Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì ventitré dicembre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi
I temi che cercheremo di approfondire questo oggi partiremo dalla Rossi alle minacce all'Ucraina alle richieste alla nato ma soprattutto agli Stati Uniti
Di tornare di fatto a una situazione pre mille novecentonovantasette il ritiro delle forze NATO da alcuni Paesi membri in particolare i baltici e la Polonia leggeremo un editoriale da figlia o di ieri
Polvere di spero il titolo il quotidiano conservatore francese sottolinea che dalla potenza sovietica si è passati alle molestie
Rosse
Un commento che come dire Picca nel vivo Vladimir Putin
Vedremo vedremo perché poiché torneremo ad occuparci di Polonia ieri la commissione europea lanciato una procedura d'infrazione contro il tribunale costituzionale polacco sostenendo che non è indipendente
Fondamentalmente guidato tal governo nazionalista del Pics
Che nel frattempo ha fatto adottare in Parlamento anche una legge molto controversa sui media criticata dal Wall Street giornali in un editoriale dal titolo
La Polonia si fa cattiva pubblicità sulla stampa nuova legge sui media colpisce una televisione di proprietà di una società americana
Dalla Polonia poi passeremo all'Africa in particolare al conflitto Etiopia che il Financial Times in un editoriale di ieri definisce una tragedia per tutta l'Africa la guerra nel Tigrai ha scatenato vecchi odi e cancellato quello che era un modello per tutto il continente
E a proposito di Africa leggeremo anche un editoriale dal mondo di ieri
In cui si affronta la questione dell'influenza della Cina
Nel continente non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista militare l'avamposto militare cinese in Africa il titolo
Dopo il dispiegamento della Cina nel continente è indiscutibile che l'influenza dell'Occidente sia in pericolo in Africa
Cominciamo però dalla Russia e dall'editoriale pubblicato ieri dall'figlia o con questo titolo polvere di impero dalla potenza sovietica si è passati alle molestie rosse
Scrive il quotidiano conservatore francese a trent'anni di distanza una vittoria può rivelarsi amara
Con l'atto di decesso dell'Unione Sovietica firmato quasi di nascosto da Mikhail Gorbaciov il venticinque novembre mille novecentonovantuno gli occidentali credevano di assistere al trionfo del loro modello democratico e capitalistico
Dato che avevano appena vinto la guerra fredda la supremazia di quel modello si sarebbe dovuta estendere ha detto nel migliore dei mondi possibili
Ma non avevano fatto i conti con il cataclisma geopolitico che ancora oggi Vladimir Putin deplora Quindici Repubblica sparpagliate su ventidue virgola cinque milioni di chilometri quadrati mezzo milioni di soldati e migliaia di armi nucleari da rimpatriare
In un contesto di tracollo economico industriale di cui Chernobyl era già stato il sintomo cinque anni prima la miopia degli occidentali li ha spinti
A rallegrarsi di questo indebolimento senza vedere che sarebbe stato sarebbe diventato una fonte di instabilità
La zampa dell'orso russo non ha tardato a far scorrere il sangue prima in Cecenia poi in Georgia poi in Ucraina
Nostalgico di un impero di cui era stato agente zelante al KGB Putin da vent'anni e rincorre la potenza perduta e l'onore infedeltà rito della Russia
La sua rincorsa pazza dall'instaurazione di un equilibrio strategico con la NATO che Putin vuole ad ogni costo tenera a distanza dallo spazio russo a prescindere da quello che pensano
I cittadini che abitano questo spazioso tra virgolette nel senso che va ben oltre la Russia ma sottolinea decidiamo una volta che l'impero sovietico è stato ridotto in polvere a Putin resta solo l'arsenale dei deboli cioè attaccare i più piccoli mordi chiare delle frontiere intrattenere dei conflitti congelati sostenere dittature che gli devono qualcosa
Inviare mercenari agire dietro la copertura delle ingerenze della disinformazione dei sabotaggi e della Siber guerra insomma dalla potenza sovietica si è passati alle molestie rosse la potenza sovietica si fondava sulla dissuasione
