Rassegna di Geopolitica. Quali lezioni per Italia e UE dopo il fallimento in Afghanistan?

Bentrovati all'ascolto di radio radicale alla rassegna di geopolitica di sabato ventotto agosto due mila ventuno torniamo oggi a parlare di Afghanistan lo facciamo con Monica segnalazione
Tratta ancora dal sito affaritaliani.it intera newsletter dello Yari sopraffare internazionale di Roma analisi intitolata Afghanistan delle lezioni da non dimenticare
Tre gli autori che firmano questa analisi Michele Nones Stefano Silvestri che Vincenzo Camporini
Duecento anni fa von Clausewitz sosteneva che la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi
La guerra non è dunque solamente un atto politico ma un vero strumento della politica un seguito il procedimento politico una sulla continuazione con altri mezzi
Sì alle sue spalle non vi è una politica una guerra non può essere vinta in linea di principio non vi è alcun senso a combatterla
L'averlo dimenticato spiega in gran parte perché i Paesi occidentali hanno perso la ventennale guerra combattuta in Afghanistan e perché in poche settimane è crollato senza esercitare nessuna seria resistenza il governo che in tutto questo periodo avevamo sostenuto questo principio non cambia per il fatto che alla guerra tradizionale si è affiancata negli ultimi trent'anni la guerra ibrida con il coinvolgimento di forze regolari che un ampio utilizzo degli attacchi terroristici
Fino al di là di ieri degli attacchi Said
Qui non si tratta tanto di comprendere meglio le conseguenze l'evoluzione tecnologica cosa comunque necessarie difficile quanto di riconoscere che dalla fine della guerra fredda in poi abbiamo sentito per inventato una sorta di vuoto strategico
In molti casi segua Naresi interventi militari occidentali hanno privilegiato ragioni esigenze tattiche di politica interna più che un disegno complessivo e condiviso che strategia politica internazionale
Questo vuoto politico e strategico è stato favorito da una diffusa volontà di non parlare di guerra ma di ristabilimento e il mantenimento della pace fu ricostruzione degli stati di volta in volta coinvolti
In questi ultimi casi si è cercato di sopportare ovunque il modello della democrazia occidentale come soluzione ottimale illudendosi di poter applicare questo sistema politico a prescindere dalla loro storia dalle caratteristiche economiche sociali etniche religiosi eccetera
E spesso urtando la sensibilità di parti importanti di quelle società venendo percepiti non come amici intervenuti per aiutare ma come invasori impongono scelte che stili di vita non condivisi
Nel caso Appiano quindi poi la sconfitta non è stata militare ma politica
L'iniziale obiettivo politico infatti era quello di negare i gruppi terroristi islamici la disponibilità di un territorio da cui far partire proprio attacchi incidentalmente eliminare Osama Bin Laden
Ben presto l'obiettivo è diventato quello di cambiare un regime che a ospiterà tratti alimentato tre organizzazioni terroristiche
Lo scopo del brutto essere quello di lanciare un chiaro segnale che nessun'azione terroristica e nessun regime colluso sarebbero rimasti impuniti
Ma poi in Iraq non si è capito l'intervento militare dove lasciare rapidamente il campo a una soluzione politica nazionale gestita da quanti controllavano davvero il Paese capotribù che religiose
Invece se è cambiato l'obiettivo politico che ci si è fatti coinvolgere in un ventennale costosissimo intervento di costruzione di uno Stato artificiale che una volta tolto il supporto occidentale si è sciolto come neve al sole
Tutto questo non sarebbe stato facilmente prevedibile se le valutazioni sulla capacità di tenuta del governo afgano e del suo esercito fossero state più accurate anche gli scettici pensavano che ci sarebbe stata una certa resistenza politica militare e che i talebani aveva impiegato mesi per vincere qualcuno pensava che proprio per questa ragione avrebbero potuto accettare alcun compromesso politico così non è stato lasciando apertamente apparentemente spariti gli stessi capi talebani che mi sono trovato improvvisamente a dover gestire un intero Stato e la conseguente inevitabile crisi economica umanitario da questa sconfitta occidentale prosegue l'analisi scaturiranno molte conseguenze negative mentre ci si dovrà preparato frontale è indispensabile individuare gli errori commessi elezione di cui si dovrebbe far tesoro
Alcuni punti emergono già evidenza altri richiedano più tempo è una profondità riflessione gli obiettivi politici di ogni intervento militare in un'area di crisi devono essere chiariti realistici vivono in altri termini poter essere raggiunti in tempi accettabili
è necessaria una resina valutazione delle risorse necessarie che devono essere impiegate senza esitazioni l'occupazione del Kosovo ad esempio poco più grande dell'Umbria Tina ambiente permissivo è stata attuata da una forza di oltre sessanta mila unità
Nel momento del massimo sforzo in Afghanistan paese in grande passo il ducato la Germania le truppe schierate ammontavano a centoquaranta mila
Ogni operazione si dovrebbe basare sulla massima consapevolezza della realtà in cui si intende intervenire il sostegno di governi amici deve essere aggiuntivo che non sostitutivo tutti gli interventi e soprattutto quelli volti a rafforzare la deterrenza e consolidare la stabilità internazionale presuppongono che sia stato affrontato tempestivamente il problema del giorno dopo
Infine ogni decisione andrebbe sempre accompagnata oltre che dal necessario mandato internazionale dalla capacità di ottenere il consenso una neutralità degli attori internazionali interessati
