"La radio nell'era della TV. Fine di un complesso d'inferiorità" presentazione del libro di Enrico Menduni (Il Mulino)

Sentiamo
Allora no no no no no quando
Infinito
Grazie interne
Almeno sentiamo le generalità
Grazie
Buona sera fallimento
Tocca a me e fare un po'da coordinatore di di questo incontro la cosa mi fa molto piacere per un duplice motivo vivo perché un particolare omaggio al libro di Mendieta i comedoni varare nell'era di della tv fine di un complesso di inferiorità e l'altro perché così facendo il coordinatore mi permetterò di parlare molto meno dei miei colleghi questo mi riempie ancora più di gioia
Vorrei leggere il però due piccole cose in apertura piccole ma grandi al tempo stesso perché sono due messaggi che giungono l'uno dal Garante dell'editoria è una vera e propria recensione che non so se sarà già si sino certo non verrà leggo tutta sono due pagine eccetera però è una recensione del Garante ha voluto fare al al libro di nel blu vi leggo due capoversi il primo e l'ultimo il titolo e il sottotitolo dell'interessante saggio di Enrico Menduni la cui esperienza del campo dell'informazione radiotelevisiva anche in qualità di consigliere d'amministrazione della RAI qualifica di per sé il lavoro sintetizza efficacemente le numerose implicazioni che la storia l'utilizzazione
Delle prospettive del medium radiofonico in Italia mostrano nell'ambito del più ampio sistema comunicativo larario nell'era della tv vuole significare l'individuazione dello specifico radiofonico nel contesto dell'intero panorama audiovisivo con pari dignità rispetto al mezzo televisivo che negli ultimi due decenni assunto un ruolo preponderante e via di questo passo fino al capoverso finale che dice il libro di Enrico Menduni
Costituendo un'importante fonte di informazione sul medium radiofonico
Sopporto supportata da dati certi qualificata da una piacevolezza di lettura contiene in sé un messaggio di fondo che chiunque partecipi del settore della comunicazione sociale non può ignorare il ruolo specifico e insostituibile della radio nel contesto mediale
L'altro messaggio è molto più Blair è un telegramma ma
Viene da un personaggio che in qualche modo Felipe l'Italia è la radio è stata la radio ed è la radio ed è Renzo Arbore che scrive Amenduni spiacente non parlare con voi della radio applaudo il tuo libro e auguro buona fortuna e anche noi auguriamo buona fortuna ma Menduni e al suo libero e la la la cui comparsa mia riportato alla mente
Proprio
Proprio perché un episodio che compare in un libro che si intitola proprio in inglese medio ridotte le visioni e INCE di Peter forma tale Giorgio al mio zio a cui avevo partecipate assistito di persone nel mille novecentosettantacinque il sei ottobre mille novecentosettantacinque nel pieno centro di Manhattan un giovane rapinatore fece irruzione in una banca vi si barricano dentro trattenendo dieci ostaggi con sé aveva una pistola e una radio
Pochi minuti dopo mentre la polizia circondava l'edificio
Un intraprendente le porte della stazione radiofonica da diventi davvero telefono alla banca il rapinatore Ray carte Olsen rispose all'apparecchio e riconoscendo la stazione radiofonica newyorkese chiese che il disc jockey di turno stock Muni mandasse in onda canzoni di Bob Dylan e dei Grateful tre dentro
Muni ovviamente acconsentire Olsen poté verificare la disponibilità dei disc jockey attraverso ovviamente la sua ravioli
Fu quindi lui stesso a richiamare immuni al telefono e gran parte del loro lungo dialogo fu trasmesso in diretta alla radio il dramma durò più di otto ore durante le quali la da vivendi WQ continua a mandare in onda le richieste musicali di Olsen
Alla fine dopo essersi riascoltato alla radio mentre proclamava che i Grateful Dead erano il più grande gruppo musicale del mondo Olsen cedette di schianto la polizia fece irruzione lo catturò senza che gli opponesse alcuna resistenza agli ostaggi furono liberati illesi
Dicevo appunto ricordo di aver seguito personalmente questa episodi alla radio quand'ero studente in America e compiacere l'ho ritrovata citato nel libro che ho detto che ha per caso il inglese lo stesso titolo del libro di Menduni
Si tratta certamente di un caso estremo e rarissimo ma proprio per questo
Mette in particolare evidenza alcune funzioni fondamentali che sia pure in misura più routinaria la radio svolge nella vita di tutti i giorni
Da un punto di vista psicologico come emerge dal comportamento estremo di Ole sembra di questo rapinatore larario funziona quale antidoto alla solitudine conferisce una forte emozione partecipativa contribuisce allo sbriciolamento della fantasia
Da un punto di vista più collettivo essa si propone quale rapida ed efficace fonte di servizio pubblico svolgendo di conseguenza
Quel ruolo di lubrificante sociale che certamente era contenuto nella definizione Merloni Anna di tribal durante cioè di tamburo tribale
Proprio la molteplicità di queste funzioni nonché la ricchezza delle gratificazioni che la radio elargisce nell'espletarle fa sì che questo medium è già forte di un glorioso passato
Si presenti tra i più vitali inesauribili e insostituibili strumenti di comunicazione anche per il futuro
In effetti la radio vive a livello internazionale una stagione di grande attualità in quest'ultimo scorcio del ventesimo secolo al punto che si può parlare di un vero e proprio nuovo rinascimento radiofonico
Superata la crisi determinata dall'avvento della televisione negli anni Cinquanta
La radio ha conquistato un assetto diverso nuovi obiettivi di conseguenza nuovo pubblico dimostrandosi tra i mezzi di comunicazione di massa
Forse il più flessibile certo il più facile ad adattarsi ai nuovi bisogni di comunicazione che caratterizzano la nostra
E lo dice uno che ha dedicato alla televisione la maggior parte dei suoi
Come Stato acutamente osservato nell'ambito di tutti i nidi alla radio e certamente quello che più si avvicina alla mitica alla mitica figura di protezione
Sempre uguale a se nella sua natura di voce trasmessa a distanza via etere ma sempre nuova nel ritmo nei contenuti nella struttura e quindi nella capacità di interessare l'ascoltatore
In grado insomma di seguire passo passo l'evoluzione socioculturale dell'umanità
Del resto questa sua qualità interstiziale
Questa duttilità d'uso e di funzioni
Fanno parte della stessa natura tecnologica nonché organizzativa politica culturale del mezzo come chiaramente testimoniano le tappe diverse spesso antitetiche le une alle altre del suo sviluppo del nel corso del nostro secolo
Ecco io qui andavo coi avanti in questa Breve piccola relazione che avevo preparato per il libro di Menduni ma non voglio prendere troppo tempo anche perché punto svolgendo il lavoro di coordinamento mi auto mi autocensura certamente darò Amenduni queste pagine perché resti lo diciamo un po'agli atti della presentazione del suo libro nel suo libro sul quale appunto proprio come coordinatore Foglia del dibattito e poi gli altri ne parleranno più diffusamente
Vorrei spendere alcune parole perché il libro è di una complessità e di una esaustività veramente rare
Ad un inizio in cui si
Si mettono in fila diciamo i meriti della radio e si esamina perché si può dire veramente che vi sia questo rinascimento della radio in questa fine del complesso di inferiorità
Subentrò poi due partiti in cui Menduni esamina con grandi idee con numerosi dettagli e i due aspetti due i due corni diciamo della realtà radiofonica della radio della radio la realtà radiofonica in Italia c'è la radiofonia pubblica e la radiofonia privata
Dopodiché si passa a prende in considerazione tutti gli aspetti come dire strutturali della radio dall'ascolto alle e ai problemi economici dai quadro legislativo alle tecnologie
Fino ad un pugile salto verso la radio del domani e e anche vi è un capitolo su gli sviluppi principali della radio in Europa con quattro casi particolarmente significativi per il confronto
Con l'Italia e cioè l'Inghilterra Germania Francia España chiudono il volume appelli appendici che riguardano ancora maniera del tutto esaustiva tutte le principali leggi decreti regolamenti sentenze in materia dirà odor di radio diffusione i principali atti della Rai
Presi dalla riforma appunto recente della radiofonia
Io mi fermo qui per dire quindi per concludere brevemente che in questo fiorire di libri sulla radio
è uscito recentemente fare radio negli anni novanta a cura della verifica qualitativa programmi trasmessi
