"L'Europa degli Italiani" presentazione della terza edizione della ricerca-sondaggio

Signori e signori
La discussione cui oggi subito alla presentazione
Della terza edizione deriva triplice sondaggio che insieme agli amici di ventiquattro ore abbiamo chiamato l'Europa degli italiani si annuncia credo di particolare interesse l'attualità
Come in ogni fase di passaggio di evoluzione il momento per la riflessione critica il per l'aggiornamento metodologico risulta prezioso è necessario noi speriamo così più fornire
A tutti i politici osservatori commentatori un'occasione per precisare i propri rispettivi giudizi dei progetti sulla realtà e la prospettiva europea che resta
Come
Siamo convinti fondamentale per il nostro Paese detto questo seguendo il programma che è stato
Pubblicato nei giorni scorsi
Do senz'altro la parola Salvatore Carruba direttore del Sole ventiquattro ore prego
Grazie
Grazie soprattutto per l'ospitalità che ci viene offerta oggi
Per presentare questa ricerca che a come è stato ricordato già da gialli Mombelli almeno diverse ragioni di interesse particolare per me ne ha tre
La prima del tutto personale
Sono io quest'anno da questa parte del tavolo come sapete
Il Sole ventiquattro Ore ha cambiato direttore da qualche mese ma come vedete non tradisce le buone abitudini
E mantiene in particolare questa di questa ricerca che conduciamo già per la terza edizione
In un anno come il novantaquattro in una stagione particolarmente interessante qui vengono le altre due ragioni di particolare interesse per questa occasione odierna
La prima
Che
Il sondaggio su come gli italiani vedono l'Europa e non voglio anticipare qui come la vedo i nostri relatori poi ci diranno degli ci parleranno dei alcuni scostamenti che ci sono stati e sono particolarmente significativi sugli umori che ciò nei mesi passati
La presentazione di questa ricerca dicevo cade nel momento in cui facciamo una campagna elettorale o a abbiamo una campagna elettorale per le elezioni europee questo credo che sia la prima volta che capita anzi sicuramente la prima volta che capita nella storia Breve ancora di questa ricerca
Ma è particolarmente significativo perché inutile nascondersi che per il momento
Questa campagna elettorale non ha avuto molto
Non ha posto tanto l'enfasi proprio sugli aspetti relativi a ciò per cui si vota o si voterà e questo conferma una tendenza che già era emersa nel nel corso delle elezioni politiche precedenti quando abbiamo visto che i temi di politica internazionale e in particolare i temi relativi alla politica europeista sono stati i temi toccati distrattamente da tutti i partiti
E che sembrano anche tradire distrazione che sembra che tradire la l'interesse viceversa che c'è da parte dell'opinione pubblica perché come conferma questa ricerca
C'è una grande importanza che l'opinione pubblica elettorato italiano ammette proprie temi della politica comunitaria i temi dell'integrazione età italiana
Nel nell'Unione Europea e ai temi in generale della politica dall'economia internazionale e questo lo è tra l'altro lo verifichiamo quotidianamente facendo il nostro lavoro
Perché vediamo crescere giorno per giorno l'interesse dei lettori verso proprio verso questi temi proprio verso il tema dell'economia internazionale della politica internazionale visti non come elencazione di curiosità
Che succedono i vari paesi ma come occasione per l'economia italiana di conquistare nuovi mercati per le imprese italiane di aumentarle le loro quote sul mercato internazionale quindi c'è un interesse prettamente professionale su questi temi
Che ci piace che ci dispiace spesso non veder
Fortemente privilegiata da parte dei partiti politici e nei loro programmi elettorali quindi motivo d'interesse particolare vedere se nelle prossime settimane nel corso delle lezioni europee si parlerà veramente di Europa si capirà quali sono i problemi relativi all'integrazione italiana dell'unità europea nell'Unione Europea
Vedere quelle che sono le difficoltà che ancora abbiamo e il panel di esperti che commenterà le conclusioni
Successivamente le conclusioni della ricerca credo che proprio su questo si si fermerà
Il terzo e ultimo punto di interesse particolare questa ricerca cade in un momento in cui l'Europa in qualche modo in qualche modo in qualche misura ci fa l'esame
E qui possiamo discutere se sia giusto se non sia giusto se siano giustificati o meno i giudizi che vengono dati sull'Italia se ci sia cattivo buona informazione sul nostro Paese
Se
Come lei corrispondenti stranieri danno una informazione vada sul nostro paese non è questo l'argomento che qui voglio toccare sicuramente
Siamo in un momento in cui una nuova maggioranza affronta l'esame dei mercati internazionali ma anche delle istituzioni internazionali e mi pare che la missione la prima missione del ministro degli Esteri Martino
Sì evaso soprattutto a conferma a confermare una linea di continuità del nostro Paese che poi partirà mette significativa da parte Luís che figlio di di tanto padre all'Europa tanto dato quindi vedere che cosa pensano gli italiani dell'Europa mentre l'Europa si chiede cosa pensano degli italiani è come sembra
Un un'occasione una concomitanza particolarmente significativa che aggiunge motivo di interesse alla non soltanto alla terza edizione del del sondaggio che oggi presentiamo ma alla al al dibattito che su questa presentazione
Si svolgerà in questa mattinata quindi ancora grazie a tutti voi che siete qui per la vostra partecipazione il vostro numero dimostra conferma il Fondo volo che dicevo prima cioè che fosse l'opinione pubblica c'è un interesse maggiore di quanto non vi sia per questi temi su alcuni in alcuni settori della politica italiana vecchia e nuova
Grazie a tutti voi e adesso diamo la parola ai presentatori della della ricerca che come voi sapete è stata curata dal dottor mazzo letto Tor De Candido di Pragma
Prima Luciano la parola Luciano Angelini prego
Nella scaletta di questo incontro mi è stato affidato un duplice e spero rapidissimo con di rappresentava un momento alla memoria storica di questa ricerca che arrivata come tutti hanno detta la seconda alla terza edizione
E
Di dare alcune istruzioni per l'uso di coloro che volessero un po'più il prosaicamente analizzare il lavoro che si presentiamo memoria storica è un dato di curiosità ma che mi pare mantenga un tuo interesse io e come è nata questa iniziativa queste iniziative nate intorno a un quesito molto preciso
Tutti noi constatavamo si constatava era diventato un luogo comune notare una contraddizione o una discrepanza fra diciamo l'europeismo declamatorio
E invece il il l'europeismo molto meno convinto dei comportamenti
Il nostro compositore di esaminare questa discrepanza questa contraddizione statuali come eravamo che spesso i luoghi comuni a essere investigati Rivera no piega insospettate
Non voglio entrare ovviamente in che tipo di risposta i tra i soldi e le tre ricerche ci hanno dato a questo interrogativo all'esame di questa contraddizione vorrei fare una piccola osservazione personale riassumendo o facendo due indicazioni
Direi che le ricerche c'hanno almeno dato due piste di ricerca la prima di RAI qui che è questa che sotto molta retorica e sotto molte molti dichiarazioni c'è anche molto realismo
Molto più di quanto se ne potesse sospettare a prima vista la seconda osservazione è che sotto tanto entusiasmo e tanta passione settanta Houghton sfiducia
E c'è un sentimento forse non ottimistico della propria identità nazionale o comunque c'è un sentimento di autostima che risulta in qualche parte si è risolta
Questa era semplicemente dirvi come la ricerca innata tre anni fa adesso qualche istruzione per l'uso per chi volesse affrontare il tutta la ricerca nel suo complesso
La ricerca abbiamo detto anzitutto è una ricerca periodica che vorrebbe avere periodicità annuale ne contiamo di mantenere la e quindi arrivata alla terza edizione offre un consiglio a chi volesse veramente
Approfondire ora ed è quella di esaminare la serie una serie di tale i tre puntate e già significativa è come tutti coloro che si occupano di questo tipo di ricerca sanno la Siria è spesso più indicativa del singolo momento
Non ma è una delle ragioni per cui voi troverete nella nella edizione di quest'anno che vengono richiamati anche i contributi interpretativi anche se assunte Gianatti della scorsa edizione noterete anche e direi che la prima volta che emerge in modo chiaro proprio grazie all'effetto serie grazie all'effetto diacronico
Che emergono qualche elemento di innovazione e di rottura dovute evidentemente all'innovazione rottura del quadro del contesto sociale e culturale
Ma per la prima volta qui si percepiscono io non voglio rubare il mestiere atti parlerà dopo di me ma mi pare che si fa luce all'interno dell'europeismo italiano una discriminante sociale che tende a separare classe dirigente la pubblica opinione
Come mi pare che si stia facendo luce una discriminante politica diciamo tra l'europeismo che diventi viene considerato piuttosto patrimonio della del moderatismo invece una minor convinzione europea delle pura delle polarità anche qui ho soltanto anticipato ma però dire
Che
La comparazione diacronica importante perché mette in luce dei fatti che la semplice analisi di una sola inchiesta non dice
Detto questo vorrei dire che il lavoro contiene anche elementi di comparazione metodologica nel senso che la struttura della ricerca e sostanzialmente tripartita c'è una parte di sondaggio c'è una parte di ricerca macroeconomica e c'è una parte di interpretazione anche fra queste tre parti vorrei invitare l'eventuale lettore a fare delle costanti correlazioni
Il sondaggio di opinione la parte di opinione e a sua volta ripartita all'interno tra sondaggio delle élite e sondaggio dell'opinione pubblica
E e questo è interessante perché mentre per il passato non siano di bruciate discrepanze significative anzi qualcuno aveva notato un incollamento persino eccessivo
Delle Tugnoli delle Little rispetta l'opinione dell'opinione pubblica mi pare che invece nella ricerca di quest'anno si manifesti qualche elemento di scollatura
Un altro elemento sempre di comparazione interno Anna ETA la parte diciamo mi chiamo sondaggisti caro e la parte di ricerca macroeconomica enunciato qual senso è un po'come comparare le rappresentazioni mentali ai dati di fatto
è successo in passato e succede anche adesso che non sempre le rappresentazioni mentali corrispondono a quelle che sono le analisi dei dati il terzo elemento di compare il terzo elemento dai Sierra e quindi un elemento aggiuntivo e quello della interpretazione qui vorrei soltanto dire che i nostri interpreti che noi nel linguaggio
Diciamo di chi si occupa organizzativamente di questo di questo lavoro chiamiamo ligure il guru hanno ricevuto in anteprima una sintesi dei film dei risultati del sondaggio e quindi su di essa che si pronunciano
Ecco io ho finito volevo soltanto raccomandati come dire una lettura orizzontale
Sia in senso diacronico che permettesse di vedere le tre edizioni una affiancata all'altro sia in senso diciamo sintonico tenendo presente che nella ricerca cioè nelle mento
Di opinione c'è un elemento di ricerca ma dei parametri di allenamento puramente interpretativo mi pare che questo ne faccia anche faccia anche la sua ricchezza grazie
Grazie Angiolino la parola adesso ammazzo letti Presidente fra
Grazie Gerardo Mombelli
Solamente pochi poche parole per io così salutare i numerosi ospiti per compiacermi per per le per l'interesse che le avete dimostrato
A questo nostro lavoro sto nostro lavoro e come diceva Angelino nasce mai tre anni fa nasce dall'impegno della Pragma che data ormai da sei sette anni di conduzione insieme tutti i nostri partners europei dell'Ira Europe del sondaggio eurobarometro
Che non mi stancherò mai di dire è una fonte
Enorme una ricchezza di dati estremamente valida e che forse si potrebbe utilizzare di più e meglio per per così dare degli indirizzi per dare per dare diciamo degli indirizzi su come l'evoluzione dell'opinione pubblica europea su tematiche molto importante molto vaste
