Fortezza Italia - Trasmissione sulle chiusure della politica e dell'informazione sull'immigrazione e non solo

Radio radicale fino a che non verrà approvata una legge sullo ius soli tutte le puntate di fortezza Italia trasmissione sulle chiusure della politica e dell'informazione
Sull'immigrazione e non solo saranno dedicate alla cultura afro italiana attraverso lo spazio curato da Marilena derivi un modo USA sulle eccellenze afrodiscendenti che sono tante e per lo più mi sconosciute
Dall'informazione mense Stream questo è il contributo che come trasmissione vogliamo dare la battaglia per un diritto sacrosanto di cui si discute da decenni e su cui la politica continua a non fare niente
E noi oggi come ospite di eccellenze afro discendenti abbiamo fama Nur poetessa
Benvenuta su radio radicale
Grazie grazie Andrea grazie a Marilena grazie a tutti voi di ascoltarci
E io passo naturalmente per condurre le danze la parola a Marilena e e naturalmente sta ci sentiamo interverrò verso la fine della trasmissione
Vai Mario grazie grazie mille Andrea è sempre un piacere essere qui a fortezza Italia
Ed è un piacere ospitare Rush ma non ora a eccellenza fra i discendenti perché incarna la resilienza e la bellezza della comunità afro discendente in Italia
Attraverso la sua pugliesi Jada voce all'orgoglio nero di questo Paese
Vincitrice del Premio Speciale Rotary Club per il racconto volevo essere Miss Italia e del concorso scrivere altrove con il testo mamma Somalia Raf ma è anche una maestra elementare impegnata e molto amata che attratto forza ispirazione dalla sua disabilità e dalla sua preziosa eredità culturale benvenuta ancora Rama
Grazie grazie Marilena sono veramente felice di essere qui Conte con Andrea e con tutto il pubblico di fortezza Italia grazie
Era un attimo nasci in Somalia negli anni Sessanta e a cinque anni ti trasferisci a Roma
Ecco voi parlarci del percorso che ha portato stilato famiglia dalla Somalia all'Italia e descriverci come è stato essere una bambina mi era di origini straniere e con difficoltà motorie nell'Italia degli anni settanta e ottanta
Sì mia madre venne in Italia nel dentista verso la fine degli anni sessanta e io
Subito dopo di lei come con un ricongiungimento diciamo mia madre all'inizio non l'aveva ovviamente nessuna intenzione di di rimanere in Italia era avvenuta per lavorare aveva il suo contratto di lavoro Point dopo un paio d'anni voleva tornare in Somalia ma la causa della mia situazioni fisica quindi della
Poliomelite che mi aveva colpito da piccola
Giocoforza insomma si trovo a a farmi venire per per curarmi nel miglior modo possibile perché non riuscivo proprio a camminare ed ero anche insomma molto molto debole e questo è è il motivo per cui i sono venuta dopo di che è stato insomma difficile tornare perché le cose non avevano un una soluzione a breve termine e neanche ora diciamo e ce l'ha però sono cresciuta qui che è stato molto molto difficile per mia madre fare in modo che avessi le cure necessarie ma soprattutto avere una stabilità
Sia di casa che economica perché comunque il lavoro
E poi i lo trovava cioè ce l'aveva
Il problema però era gestire il lavoro con una bambina piccola che aveva bisognoso non solo di cure fisiche ma anche di un tetto di una presenza costante
All'inizio siamo riuscì ad ottenere diciamo delle
E delle della dell'assistenza e della cura grazie a istituti come il Don Gnocchi di Milano il Leonarda Vaccari di Roma che poi mi ha corto verso gli otto anni
Però questo mi ha portato ad essere sempre diciamo lontano da mia mamma perché
Salvini in istituti dove potevo ricevere sia le cure che l'istruzione quindi questo è stato
Ringrazio Rama in una trasmissioni televisive a siamo noi tu hai parlato di come sei diventata insegnante delle difficoltà iniziali dovute al fatto che nessuna liceo linguistico fosse disposto ad accogliere una studentessa nere disabile di un provveditorato che ti aveva consigliato di cambiare la scuola che che era stata assegnata di un Vibe e di un bidello che arriva detto qualcosa di non vero sul tuo conto ecco ora ma cosa vuol dire essere una delle primissime e pochissimi insegnanti nere in Italia
