La Scuola PolìMiNa ospita Roberto Esposito e Enrico Letta

Un giorno tutti grazie per essere intervenuti sia pure da lontano
In occasione di questo ulteriore passo verso l'inaugurazione della scuola di politica Poli Mina politica Milano Napoli che avverrà il venticinque settembre del due mila e ventuno fra qualche mese
Ne approfitto per ricordare che le iscrizioni alla Scuola sull'aperti fino al trenta giugno che la scuola è completamente gratuita naturalmente e che naturalmente diciamo tutti coloro possono usare il sito persona porci delle domande o delle questioni che possono avvenire prima di trasformare la domanda o anche nel corso dopo che hanno presentato la domanda
Questa di oggi un incontro importante un incontro importante perché abbiamo l'opportunità di presentare un libro molto importante quello che non so se orzo farro mostrare qui quello del professor Roberto Esposito ordinario di filosofia teoretica
All'Università Normale di Pisa che ringrazio molto per la sua presenza che un libro che come avrete modo di discutere di riascoltare ora dalla discussione che sarà tra poco qualche minuto
Davvero un passo importante su quello che può essere la preparazione per questo scuola di politica
Dal Milano Napoli politica
Io non voglio rubare altro tempo la discussione
Voglio solo dire all'onorevole Letta che hanno gli farebbe piacere
Se anche il suo libro che è apparso oggi in questi ultimi giorni può essere qui presentato a noi farebbe molto piacere perché saluterà sarebbe un ulteriore passo per la preparazione di questi giovani ai quali noi speriamo di poter dare e quella passione che forse oggi manca in alcuni dei componenti della politica attuale italiana
Il libro come dicevo che vi faccio ridere
Un libero di grossa importanza così come tutti gli scritti del del professor Roberto Esposito
Che sono scritti fondamentali dal punto di vista deve non solo della società civile ma anche come istruzione per tutti quelli che si dedicano la politica
E che vogliono fare politica io pregherei Massimo a Rino Silveri direttore della scuola di prendere la parola grazie professore esposto Casti all'onorevole Letta Grazia massima vino
Buona sera
Buonasera e grazie
E questo incontro grazie naturalmente a tutti coloro i quali sono collegati grazie a
Segretario del Partito democratico Enrico Letta che ha accettato molto cortesemente il nostro invito grazie al professor Roberto Esposito il cui libro istituzione pubblicato dal Mulino discutiamo questo pomeriggio grazie alla Fondazione Salvatore che ospita questo incontro
è ospite lavori della scuola di politica con i mina che è al suo primo anno di attività e che aprirà i battenti come veniva prima ricordato a fine settembre il venticinque settembre del due mila ventuno queste prime parole che ho pronunciato sono come si dice frasi di circostanza frasi istituzionale se posso dire così rientrare in questa maniera
In argomento e dopo un anno e mezzo di tanti pandemia e incontri come questo tenuti a distanza necessariamente c'abbiamo un po'fatto il callo ci abbiamo fatto l'abitudine è forse riusciamo a superare l'imbarazzo che si prende quando appunto si tratta di prendere la parola senza che ci sia un un chiaro segnale oppure di truppe di chiudere riunioni come queste salutarsi a distanza perché sono cornici formali o informali che siano nuove alle quali non siamo ancora abituate per cui appunto a volte capita di rimanere in imbarazzo altre volte invece si sa bene se si è terminato se siamo ancora collegati se ci stanno ascoltando
Per intero fraseggio mi piace dire così vidi di abitudini usi e costumi che di solito circonda queste iniziative che si viene costruendo nell'esperienza che facciamo i naturalmente ci auguriamo di lavorare in presenza la scuola di politica sarà in presenza però e indicativa della significato che può avere per noi che ha per l'uomo animale istituzionale il rapporto appunto con questa dimensione se c'è una cosa sulla quale si sofferma maniere insistita nel libro Roberto Esposito è stop sul carattere verbale sulla motilità del verbo istituti istituire da cui viene la parola istituzione non tanto dunque il sostantivo quanto piuttosto il verbo cioè l'attività di istituire qualcosa di iniziare di cominciare di dare forma e figura all'azione umana e naturalmente all'azione
All'azione politica
Ora
In incontri come questi
Di solito si comincia come più o meno abbiamo fatto cioè ringraziando l'ospite di eccezione ringraziando e il professore Esposito che tra le maggiori voci della filosofia contemporanea italiana e non solo e internazionale
Celebrando il libro naturalmente del quale discutiamo io però vorrei rubare qualche minuto spero di non uscire fuori traccia ma appunto la cornice la stiamo definendo in questo momento
Per
Provare a spiegare anche le ragioni di questo incontro avendo avuto qualche parte nella sua organizzazione nella proposta credo che sia importante riflettere io mi permetto persino di dire sulla necessità di incontri come questo in cui segretario di un partito politico di uno dei maggiori partiti politici italiani a cui è riconosciuta caratura intellettuale ma che in questo momento è stato chiamato si è allontanato dalla dalla sua scuola dalla SARS poco
Si è dedicato all'impegno politico dirette attivo incontrare uno un filosofo che da decenni riflette sulle cose della politica ma che innanzitutto un appunto uno uno studioso di filosofia ho detto necessità non alludendo naturalmente
Alla a costrizioni e obblighi quanto piuttosto ad un'esigenza che io penso sia largamente avvertita o almeno questo era quello che ci sembrava di poter intercettare con questa invito con in questa occasione
Anche se di solito la si mette così la politica che ha perduto contenuti che non ha più la stessa dimensioni viale i contenuti valoriali di una volta che non produce più pensiero non è più politica con la P maiuscola
Oppure è la democrazia che intrisi logorarsi nerbate sfibrata impoverita nel suo senso sicché questa necessità sembra che piani sul banco degli imputati la politica un po'e così dico la verità
Facendo anche l'editorialista a volte la faccio persino troppo facile quando scrivo dico va be'sono i pallidi poi i partiti politici non più robusti come una volta e la fragilità del quadro istituzionale che va sottolineato e che spinge appunto a a promuovere iniziative come questa come la scuola di formazione un riflesso se volete persino persino persino naturale
E e c'è tutto il insomma il libro tra le altre cose riflette anche su questo sulla crisi per esempio del paradigma fondamentale della filosofia politica moderna sulla durata e sulla crisi della sovranità o per lo meno sulla sua ridefinizione né il in questi anni di è sempre più difficile capire chi è il sovrano e se la la potere sovrano non sia scavalcato da istituzioni nazionali o sovrannazionali e da forme di governance diverse da quelle tradizionale alle quali eravamo abituati insomma che possono essere ricondotte alla storia del pensiero e della politica
