La sinistra giovanile e le iniziative per la pace

A questo punto possiamo dare inizio
A questa conferenza stampa ringraziandovi per la vostra presenza presso saper come sapete noi questa mattina intendiamo presentare una serie di iniziative che vanno della Sinistra giovanile che vanno sotto il nome e di la facce non va in guerra una di queste iniziative l'avete già potuta seguire un attimo fa e una serie di spot
Prodotti dall'ascesa giovanile grazie anche alla collaborazione di un regista che Giorgio Magarò pagato venti ridaremo che da questo punto di un giorno registi un giovane regista milanese che in maniera del tutto gratuita si è prestato che questo tipo di iniziativa sono quattro spot che intendiamo mettere a disposizione di chiunque tv privata organizzazione voglia lavorare voglia informare su questo terreno dell'obiezione alla guerra obiezione sull'obiezione di coscienza
Nei prossimi giorni sono appena arrivati quindi nei prossimi giorni attiveremo anche una seri contatti anche con i network più importanti
Privati e non affinché appunto questi spot possono essere mandati in onda ritengo che abbiano loro validità pur nella come dire nella produzione artigianale che vi è stata che vi è stata dietro
Si chiama Giorgio Magarò
C'è anche nella cartellina
Col proprio una brevissima nota Giorgio Magarò ventotto anni di Milano
E detto questo
Appunto questa mattina intendiamo presentare una serie iniziative che vanno sotto la denominazione che la pace non va in guerra
Per cui donò subito la parola a Nicola Zingaretti coordinatore nazionale delle associazioni studentesche a sinistra della sinistra giovanile
Per una primo quadro di iniziative di proposte per quanto riguarda il mondo della scuola subito dopo
Verrà data la parola a Francesco Petrelli per quanto riguarda le iniziative sul terreno dell'obiezione di coscienza dopodiché Gianni Cuperlo coordinatore Natale la sesta giovanile per un quadro d'insieme anche una serie di valutazioni politiche
Prima ecco puntuali dalla parola Nicola Zingaretti vorrei anche informare in un'altra cosa
Noi continueremo all'indomani della dello Sco per ostilità in Iraq ne abbiamo attivato presso l'emittente radiofonica Italia Radio un filo diretto notturno dalle ventidue alle ventiquattro
Che poi alla fine del mese scorso avevamo interrotto in questi giorni lo abbiamo ripreso perché vi è interesse l'abbiamo riscontrato anche in questi ultimi giorni che di ripresa e anche questo come dire balli interno di questa campagna iniziative ripeto che si chiama la pace non va in guerra
Ok quindi Orania molto brevemente
Nicola Zingaretti
Come tutti abbiamo voluto vedere il mese di gennaio nei giorni successivi allo scoppio della guerra del Golfo sono stati caratterizzati da grandi mobilitazioni studentesche in tutta Italia
Sul carattere di queste mobilitazioni sì anche sviluppato un dibattito abbastanza accesso sulle caratteristiche delle manifestazioni sull'opportunità di quei cortei ora noi non vogliamo tornare su quel dibattito per le caratteristiche di quella discussione
Anche se partiamo da un appunto da una critica abbastanza singolare che invece a questa mobilitazione venuta proprio dal ministro della Pubblica istruzione bianco
Partiamo da qui per lanciare oggi una sfida perché il ministro con una critica abbastanza singolare che ingenerosa a insieme sostenuto la giustezza di queste manifestazioni in sentimento di fondo che ha motivato questi cortei ma insieme a questo a ordinato spesso in alcuni casi minacciato addirittura lo scompone degli istituti lì dove si stava organizzando autogestioni per tornare a scuola sostenendo che
Ruolo della della scuola e quello di formare i giovani e non certo quello di essere una sede per protestare organizzare manifestazione
Noi evidentemente abbiamo già espresso un giudizio assolutamente critico di questa cultura che porta poi il ministro della pubblica istruzione a queste posizioni vogliamo però oggi in occasione delle riapertura del quadrimestre
Raccogliere anche questa sfida e rilanciare rilanciarla al al ministro
Proponiamo cioè con un dossier che ed è stato distribuito
Che il prossimo quadrimestri quel rimesse che si sta aprendo in questi giorni sia molto caratterizzato i programmi di studio siano fortemente caratterizzati anzi i criteri di studio siano fortemente caratterizzati
Dal tema della pace e della guerra
Cioè vogliamo noi sostenere che il tema della pace e della guerra non solo non è alternativo ai programmi scolastici ma non è alternativo all'idea di formazione di educazione che oggi la scuola italiana dovrebbe fornire ai ai giovani
Abbiamo preparato un dossier che abbiamo distribuito in tutta Italia il quindici apriremo in molte città una fase di contrattazione con il corpo docente con i provveditori perché questi programmi vengano il quindici mi scusi in occasione del un mese dalla scadenza dell'ultimatum
E in quasi tutte le realtà de appunto dell'apertura del secondo quadrimestre chiedendo ai professori e presidi innanzitutto che i programmi di storia di geografia
