Passaggio a Sud Est - Supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud est supplemento di giovedì sette ottobre del due mila ventuno supplemento dello spazio che ogni settimana radio radicale dedica alle notizie agli approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
I partner dei Balcani occidentali e ribadiscono la loro dedizione ai valori e ai principi europei e all'attuazione delle riforme necessarie nell'interesse dei loro cittadini
L'Unione europea ribadisce il suo inequivocabili del sostegno alla prospettiva europea dei Balcani occidentali li accoglie con favore l'impegno dei Paesi della regione nei confronti de la prospettiva europea
Che è il nostro reciproco interesse strategico e rimane la nostra scelta strategica condivisa
L'Unione Europea riconferma anche il suo impegno per il processo di allargamento e le sue decisioni
Prese alla riguardo basate su riforme credibili dei partner su una condizionalità equa e rigorosa e sul principio dei propri meriti
Quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Unione Europea balcanici dentali che si è svolto ieri i Nas slovena il vertice
Si è svolto a bordo è stato organizzato dalla presidenza di turno slovena del Consiglio europeo
E rientra nell'impegno strategico dell'Unione europea nei confronti dei Balcani in linea con l'Agenda due mila diciannove due mila ventiquattro l'Unione europea lo ricordo è il principale partner politico ed economico dei Balcani il piano economico e di Investimenti deciso dall'Unione ha messo in campo circa trenta miliardi di euro destinate la regione balcanica nei prossimi sette anni e un sostegno finanziario che non ha precedenti
E il vertice è stato focalizzato sui sei Paesi della regione per adire Albania Bosnia Erzegovina Serbia Montenegro Macedonia del Nord Kosovo che cercano assicurazioni sul proseguimento dell'allargamento dell'Unione Europea sul loro ingresso ma il problema appunto eh
Quando
Per promuovere ulteriormente i nostri interessi comuni si legge nella parte finale della dichiarazione messa a punto alla fine del vertice esprimiamo la nostra disponibilità a rinvigorire migliorare il dialogo politico regolare con la Regione
Sono necessari ulteriori decisivi sforzi si legge ancora per favorire la riconciliazione e la stabilità regionale nonché per individuare e attuare soluzioni definitive inclusive vincolanti
Per le questioni e le controverse bilaterali dei partner che sono radicate nel passato
In linea con il diritto internazionale
E con i principi consolidati compreso l'accordo sulle questioni di successione
E per i casi ancora aperti di persone scomparse le questioni relative ai crimini di guerra così si legge ancora nella dichiarazione finale
Insomma attendiamo con impazienza il prossimo vertice che si terrà nel due mila e ventidue hanno concluso di leader dei nei ventisette
Appunto nel documento nel documento approvato al termine della vertice di bordo
In una lettera inviata al Presidente del Consiglio europeo Jean Michel il presidente del Parlamento europeo David Sassoli alla vigilia del del vertice
Aveva esortato i leader a superare l'attuale situazione di stallo e ad andare avanti con il processo di adesione oggi più che mai il processo di adesione dei Paesi balcanici cantare necessita di un nuovo e forte impulso
è giunto il momento di di superare i ritardi gli attuali blocchi ha scritto Sassoli
Assicurando che il parlamento europeo è pronto a lavorare nell'ambito del ti miglioro poter dare nuovo slancio all'allargamento a lei Balcani occidentali
Dovremmo quindi essere pronti a impegnarsi nel processo di adesione che ciascuno dei paesi dei Balcani occidentali qualsiasi ulteriore ritardo o esitazione rischia di incoraggiare altri che desiderano acquisire influenza nella regione scrive ancora
Ha scritto ancora Sassoli
Secondo il quale il processo di allargamento deve continuare a basarsi sul rispetto dei criteri di adesione
Le la regione dei Balcani occidentali a un'importanza strategica per l'Unione europea il nostro desiderio e andare avanti con il processo di allargamento così indirettamente a risponderà
Ha risposto a Sassoli il Presidente del Consiglio europeo Jean Michel nella con in conferenza stampa che ha tenuto al termine del vertice Unione Europea Balcani occidentali lo Stato di diritto e la lotta alla corruzione ha detto Cola Michel sono fondamentali per i Paesi dell'Unione europea così come per Paesi balcanici dentali che vogliono fare progressi