Le molestie russe servono a fare da diga dall'equilibrio tra blocchi si è passati alla strategia delle mille TAC che il più delle volte ad appannaggio di terroristi e Stati canaglia
Putin USA le monetine per vendicarsi della grande umiliazione storica della Russia
Come accade da secoli poi che innanzitutto il popolo russo che ne paga il prezzo il suo sogno di libertà viene spazzato via dal regno della repressione e della paura così del figlio nel suo editoriale
Di ieri
Dopo la Russia vogliamo affrontare un altro tema che riguarda invece l'unione europea la Polonia la sfida lo Stato di diritto ai principi democratici ieri tra l'altro la Commissione ha avviato una procedura di infrazione contro il Tribunale costituzionale polacco
Accusandolo di non solo rispettare il diritto europeo le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea ma anche e soprattutto il principio della sua stessa indipendenza
Vedremo come andrà avanti questa procedura d'infrazione l'ennesima aperta nei confronti di Varsavia
Che nel frattempo almeno il Parlamento di Varsavia ha adottato una nuova legge sui media molto controversa perché mira a far fuori una delle poche televisioni indipendenti che non è controllata dal partito legge e giustizia
Inoltre il germe all'editoriale di ieri la Polonia si fa cattiva pubblicità sui mi invia la nuova legge di Varsavia colpisce una televisione di proprietà di una società americana e scrive il giornale questo fine settimana in Polonia sono scoppiate proteste per una nuova legge che inasprisce le restrizioni alla proprietà straniera dei media
Il governo polacco dice di essere trattato ingiustamente dei critici stranieri ma poi si fa male da solo quando dopo palleggi leggi di questo tipo
Il disegno di legge approvato venerdì impedisce alle società con partecipazione maggioritaria al di fuori dello spazio economico europeo
Di ottenere licenze di trasmissioni in Polonia nel mirino c'è tv n un emittente indipendente di proprietà di un mi conglomerato statunitense Discovery attraverso una società registrata in un in Olanda tv N ventiquattro
Che il canale giornalistico di tv N ha un approccio critico e indipendente nei confronti del partito legge e giustizia al potere gli attacchi di Varsavia tv N sono in corso danni e sono stati un punto dolente bipartisan nelle vene relazioni tra Polonia e Stati Uniti sebbene legami tra i due Paesi si siano migliorati in generale con Donald Trump l'ambasciatore di Trump a Varsavia si è dovuto scontrare con il governo del Peace sulla questione dei media
Il presidente John by interna gestito in modo più goffo la relazione l'anno scorso aveva definito la Polonia totalitarie insieme alla Bielorussia un commento dannoso e anche falso
I polacchi temono anche la mancanza di consultazioni da parte della Casa Bianca nelle discussioni che ha con Vladimir Putin ma il Dipartimento di Stato ha fatto bene a attaccare il disegno di legge
Sui media le le critiche della sinistra americana la Polonia spesso sono esagerate il Paese ancora una stampa libera e non è questa legge stupida che trasformerà la Polonia nella Bielorussia le nazioni sovrane hanno anche il diritto di decidere chi investe nei loro Paesi
Il Piz sostiene che esistono leggi comparabili altrove nell'Unione Europea ma l'argomento secondo cui il disegno di legge dovrebbe limitare l'influenza di nazioni ostili come Russia o Cina non regge
Prendere di mira un investimento americano è doppiamente offensivo gli Stati Uniti attraverso la NATO sono obbligati a inviare truppe americane a combattere e a morire per la sicurezza della Polonia
Washington dovrà essere molto severa nella sua condanna senza far saltare i rapporti con il suo più importante alleato sul fianco orientale della nato il giornale ricorda che questo disegno di legge
Non per forza deve diventare legge perché manca la firma del presidente polacco Andrej goda
In passato nuda affermato che la riforma dei media e meglio se effettuata sulla base del mercato
Il suo veto manderebbe un segnale importante tanto più nel contesto delle recenti minacce di Putin contro l'Europa centrale e orientale
