Speciale Giustizia

Buonasera a tutti la Lorena Durso benvenuti all'ascolto dello speciale giustizia questa sera torniamo alla processo d'appello sulla presunta trattativa stato o mafia in corso di svolgimento davanti alla Corte d'Assise d'appello
Di il Palermo processo che iniziato nell'aprile due mila diciannove che ed è il processo contro gli ex ufficiali del rosso Antonio Subranni Mario Mori e Giuseppe De Donno
E contro l'ex senatore Marcello Dell'Utri accusati di minaccia a corpo politico dello Stato accusati in sostanza di aver veicolato le minacce di Cosa Nostra il Governo ha lo scopo di imporre iniziative legislative a favore della mafia in cambio della fine delle stragi
E come sapete ai primi di giugno la procura generale di Palermo ha chiesto alla Corte d'Assise d'appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a Bosso ex carabinieri politici
Imputati appunto nel processo sulla presunta trattativa Ina primo grado il vostro Leoluca Bagarella lo ricordiamo è stato condannato a ventotto anni di carcere
A dodici gli ex ufficiali delle Rosso Mario Mori Antonio Subranni
L'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri è l'ex medico fedelissimo di Totò Riina Antonino Cinà otto anni la pena inflitta all'ex capitano
Del rosso Giuseppe De Donno
La corte inoltre in primo grado aveva ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca anche lui è imputato per l'articolo trecentotrentotto cioè per minaccia a corpo
Politico dello Stato per intervenuta prescrizione visto il riconoscimento delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia
E c'è da dire che anche Massimo Ciancimino era stato condannato a otto anni per calunnia è e concorso esterno ma poi nel secondo grado la sua posizione
è stata ha stralciata perché il reato è andato o per iscritto
Ricordiamo inoltre che della tesi accusatoria in sintesi
Si basa sulla convinzione che dopo la strage di capaci gli uomini del rosso intavolare un appunto una presunta trattativa con Toto Rina usando come intermediario don Vito Ciancimino l'ex sindaco o mafioso di Palermo
Secondo la Procura questa interlocuzione non solo rafforzo Rina al nella convinzione che le stragi pagassero
E questo lo portò ad accelerare la successiva strage di via D'Amelio per eliminare Paolo Borsellino
Mai non determinato momento sposò una implicita minaccia contro l'allora a ministro della Giustizia Giovanni
Conto solo inducendolo nel novantatré nel novembre del novantatré a non prorogare centinaia di decreti di quarantuno bis in realtà Conso ha sempre negato
Quella circostanza c'è da dire inoltre che è uno dei punti che potrebbero essere definiti deboli dell'inchiesta è quello che la procura di Palermo ha sempre sul sostenuto che ad avviare la trattativa la presunta trattativa allo scopo di salvarsi la pelle sarebbe stato l'ex ministro Calogero Mannino ma come sapete Mannino è stato assolto è stato assolto in primo grado con il rito abbreviato è stato assolto anche in appello e di fatto è uscito dal processo
Processo che ora volge al termine appunto con la richiesta delle confermo della conferma delle condanne nel primo grado appunto l'accusa ha ha concluso la requisitoria
Nelle prossime udienze sono state già sentite le parti civili li abbiamo ascoltato abbiamo sportiva ascoltato i vari rappresentanti di parte
Diverte civili nel civile nelle nella nelle scorse puntate lo sociale giustizia dicevamo nelle prossime udienze sempre nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli e parlano parleranno i difensori degli imputati poi il quattordici il trenta luglio infine in programma l'arringa
Del collegio difensivo di Marcello o Dell'Utri ne vogliamo tornare dunque al lunedì scorso a lunedì ventuno giugno
In cui nell'udienza in cui gli avvocati Federica follia e Giovanni Di Benedetto avvocati
Di Antonino Cina il medico fedelissimo di Totò Riina che dicevamo in primo grado nel due mila diciotto nell'aprile due mila diciotto è stato condannato a dodici anni di carcere hanno appunto illustrato la loro hanno esposto la loro arringa difensiva sentiamo dunque questa sera in particolare la prima parte di questa udienza del processo d'appello Bagarella ed altri sulla presunta trattativa Stato-mafia un'udienza molto lunga di cui per ragioni di programmazione possiamo sentire solo la prima parte poi naturalmente una prossima puntata dello speciale giustizia
Sentiremo anche il seguito dell'udienza dell'arringa difensiva dell'avvocato Giovanni Di Benedetto questa sera sentiamo soltanto appunto dicevamo una la prima parte dell'arringa dell'avvocato
Federica a folli sentiamo dunque questa udienza presieduta da alla consigliere Angelo o Pellino
State comodi processo a carico di Bagarella Leoluca e altri
Sì buongiorno da Palermo da Sassa dell'imputato Bagarella presente
Tre minuti fa in sala
Va bene proseguiamo alla Brusca Giovanni è assente difeso l'avvocato Manfreda fior Montecchia assente in sostituzione l'avvocato Claudia Lombardo che è presente
Da Parma Cina rappresenta
Circa
Cinque
Resta oggi ricordo complice
Benissimo allora imputato è presente sono presenti non entrambi difensore avvocato tra Federica follia avvocato Giovanni Di Benedetto
De Donno Giuseppe assente difeso dall'avvocato Romito che è presente Dell'Utri Marcello assente difeso l'avvocati Centonze padovani entrambi assenti è presente il sostituto avvocato Francesco Berto a rotta
Morì Mario assente difeso l'avvocato Milio che è presente Subranni Antonio assente difeso dagli avvocati Cesare Placanica Gianluca Tognozzi entrambi assenti
D'ufficio prontamente reperibile avvocato Basilio Milio
Va bene
Per la presenza del Consiglio dei ministri nessuno è presente per il Centro Studi Priorato l'avvocato Ettore Barcellona assente in sostituzione l'avvocato Domenico la grassa
Per il Comune di Palermo nessuno è presente la presenza del Consiglio della Regione Sicilia nessuna presente per l'associazione riprendono i numeri contro le mafie avvocato Vincenzo arrivando in sostituzione avvocato grassa
L'associazione tra forme delle vicende gergo qui avvocato mandato che assente
Per quanto vado a Sassari Sassari
Benissimo allora ad offrire difeso dagli avvocati Giovanni Errani Luca Cianferoni entrambe assenti prontamente reperibile avvocato Giovanni Di Benedetto abbiamo terminato presenta va bene e allora sì poi si può e si autorizza la disconnessione nato a Sassari
Un invito per la prossima udienza Sassari agli ufficiali saletta farsi a presentarsi
In coincidenza con l'inizio dell'udienza grazie
Allora proseguiamo la discussione
Con gli interventi dei difensori degli imputati dell'imputato Cina
Chi prende la parola per primo
La prendo io presidente grazie
Io
Intervengo nell'interesse dell'imputato Cina Antonino
E credo che innanzitutto alla lunga rinnovazione dell'istruzione dibattimentale
Che è interrata interessato in grado di appello del presente giudizio non appare al superfluo preliminarmente richiamare il capo d'imputazione di cui il dottor Cina è chiamato a rispondere
In questo per minimizzare il basso
Dal basso
Se crede può stare seduta se sì forse amplificata
Vediamo se riusciamo ad amplificare al massimo
Così
Dicevo che preliminarmente non appare certamente superfluo richiamare il capo di imputazione
Di cui il dottor Cina è chiamato a rispondere e dico questo proprio per delimitare quelli che sono gli esatti confini della condotta che gli viene contestata e per la quale ha riportato condanna