Pensate che l'eurobarometro mai
Un sondaggio si fa da vent'anni un forse la banca dati più importante sull'opinione pubblica che esiste
Il mite in Europa e e questo questo questo nostro impegno diciamo di di conduzione dell'eurobarometro punto in Italia e insieme nostri partners in tutti i periodici paese ha fatto nascere come dicevo nome Mombelli e algerini l'idea di andare approfondire e di creare una sorta di osservatorio permanente su le tematiche europee del nostro Paese
Questo è il terzo al terzo al terzo alla terza edizione la terza edizione che come si sottomesso il Crotone alla prima presenta degli spunti di grande interesse perché è stata effettuata diciamo proprio a cavallo diciamo di questo grande trasformazione a cui abbiamo assistito recentemente spero che punto impegno diciamo di continuare e di rendere veramente quest'appuntamento un appuntamento annuale che possa costituire quindi una sorte diciamo di memoria storica diciamo del l'andamento dell'idea d'Europa nel nostro Paese posso continuare mi aspetto che nel nel novantacinque chi si siano forse cambiamenti ancora maggiori non perché si si rifletterà appieno
Le le le le le lievi cambiamenti strutturali che sono avvenuti nel nostro Paese
Passo la parola al dottor De Candido direttore scientifico della della trama che illustrerà appunto brevemente i risultati della ricerca
Forse delle quattro sì
Se si può sa
Ecco io non farò una una sintesi una sintesi dei risultati perché era trovate poi nella nella nella pubblicazione che gli è stata data quanto vi darò alcune suggestioni che a mio avviso dico ogni tre anni che ci separano dalla prima esperienza nell'Europa degli italiani hanno consentito di fare
Sulla metodologia le cose di fondo mi sono già state dette da parte da parte di Luciano ciellino
Io passerei immediatamente agli interrogativi che a mio avviso o ad alcuni degli interrogativi che a mio avviso dicono alla ricerca per la ricerca sono nati il primo che cosa significa per gli italiani essere europei
In effetti c'è una domanda nel questionario che chiede se dagli intervistati gli europei di italiani se intorno di essere europei più nei comportamenti che non le parole
E l'indicazione l'indicazione di fondo che
Sì
L'indicazione di fondo che emerge nei tre nel nelle tre rilevazioni fatte su campioni comparabili evidentemente dico fra di loro
è che in effetti la maggior parte delle risposte da una parte dice che condividono l'affermazione secondo la quale gli italiani sarebbero europeisti a parole ma non nei comportamenti
Ma a mio avviso fatto più interessanti ancora è che nel corso di questi tre anni la percentuale di coloro che si dichiarano in questi termini non cambia
E non cambia alla luce di tutti i fatti dico che sono intervenuti dal novantuno al novantatré dalla crisi dello SME all'uscita all'uscita dalla dalla dall'oscilla all'uscita dalla dalla banda dalla banda ristretta di oscillazione dell'Italia alla svalutazione della lira ai referendum che sono stati fatti in Francia e Danimarca
Ecco quindi resta una elemento da spiegare
La seconda considerazione sempre che in qualche modo dico cerca di far capire come mai come mai dato rimanga rimanga costante rappresentato dal fatto che proprio nel novantatré il il contributo che l'Italia da al bilancio europeo è diventato decisamente più sensibile rispetto agli anni scorsi ed ex con terzo dopo la Germania e dopo la Francia ma sicuramente più avanti rispetto agli altri
E probabilmente dico considerando che questi sono leader d'opinione ci si può immaginare dico che non pochi di questi conoscessero di questo fatto resta tuttavia da spiegare perché c'è questa costante diciamo relativa alla risposta alla risposta che aveva della sul comportamento piuttosto che sulla sulla europeismo parolaio degli italiani
In affetti
L'europeismo è un concetto compresso è un concetto complesso che intanto è legato ad una serie di fatti ad una serie di aspettative di tipo ideale e ad elementi concreti questa sembra essere il dato di fondo che emerge dalla lettura di questa seconda tabella coloro che in Italia auspicano l'integrazione europea perché lo fanno
Nutrono fiducia nella capacità del governo dei partiti politici la considerano l'unica possibilità per risollevare le sorti della nostra economia
Credono che il nostro Paese possa portare un reale contributo al processo di integrazione europea sono spinti da un ideale comunitario pensano a vantaggi materiali quindi un mix di reale e di materiale nella sostanza
Una seconda considerazione che a mio avviso dico si può fare è che queste voci grossomodo dal novantuno al novantatré non cambiano di molto quindi c'è una certa rigidità nelle affermazioni nella valutazione nei giudizi degli intervistati
La seconda il terzo elemento è che ciascuna di queste aree pesa abbastanza cioè non c'è un'area che domina sulle altre ma solo tutte abbastanza importanti
L'unica variabile se vogliamo che in qualche modo dal novantuno al novantatré cambia è light ma relativo credono che il nostro Paese posso portare un reale contributo
Al processo di integrazione europea c'è solo solo pensiamo dico quello che è successo dal novantuno al novantatré in effetti dicono sorprende che quanto meno l'opinione pubblica possa fare questa valutazione meno entusiastica rispetto a due tre anni fa
Ma l'europeismo degli italiani
è anche legato ad una serie di fatti Esterni
Che incidono diversamente e qui parliamo della elevata inflazione debito pubblico eccessivo scarsa integrazione con la cultura europea scarsa capacità della classe dirigente
Arretratezza della pubblica amministrazione l'efficienza del sistema fiscale ma in effetti alcune di queste alcune di queste variabili sono costanti nel tempo mi riferisco ad esempio al prima debito pubblico eccessivo
Una seconda aree rappresentata da variabili che invece decrescono aumento non mi riferisco all'inflazione che nel novantuno pesava aveva un certo peso nel novantatré ne ha uno completamente diverso
Al peso della pubblica amministrazione all'arretratezza dalla pubblica amministrazione quindi la presa di coscienza di questo problema per cui variabili più o meno importanti più o meno variabili nel corso del tempo
Ma l'Europa Isma'degli italiani è anche legato alla storia del Paese
Alle paure ai timori agli entusiasmi e alle relazioni che esistono fra l'Italia e gli altri Paesi
Cordate quest'altra tabella quale Paese della CEI si sente più vicino e da quale paese si sente invece più lontano
Nella sostanza gli intervistati gli opinion leaders italiani si ritrovano vicini a due Paesi Francia e Spagna con i quali dicono a secco li hanno rapporti di tipo culturale Storia eccetera eccetera
Si tratta invece abbastanza distanti sostanzialmente da tutta l'area
Anglosassone a tutta l'area nord dell'Europa
E laddove si consideri che in effetti il baricentro dell'Europa con l'ingresso della Finlandia con ingresso i Paesi scandinavi si sta di fatto spostando verso Nord ecco forse dico un elemento di preoccupazione ulteriore che deriva da questa valutazione degli intervistati
Non solo ma l'europeismo degli italiani è anche legato all'immagine che gli italiani hanno di se stessi e all'immagine che hanno degli altri paesi
Anche qui è un elemento fra l'altro che era emerso dico già nella precedente nella precedente indagine
Quali sono i Paesi più affidabili negli affari quali sono i Paesi economicamente più efficienti ecco noi chiediamo la distanza abissale che separa Italia che di fatto dico viene valutata al pari della Grecia del Portogallo e dell'Irlanda da Paesi quali la Francia e le assolutamente in prima posizione la Germania
Cioè quindi un'immagine un'immagine avuto denigratoria delle possibilità e delle potenzialità dico che il Paese ha e che la gente a dispetto di con la gente degli altri paesi
Tutte queste cose in effetti confluiscono o hanno una qualche influenza nella concetto nel nella nel vissuto della della dell'europeismo degli italiani
Questo fa capire perché ad esempio nello stesso concetto di europeismo degli italiani convivono concetti che sono fra di loro estremamente contrapposti
Che creano timori che creano paura che creano perplessità e voi ne avrete dico tutta una una serie di Magdi di dimostrazioni dico nel corso nel corso della lettura del del rapporto e dall'altra parte invece una serie di di atteggiamenti e di motivazioni che sono che sono il diretto diretto contrario quindi degli aspetti entusiastici degli aspetti estremamente positivi un modo positivo di vedere le cose
Da una parte quindi euro frustrazione dall'altra parte dico quello che abbiamo definita Urumqi euro entusiasmo
Tuttavia a fronte
A fronte della complessità che in qualche modo dico finora io ho cercato di fare emergere ecco quello che resta come dato come dato complessivo che non mi sembra venga tiene in qualche modo messo in discussione
è ha rappresentato dalla sulla moneta unica prevista al più tardi per il mille novecentonovantanove ritiene che l'Italia potrà partecipare sin dall'inizio senza particolari problemi una minoranza
Sarà in grado di partecipare anche se con qualche ritardo ed è vediamo che nel corso del novantadue novantatré pur ripeto ancora con tutto quanto è successo dico all'e sterno nello scenario complessivo europeo ecco questo tipo di valutazione resta sostanzialmente la stessa quindi ha un altro zoccolo duro diciamo dello groppa dell'Oropa degli italiani
D'altra parte
Noi abbiamo visto in effetti dico l'europeismo degli italiani con una serie di sfaccettature di colori di colori di colori Diversi bianco e nero oppure più sfumati eccetera
Però noi abbiamo anche pochi elementi di valutazione su quello che invece è l'europeismo per gli altri Paesi europei
Se è vero che per quanto riguarda il il nostro anche la percezione che noi abbiamo di noi stessi e degli altri in qualche modo influenza l'europeismo l'europeismo italiano europee la il modo di di vedere e di vedere Oropa da parte degli italiani
Ecco direi che forse una per certi aspetti analoga analoga testimonianze esiste negli altri Paesi guardate questa questa tabella
I Paesi della comunità visti da Germania Francia Spagna e Gran Bretagna in termini di affinità o non affinità di vicinanza o di lontananza
Ecco la prima impressione dico che noi abbiamo con la lettura di questa tabella è che l'area della lontananza della nonna affinità del diverso in sostanza sia piuttosto rilevante in due o tre volte rispetto invece all'area della vicinanza
è chiaro che questi sono valori medi nel senso che all'interno del tempio di questa di questa configurazione noi troviamo che gli spagnoli si sentono vicini ai francesi si sentono vicini agli italiani con poche altre eccezioni voglio dire ma il dato di fondo a che cosa è rappresentato nella sostanza da una non analizza rispetto agli altri rispetto all'altro dispetto perché è diverso e questo è un primo elemento di riflessione
Un secondo elemento di riflessione
è rappresentato da quest'ulteriore tabella la quale ci dice a quali Paesi possono essere imputate le responsabilità dell'attuale momento di difficoltà del Sistema monetario europeo
E qui noi abbiamo le valutazioni che ci vengono fornite da Spagna Germania Francia Italia e Gran Bretagna vediamo che per i tedeschi le responsabilità sono sostanzialmente inglesi vediamo che per i francesi le responsabilità sono ancora sostanzialmente inglesi vediamo che per gli italiani le responsabilità sono tedesche
Vediamo che per lite il gli inglesi le responsabilità ancora sono tedesca mi fermerei qui che cosa vuole dire
Che essendovi accoppiarlo dico questa valutazione all'altra quella successiva The cioè i tedeschi non si considerano responsabili loro i francesi non si considerano responsabili d'Oro e così via
Vediamo in effetti dico a a definire diciamo le responsabilità che non solo nostra ma sono sempre degli altri cioè un tentativo in qualche modo di responsabilizzare Nicola controparte ma mai ma mai noi stessi
Ecco io direi che e con questo e con questo chiudo a me pare che il discorso