E la politica moderna quindi crisi della politica crisi della democrazia crisi della sovranità se vogliamo
Io aggiungerei infonde la prima domanda che vorrei rivolgere all'autore se non debba essere specificato ulteriormente il campo di gioco della politica occidentale domandarsi se questa crisi non riguarda in particolare gli istituti della democrazia rappresentativa ai quali ora lo dico in maniera un po'ingenua se volete
Io sarei anche affezionato cioè prima di buttarmi via prima di considerare che si sono ormai consunte le risorse della rappresentanza democratica
E prima di capire che altro potremmo mai mettere in campo mi chiedo se non sia invece necessario un impegno per irrobustire lo per tornare a dare ad esse forza e senso perché è una riflessione lo dico ora da studioso di di di di Filosofia
Che mi sembra come dire andare troppo in cavalleria perché e più facile incontrare Filosa almeno sul terreno sul continente mettiamola così filosofi quali sono in grado di riflettere su scenari si paradigmi di cui parla Roberto Esposito in questo libro e nell'altro al quale vorrei richiamarmi bensì restituire istituendi uscito Benavides hanno fatto in cui questo libro fondo fa coppia è più facile che la riflessione venga portata come dicevo prima sulla grande politica e poco sulla ingegneria costituzionale che viene lasciata ai costituzionalisti agli studiosi di del diritto ma il filosofo della politica se ne ritrae un po'mi sembra che nel libro di Esposito ci sia una rivalutazione della dimensione giuridica
Del terreno della mediazione giuridica
Per cucire i rapporti tra politica e vita e che questa rivalutazione questa riconsiderazione non mi dispiacerebbe se lambisce anche la la tanto negletta categoria della rappresentanza
Democratica però io vorrei fare anche l'operazione opposta ho detto prima che in fondo la politica sul banco degli imputati si fanno incontri del genere per dire che i politici devono ascoltare i filosofi ora non voglio fare il pratone della situazione ma e semplifico e la di commedie come una battuta e Simone chianche autocriticamente perché mi piacerebbe rovesciare la cosa
E domandarmi cioè domandarmi se non vi sia anche una crisi del pensiero
E non è altisonante se volete la prima cosa che mi passa per la testa e
Ho
Paul Valéry saggi quasi politici di polveri Paul Valéry tra le due guerre un atteggiamento che in quel caso era scettico fino persino troppo scettico nove in grande conservatore che ormai dubita
Della capo della capacità dell'Occidente di rigenerarsi
Di istituire vorrei dire persino persino così ma per crisi del pensiero indicherei una cosa che e dentro la storia politica del nostro Paese
E visto che l'invito del libro che Esposito in fondo ci rivolge libro fa due cose discute il concetto di istituzione cerca di mostrare come l'interpretazione conservatrice tradizionale per cui l'istituzione ciò che frena ciò che trattiene
Non è sufficiente
Anzi non coglie tutta una dimensione della dell'agire politico di quell'animale istituzionale che l'uomo o che da corpo peso è durata la nostra attività la nostra azione la nostra prassi
Ma questo dicevo innanzitutto e discute criticamente paradigmi alternativi che magari poi professore Esposito presenterà brevemente costituente da un lato B istituendo e dall'altro paradigmi che ci allontana dal mio modo di vedere dalla da quella che un'espressione passata un uomo che passa con un certo distacco diciamo così un risveglio è la politique politici & diciamo così e perché di nuovo si prende il la parte dell'intellettuale si guarda con sdegno alla politica vorrei rovesciare la cosa vorrei provare a indicare come sia necessario al pensiero io dico misurarsi in maniera meno velleitaria forse questo significa anche con minore radicalità ma in maniera meno velleitaria con le cose della politica
E radicare questa domanda nella storia culturale del nostro Paese con una piccola citazione che non devo né a un filosofo da un politico per la verità ma dell'artista
Pino Pascali
Morto cinquant'anni fa ormai nel mille novecentosessantotto morto prematuramente lui pugliese poi romano di adozione che ha operato in particolare a Roma
Che in una intervista rilasciata appunto poco prima di morire poi raccolta in un libro pubblicato da Carla Lonzi che si chiama Autoritratto vibra più voci
Con riferimento alle proprie opere alle promesse all'azionista reading lo diceva e anche qui con un tratto di ironia se vogliamo e di autonomia diceva in fondo le mie sculture bianche somigliano delle bolle di sapone
Per cui sono colorati Lidia scendi mai ma avute dentro gli omicidi a sfondo ma so bene che in realtà sono mute
L'intervista del mille novecentosessantotto credo che esprimesse ed è una citazione che devo a un bravo storico dell'arte Michele Dandini che ha provato a uscire i rapporti tra arte e politica in Italia a riflettere a lungo su questi temi nei sei libri né interventi anche on line
Credo che una Pino Pascali segnalasse una stagione della politica italiana che si apre a partire dalla fine degli anni sessanta di profondo distacco verso il mondo delle istituzioni
Le istituzioni dell'Italia repubblicana se dietro c'è la delusione posto resistenziale la frattura generazionale tra giovani e vecchi come lo diciamo anche frettolosamente il rifiuto dei partiti
Il rifiuto dei partiti politici l'idea che i partiti politici insomma sono un po'tutti la stessa cosa il rifiuto di quella che Pietro Scoppola chiamava la repubblica dei partiti
E quindi una specie di apolidi Isma'che valeva come dice Michele Trentini per le ricerche creative no che un che hanno operato in Italia a partire da quegli anni
Arte povera Transavanguardia e e figure come quelle di De Dominicis Pascali e l'altra ma io credo che mando uguale anche per la filosofia politica io rimasi molto colpito quando lessi una breve battuta di Vittorio Marchioro che è stato il Mad Men maestro di Beppe Vacca dentro la storia del Partito comunista il quale si lamentava del radicalismo della filosofia italiana e parlava del nuovo filosofico partorito da un appalto che era la principale Rivista di filosofia negli anni ottanta credo a cominciare dagli anni Ottanta se non ma in ogni caso quando cominciava studiare Filosofia
E quando invece Editori Riuniti finiva sulle bancarelle degli librerie napoletana era un po'pure le bancarelle erano la bancarotta di una tradizione politica
Penasa adesione della prima repubblica e la separatezza che in fondo Pino Pascali denunciava parlando delle bolle di sapone del della sua attività astista artistica che le scuse intellettuale come le attività in fondo sradicate separata dalla vita istituzionale del paese mi pare che quella situazione
