"Le Regioni e le politiche socio - assistenziali" presentazione del V° rapporto del CNEL e dalla Fondazione Labos

Prima di dare la parola al capo di gabinetto del ministro quindi volevo
Non fare un'introduzione ma un saluto e una riflessione
Il
La bozza del CREL fanno ormai da molti anni questo rapporto sulle politiche assistenziali socio assistenziale delle regioni
Quando io sono arrivato a fare il presidente del CNEL c'era già l'abitudine a farlo quindi noi abbiamo soltanto continua
Era una linea di lavoro già iniziata da da storti credo con grande intelligenza dei grande profitto
Ne abbiamo cercato di andare avanti su questa linea di approfondire questo lavoro sui problemi veri socio assistenziali delle regioni e e quindi anche il rapporto con l'Islam posso se ha tenuto fermo nella nel tempo
E questo appunto è uno dei tre occasioni uno degli appuntamenti annuali più importante perché nella come affidamento all'esterno di un rapporto annuale
Quest'anno io credo che il rapporto abbia ancora più valore sul piano politico sul piano della congiuntura politica e forse anche dalla congiuntura sociale
Per un insieme di motivi anche se lo presentiamo a luglio cuori deriva del dibattito costante della nella nella vita economico sociale di questo Paese con potuti in disarmo se qualcuno ha dei guizzi di attenzione ai problemi generali sera sui problemi del il dibattito sulla carcerazione preventiva o su altro sociale sembra lontano invece io ritengo che e sia giusto sottolineare almeno due pontili questa re di questo momento che poi in qualche modo avere grande importanza al peso del i prossimi mesi prossimi il primo punto è che noi abbiamo oggi dopo dobbiamo aprire oggi una grande riflessione sul modo di pensare con nel nostro Stato Saddam e il secondo è che dobbiamo avere una grande riflessione sul modo di pensare lo Stato tout court
Parto da questo secondo punto lo Stato federale uno Stato accentrato uno Stato decentrato
Ne abbiamo avuto negli ultimi due tre anni una sorta di grande il giro di di chiacchiere sul problema della riforma dello Stato
Tutti santi hanno tutti avvertiamo che dobbiamo andare uno stato meno accentrato meno verticistico meno
Legato a a Roma Harland burocrazia al potere diverti c'era centralizzazione dei poteri ieri
Però non siamo ancora riusciti a sfondare in quella perché gli ultimi due tre anni come ho detto prima sono anni in cui non si è fatta una riflessione seria su che cosa significa federalismo
Parlare di due tre quattro Stati come faceva milione inoltre Jan Harlan Marianna la l'Etruria la Padania l'Ausonia non so bene che cos'altro è un modo diciamo così di evitare il problema
E poi alla fine
Come dice il mio amico Mario Deaglio botte gol sono italiani insomma non non il i meccanismi Canis mi grossi della società si rivelano sempre al limite anche la nuova maggioranza nasce sotto sotto la spinta a Forza Italia
Questa idea di fare forza Ausonio Forza Padania non è che fosse così brillante però ha tenuto campo perché si pensava che in fondo la decentralizzazione dello Stato potesse diventare più stati ma anche altre cose molto più serio molto più approfondite dico ad esempio analisi del della la Fondazione Agnelli sulle macroregioni lo vediamo vediamo tutti i giorni lo vediamo anche nei giornali ieri resta sempre un esercizio di io dico dal pennarello senza nessuna cattiveria nel senso di riaggregazione senza rispetto ai meccanismi di identità
Qual è la dimensione ottimale di alcuni servizi di alcune realtà e si fa il pennarello se non per ha reso come quasi la verità venire lo sapete tutti meglio di me e specialmente chi di voi lavora a livello periferico che il problema fondamentale di un paese come questo è l'identità
E che la ricerca spasmodica di questo Paese è una ricerca di identità non una ricerca di razionalità né i confini degli Stati delle regioni delle macroregioni
Non avremmo avuto centotrentasette
Deputati alla lega se non ci fosse un riferimento all'identità
Lombarda territoriale non avremmo avuto il grande è successo di Berlusconi nei confronti per esempio di tutta la piccola e media imprenditoria di da artigiani industriale commerciale e se non ci fosse stato il fatto che Berlusconi ha detto io sono uno di voi io vi conosco io vi posso chiedere di portare avanti l'Italia io vi posso
Richiedere di assumere un milione di persone questa è un meccanismo di riconoscimento identitario
Così come l'idea di fare Forza Italia è un riconoscimento identitario nazionale anti localistico ma identità
Così come l'unica partito d'opposizione che ha resistito al PDS perché aveva più identità rispetto ai segni ismi ai popolari ne ha ai confini indistinti di altre forze
Oggi c'è un problema di identità e non si fa Stato federale non rispettando le identità
Tocco mi diceva che in America un la la democrazia esiste perché parte dalla Contea
E noi invece stiamo pensando di fare democrazia in modo plebiscitario convegni lezioni diretta del sindaco del comune dal presidente a regione del Presidente del Consiglio del Papa non so più bene di che cosa
Il meccanismo vero è un meccanismo di andare verso l'identità e l'identità fatalmente imponeva contea impone un federalismo un decentramento che parta dal basso nonché parta dall'alto
Dal pennarello dagli stati o dalla democrazia plebiscitaria che poi concede dopo il plebiscito qualche spazio a destra e a sinistra
Questo è il punto su cui si gioca se volete tutti i prossimi sei sette mesi
Qui si gioca il rapporto fra Stato e regioni in cui si gioca anche il modo in cui le forze politiche si presenteranno alle elezioni del giugno
Il modo in cui che il sì di regionali oltre a Sassari veri Speroni che sono i consigli regionali a fare le proprie leggi elettorali dovranno individuare il modo di farne dei gettonate
Il Friuli a Venezia ma il Veneto ad esempio sembra orientato sia l'elezione diretta del Presidente della Repubblica turca
Male ma mantenendo imparo parola la proporzionale perché il meccanismo di rappresentanza deve essere il policentrismo venendo vuole un meccanismo di rappresentanza reale non superare tutto nell'uninominale e nella verticalizzazione dell'elezione diretta perché perché il problema dell'identità anche di che giorno
Noi stiamo attraversando unti il Periodo forse più delicato
Da oggi la giunta giugno prossimo di come si costruisce un federalismo dal basso
E se non ci riusciamo allora Illy il l'impossibilità di qui attende in una democrazia plebiscitaria dove vince il plebiscito rispetto all'identità rispetto alla democrazia sarà saranno più forte
I meccanismi di fare sempre verticalizzazione saranno più forti se non si fanno le contee edicole Conte per usare un termine troppo Emiliano non si fa democrazie elitarie
Questa ai punto cruciale dei prossimi indizi e tutti quanti noi facciamo un mestiere di ricerca missile di approfondimento dobbiamo ragionare su questo punto
Interessa poco la manovra economica lo dico con grande tranquillità ma mica perché no o valutazioni negative sulla manovra economica ma perché la le perché il Paese ha spetta sta in un guado dove aspetta alcune valutazioni imponenti lungo periodo alcune scelte implicite ma profonde
E siccome io son convinto che una delle scelte implicito di questa democrazia non può che essere partire dal basso costruendo una democrazia localistica federalistica regionale ma attraverso le contee e questa è la sfida dei prossimi all'inizio
E quindi il fatto che noi anche dal sociale arriviamo a un discorso di riflessione regionale mi sembra un fatto politico importa però era era secondo corno del nostro della nostra riflessione non c'è soltanto una modifica è un cambiamento un'esigenza di trasformazione dello Stato
C'è anche un'esigenza di trasformazione lo stato sociale
E la domanda che mi pongo io devo dire
Spero che anche questo rapporto Labo spossata darci un contributo è questo il sociale
Lo studio la crisi dello stato sociale può sfogare può sfociare in una rivisitazione dello stato sociale che in qualche modo sia coerente con le cose che ho detto prima
Il sociale può essere uno degli elementi di trasformazione dal basso
Dei processi democrazia
Il un regionali un federalismo a base regionalistica abbiamo fatto qui al CNEL non più di un mese fa un grande incontro su quest'argomento hanno il sociale un elemento contrario no
Si dice che in fondo il sociale è fatalmente un organismo un un settore che richiede verticalizzazione perché richiede tanti soldi pubblici
E quindi non è adatto ad essere una delle marce in più di una logica federale di una logica di decentramento di una logica tocco Biljana Dem nella contesa
Perché il sociale previdenza ed ha precedenza chiede talmente grandi flussi di denaro talmente grandi deficit dell'INPS talmente tanti
Flussi di denaro per la quale per le assicurazioni integrative per le pensioni alternative eccetera eccetera che pensare di decentrare assurdo
Il sociale e la sanità sessanta mila miliardi settanta mila miliardi ottanta mila miliardi come si fa si decentra soltanto la Spezia ma abbiamo visto il parà spesa va ognuno per proprio conto allora bisogna tirare i freni allora
Il ministro Dini satira bisogna metter le mani sulla sanità e la sanità e il punto di riferimento fondamentale della mano
Ed è una verticalizzazione inutile dire che ci sono le uso due religioni Cesa è una verticalizzazione ogni anno è una verticalizzazione ogni manovra una verticalizzazione
Si dice la scuola la scuola non può essere decentrata perché la scuola è scuola pubblica scuole e e funzione dello Stato
Ci siamo dimenticati che fino al mille novecentotrenta
Trentadue il Comune di Roma era ancora di trovare delle scuole elementari mia madre che era maestra era maestra comunale
Non era maestra dello Stato
Siamo dimenticati che nella preparazione della della nella Costituzione su metà della della della la l'Assemblea costituente era propensa a decentrare la scuola agli enti locali perché una frase che ricordo sempre perché sono più vicini gli enti locali e gli interessi delle famiglie possono quindi integrare meglio il processo educativo fra scuola famiglie e comunità locali
Ce lo siamo dimenticati perché poi la nostra retorica risorgimentale laica
Democristiana sindacali democristiana delle dell'UCI Mantellate ma incide dette il potere centrale ha vinto
Però nel nel Codice di questo Paese c'è ancora il fatto che bene o male anche a scuola poi avrebbe potuto essere altrimenti allora l'unica cosa che può esser decentrata che la la miseria dell'assistenza o disordini piccoli dirò Beta i marginali in poi un po'di di di di disordini una alla droga un po'disordini ai minori
Propaganda niente dove non c'è potere dove non c'è possibilità di riorganizzare lo Stato sociale Celli perché lo stato sociale non ero io organizzative perseguimento io lo si interpreta tutto se non un'assenza
Perché rifare stato sociale soltanto sull'assistenza idiota Faso sull'assistenza e la sanità magari sanitarizza Andora assistenza come il meccanismo è ancora più idiota se non si fa anche una riflessione sulla scuola se non si fa una riflessione sulla previdenza
Per questo io sottoscritto alla Ventura in in una nella catena dei giornali locali nonché i dieci giorni fa un articolo tetto regionalizzare guarisce regionalizzare due
Perché oggi è possibile
Perché oggi è possibile a riprendere in mano e le fila per esempio della rete della decentralizzazione della scuola
Magari facendo il discorso che lo stesso ministro D'Onofrio sta facendo devo spingere l'autonomia che è un'idea di Cassese che unitari Mattarella che è un'idea mia da dieci anni
E attraverso l'autonomia fare UE
No col decentramento alle regioni attuali
Poi saranno loro che ha appiccicare ma adesso facciamo autonomi è possibile fare decentramento reale della sanità ma con responsabilità precisa magari collegandolo a un minimo di regionalismo fiscali o parafiscali
