Commemorazione del 70° anniversario dell'uccisione di Giacomo Matteotti

Buongiorno
Poi il grato l'incarico di coordinare gli interventi di questa mattinata di riflessione
Dedicata a Jacko Matteotti rapito e assassinato settant'anni fa in questo giorno su lungotevere Arnaldo da Brescia
Il primo saluto ringraziamento il più caloroso
Alla presidente a Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che con la sua presenza qui
Conferisce
Una particolare significato e una rinnovata forza soprattutto al ricordo di questo intransigenza propugnatore della libertà
Della giustizia sociale e lo sotto si sottolinea poco dalla non violenza un pacifista autentiche convinto
Un saluto e un ringraziamento alla presidente della Camera onorevole Irene Pivetti che c'erano sì ospiti in quest'aula
E alla quale io
Prima di passare altri saluti cederei subito la parola per un saluto a sua volta prego
Signor Presidente della Repubblica signori
Non come moriamo oggi
Un assassinio
Ma una testimonianza
E siamo qui allora celebrare il deputato Giacomo Matteotti
Che fu rapito ed ucciso
Da sicari fascisti il dieci giugno di settanta anni fa
Fu quello un atto di vendetta per la spietata requisitoria pronunciata pochi giorni prima alla Camera contro le slealtà di Mussolini
Oppure fu piuttosto un omicidio preventivo
Per impedire la circostanziata denuncia della corruzione
Annidata sin dai primordi di quel regime che si andava consolidando
Ancora oggi noi non lo sappiamo con certezza
Oggi noi celebriamo la memoria
Di quell'uomo intransigente e amico del popolo
Noi oggi
Guardiamo Giacomo Matteotti e il suo sacrificio di uomo di politico di deputato
E certo
Chiude la mano dei carnefici di fronte alla storia
Conta il volto di chi ha subito la violenza
Perché l'autorità del sacrificio per la libertà
è più forte di chi lo decreta e lo esegue
E da quel sacrificio per la libertà
Dobbiamo trarre una buona lezione per il presente e per il futuro
Sì
La libertà
Dopo che Matteotti fu ucciso per pochi giorni soltanto ma con quella forza che sola
Attiene alle cose vere
Il paese fu dominato dall'autorità della morte subito per la libertà
Per qualche ora per alcuni giorni
Il sacrificio di un uomo allo straordinario potere di annichilire gli assassini
Questo sacrificio ha il potere di diffondere tra la gente
E nei luoghi dove il popolo esercita la propria sovranità
La percezione netta di che cosa è giusto e di che cosa è sbagliato
Di quale sia il significato della politica
Diventa chiaro
Che a nessuno è lecito dare la morte per affermare il proprio potere
Da quel momento per mesi
Grazie all'autorità
Di quest'uomo ucciso
La grande maggioranza degli italiani tolse il suo consenso a chi affermava interessi e di De consimile brutalità
Il cammino verso la dittatura sembrò quasi essersi interrotto
Non c'erano i sondaggi
Ma i rapporti dei prefetti allora
Ed essi si evince che la popolarità del fascismo era scemata
Ma questo giudizio morale e politico del popolo non trovo strumenti per esercitarsi
Trovò la Camera dei deputati chiusa
Mussolini ebbe così partita vinta
La grande arma della sovranità popolare era stata confiscata
E venne il tempo del consenso di massa alla dittatura
Qui commemoriamo Matteotti uomo politico
Deputato
L'uomo Matteotti
Non era gradevole Matteotti
Era solitario
Non era affatto indulgente
Con chi concepiva la vita come un gioco senza ideali
C'è qualcosa nella vita di più grande
Della vita stessa
Giovane laureato in legge
Correva per ogni dove nel suo Polesine inseguendo quell'ideale che ci fa omini
Il politico Matteotti
Egli concepì la sua attività pubblica secondo una misura di concretezza organizzativa straordinaria
Preoccupato soltanto dell'azione
E non delle parole con cui accattivarsi il consenso
Come scrive di lui Piero Gobetti era al di fuori di ogni loquacità provinciale non sapeva cosa fossero gli artifici di Assemblea
Al congresso dei Comuni socialisti che lo rivelò a tutto il socialismo italiano
Stupiti per la sua completa mancanza di senso dell'opportunità così indispensabile per i mediocri e per le furbizie piccolo borghesi così Gobetti
Buttava Matteotti la sua fredda Energia di socialista nella consulenza alle cooperative agricole promuovendo a cooperative di consumo era insomma un uomo di costruzione
Dopo lo sbando successivo alla prima guerra mondiale diede se stesso per restituire una speranza al suo popolo
Matteotti deputato
Proprio perché sapeva che cosa era ed ENI
La democrazia
Matteotti non concepì Laura come una palestra della retorica
Ma come il luogo della proposta e del controllo
I suoi interventi erano una sequenza di cifre aride
Si batte qui voglio sottolinearlo per il diritto alla scuola aveva in mente i bambini delle sue parti
Non si stancò mai di pensare ad un futuro per loro dove il mondo non fosse preda dell'ottimo
Per questo fu impermeabile al fascismo verso cui provo incompatibilità etica e repulsione istintiva
Come il giudizio di molti storici l'autorità di quella morte subita per la libertà fu un'occasione perduta
Un martirio che non riuscì a fermare le trame del fascismo lo definì Walter Tobagi
Mentre ancora Siri propano si ripropone la domanda
Posta da Leo Valiani
Come mai proprio la clamorosa rivelazione dei suoi delitti mise il fascismo nella condizione di abolire tutte le libertà statutaria
Nell'impotenza delle forze d'opposizione il fascismo divenne una dittatura il cui culmine si sarebbe espresso nelle ripugnanti leggi razziali contro gli ebrei
E nella guerra imperversa alleanza con il nazionalsocialismo scelte orribili già in nuce contenute in quel primo delitto
Possa la testimonianza di Giacomo Matteotti
Indurre noi tutti e lo dico qui
A Montecitorio
In due modi tutti attenere come cosa sacra quegli strumenti della democrazia che sono espressione della sovranità popolare
E suprema garanzia di libertà
Guai
A chi mette in ombra
Questa la sostanza della democrazia che risiede nella Camera dei deputati
Nella dialettica leale e anche dura nell'incontro e nello scontro di maggioranza ed opposizione si gioca il bene primario della libertà
Per le autorità del sacrificio di Giacomo Matteotti
Mi permetto a nome di tutti qui
E sono certa di rappresentare con queste parole tutte le forze politiche presenti in Parlamento qualunque ne siano i riferimenti ideali contingenti giudizi storici
Di ribadire quell'impegno solenne di fedeltà appassionata alla libertà
Qualunque ne sia il prezzo grazie
Grazie presidente per questo suo così forte e incisivo discorso
Che nel proseguire nei saluti né ringraziamenti segnala la presenza per il Senato del vicepresidente senatore Carlo Rognoni
Della giudice costituzionale Mauro Ferri per la corte sono presenti anche altri giudici costituzionali come vassalli Chelli