E lì dove è possibile di letteratura vengano modificati si introducono gli itinerari didattici su queste su queste questioni nel dossier che avete nelle cartelline noi abbiamo estrapolato alcune Schede
Del
Del dossier dove ad esempio a partire da una serie di punti il il conflitto l'idea del nemico le cause della guerra le conseguenze della guerra le guerre attuali ne proponiamo venti diversi itinerari didattici
Che ripeto non intervengono stravolgendo gli attuali programmi ma tentano di proporre un'idea diversa di studio delle materie che assuma in pieno le tematiche della pace e della guerra
Proponiamo un incontro al ministro della Pubblica istruzione perché si faccia Luís carico di questa posizione inviato una circolare ai presìdi ai provveditori perché stimolano e accettino e seguano queste queste mobilitazioni
Noi da parte nostra spinge Remo perché queste mobilitazioni questa iniziativa si sviluppi allo stato attuale il quindici non apriremo innanzitutto nelle grandi città tentando di organizzare dei giorni successivi caso poi ci fossero delle resistenze da parte dei corpi docenti anche delle mobilitazioni e ci sentiamo di proporre mi rendo conto assolutamente forse anche un po'come sfida e come provocazione anche un libro di testo che noi proponiamo aggiuntivo al per il nuovo quadrimestre che è un libro di testo
Nato da una collaborazione per la preparazione del dossier con l'edizione del gruppo Abele
Che appunto il libro di testo sul quale abbiamo lavorato oltre a fare questi criminali di tattici che scegliere la pace educazione al disarmo che ne chiediamo come gesto simbolico da parte del governo italiano della pubblica istruzione per dimostrare eventualmente la buona volontà di questo ministro e di questo governo venga introdotto come Tessa ausiliario per la chiusura dell'anno scolastico
Rispetto a in una ai nuovi programmi purtroppo nel dossier che avete salta per un motivo di stampa il titolo del dei venti di nera e didattici purtroppo ora distribuita dopo distribuiamo una leggenda che può chiarire il senso degli itinerari che gli itinerari didattici
Quindi questo è un po'il senso delle mobilitazioni e delle iniziativa che noi vogliamo costruire nei prossimi giorni il quindici ripeto inizieremo a Roma a Milano a Palermo a Torino in alcuni di Shay tentando perché siamo in una fase molto purtroppo ancora di sperimentazioni di richiesta
Di aprire con una settimana di educazione alla pace questo nuovo modo di fare entrare il tema della pace e della guerra dentro la scuola
Mi auguro vivamente che dall'incontro del che il ministro speriamo ci conceda ci sia una risposta positiva disporre di disponibilità a scendere anche su questo piano
Del di discussione e credo che questa sia una prova che acqua alla quale noi chiediamo al ministro di misurarsi se appunto sono state e sono delle posizioni soprattutto coerenti con le dico reazioni dei giorni scorsi rispetta le occupazioni e le autogestioni
Bene a questo punto la parola Francesco Petrelli per la seconda altra parte dell'iniziativa
Assegni
Prego
Il quindici noi iniziamo in una ventina di scuole però in assemblee non nell'introduzione no no perché non è stato concesso con gli studenti e devo dire in alcuni casi anche con una disponibilità dei professori che però non è assolutamente riconosciuto
Sì
Perché ancora non è riconosciuta evidentemente nel provveditorati né ben presto viene dai professori
No la presentazione dell'iniziativa della scuola
Allora su questa questione di cui si è basta Anza discusso nei giorni scorsi
Io mi chiamo Francesco Petrelli dell'obiezione di coscienza alla guerra la vorrei partire da un punto che ci stanno i sta molto a cuore un equivoco che segna Renato a volte strumentalmente a volte no
Cioè il confondere l'obiezione di coscienza alla guerra questa guerra con alla diserzione
E implicitamente indicando in questo ecco questi giovani sono disertori non si vogliono far carico di responsabilità e problemi di doveri nei confronti della comunità
Non è questo non è la diserzione name facciamo appello alla diserzione gli facciamo appelli all'obiezione di coscienza
Anche e soprattutto come forma di responsabilizzazione dell'individuo
Lina che partendo da sé dalla propria coscienza matura una scelta individuale collettiva che diventa politica
Le nostre alla dichiarazione fra l'altro di obiezione di coscienza che troverete all'interno nella cartellina parla proprio di questo quindi di un fatto di indisponibilità individuale e di coscienza la guerra ma anche di motivazioni politiche una fra tutte
Noi riteniamo che questa guerra sia in palese violazione dello spirito della lettera dell'articolo undici della Costituzione
E che poi si può arricchire ancora di altre motivazioni sia politiche o di carattere etico filosofico religioso in questo senso ecco cioè grande pluralismo delle motivazioni