L'ascesa della Polonia è stata una delle grandi storie di successo economico politico dalla fine dalla guerra fredda
Ora più che mai Varsavia dovrebbe fare tutto il possibile per mostrare le sue differenze rispetto ai vicini autoritari così tra l'altro il Wall street journal ma i calcoli del PIL su evidentemente sono diverse anch'diversi anche in vista delle elezioni che dovrebbero tenersi nel due mila e ventitré
Invece un tema di cui non parliamo da alcune settimane l'Etiopia il conflitto nel Tigrai
Che non solo non trova vincitore ma diventa sempre più drammatico lo ha ricordato ieri il Financial Times con un editoriale dal titolo l'Etiopia è una tragedia per tutta l'Africa la guerra nel Tigrai ha scatenato vecchi odi
E cancellato quello che era un modello scrive il quotidiano della City la guerra d'Etiopia nel Tigrai doveva essere finito finita entro Natale ma lo scorso Natale invece è passato un anno durante il quale tutte le parti hanno commesso terribili violazioni di diritti umani solo questo mese sono emersi dettagli di una presunte esecuzione sommaria di quarantanove civili da parte del Fronte di liberazione popolare del Tigrai
Ci sono rapporti altrettanto credibili su massacri di civili stupri di massa perpetrati dalle truppe federali etiopi
E dei loro alleati eritrei e amara nonostante un recente arretramento del Fronte di liberazione popolare del Tigrai
Chiara forti che ha rafforzato le posizioni delle truppe federali quelle di Addis Abeba
La guerra iniziata nel novembre due mila e venti continua l'esito del conflitto oscilla in modo caotico con una parte poi l'altra che sembrano sul punto di avere il sopravvento e poi sono costrette a ritirarsi poche settimane fa il Fronte di liberazione popolare del Tigrai
Che sembrava sul punto di essere sconfitto un anno fa ha lanciato una guerra lampo al punto da minacciare di marciare sulla capitale Addis Abeba ora è stato di nuovo respinto in parte grazie la potenza aerea federale questa settimana le truppe federali hanno ripreso la Liberia una città di chiese rupestri ad Amara in quella che potrebbe essere una ritirata tattica del Fronte di liberazione popolare del Tigrai
Forse per preparare il terreno a un cessate il fuoco
Possiamo solo sperare che sia così scrive il Financial Times prima dell'inizio di questo conflitto
Questo Paese dell'Africa orientale di centodieci milioni di persone era tra i più promettenti del continente durante quasi tre decenni di governo efficace anche se molto autoritario governo dominato dal Fronte di Liberazione popolare del Tigrai
C'era stato uno sviluppo economico significativo basandosi su elevati risparmi alti tassi di investimento l'Etiopia aveva registrato anni di crescita a due cifre notevoli progressi sociali
L'Etiopia è stato uno dei pochi Paesi africani con una strategia economica coerente un tempo associato la carestia al Paese
Aveva la possibilità di raggiungere lo status di paese a medio reddito
Oggi invece l'Etiopia dilaniata da odi etnici e vendette secolari il Fronte di liberazione popolare del Tigrai ha cercato di risolvere la questione etnica dando alle regioni più autonomia compreso il diritto di successione
Ma quel patto non è riuscito a mantenere unita l'Etiopia alcuni gruppi etnici guidati dagli o Moro dagli Oromo
E dagli amara si sono ribellati al dominio dei Tigrai nel due mila e diciotto abbia Mad uno Romo emerso come forza concilia attrice la speranza era che la sua presidenza avrebbe portato a una democrazia liberale e tollerante
Come primo ministro la visione di a Bihac medio di una Etiopia unità si è scontrata con il sentimento nazionalista delle dieci regioni etico etniche del Paese
Abbiamo gravati problemi allontanando ITT Rini dal potere questo lo ha messo in rotta di collisione con gli irriducibili del Fronte di liberazione popolare del Tigrai
Che si sono rifiutati di ammettere i loro giorni al governo erano finiti
Anche se si dovesse accettare la dubbia premessa secondo cui fronte non è altro che il terrorismo il governo di avviando minato la sua causa permettendo i suoi soldati ai loro alleati di scatenare una violenza
Assassina