E naturalmente intervenuta anche al termine del vertice la presidente
Della commissione europea usura von der Lahn secondo la quale i Balcani occidentali appartengono all'Unione Europea li vogliamo nell'Unione Europea condividiamo la stessa storia condividiamo gli stessi valori ne sono profondamente convinta ancora i Paesi della regione ha aggiunto infonde l'anima hanno fatto strada de norme sforzi sulle riforme
C'è ancora del lavoro da fare ma penso ha detto che dovremmo anche riconoscere lo sforzo che è stato fatto
Il messaggio della commissione ha detto ancora Ursula von der Lionel nella conferenza stampa e che i Balcani sono parte dell'Unione europea nell'Unione europea non è completa senza i Balcani e il piano di investimenti nel cuore del nostro impegno nella regione
In vista del vertice de Bordeaux la presidente della Commissione europea la scorsa settimana aveva compiuto una visita nella regione toccando tutte le capitali
Dei sei Paesi e incontra nelle massime autorità e ne abbiamo parlato nella scorsa puntata di passaggio su testa di domenica scorsa
Von der Lion ha detto anche a bordo di aver riscontrato frustrazione nel Paese che ha visitato e di comprendere questa frustrazione per il ritardo del processo di allargamento a alcuni avevano letto proprio la visita di fondare Lion nei Paesi della regione alla visita del vertice Slovenia un po'come un il contentino visto il sostanziale stallo in cui si trova il processo di integrazione europea
E di questo vogliamo proprio parlare in questo supplemento
Il settimanale Diva saggio su destra in questa cosa giovedì non non vi proporremo alcuni pare alcune parti della puntata di domenica scorsa ma vogliamo invece proporvi dei delle analisi che abbiamo trovato un po'cercando su internet intanto
Bisogna anche capire cioè partiamo da questo dal vertice di brodo
Di di ieri che lo facciamo prendendo l'articolo di Beda Romano l'inviato del Sole ventiquattro Ore a a Brussel articolo apparso apparso ieri dal titolo difesa unione difesa Stati Uniti Cina Balcani l'Unione Europea a confronto con le nuove sfide
Insomma
La lei questo è uno dei sono i temi insomma del vertice so bene perché
Prima del del quello della del focoso i balcanici dentali i i i leader dei parecchi capi di Stato e di governo dei ventisette hanno discusso anche di altri temi che riguardano il futuro dell'Unione Europea
E Pd questo scrive Beda Romano esotico sul Sole ventiquattro Ore che inizia proprio dicendo che alle prese con un unica unilateralismo statunitense interventismo cinese il leader
L'Unione europea sono riuniti in Slovenia per un vertice il cui tema centrale rapporto con i Paesi dei Balcani
In un contesto in cui la loro adesione all'Unione europea appare lontana i ventisette devono riflettere sul futuro politico dell'Unione Europea mentre gli ultimi avvenimenti rilanciano il concetto di autonomia strategica
A molti dirigenti europei scrive vedrà Romano è ormai chiaro che l'ombrello americano non è più l'assicurazione sulla vita a cui sono stati abituati per decenni
è pronta tuttavia l'Unione ad assumere una nuova nuove responsabilità sulla scena mondiale il percorso è lungo e accidentato ma mai come oggi è
Discusso apertamente anche per via di una pandemia che ha messo in luce le molte vulnerabilità europee la fragili le fragilità si registrano nella difesa nell'high tech e anche nell'energia i ventisette scrive ancora prosegue
Beda Romano devono riflettere al al rapporto con gli Stati Uniti al ruolo della NATO nella difesa del continente così come alle relazioni con la Cina
Per certi versi l'atteggiamento cauto dei ventisette nei confronti dei Balcani riflette la nuova necessità di rafforzare la sovranità europea nel negoziare il testo
Quello che appunto quante fare dichiarazione comune
L'Italia e altri paesi scrive poiché hanno se concluderebbe da Romano hanno voluto assicurarsi che il desiderio di dotarsi di un'autonomia strategica non diventasse un ostacolo surrettizio l'adesione all'Unione europea
Dei paesi situati nei Balcani occidentali due stanno già negoziando l'ingresso la Serbia e Montenegro altri due stanno aspettando il via libera per negoziare l'adesione Albania macellaio del Nord
E ancora altri due sono ritenuti candidati potenziali la Bosnia Erzegovina il Kosovo
Se l'allargamento dell'Unione Europea questi Paesi non appare in questo momento una priorità tenuto conto anche del loro ritardo su vari fronti tra cui lo Stato di diritto la stabilità della regione rimane una questione cruciale alla luce anche degli ultimi screzi tra il Kosovo e la Serbia
Così come della crescente influenza di Turchia Russia soprattutto Cina non peraltro i ventisette i
Hanno ribadito di voler investire nei Balcani occidentali trenta miliardi di euro nei prossimi anni
Così scrive tra l'altro ha fatto un po'una sintesi Beda Romano l'inviato di del Sole ventiquattro Ore sul vertice in Slovenia che ha avuto il focus in particolare sui punto sui Balcani occidentali è stato proprio
Nel vertice Unione Europea Balcani occidentali
A a bordo
E allora vale la pena di leggere alcune analisi che o di ho trovato la in proprio sul sul rapporto debba Cargil pare con l'Unione europea sul processo di adesione
Inglobato però negli altri problemi problemi che si deve che dell'Unione Europea deve affrontare le quelle debolezze messi in luce dalla pandemia
A partire dalla ricerca dell'autonomia strategica europea partiamo proprio da cui ma torniamo indietro di qualche mese perché il trenta giugno scorso su affari internazionali punto it la rivista on line del dello IAI gli studi a fare internazionali
Se la fai transitando ha pubblicato un articolo di Matteo Bonomi a a trent'anni dalle crisi jugoslava esce dalle guerre degli anni novanta i Balcani occidentali e la ricerca dell'autonomia strategica europea che Bonomi fa riferimento proprio a uno studio compiuto dallo dallo Iaia
C'è oggi il pericolo scriveva Bonomi che la finestra di opportunità per procedere verso l'unificazione politica e territoriale dell'Europa almeno così com'era stata concepita dalla prima generazione dei leader europei dopo la fine della guerra fredda si chiuda nei Balcani occidentali
Nonostante gli obiettivi dichiarati della politica europea di allargamento la pandemia si è venuta a sommare ad una serie di crisi che stavano già contribuendo a cementare resistenze all'interno dell'Unione verso possibili futuri allargamenti di conseguenza sembra che l'Unione
Stia perdendo gran parte delle sue K della sua capacità di plasmare le dinamiche geostrategica in questa regione
Tutto ciò rafforza l'urgenza di cercare modi per rafforzare la posizione di Brussa nei Balcani e per portare quella che una volta era considerata la sua politica estera di maggior successo l'allargamento in una nuova era di realismo politico
Il dibattito in corso sull'autonomia strategica europea scrive poi prosegue Bonomi offre una cornice di riflessione importante attraverso la quale un nuovo studio dello Iaia
L'Istituto Affari Internazionali finanziato dal ministero degli esteri della cooperazione internazionale dalla Compagnia di San Paolo
Analizza proprio la penisola balcanica nuovo dibattito strategico europeo infatti offre l'opportunità per valutare sia lo stato di avanzamento che i limiti delle attuali cooperazioni tra Unione europea e i Paesi dei Balcani
Oltre che per verificare le ambizioni dell'Unione Europea di affermarsi efficacemente come attore strategicamente autonomo negli anni a venire
La la ricerca di autonomia strategica di cui si parla oggi è iniziata proprio trent'anni fa ricorda Matteo Bonomi di fronte allo scoppio delle crisi jugoslave nel giugno mille novecentonovantuno quando iniziò per la guerra in Slovenia la guerra dei dieci giorni
Gli fu il prodromo poi dei due conflitti maggiori cioè quello in Croazia che scoppio poi alla fine dell'estate soprattutto quello in Bosnia
Allora scrive Matteo Bonomi lei ambizione europea erano state fissate dal ministro degli esteri russo amburghese già corposo
Che chiamato a mediare a nome della Comunità economica europea allora era così aveva decretato che fosse giunta l'ora dell'Europa nel risolvere i problemi jugoslavi per poi essere brutalmente smentito dal propagarsi delle guerre nella regione
Dall'inadeguatezza delle risposte di allora derivano anche molti dei problemi di oggi nei Balcani
Il fatto che l'Unione europea non abbia saputo rispondere agli eventi degli anni novanta ha lasciato ad altri attori internazionali il compito di occuparsi delle difficili questioni di sicurezza legati alla dissoluzione della Jugoslavia
Tutto ciò si riflette nell'odierna frammentazione