Essere un insegnante nera all'inizio
è stato veramente difficile difficile far capire a ai colleghi più cari bambini perché i bambini poi accettano le persone per quello che sono sotto certi aspetti sono molto molto migliori di noi adulti
è stato molto difficile far capire a al mondo scuola nel quale vivevo che ero comunque parte di loro che ero come loro
Nel senso che avevo ricevuto l'assessore lo stesso tipo di istruzione ero cresciuta
Più o meno allo stesso modo quindici avendo comunque stimoli
E informazioni come le hanno ricevute loro perché la generazione delle delle mie colleghe no è più o meno no della mia età e quindi siamo cresciuti nello stesso contesto sociale
Ma diciamo è stato diffuso è stato facile poi alla fine inserirmi in nel contesto nel quale lavoravo perché un contesto piccolo molto familiare
Però un paio d'anni di fatica mi sono pesati molto sulla pelle sul cuore
Perché quello che mi rattrista è che mi son dovuta omologare e e si parla anche di assimilazioni no e quindi far uscire quello che è davvero la mia ricchezza interiore e anche la mia esperienza non sono divinità ma anche culturale perché provengo comunque da due lunghi
è stato un po'difficile riusciva a farlo più con i bambini che con gli adulti
Afferma recentemente abbiamo ospitato la scrittrice somala Igiaba Scego per parlare
Sul primo libro Figli dello stesso cielo che spiega il colonialismo italiano nel Corno d'Africa i ragazzi
Ecco vorrei sapere in che modo questo passato coloniale ha influito sulla tua vita e se anche tutta l'articolo idealismo cui quei ragazzi in classe un argomento che purtroppo la scuola italiana tende a non approfondire a dovere
Sì il libro di Jabbar non vedo l'ora di poterlo leggere e avrei voluto che che fosse stato scritto tanto tempo fa al che io gli ho sia per permesse essa come insomma bambina e ragazza che cresciute assediato in Italia ma
Anche per la scuola anche per i miei studenti è un libro che sicuramente sarà utile adesso molto più no nel senso che ce n'è tanto bisogno ed è uno strumento in più che avranno e che abbiamo noi insegnanti
Ai fini dello stesso cielo è vero siamo figli dello stesso cenno e mi rendo conto che però
Molti non sanno la storia italiana la storia del passato coloniale italiano
E mi vergogno a dirlo
Non lo sanno neanche molti insegnanti che conosco e e questo è molto triste credo che il il problema sia nel fatto che il passato coloniale dell'Italia noi lo abbiamo studiato ovviamente con gli errori di di cui sappiamo bene
E però non viene studiato adesso io ricordo che in in quinta elementare riuscivamo ad affrontare questo argomento
E con il con la riforma Moratti purtroppo il programma di storia è stato completamente
Modificato e ridotto quasi all'osso si arriva in quinta elementare con il crollo dell'impero romano e le e non è diciamo una cioè non non non si studia più come una volta
Io non parlo adesso non parlo molto della della storia coloniale o comunque del passato di vitaliano I Paesi
Come la Somalia Eritrea all'Etiopia e anche la Libia perché non non è più nei programmi diciamo così però mi capita di parlare con l'innesto di enti perché appartengo a quella quella storia lì vengo da lì e quindi a volte mi capita di doverlo raccontare ai miei studenti
E ora parliamo delle tue bellissime poesie
Ho sempre scritto poesie per esprimermi per raccontare quello che provavo il rilievo ma in questi ultimi anni ho spesso sentito l'urgenza di fermare con le parole momenti ed eventi esterni alla mia vita
Sono nate d'improvviso come un richiamo come un urlo che dovevo lanciare queste sono parole tue pubblicate per la macchina sognanti il trentuno agosto due mila e venti in reazione alla morte di Georgia Florida
Ramas quando ha iniziato a scrivere poesie dove ai tratto la tua ispirazione e come essi è cambiato il tuo modo di scrivere dopo quel famoso venticinque maggio due mila e venti
Io ho sempre scritto poesie fin da ragazzina era il mio modo di sfogarmi mio modo di parlare il mio modo di urlare come ai venditori prima
Perché mi sono sempre mancate le parole
Non perché non le conoscessi ma perché mi è stato sempre difficile parlare ad alta voce di nidi sogni di miei dubbi delle mie paure