Qualunque siano i crimini commessi dal Fronte di Liberazione popolare del Tigrai spetta alla alle forze governative a rispettare le norme basilari della guerra
Addis Abeba persino arruolato truppe del vecchio nemico l'Eritrea per schiacciare una parte del proprio popolo se c'è un vincitore in tutto questo è Isaia Isaia a fu Erkki l'astuto dittatore eritreo
Le conclusioni del suo Champagne finora gli appelli della comunità internazionale a negoziati sono caduti nel vuoto entrambe le parti pensano che la loro causa sia quella giusta fino a poco tempo fa sembravano pensare di poter vincere quando i combattimenti alla fine finiranno potrebbe essere difficile rimettere in piedi e insieme l'Etiopia anche se avvio ottenesse una vittoria totale è improbabile Chiti divini accettino di far parte di un'unione federale
Che il Progetto di Tivo pre sia distrutto in modo così drammatico è una tragedia non solo per l'Etiopia ma per un continente intero che lo considerava come un modello plausibile
Di sviluppo chi è alla ricerca di una storia di successo africana dovrà cercare altrove conclude con amarezza il fanno affrontare sa noi concludiamo invece con un editoriale di El Mundo che riguarda l'Africa ma la Cina e il titolo di questo l'avamposto militare cinese in Africa dopo il dispiegamento della Cina nel continente è indiscutibile che l'influenza dell'Occidente costituisca
Sia in pericolo in in Africa sia in bilico
Scrive il quotidiano conservatore spagnolo l'equilibrio geopolitico del pianeta sembra diventare sempre più fragile
Soggetto come a nuovi movimenti di portata globale è il caso dell'ambizioso dispiegamento di interessi della Cina nel mondo
E della sua crescente capacità di intervento nelle decisioni dei paesi conquista l'accendo relazioni e non sono solo interessi commerciali la recente ubicazione di una base navale in Guinea equatoriale sembra consolidare il piano espansionistico di Pechino in Africa e la seconda postazione militare cinese nel continente dopo
Una base Gibuti nel due mila e diciassette gli occhi della Cina ora sono puntati su Tanzania Kenya e Angola
Gli accordi bilaterali ovviamente sono legittimi ma non è meno indiscutibile che le organizzazioni sovranazionali debbano essere consapevoli di come questi accordi possano incidere sulla stabilità mondiale tanto più quando queste alleanze sono stabilite
In un rapporto che dominato da una disuguaglianza di fondo dato la potenza colossale della Cina rispetto ai Paesi con cui fa accordi è chiaro secondo il mondo che lo schieramento cinesi in Africa risponde a un'esigenza strategica di breve termine garantire l'approvvigionamento di materie prime per alimentare un insaziabile colosso industriale
Ma a medio lungo termine si tratta di tessere
Per Pechino una rete clientelare
Di paesi che difenda e sostenga gli interessi politici della Cina nel mondo
La natura dei benefici per i Paesi a cui la Cina si rivolge contribuisce a giungere a una conclusione cioè lobby le sistema qual è addestramento militare di eserciti e vendi diario vendita di armi
Apprezzi di sconto in cambio di influenza in territori che vengono neo colonizzati dalla Cina e che vengono intimiditi dal rischio di perdere i sussidi e le grandi opere civili finanziate da Pechino
è indiscutibile che l'influenza dell'Occidente sia in pericolo in Africa territorio politicamente ed economicamente eterogeneo ma capace di destabilizzare l'attuale status quo con l'aiuto economico e la pianificazione strategica di una superpotenza come la Cina diversi analisti dicono che potremmo essere all'inizio di una nuova fase nei rapporti sino africani
Gli Stati Uniti e Unione europea non possono restare impassibili di fronte a questo dispiegamento cinese che riduce la loro influenza su territori molto sensibili e non basta restare a guardare ciò che fa la Cina è necessario andare avanti e rafforzare la cooperazione con l'Africa
Per preservare le conquiste democratiche dell'Occidente di fronte a una possibile escalation del totalitarismo patrocinato dalla Cina così nel mondo con cui ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale