nostro giornalismo e molto deboli oggi non voglio offendere nessuno parlo di me stessa anche in primo luogo insomma
Ma io sono turbata di come si viaggi con un bagaglio tanto leggero davanti a problemi così enormi come si data poco in giro a capire che cosa pensa la gente come si vada poco nei luoghi dove poi la gente parla semplicemente o ma anche in giro per il mondo
Io penso questo che quando Brancoli ci diceva giustamente il fondo nessuno è previsto o pochi hanno previsto a livello giornalistico lo ha possente ascesa di Berlusconi al potere così il Rapid e così
Così ho detto
Usato
La parola lo fosse prevede
Ma comunque no ecco invece io bravo allora chiariamoci non è per me è pre vedere no nel senso di fare l'indovino sbocco ma prevede
Il re nel senso di esaminare gli elementi di un realtà che ci sfugge perché è una realtà che sta nell'animo di coloro che noi non interroghiamo ovvero della gente
Io ero tra le persone che pensavano purché invece Berlusconi giorno per giorno con cui stava all'interno del Psicologia dell'italiano medio
Thank quella terribile piccola borghesia la stimiamo tutti ma insomma
Mi ricordo ancora che Gramsci parlava di un popolo delle scimmie prima dell'avvio di una di certi a venti gradi della nostra storia e così e io mi rendevo conto che invece c'è un
Ampliarsi costante di un consenso a quel contropiede rappresentava di volta in volta ancora davanti a questo Paese una forma di speranza io credo che questo è stato un problema di non di previsioni voglio dire nel senso di indovinare Mantis studio io interrogavo la gente non dovevo scrivere su questo il Corriere non mi lasciava scrivere su questi argomenti ma settimo giorno per giorno che invece questa ondata
Avanzava e così via
Io penso che il giornalismo italiano tanto degno tanto alto tanto elevato come i sappiamo ebbene spero a una forma di protagonismo e di narcisismo e di esasperazione dell'io dico il libro di Scalfari ultimamente è un po'l'apoteosi insomma ecco ricco i migliori
E ho pensato io che ho scritto io che sta sul finire della vita invece sta benissimo penso mi auguro
Andrà avanti per molti anni a dire quello che mi turba è questo ovvero l'abbassamento di un libello culturale del giornalismo
Che è un abbassamento che deriva proprio dal fatto che il Polo un giornalista non desidera essere anche un buono storico pongo professore
Un po'
Un gol professore un po'storico e anche un buon giornalista insomma io penso che quelle dimensioni della cultura un po'a noi manchino
Io lo apprezzo questo anche un po'sulla mia esperienza quando al
Partita dall'Italia perché talvolta i giornalisti pagano anche un prezzo questo accade non tutti i giorni ma HT ogni tanto bene è arrivata poi a Parigi ebbi noto di incontrare i giornalisti di le monde
E questo è un vecchio giornale fondato da bravi neri il professore come come giornale di professori
Vale a dire l'agente che aveva tutta quanta tutti loro tutti i redattori venivano da studi seri delle università
Dell'Etna delle altre scuole francesi entravano nelle Monte con salari modesti fatti tutti loro dicevano che al pomeriggio cambiavano caschetto e sì che abbiamo nel cappello e lavoravano per vivere
Per un piccolo giornali di provincia suo giornalismo ha seguito altre strade
Non mi lamento quando il giornalismo
Di valore ben pagato insomma però io credo che un giornalismo
Come quello che a volte incontriamo appunto l'ho incontrato Kobe per medico incontrato confronta incontrato con molti degli uomini che voi conoscete come me ebbene
Ebbene c'era una mescolanza costante di capacità professionale che questa fiera moralità di questa specie di orgoglio diessine detentori
Di verità che per quanto potessero essere illimitate dall'approccio capacità o dalla propria informazione però partivano tutti da una volontà mondiali profonda a dire alla base Vienna un valore morale
Non il bisogno di fare un grande e che la giornalistico ma a di avere una forza morale su cui basare la propria formazione gli editoriali i reportage e così via
Certo quando
La s'si pensa che in definitiva
Un giornalismo di verità e di autonomia
Laddove esso insiste un giornalismo di verità e di autonomia che talora può costare un prezzo io sarei tanto grata se qualcuno mi facesse dei nomi di giornalisti
Della nostra epoca che hanno pagato un grosso prezzo io non non è che devi da tanti insomma però vi sono delle rivolte giornalistiche sola come
Io sto parlando di della pelle o della guerra o del fucile in mano dei io parlo di affermazioni dite contrastanti con quelle nel potere o del partito o dell'oligarchia regnante e che per questo è stato messo ai margini della propria attività nel bosco però qui non so io non vedo e mi posso ingannare in quel mi correggerete io non vedo altro che dei giornalisti che stimo molto
Ma che da anni occupano posti altissimi del potere di informazione abbiamo addirittura è un Paese dove noi celebriamo e non vi offendete per favore parlo con molta onestà ed è una voce diversa dalla vostra forse però una procedura donna
Che s'affrettano ora quando vede che il giornalista verso Julio questa ammirazione in questo senso di rispetto che ho detto
Senta una specie di santa Santoro per cui si celebrano i suoi settant'anni tutti i giornali si riempiono di articoli sui settant'anni di Tizio o di Caio non faccio nomi e non fu mai visto questo in nessun Paese puro vagheggiato abbastanza come altri di Napoli per il mondo non ho mai visto le celebrazioni dei giornalisti non li ho mai visti