A mio avviso tutto assistenza a va sans dire perché l'assistenza e territoriale già oggi non è pensabile ritornare agli istituti nazionali
Se c'è chi dei drogati e degli handicappati il vero problema è e la previdenza ma anche sulla previdenza io giro litanie trovo oggi gente che vuole fare ICI i i i i fondi pensione al livello a livello locale i Pratesi voi non lo fa il fondo i trevigiani valgono fari
I fondi pensione a livello locale con l'associazione industriale il sindacato
Perché se come tutti sappiamo l'INPS non regge la botta nei quindici vent'anni impensabili si faccia solo con l'assegno staccato per fare individualmente la polizza integrativa di pensiero
Ci vuole una coesione sociale che faccia la base alla pensione integrativa e o e d'azienda o di settore contratto collettivo oggi realtà locale ed è molto probabile che sia più di realtà locale che di contratto collettivo
Perché lì la coesione c'è perché lì c'è il riferimento ad dove si investe alle banche locali che possono regolare i flussi a a a al controllo sociale che c'è sempre una comunità
Io sono convinto dico con grande tranquillità che siccome oggi la sfida paragonabile a quella del fare federalismo per contea per identità di contea che ho detto prima la sfida secondo di questo paese è fare welfare regionalizzato Reggio welfare localizza
Del resto
Io sono
Il vecchio combattente reduce di battaglia sul welfare fatto sto mestiere
La cinquantacinque son quasi quarant'anni che lo faccio ebbe io devo dire che se frequento le basi fondamentali i palazzi del sociale italiano a Roma
Non pompano più ragazzi non pompano più
Sì e pompano come ad esempio il ministro degli affari sociali negli ultimi anni e perché hanno questa capacità questa possibilità di aderire a dei problemi concreti sarà Weichs dramma la l'handicap di un certo tipo sarà la droga chi è così drammatico da poter andare
Nel giro dell'opinione pubblica ma sul resto sulle grandi politiche sociali non c'è più
Lo dico con non sapete io sono anche anzi sono essi essenzialmente uno che ha fatto ricerca del fatto imprenditori di ricerca
Ma servizi vi dicessi che il
Il Censis che io Corradini da negli ultimi tre anni è passato da un un
Bilancio noi auguri viviamo di contratti di ricerca quindi siamo siamo un'azienda non c'abbiamo una lira di pubblico
è passata Kate la quota di Inter di di ricerche paganti al Censis commissionata al Censis dall'ente pubblico è stato nell'anno mille novecentonovantuno del settanta per cento nell'anno mille novecentonovantatré e stato del quaranta per cento nell'anno mille novecentoquaranta qua novantaquattro sarà dell'undici per cento
Questo è intima è un sintomo tutto tuo perché ti tocca a te no
Perché è il modo in cui lo Stato si va in qualche modo deresponsabilizzante non ha più neppure in agosto di affidare una ricerca di andare a controllare che succede di fare monitoraggio di fare il rating di quello che avviene
E possiamo lasciare soltanto alla ragioneria il ministro Dini per carità che sono
Dottor Monorchio dottor Pinto le persone fra le persone che io stimo di più in Italia l'idea che fanno politica sociale tagliando vagliando vediamo che gli hanno
Senza dire il nome del sociale una risposta vera
Una risposta politica seria soltanto dire no non tagliate più di tanto
Come finiscono per fare coloro che si occupano socia anche magari un sindacato che offre che consulta
No sette mila miliardi sono troppo cinque mila sì otto mila miliardi provvidenza troppo sei mila e cinquecento sì
Ma in questo modo di fare welfare State
E la colpa non è di dire di Monorchio la colpa è nostra
Che non abbiamo altra alternativa che limita che lamentarci e dire no tagliato il meno possibile no o c'è un modello diverso una concezione diversa del welfare o se no non non non si fa neppure battaglia se prendono solo randellata in testa
Questo lo dico e finisco mi dispiace poi del resto
Cardoso sapeva che alle undici ho un altro impegno mi spiace di non essere presente alla riflessione però mi sembrava giusto dirvi perché
Questa istituzione che presiedo pro tempore ha dato spazio vuole dare spazio a una riflessione quale quella che fare
Non per mecenatismo culturale perché
Provvediamo o o a a a far redigere quattro sei sette rapporti annuali interessanti da da questo avamposto a quello sulle politiche contrattuali del censo se ne facciamo quattro cinque o sei ne facciamo alla ma perché questo rapporto preciso quello che oggi Calvaruso
E i suoi collaboratori di lusso non è qualcosa che si incardina profondamente nel modo in cui il cane e le forze sociali che sono presenti nel club intendono oggi continuare a lavorare
Per uno Stato sempre più democratico dal basso e per un welfare che in qualche modo non sia pura difesa perdente dell'esistente ma sia cambiamento anche gli occhi
Detto questo io lascio la presidenza a Claudio Coccoluto che ringrazio cui la costo del lavoro
Egregio che hanno fatto per quest'anno e prima di cedervi la presidenza invece vorrei ringraziare
Prefetto che più il nome del ministro Guidi della presenza del suo saluto ringraziare anche la per il lavoro che stanno facendo come ministro degli Affari sociali come dipartimento degli Affari sociali in questo momento nel periodo particolarmente delicato della la realtà sociale del Paese prego
Grazie intanto porto le scuse del ministro Guidi che in questo momento e in Consiglio dei ministri
Quindi pegno di governo teneva moltissimo a questo incontro perché indubbiamente non si può governare senza conoscere questo nettamente fondamentali
Per gli aspetti sociali e l'annuale Rapporto sul le politiche socioassistenziali
L'Italia il ministro Guidi Ontario iniziò il suo portafoglio sostanzialmente quindi un ministro che funzioni di coordinamento non è chiaro che non avendo competenze proprio o particolari poteri eccessivi può essere quello di conoscere di intervenire promuovere grazie alle da parte di chi degli altri organi di competenza sicuramente il ministro Guidi o non servirà molto attenta a alla localizzazioni problemi sociali al fatto che certi temi devono essenzialmente svolta a livello di comune di ragione
Dico con pudore perché fa ancora se stiamo pensando ma potrebbe essere in questa idea di Stato federale trovare si è finalmente giunto il momento di poter fare un qualcosa di di cornice di quadro che non sa ancora mai fatto tanti anni sessanta editori
Perché non può dettare una una normativa quadro per evitare certo certo inefficienza certe sperequazione fra zona e zona perché è giusto che sia a livello sociale alla politica stavolta
Dal livello locale la Regione dei comuni però non è giusto che ci possono essere sperequazioni e lo Stato ha quanto meno questo dovrebbe garantire quindi se si riuscisse
Al di là di quelle che sono i problemi della manovra economica
M ambasciata al governo stessi uscisse perlomeno dette ammette una cornice sull'attività
Le regioni dei comuni di di in qualche modo ritmi vedere sono materia sociale che abbastanza elevata potrebbe su un aspetto utile
Indubbiamente il discorso del sociale oggi è più facile vedere un'ottica non tanto dispensa metalli fioca al momento non potrebbe essere visto forse prima so fatto poco
Su nell'ottica di vedere di ridurre certe vestiti scarpe percentuali fiscalismo nemmeno regionale potrebbe forse più facilmente aprire lo sparsi a valutare meglio certi problemi la famiglia oggi si parla tanto di famiglia il ministro quindi ha avuto per la prima volta non ha delle Kaspersky specifica sua famiglia ebbe indubbiamente se vogliamo aiutare la famiglia
Potremo fare la misura in cui consentì di momento di teneva un certo tenore di vita di garantire perché le le fasce più deboli le famiglie che hanno problemi problemi le forze se non potremo come forse potrebbe darsi non riuscimmo a far sul tavolo la spesa di far qualcosa per loro vediamo perlomeno di non gravare eccessivamente su questo
Siamo ancora nel vedere ieri consumista esamina un documento di programmazione economica deve essere ridotto ancora interventi concreti
Il ministro Guidi a ha avuto gli affidamenti che il sociale sarà rispettato speriamo ecco onestamente Lotito non mi sento di più comunque mi garantiscono impegna il ministro vi saluto tutti quanti che l'apprezzamento Simonetta libertà di scelta che stavano strumento di lavoro per nove primi ministri
Ne grazie al perfetto ma io sì
Riprendiamo quindi se la parte ufficiale di questa giornata
Approfittando però di questi pochi minuti che De Rita ancora in sala
Io vorrei spendere
Una riflessione ringraziarlo intanto
Per la sua introduzione
E fare una sorta di battuta scatole io tutto e cercare qualche volta forse tutti dovremmo cercare qualche volta di far fare a De Rita non in un'introduzione ma delle conclusioni
Perché quando verità fa un'introduzione immediatamente almeno questa è la mia sensazione anche oggi
Chi ha il compito di presentare lavoro e come questo è frutto di ieri mesi e mesi di lavoro di ricerca di dati di riflessioni si sente immediatamente spiazzato che gli viene immediatamente la sensazione che qualcosa e bisogna fare di più e che queste cose non sono sufficienti
Mi mette in qualche sorte Emin basterà dire va bene Contri riprendiamo un'altra volta su altri
Ecco non è una battuta e effettivamente mi sembra un riconoscimento che dobbiamo dare per le cose che vi intuizioni che sempre
Ci trasmette si esprime
E che sono uno stimolo continuo a individuare di nuove fondo frontiere nuove nuovi percorsi per il nostro lavoro
Ciò detto prevede l'iter che
Si può probabilmente
Fare regionalizzazione del welfare
A condizione però di non
Limitare questa operazione a quella che ha definito mi sembra molto proprio propriamente la miseria dell'assistenza
Le miserie assistenza dove di fatto effettivamente infettivo di regionalizzazione localizzazione delle politiche sociali e lo vediamo è in atto anche se faticosamente anche se non sufficientemente recepito a livello centrale
Ecco che chiaramente insufficiente perché come sappiamo vedremo anche dei dati di oggi
Questa parte del welfare una parte minima ha un'incidenza
Sul per esempio sui bilanci regionali appena del
Del due per cento in media imitati
Però non ci Tracy occupiamo proprio di socio assistenziale oggi con questo rapporto
E abbiamo inserito questo rapporto all'interno di un ciclo
Di iniziative della Fondazione la boss
Che ha proprio come titolo dallo stato sociale al comunità solidale
E che perseguendo una linea di riflessione
Avviato da ormai da parecchi anni dalla fondazione
Tenta proprio di fare quell'operazione alla quale ci incitava seppellita che era quella di uscire
Da una logica riparato che in un certo qual senso del welfare da una logica di esistenza economica
Rispetto ai tagli e di far partire
Dal sociale una linea innovativa che sia in grado
Di ridare spazio legittimazione alla questione sociale
Ecco non soltanto dire nel possesso generali di regionalizzazione
Che oggi
L'aspetto del nostro paese ma direi anche in Saint in termini di riequilibrio di una dei rapporti che esistono oggi cioè la questione sociale e questione economica
Noi siamo quindi coscienti
Da tempo che il Welfare State è un modello
In crisi
E un modello tra l'altro all'interno del quale sono presenti almeno tre grossi equivoci
Che non sono stati affrontati
Che forse ci si guarda bene dall'affrontare preferendo mantenere un approccio di tipo quantitativo al problema del welfare
E proprio perché se esistono questi grossi equivoci e come pensiamo che la strada sia quella come l'abbiamo indicata della comunità solidale Kodori riferimento
Allora
Al possesso di localizzazioni delle ultime delle Autonomie locali e
Del diciamo volto determinato molto deciso che la parte progettuale più importante del modello che pensiamo di ridefiniti