Su questa proposta su questa ipotesi noi abbiamo lanciato immediatamente già dal giorno successivo allo scoppio della guerra centri di informazione che ormai sono operanti in circa venti città italiane
Abbiamo proposto unitariamente ad altre organizzazioni e la lega per gli obiettori di coscienza all'Associazione per la pace alle liste verdi al servizio civile internazionale
A Di Pietro
Una dichiarazione un facsimile di dichiarazione comune
Abbiamo pronto un vademecum di orientamento per chi volesse fare questa scelta oltre gli spot che voi avete visto abbiamo avuto migliaia e migliaia di contatti in solamente qui al centro nella nostra sede nazionale abbiamo ricevuto circa mille telefonate
E devo dire che se una funzione abbiamo svolto sicuramente già e quella di orientamento e di riflessione abbiamo ricevuto nei giorni successivi allo scoppio della delle ostilità
Telefonate molto preoccupate ma assieme molto determinate ecco che cioè una risposta istintiva no io
Comunque di serto modo all'estero ma non è il caso di fuga prova anche nel senso di di incomprensibilità di una realtà come quella della guerra in cui sì con cui si va a fare i conti insomma no
Quindi io credo che come si dice addirittura in questo senso abbiamo svolto la funzione di orientamento e di e di riflessione positivo anche rispetto ad una primissima fase ora stiamo proseguendo questa campagna che si articola per più livelli perché la dichiarazione di obiezione di coscienza non la vogliamo far fare solamente ai giovani cittadini maschi
La vogliamo far fare a tutti i cittadini potenzialmente richiama ambiti quelle fra i quindi cioè fra i diciotto e quarantacinque anni d'età
Ai giovani richiamati che hanno o che possono avere la cartolina di di richiamo per l'appunto e se c'è necessità anche giovani di leva anche qui distinguendo molto ho perché lei non diciamo no non ripresentarsi o non non continuare a fare il servizio militare se questo servizio militare nell'ambito della Costituzione cioè serve a difendere la patria
Il problema è che tu puoi e devi se lo ritieni giusto fare obiezione di coscienza nei momenti in cui scatta l'ordine scatta l'impegno che viola la Costituzione che confligge con la tua coscienza
Ho allora noi abbiamo detto e siamo convinti che certamente non aumenterà il contingente in maniera significativa cioè non saranno le migliaia e migliaia di cartoline che probabilmente si temevano qualcuno ha temuto i primi giorni
Diciamo però che anche come stanno andando le operazioni fra l'altro non non è da escludere categoricamente possibile che ci sia un aumento anche semplicemente il ricambio del nostro contingente
Beh io credo che francamente ognuno o morbo di leva richiamato che si trovasse di fronte un ordine di questo genere ossa se lo ritiene giusto e opportuno fare obiezione di coscienza farla anche durante il servizio militare
Questo verrebbe interpretato come una forma di di renitenza della coscienza e anche probabilmente sarebbe era sempre ben contra conseguenze legali di due tipi
Si configura certamente il reato di disobbedienza che previsto dal Codice penale militare di pace
C'è una discussioni fra i giuristi se assieme a questo si possa configurare anche il reato di diserzione ma tensione perché ripeto c'è una discussione la diserzione del eh
Nel nel Codice penale militare l'abbandono del posto o manca o il mancato ripresentarsi in caserma questo è un caso particolare
è un caso particolare che però si può o presentare il nostro paese è ancora così irrisolto perché noi non abbiamo una legislazione adeguata
Ecco e noi quindi anche sfruttando questa occasione il limite della guerra nel Golfo vogliamo porre questo problema
Se vogliamo porre il problema di una legge ad hoc e stiamo lavorando unitariamente con altri gruppi parlamentari per presentare questa proposta di legge nei prossimi giorni per cui come accade
Già in alcuni Paesi anche europei l'Olanda per esempio o come raccomanda il Parlamento europeo esplicitamente con una risoluzione dell'ottantanove o come raccomanda
La stessa commissione diritti umani dell'ONU con una risoluzione l'ottantaquattro ognuno anche militare di leva in servizio o giovani richiamato possa fare obiezione di coscienza in qualsiasi momento oggi è possibile in Italia a fare lobby
La reversibilità a senso unico da mi da da da militare dado scusate mi dà obiettore voi diventare militare non il contrario
è evidente che la scelta di coscienza di una scelta di questo genere non può essere limitata da scadenze o da o da vincoli amministrativi
Noi quindi proporremo assieme ad altri unitariamente una a tre o quattro articoli una proposta di legge avrà fatto appositamente per questo caso che risolva questa situazione che secondo noi ecco ha bisogno di essere risolta perché ci sono tuttofare di violazioni
Che si configurano se la situazione resta così come
Sono altri sono gruppo verde
Saranno il gruppo del PDS
Stiamo lavorando comunque per raccogliere adesioni anche da parte di alcuni esponenti della Democrazia Cristiana
Cioè una grande sensibilità che abbiamo registrato in questi giorni su queste questioni un grande interrogarsi da parte di uno schieramento molto ampio che non è solo della sinistra probabilmente anche Lippi
Che non è solo che non si riferisce solo alla sinistra evidentemente come
Se stiamo raccogliendo disponibilità tutte le disponibilità sono ben accetta ecco io credo che su questa questione non non non ci poniamo problemi è evidente che sia
Che
La questione che si pone appunto non solo non è ideologica ma che tanto più forte questa richiesta che riguarda la sfera dei diritti individuali del riconoscimento del di di un diritto della coscia di libera espressione la coscienza che più più firme si raccolgono meglio è
Comunque i risultati di questa campagna e vado alla conclusione sono ho raccogliere alcune domande di Illy alcune domande di di di obiezione di coscienza l'incremento forte dell'obiezione di coscienza a partire dal prossimo anno
Noi ci vogliamo dare un obiettivo il passaggio dalle venti mila attuali alle quaranta mila domande di obiezione di coscienza per i giovani che sono sotto rinvio
Vogliamo raccogliere anche migliaia di dichiarazioni di indisponibilità alla guerra di obiezione di coscienza la guerra che vogliamo portare con voi ma manifestazione al ministero della Difesa il nostro obiettivo di raccogliere cinque
Mila dichiarazioni di obiezione di coscienza la guerra da parte di cittadini o di giovani richiamati tutte quelle Gregory elencato prima
Vogliamo ottenere finalmente la nuova legge
La riforma della legge sette sette due sul servizio civile all'obiezione di coscienza che bloccata
In Parlamento da anni e anni
E sembrava che ci c'era stessimo facendo o qualche mese fa è stata bloccata da novanta firme ahimè purtroppo
Di qui circa sessanta da parte del Partito socialista
L'ha bloccata perché perché si poteva risolvere in Commissione l'approvazione di questa legge sul servizio civile riformata invece è stato chiesto il passaggio in aula che implica tempi molto più lunghi e frutto di questi tempi discuterla sarà molto difficile
La sette sei due comunque la vogliamo modificare questo l'obiettivo ormai decennale che abbiamo noi e molti altri ad hoc e con una indicazione d'urgenza particolare vogliamo proporre questa legge sulla reversibilità che permette anche al militare
Durante il servizio di fare l'obiezione di coscienza
Che sono attualmente quest'anno ci sono venti mila domande di obiezione di coscienza con un aumento del centoquarantadue per cento rispetto all'anno precedente cioè rispetto all'ottantanove ecco i dati che sta parlando di Visco al novanta rispetto all'ottantanove
Esatto esatto esatto che
Che e che vanno oltre che vanno evidentemente oltre che sono diciamo anche di carattere simbolico insomma molte di quelle dichiarazioni
Esiste anche nel codice penale militare di pace sono due articoli centoquarantotto e centoquarantanove ci sono pene variabili fra i sinistri e due anni
Mentre invece il reato di semplice disobbedienza che quello che io credo si configuri in questo caso nel caso di un soldato che il rifiuto di obbedire agli ordini partenza nel Golfo e l'articolo centosettantatré del codice penale militare di pace e le pene previste sono fino ad un anno
Ho è evidente che l'apertura di un processo di questo genere vorrebbe dire anche l'apertura di un caso politico forse se si può fare un parallelo storico è il parallelo con chi nel prima del settantadue
Non non si rendeva disponibile a fare il servizio militare da affronta un processo perché voleva fare l'obiettore io credo che anche grazie a quei processi abbiamo atto ottenuto quella legge sull'obiezione di coscienza speriamo di non dover arrivare ai cassieri processi
Per ottenere invece questa legge di reversibilità chiamiamola così
Allora noi abbiamo raccolto finora circa ottocento dichiarazioni di di su quel facsimile che avete in cartellina
E c'è anche una disponibilità appunto ad andare a fare qui a fare questo gesto simbolico anche se questo gesto può in alcuni casi comportare delle seccature se si incappa in qualche denuncia
Soprattutto può o
Ci c'è un margine di rischio bisogna dirlo per chi promuove questo tipo di campagna insomma c'è possibili c'è la possibilità cioè c'è la possibilità che qualche Cugno qualche associazione desco di ex combattenti ma non necessariamente opache le il privato cittadino qualche magistrato chissà che ha voglia di un po'di protagonismo probabilmente possa denunciare chi fa questo tipo di di prova allora celle c'è il problema vero è quello dell'articolo duecentosessantasei del Codice penale civile questa volta chi istigazione alla disobbedienza alle leggi dello Stato
Anche qui e coscientemente responsabilmente abbiamo valutato o non solo noi ma anche le altre associazioni fanno questa campagna con noi riteniamo giusto illegittimo anche prenderci alcune responsabilità
Ne sappiamo di di alcune realtà di un paio di città dove ci sono in corso indagini su questa campagna che stiamo facendo
Si sa a mente quella ecco riguardava riguardava non non direttamente non dà però sempre nell'ambito dalla campagna unitaria si
Comunque insomma ripeto adesso dice no
Cinese attenzione però viene messa in libertà Pippo Calò ma questo è l'equilibrio del sistema
Politico giudiziaria di questo Paese
Sì
C'era
Ma di fatto nuovo allora il problema è questo professore essere molto preciso
Finché non c'è la disobbedienza del militare di leva o del militare richiamato d'un ordine di partenza del Golfo Persico
Non c'è nessun reato tutto il resto anche di chi di chi si dichiara indisponibile alla guerra fa benzina senza la guerra
Compila quel fax simile
Non non non non legalmente diciamo al riparo da qualsiasi problema ripeto qualcosa di più rischia di promotori ma è una cosa che siamo disposte un risveglio il posto e corre su queste questioni noi lunedì di tra l'altro organizzeremo una un fatto di convegno seminario lunedì mattina lunedì diciotto febbraio la mattina all'Hotel Nazionale di fronte al Parlamento
Che vuole essere un momento di approfondimento uno di tutto l'ambito che riguarda disobbedienza civile e obiezioni di coscienza partendo dal caso della guerra
Ma non fermandoci qui evidentemente la riflessione che vogliamo fare un po'quella Russell obiezione la disobbedienza civile in casi estremi possa essere una estrema risorsa per il cittadino
Che non vuole dimostrarsi diciamo così
Semplicemente disobbediente alla legge per un senso di generico anti statalismo di di non riconoscimento dello Stato democratico anzi al contrario che si fa carico
Di una legge che ritiene inaccettabile ingiusta e disobbedisce a quella legge per averne una migliore
Anche qui il riferimento alla battaglia condotta per l'obiezione di coscienza è evidente quindi diciamo un'assunzione di responsabilità una nuova frontiera di diritti del cittadino questa è un po'la domanda che ci poniamo ripeto problematiche mente perché è una sfera è un filone di riflessione che noi cominciamo stiamo cominciando a a sviluppare abbiamo invitato a questo confronto o Paola Caglioti De Biase invitato Massimo Brutti del Dipartimento diritti giustizia del PDS
Parteciperanno o associazioni pacifiste mondo cattolico uno dei relatori uno che fra le comunico una delle comunicazioni sarà Giacomo Torselli curatori di Alfabeta della rivista di Tosolini del gruppo di mi sveglio ex missione oggi
Quindi ecco vogliamo creare una prima occasione per una riflessione politica giuridica etica con il movimento per la pace su questa questione del come le obiezioni dell'oggi possono diventare i diritti domani
Prego non mi fate dire aprire un punto finire un attimo le domande e poi diamo la parola
Mila quaranta giusto proprio ad almeno bene mi pare abbastanza noto che è difficilissimo beh non raccolgono più uno hobby tori cioè sento anche gente amminici persone che fanno domanda di obiezione dicono a b ma voi rivelare sia cioè c'è una chiusura rispetto a questo per cui dico
Proporsi portare da venti a quaranta mila quindi di raddoppiare ulteriormente il il numero degli obiettori ecco si può anche scontrare una riflessione ma voglio sapere dalla corrisposto Francesco
O nel fatto di non aver ne faccia domanda di obiezione proveniamo scartati non abbiamo nessuna garanzia nessuna assicurazione con rispetto a questo che tipo di denuncia fatte oppure che tipo di proposta posta
Isterismi
Dire questo che la scelta di raddoppiare le domande di lavorare a questo obiettivo è legata a tutte le motivazioni che sono state esposte da Francesco e non le comprendo per noi diventa un punto politico invece molto rilevante così cerco anche di rispondere a questo eponimi tu
Collegare questa nostra campagna con il rilancio di tutta di tutto il capitolo che riguarda la riforma del modello di difesa e di sicurezza dell'esercito e quindi del sistema
Della leva e della coscrizione obbligatoria rilanciando anche il progetto che a me sembra a noi sembra quanto mai oggi credibile
Di una radicale riorganizzazione del nostro sistema di difesa nella direzione di una leva militare della durata di sei mesi con l'alternativa di un servizio civile vuole dire quindi con una balzo di qualità che è legato proprio a questo termine alternative non più sostitutivo
La campagna sull'obiezione di coscienza ce le quaranta mila domande e se saranno cinquanta e queste Santa sarà ancora meglio
Vuole essere questo uno strumento di pressione che metta anche in difficoltà come dire Francesco burocratica al ministero che mette in discussione questo apparato incapace di reggere a questo impatto perché la proposta di riduzione della leva sei mesi di ripensamento radicale delle funzioni dell'esercito in termini di sicurezza del territorio e di sicurezza delle popolazioni l'istituzione di un servizio civile alternativo
Possano trovavano sviluppo nel dibattito parlamentare accelerato con l'obiettivo politico evidentemente di fare sì che della cosa si discuta prima