Il l'ipotesi di fondo dico che noi possiamo fare dico in merito a queste a questi elementi sia che l'Europa sia ancora ancora oggi più un'Europa delle patrie che non è un un'Europa degli europei questo mi sembra ancora oggi il dato dico presente con questo finisco lascio la parola a Garimberti
Grazie al dottor De Candido veniamo ai risultati della ricerca macroeconomica che ha svolto l'ufficio studi del Sole ventiquattro Ore
Se voi chiedete a un economista affetto da un potente raffreddore come sta rischiate di sentirvi rispondere destagionalizzato sto bene
Questo è per dire che
Certe procedura che usa l'economia come togliere l'influenza del filtro stagionale o togliere le influenze del ciclo
Sono delle utili lenti per guardare la realtà o per togliere gli elementi tra sé unti
Ma sono anche delle visioni che distorcono la realtà
C'era un famoso economista americano di Chicago che usava dire destagionalizzati i grandi laghi non c'erano mai il che non sarebbe consigliabile a qualcheduno che volesse pattinare sul ghiaccio
Quindi anche per quanto riguarda la comunità europea abbiamo una situazione che è quella che possiamo fotografare possiamo guardare con i nostri occhi sentire con le nostre mani ed esiste anche una situazione che noi possiamo guardare con un filtro per esempio
Cercando di capire quanto l'attuale momento di difficoltà dell'economia europea influisca sulla percezione sui sentimenti su gli slanci sugli affetti e sulle prospettive
Di tutt'di quello che tutti vogliamo cioè un'accelerazione del passo dell'unione monetaria dell'unione economica e perché no anche in prospettiva dell'unione politica
Ecco da questo punto di vista possiamo cercare di capire come il processo di convergenza sia stato toccato dagli ebrei dagli avvenimenti in corso
Perché attualmente sembrerebbe che la convergenza
Delle economie europee sia in forse sembrerebbe che il ciclo la recessione abbia fatto ulteriormente allontanare le performances dei diversi Paesi
E in effetti l'indice di convergenza che noi abbiamo elaborato e che ritrovate a pagina sette del testo questo indice di complessivo di convergenza o divergenza
Secondo l'altra faccia della medaglia peggio ora nel novantatré questo indice è stato calcolato
Comparando sulla base dei quattro criteri assegnati da Maastricht e alla convergenza dei Paesi europei tutte le differenze fra i valori nazionali e valori obiettivo ecco ricordo che il Trattato di Maastricht è assegna una certa meta un certo traguardo alle economie europee che devono avvicinarsi nelle loro performances per quanto riguarda quattro obiettivi quello di inflazione dei tassi d'interesse di debito pubblico e di deficit pubblico
Ecco questo peggioramento della divergenza che vi è stato nelle novantatré non sembra augurare bene per le prospettive di avvicinamento che erano insite Tel Trattato di Maastricht e che dovrebbero condurre entro il novantasei a una prima verifica e dentro il novantanove alla vera e propria unione monetaria
Ecco però questo peggioramento della convergenza che c'è stato ecco se viene diviso nei vari elementi componenti porta a delle conclusioni meno sconfortanti per quanto riguarda questa questo questa disaggregazione dei dati della convergenza potete vedere nei grafici a pagina otto e a pagina nove
Che quel peggioramento globale della convergenza in realtà ha due volti ha il volto diurne miglioramento che vi è stato in due dei quattro obiettivi di convergenza cioè dell'inflazione dei tassi a lunga e anche esce il volto di un peggioramento forte che ha quindi più che compensato il miglioramento dei dati d'inflazione tassi d'interesse negli altri due criteri che sono i criteri del deficit e del debito
Ecco questo è un risultato importante perché i parametri del deficit e del debito sono dei parametri non diciamo stagionali ma certo ciclici sono detti parametri che hanno dietro
Un peggioramento dovuto all'azione normale che il bilancio pubblico subisce alla reazione normale che il bilancio pubblico subisce quando c'è un peggioramento della congiuntura rallentano le entrate da una parte e dall'altra parte o mente hanno le spese di sostegno dei redditi da le indennità di disoccupazione alla cassa integrazione prepensionamenti e quindi auto pragmaticamente si crea una tendenza al peggioramento del deficit di bilancio che tuttavia una tendenza che dipende e dalla situazione del ciclo e non da un dato fondamentale di più cattiva performances nella politica di bilancio ecco quindi da questo punto di vista ecco se applichiamo questo filtro dobbiamo dire che per quello che riguarda quello che mi sembra essere il dato più portante cioè il dato di inflazione il dato dei tassi d'interesse
Mi sembra importante dire che anche in un anno
Di recessione anche in un anno in cui si è verificata una diaspora del sistema monetario con me
E le monete che andavano per conto loro e che alla fine alcune sono uscite dallo Sme altre sono rimaste in uno smetti aveva semplicemente tenente avvenuta Cesa all'insegna del negozio apprezzo di un allargamento delle trenta per cento
Al trenta per cento dell'escursione massima possibile fra le monete ecco in anche sulla base di questi fatti che di per sé avrebbero dovuto far temere una peggioramento della divergenza in termini di inflazione
Perché quando si cioè una diaspora delle monete si creano da un lato tendenze all'infrazione nei Paesi che hanno svalutato dall'altro lato tendenze alla disinformazione nei paesi che hanno rivalutato e questo di per sé dovrebbe far temere un allargamento delle della forchetta di El nella dinamica dell'inflazione bene questo non si è verificato ed è senz'altro consolante constatare che non si è verificato perché costituisce una base importante per potere
Pre vedere una una sollecitare composizione delle tensioni
Nello SME ecco e anche consolante constatare che l'idea dello smercio stata tenuta viva dal fatto che malgrado questo
Allargamento verso estremi irrealistici delle bande di fluttuazione ebbene nella concertazione effettiva dei cambi nella realtà dei mercati c'è un gruppo di Paesi che hanno tenuto le bande di fluttuazione entro i limiti della vecchia fascia di oscillazione e quindi a hanno costituito quel nocciolo duro che costituisce un potente fattore di richiamo di aggregazione
Per il futuro intorno alla allo scheletro della moneta unica
E finisco dato che abbiamo dato dei tempi molto stretti per quest'ultima parte solo con un richiamo all'indice di credibilità che abbiamo anche esso costruito che ritrovate a pagina sei delle lavoro ecco questo indice di credibilità abbiamo cercato di quantificare un concetto elusivo e che vede al primo posto come Era de maggio in arsi a parte solo il caso del Lussemburgo che fa testo fino a un certo punto
Abbiamo vede al primo posto come c'era da attendersi la Germania lo ha e l'Olanda e vede l'Italia negli ultimi posti insieme al Portogallo e alla Grecia
è un indice questo che guarda al passato che ha una memoria da elefante come purtroppo l'anno i mercati che giudicano i paesi non secondo la virtù recente ma secondo il cumulo degli errori del passato l'Italia certamente meriterebbe ben altre posizioni dato che ha attualmente una politica dei redditi che la più forte la più severa d'Europa
Però gli mercati come ho detto si ricordano nella loro memoria storica più gli errori del passato che le virtù del presente
Oggi come oggi anche la Francia stessa che ha un in un indice di credibilità che nelle prime posizioni
Non ha potuto evitare una crisi valutaria l'anno scorso
Solamente perché era meno credibile della Germania malgrado il fatto che per i quattro anni precedenti avessi avuto un da una inflazione salariale più bassa della Germania ecco quindi la credibilità è un lavoro di lunga lena
Ci vuole molto tempo per costruirla poco tempo per perderla
Ed è quindi una variabile essenziale sulla quale si fondono le speranze oggi di risanamento dell'economia italiana ecco l'augurio naturalmente che il nuovo governo sabbia mantenere le credenziali di rigore acquistate dagli ultimi due grazie
Detto alla
Un piccolo cambiamento rispetto alla anzi due per la verità rispetto alla troviamo ufficiale il primo riguarda l'assenza giustificata dell'onorevole Urbani che credo sia scrivendo alcuni brani del discorso che il Presidente del Consiglio terrà al Senato questo pomeriggio e quindi non è potuto venire
L'alta variazione sta nel fatto che il commissario Raniero Vanni d'Archirafi
Avendo bisogno poi di di assentarsi preferisce anticipare il suo intervento che quindi sarà di apertura della tavola rotonda e non di conclusioni
Ma io vorrei soltanto fornire agli il destro lo spunto per questo suo intervento su una cosa di cui parlavamo prima
Commentando pochi risultati di questa ricerca e su cui mi pare che il commissario Vanni d'Archirafi
Contestasse il modo in cui una certa domanda veniva posta o il modo in cui ha impostato un problema
Ecco io gliela pongo invece in maniera molto provocatoria cioè sposando in pieno i risultati del sondaggio un'impressione che si può dire quest'anno alla terza edizione dell'Europa degli italiani
E che affiori
Anche in Italia
Nell'opinione pubblica
Più che negli opinion leader uno scollamento rispetto all'Europa
Un atteggiamento più critico rispetto soprattutto a Maastricht
Che era già affiorato in altri Paesi europei e penso in particolare altra dagli altissimo dibattito francese durante la campagna del referendum su master del novantadue anche in Italia affiora
A giudicare da questo sondaggio una tendenza dell'opinione pubblica a rifiutare Maastricht o quanto meno a prenderne le distanze delle un atteggiamento molto più critico se Maastricht e sinonimo di austerità sacrifici aumento continuo della pressione fiscale
In sostanza di una politica costantemente deflazione Istica che quindi a dei costi pesanti in termini di mancata crescita economica e di disoccupazione
Ecco quindi una sorta di critica a Maastricht se si vuole al modello di un'Europa germanica
Dove quindi la stabilità monetaria e assolutamente prioritaria
Cosa che peraltro affiora in altre parti del sondaggio dove il il tema dell'egemonia tedesca quest'anno appare forte come non mai
Nel bene e nel male nel senso che c'è sempre più chiara la percezione di un di un'Europa dominata dalla Germania sia in coloro che trovano desiderabile positivo
Il ruolo egemone della Germania sia in colori invece che rivedono alcuni aspetti negativi comunque questo solo per lanciare la palla commissario Vanni d'Archirafi che so invece non essere assolutamente d'accordo su questo
E sempre molto imprudente confidarsi con compagno di discussione prima della discussione ma non ho abbattuto le mie carte perché in realtà l'osservazione era tra il precedente questo rapporto che nel precedente
Figurava moltissime volte il termine Kyle scoppio di Maastricht e questa volta figuri una o due volte San e questo è indicativo di uno stato d'animo
Di cui il nostro presidente si è fatto ecco e cioè Maastricht esiste ancora
Vale come obiettivo deve rimanere al centro della costruzione o no ma prima vorrei dire alcune altre cose che davvero son mi rallegro per questo dibattito che si svolge a poca distanza dalle elezioni europee tale elezioni per il Parlamento europeo che sono importanti come non mai
Perché e li una percezione che forse non risulta dal rapporto non risulta neanche se anzi facesse un nuovo sondaggio oggi se l'opinione pubblica aperte la diversità della posizione del parlamento europeo
Con l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht rispetto ai potere davvero limitati che esso aveva precedentemente il Parlamento europeo esce da massi scolpiti moltissimi punti prima di tutto sulla nomina della commissione
In quanto esso deve dare un suo parente politico ma l'Europa e politica prima di economia e questo forse sarà il senso del mio intervento
Prima sul presidente come ha detto e poi sulla Commissione nel suo insieme