Reggersi su una possibile è stato come e i valori o il portatori di valori e di una certa epoca adesso no perché i giornalisti non valgano ma perché il mestiere di giornalista non è il mestiere di qualcuno che abbia il sei tolta la possibilità di cambiare oggi mutare quello che sono delle situazioni ed informazione etico cultura e sociali che riguardano il livello culturale di tutto quanto un Paese siamo tutti d'accordo nello stabilire d'oggi livello culturale del nostro Paese
Nel serba nel senso del declino insomma
E se noi siamo beh almeno alcuni di voi lo hanno detto insomma ecco se noi abbiamo detto che il fondo le notizie del diavolo di Melograni
Di cui ha parlato meno grandi e così via oppure e il fatto che ci ha ricordato Brancoli di che cosa sono i due ultimi libri rispetto a quelli che sono gli enormi e venti
Che accadono in Italia
E su cui si cimenta alla stampa del mondo intero dicendo cose giuste così meno giuste così io non vedo per ora da parte dei giornalisti notte e giorno il volume compresa tutti non vedo per ora ancora una possibilità una capacità di analizzare l'evento enorme che sta accadendo nel nostro Paese
Tanto che a volte ci possiamo dire in questi giorni in quest'occasione per esempio ma da noi è cominciata una nuova era tra cronaca est a Orio
Ci si può opporre questo interrogativo
Infatti il più importante Patrone Titti gruppetti mass-media al tempo stesso è diventato il capo del governo italiano sono dopo il crollo del muro di Berlino non c'è più tanto un confronto tra la destra e la sinistra Antoniotti
Quanto c'è una lotta tra mezzi di comunicazione mass media e politica insomma mass media mezzi di comunicazione hanno visti vinto in quest'ultima fase
Della storia
Così la storia non è più tanto legata alla geopolitica al contrasto tra Est e Ovest su cui abbiamo speso tante delle nostre energie positive questa politica non ha un luogo preciso ma un presente atemporale secondo me che si realizza nell'immediatezza di uno show televisivo il signor io l'altro giorno glieli cioè erano l'altorilievo alla Camera e quando ho visto seduto
Al posto di Presidente del Consiglio Berlusconi
Poi c'era Ferrara e con il suo barbone poi c'era letta poi c'era Sgarbi viene a un certo punto forse questo vi farà societario dette ma è come se la deve se avesse preso il potere nelle in Inghilterra insomma capiamo colto questo tipo di reazione esterrefatta
Forse ingiusta però
Ingiusta perché perché è un è abbastanza discreto da ma io credo che su questo tema pieno di norme dobbiamo continuare a riflettere sta avvenendo qualcosa di enorme e ci tocca molto da vicino e ripropone noi una serie di problemi
Di studio di analisi di viaggi di ricerca dei dati e io credo che noi oggi
Troviamo che questa ascesa almeno io trovo che l'ascesa della classe dei mass-media al potere e è una scienza che sostituisce in un certo senso la classe politica e anche i suoi più eccellenti servitori che sono i grandi giornalisti insolubili penso che c'è qualcosa che ci concerne e che ok concerne molto da vicino anche il grande giornalismo
Poi io penso che forse se me lo consentirete
Momento adesso in modo affrettato e mi scuso sono stanca tricolore di corsa per parlarci finisce
Vi prego anche di utilizzare un po'della vostra clemenza nei miei confronti anche perché faccio parte
Dei giornalisti al tempo stesso faccio parte degli scrittori faccio parte dei professori ha tentato disperatamente in tutta la vita forse sbagliando di tanta di passare dalla cronaca alla storia come voi adesso avete voluto titolare questo dibattito
Io siccome vorrei lasciare se non se non l'ultima se ci saranno altra sono almeno la penultima parola a un giornalista cioè Dino
Frescobaldi volevo sentire un momento prima invece Nicola Caracciolo e in particolare sull'ultima domanda che è un po'
E anche lui giornalista logicamente ma adesso lo stiamo sentendo momento più lo volevo sentire un momento più come giornalista che ha lavorato sul terreno in particolare della storia della produzione anche storica per la televisione verifica ecco e riportarlo momento al iniziale della nostra
Discussione per la difesa proprio dalla categoria facevano salire apre la farfalla che io allora viene da Palladino molto qualifiche altamente ecco molto brevemente io penso io penso che si debba vi sono alcune code prima che potrei dire rispetto a quello che ho sentito la discussione rispetto a me lo che era al polso Melograni
Ecco c'è una cosa che io non capisco il vecchio in fondo è giusto parlarsi chiaramente quando Melograni bit accusa la stampa di per i giudizi politici di pregiudizi e di o ideologici
Ecco io non molto o che la storia in Italia la storia fatta nelle università i libri di storia siano stati da questi pregiudizi privi direi anzi che la produzione storica in Italia negli ultimi anni
E in somma sponda molto indietro
è stata massicciamente influenzata
Dalle opinioni politiche di chi scrive a e vi sono casi celebri voglio dire uno che io io faccio lavori in televisione e incide ma su materiale di repertorio quindi hanno e mi sono sempre serviti insomma ho avuto la collaborazione di De Felice
Che è stato sottoposto appena anni è un vero e proprio linciaggio per sostenere tesi che andavano conto a quella che era l'opinione dominante degli storici italiani in un certo periodo sul fascismo
Quindi quindi quindi è giusto fare una contrapposizione così rigida fra giornalismo che esposto a tutte le tentazioni del potere del successo dei condizionamenti
Del desiderio del troppo denaro della proprietà che in che influisce su dieci e così via e contrapporre ai giornalisti gli storici che rappresenta l'una cosa che secondo me non esiste
Cioè
Ecco