Della conclusione della legislatura quindi ecco la proposta è in questo modo
Prova risponderti io non tanto legata alla necessità poi di garantire la copertura organizzativo burocratica è un sasso nello stagno di fronte a quello che sta succedendo
Che ci pare puoi lanciare con forza tutta la campagna sulla riforma del servizio militare
Una una riduzione parziale tutte queste cose qui a che punto è vero certo punto nei nostri tatto Senato ha approvato la riduzione a dieci mesi del periodo di leva
Mentre per quanto riguarda poi i tutto ciò che concerne la proposta di servizio civile alternativo
E l'arco di iniziative che erano collegata a quella proposta di riforma complessiva del nostro sistema di difesa vi è una situazione di sostanziale stallo legata alla chiusura della maggioranza di governo
E del Ministero della difesa noi siamo convinti che in una fase così acuta e dedicata della vita politica a livello internazionale
Ma anche di attenzione verso questo capitolo possa essere molto importante molto rilevante l'impatto che può avere una forte campagna di iniziativa di massa dei ragazzi dei giovani delle ragazze
Su tutto questo tema per producono informando i tempi non biblici che sono più congeniali a chi governa questo Paese
Richiesta della scusate la mia ignoranza sulla obiezione di coscienza seicento vicinissimo sessisti quindi parificata nel tempo l'altana no no rapinato una sentenza della Corte Costituzionale sembrano non ve lo ricordate
Nazionale internet nella prima parte la stanno anche promuoverà una campagna all'interno delle scuole per far conoscere alternatività obiezione civile insomma che fare molti giovani non sanno benissimo che sia difficilissimo
Questo infine parte è avvenuto anche nel mese del di gennaio nelle suggestioni nell'occupazione devo dire che
Non a differenza però oltre diciamo ai gesti simbolici individuali di ad esempio la firma di petizioni o che o l'atto di dissociazione o di obiezione anche di chi non è diciamo direttamente coinvolto proprio questa delle obiezioni e tra virgolette delle alternative è stata una delle questioni al centro delle autogestioni
Che appunto sono state innanzitutto evidentemente di approfondimento delle questioni mediorientali
Del dei perché della guerra eccetera di tutta questa vicenda e poi anche del Cossa eccome evitare o come intervenire su questo fronte qui
Noi stiamo e lavoriamo da ora anche perché questa campagna proprio per per il senso del Po e diceva
Francesco prima quindi andare anche oltre chi poi potrebbe essere direttamente coinvolto nello specifico in questa fase proseguire anche evidentemente dentro le scuole con una sorta di informazione su tutto questo capitolo anche perché anche su questo la scuola in quanto istituzione non offre assolutamente nessun punto di riferimento
Devo dire che ad esempio sul libro che oppure su nella campagna delle dei percorsi didattici che proponiamo queste è anche una delle questioni trattate anche se tra le altre
No
Da
Da fare rilevanza
Che vengono
Da fare
Nazista e semplice
Senza essere finanza
Delinquenza ricordando
Delega
Ma è io dico alcune cose presenti Francesco Nicola vogliono integrale mi pare opportuno
La prima considerazione è che è passata quasi sotto silenzio o meglio è stata poco valorizzata io non lo dico in termini polemici lo dico anzi pane non è atto come una necessità forse una situazione che si è creata in questo Paese nei giorni immediatamente successivi allo scoppio della guerra e cioè noi abbiamo assistito a delle manifestazioni giovanili
Non penso soltanto a quelle più clamorose nelle grandi città a Roma e Milano e Torino Napoli ma ad una rete di iniziative di mobilitazioni soprattutto degli studenti medi che credo non abbia dei paragoni quantitativi e qualitativi nel passato più recente ma bisogna risentire molto all'indietro per trovare
Iniziative di quell'ampiezza e di quella come dire articolazione su tutto il territorio nazionale
Dieci mila studenti in piazza a Forlì non c'erano stati probabilmente nemmeno nel sessantotto francamente non so se il Sessantotto arrivata forni ma insomma lo dico come un esempio tra i tanti che ci potrebbero essere eh
Sarà arrivata anche lì non ho memoria di questa ma voglio dire che anche nelle realtà di provincia in quelle meno grandi meno significative meno giornalistiche noi abbiamo percentuale abbiamo avuto percentuali di studenti che hanno partecipato alle manifestazioni che ne alcuni casi ha rasentato nell'assenza da scuola il novanta novantacinque per cento ecco lo dico
è anche per sottolineare che non si trattava in quei giorni di un'assenza strumentale ma erano manifestazioni francamente molto partecipate
Noi siamo di fronte ad una situazione nella quale come logico dopo venticinque giorni di guerre più non è pensabile che ci siano manifestazioni su manifestazioni che ripropongono lo stesso metodo di protesta e di attenzione da parte dei giovani
