Presentazione del libro di Marco Follini "Via Savoia. Il labirinto di Aldo Moro" (La nave di Teseo)

Tutti a questo incontro
Che sarà senz'altro molto interessante lo premetto
Ma insomma se siamo qui lo sappiamo tutti che insomma siamo venuti per ascoltare un un intervento sulla presentazione di un libro che in qualche modo ha già ha già fatto notizia in giro per l'Italia e il l'autore ci ha appena detto nella prima la prima vera presentazione e quindi questo anzi ci fa anche molto molto piacere questa è un'iniziativa appunto nata dall'associazione Aldo Moro costituita da o i mesi
Mi hanno chiesto volentieri ho fatto da da da da un moderatore a questo incontro come Toscana libri ma insomma l'avrei fatto a prescindere perché insomma
Credo che siamo in una fase storica in cui c'è anche bisogno di andare a riscoprire le figure che hanno caratterizzato la nostra Repubblica al nostro recente passato per in capirne col perciò prenderne i segreti e prenderne il meglio diciamo in funzione di quello che può essere la costruzione di un Paese
Di qua da venire diciamo finita la pandemia finita le crisi che non finiscono mai e quindi c'è bisogno di nuova classe dirigente nuovi leader nuovi modi di fare politica probabilmente dobbiamo andare a riscoprire
Figure che forse troppo spesso troppo rapidamente sono state messe nei cassetti etichettate come figlia del passato non è così siamo tutti figli del nostro passato che va conosciute ova
Soprattutto anche da parte dei più giovani dei ragazzi che in qualche modo devono poter prendere il meglio dalle esperienze appunto di figure importanti come quelle di cui oggi parleremo parlato anche troppo all'inizio do la parola alla portavoce
Dell'associazione Aldo Moro Riccardo Burgess
No io mi alzo perché c'è un monitor che mi che mi pare
Grazie a Michele buona sera a tutti grazie
Essere venuti ad ascoltare questa nostra iniziativa partecipare a questa nostra iniziativa organizzata dall'Associazione Aldo Moro si era grazie primo aiuto all'università l'Università di Siena che con noi non soltanto ha condiviso l'organizzazione di questa serata ci ospita ma a fin da subito ci ha creduto
Grazie per l'appunto in particolar modo al professore Gilardoni golosi che finora dall'inizio abbiamo condiviso questa possibilità di organizzare assieme
E c'è un motivo c'è un perché lo dirò
Tra qualche minuto quando con l'Università di Siena l'associazione Aldo Moro in qualche maniera si richiama ad un personaggio del passato e l'Università di Siena in qualche maniera cerca di intercettare di costruire il futuro
Grazie Apollo Carusi dell'università treni di Roma grazie ad Antonella l'onorevole Antonello Giacomelli
Non soltanto per noi un amico diventa vecchissima data ma già sottosegretario alle Comunicazioni ed oggi commissario nazionale di Agcom l'agenzia l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
E poi soprattutto grazie a all'onorevole Marco Follini a Marco voglio dire grazie per almeno tre motivi
Il primo chiaramente per essere qui con noi
Ci diceva che è la prima volta la prima iniziativa di presentazione del suo libro
Il secondo grazie per averlo scritto questo è veramente un libro bello è veramente un bel libero è un libro che in maniera semplice ma non certo banali e racconta un
Un aspetto inedito di Aldo Moro la parte umana sono errate nella sua anima le le difficoltà la timidezza tutto ciò che ha dovuto vivere e anche la forza e il coraggio di andare oltre alle difficoltà pensate che in un passaggio dice che Moro fin da giovanissimo addirittura dal segretario della sua sezione locale veniva guardato dall'alto in basso
Oppure mai lo potremo pensare che sempre molto giovanissimo
Al lui veniva rifiutata la possibilità di parlare durante le assemblee
Perché non sapevano chi questo ragazzo così e quindi destava in un sistema abbastanza ingessato di quel tempo più sospetto che non un'opportunità
Parma questo ce l'ho di là lavori in maniera molto più approfondita e poi grazie perché con questo libro e con questa iniziativa associazioni Aldo Moro stasera fa un ulteriore passo in avanti
L'associazione Aldo Moro io ho avuto modo di dirlo diverse volte perché la prima domanda che normalmente ci fanno cioè che cos'è questa associazione io mi sono sempre dicendo cosa non è la nostra associazione non è né un partito né una corrente di un partito né tanto meno una lista civica noi abbiamo l'ammissione e l'obiettivo di costruire una comunità una comunità che è fatta di persone di valori e dite da mettere a disposizione del nostro territorio di Siena elezioni in comune della sua provinciale
