Presentazione del libro "Democrazie sotto stress" di Sergio Fabbrini (Il Sole 24 ore)

Oggi abbiamo Alberto Orioli a condurre l'incontro Sergio Fabbrini a capo del dipartimento di Scienze politiche dell'Università nell'Wissam di Roma abbiamo l'onore che avere con noi Marta Dassù
Che è stata già
Dice il ministro del mio agli affari esteri direttrice di Aspenia dell'Aspen istituto e poi Enrico Letta segretario del PD in quadro solo un attimo quest'incontro noi qualche altro Manzoni cerchiamo di fare incontri e dibattiti
Attraverso diciamo due
Tipi di incontri che scrittori in scena e Manzoni idee dove vogliamo render il teatro luogo di dibattito di confronto di scambio di opinioni
E in questi sono per noi molto importante che il teatro continui a svolgere quella un ruolo che appartiene anche un po'alla sua storia quando appunto nell'antica Grecia era tra le mura del teatro che si confrontavano
Gli opinion armati ora non rubo assolutamente altro tempo vi lascio ad Alberto Orioli a tutti quanti gli ospiti grazie e Bonincontri
Grazie
Grazie
Per me in quanto rappresentante del sole davvero un momento di grande orgoglio essere qua presentare contribuire a presentare il libro professor Fabbrini
Democrazia su democrazia sotto stress perché è il frutto del lavoro che professore tutte le settimane elaborato una costanza è una disciplina davvero invidiabili
Negli editoriali che pubblichiamo sul giornale del mondo della domenica che sono stati qui raccolti in una parte razionalizzati
In tre capitoli successivi cioè la situazione europea alla situazione americana situazione italiana
E faccio una mozione d'ordine come dire suggerirei di organizzare questo nostro incontro proprio secondo i blocchi del libro io direi all'inizio partiremo con una veloce introduzione su generale su come come valutate il libro e poi se avete la pazienza di rispondere alle mie domande capitolo per capitolo
Affronteremo i diversi temi alla fine di ogni sessione diciamo così lascerei la parola al professor Fabbrini per trarre delle conclusioni delle suggestioni o quello che vorrà ritenere di dire a corredo di quello che viene aspetta osservato dai nostri interventori e mi la vediamo subito democrazie sotto stress è un titolo
A me verrebbe da dire profetico ma so che questo Fabbrini non sarebbe l'accordo è sicuramente previsivo e manteniamoci in una maggiore freddezza scientifica di maggiore severità appunto disciplinare però sicuramente un titolo previsivo perché
è stato fatto
Diciamo sul sul sull'impeto sulla sul sulla spinta di quello che dello sconvolgimento che è stato creato dalla pandemia ma sicuramente a maggior ragione oggi è ancora assai più valido dopo quello che stiamo vivendo
Con la guerra in Ucraina cioè con questo ritorno all'Europa degli imperi con ritorno alla volontà di potenza con il con con il ritorno a qualcosa che diciamo sta nelle memorie dei nostri nonni a cavallo tra l'Otto e il Novecento che pensavamo di aver archiviato davvero nella storia nella memoria di tutti
A maggior ragione democrazie sotto stress è un titolo importante perché questa mattina Giuliano Amato presidente la Corte costituzionale presenta la relazione annuale effettivamente concludeva dicendo che a grande preoccupazione per quello che accade l'attualità perché soprattutto per la tenuta degli ordinamenti costituzionali europee
Perché l'abbiamo visto questa non è una guerra di territorio una guerra di pulsioni individuali è una guerra di follia individuali ma è anche una guerra di valori cioè all'autocrazia versus la democrazia probabilmente in una lettura per cui abbiamo preso atto che come dire la democrazia sta sprigionando uno strano fascino egemonico che quello che promette tanto impensierito Putin
Però è anche vero che si la la vediamo è una forma imperfetta e il professor Fabbrini non manca domenica di sottolineare quali siano le lacune degli ordinamenti o meglio delle istituzioni e delle élite politiche
Che compongono poi lo svolgimento quotidiano democrazia
E però è anche vero per dirla con Cerci che ecco quanto di meglio esista sulla piazza diciamo la verità io non voglio farla troppo lunga chiaramente ma e questa suggestione del del del del del della guerra che una cosa così inimmaginabile
Da un valore a questo libro davvero gli aumenti alla caratura in modo enorme devo dire noi tutte le domeniche quando riceviamo
La mente professor Fabbrini
Cari amici mimando l'editoriale di domani e siamo sia siamo tutti molto curiosi sempre di vedere che cosa quale sarà lo sviluppo del tema
Perché sono piccoli saggi sono tra l'altro grandi riferimenti bibliografici di grandi personaggi con l'asso approfondimento un lavoro incredibile devo difetti lo dico da cronista data giornalista che fa un lavoro quotidiano sulla parola che sui testi ma devo dire lì sì cioè Na fatica settimanale che davvero encomiabile che dura da tempo e quindi a maggior ragione è davvero importante
Mi viene in mente per usare una cosa che che il professore ha scritto nel post scriptum che insomma è la testimonianza dell'intellettuale pubblico di come dovrebbe essere secondo la definizione di Cassese
Il depositario di una scienza che decide di spezzare il pane della sua conoscenza con linguaggi divulgativi e comprensibili ai pubblici diversi in questo caso i nostri lettori fortunatamente
A tre sul metodo che pone i problemi pone probabilmente anche una serie di soluzioni che non siano magari in una sola questo è effettivamente il senso del di quello che posso Fabbrini tutte le settimane ci ci prospetta ci regala diciamo la verità a me viene sempre in mente una cosa che mi ero astenuto da adolescente da ragazzo
Che era un una frase del Gabbiano Jonathan Livingston per dove si diceva che insegnare
Significa spiegare agli altri che sanno bene quanto te è davvero una cosa un po'hard però l'ho usata spesso come come benchmark per capire se i professori che avevo davanti era degno diciamo così di di essere un professore che che che che spezza la sua conoscenza mi fa diventare quasi diciamo così alla sua altezza conoscitiva ebbene il professor Fabrizio dire settimana dopo settimana risponde perfettamente a questa a questa frase questo ricordo che ho dell'adolescenza mi fa sempre un grande piacere riceverete settimanalmente questa mail e spero che continueremo a farlo per tanto tempo
Non non vado oltre diciamo qua sostato forse anche troppo lungo do la parola senz'altro ai nostri due ospiti per una valutazione per l'appunto Jonas libro poi cominceremo entra nel dettaglio comincerei con Marta Dassù
Pensavo fosse una conversazione fra voi due reinterpretati
Davamo qualche piccolo contributo nonché cominciasse con noi
No devo dire che son d'accordo su dal fatto che gli articoli domenica di editoriali domenica di Sergio siano veramente bellissimi
Perché è vero che sono un po'unici nel panorama del degli articoli scritti in Italia nel senso che sono effettivamente dei piccoli saggi
Con questo non non voglio dire al fatto che siano noiosi o difficili da leggere è proprio uno sforzo molto rilevanti quello che Sergio fa per rendere accessibile per divulgare dei concetti di fondo molto importanti per capire in che tipo di Bondo stiamo vivendo in particolare i suoi temi che infatti si ritrovano nel libro
Ma il sono le gli andamenti dell'Unione europea con un forte accento per le istituzioni e la salute della democrazia europea
Gli Stati Uniti che sono uno dei temi originari di di studio sempre da un punto di vista dell'assetto politico costituzionale interno
E in questo e qualcosa sull'Italia diciamo che l'Italia non è proprio il perno ed è la stella polare degli interessi di un intellettuale così cosmopolita come come se per fortuna di è il testo le condizioni in cui siamo però sono dei dei begli articoli anche quel disco vita dei Accenture rimbombo te
No una gobba
E e sull'Italia Sergio dice giustamente in uno di questi articoli che eh
Draghi non basta Draghi non basta modo in cui viene intitolata tutta la parte di articoli scritta diamo insomma dice che effettivamente un paese non può
Vivere in uno stato di eccitazione permanente bisognerà tornare prima o poi a una sanate finanza democratica ma questo è un tema che lascio tutto ma anzi così credo ad Enrico Letta
Per invece
Introdurre un po'di Europa e un po'di America è un libro scritto prima della crisi ucraina ma che in effetti ci aiuta anche a capire la crisi ucraina in fondo vorrei chiedere a a Sergio vi vorrei fare una domanda di fondo se se lui pensa che una crisi come questa che effettivamente mette a contrasto
Quindi che noi consideriamo i valori di fondo delle nostre società la libertà ai valori democratici e quel famoso autoritarismo di cui parlavamo prima se una crisi come questa avrà un in qualche modo un valore catafratti catartico cioè riuscirà a farci recuperare un po'di fiducia nel nostro modello di società
C'è chi spinge questa tesi molto a fondo dicendo che attraverso una una guerra come questa l'America recupera anche da questo punto di vista un po'nel suo ruolo di leadership che appariva molto appannato
In particolare dopo gli anni di Trump dopo il ritiro dall'Afghanistan
Però è una domanda che vorrei appunto fare a Sergio centum pensi che questo tipo di di guerra come altre guerre in passato sia prodromica
A un rilancio in fondo del sistema occidentale nelle sue varie articolazioni o no
Volevo fare una seconda osservazione generale su cui magari Sergio potrei avere voglia di discutere io credo che con questa guerra siamo entrati in una fase del sistema internazionale
Diversa da quella precedente questa guerra accelera dopo la pandemia una serie di tendenze
Siamo entrati in quello che si potrebbe definire l'età del rame non pace c'è un bel libro di ma Mark Leonard
Che si chiama appunto de e va avanti Cillis