Sia la stessa che possiamo denunciare anzi lo so se diciamo così
E mutatis mutandis Balloon poco anche degli ultimi anni di questa stagione della cosiddetta Seconda Repubblica in cui uscire i libri di politiche pensiero circhi creative e classe dirigente e complicato no e io mi accorgo mi rendo conto dunque per quel poco di diretti da di lavoro che faccio diciamo così di là di impegno politico culturale che non è affatto scontato
E quello che invece si si misura più facilmente e la distanza la separazione i paradigmi alternativi su cui ragione Esposito il paradigma di stili Puente chiamo così
Messianico no e il paradigma costituente che attratti è stato logici che quindi dentro le mediazioni storico istituzionali fa vita
A a starci e la domanda sulla quale vorrei concludere e spero di non averla fatta troppo lunga e difficile senza rimpiangere rapporti organici mandati politico-culturali che ormai sono fuori dalle da musi dalla dalla dalle novero delle cose possibili se però in quell'atteggiamento che Pino Pascali
La mettiamo facevo la differenza tra l'artista italiano dell'artista americano che dietro avevo un poco l'emanazione e noi italiani invece non ce l'abbiamo non vi sia un vezzo estetizzante nel radicalismo filosofico io voglio nulla così non vi non vi sia a volte invece estetizzante
Che rende in difficile dialoghi come quello che abbiamo tentato di fare questo pomeriggio nove al quale vi abbiamo invitati
Perché lo spirito al quale ne vorremmo contribuire sul quale mi piace concludere e proprio questo cioè chiedersi come fare perché filosofi intellettuali cerchi creative come diceva Intini e politici non si guardano in cagnesco si finiva un po'di più gli uni degli altri
Vorrei ora dare la parola al l'autore del libro
A Roberto Esposito chiedendoci chiedendogli di illustrarne in motivi principali
E poi sentiremo molto volentieri e con grande curiosità attenzione il segretario del del PD Enrico Letta grazie anch'io ringrazio molto la Fondazione Salvatore
Il suo Presidente il professore Salvatore
Massimo Dinoia fece organizzato questo incontro
E naturalmente in modo particolare Enrico letta la cui presenza mi dà un rilievo particolare
Vi sono molto grato voglio dirlo di aver trovato in questi tempi intensi e delicati la possibilità di regalarci un poco del suo tempo per un'occasione io credo spero importante non solo e non tanto per il libro ma perché dai nel senso di voler riannodare il legame tra fiori e politica in una fase in cui molti di noi sentivamo come dire l'esigenza di questo legame
Per una stagione come la nostra schiacciata ogni giorno sull'emergenza
Che politica erede o anime cacciavite come titola Enrico Letta il suo libro più letto con molto piacere stamattina
Possano ritrovati un punto d'incontro è un segnale molto incoraggiante da parte del segretario del PD
Si tratta della possibilità come lui anche dice di liberare l'intelligenza collettiva dalla cronaca del giorno per giorno di pensare che addirittura ha un'esperienza di partito come il luogo formazione dell'intelligenza collettiva io dico adesso poche parole sul libro perché naturalmente voglio lasciare al più presto
Il posto alla alletta e nato come molti dei nostri libri all'incrocio tra un percorso personale di ricerca
E le sollecitazioni che ci vengono dalla con tanta umanità dalla dal presente
E qual è questa sollecitazione bene
La crisi delle istituzioni la crisi delle istituzioni che si radica indietro nel tempo
Almeno a partire dagli anni sessanta e settanta del Novecento quando istituzioni e movimenti sono sembrati scolla sì e anche scontrarsi
Anche a sinistra è nata l'idea a un certo punto che le istituzioni fossero il riformabile già qui rispondono sollecitazione di Massimo e che dunque si dovesse o abbandonarle o abbatterle
è stato un idea rovinosa che ha portato in qualche modo negli anni Settanta anche alla tragedia della lotta armata per certi versi un esito rovinoso per entrambi sia per i movimenti che sono stati portati a un atteggiamento impolitico al mondo conseguire nessun esito politico
Sia le istituzioni che poi hanno in alcuni casi mi agito irrigidendo sì chiudendosi in se in maniera autoreferenziale
Un muro contro muro che è durato nel tempo e fino a lambire i nostri giovani appunto
L'attacco a capitoli il è stato forse il culmine di questa deriva anti istituzionale
Ma perfino naturalmente in maniera totalmente riversa per fine l'ultime elezioni politiche italiane hanno premiato in fondo
Due gruppi cinque stelle e la lega segnati da un atteggiamento almeno all'ora anti istituzionale e anche antipolitico
Poi quest'onda anti istituzionale ha cominciato ad influire a ritirarsi intanto con le elezioni europee
Perché elezioni europee hanno battuto il Progetto sopranista e populista di abbatterle
E poi con l'elezione di By the nicchia completamente cambiato l'orizzonte il quadro contemporanee di ragionamento
Io voglio aggiungere sale se mi è consentito che anche l'elezione di Enrico letta segretario del PD si inquadra dentro questo orizzonte questo orizzonte
Di ritorno alle istituzioni nel senso innovativo appunto del termine istituzione come diceva Massimo istituzioni non solamente italiane ma istituzioni europee l'Unione europea
Una piccola ma prestigiosissima istituzione come siamo soci o a Parigi beh da questo punto di vista mi pare che le istituzioni abbiano goduto del dell'opera e dell'attività del segretario
Naturalmente non basta stare dentro le istituzioni come di fatto tutti quanti noi facciamo in un modo o nell'alto io anche credo che ci voglia un nuovo pensiero
Delle e sulle istituzioni non un pensiero necessariamente radicale anarchici già ante estetizzante un pensiero serio sulle istituzioni
Perché appunto la crisi di cui parlavo prima nasceva anche da un'idea superata di istituzione istituzione come blocco neutralizzano interi il flusso della vita come qualche cosa che bloccava il percorso dalla società alla politica
Ebbene invece istituzione può essere pensata ed è stata pensata in modo molto diverso come ma io direi per farla breve agganciando restituzione da un lato la storia e dall'altro alla vita questo è stato il Progetto di questo Piccolo libero
Collegare le istituzioni alla storia intanto si trovandone
Nel contesto storico differenziato in cui si collocano di volta in volta e poi pensare le stesse istituzioni come portatrici di storicità
No
Quindi il passaggio dal sostantivo istituzione al verbo istituire ha proprio questo senso di ridare storia di gridare storicità alle istituzioni ne sappiamo che anche quando una Costituzione
E definite elaborata esista sempre la necessità di un principio costituente che di volta in volta lariani Milano e-mobility gli ridia l'anima per usare una parola cada al segretario