Se non è stato fatto a loro fa inteso io perché mi sembra che pur esiste piuttosto un ideale fosse comune alle due potessi ovini
Che l'ideale della ricerca della verità nel senso socratico cioè siamo tutti filosofi nel senso socratico gente che cerca la verità perché non c'è la e quindi ci sono siamo di raggiungere una cosa che è molto lontana da noi
E dire esiste la verità e accusati di quel giornalista che non l'ha detto la verità andando da una parte se si esclude il problema della mala fede che esiste sempre sia per lo storico come per il giornalista
Questo signore allagati avrà detto non esiste la verità però è un fatto che la ricerca della verità caratterizza le due professioni e che insomma sottopone
Tra la
Sì
Allora potrei arabo che aggiungere questo a me sembra che in questa dice queste cose qua poi alcune delle critiche che sono state fatte possono essere prese in maniera meno come dire meno
Insomma con meno polemiche
Cioè effettivamente le cose che diceva Brancoli le cose che diceva Brancoli in parte sono vere rispetto alla generazione di Arrigo levi o di Dino Frescobaldi effettivamente oggi si sente nel giornalismo italiano
Una minore cerca di approfondimento è vero c'è gente che ci ci ha rimesso la pelle vero c'è gente che va a vedere le cose
Però effettivamente laici Ca'dell'approfondimento la ricerca delle cause laici ricca più qualche filo che permetta di andare al di là della cronaca e di impedire quella che nel suo da un punto di vista più generale il panorama di una certa situazione politica questo è mancato molto il faccio degli esempi abbastanza semplici no pigliamo per esempio la questione della Bosnia
Capita molto raramente di vedere nei giornali molto seriamente di vedere nei giornali
Una spiegazione di quelli che sono stati dissidi fra musulmani ortodossi fra serbi e croati il ruolo degli ustascia
Il ruolo dell'Impero ottomano e tutto l'insieme delle code che hanno diviso quel che hanno diviso quel Paese hanno portato odi etnici così forti
Ecco dall'esperienza che mio fa che ne ho avuto il mio sarebbe stato più facile trovare nei giornali delle cose di questo genere
Vent'anni fa o trent'anni fa di quanto non lo sia oggi quanto non lo sia oggi e di questo mi sembra una lezione in questo genere debba essere possono essere accettate debba essere come dire
In un certo senso anche condivisa e utilizzata al fine di perfezionare meglio lo strumento della stampa di alla quale ci stiamo occupando faccio anche qua altri esempi che danno un questa cosa qui certo peso
Effettivamente è stata mancata la lirica è stata mancato all'approfondimento della lega è stato mancato l'approfondimento di Berlusconi direi che più gravi e stata mancata la spiegazione agli italiani di quanto fosse profonda Carmi ficcato il caso di Tai il problema di Tangentopoli cioè la gente
Lo sapeva però voglio dire quando si sentiva la frase volgare i politici sono tutti la i la gente parlava per esperienze personali perché sapeva che il tale assessore perché sapeva che il tale vigile urbano perché sapeva che il tale politico chiedeva e otteneva
Cosa in cambio
Di ciò che avrebbe dovuto fare per obbligo professionale di queste cose qua direi la stampa italiana se n'è occupato sarebbe sbagliato dire che non lo hanno fatto ma lo ha fatto il minor usura assai minore di quello che sarebbe stato il dovere della stampa italiana
E questo effettivamente oggi porta il giornalismo italiano di fronte a una generale mancanza di credibilità perché il fenomeno dj generazione politica più grave del nostro Paese quello che ha rappresentato l'elemento fondante della crisi
Si dà passaggio da prima a seconda Repubblica e così via e stato portato alla luce dall'attività dei magistrati e non dall'attività dei giornalisti che intorno a questo problema
Ci sono c'hanno girato intorno se ne sono occupati ma meno forse di quanto sarebbe stato necessario
Su queste cose qua mi sembra che non ci dopo
Non è stato menta vuoto che ci son stati giornalisti che l'hanno trovato faccio un altro esempio che a me
Ci sono come lei diceva giustamente
Necci strati
Non ci sono i giornalisti del Watergate
Esatto se debbo fare per esempio dei casi analoghi in altri Paesi in altri Paesi noi vediamo che ma cosa su quegli abbiamo scritto insieme in anni lontani con Maria Antonietta cioè la jr
Della Nigeria delle torture del ruolo terribile assunto dai paracadutisti da certi reparti dell'esercito francese in quella guerra
Sono stati i giornalisti occuparsi del solito giornalistiche hanno tirato fuori quella verità
Non i magistrati in quel caso e non i politici se noi vediamo per esempio un altro caso altrettanto importante per un altro Paese come quello del Vietnam per l'America
La critica la guerra del Vietnam la denuncia degli eccessi della repressione la denuncia di un certo ruolo dell'esercito americano in Vietnam
E partito dal New York Times dal Washington post non dalla magistratura e quindi su questo noi dobbiamo un pochino darci dai Arrigo dai eccetera renderci conto che in qualche cosa insomma molto la stampa italiana ha fatto ma forse non ha fatto tutto quello di cui ci si occupa di tutto quello di cui e di cui che la gente avrebbe sperato che la stampa italiana facesse e e in altri Paesi la stampa è stata in grado in grado di compiere brevemente che cosa debbo aggiungere a queste con la coda posso giunge a questi codino personalmente come il mio collega Olla ci occupiamo in questo momento di gli hobby occupo di storia in televisione
E faccio un lavoro che è basato sulla ricerca di materiali storici e ecco credo che in questo esista come dire non voglio adesso esagerare il ruolo di questo genere di trasmissioni o esagerare il ruolo di questo genere di lavori sul cinema e sulla costa