Condotta che vedete proprio alla luce del profluvio di prove ulteriori che sono state acquisite nel corso di questo grado di giudizio anche nel corso di questo grado di giudizio hanno spaziato verso direzioni che a ben vedere per nulla hanno interessato la posizione del dottor Cina se non nei limiti che andrò in proseguirà ad illustrare ebbene Antonino Cinà risponde del reato previsto e punito dall'articolo trecentotrentotto e centodieci del codice penale di cui al capo a della rubrica per avere unitamente computati Riina Provenzano Brusca Bagarella Subranni Mori De Donno Mannino Dell'Utri anche in tempi diversi con più azioni esecutive di un medesimo di Crimp disegno criminoso in concorso tra loro e altri soggetti deceduti o ignoti
Per turbare la regolare attività del Governo della Repubblica usato minaccia
Consistita nel prospettare l'organizzazione ed esecuzioni di stragi omicidi e altri gravi delitti alcuni dei quali commessi realizzati ai danni di esponenti politici e delle istituzioni a rappresentanti di detto corpo politico per impedirne otto bar me l'attività
In particolare Riina Salvatore Provenzano Bernardo Cina Antonino prospettando ad esponenti delle istituzioni anche per il tramite di Vito Ciancimino Calogero deceduto
Una serie di richieste finalizzate ad ottenere benefici di varia natura per gli aderenti all'associazione mafiosa denominata Cosa Nostra
Ponendo l'ottenimento di detti benefici come condizione ineludibile per porre fine alla strategia di violento attacco frontale alle istituzioni la cui esecuzione aveva avuto inizio con l'omicidio di Salvo Lima
Con l'aggravante di cui agli articoli sessantuno numero due trecentotrentanove secondo comma Codice penale e articolo sette del decreto legge centocinquantadue del mille novecentonovantuno
In Palermo Roma e altrove a partire dal mille novecentottantadue mille novecentonovantadue e nel dettaglio secondo quella che è la ricostruzione operata dalla pubblica accusa nel giudizio di primo grado il secondo ciò che è stato recepito dei giudici di primo grado la condotta delittuosa contestata al dottor Cina
Viene di fatto inserita in un arco temporale che va dall'estate del mille novecentonovantadue fino al dicembre del mille novecentonovantadue
Ora nell'atto di appello abbiamo ampiamente evidenziato i motivi per i quali la corte d'assise avrebbe dovuto assolvere in Cina dalla dall'imputazione ascrittagli con la formula perché il fatto non sussiste
Perché il fatto non lo ha commesso o perché non costituisce reato e ciò poiché la sentenza impugnata risulta fondata da un lato su una erano Anna disamina delle risultanze processuali in punto di fatto e dall'altro anche suo non condivisibili considerazioni in punto di diritto che poi verranno ampiamente illustrate dall'avvocato Di Benedetto motivi per i quali oggi se ne chiede la riforma ed ancora signori della Corte nell'atto di gravame proposto da questi difensori si evidenziato che la posizione specifica del dottor Cina nella vicenda che ci occupa non può prescindere dall'individuare nel mare magnum della prova delle prove assunte nel corso dell'istruttoria dibattimentale di primo
E anche di secondo grado quelle effettivamente a Luís riconducibili al fine dimostra di dimostrare a questa Corte la loro assoluta inconsistenza
E nuovamente lo ribadisco la erroneità della sentenza gravata sul punto
Non solo io credo che nondimeno si è importante osservare
E ed evidenziare che il dottor Cina
Sulla base di tale compendio probatorio che ha avuto valenza assolutamente circolare dei numerosi procedimenti scaturiti dalle stragi non è mai mai stato indagato
In relazione a tutte quelle indagini che sono state svolte nell'ultimo trentatré trentennio dalle procure di Palermo di Caltanissetta e di Firenze che parallelamente alla celebrazione dei processi contro i mandanti e anche contro gli esecutori materiali delle stragi
Miravano
A verificare se vi fossero coinvolte altre persone responsabili quali ad esempio i mandanti occulti a titolo di concorso Cina mi è sempre rimasto estranea
Ecco fatte queste doverose premesse io affronterò ora l'analisi in concreto del compendio probatorio che è stato valorizzato dalla corte a carico del dottor Cina alle pagine quattro mila seicentotrentacinque seguenti della sentenza
A comprova della penale responsabilità
Del nostro assistito mi riferisco in particolare comincerò da questo primo blocco ai verbali di interrogatorio del collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi
Verbali che sono stati acquisiti al fascicolo del dibattimento ex articolo cinquecentododici del Codice di rito nonché ai successivi esami dibattimentali
Mi riferisco ancora i verbali di interrogatorio e agli scritti di Vito Ciancimino parimenti acquisiti ex articolo cinquecentododici
Mi riferisco ancora alle dichiarazioni di Giovanni di Giovanni Brusca di Giove di Giuseppe Lipari e di Antonino Giuffrè
Ma prima di affrontarli singolarmente non posso non manifestare alla corte lo stupore
Che ha suscitato il sentiero il procuratore generale nel corso della requisitoria
All'udienza del sette giugno scorso
Che ha parlato di pudore istituzionale dei collaboranti
Per giustificare l'incredibile ritardo ed evidenti contraddizioni interne che vi erano rispetto alle precedenti dichiarazioni rese dagli stessi con i quali collaboranti hanno appunto parlato dei fatti di questo processo
Stupore vedette perché io credo che non si possa attraverso questo termine pudore istituzionale voler giustificare la spudoratezza perché di questo si tratta
Con la quale costoro hanno ritardi riferito così tardivamente e contante e con tante tantissime contraddizioni in ordine ai fatti di questo processo
Ecco parte va quindi dei verbali di interrogatorio dibattimentali di Salvatore Cancemi
Su questo interrogatorio la corte di primo grado in due diversi capitoli della sentenza ha riconosciuto la presenza di criticità
Nelle dichiarazioni del corrobora del collaborante ma non sono ciò nonostante le ha ritenute non sufficienti ad escludere in generale la sua credibilità
Ed in particolare ha precisato la corte di primo grado che le sue dichiarazioni non vengono utilizzate quali fonti di prova primarie
Delle notizie riferite quanto piuttosto a conferma di talune acquisizioni probatorie
Ebbene la prima premessa che appare doveroso fare che in nessuna delle dichiarazioni
Acquisita al fascicolo per il dibattimento
Cangemi parla mai
Ne fa cenno alcuno al dottor Cina come soggetto coinvolto nei fatti che ha narrato
Ciò nonostante come dicevo la Corte li ha comunque valorizzate nei confronti del dottor Cina ritenendo che ad avviso dei decidenti concorrere ebbero a dimostrare l'effettiva esistenza dispensa di una trattativa
Lo dicono a pagina mille cinquecentonovantacinque e conseguentemente a dimostrare
L'esistenza di quelle richieste provenienti da Salvatore Riina di cui Cina si sarebbe fatto l'attore così si esprimono i giudici ed ecco che qui a nostro avviso risiede il primo evidente errore di valutazione in cui con incorrono i giudici di primo grado ovvero un giudizio che concerne l'attendibilità del Cancemi che no non può assolutamente in alcun modo condividersi nemmeno nei limiti di utili di duttile Zerbi Litta che Espresso la corte