E quindi il mio sfogo era sempre quello di prendere una penna e scrivere ho tantissimi quaderni nei quali o raccolgo le mie poesie adolescenziali e nelle quali pagine di potervi nei quali mi sfogavo
Diari quindi la scrittura è stata sempre un bisogno immenso le poesie che sono uscite nella macchina sognante che sono di questi ultimi
Due anni e sono sono nati non solo per quello che è successo in America spesso scritto di quello che succede anche qui da noi ho scritto
Per la morte
Guarda mi viene difficile dirlo ma anche per quello che è successo a Firenze
Per tante situazioni che sono accadute a nostri fratelli e sorelle non solo ovviamente di origine africana ma soli siamo fratelli tutti perché siamo un attimino nel siamo esseri umani quindi la poesia mi aiuta a sa esprimere quello che succede nel mondo che non è più solo una cosa mia ma è una è una cosa di tutti noi
E Raf ma ora vorrei leggere una delle poesie che più amo queste né Rezza
Corpo nero vilipeso odiato vezzeggiato copiato annullato deriso ha un'anima parla ragiona è un corpo nero inutile sbeffeggiato dei più ah che bel sedere però a che pelle morbida però a che occhi profondi però a chi capelli ricci Soffici però posso toccarli posso farti una foto posso darti un bacio che bella bimba posso prenderla in braccio
O il corpo nero piccolo delicato morbido un bambolotto senz'anima senza diritto
Lasciarlo lì annegato nel mare volgiamo lo sguardo altrove
Ecco questa era tenerezza e l'ho letta perché è una delle mie preferite in assoluto e anche perché mi rispecchia in ogni singola parola è bello sentirsi rappresentata in una polizia e a scuola non mi è mai successo
Voi parlarci di come se è arrivata a comporre la e anche se poi si come queste come questa la condividi con i tuoi alunni
Allora io non condivido le mie poesie con i miei alunni perché sono piccoli
Però condivido certi argomenti con loro e cerco di affrontare sempre
La mia nere sa che loro hanno davanti facendo cercando di fargli capire che siamo tutti diversi ma che abbiamo tutti una cosa in comune un'anima e e un cuore
Scusami ma mi emoziona un uomo tenerezza mi è venuta che è nata perché mi sono resa conto negli anni che non non sta noi persone nere soprattutto noi donne non abbiamo non siamo riconosciuti tali non siamo riconosciute persone perché veniamo usati veniamo c'è ci toccano i capelli ci toccano e il viso e la pelle per sentire come morbida come se fossimo degli oggetti e quello che mi ha mi ha portato a scrivere Gigetto questa questa poesia e anche il il il fatto che a una bimba e che questa bimba da quando è con noi da quando era piccolissima viene perdonami la parola no
Manipolata come se fosse una bambola e non una persona ci è capitato spesso di andare in giro
E e le persone quasi te la prendono te la rubano dalle braccia più bella che e il cioè io capisco che una bambina bella un bambino bello ti viene voglia di accarezzarlo di abitudine di abbracciarlo Manin bambino non è un oggetto è un essere umano perché perché bisogna trattarlo come tale bisogna rispettarlo io non mi permetterei mai di prendere un bambino biondo con gli occhi azzurri in braccio e dire quant'è bello
Magari lo posso guardare perché bello ma non mi permetterà mi mai di fare una cosa di questo genere a un'altra persona
E invece a me è capitato che qualcuno mi mi ha preso mia figlia e la no abbracciata e li ha toccati i capelli
E e sconosciuti poi non persone che tu conosci un'amica è normale che no tra amici ma e quindi lui si è è nata anche da Cristo
Sentirà ma nel libro un posto nel mondo donne migranti pratiche di scrittura raccontini quanto la diaspora somala in Italia fosse diventata un punto di riferimento per te la famiglia in un'Italia che non mostrava interesse
Per il fenomeno migratorio riveli anche come a volte tale comunità amplificata se la tua percezione di diversità il tuo non sentirti sufficientemente somala e con voi parlarcene meglio
Sì questa dualità italiana sommersa
Un dualità che mi ha sempre un po'tormentata no perché da una parte non sembrasse anzi italiana dall'altra non sia abbastanza somala io sono cresciuta lontano dalla famiglia perché sono cresciuta in istituti poi in collegio di superiori quindi