L'istituzione non vanno identificate con lo Stato naturalmente lo stato e la prima delle istituzioni ma non tutte le istituzioni sono dentro lo Stato esistono intanto lo stato a una storia tutto sommato recente gli cinque sei secoli
Ed è stato preceduto da istituzioni ed è sarà anche seguito nel necessariamente da altre istituzioni non può chiuderle tutte al proprio interno l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale
L'Organizzazione mondiale della sanità da un lato ma anche le organizzazioni non governative
Gli ordini professionali le associazioni volontarie sono tutte istituzioni istituzioni anche quello che stiamo facendo istituzioni anche il linguaggio no fosse la prima delle istituzioni degli uomini
E dunque le istituzioni vanno legate dicevo e per concludere
Alla ditta
Alla ditta nel senso che intanto le istituzioni sono esse stesse organismi viventi che nascono che crescono che in alcuni casi muoiono quando vengono meno le motivazioni che le hanno generate e poi a sua volta la vita stessa
E sempre in qualche modo istituita
Io non credo che esista una vita nuda come diceva Benjamin
Cioè una vita riducibile a semplice materia ideologica la vita è sempre anche al di là di se stesse questo anche al di là e il passaggio per le istituzioni la vite sempre formata e sempre storicamente formata anche da questo punto di vista anche io che spingo
Quel radicalismo che estremizza i concetti rendendoli disabili
Le istituzioni sono un filtro necessario un collettore tra società e politica qualche cosa che posta alla politica alle domande della società dunque è vero
Diritti civili diritti sociali diritti politici non possono dividersi vanno pensati elaborati insieme
Oggi tanto più quando in questa panni lunga pandemia è sembrata attratti prevalere la morte no mai come adesso c'è bisogno di ricostruire il rapporto tra istituzioni
E vita
Le critiche alle istituzioni non sono mancate e anche giustamente ma ecco la domanda su cui vorrei chiudere
Come avremmo fatto in questo anno e mezzo se non avessimo avuto le istituzioni che comunque hanno detto lo sconto no con la malattia
Fosse il tempo appunto di ripensare e anche di praticare naturalmente le istituzioni grazie ancora a tutti
Grazie grazie professore Esposito io do subito la parola al segretario letta vorrei solo ricordare a chi volesse intervenire chi sta seguendo l'incontro
A distanza e volesse intervenire che poco inserire la la domanda nell'apposito box non so come
Diversamente indicarlo e io ne darò notizia ai nostri ospiti
La parola segretario di cuore
Grazie veramente grazie di cuore un grazie a chi ci ospita la Fondazione Salvatore doppio grazie a Massimo Adinolfi chiara sa che mi ha molto molto tanti nato per riuscì ad organizzare questo evento lodevole ringraziare veramente doppiamente perché mi ha consentito di astrarmi qualche ora dal day by day dell'attività di un segretario di partito e riflettere su lo ciò che di più importante il fondo attorno al nuovo cioè il ruolo delle istituzioni in particolare in questo momento mi ha dato l'occasione di leggere
Veramente di immerge armi nel bellissimo libro di Roberto Esposito
E grazie al geometra Roberto Esposito averlo scritto
Aggiungo l'ultimo grazie al mulino
Perché lui non è veramente un'oasi straordinaria nel senso che riescono a inventarsi perché questa collana parola contro tempo secondo me è una collana veramente bella intelligente interessante
L'aver voluto costruire questo volume sul sull'istituzione
Se mi è sembrato particolarmente interessante entro nel merito perché sono stato sfidato intellettualmente da molte delle cose che ho letto nel libero leggo che il consiglio caldamente perché effettivamente c'è questa logica da ascisse ordinata né ordinati se posso usare il termine
Non non filosofico non istituzionale a cui faceva riferimento Roberto Esposito prima cioè la storia e latitanza fondo quindi la la la storia che mettiamo appunto sull'asse
Verticale latita che mettiamo sull'asse orizzontale di fondo
Riflettere sul ruolo dell'iscrizione su questi due assi secondo me è una delle cose più interessanti che si possano fare in un momento di riapertura della storia e della vita
Perché in fondo non abbiamo vissuto quindici mesi sedici mesi in cui la storia si è fermata e in cui la vita si è fermata
Credo che ognuno di noi ha della percezione di cosa vuol dire che la storia senza fermate dell'antico si ferma e tutti sappiamo che l'ultima frase con cui ha concluso professor Esposito
Cosa sarebbe stato di noi
Se la pandemia ci avesse preso in una società dalle istituzioni deboli o inesistenti
Credo che sia un delle domande più forti e uno dei motivi che ci portano a riflettere sulla forza della costruzione del pensiero che ci ha consentito di costruire e di praticare istituzioni
E soprattutto della capacità poi di renderle forti e di renderle in grado di reggerà una persona così significativa
Palazzi edificò i pensieri che mi sono venuti in mente leggendo le le pelle pagine ai i tanti riferimenti trovato veramente Bella congegnati dilettanti tanti riferimenti sia al mondo romano sia alla rivoluzione francese sia a tutte le vicende anche del Novecento
L'evoluzione quindi storica per un verso ma poi anche quell'impatto molto forte con la crisi della democrazia di cui anche Massimo Dinoia si è parlato prima scelgo alcuni dei punti che ho trovato più interessanti e poi ovviamente di allungheremo su su questi temi
Il primo è il punto sulla cambiamento del concetto di sovranità di Stato sovrano di surrealismo
Che secondo me è molto importante perché la pandemia allora profondamente sfidato le istituzioni
La pandemia per un certo verso ha portato a una rivincita delle istituzioni secondo me
O forse voleva dire in una lui Sergio una vendetta delle istituzioni nel senso che le istituzioni sono tornate forti sono tornate importanti
Perché tutto chi siamo stati costretti a anzi limitazioni della nostra vita prove privata della nostra vita
Temi di movimento e di comportamenti dovute a limitazioni necessarie per un bene collettivo è superiore
E sono l'istituzione può gestire una scelta come questa
Io alla fine il nostro mondo
è uscito più forte da questa esperienza secondo me non è uscito più debole è uscito più forte
è uscito più forte
Non soltanto in termini di funzionamento dell'istituzione ma in termini di comprensione del fatto che l'istituzione non può limitarsi alla bandiera nazionale allo stato sopra
Questo secondo me è la cosa più forte crescita la pandemia
E scusatemi se faccio una digressione poco elegante
E casco a un livello molto inferiore che quello della politica spicciola ma in fondo dopo anni in cui il solco il cosiddetto sovra Nismo aveva riportato la forza tutta alle bandiere nazionali