Egli come è noto si costituisce il ventidue luglio del mille novecentonovantatré
E sin dall'inizio del suo percorso di collaborazione
Riferisce sulle stragi di Capaci fin dall'inizio
Riferisce anche di aver appreso de relato dalla sodali Ganci Raffaele
Che Salvatore Riina aveva incontrato persone importanti senza di nuovo tuttavia indicare il dottor Cina come soggetto coinvolto in queste interlocuzioni
Il dichiarante fa poi cenno all'esistenza di richieste scritte provenienti da Cosa Nostra e riferisce circa la sua partecipazione ad una riunione a casa Di Girolamo Mundo in cui si sarebbe svolta last nel periodo in cui si sarebbe svolta la stella strade di da strage di Capaci e quella di via D'Amelio quindi collocarla
Prima di tutto in questo arco temporale in quella occasione erano presenti Ganci Raffaele Salvatore Biondino non era presente il Brusca
Afferma nell'interrogatorio del novantotto del ventitré aprile novantotto che è stato acquisito al fascicolo per il bar dibattimento Chinaglia aveva informati che si accingeva ad inoltrare alcune richieste
E precisa che tali richieste erano dirette a Berlusconi e Dell'Utri ma è quindi di nuovo lo ribadisco citando Cina come presunto intermediario e rispetto ai quali tra l'altro Cina non avrebbe potuto venissero e in quell'occasione teneva in mano un foglio di carta nel quale pur non avendo visto il contenuto
L'ottenere manovrina erano annotati dice il Cancemi sei o sette punti
Tra questi vi era ricorda il collaborante
L'abolizione dell'ergastolo l'intervento sulla legge sui pentiti sul sequestro dei beni sull'articolo quarantuno bis Erina chiedeva ai presenti se avessero suggerimenti di ulteriori richieste
E pensate che i giudici di primo grado pur avendo indugiato a lungo sulle dichiarazioni del propalante e pur avendone riportato pedissequamente lunghi passaggi
O mettono completamente di rilevare sul punto che gli stessi pubblici ministeri che avevano proceduto
All'interrogatorio del ventitré aprile del mille novecentonovantotto facevano presente al Cancemi che nei precedenti interrogatori vi ricordo che lui collaborava dal mille novecentonovantatré collaborava da cinque anni
Non ha non aveva mai menzionato il foglio di carta
Infatti alle pagine duecento cinquanta e duecentocinquantuno di questo verbale il pm che Lazzi contestava il dichiarante nel gennaio del novantasette lei bigliettini di bigliettini ancora non ne parlava
Cancemi risponde sì
E che l'azienda così Cancemi rispondessi ritiene che la si chiede non gli parlava perché l'argomento era delicato Cancemi risponderà sì
La modalità è sono verso peraltro oltremodo suggestiva perché voi pensate che il pm che procedeva al all'interrogatorio del Cancemi da un lato ha dato atto ma non avrebbe potuto fare altrimenti dell'omessa indicazione da parte di quest'ultimo di fondale do fa andamentali circostanza che minavano in radice il suo racconto la presenza di foglietti di richieste scritte dall'altro però si anche premurato nello stesso tempo di fornire una giustificazione a tale omissione non ne parlava perché l'argomento era dedicato i Cancemi ha risposto di sì
Ciò nonostante i primi giudici hanno testualmente affermato che il nucleo essenziale delle dichiarazioni di Cancemi è sostanzialmente rimasto invariato nel tempo
Con riferimento alla trattativa e alle richieste di Cosa Nostra lo dicono a pagina mille cinquecentonovantaquattro ma in realtà sono diverso e e insanabili le discrasie e le omissioni in cui invece il Cancemi ha in corso la prima di tutte è appunto quella di non aver parlato delle richieste iscritte in quanto l'argomento è radicato
Evidentemente Cancemi riteneva molto degli molto meno dedicato parlare della strage di Capaci di cui ha riferito fin dall'inizio della sua collaborazione è un pudore istituzionale piuttosto contraddittorio quello del Cancemi
La corte di primo grado ancora omette di riportare come Cancemi poi arriva a giustificarsi sempre nell'interrogatorio del ventitré aprile del mille novecentonovantotto
In merito alle omissioni evidenti in cui era in corso e credo che sia sia significativo a questo punto leggermente quei passaggi dottor Grasso a pagina duecentocinquantotto richiede in chiusura dell'interrogatorio
Qualcuno si chiederà qualcuno che evidentemente non è stata la corte di primo grado perché è soltanto oggi e negli ultimi tempi si è deciso a dire cose
Riferendosi ovviamente ai temi di questo processo
E con questa chiarezza e con questa cosa se lei ha delle motivazioni ce le può spiegare anche per far capire a che un domani leggerà il colloquio ad aprile novantatré queste domande gli sono state poste chissà quante volte
Se ha delle motivazioni ci può spiegare anche per potere capire
Cancemi così risponde io gli ho spiegato che la mia collaborazione non è stata facile la mia collaborazione è stata difficile e travagliata e ci sono stati la perdita della mia famiglia
Dei miei figli un complesso di cose in questo senso che peraltro accomuna anche molti collaboranti non solo il cancello non sono mai stato sereno dice il cancello
Aggiunge ho avuto attacchi dai giornali mi hanno buttato nell'immondizia al primo giorno dal primo giorno
Tutte queste cose a me mi hanno servito sempre per richiudere in chiudermi per non aprirmi
Tutte queste cose questi attacchi riferendosi ai giornali mi sono serviti per non essere sereno per non essere diciamo completamente aperto sereno tutte queste cose mi sono servite negativamente
Questa è la verità
E vedete del tutto singolare che avendo gli stessi pubblici ministeri che stavano procedendo all'interrogatorio constatato delle evidenti Analogie
Tra le sue dichiarazioni e quanto proprio in quel momento emerso nel processo sulle stragi
Nel continente
Quello che si stava celebrando a Firenze e cui particolari erano già stati divulgati
Anche dai giornali anche dalla tenebra le televisioni ecco da tanti Lazzi a pagina sessantacinque gli chiede
E
Ma lei ha avuto contezza di queste notizie date dalla stampa su questo dibattimento su questa particolare vicenda e Cancemi così risponde a me la stampa non interessa
Quindi la stampa diventa pretesto emotivo per una collaborazione reticente parziale
Ho avuto attacchi dei giornali mi hanno buttato nell'immondizia il primo giorno mentre non interessa
La stampa a me non interessa laddove veicola delle notizie che casualmente coincidono con quelle che stavi ferendo riferendo proprio in quel momento
Ai pubblici ministeri e che non ha mai riferito prima
Durata pur facendo Channel pur riferendo di argomenti molto molto delicati quali le stragi
Io non voglio indugiare oltre sulla totale erroneità della sentenza
Da dove ha ignorato de plano queste contraddizioni evidenti
E dove a totalmente errato nel vaglio di attenti nel giudizio di vaglio di attendibilità del Cancemi rispetto alla ricostruzione fatta
In ordine gli odierni infatti credo che sia sufficiente in questo senso richiamare le motivazioni sul punto della sentenza definitiva in atti a carico del generale Mori e del colonnello Obinu
Del tribunale di Palermo laddove A pagina quattrocentosettantasette e seguenti proprio in relazione a questi verbali che io ho citato mi hanno al analiticamente evidenziato l'assoluta in conducente in conducenza e per questi motivi le dichiarazioni del Cancemi contrariamente a quanto ritenuto dei primi giudici non potranno sottendere