Intanto vediamo quali sono questi tre grossi equivoci
Che sono alla base delle politiche di welfare oggi tali ma il primo agosto equivoco e che
E difficile in effetti parlare oggi in Italia tutti presenza del Welfare State
Non mi sembra che si possa dire e quindi far partire tutta una serie di ragionamenti e di interventi
Dal presupposto che oggi in Italia abbiamo uno stato sociale
Almeno questo
Non è certamente
Verosimile se ci occupiamo soprattutto dalla miseria dall'assistenza come abbiamo definito
Se ci occupiamo dei gruppi
Ma Regina Ali più estremi
Per gli anziani dei minori vendica dagli immigrati dei malati di AIDS tossicodipendenti
Ad ognuno di questi
Capitoli di intervento non corrisponde oggi in Italia una struttura e un sistema di servizi sociali e sanitari che possiamo definire appena adeguato
Ma certamente il problema riguarda anche
La sanità riguarda anche la scuola e riguarda anche la previdenza
Dove sprechi scarsa inefficienze dei servizi
Fa fortemente dubitare della presenza reale oggi chiunque feste
Vedremo poi nel corso dalla presentazione del rapporto e con quali dati ci sostengono
In questa prima nostra affermazione cioè oggi sostanzialmente in Italia abbiamo un welfare incompiuto soprattutto per certe aree territoriali per cercare di bisogni non possiamo quindi fare dei ragionamenti di intervento sullo stato sociale quando lo stato sociale deve per lo meno essere ancora ultimato essere ancora compiuto
Il secondo
Grosso equivoco presente nelle politiche sociali
E proprio relativo all'approccio di tipo quantitativo e non qualitativo della crisi del welfare
Indubbiamente c'è una crisi del welfare
C'è una grande crisi del welfare che ormai si trascina da molti anni vita
Ma la crisi del welfare e una crisi qualitativa che risiede nella non corrispondenza ormai tra offerta di servizi da parte di strutture pubbliche e strutture private
Privato sociale e qualità della domanda sociale
Abbiamo subito in questi ultimi anni delle trasformazioni così profonde nei bisogni sociali
Che il Welfare State come modello
Figlio della sosta industriale ecco non ha più gli strumenti sufficienti per dare delle risposte
La trasformazione dei bisogni sociali
A
Particolarmente messo in risalto in questi ultimi anni lo ripetiamo in tutte le nostre ricerche l'abbiamo ripetuto più volte in questo rapporto
Ha messo in risalto una qualità relazionale dei bisogni sociali
Crescono all'interno di una struttura che abbiamo definito trans materiale
Dei bisogni tra la popolazione
In questa struttura
Dove sono compresenti soprattutto nelle fasce deboli
Bisogni tipo economico bisogno di tipo istituzionale legato cioè alla presenza di servizi ecco crescono a fianco a questi bisogni economici ed istituzionali Davison i cosiddetti relazionale
Di partecipazione di comunicazione
La solitudine degli anziani Visaggio
Dei giovani l'abbandono
Dei minori
Il rifiuto nei riguardi degli alcune situazioni di diversità
Tor pensiamo all'handicap l'immigrazione
Un una chiusura parte ossa civile nei processi di comunicazione di accoglienza e di accettazione
Di questi gruppi sociali diversi
Ecco questi tipi
I bisogni questi questa qualità diversa della domanda sociale non può trovare risposte all'interno di un modello di politica sociale come quello del Welfare State
Che anzi tutto è concentrato nei servizi pubblici
E che quindi in quanto tale può produrre prestazioni
E non può produrre relazioni ho meccanismi di partecipazione sociale opporsi essi esistenziali che sono Bacchetti e mistica dominante della nuova domanda sociale perché gli immigrati portatori di handicap
I tossicodipendenti gli anziani
Non ci domandano delle prestazioni ci mando ci domandano dei processi esistenziale delle risposte temi di significatività
Deve lo risorse dal loro modo gli fa parte della società
Quindi un modello
Di politica sociale concentrato su servizi pubblici oggi non può certo pudore risposte sul piano della relazionalità dei possessi esistenziali che sono la caratteristica dominante della nuova domanda sociale
Ma c'è di più
Abbiamo detto che questo modello di Welfare State
E un modello la cui filosofia e figlia del modello di sosta industriale
E quindi un modello come diceva De Rita tipicamente riparatorio e di tamponamento
è un modello cioè che interviene all'interno di un modello di sviluppo l'identità di una società che ha puntato tutte le sue carte
Sulla centralità economica sulla centralità del mercato
Ed è un modello di politica sociale che interviene a tamponare
A riparare
I disastri le ingiustizie nei
Ed è sono un po'le porcate da un
Modello di sviluppo ha centrato sulla dimensione economica
Questo è un modello
Di politica sociale
è andata bene
Che va bene è stato non l'intuizione del sistema industriale
Dove effettivamente il rapporto
Popolazione Benigni
Beni materiali escono evidenza è un rapporto di scarsità
Dove è necessario cioè investire fortemente sulla centralità della dimensione economica perché la prevalenza dei beni
E dei bisogni della popolazione orientata fortemente sulla dimensione materiale sulla dimensione economica quindi in un sistema di scarsità di risorse
Il primato della sopravvivenza se volete orienta il modello di sviluppo in favore della centralità economica e le politiche sociali sono
La diciamo la componente riparatoria di tamponamento
Di questo modello di sviluppo che crea necessariamente delle situazioni di ingiustizia dei situazioni di differenza tra i cittadini la differenza linea molto semplicistica attacchi può pienamente partecipare al mercato del lavoro che cento
Dello sviluppo e chi non può chi non può per ragioni diverse per ragioni di età non alle pensioni
Per ragioni di handicap che allora gli istituti specializzati per malattia mentale lettere e con la chiusa da dove da dove vieni filone dell'istituzionalizzazione che comunque garantisce bene bisogni di sopravvivenza
Quindi queste ricorso secondo il secondo colosso il pivot con
Che attraversa oggi le politiche sociali
Non snidare il carattere qualitativo della crisi perverso esteri il carattere come modello il carattere di questa filosofia
Che riparatori e tranquilli tamponamento
Che in un certo qual senso blocca la comunicazione attraverso delle prestazioni rese tensioni gli istituti che blocca la comunicazione tra diversità e cento della della società
E che quindi non non solo non dar risposte solidale possesso esistenziali ma
Il inibisce tutta quella spinta la partecipazione al protagonismo che oggi indubbiamente caratterizza l'insieme devono società popolazione suo discorso
Che veniva fatto sulla l'esigenza di una regionalizzazione
Delle politiche di tutti i tipi ecco e e un'esigenza che nasce da un surplus di risorse di partecipazione di protagonismo che presenterà basta società il terzo grosso equivoco che caratterizza nostre politiche sociali
E
La il cambiamento
Che si è registrato in questi ultimi anni
All'interno dei meccanismi di produzione della marginalità sociale
Oggi intanto come
Sapete come esperto di questa materia
Non si parla quasi più di povertà ma si parla di immaginazione e di esclusione sociale
Lo stesso programma della Centro Nord peraltro bloccato in questo momento non si chiama più povertà quattro ma si chiamerà esclusione uno
Dando conto il segno del cambiamento anche concettuale rispetto a queste tematiche
Oggi cioè
I meccanismi che producono
Emarginazione di esclusione sociale non sono più
Direi tipo fatta visti con necessario legati cioè al modello di sviluppo
E all'inderogabilità di questo modello di sviluppo
Oggi
Il diciamo il mare di ieri dalla società sono prodotti dai comportamenti del Centro per la società
Sono insiti nel modo di organizzazione della società
Sono strettamente connessi ai comportamenti sociali
Se no sospendo scale la povertà poteva essere appunto il risultato necessario di un modello di sviluppo inderogabile perché bisognava comunque produrre dei beni materiali
Oggi in una società postindustriale che caratterizzata più che dalla scarsità dei beni dalla sovrabbondanza dall'opulenza dei beni degli sprechi delle risorse
L'inderogabilità di un modello di sviluppo centrato sull'economia non tiene più
E se ci sono dei margini
Presenti all'interno scelta se ci sono degli anziani che non sappiamo accoglie dei giovani a cui non sappiamo dare spazi di partecipazione dei né handicappati nei riguardi dei quali non abbiamo
Capacità di accoglienza di accettazione questo dipende solo dal dal modo in cui noi siamo organizzati da un certo da una certa gerarchia di valori che ci
Non rientra nei nostri comportamenti quotidiani anche
L'emarginazione e parte dei comportamenti tosta civile
Il problema non è la mancanza di risorse il modo in cui vengono distribuite queste risorse
Il problema non è la scarsità di beni materiali il problema l'accesso
A questi beni
La distribuzione dei meccanismi di partecipazione
Il superamento delle diversità
E allora capite che se questo è il vero problema oggi la questione sociale
Chiede nuova legittimazione
Il fatto che l'emarginazione
E quindi la parte più importante del welfare ecco sia sostanzialmente legata ai comportamenti della società al modo in cui abbiamo voluto organizzare questa società
Un
Rilancio delle politiche sociali
Non può non passare tra una profonda revisione del sistema di vita che alla base erano società e questa profonda revisione del sistema guida è la base non società può intervenire soltanto attraverso un riequilibrio
Diciamo dei
Dei livelli e dei pesi reciproci che hanno questione con ogni tensione sociale nel nostro Paese
Dobbiamo cioè continuare a ragionare in termini di organizzazione della società con l'identità di una società industriale che mette comunque e indipendentemente da tutto al centro l'economia o dobbiamo invece cercare di ragionare in uno stato postindustriale dove le risorse ci sono ma non razionalizzate vanno utilizzate al meglio avranno anche scoperte le persone nelle nelle forze umane cittadine i giovani e gli anziani che non riusciamo utilizzare nei processi di sviluppo la dobbiamo ragionare in questo senso seta postindustriale
Con una diversa concezione dello sviluppo dove al centro mettiamo la questione sociale più che una questione economica perché della questione sociale che dipendono poi
Quei comportamenti
Più o meno solidali più o meno ce di accettazione di partecipazione dei diversi gruppi sociali
Ecco quindi questo a noi sembra oggi una
Sembrano essere oggi tra il gossip privo CIPE caratterizzano il dibattito sulla politica sociale
E l'uscita da questi equivoci
Ci sembra percorribile soltanto attraverso una profonda revisione del Welfare State che certamente non significa abbandono delle garanzie delle delle conquiste che questo aspetto ha caratterizzato ma che significa invece l'individuazione di un modello di politica sociale che cerchi di coinvolgere
Al proprio interno
Questo centro della Società questa società civile
Che di fatto produce i possessi esclusione sociale
Che di fatto mantiene una divisione tra centro immagini tra normale normalità e diversità
E rispetto alla quale non possiamo pensare di continuare ad intervenire soltanto attraverso interventi tamponamento interventi riparatori cioè questa produzione dei margini da parte del centro della società attraverso sua incapacità di rapportarsi in termini di solidarietà in termini di accoglienza di accettazione di tensione verso un bene comune con questa grave
Difficoltà del centro non società non può essere ignorata che in un certo qual senso
Diciamo dimenticata con un modello di politiche sociali come questa Stealth che agisce
A posteriori con degli interventi negli istituti pubblici o con delle indennità offendere prestazioni e che mai coinvolge questo sento che invece il principale artefice oggi del limes segni di degrado e di