E l'anno di una nostra associazione piace sottolineare almeno tre aspetti tre caratteristiche il primo che è una comunità Berta
A una comunità dove non importa chi sei da dove vieni al colore della pelle la religione la condizione economica la condizione culturale hanno importa sapere dov'è che vogliamo andare e soprattutto com'è che vogliamo arrivarci
Poi la nostra è una comunità solidale
Cioè una comunità dove mai nessuno deve sentirsi solo
E soprattutto è una comunità nella quale seccati
Hai la certezza che c'è sempre qualcuno pronto a tendergli la mano per aiutate rialzati e questo lo fa senza mai chiedere niente in cambio
E poi la nostra è una comunità mi piace dire condivisa dove i valori comuni sono il punto di partenza tante idee diverse sono un un punto di un percorso e poi una sintesi alta condivisa che coinvolga tutti è il punto di arrivo
Dicendo ora come in maniera forse un po'più sintetica noi piace dire che ha una comunità che cura e che sa prendersi cura
Perché curare sapersi prendere cura è un po'l'atteggiamento della vita di coloro soprattutto giovani che non si lasciano vincere dalla io dall'organismo
Pensi all'atteggiamento della della vita di coloro che scelgono di metterci a disposizione che scelgono di impegnarsi per costruire il proprio e il futuro degli altri
E dunque non è un caso lo dicevo all'inizio che siamo proprio all'università siamo all'università perché sappiamo di essere all'interno di un'altra comunità una comunità di giovani di giovanissimi
Assetati di sapere e che sono pronti a mettersi in gioco pronti a di impegnarsi
Ed allora l'università da una parte
L'associazione Aldo Moro dall'altra possono rappresentare un elemento un trait d'union che lega valori del passato con opportunità del futuro
Giovanni Paolo secondo diceva ai giovani esortandoli prendete la vostra vita e fatine qualcosa di straordinario di meraviglioso
A noi piace dire prendete la vostra vita fatene qualcosa di straordinario di meraviglioso partendo dalla testimonianza e dall'insegnamento di Aldo Moro
Perché abbiamo una consapevolezza e cioè che capire chi era
E cosa ha fatto qual è stato il suo impegno significa non tanto guardare con gli occhi verso il passato pensi significa vivere il presente per impegnarsi a costruire il futuro
E quindi su questo stampo l'idea di voler presentare stasera questo libro e questo lo dice un po'anche logore anche Follini Cipro un un breve passaggio
Che però dà il segno di come conoscere Moro sia conoscere il passato per costruire il futuro
Parlando della generazione che al che arriva dopo la seconda guerra mondiale Follini dice si faceva largo una generazione che non aveva avuto la possibilità di godere dei privilegi della sua vita
Giovani a cui la gioventù era stata negata
C'è affacciavano idee partiti leader ancora in pure lui tutti in cerca di un copione che desse un senso allora citarsi cioè di una scena che si stava appena cominciando ad allestire e poi un altro passaggio c'era da prendere in mano l'Italia e riempire la pagina bianca della sua ricostruzione di tutti i progetti le velleità le buone intenzioni che il protagonismo dell'epoca suggeriva
Ed allora credo che oggi come ieri ci sia la stessa necessità quella di prendere in mano l'Italia o se vogliamo limitarci al nostro territorio prendere in mano si era e sui temi delle sue e della sua provincia e forse dovremmo anche dice che abbiamo bisogno di mani sicure
Non mani qualsiasi
Perché è il segno dei tempi ce ne è la dimostrazione sulla vita di tutti i giorni
Una guerra che è scoppiata alle porte dell'Europa nel cuore così demolire dell'Europa una pandemia legata al Covili che ridisegna i confini della nostra vita e delle nostre libertà
E che mette un po'in evidenza come alcuni sistemi fondamentali un sistema scolastico il sistema sanitario davanti a quell'emergenza hanno dato una risposta
Sicuramente non eccellente oppure la grande sfida del lavoro nei confronti dei diritti in un mondo che è sempre più veloce sempre più largo la sfida delle imprese che si trova a dovere coniugare sviluppo alcun sostenibilità
Tutte le sfide che però sono minacciate da una costante instabilità
Ecco allora perché mani sicure perché poi ci sono tutti i segnali che indicano la necessità almeno sul nostro territorio di un cambio di passo
Quindi alcune idee che siano competenti
Condivise e riformiste
Ed allora per non farla troppo lunga dico semplicemente che per noi il riformismo significa dare risposte concrete e con questo dare dignità e credibilità alla politica
Ecco perché a Siena anche a Siena abbiamo bisogno di una comunità che sia riformista dicevo che sia aperta che sia condivisa che sia suo ridare una comunità che sappia curare e sappia prendersi cura
E questa comunità tocca proprio a noi costruirla
Io chiudo con una bella frase di Sant'Agostino Santagostino diceva che la speranza ha due figli lo sdegno ed il coraggio lo sdegno per le cose come sono per le cose che non vanno ed il coraggio per cambiarle
Ecco adesso tocca a noi a tutti noi anche ad un'iniziativa come quella di stasera alle residenti o per le cose che non vanno avere il coraggio di cambiarle e dare in questo modo anche attraverso l'insegnamento di Aldo Moro speranza al futuro
Grazie
Va bene
Grazie allora c'abbiamo un quadrato la serata
Io direi a questo punto di inquadrare invece la figura di Aldo Moro il periodo storico diciamo nel quale ha operato in un periodo anche molto lungo
è un periodo che mi verrebbe da dire riprendendo questa bellissima immagina che poco conosciuta diciamo di Aldo Moro e passeggia pensierosa
è un periodo in bianche nero e potremmo dire forse io non vado a memoria ma se non è il settantotto l'anno in cui la televisione cambia e dà colore diventa da bianche nero diventa colore ecco quello momento di passaggio
C'è chi dice tra l'altro tanti storici che con la come sapete con i cinquantacinque giorni e con l'uccisione di Aldo Moro sia in qualche modo iniziata alla fine della Prima Repubblica
Se non proprio la fine è iniziata diciamo alle ci sono affinità quella storia però appunto dicevamo prima è un periodo che senz'altro qua va meglio conosciuto lo devono conoscere i giovani lo dobbiamo conoscere anche noi capire la mia generazione
Con Luciano ne avremmo notizia in classe eravamo in classe alle scuole elementari
E l'ho ricostruito dopo quello che successe perché Luciano ti ricordi citiamo alla maestra uscì perché era stata chiamata era questo erano senese uscì disse era stata la figlia che l'aveva mi aveva telefonato per dirgli per dire alla mamma siamo usciti tutti da scuola ci fu nera al momento della notizia del rapimento che avviene nelle primissime ore della mattina
Il nove marzo mille novecentosettantotto ci fu la notizia si è nemmeno c'erano i social non c'ero cellulare non c'erano Fede non c'era niente
Iniziarono forse all'epoca le prime edizioni straordinarie il telegiornale ma la notizia si diffuse immediatamente in tutto d'Italia
E ci fu uno sciopero generale convocato immediatamente proclamato in quel momento e quindi le scuole furono chiuse le fabbriche e le le attività lavora e noi quindi quei eravamo bambini però ci sono dei fatti della vita in ognuno di noi che ci segna no e ognuno di noi oggi ci farebbero dire dove eravate quel giorno ecco per noi che già c'eravamo sicuramente è stato il primo momento in cui ci siamo sentiti parte delle vicende collettive del nostro Paese il rapimento di Aldo Moro
Per inquadrare la figura però appunto meglio di me naturalmente lo può fare il direttore del dipartimento di a favore di di Scienze politiche e il professor Gerardo Nicolosi a cui do la parola grazie
Bene note grazie mito risoluto a tutti benvenuti
Voglio e devo ringraziare Riccardo Bourret sì e mi ha dato l'opportunità di presentare questo libro qui il dipartimento
Un libro sono non sono parole di circostanza bello si legge mo'bene scorrevole
è che ritengo possa essere definito davvero come un grande atto diciamo Dio di omaggio nei confronti di un leader effettivamente ha segnato la storia dell'Italia repubblicana
Però ecco anche un libro carico di interesse perché si occupa di perché si occupa di storia politica è in particolare Isola dei partiti e dei movimenti politici che io insegno qui in questo dipartimento da qualche anno
Ed Effeti diciamo leggendo il libro ho trovato alcune confermo di ciò di cui discutiamo durante i nostri corsi con gli studenti allora io sarebbe davvero troppo basso il programma di inquadrare storicamente nera personalità di Aldo Moro ma mi limito soltanto alcune suggestioni ora innanzitutto questo è un libro di politica un libro di politica scritto da un uomo politico ecco è un libro di politica però con più precisione direi è un libro di un certo modo di fare politica
Che guardando ciò che avviene oggi
Diciamo la verità sembra appartenere tutto un altro mondo
Molto bello quello che scrive l'autore sul modo di procedere di Moro cioè su questo suo se mi ha molto colpito perché Pollini sì sì
A tarda molto su questo far capire
La lentezza di Aldo Moro di cui davvero era un un campione addirittura
E dalla sua diffidenza nei confronti delle persone veloci ecco alcune pagine di questo libro è proprio da può può essere definito proprio come un elogio della lentezza se noi ecco che rispetto alle modalità
In cui si articola oggi la politica
Davvero oggi inconcepibile incomprensibile io lo dico in particolare gli studenti che sono qui presenti qualcuno ha seguito anche mie corse con voi pensate ai tempi in cui con un solo twitta
Centoquaranta caratteri si può scatenare una crisi internazionale livello globale e pensate alle sei otto ore di relazione di Aldo Moro
Semplicemente per ricucire una frattura con una e corrente interna della democrazia cristiana
Quindi ciò davvero davvero un altro mondo però ecco quel non aver e gli ho detto elogio della lentezza in quel non avere fretta c'era tutta la necessità dello studio dell'approfondimento
E la meditazione della politica e la politica meditata senza scatti improvvisi politica che doveva avere i suoi tempi sera diretta a trovare il punto di consenso diciamo il c'era diretta a portare asse l'avversario
E poi la politica della presenza la presenza fisica non c'era niente di virtuale in in quella politica appunto come la sede di via Savoia la politica del contatto umano
Per quanto il mondo della politica potesse apparire lontano io lo giudico invece col senno di poi molto più vicino di oggi
E c'è un bellissimo passaggi in cui Follini scrive dell'importanza del rapporto della politica con la Provincia cioè con la dimensione con questa dimensione geopolitica particolare che poi è quella di Siena
La Provincia perché Follini forse anche il giovedì nero insegneranno fu ne sanno più di me le elezioni pezzo si vincono in provincia tu che nelle grandi città ecco questa attenzione nei confronti di questo piccolo mondo
Che davvero in questo caso la DC era maestra ecco però Moro era perfetta espressione di questo modo di rapportarsi senza nessun alterigia scrivere Follini nessun complesso di superiorità un mondo che andava preso per mano
E quindi diciamo questa lentezza tutto funzionale alla mediazione politica di cui Moro era appunto un maestro ora su questa capacità di mediazione credo che si soffermerà meglio di me il professor Carusi però quello che dobbiamo chiederci era in questa lentezza finalizzata alla mediazione quanto fosse quanto fosse quanto ci fosse di diciamo caratteriale e quanto di strategico ecco io direi le due cose è infatti fa bene l'Autore sottolineare quanto questo atteggiamento dipendesse diciamo dalla convinzione l'Italia degli anni sessanta
Non era l'Italia che era uscita dalla guerra vitale che era uscita dal fascismo e questo è un altro calata dell'uomo democristiano cioè del leader democristiano
La capacità di interpretare i tempi in cui si stava svolgendo la sua azione politica gente la capacità di sentire il polso del Paese c'è Moro capisce che alcune asperità e sono asperità di tipo soprattutto ideologico
Che quelle asperità che dividevano gli attori della politica nell'immediato dopoguerra ecco potevano essere ora smussate
E favorisce questo processo appunto nella consapevolezza che esistevano degli spazi di azione
E il centro sinistra ecco risponde proprio a questa consapevolezza centrosinistra
Cioè gli anni di quell'organico che vanno dal sessantatré al al sessantotto ecco è è e risponda a questa a questa consapevolezza però sappiamo anche che il centrosinistra di Aldo Moro
Non era al centrosinistra di Fanfani propone la modalità in cui doveva essere raggiunto
E qui un'altra lettura che ho trovato davvero interessante
Moro avrebbe sono parole dell'autore più o meno parafrasato e Moro avrebbe mimetizzato il centrosinistra cioè quasi travestito il centrosinistra questa questa apertura che era storica
In modo da rassicurare i contrari che le cose non sarebbero cambiate troppo è qui bisogna dire la verità le cose diciamo effettivamente in questo
Cioè i contrari all'apertura a sinistra nei tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta
Non è un po'così come dimostrano le elezioni del mio centosessantatré in cui ci fu un massiccio spostamento di voti dalla Democrazia cristiana verso altri partiti in particolare il partito liberale e di Malagodi che raggiunse
Percentuali mai vista nella storia dell'Italia repubblicana ecco Linciano larghi settori di establishment il mondo della finanza
Il mondo delle banche i grandi giornali come il Corriere della Sera anche ampi settori ceto medio che erano contrari all'apertura a sinistra perché è vero che consideravano il centrosinistra come l'anticamera del comunismo
Noi sappiamo che si trattava si trattava di paure infondate però ecco questo giustifica
Giustifica quell'azione la strategia di Moro cioè la sua congruità rispetto alla situazione del Paese quindi la cautela prudenza cioè procedere per piccoli passi niente a che vedere con questo scatto irruento diciamo di Fanfani
Perché perché è una fuga in avanti avrebbe potuto compromettere il risultato
Terzo agli storici e hanno il compito di criticare le fonti
E di diciamo interpretare i fatti rimane il dubbio che quella mimetizzazione del centrosinistra di cui parla Follini con il fine ultimo appunto magari con il fine ultimo diciamo di
Di far digerire la coalizione ai contrari potesse trasformarsi in una narco utilizzazione del centrosinistra c'è pure Cassetti era così cioè si poteva fare quello che i tempi concedevano di fare e questa diciamo la capacità la capacità di Moro cioè prendere atto di una sì di quella situazione e di smorzare i toni più arditi sorvolo sulle posizioni del PSI in quegli anni se voi leggete gli atti congressuali del Partito Socialista ideale Weah ritrovate testimonianza di posizioni
Superamento del economia di mercato fuoriuscì dal sistema capitalistico antioccidentali lirismo neutralismo ce ne sono tutte cose che sono scritte ecco questa percezione quindi imponeva caute
Seconda suggestione i partiti anche in questo caso il libro è utilissimo lo dico anche a era ai ragazzi a agli studenti perché perché tanto si percepisce la funzione dei partiti come grandi laboratori classe politica
è di una grande classe politica
Moro e nato nel mille centosedici è fa parte di quella generazione ricordata da Riccardo cioè generazione alla quale era sana e distorta la la gioventù
Cioè che non avevano potuto esprimere liberamente la loro la loro le loro opinioni le loro idee
I primi passi della politica Boroli fa come molti altri ragazzi della sua generazione vi fa all'interno dei dei del gruppo li farei littoriali puoi nella Fuci che diciamo la verità è un grande laboratorio di cultura di cultura politica e poi quarantacinque si avvicina
Alla ad entra soltanto nel quarantacinque nella nella DC ci avvicina Dossetti ma c'è una bella definizione di Pietro Scoppola e leopoldo Elia
Di un libro del mille centottantasette Moro era il più degasperiana o dei dossettiani in effetti è vero e lo dimostra in futuro entra in iniziativa democratica l'iniziativa democratica sta fino a dice di odio democratici amo si stringe attorno a De Gasperi fino almeno cento cinquantatré quindi una grande scuola di politica tra Dossetti e degli altri in cui la scuola di politica in cui primeggiare
Primeggiare significava essere semplicemente essere capaci avere merito
Ecco è studiate ovviare l'impegno
E in in un altro un altro aspetto dei partiti la DC di Moro non è la DC di De Gasperi
La decidemmo e la decide le altre avevano un una struttura ancora una natura molto più notabilato
Fanfani è colui che dando una svolta e burocratizzato molto la macchina la professionalità la fa diventare una vera e propria macchina da guerra molto efficace per carità
Ma un partito che è molto più ingovernabile che in passato e questo anche questo fa capire questa essendo quante ricerca della mediazione a volte che si rivolge più verso le componenti interne e verso via l'avversario politico è ultima cosa rispetto a partiti ha ragione Follini Moro
è la vicenda di Moro soprattutto il molo segretario