Per il governo è presente il ministro dei Rapporti col Parlamento Giuliano Ferrara
Altri saluti Iaia ex presidenti della Camera e del Senato a Giovanni Spadolini ha mandato una lunga lettera per ragioni di salute non può partecipare ma ovviamente con noi in questo momento appassionatamente l'onorevole Giorgio Napolitano onorevoli Briotti il vicepresidente del CSM Giovanni Galloni
Che rata che segnala la presenza di alcuni ex presidente del Consiglio come Giulio Andreotti come Carlo Azeglio Ciampi e di responsabili partito come Rosa Russo Jervolino reggente del primo polare di Achille Occhetto segretario PDS
Che Ottaviano Del Turco segretario PSI Enrico Ferri segretario del PS di e di capo gruppi come e Luigi Berlinguer che proprio dove si sia la Camera e di Nicola Mancino capogruppo del PPI al Senato una saluto affettuoso prima di dare la parola al primo relatore di oggi il senatore professor Gaetano Arfè va a Giuliana Nenni che e qui presente con
La parola a Gaetano Arfè
Signor Presidente della Repubblica
Signori presidenti della Camera e del Senato
Che il gol della corte del Governo
Che li battito storiografico degli ultimi anni
E in quello politico delle ultime settimane
Una questione venuta in è venuta in sorgendo se l'antifascismo si qualifichi nella storia soltanto in termini di negazione del fascismo
Dispersione anch'essi in tal caso di un ciclo storico concluso
O se esso abbia un suo positivo contenuto di valori identificabile con i criteri propri della stenografia etico politica e resti elemento costitutivo della nostra coscienza nazionale
D UE via scrivere trent'anni fa mi scuso per l'autocitazione ma in questo caso essa una specifica ragion d'essere
Una storia del socialismo italiano ancora in circolazione nella quale l'ultimo capitolo aveva per titolo Matteotti e l'etica dell'antifascismo
E quel capitolo era sintesi una mia ricerca su Giacomo Matteotti suggerita mica Gaetano Salvemini di ospitata da Franco Venturi nella Rivista storica italiana
Per il rispetto che io porto alla storia io la politica alla sede nella quale ci troviamo di a quanti sono qui convenuti mi è parso necessario dire questo a dimostrazione che il nostro incontro il nome di Matteotti non è un'operazione strumentale
Ma un richiamo Siri nuova storia in una fase delicata e difficile della vita della nostra Repubblica nella quale vengono messi in discussione
In un contesto la legittimità della cosa la consigliera che anzi utile i valori etico politici danno i posti a fondamento della democrazia repubblicana e alle cui origini sa il sacrificio di già combattiva
Non è un'affermazione azzardata
Basti ricordare quali furono gli effetti del suo assassinio nella vita politica italiana
La secessione parlamentare passata alla storia come l'Aventino
Il discorso col quale Mussolini rivendica la responsabilità politica e morale di quanto è accaduto lo sfrenato dispiegarsi della logica autoritarie e totalitarie del regime fino alla lacerazione dello Statuto gli alla soppressione di tutte le libertà
E i riflessi di questi fatti sono immediati profondi e duraturi nel mondo delle idee e delle ideologiche
Ne esce demolito il mito della epopea sabaudo garibaldina come si vedrà poi due giugno del quarantasei
Che aveva dato i titoli della nobiltà e della legittimità storica alla monarchia liberale
Sul formarsi del mito Matteotti e con esso di un'etica propria dell'antifascismo che esiste una documentazione sterminata e affascinante
Il mio collega Stefano Caretti mi ha fatto una raccolta curata con rigore filologico e passione civile che vada i messaggi illustri oscuri provenienti anche da oltre frontiera fino ai santini ispirati alla che iconografia sacra
è una mano manifestazioni corale di una intensità e di un'ampiezza impressionanti
Dio ha trovato con commozione e consentitemi di dirlo con una punta di filiale orgoglio due documenti dei quali non ero a conoscenza una lettera di mio padre nella quale annuncia di aver intitolata Mattiotti una biblioteca popolare da lui fondata
E un messaggio di mia madre primari un folto gruppo di donne del mio Paese
Ma non è solo motori commozione popolare alimentato da fattori fortemente emotivi lo straccio da vecchia madre della giovane moglie i tre figli in tenera età
Ad essere colpiti sono uomini di alta autorità scientifica giovani che si affacciano alla vita e veterani della politica e i compagni di lotta lo ricordano organizzatori educatore senza paternalismo i dei contadini del suo Polesine fondatore di amministratori modesti comuni e maestro in materia in i congressi combattente inerme intrepido contro la barbarie lo squadrismo
Alessandro stoppato suo professore all'Università di Bologna lamenta che la sua morte abbia tolto la scienza giuridica una forte promessa Eugenio Florian parla del suo libro sulla recidiva la sua tesi di laurea stampata dei Fratelli Bocca come di un saggio mirabile
Luigi Einaudi elogia l'abito scientifico che gli porta nell'affrontare il anche nelle sedi roventi della politica i problemi dell'economia gli aggiunge
Si sente in lui difensore degli operai dei contadini il quale tuttavia vuole l'elevazione di tutti gli uomini non il trionfo di una classe sull'altra sterminata indica difende una tesi perché giusta non perché il suo trionfo giovi alla parte sua che Nuccia alla parte avversa
Nelle sue denuncia del fascismo Salvemini riconosce modelli di documentazione storica
Ma in tutti o quasi gli iscritti a Luís delicati che si susseguono nel tempo anche quando la commozione composta ritorna il termine di martire testimone di una fede consapevoli di andare incontro a un destino che egli non invoca ma al quale ritiene di un dovere sottrarsi
Lo presentano in questa luce gli episodi che si conoscono dei rischi ai quali consapevolmente era andato incontro nel suo Polesine i sospetta da lui espresso che sarebbe stato vittima della banda costituitasi intorno alla presidenza del Consiglio e capeggiata al suo futuro assassino il pluriomicida Americo Dominici
Le parole dette a un eroe di guerra Raffaele Rossetti che per restituire coraggio e fiducia ai lavoratori era necessario che i capi si disponessero avversari loro sangue
La dichiarazione i suoi compagni dopo l'ultimo discorso alla Camera preparati di a fare il mio elogio funebre
Un'altra e tormentata coscienza religiosa quale Ernesto Buonaiuti riconobbe nella sua morte un momento del perenne rinnovarsi il sacrificio del Cristo sulla terra
Claudio Treves nel suo spirito il profeta biblico scorse una sua condotta i segni della volontà di riscattare riassumendoli caricando se negli errori e le colpe di tutti
Gaetano Salvemini che aveva abbandonato lo quali cenni di appassionata Moritz milizia la politica
Disgustato come gli diceva della stupidità degli uomini
Chiamo a raccolta i suoi giovani amici Carlo e Nello Rosselli Ernesto Rossi nello tra quanti Piero Calandrelli e con loro dette vita nel nome di Matteotti al primo foglio clandestino antifascista non mollare
A Carlo Rosselli destinato anche lui a morire lo stesso ferro Pietro Nenni sommessamente confessava che gli sarebbe piaciuto data vita così come Matteotti aveva fatto Piero Gobetti sarà stroncato al manganello fascista lo definisce il volontario dalla morte
A suo vicecapo dell'Aventino si leva il liberale monarchico Giovanni Amendola che paga anche lui con la vita morendo riferite italiane in terra straniera
Non è poesia e non è retorica sono documenti di storia
I quali concorrono dimostrare come l'assassinio di Matteotti si collochi all'origine di un processo di trasformazione delle task politico del Paese di cui la prima manifestazione la secessione parlamentare l'Aventino il cui sbocco saranno resistenza
Di questo e Tasso la figura di Matteotti può essere retta simbolo perché in essa si compongono in sintesi valori afferma i fatti
Il primo di essi alla giustizia Mattiotti diventa socialista per soddisfare la fame la sete di giustizia dei braccianti di cui conosce la vita
Facendoli protagonisti in un processo che è al tempo stesso di elevazione sociale di rigenerazione nazionale di liberazione umana
E poi non è una graduatoria in ordine storico nel quale i problemi si pongono la pace
Circola ancora sottilmente nella storiografia italiana una suggestione ideologica per la quale l'interventismo e prova di patriottismo
In realtà sul fronte internet interventista confluiscono tre correnti diverse che tendenzialmente diverse
Quello nazionalistico che vuole la guerra per la guerra
Quello degli artisti Cocche alla guerra segna il fine di completare l'unificazione nazionale
Quello democratico con la sua propaggine rivoluzionaria che mira l'abbattimento dell'impero austro-ungarico prigioni di nazionalità oppresse alla costruzione di una mazziniane Europa dei popoli a una palingenesi sociale
Ed esistono tre neutro listening quello giolittiano quello cattolico quello socialista maggioritarie nel Paese nella camera ma divisi da Solti incolmabili e comunque in colmati
Le ragioni etiche della pace non si librano in Matteotti nelle sfere del pacifismo dottrinario vengono calate nella realtà
La pressione minacciosa e la piazza che ha indotto una camera maggioranza neutralista votare criteri di guerra costituisce un precedente pericoloso per la sovranità del Parlamento la guerra sarà lunga e devastante e sfocerà in una pace di vendetta di sopraffazione degli a uscirne sconvolta sarà la civiltà europea quale l'andavano costruendo la democrazia liberale il socialismo riformistico
E la guerra infatti genererà bolscevismo e fascismo la pace sarà imperialistica di vendetta ieri sopraffazioni
Anzi rifuse di rinnovamento partono intanto dal paese lo scuotono dal profondo che si ripercuotono in tutti i partiti
Anche cattolici mira una società dopo il proletario scompaia e torni libero il lavoro umano il socialismo espressione delle classi più colpite dalla guerra si proclama stragrande maggioranza massimalista
L'onda tocca il suo culmine nell'autunno del mille novecentoventi con l'occupazione delle fabbriche poi inarrestabile il riflusso
Matteotti respinge l'ipotesi della conquista rivoluzionaria del potere ragione sempre la stessa il rifiuto la violenza ma sostenuto da una motivazione dottrinale
Il socialismo costruzioni foto faticosa rimase coscienti non può nascere dal colpo di mano di una minoranza Ida una motivazione politica un moto insurrezionale per la conquista del potere sarebbe sanguinosamente schiacciato
è possibile accelerare il ritmo dall'avanzata delle classi lavoratrici ma la condizione prima e che il partito non si limita ma è proprio a partire dal riflusso dell'ondata massimalista che l'offensiva fascista si scatena diventa sistematiche quotidiana
Intemperanze turbolenze violenze c'erano state nel biennio rosso ma spontanea episodi che mai promosse dai dirigenti massimalisti del partito che si limitavano ad attendere la rivoluzione scriverà Angelo Tasca come eredi al capezzale di un agonizzante
C'è invece la controrivoluzione postuma contro una rivoluzione che non c'è stata preventiva contro quella che non potrà esserci
Materazzi il prime lungamente il solo a intendere la novità del fenomeno e a intuirne le linee di sviluppo e gli sbocchi
Nel gennaio il ventuno che ancora fresca la scissione comunista in mancano ancora circa due anni alla marcia su Roma il suo primo discorso alla Camera sul tema impressionante per la precisione dalla documentazione il rigore dell'analisi io la lucidità delle previsioni
La interpretazione che limita e ne svilupperà fino ad avvilire la morte ha retto al tempo ed è stata accolta dall'amico di stenografia italiane e straniere
Il fascismo e miliziani parte di classe sostenuti in prima linea dagli agrari Della Valle Padana
Lo squadrismo che né il braccio armato organizzato militarmente colpisce col ferro micidiale col manganello che spacca le ossa
Bandisce dei loro paesi dirigenti socialisti distrugge colpo cui centri nevralgici dell'organizzazione le leghe le cooperative i circoli scioglie con la violenza le amministrazioni rosse
Variazioni e questo il fatto nuovo non è più condotta dallo Stato ma da una forza eversiva che non obbedisce ad alcuna legge
Che non risponde ad altre autorità che a quella propria e che però è scopertamente sostenute protetta dagli organi dello Stato laddove le violenze proletarie erano quasi sempre se veramente colpite di avvolte sanguinosamente repressi
La natura eversiva del fascismo trova conferma col suo avvento al potere Mussolini pure disporre di tutte le reti ma la milizia fascista non scompare e militarizzata ufficialmente inquadrata le violenze criminali continuano impunite
La libertà diventa a questo punto il motivo dominante nell'azione di Matteo l'indicazione che gliela è netta
Contro il fatto nuovo del fascismo bisogna sviluppare una politica specificamente diretta contro di esso che superi i confini di classe ripartito che si dia unitariamente come obiettivo la restaurazione la libertà
C'è a sinistra chi considera antistorica la violenza fascista e attende l'occasione per esercitare la propria col conforto dalla storia
Ci all'altro estremo nel movimento sindacale chi non esclude una collaborazione tecnica col governo in attesa di tempi migliori
Nella stampa nelle riunioni dei congressi Matteotti fiancheggiato da Scurati si batte perché il movimento operaio non attira compromessi capitolati isoli chi semina rissa nella illusione di unificare la classe intorno alla bandiera della rivoluzione
Prenda chiara coscienza che la libertà non è borghesi e che la classe operaia era più interessata tra tutte a rivalutarla chiappe conquistarlo
Ma Mattiotti sa anche che i consensi sociali venute al fascismo chiede solidarietà politiche nascono dalla grande paura del comunismo più vaste più intensa di quella prodotta in Europa dalla rivoluzione francese
Col serio propagandistico suo proprio Mussolini di questo diffuso sentimento si era valso per accreditarsi in Italia e all'estero come il salvatore l'Italia dal bolscevismo
E in questa direzione Matteotti solo indirizza i suoi sforzi a documentare con scrupoloso rigore che nel biennio rosso il fascismo nascenti aveva spesso gareggiato in demagogia col massimalismo
Mentre i riformisti si adoperavano per contenere le spinte spontanei delle masse
Che la sua offensiva era diventata sistematica quando il movimento operaio era già rientrato negli albi della normalità
Che il risanamento delle cose dell'economia pur criticata e criticabile nei suoi criteri
Era già stato avviato dai governi liberali che i propri il fascismo Ceva mezzi aveva messo misure brutalmente classiste contro i ceti popolari a favore del capitalismo le speculazioni di avventura di qui l'invito ai partiti della borghesia a considerare che la libertà indivisibile
A prevedere che la macchina liberticida messa in moto si sarebbe rivolta contro tutti quelli che al fascismo non si fossero arresi col risultato di ridire la trazione impadronì esservi i dei radar la riproduzione gruppo ed è questo il monito che alle volte gli trasmette per il tramite dei partiti fratelli la causa della libertà interessa tutti i popoli liberi comporta che si siano vigili al loro interno solidali conti per la libertà si batte
L'etica rinati otticamente a questo punto storicamente idee identificabile i suoi valori sono la giustizia sociale quale strumento di liberazione umana
La pace quale rigetto di ogni virologia che crede nelle virtù del MIUR cicale la violenza la libertà vale solo a condizioni che rende la vita degna di essere vissuta e questi valori si fondono in una concezione della grandezza della patria misurata non in termini di espansione territoriale oli supremazia su altri popoli vari prestigio per i livelli di civiltà che esso tocca l'ultimo suo discorso alla Camera una serrata rinuncia del clima rigenero Ytzhak violenza nel quale si è svolta la campagna elettorale si chiude con una dichiarazione del più alto patriottismo
Voi dichiarate ogni giorno di voler ristabilire l'autorità dello Stato e delle leggi fatelo se siete ancora in tempo altrimenti voi sì veramente rovinate quella che è l'intima essenza la ragione morale della nazione
Molto danno avevano fatto le dominazioni straniere ma il nostro popolo stava risollevandosi arroccandosi anche con l'opera nostra
Voi volete ricacciati indietro noi difendiamo valide la sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicare anche la dignità domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni
L'etica antifascista di Matteotti non muore
Ma ma nasce con lui
Matteotti scompare prima che la logica autoritari e totalitari del fascismo si sia rispiegato a in tutta la sua distruttiva violenza
Prima che esso internazionalizzare Ando sì con l'avvento di Hitler in Germania così un po'ritratto in Spagna
Si sia rivelato come l'anti Europa ci si è espressa come volontaria aggressione Morra morale all'Europa qual è l'avevano fatto le sue grandi componenti storiche quella cristiana quella liberale quella socialista
Eppure il suo mito fiorisce rigogliosa tra le due guerre diventa il fattore unificante di tutte le opposizioni democratiche travalica i confini d'Italia e barca gli occhi
è questa la nostra sereno risposta tacchi domande si domanda se l'etica dell'antifascismo debba essere sepolta negli archivi o debba vivere e rivivere nelle nostre coscienze sì pace libertà e giustizia i valori dei quali Giacomo Matteotti assurse a simbolo debbano ancora illuminarci del nostro cammino
Fortunate quel Paese che non ha bisogno di eroi aspetto Bertold Brecht io direi Fortunato che quel Paesi e quando ha avuto bisogno di eroi a trovarti sventurato quel paese che non sappia mantenersi nel Regno
Fra le tante presenza autorevole in questa sala ce n'è una che abbiamo notato soltanto adesso riservata discreta ed è quella di uno dei due figli di Matteotti Giancarlo che saluto affettuosamente nove
Fratello Matteo impossibilitato ad essere presente rivolge soprattutto lei signor presidente questo ringraziamento la sua presenza alla commemorazione odierna come capo dello Stato e come partecipò alla lotta di liberazione Tura fascista assume un significato particolare
C'è anche una lettera molto bella di Pier Moro qua
Presidente di trazione socialista che dice nel momento in cui alcuni vuole però farci credere che Mussolini sia stato un grande statista non è certi inutile ricordare i metodi che gli utilizzava nei confronti dei suoi avversari politici addirittura prima dell'instaurazione del suo Paese
Nella vita Tura propriamente detta cosa che poi avvenne un anno più tardi a nome di tutta l'Internazionale socialista
Tengo oggi a salutare la memoria di un grande democratico che pagò con la vita il suo coraggio e la sua coerenza i grandi principi che sono quegli stessi che ispirarono la Repubblica instaurata dal popolo italiano dopo riparazione nostro Paese
Ad agosto continente avvenuta con gli sforzi congiunti degli alleati e degli uomini della Resistenza la sua lotta rimane la nostra
E
Saluto alcuni lo aveva resistenza qui presente come Arrigo Polillo Boldrini presente come
Senatore Bufalini come altri
Ci sono anche lettere una molto bella di Francesco De Martino di Aldo Aniasi ISO comandante di Brigate Matteotti
E cioè segnala presenza anche di ministri socialisti di governi passati come Mario Zagari
Ad esempio o più recenti come Gino Giugni Presidente del partito socialista per il sindacato vedo presenti tra gli altri Bruno Trentin e Guglielmo Epifani della CGIL
Sono pure e Piero Boni già sindacalista CGIL ed oggi presidente della Fondazione Brodolini
Sono presenti storici come Gabriele De Rosa che in questo periodo particolarmente studiato quel delitto Matteotti Giorgio Spini Carlo Vallauri
Ma è tempo di dare la parola al secondo curatore di questa mattinata onorevole Valdo Spini che è stato il promotore di questa manifestazione il motore bisogna dirlo
Vicepresidente del gruppo federativo che presenterà campi
Signor Presidente della Repubblica a lei che ha subito aderito al nostro invito voglio indirizzare un vivissimo ringraziamento
La sua presenza conferisce un particolare significato alla manifestazione che deputati socialisti hanno voluto promuovere a lei che rappresenta per la sua altissima funzione l'unità nazionale voglio premettere che non siamo mossi dalla volontà di di acutizzare vecchi odi ne vogliamo ricreare artificialmente delle divisioni
Ma siamo qui per riaffermare partendo dalla vicenda di Giacomo Matteotti in quei valori di libertà di democrazia di giustizia sociale
Che nella confusione del dibattito politico attualmente in corso meritano di essere chiariti chiaramente e inequivocabilmente li ha fermati
Signor presidente della Camera la ringraziamo di averci concesso l'opportunità di commemorare Jacko Matteotti all'interno del Palazzo di Montecitorio
A pochi metri da quell'aula in cui il segretario del partito socialista unitario pronunciò il suo discorso del trenta maggio mille novecentoventiquattro per invalidare le elezioni vinte dal fascismo con la violenza
Non le abbiamo chiesto quest'Aula per un gusto particolare per gli anniversari e per loro celebrazioni o tanto meno per farci belli con i meriti altrui quanto per riaffermare la fede nel Parlamento e nella sua centralità di fronte ad ogni neutralità od agnosticismo
Sentiamo infatti la necessità di ribadire concetti che fino a poco tempo fa sarebbero potuti sembrare assolutamente Aubry
Matteotti se fosse vissuto sarebbe stato un grande uomo politico in questo ventesimo secolo se lo avessero lasciato vivere
Viceversa non possiamo accettare che il mandante del suo assassinio
Cui che il tre gennaio mille novecentoventicinque alla Camera definita o la sorda e grigia in cui eventualmente far bivaccare i manipoli
Del dei suoi squadristi si assunse l'intera responsabilità storica e morale politica della vicenda venga definito come il più grande statista del secolo
Altre
Altri grandi uomini politici e di pensiero sono morti negli anni successivi proprio per effetto della se cosiddetta seconda ondata della violenza fascista
E già li ha ricordati molto bene F Giovanni Amendola Piero Gobetti il sacerdote don Minzoni i socialisti Gustavo console Gaetano Pilati diffusori del non mollare il comunista Spartaco Lavagnini e tanti altri ancora
Una parola speciale me la consentirete perché oggi è il dieci giugno e ieri il nove giugno ricadeva l'anniversario dell'uccisione dei fratelli Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles de l'Orne vorrei veramente
Unire
Unire al ricordo di già con Matteotti altri uomini illustri sono morti in prigionia come Antonio Gramsci quel cervello che fu detto al tribunale speciale doveva essere messi in condizione di non funzionare più altri ancora soffrono lunghi anni di carcere come il futuro presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini il futuro presidente della Camera è presidente La Repubblica Sandro Pertini altri imboccava la via dell'esilio
Come socialisti Nenni di nuovo saluto Giuliana e salariati comunisti Togliatti e Longo
I popolari Luigi Sturzo Giuseppe Donati che fu particolarmente incisiva attivo nella vicenda del delitto Matteotti Luigi Francesco Ferrari
Ma potrei continuare a lungo questo è un violento per dire per dimostrare che non si può parlare di regime fascista buono fino a un minuto prima delle leggi razziali
Un regime totalitario per le leggi sociopolitiche intrinseche che ne governa lo svolgimento non può essere un buon regime dire il contrario oggi sia pure con l'idea di formulare solo un giudizio storico e fiaccare la democrazia togliere una parte di quegli anticorpi che devono essere sempre pronti a combattere un'involuzione io ogni tentazione autoritaria
La stessa vicenda politica connessa all'anniversario di Giacomazzi ottiche si consuma nell'arco del biennio ventiquattro ventisei ne costituisce un esemplare verifica il fascismo aveva cercato di costituzionalizzare sì di insinuarsi nelle istituzioni e di piegarle logica il proprio potere costituito sulla forza e sulla sopraffazione
Ma il delitto Matteotti e lo sdegno che derivò lo costrinse pur di rimanere al potere a gettare la maschera a sciogliere partiti e sindacati a instaurare regimi a partito unico che rimase al potere per vent'anni
E che cade solo nel mille novecentoquarantatré per l'evoluzione negativa della seconda guerra mondiale
Se ricordiamo queste cose e per riaffermare ancora una volta ai giovani certo ma anche non giovani che si fa presto a perdere la libertà e ci si mette tanto spesso molto tempo a riconquistarla
Per questo nel ricordare già con Matteotti noi dobbiamo riaffermare che la libertà la democrazia costituiscono valori supremi che non possono essere posposti mai ad altre esigenze che siano di carattere nazionalistico di carattere economico di carattere sociale
Senza la libertà la democrazia tutto è perduto con la libertà e la democrazia tutto può essere possibile
Un interrogativo si pone oggi alla nostra coscienza nazionale l'antifascismo va seppellito
Costituisce una pagina ormai superata della nostra vita
Qualcuno con molta sottigliezza negato che l'antifascismo costituiscono Lorenzi piuttosto adesso andrebbe riconosciuto il merito di essere stato strumento per il ritorno alla democrazia questa sì dotata di valori da difendere e da onorare
In questo modo si arriva a definire l'antifascismo come una pagina ormai superata dalla storia italiana e apporre come vorrebbe qualcuno
Ma credo assolutamente minoranza a fondamento di quella che viene chiamata la seconda Repubblica proprio il superamento dell'antifascismo
Ma rispondiamo superata da che questa pagina da una sorta di indifferenza Program però pragmatica tra libertà totalitarismo fra democrazia e dittatura no certo di fronte a questi interrogativi non si può essere indifferenti e di fronte alla dittatura fascista anche in sede di giudizio storico non si può non essere antifascisti e questa è la lezione che oggi vogliamo dare questo non significa che oggi occorre inventarsi fascisti anche quando non ci sono questa sì sarebbe retorica e strumentalizzazione dell'antifascismo
Ma voglio ed io che di fascisti non ce ne siano veramente più credo saremo i più contenti noi se tutto questo si avverasse significa però
Significa però un'altra cosa
E cioè che se ai comunisti di Togliatti abbiamo detto che non ci bastava sentirli parlare di via italiana al socialismo
Sia quelle di Enrico Berlinguer nel suo perito iniziale abbiamo detto che non bastava parlare di esaurimento della spinta propulsiva dall'uso di ottobre