E una fortissima crisi della dimensione europea
Alla pandemia la risposta al alla pandemia riportato in auge l'istituzione europea
La dimensione europea che ha risposto alla pandemia in modo molto più efficace di quanto avesse risposto dieci anni fa alla crisi finanziaria dove la risposta fu disastroso invece e talmente forte la risposta dell'istituzione europea che anche sui livelli nazionali coloro che avevano preso la bandiera del sovra Nismo nazionale della sovranità nazionale contrapposta a quella europea hanno dissotterrato questa bandiera e alla fine hanno sostanzialmente sposato la bandierina sull'unità europea
Il fatto stesso che l'attuale governo italiano che è un governo che appunto è guidato da una personalità con come Mario Draghi personalità che a uno come me viene naturale di appoggiare e sostenere e che il partito di umido sostiene naturalmente europeista e in una logica di europeismo si trova sostenuto da forze politiche che sino a ieri
Imbracciava da un'altra bandiera
Questo cambiamento non è soltanto una questione ascrivibile a interessi domestici c'è secondo me qualcosa di più
Cioè per quello che è successo quello che sta succedendo che la dimensione dell'interdipendenza preso piede
E questa è una delle forse sfide che vorrei io lanciare Roberto Esposito
Sul tema dell'evoluzione anche della sua riflessione perché da quando lui ha scritto il libro
L'evoluzione degli ultimi mesi è stata un'evoluzione tutta in una dimensione di maggiore ruolo della dimensione internazionale dell'interdipendenza della dimensione europea
Del rapporto
Tra paesi e della comprensione del fatto che le risposte ai grandi problemi alle sfide della vita torno al concetto della vita a cui faceva riferimento
Non possono ormai che avvenire in una logica di concertazione a livello di istituzioni che che non possono che essere comunitari o comunque internazionali o comunque almeno intergovernative
E questo concetto di evoluzione della sovranità e al fatto che la sovranità non è più solo nazionale e che questa sonorità legate esclusivamente alla lingua e alla bandiera come molto bene dice Roberto Esposito passaggio bellissimo della del libro sono più concetti legati al tentativo di non far passare il tempo cioè di nostalgia del tempo che fu piuttosto che dell'andare verso un futuro che si capisce essere un futuro di meticciato istituzionale scusate disse uso un neologismi non so sono parole che è stata usata da altri ma insomma noi andiamo incontro a un futuro di meticciato istituzionale cioè di una logica in cui le istituzioni e le istituzioni si incrociano tra di loro
In una dinamica in cui se io guardo la dimensione europea la cosa complesse poco capire qualcosa di questa interazione
E qui sta uno dei problemi grossi di questa interdipendenza riuscire a capire cosa si può fare come farlo
Quali meccanismi di governance come si dice in un brutto termine oggi
Comunque stende interdipendenza lega distinzione tra di loro rappresenta uno degli aspetti che vorrei aggiungere lo sviluppo della riflessione cioè il concetto di complessità
Che è va di pari passo con il concetto di consenso popolare
Per la gente dei cittadini gli elettori istituzione ha bisogno del consenso ha bisogno di un tacito a un esplicito consenso da parte dei cittadini
E che sia un'istituzione democratica o che sia un'istituzione delegata qualunque istituzione bisogna che ci sia un tacito consenso attorno ma se troppo complessa troppo complessa perché c'è una interazione con troppe istituzioni
Le tante volte anch'io mi perdo che pure frequento delle stanza europee danni dentro
I percorsi istituzionali europee ci si perde
E questa complessità è una partita il problema di oggi nel senso che le involuzione da una sovranità nazionale e da un'istituzione tutta basata su uno schema semplice bandiera imbattere Vittorio a una dinamica dette riorganizzata
E rende tutto molto più complesso e molto più complicato quindi obbliga a un grado di conoscenza e quindi poi a una esplicitazione di un consenso che molto più complesso e finisce per essere molto più elitario prove che postula una conoscenza più complessa se le cose
Questo per me è uno dei primi una delle prime grandi questioni
Che vengono coste era una persona molto interessante
In vista del del futuro quindi mi sento di fare questa riflessione mi sento di farla partire dalla considerazione
Che mi è venuto in mente leggendo il libro cioè che la pandemia ci consegna maggiore complessità ma anche maggiore interdipendenze maggiore affaccio verso questa dinamica di meticciato istituzionali
La seconda considerazione che voglio fare mi limito a queste due
Leggendo il libro
Alla fine mi è venuta fortissima la
Richiesta
Roberto Esposito di scriverne un altro
Che abbia
Diciamo una seconda parola accanto alla parola istituzione
E cioè di riflettere sull'impatto
Della tecnologia sull'istituzione
L'impatto cioè dell'innovazione tecnologica
Del digitale
Sull'istituzione perché l'altra grande novità della pandemia è stato a mio avviso poco questo abbiamo tutti frequentato imparato dinamica che si sono accelerate mimesi della pandemia in parte anche le dinamiche che ci stanno consentendo di svolgere questo incontro oggi pomeriggio
Che due anni fa non avremmo fatto così non l'avremmo fatto
Ma tante altre dinamiche in cui il digitale e Inter profondamente nelle dinamiche istituzionale mi faccio un esempio
Che è l'esempio che mia più colpito di tutti in questo periodo
E sì posso permettermi ridirlo mi ha colpito più il fatto che la cosa non abbia sorpreso quasi nessuno
Ciò che non abbia creato scandalo piuttosto che il fatto che si sia compiuto quello che sto per dire
E cioè che per la prima volta dopo secoli credo per la prima volta dopo secoli ma mi sentirete magari ma insomma
Già uno dei capisaldi della democrazia rappresentativa
E dell'istituzione parlamentare saltato
Cioè il fatto che per votare si debba essere in Aula fisicamente prese
Questa dinamica che connaturata
All'Istituzione parlamentare un'istituzione assembleare
Connaturata alla principio della democrazia rappresentativa quanti governi sono caduti perché mancava qualcuno in aula che non ha votato quanti sindaci sono caduti
Perché mancano qualche consigliere in aula che non aveva votato
Il Parlamento europeo ha deciso di vivere
Durante tutto il periodo della pandemia e di esercitare il suo ruolo facendo votare i parlamentari europei da casa
E questa è una rivoluzione impressionante incredibile enorme positiva dobbiamo secondo me ringraziare il presidente del Parlamento europeo David Sassoli d'Italia
Che ha spinto in questa direzione perché l'interesse ad Atene funzionante il Parlamento europeo e quindi a non lasciare solamente nelle mani dei governi la gestione della pandemia a livello europeo era superiore a qualunque altra considerazione e si è scoperto che un Parlamento può vivere votando daremo tutto