Diciamo
Caduta dei possessi di solidarietà
Il modello quindi da su cui nasce aumentiamo e questo di una di una comunità solidale come la definiamo
Dove appunto
L'intervento
Centrale delle politiche sociali viene prodotto dalla stessa comunità
Cioè la comunità solidale che diventa il principio ispiratore delle politiche sociali non è più lo Stato se volete ma lo Stato assume una funzione garante
Assume una funzione di Edy Maternal su nei riguardi dello stato civile
Aiuta la società civile a recuperare una sua dimensione di tipo solidale una sua attenzione verso il bene comune mette in atto tutti quei supporti tutti quei quelle diciamo quegli strumenti quelle risorse che sono necessarie per accompagnare sta civile verso il recupero di una dimensione comunitaria ecco in questo tipo di prospettive con voi vedete che c'è un soggetto importante
Che può rendere possibile tale percorso
Ed è il quello che definiamo il privato sociale cioè le forze del volontariato e dell'associazionismo e della cooperazione si parla già da molti anni in Italia di modello mix di welfare di un modello in cui il pubblico si integri con il privato sociale
Questa che la strada diciamo il percorso di una ricostruzione della comunità solidale cioè assume all'interno dei soggetti responsabili della produzione di benessere per funzioni politiche sociali ecco i rappresentanti del volontariato del terzo settore potremmo dire
Le famiglie cioè basso potremmo dire le perle quella parte della società civile che e sensibile disponibile già orientato verso una produzione di solidarietà verso comportamenti sociali
La società non sta stesso sta civile all'interno delle politiche sociali perché da questo sento che nasce l'esclusione dell'agitazione sociale non possiamo renderla possibile attraverso un coinvolgimento progressivo intanto da volontariato delle forse più avanzata d'ossa civile ma poi gradualmente della sosta civile tutta cioè ridando spazi evitando protagonismo guidando perché pure capacità di partecipazione sociale all'indica le persone alle famiglie
Questo si fa Attraverso uno stato sociale che non gestisce più in un certo qual senso l'intervento ma che garantisce un un quadro chi deriso sembra un quadro di di servizio attuato di supporti necessari acché la sosta civile imbocchi personalmente le direttamente per posta
Questo proprio percorso verso l'alto ecco queste erano le cose che io volevo dire sul piano generale relativamente
Anche al ciclo
E nel più ampio che nell'agosto sta svolgendo su di iniziativa sul questo ipotesi di cambiamento del modello di politica sociale questo ciclo si è iniziato il tredici di luglio con
La presentazione di una grossa ricerca al ministero dell'Interno
Sul disagio giovanile che sulla valutazioni di alcuni progetti di prevenzione è stato iniziativa molto sentita da parte
E soprattutto delle rappresentanze locali aveva avuto più di quattrocento partecipanti che venivano diverse parti d'Italia e quindi non ho molto interessante soprattutto alla valutazione degli interventi di prevenzione che vengono fatti qua anche perché la ricerca che abbiamo fatto sul disagio giovanile era proprio vietata
In funzione dell'individuazione dei fattori del disagio sociale
La nostra questo sito avrà un prossimo appuntamento il ventisei martedì
Presso la sede via Poli del dell'unione europea in cui presenteremo una la pubblicazione di un lavoro di tre anni svolto la fondazione del la Bossi insieme al Ministero dell'Interno
Che aveva come obiettivo di confrontare tra loro i diversi sistemi
Delle politiche sociali nei dodici Paesi del dell'Unione Europea che posso dire che si tratta dell'unico lavoro è stato fatto in questi anni sia in Italia che in Europa
Tic di confronto tra interi sistemi di welfare i figli appunto un suo valore mi sembra essenziale nel senso che tra in un certo qual senso anticipato quello che miope avrebbe dovuto fare da molto che sappiamo chi si occupa di questi problemi come una tanto intenzione di fare in questa questa parte del sociale Cenerentola
Anche nelle politiche europee come non è un caso e e un un'impostazione politica della Cei contro la quale siamo anche noi scontrati nel momento in cui abbiamo dato addio a questa iniziativa
Ecco io darei adesso la parola a Cristiano Di Francia come sapete affrontiamo in questo rapporto questo quinto Rapporto due aspetti specifici della le diciamo delle politiche sociali regionali che sono l'aspetto della spesa sociale e l'aspetto della normativa
Quindi adesso cristiano e
Dopo la sua esposizione toc toc potremo aprire il nostro dibattito
Perché io vorrei cominciare dalla da un minimo di contestualizzazione della del rapporto che presentiamo anche se non se non distribuiamo perché ancora non non aspirato alla tipografia una contestualizzazione minima all'interno di un di un quinquennio l'ultimo quello che sostanzialmente comincia dalla dagli dall'ultimo anno della degli anni Ottanta arriva fino ad oggi
In cui c'è stata in Italia una una ripresa abbastanza consistente dell'attenzione nei confronti delle politiche sociali ripresa abbastanza consistente su due fronti uno quello che in questo momento forse ci interessa di meno
è quello della del dibattito della contrapposizione di posizioni
Che ha visto radicalizzarsi sostanzialmente nell'atteggiamento un atteggiamento che potremmo definire di tipo crolli vista che vede ormai i miracoli inequivocabilmente compromesse
Le sorti della del Welfare State
E dall'altra parte invece una prospettiva di tipo riformista che pur basandosi su alcuni aspetti di di critica alla al modello di politica sociale esistente in Italia
Ritiene comunque salvabile quanto meno l'ossatura fondamentale del modello
Ma questa è una componente della di questo risveglio d'attenzione perché l'altra componente invece rilevabile sul piano fenomenologica dato dall'alto numero di leggi che sul piano nazionale sono state emanate in questo periodo in questo quinquennio che hanno o effetti diretti o indiretti sul sull'assetto delle politiche sociali
Parlo quindi una serie di di atti normativi
E che riguardano interventi particolari nel campo delle politiche sociali ma anche di quelli che hanno rideterminato le condizioni di esercizio per la gestione di servizi sociali
Per intenderci la il riordino delle autonomie con la legge centoquarantadue del novanta successivamente e i decreti che hanno riordinato il servizio sanitario nazionale decreto cinquecentodue o decreto De Lorenzo
Quindi un un risveglio di attenzione su su questa tematica delle politiche sociali
Che
Ha rideterminato profondamente quelle che erano le possibilità di governare i sistemi locali dei servizi sociali da parte delle amministrazioni regionali
L'analisi sulla sull'attività di governo delle amministrazioni regionali è stata condotta nella nel rapporto in questo quinto rapporto attraverso l'analisi della della produzione legislativa attraverso l'analisi dei comportamenti di spesa delle regioni
Vorrei dare so che non è molto noioso dare numeri quando non sia la possibilità di controllarli direttamente però per per dare alcune dimensioni vorrei fornire alcune indicazioni quantitative su quella che è stata la produzione legislativa
In particolare all'interno del rapporto ci siamo occupata di quella di negli anni novantuno novantadue
Ne abbiamo rilevato su un periodo però più lungo una media di produzione di atti normativi che aveva attorno ai novanta cento anni accento atti complessivi avevamo avuto un picco nella nel mille novecentonovanta quando erano stati prodotti centodieci atti normativi da parte delle regioni
Negli anni novantuno novantadue questo numero è calato sensibilmente abbiamo avuto sessantuno sessantadue atti nel novantuno e settantanove nel novantadue
Possiamo già anticipare che non nel novantatré torneremo su su quota cento siamo tornati però dal punto di vista del del ricercatore torneremo una volta che avremo disponibilità di di tutti gli atti per le analisi c'è stata quindi una una leggera flessione negli anni fra il novantuno e novantadue che se volessimo dare un'interpretazione probabilmente una pausa di riflessione preso dalle amministrazioni regionali
Proprio in conseguenza delle modificazioni che si venivano creando delle modificazioni di contesto in prossimità di trasformazioni profonde meglio questi sondati ampiamente riscontrabili nella nella normativa regionale
La tesa ad esempio del riordino definitivo del servizio sanitario nazionale ha di fatto congelato alcune delle capacità progettuali e normative delle amministrazioni regionali
Guardando un po'i contenuti della delle leggi rispetto appunto a queste a questi due valori quello che sessantadue atti della novantuno e della dei settantanove per il novantadue l'abbiamo che poco meno della metà
Delle leggi regola direttamente degli interventi assistenziali
Mentre una percentuale tra compresa tra il venti e il trenta per cento il venti il venti per il primo e il trenta per cento per il secondo anno riguarda gli assetti territoriale e le funzioni degli enti gestori quindi come vedete c'è un impegno estremamente diretto nella governo nella programmazione e nella definizione delle condizioni operative per i servizi assistenziali
Mentre ha pure un grosso rilievo l'attenzione a come vengono gestiti i servizi quindi a quali sono i ruoli e le posizioni reciproche fra i diversi enti locali ricordo che per quanto riguarda la gestione dei dei servizi sociali ormai di enti locali implicati sono i comuni e le unità sanitarie locali essendo sostanzialmente disattesa quella norma che era prevista dal riordino delle autonomie locali che vedeva un ritorno di competenza da parte delle Province nel settore socio assistenziale
Ci sono delle categorie che sono privilegiate nella produzione normativa il che non significa necessariamente che siano poi privilegiate all'interno del sistema dei servizi sociali e queste sono soprattutto quelle degli invalidi dei portatori di handicap
Vedremo poi invece che andando a rilevare quello che si realizza nei sistemi assistenziali regionali a fianco degli invalidi e dei portatori di handicap bisogna considerare anche gli anziani come categoria
Centrale nelle nelle politiche sociali
Ma la cosa in più che mi sembra ancora importante che esaminando le diverse leggi regionali risulta una lista di circa venti categorie allora quell'obiettivo che essendo che da alcuni anni viene posto di superare l'intervento per categorie se viene raccolto dal punto di vista dei contenuti in gran parte della legislazione regionale
Risulta poi in qualche modo corretto dal fatto che poi vi sono una serie di leggi e leggine che a puntano l'attenzione su categorie estremamente specifiche
Il tempo di servizi che principalmente viene regolato dalle leggi regionale quello che appartiene alla categoria dei servizi residenziali
Qui non non non so se possiamo dire basandoci solo sulla sull'articolato delle leggi che vi sia ancora una una netta propensione a privilegiare l'intervento assistenziale residenziale rispetto ad altre forme di di interventi territoriali sicuramente molte delle leggi che parlano del dei servizi residenziali sono quelle che si pongono il problema del sostentamento finanziario di questo tipo di servizi che risulta ancora oggi nel panorama dell'offerta socioassistenziale quello più costoso ma soprattutto sembra emergere una un'attenzione particolare ai problemi della della regolazione delle attività delle prestazioni all'interno dei servizi residenziali probabilmente se sciolto
Quel vincolo fiduciario che che esisteva fra l'amministrazione della degli enti pubblici e i servizi residenziali
Che era nato sostanzialmente quando questo tipo di servizio era l'unico servizio assistenziale per talune categorie portatori di handicap gli invalidi o gli anziani
