ll bandolo della matassa - Difesa europea e spesa militare italiana, sicurezza e minaccia nucleare

Approfondimento del bandolo questa settimana qui su radio radicale in collaborazione come sapete questa rubrica con la Fondazione Cerba il Centro Studi Einaudi
Chi vi parla Valeria Manieri c'è con me come di consueto Giuseppe Russo direttore del Centro Einaudi ben trovato
Quel giorno a tutti
Tra poco con uno e anche il professor Fabio Pammolli per la Fondazione ferma ma quest'oggi abbiamo diversi ospiti davvero grazie per essere con noi per parlare il tema importante che tra poco andremo a svelare be intanto ben trovato il generale Vincenzo Camporini grazie per essere qui su Radio Radicale
Buona sera conosceva tutte
Buonasera e ben trovato a Luciano Maiani fisico professore alla Sapienza già direttore cena a Ginevra e del Cnr a Roma ben trovato grazie per essere con noi
Buonasera a tutti grazie per l'invito è un bentornato a Roberto meno atti dell'Aspen Institute egli stesso avete ascoltato sulle nostre frequenze bentornato
Grazie grazie all'invito buonasera a tutti parliamo di un tema che diciamo
Di grandissima portata e di grandissima importanza soprattutto per il momento storico delicatissimo a livello geopolitico e di politica internazionale che viviamo
Difesa europea estese militare italiana tra sicurezza e minaccia nucleare mi spiego meglio ovviamente c'è il trattato il tema diciamo anche di strettissima attualità e anche di polemica politica negli ultimi e giorni e sull'aumento
Della spesa militare
In Italia il due per cento del PIL per tenere fede ai e agli impegni con la NATO e si inserisce però non solo diciamo nella necessità di evidentemente ammodernare o migliorare la nostra capacità di risposta o di prevenzione ma questo poi parlano chi è più esperto di me è Dinoi ma anche nell'ottica di una ipotetica difesa comune europea che comporterebbe probabilmente il poter spendere tutti un po'meno e forse meglio per assicurare all'Unione Europea una difesa efficace anche una capacità di risposta
Unitaria rispetto a delle crisi internazionale che abbiamo visto negli ultimi anni sempre più intensificarsi l'apoteosi diciamo piccolo stiamo vivendo queste ore con la crisi ucraina dopo l'invasione russa
In Ucraina non solo c'è anche il tema di fondo che abbiamo deciso di trattare anche se ovviamente non non potremmo farlo troppo diffusamente visto che abbiamo mezzo era ed è quello del tema del nucleare che da una parte oggi viene rimesso in ballo sul tema Energia e non solo ma anche in termini di sicurezza il nucleare è un'arma diciamo
Di minaccia o anche un'arma di deterrenza giacché insomma Sorkin sono in diversi Paesi da a possedere questo strumento di devastazione di
Non saprei come altro definirlo forse però partiamo Delta dal tema
Virgolette più semplici o forse di più stretta attualità che è quello della spesa militare in italiani della polemica che in questi giorni abbiamo sentito rimbalzare sui litigi nazionali sui nostri media e forse partirei se generale d'accordo proprio dal generale Vincenzo Camporini che cosa ne pensa di questa polemica che in particolare è stata trattata dal presidente del consiglio
Draghi dibattito piuttosto acceso da quello che riportano i media rispetto alla deposizione l'ex Primo Ministro Giuseppe Conte e secondo lei l'Italia alla necessità diciamo di la sua tener fede a quelli che erano gli impegni con la NATO ma anche di rimodernare un po'il proprio o aumentare la propria capacità di difesa di risposta
Cominciamo con la polemica di questi giorni ho sentito alcune personalità politiche sparare di cifre assolutamente inverosimile al solo scopo di fare polemica
Ho sentito sottosegretario agli Interni Sibilia dire non dobbiamo spendere questi quindici miliardi ora quindici miliardi sono una cifra mette fuori da qualsiasi logica
Anche perché l'impegno che è stato preso nel due mila quattordici era quello di fare di evitare tutti i bilanci della difesa dei paesi membri dell'Alleanza fino al due per cento c'erano pochissime che lui CCC si avvicinavano
D'Italia all'epoca spendeva lunedì diciassette lunedì diciotto per cento
Invece secondo le statistiche pubblicate bilancio di quest'anno è intorno all'uno e quarantuno uno CW uno un quarantacinque per cento
L'impegno sarebbe quello di farlo arrivare al due per cento entro la dentiera su Guerini entro il due mila e ventotto quindi abbiamo dei francesi di fronte a noi almeno cinque bilanci
Allora per passare dall'uno dei cinque uno e quattro al due per cento quanti miliardi servono adottare chi ma basta fare un conto semplicissimo sì sì quello Clooney quanto spendiamo ventitré miliardi per arrivare al due per cento ce ne vogliono poco poco meno del male fa una quindicina insomma col dirà a spanne no poco meno che si allontana non quindici è il rapporto Dustin della da raggiungere entro il due mila ventotto il che significa che ogni anno bisognerebbe incrementare il bilancio della difesa di uno punto due uno punto tre miliardi queste sono le cifre vere
Non sono le cifre sparate appunto dai grillini anche non solo dal grillino
Ma al di là di questo vediamo un pochino se ce n'è la necessità al di là dell'impegno preso tempo
Nel nostro bilancio della difesa soffre di una di o di una carenza carenza strutturale
Circondo tutti i commentatori in tutti i manuali un bilancio della Difesa Sarno deve essere costruito al cinquanta per cento delle spese per il personale e gli stipendi e il versante cinquanta suddivisi equamente fra ammodernamento quindi acquisto di nuovi sistemi d'arma più moderne rinnovamento di quindi del delle linee e manutenzione addestramento sarà aspirazione difeso al momento diciamo attestato intorno un settantadue per cento per il personale
Non ci ha mai a suo tempo di fronte alla commissione Difesa uno stipendificio
Il re il restante ventotto per cento a questo punto suddiviso di un ammodernamento con diciamo diciotto per cento giorni Decio dovessimo per cento nelle mani un risicato nove dieci per cento l'ammodernamento e l'addestramento
L'occasione per per la manutenzione del tesseramento cosa significa questo significa che a loro volta sono all'epoca distratto
Bello buona parte
E Formica andrebbero
Cincillà attacco
C'è anche questo fa parte della del suo sistema il segretario generale evidentemente abbiamo per impersonare che è un po'nervoso il coso però nella sua interezza lei destato come dovrebbe essere soprattutto la manutenzione
La potenza negativamente in particolare per quelle specialità che non sono mai state impiegate di in questo periodo in cui l'impegno principale quello delle missioni cosiddette di pace che sono in missione militare a bassa intensità quindi non servono i i grandi carri armati non serve l'artiglieria pesante ma servono i semoventi
E questo ci ha portato a trascurare queste specialità che ohibò scopriamo che salgono ancora visto quello che sta accadendo in in Ucraina
Quindi c'è necessità di incrementare i fondi per la manutenzione e di migliorare l'acquisizione in modo tale da averi di più di quello che abbiamo già perché abbiamo una buona qualità di di sistemi d'arma in servizio ma non è il numero sufficiente
Dei numeri ci sarà contano volevo fare una una domanda generale perché molto spesso quando si parla no di Investimenti indifesa aumento fino al due per cento del PIL dovrebbe
Si pensa sempre che si investa non so in mitra o ora o bene no armi convenzionali diciamo in realtà da quello che so come poi mi dica se se sbaglio
Dal grossa fetta della spesa oggi viene anche destinata alimenti tecnologici molto più sofisticati
Novak leghi l'Equality and
La ricerca la ricerca militare storicamente è stata spesso la molla che ha fatto fare dei progressi tecnologici che altrimenti non sarebbe stato possibile fare questa è la tendenza del passato che con la società moderna si è sicuramente attenuata nel senso che la ricerca in campo civile
Satan o alimentata con molta con molta oculatezza nel mondo occidentale e quindi sta di fatto che buona parte delle cose che usiamo oggi che usiamo perché sono state create dei militari e partire da internet a partire dal del GPS
Sono tutte cose che sono state volute dal mondo militare per scopi militari che hanno trovato un un utile impiego nel nel mondo civile oggi ne vogliamo tutti quanti i frutti
Quindi una buona parte dei dei bei quattrini che servono servono appunto per la ricerca per molestando che appunto nel passato con la ricerca militare la quasi esclusiva oggi una componente del mondo della ricerca
E su questo ci torniamo sicuramente Fabio Pammolli professore perché su questo Pammolli tempo fa studiò
Diciamo anche le proporzioni no della spesa
Militare italiana per capire insomma insieme anche veramente se la polemica di questi giorni ha una qualche base come dire scientifica o meno
Professore
Io credo che l'inseguimento alla alla come dire compiacimento delle folle
Poi alla fine per fortuna riesce a trovare un complimento di altro dissoluzione quindi normalmente sono dei fuori dei fuochi fatui diciamo però c'è sempre questa tentazione di di cavalcare delle delle unità che in modo abbastanza spregiudicato io credo che in questo caso siano due le considerazioni primo
è verissimo che storicamente ci può essere un'attenuazione di questi cosiddetti spillover positivi dalla ricerca militare al civile ma è anche vero che tutte le evidenze econometriche avevamo ad esempio analizzato anche sul sei anni fa sette anni fa
Diego ancora prima in realtà ci dicono che il sistema statunitense è stato storicamente ed è tuttora
In grado di produrre effetti positivi già nella ricerca militare nei confronti della ricerca civile che questo ancora una funzione e che rispetto a questo il fatto che l'Europa si sia presentata come una collazione di sistemi nazionali poi bloccata storicamente da veti incrociati ma soprattutto dal dal da campioni nazionali che sono un po'segregati all'interno dei confini nazionali ha determinato anche una difficoltà maggiore dell'Europa di raggiungere economie di scala
Che invece gli Stati Uniti sono stati in grado di determinare quindi ovviamente nessuno qui vuole fare la celebrazione
Degli armamenti però è necessario riflettere su una serie di considerazioni questo si lega anche con una seconda considerazione poi mi taccio
Che semplicemente credo sotto i nostri occhi credo che noi siamo chiamati a riflettere sul fatto io ho avuto come abbiamo avuto discutere modo di discutere conteneva le mi trovo in Germania dove son svolgendo la funzione di rettore di un'università privata che ha un campus e quindi abbiamo ritenuto di dover dare ospitalità
Circa cento rifugiati naturalmente sono famiglie con dei ragazzini ragazzina altra Germania che in questo momento qua ne parleremo ha fatto uno diciamo una svolta storica status sotto il profilo della spesa militare già io queste
E queste persone sono tra virgolette fortunate perché sono riuscite ad uscire
Ecco io diciamo invito coloro che invocano diciamo dichiarazioni unilaterali o cresce Crisci o che si stanno diciamo coltivando delle delle posizioni
Di visibilità attorno alcune affermazioni superficiali ecco invito a farsi due chiacchere
Con questa ragazzina questi ragazzini che hanno le loro vite spezzate per un'aggressione unilaterale e l'invito anche a riflettere sul fatto che l'Europa uno è
O non è più
Sia su base negoziale sia su base di ruolo europeo rispetto al raggiungimento di un obiettivo di pacificazione però deve avere un qualche deterrente
C'è e silente in relazione al futuro
Perché se pensiamo che i nostri piccoli Stati nazionali da soli riusciranno a fronteggiare
Che essere parte di un confronto tra questi grandi imperi che sono attorno al nome di quello cinese e quello statunitense naturalmente con diverse intonazione almeno per quello che mi riguarda quello russo ecco credo che noi stiamo commettendo l'ultimo sciagurato errore che perderà per sempre un'identità europea che ci porterà a un décalage che nella tanti Orban
Diventare leader all'interno del del nostro continente
Ecco è ancora d'attualità lo chieda Roberto Menotti si detto si vis Pacem para bellum pare di capire l'Europa come dire però tante dive difese riverse no si sta parlando sempre più insistentemente a questo punto vado un po'obbligato dall'attualità di difesa comune europea è una al di ha detto insomma della della situazione è un un un orizzonte ormai praticabile anche forse conveniente ovviamente poi su questo ci torneremo ancora però
Volevo sentire Menotti di Aspen Institute che cosa ne pensa e poi immagino vorrà aggiungere qualcosa rispetto anche a come l'Italia
Spendo ha speso potrebbe spendere intendo tema appunto di difesa un e spesa militare microfono mi raccomando
Certamente sì nel senso che è ben noto dall'inizio della lunga discussione che ormai e pluridecennale sulla cosiddetta difesa europea ma direi anche sulla politica estera e di sicurezza europea quindi non soltanto elemento difesa che è come dire la punta di diamante ma che soltanto il terminale di una politica estera in senso molto ampio beh è chiaro dall'inizio che la chiave l'integrazione non è tanto l'aumento della spesa
Sappiamo tutti che se le spese militari per esempio dei Paesi dell'Unione europea ma in realtà pare anche per Walter la NATO stessa
Fossero completamente sconnesse e in parte purtroppo lo sono cioè sono scarsamente coordinate dal procurement sino all'addestramento
Quindi lungo tutta la catena diciamo così del valore è ovvio che l'efficienza ne soffrirebbe moltissimo peraltro faccio notare anche in chiave italiana che il Presidente del Consiglio Draghi lo ha detto molte volte in questi giorni ha ripetuto costantemente la questione non è soltanto l'aumento delle spezie ma che tipo di spese si fanno lo ha ricordato prima generale Camporini problema è la distribuzione della spesa e poi il modo in cui si aggancia con la spesa altrui perché è evidente che altrimenti non si va da nessuna parte per altre due per cento poco anche storicamente quindi non stiamo parlando di cifre spaventose che farebbero dell'Unione europea una sorta di intestato militarizzato sul versante italiano poi aggiungo questo due aspetti che mi fanno sempre ricordare la come dire storica immaturità della nostra modo di discutere di politica estera e insisto non solo di difesa ma anche politica extra tout-court
E l'Italia ha già speso attorno al due per cento
Per la per la difesa di fare flanella centosessanta la metà degli anni Settanta ed erogare hanno un tasso di crescita
Buono allora miracolo italiano se vogliamo però insomma non mi sembra che l'Italia fosse né particolarmente militarista in quegli anni
Ne che il suo bilancio ne abbia sofferto in modo drammatico e secondo aspetto forse la sola ricordato ma è il caso di farlo rispetta la polemica
Draghi Conte il particolare
E che forse qualcuno ha dimenticato che il primo momento di quest'ultima fase
Del nostro bilancio che parte da un livello molto basso come è stato ricordato realtà è avvenuto Fanny novecento di tra il due mila diciannove due mila ventuno quindi gara il labiale
Credo che entrare io abbia ricordato ma c'è un problema delle cose se provati di amnesia insomma ecco messe sul tavolo io volevo toccare un altro punto che è quello appunto del nucleare qui chiedo al professore Luciano Maiani di intervenire e cioè
In tutta questa partita enorme
Sconvolgente e a tratti davvero
Che ci porta dei tempi davvero bui della nostra storia recente starebbero per nelle stalle internazionale recente
Cioè il tema di fondo di del nucleare nucleare che tornare nel dibattito pubblico soprattutto in Italia e in Europa sotto più aspetti quello ovviamente dell'Energia
E torna sotto duplice veste perché ovviamente da sempre un tema mai sopito e soprattutto oggi si parla della nuova tasso nominale europea inserire banche nucleare insomma tra le fonti diciamo meno meno inquinanti
Ma poi torna perché appunto questo
Precipitare della crisi dei rapporti con la Russia esige un cambio di passo rapidissimo sull'approvvigionamento energetico quindi sulla diversificazione e e dal dal dal gas e dal gas russo e qui come dire il nucleare sembrerebbe poter anche di diversi tipi si parla poi delle mini centrali c'era proprio in questi giorni anche sul Corriere
Della sera mi pare un approfondimento su su questo ma poi torna anche sul fronte virgolette bellico e cioè finora alla virgolette minaccia nucleare
Se da una parte ci ha terrorizzato e questo ci porta con la memoria a tempi antichi ai testi Indesit insomma della crisi
Cuba stati un bus Stati Uniti Russia o ancora peggio ancora più la a Hiroshima c'è chi sottolinea anche come appunto il nucleare o la minaccia nucleare abbia in realtà in altre occasioni
Anche scongiurato guerre più lunghe o guerre più disastrose perché in fondo il fatto che in molti posseggano la bomba nucleare diverse
Funga un po'da deterrente è ancora effettivamente così insomma so che impongono domanda complesse basta però cerchiamo di se può
Vi aiuti a a capire
Ma diciamo tanto separiamo la questione dell'energia nucleare
Va
Be'su un'assoluta assolutamente assolutamente no è è che rionale il dibattito in una rimonta impero larici vari modi insomma non solo in relazione assolutamente
Tra di loro
Per quanto riguarda il problema della deterrenza io ho in particolare ma il mondo scientifico in particolare ha una posizione molto chiara la deterrenza è una falsa
Pino Sofia
è una filosofia che ci porta alla possibilità di un errore e ne abbiamo visti nel passato il famoso caso del del della detto russo che si è rifiutato di interpretare come un attacco quello che sembrava un attacco nucleare non ha risposto e per fortuna quindi abbiamo evitato una guerra nucleare operano biliare è una cosa che non si può fare
Non si può vincere e non si deve preparare non su questo io penso che la comunità scientifica praticamente io insomma stiamo adesso per fare riflette un conferenza che alla conferenza Amaldi la quale iniziata da Edoardo Amaldi è stata iniziata nel periodo del disgelo
è stata iniziata in un periodo in cui si parlava infatti il terzo
La terza conferenza mandi si intitolava dalla confluenza fra un confronto esce un Tuco tu Cooperation
E noi abbiamo vissuto un periodo in cui c'era questa pendenza il trattato Start che ha ridotto il largamente il gli arsenali nucleari di Stati Uniti e Rutelli Sempio
Di grande successo e ne dobbiamo assolutamente andare in quella direzione non è sbagliato pensare che il potenziale nucleare sia qualcosa che può essere utilizzato
Perché intanto non ci può utilizzare perché quando il quando si sente parlare di ordigni tattici
Diciamo bisogna avere i brividi perché non esistono e lo hanno detto a Estelle Russel nel mille centocinquantacinque cioè la guerra nucleare non si può combattere e per questo dobbiamo dobbiamo ridurrà eliminare la guerra
Ora questo non significa poi
Che non si devono fare delle scelte politiche di appartenere a alla NATO piuttosto che starne fuori eccetera questo è tutto un altra questione perché viviamo in un mondo che quello che una cosa è la tendenza dove noi dobbiamo e dobbiamo combattere per andare è una cosa è la situazione attuale e quindi noi sappiamo che l'Italia è un Paese Atlantico la nostra di averne l'hanno scelto con coerenza
E quindi diciamo dobbiamo poi rispondere alle alle e alle obbligazioni che vengono dall'andare in dallo stare in un in un in un
In un ambito alleanza in un in un qualunque consesso in cui ognuno deve fare la sua parte quindi su questo io non avrei non avrei dubbi e non avrei problemi e penso che la politica italiana è stata una politica coerente in questo altrove invece accettare questa questa questo politica della
Della deterrenza che una falsa politica allora questo però presuppone io sarei molto d'accordo se un film
Darsi diciamo anche una nuova politica di disarmo sul nucleare che però in questi tempi sembra altamente
Difficile stridenti ha avuto una battuta d'arresto io ricordo che qualche anno fa
Per gli uomini politici di grande rilievo negli Stati Uniti ma in altro hanno scritto articoli sull'idea che bisognava andare verso un mondo nucleo quattro lustri Obama
Piercing
No non proprio delle persone sprovvedute è chiaro che questo lo si può fare
Tutti insieme nella e la politica dell'accordo del fatte e la politica è stata seguita il velista lattato di non proliferazione
Il trattato Start eccetera è quella la direzione bisogna andare è difficile parlare di questo nel momento in cui il l'Ucraina viene aggredita dalla Russia ma lì
Dobbiamo usare degli altri strumenti che sicché incerto conserve però bisogna mantenere la direzione la rotta
Dell'umanità è quella e non può essere una rotta di continuare a potenziare le armi nucleari che come tutti ormai dicono non si possono usare la guerra nucleare non si può vincere non si può fare
Come anche perché quella successiva sarebbe con la clava comunque qualcuno
Ma anche se arriva ma non ci sarebbe neanche quella probabilmente per errore peraltro lei ha ricordato giustamente che in questi giorni si discuterà appunto in una conferenza conferenza Amaldi all'Accademia dei Lincei
Con la National Academy osta o Saëns proprio dei rischi del nucleare e punto ragionamento molto ampio sulle
Sulle ali Armen Maginot anche su questi temi di cui abbiamo solo marginalmente insomma trattato in questa trasmissione cioè del quindi adesso il feeling il tempo il problema insomma con Radio Radicale cercheremo di seguire questi lavori così importanti tra l'altro ci saranno anche insomma delegati
Di importanti Paesi che su questo sono evidentemente coinvolti dare la Russia iraniani insomma quindi
Magari professor Maiani ne riparleremo non sono delegati sono invita invitati c'è poi abbiano accettato
Il nostro invito di venire di parlare su questi problemi di parlare sul problema della confronto esce ogni India Pakistan
Sul problema del Medioriente sul problema dell'arricchimento del dell'accordo i in B con l'Iran
E così via e sul problema della della possibile controllo delle degli armamenti nucleari e su questo noi cercheremo di di dare di mi mi quali ci saranno i prossimi dice le cose eccetera CPM ridare un'informazione il più possibile scientifica il più possibile a a con senza pendenze nazionalistiche in questo sarà il prezzo sarà lo facciamo da tanti anni ed è qualcosa che che ha avuto anche
Un effetto insomma sulla sanzione e poi diciamo cade anche in un momento molto particolare molto importante quindi insomma poi torneremo davamo bella esame voluto combattere contro la pandemia
Che ci impediva di fare una riunione l'abbiamo rinviata sperando
Rilevato che l'ombra passasse è invece arrivata anche qui siamo passati da un'emergenza all'altra ma insomma voi sicuramente su Radio Radicale torneremo a parlare Vieri disturberemo si professor Maiani era Accademia dei Lincei vere raccontarci poi come come è andata ma
Passo a Giuseppe Russo direttore del Centro Einaudi per capire rispetto al tema appunto della spesa militare ipotesi di difesa comune europea
Se beccato dal Centro Einaudi o lui stesso ha fatto qualche qualche conto insomma in ottica europea si può fare sarebbe conveniente farlo io credo di sì ma insomma
Che dà anche il suo supporto Massi di diciamo che mi allontano un po'da da dai dai Christie numeri dell'economia in cui normalmente vuoto in un argomento di questo genere per diciamo ragionare un po'più da da da da da cittadino e illiberale io credo che
Una delle cose che ci ha fatto capire
Il la crisi che stiamo vivendo e che con tutta probabilità
Nonostante l'Unione abbia agito bene in modo compatto
Un ulteriore livello di diciamo
Di di integrazione
Sarebbe necessario
Credo che
Un per diciamo rendere concreto la l'auspicio di avere una difesa comune bisogna immaginare che ovviamente abbiamo a che fare con delle spese
E nel perché le l'esercito diciamo costa giustamente e io credo che tutte le volte che esiste una spesa pubblica serva il controllo parlamentare
Un errore questo vuol dire che l'Unione che ha proceduto diciamo du per diciamo con un'architettura tra virgolette abbastanza strana
Perché attribuisce compiti diciamo che sono
Legislativi alla Commissione in codecisione con il Parlamento e subordinatamente poi la ratifica dei parlamenti nazionali questo sia un meccanismo che se si mette in comune anche l'esercito richieda che sia messa in comune anche la politica estera e si mettono in comune l'esercito in politica estera Dio penso che a questo punto la costruzione attuale sia tra virgolette un po'ma ardita
Complicata e auspicherei una costruzione di tipo diverso costruzione che può andare verso la federazione di Stati o uno Stato federale tout-court cosa che secondo me sarebbe complicata
Dalla dalle resistenze
Nazionali
No che noi abbiamo visto e che rischierebbe in qualche modo di perdere per strada qualche pezzo mentre invece abbiamo visto in questa crisi che essere tutti uniti e compatti ha costituito un vantaggio io credo che anche i fautori del del non allargamento ma dell'approfondimento dopo il mille novecentonovanta cioè dopo l'epoca del del crollo dell'Unione Sovietica vi erano quelli che avrebbero preferito
La l'approfondimento piuttosto che l'allargamento dicendo che così semplicemente stavamo facendo una specie di stavamo dando una mano agli Stati Uniti a togliere dall'orbita diciamo ex sovietica una serie di Stati e quindi stavamo facendo l'operazione contro i nostri interessi adesso potrebbero ricredersi perché vedono che la estensione Dell'Anna del del del dell'euro dell'Unione Europea sia buona ecco però credo che questa estensione di fronte all'ipotesi di una messa in comune di
Di di difesa e dico io necessariamente anche di politica estera sano le le due cose non non si non si possono avere politiche estere
Nazionali un esercito unico beh e in questo caso richiede una una un'integrazione superiore
Considerando che tra le diverse architetture quindi una riflessione sull'architettura costituzionale da dare all'Europa da adesso in poi si potrebbe aprire considerando che tra le diverse architettura c'è anche quella della Confederazione
Che è un'architettura che salva capre e cavoli perché lascia in qualche modo molti elementi della della della sovranità a a livello degli degli stati però univocamente cose come punto esercito sicurezza e politica estera così come anche politica monetaria e fiscale diventano diventano di diventano nazionali
Quanto tempo ci vorrà come sempre le crisi fanno precipitare le cose in questo momento noi stiamo pensando alle urgenze determinate dalla crisi internazionale non è detto che
A seguito delle urgenze e una riflessione di questo genere non si ponga terzo che non si fa questa riflessione
Io vedo credo che continui a essere un auspicio l'idea di avere l'esercito comune auspicio che
Resti resterà poco più o meno ridurre ecco volevo sentire su questo sull'esercito comune anche generale Camporini per andare in chiusura per cosa che cosa ne pensa molto molto sinteticamente
Lo strumento militare uno strumento ed è uno strumento della politica estera non si può pensare uno strumento comune se non c'è una politica estera comune sono assolutamente d'accordo
Con le ultime parole che ho sentito io dico dico addirittura che la cui direzione deve precedere lo sgomento la storia ci dice che gli Stati Uniti
Ci sono unificati mantenendo milizie dell'Istat degli dei singoli Stati fino dopo la guerra di successione quindi da questo punto di vista c'è una sequenza logica che deve essere rispettata
Non sono tanto d'accordo sul fatto che si può procedere tutti insieme io penso che occorre necessariamente un gruppo di testa ed comprendere a mio avviso all'inserimento in Francia Germania e Italia
Quindi io sull'esito di governi di questi tre Paesi la sedersi intorno a un tavolo possibilmente in una stanza chiusa senza testimoni
Per elaborare in quegli insediamenti di politica estera comune al cui servizio poi dedicare delle risorse
Che assumono non soltanto la la la la forma militare ma anche tutte le altre forme per industriali economiche politiche anti diplomatiche
Ne approfitto per dire qualche cosa sulla questione dell'aumento nucleare assolutamente correttissimo quello che ho sentito bisogna necessariamente procedere verso
Forme di disarmo nucleare il piano di questo un po'trentaquattro soltanto con degli accordi molto solidi e quindi in quello che è accaduto durante la presidenza Trump per me è stato vero e proprio disastro
La denuncia riemerse la denuncia dell'open sky sono tutte decisioni sono state prese veramente senza tener conto di quella che reale interesse dell'umanità e anche dei paesi del Paese coinvolto e per carità
Il quindi ci sono molti che stanno lavorando su questo tema chiaramente quello che ho sentito bene mi conforta io personalmente partecipo o ne sia nei gruppi di lavoro dello European leadership network né dell'Atlantic City Council
Che sono invece assolutamente private però con personalità di straordinario livello tipo dal senatore nanna oppure destra un per la Gran Bretagna Rugova per la Russia
E cerchiamo di trovare il modo di suggerire favorire nel dialogo per giungere a una illusione poi definitiva chiusura
Sarà quando sarà ma questo è una promessa che i paesi che hanno
Creature el del Trattato di non proliferazione avevano fatto il Trattato di non proliferazione si basava sulla promessa che i Paesi nucleari avrebbero proceduto verbalmente al disarmo nucleare cosa che non è avvenuta
Invece bisogna bisogna procedere su quella strada oggi è molto difficile do sappiamo benissimo ma non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo finale
Certo ci dobbiamo fermare è stato veramente un un approfondimento molto interessante cui sul bandolo su Radio Radicale io ringrazio i nostri ora quindi grazie al professor Maiani grazie al generale Camporini grazie a Roberto Menotti vi astenete razze al professor palmare l'idea Giuseppe Russo
Rispettivamente presidente
Della fondazione chairman Sir del Comitato Investimenti di investe un uomo e direttore del Centro Einaudi ci ritroveremo la prossima settimana sempre cui su Radio Radicale stesso posto stessa ora è stato un piacere alla prossima