Però credo di fare un lavoro che in un certo senso un lavoro essenziale
Cioè poi il compito di controcanto rispetto alla cronaca del giorno per giorno che negli anni del degli anni Sessanta facevano le di Frescobaldi con che egli e così via
E che oggi tende a mancargli chiedendo che sempre di più debba essere costituito da un lavoro oggi approfondimento storico da un lavoro che consenta
Al pubblico di rendersi conto sia per ciò che riguarda la crisi della democrazia cristiana come della Bosnia come dell'impeto sovietico scomparso
E di ciò che rappresenta la destra modo a nuova destra russa eccetera eccetera eccetera
Per tutto ciò che rappresenta il fondamentale pardon gamma di questa società Amm italiane europee e mondiali rapidissima evoluzione credo che questo compito di controcanto sia assolutamente al tempo stesso non voglio marginale ed essenziali
Per portati al pubblico una visione più chiare è una divisione più ampia con maggiore spessore di quella che è l'Arialda di quella che è la realtà oggi
Ripeto questa discussione questo confronto fra storia i fra storia e cronaca questo rapporto fra storia e cronaca ritengo che sia
Ridotto al suo
Punto essenziale
La differenza fra buon giornalismo e cattivo giornalismo cioè il buon giornalismo attraverso il direttore attraverso la capacità dell'editorialista dell'inviato del l'uomo del giornalista che fa cronaca
Deve sempre in qualche modo mantenere uno spessore storico uno spessore più a
E i ecco questo è quanto volevo
Frescobaldi mi guarderò bene dal farsi qualsiasi cosa che assomigli a una domanda dopo la discussione che c'è stata finora è unicamente un appello marginalissimo
A difendere la ma neanche la generazione mia ma quella proprio di quelle che vengono
E sono tantissime oramai che vengono dopo di me sulle quali sono stati detti anche molte cose severe nel corso della discussione perché noi della della discussione vostra di oggi quel veterano di chi
La conosce bene
Secondo me ero deluso io posso dire proprio due due cose due cose rapidissime poi parla parla io volevo dire due cose la visione su questa questione delle generazioni più giovani realtà sono a mio parere largamente dei raffronti che in questi termini non sono neanche del tutto leciti perché il raffronto non solo per una stagione
Quella degli ingegneri a cui faceva riferimento levi o prima ancora quella dei grandi Zevi visti
E poi la generazione di migliaia e migliaia di giovani giornalisti che tra redazioni di giornali cinema delle scusate televisione agenzie sono al chiodo di una gigantesca macchine è un raffronto che onestamente
Io non mi sentirei proprio di fare nel senso che non nuovo
Che non è possibile farlo insomma che non esiste la la possibilità proprio di paragonare un grande inviato che magari affatto quelle cose agli stessi anni che adesso un ragazzo che ha questo lavoro di un lavoro che per migliaia e migliaia di persone qualitativamente cambiato
Qualitativamente cambiato è il problema semmai riguarda quelle fasce diciamo per fare un raffronto che abbia un senso dell'affronto che si faceva oggi riguarda quelle fasce altri medio-alte diciamo di questa generazione badate che però che c'è molta più anche interscambiabilità di ruoli e di cose di quanto ce ne fosse in un non lontano
Passato tra le varie fasce tendenzialmente difficile che tu sia dannato alla macchina per una vita e che tu nasca
E poi i resti all'infinito grande inviato ci sono più mutamenti con tutti i pro e i contro che un processo fin qui abbiamo visto molti contro credo che abbia anche qualche però rispetto a un fenomeno più pervasivo più più basso
Più vasto di largo per quello che riguarda le fasce anche qui bisogna e dividere intanto poi
La quantità di casi Diversity esistono e certo io devo dire che c'è una osservazione se stiamo parlando proprio più
Di chi scrive che faceva più levi che riprendeva anche da qualcosa che diceva Brancoli insomma effettivamente vero che viene una qualche preoccupazione può piacere di non aver mai fatto il colorista bigamia quindi mi sento escluso magari terribili altri
Difetti ma questo no e insomma
L'idea diciamo che il passaggio Ultimo insomma ultimo ultimo non è nulla ma il passaggio finale 'sto punto determina è quello verso il colorista diciamo come figura
Che tra l'altro un ritorno indietro perché è un ritorno diciamo a quello che una volta si riesce a farmi un pezzo scritto cioè sono quelle cose che non bisognerebbe neanche più direzione non sta bene dire diciamo nella nella redazione di un giornale che l'approdo perlomeno attuale sia quella del
Del colorista del beh insomma non è che effettivamente la firma
Giovane o medio giovane in voga è un po'rischia un pochino di essere questa ma anche perché mi pare ci sia una fase anche di di di di di grande assestamento di grande difficoltà anche nei giornali di che fare io ho sentito anche le cose che diceva Melograni alcune delle quali mi convincono ma temo che sì al tutto forse un pochino meno squallido
Di come tu lo abbia dipinto e anche un pochino meno diabolico voglio dire nelle intenzioni di disinformazione di tempio reputo esattamente come te
Vado un po'ruota libera anch'io reputo esattamente come te di leggere una molte cose serie anche sui giornali di stranieri su quello che aveva venendo in Italia ma anche diciamo una quantità imbarazzante di sciocchezze insomma ho letto anche Marinetti citato come se fosse