Rotto questo vincolo fiduciario c'è una grossa attenzione da parte delle amministrazioni regionale a predisporre delle procedure particolare sia per l'autorizzazione all'esercizio sia per la valutazione delle delle attività delle prestazioni assistenziali che all'interno di questi servizi vengono vengono svolte
E questo è un dato abbastanza importante perché in generale più dell'ottanta per cento della produzione normativa sulla base delle di alcuni indicatori che la disamina vano per prospettive diverse comunque più dell'ottanta per cento della produzione normativa della del biennio novantuno novantadue si distingue per una buona capacità specifica attiva cioè non sono atti che toccano parti insignificanti dell'organizzazione dei servizi ne sono atti che essi puntano esclusivamente su enunciazioni di principio
O sui enunciazioni di tipo esclusivamente generale particolare infatti all'interno delle leggi ricorrono delle definizioni
Che regolano i servizi che regolano le prestazioni assistenziali e in questo momento la
La fattispecie che viene più frequentemente regolato è quella che riguarda le modalità le modalità di accesso e quelle di definizione dei diritti di degli utenti
è una come dire una casualità probabilmente però
è abbastanza significativo che nel momento in cui il dibattito sulla il falsetto si pone il problema proprio di chi fare accedere alle prestazioni di determinare i livelli di accesso alle prestazioni
Assistenziali e le regioni vadano a legiferare proprio su questo punto particolare cioè come si come si valuta la possibilità di accesso ai servizi come si valuta quindi il diritto di di fruizione di servizi ma anche come si garantisce l'accesso al servizio
Perché il discorso della della soglia di fruizione del delle prestazioni assistenziali non va vista semplicemente in termini di limitazione di porre i picchetti
A la all'ingresso della del sistema assistenziale ma l'ha visto anche nel senso di garantire poi a chi ha effettivamente diritto alle prestazioni l'accessibilità
Alle stesse
I termini un po'più generali
Possiamo dire che esistono almeno tre tre direttrici sulle quali si è mossa la produzione normative quindi sulla quale si è mossa la capacità di governo non parleremo di leggi se non volessimo significare qualcosa a proposito della capacità di governo
Da parte delle regioni del sistema assistenziale
Innanzitutto la cosa che mi sembra più importante come sia avanzato il processo di riordino del settore mentre non abbiamo ancora la legge quadro nazionale
Non abbiamo ormai che sedici Regioni si sono tra Regione Provincia autonomi si sono dotati di leggi di riordino del settore le ultime che si sono aggiunte alla lista sono la Toscana e le province autonome di Trento e di Bolzano
Non abbiamo avuto in questo biennio invece la produzione di atti di piano
Anche se vi sono stati poi degli atti successivi agli atti di piano ma in ogni caso stiamo parlando di quello che il livello più alto della della funzione di governo delle delle amministrazioni regionali
Che ormai è venuto costituendo un corpo consolidato di scelte di formalizzazioni che ha sicuramente dei caratteri di omogeneità e questo anche se vi sono nelle scelte di riordino delle delle diverse le regioni
Delle distinzioni molto importanti per quello che riguarda ad esempio l'imputazione amministrativa cioè la
La responsabilità gestionale dei servizi in questo continuo rimando che esiste fra il Comune L'Unità sanitaria locale i diversi livelli di associazione a questo punto direi dopo il decreto cinquecentodue di associazione possibile o di associazione da
Da realizzare
Ma se si riuscisse a prescindere però da questo tipo di soluzioni per quello che riguarda la definizione dei dei corpi assistenziali cioè quali intere quali interventi per quali categorie a quali condizioni vi sono dei livelli di omogeneità che sono sicuramente significativi significativi perché per quello che dovrebbe essere l'impegno di equiparazione fra le situazioni delle delle diverse regioni cioè e questa è una possibilità che comunque l'esistenza e stiamo almeno quello del dettato delle leggi di riordino
Qui il primo asse quello fondamentale quello alto il riordino il governo complessivo del settore il secondo assedi produzione normativa invece quello dell'adeguamento alle leggi nazionali
Come dicevo c'è stato nella proprio in questi ultimi anni un un un grosso numero di leggi che hanno riguardato il settore se socio assistenziale
E le regioni fra il novantuno e novantadue hanno ad esempio crudi chiuso il ciclo della dell'adeguamento dei sistemi per l'intervento nel campo delle tossicodipendenze quindi l'adeguamento alla alla legge centosessantadue ma ci sono state anche atti
Di carattere più generale
Come il l'aver ridisegnato le procedure di controllo per gli enti locali e le usa
Dipendendo questo tipo di provvedimenti dalla legge centoquarantadue dalla quattrocentododici quella sulla trasparenza degli atti amministrativi
E il riordino della delle autonomie locali
Il terzo a il terzo piano normativo
è forse quello più importante invece per per le prospettive future
Ed è quello che potremmo definire delle nuove frontiere
La legislazione regionale fra il novantuno e novantadue non ha mai smesso di farlo ne aveva omesso di farlo precedentemente assegnato delle nuove frontiere nel campo socio assistenziale su almeno tre assi
Il primo di ordine tecnico
Non abbiamo molti atti che innovano dal punto di vista tecnico il il settore socio assistenziale ma sono sicuramente significativi intendendo per atti che introducono delle nuove frontiere tecniche quelli che ad esempio istituiscono i servizi telesoccorso e telecontrollo
Ora è abbastanza importante perché parlo proprio di questi perché sono probabilmente
Servizi di cui si parla più di quanto sia possibile incontrarli
Cioè ormai sulla stampa è attività anche della della produzione privata
Il sistema di telesoccorso e quello di telecontrollo ma l'impegno dell'amministrazione ancora carente carente almeno dal punto di vista della distribuzione sul territorio nazionale e all'interno delle singole regioni della delle reali opportunità di servizio
In questo settore
Come pure mi sembrò nuove frontiere di ordine tecnico alcune disposizioni che prevedeva ad esempio la Regione Toscana per gli asili nido laddove si ridisegna un asilo-nido completamente diverso con una un'attenzione estrema alla alla configurazione ambientare la configurazione strutturale dell'asilo nido che va a tutto vantaggio dell'attività educative
Qui fra utile di ordine tecnico frontiere di ordine organizzativo avevo già fatto un accenno a questa questo risveglio
Ed è probabilmente una delle novità più grosse l'ultimo biennio nel nel settore della valutazione e delle procedure di di autorizzazione sono cose di non poco conto perché proprio in quanto parliamo di un di un ente pubblico che non ha generalmente del degli impegni diretti nel campo dell'amministrazione dei servizi
Diventa estremamente importante che questo ente invece detti delle procedure chiare
Per determinare la possibilità di gestire dei servizi anche da parte di enti privati oltre che dagli altri enti pubblici territoriali e che conseguentemente essendo poi questo l'ente che eroga i finanziamenti per la gestione e l'esercizio di questi servizi
Sappiamo a lottare quali sono le attività qual è la l'effettiva dei battezzati della delle strutture di servizio rispetto alle norme regionali
Terzo asse che in realtà di Forcato assumente al suo interno e quello dell'ampliamento dell'area sociale di copertura
Nella tra il novantuno e il novantadue in particolare da parte delle delle regioni si registra una crescita degli interventi nella nel campo della dei servizi per gli immigrati ma soprattutto perché ancora più nuovo rispetto alla produzione precedente c'è una una grossa attenzione rispetto alla tematica femminile
Anche se gli interventi previsti dalle normative sono sostanzialmente di ordine offre di ordine formale prevenendo sì più che altro la promozione di Commissione come sono le commissioni delle delle pari opportunità e non interventi
Diretti in in settori come quello del lavoro quello dell'istruzione o quel che si
Dice un asse B Forcato perché poi attraverso questa riconsiderazione anche di soggetti nuovi nella nel corpo delle politiche sociali regionali si modifica sostanzialmente la filosofia dell'intervento socio assistenziale sostenuto dalla Regione
Ed è una una situazione questa che fosse più chiare se se pensiamo a una legge che è stata emanata nel nelle Marche nella nel mille novecentonovantadue a favore della famiglia
Ora la famiglia è un soggetto che appare e scompare nella legislazione regionale ma sostanzialmente fino fino a questo a queste leggevamo corpi organici solamente per l'Emilia Romagna
Mentre nelle altre regioni si parlava di famiglia occasionalmente quando si parlava di fasce pensieri particolari
Le Marche dopo l'Emilia Romagna hanno prodotto questa legge che invece prevede degli interventi specifici per la famiglia ma quali sono gli interventi specifici sono quelli che c'erano già prima
Allora semplicemente è stato riconosciuto un soggetto che non è più soggetto individuale non è più soggetto di categoria ma è un soggetto sociale vero e proprio cioè la famiglia
Ed è stata riconvertita in senso funzionale in senso organizzativo tutta la macchina tutto l'apparato tutto il sistema del dei servizi sociali a vantaggio della famiglia
Avendo quindi non solo un un principio di utilità che quello che ad esempio si riscontra quando nella determinazione degli assegni sociali si fa si fa base sul calcolo del reddito familiare complessivo ma anche un principio funzionale importante che è quello che dice non dobbiamo assistere la vita della dell'individuo del cittadino del dell'emarginato che sia all'interno della della famiglia con quella chiarificazione che diventa spesso necessaria
Che per famiglia si intende anche il nucleo costituito da una persona sola
Ecco quindi c'è una un una buona presenza di una di una funzione di governo altro ritengo da parte delle regioni nella determinare gli assetti della delle politiche sociali anche se come dicevo prima cessò c'è ancora una c'è stato soprattutto in questo biennio
Un ruolo giocato da parte delle regioni sostanzialmente di ente intermedio cioè di ente che fa da catena di trasmissione fra il provvedimento nazionale e il e la realizzazione territoriale di di assetti organizzativi
E di servizi
Un ultima notazione a riguardo della della legislazione regionale
Ancora questa presenza di non di una doppia anima lo dicevo quando parlavo degli delle venti categorie che che compaiono nella nel corpo legislativo di cui solo di questo biennio oltretutto la doppia anima perché se sono le regioni che da un lato hanno promosso nel campo socio assistenziale un orientamento universalistico
Sia attraverso la la predisposizione delle leggi quadro che prevedevano interventi per la popolazione in generale sia Traverso
Misure particolari come la garanzia della del minimo vitale che che esiste solamente a livello regionale ancora in Italia
D'altra parte sono poi le regioni che in qualche modo devono raccogliere Habermas chiama le finalità potremmo dire per intenderci la complessità ovvero le particolarità
Della della struttura sociale sono le Regioni in quanto lente legiferante più vicino al cittadino che hanno probabilmente l'impegno istituzionale di raccogliere le modificazioni sociali e di identificare le urgenze le emergenze sociali e di dare delle risposte anche sul piano normativo a questo tipo di
Di fenomeno
Ecco la la questione formale
