"Manovra poco incisiva": intervista a Veronica De Romanis

Radio radicale abbiamo qui con noi la professoressa Veronica De Romanis economista professore professoressa docente di politica economica europea alla Luiss di Roma buongiorno professoressa tutto bene
E io grazie per le invita allora professoressa la manovra la manovra del governo Draghi e incisivo no
Basta ma non è il governo Draghi stanziati ventitré miliardi a debita quindi attraverso l'indebitamento
E altri cinque sei invece ci sono delle coperture che sono per lo più quelle che venivano dal dal cash back il fatto che è stato eliminato
è una manovra che non cambia ovviamente le sorti del Paese perché si cerca di dare un qualcosina tutti sappiamo che abbiamo una maggioranza estremamente eterogenea quindi da una parte si correggono Ligresti gli errori fatti in precedenza penso alla cancellazione di quota cento a qualche modifica del Regio cittadinanza ma si poteva fare molto di più
Che dire che sbaglia come ho detto si sta cercando anche di modificare il bonus centodieci per cento ma il leader resistenze sono sono molte
Ma in realtà grandi stravolgimenti non ce ne sono proprio perché di l'obiettivo è quello di tenere compatta questa maggioranza infatti le questioni più spinosi riforma della tensione la vera riforma fiscale che qui ci vediamo solo un primo passo sette miliardi otto miliardi e poca roba
Ecco questo tipo di riforme sono rimandate in futuro perché a mio avviso perché l'obiettivo del governo è quello di tenere insieme questa maggioranza in vista di una
L'oggetto molto più importante ed incisivo per il nostro Paese che il piano nazionale il trenta eresie quindi mi pare di capire manovra sostanzialmente poco incisiva ma che deve essere comunque esaminata all'interno del quadro europeo del piano di residenze di ripresa
Sono due cose che fa a Serrano questo fa parte delle procedure che scavano Ferretto europeo come tutti i Paesi dobbiamo mandare abbiamo già mandato veramente uno si chiama un graffito c'è una bozza qualora ci sarà la discussione parlamentare siamo un po'in ritardo fissa
Però ecco il bel il vero obiettivo sono come spenderemo gli oltre duecento miliardi che arriva dall'Europa e quindi il debito c'ha circa centoventi miliardi di debito quindi
Quella è la grande sfida che deve cambiare ecco l'opera per LICTA insomma per spendere bene qui duecento e passa miliardi di cui centoventi appunto a debito del piano europeo ci si ci bisogna fare anche le le riforme c'è un'agenda di riforme quindi come siamo messi
Assolutamente quello è la vero cambiamento rispetto al passato Fabio quando si dice Ahmed fondò l'abbiamo salutando salvo però abbiamo saputo spendere i soldi europei non abbiamo certo ma una grande come dice
Capacità l'abbiamo poi remoto capaci vantaggi premette vero la novità dell'aggressione di questo nuovo strumento è proprio quello di
Dover spendere ovviamente bene in tempo e in maniera onesta come dice Dante Mario Draghi
La filiera espelle Rocco testo nuovo come si cambia il contesto attraverso le riforme qui ce stanno le riforme le mie pare mi pare che dicesse di non si sostanziano allora accertando le interpretiamo scrive
Dunque io non c'è dubbio bisogna a questo punto implementare eh qualcosa si è fatto però certo le le riforme sono divisive è questo il motivo per cui non abbiamo mai fa
Per quello che abbiamo visto con la riforma della concorrenza non è un buon segnale perché semplicemente è stata rimandata
E la riforma la concorrenza insieme a quella che la pubblica amministrazione e della semplificazione sono quelle tre riforme che
Noi abbiamo detto all'Europa che erano fondamentali per cambiare coperto economico quindi sono quelle tre riforme che servono proprio
Tutto il piano nazionale come siamo messi mica detto concorrenza di fatto l'abbiamo in buona parte rinviata se non ho capito male
E pubblica amministrazione semplificazione come siamo messi siamo abbiamo cominciato
E mi tutta la partita si gioca sull'attuazione quindi sui decreti sul monitoraggio e Micheli passato quando che ha cercato di fare qualcosa poi ci siamo arenati perché le riforme non basta scrivere basta volerle non basta scrivere non basta
Inserirle nella l'economia patrimoniale perché lei appunto ha detto che bisogna che lo sa partire quella del PNR di spendere bene i sei milioni di sostenere ma questo è intrinsecamente organicamente legato al fatto che si fanno questi Ca'
Via menti richiamiamo le riforme chiamiamole come ci pare sulla pubblica amministrazione sulla concorrenza per pubblica amministrazione semplificazione vuol dire fra funzione al settore pubblico concorrenza vuol dire fare in modo che il settore privato sia effettivamente dico concorrenziale e competitivo
E non sei non sia un insieme di
Rendite di collusioni e insomma se non siamo lontani da liste Moresco non professionista sono vogliamo bellezza agli Europei ma ne vogliamo attirare anche lì investimenti privati
Quello che lei diceva è esattamente il punto il rischio di non fare le riforme che noi mettiamo dell'economia molta spedita
Questo crea
Grande rimbalzo ma poi fra tre quattro anni ritorniamo dove eravamo prima e dovevamo prima ricordiamoci significa essere ultimi due mila diciannove ramo fanalino di coda quindi le riforme sono la grande e vera scommessa del Paese se lo vogliamo cambiare
Senta le riforme quindi torna diciamo scusa cattiva può alla fine della fiera solo omento debito unno
In questo ambito e debito che poi faremo debba molto elevato raggiungiamo debito europeo
Potrà essere edotto attraverso la crescita la crescita sostenuta e aggiungere anche inclusiva si farà solo attraverso le riforme non attraverso unicamente la spera quindi le due cose vanno insieme purtroppo ti parla troppo spesso di spesa non di riforma perché come dicevo prima le riforme hanno un costo politico estremamente elevato è meglio spendere piuttosto nel riformare dal punto di vista del consenso politico
Ad eseguire il dibattito pubblico non solo a questi rapporti sì quello politico vien da pensare che lini e l'Italia con la storia del Piano nazionale della residenza e della ripresa pensi non non parte opinione pubblica pensi che finalmente si possa ritornare a spendere senza fare le riforme adesso sospetto viene professore non super semplicemente sul
I partiti uno ma qui è in gioco anzi la nostra credibilità quando si dice ce lo chiede Bruxelles questa volta non lo possiamo proprio dire perché siamo noi che abbiamo scritto il piano nazionale di ripetere gli entrambi
Se vogliamo utilizzare allora l'ha spiegato molto bene Paolo Gentiloni e qui non c'è un vincolo esterno qui c'è un vincolo interno siamo noi che abbiamo sottoscritto un piano con degli obiettivi che sono sia
Di tipo quantitativo ovvero quanto occupazioni più ci sarà fra tre anni ma anche obiettivi di tipo qualitativo e questo riguarda le riforme ovvero quanti decreti farò
Per quella riforma in una determinativi nei prossimi mesi cioè tutte queste debba le abbiamo messe noi
Quindi se non lo rispetteremo significa che ne stiamo dicendo ai nostri creditori che sono gli europei che non siamo credibili io penso che davvero perché è un'occasione
No caro bene ringraziamo tantissimo come sempre la professoressa Veronica De Romanis farceli politica economica europea alla LUISS di Roma buon ascolto da radio radicale