Non potranno concorrere a formare un giudizio di penale responsabilità nei confronti del dottor Cina
Passando brevemente alle dichiarazioni di Antonino Giuffrè è è da dire che anch'egli è stato valorizzato dalla corte
A posto la corte di primo grado ha posto le sue dichiarazioni quali elementi di prova ha confermato
Del fatto che Riina avesse posto delle condizioni per cessare il muro contro muro
Secondo la sollecitazione dei carabinieri
Che gli avevano rivolto attraverso Vito Ciancimino e che secondo la Corte leggo testuale presuppongono inevitabilmente che qualcuno gliele abbia sollecitate e poi le abbia recapitate a coloro che l'avevano sollecitate pagina quattro mila seicentotrentasei
Ebbene la corte di primo grado in ordine alla
Il avrebbe il Giuffrè in ordine alla quale la corte ne afferma un giudizio di altissima attendibilità in due distinti i passaggi della motivazione non indica Antonino Cinà nel corso di innumerevoli verbali
E nel corso di innumerevoli esame dibattimentali
Come colui che ebbe a
Tenere ruolo che oggi gli viene contestato perché riferisce del dottor Cina infatti in termini assolutamente generici e non collegati in modo alcuno ai temi oggi di interesse
E vediamo in sintesi i punti delle dichiarazioni del Giuffrè che qui rilevano in relazione appunto invece alla specifica posizione del dottor Cina
Riferisce che Provenzano gli avrebbe detto che Ciancimino in missione per il bene di Cosa Nostra ma non dice per il tramite di chi e questo dato tra l'altro pensate che lui lo conferma il quattordici giugno del due mila e tredici nel corso della sua audizione nel processo Borsellino quater
Mentre aggiunge pochi mesi dopo il ventotto novembre due mila e tredici in questo processo invece quindi a distanza di cinque mesi di contatti con i carabinieri mai feriti prima
Lo dice a pagina diciannove del verbale d'udienza del ventotto novembre due mila e tredici
E aggiunge
A contestazione di un difensore
Che è stata ovviamente del tutto ignorata dei giudici di primo grado
Di non averne interi riferito perché Egli è venuto in mente dopo devo interamente successivamente e quindi ci si ritrova nuovamente di fronte a un collaborante che riferisce talune circostanze importantissima
Ma non altre parimenti importanti interlocuzione quelle carabinieri doveva sollecitare un minimo di ricordo in quanto si era precedentemente dimenticato
E vale la pena ancora sul punto io credo richiamare le conclusioni in cui perviene la corte di appello di Palermo nella sentenza invece che ha assolto il Mannino
A pagina ottocentoventiquattro affermato che le prime propalazioni dei Giuffrè
Sul tema della trattativa intervengo in un momento anno due mila e due
In cui del tentativo di collaborazione di Vito Ciancimino con la Procura di Palermo era già stata data notizia addirittura dal lancio della notizia Ansa del ventiquattro marzo marzo del mille novecentonovantatré
Aggiungono i giudici della Corte d'appello di Palermo il contenuto della cosiddetta trattativa il cosiddetto papello
Era già stato oggetto delle sentenze della Corte d'Assise di Firenze del novantotto del due mila e uno ed ampiamente divulgata dai giornali dunque sifone fondatamente anche anche per questo collaborante il dubbio dell'autenticità dell'autonomia della sua conoscenza di vicende già notorie nella loro linee generali
E stesse identiche considerazioni poi a ben vedere possono svolgersi anche con riferimento alle dichiarazioni del cui imputato Brusca
La Corte di Assise di Palermo ha scritto ancora che le sue dichiarazioni avrebbero contribuito ad individuare il dottor Cina
Sempre in quel qualcuno che avrebbe recapitato le condizioni poste da Rina per far cessare la contrapposizione frontale con lo Stato e lo dicono a pagina sempre quattro mila seicentotrentasei e i giudici fra le nell'affrontare il tema delle dichiarazioni di Giovanni Brusca in relazione alla presunta alcun ferma dell'accettazione della trattativa da parte di Salvatore Riina in due diversi passaggi della sentenza
No buona dalla premessa
Che da un lato devono certamente essere valutate con estrema prudenza ma aggiungono pur senza che ciò possa condurrà un preliminare e generale giudizio di non credibilità adesso oggetto e di inattendibilità delle sue propalazioni aggiungono i primi giudici che è stata già riconosciute la circostanza attenuante della collaborazione nella quasi totalità dei numerosi processi subiti
Ma come abbiamo scritto in appello in realtà sono molteplici i motivi che allora all'opposto impongono assolutamente un giudizio contrario rispetto a quello che hanno espresso i primi giudici quanto meno in ordine all'attendibilità
Del Brusca perché è infatti attraverso l'analisi complessiva delle sue numerosissime dichiarazioni rese dal Brusca nel corso di tanti anni ovviamente mi riferisco alle dichiarazioni su queste precise vicende che oggi
Ci occupano egli ha caratterizzato a ben vedere il suo percorso di collaborazione
Con una serie progressiva di aggiustamenti elaborazioni personali che sono stati tra l'altro evidenziati anche da ed incidenti nella sentenza ma non correttamente valorizzati in termini negativi
Su questioni proprio fondamentali
E sulle tempistiche e sugli episodi chiave per l'accertamento dei fatti ascritti in un crescendo accusatorio che evidentemente non consente di attribuirli un sufficiente grado di attendibilità io
Vorrei leggere alcuni passaggi di un verbale stenotipico
Relativo all'udienza in cui è stato sentito in questo processo
Busta
In questo verbale arriva a sostenere di non capire come abbia potuto riferire in determinate circostanze leggo testuale infatti mi sorprendo commessi spesso come abbia potuto fare in quella dichiarazione però capita
Lo dice a pagina centoquarantanove del verbale d'udienza
Del dodici dicembre due mila e tredici
E poi una volta incalzato dalle contestazioni arriva ad affermare intanto per una parte dal mio punto di vista sono interpretazioni dall'altro se mi sarò espresso così assurdo faccio confusione lo dice a pagina centocinquantatré spingendosi pensate addirittura configurare in questo verbale un interrogatorio col dottor che Lazzi con un aggiornamento
Una riflessione un dialogo che è stato depositato pagina centosessantacinque
E in definitiva per concludere anche la trattazione di Brusca brevemente pare opportuno ancora richiamare le conclusioni che sono state espresse nella sentenza morì Urbino
Nella quale dopo averne enucleato i giudici le numerosissime contraddizioni in cui è in corso il Brusca
Così afferma no
è perfino superfluo osservare che nella ricostruzione del Brusca emergono molte oscillazioni che suggeriscono una certa improvvisazione
E mettono in seria crisi la possibilità di fare un pieno affidamento sulle indicazioni di dettaglio da lui fornite il tribunale non ritiene che le numerose contraddizioni possano essere giustificate in modo soddisfacente dalla sola spiegazione a detta dai dichiarante
E fondata sulla asserita rimeditazione della sequenza dei fatti attuata dopo la sollecitazione dei dottori che grazie Sabella
Definendo strumentali alcune indicazioni al punto da ipotizzare arrivano i giudici
Che
Possano essere state influenzate da notizia ricostruzioni apprese dalla stampa di cui il Brusca sembra un assiduo lettore
Quindi in conclusione ai giudici parlano di tardività di alcune affermazioni