E comunque data dall'alto numero di di atti normativi prodotte e noi spesso ci chiediamo praticamente lo facciamo ogni volta che ci troviamo di fronte a questa ampia messe dei gli atti normativi regionali che significato possa vedere il fatto di
Di normare così tanto
E abbiamo dato di volta in volta delle delle spiegazioni che sono necessariamente di di carattere empirico e che necessariamente si adeguano a quelli che sono poi i contenuti delle delle leggi che rinveniamo di anno in anno
Sostanzialmente abbiamo sempre considerato positivo che le Regioni le tasse lo delle norme precise in materia di gestione dei servizi sociali
Perché questo aiuto riconoscimento dei delitti aiuta fissare i diritti di di prestazioni di assistenza da parte dei cittadini
Ed è anche positivo che le Regioni esercito esercitino appieno quelle che sono le funzioni dell'amministrazione attiva quindi gli impegni di vigilanza di realizzazione il sistema informativo di rilascio di autorizzazioni eccetera
C'è però un dato empirico questo era un un analisi hanno fatto nel nel corso della del quarto rapporto che è quindi l'edizione precedente
Un dato che mostrava che cambiare di frequente le regole operative cosa che sembra quasi automatica nel momento in cui si si dispongono tanti testi normativi arresta il processo o quanto meno rallenta il processo di costruzione di sistemi locali
Amo verificato per settori specifici di intervento
Che in prossimità dell'emanazione di leggi che modificassero le regole
Di gestione dei di questi sistemi di intervento vi era un calo nella capacità realizzativa da parte delle amministrazioni comunali che si sta si traduceva in una minor capacità di utilizzo della della spesa sociale stanziato e che complessivamente quelle regioni che avevano atti molto frequenti ad esempio nel settore anziani vi sono alcune regioni che hanno un atto ogni due anni
Riuscirono poi a realizzare di fatto pochissimo e questo perché l'ente locale doveva di volta in volta per realizzare i servizi adeguarsi e delle regole specifiche ora se ne abbiamo un po'presente la la condizione degli enti locali in Italia caratterizzato soprattutto per l'altissimo numero di piccoli comuni da una bassa capacità progettuale
Da una bassa disponibilità di risorse autonome da impegnare nella realizzazione di servizi è evidente che se è difficile
Il legame la relazione fra l'ente locale e la regia e la regione e può essere difficile anche per perché la Regione cambia le regole
Per la gestione di servizi ora l'ente locale ha maggiori difficoltà nella realizzazione dei servizi e questo come dicevo lo verificavamo andando a considerare la spesa
Sociale delle regioni una cosa che non è mai facile
Ne abbiamo avuto per per questo biennio grossi problemi a
Ad avere dati aggiornati perché pensate che nella negli ultimi giorni sono stati emanati alcuni bilanci consuntivi di regioni per l'anno ottantotto non per anni più recenti quindi abbiamo fermato alla nostra analisi
Al mille novecentonovanta che era l'anno per il quale c'era il maggior numero di di bilanci consuntivi e ci teniamo molto a valutare la spesa sulla base dei consuntivi e non dei preventivi perché
Per un meccanismo fondamentale che può abbiamo rilevato in corso di analisi perché non tutto quello che viene stanziato viene poi effettivamente erogato in misura molto superiore a quello che avviene per la spesa regionale in in generale
In termini assoluti ma abbiamo rilevato per il mille novecentonovanta comunque un un impegno una disponibilità di spesa
Pari a sei mila cinquecento miliardi un un valore questo che rappresenta il due e mezzo per cento della spesa regionale ma due e mezzo per cento la spesa regionale è un valore medio appunto perché poi i valori locali
Ci danno dei margini di oscillazione che vanno da meno dell'uno per cento a più del cinque per cento anche se questo cinque per cento si registra per una provincia autonoma quella di Bolzano quindi una situazione di di amministrazione
Non non ordinaria
Mi sembra importante dire che sennò voi rileviamo per la spesa socioassistenziale delle variazioni così significative bisogna tener presente anche che
Sono significative le stesse variazioni nella spesa calcolata ad esempio per abitante fra le diverse regioni conosci le azioni che sono estremamente marcate fra le Regioni a statuto ordinario sugo speciale ma che comunque esistono secondo i diversi assedi
Di lettura
Una notazione importante perché appunto noi parliamo del socio assistenziale se parliamo però del del sistema delle politiche sociali del welfare stette in generale allora bisogna tener presente che la scelta di distribuire la la spesa per regioni è immediatamente un intervento redistributivo
Perché essendo spesa finanziata sulla base del prelievo fiscale
E redistribuita sulla base normalmente di parametri oggettivo dalla possibilità di equilibrare quelle che sono le risorse regionali e quindi di attivare poi una serie di interventi non quelle assistenziali ma quegli altri interventi di carattere sociale infrastrutturale economico che consentono comunque
Almeno in linea teorica di livellare le condizioni poi socio economiche
Del della popolazione delle diverse regioni qui abbiamo già lì una differenza abbiamo la differenza ancora più marcata
Quando andiamo a valutare appunto le percentuali di di impegno per il settore socio assistenziale quando andiamo a valutare quello che è poi la spesa per abitante nel campo socio assistenziale
Ore il dato grezzo e quello che ci dice che l'Umbria spende quaranta mila lire per abitante mentre la Val d'Aosta spende cinquecentosessantanove mila lire ma è un dato che io ho sempre cautela comunicare perché l'Umbria
Così come l'Emilia Romagna il Veneto che pure risultano quest'anno su su quote estremamente basse di spesa per abitante hanno organizzazione particolare dei servizi socio assistenziali che consente di utilizzare buona parte delle risorse del servizio sanitario nazionale per la gestione di servizi socio assistenziale la stessa cosa non è per quelle regioni del Meridione
E ce ne sono tre che si trovano sui sugli stessi livelli dispensa dove non può essere invocata la correzione della della gestione associata attraverso le USL e dei servizi socio assistenziali
Ecco la gran parte dei finanziamenti che abbiamo rilevato
Finanzia delle attività particolari negli anni precedenti era stata sperimentata una modalità di gestione finanziaria che invece privilegiava il finanziamento per fondo globale c'è una differenza sostanziale perché il finanziamento per fondo globale
Privilegia la capacità autonoma di determinazione della spesa da parte dell'ente locale il finanziamento per singole attività è invece più direttamente uno strumento di programmazione in quanto impegna poi l'ente locale o comunque il destinatario del finanziamento
A realizzare attività per le quali è stato finanziato come dico c'è stata una un'inversione di tendenza perché mentre negli anni precedenti
Sembra che tutte le Regioni andassero verso la soluzione del fondo globale questo fondo globale diventato sempre meno pesante sia svuotata in qualche caso in qualche regione è stato addirittura soppresso
La gran parte dei finanziamenti ma poi appunto essendo articolata per fu per attività specifiche a finanziare direttamente servizi
E siamo su una quota media del sessantacinque per cento e abbastanza importante ritengo però che il trenta per cento
Riguardo invece altre attività è sostanzialmente attività di qualificazione dell'offerta assistenziale cioè sono interventi che vanno a favore della costituzione dei dei sistemi informativi della formazione professionale
Della dell'attività di programmazione e quindi della necessità di supporti alla programmazione come possono essere ricerche specifiche
Nel campo socio assistenziale
Ma la la cosa più importante dice appunto è quella destinata ai servizi
Ora la gran in generale si tratta di disservizi quelli che vengono definiti servizi in
Di genere non di servizi monetari
L'unico l'unica amministrazione che ha invece una percentuale ribaltata a favore dei servizi monetari e quella di Bolzano che come amo visto prima per una di quelle che spende di più e che il sessantatré per cento di quello che spende lo
Lo destina al sostegno di di politiche come quella della del minuti vitale
Vado velocemente su altri elementi di qualificazione del della spesa socio assistenziale
Dicendo che i destinatari principali sui nei comuni in secondo luogo vengono le USL e qui siamo su quote che comunque vanno oltre il quaranta per cento si devono registrare però anche delle erogazioni dirette a soggetti particolari tra i quali prevalgono nella nell'anno considerato le associazioni le associazioni quindi il il volontariato la cooperazione sociale eccetera
Che risultano destinatarie del dieci per cento quindi della della spesa sociale che se la percentuale che stranamente cresciuta
E probabilmente anche il rapporto alla formalizzazione dei rapporti tra le amministrazione pubblica e il privato sociale che c'è stato a seguito anche della della legge sul volontariato e sulla cooperazione sociale comunque dell'istituzione del dei registi del volontariato presso l'ente le diverse amministrazioni regionali
Le categorie gli anziani sono la categoria destinataria della maggior quota dei servizi sociali su una sul livello presso che simile si pongono gli invalidi portatori di handicap e qui insieme queste due categorie anziani e invalidi raccolgono il cinquantacinque per cento della spesa sociale queste ancora una volta il livello medio ci sono poi delle significative
Differenziazioni di modello fra le diverse regioni in particolare
Nel sud l'incidenza di queste fasce estremamente bassa la notazione quest'avevamo già rilevato a proposito della spesa dei Comuni no anche per quanto riguarda la la gestione della spesa dei Comuni gli anziani
Sono la categoria che raccoglie di più nel Sud no nel Sud sono i minori alla perché faccio questo esempio perché parlando di quel caso è molto importante sottolineare come questo non significhi ribaltamento di percentuali ma significa soprattutto abbassamento delle quote assolute c'è probabilmente il il peso minore della spesa assistenziale a favore degli anziani nelle regioni meridionali è determinato dal fatto che c'è un livello di spesa complessivamente più basse e quindi la possibilità minore di caricare le spese per gli anziani
Devo spiegare anche sempre ricercatore mio probabilmente che non dipende da un difetto di analisi quanto dal fatto che non avendo i consuntivi per le regioni meridionali non abbiamo la possibilità di verificare questo tipo di protesi
Ecco l'ultima cosa
Puntualità e capacità di spesa
Sono le dolenti note quando si parla della spesa socio assistenziale
Anche se gli indici appaiono costantemente in in miglioramento in particolare noi abbiamo oggi che l'ottanta per cento della spesa prevista dalle Regioni viene poi utilizzata
Viene utilizzata significa che in parte viene speso nel corso dall'anno di esercizio in parte viene trasferito agli esercizi successivi come residuo
Solo la metà viene erogata nel corso dell'anno
Mentre i residui
Quindi la la quota delle spese che viene trasferita agli esercizi successivi variano significativamente passando dal nord al centro al sud in particolare il Nord residua per ogni cento lire
Previste trenta lire quarantatré le residue centocinquantatré le residue al sud
Ecco rispetto alla spesa globale lo dicevo e molto più accentato il il peso dei residui cioè il comparto socio assistenziale ha delle difficoltà di puntualità di spesa che sono affatto particolari rispetto al complesso della
Della manovra finanziaria regionale
Guardando poi il tipo distese allora possiamo dire che sono più puntuali nella nel raggiungere la destinazione la spesa in conto esercizio rispetto a quella in conto capitale
Quella socio assistenziale pura rispetto a quella sociosanitaria