E nella forte permeabilità agli attori esterni di questa parte d'Europa inoltre queste tendenze sono state ulteriormente rafforzate dallo scoppio della pandemia
Le esitazioni dell'Unione Europea a rendere i Balcani occidentali pienamente parte della risposta europea quest'ultima sono state dannose per la reciproca fiducia
E hanno certamente stonato con le reiterate promesse di adesione di fronte a questo ANPAS una ruolo centrale tra le priorità attuali è senza dubbio occupato dei più recenti piani di integrazione economica regionale nei Balcani occidentali
E la debolezza del processo di allargamento prosegue Matteo Bonomi ha rafforzato l'importanza della cooperazione regionale come mezzo per favorire la stabilità e la crescita vedete questo parola stabilità che continua a tornare ma poi la ritroveremo più avanti in un'altra analisi
A questo proposito l'iniziativa per istituire un mercato regionale comune sostenuta dai sei e da tutti e sei i leader dei Balcani occidentali è strutturata intorno alle quattro libertà di circolazione di beni servizi capitali e persone
Mostra sicuramente delle potenzialità
L'iniziativa non intendo solo affrontare le esigenze immediate di rilancio post pandemico dell'economia della regione ma anche promuovere
Le priorità di lungo termine quali l'allineamento con gli standard normativi dell'Unione europea e la diversificazione delle catene europee di approvvigionamento allo stesso tempo però bisogna rimanere estremamente cauti riguardo le possibili aspettative i limiti e le indecisioni che oggi caratterizzano le relazioni dell'euro che ha Balcani difficilmente potranno essere superate da questo tipo di strategia
L'integrazione economica regionale tra i Balcani occidentali che certamente rilevanti non ha il peso sufficiente per essere un punto di svolta né per lo sviluppo economico né per il consolidamento politico della Regione
In altri termini
Un approccio molto più deciso da parte della leadership dell'Unione Europea sia dell'istituzione di Bruxelles ma anche di alcuni Stati membri rimane indispensabile per portare avanti programmi di riforma e spingere verso la democrazia e lo sviluppo economico la sicurezza nella regione
Inoltre qualsiasi strategia de L'Unione europea nei confronti della Regione non può evitare un approccio più realistico nei confronti delle tendenze socioeconomiche nei Balcani che indicano inesorabilmente un indebolimento della resilienza della società e dello Stato
La ricerca dell'autonomia strategica dell'Unione europea nei Balcani occidentali è destinata a fallire senza risorse finanziarie adeguate che fino ad oggi sono state trovate solo in parte
Se c'è quindi un messaggio che nasce dallo studio IAI è che il fattore più cruciale che lavora contro l'Unione europea dei Balcani occidentali ha il tempo
L'Unione Europea i suoi Stati membri a partire dall'Italia dovrebbero esercitare il loro piano peso politico ed economico per portare avanti l'agenda di integrazione europea della regione in questo momento
Mentre più mentre possono piuttosto che aspettare un domani nel quale le loro piani Confapi la Regione potrebbe risultare seriamente indebolita
Così Matteo Bonomi
Il trenta giugno scorso su affari internazionali punto it la rivista on line dello Iaia di sopraffare internazionali ecco l'ho letto perché di delinea alcuni alcuni alcune questioni aperte che sono poi l'abbiamo visto nell'articolo di Beda Romano sono state al centro sono al centro
Del del vertici di brodo in slovene restano aperte cruciali nel processo di integrazione europea dei Balcani occidentali ma da dove vengono queste questioni aperte ben allora e interi molto interessante il breviario geopolitico dei Balcani occidentali pubblicato a torniamo a Giuseppe a giugno scorso il ventitré giugno scorso su il la gran conti in alto il un un breviario scritto da Simone Benazzo Legrand conti Nantes punto E U
Benazzo scrivere come a cavallo tra il Mediterraneo e ora poco dentale a partire dall'inizio del secolo i Balcani sono stati lasciati fuori dal gioco geopolitico a causa delle loro limitate dimensioni economiche demografiche eppure pur lontani dei grandi temi scottanti sono la scena di un confronto informale tra le tre grandi potenze Stati Uniti Unione Europea e Cina con quest'ultima che approfitta della stagnazione nel processo d'integrazione europea per imporsi come partner essenziale e della quando si guarda ai Balcani occidentali scrive scrive Simone Benazzo ci si lascia spesso abbacinare da due miti derivanti derivati dalla turbolenta storia recente di questa penisola europea il primo di PG la Regione come profondamente instabile
Ancora preda delle pulsioni ciste che l'hanno dilaniato negli anni novanta
Ma oggi va camici dentali sono invece estremamente stabili o per lo meno stabilizzati gli analisti regionali utilizzano un neologismo stabile stabilito Croazia per classificare i regimi politici dell'aria
La stabilito Croazia è un sistema politico interamente devoto alla stabilità il congelamento di uno statu quo artificialmente pacificato e su questa premessa attrae supporto finanziario politico e materiale da parte di attori esterni
Le liti balcaniche c'erano nell'arte di tenere sempre alta l'attenzione e la tensione dell'Unione Europea lamentando crisi interetniche vere o presunte non di rado ideati dagli stessi soggetti che può essere in testa non la soluzione
Poiché lo spettro degli anni novanta il fantasma della corrente disgregazione dalla Jugoslavia continua ad aleggiare unione europea e Stati Uniti perseguono come primo obiettivo la stabilità anche a scapito di quei processi di democratizzazione
A cui sulla base dei trattati sarebbe subordinata all'integrazione europea dei Balcani occidentali
Questi stati vivono allora la situazione paradossale di una transizione immobile una stasi perenne dove il progresso è solo stimolato inscenato nei vertici con l'Unione europea ha celebrato in absentia nelle dichiarazioni congiunte
Così proprio all'opposto di quanto preventivato e tuttora enunciato i documenti ufficiali questi sei Stati non sono diventati più democratici
Poi l'altro mito è quello secondo cui balcanici dentali sono un quadrante di primaria importanza strategica conteso tra potenza avversari delle grandi delle agende inconciliabili
C'è un granello di verità in cui in questo immaginario scrive Benazzo ma nel complesso si tratta di una visione superata
E allora c'è poi il problema del soft power latitante l'Unione europea
E che sotto il profilo economico a un predominio incontrastato
Ma fatica tuttavia tradurre questa egemonia economiche il soft power l'azione comunitaria verso questa regione resta azzoppata dalle divergente degli stati membri
E quindi viene nazionalizzato il processo di allargamento processo di allargamento viene letto da ogni Stato in base alle sue
Necessità la necessità interni e un altro elemento
Ovviamente che delle gite organo rapida e la
Lunga se quella di crisi di questi ultimi quindici anni che ovviamente ha indebolito nulla l'Unione Europea la messa la messa in crisi c'è però se c'è il il soft power un po'inesistente
Latitante che quell'unione europea c'è una paure invece incontestato che quello degli Stati Uniti che non interviene nei gli affari interni dei Paesi se Sco secondo Benazzo ma quando serve il Washington accusa direttamente il bastone insomma gli Stati Uniti possono essere considerati la pietra angolare delle stabilito grazie e balcaniche fino a quando non vengono superate linee rosse tracciate dalla Casa Bianca i governi hanno mano libera però ci sono alcuni casi in cui invece Washington in interviene
E
Anche in questo caso il motivo però esterno i Balcani occidentali ed è l'inasprimento della tensione tra Stati Uniti e Cina e questo qua è il discreto numero due cioè la Cina la Cina che ha ha come campo prediletto della penetrazione l'economia l'azione della Cina fit più spesso sotto i riflettori è stata la costruzione di infrastrutture strategiche
Che
Questi progetti illustrano il modus operandi della Cina e chiariscono anche perché così tanti governi balcanici ambisca ad allacciare relazioni commerciali con Pechino perché il la Cina a un modo informale che si non non non non non non punta a influenzare i apertamente l'attore politico né a conquistare i cuori delle masse ma insomma arriva arriva con i soldi
Se al attori decaduti mi sono la Russia e la Turchia la Russia fa leva sul sì si erge come protettrice degli slavo ortodossi
Ma il società sempre più materialistica e consumistica individualistiche l'influenza di questi due vettori ideologici in declino ma questo vale un po'anche per la la Turchia che insomma cerca di giocare questa chiave ma poi in realtà appare meno meno forte di quello che posso sembrare i da questo punto di vista Benazzo cita il caso esemplare del dell'Albania insomma
C'è una variabile dipendente è questa la conclusione dell'articolo di questo brand il breviario geopolitico di balcaniche molto molto lungo non è che su alcune frasi
Il ritorno della geopolitica sta investendo prepotentemente anche i Balcani occidentali conclude Benazzo che incagliati nel limbo del processo di allargamento si erano abituati negli ultimi anni a dialogare liberamente con qualsiasi partner che potesse offrire soldi protezione prestigio
Il futuro di questa regione povera e poco popolosa verrà probabilmente deciso in altre sedi
Molto dipenderà dal ticket Washington Bruxelles incalzati da una Pechino sempre più arrembante
Potrebbero optare per riavviare il motore di integrazione della Regione concludendo un'assillante lavoro incompleto oppure distratti da altri dossier più pressanti potrebbero arroccarsi nella difesa di uno statu quo
Tutto sommato accettabile fin quando non degenera in scontri Inter comunitari su larga scala
Breviario geopolitico dei Balcani occidentali Simone Benazzo su Legrand continuando la nuova rivista fondata
Un più di un anno fa a Parigi
Ed edita dalla gruppetti dicevo politiche un un centro studi indipendente con sede all'École Normale Supérieure di Parigi e a a Brussel
E chiudiamo allora con un'altra analisi anche qui torniamo un po'indietro il cinque luglio scorso andiamo Osservatorio Balcani Caucaso www punto balcanica Oko sul punto organo
Selico Jellicoe Pantelli c'è il giornalista Gerico parte dice si firmava un articolo che in cui si chiedeva quale destino per i Balcani occidentali
A quasi due decenni distanza dal summit di Salonicco Hondo fu promesso i Paesi balcanici centrale una concreta prospettiva europea i Paesi della regione sulla più lontani che mai dell'Unione europea e stante l'ICE elenca i motivi del rallentamento chi è nato nell'anno in cui in questi diciotto anni scusate
Cioè io non
Questi diciotto anni l'Unione europea ha reso quasi impossibile l'adesione di nuovi paesi membri
La Croazia e l'eccezione che conferma la regola anche se non va dimenticato che Zagabria otto anni dall'adesione all'Unione europea non è ancora entrata nello spazio Schengen nell'eurozona tutto ciò rende la Croazia un membro dell'Unione europea di seconda classe insieme a Romania e Bulgaria
I dieci Paesi dell'Est europeo a partire dalla Bulgaria e dalla Romania hanno impiegato solo quattro anni per aprire e concludere i negoziati di adesione all'Unione europea dal novantotto al due mila e due poi altre due anni sono serviti per completare l'iter delle ratifiche nei Parlamenti degli allora quindici stati dell'Unione Europea
La slovacca addirittura completati negoziati in due anni e mezzo
Il Montenegro nei giorni scorsi cioè insomma a luglio ha festeggiato tra virgolette nove anni dall'inizio dei negoziati con l'Unione europea
La Serbia nello stesso processo da sette anni e non so nemmeno a metà strada
L'Albania e la Macedonia del Nord non hanno ancora iniziato i negoziati mentre la Bosnia Erzegovina il Kosovo non hanno nemmeno lo status di Paese candidato per l'adesione all'Unione europea la Serbia e Montenegro odierni non sono sicuramente meno pronti per l'Unione europea rispetto all'Ungheria e la Polonia di vent'anni fa
E anche la Macedonia del Nord dell'Albania non sono molto lontane dalla Bulgaria dalla Romania del cosiddetto Big Bang dell'allargamento del due mila quattro
Prima di spiegare perché l'Unione europea non riesce a integrare i sei piccoli paesi balcanici che messi insieme hanno meno abitanti della Romanina va ricordato che venticinque anni fa
I più importanti azionisti dell'Unione Europea predire Germania Francia Gran Bretagna ma anche la Grecia avevano interesse che uno o più o occhio uno più di uno dei dodici Paesi in lizza entrassero nell'Unione Europea
Non sono mancati certo Riccati e veti incrociati
La Germania condizionava l'allargamento con la Polonia che era Paese strategico per berline doveva entrare per forza la Gran Bretagna sponsorizzare i baltici la Francia tifava per la Romania per la Bulgaria perché a Parigi credevano che Bucarest e Sofia
Rafforzasse l'anima francofona dell'Unione Europea
E la crisi sistemo con Cipro con nessuno
Poi iniziano a pensare di aver fatto un errore con l'allargamento frettoloso del due mila e quattro due mila e sette Berlino Parigi Lionel Paesi scandinavi hanno fatto di tutto per fermare o rallentare il processo di allargamento i tedeschi francesi e gli olandesi soprattutto non volevano usare l'integrazione europea per risolvere le questioni spinose nella regione balcanica
Al contrario la utilizzavano per mettere i bastoni tra le ruote dei candidati a potenziali candidati all'Unione Europea
Nessuno vuole giustificare i Paesi balcanici per le loro mancanze inadempienze lentezze
Ma è molto significativo che i Paesi che hanno Hämeenlinna messo Cipro con un testo di territorio covato la Turchia si sono affrettati a far sapere ai Balcani occidentali che non potranno entrare nell'Unione con questioni territoriali o di confine ancora non risolte la stessa Unione Europea
E la benevolenza toccherà benevole tollerante nei confronti dei Paesi dell'Est europeo a cavallo tra i due secoli si è trasformato in una vera maestra nei confronti di una in una severa maestra nei confronti dei sei Paesi balcanici
L'Olanda con l'appoggio tasto della Germania dei paesi scandinavi ha rallentato la Serbia nel suo cammino verso l'Unione europea nel periodo cruciale del due mila e cinque mila e dieci quando Belgrado ha perso definitivamente il treno per l'Unione sul medio lungo termine
Alla Grecia fu permesso di bloccare per quindici anni Skopje la Macedonia
Alla Slovenia fu concesso di bloccare la Croazia per quasi due anni la Francia non permette danni ai kosovari di viaggiare per motivi turistici nell'Unione senza bisogno di visti nonostante la presenza della Missione EULEX dieci anni in Kosovo
Nel frattempo i parametri per entrare nell'Unione europea sono stati inaspriti diverse volte l'ultima sull'Ipo del presidente francese Manuel macro
Insomma una delle materie in cui l'unanimità di vuote obbligatoria si avvia a concludere pesce ricco tante Lecce
Nell'Unione europea e l'allargamento ai Paesi membri possono abusarne senza limiti e conseguenze ogni volta che credo di poter realizzare un obiettivo nella dell'agenda nazionale usando i negoziati di adesione l'ultimo esempio della Bulgaria
Che blocca la Macedonia del Nord perché vuole costringerla cambiare la propria storia e il nome della propria lingua
La sfortuna dei Balcani occidentali e che non sono importanti per nessuno dei membri dell'Unione Europea non c'è una capitale
Tra quelle che contano pronta a mettere la faccia per uno dei Paesi balcanici l'appoggio che arriva quando arriva e di facciata retorico e senza alcuna forza propulsiva i Paesi balcanici senza una spinta forte dell'Unione
Neuro per non riusciranno mai a costruire lo Stato di diritto e non risolveranno mai le dispute che identitarie fatiche erano ad uscire dalle grinfie della criminalità organizzata
L'odierna classe dirigente dell'Unione Europea non vuole un nuovo allargamento pur essendo consapevole dei rischi del limbo in cui si trovano i Balcani occidentali
L'opinione pubblica di gran parte degli stati membri è contraria alla missione di nuovi membri in questo scenario i Balcani occidentali si muovono sulle orme della Turchia che aperti i negoziati di adesione nel due mila cinque con l'idea di non chiuderli mai
Questo è
Questo è
Appunto la conclusione l'amara conclusione dice Li Coppa anche l'ICI in questo articolo pubblicato lo scorso cinque luglio da osservatorio balcanica o caso che si domandava punto quale destino per i Balcani occidentali
E con questa nota
Con questa nota pessimista ma molto realistica di Gerico Pan felice chiudiamo questo supplemento settimanale di passaggio su destro di giovedì
Sette ottobre due mila e ventuno che abbiamo dedicato appunto alla queste della larga dell'integrazione europea dell'allargamento dell'Unione Europea i Balcani occidentali
Il giorno dopo il il il vertice Unione europea perché l'accidentale che si è svolto in Slovenia a brodo che sarà anche il tema un tema importante della puntata di passaggio su Destra dalla prossima quella di domenica prossima e tutti gli articoli che abbiamo eletto che abbiamo citato lì trovate linkati sulla nostra pagina Festuca passaggio Sud-Est a Radio Radicale
Dunque CIT ripresentiamo in onda domenica prossima domenica dieci ottobre come sempre alle ventuno per la nuova puntata di passaggio a sud-est intanto grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata all'ascolto di radio radicale