Movimento per la rifondazione comunista: le prospettive future

A nome del comitato lombardo del movimento di Rifondazione Comunista
Di rivolgere a tutti voi un ringraziamento calorose fraterno per essere intervenuti così numerosi
E così determinati da tanta passione politica
Un ringraziamento speciale consentitemi di rivolgere a nome di tutti noi
Ai membri del coordinamento nazionale qui presenti
Al compagno Sergio Garavini coordinatore nazionale
Al compagno Armando Cossutta
Accompagna Ersilia Salvato
Dal compagno Nichi Vendola
E i compagni Lucio Libertini
Che hanno scelto con coraggio di combattere questa difficile e impegnativa battaglia
Per mantenere viva ed operante nel nostro Paese una forza comunista autonoma
Che sappia
Sappia prendere e sviluppare il meglio del Partito Comunista Italiano
Di quel partito comunista che altri hanno voluto cocciutamente sciogliere di quel partito che nonostante limiti e difetti era un esemplare unico nel panorama politico internazionale
La manifestazione di oggi così imponente viene proprio a cadere in un momento particolarmente drammatico per le sorti del mondo e di queste ultime ore la notizia che la guerra del Golfo
Questa guerra infame del petrolio e degli affari
Degli emiri e degli sceicchi
Anziché volgere come tutti avevamo sperato verso la pace grazie all'iniziativa sovietica
In prima persona del Presidente dell'orso sta svoltando Gendo viceversa verso un epilogo drammatico verso una vera e propria carneficina verso uno scontro di proporzioni immani e dagli sviluppi imprevedibili
L'intolleranza la prepotenza la cupidigia di fanatismo
La pervicace cinica volontà di distruggere un intero popolo innocente hanno purtroppo il sopravvento sulla ragione e sul buon senso le armi sulla diplomazia
Ebbene compagni
Di fronte alla logica di guerra i popoli i lavoratori devono far valere la loro volontà di pace verso i loro governanti perché solo loro potranno costringerli a far tacere le armi
Ed è con questo spirito che anche noi vogliamo dare il nostro contributo
E per questo proponiamo che la nostra manifestazione in questo teatro venga abbreviata ridotta e si trasformi alle ore undici e trenta in una grande manifestazione pubblica per la pace
In corteo verso piazza del Duomo dove ci ricongiungere Emo con altre forze democratiche che stanno presidiando quella piazza
Intendiamo così manifestando per la pace anche dimostrare come vogliamo costruire questo nostro movimento in stretto collegamento col divenire quotidiano dei problemi reali nella concretezza politica per la promozione di lotte democratiche
Ed è anche per questo
Per definire il nostro programma politiche di mobilitazione concreta che si è svolto ieri qui nella nostra città un affollato convegno per il Nord Italia promosso dal nostro movimento sui problemi dello stato sociale del mondo del lavoro
A cui hanno portato il proprio preziose qualificato contributo il compagno Lucio Libertini e tanti tanti compagni impegnati nelle varie categorie sindacali
Compagni e compagne anche a Milano e in Lombardia avvertiamo segnali molto incoraggianti per il nostro movimento di Rifondazione Comunista
E grande la soddisfazione di tutti noi e grande l'incitamento chiedo ciò ci deriva nella nostra regione sono ormai più di tredici mila le tessere distribuite tra le quali
Circa fra le quali circa cinque circa cinque mila in Milano e provincia
Tuttavia tutto ciò non si deve far dimenticare le difficoltà che dovremmo superare la molta strada che dovremo percorrere tutta in salita ma di questi problemi di parleranno gli oratori che si succederanno questa mattina
La strada quindi è difficile ma abbiamo la volontà e l'esperienza per costruire una forza comunista veramente nuova moderna democratica all'altezza degli anni due mila che sappia riflettere sulle lezioni della storia e quindi a rifondarsi e rinnovarsi
Traendo dal meglio della nostra esperienza e anche dall'insegnamento di figure esemplari di comunisti come tante ne ha avuta il Partito Comunista Italiano
E tra queste consentitemi compagne e compagni di ricordare oggi a tutti noi la figura di un grande comunista milanese scomparso proprio a pochi giorni fa qui a Milano parlo del compagno Alessandro Vaia
E voglio ricordarlo proprio qui dove sarebbe dovuto essere oggi in mezzo a noi su questa presidenza con il compagno Alessandro Vaia se n'è andato un vero internazionalista
Un dirigente comunista speciale un fuoriclasse del movimento democratico europeo un comunista che sapeva capire sapeva parlare con le nuove generazioni
E quindi a queste esperienze della nostra migliore tradizione coniugati al nuovo che viene avanti che noi dobbiamo guardare per costruire compagne e compagni una rinnovata forza comunista in Italia di questi problemi e delle norme lavoro che abbiamo di fronte di parleranno quindi ora i nostri oratori
Prima di iniziare interventi consentitemi di ringraziare gli ospiti graditi che ci sono fra di noi il dottor Bruno Falconieri capogruppo del Partito socialista al consiglio comunale di Milano
Accompagnato dal compagno Cova
Vi sono poi i compagni del partito democratico della sinistra dell'aria di Rifondazione Comunista Bonalumi Galardi e il foglio
Vi è poi una nutrita rappresentanza e una delegazione di Democrazia proletaria
Li ringraziamo tutti e nella seguito della mattinata daremo notizia di altre adesioni
Do subito quindi la parola compagni per il primo intervento al compagno Pietro passa Rino operatore sindacale della Quinta lega FIAT a Mirafiori
Pertanto
Vorrei partire da una premessa visto che quindi è possibile farlo
Perché da un po'di tempo escono fuori una serie di dichiarazioni sulle testate dei giornali in modo particolare sulle pagine torinese della Repubblica che mi danno come un compagno che sta alla finestra a guardare
Io da molto tempo sono già in strada quindi
Visto anche problemi di tempo mi concentrerò solo alcuni aspetti
Parte delle questioni del lavoro in modo particolare della FIAT
Noi siamo usciti da poco tempo da uno scontro duro aspro
Che ha visto schierato il movimento sindacale del movimento dei lavoratori
Nella sua articolazione per la conquista dei contratti di lavoro
E in modo particolare il contratto dei metalmeccanici portarlo e più a casa è stata una cosa tremenda dura
Elementi negativi e positivi si sono intrecciati io credo che vada messo in evidenza egli vada dato valore la grande capacità di risposta che il movimento ha voluto e la capacità di risposta che si è avuto dopo lunghi anni di silenzio anche nella cittadella di Mirafiori
I lavoratori e per la prima volta in molte occasioni hanno scioperato in maggioranza i alla testa dei cortei e degli scioperi c'erano i giovani quindi abbiamo un terreno nuovo su cui coltivare una possibilità di ripresa
Però il problema è capire la natura dello scontro qualche sua determinata per capire da qui in avanti cosa ci tocca
Il il contratto non ha combinato guai
Di per sé
Nel senso che non ci sono scambi quindi si può dire che un contratto accettabile
Ma un contratto lo si giudica anche per gli strumenti che cita per affrontare i processi di ristrutturazione
Le possibilità nuove di contrattazione che ci offre questo contratto di strumenti nuovi non ce ne offre non ce ne dà
Quindi un contratto accettabile perché non combina guai
Ma un contratto che non si dà strumenti per i problemi che dovremo affrontare da qui in avanti
Credo che la pecca che a tutti salta agli occhi che l'articolo cinque del contratto di lavoro che quello che regolamenta la questione degli orari
Non sia stato affrontato sia passato in
Come si può dire
Fuori dal contesto della contrattazione abbiamo una manciata di ore da gestire ma non abbiamo strumenti perché i conti del delegata all'interno della fabbrica contratti nei regimi d'orario
Gestiscono rapporto negoziale sulla flessibilità
Mentre abbiamo avuto nell'ultimo periodo una serie di accordi che dei problemi seri c'è il treno
Vorrei affrontare in modo particolare quello degli stabilimenti al Sud
Per tutta una serie di questioni e che si dice che l'elemento vero dello scontro
Ed è per questo che è durato a lungo
Tutta la gestazione della vicenda contrattuale metalmeccanici a tutta una serie di elementi che lì dentro riemergono
Intanto manco un quadro di riferimento rispetto al comparto dell'altro quale effetto avrà da qui al novantaquattro sul piano produttivo ed occupazionale compagni a Mirafiori abbiamo lavorato molto per recuperare una serie di dati di previsione di prospettiva sul fiato
Bisogna saperlo
Da qui al novantaquattro avremo un'ulteriore flessione delle produzioni auto in Italia
Siamo partiti da due milioni ottanta mila le vetture nel mille novecentottantanove nel mille novecentonovantatré arriveremo ad un milione settecentocinquanta mila circa vetture da produrre in Italia
Allora qualcuno mi convinca Cioce degli investimenti fatti al Sud vi siano investimenti aggiuntivi
Il problema non è contestare la giustezza degli investimenti al Sud mai dentro quale quadro di riferimento si collocano i problemi che si aprono e come noi interveniamo per gestirli quindi un primo problema
Non è da la la tipo Bini
Che la nuova vettura che sostituisce la ognuno si farà a Melfi ci saranno problemi di riequilibrio fra gli stabilimenti al Nord perché sappiamo che a Mirafiori sarà Rio saranno riorganizzate le linee di montaggio per intervenire sul segmento medio-alto e della produzione
L'Alfa all'altra cosa succede
Visto che sappiamo che tutti i progetti di ristrutturazione per innovazione tecnologica sono state bloccate che i capi progetti sono stati mandati a casa
Questo è un problema
Sulla componentistica cosa succederà
Io parlo della zona i Torino la zona di Moncalieri è un concentrato