Un ideologo di Forza Italia insomma è definito peraltro pittore su cioè quindi sono anche cose che non vanno insomma sulle quali però è che io non credo che questo risponda purtroppo io ci fosse un piano di disinformazione con un luogo centralizzato dove un cervello opera per la disinformazione tutto sarebbe relativamente più semplice c'è anche era stupidità e la banalità umana che non ha confini insomma questi arrivano a Roma metà dei loro non è un po'riconosciamo insomma no una una buona parte di loro si a casa in una quattro luoghi conosce cinque giornalisti respira una determinata aria e li traduce il tutto nella brutta copia di articoli che mediamente leggiamo come profilo analitico su alcuni giornali italiani in più non conoscendo l'Italia le persone infatti le storie abbia discutendo lo fa anche spesso in forme in forme vagamente ridicola io credo che sotto questo punto di vista e questo mi preoccupa perché allora non sto più neanche discutendo solo del giornalismo
Italia il quale però poi su questo si diceva prima non ha scoperto una studiato la lega non ha studiato non ha previsto Berlusconi le cose
Non non ha fatto una lunga serie di analisi o di articoli sulla fine della democrazia che se anche se in genere quando le cose finiscono gli interessa più a nessuno insomma c'è una cosa che
No tutti abbiamo trascorso anni cercando il noumeno democristiano può invece non c'era
E ti sei e ti sei ritrovata così ma io se penso ecco ha finalmente lascio prima di dare subito la parola Frescobaldi dopo aver parlato così via a ruota libera e insomma ai alla non mi posso prendere quella sul sulla genesi del partito armato non dicevo sul settantasette o sul
Ossus ettaro su settantotto ma forse sarebbe un discorso troppo
Complicato che ora non non voglio rifare ecco però una cosa vado tempio la generazione anche dei grandi giornalisti che ci ha preceduto non ha mai studiato la destra in questo paese per del per raccontare per raccontare la la storia italiana nel corso di questi cinquant'anni adesso mi direte che ci sono stati degli ottimi articoli delle inchieste
Dei saggi dei libri alcuni balletti altri no ma insomma complessivamente noi darla generazione dei giornalisti più bravi più acculturati
Che ha preceduto quella dei trentenni di oggi mi metto sempre in questa collocazione di mezzo mi fa stare tra illustro il brusco beh questi qui e
Raccontata no io oggi subiamo discutere come se fossero dei reduci
Che si sono visti Marcucci insomma negli angoli del reduci della Repubblica sociale italiana nella storia del MIS più o meno del movimento sociale la conosciamo io poi incontro uno dei personaggi che secondo me diventerà dominante del clima medio nella Seconda Repubblica sempre per usare questa definizione
Che se l'opera che è mio amico Lino Jannuzzi che l'uomo
Che ha riacquisito ha una sua fondamentali da insomma per capire per capire quanto avviene e il quale mi ha detto una cosa che io ho trovato geniale se avessi tempo e modo mi metterei a studiarla il regime test è caduto era il mestiere il regime del scusate Ceglie Muti se ve lo dico io che mi ero magna pars era il regime dell'umori e segnatamente
Dell'UDC dell'IMI parte dell'intesa di delle organizzazioni universitarie di sinistra io adesso finalmente è arrivato il Mezzogiorno e quindi arriva il regime delle dei del fu Anna dente di quelli che della stessa generazione ne le università dove era da Napoli in giù insomma dove era la destra ad avere la maggioranza ora relativa ora ora più spesso assoluta hanno fatto politica nella stessa generazione con gli stessi metodi sostanzialmente centravano perché Tatarella che sono c'entra con la Repubblica sociale italiana come io sono centrattacco del Bologna diciamo come come problema sostanziale ha fatto politica lì con quei metodi era il figlio di quella borghesia di insomma di quelle robe lì
Ha fatto politica Linton Conad di via imparato ed ha imparato è dovuto restare due giri fermo perché c'era la clausola antifascista non aveva fatto la la resistenza e via discorrendo quindi lui
è dovuto restare e adesso è arrivato entrato in simbiosi con altri eccetera allora io dico siccome ho letto del non molte
Ma alcune interessanti
Inchieste giornalistiche anche retrospettive sul Lugi
Piuttosto che sull'intensa non rimprovero neanche grammi rifatto proprio una storia profonda della destra italiana perché io poi tengo salve le differenze tra il giornalista lo storico il profeta diciamo insomma come generi largamente diversi ma se almeno avessi voluto leggere un'inchiesta su fu Anna
Nel Mezzogiorno analoga a quelle che ho letto sull'UDC sull'umori eccetera al nord sarei un momento più attrezzato sempre quelle di trent'anni
Lo sarebbero più fu più di me per fare il giornalista che con le caratteristiche di bravo serio operoso giornalista non superficiale che giustamente vengono richieste col che mi scuso finito sono uscito dai miei compiti di conduttore dietro il richiamo di Arrigo e scontiamo Dino che
Invece ora deve fare le conclusioni per punizione per punizione compito molto Chambord impegnativo è sempre molto difficile concludere un dibattito però
Devo dire che certe la discussione in fondo mi ha facilitato e mi facilita perché venendo qua e mi ponevo il problema davanti al tema della giornalismo tra cronaca e storie che cosa
Dirò davanti a questa distinzione che talmente elastica talmente smaccatamente opinabile anche sempre e invece la discussione è stata talmente vivace grazie anche soprattutto anche l'intervento lo stimolo fornito dal professor Piero Melograni e che in fondo sono emersi dei temi sono emersi i temi e direi che subito prendendo la difesa
Per la categoria a cui appartengo che e ci va molto coraggio a dire questo in presenza di uno storico talmente autorevole uno che è anche uno storico molto brillante non soltanto per i temi temi stimolanti alcuni leggeri ma attraverso questi temi leggeri ha trattato gli argomenti molto profondi lettura sempre invitante sempre accattivante corti alla per Piero Melograni dico che il giornalista in fondo
è a modo suo Segni è consapevole che tante volte non è consapevole però potenzialmente uno storico privilegia per il reato perché perché se si pensa alla fatica di tanti storici di andare alla ricerca delle fonti l'accesso alle fonti e il lavoro principale la fatica principale dello storico la consultazione dei documenti gli archivi
Vediamo che cos'era la famosa definizione mi sembra dell'anonimo manzoniano la storia e guerra illustre contro il tempo strappa
Gli anni suoi prigionieri ci affatica dava riguardi risparmio citazione ecco
Ma il giornalista tutto questo salto se fa bene il suo mestiere in suo mestiere lo può fare perché c'ha accesso alle von ti accesso alle confidenze può contattare i protagonisti gli attori della storia in presa diretta può essere
Testimone di fatti
Superando il gap superando il gap di andare alla ricerca
Del documento scritto che è raccolto tante volte sotto la polvere degli archivi questo se lo fa bene se lo fa bene questo è la condizione essenziale e tante volte si può dire
E che non lo fa bene questo lavoro ma allora fa bene per difetto giustamente ha detto d'ispirazione tante volte l'impostazione ideologica
E una palla al piede del giornalismo ispirazione ideologica a cui fa riscontro tante volte una mancanza di profondità con
Turare perché non approfitta di questo suo privilegio di questa sua condizione di storico privilegiato Parri portando
Do i documenti le le confidenze e le dichiarazioni le registrazioni tanto in tutti molti di noi abbiamo i nostri archivi che sono pieni di conversazioni
Registrati in cui parlano i protagonisti pensate che cosa sarebbe stato in altri tempi se avessimo veramente la potesse dire la voce stessa dei degli attori di quelli che fanno uno producono i fatti nuovi abbiamo questa possibilità raccogliere confidenze sentire il loro contributo alla loro spiegazione e ci pone tante volte in
Pose condizioni di vantaggio non si lo si fa perché chi è perché tante volte e succede purtroppo spesso che come dicevo prima ci sono impostazioni ideologiche cioè la mancanza di profondità culturale c'è un tentativo di
Ravvisare per stato state dette prima per ragioni strumentali questa interpretazione dei fatti questa e colpa evidentemente dei giornalisti can
Fanno bene i loro lavori sappiamo benissimo saprà mesi potremo fare tanti nomi vi sono giornalisti che semmai servono più che servire l'informazione
Devono servire le loro idee o peggio ancora peggio ancora peggio ancora una parte ecco acque campeggia non lo spettacolo querele ma è una non volermene fatto dire mai strappato di bocca questa cosa ecco
Però devo dire ci sono anche quelli invece che cercando di fare il loro lavoro con coscienza ma accanto a questo e ci sono anche diciamo anche degli storici
Degli storici che servono
Dell'interessi servono delle loro impostazioni servono delle loro elucubrazioni delle loro illazioni delle loro deduzioni arriva Patrol sono molto brillanti però sono del tutto distaccate dei fatti
Ecco questo è il contenuto è capitato di parlare lavora la tue idee latore interpretazione è brillante è seducente è accattivante fa molto corpo però mi dispiace incendi
Se la contestano ecco Bruno c'è ma insomma la mia idea ben oltre i fatti nella corte mimi micosi Contestabile tanto peggio per i fatti sono i fatti che hanno torto il giornalista invece dovrebbe stare tallonato a Derain
Te ai tanti c'ha la possibilità se non lo fa evidentemente è colpa sua ecco questo però in tanti casi sono i casi in cui si è fatto per quanto riguarda poi la differenza tra chi acque per dico la cui accennava
Brancoli prima tra il giornalismo di ora e il giornalismo del di altri tempi beh c'è stato una sosta una notevole un notevole cambiamento
Non so se questo cambiamento è stato positivo o è stato negativo ecco risolva in certi casi penso che possa essere considerato da cambiamenti positivi io oramai posso parlare perché non s'io son pacca Valdo di queste generazioni Paolo Franchi rappresenta la generazione più giovane DC non altri che e i poi dopo ci dotati io mi metà cavallo perché
E ha considero concerti grandi giornalisti alcuni dei quali sono tuttora in attività di servizio i grandi maestri di prima ecco io così usato dalla celebrati settanta
E va be'io va bene
Va bene è stato fatto loro e che facciamo Lord
Ma comunque comunque caro Caveri Caro Arrigo ne sappiamo benissimo quei come lavoravano e forse lavoravano meglio di noi forse erano più brillanti e migliori scrittori Dinoi
Perché perché
Rispecchiavano una impostazione un'impostazione di deludere il passato regime in cui bisognava soprattutto il giornalista dovesse lo scrittore dopo anni di fatti un poco in tralice agli girare i fatti perché è la verità certi progetti momenti poteva essere imbarazzante quindi dovrà fare letteratura e quindi hanno tutti quasi tutti come dico degli ottimi scrittori molto migliorino io mi ricordo
Uno dei primi
Servì importanti servizi asili sale molto in là negli anni che dovetti fare per il per il Corriere si ragiona ed ero al in Egitto
Al Cairo al momento della guerra della della crisi di sue sfere state del cinquantasei e io con altri crauti colleghi ci a parlavamo tutto il giorno alla ricerca facevo la visita delle sette che s delle diverse agenzie la vita delle redazioni di giornali la visita dell'ambasciata l'i colloqui con i ben diversi portavoce e c'era un bravissimo a quel tempo un bravissimo