E dicono che vi è il sospetto che possibili fattori inquinanti abbiano suggerito
Al collaborante alcune integrazioni e arrivano anche ad ipotizzare una sopravvenute esigenze di assecondare alcune ipotesi accusatorie determinate dalla volontà di acquisire una qualche benemerenza
Anche in dipendenza dei nuovi reati che in quel momento di venivano contestati
Tra l'altro pensate che questo giudizio assolutamente speculare è sovrapponibile a quello che poi esprime la corte d'appello nella sentenza in cui è stato assolto in cui l'imputato Mannino
Perché le dichiarazioni del Brusca sulla ricostruzione postuma della trattativa vengono definite gravemente in costanti scarne generiche
Vi è più esclusivamente de relato contenendo elementi di novità e inediti soltanto a distanza di molti anni della dall'avvio della sua collaborazione senza giustificazione alcuna ammenda il ritardo
Nella completa narrazione della vicenda
Ne nel della scelta del momento in cui svelare i magistrati gli ulteriori fatti asseritamente fino a quel momento taciuta taciuti
Aggiungono se non è l'unica evidente
Di malinteso compiacimento delle aspettative della Procura di Palermo così si esprimono
Al fine di ottenere la detenzione domiciliare
Ma anche soprattutto l'incertezza dell'autonomia di tale conoscenza palesemente inquinata da rivelazioni all'epoca già divulgate nell'opinione pubblica
Altro che produrre istituzionale
E pensate con riguardo alla posizione a
Asseritamente assunta dal dottor Cina nell'ambito di questo procedimento
I giudici di primo grado della corte d'assise hanno totalmente ignorato
Il Brusca ha riferito di non sapere che avesse fatto da tramite della presunta trattativa
Non indica il dottor Cina come persona coinvolta della vicenda non sa nulla detto allegamento di Antonino Cinà col cappello e poco il papello lo dice a pagina sei se centosessantasette del verbale d'udienza dell'undici dicembre due mila tredici non sa niente di chi fossero i mediatori di chi ha avuto e rapporti iniziali di chi è stato in contatto pagina duecentoundici non sa chi ha scritto il papello e chi l'ha consegnato pagina duecentoquarantatré per poi aggiungere interni in termini sempre e la sua modalità abbiam visto di deduzione della Bonazza né personale
Che Cina ne fosse comunque informato non già coinvolto lo dice a pagina centosessantotto sulla base di una conversazione avuta appunto col dottor Cina
Nel mille novecentonovantacinque dopo l'arresto di Leoluca Bagarella questo è contributo dichiarativo di Giovanni Brusca e credo che la sentenza
Sì assolutamente errata e vedete in definitiva contrariamente a quanto è sostenuto nella pagina che ho più volte citato quattro mila seicentotrentasei le fonti di prova costituite
Dal Cancemi dal Giuffrè e da Brusca
Che secondo l'assunto della corte confermerebbero che invece Cina ebbe ad informare Erina ed a riportare la risposta di questi amici da Vito Ciancimino
In realtà non indicano e non collocano l'imputato quale soggetto nei fatti e tu quale soggetto coinvolto nei fatti per cui oggi si procede e quindi non lo collocano nel ruolo di relatore che gli viene attribuito
Passerà ora ad analizzare le dichiarazioni di Vito Ciancimino indicate in sentenza il primo fondamentale elemento di prova a carico dei Cina e io aggiungo che è l'unico elemento di prova diretto a carico del Cina
A Belvedere e signori della Corte la lettura oggettiva dei verbali e degli scritti di Vito Ciancimino che sono in atti
Contrariamente a quanto erroneamente anche suggestivamente ritenuto dei giudici di primo grado costituiscono invece una fonte di prova assolutamente favorevole per il Cina e vi spiegherò perché
E perché e per escludere anche in maniera radicale la ricostruzione che la corte fa e questo è un passaggio fondamentale della sussistenza di una minaccia che avrebbe fatto seguito alla trattativa
Il primo atto che è stato valorizzato
Dalla corte il verbale di interrogatorio del diciassette marzo del mille novecentonovantatré
In quest'atto che è stato redatto in forma riassuntiva Ciancimino riferisce sostanzialmente le circostanze di interesse
Per i temi qui affrontati dandovi poi seguito dando questa aiuta d'una sostanziale conferma anche nei verbali d'interrogatorio successivi si tratta
Di un verbale
Che è stato redatto a seguito di contatti che Vito Ciancimino aveva avuto con i carabinieri del ROS e al quale è bene precisarlo
Prendono parte il dottor Caselli prendono parte il dottor Ingroia quale pubblici ministeri e vi è anche il capitano De Donno quale verbalizzante già questo primo dato dovrebbe essere indicativo della stima
Di cui godeva il capitano De Donno da parte dei massimi vertici della Procura palermitana
E sul fatto anche che i contatti tra questi intercorsi con Vito Ciancimino non avessero evidentemente alcuna parvenza di indice vita
Ebbene riassumendo per punti così come è stato svolto dalla sentenza il primo dato che emerge sin dalle prime righe del verbale è che l'incontro tra Vito Ciancimino Eros avviene
Dopo le stragi
Quindi abbiamo un primo dato temporale Vito Ciancimino
Nonostante la verbalizzazione in forma riassuntiva che a tratti lo rende anche poco poco comprensibile in realtà
Da una ricostruzione chiara da una ricostruzione precisa dei contatti cui Eros della prima parte dei contatti quel rosso
E soprattutto da una ricostruzione chiara e precisa del primo incontro che ebbe nell'autunno con il medico Cina qui mi ritorna in due diversi passaggi di questo verbale dell'incontro con Cina
è lì si dice innanzitutto sconvolto inorridito e sgomento perché usa queste parole per gli amici di Lima Falcone e Borsellino e quindi a a seguito di varie sollecitazioni che abbiamo visto
Che egli riceveva dal capitano De Donno
Dopo queste stragi manifesta espressamente lo dice a pagina uno del verbale
La sua volontà di collaborare coi carabinieri nella prima pagina lui dice dopo queste stragi accetto in contatto perché voglio collaborare con i carabinieri si esprime esattamente in questi termini
E dice che espose a Sofia il suo piano ai carabinieri
Dice testualmente cercare un contatto per collaborare coi carabinieri
Ed infatti dichiara che dopo le stragi appunto e una ventina di giorni dopo avere incontrato il colonnello Mori e il capitano De Donno
Nel suo dichiarato proposito di collaborare
Incontra una persona leggo testuale un organo interlocutorio di altre persone
Al quale lo dice A pagina per pagina due si presentò facendo nomi e cognomi menzionando cioè il capitano De Donno il colonnello Mori
Aggiunge in prosegue che l'interlocutore assunse un atteggiamento che considerò altezzoso e arrogante
Aggiunge ancora a pagina due leggo testuale che a questo punto
Il mio interlocutore
Che può indicherà essere Antonino Cinà avrebbe potuto esprimere una qualche valutazione sul contatto che i carabinieri avevano preso con me ma non espresse mai valutazione alcuna riguardo espresse soltanto meraviglia perché i carabinieri si erano rivolti proprio a me
L'interlocutore neppure mi chiese cosa volessero i carabinieri
Ancora
Aggiunge che si limitò a dirmi quel che ha già riferito perché lo dice nel passaggio prima
E cioè che se si erano rivolti a me prima di tutto dovevano aggiustare le cose mie
Ciancimino vedete quindi riferisce delle cose importanti dice che l'interlocutore si stupì afferma infatti che espresse meraviglia e si fossero rivolti proprio a lui