E definire i regimi dell'Est europeo come regimi socialisti a tratti liberali e io sono stato fra quelli che hanno detto queste cose per ottenere successivamente una franca condanna di quei regimi così adesso devo dire ai post neo fascisti italiani che devono condannare di fronte loro giovani nel loro Paese il regime fascista e i suoi delitti
Già bene ha detto F che Matteotti era andato incontro ogni violenza nel mille mille novecentoventuno a Castel Guglielmo del Polesine fu rapito è tremendamente seviziato
Quindi la tesi storiografica che poi fu quella dei dei gli assidui ci sono degli assassini Matteotti al processo di Chieti che la colpa era quasi di Matteotti che avendo reagito troppo e le coste Likos lo costrinsero a uccidere
è una tesi che non regge perché Matteotti di avvertimenti violenti ne aveva già avuti e tanti e quindi non si ha di fronte all'ennesimo avvertimento
Ebbene la famosa tornata la seduta allora la Camera si chiamava tornata del trenta maggio Jacko Matteotti quando parlava Pallotta interruzioni tumulti
A lui si rivolse il presidente Rocco per dirgli onorevole Matteotti se la vuol parlare parli pure ma prudentemente
E la pronta risposta di Matteotti un monumento vivente a questa nostra istituzione alla Camera dei deputati io chiedo di parlare non prudentemente né imprudentemente ma parla mentalmente certo come socialista non posso non ricordare la figura di Giacomo Matteotti senza provare dolore ed umiliazione
Il dolore l'umiliazione di vedere il Partito dei Socialisti italiani infangato umiliato
Ridotto a poca consistenza dal punto di vista della forza elettorale politica
Il dolore e l'umiliazione di chi quotidianamente viene avvicinato da tanti militanti socialisti che chiedono una risposta alla loro volontà di riscatto e di rinnovamento
Ebbene guardiamo a Giacomo Matteotti
Già con Matteotti non è un socialista col barbone la cravatta a farfalla la cui fotografia la messa in archivio magari dopo una lacrima di commozione Giacomazzi ottima figura moderna e decorose
E la buona e forme sta si oppose a Mussolini quando questi come direttore dell'Avanti cavalcava il rivoluzionario Isma'di massimalismo
Sollecitando gli istinti meno maturi della base socialista ma come buon socialista intriso di ideali profondamente con penetrati dei valori la democrazia si oppose subito senza tentennamenti o illusioni all'avvento del fascismo al potere vogliamo sentire di nuovo che cosa dice Matteotti della estromissioni Mussolini la direzione l'avanti nel mille novecentoquattordici inseguito della conversione di questi all'interventismo
Dice Matteotti
Doveva venire prima sull'etichetta rivoluzionari del Mussolini non avesse affascinato moltissimi ma non si meraviglia chissà come questi cosiddetti rivoluzionari
Non siano altro che di impulsivi momentanei dei letterati della politica capace di porre come dogma assoluto per ogni luogo e per ogni tempo quello che dieci minuti dopo rinnegare hanno purtroppo dice Matteotti la folla a volte preferisce innamorarsi di Mussolini perché trincee malaria col taglio più netto
Sì Matteotti era un socialista intransigente mente riformista
Ma che aveva a cuore l'unità di classe un fatto credo testimonia meglio di ogni altro del suo atteggiamento
Durante il congresso socialista di Livorno del mille novecentoventuno sì proprio quello in cui si verifica la scissione che dà vita al partito comunista d'Italia così si chiamava allora
Ebbene cosa fa durante quel congresso Jacko Matteotti egli apprende la notizia dell'assalto alla cava del lavoro di Ferrara immediatamente lascia il congresso cure a difendere con la cava del lavoro la riorganizzando e Suma e personalmente la segreteria
Evidentemente Draco Matteotti aveva chiari termini delle vere priorità di quelle veramente urgenti di quel momento drammatico Matteotti era un uomo di alti ideali democratici e poneva il Parlamento in cima alle sue preoccupazioni ma era anche l'uomo dei fatti concreti piccoli o grandi che si fossero e già l'ha ricordato anche il presidente della Camera contate di cooperative nelle lotte agrarie
Quando li vedeva le bucce al regime fascista
In quel meraviglioso pamphlet un anno di dominazione fascista un'azione ecco della verifica delle conseguenze della politica economica del regime sulle classi lavoratrici che poi l'abbiamo saputo poco tempo fa fu continuata sotto il regime dal figlio Matteo patriota e riformista fu contrario a differenza di altri interventisti democratici alla Prima guerra mondiale un evento questo che le fragili strutture democratiche del nostro Paese non riuscirono assorbire e che per ondate successive portò al fascismo
Ma già con Matteotti fu un uomo estremamente aperto sul piano internazionale era all'estero impegnata approfondire gli studi dopo la tesi di laurea
Quando lo raggiunse la notizia che i socialisti lo volevano candidare nel collegio provinciale di Rovigo eletto cambio la sua attività e dedicò tutta la sua vita la politica
Ma è proprio all'estero del mille novecentoventiquattro che si reca nonostante non gli fosse stato concesso il passaporto per denunciare a Londra Bruxelles e le violenze del regime fascista
E forse fu proprio questo viaggio all'estero la scintille l'origine dell'ordine di eliminarlo
Perché sia Donini
Che depositò il presso un avvocato del Texas una sorta di memoriale salvavita perché temeva evidentemente di essere eliminato
Sia lo stesso Mussolini in un librettino poco noto del quarantasette l'intervista Carlo Silvestri ammettono che la decisione di eliminare Matteotti fu già presa nell'aprile del mille e novecento ventiquattro e fu accelerata il rapporto a questi avvenimenti
Anche se Mussolini dice
Che la mano gli fu preso e che non era stato lui al a a dare un ordine concreto ma si contraddice perché se è vero che già nell'aprile sia l'uno che l'altro avallato l'ordini catturare il deputato socialista evidentemente la responsabilità politica morale e storica e di Mussolini
Ebbene voglio dire questo come socialista oggi che l'esempio il metodo di Giacomazzi ottimi possa essere vivo e fecondo
Per una nuova generazioni militanti di quei socialisti di una marca nuova e pericolosa come la definiva Carlo Rosselli nel mille novecentoventinove
Riferendosi a quei socialisti che avevano capito come il socialismo fosse innanzitutto rivoluzione morale e quanto di questo c'è bisogno anche oggi
Di Sarno valori propri da tradizione socialista che sono necessari per la salvezza democratica del nostro Paese e che dobbiamo fare vivere
Li voglio numerare Pato riferendomi a Giacoma The ottimi l'umanesimo socialista il riformismo progettuale studioso di intelligente la volontà di coniugare libertà e giustizia sociale