Grazie al digitale
Quindi il tema del rapporto tra digitale istituzione mi sembra che sia una grande questione che si apre in prospetti io sono tra quelli che pensa che bisogna cavalcare l'onda con coraggio
Perché frenato dai sostanzialmente impossibile
Nel senso che il digitale cambia le nostre vite
Dunque cambia in tutte le nostre vite ha già cambiato in tutte le nostre vite
Non si può immaginare che il digitale non abbia impatto sulle dinamiche istituzionali o sulla vita delle istituzioni democratiche
Il tema di fondo che va governato questo processo per evitare evoluzioni o involuzioni
E perché si collocano gli aspetti positivi di tutto ciò
Aspetti positivi che sono gli aspetti di una superamento dei limiti delle coordinate spazio-temporali che spesso e volentieri sono limiti molto profondi molto complicati potremmo fare qui tanti esempi non li faccia
è evidente che ci sono mille considerazione che portano a dire che tutto ciò che avviene in presenza è sempre meglio
Però intendiamoci la l'impatto della tecnologia del digitale
Sulla modalità di funzionamento delle istituzioni rappresentassero non è forse il più grande delle delle conseguenze della vicenda
Talmente ci corta non tanto perché sia proprio della pandemia ovviamente ma perché la pandemia obbligato un'accelerazione in cinque mesi sei mesi otto mesi tre mesi di processi che se non ci fosse stata la pandemia avrebbero preso un decennio forse un quindicennio invece siamo stati tutti costretti a farci carico subito di quelle novità dirle e gestirla
E in questo senso
Il la sfida dell'istituzione perno su questo forse ancora più forte perché quelle frasi ci sono un paio di definizione molto belle nel libro
Che che Roberto Esposito più bella forse è quella di ricreare
è insomma quando capiamo che cosa vuol dire qual è il ruolo cioè dell'istituzione però che cioè creare assumerli con parole mie un ambito
Nel quale i conflitti tra persone siano componibili e non finiscano per alimentare una distruzione una situazione di di distruzione totale questo è alla fine l'istituzione
E il digitale
Pensiamo ai social media e all'impatto dei social media su tutto ciò
Comporta una accelerazione una Zeno Shinzo Ezio in in questa accelerazione questa velocizzazione del fatto che tutto capita in tempo reale sfida per esempio la lentezza delle istituzioni
Altro tema del quale non solo dell'Esposito fa sul quale fare irruzione molto interessanti la vita con la sua forza creatività e le istituzioni che sono di per sé lente ma come oggi può funzionare un meccanismo di questo genere quando le istituzioni sono troppo lente rispetto a una vita che troppo rapida
Ecco perché quella sfida sul digitale secondo me vale la pena di essere ripresa
Tra l'altro sarà una delle cose che ho intenzione di fare anche proprio come partito politico vorrei lanciare questo questo semestre di e dibattito di discussione tra luglio e dicembre che sono messe poco ciò che uno si aspetta da un partito politico non per più di uno
Uno si aspetta che partito faccio programmi elettorali faccio liste elettorali organizza incontri feste io vorrei
Organizzare un semestre di dibattito discussione elaborazione di idee sul futuro della democrazia italiana
E sul futuro della stessa forma partito
Nel nostro Paese sarà questo sei mesi di dibattito così chiameremo l'agorà democratiche alla fine a dicembre avremo delle idee sulla futuro della democrazia italiana e sulle nuove modalità con le quali vive a Roma l'impatto del digitale il ruolo del digitale il rapporto tra il territorio in centro tante sfide che secondo me sono veramente interessanti intelligenti le cose che ho sentito fino adesso
Sono esattamente parte di questa riflessione che io vorrei fosse ormai sono una per gli addetti ai lavori non per gli iscritti al partito ma il partito offrisse alla società
Io vorrei che il mio partito soffrisse alla società su questa piattaforma di discussione che fosse utile per tutti non soltanto per noi
Noi sia breve vedremo poi dal dei contributi che dalla società non non impegnata il politico dei partiti arriveranno su una riflessione sul futuro della democrazia e del ruolo del digitale i nuovi territori ruolo della
Posto di stanziamento che a mio avviso è fondamentale e che rappresenta termino qui ringraziando ancora Roberto Esposito per questa occasione la naturale
Naturale
Sviluppo il completamento probabilmente di alcune delle riflessioni che nel suo libro sono lancia vi ringrazio
Le grazie piccoletta io
Mi piacerebbe discutere alcune delle cose che il segretario ci ha proposto dico solo che i filosofi sul tema della presenza
Sono agguerritissimi hanno litigato un secolo intero sulla metafisica della presenza su come vada intesa questa
La presenza per cui da daranno una mano senz'altro il partito democratico ad organizzare questo semestre di riflessione sull'impatto del digitale sulle istituzioni sulla vita pubblica e sulle
Anche sulle vite di nel tutti però vedo che nella ci sono già delle domande oltre che qui né a qualche volta abbiamo potuto ospitare qualche giornalista che ha delle legittime curiosità
Che non sono sicuro se che che riguardino precisamente la metafisica della presenza però
Però
Però le istituzioni si allora io farei così dare innanzitutto la parola a al alloro e poi vorrei dare lettura di almeno alcune di queste domande chiedendo ai nostri ospiti relatori di prendere in seguito la parola per una breve risposta prego Simona Brandolini
Grazie mille salve segretario salve professore non è tra l'altro Malavenda però cartello mi sente ecco Milva
Allora tra l'altro io il professor Roberta sponde abbiamo presentato in diverse direzioni anche una quindi di Napoli e
Io so che che vi riporto ad una materia molto più diciamo araba
Però mi tocca in questo momento parlare di di istituzioni e parlare del comune di Napoli segretario voi avete mi perdoneranno ovviamente gli ospiti anche il professore Esposito che ama questa città profondamente voi avete appena firmato un patto Movimento cinque Stelle Pd leu il presi l'ex premier Conte appostato ha pubblicato un lungo lungo posta in cui spiega
I motivi di questo patto diciamo anti-crac Napoli il candidato è Gaetano Manfredini le chiedo due cose
Ci voleva un ex Ettore è un ex ministro perché la politica finalmente si interessasse di questa città e dei conti di questa città non è nuova insomma il debito è un debito accumulato i non moltissimi anni di amministrazione
O di cattiva amministrazione veda lei
Seconda cosa è un patto tratto ai partiti
Che creano un laboratorio il laboratorio Napoli che sarà un esperimento nazionale