In cui il punto di fondo l'argomento di fondo è che di interdipendenza le interconnessioni così forti del del nostro sistema internazionale della dell'economia globale
Sono diventati esse stesse un non motivo di debolezza l'Europa ha costruito
Sull'interdipendenza che è la parola chiave di perché nega un po'tutti i tuoi articoli da in fondo la sua ragione di essere e ha pensato che questo fosse il il modello vincente modello migliore ma abbiamo anche scoperto negli anni da vulnerabilità perché questo crea in
In tanti aspetti del del del del del nostro sistema in particolare economico ma non solo
La pandemia ci ha fatto scoprire la vulnerabilità rispetto appunto alla produzione di una parte di
A apparati limiti cali e così via da guerra ci ha fatto scoprire la vulnerabilità delle nostre catene del valore i rischi della dipendenza ICI eccessiva da un fornitore di gas che tempia usare come un'arma prezzo del gas e del petrolio e così via quindi modesto un po'sapere cosa ne pensi successi tu pensi che questo famoso dibattito sull'autonomia strategica avvenuta questo problema in Europa e se l'Europa dovrà necessariamente rimettere in discussione quel sistema appunto di così aperto
Verso commercio internazionale che che è stato uno dei modi di essere della costruzione europea
Su America invece ti farei la domanda
Da cento milioni di dollari effettivamente by bene dal mio punto di vista non sta gestendo male
Dà risposte occidentale alla crisi in Ucraina la guerra ma questo non si traduce in un aumento dei consensi interni sia vediamo da situazioni dai temi effettivamente assente una gravissima crisi consensi è molto probabile che perderà le elezioni di midterm ed è altrettanto probabile come del resto tutti scrive in uno dei dei tuoi ultimi articoli del libro
è molto probabile che nel due mila e ventiquattro si abbia una qualche versione
Di un tra ampissimo anche senza tratto speriamo non contratto perché sarebbe veramente un po'troppo
Ma insomma siamo sempre in quelle dinamiche che sono generate da una fortissima polarizzazione interno al tema su cui su Coulthard molto quindi ti volevo chiedere
Qual è il tuo il tuo giudizio tu pensi che baite in in qualche modo recupererà slancio politico
Da questo tipo di di guerra che in fondo riscopre un nemico tra virgolette e i nemici esterni come al solito sono abbastanza utili
Per consolidare e pronti a setti interni oppure le dinamiche di politica interna degli Stati Uniti
In ogni caso
Saranno più forti e continueranno a a far restare l'America nella crisi in cui è da parecchi anni per le ragioni che tu descrive molto bene in questo tuo di grazie grazie
Ora non so se vogliamo procedere alle risposte immediatamente o andiamo avanti sentiamo il ricorso alla senatrice forse entrambe esattamente per
Quanto grazie sono anche molto contento di questa occasione perché anche per me come dice Paolo Gentiloni nella prefazione
E l'appuntamento tra domenica con una predica laica
Come l'omelia laica
Che ogni domenica mattina abbiamo la fortuna di ascoltare sulla quale abbiamo la fortuna di riflettere
Trovarci ho sempre molto interessanti in particolare in questi ultimi due anni perché entro subito nel merito
Le trasformazioni che sono avvenute in questi ultimi due anni credo non abbiano pari con quelle che abbiamo conosciuto negli ultimi trenta
Stiamo vivendo un tempo in cui cambiano le coordinate spazio-temporali in cui si modificano
Gran parte degli assetti e delle modalità di relazione tra il cittadino e le istituzioni
E soprattutto nasce in modo evidente e percepito da tutti noi nella vita di tutti noi quel concetto che prima era stato lasciato sostanzialmente gli studiosi e che oggi invece diventa vita quotidiana del mio Dinoi che il concetto di interdipendenza
Che secondo me è la vera parola chiave del tempo che stiamo vivendo interdipendenza vuol dire che nell'arco di due anni abbiamo scoperto che a differenza di quanto sarebbe capitato cinquanta anni fa
Una malattia che si genera in un mercato di una sconosciuta ancorché enorme ma a tutti noi sconosciuta Cinecittà cinese provoca la più grande recessione
Della nostra storia e cambia completamente le nostre vite
Immediatamente dopo
Un conflitto tra due Repubbliche lontani
Ce ne sono state altre in passato di conflitti
La Russia in caso
O intervenuta militarmente in Georgia nel due mila otto
La stessa cosa tenuta in Transnistria
C'è stato l'ammenda carsica c'è stato i conflitti ci sono stati altri conflitti ma oggi
Un evento come quello che abbiamo sotto gli occhi da un mese in mezzo a questa parte modifica la nostra vita
Tocchiamo con mano il concetto di interdipendenza e questo concetto di interdipendenza si scontra
Con delle istituzioni politiche che viceversa son tutte nazionali possono con una politica che organizzata tutto su scala nazionale perché alla fine
Noi rischiamo
Gli effetti dell'interdipendenza senza potere influire con il nostro voto
Su quella scala globale di interdipendenza perché il nostro voto alla fine è un voto esclusivamente locale connazionale votiamo per il nostro Sindaco votiamo per il Parlamento di conseguenza poi per il governo
Grazie Sergio Fabbrini entriamo
Nella lettura dei suoi saggi nella comprensione
Di ciò che succede a livello di interdipendenza politico istituzionale
Sovranazionale il voto al Parlamento europeo come incide ce ne parla molto spesso dentro le scelte europea incide in modo diverso rispetto al voto
Nazionale incide in modo diverso rispetto al voto locale secondo me questo rimane uno dei grandi problemi dell'incompiuta costruzione europea
Cioè il tema per cui se io sono contento di come vanno le cose nella mia città o un voto per confermare il sindaco se non sono contento un voto per cambiarlo il sindaco sì ho cambiato il sindaco e le cose vanno male
Non posso che prendere la con me stesso che ho votato il sindaco con la sindaca ogni riferimento è puramente casuale
Che hanno fatto andare bene o male le cose
La stessa cosa a livello nazionale l'ho votato io quel parlamento
Se le cose vanno male in parte responsabilità mia
Ma se il livello sovranazionale quello che incide sulla mia vita io come cittadino se ho la percezione che non ho uno strumento di incidenza dentro quelle dinamiche finisco per essere fortemente frustrato e per facilmente
Ascoltare i pifferai magici che mi dicono che tutto ciò che capita sopra e negativo che l'unica cosa che conta la sovranità nazionale
Senza rendersi conto che quell'interdipendenza di cui ci parla Sergio attiene e quello che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni ci dice fuori di ogni più col ombra di dubbio che ho siamo in grado di interagire
Rispetta queste dinamiche sovranazionali oppure semplicemente subiamo quello che l'interdipendenza ci porta senza avere alcuna capacità poi di reagire allora chiedevo qualche commento sul concetto di interdipendenza ne parli molto perché secondo me questo poteva essere l'altro titolo del libro nel senso vetture chiamato democrazie sotto stress ed è un titolo vero
Accattivante e affascinante perché è vero che la pandemia ha messo sotto stress le democrazie
Quante volte
Durante i due anni dei delle sue giubilo da un ci siamo tutti interrogati sulla seguente domanda
Sono disposto a ridurre spazi di democrazia pur di a vere
Più efficienza più sicurezza più salute
Quanto son disposto a cedere
Di spazi di democrazia e di libertà la discussione per esempio sulla tracciabilità dei nostri dati che in fondo è democrazia alla fine
I nostri dati
Che diventano tracciabili pubblici utilizzati per sono dei paesi nei quali questo è diventato una regola se voi andavate durante la pandemia in Corea del Sud come a me è capitato di fare
Consegnavate vostri dati e durante tutto il vostro percorso nel paese dalla Corea del Sud eravate accompagnati da messaggi che sapevano dove eravate cosa stavate facendo che che soprattutto vi diceva no attenzione perché sei adesso in una fase di embargo rispetto agli orari tutta una serie di dinamiche alle quali francamente nessuno mia
Abituato è vero che questo stress l'abbiamo vissuto desidero che questa discussione esiste ne parleremo sicuramente però mi piaceva un tuo commento sul tema dell'interdipendenza perché la verità è che l'interdipendenza ha fatto capolino
Improvvisamente nelle nostre vite dal momento in cui da quando nell'arco di qualche settimana è arrivato fin qui improvvisamente ci siamo resi conto di quello che stava capitando e l'interdipendenza è diventata parte delle nostre vite quando abbiamo vissuto uniche generazioni nella storia dell'umanità
Per la prima volta abbiamo vissuto un evento che è stato lo stesso in ogni angolo della terra
Perché a parte cose che nessuno di noi può aver mai immaginato di vivere lascia azioni altre cose ma sulla terra non c'è mai stato
Un evento che in ogni angolo della terra tutti hanno vissuto e hanno vissuto alla fine allo stesso modo perché lo da un l'hanno vissuto in Bolivia l'hanno vissuto in Australia l'abbiamo vissuto in Italia vissuto al Polo Nord
Al Polo Nord insomma
Al nord tutti abbiamo vissuto delle regole ed era la prima volta che capitava perché nella storia dell'umanità ci sono stati eventi globali le guerre mondiali ma non erano mondiali
Tre quarti del mondo la guerra mondiale la seconda guerra mondiale o la prima guerra mondiale non l'hanno nemmeno vissuta questa sì qualunque angolo del mondo
Dalla Nuova Caledonia fino a all'Isola di Pasqua anzi Sutor le stesse cose che abbiamo vissuto noi se non è interdipendenze queste cose non abbiamo vissuto il senso di essere veramente lo stesso villaggio
E che cosa questo vuol dire contro il quale invece le istituzioni di questo stesso villaggio non sono unite non sono uniche sono istituzione totalmente nazionali e si fa una fatica enorme almeno ad avere quelle sovranazionali europee che sono da tanti ancora messa in discussione figuriamoci andare oltre