La fiducia nella politica come mezzo di risoluzione dei conflitti la prevalenza da dare al momento parlamentare e sindacale cooperativo associativo rispetto a quello dell'apparato del partito la salda coscienza morale di un socialismo vissuto quasi come fede religiosa
Questi valori sono più che mai vivide attuali
E su su questi valori può e deve essere scritta oggi una pagina veramente nuova capace di operare una netta soluzione di continuità con il recente passato su questi temi su questi valori vogliamo impegnarci
Ma torniamo ancora soffermarci sull'ultimo discorso di Giacomo Matteotti e in particolare alla sua conclusione dotata di grande senso storico e di spiccata sensibilità nazionale
Noi le proviamo dice Matteotti che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo del mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza
Ecco quando sentiamo per esempio il Presidente degli Stati Uniti dire che l'Italia verrà esaminata sul piano dei fatti senza alcun pregiudizio per quanto attiene virgolette la tutela di fino alla difesa delle libertà e del rispetto delle istituzioni democratiche
Ecco quando sento quelle parole mi chiedo ma quale sarebbe stato il prestigio
Quale sarebbe stata la spina dorsale del nostro popolo senza l'opera il sacrificio di uomini come Giacomo Matteotti
Vedo in ciò un'analogia con quanto si dice in modo strisciante della stessa resistenza
Ma insomma si dice o si fa capire
Ma questi partigiani non potevano starsene tranquilli ad aspettare l'avanzata degli eserciti alleati liberatori senza scatenare quella che qualcuno ha definito una guerra civile e far subire lutti e rovine al Paese
Ma se Alitalia è stato risparmiato il destino dell'Austria occupata fino a cinquantacinque
Della Germania occupata e divisa fino all'ottantanove del Giappone i tempi di ma carte ora non è stato anche grazie al fatto che poté sviluppare un movimento politico e militare di resistenza
E riacquistare incerto riconosciuto prestigio di fronte agli alleati
E non è forse vero che nonostante ciò dovemmo subire un trattato di pace per certi versi pesante ricordiamo il tormento di De Gasperi
E che Rita dovette aspettare alcuni anni prima di essere ammesso alle Nazioni Unite che cosa sarebbe stato di noi se non avessimo avuto la resistenza collanti perché
Che cosa sarebbe stato di noi se non avessimo pagato con la Resistenza un nostro contributo di sangue di lotte per la riconquista della nostra libertà
La
Ed in questo senso sono sempre divide attuali e non si possono cancellare dalla nostra storia nazionale cinquant'anni fa il sette giugno quarantaquattro il giorno successivo la liberazione di Roma lo scienziato Albert Einstein
Vuole indirizzare una lettera di solidarietà in italiano al filosofo Benedetto Croce
Parlava dell'Italia diceva mi conforta il pensiero e lo incitava a muoversi in politica che le stia a cuore innanzitutto il destino del suo bel paese straziato ancora dei truci oppressori di dentro e di fuori
Rispondeva Benedetto Croce ringrazio lei della Curia generoso che fa l'Italia
La quale ha sofferto una triste dolorosa vicenda preparata dal collasso prodotti in essa come in altri Paesi dalla guerra precedente onde fu possibile dissennati e violenti di impadronirsi dello Stato
E sterzare Italia in una via che non era la sua che tutta la sua storia smentiva
In questo scambio epistolare fra due grandi spiriti vorrei trovare la simbolica conferma dell'importanza del legame culturale politico dell'antifascismo a livello internazionale
Ma torniamo a quel trenta maggio ventiquattro a Montecitorio
Nella stessa seduta prendeva la parola anche il popolare Giovanni Gronchi che nel secondo dopoguerra come è noto doveva rivestire le cariche di presidente della Camera e poi di presidente La Repubblica e gli rivolgeva al presidente della Carlo onorevole Rocco il seguente appello ci secondi la presidenza della Camera
Ci secondi la maggioranza della Camera col suo senso di responsabilità e non si ponga in condizione di sentirci qua dentro dei tollerati dall'altro Udine Rosita
Perché il giorno in cui tali ci sentissimo noi comprenderemo che il nostro posto di fronte al Paese non potrebbe essere più qui
E pochi giorni dopo il ventisette giugno ventiquattro nell'aula di Montecitorio si svolse l'assemblea plenaria dei deputati dell'opposizione
Presenti popolari socialisti dei due partiti massimaliste riformista demo sociali repubblicani comunisti altri parlamentari
Queste Deva Filippo Turati che pronuncia un commosso bellissimo discorso e fu approvato una mozione letto dal popolare Umberto tu Pini che dichiarava impossibile la partecipazione all'Assemblea fino a che non fosse stata ristabilita la legalità
Era come disse lo stesso Turati l'Aventino
Ma chi doveva ristabilire la legalità ciò purtroppo non veniva indicato e qui sta la debolezza delle opposizioni che si aspettavano infondere Vittorio Mele terzo
Un intervento ma quest'intervento mancò un celebre film di forme stanno Vancini ci ha fatto vedere anche l'episodio grottesco del discorso della quaglia in risposta all'appello delle Medaglie d'Oro perché il re intervenisse
Il licenziamento di Mussolini ci sarà sì ma solo il venticinque luglio mille novecentoquarantatré quando re Vittorio si risolverà a mollare l'antico compare nel tentativo non riuscito di salvare la monarchia di fronte all'esito infausto della seconda guerra mondiale
Ma la vicenda dell'Aventino pur con la sua debolezza fu la prima che accomunò tutte le opposizioni a regime che dovevano può ritrovarsi con migliore fortuna nel CLN e nella Resistenza
E anche questo costituisce un punto importante per la commemorazione del settantesimo anniversario dell'assassinio di Jacko Matteotti
E cioè un grande appello all'unità che vogliamo formulare di qui
Che le forze vecchie e nuove la nostra democrazia si uniscano nel rivendicare i grandi meriti della lotta per la libertà nella storia nazionale del nostro Paese
E si contrastino vigorosamente compiacenza indulgenze commenta Rita pericolose o con giustificazioni ismi striscianti verso il regime fascista
La democrazia italiana sarà più forte i mutamenti che vogliamo che avvengono avranno un segno più chiaro e quindi più autorevole e più rappresentativo
Giacomazzi lotti l'ha ricordato Gaetano Arfè aggiunge voi volete ricacciati indietro noi difendiamo la libera sovranità del nostro popolo
Mi sia permesso di dire oggi se saremo uniti nessuno ce li caccerà indietro e la libera sovranità del nostro popolo sarà efficacemente difese
Nel nome di Giacomo Matteotti ci siamo oggi ritrovati in tanti e noi che abbiamo promosso questa colorazione dell'India siamo veramente commossi
Giacoma Pinotti si sacrificò per la fede che arriva dalla profonda vocazione alla democrazia e alla libertà del popolo italiano