Quella che vale Province alle IPAB e le associazioni rispetto a quella che va ai comuni e ancor di più rispetto a quella che va alle USL e che sono ultima in questa graduatoria sulla capacità quindi di utilizzo della della spesa regionale
E infine risulta più puntuale la stesa articolata per fondi globali rispetto a quella per singole attività vanificando quindi se volete almeno parte del ragionamento che può aver condotto le amministrazioni regionali
A scegliere la strada del finanziamento per singole attività anziché per fondi globali
Ecco queste sono alcune immagini desumibili dalla da questa quinta edizione del rapporto che nel vi sono poi delle delle osservazioni di contesto al di là dei dei dati che emergono
Nel corso dell'analisi
E soprattutto direi delle dell'osservazione che vanno a confortare anche la il momento del dibattito sulle far sette
Se sostanzialmente noi ci confrontiamo generalmente con delle posizioni a ridurre
La capacità protezionistica della del Welfare State
O comunque se ci avviamo in qualche modo lo spostamento del di assi solidali che vanno dalla prospettiva ogni universalistica prospettive particolaristiche o addirittura corporative non credo che si possa parlare di una prospettiva di di perdita di solidarietà di scomparsa di solidarietà mi sembra che si stia spostando un po'l'asse della solidarietà
Verso dei sistemi di auto protezione da parte di gruppi particolare il più delle volte si tratta poi di gruppi che hanno già abbondanti capacità di di garanzia
Ecco mentre generalmente il discorso sulla prospettiva del Welfare State è determinato da da fattori da fenomeni da interpretazioni come queste che che non Chavo
L'analisi sull'attività delle regioni può confortare invece del fatto che vi siano delle capacità di governo
Che si pongono in senso positivo rispetto alla alla dinamica del settore socioassistenziale
Se noi andiamo nelle regioni sicuramente di scomparsa del Welfare State non possiamo parlare abbiamo invece lo sforzo costante alla all'ampliamento a volte mal mai governato perché in senso troppo troppo particolaristico però abbiamo comunque una un tentativo di consolidare i sistemi locali di servizio
Tentativo che negli ultimi anni si è è diventato la posizione di difesa peraltro perché leggi come la centoquarantadue del decreto cinquecentodue hanno reso estremamente problematico soprattutto per le regioni poiché avevano al più alto livello di performances assistenziale mantenere il propri assetti organizzativi
Mi sembra quindi in sostanza che andrebbe di volta in volta utilizzata al momento in cui lo Stato adegua normativamente settori che hanno a che vedere con socio assistenziale mi sembra che dovrebbe per corressi quasi esclusivamente la strada che è stata avviata per quanto riguarda la realizzazione del piano socio sanitaria
Dove con con un protocollo d'intesa fra lo Stato e le regioni è stato previsto semplicemente che il piano socio sanitario si fa d'accordo se non c'è l'accordo comunque le Regioni hanno l'autonomia progettuale hanno autonomia pianificatoria e quindi hanno un'autonomia di governo che va assolutamente rispettata
Allora prendo io la presidenza Thomas momentanea
L'assenza Calvaruso ecco possiamo offrire
Il dibattito
Quindi chi vuole con le chiede all'infermiera
Un motore
Sentì un rumore perché io non so io le cose
Stanno cercando
La telecamera via sparso il sale più di qualcuno
Dicevo che altro
Prego
Può rispondere più a questa questi terremoti valido come son pulsantiere così fatto molto io sono ferito da Regione Lazio ovviamente le valutazioni vengono fatti su su contesto di tutte tutte le regioni e quindi è difficile andare voi a fare una verifica di quello che almeno senza verrà peraltro il rapporto sotto sotto gli occhi di capire sedi per le conclusioni a cui è pervenuta e su questo rapporto sino alle conclusioni che sono confacente a quella che poi perché in effetti alla realtà di o di ogni regione
Per esempio mi trovo di fronte la mia regione montato di spesa sociale di seicentodiciassette miliardi circa che il piano quando sforzo mnemonico stia s'resteranno ho fatto fino adesso non riesco a vedere come come se se se sia quantificata
In quanto a me bisognerebbe interiore fra l'altro di questa cifra quindi poi uguale quando apre il rapporto il cercano di di capire ecco come come è stato effettivamente fuori il brodo
Anche il valutazione sulle legge regionale sul numero di produzione rete regionale peli devi identificare l'efficacia del di Governo e le regioni e qui c'è un sole vuoto c'era abbastanza difficile da fare perché il nucleo leggi per se stesso non ha un significato soprattutto laddove le regioni hanno già e non è il caso del Lazio va peraltro dove già hanno leggibile legiferato in molti modi in modo organico affrontando quindi una votazione forse andrebbe fatto libere sulla ai contenuti della legge rispetto al campo di intervento che viene viene che regolamentato
E diciamo tratto che come tendenza a meno di chi ha detto questi da Orlando imprese mandatario generato si tenti addebitare la legiferazione per la si il legiferare perché mi si para comportato fino adesso una frammentarietà
Ha comportato pro un un insistere sulla settorialità e quindi non ha superamento delle delle categorie e
Il eviti e vide e cercando di spostare anche se poi in cui non ci si è riusciti del del tutto i pro il discorso sulla programmazione sui sui progetti
Quindi diciamo che una delegificazione nel nel settore sociale
E dopo può comportare e in Kuwait libero c'è un superamento delle delle delle categorie che affronti affrontare diciamo i problemi sociale in modo o anche con collegato con discorso nella programmazione territoriale
Che la non non sempre la legge consente leggi giuste meno ma è stato detto freni diritti Bindi ma questo credo che ormai anche sul mi sembra settore dell'handicap provoca con con una legge quadro nazionale già questo concetto gli è stato affermato non mentre già Regional ce ne nel sessantadue a far nella nel settantaquattro e ho fatto con con l'aveva fatto già cono con una legge che diciamo questo culture già Sales bisogna necessaria degli arrivare alla programmazione la presi l'intervento del Progetti
Ecco volevo scusarmi ancora e per questo contrattempo che abbiamo avuto sulla stampa del volume ci sono comunque adesso delle riproduzioni integrali del testo che verranno distribuite ai presenti comunque poi vedi saremo avere
Nel corso della settimana prossima il il testo stampato
Risponde non le volevo
Fare una però una precisazione su un sulla questione delle spese
Ma ci siamo accorti che all'interno dei bilanci
La il settore socio assistenziale accalora ma non sempre è una una sua rubrica specifica ma che poi una serie di spese che vanno a vantaggio del settore se non a vantaggio degli utenti sono compresi in in altre rubriche che non comprendiamo nella valutazione la spesa socio assistenziale tutto quello che è funzionale al sistema no anche quando non sia costituito insomma comunque assumendo delle delle variabile delle dimensioni di di sistema
Mi sembra corretto assolutamente quello che diceva invece a proposito della della legislazione là dove da parte nostra non c'è tanto una un intento valutativo sui numeri sugli aspetti formali vedendo il il volume troverà appunto quello che quello che le richiedeva c'è proprio delle valutazioni per singoli settori linee di intervento
Altro presto sì una considerazione sull'i cosiddetti residui passivi
Cioè
Il residuo passivo di per se stesso si è valutato anno per anno non ha significato
In quanto compiuti Bechis e addetti ai lavori e sa come come i abbi abbia la spessa Charing impegno nel corso dell'anno Kitt Peak per
Otto magicamente nei primi e mesi dell'anno successivo allora la parolaccia speso repressa fatale bello proprio di i il di consuntivo per delle coop la spesa effettuata in nel corso di quell'anno old dell'impegno dall'anno precedente Nembrini l'anno in corso
Solo così sia sia realmente perché nel caso opere sembra nel Lazio cui noi spendiamo una Ruffini servizio sociale fino all'ultima lira cioè non non non mantiene lo mandiamo in economia una lira
E ma effettivamente di il discorso è lecito passione c'è
Ma a marzo aprile dall'anno successivo il e stasera a questa quindi nel laddove lei spese accorso all'anno è pari quanto meno alla all'impegno dall'anno precedente più qualche piccola cosa si riesce a far la corsa all'anno
Io devo devo contestare questo tipo di di lettura perché ma su due su tre assi duetti di carattere tecnico nella nel terzo invece considera denari si più generale
Innanzitutto le percentuali di di residui come quelle delle somme che finiscono qua in economia sono sostanzialmente stabili nel tempo allora se vi sono delle variazioni rispetta agli ammontari
Vi è comunque un comportamento di spesa che è sostanzialmente lo stesso
Tenga conto che quando noi valutiamo la la spesa totale e quelle effettivamente erogate agli le uscite di cassa all'interno di queste uscite di cassa
Quote che varia dal quaranta all'ottanta per cento da regione a regione sono costituite comunque da residui provenienti dalla dagli esercizi precedenti
Quindi non sono fatte sulla competenza ma sul sull'esito ecco questo per dire che tutto sommato è vero che non son soldi persi però sono soldi che arrivano in ritardo allora una considerazione di carattere più più ampio e quello che andrebbero privilegiati quei meccanismi di spesa proprio perché a farne le spese può alla fine sono gli utenti non scusate il bisticcio fra la spesa e le spese
Andrebbero privilegiate con le modalità di finanziamento che consentono ai finanziamenti di arrivare prima
Certo in mente potrebbe essere una scelta quella di non avere dei meccanismi di parcellizzazione della spesa quella di finanziare per fondi globale associando al fondo globale un sistema che non è quello attualmente in uso della rendicontazione formale della spesa ma quello della ricontare rendicontazione per obiettivi
Lire per i fondi regionale perché per i phone trasferimento si pone lo stesso problema per cui si può una volta la spesa regionale
Ci sono primi interventi altri interventi
Volevo fare delle considerazioni che riguardano un po'così proprio il ruolo regionale no a me sembra che se parliamo così in alcune regioni chi vuole nostra di politiche e sociali probabilmente discorso che di di costruzione a posteriori
E di una logica di politiche sociali in quanto è difficile vedere la un documento programmatico do una lettura complessiva una volontà no una direzione direi
Proprio perché c'è un discorso di parcellizzazione degli settorializzazione ecco probabilmente se poniamo attenzione con l'occasione che si è avuto adesso il elaborare dei criteri per per la corresponsione dei contributi ai comuni ecco probabilmente questa analisi ci potrà portare un pochino più vicino corretto nel senso che si sa prima per esempio con quali criteri vengono distribuiti in fonti quindi anche rispetto agli obiettivi quindi non più solo per esempio rispetto a Consob popolazione territorio eccetera ma anche per obiettivi ecco forse un'attenzione d'ora in poi perché mi pare che come loro fatto la Regione Lazio e tutte le Regioni sono tenuti a dare queste indicazioni ai comuni cioè come si accede sì fatto rifinanziamento questo riguarda i comuni riguarda così tutti gli enti diciamo tutte le gli organismi che possono accedere precipitazione ecco probabilmente attraverso l'analisi di questi dividendo l'analisi comparata
Forse è possibile individuare cura l'ordine questa volta però dovrebbe essere a priori non solo a posteriori Pietro siamo sempre alla logica ricostruita che diciamo pure la verità può avere validità ma e sempre anche una a interpretazione di ciò che avviene però quindi e meno programmatoria tridentino più una razionalizzazione con tutto quello che ne consegue