E pubblicato recentemente è uscito questo tu piccola scatola diciamo altro libro sulla sulla storia e le prospettive della radio oltre va be'ai classici che circolano già dal a da qualche tempo come il non mai abbastanza apprezzato larario l'arte dell'ascolto di Rihanna in me ecco questo interesse anche editoriale nei confronti della radio certamente testimonia il fatto che questo strumento di comunicazione abbiamo detto così duttili conti così interstiziale
Così vicino alle esigenze della mobilità comunicativa del nostro della nostra epoca
Stabilendo veramente un Periodo di grande vitalità e qui tra noi ci sono
Come dire un osservatore privilegiato i due protagonisti diretti e la grande vitalità della radio
Questo Periodo per cui è ad essi che con vero piacere passo la parola rispettando come abbiamo detto un ordine strettamente alfabetico che io mi piace tanto al grasso che purtroppo si trova con una Vouet una zeta
Dopo di lui e quindi è costretto a parlare a parlare per primo grazie allora la parola ad Aldo Grasso
Premesso che non lasciano le mie pagine Amenduni
Anche perché su un solo punti non mi permetterei mai poi che affligge darlo
Ulteriormente vorrei un po'seguire la nuova moda televisiva di presentare i libri che non è quella come si faceva una volta
Nell'epoca antica degli Augias cioè quella di discutere di un libro ma di suscitare invece la voglia di prendere questo libro quindi parleremo poco
Del libro di Enrico Menduni proprio per non scalfire lo proprio perché rimanga voi il desiderio usciti di qua di correre in libreria comprarlo e poi leggerlo avidamente
Come abbiamo fatto noi
Un'altra premessa che si fa onore di questo libro è peccato che non sia uscito prima
Perché credo che almeno a Zanetti a me avrebbe come dire risparmiato
Sicuramente alcuni errori ma insomma anche una faticosa ricerca di materiali di documentazioni di altre cose che sono risultate molto utile
La lettura di questo libro e contemporaneamente l'esperienza alla radio mi ha provocato alcuni turbamenti che vorrei in qualche modo
Cercare di dire qui
Intanto questo titolo
Che è profondamente vero cioè nel senso che è la più e la più lampante delle contrade
Constatazioni la radio nell'era della tv
Ecco per come dire per rendere meno
Traumatico questa costatazione Menduni ha pensato bene di mettere un sottotitolo che fine di un complesso di inferiorità
Ecco quello che ripeto la
Lettura di questo libro è l'esperienza di tutti i giorni mi portano immediatamente a
Ad affermare che in realtà
Questa di questa fine non se ne ha traccia
Cioè in realtà questo complesso di inferiorità
Non solo credo continui ma come dire sempre ogni giorno di più reso reso concreto cioè nel senso che
Almeno nell'esperienza italiana
La radio sta scontando la sua
La sua copresenza con la televisione
E per questo che come dire come
Lo sguardo entusiastico di Sartori che riporta sempre a vedere il meglio delle cose a parlare di flessibilità di duttilità di interstizi alita della radio credo che sia come dire una sorta di fantasia che vada un po's'mitizzata
Credo che la radio in Italia
Non abbia nulla di questo cioè una radio nel suo Complesso affatto duttile una radio
Per nulla flessibile
Ed è una radio che in realtà non conosce proprio il gusto dell'interstiziali taccia invece una radio che viaggia ancora per canali ne conosce se mai un altro gusto che quella della sovrapposizione
Non varia empire dei buchi vuoti la radio in Italia va a riempire dei buchi già pieni
Dico questo perché le vere difficoltà che si riscontrano ogni giorno nel lavoro sono proprio
Difficoltà di carattere linguistico di carattere medio logico
La principale quella Camp
Nella stampa sempre così attenta alle vicende della radio mi è costata qualche qualche ironia è proprio questa nozione di flusso
Nozione di flusso di Radio diffusa una nazione vecchia
Già Sartori quando era studente negli Stati Uniti non facevano altro che tutti i giorni parlare di radio di flusso
I libri che allora vent'anni fa trent'anni fa uscivano la letteratura specializzata parlava già all'ora di radio di flusso allora questa nozione appunto di tipo di tipo che appartiene alla stampa specialistica e poi provando la portare nell'età dei fatti incontra degli ostacoli questi ostacoli sono tantissimi radio di flusso è una cosa semplicissima vuol dire ad esempio passare da una radio da un palinsesto costruito su programmi fissi su appuntamenti fissi ad un ad un ad un palinsesto che è molto più duttile che non è più fatto dalla sigla iniziale dalla sigla finale dall'annunciatore che dice adesso andrà in onda eccetera dall'uccellino da tutte queste cose cioè è una
è una programmazione che come dire che rompe alcune barriere
Ora il rompere alcune barriere vuole anche dire che un programma è diverso
Viene letto diversamente da come veniva letto prima cioè nella sua unicità come si fa ancora con i libri e come si faceva con la televisione di trent'anni fa un programma assume un senso la sua significazione finale
In questa maggiore mobilità da ciò che dal programma che lo precede da quello che lo segue ormai soprattutto da dai programmi che sono a fianco
Di queste
Vuol dire in questo modo
Far cadere la nozione di genere
Che era la nozione non soltanto con cui tradizionalmente si leggeva la radio
Ad esempio si dice a non si fa più la prosa non si fa più certa prosa eccetera ed è un discorso che dieci anni fa lo si faceva per la televisione
Sì sia perché non si fa più la prosa in televisione e diventava già dieci anni fa difficile spiegare che in realtà il concetto di teatro nel frattempo almeno televisivo era volute che teatro in televisione se ne fa tantissimo soltanto che altre forme è ad esempio il talk show nella sua forma classica è la forma di teatro moderno televisiva e cose di questo genere ecco questi argomenti ad esempio la nozione di genere forte che la televisione ha già superato una decina una quindicina di anni fa la radio vista vivendo soltanto adesso
Ecco da una parte questo il versante per così dire linguistico ma sulla nozione di genere ad esempio era costruita tutta la struttura produttiva della radio
Per cui se nel momento in cui io nego che esiste un determinato genere nego anche tutto mette in crisi o almeno tutto una struttura produttiva che era basata sulla sulla produzione di generi
Un altro esempio è appunto quello della lingua ad esempio c'è un capitolo interessantissimo nel libro di Menduni e una citazione estremamente opportuna del linguista Raffaele Simone che
Racconta
Delle diverse evoluzioni delle rivoluzioni che ci sono state alla radio
Da una radio che era prima essenzialmente letta
A una radio che poi è diventata letta parlata scritta parlata infine a una radio in cui
Il modello linguistico dominante quello del parlato parlato cioè ne cito soltanto tre righe dice ad un parlato deliberatamente privo di una Baso comunque di uno standard di scrittura e che procede secondo la più assoluta spontaneità
Ecco ad esempio questo problema linguistico cioè questa introduzione
Di del parlato parlato in reti traditio più tradizionali come RadioRai crea alcuni problemi
Crea alcuni problemi perché ad esempio non so non c'è una tradizione alle spalle per cui
Come
Come
Fanno sulle radio private devo dire con con con anche con con abilità e maestria dove hanno ad esempio questo parlato parlato si è trasformato in una sorta di
Sound di di di di ritmo di qualche cosa
Che si sposa perfettamente con i dischi
Creando ad esempio un effetto molto curioso cioè che se queste radio vengono ascoltate nella
Come dire nella disattenzione o meglio come colonne sonore che stanno in sottofondo questo ritmo è un ritmo piacevolissimo cioè a un ritmo che si fonde
Perfettamente con il tipo di musica che propongono queste radio se poi uno credo commettendo però un errore vuol cercare di capire esattamente cosa dice quel parlato va incontro a una delusione
Perché come dire sia dal punto di vista sintattico che dal punto di vista concettuale spesso è un guscio vuoto quello che il disc jockey dice
Ma questo sarebbe credo un errore grosso voler giudicare il contenuto di quel parlato perché quel parlato lo si giudica invece dal ritmo
Nel caso di RadioRai differente questo cioè per cui come dire bisogna inventare invece
Una forma nuova e cioè di un conduttore
Che da una parte sappia anche lui adeguarsi a questa forma del parlato parlato cioè che non abbia più bisogno di leggere di sceneggiature di grandi scritte dall'altra parte però abbia quella tale competenze padronanza di quello che sta dicendo