Influenzando moltissimo quello che sarà il comportamento del presidente designato per la scelta dei commissari che non viene più lasciata alla libera disponibilità dei governi ed in secondo luogo la possibilità del Parlamento di bloccare la legislazione comunitari la legiferazione perché la procedura di conciliazione e proprio questo se il Parlamento europeo
Non vuole certe leggi non passano e quindi la commissione e il Consiglio posso fare le capriole ma questo può essere veramente un condizionamento fortissimo non lo è stato nel caso dell'allargamento perché l'allargamento storicamente venuto prima e politicamente al momento dell'ultima sessione del vecchio Parlamento politicamente era impossibile
Tornare indietro
Ma incerto che il parlamento nuovo che aveva i nuovi poteri anche in questo settore dell'approvazione dei trattati che leggano la comunità con il mondo esterno
Avrebbe avuto la sua parola da dire l'avrebbe detta avrebbe bloccato
L'adesione inattese di un approfondimento istituzionale
Che il prossimo capitolo della storia contraccettivo molto rapidamente di percorrere un po'queste da
Sul sondaggio di Rho
Certamente uno grigia
Fa parlare di Europa
Fa parlare gli italiani nelle loro due componenti che sono stati scelti e si potrebbe domani pensare ad un rapporto sull'Italia degli europei che forse non avrebbe minore interesse e devo subito dire che i risultati mi sembrano nell'insieme sia pure con qualche differenza
Che corrispondono a dire alla differenza situazioni differenti congiuntura più o meno ancora nella scia del precedente rapporto
Alla cui manifestazione di apertura partecipare al mio un elemento colpisce
Quella della scelta delle indicazioni dei paesi centrali mentre si considera non centrale illusioni
E con lui mi sembra una crepa fortissimo
Perché il Lussemburgo non solo il centrale con il Benelux della costruzione europea ma oggi è l'unico Paese convergente con i criteri imbastisce quindi centrale più del Lussemburgo non c'è
Quindi effettivamente una frattura di una situazione rispetto Aldo una opinione che la guarda
Dall'Italia
Ed è invece questo mi sembra un diciamo elemento così da citare perché mi ha colpito nel senso che opinione e realtà ai miei occhi sono molto lontane mentre invece dove sono
D'accordo
Nel ritenere che gli esiti sono abbastanza aderenti alla realtà sono altri punti un punto e quello del rallentamento del processo di integrazione e degli affetti perché è vero che si potrebbe pensare che i Paesi meno centrali meno grandi meno importanti dall'allentamento vedono in prospettiva degli svantaggi mentre invece si attribuiscono dei vantaggi ai grandi Paesi però io sono invece d'accordo con l'ambasciatore sei Scola ambasciatore tedesco che ha fatto una buona prevenne mobilia
In cui lui dice ma guardate che la Germania e una Germania europea ed europeista di un largo consenso il settantadue per cento del suo commercio avviene all'interno dell'Unione e politicamente
Per la Germania l'Unione europea rappresenta l'orizzonte necessario non meno che per gli altri paesi negli altri paesi meno grandi ed allora quella percezione di dire
Al centro dell'Europa chi c'è c'è la Francia e ce la Germania soprattutto che un risultato degli esiti del sondaggio compensa effettivamente quello che si trascuri la funzione l'apposizione del più piccolo
Che peraltro e anch'esso molto centrale
Il tema dell'egemonia e mi ricollega anche al
L'intervento dell'ambasciatore Sykes sì certamente è un problema come lo ha anche accennato il nostro presidente latente il presidente del Palermo latente però è un problema che si porrebbe anche senza l'esistenza della comunità
Anche lì possiamo fare le capriole ma specialmente riunificata la Germania e il Paese
Centrale e il paese che ha anche la possibilità di una politica alternativa in Europa l'unico paese gli altri non l'hanno negli altri anche grandi come la Francia e la Gran Bretagna e per questo che l'indicazione al centro dell'Europa
Collochiamo la Francia e la Germania mi convince come riflesso nell'opinione generalizzata di questo fatto e credo che la funzione di un paese come l'Italia si è quello di da un lato spingere l'integrazione europea
Con le forze che potrà adesso mettere in campo dopo il guado e dall'alto attenere
In ogni modo il collegamento della linea franco tedesca ed essere presenti proprio istintivamente in Europa perché questa evoluzione avvenga secondo queste linee
Nel novantadue novantatré
L'Italia
Ha proceduto lungo delle linee di aggiustamento della sua posizione Interna ed ecco che giustamente il professor Urbani nella sua memoria dice ma in fondo questo europeismo deve essere uno per Isma'che comincia a casa nostra bisogna risistemare i nostri conti bisogna riequilibrare le bisogna risanare le per poi con una voce più forte
Sostenere gli interessi dell'Italia in euro ecco questo si è iniziato a fare nel novantadue si è continuato nel novantatré
Credo che occorra assolutamente continua a fare a fare nel novantaquattro e nel novantacinque mi riferisco a questi due anni perché lì vi è un appuntamento fatale già che il novantasei
In cui i nodi sullo scenario europeo ritorneranno al pettine
In cui si vedrà l'effetto dell'allargamento della Comunità in cui si tornerà a parlare di che comunità si tratta di quale comunità vogliamo costruire di quale unione europea vogliamo costruire quanti vi parteciperanno e fino a dove essa arriverà e colgo anche
Condividendola l'affermazione del professor Monti il quale rileva che dall'insieme delle risposte
Piuttosto che si che si etichetta astratta dell'europeismo come vocazione di per se stesso
Si vede
Il vantaggio
Che
Un'Italia europea può portare al lo sviluppo economico sociale e alla posizione dell'Italia in Europa e nel mondo ecco direi che queste tre testimonianze del professor Monti dell'ambasciatore il sei e del professor Urbani
Sia i colleghi o no in un quadro positivo ma positivo a patto che le cose vadano per il verso giusto cioè effettivamente qui si continui in Italia a fare questa forte
Politica europea e la secondi Isca e l'ansia sortisca da fatti concreti
Che il fronte franco-tedesco possano riprendere la leadership nell'Europa con il sostegno dei paesi che sono su questa stessa linea e che si navighi verso il novantasei
Con il proposito
Dire che era una piattaforma forte perché la Unione Europea l'integrazione europea vada rapidamente verso la sua conclusione
Definitiva che quella di un'unione politica fa quanti questo lo vedremo nel novantasei
Nel novanta se l'Italia si troverà in una posizione di assoluto rilievo perché aveva la presidenza durante la prima metà dell'anno
Già da sei mesi sarà nella troika già da molti mesi prima si sarà cominciato a preparare
L'esito della conferenza del novantasei attraverso un organismo che verrà probabilmente creato dal consiglio europeo di Corfù con un gruppo di rappresentanti dei paesi membri e quindi direi questo ritorno dell'Italia sulla scena di Bruxelles
è indispensabile ma viene ancora in tempi utili oggi
Io credo che molto importante in questa prossima fase politica quali segnali verranno dati
Da parte dell'Italia all'Unione Europea
E tra questi pongo lo dico sinteticamente perché non voglio addentrarmi su un terreno tecnico io credo che due potrebbero essere dei segnali importanti
Il primo l'annuncio di un rientro anche se futuro nello SME
Lo so Meo oggi non è più quella coda stretta
Dalla quale si riuscita difficilmente a rendere la tappa finale dell'unione monetaria cioè quelle dei cambi fissi vi è qualcuno che dice credo con ragione che nel percorso nella fase transitoria la fase che ancora manca
è possibile che succeda sempre qualcosa a questo a quel paese
Che frammenti il sistema monetario bande strette come già succede come già è successo
Attraverso quello che e il movimento naturale Vimercati e cioè dirigersi verso il luogo e verso la fattura dove si vede il Maggio profitto e quindi scardinare ancora più dei movimenti di divergenze ma oggi il serpente largo il sistema monetario vede
Due bande del quindici per cento il che significa il marco
A mail e cento o a ottocento quelli dei margini totalmente tranquillizzanti per una moneta se volesse entrare oggi l'ultimo rapporto congiunturale della commissione che è stato pubblicato tre giorni fa indica una ripresa naturale a questo punto del movimento di convergenza e si prevede che nel novantacinque vi sarà una avvicinamento forti di tutti i Paesi salvo tre ai quali non viene l'Italia quindi direi che questo è forse la migliore conferma del fatto che si deve reinventare lo SME
I si devono dare nuove regole lo Simenon ha funzionato non è riuscito davvero a tenere il colpo dal momento del referendum danese negativo verso Maastricht impone però con nuove regole di solidarietà di coordinamento e di difesa comune io credo che una banda larga come quella che esiste oggi
Permette l'ingresso di chiedo avuto uscirne a suo tempo e costituirebbe una etichetta importante
Per questa patente di credibilità europea che l'Italia nell'insieme a mio avviso a perché moltissimo si è fatto negli ultimi anni Teheran
Tagliare i rami secchi
Per risanare per riavvicinare
L'Europa e l'Italia e l'altro elemento che a me sembra significativo
E il prestito comunità il prestito comunitario in se stesso non ha neanche all'inizio risolto i problemi finanziarie di bilancio italiani che davano ben aldilà
Ma era il segnale di un collegamento continuo dell'Italia con l'Unione europea
Di un cammino fatto congiuntamente
Di una credibilità degli sforzi che l'Italia andava facendo credo che valga la pena di continuare ad operare in questo ambito ed in questo alpino io credo veramente che l'unione fa la forza tra gli elementi di cui non si parla d'esempio metterei il mio mercato interno
Mercato interno funziona funziona anche abbastanza bene sono convinto che la diminuzione dei prezzi generalizzata e dovuta in parte alla crisi e in parte un abbassamento dei consumi ma anche all'effetto mercato interno e lo si vedrà molto meglio al momento della ripresa economica cui il mercato interno potrà contribuire fortemente si parla sempre delle cose che non vanno si parla meno di quelle che vanno ecco due cose a mio avviso vanno il mercato interno e vanno i due tre punti di forza di Maastricht che sono essenzialmente il coordinamento più forte tra i Paesi
Mentre
E un obiettivo verso il quale mi risulta anche della ricerca occorre continuare a puntare e mi sembra che gli italiani su questo piano non siano ancora sfiduciati
Grazie Commissario
Passiamo quindi alla tavola rotonda vere e proprie in cui propongo di fare un primo giro di interventi di cinque minuti l'uno in modo da poi la possibilità di ritornare e di intervenire reciprocamente con un vero contraddittorio
Io mi permetto soltanto di rilanciare ancora una volta la provocazione che faccio forzando un pochino naturalmente gli risultati di queste terza edizione del sondaggio ma per sottolineare quegli elementi di variazione quasi di rottura che già sono stati detti rispetto alle edizioni precedenti
Io ricordo semplicemente che dalla rapporto Cecchini in poi e colla volgarizzazione che ne è stata fatta
L'avvento del mercato unico nel novantatré era stato visto come l'avvento di un era di crescita e di prosperità
Ha coinciso invece con la recessione più grave che questo continente ha conosciuto dal dopoguerra e quindi in tutti i Paesi europei c'è stato una certa disaffezione dall'Europa negli ultimi due anni nelle opinioni pubbliche
In Italia in particolare
Mi sembra evidente che ci sia stata un'identificazione voluta dagli stessi governi Amato che Ciampi
Tra una politica di rigore feroce feroce perché come Fabrizio Galimberti è più volte ricordato sull'economia del Sole ventiquattro Ore siamo l'unico Paese in una fase recessiva ad aver realizzato per due anni di seguito un saldo netto attivo
Del settore pubblico escluso servizio del debito dell'ordine del due per cento del prodotto interno lordo