Dalla componentistica auto
C'è un quadro di riferimento che dà prospettive
Allora anche qui quale politica per come si può dire costruire un'alternativa una ricollocazione di quei lavoratori che saranno espulsi quali strumenti di ammortizzazione
Sono messi in campo per gestire questi processi
Quindi dobbiamo prepararci fino ad una situazione che vedrà di nuovo ricadere sulle nostre teste effettui pesante sul piano sociale
Nelle ricadute pesanti sul piano sociale
L'altro problema perché si entra in fabbrica senza regole cari compagni
Su turni orari prestazione e salario
Nel senso che quell'accordo predeterminati e si lavora per tre turni per sei giorni la settimana
Per determina sostanzialmente gli orari di lavoro evidentemente si parla ancora di quaranta ore settimanali ma dentro qua le regole sulla questione dei riposi non si capisce bene sulla prestazione lavorativa non vengono ripescati nemmeno gli accordi che abbiamo fatto sulla prestazione del salvati dal sessantanove al settantanove
E neanche a vengono ribaltati gli accordi sul salario e quindi si entra con il salario minimo garantito dal contratto nazionale di lavoro
Quindi siamo di fronte coperchio mi ricollego alla vicenda del contratto invece questa e sarà da qui in avanti a una destrutturazione della regolamentazione della prestazione lavorativa in tutti i suoi aspetti
E questo la guarda e cadute pesanti non solo al Sud
E fra le altre cose piccolo problemino da valutare
Si fa un racconto su una fabbrica che non si sa ancora cosa sarà in termini di struttura impiantistica di organizzazione del lavoro e senza che vi siano i lavoratori quindi soggetti che sono poi sostanzialmente quelli che subiranno gli accordi che dovranno vivere in quelle condizioni e compagni visto che dalla fabbrica Cerri ci arriva il figlio
Una cosa lavorare fare tre tornei
Facendo come si può dire quel dottore di impianti altra cosa è far la produzione
E siccome la FIAT ha già detto che non farà più l'errore di Cassino quindi di ripensare alla fabbrica automatica ma sarà un intreccio fra fabbriche innovata e fabbrica tradizionale ebbe ai montaggi voglio proprio vedere come faremo
Ci saranno seri problemi ricadranno sulla condizione lavorativa in termini come si può dire di tenuta rispetto alle condizioni di lavoro
Rispetto ai gradi di libertà e chi più ne ha più ne metta
Ma compagni malgrado un appuntamento a giugno
Che non tratterà solo la ristrutturazione del salario ma anche i livelli di contrattazione
Ebbe evidente che questa è una pezza
Che si collega quel mosaico a giugno ce lo ritroveremo di nuovo fra i piedi
Ce lo ritroveremo fra i piedi nuovamente perché fra le altre cose anche il metodo e merito
Un accordo che si fa contro il parere di tre quarti del coordinamento FIAT mi dice anche qui che ci son problemi di livelli di contrattazione che sono messi in discussione in qualche modo allora il problema è come riprendere quota e invertire una tendenza
Siamo di fronte a una FIAT taglio nel più che posso cinque minuti ancora finito
Che si sta muovendo sulla fabbrica integrata qualità totale
Ora il problema qui e non stare lì a rincorrere Abbati ficcarsi con le parole
La FIAT da una parte interviene con processi di riorganizzazione e semplifico per problemi di tempo ma sicuramente sta riorganizzando il rapporto fra il momento della produzione e la commercializzazione del prodotto e l'assistenza
E dall'altra si sta strutturando per intervenire sulla qualità del prodotto
Recuperando alcuni limiti che ho già aveva nel ciclo produttivo faccio un esempio banale ma ad esempio i lavoratori della sperimentazione che fino a ieri facevano tre prototipi al mese
Da qui in avanti ne faranno ventidue diventano centro pilota non più centro sperimentazioni interverranno il rapporto diretto con chi commercializza il prodotto per intervenire subito sulle difettosità farle correzioni ma alla fine ci si sta muovendo anche il rapporto con i lavoratori
Perché ha bisogno che attraversa i suggerimenti che i lavoratori gli danno di avvicinare l'organizzazione formale a quelle informale ossia quella che l'azienda predeterminati né come si può dire la sua struttura e tecniche e quella che effettivamente presente nelle officine
E dall'altro è evidente è una grande operazione culturale e politica
C'è un problema la la Fia aiuta
Alle officine come punta centrale la riorganizzazione allora per me si pone il problema se per noi l'organizzazione del lavoro come elemento di confronto di scontro torna centrale o no
Se il problema della formazione torna ad essere centrale oppure no
Se ad esempio ristabilire un rapporto fra Salaria prestazione torna ad essere un punto centrale oppure no perché anche qui rispetto a queste si determina quali strumenti ci servono in fabbrica
Allora io credo che non è necessario qui come molte compagnie dicono semplicemente dire che basta una testa un voto ma se abbiamo la capacità di ricostruire un radicamento anche nei bis del sindacato in fabbrica
Che si esprime in termini di rappresentanza sociale e che quindi attraverso la rappresentanza complessiva del ciclo di produzione
Riappropria sindacato una lettura complessiva del ciclo e che diventa di conseguenza anche un veicolo di organizzazione di saperi esperienza che si vengono finalizzati alla contrattazione
Quindi per rilanciare la capacità di contrattazione e dallo da qui anche un rapporto dialettico con la scienza e con i saperi che ci servono per cambiare per trasformare e da qui recuperare un'autonomia di classe
Quindi per concludere credo che per noi valga come si può dire la parola con cui ha parlato la parola d'ordine che studio ricerca sperimentazione sia un elemento essenziale per chi vuole ancora sentirsi comunista
La direzione del teatro prega di non occupare i corridoi di accesso al parco per ragioni di sicurezza grazie
I compagni della Rizzoli ci mandano questo brevissimo comunicato il giorno diciotto febbraio si è costituito presso la Rizzoli Periodici un circolo che aderisce al Movimento per la Rifondazione Comunista
Gli iscritti Inter ora sono dodici ma contano di aumentare in breve tempo tra gli aderenti vi sono diversi giornalisti come Piero quanto uccide la rivista Max
Pietro Morganti di visto Laura Reggiani e Oreglio si oli di amikacina una gioia di insieme
Per la lettura di un comunicato dove ora la parola al compagno Massimo leoni del comitato giovanile del Movimento per la Rifondazione Comunista di Milano operaio della Breda
Da quando è nato il Movimento per la Rifondazione comunista in Italia sono passate due settimane già migliaia di compagni e compagne hanno sottoscritto per il movimento ed altrettanti stanno dando la loro entusiastica adesione tra queste migliaia di compagni molte sono giovani preghiamo i giornalisti presenti di prenderne atto
Altro che la ricostruzione di un partito voluta da vecchi nostalgici da comunisti in odor di naftalina
Accanto a compagni
Accanto a compagni di grande rilievo e preziosa esperienza ci sono tanti giovani che lottano anche grazie al ricordo e dall'esperienza del compagno Alessandro Vaia
Giovani lavoratori disoccupati studenti di scuole secondarie di università che sono già organizzati qui a Milano in comitato giovanile per la rifondazione comunista collegato già ora ad altre nella realtà lombarde
Tale comitato si riunisce ogni lunedì sera in via Spallanzani sei a Milano tutti i giovani presenti in sala sono invitati
Siamo un gruppo di compagni ed anche singoli giovani comunisti di diversa provenienza e di diversa esperienza politica
Siamo pur tra queste preziose diversità uniti dal punto principale e fondamentale siamo giovani comunisti che intendono rimanere comunisti
Che non intendono accettare le compatibilità i limiti del sistema capitalistico che non accettano la becera in realtà di una guerra nel Golfo condotta solo per scopi economici
E che nasconde la tragica realtà di migliaia di militi meno Centi
Compagni per cui la casa a prezzi assi accessibili non deve essere un regalo ma un diritto che ritengono che lo Statuto dei lavoratori non debba essere un pezzo di carta per i giovani delle piccole imprese
Il compagno Gramsci scrisse distruggere è molto difficile tanto difficile quanto creare per cui i compagni al lavoro rimbocchiamoci le maniche
Compagne e compagni fra le centinaia e centinaia di adesioni che sono pervenute al nostro movimento dal mondo del lavoro e sindacale da consiglieri comunali e provinciali
Dal movimento partigiano numerose sono anche le adesioni venute dal mondo della cultura dell'arte delle professioni è un elenco molto lungo mi scuso con quelli che non nominava ma voglio citare qualcuna di queste personalità
Franco Aspesi glottologo Maria calati geografo dell'Università Statale
Ludovico Geymonat filosofo
Adriano Guarnieri ed Enrico Intra musicisti il professor Alberto Maria Cavallotti primario medico pediatra Teresa ISE Hamburg geografo dell'Università di Pavia
Francesco Leonetti scrittore Guido Oldrini filosofo Luigi Pestalozza musicologo
Giampiero Tintori direttore del Museo della Scala Augusto Tretti regista Luigi Veronesi e Daniele Oppi pittori Silvano Pasquini insegnante Guido vada Brega docente universitario
Nicola Teti editore e in sala anche Eleonora Fiorani insegnante ringraziamo tutti gli intellettuali professionisti che hanno aderito al nostro movimento
Do ora la parola compagni
E compagni al compagno senatore Armando Cossutta del coordinamento nazionale
Care compagne
Care compagne e cari compagni
Noi lo sapete
Abbiamo deciso a Rimini a chiusura del ventesimo Congresso del Partito Comunista Italiano
Di non aderire al Partito democratico della sinistra
In primo luogo perché esso è un partito dichiaratamente non comunista
Noi
