Crisi in Kazakistan, dura repressione delle manifestazioni con decine di morti e migliaia di feriti. Collegamento con Antonio Stango per gli ultimi aggiornamenti

Abbiamo subito la parola ad Antonio stanco che neonate presenza costante in questi giorni quando parliamo di Kazakhistan Antonio ben trovato
Per il proprio allora il presidente toccai fra dichiara che l'ordine è stato per lo più ristabilito nel Paese
Ventotto criminali sono stati uccisi che le regioni sono state liberate e protette con settanta checkpoint
Tokaj R. respinge l'ipotesi di mediazione promette l'eliminazione di chi definisce i banditi armati accusati di aver istigato le proteste aggiunge
Di aver autorizzato la polizia ad aprire il fuoco senza avvertire
Beh il bilancio di ventotto morti sottostimato
Sicuramente sì anche perché soprattutto dopo questo
Ordine pubblico di toccare ebbe molto grande in mente sparare sulla folla diventato qualcosa di normale
Diverse fonti parlano di centinaia di Moratti ma il governo verso pare che abbia messo alcune decine quindi già più di ventotto credo che l'ordine delle centinaia sia più verosimile
Senti bene torniamo sempre a parlare della Russia perché poi insomma i russi sono arrivati quindi a dare
A dare un aiuto a dare manforte a Tocai assai ci sono però tutte le istituzioni internazionali a partire dall'Unione Europea
Che insomma esprimono preoccupazione ricordano il rispetto dei diritti umani
Insomma la Russia diciamo che continua hanno ma a non seguire
Quelli che sono dei dei protocolli tra l'altro il lo stesso paesi Kazakhistan ma ha firmato
Qui una sta in una situazione come questa
In realtà
Più che parlare genericamente di titanio ma dovremmo purtroppo parlare di crimini contro l'umanità che vengono commessi anche su esplicito ordine del presidente toccai sparare sulla folla è un crimine contro l'umanità
Peraltro quel tipo di ordine
Che non dovrebbe essere eseguito secondo il diritto internazionale proprio dunque una circostanza in cui ci si dovrebbe rifiutare di obbedire agli ordini chiaramente
Le truppe speciali inviate da Mosca e alcune delle truppe dello stesso Kazakhistan che corre non è dispone in grandi numeri eseguono comunque questo tipo di ordine mia situazione gravissima
Di regime di continue non se ne atterrita molto lo ha dimostrato in Crimea in don Battista e in molte altre situazioni e in tutto questo l'Unione Europea di Stati occidentali naturalmente possono agire soltanto attraverso i canali diplomatici e credo temo che si sentano molto limitati dal fatto che Kazakhistan come sappiamo è uno dei più grandi pormi tori
Di contiene oggetti carichi di petrolio gas uranio
E quindi diciamo in questo momento o per la situazione da un punto di vista di come dire di immagini di controllo di trasparenza non arrivano notizie dirette da lì non ci sono giornalisti tu stesso ieri raccontati e nel corso delle tue corrispondenze
Che i mezzi di informazione a maggior ragione quelli televisivi sono tutti sotto sotto il controllo
Sono erano già sotto controllo prima ora il controllo è rigidissimo e non esiste da anni una stampa indipendente
E esistono tuttora possibilità di inviare dei messaggi e a volte attraverso telegramma a volte su Messenger nei momenti e nelle zone in cui rientra anche social media non sono del tutto bloccati
Dalla dall'Ordine di stato di emergenza imposto o da semplici provvedimenti delle autorità locali in diverse regioni
E da qui attendiamo appunto segnali
Di uccisioni ma anche di sparizioni mi sono arrivate stamattina segnalazione di sparizioni di attivisti ad aspettavo che la principale città sulla Mar Caspio
E naturalmente la situazione è molto delicata perché le sparizioni di attivisti di blogger
Sono una realtà con la quale molto probabilmente dovremmo fare i conti per molte settimane
In tutto questo credo che i paesi i democratici abbiano la responsabilità di capire e di valutare la concessione di asilo politico a molti che immagina cercheranno di farle richiesta prossimamente
Grazie Antonio grazie ad Antonio Sango ci sentiremo nei prossimi spazi di informazione Antonia stanco presidente della Federazione italiana diritti umani