Per beghe ritrovarmi
E nella comunità in famiglia con le cugine che arrivavano dalla Somalia era sempre bello perché mi sentivo le radici che tornavano a Memmi sentivo
Di nuovo
Accorta in un gruppo e il problema era che questo gruppo non sempre mi mi mi accettava perché non parlavo come loro non mi vestivo come i loro e quindi in questa diaspora che che ci tormenta un po'a tutti
Mi ha portato a ad amare ma nello stesso tempo ad essere rifiutata per come come come Hierro ti e ti racconto questo brevissime episodi un giorno era il matrimonio di una mia cugina
E e quindi avevano preparato tutto il cibo per per gli ospiti
Io amo tantissimo per il nostro cibo somalo il riso il piccante quindi non vedevo l'ora di assaggiare queste prelibatezze e stavo per quasi per assaggiare una piccola stand musica era lì
E mia cugina quindi la sposa no non voglio assolutamente toccare
Prima mangiano gli uomini io sono rimasta senza parole perché non lo sapevo quindi do scusami scusami ma cioè per il cibo sta qui gli uomini non sono arrivati cioè ci siamo noi donne nordico
Quindi questo e questa ecco per farti capire come per me era difficile poi a malga marmi e comprendere certe
Tradizioni no perché non li avevo vissuto in prima persona certe senti errata ma io mi permetto di leggere l'incipit di volevo essere Miss Italia e racconto che che è valso il premio speciale Rotary Club
Denny Mendez sorrideva anche se le lacrime di gioia e sorpresa
Le ricavano il bel viso da adolescente la sua bella e scura massa di morbidi capelli ricci era in contrasto con quella coroncina di luci brillanti da miss che cercava di tenere in equilibrio sulla testa
Mentre le altre ragazze del concorso la salivano per congratularsi con lei invidiosa e sorprese anche loro che avesse vinto
Lei una miss nera ma mica siamo in America qui ma cosa sta succedendo mai
Ecco può raccontarsi Rama com'è nata l'idea e come esseri cita svilupparla
Allora è visto prima parlavamo di dualità elevato appunto di essere somale da un somala da una parte italiana dall'altra e ricordo che quando Denny Mendez un terzo vinse
Io come mia madre come tantissimi altri donne e ragazze persone nere eravamo finisci perché era Belluno a vedere una ragazza che modello perché molte bambine potevano aspirare e e quando mi ritrovai con un'amica a parlare cioè di questa vincita
Con il giornali sul tavolo e dissi guarda io sono contentissima che abbia vinto questa ragazza anche se diciamo non è italiano al cento per cento perché poi Denny Mendez era appena c'erano quattro anni che viveva in Italia
Quindi questa questa mica disse sì però lei non non rappresenta Novo lo modello italiano di MIS
La classica ragazza italiana ho detto beh però l'Italia è cambiata allora io cosa sono no dice anche tu non puoi non sei italiana non sei
E non non potresti mai concorrere no Miss Italia e quindi Dalimi mi è scaturita anni dopo però questo questo racconto che ai di quei lettori incipit e quindi lì mi senti
Molto triste perché eravamo molto amiche avevamo molte cose sì in comune pensieri idee e e sentirmi dire da un'amica così vicina medi
Che non ero abbastanza italiana mi mi colpì nel profondo
Ecco vorrei chiedere ad Andrea se c'è tempo ancora per una domanda oppressi sì sì c'è tempo ma si è visto che ci sono proprio vorrà intervenire un momento per perché mi hanno colpito appunto
Due cose ti vorrei chiedere come dire di concludere nove racconto da una parte quando appunto ti hanno preso dalle braccia tua figlia tu come hai reagito e seconda domanda boro proprio su quest'ultima cosa
Rimasta tua amica questa che era una delle migliori amiche
Allora l'amica si è rimasta l'unica perché io poi perdono Offenbach
Ma lei ha capito di avere sbagliato
Non credo non credo però forse all'epoca hanno ma dopo sì credo che dopo quel passare degli anni vedendo anche come l'Italia è cambiata forse
A cambiare anche è cambiata anche lei ed è siamo maturati in tutte e due
Per quanto riguarda la prima domanda è stato un'azione così repentina che mi ha lasciato senza parole