E tante delle cose di cui tu parli alla fine sono parte di questo di questo grandissimo dilemma che abbiamo toccato dalle nostre vite in questi due anni
Prego
Bene intanto grazie per l'invito grazie Alberto grazie a lei come a Marta per essere qua grazie Alessandro che mia
Come offerto questa possibilità e grazie a tutti coloro che sono qui presenti il mio stato d'animo non lo dicono mai per diciamo così per falsa modeste ma il mio stato d'animo è sempre quello di uno studente no e mai
Del professore penso però che la vita dello studente imparare la cosa più bella che si possa immaginare nella vita quindi lo sforzo che faccio ogni domenica e quello di chiarire
Diciamo in modo comprensibile cosa può dire qualcuno che studia quegli argomenti ad un pubblico più ampio per aiutarli o aiutare quel pubblico a fare i conti con le sue idee da questo punto di vista diciamo nella cultura pubblica italiana
La pittura di me a ragionare in modo non partigiano e abbastanza limitata di qui anche nello sforzo che che cerco di fare e soprattutto l'abitudine a non essere ne è un militante che sta sempre da una parte a prescindere
Ne come dico nel nel proscritto dilettanti allo sbaraglio che si improvvisa competente
Di politica internazionale pur essendo storico dell'arte è un filosofo che parla di Elpidio omologia mi in un Paese di dilettanti e di superficiali come dire personalità pubbliche e cerco di creare un piccolo spazio anche grazie al giornale che non offre però ripeto io non ho delle soluzioni quello che ho un metodo per cercare le soluzioni queste credo sia la lo sforzo che uno studioso dovrebbe fare subito usare un linguaggio semplice chiaro che sia facilmente classificabili
Comincio dalla prima domanda di di Marta le crisi non si scelgono di crisi si subiscono edifici sono sempre di momenti drammatici nella ditta di una società come nella vita di una persona di una famiglia
Quando succedono quando esplodono delle crisi io penso sempre a coloro che non sono in grado di affrontarle non ai gruppi più deboli gli indirizzi più fragili quindi anche la crisi la pandemia alla la crisi della guerra all'eurozona
Sono dei momenti drammatici per tutti
Quindi quelli che sostengono che le crisi tutto sommato sono utili forse Bordonali crisi da un punto di vista privilegiato
Io credo sempre con aspetto molto complicato le crisi sul punto del fatto che dalle crisi si può uscire male non necessariamente bene
Ed è quello che la storia ci racconta moltissime crisi
Noi siamo usciti male siamo usciti dal siamo usciti dalla crisi della Prima guerra mondiale creando le condizioni per un'esperienza traumatica come è stata quella del fascismo italiano del nazismo
E poteva essere così anche nelle nel seconda guerra quando si esce bene dalle crisi o cure quando si cerca di uscire in un modo ragionevolmente positivo delle crisi quando si dispongono delle buone idee
Degli argomenti quando si dispongono dei leader che sono responsabili e quando c'è una sentimento comune che bisogna costruire delle istituzioni per impedire di ritornare indietro
Una delle istituzioni che è stata pensata diciamo istituzione con la i minuscola ed istituzione dell'interdipendenza sabato
Sono stato invitato a tenere una conferenza a Parigi alla casa di diciamo né la prima volta non ero mai stato nei casi diciamo ne è stata una cosa abbastanza come dire anche emozionante e diciamo né né un famoso libro diciamo regione è uno dei padri fondatori diciamo così tante l'Unione Europea che conosciamo noi oggi insieme ad Altiero Spinelli
Ma siamo ne è stato quello che ha consigliato uomini di grande valore politico morale come Schumann De Gasperi Adenauer
Ad avviarsi verso quella direzione che poi ha abbiamo rappresentata nei trattati di Roma del mille novecento
Cinquantasette e Shannon è se definito lo steso penso interdipendente c'è un libro sudicia monete First State sentì il primo uomo di Stato dell'interdipendenza
Perché è questo perché quando sono uscito uscite dalla dalla seconda guerra mondiale
Degli uomini delle donne hanno pensato che l'unico modo per poter evitare di ritornare indietro come era avvenuto nel passato era di creare una reti di collegamenti di interconnessioni
Tra gli stati nel quel nel caso specifico europei ma anche a livello globale penso al lavoro di erano Roosvelt per quanto riguarda la costruzione del sistema delle Nazioni Unite in particolare Tim organizzazioni come l'organizzazione de da International Labour Organization quelle che poi diventati Voltri organisation quello di creare dei sistemi di collegamenti di interconnessioni per cui
Diventa difficile lasciare libero diciamo così l'aggressività del nazionalismo il problema che si pone diciamo l'élite politica culturale e intellettuale del secondo dopoguerra eccome addomesticare il nazionalismo
E la combinazione di più estradizioni siano tradizione che la tre se ne libera liberale americana che porterà alla formazione
Degli Stati Uniti materie delle Nazioni Unite in cui gli Stati Uniti sono una parte cruciale ma non sono gli Stati Uniti
I vincitori di una guerra e vogliono riscuotere i vantaggi di quella vincita come avvenuto dopo la prima guerra mondiale crea un sistema in cui i perdenti sono parte di quel sistema
Vengono interconnesse in quel sistema età tra parte ed appare l'ardua risposta europea costruiamo una comunità del del carbone e dell'acciaio costruiamo una comunità della difesa
Purtroppo racconta della difesa fallisce andiamo verso la costruzione di un mercato comune ora in quella fase interdipendenza era un obiettivo oggi come dice Enrico eccome sollevava arte all'interdipendenza è una realtà di fatto e abbiamo vediamo oggi cosa ha significato quell'obiettivo è stato voluto da alcuni individui dalla testa dal cuore dal cultura dal modo di pensare di alcuni individui
Si poteva ritornare alle proprie degli Stati nazione uno separato dall'altro si poteva ricostruire il sistema delle quote imperiali come è chiamata a Churchill si poteva benissimo andare in quella direzione
Delle persone nelle posizioni di influenza hanno spento la storia in un'altra direzione
E di qui è in atto un lungo periodo me lo chiamiamo l'ordine liberale globale oppure la pace europea un lungo periodo in cui io dalla mia famiglia sono il primo che non ha mai conosciuto una guerra Jean prima la prima generazione che la mia famiglia non ha conosciuto una cover
Ora questo è il grande contributo
Che diciamo le democrazie liberali hanno reso possibile e in questo contributo cioè ci sono gli Stati Uniti che hanno tanti difetti hanno fatto tanti errori ma nondimeno sono il bastione di questo progetto e d'altra parte i Paesi europei
E questo mi porta alla alla la domanda al successiva cioè interdipendenza è stata pensata si è ampliata e tuttavia le forme dell'interdipendenza sono di nuovo stabilite
Dagli uomini del politici dalle opinioni pubbliche dal leadership
Spesse volte la cosa che sfugge al pensiero conservativo non parlo del Consiglio conservatore come un'ideologia pensiero conservative di ritenere che quello che è stato acquisito e
Sufficiente
Ora che è stato acquisito sufficiente rispetto al passato ma non rispetto alle sfide che si propongono costantemente di fronte
Ora quello che io cerco di mostrare che quell'interdipendenza
Ha dato vita delle forme che non sono sufficientemente adeguati alle sfide che dobbiamo affrontare
Per questo dobbiamo recuperare uomini come come Enrico lire opinion mi è caro come come Marta tre dobbiamo tutti avere l'idea che le cose possono essere determinate da noi io credo che l'interdipendenza europea così come oggi si è sviluppata non è sufficiente
E che questo dipende da il pensiero politico dal pensiero sociale del pensiero culturale
Faccio una piccola non voglio entrare troppo nei dettagli però perché non è sufficiente perché qui abbiamo costruito propri limitiamoci d'Europa non è il momento potrebbe essere poi trasferito anche a livello internazionale globale da costituirsi schema di interdipendenze per addomesticare gli Stati nazionali
Per addomesticare chiaramente nessuno si è permesso di dire superarli a parte qualche urto utopista
Però questi Stati nazionali devono essere tenuti in equilibrio anche dal fatto che ci sono delle istituzioni che rappresentano i cittadini per cui devono l'Unione europea è un'unione disputati ed i cittadini
è un ossimoro come si fa a tenere insieme stati cittadini la storia ne abbiamo risposto stantio risolto tanti ossimori perché non sempre slash i problemi che abbiamo di fronte sono di facile di facile soluzione ora nello sviluppo che si è determinato negli ultimi trent'anni e io mollo temi tassi è diventato più rilevante dello ruolo dei cittadini all'interno del piano europeo
Quindi abbiamo la formazione dentro le proprie di due gambe due polmoni un intergovernativa è una sovranazionale ma quell'intergovernativa è diventata sempre più rilevante
Qua come e questa è la forma dell'interdipendenza che vogliamo io penso che se noi rafforziamo eccessivamente la dimensione intergovernativa rischiamo di trovarci nel problema caro all'origine del processo di interdipendenza
Perché è sufficiente che gli scatti mettono sul campo sul tavolo i loro interessi nazionali che si entra in una logica per cui Viktor Orban potrebbe bloccare qualsiasi decisione qualsiasi soluzione in quanto interesse nazionale del suo Paese difendere quella posizione quindi qui la domanda
Per quanto riguarda l'Europa e di aprire una riflessione Franca sul fatto che occorre ripetere l'Unione europea così come si è organizzata e lo dico da uno che guarda dal punto di vista dell'Europa non dal punto di vista di chi la vuole buttare giù
Chi è più questo vale il passo logico successivo di fronte alla guerra perché distress che abbiamo conosciuto nell'ultimo nell'ultimo decennio in particolare la guerra ci dimostrano che quell'idea europea che era possibile esportare canti un po'dappertutto ecco l'idea di Emilia che non può funzionare
Ha più ha funzionato in una certa fase dopo il mille novecentonovantuno perché dietro c'era una potenza egemone caratterizzata dagli Stati Uniti
Che aveva una cultura è un interesse a dar vita un sistema di interdipendenze però da un lato Putin ma dall'altro ci Jinping si dimostrano anche che il mondo non è fatto solo di persone che si incontrano per discutere e negoziare sui loro interessi mai fatta anche di persone che vogliono mettere in discussione le gerarchie di potere che loro ritengono siano a loro danno quindi
Come si esce da questa situazione
Ora sicuramente dobbiamo accentuare l'interdipendenza al nostro interno per questo dico dobbiamo essere molto più coraggiosi nel pensare l'interdipendenza europea trovare delle forme molto più adeguati
Ma d'altra parte dobbiamo anche pensare che chi all'esterno non sempre i commerci in mercati riescono a risolvere problemi di potere come si pensava nel passato
Ora cosa vuol dire all'interno all'interno se non ne vuol dire che dobbiamo pensare che non c'è un solo abito per tenere insieme ventisette trenta trentadue Paesi europei
C'è un abito che l'abito delle interdipendenze economiche che farà forzato al fatto che la Germania abbia forti interessi economici aver portato nelle sue catene di coloro paesi come la Slovacchia come la Repubblica Ceca come l'Ungheria come la Polonia e molto importante
Perché garantisce la loro ancoraggio al al al all'economia europea ha d'altra parte dobbiamo pensare che ne abbiamo bisogno
Di qualcosa di più di un mercato perché io già da italiano ma ritengo che sia sufficiente avere dei mercati integrati per impedire che qualcuno vada in piazza Venezia parlare di nuovo da un balcone
Perché determinano so che dentro ci sono di Termoli
Voce
Il primo è arrivato fino a qui il Trap
Ma adesso funziona ok se si
Ecco quindi diciamo io da un po'e dopo che non vuole portar via troppo tempo ad Alberto però leggiamo qui si tratta di di rendere più articolate l'interdipendenza interna
Di prendere atto che non è così facilmente esportabile all'esterno lo dico questo in particolare alla leadership tedesca
Un Paese che io rispetto moltissimo ma che ha dimostrato short Saiti Henares come si dice una vista corta per dirla con Tommaso Padoa Schioppa nei confronti del della dalla politica internazionale
E e quindi bisogna che l'Europa contemporaneamente si dia una struttura di preservazione dei propri interessi
Molto più sicure solida Alberto
Sì
Colgo questa riflessione perché faceva parte di una domanda mi ero segnato che rivolgo subito Enrico Letta
Uno degli esercizi appunto Alfonso Fabbrini pronto quello di sottoporre a stress-test
Il modello europeo cioè il rapporto tra istituzione pubblica élite politica perché poi questa è la visione del dello scienziato della politica che non si acqua tanto del diciamo di soltanto gli ordinamenti effettivamente spesso negli articoli e nel libro viene fuori che c'è questo problema di governance inefficace di difficoltà di arrivare alle soluzioni finali
E anche c'è questo éscamotage che qualche volta ci ha salvato del dell'accentuare diciamo così la modalità intergovernativa a danno di quella comunitaria come è stato detto però è chiaro che non può essere questo l'orizzonte di di governance strutturale stabile di qui ai prossimi anni le vento guerra ha rimesso in gioco in questo tipo di capacità di reazione dell'Europa
E sta prendendo decisioni importanti su su su questioni economiche e l'abbiamo visto sulle sanzioni su sulla dipendenza energetica ma anche sta cominciando a ragionare su una forma di difesa comune che non sia solo uno slogan
Da affidare i libri di storia o così ai sogni di storia diciamo così ecco però con questa spinta esterna della guerra con questa Competition anche valoriale che è stata messa in campo tra blocchi l'operatore il resto del mondo che si sta cimentando ahimè su questo su questo quadrante ucraino
Quali possono essere i libri passaggi concreti che deve fare l'Europa per cambiare marcia sostanziate per essere più reattiva che cosa deve fare la politica dei un politico nazionale diciamo così quale distanza che può portare nel consesso europeo
Affinché questo migliori quali sono i passaggi che bisogna fare modificare i Trattati tempi lunghi insomma questo è l'argomento
Ma intanto ci sono delle cose immediate da fare le cose mediate da fare secondo me quello di essere di continuare a essere molto efficaci come l'Europa è stata all'inizio della crisi quando in pochi giorni ha assunto decisioni che per le quali in passato sarebbero stati necessari Nesi se non addirittura anni sul tema della difesa per esempio credo che quattro ore
Domenica
Ventotto febbraio
Ventisette fra ventisette febbraio
Quattro ore dalle due del pomeriggio alle sei del pomeriggio sono servite per assumere la decisione fondamentale la prima decisione vera importante che l'Europa ha preso in campo di difesa
Cioè quelle dell'intervento a sostegno dell'Ucraina presa in quattro ore quando tutte le altre decisioni precedenti in campo di difesa europea sono state meno rilevanti e sono state prese in mese mesi di negoziato
Quindi
C'è stata una capacità decisionale immediata
Bisogna continuare in questa direzione anche sulle cose complesse che ci saranno adesso complice anche il fatto che si decide a ventisette molte di queste cose con l'unanimità
E questo è molto complicato per via di alcuni Paesi uno in particolare l'Ungheria che ha già deciso di far sapere che insomma ha intenzione di far valere il suo diritto di veto
Poi c'è un secondo livello il secondo livello quello della capacità dell'Europa di farsi ascoltare nel mondo che secondo me è questo secondo livello è importante c'è bisogno di una soggetto alita propria dell'Europa
Perché io penso che in questa crisi improvvisamente diciamo la verità
Ci siamo resi conto di quanto nel passato anche recente si sia fatto poco per uscire da un isolamento improvvisamente abbiamo scoperto che bisogna parlare con la Turchia
Improvvisamente abbiamo scoperto il cui cinesi comunque bisogna parlare
E tutto questo io credo che l'Europa debba gestire se lo pensarlo
Autonomamente
Senza bisogno di chiedere il permesso a nessuno
E questo tema è un tema che da troppo tempo non era sul tavolo
E questo non ha bisogno di riforme trattate cioè il fatto che bisogna tenere un profilo di politica internazionale aperto
Che sia in grado di giocare a tutto campo in questo l'Europa deve fare lo deve fare ripeto non c'è bisogno di cambi trattati però bisogna far sì che la voce unica dell'Europa sia efficace se viceversa ogni Paese sarà gioca perse
Non saremo mai in grado di avere un dialogo efficace con nessun altro che oggi ci rendiamo conto ripeto quanto per esempio la Turchia importanti e quanto la Turchia in questi dieci anni complici ovviamente anche le scelte di Erdogan sia stata messa diciamo si sia interrotto qualunque comunicazione comunque collo
Per suo
E c'è un grande tema di questioni istituzionali sicuramente
E questo tema di questo ne istituzionali a un doppio livello qui Nation il terzo punto questioni istituzionali che non necessitano riforma dei trattati e Porsche il quarto tema le questioni istituzionali che necessitano riforma dei trattati
Ci sono interventi che non necessitano riforma dei trattati la differenza molto banalmente il fatto che per riformare i Trattati bisogna essere tutti d'accordo
E bisogna in alcuni Pasolini in alcuni casi la dinamica porta anche a dei referendum nazionali quindi procedura molto complessa
Senza ha bisogno di riforma dei trattati si possono fare alcune cose meno forti però abbastanza importanti anche esse alcune di queste cose secondo me si possono fare anche in una logica di paesi willing i Paesi volenterosi come si suol dire cioè di Paesi nei quali un gruppo non tutti e ventisette ma un gruppo deciso di fare un passo avanti
Io penso per esempio che la questione lo penso da sempre a maggior ragione oggi Corbani è stato confermato se non si fa sulla politica migratoria europea
Una cooperazione rafforzata cioè se non si fa una scelta non a ventisette ma un gruppo più ristretto di Paesi non si faranno mai passi avanti sostanziosi sostanziali
E quindi questo è un tema sicuramente importante ma è chiaro che
Siamo di fronte alla più grande
Tragedia di rifugiati della storia europea dalla caduta del muro di Berlino in poi
E la gestione dei drammi dei rifugiati deve essere
Deve chiamare in causa ognuno di noi le scelte europee è una scelta l'opera importante è stata fatta quella di applicare per la prima volta la direttiva sulla temporanea applicazione della criterio di rifugiato
Diciamo allargata a tutti questo è stato un sicuramente un passo avanti molto importante ma ci rendiamo conto che siamo deboli come strumenti
C'è tutto il tema di come rete compensare l'intervento di embargo sull'energia russa se ci sarà perché se ci fossero interventi d'embargo sulle fonti
Di approvvigionamento energetico della Russia
Questo avrebbe delle conseguenze pesanti sull'economia europea e dovrebbero essere compensate da misure che a livello europeo bisogna assumere sia misure di Prai scatta ma soprattutto misure poco di compensazione che non possono essere lasciate semplicemente alle scelte nazionali attraverso la flessibilità del Patto di stabilità devono essere qualche cosa di più e
Il quarto punto famoso che dicevo prima cioè fino ad arrivare al tema della riforma dei trattati che secondo me ineludibile
Io sono l'ho detto uso anche questa occasione per dirlo lo dirò nei prossimi giorni ancora più compiutamente solo perché il nove maggio
Che il giorno sto simbolico della festa
Dell'Europa nove maggio
Termina la conferenza sul futuro dell'Europa un esercizio iniziato due anni fa un anno e mezzo fa esercizio un bell'esercizio di democrazia partecipativa per tirar fuori idee su come far come rendere l'Europa più democratica e più partecipata dei cittadini
Le proposte che usciranno secondo me devono essere la base di una convenzione europea da lanciare il nove maggio
E questa convenzione europea deve essere il luogo nel quale si deve tentare di costruire quelle riforme dei trattati a partire da quella principale cioè la limitazione se non l'eliminazione totale ma la limitazione del voto all'unanimità e del diritto di veto a livello europeo io ricordo sempre la vicenda di due anni fa che ha a che fare secondo me con questa situazione
Perché due anni fa ci fu la crisi in Bielorussia la crisi in Bielorussia
Luca Schenck tutto quello che fece l'Europa non poteva intervenire se non attraverso sanzioni
Per proteggere il popolo
Bielorusso l'Europa
Approvo delle sanzioni in un Consiglio affari generali che vide però il voto contrario di un Paese che bloccò
Quelle sanzioni perché per le sanzioni
è una classica materia intergovernativa in cui c'è bisogno del voto di tutti un solo Paese può bloccare le sanzioni
In quella drammatico agosto del due mila e venti
Le sanzioni alla Bielorussia furono bloccate non dalla più grossa potenza militare europea bensì furono bloccati da Cipro
E Cipro ha tenuto in bilico per mesi
Quelle sanzioni
Perché non per questioni di carattere generale perché Cipro usava il suo diritto di tetto in quel momento
Per obbligare gli europei a fare quello che ci proponeva cioè a mettere le stesse sanzioni o sanzioni simili sulla Turchia per via della vicenda nota della divisione dell'isola in due con l'occupazione la parte nord dell'isola
E i permessi
Questa pretesa
Di Cipro ha bloccato con le sanzioni
Poi la fine
Cipro ha diciamo si è convinta che non era il caso di continuare con questo diritto di veto e l'esenzione sono state messe cosa voglio dire qua
Io mi immagino la faccia di Putin
Quando Putin riceve la notizia
Che l'Europa per via del veto di Cipro allora fatto le sanzioni alla Bielorussia
è ovvio che nel suo ragionamento quell'evento ha rafforzato l'idea che l'Europa non è un interlocutore
Pericoloso per le sue mire e io penso che quella vicenda
Abbia qualcosa da dire a quello che è successo oggi
Perché se Putin ha pensato che poteva comunque passare alla linea rossa e addirittura mettere i carri armati di Cingoli sul terreno
In parte credo che ci sia anche qualcosa che ha a che fare con quella vicenda cioè tutto sommato nel top guarda la sulla Bielorussia si sono fatti bloccare da Cipro sfigurati se adesso si mettono a fare
Quindi io penso che la contraddizione legata a quella storia ha un peso sulle vicende di oggi non solo a quella io penso che l'inizio di tutto e la Siria nel due mila tredici
Perché nel due mila e tredici
L'Assiria
Assad le armi chimiche
Gli Stati Uniti di Obama che mettono la linea rossa
E dicono se passate questa linea rossa interverremo
La Gran Bretagna che per via del ricordo della guerra in Iraq che dice noi comunque non interverremo mai
Il Parlamento britannico a quel punto gli Stati Uniti fanno un passo indietro la Francia fa un passo indietro Assad passa la linea rossa Putin lo segue
E in quel momento c'è stata la percezione che la Russia poteva fare quello che gli pareva perché alla fine all'Occidente
Non avrebbe mai messo Buzz Hondo Grand come si suol dire c'erano delle mai più messo gli stivali sul terreni non avrebbe mai avuto più la capacità di reagire a fatti come quelli e non è un caso che subito dopo cioè don bassa e Crimea
Oggi
Vicenda bielorussa non è l'unica causa ma secondo me ha contribuito perché è del tutto questo perché c'è la logica per la quale secondo me ha un senso dicono di togliere il diritto di veto perché il diritto di veto dentro miope non è mai usato per principi di carattere generale
è esclusivamente usato per lo stesso motivo per il quale lo userebbe
Scusate la banalizzazione ma io abito in un condominio di settanta
Appartamenti e se ci fosse il diritto di veto a ogni condomino ogni volta che si decide di fare l'ascensore io immagino che il condomino del piano terra e somma ci penserebbe due volte chiederebbero io non non sono contro quella spesa e dell'ascensore
Ed è Cipro alla fine sulla dicono banalmente ma funziona così anche a livello europeo non è una cosa troppo diversa perché è un consesso alla fine di soggetto alita
Quindi io penso la faccio breve insomma però penso che questo passaggio sia essenziale e quindi io dico nove maggio può essere una data chiave io spero che ci sia una forte spinta a livello europeo il Parlamento europeo che oggi ha dimostrato grande leadership con la scelta che stamane ha fatto sul tema dell'embargo energetico Parlamento europeo sta spingendo
Vorrei che anche l'Italia spingesse in questa direzione perché è il momento c'è un momento Umma
Per legato alla situazione europea e questo momento un raccolto per fare dei passi avanti per far sì che l'Europa sia più all'altezza con la sfida che oggi stiamo vivendo
Marta Dassù vorrei restare sul tema della difesa europea
Perché effettivamente il momento ripropone con grande urgenza questo tema è in discussione dove abbiamo visto tante posizioni
Lo stesso premier Mario Draghi più volte ha citato questa cosa Sempre m'con la postilla in coordinamento con le forze della NATO e tutti i leader europei che parlando a difesa europea sono diciamo consegnati a fare questo tipo di precisazioni che penso non sia affatto casuale evidentemente
Però appunto è un progetto che per adesso rimane confinato a cinque mila unità con forti pretese Francia pretesi pretese francesi con non si sa bene che tipo di di possibilità di crescita e depositarli sovrapposizione o coordinamento effettivo con la NATO insomma
Sono curioso di sapere che ne pensa lei come come vede questa questa possibilità se davvero come dicono quelli un po'più entusiasti potrebbe essere il secondo step dopo aver fatto la moneta unica fa la difesa unica magari può arrivare finalmente alla politica fiscale unica e chissà mai arrivare
Agli Stati Uniti d'Europa ma per serie
Il libro fra l'altro aiuta molto a capire anche le dinamiche dicevo europea io immesse in una sintesi direi l'Unione europea non è è un'istituzione
Adatta a tempi di pace ma non ha tempi di guerra io penso che purtroppo siamo in un tempo di guerra speriamo di non andare verso un'estensione dei conflitti non creino perché sarebbe disastroso ma per le ragioni che diceva prima Sergio cioè la competizione globale con delle grandi potenze autoritarie i tempi sono molto più difficile di prima
E c'è un articolo di Sergio che dice giustamente l'Unione europea
In fondo deve rivedere il modo in cui alloca le proprie priorità e competenze ci siamo occupati per settant'anni di mercato interno e delle sue regole al centro
E abbiamo lasciato agli Stati nazionali invece cose che sono fondamentali
Per per la protezione dei cittadini europei oggi e due ne citava già Enrico sicurezza e la sicurezza energetica e difesa in senso più specifico sono diventate assolutamente cruciali
Per per due ragioni secondo me la prima è che il vecchio accordo con gli Stati Uniti che è stato un accordo fondativo dell'Unione europea cioè noi vi proteggiamo attraverso la NATO voi vi occupate del grosso welfare non regge più
Anche se c'è by the end
Non non importa è chiaro che dobbiamo assumere degli oneri di difesa diretti molto più rilevanti di prima perché nessuno ci diciamo garantirà fino in fondo al posto nostro
Gli Stati Uniti devono occuparsi vogliono occuparsi fondamentalmente dire la sicurezza asiatica e della competizione a lungo termine con la Cina in ogni caso creda chiederanno di Europa di fare di più
Di prendere più onere come si dice Moro debordante in questa sicurezza occidentale quindi anche se la NATO rimarrà e in qualche modo Putin c'ha fatto il piacere di di in qualche modo di di dimostrare che la NATO era importante e quindi da rimessa un po'in gioco vi ricorderete che nel due mila diciannove matrone diceva la NATO in morte cerebrale
Con la questione ucraina nata è tornata gli in qualche modo in auge ma insomma è chiaro che gli europei che furono devono fare molto di più e devono avvenire
Se vogliamo avere quell'autonomia di di azione di giudizio una propria capacità di difesa quindi
Questa è diventato assolutamente cruciale ma questo impone anche un po'una revisione del delle priorità e delle competenze somma l'Unione europea non può occuparsi solo della regolazione del mercato interno
Deve occuparsi di come riesce a competere nel mondo il passaggio da una logica continentale eppure semplice c'è una logica globale
Proprio per questi interdipendenze e proprio per ridurre la vulnerabilità degli eccessi di dipendenza ora per ora si è fatto poco sinceramente io non so che giudizio ne dai tu Sergio ma il documento su cui si orienterà ebbe questa rinascita difesa europea che si chiama bussola strategica costretti Jeep Compass
Veramente purtroppo io non so se l'avete letto ma al di là del fatto che ecco da tutta la difesa concretamente si sta parlando di una forza di reazione rapida di cinque mila uomini
Pensate che al vertice di Helsinki al Consiglio europeo di Helsinki del novantanove si parlava di sessanta mila uomini ma insomma cinque mila uomini e ridicolo uno
è una cifra che non
Che non al gluteo una vera capacità di difesa
E tanto meno abbiamo una capacità di integrazione vera sulle cose che conteranno nel futuro che sono decidere come spendere insieme
I soldi che spendiamo sul piano nazionale per la difesa che sono beni
Duecento miliardi di euro all'anno se se lo consideriamo tutti insieme ne spendiamo già per la difesa a tre volte quello che spende la Russia oggi soltanto che spendiamo sul piano nazionale spegniamo male
Quindi si tratta di avere una visione europea di come si spende di come si acquistano i nuovi programmi degli armamenti e soprattutto di qual è l'interesse europeo in politica essere qui
Viene astutamente io in primo piano la considerazione di Enrica difficile avvenire una capacità di decisionale in politica estera
E nella difesa si vige un sistema a digita maggioranza e di uscite e la possibilità di uscire da questo da questo dilemma sono sono varie e anche nel parlarne di Libero Sergio poi fare delle cooperazioni rafforzate poi decidere di sì arricciare al massimo l'astensione costruttiva nella difesa è difficile introdurre il voto a maggioranza qualificata perché è chiaro che se tu mandi delle persone
In teoria fare delle delle operazioni rischiose pericolose difficile che che gli che decide a maggioranza qualificata e cosa impossibile però poi decide di fare delle missioni più limitati a geometria variabile eccetera eccetera comunque è un grande tema l'altro grande tema è la sicurezza energetica io sono molto d'accordo qua
Insomma c'è molto trionfo
Solismo in Europa mi sembra sul modo in cui siamo ora rispondendo alla crisi o Crane attraverso la politica delle sanzioni dal mio punto di vista e troppo graduali IST nel senso che nel frattempo la guerra va avanti
Ho visto oggi una notizia Reuters per cui perfino questo bando sul carbone che simbolicamente importante per comincia a toccare il settore energetico però in effetti Carbone
E il solletico per la Russia cioè un ambiente veramente sono quindici milioni equivalenti di quindici milioni
Di euro al giorno rispetto agli ottocentocinquanta che diamo ogni giorno alla Russia
Per per le importazioni energetiche Queenie e poco anche questo è stato però si fatto slittare di tre mesi entrerà in vigore da agosto in poi insomma
Secondo me la la cosa sta andando abbastanza lentamente e io sono d'accordo con te
Che se non si tocca quel bianco cioè il fatto che noi finanziamo da russi ogni giorno con una enormità di soldi perché abbiamo bisogno del gas
E del petrolio della Russia sarà difficile dare un vero contributo alla alla stoppa la guerra di di Putin quindi di siamo veramente comunque vada questa vicenda
L'Europa deve avere una politica di sicurezza energetica molto diversa dall'attuale
E quindi questa strada ormai imboccata
Però insomma non avrà una possibilità vera di incidere sulla guerra che purtroppo stiamo ridendo adesso comunque per concludere penso che l'Unione Europea deve occuparsi di di cose di cui finora non si è occupata un po'perché era protetta Stati Uniti un po'perché pensava che il mondo fosse kantiano
Un po'perché facevamo i nostri affari economici oggi non è più possibile perché i tempi sono molto più duri
Il problema vero e Sergio qua veramente Loreto tuo Pignone
Eh sì abbiamo bisogno per fare tutto ciò di una specie di Next Generation di guerra
Cioè di un nuovo programma fiscale che ci permette a di uscire da quella che a tutti gli effetti è una è un rischio molto forte di inflazione più recessione quindi secondo te è pensabile che si apra un dibattito sulla politica fiscale che vada oltre l'idea che semplicemente Patto di stabilità alla flessibilità però è congelato eccetera e si possente centrale nell'idea che abbiamo bisogno di un vero strumento per affrontare Uboldo come questo che ci permetta di spendere di più
E di investire in queste nuove priorità
Bene dire che i termini abbiamo messo al fuoco sono tanti la questione dei trattati da questa difesa europea la questione del la strategia energetica insomma uno alla volta a piccoli colpi cade la grande quercia dice il proverbio svizzero
Io non so se ho studiato abbastanza
Diciamo tacciamo dal il caso della quanti della risposta europea la pandemia perché li possiamo capire la forza ecco temporalmente le le debolezze che dobbiamo superare una
Quando esplode la pandemia
Mettendo in cui diceva Enrico alcuni paesi che si definivano frugali
Han detto ma questa è una responsabilità degli italiani degli spagnoli sono arrivati impreparati
Alla pandemia quello che né sufficiente fare e ridurre i vincoli del Patto di stabilità e crescita la banca centrale sta facendo la banca centrale europea sta facendo un gran lavoro
Per e aumentare la liquidità nel mercato quindi voi dovete farvi carico se non siete capaci di affrontare le conseguenze della pandemia dovuto alla forte debolezze
Subito si è aperto un altro fronte di cui l'Italia di allora il conte due e poi soprattutto la Francia e poi tutto un'opinione pubblica anche in Germania ha cominciato a dire no la pandemia non è
Una crisi dovuta la responsabilità dell'uno o dell'altro Paese non c'è nessuno che può essere considerato responsabile la pandemia la pandemia come si dice nel nel gergo è uno shock esterno esogeno
Il come si dice simmetrico che colpisce tutti dipende dalle situazioni in cui
Lei sa si trova che e si è sviluppata prima in Italia per
Tragedia tutto accidentali poteva svilupparsi altrove di rinasce l'idea che la risposta non può essere un coordinamento
Semplice de dei paesi che mettono a disposizione il loro bilancio per fare i conti con le fette la pandemia e nasce l'idea che bisognava vere un programma indipendente dagli Stati
Che in è stato chiamato nel Generation Juke si basa su risorse
Una parte sotto forma di prestiti una parte sotto forma di sussidi che vengono acquisite sul mercato finanziario quindi non è più un trasferimento di risorse nazionali a livello europeo come nel presente Meccanismo di stabilità
In in base al quale poi gli Stati diranno di più sono anche gli Stati che determinano le scelte per gli altri ma è un è un
Un autonomista azione del centro europeo cioè di Bruxelles in questo caso della commissione in particolare che va a cercare risorse finanziare che poi trasferisce agli Stati
Ora
Vi rendete conto che qui davvero un cambiamento di paradigma non totale perché
Per essere totale cosa avrebbe dovuto avvenire avuto venire che noi di spendere le risorse venissero affidati ai singoli Stati ma da Bruxelles sia Biassono
Progetti europei collettivi transnazionali che vengono chiamati i beni pubblici europei in questo caso Poulsen acquisisce le risorse e poi dagli Stati
Le risorse per portare avanti i loro piani di riprese resilienza un passo in avanti non del tutto
A a Washington raccolgono le risorse e metto in in campo progetti federali che coinvolgono più stati sulla base di di fino al fine di sviluppo decise dalla dal dall'amministrazione in questo caso D by tempo
Perché prima comparata amministrazione non è stato fatto niente e quindi poi sulla base degli accordi che ricevono tenere ora perché noi usciamo dalla pandemia con qualche speranza di farcela perché
E abbiamo acquisito delle risorse esterne agli Stati
Che non sono più messi l'uno contro l'altro
Ma sono risorse sta negli Stati da utilizzare secondo un progetto preciso durante l'eurozona se vi ricordate durante la la crisi dei debiti sovrani invece quella crisi aveva prodotto delle divisioni al nostro interno perché gli Stati del Nord non pressava perché le loro risorse venivano utilizzati dagli Stati del Sud Musab un modello che si chiamava il modello dell'azzardo morale per cui noi facciamo quelli che cantano loro fra quelli che lavorano e così via e e quindi se indebolite lui europea
Ora se non usiamo questo modello della pandemia per capire il colera difesa che sollevarsi Errico che Marta e abbiamo lo stesso problema
Se vi diciamo bene gli stati baltici che sono i più esposti
Oppure la Polonia oppure l'Ungheria che sono i più esposti alla minaccia
Russa
Si fanno carico del loro del di quella minaccia sulla base delle loro risorse interne poi naturalmente c'è la NATO ma che è sempre un sviluppo la logica del discorso gli Stati più lontani da quella da quella minaccia gli Stati che sono sull'Atlantico
E possono ridurre gli euro impegni militari perché in realtà
La Russa difficilmente riuscirà ad arrivare a Lisbona
Ora questo ragionamento il ragionamento che è stato fatto ad esempio durante la crisi migratoria e siccome la crisi migratorio si sviluppa negli Stati del Sud Italia Spagna Grecia
E gli Stati del Nord ci si era ben ma questo è un problema degli Stati del Sud le prove dell'Italia perché dobbiamo mettere delle risorse per fare una politica migratorie comune e e difficile che dal dal Mali arrivino i rifugiati
A in Estonia e Lituania ora la pandemia rotto quel meccanismo e secondo me deve dobbiamo usare quel me quel quel nuovo paradigma per affrontare i problemi della difesa
Quando c'è una sfida collettiva che non è responsabilità di nessuno che è una sfida esogena Police la pandemia o può essere la Russia e noi non possiamo fare affidamento sulle risorse nazionali intanto perché sono come si dice a simmetriche
Il diciamo esposti in modo diverso a quella sfida preceduto perché se si colpisce la Polonia si colpisce tutta l'Europa se fallisce la politica migratoria in Italia fallisce la politica migratoria tutta l'Europa
Questo vuol dire che dobbiamo abituarci a pensare che ci sono dei problemi europei problemi collettivi e ci sono dei problemi nazionali mai problemi collettivi nazioni europee non sono la somma dei problemi nazionali sono un'altra cosa
Hanno una scala che è di molto superiore a quella nazionale ma se così è
Ci sono dei problemi collettivi che non possono essere risolti da un coordinamento di pur di di governi nazionali richiedono un un governo del problema collettivo che distinto dal governo nazionali io non posso pensare che domenica prossima i francesi vanno a votare un libero appena no
Loro vanno a votare un leader francese
Ho una leader francese
Ma non possiamo pensare che passi un leader io europeo dell'altro perché questo farebbe dell'Europa o non fare al dente oppure farà o lei faranno soprattutto il bene dell'elettorato nazionale che li ha portati al potere quello che manchi l'Europa è un canale per dirla con Giovanni Sartori una un modo di incanalare l'interesse collettivo del problema collettivo verso dell'autorità europea è questa la sfida poi come si degli soldo questo problema
Spetta alla politica
Di nuovo Popper noi il compito di studiosi Endeavour degli osservatori di quelli dov'è quello di individuare i problemi veri
Letto le domande vere poi la risposta a queste domande va trovata nel dibattito politico ora quindi io credo che vada trovato un modo per creare un fondo per la difesa europea
Distinto dai fondi nazionali distinto dei cento miliardi
Di euro che i tedeschi stanno investendo per la loro difesa e così via e così via che sia poi controllato delle istituzioni europee se non si fa in questa strada e noi riusciamo arriviamo al all'effetto opposto e paradossale ma l'effetto rafforziamo
Le difese nazionali pensando che la loro sono è sufficiente per fare i conti col problema collettivo non è così
Perché di nuovo poi si sei due cinque sì paghiamo su questo
Netto naturalmente ci troviamo nella stessa condizione in cui si son trovate con l'eurozona uno Stato contro l'altro il Nord contro il Sud Est contro l'Ovest eccetera
Il cuore di questo e basta vedere la vicenda americana Margaret americana non per copiarla glielo dico sempre gli studenti ma per capire perché chissà una sola cosa non sa nessuna cosa per poter comparare
Guardate la vicenda americana la vera questione cruciale è stata la fiscalità
Dove sta la fiscalità Kia sia al controllo delle risorse
Su questo ci sono colpiti divisi eccetera ma a un certo punto ha dovuto arrivare al punto che c'è una fiscalità nazionale per affrontare sfide nazionali e c'è una fiscalità sovranazionale per affrontare il skater sovranazionali se non ricurve riconosciamo che ci son delle sfide indipendenti dai singoli Stati non si riuscirà mai arrivare a quella fiscalità
Per da questo punto di vista è cruciale che deve cedere scegli o abbia successo ed è cruciale
Lo dico quattro che gli taglia
Faccia il suo dovere per fare realizzare un piano di resilienza che sia davvero di successo perché se ne fa andiamo
Chiaramente gli avversari di nel Generation you che voglio che finisca nel due mila ventisei non se ne parli più che sono gli irresponsabili ve lo dico subito irresponsabili
E devo dire che lo per quanto oggi gli accenti sono più mitigati ma l'Olanda produce delle leadership irresponsabili pensando che il mondo sia una somma di mercati e non invece qualcosa di molto più grave
Decollando ma per dire l'Austria per dire paesi che non si rendono conto della gravità pensano solamente di colpire i peccatori del Sud senza rendersi conto che colpe di peccatore che sul Colle a tutta la la casa che abbiamo costruito ecco sennò non andiamo in questa direzione riescono a me e difficile
Edifici a venirne fuori quindici son due gambe per costruire l'Europa non c'è più il costo in uno stato io personalmente sono contrario lo argomentato più volte le due gambe che due diciamo alle due i due pilastri su cui dobbiamo costruirla fiscalità
E la difesa e Max Weber lo Stato che cose
Moneta tasse e soldati da munita l'abbiamo data Francoforte ci rimane di a capire in modo convincente una soluzione convincente ad avere una fiscalità
Ed una difesa europea ma ripeto per me lei tu lo vedi che ogni domenica tre aprile l'Europa deve avere una fiscalità che è indipendente dalla fiscalità e gli stessi aggiunge a quelle degli Stati nazione una difesa
Che è indipendente da quelle degli Stati che si aggiunge a quello degli Stati ma questo ci porta anche l'idea che l'Europa e fatte di identità multiple io sono italiano ed europeo perché non posso essere tutte e due le cose insieme
Piazza impianti cittadino europeo di nazionalità italiana nato a Livorno Teresa
Passiamo all'Italia perché vedo che il tempo è passato molto velocemente né andiamo rapidamente solitari però parto dalla da Marta l'assoluta no il populismo populismo cosa resta del della della corrente populista che ha niente
Chi ha così avvelenato la legislatura
La teste nonché la particolarmente posta all'avvio se vuole
Attenzione va be allora vado a Enrico Letta che allora
Nei nei saggi di Fabbrini diciamo così questa la legislatura più pazza della storia veramente messa in croce spesso perché questo esperimento che ha portato a un Parlamento balcanizzato di difficile con punibilità alla fine l'abbiamo visto in vari modi insomma sostanzialmente Fabbrini dice che Draghi e il fallimento della democrazia italiana governo di unità nazionale non può essere la soluzione di tutti i problemi e non può essere quella la fisiologia del sistema chiaramente
Però tutto nasce perché appunto è un Parlamento balcanizzato che ha estratto votato sull'ondata demagogico populista che ha avuto un grande successo
Cos'è rimasto di questo e l'idea di Enrico Letta nel campo largo per affrontare eventualmente la prossima sfida elettorale sta ancora i Pierino assumendo visto quello che sta accadendo poi nel dibattito interno anche prodotto dalla guerra in Ucraina
Fondo per forza di cose rapidamente perché i tempi obbligano a questo ma
Per dire che io penso che che sia una cosa positiva oggi viceversa del governo tra chi governo di unità nazionale in una situazione come questa
La cosa ovviamente non era stata pensata per una situazione impensabile come quella che stiamo vivendo ma io ritengo che sia un fatto positivo
Che sia un fatto positivo che ci sia uno spirito di unità nazionale del Paese dopodiché se guardo quello che è successo stanotte in Commissione finanze alla Camera non non c'è questo spirito unità nazionale perché sono volati gli stracci
Dentro la maggioranza e e trovo incomprensibile assurdo che in un momento come questo
Si mettano le condizioni per potenziali crisi di governo
Su vicende altre rispetto al dramma che stiamo vivendo io forse sono condizionato va fatto io sono cresciuto
Ecco con alcuni miti uno uno dei miei miti da sempre stato Alex Langer
Alex Langer e quella politico che con un approccio molto profetico ecologista negli anni novanta fu particolarmente colpito dal dramma della guerra in Bosnia
Andò a Sarajevo cercò di mobilitare le coscienze
Europee perché non ci si voltarsi dall'altra parte perché non si facesse a quel tempo come fecero i rappresentanti delle nostre istituzioni cioè i caschi blu dell'ONU
A Srebrenica che
Si voltano dall'altra parte quando furono trucidati otto mila
Cittadini bosniaci
E e con la sua profezia lungo un blocco tutto questo anzi trasse lui stesso le conseguenze più atroci sulla sua vita di quella vicenda io penso che stiamo vivendo un momento drammatico della storia
In questo momento drammatico della storia bisogno
Veramente di una politica che sia all'altezza del dramma che stiamo vivendo quindi una politica che riesca a mettere la giusta graduatoria nelle priorità e che per me è la priorità numero uno oggi e anche la priorità numero due anche la priorità numero tre
Ed è arrestare la guerra in Ucraina fermare i massacri come quello come le immagini che abbiamo visto a buccia fermare quello che sta accadendo lì essere dentro
Tutti noi una storia che ci tocca tutti da vicino
Chi più chi meno tutti noi
Siamo
Amici colleghi fratelli di cittadini ucraini che oggi stanno subendo quello che stanno subendo una comunità quella ucraina presente in Italia allargamento una de L'Unità delle comunità più laboriose più integrate nel nostro Paese
Io credo che oggi questa sia il senso profondo
Del anche nel fare politica
E le scelte che vanno fatte in questo momento dalle sue scelte che fanno sulle grandi priorità
Uno dice ma per di voti così
I voti le potrei riguadagnare e la dignità che se la perde in questo momento non la riprenderà in mai più
E io
Penso che qui si forgia era anche la capacità del nostro Paese di essere all'altezza di una volontà di guidare quel percorso europeo perché Sergio nel mettere in dialettica quello che noi facciamo quello che noi pensiamo quello che altre culture dentro l'Europa penso ne fanno ci sprona anche la leadership cioè ci dice parate che il problema è che se l'Italia è vista sempre come piagnone straccione che chiede soldi e li butta via non fa nelle riforme perché preferisce è evidente che poi perdiamo una capacità di leadership che invece è bene che cerchiamo di averla per portarla sulla strada giusta la strada giusta è quella te la pace quella del cercare di limitare di fermare tutto quello che sta
Succedendo ecco io penso che in Italia oggi questo sia il tema profondo è il tema che stiamo vivendo e credo che
In questo momento ci sia bisogno del massimo di unità delle forze politiche delle forze sociali credo che ci sia bisogno del massimo di unità e soprattutto del Sud fare le scelte giuste dell'esserci
Del compartecipare a momenti di difficoltà come quelli che stiamo Trivento
Termino qui su questo punto perché alla fine secondo me
Poi ci sono i dettagli si ma importante del inquadrare bene il senso delle priorità che abbiamo io penso che queste siano le priorità che abbiamo davanti è stato detto prima l'addetto Marta molto bene che il tema della difesa europea
è presente una grande priorità italiana
Perché anche qui è evidente che nel momento nel quale gli americani da anni hanno cominciato un ritiro
E l'Italia è stato il paese che più di tutti è stato protetto dall'ombrello americano
E noi dobbiamo decidere che tipo di futuro vogliamo io penso che il nostro futuro eh la difesa europea
Che dobbiamo costruire dobbiamo compartecipare
Insieme agli altri però per farlo c'è bisogno di leadership e c'è bisogno di essere affidabili integrati dentro una condizione che ci consente di fare questi passi
Insomma siamo in in un tempo nel quale c'è bisogno veramente di una politica all'altezza siamo in un tempo in cui c'è bisogno di leadership perché siano in grado di guidare e che siano in grado di assumersi
Responsabilità questo vale a tutti gli cade a tutti i livelli penso che il tema delle parti sociali oggi il Governo ha incontrato i sindacati secondo me è stato un momento importante perché è fondamentale che si sia in questo momento una corresponsabilizzazione di tutti io credo che non andiamo verso tempi che non sono tempi facili e io penso assolutamente che sia sbagliata la politica che racconta una storia che non è quella vera è reale o la guerra finisce subito e finisce subito perché Putin si ferma e che altre modalità con cui la guerra finisca subito non esistano
Perché tutti quelli che in queste settimane hanno immaginato che la migliore aspirazione era quella che gli ucraini si arrendesse ero io credo che si sia capito
Che è stata è grazie alla resistenza degli ucraini che c'è una possibilità
Che viceversa la follia di Putin si fermi
Uno si riesce
Bossi riesce a mettere in condizione per cui oggi si ferma e quindi le conseguenze si arrestano pure noi andremo verso un tempo nel quale abbiamo bisogno di gestirlo
Gestirlo con intelligenza Borges già gestirlo con le scelte europee che dicevate voi perché alcune di quelle vicende devono avere una protezione europea con scelte nazionali insomma con una grande sostegno unitario di tutti quindi io
Che pure lavoro per costruire
Una coalizione
Progressista per le prossime elezioni politiche oggi dico che in una situazione come questa avere il governo Draghi e avere una maggioranza larga come quella che abbiamo rende il nostro Paese un po'più forte e più in grado di assorbire questi sciocchi che stiamo vivendo è il momento nel quale tutti dobbiamo essere parte di questa responsabilità ognuno di noi fa quello che riesce a fare quello che è in grado di fare quello che può fare ma io credo che ognuno di noi ha
Negli occhi le immagini che viviamo e che vediamo ogni giorno io credo che di fronte a quelle immagini non possiamo semplicemente voltarci dall'altra parte né fermarci a immaginare che quelle immagini sono con una fiction televisiva e quindi quei morti sono come morti
Delle fiction televisive voltiamo pagina andiamo a letto tranquilli senza problemino tutto questo
Credo che interroghi e le nostre coscienze ci faccia dire che nell'anno due mila e ventidue siamo tornati ai peggiori tramite del Novecento quei drammi che abbiamo pensato di metterci completamente dietro le spalle
Quei drammi che i nostri ragazzi stanno chiedendo vivendo
Che dobbiamo compartecipare con loro
A me colpisce molto questo aspetto dei più giovani sia perché ha avuto la fortuna di essere collega di Sergio verrà sei ferme felici anni in cui siamo stati omologhi io a Parigi due a Roma
Di due università sorelle quali sono le nostre due
Università e quindi io ho avuto modo in questi sei anni di vivere con i ventenni
E di essere di pensare oggi ai ventenni di oggi come l'unica generazione premette della storia
Che ha vissuto in un decennio cioè il decennio in cui diventano adolescenti adulti quattro crisi una dopo l'altra
La crisi
Perché seguite alla crisi finanziaria del due mila otto due mila undici quindi una crisi sociale durissima
La terribile pandemia con la crisi che ne è seguita
Oggi la guerra terza crisi
Parallelamente e accompagnando tutte queste nella crisi del cambiamento climatico che soprattutto per le giovani relazioni è forse la più potente di tutte queste abbiamo dei
Ragazzi della ragazze che stanno diventando adulti non avendo mai conosciuto il tempo della normalità che invece è stato il tempo che le nostre generazioni
Hanno considerato come la parte più lunga della propria esistenza sì abbiamo avuto
Delle normalità intervallate dalle cesure da delle cesure anche pesanti ma le nostre vite sono state vinte tutte di normalità oggi
Sta crescendo una generazione che vive solo di crisi e noi quelle generazione dobbiamo guardare che saranno generazioni alle quali affidiamo il nostro Paese a quella generazione dobbiamo consegnare un Paese nel quale si riesca
A gestire a sopravvivere a queste crisi sotto si regge si riesca a reggere anche motivamente questo senso della crisi reiterata continuativa motivo per il quale io penso che il nostro impegno oggi nei confronti dei più giovani
Delle ragazze e dei ragazzi debba essere forse l'impegno principale quello più importante di tutti a partire dall'esempio che diamo
Bene
Il sette
Chiudiamo l'ultima riflessione sulla base quello che abbiamo detto il per chiudere io non ne faccio altre se non una piccola cosa da cronista cinico perché
è giusto sottoscrivo tutto quello che ha detto Enrico Letta dei porre l'asticella bussola così in alto poi c'è qualcuno che farebbe cadere il governo con un agguato sul catasto o che butterebbe tranquillamente per il condizionatore piuttosto che non per la pace
Purtroppo dobbiamo fare i conti anche con i fantasmi al nostro Paese che sono anche questo
Sarebbe questa la conclusione non onorevole organizzazione osservazione positivo
No anch'io penso che il nostro con tutte le sue difficoltà prese fortunato perché nelle momenti di difficoltà e di crisi
Dispone di risorse tra chi ne sa di più è un esempio ma anche di di Terni vari partiti che sono stati in grado sono in grado si sono dimostrati in grado di salire il livello della sfida lo dico questo perché andando spesso all'estero
Sia una visione dell'Italia troppo semplice nata nostro è un Paese importante ma anche un Paese serio quel governo Draghi
Da un lato dimostra la debolezza di un Parlamento che crea tre maggioranze diverse in quattro anni radicalmente diverso dall'altro lato però dimostra anche che il Paese dispone di quella infrastruttura
Politica che altri paesi non non hanno però questo non basta e questo di Tikrit il senso di quel Draghi non basta Draghi non basta negli USA non solo Draghi ma anche quei leader politici che hanno dato vita a questa maggioranza di unità nazionale
Non basta perché ci vuole un cambiamento di classe politica
Punto quello che c'è adesso Alberto
Non è possibile secondo me fare la politica se non si ha una grande idea nella testa del paese che vuoi ed in quale direzione di quale Europa lo può inserire la domanda iniziale perché aveva avviato Marta
Sull'interdipendenza cioè noi dobbiamo prendere atto che l'Europa che ha inventato lo Stato nazionale
Lo ha superato non ci sono più gli stati nazionali in Europa ci sono gli stati membri dell'Unione europea ogni cosa che ne facciamo deve fare i conti con quello che fanno altri Paesi eppure c'è una componente considerevole della classe politica che continua a pensare che siamo uno Stato indipendente
Che possiamo permetterci di fare delle cose che come si faceva negli Stati indipendenti del del passato senza rendersi conto che dobbiamo costruire una cultura una classe dirigente
Un modo di pensare anche una conoscenza linguistica per stare dentro questo sistema di degli stati membri dello europea che ancora non c'è abbastanza
Quindi e vedo che vende la gli uni europea dimostra la debolezza dei nazionalismi e questa è una buona notizia
Prima sottratti sconfitti
Dalla pandemia oggi si dimostra addirittura in guerra che un nazionalismo forte pervicace come quello polacco
Difficilmente può fare i conti con questa sfida di dire della di Putin al di fuori dell'Unione europea cosa sarebbe la Polonia
Il poll ex CT cosa sarebbe la Polonia al di fuori dell'Unione Europea
Evidente che i fatti la realtà
Vanno nella direzione di dimostrare la cecità ripeto l'irresponsabilità di posizioni nazionaliste eppure ci sono leader che ancora oggi propongono avanzano questa prospettiva ora si tratta di rafforzare nel mio campo culturalmente una prospettiva diversa
E dire noi siamo uno Stato membro europea però non ci basta esterno Stratton verrebbe vogliamo essere uno Stato membro perché fa queste cose perché l'Europa va in una direzione
Anche in relazione a ciò che noi facciamo in Europa non solamente in in relazione a ciò che fanno altri paesi a cominciare le tesi più grandi a cominciare dalla Germania quando il Presidente la Repubblica federale tedesca chiede scusa per aver sbagliato una politica estera di vent'anni
Forse qualcuno di noi si dovrebbe domandare ma il partito tedesco che c'ha dei sempre detto seguiamo cosa fanno i tedeschi
E io vi posso assicurare quando ho fatto delle osservazioni critiche ma critiche negli USA di un Paese che che io rispetto moltissimo di una di una l'opinione pubblica molto seria di gente chiaramente molto serie però che fa errori
E e il sito voti messaggi di Siena ma non ma lei non si rende conto così alla Germania eccetera eccetera
E oggi sentiamo sta in mare che dice scusate abbiamo sbagliato completamente tutto abbia voluto fare i nostri in due nel momento in cui furti si stava preparando per invadere un l'Ucraina abbiam pensate che facendo commerci e mercati
Cambia vago il modo di pensare di autori di di autocrazia come mi chiamava
Alberto Orioli prima
E di fronte a questo noi dobbiamo diventare grandi adulti non avere nel senso di superiorità
Ma neppure sensi di inferiorità capire che l'Italia è un Paese che non solo ha fondato lui europea mal tanto da dire a partire da quel mille novecentoquarantuno in quell'isoletta nel Mediterraneo in cui è stato scritto un manifesto che ancora oggi un punto di riferimento
Non solo per gli italiani per buona parte degli europei ora io non so se questo è un sogno o se invece un'aspettativa realistica tra io non smetto di pensare che l'Italia ha una missione da svolgere in Europa e deve svolgeva con cultura intelligenza ragionevolezza
Evitando sia il modo come dire eccessivamente nazionalistico e is di superiorità intellettuale che incontro spesso a Parisi
Ma anche quella visione mercantili Istica che ormai si è dimostrata fallimentare a Berlino c'è una strada grande in mezzo dobbiamo farlo tutti insieme grazie