Noi siamo comunisti
Il comunismo nella nostra concezione è l'orizzonte più elevato della libertà umana
Con
Con il muro di Berlino
Sono crollati dei regimi politici che si richiamavano impropriamente ai nostri ideali non sono crollate le nostre speranze non è finito il nostro impegno per una società nuova abbiamo deciso a Rimini e nei giorni successivi
Di dare vita ad un Movimento per la Rifondazione Comunista
Dunque perché siamo comunisti e perché coerenti con i nostri principi sentiamo fortissimo il dovere di contribuire sul piano politico a sviluppare una battaglia di opposizione
Per costruire un'alternativa all'attuale sistema politico e sociale
Da tempo manca una lotta di opposizione
L'opposizione non c'è più non si sente non incide
Ed invece ce n'è bisogno il Paese ne ha bisogno ne hanno bisogno soprattutto i lavoratori e le classi subalterne che devono tornare ad essere protagonisti nella vita politica e nella società
A questo obiettivo noi dedichiamo le nostre energie
Svolgendo o cercando di svolgere così un ruolo nazionale e non un semplice compito di gruppo o di partito
è un dovere al quale i comunisti non intendono abdicare
Sin dall'inizio ci siamo cimentati con tutte le nostre forze
In primo luogo nella lotta per la pace contro la guerra
Al Senato siamo stati francamente i promotori di una iniziativa rilevante che ha impegnato a fondo attraverso il nostro gruppo parlamentare
Che abbiamo costituito presieduto con grande intelligenza e capacità dal compagno libertini abbiamo impegnato a fondo
Il senato Palazzo Madama l'altro ieri alla Camera dei deputati
Abbiamo impedito attraverso l'iniziativa dei nostri compagni che si spegnesse ogni voce di opposizione a Sigonella a Piacenza nei giorni scorsi siamo stati in prima fila
Assieme ai compagni agli amici dei movimenti pacifisti nelle manifestazioni in difesa della pace contro la guerra
Ora la guerra e al punto più tragico
è in atto un massacro
Bisogna arrestarlo
Dobbiamo dare voce e forza alla pace
Noi siamo ancora credo poca cosa
Non contiamo molto per ora
Ma chi conta più di noi
Chiami subito assieme a noi i lavoratori i giovani le donne il popolo italiano
Il popolo italiano a una grande manifestazione di lotta ad uno sciopero nazionale contro la guerra interna fare
L'Italia l'Italia deve dissociarsi da una guerra
Che ormai è soltanto americana
Il figlio del nostro popolo che sono impegnati militarmente nel Golfo devono tornare in Italia
Chi li vuole mantenere la non compie un dovere nazionale patriottico ma un atto di acquiescenza verso gli Stati Uniti
In questa loro guerra
Che con è in contrasto con i principi della nostra Costituzione
Che è in contrasto con gli interessi nostri e dell'Europa e che ormai al di fuori delle Nazioni Unite
Una guerra nuovissima
Per i mezzi tecnici ultramoderni che vi sono impiegati dagli americani
Ma che conserva questa guerra un sapore antico antichissimo nei suoi obiettivi imperiali
In queste poche settimane
Nella iniziativa nel lavoro siamo riusciti ad essere presenti credo in tutto il Paese stiamo crescendo ogni giorno di più
Tra i giovani non giovani fra operai intellettuali siamo attivi particolarmente nelle fabbriche nelle aziende proprio ieri nel convegno che è stato già ricordato abbiamo avuto la conferma di questa nostra presenza di questo nostro influenza siamo presenti in quasi tutte le università
Fra figure eminenti della cultura italiana
Oltre che in Parlamento nostri compagni stanno già operando nei consigli regionali nelle province nei comuni nelle USL nei consigli di circoscrizione
Ci si chiede continuamente quanti siamo
Fra poche settimane saremo in grado di comunicare a tutti voi al Paese dati precisi
Ma sin d'ora posso dire quello che io so
Che in due settimane sono state sottoscritte somme rilevanti
Da Torino a Catania da Roma Taranto da Napoli a Trieste
Il nostro speso ieri e proprio ieri il compagno cappelloni mi diceva
Di avere calcolato che sono stati sottoscritti sinora quasi quattro miliardi di lire a favore del nostro movimento
Molte solo le adesioni politiche
Dopo le prime cinquanta mila schede di adesione subito esaurite abbiamo dovuto ristampare né altre trenta mila non sono bastate
E siamo ormai prossimi ad un primo traguardo di cento mila adesioni al nostro movimento
Intendiamo superare nei prossimi giorni
Si è scritto di noi che saremmo già un esercito ma senza generali c'è del vero in questa espressione
Ma non mi pare giusto usare l'espressione esercito né quella di Generali siamo una forza popolare
Che si sta organizzando in modo aperto e che promuoverà dal suo interno in un processo democratico intenso i suoi stessi dirigenti
Alcuni fa compagni sperimentati in mille battaglie altri del tutto nuovi alla esperienza della direzione politica
Non siamo e non vogliamo essere una organizzazione tradizionale né piramidale né centralistica ma un movimento realmente articolato
Vogliamo dare vita
Ad una formazione politica libera e moderna
Siamo comunisti che guardano al di là di schemi e di pregiudizi
E sanno quanto sia importante l'organizzazione e che dell'organizzazione hanno una visione di intendono avere una pratica davvero nuove a chi ci obiettò che saremmo destinati ad un ruolo marginale e minoritario non rispondiamo con una presuntuosa alzata di spalle
Conosciamo e teniamo questo pericolo sappiamo quanto deleterio sia l'atteggiamento di coloro che si rinchiudono in astratte infinite dispute ideologiche
O imposizioni di nobile ma sterile testimonianza indifesa di chissà quale presunta purezza
Ed è appunto per questo intendiamo agire per stabilire e sviluppare un robusto legame con i problemi della gente
Per fare maturare continuamente iniziative ed azioni politiche sociali in modo di costruire nel vivo della società
Le condizioni per una effettiva alternativa di governo
Noi non saremo la somma dei molti gruppi esistenti nella sinistra italiana
Ma una forza originale che intende radicarsi profondamente nel mondo del lavoro
E portare i lavoratori ad indicare delle scelte economiche e politiche valide per tutto il Paese
Forti anche della esperienza di quello che è stato un grande e il più grande partito dei lavoratori italiani
Ma i cui errori
Che non cominciano con la Boni Ognina
E che hanno trovato nelle scelte di Occhetto un moltiplicatore distruttivo errori che lo hanno portato in mezzo al guado ed oggi il Partito Democratico della Sinistra e proiettato mi pare verso l'incontro subalterno con il Partito Socialista come sbocco inevitabile di una politica sostanzialmente moderata
Priva di ogni carica e capacità antagonistica
Noi non siamo disposti alla capitolazione
Ne alla rassegnazione
Il capitalismo non è l'ultima pagina della storia
Siamo
Siamo in una fase
Grave e reale di riflusso di un riflusso che non è solo politico ma sociale e culturale il capitalismo in questa fase avvento è stato minando
Ma la forza della riscossa le forze della riscossa sono vive e sono grandi
Noi siamo Comunisti italiani
Che vogliono far vivere rifondata
Una formazione autonoma comunista in questa epoca che ci ha viene chiamata del post comunismo
Abbiamo avuto certo come è stato detto del coraggio
Perché questa che abbiamo avviato è un'impresa ardua
Enorme
Oggi sappiamo che per andare avanti
Tutti bene di un lucido coraggio politico e ideale è vero lo abbiamo detto lo abbiamo ribadito sentiamo ancora compagni
Che fischia il vento e infuria la bufera eppure dobbiamo andare avanti andare avanti
Nell'interesse dei lavoratori e di tutto il popolo decideremo alla fine di questo processo
Grande
Di formazione del nostro movimento il nostro nome che il nostro simbolo
Certo è che non ha senso logico che chi ha abbandonato volutamente dichiaratamente clamorosamente
L'appellativo di comunista voglia e possa impedire a coloro che intendono essere comunisti di usare il nome e il simbolo glorioso Comunisti Italiani
Così
Così come sarebbe logico e giusto che è una parte almeno delle case del popolo e delle sedi comuniste
Possono debbano essere utilizzate
Anche da quei compagni i nostri compagni che con sacrificio generoso ed appassionato hanno contribuito in tutta Italia ai edificare le e a gestirle
Decideremo
Decideremo insieme come chiamare chi e come lavorare
Ma già credo sappiamo chi siamo
E che cosa vogliamo
Ma lo voglio dire
Con parole molto
Cordiali agli amici giornalisti che io ringrazio per l'attenzione
Che hanno dedicato che continuano a dedicare che mi auguro dedicheranno ancora al nostro lavoro desidero dire loro soltanto
Giudicate ci per quello che noi diciamo e per quello che noi facciamo giudicati ci nel bene e giudicati ci nel male
Ma per favore non chiamateci più con i tanti appellativi che sono stati usati in questi tempi sono appellativi che non ci riguardano
I duri
I vetero comunisti
Gli scissionisti
E lasciatemi dire compagni e compagni di Milano
Per piacere
La si smetta di usare per noi un termine che io intendo in prima persona e in primo luogo
Dire che bisogna toglierlo non siamo il cossuttiano siamo
Chiamateci con il nostro nome
Il nome che ci è caro e che intendiamo portare con onore siamo i comunisti
Grazie Company
è presente in sala lo salutiamo con particolare affetto i compagni onorevole Luigi Vertemati deputato europeo del Partito Socialista Italiano
è presente anche una delegazione di Democrazia proletaria con Ferrari Saverio
Segretario provinciale Giovanni Confalonieri segretario regionale bolognesi Marini da Ciaccona Giancarlo vinci Luigi Deiana eletta della segreteria nazionale di di Beck
Mi è giunto un comunicato molto gradito nell'ambito dell'unità e della Nigeria che la ditta che stampava l'Unità il manifesto
Cd con un gruppo di compagni abbiamo iniziato l'adesione ai circoli di Rifondazione con dieci tessere già fatte e continueremo il nostro lavoro
