Non è mai esistita una scuola vera e propria.
A partire dalla metà dell’Ottocento pochi pensatori cominciarono a prendere dal Sistema quello che interessava loro, avviando così una nuova, autonoma, filosofia e conferendo all’hegelismo un’impronta tipicamente italiana.
Solo un pensatore fece eccezione: Augusto Vera.
Fu lui che provò a capire Hegel ancor prima di criticarlo o interpretarlo.
Una cosa che a noi sembra ovvia, ma che ai tempi non lo fu.
A partire dagli studi alla Sorbona di Parigi, passando per le esperienze in Francia con Victor Cousin … e Adolph Franck e un soggiorno fruttuoso in Inghilterra, stimato dagli hegeliani europei, dal Michelet, da Rosenkranz che gli dedicò un volume, chiamato alla cattedra di storia della filosofia a Napoli da Francesco De Sanctis, Vera fu un brillante e chiaro espositore.
Introduzione alla filosofia di Hegel è tra le sue opere più note, redatta in francese nel 1855, ancora oggi conserva una straordinaria freschezza e attualità.
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