Voglio anche dire però che non mi pare che sia tutto sommato una fotografia corretta quella che dice che si tratta di un movimento gli entrato migranti
Cito un'iniziativa che non è stata promossa da noi ma molto bello e molto significativa che questa Assemblea delle donne in nero che si è svolta Domenica scorsa qui a Roma dove mi raccontava Chiara Ingrao erano quattrocento circa le donne presenti in molti insegnanti
Molte donne provenienti da esperienze quanto meno diverse le une dalle altre che hanno portato un patrimonio di iniziative di micro iniziative molto diffuso che si sta realizzando questo è anche lo spirito con il quale ci siamo e ci stiamo muovendo noi cioè la volontà di garantire che in questa fase ci sia una risposta altrettanto forte e diffusa l'articolata di quella dei primi giorni
Evidentemente con degli strumenti diversi vuole dire allora per rispondere a chi mi pare che siamo di fronte ad una mobilitazione che ha cambiato i suoi caratteri ma li ha cambiati per ragioni oggettive per ragioni ovvie
Ma che non è meno intensa rispetto alle motivazioni che stavano alla base all'origine delle prime grandi manifestazioni dell'inizio della metà del mese
Di gennaio
Se un'iniziativa come quella della didattica alternativa dentro le scuole potrà come noi intendiamo dare vita
A cinquecento seicento settecento assemblee in cinquecento seicento settecento scuole il coinvolgimento in termini numerici in termini di migliaia di ragazzi sarà tale da rinnovare il senso di quella partecipazione
Voglio però aggiungere altre due cose brevissime è fermo e mi fermo noi abbiamo di fronte una offensiva ed una campagna di stampa fino dei primi giorni successivi allo scoppio del conflitto che pure se con toni diversi ha toccato delle vette di vero e proprio isterismo bellicista
Vi è stata e continua ad esserci un'offensiva nei confronti del movimento per la pace nelle sue diverse articolazioni
Che io credo mette in discussione anche alcuni valori fondamentali della libera dialettica tra posizioni differenti
Quando Giorgio Bocca dalle colonne di Repubblica associa all'impegno per la pace che si misura nelle strade nelle piazze di questo Paese con la volontà di coloro che partecipano a queste manifestazioni
Di assistere quasi compiaciuti alla seconda casa Tura di massa degli ebrei in questo secolo e c'è un secondo genocidio del popolo ebraico io ritengo che si superi una soglia tollerabile di libero confronto tra ipotesi diverse
E questa campagna di stampa a mio modo di vedere ha prodotto sta producendo dei risultati non sbaglia avemmo a negare questo elemento osserviamo con preoccupazione le statistiche di sondaggi vanno presi comunque con le pinze ma tali sono che parlano di una percentuale progressivamente crescente diciamo di un'anima disponibile a giustificare a ritenere legittimo l'intervento militare
Continuiamo anche però a dire che da un lato questa guerra non produrrà alcun risultato politico e che oggi più che mai è chiaro al mondo interno che la sconfitta eventuale militare di Saddam Hussein non coinciderà con la vittoria politica né dell'ONU una delle forze occidentali apprendo la strada ad una instabilità ancora maggiore di quell'area geografica
Dall'altro lato guardiamo con grande preoccupazione ed io credo che su questo terreno l'offensiva della stampa e di questo modo di discutere sulla pace sulla guerra abbia delle responsabilità
Guardiamo con grande intensità attenzione e preoccupazione ad un processo di imbarbarimento culturale che anche in questi giorni voglio dire in queste ore è presente nel modo con il quale si ragiona sulla guerra sulla guerra nel Golfo
Questa mattina leggo su Repubblica in un pezzo da Washington di Zucconi che esiste un parlamentare americano il quale in televisione ha dichiarato come non c'è nulla di immorale nel massacro di giovani vite americane e quindi qualche bomba atomica risolverebbe il conflitto in poche ore
Non è soltanto la dichiarazione agghiacciante di un parlamentare statunitense ci sono altre dichiarazioni che fanno il pezzo di Zucconi è legato a questo
Apparire la strada ad una praticabilità dell'uso di armi di sterminio di massa fino alla bomba atomica nel conflitto del Golfo noi vogliamo capire come in questa fase che non è certo meno drammatica dei primi giorni anzi se possibile lo è di più
Per il massacro per il costo di vite umane che già consistente in Iraq e non soltanto in Iraq come noi possiamo continuare a operare seriamente perché questo processo di barbarie culturale e politica in qualche maniera non proceda
Allora da un lato le iniziative che vi abbiamo descritto la campagna sull'obiezione di coscienza il convegno di lunedì che serve proprio a riflettere di questo come rilanciare il senso e le ragioni di un'iniziativa pacifista in questa fase l'iniziativa nelle scuole che ha descritto Nicola prima di me ma anche evidentemente la presenza sulle questioni politiche che riguardano più da vicino le volo del movimento per la pace in Italia siamo impegnati anzi il lancio lo faremo poche venerdì quindici