Diamo ora la parola al compagno Nichi Vendola già membro della direzione nazionale della Federazione giovanile comunista
Care con care compagne e cari compagni
Eccola la modernità
Questa parola
Creare in bombata
Nelle nostre orecchie per un decennio la modernità eccola un insensato Marcello anzi possiamo dirlo
Scusateci
Chiedo scusa a quelli che hanno il palato fine la modernità una guerra imperialista
Ma non eravamo noi
I vetero
Quelli erano troppi
Una giornalista di Panorama mi ha chiesto ma tu sei tanto giovane non come ti senti il movimento costitutore però Ecofin rétro
E io gli ho risposto maturo c'è una giovane giornalista come ti senti circondata da questo clima vetero retro dei giornali di regime delle tv di regime
Ed eccola dunque la modernità che riduce tutto a statistiche nella contabilità quanti barili di petrolio
Quante azioni in Borsa forse quanti morti ma questo lo sapremo alla fine questa modernità di un enorme ordine in uscita
Una modernità prima di produrre nelle parole l'operazione chirurgica non la carneficina l'operazione chirurgica
Ecco questa modernità che
Spiega una quantità incredibile dissidenza dei saperi di ricerca di innovazione
Dentro la logica della grande macchina bellica
Dentro questo terribile complesso militare industriale che ha scandito e scandisce i processi di ristrutturazione dei poteri nel mondo dopo il crollo del muro di Berlino
Io veramente
Mi chiedo
Che cosa sia la presunta neutralità della scienza
Che cosa possano essere gli onori degli accademici
Dei ricercatori e degli scienziati cioè la ricerca la scienza e la tecnologia
Sono anch'essi stanno anche Phil diventando strumenti di morte e se non ci sia anche lì un bisogno compagni grande drammatico di aprire una questione di democrazia dentro un saperi
Forse era persino questo ciò che ci mandavano a dire
Ma avevamo il vecchio Pizzi aveva le orecchie otturate ciò che ci mandano a dire i ragazzi della pantera non si può mercificare il sapere
Ed eccola dunque tutta intera
Squadernato davanti ai nostri occhi questa modernità che quel incredibile dispositivo
Che cerca di cancellare che occulta che maschera un immenso dolore sociale che il prezzo della modernità
Tenta di mascherare o nel Golfo dove all'inizio ci era consentito di vedere soltanto il tecnico loro dei fuochi pirotecnici su Baghdad ma non c'era consentito di vedere le donne bambini gli uomini massacrati
Così come lo cancella quel dolore sociale dentro la vita delle metropoli delle periferie degradate dentro il curatore della grande città ricca capitalistica
Che pure e attraversata
Da un esercito di disperati senza speranza
Di barboni
Il margine
Queste cose
Sono così diretto
A dirle sia veramente retro a fare i conti di quanti sono i poveri non soltanto nel fare il ma negli Stati Uniti d'America sia veramente Ecofin retro compagni trentasei milioni di poveri negli Stati Uniti d'America secondo le cifre del governo americano
Ma la modernità neanche sui giornali tira fuori queste cifre questa è una contabilità che dà fastidio allora compagni permettetemi una corsa
Modernità e un nome ma c'è un cognome diamo glielo capitalistica queste alla motorizzazione capitalistica
Ed è una modernizzazione capitalistica che giunta un culmine nel suo progetto di mercificare ogni corsa di questa merce situazioni globale
Che riguarda non soltanto lavoro il vecchio lavoro di fabbrica come i nuovi lavori anche effimere significati anch'essi
Sottoposte a un
Chi fu tanti nord
Ogni nord costruisce last come dire il circolo virtuoso della propria opulenza
Ripartire dal circolo vizioso della miseria dei tanti frutto non sono accidenti quelli i fenomeni del sottosviluppo sono il pranzo dello sviluppo bisogna dirlo compagni non è un accidente
Assai versificazione globale che tra proprio Fade ogni aspetto della vita quotidiana
Questa mercificazione globale che dà la caccia come fossero non moderne streghe a tutti coloro che non sono
Efficienti e produttivi Stifani possibilmente maschietti a tutti coloro che sono un po'di vento in poppa Nigri che sono magari portatori di AIDS o altri catturati tutti coloro che non rientrano dentro inspiegabile della sanità
Il jazz dell'igiene capitalistico borghese tutti questi vanno come dire espulsi nessuna Rizzini
Questa mercificazione globale che uccide i giovani con una siringa di rovina o regalando loro la noia l'inutilità la mancanza di prospettive di futuro bene compagni noi abbiamo la una speranza di essere un movimento reale soprattutto se sapremo uscire da questa sala per andare a incontrare tanti Giovanni per dire ai giovani per dire ai giovani
Non abbiate paura di venire con noi perché noi siamo i comunisti
Siamo anche fatti di tanti vecchi compagni ma io compagni ho passato tutta la mia vita quando avevo tredici anni con i vecchi compagni del Pizzi e ho capito allora
Però ho capito allora con i vecchi compagni e dalla mia Puglia Brahms Saint-Hilaire ho capito che cosa significa che il comunismo e la giovinezza del mondo tanti vecchi compagni riempiendo di una fazione
Tanti vecchi compagni pieni di una passione di conoscere il mondo di conoscere il nuovo allora vecchi e giovani tante generazioni tante culture tutti quanti con questa voglia con questo bisogno di essere controcorrente compagni fatemi dire una cosa che ho detto per concludere che ho detto l'altra sera a Savona forse
Ci dicono che perché rischiamo di essere minoritari davvero compagni corriamo questo rischio dobbiamo stare attenti dobbiamo veramente mettono in discussione anche noi stessi anche la nostra cultura politica
Però compagni ed è anche vero che non riusciamo una minoranza che si è andato controcorrente che siamo contro corrente continuano in tutto il mondo e allora compagni se noi avremo il gusto
Come dire di uscire da qualunque cultura difetta quando ci diranno voi siete quelli della riserva indiana Wajda comunisti potremmo dire mandati a quel paese
Compagne e compagni
Nel mondo della moda al mondo della musica ci vengono particolari adesioni
Il compagno Roberto fa loro di Padova Antonio D'Oro della Sardegna giovani compositori musicologi
Il grande musicista Giacomo Manzoni aderisce alla nostra proposta politica
Vedo in sala compagna stellina la compagnia stellina Vecchio compagna per tanti anni per tutta la vita del compagno vai via la pregherei di venire alla presidenza
è giunto
C'è giunto company un toccante documento che nuovi vogliamo leggere di con grande affetto e grande simpatia e stima profonda
E degli autoconvocati diete la rifondazione comunista dice la nostra adesione al programma di Rifondazione Comunista nasce dall'esigenza di non rinunciare ad un progetto di profonda trasformazione della nostra società
La cultura dominante riproduce se stessa sia nella concezione economica e del lavoro che nella concezione dell'individuo imponendo una sessualità economicamente utile politicamente conservatrice
Negandone i fatti all'omosessualità la propria valenza di libera espressione dell'affettività e del comportamento umano
Proveniamo da diverse esperienze e realtà sono infatti entrano i compagni comunisti per formazione tradizione come chi semplicemente avverte il disagio quotidiano imposto dalla perenne contraddizione tra sviluppo economico e sviluppo sociale
E da una comune consapevolezza che nasce l'interesse ad incontrarsi a confrontarsi a riconoscerci
Con chi nel nostro Paese ha deciso di non rinunciare ai fondamentali principi di diritto di uguaglianza di democrazia al partito capace di stringere i milioni di dignità in un unico pugno firmato da settanta compagni
Diamo ora la parola alla compagnia senatrice Ersilia Salvato del coordinamento nazionale già membro della direzione del PC
Compagne e compagni
Io credo che anche in questo momento per noi importante nel quale ci guardiamo negli occhi ci riconosciamo e ci diciamo le nostre ragioni dello stare qui in questa scelta dilazione da comunisti
Quello che sta succedendo in un'altra parte del mondo non può essere non è lontano dai nostri cuori
Io credo che ognuno di noi in questo momento sta anche pensando a quel terribile massacro che è iniziato lì che sta distruggendo vite umane
A me particolarmente nella mente impressa un'immagine che ho visto ieri sera per televisioni
Non soltanto donne ma soprattutto gli occhi smarriti di bambine e bambini che non capivano e avevano tutto il diritto di non capire quello che stava succedendo un'immagine terribile
Un'immagine drammatica
Io credo che noi dobbiamo innanzitutto sulla guerra
E innanzitutto sulla pace e costruire la nuova identità del nostro essere agire da comunisti ed abbiamo non soltanto lavorare stare con gli altri e lo faremo da qui a poco
E dobbiamo tentare tutto il possibile per fermare la guerra ma io credo con Pagni che per costruire questa identità innanzitutto sulla pace dobbiamo in maniera molto forte molto lucida molto razionale
Mettere in campo le ragioni vere di questa guerra guardate io voglio dirlo con semplicità
Io ho deciso
Con me stessa innanzitutto facendo i conti con me stessa e con la mia storia
Di volatili a quel partito che stava per nascere e di pensare a il lavoro da fare insieme agli altri perché un punto di vista comunista
Potesse esserci ed essere secondo cui in questa parte del mondo nella Rimini compagne e compagni
Evidentemente qualche cosa si era già dentro di me incrinato in maniera seria
Nell'agosto scorso quando in quella terribile serata lì al Senato della Repubblica
Quel gruppo comunista si accinse a votare in quel modo sulla guerra e quando lì dentro al fuori di noi
Con grande determinazione non soltanto dicemmo no ma lo facemmo per una scelta Etica innanzitutto morale perché la politica anche questa