Non gli chiese cosa volessero i carabinieri non mostrò alcun interesse gli disse di aggiustarsi prima le cose sua
E questa prima parte del narrato di Vito Ciancimino si sovrappone e converge con quanto ha dichiarato il dottor Cina nel corso delle sue dichiarazioni spontanee del ventidue settembre del due mila diciassette
Che sono state prese in esame a pagina mille quattrocentocinque seguenti della sentenza
Cina in queste dichiarazioni ha infatti contestualizzato la chiamata che ricevette da uno dei figli di Vito Ciancimino affinché essi recasse dal padre per visitarlo ha riferito infatti l'ha confermato di averlo incontrato
Presso una clinica privata nell'autunno del novantadue
Ha aggiunto che Ciancimino era depresso
E preoccupatissimo
Per la sua situazione giudiziaria era incerto e in effetti era così che da lì a poco sarebbe andato in carcere perché è una sua sentenza
Una sentenza a suo carico era prossimo a diventare definitiva
Ha aggiunto ancora il dottor Cina nelle sue dichiarazioni spontanee di essersi sorpreso una volta preso dei contatti con i carabinieri che si fossero rivolti proprio a lui
Che considerava così dice il dottor Cina una persona ambigua una persona opportunista
Cina riferito che non vale nemmeno sapere cosa vi dissero i carabinieri perché ritenne di iniziativa piuttosto inverosimile
Quindi totale mancanza di interesse lo dice Vito Ciancimino totale mancanza di interesse lo dice il dottor Cina
Vi è pertanto in questo punto
L'assoluta convergenza del dato riferito da Vito Ciancimino e confermato dal dottor Cina ossia che
Il primo non ebbe a riferirgli che cosa volessero i carabinieri ciò significa che Cina nel corso di questo incontro
Non ebbe mai a sapere il motivo per i quali i carabinieri si era si erano rivolti a Vito Ciancimino
E Cina poi ha riferito che Ciancimino però in quell'incontro gli disse effettivamente che voleva mettersi in contatto con la controparte riferendosi implicitamente Corno Nesi
Ed ecco che tale espressione controparte da questa espressione primi giudici hanno dedotto che l'uso del termine controparte leggo testuale a pagina quattro mila seicentotrentasei da parte di Ciancimino riferito al Cina
Già smentisce l'assunto di quest'ultimo svelando implicitamente ma inevitabilmente che l'oggetto dell'interlocuzione era la trattativa
Emette proprio da questo passaggio che si coglie appieno la illogico ci la illogicità della sentenza la forzatura in cui incorre la corte di primo grado perché da un lato valorizza la parola controparte
Uguale trattativa controparte equivalente a trattativa ma dall'altro la decontestualizzati
Da tutte le altre circostanze riferite dagli stessi partecipanti dagli stessi protagonisti della vicenda ovvero il totale disinteresse che ha mostrato Cina
Perché Cina non vale lo ribadisco nemmeno sapere cose carabinieri dicessero a Vito Ciancimino circostanze sulle quali a ben vedere però la Corte non si confronta perché non c'è alcun passaggio nelle motivazioni della sentenza
Ecco da questo momento in poi però le dichiarazioni vicina e di Vito Ciancimino divergono
Perché Cina ha riferito di non essersi più in contatto con Vito Ciancimino non era interessato il ha ritenuto l'iniziativa poco inverosimile
Vito Ciancimino invece
Indica in questo verbale che
Aveva avuto
Beh lega trattare
E riferisce anche di un ulteriore incontro e di nel dicembre del mille novecentonovantadue il diciassette dicembre del mille novecentonovantadue
E sul punto è da dire innanzitutto che la versione del Cina appare se non altro più logica e coerente perché
Non aveva mostrato alcuni interessa e lo ribadisco per l'incontro che i carabinieri non aveva saputo cosa volessero proprio da Ciancimino verso il quale non aveva alcuna stima verosimilmente
Sapeva
Che Riina odiava Vito Ciancimino almeno quanto odiava i carabinieri così come verosimilmente sapeva
Perché era altrettanto noto che Riina non avrebbe mai voluto avere niente a che fare con i carabinieri
E ancora e del tutto logico è verosimile che Ciancimino che era una persona scale tra una persona opportunista
E che aveva tutto l'interesse a mantenere aperto un dialogo con i Caraibi carabinieri proprio per il suo tornaconto personale
Ha riferito delle sue grandissime preoccupazioni avesse bluffato oltre che con in Cina perché poi lui dirà che ha bluffato d'accordo coi carabinieri con in Cina ma anche con i carabinieri stessi
Perché la corte non può non considerare come invece hanno fatto i giudici di primo grado
Che la chiusura del dialogo con i carabinieri la chiusura del dialogo totale con i carabinieri avrebbe per lui in quel momento nel primo incontro determinato la perdita della possibilità di aggiustarsi le cose sotto le cose sue
Ciancimino aveva tutto mi interessa e lo ribadisco a tenere aperto il dialogo o quanto meno a farlo credere ai suoi interlocutori ma ciò detto
Anche volendo impropriamente valorizzare come si fa in sentenza il passaggio dell'interrogatorio in cui Vito Ciancimino
Ha riferito che vi sarebbe stata pure una successiva delega a trattare ricevuta da controparte quindi anche volendo valorizzare e dando per vero quello che c'è scritto in questo interrogatorio ebbene questo passaggio si dimostra in ogni caso assolutamente favorevole per il dottor Cina come dicevo all'inizio
Perché a ben vedere la corte d'assise attribuito a vice la Vito Ciancimino delle cose che Vito Ciancimino non ha mai detto ha tratto delle conclusioni dalle dichiarazioni di Vito Ciancimino
Che non era possibile trarre sulla base del dato letterale dei suoi interrogatori
Innanzitutto il termine ed è legata datare è stato inserito precisiamolo nell'ambito di un verbale riassuntivo è un'espressione generica e del tutto priva di specificità
Ma soprattutto nel proseguo del verbale Vito Ciancimino non dice mai
Ne lascia intendere nel lasciar supporre non lo dice né esplicitamente e nemmeno implicitamente che Riina avesse inoltrato delle richieste scritte o verbali
Beh lega a trattare
Vito Ciancimino non parla mai di richieste
E quindi non c'è prova del recapito del richieste
Le uniche richieste vedete signori della corte che sono emersa nel corso nell'ambito del verbale di Vito Ciancimino sono quelle che hanno fatto i carabinieri di consegna dei latitanti sono solo questa
Ed in sostanza ha riferito Ciancimino
E allora quando egli ricevette l'asserita da lega trattare ma diamola per buona i carabinieri avanzare una proposta i carabinieri la avanzano
Secondo la quale si sarebbero dovuti costituire alcuni latitanti e loro in cambio avrebbero ben trattato alle famiglie dei detenuti
Prosegue Ciancimino che nel momento in cui celle Luís questa proposta si rende conto che la proposta leggo testualmente Non era estensibile alla cosiddetta controparte e che d'intesa quei carabinieri si sarebbe determinato
A far presente al suo intermediario che ogni sorta di trattativa doveva ritenersi conclusa
Non era mai cominciata senza specificare alcunché
E peraltro voi pensate che anche morì il generale Mori
Che è stata sentita a Firenze nel mille novecentonovantotto
Era sentito come teste in quell'occasione ha riferito che la domanda di Vito Ciancimino e Ciancimino che domanda voi cosa offrite e questo già esclude la presenza di richieste
Rispose Riina e Provenzano si consegnino