E corrispondente per la maggiore agenzia italiana molto bravo che diceva scusa ma perché ti affanni tanto a cercare
Le notizie le notizie le diamo noi fai come faceva i tuoi illustri colleghi e menzionava tutto Glencore di nomi
Di grandi bravi colleghi che Penelope l'oroscopo andava in albergo scrivevano un bell'articolo e giornalieri normative di elzeviro o di taglio nella terza pagina che era se Miale di grande prestigio arrivare all'elzeviro arriva realtà al taglio era come se l'infinito e diventare accademico d'Italia premio Nobel no ricorderà il vecchio Corriere della Sera che cosa era questo
Ecco allora facevano così non si preoccupata quanto notizie le mandiamo noi
E invece no e il il giornalismo moderno distale aderenti ad esercizi sapere quello che accadeva giorno per giorno non per fare concorrenza alle agenzie ma per cercare di interpretare di vedere le notizie dietro le notizie venivano svelando i Beatles come dicono i giornali ecco questo dare ognuno dava poi su questo una sua interpretazione quindi quelli erano bravi letterati e non forse eravamo più modesti cronisti però ritengo che da questo punto di vista
Il giornalismo abbia fatto un salto di qualità siamo più moderni perché in realtà e quello che fanno i giornalisti di grandi
Giornalista direttore del New York Times di dei dei giornali inglesi che sono sempre non fa non si fanno della letteratura ma fanno della semplice dell'informazione interrogazione interpretata delle notizie
Questo e formula una differenza che sta a vantaggio forse a vantaggio dei giornalisti contemporanei a cui nonostante nonostante l'ormai sia stato pensionato mi metto quindi in questa categoria mentre
Quanto poi all'ultimo tema vengo all'ultimo tema che forse quello più impegnativo che è emerso in questa tavola rotonda ed è quello della verità e quindi e qui mi dispiace forse di entrare in polemica qualche amico e Piero Melograni perché prendo paradossalmente ore prende paradossalmente le difese del collega del Messaggero
Quella che ha messaggero il quale ha detto sinceramente forse stimolato
Dalla non grande simpatia che suscita Pannella sempre suicido nella nostra categoria ma comunque ha detto ha detto ma che cos'è la verità ma penso che ma che cos'è la verità ecco
E io forse forse forse non so se avrei dato la stessa risposta ma mi sarei avvicinato perché tutti coloro che mi hanno
Esortato a dire la verità lei deve dire i fatti dei fatti i fatti sono quelli erano erano i portavoce i rappresentanti dei paesi totalitari dei paesi dell'Est era un loro che ha un cartoon quando Inter cercavamo
Di interpretare di dire qualche a sui fatti lei non non siamo contro la libertà di stampa noi siamo per i giornalisti che dicono la verità
Appena appena sopra Cervinia quella quella non è la verità quella la menzogna è questo e loro vedevano la verità era la verità unilaterale e poi non soltanto loro ci esortano
A dire
La verità ma ci sono tutti i dogmatici i fondamentalisti e arriva parlato prima ha parlato prima della della simpatia o non simpatia che attirava moscia morale
Situazione è ben peggio il Khomeini Isma'questi in questi predoni questi sono loro che ci imponga sono si ritengono depositari di una verità assoluta io spero
Amico Melograni che ai parlasse di una di verità verità relative quindi ogni per le invisibili ma la verità assoluta ma chi è depositario di questa verità assoluta che attacca
Non i giornalisti ma devo dire nemmeno nemmeno gli storici e nemmeno sono il fondamento esilio i capi di questi nuovi regimi che sia qualche si affacciano
Si affacciano col col contorno di attentati e di attacchi alla sulla ribalta della storia e poi per concludere perché voglio concludere ma che ha detto recentemente chi l'ha detto recentemente
Mi sembra l'abbia detto il piano Parlamento
Io credo della verità assoluta B è stata da presidentessa della Camera dei deputati la signora Irene Pivetti Back e davanti a tanta autorità io credo che il caso di stare zitti
Fabio
Voglio dire una cosa
Sì prima viola però siccome abbiamo una credo che questa sera non può siamo a risolvere né se esista la verità assoluta nesso né eventualmente chi ne sia il detentore però abbiamo parlato del problema del resto giornalista del Messaggero insomma ci dobbiamo accontentare di una questione più specifica e che insomma la questione si è avvicinato a Radio Radicale Fabio Isman che del Messaggero forse sa dirci qualcosa di più MD spia
Ma ce perché non so se se se avesse riguardato in un altro giornale non quello in cui lavoro sarei stato probabilmente più contento
E soltanto che siccome per caso questo caso lo conosco il caso in cui si è discusso mi piace spiegare un attimo perché è singolare ma si è discusso per lungo tempo su un problema di perizia nei giornali partendo da un dato falso allora il dato fa al sequestro perché poi forse così non si deve dire che non si deve chiedere i cronisti di fare la storia perché non è il loro mestiere qualche volta nemmeno i migliori più seguiti dagli storici si deve chiedere però di fare dei cronisti perché poi vengono fuori queste cose così Melograni
Allora non è che il nome di Pannella fosse stato messo è che la mattina delle lezioni giornale in cui per la mente lavoro io
Ma in quel giorno non c'ero l'ho ricostruita arrivando quando ci fu la mobilitazione di Pannella che occupò il centro di Roma fece chiudere via del Tritone per sette ore insomma focus cioè su una cosa di questo tipo