Perché nel caso ad esempio di RadioRai appunto non essendo soltanto radio puramente di colonne sonore musicali la parola ancora la sua importanza
Ecco così ancora una difficoltà
è proprio quella
Molto in uso nelle radio americane di cui parla anche
Né di Consiglio assolutamente di leggerlo
Nel libro di Menduni il capitolo sulla nozione di clock cioè nozione
Con cui vengono organizzati certi palinsesti
E che non è più sull'arco di tutta la giornata che il palinsesto deve essere organizzato per cui si dice la mattina facciamo queste cose il pomeriggio quest'altra eccetera
Ma la nozione chiamiamola ancora di palinsesto si restringe a all'interno di un'unità di misura
Che può essere Lora o può essere anche un qualche cosa che più ristretta dell'ora la mezz'ora eccetera e dove però all'interno di quel segmento orario
Si dispiega completamente quella che potrebbe essere come dire l'idea forte
Uso il termine improprio della filosofia di rete di quella di quella
Di quella stazione radiofonica ecco dicevo tutto questo è molto difficile
Cercare di applicarlo molto difficile perché in realtà poi la struttura della radio non è poi così duttile così semplice come può apparire no o come si credeva potesse essere anche molti anni fa quando all'uscita delle prime radio private ricordo appunto la alcune Splendid trent'teorizzazioni dalla radio col gettone telefonico cioè della radio che si faceva con il contributo degli ascoltatori che con un semplice gettone telefonico potevano entrare in contatto con l'emittente raccontare quello che succedeva su tutto il territorio
Ecco ma questa arretratezza di tipo linguistico se volete ma ideologico è nulla al confronto di quella che è l'arretratezza costituzionale della radio
Cioè la radio che
Vive in questo sogno
Di strumento leggero facile eccetera In realtà si trova in una condizione
Spaventosamente arretrata che alle volte ne fa un delizioso oggetto di pura archeologia
Allora intanto si ritrova in una arretratezza legislativa da Paese
Dire ormai terzo mondo e offensivo per i paesi che
Che vengono normalmente classificati con questa definizione
La situazione in cui si trova dal punto di vista della distribuzione delle frequenze la radio
Come dire inimmaginabile se uno abituato a pensare la già caotica situazione delle televisioni in Italia cioè non c'è assolutamente una legge ed è in una situazione dove curiosamente
L'unica radio che deve
Ottemperare ad alcuni dettati
Legislativi è la RAI perché ha una convenzione con il ministero e tutte le altre radio invece al di là della conquista modello Far West della frequenza possono non hanno nessun controllo ad esempio sulla potenza dei trasmettitori e cose di questo genere
Ma l'altra cosa che appunto per uscire un po'da questa tradizionale lamentela o l'ANIA sulla impossibilità di avere un sistema corretto in Italia è che comunque questa arretratezza legislativa
Sta facendo dei danni alla radio credo quasi irreparabili se se le cose vanno avanti di questo passo
Cito solo due esempi uno è che ad esempio in Italia rischiamo di subire lo stesso fallimento della televisione
Se non vengono fatte in fretta le leggi perché noi viviamo in una situazione tecnologicamente molto arretrata
Cioè mentre tutte le radio di altri paesi possono già sperimentare sistemi moderni di trasmissioni come sistema digitale avendo tra una frequenza e l'altra delle cosiddette corsie di tutela
E siccome il segnale digitale è un è un segnale che non ha sbandamenti in queste corsie
Diciamo così di sicurezza tra una frequenza e l'altra possono già trasmettere col sistema digitale e sollecitare l'industria mettere a commercializzare apparecchi che possono che possono ovviamente ricevere questo segnale che ha una qualità di suono e di trasmette Veritas infinitamente superiore a quello tradizionale analogico
Ecco pensate che la RAI è costretta a fare i suoi esperimenti in valli chiuse come la Val d'Aosta perché ci sono certe Valle dove non ci sono interferenze
Di altre radio e in quelle si possono fare degli esperimenti tutto questo ad esempio fa sì che la radio non abbia quello strumento che è diventato il vero motore portante e la vera innovazione tecnologica della televisione che il telecomando
Cioè la radio è uno strumento assolutamente arcaico se privato ad esempio di questo strumento
Soltanto alcune radio sufficientemente sofisticate e poi comunque in Italia c'è una una una situazione ambientale che rende impossibile questo esercizio che quello di avere delle radio con le stazioni pre selezionate
Allora io schiaccio un tasto secondo il terzo e oltr'limo secondo il terzo radio dj a Radio centocinque accetta insomma un po'quello che si può fare soltanto con con l'autoradio
Ma ecco dicevo tutto questo ad esempio l'impossibilità di avere il telecomando
Fa sì che
Il pubblico della radio sia un pubblico estremamente
Affezionato alla sua radio cioè un pubblico poco curioso ed è un pubblico immobile
Questa è la cosa più sconcertante cioè tutte le volte che si pensa invece alla si parla la lettera nei confronti si dice della radio della sua leggerezza della sua la facilità farla eccetera non si pensa che poi in realtà il pubblico il pubblico della radio e il pubblico più immobile che ci sia tanto è vero che da una parte nel caso delle private
Riesce a costruire proprio dei pubblici formati da giovani e
Sostanzialmente appunto dai giovani che vivono le radio come si può vivere come dire
Un proprio ritrovo un club una propria discoteca preferita un proprio punto di ritrovo preferito e infatti come dire la grande distinzione fatta soprattutto per il tipo di musica che si trasmette e dall'altra parte rende nel caso di RadioRai appunto rende difficili
Per sperimentazioni di integrazione
Di differenziazione anzi dell'Offerta
Nel caso nostro appunto di poter dire facciamo una radio dedicata alle notizie un altro l'intrattenimento e un'altra la cultura in realtà perché questo pubblico storicamente abituato a non cambiare mai a non cambiare mai Canale
Ecco un'ultimissima e osservazione poi lascio
La parola ad altri su questa difficoltà è unica piccola integrazione
Al libro di Menduni nel senso che o alcuni dati più aggiornati dei suoi sull'ascolto e si riferiscono all'ultimo autoradio che è stato fatto nel novembre scorso
Forse mi è difficile mostrarglieli ma insomma adesso rialzo alcuni di questi dati e sono sull'ascolto globale della radio
Insomma la striscia nera che voi vedete
L'ascolto di tutta la radio in Italia questi picchi in qua
E la prima linea tratteggiata purtroppo fotocopia
Si potrebbe cambiare come comunque questa linea è quella delle private
Allora voi vedete che ad esempio qui andiamo dagli undici ai quattordici anni e rispetto al all'ascolto globale l'ascolto delle private quello che più si avvicina questi picchi massimi
Undici quattordici anni
Quindici diciassette vedete che siamo ancora vicinissimi all'ascolto globale sono faccio molto in fretta diciotto ventiquattro siamo ancora alte questo è la linea della RAI
Venticinque trentaquattro comunque salto per per non annoiarvi insomma comincia a esserci un'inversione di tendenza quando arriviamo ai quarantacinque anni
Dove nelle ore del mattino che corrispondono ai GR eh comincia a esserci più alto l'ascolto della RAI
Così andiamo avanti ecco comunque per dirvi che l'ascolto ideale del di RadioRai
E quello che va dai sessantacinque anni e oltre dove vedete l'ascolto globale
Questo e
Questa che era la linea della radio RAI e quella che invece più si alza
Più si alza sui picchi d'ascolto tutto questo veramente è soltanto una constatazione non voglio dare assolutamente nessun giudizio su questo ma è soltanto la riprova che
Secondo me crollò un po'questo mito della radio come strumento leggero lo strumento e cose cioè la radio fra i mezzi di comunicazione in Italia è in realtà il mezzo più tradizionale e il mezzo che più legato alle abitudini ed è sicuramente il mezzo
Lo dico anche nel caso delle private che
Avendo creato come il proprio pubblico un pubblico che non è affatto mobile un pubblico che è privo del telecomando
è l'idea di pubblico
Della radio è quello della comunità immateriale
Cioè la radio è un formidabile strumento di aggregazione ma per aggregare non aggrega tanto sul singolo programma sul singolo aggrega per un qualche cosa di complessivo che assomiglia molto ad una comunità
All'una comunità di di di di ascoltatori di Rocca d'una comunità di altro tipo insomma ma il concetto è proprio alla comunità vera non so ad esempio l'esempio clamoroso di Radio Maria insomma cioè è è veramente
è veramente l'unico strumento non lo sono i giornali non lo è la televisione non lo sono tante altre cose che vuole soprattutto riconoscersi in una è una sola stazione emittente
Supporter
Passiamo al prestito
Prima di passare la parola Veltroni visto che Grasso mi ha tirato in ballo nel suo intervento voglio dire che quando io parlavo della radio come strumento duttile interstiziale via dicendo non parlavo della radio in Italia anche se
Sì vale a dire anche se infatti lui stesso nel momento in cui ha esaminato come il libro a sua volta analizzi il clock americano piuttosto che altre esperienze ridire e bisogna riconoscere che e la radio nel in senso generale è quel medium interstiziale duttile eccetera e si appresta ad essere quel miti umbra interstiziale duttile e via dicendo e siccome Grasso non risparmia alla nostra ormai ventennale amicizia i suoi strali ironici anch'io dirò che non parlavo nemmeno della sua radio
Etc erariale sta facendo lui
Però siccome io sono strutturalmente meno perfido di lui dico che mi auguro che invece lui possa trasformare la la radio italiana in quello strumento duttile partecipativo interstiziale che la maturazione del pubblico anche italiano si merita
Walter Veltroni
Ma sì naturalmente il mio punto di osservazione del libro di Enrico e anche del tema che del quale discutiamo stasera un po'ovviamente un po'diverso da quello di grasso da quello di
Di Zanetti promettere quello anche Di Carlo che diciamo
Ha introdotto questa nostra discussione
Io vorrei però fare una premessa diciamo sul sul libero sul libro e su quello che c'è prima del libero
Io in fondo questo libro mentre lo leggevo mi rendevo conto che per larghissima parte lo conoscevo perché il frutto di un lunghissimo lavoro al quale Enrico Menduni ha dedicato moltissimo tempo e una straordinaria passione io questo lo vorrei dire
In maniera assolutamente non rituale
Capita raramente che un
Una persona a cavallo tra diciamo l'intellettuale e il politico sintesi che come è noto non sempre si realizza dicemmo spesso più per il mancare il primo elemento che del secondo
Si applichi con tanta passione ad una
Ad un tema specifico
Ricordavo Rato al
A questo sistema di valutazioni di indicazioni sulla radio negli anni in cui è stato consigliere amministrazione della RAI
Era una passione che si portava dentro da prima e penso che sia uno dei pochi casi davvero dei pochi casi nei quali un lavoro che parte come lavoro di ordine politico amministrativo in quanto il Consiglio d'Amministrazione RAI allora era di diretta emanazione politica
Beh abbiamo un tale livello di come dire di di radicamento nelle questioni specifiche quali si occupa Menduni andato dentro ha studiato ha lavorato a ha inventato
E credo anche di poter dire questa seconda considerazione di premesse che vorrei fare che per una volta si può dire che è un lavoro di ricerca non è rimasto
Nel cassetto io credo che la riforma della radio che si è realizzata nel tempo recente porti dentro di sé molto del lavoro di preparazione che in sede di consiglio d'amministrazione era stato fatto da Enrico Menduni
Molte delle idee che Menduni aveva proposto allora al dibattito politico culturale a cui attorno alla radio e che ora come dire raccolto nella
In questo volume quindi per me per il lavoro che faccio diciamo forse c'è questo elemento di interesse se volete più propriamente politico
Cioè un caso nel quale la politica si è fatta conoscenze proposta
E si è fatta conoscenze proposta riuscendo a determinare perché così è quando la politica riesce in questa in questo cimento
Riuscendo anche a determinare degli affetti reali credo che ripeto se la radio è cambiata e se cambiate un certo modo lo si debba anche al lavoro che è stato fatto
Da Menduni
Questa considerazione per fare qualche invece rapidissima considerazione in questo caso davvero ormai su quasi solo da ascoltatore
Sulla radio
Io ho ascoltato le cose diceva Aldo Grasso e soprattutto cercato di ascoltare nel corso di questo Periodo la radio che si viene facendo la radio pubblica la radio RAI che si deve facendo Anzio mi scuso se poi dovrò andar via ma vado a lavorare per Zanetti a fare un collegamento per una sua trasmissione alle sette e quaranta
Però ecco a me ripeto con tutta l'umiltà di chi non ha studiato a fondo il problema e quindi ripeto ne parla da ascoltatori curioso
Io non so se sia più vero il sonno non vorrei sembrasse la mia una considerazione ostaggi che mi piacerebbe che fosse esattamente il contrario
Ma non so se sia più vero che l'attrice che la radio
Come dire
Mettiamo in questo modo che si possa parlare della radio senza partire programmi
Capisco che si possa parlare della radio senza partire dei generi e questo mi sembra assolutamente convincente
In quanto credo anch'io che la dimensione del Genesi è stata spiantato al perché appunto dal teatro radiofonico ad altro come dire altri mezzi si sono incaricati di supplire questo bisogno
Ma non credo che sia possibile parlare di radio senza parlare di del programma
Di un'unità di spazio e di tempo riconoscibile
Considerabile come una sorta di appuntamento fisso
Al quale ci si possa affezionare
Io francamente non riesco a pensare alla radio se non ad alcuni programmi della radio
Mentre mi viene in mente una giornata televisiva
Il governo nella mia mente un palinsesto televisivo non governo nella mia mente un palinsesto radiofonico non saprei raccontarlo
Perché la radio entra in certi momenti della mia vita ma credo come dimostrano i dati riportati da Enrico Intra in certi momenti della maggioranza degli ascoltatori e cioè nel picco alto del sette le otto poi diciamo per tutta la mattinata ma insomma entra incerti interstizi entra quando faccio un un certo tipo di cose per esempio viaggiare o lavorare a casa
E in quel caso io non non riesco a farmi coinvolgere dal flusso
Dal flusso radiofonico sia esso il flusso delle parole ho sceso il flusso delle musiche
Cercherei di ciò che magari non trovo più ah trovo solo raramente ma ciò a cui il mio imprinting radiofonico è molto legato cioè alla scansione dalla giornata radiofonica persino dalla radio la settimana radiofonica attraverso i programmi
Ripeto non sembri Nostalgia perché mi piacerebbe che fosse considerato esattamente il contrario cioè di ritrovare una dimensione dentro
Le mutate condizioni tra fruizione perché credo paradossalmente che un tipo di organizzazione per flusso fosse possibile nella fase della transizione
Tra l'affermazione della televisione come strumento forte e
E l'arrivo delle televisioni private cioè che la e e del telecomando penso che in quel periodo mi riferisco alla metà degli anni sessanta alla
Metà inoltrata degli anni settanta in quel periodo probabilmente la radio poteva essere vissuta come un flusso e in parte lo fu così fu così perché
Grasso e anche nel libro di Enrico più volte ricordato l'elemento di vera rottura del monopolio radiotelevisivo sì certo fu Telebiella ma probabilmente fu ancor prima di Telebiella il gettone telefonico di Radio Città Futura piuttosto che dirà di non so che cosa
E allora tutti quanti cominciamo a pensare che la radio poteva accompagnarci lungo il tempo di una giornata
Chi magari dando la prevalenza la politica di dando la prevalenza d'altro ma ci accompagnava ora la il mio imprinting radiofonico appunto è fortemente segnato da una serie di appuntamenti e sapevo che il pomeriggio essendo giovane
Dovevo sentire per voi giovani
Perché lì sentivo la musica e mi piaceva ascoltavo le parole che mi piacevano c'erano i dubbi che mi piaceva no
Forse anche le persone che mi piacevano
Sapevo che dovevo tornare a casa presto la scuola e corre per sentire Alto gradimento perché lì c'era un universo immaginario che mi piaceva
Magari sapevo che la domenica mattina dovevo svegliarmi un po'presto per sentire Gran Varietà attraverso gran varietà immaginare perché poi che quella fosse la prosecuzione del varietà televisivo che ho lasciato il il sabato sera prima di andare a letto
E poi sapevo che c'erano i grandi appuntamenti di formazione sapevo che le sette e mezza c'era il giornale radio che riassumeva insomma la mia ma adesso parlo di me ma immagino che questo argomento possa essere
In qualche modo socializzato è molto legato ai programmi cioè in qualche modo sono i programmi che portano alla radio essendo
Lo dico questo con una considerazione che vale oggi ieri non era valida ieri la radio viveva in sede diciamo così bene viveva in ragione della potenza del suo mezzo oggi noi viviamo in un tempo perché parliamo di una cosa molto concreta che l'esistenza quegli anni ciascuno di noi
Che ha organizzato in un certo modo che scandita in un certo modo e che ritaglia a quel margine di di tempo pieno dedicato al non lavoro o alla non cura un relazione familiare o sentimentale uno spazio molto definito in quello spazio che ha definito entra come una con vitata prepotente la televisione e allora se io voglio riconquistare immagino ne parlo davvero con grandissima umiltà ne parlo come uno che c'ha solo ragionato un po'leggendo il libro di Enrico e essendo appassionato di queste cose io penso che oggi se voglio ritrovare il pubblico radiofonico lo devo riportare Attraverso frammenti non attraverso un'unità che la nostra esistenza guidano non ci consente più di fruire come tale devo proporvi dei frammenti che abbiamo dentro di sé quel margine di appeal di di di di interesse e di di diversità vorrei dire di diversità linguistica e
Di scansione dei tempi rispetto al mezzo televisivo che mi faccia scegliere la radio e magari o me la faccio integrare con la televisione più di quanto non faccia adesso
Può darsi che mi sbagli ma a me pare che sia così francamente altrimenti non riesco a vedere se non per l'informazione allora sì quello è un altro discussione io credo che per l'informazione esista un problema di copertura quotidiana costante dello spazio informativo
Se posso fare una ma gliel'avranno detto in dodici mila e quindi prego Livio di considerarla questa come davvero io
Lo pregherei di metter mano alla sigla del precisa radio quella roba sincopata che mi mette subito in
In agitazione diciamo così preferivo il fischio luce libere cosa che c'erano prima mi rassicuravano un po'di più diciamo che questa roba che mette in agitazione mi fa pensare che ci sia una cosa dodecafonica sì che
Ecco però per l'informazione io capisco anzi capisco la sceicco so che c'è un punto
Che non ho in televisione perché televisione dove aspettare gli appuntamenti canonici tredici e trenta anche se ormai anche la previsione si va scandendo molto se vuole se uno vuole può costruire il suo palinsesto
Diciamo sì NI mistico attraverso la televisione però
Quello che io non ho in televisione la radio mi dà una cosa di più cioè mi dà un luogo dove io ogni momento posso trovare le informazioni che ci comunque so che c'è qualcuno che me l'ha mi può da
Come un'opinione che vale quello che vale
L'altra questione che volevo dire
La pubblicità
Sia nel libro di Enrico dove questa parte molto dettagliata molto analizzata e con cifre che uno poteva definire una volta agghiaccianti ma parola che ormai diciamo per troppo usarla ha perso il suo significato
Tuttavia se si guarda il rapporto tra investimento pubblicitario in radio in Italia
E negli altri Paesi
Si ha la sensazione anzi la percezione
Che la radio in Italia
Dal punto di vista la quota di mercato è rispetto agli Stati Uniti un quarto
Negli Stati Uniti la quota di mercato l'undici virgola uno ma lasciamo pari degli Stati Uniti che vengono sempre considerati qualcosa troppo avanti
La Spagna nove virgola sette la Francia sei virgola otto il Giappone cinque virgola due noi siamo al tre virgola sette per cento la media europea delle radio
Se non sbaglio del sei per cento si e la media italiana è del tre virgola tre per cento mi pare una cosa del genere si del tre virgola tre per cento ora
E la stessa cosa si potrebbe dire badate per i quotidiani per i periodici si potrebbe dire per tutto ciò che non è televisione ora sicuramente non coglierà questa occasione per riparlare dell'annoso tema della concentrazione
Che è annoso il dramma è che annoso perché avrebbe dovuto essere risolto da qualche anno e qualcuno di noi si era battuto perché fosse risolto da qualche anno ha tuttavia
Vero è che tutto il sistema italiano è debole diciamoci la verità noi più viviamo in un sistema molto da da da quinte di Cinecittà non abbiamo un'apparenza di grande opulenza
Dietro la quale però ci sono le pareti di cartapesta rette da una sbarra di legno perché tutto il sistema italiano è un sistema estremamente fragile
è il sistema fragile dal punto di vista del mercato e delle condizioni di concorrenza nel mercato
Ed è un sistema debole dal punto vista tecnologico la considerazione che ha fatto Aldo Grasso io la vorrei riprendere ora la sfida la si vince solo sul piano tecnologico
Questo vale per la radio vale ancora di più per la televisione io quando ci si appassiona figurarsi per averci speso tanta parte della mia giovane esistenza sono a fluff come dire
Affettivamente legato alla battaglia sull'antitrust e credo che sia ancora oggi importante ho l'impressione però che ci dobbiamo inventare qualcos'altro e questo qua cos'altro ci dobbiamo inventare non la riduzione delle opportunità
Di comunicazione ma la loro moltiplicazione
Io mi auguro che verrà un tempo in cui questo Paese un governo sia questo che non lo farà perché contrasta con i suoi interessi ossia un altro governo affronterà il problema di costruire le famose autostrade dell'elettronica dell'informatica che in altri Paesi sono anche una buona leva è un buon volano per la ripresa del del sistema economico noi in Italia abbiamo bisogno di trovare forme attraverso la quale sia possibile moltiplicare le opportunità di comunicazione
Mi riferisco alla possibilità dell'utilizzazione delle nuove tecnologie applicate alla radiofonia mi riferisco al satellite mi riferisco alla pay per view mi riferisco alla diffusione del sistema via cavo
Mi riferisco alla moltiplicazione dei servizi e badate che non è una cosa così lontana dal realizzarsi oggi si costituisce Telecom che la sesta potenza mondiale del sistema delle comunicazioni
Mi pare che se è una frontiera bisogna affidare se una vocazione Telecom dovrebbe avere tale da motivare la sussistenza pubblica
E proprio nello svolgere una funzione che è d'interesse nazionale dal punto di vista l'economia ed è di interesse nazionale dal punto di vista della cultura e della comunicazione che è la
La diffusione della possibilità di portare informazioni nelle case degli italiani visto che il mercato italiano può come è quello francese
Essere assolutamente ricettivo a questo tipo di offerta certo a condizione che site congestioni l'offerta che avviene attraverso altri mezzi
Ultimissima considerazione e poi ho finito questa una delle ragioni che rendono in fondo Aldo Grasso ci ha fatto un quadro molto inquietante molto pessimistico
Ce l'ha fatto sulla radio in generale Egira fatto sulla radio RAI quel diagramma su letta dei voti vedete stava per fare un lapsus freudiano
Dei votanti stavo per dire ecco appunto stavo per dire che mi mi ricorda certe analisi di tendenze elettorali diciamo così che non mi rassicura e non non perché se abbia scarso rispetto della della terza età diciamo così ma perché l'impressione che se l'ascolto RAI e così concentrato generazionale mente se le fasce d'ascolto più giovani non entra nel rapporto neanche con l'informazione RAI beh insomma dal punto di vista delle macro tendenze il rischio è molto è molto forte
C'è forse una considerazione ultima che si può fare questa se volete più di carattere
Come dire
Generale
Secondo me la radio risente di un'altra difficoltà
La radio è uno dei più potenti strumenti avvocato di fantasia che ci sia
Insieme al libro la radio è la cosa che ha più potere di suscitare curiosità intellettuali far viaggiare la mente di far immaginare volti ma straordinarie immaginare a chi corrisponderà a quella voce che uno sente la quale magari si affezione
La televisione certo non è questo la televisione da questo punto di vista è un mezzo molto
Molto esplicito verrebbe persino di dire molto volgare non non non concede nulla l'immaginazione la radio invece fa questo gioco con con con quella zona di noi che ha il piacere di fantasticare
E però deve aiutare a farlo ecco io da questo pista concludo come ho finito la radio e informazione è struttura in qualche modo tecnologicamente leggera e quindi plasticamente dedicata all'informazione
Ma la radio anche pro probabilmente un'altra vocazione che è quella di essere
Di essere compagnia di essere fantasia di essere intrattenimento di essere conoscenza allora penso però che tutte queste cose
Che nella storia della RAI sono state per esempio nel tempo il monopolio televisivo garantite dall'equilibrio di educazione informazione divertimento no tutto doveva servire a far cessare più buoni
Tutto questo equilibrio non lo si trova più in orizzontale ma bisogna cercarlo in verticale cioè nel rapporto tra il programma e chi lo fa e le persone che lo ascoltano questo a me pare ripeto da da ascoltatore da lettore di questo bel libro di Enrico
Un la la considerazione
A me diciamo più che mi appassiona di più e sulla quale mi piacerebbe di più vedere magari sentire anche opinioni opinioni al contrario grazie grazie Walter
Mi sembra che il dibattito stia raggiungendo gli scopi che ogni buona presentazione dovrebbe avere cioè quella di prendere lo spunto dal libro per fare delle considerazioni ulteriori ecco mi pare che dopo inizio in cui abbiamo parlato un po'della radio in generale abbiamo sentito da Grasso scenda dal protagonista diciamo della uno dei due protagonisti insomma della trasformazione della radiofonia oggi in Italia abbiamo sentito
Quali sono le vischiosità i rischi del fare radio in Italia e poi abbiamo avuto da un radio ascoltatori esperto
E quante spetta se Walter Veltroni altre considerazioni
Interessati magari sentiremo poi se Grasso ha voglia di di riflettere su questo alcune considerazioni sulla sui generi programmi
Per poi arrivare Walter alla considerare un po'il sistema nel suo complesso certamente difficile parlare di radio senza parlare dell'ANPAS che il sistema né ideologico italiano sta vivendo in questi momenti un sistema insomma che sempre di più appunto come è stato detto
Rassomiglia al più ricco e sfavillante mercato del terzo mondo piuttosto che a un mercato di un Paese avanzato Veltroni ha fatto
Qualche riferimento all'informazione radiofonica ed ecco qui puntuale tra noi Livio Zanetti al quale chiediamo quindi il suo
Io sono tutto contento di essere riuscito anche questa volta Abu intervenire per ultimo come va bene così
Sono tutto contento di essere riuscito anche stavolta intervenire per ultimo come cerco sempre di fare in quanto devo si devono presentare dei libri
Perché così mi devo parlare di meno cosa che mi va benissimo sia perché non ho tanto da dire in materia essendo non essendo competente
Sia perché come cantautore di parte faccia schifo
Comunque e trovo opportuno così trasgredendo la direttiva di Sartori
Portare anch'io una piccola testimonianza che non riguarda tanto come dovrebbe esserlo come non dovrebbe essere l'informazione ma che cosa o imparato stando a tre anni e mezzo alla alla radio e che cosa mi ha insegnato il libro di Mentone
Io non so se la radio a decompressione del video probabilmente la radio in quanto tale si trova benissimo ogni anno migliore alla si sente sempre medio
La musica viene filtrata tutto va alla perfezione sicuramente hanno il complesso dei video quelli che lavorano alla radio
Io quando sono aveva arrivato lì tre anni e mezzo fa
Ho trovato un mucchio di gente dominata dalla una specie di sindrome di esclusione dal video e dai suoi privilegi
Se Protti
Del Tuccella tutta una serie di lamentazioni quelli del video la televisione copre tutto il territorio nazionale compreso anche un pezzo della Slovenia e invece Radio tre arriva solo fino a Zagarolo
Qua alla televisione escono con tre macchine attrezzate invece alla radio solo con un autista e con un telefonino
Alla televisione
Stanno le stanze più spaziose noi qui a via del Babuino siamo in sette dentro un buco di quattro metri quadrati e mezzo
E io cercavo
Di confortarli raccontando ITIS di Umberto Eco secondo il quale la radio garantisce un totale dominio sulle masse che invece nella televisione N la carta stampata sono in grado di realizzare perché lui
Pochini suo la sua capacità di penetrazione subliminale di condiziona anche mentre strano mezzo addormentati e
E di che chi volesse prendere il potere farebbe bene a servirsi della radio invece che della televisione o delle forze di polizia ma loro continuavano a lamentarsi e
Devo dire la verità che non hanno ancora smesso
Io gli dicevo anche che fosse l'unico modo per liberarsi dal sindrome era quello di fare parlare della radio così come si parla della televisione modo migliore per fare parlare della radio era di fare bene i giornali carati
E il modo migliore per fare bene i giornali della radio era di stare attenti a quello che succedeva individuare per primi i fenomeni emergenti personaggi emergenti raccontarvi venne e se in quel teatro noioso che era la politica italiana
Arrivava Cossiga raccontare Cossiga anche se la cosa non piaceva l'unità e se arrivava la lega raccontare per primi da lega anche se la cosa non piaceva
A tre sia Capo dello Stato che è per sua natura il custode dell'unità nazionale e le leghe le guarda con molto sospetto
Devo dire che in qualche modo ci siamo riusciti devo anche dire che quando la radio riusciva a parlare disse i i giornalisti della radio di addetti alla radio erano più contenti Seat sentivano un pochino di Brati
Da questa sindrome di esclusione dal video
Tuttavia la sindrome non è scomparsa è sempre lì adesso c'è un un po'riguarda soprattutto un nuovo fenomeno adesso c'è la sindrome del blindato
Il blindato non ecco la roba che dovrebbe fare Berlusconi è un'auto corazzata che viene data ai giornalisti della RAI quando vanno imposti pericolosi allora
I giornalisti della radio in questi giorni non fanno altro che lamentarsi perché mentre quelli del video
Che vanno a Sarajevo tra vanno all'auto blindata quelle dalla radio che vanno a Sarajevo non trovano l'auto blindata e quindi dire che insomma e compresso non è superato
Per superare queste contesto complesso io consiglierei proprio ai miei colleghi la lettura del libro di Menduni
Perché Menduni da questo punto di vista si rivelano un bravissimo analista
Boh conosci non conoscitore delle tecniche dell'analisi il le quali ci insegnano che la cosa migliore per guarire
Dai compressi e prendere coscienza di sé
Della propria storia dei propri problemi anche di quelli che a prima vista non si sono individuati e il libro di Menduni la storia della radio la storia
Dei suoi problemi
La storia delle sue difficoltà
La storia delle sue possibilità
Di liberarsi
Da tutti i malesseri che la affliggono da racconta molto bene
E a questo proposito vorrei dire che una delle qualità di questo libro
E la scrittura
In genere questo tipo di libri sono noiosissimi io lo so perché lavorando da tantissimi anni nei giornali vedo che consigliere muri alti mi guarda e forse mi mi può dare ne può dare testimonianza
So che nei giornali i giornalisti appena possono rubano i libri se uno lascia un libro sulla scrivania gliela portano via in genere i libri lasciati sulla scrivania e avente per argomento la radio o la televisione rimangano lì per dei mesi
Sono sicuro anzi ho già verificato che il libro di Bendoni mi è stato portato via
E questo è dovuto al fatto che il libro di Menduni si legge con molto gusto perché Menduni a delle notevoli qualità di scrittore non solo quando scrive i romanzi ma anche e questa la punto su cui si misura la qualità di uno scrittore quando tratta argomenti un po'ostici e difficili da tradurre in termini appetibile
Questo libro scritto con molta chiarezza con molta efficacia e rivela in mente in Menduni non solo delle doti di bravissimo divulgatore
Ma anche in prospettiva delle doti di bravissimo pamphlet fare de dal quale io mi aspetto un ulteriore contributo al
Gusto di leggere che non mi ha mai abbandonato
Grazie Zanetti
Il turno dei relatori diciamo può essere considerato concluso ora daremo la parola l'autore ovviamente certo che vedo in sala appunto abbiamo è già stato citato Paolo Muriana dice Alberto Severi c'è Emilio Rossi ho visto Enzo Siciliano Cotroneo Villari Piero Dorfles altro protagonista quindi sarà magari bello anche sentire le opinioni di qualcuno e di altri che magari in questo momento mi sfuggono e che non vedo
Però prima vorremmo sentire allora due parole dall'autore anche più di due magari
Dopo la conclusione mi pare
Degna del di Zanetti che ha che ha citato anche come sta come scrittore non solo come del resto però venduti si è già cimentato con venne due romanzi saggezza intanto si è già cimentato rimaste presidente quindi
E ricordo
Ma questo grazie no io ringrazio tutti voi che siete venuti
Ringrazio i relatori che hanno mi pare colto lo spirito con cui ho scritto questo libro
Ho lavorato per cinque anni in un campo come quello dell'amministrazione radiofonia che mi ricordava di quando ero stato autore radiofonico da ragazzo e quando a Firenze avevo messo per la prima volta
I piedi dentro quella grande sede Rai che proprio adesso mi si dice è stata
Declassata ed è in qualche modo prossima alla chiusura io sono figlio dell'autore dei testi di Silvio Gigli
Non ho i quarti di nobiltà anche a Walter Veltroni però mio padre lavorava nel quarantacinque quarantasei a Radio Firenze prima che i genitori di mia madre imponessero come condizione per il matrimonio che mio padre entrasse in banca
Un amico di famiglia che io ricordo piccolissimo era un certo Giacomo Treves che poi ho scoperto che morì tragicamente che poi ho scoperto essere stato uno dei protagonisti di Radio Firenze io mi ricordo benissimo
Questo Treves a casa che faceva lezioni di dizione a mia madre nella improbabile prospettiva che mia madre venisse assunta alla RAI di Firenze ricordo
Io non ha dopocena veniva mandato a letto e Treves del prendeva le novelle per un anno di Pirandello
E c'era una novella che cominciava era il primo viaggio lungo di di di e mia madre doveva ripetere questo distico in maniera che tutti questi di non si accavallassero l'uno all'altro e da Palermo in Sindarin insomma incominciava a questa novella quindi io un pochino nei cromosomi qualcosa di radiofonico cielo per cui quando ha avuto poi l'occasione di cimentarmi con questo tema
Ce l'ho messa tutta
Dopo che sono venuto via dalla RAI e avevo il problema di un materiale di un'esperienza che rischiava di deperire di morire e di essere inutile e proprio nel momento in cui la RAI si avviava a riformare la radio e per questo ho provato a raccogliere le mie idee su un campo che certo il libro di Barbara Penati è un ottimo libero tuttavia in Italia non c'è un trattato di radiofonica
Si continua a citare Ardant sembra che un testo glorioso ma vorrei ricordare che risale ai tempi precedenti
Alla seconda guerra mondiale e quindi è nato in un'epoca in cui la radio non aveva la così scomoda concorrenza della sua piccola sorella così intrigante e così invadente
Sono tutti saggi scritti nel trionfo della della radio e vorrei ricordare che ancora oggi molti giornali quando devono fare di programmi radiofonici non trovano di meglio che illustrare il colonnino dei programmi col disegno di una radio d'epoca
E lo stesso libro di Arnheim è stato illustrato con una radio d'epoca
E la mostra ora non vedo qui Monteleone ma la vostra sulla radio Tito Livio Lingotto era
Una profluvie di radio d'epoca la Radio Balilla Delladio in stile liberty quelle in radica quelle in bachelite quasi che
Ci fosse stata un'era della radio fra le due guerre come c'è stata un'era del vapore della ferrovia qualcosa destinata ai nostalgici
La mia la mia idea che invece anche se la battaglia per il primato
Nell'influenza cristiane i gusti della gente è stata definitivamente vinta dalla televisione questo non vuol dire che la radio non abbia un posto nella vita di oggi non abbia un'estetica non abbia un linguaggio non abbia una funzione non abbia una collocazione e questa collocazione meritava di essere indagata asse no con questo
Con questa in via di di ascendenza burocratiche radiotelevisione più un modo per mettere insieme per due concetti diversi un po'come c'è il sindacato autoferrotranvieri Nora specie di miscellanea la radio ai suoi linguaggi ha il suo posto se capisce questo si libera da quel Complesso io
Forse sarà che ormai sono più consegnato alla dimensione di studioso che a quella di amministratore tuttavia io mi sentirei di avere un segno più ottimistico di grasso io credo che il Complesso possa essere superata
Perché io vorrei ricordare che è vero che RadioRai si dibatte ancora in una crisi che sta cercando di superarla con uno sforzo molto generoso ma il Complesso dell'universo radiofonico
Pur non godendo di buona salute per motivi legislativi nelle singole in prese o microimprese tuttavia mostra come di un'aderenza ai gusti degli italiani e al senso della nostra epoca che a guardarla con grande dispetto
Io questa parola senso io la vorrei un attimino tirare fuori
Noi siamo vissuti in un'epoca televisiva dove tutto sembrava Espresso dalla televisione
Adesso forse se vogliamo c'è una saturazione in fondo si può guardare la televisione anche ventidue ore al giorno ci sarà poi un momento in cui lo si deve lavare le mani o andare a dormire
La la televisione forse soffre di una sua saturazione questo la rende barocca completata iperrealista esorbitante trascinare e la radio lati opposti ma di in una dimensione anche un pochino più discreta forse riesce a esprimere e un senso della nostra e questo lo si vede molto bene se si guarda al Complesso dell'universo radiofonico e quindi non soltanto alla radio pubblica che resta storicamente una radio parlata io ho cercato di dimostrare che in questo carattere parlato
Della radio diciamo da Silvio Gigli a Grasso rimane proprio dell'imprinting genetico della radio pubblica una difficoltà del rapporto con la musica a meno che non si Annunziata come un bollettino di guerra
Di Bolton Biomed Bozzetto trasmettiamo Sinfonia in re minore opera k cinquecento ventotto allegro alle che sembra il bollettino
Non più non più ma mi consento di dire che questo è nell'imprinting
Mi permetto di affermare giochetto trenta pagine sopra nella mia opinione non pretendo che sia che il la la radio pubblica una difficoltà di rapporto con la musica e tra ha trovato il la sua strada migliore nel rapporto con la parola e con l'elaborazione e la parola passa un'opinione che non è detto debba essere condivisa l'universo privato ha invece un rapporto privilegiato con la musica nel Complesso mi pare che la radio esprima un senso
Della nostra epoca
E da questo punto di vista forse l'assenza del telecomando non è un gran danno io ho cercato di chiedermi perché non è stato inventato il telecomando radiofonico
Certo e la sua storia pronto mamma
Credo che sia hanno inventato anche il telecomando dei prezzi la ma non si sente
Cioè maggiormente
Diciamo il rapporto diciamo la fedeltà alla stazione è una cosa diversa in radio rispetto alla televisione ed è un dato da cui partire e secondo me ecco questo vuoto favorire un certo tipo di programmazione ripeto leggera io non sono convinto che la radio sia così pesante come dice Aldo Grasso io sono convinto che sia un mezzo che si presta
è animali d'avere scritto retto il mezzo meno leggero
Mi permettevo
Benissimo
Ecco io sono molto convinto di questo di questo aspetto che la radio continua vere un suo ruolo anche in un'epoca dominata televisione purché appunto The Matiz si specializzi ha ragione Grasso non si può fare una una radio per ultrasessantacinquenni bisogna tener conto che c'è una un invecchiamento degli spettatori che quindi esige una riforma naturalmente in questi gli spettatori sono anche dotati di una particolare fedeltà anche ricorderà e l'altro giorno
Chiacchierando abbiamo convenuto di paragonare ai loggionisti del teatro Regio di Parma cioè una particolare grana dell'affezione che va trattata con attenzione con rispetto anche perché un dato proprio dalla realtà ecco io volevo fare questo libro non
Non aggiungo altro tutto quello che io ho detto lo dico rapidamente ma io ho argomentato ci credo
E sono particolarmente affezionato a alcune cose che non erano mai state scritte prima presento c'è un capitolo di economia della radio che mi è costato tanto lavoro ma
Non c'è in Italia un altro testo che faccio due conti attorno a quello che la radio costa per essere fatta per essere prodotta e poi ripeto anche
Ho cercato di delineare i caratteri originali per riprendere diciamo questa vecchia dizione delle Annales che mi sembra sempre valida i caratteri originali della radio pubblica italiana i caratteri originali del del dell'emisfero privato di questo sistema due capitoli a cui sono molto affezionato ha naturalmente devo dirvi che sto già lavorando a una seconda edizione arricchita nella quale ci saranno
Su quello che è successo mentre eravamo in macchina cioè che nel frattempo la radio si è riformata e e quindi in questo momento