Non ha mai detto che Riina a fare mi ha lasciato intendere che Riina abbia fatto delle richieste
Ecco che a quel punto prosegue sempre l'analisi del verbale Vito Ciancimino stabili di continuare a titolo personale
A titolo personale i suoi rapporti con i carabinieri decise di collaborare efficacemente e stavolta nell'ambito però di tutt'altro contesto
Con l'idea di infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici
Nonché di aiutare i carabinieri
Attraverso delle mappe per catturare Riina
Quindi la verità è che nessun ulteriore dettaglio o circostanza è emersa
Dalle dichiarazioni di Vito Ciancimino unica fonte di prova diretta a carico del dottor Cina
In relazione a questa delega a trattare e soprattutto su presunte richieste ricevute da Salvatore Riina per il tramite di Cina Ciancimino non ne parla mai
E ciò tra l'altro confermato ancora nel proseguo del verbale in cui Vito Ciancimino sostiene che avrebbe incontrato l'intermediario cui passo alla seconda divergenza secondo incontro il diciassette dicembre novantadue
Perché è lo doveva incontrare secondo quanto perché lo ha incontrato secondo a quanto riferito Ciancimino perché costui avrebbe dovuto dare una risposta sulla proposta dei carabinieri
Ma
Aggiunge si trattava di una palla sonora grossa come una casa d'intesa coi carabinieri
Ma cosa aveva ad oggetto questa palla sonora proposte istituzionali da parte istituzionale per far sì che per fare cessare le stragi assolutamente no
E infatti Vito Ciancimino prosegue sul punto leggo il verbale
Che la palla grossa come una casa la spiega poi era che un'altissima personalità politica che non si che non esisteva
Che era un'invenzione mia dei carabinieri voleva ricreare un rapporto tra l'impresa senza che potessero riprodursi
Che potesse riprodursi l'effetto Di Pietro così da consentire all'impresa tutte senza una lira di riprendere il cammino produttivo lo dice a pagina tre
Quindi ancora una volta anche in questa seconda fase Vito Ciancimino se limitato a parlare di proposte avanzate dei carabinieri ma di nessuna risposta
Ricevuta dall'interlocutore o tramite l'interlocutore da parte di Riva non lo dice mai non ha mai parlato di minacce non ha mai parlato di stragi
Non ha mai parlato di trattative finalizzata al parto a cessare le stragi ha parlato esclusivamente ed espressamente di voler collaborare di voler cotti catturare Riina di proseguire contatti a titolo personale e di volersi infiltrare negli appalti pubblici noi siamo totalmente al di fuori del capo di imputazione
Quindi le dichiarazioni di Ciancimino
Alla luce di queste valutazioni sono totalmente in contrasto con tutta la ricostruzione che hanno operato i primi giudici in ordine al papello alle richieste scritte le minacce alla prosecuzione delle stragi di cui Ciancimino lo ripeto non ha mai parla
E per contro è invece emersa la grande preoccupazione che Vito Ciancimino ne facevo cenno poc'anzi aveva
Per la sua imminente carcerazione che avrebbe subito poi da lì a poco
Anche la confisca del suo patrimonio era a rischio c'era già un decreto di sequestro del suo ingente patrimonio tant'è che con il dottor Cina di questo parla Vito Ciancimino lo dice Ciancimino dice Cina
Così come di questo parla Vito Ciancimino a ben vedere con i figli Roberto e Giovanni perché questo era il suo interesse e per questo motivo aveva chiesto ai fini delucidazioni casualmente sulla revisione dei processi
E sulla legge Rognoni-La Torre
Perché erano Insua interessa
Ciancimino io l'ho già detto era una persona estremamente scaltra Ciancimino non ha esitato anche successive e diverse occasioni e vi dimostrerò perché è a cercare vantaggi esclusivamente personali addirittura arrivando a finalizzare le sue dichiarazioni e l'autorità giudiziaria in tal senso
E certamente voi pensate si Vito Ciancimino
Avesse davvero ricevuto della richiesta aveva tutto l'interesse a dirlo ai magistrati
Ma non l'ha fatto
E dicevo la prova della STU grande interesse per il suo tornaconto personale si si evince proprio leggendo i verbali
Di interrogatorio in atti perché sui mandanti dell'omicidio del da del dottor Falcone Borsellino dice magistrati di poter fornire qualche indizio
Ma che per farlo deve recuperare qualche suo scritto
E deve consultare e quando il pubblico ministero
Lo invita a parlarne e gli chiede ma poi mi fate stare in carcere eh no
E mi procurata di casa gli risponde
Valutiamo la situazione Ciancimino no dottore dottore se lei viene a tirarmi fuori e poi mi mi deve far stare in carcere stava morendo lei sa che sto morendo e stare in cella ventiquattro ore su ventiquattro in quelle condizioni
Ho un sacco di dolore se quella è la sua intenzione io non li piglio
Questo è il dialogo che Vito Ciancimino a quei pubblici ministeri
Poi c'è un altro successivo passaggio in cui interviene il dottor Ingroia
Che dopo aver premesso di aver assistito a tutti gli interrogatori del signor Ciancimino verbalizza in questi termini signor Ciancimino ha ribadito la sua convinzione cioè che dopo quel famoso incontro famoso incontro che i carabinieri nel novantadue
E già in relazione a quell'incontro riteneva di doversi riteneva che fossero per lui applicabili i benefici resi al collaboratore di giustizia
Ancora poi aggiunge Ciancimino in questo verbale potrei essere nelle condizioni di ripigliare tutto l'interrogatorio da tre anni
E mezzo da tre anni e mezzo a questa parte da tre anni come avevo cominciato che i carabinieri per vedere se ci sono gli elementi per avere il parere favorevole per il cinquantotto terra
Che da tre anni e mezzo e io non riesco ad avere in questi tre anni e mezzo io sto morendo
Dirette in definitiva anche insistenza che aveva Ciancimino
Nel richiedere il riconoscimento dei benefici legati all'articolo cinquantotto terre dimostra ulteriormente la strumentalità
Delle sue dichiarazioni
Non diceva niente per niente Vito Ciancimino aveva degli obiettivi personali ben precisi lui che lui intendeva perseguire l'ha ribadito partiva oltre misura la carcerazione
Della quale aveva il terrore
Tra l'altro la sapeva scontata proprio nel periodo precedente al suo arresto del novantadue
Ovvero proprio nel periodo in cui Luís aveva avuto queste interlocuzioni con i carabinieri
E con i quali aveva tutto l'interesse a mantenere aperto un dialogo
Al fine di verificare se appunto potesse ottenere dei vantaggi di natura personale
D'altra parte è appena il caso di richiamare quanto affermato il gruppo e nella sentenza Mannino in atti
La condotta effettivamente tenuta da Vito Ciancimino
Al momento dell'interlocuzione con i due ufficiali del ROS anche alla luce di tutto a una numerosa serie di altre risultanti procedette risultanze processuali è impossibile da ricostruire
Lo dice il gruppo A pagina cinque centotré
Aggiungendo che emerge emergono in atti consistenti elementi indicativi del fatto che Vito Ciancimino avesse addirittura blu fatto
Simulando la sua intermediazione tra i militari del ROS e di capi di Cosa Nostra al solo fine di ottenere la revisione dei suoi processi per mafia e corruzione e la restituzione dei suoi beni in sequestro
Che sono le uniche due richieste di cui Vito Ciancimino ha parlato con i figli person darne la porta da pratiche abilità io credo che non sia necessario aggiungere altro sulle
Cui su questo unico contributo probatorio diretto a carico del dottor Cina