In una raccolta di firme sulle due petizioni promosso dall'Associazione per la pace cioè dal Comitato Italia ripudia la guerra una l'ONU e l'altra il governo italiano
Vogliamo che non passi sotto silenzio la vicenda della via Porto della Malpensa di Milano destinato a zona di passaggio appunto d'appoggio logistico per i bombardieri americani diretti nel Golfo chiediamo evidentemente la revoca di quel provvedimento
Vogliamo comunque attraverso tutte le forme possibili dell'iniziativa nostra in concorso con quella di altre forze
Provare a non chiudere la porta su una situazione che hanno il padre oggi come e più del quindici gennaio segnata da una estrema gravità una battuta soltanto sulla rapporto con le forze del mondo cattolico
Mi pare che da questo punto di vista sia ormai chiaro a tutti come esistono dibattito all'interno del mondo cattolico
Ma esiste anche una grande capacità di coerenza delle forze che sino dall'inizio e delle voci che sino dall'inizio dentro il mondo cattolico hanno dichiarato di non condividere non le ragioni soltanto ma in senso la funzionalità e l'efficacia di questo conflitto la sua logica la sua moralità
E che sono non sono scese in campo a fianco del movimento pacifista perché ne sono parte poi in prima persona nei giorni immediatamente successivi lo scoppio della guerra ma che continua nel però seguono un lavoro preziosissimo fatto di iniziative anche queste molto spesso che non si vedono che giornalisticamente non hanno rilievo ma ne abbiamo notizia sono centinaia
Appuntamenti nelle parrocchie discussioni iniziative pubbliche che sono a nostro modo di vedere un contributo decisivo e determinante allo sviluppo di questo movimento
Dato che sono state raccolte
Quasi duecento mila firme in dieci giorni sulle due petizioni del Comitato Italia rifiuta la guerra
Questo per dare anche un po'
La misura di come e il movimento che ha manifestato i primi giorni si sia che consiste capillari basandoci agli endo di fare i tavolini le iniziative di riflessione gli incontri e questa a tutti i livelli a me presente capitato l'altro giorno di andare in una parrocchia romana
Ne organizzato dagli scout di quella Parrot che fa un incontro dove c'erano più di cento giovani sulle questioni della pace e della guerra con il senatore Rosati e con la deputata verde Filippini era un sì un no alla guerra le ragioni diverse
E dove mi pare che senza forzature l'orientamento e la stragrande maggioranza di questo gruppo grande di scout che ha partecipato all'assemblea
Forse ma razionalmente e ragionevolmente foto a favore della pace delle ragioni della pace cioè un elemento che forse è stato un po'non è evidenziata ma che dalle scuole alle parrocchie
Messi dimostra si denota un impegno di riflessione di studi un'esigenza di acquisire strumenti e questo secondo me si ricollega anche con i corsi con la proposta educazione alla pace anche come momento di di informazioni di riflessione e di grande serietà di grande tolleranza anche Untitled ha fatto alcune iniziative nelle scuole questa nella parrocchia romana
Tutte scene lo stesso elemento libere in questo non sia stato visto sia stato negato da gran parte di quei commentatori acquisì fette si riferiva prima Gianni Cuperlo
L'Italia ripudia la guerra ed a tutte le forze che tutte le fasi Larderel comunicato a trenta dollari dodici algerina INAIL cioè sì sì dentro l'accertamento e la pace vere solo reati
Sì
Partiva
Resta
Sì ma noi cioè
Ma noi proponiamo l'introduzione dei vinti Tinari didattici che non sono legati alla guerra del Golfo o al problema contingente ne vogliamo introdurre pensiamo sia giusto introdurre e che il luogo della formazione la scuola sia giusto che affronti anche queste questioni
In maniera diversa anche nei programmi scolastici il tema del confidi a del conflitto della guerra
Ad esempio un itinerario didattico e tutto sull'idea del nemico certo prendiamo e partiamo e utilizziamo e lavoriamo in questa fase partendo da appunto
Le vicende legate problemi più contingenti però sono credo temi e questioni che stanno benissimo all'interno sentiti della scuola e dei programmi anche al di là di un'ipotesi di soluzione del conflitto
Anche perché credo che purtroppo per come poi quanto durerà andrà a finire comunque una grande questione è una ma è esplosa e quindi al di là di della fine o meno della guerra
Sì sì inizio at didattico arriva dico solo fino alla fine del di questo anno scolastico può anche essere l'inizio per introdurre una novità anche oltre questo anno scolastico
Del
Se non ci sono altre domande ringraziando naturalmente ridaremo sapere delle prossime iniziative
Indichiamo fin da ora
L'appuntamento dello Karla Faye lunedì prossimo
Tutti vorremmo appunto che il benessere fetale era di Torre del Greco ribadire colloqui su queste questioni dalle ventidue ventiquattro e abbiamo ricominciato assai festa Giovanni giugno ovviamente ad adottare la stessa
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