Se ha però da Zanetti e grasso anche l'aiuto di qualche documentazione che mi mancato proprio lavorando per aggiungere questo capitolo del Moni Ovadia case dice ma non è che sia proprio un fulmine di guerra il libro era pronto il primo settembre poi è uscito quando non so era già uscito Audiradio soprattutto quando voi avevate coraggiosamente cominciato questa riforma quindi io non posso che dargli l'arrivederci Jana o un'edizione che terrà conto anche di questa di queste novità che ci sono state che io ove possibile cercherò di appoggiare e di studio
Grazie Menduni io
L'avrei molto desiderio di dare inizio a un piccolo dibattito però Aldo Grasso a un aereo alle nove e mezzo io alle nove e trentacinque tutto il Milan Juve Torino vedo difficile la edizione fra però se qualche
Sì gas ore aggiungere una cosa
Pochissimi secondi no credo che come dire l'attitudine psicologica cioè essere pessimisti o ottimisti di fronte a un sistema così complesso come quello radiofonico sia davvero la cosa
Meno interessante anche nel senso che se uno poi non non ci credesse in queste cose sarebbe folle affrontarle
No mi piaceva
Soltanto quel
Quell'esempio fatto da Amenduni cioè sulla presentazione
Del di un brano di classica per dire proprio cose semplicissime intanto non prima d'aver detto che il telecomando della radio è stato inventato soltanto che in Italia in usabile cioè difficile usarlo
Però bisogna prevedere almeno dal punto di vista teorico il fatto intanto che esiste e il fatto che se ci fossero una una
Una distribuzione delle frequenze corrette e sicuramente verrebbe usato e l'uso del telecomando cambierebbe ne sono sicuro le modalità dell'ascolto
Ma la cosa divertente è che ha fatto questa parodia di come venivano presentati i i i brani musicali allora cito solo due esempi
I più marginali ma divertente allora il fatto di aver cercato di togliere questo tono aulico di aver messo una persona competente che presentasse su radio tra i brani musicali
C'è costato gli strali di un noto il Severi vista che ha detto si parla troppo
Quando in realtà fatti i conti tra prima e dopo eccetera cartacce più musica adesso che che non prima su Radiotre ma in realtà evidentemente il togliere quel tono aulico mettere un signore competente che introduce sei brani a e poi volevo dire che ad esempio la le le le le lettere di protesta la vera grande protesta che si è riversata su il la nostra modestissima riforma è che abbiamo tolto l'inno all'Est l'inno d'Italia le sei De Martino l'inno e le campane su Radio due
Ora nessuno di noi voleva essere irriverente nei confronti della patria nessuno di noi voleva essere così teppista da dire togliamo accodo si voleva linguisticamente segnalare un fatto molto semplice e cioè che RadioRai funziona ventiquattro ore al giorno cioè che non c'è più un inizio e una fine
Rimane vero Lino alle ventitré e cinquantanove sui sui tre canali ma per un motivo molto semplice
Cioè che su una Rete c'è lo stacco in modulazione di ampiezza per i nostri connazionali all'estero cioè di di notte sapete che lo M. funziona l'onda si propaga in maniera più ampia quindi esistono dei programmi fatti per i nostri connazionali ed è giusto che inizino con l'inno nato ma il togliere l'inno d'Italia alle sei era soltanto come dire il il il dire in maniera perentoria guardate che i programmi di RadioRai
Sono funzionano ventiquattro ore al giorno ecco questo
Questo mi riporta a quanto diceva prima Veltroni
E anch'io faccio fatica a non vedere il mondo con gli occhi delle figurine Panini però
Anch'io ricordo tutti i programmi che ha citato Luís eccetera però anche lui quando è stato chiamato a fare
Come dire a dirigere un giornale ha fatto una interessante significativa riforma grafica
Quello che non voglio più usare la parola flusso perché porta diversi equivoci anche noi stiamo tentando una riforma grafico sonora della radio il problema vero
è che quando si parla nessuno di noi ha intenzione di eliminare i programmi perché il contatto forte sta con i programmi il problema vero e proprio della cornice dei programmi
Cioè la cornice dei programmi voleva dire che tra un programma e l'altro
C'è un passaggio e norme che le modalità di ascolto della radio oggi non permettono più non ci sono più fare la chiusura
Lo stacco l'uccellino che non è un vezzo linguistico all'uccellino e soltanto quello che segnala il passaggio tra una stazione in una città e un'altra
Poi di nuovo la riapertura dell'attacco poi una nuova sigla città tutto questo sono tre quattro minuti che come dire di tempo morto allora l'unica cosa era cominciare a fare questa tosatura dei tempi morti somma
è chiaro che poi appunto la cornice
Il dare fluidità la cornice non vuol dire certamente toccare
Toccare
E i programmi
Ecco un'altra cosa che nel libro di Menduni è molto interessante che ovviamente porterebbe poi a delle riflessioni enorme è che certo tutti noi siamo cresciuti meno la mia generazione alte alte e con alto gradimento
E però intanto le modalità di ascolto sono mutate perché voglio dire Alto gradimento lo si faceva ancora quando esisteva solo Radio RAI
La musica
Che era così innovativa in per voi giovani adesso tutte le radio private la fanno e quindi come dire inutile avere un appuntamento fisso per cercare
L'ascolto
L'ascolto di qualche cosa di nuovo che in realtà poi tutte tutte le radio Fini e poi la vera modalità nuova d'ascolto è questo che ormai salvo alcuni appuntamenti forti come al mattino l'ascolto della radio è sempre un ascolto
Di contatto cioè ogni tanto uno sente la radio
Poi fa altre cose poi via viaggia deve spostarsi allora per uccidere il tempo morto dalla trasferta accende la radio
Ecco il problema vero che non è soltanto un problema della di RadioRai ma un problema di tutte le radio è che in quel momento in cui caso al mentre un ascoltatore si sintonizza su quella stazione deve ritrovare i segni di riconoscimento di quella stazione
Allora il problema vero è che bisogna riportare all'interno di ogni programma anche i segni di riconoscimento dell'intera Rete altrimenti uno non la riconosce insomma
Sull'Appia io direi che possiamo c'era una signora si abbiamo due minuti
Ore e mezzo
Sì
Al magistero mi sono impegnata nello studio delle comunicazioni di massa si sono un'affezionata della radio
E ritengo che la radio abbia una valenza superiore alla televisione sappiamo i danni che fa la televisione ma grazie a Dio ancora nessuno c'è venuta a dire che la RAI ci fa male
Allora se la radio non ci fa male vuol dire che in questo tempo di disgregazione sociale e politica dobbiamo rinforzare la radio perché ci fa bene
Però perché ci faccia bene dobbiamo togliere dalla radio tutto quelle idiozie sciocchezze giochi
Che prendono tutta la mattinata che fanno venire la barba e tolgono l'ascolto anche di chi ne ha voglia
Ritorniamo ad una radio che sia un momento di comunicazione di contatto serio
Anche se di divertimento il personale deve essere non quello della terza e della della televisione che non è preparato neanche a dire una parola deve essere un personale come quello della mamma del Signore che studia dizione che si stanno avere nella nella nel teatro che dice delle parole che abbiano un congiuntivo al posto giusto e che abbia spazio questa radio di teatro di Poesia di ascolto di apprendimento riconoscenza Lara io
Come informazione eccome in medicina sociale intelligente a recuperare un pubblico a che è diventato narcotizzato mi ferma questa parola da una televisione è sbagliata che vuole fare concorrenza al signor Berlusconi che non la sa fare
E quindi correndo dietro al voi siamo tutti
Che stiamo andando io ma in malora l'Arado deve recuperare questa sua dignità sapendo che il suo pubblico va dai zero ai cento anni e che non è vero che uno si ferma su un solo programma ma i programmi vengono ascoltati avvengono cercati nella misura che si prestano ad un ascolto
La radio è una medicina
Di carattere pedagogico sociale e soprattutto per le persone sole che in Italia sono milioni cominciando dai giovani che sono soli nota i vecchi Olivetti si sanno stare bene solari con se stessi i giornali no la ringraziamo il passivo la ringraziamo moltissimo
Aldo vuoi proprio in trenta secondi lire un secondo
C'è quello forse
No ma quel modello di radio cui la signora si appellava io credo che esista insomma ad esempio a Radio tre
Credo che sia una radio che sudisti tutte queste esigenze di formazione di di parola di teatro di di buona dizione ti usato dei congiuntivi
Fatica un po'affidarsi a sentirsi Radio tre marzo
Va bene mi sembra che con questo cosa una cosa non abbiamo ancora fatto in questo dibattito
Un applauso all'autore a conclusione del
Grazie