Ma per una scelta molto precisa per una lettura di quello che stava accadendo e purtroppo i fatti ci hanno dato ragione e io credo che su questo dobbiamo tornare e dobbiamo tornare e dire a chiare lettere la verità perché la guerra che lì si sta scatenando non è soltanto una guerra tra nord e sud del mondo
Queste accezioni che pure spesso usiamo devono essere più concrete più realistiche io voglio farle altre voglio usare parole antiche nati mi dicono molto io ancora una volta una guerra
Tra oppressi e oppressori Beccaria pressoria mettono insieme non soltanto pusher ma mette insieme anche le varie dittature è una guerra per interessi materiali certamente la risorsa petrolio che si dice in cui da questa parte dall'Occidente con questa nostra visione di egemonia ma di rapina delle risorse nella vita degli altri popoli una guerra che si fa per poter mantenere non soltanto un diktat su quella RIS Sorsa ma soprattutto per costruire altri assetti del mondo e in un momento in cui è caduto con la fine del bipolarismo anche una speranza rispetto al mondo e che noi stessi abbiamo criticato in maniera molto severa
Ebbene un altro mondo sta venendo avanti ed è un mondo che a me non piace che fa paura ed è un mondo nel quale io credo soprattutto non si riconoscono le giovani generazioni
E il mondo appunto degli assetti imperialisti ICI degli assetti capitalistici e non è un caso che siano proprio i giovani le ragazze e dei ragazzi
A rimettere in campo questa parola guerra imperialista certamente non come la diceva monologhi anni fa
E non con un antiamericanismo
Di fatto soltanto di non comprensione perché anche lì dentro in quella parte si stanno sviluppando dialoghi e di vispi e discussioni non è altra cosa
è io credo fino in fondo una critica radicale dell'esistente una voglia di essere in campo
Per potere affermare se stessi e la padronanza del della propria vita
Per potere dire Noah mercificazione a quelle mercificazione i dico un attimo fa parlava Nichi a quell'alienazione così terribile così devastante che ne cioè non soltanto nei luoghi di lavoro ma nella nostra vita quotidiana perfino nei rapporti interpersonali allora io credo che rispetta questo lo dobbiamo non soltanto diede il perché una ragione forte e io voglio qui dire al compagno Cossutta che certo noi abbiamo avuto coraggio e forse tutti i nuovi hanno avuto coraggio i compagni di base quell'esercito che in maniera più libera rispetta i generali è chiaro che si sapesse spesso ma io a Faenza che al di là che al di là dei compagni che già avevano una militanza se c'è una ragione devono del nostro stare qui stamattina nel nostro stare in questi giorni in tante città nel discutere e nel del vedere alle nostre assemblee soprattutto giovani donne che mai prima avevano avuto la tessera del vecchio partito
Ebbene questa ragione molto semplice perché il nostro movimento non nasce la nostra scelta nasce perché in questa società c'è un bisogno profondo di comunismo c'è un sonno profondo di antagonismo
è innanzitutto affetti sonno profondo di una forza di opposizione predatoria viabilità capricciosi non era più perché c'era stata un'altra faccia scattare una lunga strada arranca collocabilità adesso una richiesta precisa cura la legittimazione che si voleva ed una subalternità ed un'accettazione di altri contenuti che poi abbiamo visto i contenuti i conservatori di quest'ultimo anno
E anche rispetto alla guerra c'è stato questo lasciatemelo dire anche rispetto alla guerra avrà invitato non poi il nostro popolo
Ad una solidarietà di sistema e io ritengo grave voglio chiudere su questo compagni che questo discorso è questo ragionamento sia stato fatto qui ieri a Milano
Dal Presidente della Repubblica da Cossiga
Cioè sulla caviglia legittimato a quello che aveva era avvenuto Rispetto ai magistrati democratici che giustamente hanno messo in campo un la uno punto di vista che io condivido profondamente questa guerra è una guerra è incostituzionale che ha cambiato e ha stravolto la costituzione
Quali scritta e a costituzione materiale del nostro Paese
è melensa utilizziamo questi criptate egli vuole incrinare una solidarietà di popolo io credo che ci sia invece altri doveri Ungarelli costruire cultura di pace un dovete rispettare di far vivere il dettato costituzionale fino in fondo e di costruire altra solidarietà
Non la solidarietà dei forti e dei potenti ma sull'Alitalia idee poi degli oppressi la scelta di campo per la quale appunto noi vogliamo costruire e far vivere questo movimento di Rifondazione Comunista la scelta di campo molto precisa io oratorio e donne giovani quelli che meno hanno e che devono avere non soltanto in termini generici diritti ma in termini di poteri prediche meno sangue debbono sapere quella scelta antica voglio chiudere realmente compagni
Per cui io credo alla cosa più rivoluzionaria che è stata detta nel nostro movimento e che deve essere riportata oggi in campo e proprio quella cosa molto precisa da chi ama attivo meno qua dalle proprie capacità ali bisogni degli altri perché lì dentro c'è quello scambio ineguale che può realmente costruire contenuti di uguaglianza non formale ma di uguaglianza che parte dal rispetto e dalla vita ad la gente allora io credo che ne abbiamo davanti a noi una strada certamente difficile io non mi sento né minoritaria nell'isolata io mi sento invece insieme a tanto e credo che questa strada difficile tormentata
Possa essere un qualche cosa che vale la pena di vivere fino in fondo se realmente la politica dev'essere uno strumento per cambiare certo siamo quinti e vogliamo esserci per cambiare la nostra vita e la vita di tante di tanti
Compagni e compagni
La nostra manifestazione viene ripreso integralmente dai nostri operatori quindi per chi volesse acquistare le videocassette saranno disposizione presso la sede di via Spallanzani sei
I compagni del servizio d'ordine ci informano che da una valutazione approssimativa ma difettosa in difetto risulterebbero presenti alla nostra manifestazione oltre tre mila cinquecento compagni
Diamo ora la parola compagni all'onorevole Sergio Garavini coordinatore nazionale del movimento di Rifondazione comunista
Compagnie e compagni
Siamo qui dominati dall'orrore della guerra
è stato rifiutato dagli americani e dai loro alleati Italia compresa
Un compromesso più che ragionevole
La guerra ormai ha già cambiato il suo carattere
Non è un'azione per liberare il Colari
Non è un'operazione di polizia non è un'esecuzione chirurgica ma è un massacro
Compiuto contro un nemico che nei fatti aveva proposto una resa
Ma è bastato che la sua resa lasciasse non distrutto
Il regime politico della struttura militare dell'Iraq
Per non essere accettata dagli Stati Uniti
Che non vogliono che vogliono non me la resa
Ma l'annientamento
L'ONU non aveva dato nessuna autorizzazione in questo senso alla spedizione militare nel Golfo
La partecipazione italiana questa spedizione
Non era giustificata questo fine
Si era detto che l'Iraq doveva abbandonare quali
Ma quando le vacche annunciato di impegnarsi a farlo è stato chiaro che questo non bastava e non è bastato
Adesso
Siamo a una svolta spaventosa
Noi non la possiamo accettare
Diciamo anche basta
Con le ipocrisie
Andreotti alla Camera ha detto cose equivoche
Occhetto le ha accettate come buone
Il partito democratico della sinistra ha sostenuto il Governo in Parlamento
Ma il governo italiano ha condiviso l'ultimatum distruttivo presentato dagli americani così come gli altri Paesi della Comunità economica europea
E gli alleati con gli americani nella spedizione dei gol
Il governo italiano
Non ha nei fatti sostenuto la mediazione sovietica
Andremo a manifestare
Contro questa svolta spaventosa nella guerra contro il Marcello
Contro queste anche contro queste equivoci
E contro queste ipocrisie
Chiamiamo dunque tutti alla lotta per la pace
Ma nello stesso tempo compagne e compagni vogliamo spiegarci
E vogliamo capire
Lo diciamo trovando in questa vicenda spaventosa
Una ragione grande
Del nostro impegno per la rifondazione comunista
Non è una questione di bottega
Ma di indispensabile chiarezza
Perché gli atti di questi giorni pesa
Noi ci siamo mossi in Parlamento in coerenza con la tesi
Che a metà gennaio è stata di tutto il Partito Comunista Italiano
Del disimpegno dell'Italia dalla spedizione militare nel Golfo
Ed è il cessare il fuoco da attuare subito
Infatti
Hanno clamorosamente dimostrato la validità e l'attualità di queste posizioni
Ma la maggioranza del partito democratico della sinistra
Hanno infatti abbandonato questa linea di proposte
Arretrando supposizioni
Che non hanno comprendono una decisione immediata del governo in tal senso
Come noi si sono collocati parlamentari del partito del PDS
Di Democrazia proletaria verdi e cattolici
E poi questo arretramento della maggioranza del partito democratico della sinistra è andato oltre quando i deputati del PDS sono stati chiamati da Occhetto a dare un voto di astensione
Cioè in realtà acconsentire con il discorso di Andreotti che ha concluso il dibattito parlamentare
Poche ore sono bastate per dimostrare che questo discorso non era certo un coraggioso impegno per la pace
Non c'era nulla che cambiasse la collocazione dell'Italia
Magari unico da o reticenti ma sempre infila con chi mena la danza della guerra
Un voto dell'opposizione
Che non consente su un atto così impegnativo del Governo
Ha una importanza evidente
è un passo limitato ad un episodio però importantissimo
Che va in direzione
Del passaggio dall'opposizione
Ha una posizione collegata se non ancora inserita nella maggioranza
Di affiancamento al Governo
Questo passo
Può segnare un chiarimento sul destino del partito democratico della sinistra