O non ci vorrebbe un consenso molto più ampio perché il problema dei comuni esiste cioè Napoli sicuramente che particolarmente insomma grosso ma ma anche altri Comuni ce ne sono quattrocento si arriva a mille duecento tra di sé sempre di Sesto per cui la situazione delle istituzioni diciamo quelli di prossimità e drammatica in Italia tant'è che fatti fatica a trovare dei candidati
Io vi lascio con queste e vorrei anche chiederle come mai secondo lei alla fine Gaetano Manfredi ha detto sì
E cosa ne pensa grazie
Allora chiedersi
Si può avvicinare sì grazie
Nel frattempo leggo uno una domanda del pubblico
Il nome giornale sì grazie
Allora faccio non faccio appello
Allora Alessio Gemma repubblicana Colli allora comandante poco all'afflusso il suo argomento della collega con una con un'altra sfumatura cioè il PD non governa
Da dieci anni questa amministrazione
Che significato avrà questa intesa tra idem i Cinquestelle per il PD di Enrico Letta e per l'evoluzione del quadro politico nazionale cioè Napoli sarà il banco di prova per la per le politiche
Okay anche Emiliano cadendo di Calenda Riello chiedo scusa di Terranostra news chiede del sindaco di Napoli della candidatura di Gaetano Manfredini quindi questa domanda non possiamo è già stata fatta
Però chiede anche qualcosa riguardo al capitolo dedicato al Mezzogiorno nell'intimo limbo del segretario Letta la al cosiddetto modello locomotiva d bossiana memoria
E domanda se il PD
In generale il centrosinistra non dovrebbe fare autocritica da questo punto di vista avendo assorbito in parte il pensiero originario leghista del Nord produttivo del Sud zavorra
Poi Maria Rosaria Anzalone vuole sapere invece signor riflette sull'importanza delle istituzioni dovremmo chiederci quanto essi continua non tanto per i giovani penso ad esempio le sardine che comunque stimo una certa voglia di partecipazione
Quando per i nostri figli cresciuti né deprecabili tempi del bel gol berlusconismo imperante e migliori di loro impegnati con proficuo successo nelle professioni mostruosamente disinteresse se non completa sfiducia nelle istituzioni
L'approccio del filosofo Esposito non è forse datato non appartiene forse alla nostra superata generazione che nella vita politica creduto davvero
Non è confortante la domanda
Valeria Di Nisio condizionante di Enrico Letta condivido la sua ricostruzione tranne l'affermazione che era stata si è fermato in quest'ultimo anno e mezzo ma mi pare che il segretario letta Beretta che invece ha
Abbia accelerato
Comunque all'interdipendenza che per le sta prendendo sempre più piede dimostra proprio come sia impossibile fermare la storia piuttosto mi sembra di poter dire che ha solo preso una direzione diversa in questo senso occorre analizzare queste novità complessità mi piacerebbe sapere il suo parere su questa presa di coscienza
Infine leggo la domanda no ce ne sono un altro paio nel cerco di leggere velocemente di Eugenio Mazzarella non una domanda ma solo un saluto e un grazie per questa bella occasione devo iniziare un dibattito velina e va be lascia noi lo salutiamo anche noi mi professo Mazzarella Claudio Cherubini buon pomeriggio una domanda per il professor Esposito in tema di istituzioni sovranazionali
Il professor Paul piene di nel libro il parlamento dell'uomo sosteneva che è meglio avere delle Nazioni Unite poco efficienti che nulla anziché nulla tuttavia la patria mostrato come questo assunto non sia più sostenibile
Nonché per la verità prima lo fosse concretamente come dove riformarle per esempio nelle strutture negli USA organigrammi nel reperimento dei fondi delle visioni politiche e così via
Infine Francesco Rispoli mi sembra che i temi in questione meriti un orizzonte di riflessione che vada al di là della contingenza della candidatura pure autorevole di tetano Manfredi al sindaco di Napoli si rischia di essere riduttivi e questa è una considerazione
Che anch'io sottoscrivo il nostro intento non era infatti quello di essere riduttivi poi c'è anche la cronaca qui bisogna Verdi dare il giusto la politica e non è nemmeno tanto spicciola per la verità
E do la parola prima a Roberto Esposito e poi per le conclusioni Enrico Letta
Intanto ringrazio ancora letta del suo bell'intervento e delle parole c'è un santo quindi libero
Mi limito per non prendere tempo a richiamare i due o tre punti di questa discussione lasciando naturalmente al segretario poi la risposta politica sul Napoli
Dunque la questione della sovranità e della globalizzazione che è tornata anche in una delle domande poste
Da segretario gli Stati sovrani esistono inutile negarlo non non si può radicalizzare il discorso al punto di immaginare una fine o una crisi devastante degli Stati sovrani
Tuttavia gli Stati sovrani non bastano
Non bastano intanto perché si è visto come le pandemie
Circolino oltre i confini sorpassi nei confini nazionali ma soprattutto perché la risposta alla pandemia ma anche alla crisi economica
Anche alla crisi dell'IMI immigrazione non consente che un singolo stato o alcuni stati solamente di una risposta
Oggi c'è la necessità appunto di costruire delle istituzioni intergovernative
Lui dandone il caso l'Unione europea una forza politica all'Europa io condivido l'idea che da questa ultima crisi pandemica l'Europa è uscita molto più forte
Ha cambiato radicalmente la propria politica economica rispetto a dieci anni prima e appunto senza l'Europa noi Italia Francia Germania non ce l'avremmo fatta
Dunque la sovranità e ancora in piedi mai sopra Nismo est comincia a essere battuto l'altra questione della rappresentanza che aveva posto sia Massimo sia Enrico Letta e del digitale cioè della svolta digitale ma io osservo questo
Il digitale spaventa perché determina o si determini in ragione di un'assenza no non essendoci le persone presenti si usa il digitale
Mangia la rappresentanza democratica e qualche cosa che nasce e nell'assenza del popolo che non può essere riunito in nessuna piazza e dunque la democrazia moderna con la rappresentanza
Già lavorerà sull'assenza per questo condivido quanto dice letta il passaggio al digitale non è un qualche cosa che destinato a rovesciare
Il mondo il senso comune del resto gli uomini sono da sempre
Animali teconologici la natura umana è appunto una natura tecnica
Ma soprattutto il digitale non è che un secondo passaggio rispetto alla rappresentanza in cui anche in una Ulla ristretta come il Parlamento consente appunto a chi e assente di potere manifestare il proprio voto
Anti-napoli tante volte per diciamo per toccare la cronaca e stato sull'orlo della crisi il Comune per mancanza del numero legale ecco
Questo passaggio digitale consente appunto di di di di passare io tre e infine niente naturalmente lascio la parola a letta su Napoli mi associo anch'io comunque
Alla all'idea la possibilità all'auspicio che Napoli trovi il centrosinistra un candidato forte prestigioso come Gaetano mansueto
Ok do la parola a Enrico Letta non subito non prima di aver ricordato che però nel frattempo ma dico soltanto che sono intervenuti Rita Fulco il vice Privitera Privitera vita punti in particolare
Svolgeva considerazioni sul nesso tra sovranità nazionale istituzioni extra nazionali il fondo il tema che veniva ripreso anche la professione esposto prego segretari
Ma ma intanto un una parola ma veramente poi chiusa la parentesi perché mi sembra di fare Tortora Roberto Esposito e al suo libro
Una parola semplicemente per dire che ventisette maggio due mila ventuno una bella giornata per la dopo credo tanto tempo di fatica politica io la considero una bella ma bellissima giornata torna uniti
è una giornata
Una giornata piena di prospettive interessanti importanti e io sono un grande tifoso di Gaetano Manfredi
Credo che sarà Gaetano Manfredi un grande sindaco di Napoli sembrano due sindaco della ricostruzione di Napoli mentre si ricostruisce l'Italia quindi io credo che sia veramente oggi una bella giornata in cui abbiamo messo punto impatto per Napoli molto importante son contento dove lo fa insieme a Giuseppe Conte Roberto Speranza ad altri
Tutta la mia stima considerazione e ringraziamento a Gaetano Manfredi richiesta
Ma che sia veramente il protagonista e credo che sia veramente una bella città una bella giornata
Per per Napoli oggi e in prospettiva
Veniva fatta una domanda anche rispetto al tema complessivo che si lega almeno questa un po'tema del del libro sulla situazione di dissesto dell'istituzione comunale effettivamente zero
Il nostro paese vive una fase molto complicate in tanti territori è vero che in questa fase complicate legata alla periodo alla pandemia ma zero che è oggettivamente un lascito in tanti comuni d'Italia in una situazione molto complessa io credo che alla fine della fase pandemica bisognerà fare un punto serio sul rapporto tra centro e periferia nel nostro paese perché questo rapporto segni un'analisi non raffazzonata ma seria sui rapporti del decentramento del regionalismo
Delle forme appunto di federalismo che vivono in Italia credo che vada che vada assolutamente fatta
E io nel nel mio libro ho scritto un anch'un pezzo di un capitolo nel quale l'autore in un'autocritica sul sul sud molto marcata sul fatto che ci sia lasciato vincere quell'idea bossiana se posso permettermi di dire che tanto consunto non c'è niente da fare quindi cerca di dare un po'di elemosina e niente di più invece non è così perché la logica della dei vagoni della locomotiva totalmente sbagliato sì ma pensiamo con il fatto che più forte è la locomotiva e più vagoni si trascina anche sino a consulenti e non sono stati è in grado di modernizzarsi vagoni lente non moderni alla fine perdono il gancio una locomotiva tutto si sfascia questa è la storia italiana di questi anni quindi non va a lavorare su ogni vagone per le sue caratteristiche la sua specificità
Al Salone facciamo riferimento al massimo scusa
Alla sfiducia dei giovani nelle istituzioni
Ed è vero però operativo fatto esperienza in questi anni di straordinaria passione giovanile perle per l'impegno istituzionale o fatta sia nel mio lavoro universitario ma anche nel lavoro
Diciamo di volontariato avendo messo suo anch'io una scuola di politiche che da sei anni
Forma cento ragazzi all'anno e che anche una sede al sud all'Università della cavalcata
E c'è una voglia dei giovani italiani di impegno e di rapporto con le istituzioni purché le istituzioni non siano respinge confronti
Ecco perché il discorso della velocità del digitale dei tempi di vita secondo me fondamentale stiamo attenti perché stiamo vivendo una fase in cui c'è uno scarto generazionale impressionante
Il digitale e il fatto che i nostri ragazzi e noi abbiamo già un rapporto completamente diverso con gli strumenti digitali fa sì che da un rapporto diverso con i tempi della vita
E questo rapporto ha un impatto con l'istituzione in modo tale che le istituzioni dobbiamo riformarle voltare le tutti si sentano cittadini protagonisti della vita delle istituzioni cosa che invece rischia di non esserci
Anche perché la complessità cui faceva riferimento all'inizio prima
Sotto gli occhi di tutti
Ma uno degli interventi alla fine mi porta sembra Cherubini
Mi porta a fare un'altra riflessione nel clima di ottimismo voluto un cornuto fare il mio l'intervento devo però dire in conclusione con un po'di sano realismo
Che
Meno male
Che noi abbiamo delle istituzioni esistenti
E meno male che queste istituzioni sono state create la gran parte di esse sono state create di getto nel dopoguerra in una fase di ricostruzione alla quale pensiamo appunto alle Nazioni Unite ma saremo in grado oggi ricostruire le Nazioni Unite
Le critichiamo ogni minuto ogni minuziose per dire peste e corna le Nazioni Unite non fanno questo fanno questa ma oggi saremo in grado di farlo nazioni no
Dobbiamo proteggerle meno male che esistono vanno rafforzate quindi io su questo sono molto chiaro non dobbiamo fare un lavoro di rafforzamento delle istituzioni esistenti perché costruirne ex novo
Guardate che fatica l'ultima istituzione che ha costruito l'Unione europea è quella in fondo
Più in difficoltà perché l'ultima istituzione costruito a livello europeo e il mezzo che è stata un'istituzione nemmeno comunitaria ma è stato fatto un trattato intergovernativo a fianco dei trattati comunitari
Sembrava che dovesse essere la soluzione di tutti i problemi è stato talmente controverso che non l'abbiamo usato nemmeno nella situazione come questa dalla pandemia in cui sarebbe stato ovvio utilizza
E lì
Sono diciamo
Alberga hanno centinaia di miliardi non utilizzati perché quell'istituzione considerata non viabile sono uno utilizzabile
Ed è in fondo una delle ultime create del due mila dodici
Segno che meno male che non avevamo istituzioni precedenti fatte in altri periodi costruite bene che oggi possiamo rafforzare insomma il mio ragionamento in questo senso di realismo
E di necessità riguardare a quello che si può fare e di rafforzare ciò che oggi esce cercando di renderlo più efficiente migliore ho fatto l'esempio del Parlamento europeo del voto da remoto e credo che anche questo sia un fatto assolutamente fondamentale oggi ma
Veramente un grande grazie a Roberto Esposito mi ha fatto passare ieri un'ora veramente veramente interessante lettura del sui libri ottiene rievocazioni piena di di piste perché un libro dal quale partono mille fili uno avrebbe voglia di prenderli di portarli avanti
Ed è veramente interessante bello e sono pronto a leggere Rossi
Grazie molte grazie grazie dunque a tutti voi
Il prossimo appuntamento verrà comunicato sul sito della Fondazione Salvatore che ringrazio in conclusione ringrazio i partecipanti all'imbocco Lupan perché erano altri grazie a tutti arrivederci