Nel nome di Giacomo Matteotti rinnoviamo tutti voi qui convenuti la nostra volontà e il nostro impegno di rimanere uniti nella stessa fede e la stessa passione
Primaverili affidare al polso Tamburrano nelle conclusioni di questa mattinata così denso e così interessante
Voglio ricordare la presenza in sala del ministro Antonio Guidi e con particolare amicizia quella di Tullia Zevi presidente l'unione fra le comunità israelitica
La parola accusa per camorra
Presidente della Repubblica a me il compito di concludere con bevi parole questa emozionante mattinata
Vorrei ringraziare e la presidente della Camera
Per il suo discorso toccante
Vorrei dirgli che sono d'accordo con lei
Matteotti
Come pochi capito lucidamente la natura del fascismo
E si oppose
Per tempo
Capi
Che la violenza che aveva dato Original fascismo era in città
Nel fascismo sarebbe diventato regime regime di violenza
Ma Totero riformista
E io non faceva proclami come bene ha detto l'onorevole Pivetti
Uso dati da Schiff per denunciare senza sosta
Con precisione
I brogli le violenze
L'affarismo la corruzione la degenerazione
Del regime fascista
Con un coraggio
Eroico
In quel clima di violenze quotidiano
E non perdeva occasione
Ricordato adesso Spini
All'estero cercò all'estero soprattutto di rivelare qual era la natura del fascismo
Perché Mussolini all'estero era considerato un grande uomo
Perché aveva affermato l'avanzata del bolscevismo
Pericoloso per il regime non erano gli estremisti eccome
Disse
Salvemini facevano solo Gargari insigni rivoluzionaria
Ne i nobili discorsi dei notabili democratici
Pericoloso era quello riformista quei giovani deputato trentanovenne che sapeva denunciare ogni giorno la violenza l'affarismo la corruzione
La degenerazione del regime
Perciò Mussolini colpì il voi e disse fatte lotta c'era
Ma io mi chiedo
Matteotti
Fece
Quello che ha fatto solo per un
Dovere etico politico
No Matteotti lo fece anche perché sentiva che nell'aria democratiche erano forti come accade sempre purtroppo le tentazioni di salire sul carro del vincitore
E voleva scavare un fossato profondo perché queste tentazioni fossero fermati
L'ha detto bene al fare
Egli andò consapevolmente al sacrificio questo è un aspetto sul quale ci dobbiamo fermare consapevolmente
Era stato già oggetto di violenza innominabile
Divina
Quel giorno
Prima di uscire lo disse alla moglie so sento che i fascisti preparano qualcosa
Contro di me
E quando concluso il suo discorso
Ai colleghi ai compagni che si stringevano attorno all'uno e disse e ora preparati la mia orazione funebre
Dunque Matteotti sapeva conosceva il rischio a cui andava incontro
Egli lancio una sfida audaci al regime
Fu un mosso dall'ardimento della fede si offrì in olocausto
Un martirio voti
Pensava che la violenza
Su di lui sarebbe ricaduta su Mussolini sul regime travolgendo usò la sua vita
Sconfiggere il fascismo
Turati ha parlato di morti utili
Proprio a proposito di Matteotti quando si interrogava nel suo epistolario con Anna Kuliscioff che cosa e accaduto e diceva ma può il regime sequestrare un sequestro equivale all'assassinio perché non possono rimettere in circolazione Matteotti dopo il sequestro però il regime fare tanto ecco Matteotti forse si è fatta la stessa domanda
E se lo fa il mio sarà un sacrificio utile
E invece signor presidente dalla Camera fu un sacrificio
In ultimo
Quando il cadavere fu trovato nessuno
Ammetteva
Sulla tenuta del regime il fucili fascismo era finito
Per abbatterlo
Ma quel diritto non fu mosso
Quello fu un sacrificio inutile
Oggi consentitemi di dirlo dopo settant'anni leggendo la prosa
Del Secolo d'Italia oso sperare
Che sarà un sacrificio
A chi credeva di combattere contro il regime della violenza solo con la forza della moralità
Delle proprie superiori ragione
Lei c'ero i martiri cristiani signor Presidente dalla Repubblica
Mussolini rispose
Con la forza fisica con la violenza
Preannuncio nel discorso del tre gennaio del venticinque che le cose sarebbero è stato messo a posto nel giro di quarantotto ore il rullo compressore
Abbatte le ultime libertà
Qual è l'attualità del martirio di Giacomo Matteotti
è vero il morto in trincea signor Presidente della Camera nell'adempimento di un suo dovere questo il salto alla funzione
Quello che il tempio della democrazia le Aule parlamentari
Ha dato un esempio altissimo di dedizione alla causa fino all'estremo sacrificio
E in tempi di indifferenza vorrei dire anche di cinismo
Questo esempio e di nutrimento soprattutto per i giovani
Che hanno bisogno di credere che hanno sette di ideale
Il suo sacrificio insegna che la libertà è un valore preminente
Ma allora assoluto
Il tre
Non assecondo delle convenienze
Insegna ad essere vigilanti
L'ha detto bene Spini perché le libertà sono fragili come le cose preziose
Matteotti era un socialista riformista
Perché credeva che non c'è giustizia senza libertà ma non c'è libertà senza giustizia che la libertà vera e la libertà di tutti gli esseri umani di tutte le donne di tutti gli uomini
E l'allievo di Turati ed era allievo di Marx di quel Barks che con Engel sta scritto nel manifesto
Che la libertà di ciascun anno e la condizione della libertà per tutti
Sembra che ai carnefici abbia detto voi uccidete me
Ma l'idea che in me non la uccide rete mai
Non è sicuro questo dovrebbero dirlo i carnefici pare che l'abbiamo detto non è sicuro ma un eroe
Non stanno solo nella storia sta anche nella leggenda
Voi uccidete me ma l'idea che il meno la uccide rete mai
E vero signor Presidente perché la lotta per la libertà per la libertà di tutti
La lotta per più libertà e la libertà per tutti un processo che non si può esaurire
è un processo che sarà sempre aperto finché ci saranno uomini e donne su questa terra
La libertà non sarà mai realizzata per tutti questa è l'utopia socialista questa è la forza dell'utopia socialista questa è la forza che ha dato a Matteotti quel coraggio e quell'ardimento
In fondo il suo era il socialismo di Carlo Rosselli
Morto anche lui per mano degli stessi sicari fascista
E questo è oggi
è un messaggio di fiducia illuminata dal martirio in tempi tecnici per questa grande idea del socialismo democratico in tempi tristi per questa grande idea del socialismo democratico in Italia nella Pattie ai limiti della disperazione di coloro che dovrebbero rinnovando lo alla luce dei problemi nuovi e poi unificando lo dalle degenerazione dovrebbero renderlo vivo e vitale degno del sacrificio Di Matteo
Io ho finito signor Presidente a settant'anni da quel vile assassinio non gli oneri onoriamo impegnandoci a non tradire il suo testamento
Un deputato eroico il democratico intransigente il compagno Matteo
Grazie
Grazie ancora presidente di un certo