Che è nato senza una convincente piattaforma politica
E con una divisione del gruppo dirigente ma il cui destino può essere quello
Dopo essersi distaccato dalla matrice del Partito comunista
Di andare nell'area del Governo
Non su un programma riformatore sull'onda di un movimento sociale e politico
Ma in base semplicemente all'esigenza di stare nella gestione governativa e queste esigenze è stata fermata accodandosi a un governo pronto a consentire a una svolta spaventosa della guerra
Reagire
Neve anche portarci ad una valutazione
Che sia capace di darci ragione di questi eventi
A casa nostra
E su scala internazionale
A casa nostra
Il fatto con cui ci confrontiamo
Quello che dicevo
La stessa nascita del Partito democratico della sinistra
Lo scioglimento del partito comunista aperto un vuoto a sinistra
Che così rischia di approfondire sia ancora
Né si pensi che questo voto sarà comunque riempito
Una cultura democratica e riformatrice
Che vive in primo luogo nella radicamento sociale nell'opposizione politica
Può essere anche frantumata
E ridotta all'impotenza da un blocco conservatore politico sociale e culturale come quello che contraddistingue ormai da anni la situazione del nostro Paese
E qui vi è una prima fondamentale ragione del nostro impegno
Riempire quel vuoto a sinistra
Dare nella società un forte segnale di contrattacco democratico garantire gli italiani che un'opposizione chi sarà che noi ne saremo la parte essenziale
Questo a casa nostra
E poi su scala internazionale è un fatto
Che la crisi del socialismo reale
E il superamento della fase più acuta della guerra fredda
Non ci hanno consegnato un mondo di interdipendenza pacifica
Con un governo democratico mondiale
Nel quale possa trionfare una mite tendenza riformista
Questa visione rappacificare ante
Che ha motivato anche lo scioglimento del PC e la formazione di un partito della sinistra non comunista
è stata duramente contraddetta dalla guerra
Che ci ha improvvisamente rivelato un ben diverso mondo reale
Mondo attraversato da crisi sociali etniche nazionalistiche
Da guerriglie annose incontenibili dal Medio Oriente all'Africa occidentale dal Mozambico alla lungo dall'America centrale dall'Afghanistan alla Cambogia
Un mondo che negli anni ottanta
Ha visto espandersi l'economia dei Paesi capitalisti del nord ma arretrare paurosamente vissuto
E in queste condizioni
Avanzato un dominio crescente delle grandi potenze capitalistiche
Che utilizza la regola di sempre
Del più forte che sceglie
Divide comanda
è questa la realtà che emerge dalla guerra del Golfo
è punito Saddam Hussein che ha occupato il Colari
Ma lo stesso Saddam è stato sostenuto quando ha aggredito l'Iran che pareva allora il peggior nemico dell'accidente
Lo stesse è stato sostenuto quando ha massacrato i conflitti
Denunciato e colpito il dittatore iracheno che ha occupato inammissibile mente il cofanetto
Ma aiutato l'ho dato il dittatore Assad chi ha inammissibile mente invaso i territori del Libano
E i palestinesi sono lasciati da anni il regime di occupazione militare senza alcun efficace intervento internazionale a loro sostegno
Le risoluzioni dell'ONU non sono tutte uguali
Per applicarmi alcune si fa la guerra che altre siano sistematicamente respinte inapplicate come quelle per la Palestina non è un problema
Ma allora
Le norme armata che si è mossa nel Golfo
Dispiegando una spaventosa potenza distruttrice
Si è mossa non secondo una legge universale di giustizia
Ma secondo la legge del più forte che sceglie chi e dovrebbe punire chi e dove premiare
E così
Si può fare apparire il tiranno sanguinario come fosse un eroe per tanti popoli oppressi
E si possono determinare condizioni che impongano altre presenze militari
Contrapposizione rinnovate di etnie e di religioni
Nuovi fattori di rotture e di conflitto
E allora
Non solo ci opponiamo alla guerra nella sua attuale svolta spaventosa
Ma rivendichiamo
Un'analisi reale del mondo
E poniamo come comunisti il problema di quale debba essere il ruolo della sinistra in Occidente
Chiediamo
Se le sinistre occidentali debbano essere sempre solidali con il loro sistema
E con le potenze dominanti nel mondo in cui si sono tu oppure
Se debbano avere invece una visione liberale critica e garantirsi un'autonomia politica che corrisponda un'analisi reale della tendenza al dominio mondiale delle grandi potenze
E che proponga davvero in alternativa
Una linea di unità e di solidarietà dei popoli
Noi comunisti
Sentiamo quindi non la fretta di un'adesione acritica di tutta la sinistra italiana all'Internazionale socialista
Ma l'urgenza imposta dalla guerra
Che questo problema dell'autonomia politica per una unità e solidarietà dei popoli venga posto alle forze di sinistra in tutto l'Occidente
Se c'è compagne e compagni
Un atto lontano della nostra storia ma che ci sembra proprio attuale
Il voto che nel mille novecentoquattordici un deputato allora socialista Carlo Liebknecht ebbe il coraggio nel Parlamento tedesco di dare lottando anche da solo contro i crediti di guerra
E nello stesso tempo
Sentiamo il bisogno di porre in Italia un problema altrettanto pressante
La questione sociale
Nel suo legame con quelle istituzionale
C'è un rapporto stretto fra soluzioni sociali e istituzionali
Quando la sinistra affronta i problemi istituzionali
Nel modo di Occhetto e del suo gruppo dirigente negli ultimi anni
Come se queste fossero autonome dalle questioni sociali
Ci si muove in una direzione due volte negativa
Da un lato perché si pone come essenziale per una riforma istituzionale
Non la partecipazione democratica
Non il rapporto diretto fra la società e le istituzioni
Ma il rafforzamento del governo una maggiore autorità dell'esecutivo
Questo è il senso delle proposte presidenzialiste
O delle leggi elettorali che premiano blocchi e coalizioni così come intendeva fare la legge truffa del mille novecentocinquantatré
Dall'altro lato
Perché si vuole garantire una forza e una stabilità del governo
Apparentemente astratte rispetto ai bisogni sociali
Ma in realtà ben concrete
Nel garantire la continuità del rispetto delle compatibilità del sistema
Abbiamo sentito un mucchio di chiacchiere negli ultimi anni
Sulla democrazia e sui diritti ma la realtà è ben diversa
Una involuzione autoritaria ieri corporativa in atto che non viene contrastata ma legittimata dalla linea attualmente prevalente nella sinistra in materia istituzionale sociale e sindacale
Ci vuole un cambiamento in termini di analisi
E di linea politica
Per questo bisogna partire dalla questione sociale
Siamo al momento in una fase recessiva
Ci sono punti di particolare debolezza strutturale dell'economia italiana deficit dei nei rapporti internazionali e quello pubblico
Che rendono ancora più acuta la recessione in Italia ma non vi è una differenza sostanziale nella congiuntura che riguarda le economie capitalistiche forti di cui il nostro Paese parte si conclude per tutto un ciclo espansivo molto ampio fra l'ottantadue e l'ottantanove
E fin dall'inizio dell'anno scorso fate attenzione le forze economiche e politiche dominanti nel nostro paese hanno ben delineato le politiche per rispondere alla nuova situazione
La linea come sempre nelle occasioni importanti è stata tracciata già a fine maggio novanta nell'assemblea annuale della Banca d'Italia ed è chiarissimo
Da un lato blocco dei contratti
E compressione delle spese sociali sia a livello generale agendo sulla parte sanitaria le pensioni
Sì a livello locale limitando le disponibilità delle Autonomie locali dall'altro lato mantenimento di un alto trasferimento di risorse alle imprese
Esclusione di una riforma fiscale che incida realmente sulle norme evasione
Nessun contenimento di quella parte della spesa pubblica chi sostiene il rapporto clientelare con il paese delle forze di maggioranza
E il carattere conservatore di questa linea
Che ha reso ancora più evidente dal parallelo processo di privatizzazione selvaggia di parte delle proprietà pubbliche e di altrettanto selvaggia lottizzazione dei posti nel settore pubblico fra i partiti della maggioranza
In questa situazione guardiamo alla realtà
Ha impressionato l'incapacità di risposta il silenzio di fatto l'omertà della sinistra del sindacato
Ci sono state risposte di lotta da parte di lavoratori di studenti di pensionati tanto grande e forte ciascuno di esse quanto fra loro divise e isolati
Senza che fosse possibile alcun riferimento a una denuncia complessiva delle politiche in atto
Ha una linea in qualche modo alternativa
Ma questo fatto non è casuale ha una ragione profonda
Siamo alle conseguenze ultime della vera e propria ritirata sociale e culturale che la sinistra e il PC e hanno iniziato dopo due date precise il ventiquattro di marzo del mille novecentottantaquattro e la morte del compagno Enrico Berlinguer
Le trasformazioni tecnologiche le organizzative in atto nella e dopo la crisi degli anni settanta
Sono state interpretate al come la fine
Non solo di una determinata connotazione di classe
Ma anche di definite ripartizioni accorpamenti della Società che siano altro dalle condizioni di singoli individui
Da una complessa cultura politica e sociale che pure è stata la nostra anche con limiti e contraddizioni
Siamo caduti nel prevalere di una banale Sociologia individualistica e le conseguenze sono molto pesanti
Si è così scomparsa una visione reale delle conseguenze sul lavoro delle trasformazioni tecnologiche organizzative o che lo sviluppo tecnologico più avanzato con una nuova capacità delle macchine che e una nuova tecnica delle comunicazioni con l'informatica è vero che il lavoro umano e sempre più sostituito dalle macchine ma non è vero che si sia attenuato il controllo il comando sul lavoro
Ne è mutato il carattere
Ma con l'informatica questo controllo e comando si è esteso anche ad attività lavorative
Già prevalentemente intellettuali e difficilmente assoggettabili non sono cancellati ma si ripropongono nuovi problemi
Di sfruttamento e di alienazione
E d'altra parte quella riduzione di tutto emerge hai steso attività di lavoro senza particolare qualità nei servizi che anche in parte delle attività produttive creando una specie di nuovo proletariato crescente mente alimentato dall'immigrazione
Ma allora compagne e compagni non si è concentrato ma si ripresenta in termini nuovi una connotazione di classe della società
E una nuova esigenza più complessa ma non meno pressante di unità delle classi lavoratrici di cui la sinistra il sindacato non si sono rese interprete e noi ci batteria amo invece perché se ne rendano interpreti
Non solo
Ma questo distacco dalla dalla realtà della società quest'atto inevitabilmente più vasto
Ad un più forte steso comando e controllo sul lavoro corrisponde un rinnovato e più forte arbitrio nella società delle ragioni del profitto e del mercato che si contrappone
Ai bisogni complessi di una società evoluta come la nostra
Ne è colpita l'evoluzione dell'ambiente compromessa da una dilatazione delle attività senza regole programmi crescono le resistenze economiche e materiali all'affermarsi della differenza sessuale come un valore sociale e civile le nuove generazioni sono strette fra una promessa in larga parte smentita di disponibilità materiali una esasperazione della competitività fra gli individui
Vuoto di solidarietà come valore
Quindi
Una sinistra e un sindacato che hanno rinunciato a un rinnovato discorso di classe non sono nemmeno stati in grado di rendersi interprete di queste nuove esigenze civili e di libertà
Di mettere in comunicazione fra di loro di fare un discorso comune agli operai come agli studenti sul lavoro come sull'ambiente sulla liberazione della donna come dato insieme sociale e istituzionale
E questa incapacità avuto un preciso riflesso politico
Sul modo come è stata impostata la questione istituzionale perché ha fatto scomparire proprio quella istanza della partecipazione democratica che radica nelle istituzioni
I rinnovati bisogno di progresso sociale e civile
Sono questi i punti
Sui quali noi comunisti compagne e compagni sentiamo e rivendichiamo la necessità di un rinnovamento politico dalla società verso le istituzioni
Qui è una ragione essenziale della rifondazione comunista
Bisogna porre fine
Alla ritirata sociale e culturale degli ultimi anni
Bisogna ridare voce ai lavoratori ed espressione ai bisogni della società
A me è successo
Partecipando a un dibattito televisivo stufo di interventi di professionismo politico
Di ricordare che nella politica devono entrare questioni come i bassi salari le pensioni inique la sanità disastrate costosa la disoccupazione pure presenti
Mi aspettavo che il compagno D'Alema intervenendo dopo di me sostenesse la mia stessa tesi
E invece mi ha accusato di demagogia come a dire
Come a dire che la politica sarebbe un'altra cosa hanno la politica deve esser proprio questo
Ma bisognerà battersi con tutte le nostre forze per ottenerlo
è un passaggio decisivo di questo rinnovamento sta nel sindacato
Anzitutto decisiva nel sindacato la questione della democrazia
In base a una sorta di Sociologia individualistica intesa come alibi delle forme moderne di corporativismo
Si è sottolineato che il sindacato non può oggi
Più avere un carattere di classe
Deve invece essere il sostegno e la difesa dei diritti individuali dei lavoratori
Ma il sindacato è sempre di più al suo interno proprio la negazione di questi diritti
Le forme istituzionali dello Stato
Sono oggi paradossalmente per il cittadino che svolge un lavoro dipendente cioè per la parte decisiva della popolazione più garantiste di democrazia
Di quanto non lo siano le forme organizzative dei suoi sindacati
Nel sindacato non c'è
Una regola per l'elezione da parte dei lavoratori dei propri rappresentanti sul luogo di lavoro
Non c'è una regola per la designazione democratica delle delegazioni che svolgono le trattative non c'è una regola per la valutazione degli interessati neve sulle piattaforme rivendicativa e da presentare nei sugli accordi sindacali
La rappresentanza dei lavoratori è affidata
A quelle organizzazioni che tradizionalmente vengono definite le più rappresentative
E che sono certamente tali anche oggi ma senza che siano previste regolamentate alcuna forme di verifica di questa rappresentatività
Si sottolinea giustamente l'importanza della soggettività
Dei lavoratori nella evoluzione del sistema economico della società civile ma è proprio il sindacato che dovrebbe fondarsi su questa soggettività
A negarne la prima e fondamentale libera espressione al suo interno
Neppure la storia ci insegna che anzitutto nella democrazia sindacale
Nelle forme democratiche delle proprie rappresentanze che il lavoratore trova il modo di esprimersi e realizzare in un ruolo socialmente e politicamente non subordinato
Momenti più alti dell'espressione di questo ruolo delle classi lavoratrici sono stato non per caso quelli in cui i lavoratori hanno potuto vivere le forme più dirette della democrazia sul luogo di lavoro
E quelli sono stati pure non per caso
I momenti più alti di unità
I voti di democrazia poi sono anche vuoti di potere contrattuale che ripropongono la questione del ruolo del sindacato
Alla mancanza di verifica democratica corrisponde il trasferimento del ruolo contrattuale dalla base al vertice dai luoghi di lavoro e dalle organizzazioni di categoria il centro confederale
E lo svuotamento del potere contrattuale viene accompagnato da una trasformazione
Dei rapporti sindacali su luoghi di lavoro
Dal confronto a relazione subordinata e collaborativa con l'impresa
Questo processo si è trascinato negli anni
Ma raggiunge oggi uno sviluppo che si legge in accordi contrattuali e aziendali in questo senso molto significativo
Mi riferisco particolarmente al contratto dei metalmeccanici e al prossimo avvio di una trattativa centrale fra le confederazioni il governo e le associazioni imprenditoriali
Siamo ormai alla soglia di questa mega trattativa
Ma i lavoratori è e al Paese il sindacato non ha portato nessun chiarimento sulla sua natura e sui suoi compiti a meno che tale non fosse considerata la proposta di abolire la gratifica natalizia
Questo fatto in ogni vicenda sindacale
Questo fatto in ogni vicenda sindacale ha sempre avuto due significati precisi
Che la trattativa si svolge in realtà sulla base delle condizioni poste dalle controparti in questo caso dal Governo e dalla Confindustria
E che il gruppo dirigente sindacale si riserva il completo arbitrio nella gestione del sindacato
Ed è impossibile
Che la somma di una carenza di democrazia sindacale
Qui della involuzione centralistica della contrattazione porti il sindacato un ruolo propriamente corporativo
Sindacato con una struttura forte all'esterno dei luoghi di lavoro
Basti pensare ai ben più di venti mila funzionari delle tre confederazioni
Che tutela i lavoratori in un rapporto stretto con le istituzioni e le rappresentanze imprenditoriali
Ma è la tutela dei classi lavoratrici subordinate non è la rappresentanza diretta dei lavoratori
Non è promozione della soggettività dei lavoratori non è la proposta di un ruolo sociale e politico non subordinato
Delle classi lavoratrici
E questa preoccupazione tanto maggiore
Quando questa involuzione corporativa nel sindacato l'abbiamo fortemente avvertita nelle vicende della guerra che o il golf
Si può capire
Che le condizioni dei gruppi dirigenti complessivamente considerate non abbiano ancora consentito la dichiarazione di uno sciopero generale contro la guerra ma non è comprensibile
Non è comprensibile se non in un'ottica appunto corporativa
Che questa ipotesi sia stata scartata quasi demonizzata da gran parte dei vertici confederali compro contrapponendo le
Una sotto
O lo del sindacato non fosse anzitutto quello di consentire e organizzare una espressione diretta della volontà di pace dei lavoratori
Venti attenzione
L'involuzione corporativa del sindacato dei rapporti sindacali tetto politico eppure istituzionale
Porti sociali
Di ogni
Dante carattere di confronto e di lotta e nello stesso tempo a precostituire soluzioni di problemi economici sociali
Mentre con l'esecutivo e le rappresentanze imprenditoriali
Di limitando in questo lo stesso ruolo delle assemblee elettive è una sponda in questo senso una involuzione autoritaria nel Paese
La nostra denuncia deve essere quindi in proposito chiara
Noi poniamo la questione sindacale in tutta la sua portata sul piano sociale e politico istituzionale pensiamo che sia giusto è necessario farlo come movimento politico
Ma non vogliamo certo sostituirci al sindacato
Per oggi in termini di apparato il nostro movimento Staal sindacato come uno a mille
Meno pensiamo a una corrente sindacale comunista
L'autonomia sindacale dai partiti deve essere sostenuto
Ma siamo certi che in relazione al prossimo congresso della CGIL si presenterà una posizione del tutto autonoma politicamente che sarà certo hanno rappresentativa
Rivolta a sostenere un'analisi e una linea che tentano una risposta agli interrogativi che qui abbiamo richiamato le quello sarà per chi lo vuole attori il terreno del confronto nel sindacato senza interferenze di partito e senza che naturalmente questo confronto si è chiuso solo nella CGIE
L perché riguarda l'insieme del movimento sindacale nemmeno soltanto le tre confederazioni resta però il fatto
Che i problemi aperti della democrazia sindacale ruolo del sindacato anche nella scadenza che va chiarita della trattativa fra con
Erano sindacati e Confindustria che alle porte sono aspetti decisivi di una politica di riforme
E c'è un elemento paradossale della discussione in atto sul riformismo
è una discussione su tutto tranne che sulla crisi dello stesso riformismo se per riformismo si intende tale la Società per specifici bisogni e rivendicazioni sociali la crisi evidente
E per riformismo si intende il cosiddetto stato sociale la crisi è altrettanto evidente
Riformismo si intende stare a vi sono governi di sinistra che fanno una politico uguale a quella dei governi di destra Comisso Francia e in Spagna ed è meglio non parlare di quello che è stato
Segni ulteriori di questa crisi del riformismo sono l'involuzione corporativa nei rapporti sindacali
E la tendenza soluzioni istituzionali
Forzi non allarghino i poteri degli esecutivi indeboliscono le respingono gli spazi della partecipazione democratica
Non si esce da questa crisi
Che con la ripresa di un movimento nella società
Con la riproposizione dei bisogni sociali e delle esigenze di libertà come scelte primarie con una forte azione sociale e politica che Ischia le compatibilità del sistema questa è la condizione per una politica di riforme questa è la condizione per era alternativa ma quando come per il Partito democratico della sinistra la questione primaria è come si dice si bloccare il sistema politico rafforzare l'esecutivo e le qualità mi della maggioranza
E non la partecipazione democratica quando cioè il
Semplicemente quello di partecipare alla gestione di governo
Ne è una politica di riforme c'è semplicemente una sinistra che si è distaccata dei bisogni della società che risolve il suo ruolo nel partecipare mare di partecipare sì di partecipare alla gestione senza Program e ormai senza nemmeno più intenzioni di riforma e le conseguenze sono pesanti anche sul piano culturale
Perché non è contraddetta la tendenza a una normalizzazione della cultura all'esasperazione dei dati tecnologici come se fossero primarie dominano
Non prodotti e dominanti quindi
Deve essere proposto nuovamente quel fondamentale assunto critico della cultura senza il quale
Gli intellettuali e ridotto a una crescente subalternità o un piatto consenso al potere dominanti ha le sue idee quasi che il progresso fosse in questo atteggiamento Silvio e non invece nel coraggio della contestazione e dell'originalità dobbiamo quindi compagni e compagne lanciare
L'allarme
C'è bisogno di una sfida politica e culturale contro il ripiegamento conservatore autoritario in atto noi comunisti come già sul tema della guerra
E la sinistra l'esigenza decisiva della sua autonomia rispetto ai caratteri alle compatibilità del sistema il bisogno di realizzare il proprio ruolo prioritario nella società
E se in compiti di gestione senza riforme nelle istituzioni
Però
Noi comunisti non possiamo avanzare su questa linea senza autonomia
Un'autonomia che esige una elaborazione è un'azione che non possono stare nei limiti di una corrente in un partito non comunista come il Partito democratico della sinistra in quei limiti come ci ha dimostrato anche l'esperienza dei
La lotta del no nel PC dopo la Bolognina il confronto
Entro gruppi dirigenti rapporto con la società
Più un fatto di professionismo politico che d'iniziativa
E nel testo spie nello stesso tempo
Avanzando l'esperienza la stessa divisione finisce col provocare reazioni centralisti C due ho letto una pie'
Autonomia culturale politiche organizzativo dei comunisti e proprio da questa posizione potesse preso nella chiarezza un discorso unitario proponendo merito dei problemi i contenuti per una dialettiche per un'azione della sinistra
Questo era il senso della nostra proposta di federazione
Queste in particolare
Il nostro è con i compagni della mozione Rifondazione Comunista che sono entrati nel PDS vie che ha rivelato rilevato una contraddizione
La nostra orgogliosa rivendicazione di autonomia e questa proposta unitaria
Tale i nostri intenti unitari ma non c'è contraddizione
La più strana
José affermazione di autonomia dei comunisti il manifesto dei comunisti scritto nel quarantotto Marx conclude con la parola d'
Tare di tutto il mondo unitevi ma poche righe
è lì che prima afferma letteralmente che i comunisti lavorano all'Unione e all'intesa dei partiti democratici
La base della nostra scelta però
Amo diritto al Partito Democratico della Sinistra e abbiamo lanciato il Movimento per la Rifondazione Comunista
Ci dicono
Che rischiamo di essere un piccolo partito
Vivere solo un episodio limitato come fu già per il PSIUP perito tutto credo che nessuno di noi ignori questo pericolo ma conoscere un rischio non
Deve significare arrendersi
No non abbiamo già ridefinito le fondamenta di idee e programmi del Partito comunista
Che quasi direi sogniamo di costruire
Certo dobbiamo il massimo rispetto palchi chiede di riflettere han allora prima di scegliere in questo senso ma nello stesso tempo era necessario indispensabile un punto di riferimento comunista bisognava fare
L'esigenza di una continuità di senza comunista e darne una dimostrazione occorreva Ascom
Sulla necessità di una rifondazione comunista l'abbiamo fatto
Credo di poter dire
Il Movimento per la Rifondazione è stato avvertito come una liberazione
E non solo dal rischio di scomparire della cultura dell'impegno dei comunisti
Gli angusti in cui aveva finito per chiudersi la stessa dialettica e militanza nel PC
Vanno ribaditi i caratteri propri di Rifondazione di questo nostro impegno
Il primo Carat
Non vi faccia sorridere è che siamo comunisti che voli
Are questa gran l'idea di critica del mondo per cambiarlo e di liberazione umana
Il secondo Carat
Valorizzare la nostra tradizione la nostra cultura ma in un severo filtro critico
Vi sono in particolare quattro limiti del PC che specificatamente vogliamo sottoporre ad un'analisi critica
Porto non lo ma dico con molti elementi
Grande movimento di massa degli anni sessanta
Le politiche non della DC degli anni se
Le politiche dell'emergenza
La ritirata sociale
Questo coraggio critico è la condizione
Per porre le basi culturali e politiche di un nuovo partito comunista
Il terzo carattere della rifondazione comunista e che per essere tale e movimento non è partito prematuramente ricostituito
Più limitati
Un processo animato da centri diversi che chiede collaborazione anche su questioni specifiche per determinate iniziative che non ammette una struttura piramidale
è una centralizzazione un movimento
Fu un movimento dunque come una repubblica di eguali e di liberi anche per questo non abbiamo voluto si parlasse
I segretari di direzione di comitati centrali ma solo di coordinamenti pure la forma con
Liberi e eguali dovunque ma anche associati
Gli associati perché i comunisti vivono associati non isolati
Ho bisogno di autofinanziamento
Non abbiamo altri sponsor che noi stessi
Hanno Cossutta che ha fatto uno splendido intervento è stato un poco imprudente badate che per un grande movimento politico quattro miliardi non sono grande cosa bisogna
Amare questo processo dunque care compagne e cari compagni
Ognuno di noi
Tanto responsabile altrettanto importante su ogni piano di qualunque altro ognuno di noi
Già al mattone e la calce per costruire la rifondazione comunista
L'impressione di questi giorni che mentre in altre parti della sinistra ci sono dirigente che sono senza una base
Noi adesso siamo soprattutto una base non
E non è proprio detto che sia un ma anzi ci sono fra noi tanti giovani sarà bellissimo che siano tanti di loro
Nuovi militanti a dirigere e portare avanti questo processo
Siamo dunque già dopo ci sono due settimane molte decine di migliaia in tutta Italia
Ed è positivo che si siano formati
Anche i centri comunisti anche diverso
è bene che il processo sia libero articolato
Ed è il primo bilancio decideremo bene come e in quali for
Procedere avanti intanto sentiamo
Che mentre continua
O l'Arci etichettare ci mette il Chinook
Tutto
è già comparso
Dagli organi di informazione e nello stesso cosiddetto mondo politico
Come un rispetto verso di noi hanno dovuto riconoscere
Che a noi Inter
Merito dei problemi
Che tentiamo di essere coerenti ma pacate
Aggiornare
Che sosteniamo la nostra autonomia di comunisti ma non siamo settari
Però è meglio non farsi illusioni
L'impresa della rifondazione comunista di far diventare
Sogno di un nuovo partito comunista e tale da chiedere da tutti noi incoraggio è un impegno straordinario
Il coraggio con cui subito ci dobbiamo buttare nella lotta contro la guerra
Dobbiamo
Grazie a tutti che non dobbiamo piegarsi alla fatalità come ieri oggi domani ora
Alziamo la nostra bandiera di comunisti alla testa della l'
Che secondo finisce con l'intervento del compagno Garavini coordinatore nazionale la prima parte della nostra manifestazione
Prima di iniziare la seconda devo fare qualche breve comunicazione il compagno Tarantino è atteso nella sala d'aspetto del teatro dai compagni di Imperia
è presente tra di noi compagno Gianni Mariani del Partito socialista italiano già vicepresidente della Provincia di Milano
I Vier e hanno porgono a questa Assemblea il più sincero augurio di buon lavoro
E il vostro percorso politico si elemento non secondario della riflessione più complessiva necessaria a ridefinire i presupposti politici ed ideali dell'insieme delle forze di progresso del nostro Paese
Questa mattina si sono fatte altre trecento tessere durante questa manifestazione
Dare la seconda parte della manifestazione invitano a defluire con calma perché la strada e marciapiede fuori sono strapieni e si calcola
Però in difetto che i compagni presenti siano oltre quattro mila e cinquecento
Lavorò
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