Allora facendo una tabella in cui si diceva da una parte c'è la destra dall'altra parte c'è la sinistra dopo lunghe discussioni fatte in redazione siccome questo Pannella diceva che sicuramente non stava con la sinistra siccome molti dei suoi erano le liste con Berlusconi dura è stato messo nella destra
E allora Luisa rabbia moltissimo letto io non sono con la destra infatti poi lo si è visto tra parentesi ma questo è cosa del dopo i non sono assolutamente con la destra non sono alleato con la destra avevo diritto mio ruolo separato privilegiato e unico e occupo la strada ha invaso il giornale occupo i centralini con le telefonate le solite cose leggere in questi casi
Ci fu un grande dibattito radiofonico al quale andò un collega per la precisione di comitato di redazione non del Consiglio d'azienda e questo collega a un certo punto fece presente dice ma insomma uno può dire che Pannella ridetto pane lei sinistra fosse la verità non c'è non ebbe ritenuta di Estrada messo tra la destra non è che non ci fosse la verità in assoluto in quel caso
E credo che in quel caso fosse la verità non ci sia se non quella di scegliere se metto la destra ometto la sinistra visto che non ce n'erano degli altri
In quanto poi già che ho preso il microfono lo uso per un attimo in quanto poi a dire che lei giovani generazioni cioè quelle successive la mia vorrei precisare
E sono diverso e più sprovvedute meno studiose meno presenti sui fatti eccetera
Probabilmente è vero proprio probabilmente è anche vero che il modo con cui cambiato questo mestiere dalla televisione computer di obbliga anche essere così
Arrivano sui servizi vengono mandati sui servizi ormai ci arrivano con servizi finito
Moltissime volte mentre una volta esaurito durava ancora oggi servizi durano molto meno di di di di di di di quanto dura solo un tempo che per una durata di un giorno di due giorni anche la televisione arrivava dopo c'erano tantissime cose
Per cui molto spesso non vengono mandati affatto ma non è colpa loro se poi dopo non ci arriva
Dovrebbe
A questo punto abbiamo sentito le ragioni degli storici abbiamo sentito le ragioni dei giornalisti
Chiudiamo con un caso concreto
Chiedo scusa Brancoli
Chiudiamo con un caso concreto chiudiamo con un giornalista che in qualche modo ha fatto un mestiere di storico è andato negli archi i dell'esercito americano e ha ritrovato i documentari che gli operatori della Quinta Armata americana hanno girato in Italia
Tra il quarantatré e di quarantacinque questi documentari sono stati in parte presentati nella trasmissione Combat film a cura appunto di Roberto la di Leonardo Valente andate in onda su RAI uno alcune settimane fa e che ha destato molte polemiche molte discussioni
In parte culle Valente hanno avuto modo di rispondere o la credo che abbia portato alcuni documentari che non sono stati mostrati in quella trasmissione ma io chiederei anche comunque ad Olla di darci una testimonianza purtroppo breve perché il tempo e corso su questo suo stare come dire su questa crinale strano
Quanto tempo abbiamo ma il tempo come dire relativo alla pazienza lo sguardo di una vittima di fronte
Beh
Si pone davanti parecchio
Non lo spiego perché per me questa di stasera un'occasione particolarmente ghiotta per noi che viviamo prigionieri a Saxa Rubra
E non a caso e era un carcere extra caratteristiche di carcere le ha mantenute tutte
Le occasioni come queste sono sempre più rare e quindi anche sempre più importanti in realtà volevo intanto approfittare di tutti i partecipanti a questa a questo dibattito ma anche approfittare del del pubblico che si è raccolto qui
Diciamo che io inizio cioè vorrei però parlare se possibile mentre comincia andare l'immagine si può fare poi chiede
Possiamo iniziare io vorrei portarvi ecco magari aspra se il tecnico mi sente aspetta un attimo il mio via per iniziare
Le immagini che vedrete stasera non sono ancora state trasmesse dall'avvento e non sono state trasmesse per dei motivi ben precisi che
Adesso vi spiego solo il tempo di lasciar sedere tutti
Diceva prima Arrigo Levi capita talvolta di lavorare sulla cronaca e poi trovarsi nella storia
Capita anche talvolta di lavorare nella storia trovarsi nella cronaca il caso di Combat film del programma che abbiamo realizzato uno appunto un caso di capovolgimento in questo caso per cui ricercando degli archivi lavorando su un programma storico
Si finisce poi per trovarsi nella cronaca tutti gli affetti anche nelle prime pagine
Probabilmente perché quel fatto qui vedremo alcuni fatti che è avvenuto cinquant'anni fa cinquanta anni fa e la cronaca adesso è storia
Però cinquant'anni fa non è stato raccontato
Cioè la cronaca non ha avuto modo o non ha avuto possibilità di farlo arrivare alla gente questo tra l'altro è un problema che riguarda anche piazzale Loreto e I giorni di Milano del ventinove trenta aprile un episodio che evidentemente in Italia
Si è chiuso troppo in fretta e in realtà non si è lasciato aperto
Delle Combat Camera riuniti
Voi vedrete prima tutto il lavoro del primo operatore e poi il lavoro il rullo del secondo operatore allora il due dicembre del mille novecentoquarantatré un ricognitore nel pomeriggio un po'prima del tramonto vola sul porto di Bari il porto di Bari era pieno di navi americane e inglesi
Poco dopo arriva una squadra e via tedesca che succede il finimondo
Le immagini che vedete ora sono state girate a bombardamento appena finito quindi dobbiamo presupporre essendo iniziato alle sette di sera
Essendo durato un'ora e quaranta che siamo torno alle nove della sera
Tutto il porto brucia il bombardamento effettuato dei tedeschi è stato estremamente preciso ed estremamente violento e mira