Quindi una politica di rigore feroce applicata dei governi Amato e Ciampi che è stata sempre presentata come il prezzo da pagare tra l'altro essere capaci di entrare nell'Europa di Maastricht il prezzo da pagare per realizzare quella convergenza che si voleva verso l'unione economico monetaria ecco allora mi chiedo se non ci sia una sorta di coincidenza tra i risultati di questo sondaggio dove vediamo emergere per la prima volta un atteggiamento critico dell'opinione pubblica che dice appunto no a Maastricht se Maastricht vuol dire continuare solo con la politica dei sacrifici dell'austerità del rigore
E un risultato elettorale che ha premiato delle forze che promettevano di invertire la lotta rispetto a quella politica e su questo passerei fosse prima di tutto la parola alla mia sinistra al professor Monti
Ma io ho notato anzitutto che nella versione pubblicata del mio breve contributo interpretativo
Per pudore credo è stata per pudore da parte degli editori è stato è stata omessa una fase iniziale in cui come nuovo partecipante a questo sforzo di interpretazione
Osservavo quella che a mio parere la grandissima utilità di questa analisi non solo sul piano conoscitivo ma credo immagino anche proprio per l'apporto che i risultati possono dare a
Rendere più persuasive le politiche comunitarie dal centro cioè da Bruxelles ma anche dalle singole capitali nazionali
Farei un paio di commenti adesso riservandomi per i secondi cinque minuti di riprendere alcune considerazioni del commissario Vanni d'Archirafi che mi hanno colpito
Emerge dal sondaggio la
La la fondatezza della
La considerazione che l'integrazione fa perno sull'asse Francia Germania
Uno di questi due Paesi la Francia e anche quello che gli italiani sentono abbiamo visto il più vicino a sé tra tutti i Paesi membri dell'Unione europea
Secondo me questa è è una risultanza non sorprendente ma molto importante perché la Francia è contemporaneamente abbiamo visto nel cuore europeo degli italiani e come realisticamente gli italiani stessi riconoscono in questo sondaggio nel cuore duro dei paesi che procedono con forza verso l'integrazione
Questo doppio posizionamento della Francia secondo me potrà avere profonde conseguenze psicologiche politiche sugli italiani se si dovrà un giorno formalizzare un'unione economica e monetaria a due velocità
Perché rischieremmo di stare almeno per qualche tempo nel secondo girone
Ma di vedere entrare nel primo il paese che più di ogni altro sentiamo consanguineo e che più di ogni altro era stato negli scorsi decenni nostro compagno nella scarsa disciplina finanziaria
Credo che questo avrebbe conseguenze importanti sulla nostra percezione della nostra posizione in Europa poi indagine consente un'altra riflessione entreranno presto a far parte c'è stato prima ricordato
Dell'Unione Europea Austria Norvegia Svezia e Finlandia
Tutti i Paesi piccoli almeno in termini di popolazione
Non latini lontani a parte l'Austria
Cioè privi di quelle caratteristiche che stando all'indagine rendono un paese ben conosciuto e sentito come vicino dagli italiani
La conseguenza l'Europa sedici di domani nel Complesso sarà sentita dagli italiani meno come cosa propria dell'Europa dodici di oggi
E rispetto ad oggi sarà un Europa è stato accennato in presentazione più nordica che a noi sembrerà un po'più fredda alla quale noi sembreremmo un po'più mediterranei
Occorre secondo me fare anche attenzione sul fatto che i quattro futuri membri hanno già condizioni economiche finanziarie più vicine a quelle richieste dal Trattato di Maastricht che pure a differenza di noi non hanno a suo tempo sottoscritto
Un'altra considerazione che secondo me
Emerge
A giudizio degli intervistati un rallentamento del processo di unificazione nuocerebbe soprattutto ai Paesi meno solidi Italia in testa
Mentre i Paesi più solidi e in particolare la Germania ne avrebbero più vantaggi che svantaggi da un eventuale rallentamento del processo di unificazione
Se per cose se per caso le cose stessero davvero così allora dovremmo aspettarci dai Paesi forti una particolare intransigenza nel subordinare al preciso rispetto delle condizioni fissate dal Trattato
La partecipazione dei Paesi deboli alla fase finale della integrazione mi ha anche colpito come gli intervistati
Veda hanno debole oggi e da potenziare la funzione internazionale dell'Europa
Però a me sembra che valga la pena di osservare che almeno sotto un profilo l'Europa ha già avuto in questi anni di sua
Apparentemente grande debolezza internazionale
Una grande e positiva influenza internazionale
Perché con la propria integrazione regioni regionale ha fornito un modello che prima guardato con qualche diffidenza si è poi venuto affermando anche altrove come linea di tendenza basta pensare al al Nafta
Un'ultima considerazione dei primi cinque minuti
Questo prendere le distanze da Maastricht
Io mi chiedo se in parte qui non dipenda un po'anche da come le domande sono state formulate se mi è consentito perché se noi diamo vedere le domande contenute per esempio nelle tavole ventuno venticinque ventisei ventisette
Queste sottintendono proprio per come sono formulate che ci sia un trade-off tra il raggiungimento dei criteri di Maastricht e il rilancio dell'economia per esempio si dice sopportare alcuni sacrifici economici e sociali per consentire all'Italia la piena partecipazione
Oppure rinunciare a parte del reddito per contribuire al pieno inserimento dell'Italia ecco questo a me pare leggermente fuorviante
Penso che posso aver avuto un'influenza nel determinare risposte più avverse a Maastricht di quanto sarebbe avvenuto se le domande fossero state formulate in un altro modo quanto meno bisognerebbe credo precisare che si tratta di un trade-off di breve periodo
Dopotutto credo che siamo molti di noi convinti che a più lungo andare un'Italia pienamente europea
Ci consentirebbe un'economia più dinamica e un maggior reddito forse se questo aspetto che guarda al di là del breve periodo potesse emergere anche in sede di domande
Troveremmo una opinione pubblica italiana più Maastricht friendly di quella che nel novantatré le
Grazie professor Monti se posso spendere una parola in difesa del formulazione delle domande che peraltro è di esclusiva responsabilità della Pragma
Vorrei tornare però a a ricordare che quel trade-off cioè il fatto che i sacrifici fossero la condizione per accedere all'unione economico monetaria è stato un trade-off
Chi era
Interno al linguaggio degli ultimi due governi italiani cioè che ci veniva ripetuto un giorno sì e un giorno no dal governo Amato e dal governo Ciampi quindi non è una forzatura credo della dell'istituto che anche ha fatto le domande perché è un linguaggio che abbiamo sentito ripetere per alcuni anni che che Ponente come lei dice del resto nel breve periodo
Rappresentava la realtà
Quel passerella la parola all'onorevole Pandolfini
La cui conoscenza dell'Europa
Beh nota tutto il pubblico qui presente
Io vorrei nella primo intervento tentare una
Diversa lettura dei risultati
Del sondaggio
Essendo convinto che si possono dare sostanzialmente due letture
La prima lettura
E dalla parte diciamo di coloro che esprimo le le opinioni che sono state provocate e poi saggi a te dal sondaggio
Ma l'altra lettura e anche dalla parte dell'oggetto
A cui si riferiscono le opinioni cioè dalla parte delle entità
Complessa che noi chiamiamo istituzionalmente Unione Europea
E che è in sostanza di questo sondaggio e dei due precedenti
Il termine di riferimento su cui sono stati espressi tutti i vari giudizi nella seconda
Quando interverremo di nuovo parlerò più dell'atto soggettivo italiano
Ma vorrei adesso dare anche una lettura per quanto riguarda l'oggetto
Cioè l'Unione Europea
E parto da questa prima considerazione
Siamo in presenza di un è evidente calo di popolarità
Dell'Unione Europea
Qui lo registriamo
Qui lo registriamo attraverso un calo
Dei vantaggi stimati
Nella edizione precedente era l'ottantadue per cento adesso è il sessanta cento sessantasette per cento degli intervistati che attribuiscono vantaggi derivanti alla integrazione dalla integrazione europea
Però io non sarei così pessimista nell'interpretare il dato italiano perché per me è il dato di gran lunga più sorprendente è quello espresso mi pare esattamente diciannove mesi fa dalla Francia
Con il referendum su Maastricht dove soltanto il cinquantuno punto zero quattro per cento si è espresso favorevolmente e quindi quello è stato probabilmente l'apice della crisi di popolarità
Ma
Rocco come lo interpretiamo questo questo fenomeno generale anche perché qualche risposta dovrà pur venire dall'alto
Il di di coloro che sono responsabili della costruzione europea dagli Stati membri alle stesse istituzioni comunitarie
Intanto comincerei a metterci un elemento che io chiamo internalizzazione
Dei problemi comunitari in sostanza noi siamo anche un po'vittime di ciò che abbiamo costruito
Molti problemi comunitari sono sentiti oggi come problemi domestici
E quindi c'è una maggiore libertà di giudizio da parte degli interessati
Prima erano visti fondamentalmente come un fatto diciamo internazionale come un fatto continentale oggi vengono visti come un fatto interno
E quindi è più facile che si modulino in maniera più forte le opinioni pro e le opinioni contro quindi però c'è un altro aspetto che è quello che deve farci riflettere perché qui il problema è tutto su come concepiamo l'ulteriore sviluppo della integrazione europea e l'altro elemento è che noi abbiamo subito questa formidabile irruzione della discontinuità se io penso che c'è una domanda che dice ecco qual è il giudizio sull'influenza dell'Unione Europea
Sugli affari drammatici Dellai ex Jugoslavia se dieci anni fa
Qualcuno avesse potuto immaginare questa domanda no non so
Nemmeno i profeti avrebbero potuto immaginare nella domanda né il tipo di risposta perché il tipo di risposta agghiacciante giustamente l'ottantasei nove per cento si divide tra chi dice che è scarso
Chimici rilevante chi dice addirittura controproducente
Forse soltanto la teoria del caos dia precoce in dei sistemi complessi e dell'irruzione da discontinuità può spiegare che cosa è accaduto
Però
Però io deduco da questo calo di popolarità con tutte le sue attenuanti deduco che ci ha oramai per lungo né un problema europea un problema fortissimo lo ha accennato anche il commissario ambasciatore Vanni d'Archirafi
Ed è che la l'Unione Europea è chiamata a ridefinire la sua missione è questo il punto capita
C'è un appuntamento è stato chiamato un fatale appuntamento ed è giusto
Mille novecentonovantasei
Non è una semplice come dire
Processo di integrazione per tappe a cui noi stiamo qui assistendo c'è una missione addirittura che che va ridefinita intanto perché non c'è più soltanto l'obiettivo dell'integrazione
C'è capitata tra capo e collo questa responsabilità continentale
Insomma diciamolo chiaramente i rischi della pace e della stabilità e l'Europa sono gravi
C'è meno non naturalmente viviamo ancora in una certa illusione che sia soltanto il fatto il logo slavo
Ma se noi pensiamo al ex Unione Sovietica e a tutto quello che può venire da quella parte del continente quindi non c'è appena la integrazione ma c'è anche la responsabilità continentale abbiamo poi questioni specifiche una e questa questione dall'allargamento
L'allargamento obbligarli considerare a bimbi spunta mentis il modo di esistere delle istituzioni europee non appena perché ci sono questi problemi
Per la verità un tantino visti con ottica fitti listeria
E cioè della minoranza di blocco questo argomento su cui ossessivamente
E arrivata la la Gran Bretagna ma c'è il problema di di di di riconsiderare il modo di di di funzionare ma forse al di là del modo di funzionare anche gli obiettivi strategici
Perché qui ci confrontiamo di nuovo con i grandi temi confederazione federazione la e tu e tutto quello che sappiamo della nostra storia
Questo avrà influenza probabilmente anche sui modelli interni degli Stati
Qui ho notato che c'è una percentuale molto elevata
Di opinion leaders che rispondono che in sostanza per favorire l'integrazione propria bisogna anche aggiustare i modelli interni per esempio per quanto riguarda un il federalismo all'interno e dei dei Paesi c'è
Una un trenta sei otto per cento degli intervistati che dice dobbiamo per favorire l'integrazione europea noi stessi al nostro interno riaggiustare il nostro modello e la cosa sorprendente e che è molto più alta la risposta positiva degli appartenenti al settore dell'industria
Che non a quello dell'agricoltura perché l'agricoltura conoscendolo un po'io da vicino devo dire che lì c'è sempre la tendenza a dire che non abbiamo niente da cambiare al nostro interno se mai le responsabilità sono a livello dell'Unione
E questi sono temi che vengono fuori chiarissimamente dal dal dal sondaggio ed aggiungo
Da ultimo anche per quanto riguarda l'unione economica e monetaria
è chiaro che a livello di europeo vanno riviste alcune opzioni
Perché lo schema introdotto dal Trattato di Maastricht
Che rimane secondo me validissimo per tutta la parte normativa e cioè per le regole di convergenza assai vuole alcuni aggiustamenti che anche di possono essere fatti in senso migliorativo
Però indubbiamente non avremo più quel processo
Così minuziosamente descritto probabilmente la via per fare l'Unione economica e monetaria di realizzarla da parte dei paesi che sono in grado di produrla e poi ci sarà il problema della seconda velocità ebrea quindi inviterei a leggere questi sondaggi anche dal lato delle dell'oggetto del sondaggio cioè dall'atto proprio dell'Unione Europea dei suoi problemi
Del suo modello ulteriori di evoluzione grazie onorevole Pandolfi io passerei la parola al professor Rusconi autore tra l'altro di un saggio interessantissimo sull'identità grazie
E che mi sembra che anche nel suo contributo interpretativo a questa terza edizione della ricerca abbia fatto una lettura dei risultati anche alla luce dei problemi della nostra identità nazionale prego
Sì grazie prima di toccare questo punto voglio tenta anche di rispondere al quesito che le ho posto prima c'è
Un tentativo un accenno di un rifiuto dell'Europa di Maastricht
Sì a guardare i numeri c'è qualcosa perché dal diciotto al trentun per cento che dice ci sono più svantaggi che vantaggi
E viceversa i vantaggi scendono ottantadue sessantasette per cento risposta salomonica e probabilmente siamo a un'inchiesta crinale la prossima sarà decisiva
Quindi il prossimo sa prossima indagine risponderà con chiarezza se questi segni
Sono confermati come io credo oppure oppure una variazione una variazione insignificante
La cosa comunque che volevo dire che complessivamente viene fuori una doppia Europa da queste indagini
C'è un Europa individuata attraverso criteri di conoscenza economici eccetera è un Europa presso la quale verso la quale si è vicini sul piano affettivo identitario
E più esattamente degli opinion leaders
C'è l'Europa cento settentrionale che si assume su di sé i problemi economici e l'Europa latina mediterranea
Che è un luogo spontanea di identificazione affettiva e culturale un punto sul quale si deve riflettere anche per la prossima indagine
Perché se l'Europa come tutto non può presentarsi soltanto come una struttura produttrice di benessere materiale
Deve essere anche capace di superare questo
Antico luogo comune di una Europa mediterranea con cui identificarsi e l'altra fretta lontano a me sembra un residuo che non dà segno di maturità
Per quanto riguarda il problema
Delle tavole che indicano aspettative
Sulla unificazione europea mi riferisco alle quattro cinque sei e sette
C'è una sorta di ingolfamento nelle attese nei desideri del campione intervistato nei confronti dell'Europa
Più significativa la sua semplicità mi sembra la scala di previsione di chi trarrà vantaggio o svantaggio dall'arresto o dal rallentamento di unità politica d'Europa al primo posto degli svantaggiati viene posta senz'altro l'Italia
Mentre chi inietta avrebbe il vantaggio maggiore sarebbe la Germania
Seguita a distanza da Gran Bretagna la Francia a queste tre grandi nazioni viene quindi attribuita la capacità di esercitare una forte egemonia
E qui vorrei anch'io da una battuta sul problema del caso tedesco che è già stato anticipato il novantatré per cento degli intervistati vede la Germania virtualmente più egemone d'Europa
Ma le attribuisce anche difetti perché addirittura gli si imputa l'interesse a bloccare il processo di integrazione
Quindi viene fuori come il Paese più sospettabile di antieuropeismo ora non voglio fare l'avvocato difensore dalla Germania che non ne ha bisogno però mi sembra che l'immagine che viene fuori e davvero
Un po'luogo comune vecchia maniera perché basta leggere poi i giornali dei neri e dovrebbe venir fuori una correzione di questa Germania
Come al solito ci al vecchio stereotipo luogo d'ordine ma anche luogo pericoloso io mi auguro che
Il processo di conoscenza della Germania apporti a una maggiore reciproca
Conoscenza e quindi anche una reciproca
Stima equivale disco sarebbe interessante anche un'indagine reciproco e questo è un punto delicato è un punto delicato
Ma in questo primo giro voglio appunto insistere
Sul sul concetto di interesse nazionale con sorpresa è spuntato questo concetto che per decenni era considerato un retaggio
Da guardare con sospetto e mi permetto di prende il discorso un po'indietro
La leadership straniera è ritenuta molto probabile dal trentasette per cento degli intervistati e con un netto crescendo rispetto al passato cioè alle precedenti indagini
Questo fatto tuttavia non è considerato di per sé negativo dal momento che alla domanda successiva se il processo di privatizzazione in atto nel nostro Paese e l'eventuale acquisizione da parte di gruppi stranieri
D'impresa italiana possa danneggiare o giovani economia nazionale
Il settantatré per cento risponde che gioverebbero
Quindi c'è un po'una contraddizione questo devo dire se mi consentite che la domanda non è formulata molto felicemente perché un conto è la privatizzazione dell'impresa un altro è la presenza dei gruppi stranieri a meno che abbiate sottinteso che privatizzare significa dare in mano agli stranieri quindi qui c'è un minimo di equivoco
Ma che cosa penso no esattamente gli opinion leaders quando temono danni degli interessi nazionali
Semplici svantaggi economici o qualcosa che tocca più in profondità l'autonomia
La libertà dazione
La sovranità l'identità della nazione
Sono questioni che vanno oltre il termine con cui è stata formulata l'indagine qui ancora per la terza volta la prossima volta deve essere più chiaro a questo ente
Ma è importante ricordare che in Italia da qualche tempo confusamente chi compresso a nazionale che ha caratterizzato per decenni in tilt ceto colto italiano sta mostrando la sua sterilità
A confronto con gli altri Paesi europei che si sono sviluppato in dimensione europea senza rinunciare al loro senso di identità nazionale
Quindi la soltanto in Italia che si concepiva una contraddizione
Tra momenti europeo e momento nazionale così non è Tassone grande nazione europee
La percezione di questo problema qui devo leggere tra le righe anch'io si intuisce anche presso l'intervista che di fronte alla domanda che cosa possa favorire la creazione di un'unione federale europea
Il rafforzamento dell'identità nazionale dei singoli Stati risponde il ventotto per cento
La creazione di forte autonomia regionale INCE Arcus stato risponde il trentatré per cento mentre il trentasette per cento pensa alla trasformazione degli Stati nazionali in Stati federale
Insomma non so se consapevolmente o no ma il nesso nazione federalismo qui appena accennato e state in qualche modo cotto ha fatto reagire in qualche modo gli intervistati
Quindi c'è un punto sul quale occorre evidentemente lavorare quindi e approfondendo questi ai tedeschi chiariremo anche alcune incertezze nelle aspettative degli intervistati verso la politica
La politica dell'Europa infatti non è fatte non può essere fatta soltanto dal misure economico finanziarie ma da rimotivazione culturali col superamento degli squilibri regionali l'estensione della di meccanismi di maggiore partecipazione democratica e la stessa disponibilità a pagare
La realizzazione del non europea tutto questo implica la creazione di un'identità europea che non si produce spontaneamente
Ma esige un lavoro culturale che rimane sino ad oggi soltanto a livello di benevola la retorica cioè un'identità europea
La si fabbrica non nasce spontaneamente andando a fare perché a Parigi Qualcomm canali
Gli italiani sono i prima di essere vittime di questo perché sono prigionieri
Tra la complessità dei problemi economici
E la indeterminatezza della questione d'identità e quindi torno e chiudo la prima impressione queste due Europa due europei l'Europa dell'economia ed Europa dell'identità già metterli assieme step cose altrimenti non ne veniamo fuori
Grazie professor Rusconi mi sembra giusto che a chiudere la primo giro di tavola nell'interpretazione di un sondaggio sia lo studioso di scienze sociali
Professor De Masi le do la parola se continuiamo a rispettare i tempi tra l'altro credo che il commissario Vanni d'Archirafi farà ancora un ultimo intervento prima di lasciarci
Ma dal sondaggio risulta che l'ottantasette per cento dei negli esperti intervistati dalla Pragma indicano il problema del lavoro come di gran lunga il più urgente e il più importante in questo momento in Europa il secondo problema quello del risanamento dei bilanci pubblici viene di gran lunga
Dopo
Quindi sono facilitato dall'urgenza del problema nel commentarlo
Sono usciti in questi ultimi mesi ben due libri di storia del Paradiso uno da in audire l'altro mi pare da Garzanti
Li ho letti con attenzione per vedere cosa farebbero secondo la geografia
Perenne dell'umanità cosa farebbero le persone
Le anime degli esseri umani
Nei paradisi
Fanno di tutto dalla contemplazione all'amore ma non lavorano mai
In nessun Paradiso l'essere umano ha proiettato il lavoro caso farebbe pensare che siamo vicini alla realizzazione del paradiso in terra perché perché da una parte l'incremento tecnologico più fino a un certo punto è stato appunto incrementale e poi a un certo punto è diventato esponenziale con l'irruzione delle Biotecnologia da da una parte e dell'Elettronica dall'altra quindi da una parte l'incremento tecnologico ci fornisce aiuti straordinario se voi pensate che nell'Atene di Pericle
Ogni greco libero cioè i quaranta mila greci liberi fruivano di circa otto schiavi a persona
E che anche il più povero dei greci avevano schiavo
La forza motrice l'aiuto calcolato per una casalinga media italiana di è pari a quella di trentatré schiavi quindi siamo di gran lunga più avvantaggiati dei nostri predecessori spiega una parte l'incremento tecnologico dall'altro l'irruzione di nuovi segmenti di mercato sul mercato del lavoro le donne i giovani gli handicappati che sono facilitati dalle nuove tecnologie il Terzo Mondo fanno sì che praticamente il lavoro sì riduce in modo continuo
I nostri bisnonni vivevano trecento mila ore lavoravano centoventi mila ore in media noi vi diamo settecento mila ore i nostri figli un milione di ore e lavoriamo ottanta mila ore i nostri figli quaranta mila ore
Quindi il lavoro finisce sempre di più il tempo libero aumentar
E siamo di fronte a quella eventualità che poi era stata parcheggiata Dada da Aristotele rasata vagheggiata da da balcone ed altri
Di quella che i i i giovani economisti americani chiamano jobless growth cioè sviluppo senza lavoro prosperità senza lavoro il disoccupato di cui parlano Marx
è un disoccupato che lui trova frequentemente morto nel suo percorso da solo alla British Library quando la mattina esce di casa il disoccupato attuale
è il figlio di un manager il quale ci ha trent'anni non lavora ancora ma se si chiede al padre cosa fa il figlio dice che sta facendo uno stage ad Harvard o da qualche altra parte
Cioè uno un allibito perché ci si vergogna ancora di dire che il figlio alla fortunata
Possibilità di vivere in jobless lotto cioè in prosperità senza lavoro
D'altra parte negli ultimi tempi non sono state le aziende che vanno male in crisi quelle che hanno licenziato sono state solo loro accanto alla IBM in crisi che ha licenziato nel novantatré
Trentadue mila persone la Procter&Gamble perché nel tre nel novantatré avuto i più alti profitti della sua storia licenziato tredici mila persone
Cioè non è vero che licenziano solo le aziende che vanno male ma non sia mai finisce la crisi io credo che l'incremento della disoccupazione
Tranne qualche palliativo sarà a a addirittura maggiore
In Europa in questo momento diciassette milioni di persone non solo sono disoccupate ma cercano lavoro da più di un anno quindi occorreranno altri sedici Berlusconi per poter risolvere questo problema secondo le oniriche
Prospezioni risponde a tutto questo ci sono due possibilità c'è la possibilità della diciamo così dell'inclusione dell'esercito di disoccupati e c'è la possibilità dell'esclusione
In che può consistere la necessità dell'inclusione ma ce l'aveva descritta molto bene giacché Enzo nel mille novecentotrenta l'anno dopo la grande crisi
Invitato a tenere una conferenza davanti alla Società delle Nazioni che che l'hanno aveva una sua seduta a Madrid Cancer
Fece una splendida conferenza tende una Spagna conferenza intitolata prospettive per i nostri nipoti se il ricordo bene che in Senato nell'ottantatré del morto il quarantasei o quarantasette quindi ITT nipoti in cui si riferisce che in sé sono praticamente i nostri figli e per i più giovani di noi qui presenti sono loro stessi
Cosa dice che si dice di fronte all'irruzione di una progresso tecnologico così terribile così straordinaria così portentoso ricordiamo che nel trenta non c'era ancora
Orario di lavoro a tre ore al giorno o comunque a quindici ore settimanali e si arriva a una guerra civile tra occupati e disoccupati comunque a una esclusione di intelligenze che la società e ha bisogno di intelligenze proprio perché postindustriale non si può permettere noi abbiamo le tecnologie per farlo abbiamo tutte le possibilità perché questo avvenga come mai non avviene si si chiede che Ennis esercitato in risposta alle quali uso aggiungerne due da parte mia
Prima risposta dice penso è che l'uomo per quaranta milioni di anni per ottocento generazioni si è abituato a lavorare
Quindi l'idea di non lavorare nello o lo farebbe piombare in una in una crisi i nervi a Almodóvar perché abituato a fare questo non non avrebbe non saprebbe cosa fare
La seconda riposo di chiese e che l'uomo si è abituato a ai sacrifici tutto ciò che non deriva da sacrifici gli sembra peccaminoso e in questo le religioni hanno fatto di tutto per consolidarono in questo masochismo il pensionamento dice carenze che gli economisti non hanno i modelli per gestire il tempo libero mentre hanno i modelli per gestire il tempo di lavoro sappiamo che gli economisti hanno due grandi dovuti sono pessimisti fin quasi a vagliatore sono pigri e quindi non cambieranno mai questi modelli
Aggiungo io due motivi uno e che i gestori dell'impresa
Essendo l'impresa è stata l'elemento più dinamico degli ultimi duecento anni ma essendo in questo momento l'elemento più conservatore anche più che la Chiesa
Base del maschilismo che c'è nell'impresa ecco il gestore deve prese non si metterebbero mai a riorganizzare il lavoro
Sulla base del maggior tempo libero e ultima cosa è che i manager che sono ormai la maggior parte di coloro che dovrebbero ridurre il loro lavoro
Preferiscono stare dodici ore al giorno in ufficio senza avere quasi nulla da fare sto terminandola ricerche in undici aziende cui risulta che in ufficio i manager i dirigenti e i professional lavorato hanno lavoro tra le due e le cinque ore ma hanno appreso l'arte di spalmare tutto questo che almeno due tre ore al giorno di straordinario oltre le otto ore
E ormai pensano che si sia pagati per tenere compagnia ai capi più che per produrre qualcosa ecco questi manager in gran parte maschi avendo rinunziato da duecento anni a lavoro riproduttivo cioè al lavoro domestico
Vedono la riduzione d'orario di lavoro come fumo dell'oggi perché li costringerebbe a via occuparsi di mogli e figli cioè tutto quel mondo odiato dal quale rifuggono per dodici ore al giorno
Di fronte a questa alternativa praticamente noi non possiamo immaginare a qualcosa di simile a quello che ha fatto la Volkswagen
Infatti la alternativa più semplice quella che l'Europa ha imboccato eccetto appunto la Volkswagen
è praticamente l'alternativa dell'esclusione l'altra sera il professor Turenna tenuto uno splendido seminario
Per gli allievi della Scuola di specializzazione serve Studium su questo problema è colui è pessimista in questo dice fra le due alternative all'Europa ha imboccato alternativo dell'esclusione cioè un numero sempre inferiore di privilegiati
Ha deciso che siccome la nave è incagliata per far ripartire la madre bisogna gettare della zavorra sapore sono i giovani zavorre sono i vecchi zavorre sono le donne zavorre sono i meno scolarizzati e così via fin quando la nave non ricomincia il suo percorso asseriscono offre a questo o si aggiunge che il declino delle ideologia solidaristiche come quella del marxismo e come quella del cattolicesimo sono appunto in declino e quindi non resta che l'economia liberale e manageriale della della esclusione così adottando questa prioria incrementeremo la disoccupazione c'è nella mente Remo e faremo quindi come il famoso giovane che ammazza i genitori e poi
Chiede clemenza al giudice perché orfano grazie
Grazie
Questo è certamente un tema affascinante che non possiamo liquidare in poche parole quindi non ne parlerò
Mi sembra che le ho copia stia cercando di percorrere altre vie che non quella della esclusione e un problema difficilissimo basta leggere il libro bianco alla Commissione non perché sia nessun verbo nessuna Bibbia ma perché cerco modestamente
Di indicare alcune linee inter native alla via americana e alla via giapponese
Comunque il problema certo che va risolta
Molto brevemente vorrei in tre punti cercare di toccare quelli che sono gli aspetti a mio avviso più importanti più interessanti che sono stati anche toccati dagli altri interventi e cioè ciò sullo sfondo di quel concetto della doppia Europa
Che ha molto opportunamente fatto emerge il professor Rusconi perché in realtà dalla indagine dalle risposte emerge una doppio papà io cito solo un esempio la Germania tendenzialmente egemone
La Germania la quale in fondo
Esce interessata dalla rallentamento dal processo di integrazione sono due troppo esattamente antinomiche a mio avviso l'unità tra queste due
Considerazioni situazioni si ritrova invece nel fatto che tutti hanno interesse acché il processo di integrazione europea continui e si approfondisca vada conclusione
In un modo o nell'altro alcuni sono interessati a taluni aspetti più economici altri considerano vitali quelli politici e per dimostrare questo assunto vuole toccare appunto tre punti
Quello della doppia velocità e quello della convergenza economica ma anche politica consentano di convergenza di massicci della convergenza che postulano i trattati dell'Unione Europea io aggiungerei anche la convergenza politica abbiamo visto che alcuni Paesi hanno passato delle fasi di divergenza queste fasi di divergenza politica hanno proprio contrassegnato il momento in cui si sono più allontanati
Dalla comunità
E adesso dopo che questa convergenza politica torna almeno speriamo adesso è una realtà il processo di avvicinamento può compiersi le doppie velocità doppia velocità in tentazione che vestita sempre fin dall'inizio
Dell'Europa comunitaria quando erano solo in sei ma da attenta azione respinta con fermezza e cominciata di quel trarsi
Nell'edificio comunitario da quando i soci sono diventati da sei nove poi dieci poi dodici adesso sedici
La doppia velocità è diventata una specie di elasticità che ha permesso a questo corpo di crescere in modo che non era previsto dall'inizio non diciamo
E così non evochiamo dei fantasmi pensando che all'inizio si riteneva che l'Europa comunitaria potesse diventare l'Europa dall'Atlantico agli Urali era la confederazione e a un altro tipo di Coppa
Non quella che volevamo noi né i francesi ai tedeschi e neanche il Benelux
Ma oggi e questa elasticità ma ampliando sia ancora il numero di partecipanti l'elasticità rischia di condurre l'Unione europea ad una zona di libero scambio
Ecco qual è la doppia velocità portata allibite io credo che il novantasei sarà un momento di sintesi di un nuovo momento della verità
Sotto questo aspetto e cioè che i Paesi che credo che il vero destino dell'Europa possa essere soddisfatto solo da un'unione politica si decidano a fare questo passo
Si crea un nucleo duro a un accordo attorno al quale si disporrà poi l'Europa di Maastricht e un'Europa federale cento l'Europa di massicci intorno certe ci potranno stare solo coloro i quali sono profondamente convinti di che questa via e la via giusta
Il secondo punto riguarda invece più specificamente l'Italia le aspettative
Sinteticamente le chiamo così ma riguarda le tavole sette dieci undici non mi sembra affatto
Che vi sia una disaffezione a quello che il progresso dell'integrazione comunitaria dalla tavola sette risulta che la maggiore influenza dell'Europa nella politica internazionale
La maggiore sviluppo dell'economia e la riduzione della disoccupazione e cioè tutte queste aspettative legate allo sviluppo economico politico dell'integrazione europea tra il novantadue novantatré aumenti no
è vero che due voci non vi erano all'inizio ma il maggiore sviluppo dell'economia che ha il sessantadue per cento mi sembra un elemento probante vi è poi la tavola dieci
Opinioni sulla moneta unica qui addirittura sono più del cinquanta per cento coloro che ritengono che lo fa per se tutto è in grado di darsi alla banca centrale con una moneta unica e tempi stabiliti rimasto esce e il novanta un per cento tra molto e abbastanza coloro i quali ritengono utile che azione entro il novantanove di la banca centrale unica
Egli una moneta unica europea
Infine la tabella undici che porta al sessantatré per cento coloro i quali ritengono che occorrerebbe accelerare i tempi del l'azione del colore demolita e con o almeno confermare i tempi in cui la domanda era scopo di un'eventuale rinegoziazione degli accordi rimasti soli
Ventinove per cento ritiene che occorrerebbe riesaminare il progetto di realizzazione economico molta quel mi sembra veramente che l'opinione pubblica italiana abbia ancora questa visione positiva
Dell'Europa dell'unione europea e terzo e ultimo punto
Si è parlato
Di sacrifici
Sacchi fece che occorrerebbe affrontare per andare avanti sul piano dell'integrazione che forse questa domanda potevo un poco Street fruire
Una visione parziale portare a delle domande così a delle risposte ambigue quello Chievo è questo il punto sottolinea il fatto che i sacrifici che i governi gli ultimi due ne hanno fatto che è difficile che gli italiani hanno dovuto fare che noi abbiamo dovuto fare gli avremmo dovuto fare in ogni modo
Non creiamo adesso anche qui limiti io credo che nessuno dei governi ha mai detto che si doveva fare perché occorreva
Aderire ai criteri di convergenza si è detto che comunque si dovevano fare per avere un'economia sana solida e in grado di rispettare il voto che poi questo era anche una coordinata dell'Europa comunitari dell'integrazione ma questo mi sembra che sia anche in fondo una collegamento inevitabile se noi riteniamo che l'Unione europea è una cosa buona
Riteniamo anche che in definitiva le formule tracciate il cammino tracciate siano nelle forma percorribili che noi stessi abbiamo poi in quanto negoziatori contribuito a delineare quindi non mi vedo contraddizione
Ma comunque so assumo io stesso perché io stesso l'ho detto ma anche come testimone che le voci prevalente in Italia l'ho sempre detto queste sedi uffici vanno fatti
Per risanare Italia per risanare il sistema economico il sistema politico e anche il sistema sociale fosse necessaria e quindi anche qui non vedo che la doppia Europa porti per fortuna ad una sconosciuta
Grazie ambasciatore il tempo a nostra disposizione teoricamente sarebbe scaduto ma io assumerei implicitamente una volta autorizzazione a sforare di dieci minuti non di più