Ecco a tre aspetti per esempio non so se sono contenute le spese che riguardano per esempio ritardo perché libertà hanno grossi patrimoni cash flow ciò qua ma credo che sia molto importante aggiungere anche alle spese sociali le religioni patrimoni le spese delle IPAB
Così che abbiamo un attimo di più perché c'è anche non ci sono anche dei finanziamenti del pubblico alle IPAB per tipi di interventi ma ci hanno anche un patrimonio proprio che viene destinato comunque
Ecco e probabilmente per quanto riguarda proprio la composizione della diciamo della spesa sociale dei categoria forse su questo ecco parlo con l'UNESCO sul rinnovo futuro rapporto sarebbe utile sentire un po'in regioni perché e giusto io condivido il fatto che spesso il ritorno spense che sono annullate le ma che poi vanno a incidere in maniera indiretta ci sono anche dei conti che per esempio voci che riguardano i carcerati per esempio
Ormai tutto il rischio che hanno leggi settoriali che riguardano la risocializzazione dei detenuti
E qui non ci sono per esempio no quindi ecco questo per cercare di ampliare un pochino più il discorso
L'altro grosso discorso che riguarda un po'la valutazione laddove si si finanzino per esempio Progetti
I criteri di valutazione puntella così come sono andate a finire questi progetti
Ecco e qui forse ci può essere un discorso propositivo deciso di ricerca in questa direzione per aiutare proprio le elezioni e individuare do una modalità per vedere così il rapporto costi benefici no che in qualche modo consente di così di fare dei paralleli altrimenti anche le valutazioni che vengono fatte se sono valutazione con criteri assolutamente differenti rendono estremamente difficile la comparazione poi a livello di varie regioni
Altri
Interventi
Per
Ecco io devo dire che per la costruzione della spesa
Socio essenziale delle regioni effettivamente abbiamo impiegato moltissimo tempo ed è stato ed è un meccanismo estremamente complesso in conto i primi anni si limitavamo soltanto al a diciamo all'assessorato dei Servizi sociali
E poi man mano abbiamo cercato di integrare diverse voce quel quindi mi rendo conto che
Criticamente ancora fosse il meccanismo non è del tutto perfezionato perché ci sono rivoli in tutti gli assessorati che
Chi non so se c'erano altri
Interventi
Insomma credo che possiamo abbia sia dovrei
Conclusioni
Stiamo pagando il testo tornanti Estate
Beh allora io volevo magari fare una riflessione conclusiva
Ecco sul
Mi sembra che sia emerso nelle cose che diceva e Cristiano Di Francia dico come questo comparto socio assistenziale effettivamente presenti tuttora per la Cenerentola un po'di tutto il sistema regionale
Come sia nella Bassa affluenza tra stiamo concludendo
Infestato dagli Hanzo conforto o
Ecco dicevo come per come questo settore socio assistenziale presenti veramente l'elemento componente marginale di tutto il sistema regionale sia per la scarsa affluenza di risorse sia anche per la la difficoltà anche la capacità di spesa che come abbiamo visto non non non riesce ancora ad essere soddisfacente
Quindi le polemiche che vengono fatte oggi per esempio sull'esigenza di un taglio dello Stato sociale così altamente non riguardano questo settore socio assistenziale
Ma direi che forse in maniera più generale come occhio segnalato nelle considerazioni
Generali del del rapporto indubbiamente l'Italia e ancora ma di sotto almeno per quanto ci dicono i dati
Più recenti dell'Eurostat e al di sotto della media di diciamo di tutta la spesa sociale nei Paesi europea cioè la percentuale di l'incidenza sul PIL nel caso
Italiano è ancora al ventiquattro virgola sei per cento diciamo quel perché l'Italia il quartultimo paese netta i dodici Paesi europei il Portogallo e quello in cui si spende meno poi c'è di Olanda poi c'è la Spagna e poi veniamo no la nostra spesa sociale
Incide sul PIL molto meno di quanto incide per esempio in paesi come la Francia come la Danimarca come la Germania come il Belgio
E certamente non si può dire che qui in questi Paesi
La spesa sociale che pure è maggiore rispetto alla nostra abbia determinato un blocco dello sviluppo ha determinato problemi
Di debito pubblico al pari di quanto si ritiene di quanto succede nel nostro paese e quindi ecco questo volevo dire
E mi sembra abbastanza pretestuoso l'argomento di fare dipende tutti i mali del dell'economia italiana e del e del debito pubblico da dal peso della spesa sociale almeno il confronto con i Paesi europei certamente non ci porta a questo tipo di
Considerazione anzi ci dimostra che esiste tuttora un margine che di possibili investimenti di risorse nell'ambito delle del della posizione sociale che comprende come sapete sanità previdenza e assistenza
Esiste ancora un margine di investimento per portare nostro paese a livello del degli altri Paesi europei
C'è un altro considerazione da fare
Che con questo ancora non diciamo impegno di spesa che comunque non è ancora in media con i Paesi europei certamente il problema reale resta quello invece della qualità delle dei servizi e della qualità
Complessiva del sistema dei servizi sociali e sanitari io ho riportato nelle considerazioni generali in un dato dell'ultimo eurobarometro
In cui si è chiesto nei diversi paesi ai cittadini il livello di soddisfazione rispetto alla qualità dei servizi pubblici sociali e sanitari
In Italia abbiamo una insoddisfazione che viene affermata da l'ottantaquattro per cento dei cittadini
E come i livelli di insoddisfazione Netti negli altri paesi trovati i dati nel nel testo si aggirano intorno al venti per cento trenta per cento
Qui dobbiamo dire che evidentemente questo queste elemento di scarsa qualità o di scarsa soddisfazione dei cittadini e un ulteriore elemento che si rivolge negativamente verso la scure sulla spesa sociale per cui ecco indipendentemente da dal dal considerare una giusta eco in media con i Paesi europei la percezione generale e che su
I se la qualità così bassa dei servizi questo non non giustifica una spesa così così importante
Quindi gruppo in ultima considerazione che volevo fare che riguarda invece il discorso della produzione normativa
Diceva cristiano di Francia che ci siamo trovati davanti questi ultimi anni ad una
Produzione normativa che noi stessi abbiamo giudicato eccessiva da parte delle regioni più di mille leggi mi sembra negli ultimi quattro cinque anni proprio prodotte dalle emanate dalle Regioni
Ma ecco forse oggi il nostro giudizio su questa molteplicità di leggi e leggermente si è leggermente modificato nel senso che ci è sembrato fosse un possesso fisiologico
Del legislatore regionale ecco quello di tentare di incalzare la complessità sociale in un certo qual senso e di definire meglio questo è un po'la seconda generazione diceva cristiano delle
Delle legislazioni regionali cioè per brillassero generazione in cui si è cercato di definire meglio i bisogni e di individuare standard disservizi sì sia quantitativi e qualitativi in grado di soddisfare
Nel peggiore dei diverse situazioni di bisogno e quindi fortemente
Diciamo immersi nella complessità sociale del sistema
Questa seconda generazione
Che ha determinato quella fu una forte moltiplicazione di leggi regionali e venuta dopo una prima generazione che è stata quella in cui le regioni di fatto sostituendosi allo Stato centrale hanno legiferato in termini di leggi quadro di per di piani di riordino dei servizi sociali
Adesso siamo ad una terza generazione di di produzione legislativa nella regione nelle regioni che un il tentativo che sta facendo nelle regioni più avanzate di ridefinire in un certo qual senso i principi ispiratori della politica sociale quindi dopo aver fatto una legge quadro dopo aver scandagliato la situazione Edison niente complessa sociale cercato cercando di individuare
Standard disservizi adeguati ecco adesso se se sembra in atto una sorta di ripensamento sulla base di tutta questa esperienza è tutta questa produzione anche normativa di codificazione di servizi servizi fogge di intervento sembra in atto un tentativo di ridefinizione della diciamo della filosofia dell'impianto quel culturale direi quasi del delle politiche sociali a livello regionale con noi questo tipo di possesso abbastanza fisiologico che erano subito le legislazioni regionali
Oggi ci fa propendere verso una un rilancio della dell'esigenza di una legge quadro propone cioè mi sembra che ci sia su questo tema legge-quadro si sia una ci siano posizioni diverse
C'è una parte abbastanza nutrita
Di esperti persone associazioni gruppi Cats considerano ormai inutile
Dire addirittura ridondante uno sforzo di legge-quadro visto che leggi legioni si sono dotate autonomamente di non poter legge-quadro
E che quindi anche stanca di sentirsi ripetere
Questo questo appuntamento questa da questo impegno in questo obiettivo sembrano aver rinunciato all'idea di una legge quadro che che agiscono immediatamente dicendo no non non parliamo più dieci parla Chamot perde per meglio che le Regioni si facciano la loro
Ecco io non so personalmente Conte scritto considerazioni generali invece sarei dell'idea
Che in questo momento sarebbe invece importante una una legge quadro perché perché proprio nel momento in cui le Red Johnny sentono l'esigenza di ridefinire diciamo il la filosofia dell'intervento sociale quindi i principi ispiratori
Del di cosa significa oggi fa politica sociale che tipo di bisogni privilegiare quali standard d'intervento definire qui in questo momento un'azione dello Stato che non fosse puramente regolatrice ovvie quindi Beatrice come si tende ormai a a di finire l'azione del del dello Stato centrale ma un'azione invece dello Stato centrale che fosse di tipo innovativo
Che cogliesse questo attacco creazione a questa esigenza
Che nessuna delle regioni ma che come il diciamo stamattina attraversa tutto il sistema del welfare di trovare nuove strade di innovare di ridefinire meglio
Le integrazioni tra i diversi settori del sociale sanitario dei possibili
I possibili intrecci tra politica e del welfare politiche della casa politica dalla scuola politiche
Urbanistica e cosa in questo momento in cui c'è una forte esigenza di novità e come abbiamo visto c'è un forte cambiamento dei bisogni c'è un forte sì per esempio tutto il discorso del privato sociale che Ettore presenta indubbiamente un soggetto su cui costruire innovazione costruire nuovi modelli e come io personalmente almeno sono convinto che oggi c'è un'occasione fosse unica per lo Stato centrale
Di di decidere se vuole riservare la propria funzione ad una funzione
Abbastanza appiattita tutto sommato di regolatrice appunto consente di riprendere di riequilibrio tre diverse situazioni territoriali o se vuole invece riservarsi anche una funzione
Più di di innovazione di momento unificatore di momento di elaborazione anche politica e culturale che vada al di là delle delle elaborazioni delle realizzazioni territoriali e che ridia unità questo Paese con nel senso dello proiezione
Verso diciamo
Modelli in questo caso non modello di politica sociale come si dice siccome si diceva in grado di superare questo vecchio welfare State ecco che si continua a mantenere in piedi nessun Paese si fanno
Operazioni di taglio e cucito macché non sembra più in effetti rispondere alle esigenze reali
Della della popolazione
Ecco io ringrazio per la vostra pazienza mi auguro che presenteremo nel
Nell'autunno il sesto rapporto come
Diceva Christian praticamente già definito sulle sesto rapporto vinse politica sarei giornali cercheremo una data meno vicina
Alle vacanze speriamo di poter avere la vostra presenza ancora ricorda anche l'incontro del ventisei sul sulle politiche europea se qualcuna senza vuole partecipare comparsate se