Nati credo che mio marito se avesse potuto apprezzare avrebbe strozzata perché bene allora guarda Marilena c'abbiamo ancora al quattro cinque minuti diciamo è così cinque sei minuti
Ok André allora io vado con l'ultima domanda che in realtà una poesia una parte di mi vedi forse la mia Poesia preferite in assoluto dirama
Vedi non sono queste quattro ruote in una sfavillante carrozzina blu cromato non sono nemmeno quella che ogni tanto si alza barcollando nelle sue gambo ottenne
Non sono quella dalla pelle liscia e senza rughe che non vedi ma ci sono dalla pelle colorata o come vorrei averla anch'io
Quello che vedi è un corpo nero zoppo storto visibile quando Rudi cd invisibile quando lo vuoi
Ecco Rafa ma questa una mia poesia
Una poesia chiamo tantissimo perché mi fa pensare la mia mamma
Anche lei nera lei ruandese e con difficoltà motorie perché contrasse la poliomielite a cinque anni
Dai coloni belgi che in Ruanda usarono bambini come lei per testare il vaccino della poliomelite ne parlo anche nel mio libro Negrita Paci razzisti Raf ma poi raccontarci di come divi la tua disabilità anche il rapporto l'attuale Rezza e al tuo essere donna
Allora la la mia disabilità la vivo diciamo in maniera normale nel senso che e da dall'età di un anno che ho contratto la polio e quindi una situazioni insomma di normalità per me certo non è stato sempre facile soprattutto non è stato facile un certo momento decidere che non riuscivo a camminare più in maniera continuativa e mi sono dovuta appunto sedere in carrozzina
Però
Credo che tutto parta dalla testa e parta anche da dalle persone con cui Crisci mia madre non mi ha mai
Fatto sentire una bambina disabile mi ha sempre incoraggiato a mia sempre stimolata a fare di più
Mi ha sempre insegnato a fare le cose non a farle per me che la cosa principale
E ecco quindi mi reputo fortunata perché se hai una persona vicino che crede in te e merito e capacità per quanto limitanti possono essere allora
Il limite in una no non c'è poi continuare
Però la società non sempre ti rendi facile la vita non spesso le persone non si non si ricordano che per me fare due scalini o uno solo è un'impresa e anche amici vicini e questo un mi fa capire che la società ancora tantissimo su cui lavorare tantissimo da capire
Non è facile andare al lavoro e trovare il parcheggio occupato per esempio e questo mi succede da quasi trent'anni ormai
E non non è facile uscire di casa e trovare lo scivolo occupato dei bidoni dell'immondizia quindi sono tante le cose che uno deve affrontare quotidianamente
Ed è stancante vera c'è la resilienza di cui si parla tra un po'diventeranno non lo so violenza perché non ce la si può fare in eterno
E sentirà ma io so che recentemente in un'intervista su da abili io o lui venne magazine hai detto sono molto felice che ora ci sia un movimento culturale e sociale in Italia
E che abbiamo tantissimi artisti afrodiscendenti e quali i giovani e i bambini possono ispirarsi ecco la rappresentazione contatto sei veramente una figura in molto importante in questo senso pre chiederti come vede il futuro dalla comunità afrodiscendenti italiana
In un minuto e mezzo orafo
Sì io io sono sono felicissima che ci sia questo movimento che ci siano questi giovani artisti letterati professionisti l'Italia sta diventando un Paese meraviglioso grazie a tutti nulli
Bianchi neri verdi blu quindi sono molto molto felice e e sono felice di essere stata insieme a tante altre donne come me di una certa età ad aver spianato la strada
Bene allora veramente grazie a a come Nurra grazie di aver partecipato eccellenze afrodiscendenti grazie naturalmente Marilena belli un Monza e non vi preoccupate ritorneremo con altri tre e infinite eccellenze afrodiscendenti grazie e buona giornata tutte e due
Grazie ciao ciao grazie a tutti
Come questa intervista si conclude la puntata odierna di fortezza Italia vi ricordiamo che noi andiamo in onda il sabato alle tredici e trenta e in replica mercoledì alle sei di mattina
Che potete trovarci sul sito di radio radicale punto it nella sezione rubriche cercando su fortezze taglia dove trovate anche le puntate precedenti e potete scriverci o io ascolto chiocciola radio radicale punto it