E siccome ciascuno dei partecipanti ha concluso il suo intervento dicendo che si riservava di di ritornare sul tema e che gli rimaneva qualcosa da dire io non sto a affollare il dibattito di nuove domande ripasso semplicemente la parola questa volta il tempo a disposizione sarebbe di due minuti e mezzo ciascuno prego professor Monti
Tutto un accordo dimenticato di dire nel primo giro sono sorpreso che tra gli ostacoli maggiori alla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea così pochi abbiano risposto
Scarse capacità della classe dirigente e scarsa integrazione con la cultura europea secondo me questi sono i due veri ostacoli di fondo
Torno un attimo sul minor calore o orologi l'asserito minor calore verso Maastricht credo che questo dipenda oltre che dalla percezione aspetto sacrifici che abbiamo già discusso
Anche dalla percezione forse nel novantatré il sondaggio è stato fatto a fine novantatré di uno scarso realismo di una scarsa probabilità di attuazione di Maastricht quello che si che diceva mastri è morta elettricamente
E il guaio è che anche oggi forse nella stampa italiana troviamo spesso questa convinzione io credo che questa sia una delle due insidie che la politica economica del nuovo governo ha di fronte a sé delle due maggiori insidie la maggiore senz'altro la ripresa economica cosa positiva in sé ma che nella storia italiana e di solito portatrice di politiche economiche molto meno buone di quelle che si fanno in condizioni di emergenza
E l'altra insidia proprio questa convinzione che Maastricht si stia dissolvendo mentre io sono d'accordo con quello che ci ha detto prima il professor Galimberti e cioè che rimossi fattori ciclici che presto la ripresa si incaricherà di rimuovere il processo di convergenza a livello europeo
Riprenderà
E vorrei anche notare che proprio qualche giorno fa è stato pubblicato un'importante secondo me in studio da una banca d'investimento americana intitolato i you IRS e Lions
Che in modo molto argomentato sostiene che l'Europa e sul cammino dell'unione economica e monetaria
E quindi credo che sia molto importante che l'Italia consideri ancora la necessità di apprestarsi a mille novecentonovantasei con una verifica
Idonea senza eliminare del tutto le speranze di poter entrare al allora che non successivamente
Riprendo qui credo di avere solo pochi secondi ancora due punti che l'ambasciatore Vanni d'Archirafi aveva toccato quello del prestito comunitario
A me sembrerebbe importante che a limite l'Italia rinunciasse all'incasso della rata prevista dal prestito comunitario
Ma che non si sottraesse alla procedura di sorveglianza prevista
E per quanto riguarda il tasso di cambio
Credo che Possa credo che stia prevalendo la tesi interpretativa che il requisito
Di rispetto dei normali margini di fluttuazione nell'ambito del trattato di Maastricht possa essere nel novantasei quella che normale margini di fluttuazione sarà stato del quindici per cento
Però non credo che neanche con la più benevola impostazione possa essere considerato adempiente un Paese che non ampia
Una parità centrale rispetto alla quale non abbia fluttua atto più o meno del normale margini di fluttuazione quindi credo che il problema di fissare parità centrali per la lira in tempo per adempiere rispetto a questa più larga condizione che probabilmente nell'interpretazione prevarrà sia un problema si ponga
Grazie professor Monti onorevole Pandolfi
Tre tre brevi osservazioni la prima
Mi pare di poter dire anche alla luce del panel che si sta svolgendo
Che c'è in Italia ancora una riserva importante di visione positiva della Unione Europea
Se vogliamo condita un po'di una certa autoironia all'italiana perché che non è poi un difetto al limite perché quando c'è la domanda sei gli italiani si ritengono europeisti
Più a parole che nei fatti c'è una come dire una larga propensione ad ammetterlo se avessimo posto la stessa domanda in altri paesi probabilmente ci sarebbe stata una tendenza molto
Più puritana e cioè ad Automotive bui si dei comportamenti più virtuosi almeno da questo punto di vista abbiamo questo vantaggio secondo me secondo vedo invece dalla dal dal dai sondaggi il rischio di una certa perizia Erizzo azione
Degli atteggiamenti italiani anche in termini di valutazione dei fatti europei
Intanto questa mi sembra veramente un po'sgradevole attribuzione alla Germania
Insomma per fortuna che han fatto l'unificazione tedesca altrimenti avremo il rischio dalla guerra non è il rischio del insomma una una Germania orientale DDR lì ancora i fibrillante in mezzo all'Europa sarebbe stato un rischio mortale per la stabilità del e devo dire che fin dal mille novecentonovanta abbiamo avuto ahimè in Italia una specie di ma intanto si diceva non la faranno mai l'unificazione bastavano i sei punti dalla Bundesbank aprile del mille centonovanta tarabuso Santer nega tutto
E anche un po'questa attribuzione di tutti i mali del mondo sul piano economico alla Bundesbank si realizza un border inscenare ne spostano l'abbiam fatto ex ante e i sacrifici si distribuiscono dopo questo mi pare un sintomo un po'negativo compensato peraltro dall'attribuzione realistica all'asse franco-tedesco a Francia e Germania del peso maggiore nello sviluppo ultima ultimissima cosa
Spero che piaccia al mio vicino Mario Monti
Mario Monti ha giustamente fatto una campagna per indicare che dopo Maastricht la Costituzione italiana in qualche maniera incorpora
Dei vincoli nuovi dettati in maniera stringente dall'ordinamento comunitario in materia economica
Io penso che sempre per non stare nell'europeismo un po'così sia pure intelligente ma non do operativo perché non pensare ad un rinvio per interpretazione ex articolo centosettantasette del Trattato
Alla corte di giustizia e la interpretazione di questi vincoli
Secondo me in altri Paesi possono portare a una modifica dalle rispettive costituzioni dopo Maastricht cinque Paesi hanno cambiato la Costituzione cinque non e e non dei dei dei più idea il irrilevanti
Teniamo presente quello che la corte di Casu ha detto tra l'altro per la stessa Costituzione tedesca ma la Francia cambiato costituzione
Probabilmente noi non non potremo essere indotti a cambiare Costituzione perché non abbiamo mai
E quindi a noi basta sempre famoso articolo undici perciò autorizzare tutto ma almeno qualche legge dello Stato si quindi penso vorrei se ne potrebbe discutere che come la sentenza costa e nell'altro tempo hai stabilito il primato del diritto comunitario dall'ordinamento quei Dario c'ha obbligato a cambiare molte cose del nostro diritto interno perché no
Dovremmo probabilmente forzare anche qui il gioco e ad avere addirittura una pronuncia a seguito di rinvio di un giudice nazionale ex interprete per l'interpretazione alla corte di giustizia e sarebbe un argomento da esplorare anche sulle possibilità pratiche di tipo legale che si offrono
Sì un una solo osservazione di fondo io ribadisco l'impressione che da questo ricerca viene fuori un senso di insicurezza di giudizio degli intervistati rispetto all'Europa insicurezza sul piano economico in sicurezza sul piano chiamiamolo identitario
Da questo non è che voglio aspettarmi la prossima volta un ritorno di euforia anzi spererei giudizi più realistici cioè al al all'euro UFO come dire l'euro entusiasmo non vorrei più che si tornasse
Però mi viene il secondo punto che un corollario cioè per fare questo lavoro di conoscenza
Chi dove quali agenzie lo possono fare qui c'è un deficit di informazioni o di cultura sine così da questa parola reciproca che non ha trovato delle sedi appropriate
Non penso nessun ministero per l'amor di Dio o nessun agenzie di tipo pedagogico scolastico però c'è un problema
Se l'Europa è fatta anche di queste identificazione di queste prose c'è un momento culturali dedicato chiamato modo educato o auto educato pagare con moltiplicando queste ricerche moltiplicando questi contatti e così via ma non si può lasciare l'opinione pubblica a se stessa senza delle precise indicazioni ripeto non vorrei essere frainteso comuni zio pedagogico no però voglio dire qui c'è dietro un problema Pizzi identificazione culturale che sta molto a cuore
Ah l'intervista
Che rimane un po'come dire inevaso in attesa di una soluzione perché al limite voi troverete soluzioni saggi ha problemi economici ma quest'altro problema culturale animali ancora campato per aria
Non voglio fare come dire il pessimista ma penso che sia un punto su cui lavorare un po'tutti quanti assieme
Ma la progressiva sfiducia verso l'Europa fa paura se le cose restano così
Da Keira più diceva l'Europa ha scelto per la solidarietà non per l'esclusione come si evince dal Libro bianco di dello l'Europa sì come come libro bianco dello ma i singoli stati no
Alla fine del governo Thatcher il potere d'acquisto
Delle fasce povere inglesi era diminuito del quattordici per cento e potere d'acquisto che facevi che l'aumento del sessantanove per cento queste la scelta che fatta e sperimentato dalla Thatcher in Inghilterra ora fa la consulenza reale
All'Italia tra poco naturalmente alla Spagna e via via atto e alla Francia così a tutto il resto dell'Europa i governi europei stanno scegliendo per l'esclusione
Le aziende che sono dietro questi governi in un momento in cui la cultura manageriale sta diventando egemone e si propone per gestire anche la politica sono scelte di tipo di esclusione anche probabile che in Italia si creino un milione di posti di lavoro ma mentre se ne crea un milione saranno in gran parte quelli che gli americani chiamano Barga Jobs
Dell'epoca reaganiana i giovani greche che lavorano
Nei di nelle discoteche e così di seguito mentre sarebbe un milione di posti fra taglia diciamo così se ne perderanno uno uno e mezzo di posti precedentemente solidi solo se si vuole risanare la pubblica amministrazione
Col criterio dell'esclusione un milione di posti di lavoro persi sono sicuri della cosa pessima significa affrontare così sarò facenti capo dovere dell'Europa i problemi prettamente post industriali con tecniche e commenta Rita industriale significa maggiore conflittualità significa peggiore qualità sociale significa che saremo meno felici proprio quando le nuove tecnologie ci permettevano di esserlo
Invece
Grazie io come unico unica parola di conclusione vorrei soltanto dire che si può poteva andare avanti a discutere all'infinito se questo sondaggio rappresenti un punto di svolta all'inizio di una disaffezione degli italiani dall'Europa o di un atteggiamento più critico
Preferisco cogliere l'auspicio del professor Rusconi che ha detto solo la quarta edizione ci dirà se la svolta c'è stata oppure no e quindi questo lo colgo molto volentieri come un invito ad andare avanti
Se posso aggiungere una mia osservazione personale qualunque sia
L'atteggiamento qualunque sia l'interpretazione di questi di scostamenti tra l'edizione novantadue novantatré
Forse quello che rimane interne come il rimpianto maggiore e quello che gli italiani possono aderire all'Europa in maniera più o meno critica
Ma quasi mai sia da questo sondaggio l'impressione che gli italiani pensino che l'Italia può cambiare l'Europa cioè che ha un ruolo attivo da svolge per io rientrare l'integrazione europea lungo questa o quella direzione
E in questo fosse pecchiamo non solo di un eccesso di sfiducia nelle nostre capacità ma anche di una visione non realistica delle vere difficoltà che sono quelle dell'Europa di oggi
Non è solo l'Italia oggi ad aver bisogno dell'Europa e anche davvero lì l'Europa ad aver bisogno di noi
Su questo concludo ringraziando tutti i partecipanti professor De Masi professor Monti l'onorevole Pandolfi professor Rusconi
Ovviamente ringraziando i nostri partner di sempre ormai di questa iniziativa e cioè la con l'ufficio la rappresentanza per l'Italia dell'Unione europea della Commissione dell'Unione europea e la Pragma e soprattutto ringraziando questo
Folto e attentissimo pubblico che c'è rimasto fedele fino alla fine
Benissimo benissimo