L'Occidente poi dovrebbe saper dimostrare la vendita del suo sistema politico economico sociale sul piano del confronto senza alcuna pretesa di esportarlo senza dimenticarsi che come sottolineava Churchill alla fine della seconda guerra mondiale è stato detto che la democrazia la peggior forma di governo eccezion fatta per quelle forme che sono subentrate fino ad ora possiamo favorire l'evoluzione dei paesi in cui o con cui interveniamo militarmente verso maggio rispetta i diritti umani nella più vasta accezione barista aspettando storia cultura e tradizione
Persino quando si tratta di eliminare un regime canaglia
Condannato ufficialmente dal sistema delle Nazioni Unite non significa che dobbiamo impegnarci a costruire un regime angelico la responsabilità di scegliere una forma di governo spetta ai cittadini del Paese interessato
L'onere o europea poi i suoi principali membri devono essere consapevoli chiede il nuovo mondo globalizzato multipolare possono contare solo se si muovono insieme i pesi massimi si confrontano con pesi massimi che i singoli stati europei sono invece al massimo pesi medi e in molti casi pesi leggeri anche nei confronti del nostro alleato americano dobbiamo saperci muovere collettivamente se vogliamo spingeva condividere sostanzialmente non solo formalmente le sue scelte anti dentro franato
In Afghanistan siamo andati anche e forse soprattutto per salvaguardare la coesione transatlantica che ci siamo ritirati quando gli Stati Uniti hanno deciso di farlo
Dovremmo invece applicare coerentemente e concretamente la chi più aprirgli una un Global Strategy e il conseguente implementi diciamo un po'ENEL conseguite Candy Faenza del due mila sedici
La pianista poi non deve essere considerato un esperienza isolata corse ordinarie che gli americani non sono certi soloni che possano prendere decisioni sbagliate così ad esempio che i paesi europei sono impegnati nel saio che in un gran numero di altri paesi africani
Malgrado le loro diversità il perno politico attorno a cui ruotano questi impegni è quello della Francia con l'operazione
Da Cuba vi partecipa anche l'Italia e con la capacità di tenere assieme i Paesi del G cinque fa il cosiddetto che solo Mauritania Mali Niger Burkina Faso che Chad le crisi politiche in Mali e in Ciad stanno creando problemi che il presidente matrona potrebbe essere tentato di seguire l'esempio del presente valide c'è un ritmo meritare da questi Paesi versati le conseguenze sarebbero disastrose per la nostra sicurezza dall'emigrazione al terrorismo
Non dobbiamo quindi dare spazio alla confusione dei linguaggi è giunto il momento di affrontare collettivamente questa problematica strategica e di prendere le Lissone conseguente la comunità internazionale che soprattutto il pensionato devono farsi carico degli afgani che hanno collaborato con noi in questi venti anni questo comporta riconoscimento del diritto di asilo nei nostri Paesi Corona proporzionata loro suddivisione
Se non lo facessimo l'affidabilità occidentale sarebbe pesantemente compromessa a livello internazionale impegni devono essere mantenuti soprattutto nei confronti di quanti non hanno alternative non possiamo permetterci di trasformare una sconfitta politica in un disastro strategico compromettendo tutti gli altri che futuri interventi nelle Arit crisi
Infine se arriviamo alle conclusioni per l'Italia si possono aggiungere tre riflessioni
Dovremmo impegnarsi ulteriormente per definire con l'asse principale parte alcuna strategia europea che tuteli nel quadro dell'alleanza atlantica la nostra sicurezza e i nostri interessi
In quest'ottica che tenendo de The mantenendo dei cambiamenti intervenuti sullo scenario internazionale potrebbe essere aggiornato che il libro bianco per la sicurezza internazionale la difesa del due mila quindici
Sono passati pochi anni ma a volte pesano come decenni che anche la sua esperienza afgana sembra sfuggire una verifica della nostra politica di difesa secondo punto tratterà il tema dal punto di vista dell'Italia la litania delle missione di pace deve lasciare il posto la consapevolezza chi per conseguire gli obiettivi politici che ci si prefiggono missioni militari comportano l'uso della forza
Per anni che i vertici militari hanno chiesto un baro autorità politica impiegare le capacità e le offensive pure disponibili in tutte le missioni se ostinata utilizzare il codice militare di pace invece che quello di guerra indebolendo l'efficacia dell'operazione
Terzo raccomandazione secondo gli autori dell'analisi
Dobbiamo lavorare per diffondere la consapevolezza che l'impegno delle forze armate in questi anni non è stato inutile il nostro Paese desse profondamente grato tutti quanti hanno partecipato in particolare a quanti sono deceduti sono rimasti o sono rimasti feriti e alle loro famiglie
Il prezzo pagato è stato elevato ma aiutato il nostro Paese a conquistare rispetto e considerazione a livello internazionale contrastano gli affetti la nostra debolezza politica sul permettendo
E anche sul piano militare che a prescindere dal triste epilogo di questa esperienza
E le nostre forze armate sono comportate in modo ammirevole quello che andò l'intervento armato con una grande attenzione per la popolazione e per le sue esigenze un modello di intervento anche per il futuro
L'analisi abbiamo proposto integralmente ma ritrovate tutta e anche le segnalazioni a cui rimandano gli autori del testo latte intitolata Afghanistan querele su da non dimenticare Autori tre avessi del dello Iaia Michele Nones Stefano Silvestri Vincenzo Camporini ritrovate on line sul sito Affaritaliani.it ti pubblica del diciannove agosto scorso si chiude qui la rassegna di geopolitica il sabato ventotto agosto due mila ventuno vi ricordiamo che sarà Bricca e tutte le precedenti sono Line
Sul nostro sito internet a radio radicale punto it slash rubriche la rassegna di geopolitica una salutando Lorenzo