Adesso mi soffermo sulle dichiarazioni di Giuseppe Lipari
La cui importanza nel giudizio di penale responsabilità del dottor Cina è emerso emersa tra l'altro in più passaggi della sentenza che abbiamo appellato
La Corte tra l'altro premette che non è di ostacolo all'accertamento dell'effettiva conoscenza da parte di di pari dei fatti riferiti la circostanza che egli abbia continuato a delinquere
Perché ci sono delle sentenze che citerò poi che hanno accertato che lui ha continuato a delinquere quanto piuttosto assumono i primi giudici che l'ostacolo potrebbe essere costituito dall'accertamento del mendacio
Del propalante mendacio che tuttavia sempre secondo l'erronea assunto dei primi giudici
Non appare ricorrere nelle dichiarazioni degli pari in particolare la corte di primo grado ha affermato che la condotta criminosa che ha dato luogo ad un ulteriore condanna dell'Ippari
Successivamente alla condotta collaborativa del due mila e tre sarebbe del tutto indipendente
E non correlata alle dichiarazioni
Collaborative rese sino ad allora
Da ciò Lipari non ha manifestato la volontà di collaborare per meglio raggiungerà la finalità delittuoso ma solo per alleggerire la posizione sua e soprattutto dei suoi familiari e vedremo perché
Aggiunge la Corte che la disamina del verbale di interrogatorio del quindici gennaio del due mila e tre
Ove i pubblici ministeri contro contestano al litorale a Lipari la violazione in cui le le numerose violazioni in cui e in corso
Formalizzando quindi l'interruzione del rapporto di collaborazione
Non trovano ragione nella falsità
Delle dichiarazioni rese ma dicono i giudici semmai nella loro parzialità e di incompletezza
E in definitiva chiosa la corte affermando che dalle intercettazioni contestate a Lipari
Non emerge che questi abbia riferito fatti falsi
Tanto meno sui temi oggetto della deposizione acque rese in questa sede
Ma in realtà anche qui da una disamina obiettiva
Nelle dichiarazioni degli pari tale valutazione non può in alcun modo condividersi perché risulta esattamente il contrario
E pensate che i primi a riconoscerlo sono stati proprio i giudici della Corte d'appello ancora
Con la quale è stato assolto
Il con imputato Mannino perché alle pagina ottocentocinquantanove seguenti affermano che come per le dichiarazioni di Giuffrè
Anche quelle rese da Lipari avviate nel due mila e due proseguite fino al due mila e diciotto
Innanzi a questa corte
Sono contrariamente a quanto assunto dai pubblici ministeri e dai procuratori generali rese in epoca assolutamente sospetta
Giacché intervengono in un momento in cui del tempo del tentativo di collaborazione di Vito Ciancimino con la Procura di Palermo era già stata data notizia fin dal lancio Ansa del mille novecentonovantatré
E soprattutto
Aggiungono i giudici della Corte d'appello di Palermo del contenuto della cosiddetta trattativa e del papello nonché ed è la mediazione del Cina
Come riferita da Ciancimino nel novantatré al dottor Caselli si era già parlato nelle sentenze della Corte di Assise di Firenze del novantotto del due mila e nove
Dunque aggiungono i giudici della Corte d'appello si pone fondatamente anche per questo dichiarante il dubbio
Dell'autenticità e dell'autonomia della sua conoscenza di vicende già notarile all'epoca delle sue primigenia dichiarazioni
Ancora la corte d'appello dopo questa valutazione di ordine generale sulle dichiarazioni dell'Ippari
Rileva che egli ha fornito nel tempo versioni assolutamente incompatibili l'una con l'altra
Circa il Periodo le confidenze e le ragioni di tale confidenze che quei vedremo secondo il racconto del Lipari avrebbe fatto in Cina
Sulla trattativa
Per come infatti dicono asseritamente ricevute dal Ticino e difatti proseguo nella lettura negli anni due mila e due due mila e nove ha fatto riferimento ad un incontro con il medico Cina nell'anno due mila
Su appuntamento in uno studio legale per procacciarsi medicine per il Provenzano e sarebbe stato appunto in quell'occasione che Cina si sarebbe aperto a confidenze relative a vicende
Per di più autoaccusatorie di otto anni prima
Senza che tuttavia il teste abbia saputo logicamente spiegare il perché e cioè a dire cosa avesse dato la stura a quella confessione stragiudiziale ben più in un periodo che nulla più aveva a che vedere con Ciancimino
Ecco quindi che la Corte esprime perplessità in ordine all'attendibilità intrinseca su proprio su tale specifica vicenda
Del narrato delle Lipari notoriamente mai avviato la collaborazione con la Procura di Palermo proprio perché ha ritenuto al contrario propenso a depistare le indagini
Io credo che quindi la corte oggi
Deve chiedersi se
Rispetta due valutazioni così distoniche
Quella della corte di assise di Palermo di primo grado e quella della corte di appello la sentenza Mannino
La Corte di assise nell'ambito delle emergenze processuali nel nostro primo grado avesse degli elementi per potersi discostare da questa valutazione e io vi dico che in questo processo è anzi emerso a maggior maggiore che nel processo a carico di Mannino in totale mendace di tutte le dichiarazioni fornite da Lipari
Ancora di più
Perché risulta che Lipari non ha mai detto la verità
E tra l'altro faccio un passo indietro i primi ad accorgersene sono stati i pubblici ministeri che nel due mila e due come lo dice come dicevo prima hanno seguito la fase iniziale della sua collaborazione ritenendo che egli non fosse meritevole
Di ammissione al programma di protezione
Ed anzi addirittura arrivando ad intraprendere il percorso collaborativo in corso dichiarazioni che
Io credo sia opportuno rilevare che
Sono state rese da Lipari quello del due mila e due in un momento storico pensati in cui
Cina
Era
Indagato per questi processi insieme a Rina e Vito Ciancimino perché Cina e stato indagato per il reato di cui all'articolo trecentotrentotto con un procedimento aperto nel due mila ed archiviato nel due mila e quattro
Ecco ci dobbiamo fermare qui con l'ascolto dell'udienza del ventuno giugno scorso del processo d'appello Bagarella
E da altri sulla presunta trattativa Stato-mafia in particolare abbiamo sentito la prima parte dell'arringa difensiva dell'avvocato Federica folli che assieme all'avvocato
Giovanni Di Benedetto rappresenta la difesa di Antonino Cina a medico fedelissimo di di Totò Riina condannato in primo grado a dodici anni di carcere
Lo ricordiamo il processo volge al termine con la richiesta della a conferma delle condanne in primo grado l'accusa infatti ha concluso
La requisitoria siamo già alle e la parola è già andata alle parti civili abbiamo già ascoltato l'udienza in cui appunto hanno parlato gli avvocati di parte civile adesso è la volta delle difese il prossimo ventotto giugno e il cinque luglio parleranno Francesco Romito è Basilio Milio difensori degli imputati Giuseppe De Donno Mario Mori e mentre il dodici luglio toccherà alla difesa del generale Antonio Subranni infine il quattordici è il venti luglio è in programma l'arringa del collegio difensivo di Marcello Dell'Utri e radio radicale
Naturalmente sarà presente come sempre con i suoi i microfoni per poi darvi conto di queste udienze che ritroverete anche sul nostro sito internet intanto anche per questa sera si conclude così la puntata dello speciale giustizia grazie a tutti per l'attenzione da Lorena Durso una buon ascolto con i successivi programmi