è l'inizio della di una fase di crisi dei partiti di crisi di rappresentatività di partitica quasi si ed è che esploderà diciamo negli anni negli anni Settanta qui vanno trovati in questi anni manovra di germi diciamo in il nucleo primigenio di quella crisi che ha poi travolgerà il sistema
Della Prima Repubblica alla fine degli anni ottanta
Ultima suggestione ecco allora se questo è il contesto in cui Moro si trova ad agire ecco forni incise diciamo nel rappresentarlo come un leader perfettamente cosciente delle trasformazioni in atto nel Paese e quindi cosa fa cioè interpreta questa trasformazione e soprattutto cerca una soluzione cioè Moro è tutto il contrario dell'inazione cioè dell'arte di galleggiare
Con la quale spesso io non sono un militante ma vi dico francamente
Questa questo questo giudizio frettoloso diciamo la verità dato sulla democrazia cristiana l'ho sempre trovato infondate
è tutto il contrario cioè Moro cerca di dare una risposta a un Paese che è diverso che si trasforma e così cito Follini pagina centododici cioè il centrosinistra era stato il rimedio della crisi del centrismo del decennio precedente ora quel rimedio pareva inadeguato al decennio che si stava annunciando immobili già così tumultuosa
Per Moro ha un atteggiamento siamo dal sessantotto nel sessantanove vola un atteggiamento per esempio molto avverto nei confronti della della della contestazione studentesca viene ricordare sono delle bellissime pagine in cui cerca di capire a volere un duecento diversità cerca di capire gli studenti c'era un atteggiamento di chiusura nei confronti del di quelle un testo e cerca di dare una risposta a un Paese ritengo che è cambiato è che i partiti è che la politica non riesce più a a comprendere il decennio sessantotto settantotto diciamo è la dimostrazione netta di questa ricerca di una nuova risposta al centrosinistra non vale più bene allora coinvolgiamo il PC e responsabilità di governo per rispondere alla crisi
Politica e sociale del sistema
E poi si apre negli anni e e settanta con l'obiettivo
Dichiarato sostanzialmente diciamo messo a fuoco dall'autore cioè l'obiettivo è quello dell'allargamento delle basi della democrazia in Italia che d'altronde
è un problema storico del nostro paese e c'è un altro passo indicativo che mi ha molto colpito di questo libro cioè di questa capacità di avvertire il cambiamento siamo nel mio centosettantaquattro hanno di referendum
La DC di Fanfani si accoda
A a alla Chiesa schierandosi diciamo per l'abrogazione della legge Fortuna Blair Baslini e in quell'occasione Moro dice se perdiamo siamo perdenti se vinciamo siamo perduti cioè è la formula netta diciamo della per ricerca percezione è è effettivamente la stenografia a politica penso a Paolo Pombeni lo ha scritto un bellissimo saggio in cui individua della sconfitta
Referendaria Paolo Pombeni è uno studioso di estrazione cattolica molto vicino Dossetti diciamo uno studioso di Dossetti del dossier attivismo
Ma individua nella sconfitta referendaria all'inizio della fine diciamo di di un beauty un declino della cultura della capacità della capaci di capacità di ripresa della DC di comprendere lo stesso mondo cattolico che è la sua base perché il mondo cattolico non era quello che pensava
La la la la segreteria fanfare c'era molto c'erano alcuni settori erano molto più avanti
Delle gerarchie ecclesiastiche è molto più avanti appunto di vaste di classe politica quindi io sono d'accordo con quegli storici va ricordato
Michele Taddei che hanno sostenuto che quando muore Moro
Muore la Prima Repubblica è stato Piero Craveri il primo scriverlo nella sua storia d'Italia
è quella curata da Galasso e gli affetti Moro è dopo De Gasperi il leader che più degli altri leader democristiano che più degli altri ha cercato di muovere il partito in sintonia con le trasformazioni
Del del paese quindi un grande leader indubbiamente come lega speri eh direi come Giolitti cioè quelli che cercano un punto di equilibrio in considerazione della situazione generale del Paese e quindi la sua scomparsa sedia in fondo la fine
Della prima Repubblica più do una brevissima considerazione uniti l'apertura ho parlato di questo libro come un un un atto di omaggio nei confronti grande ridarebbe ci tengo a precisare non è un libro apologetico
è un libro è un'analisi a trecentosessanta gradi
Di un uomo politico con le sue luci le sue ombre i pregi e i difetti con la sua forza la sua e le sue debolezze cioè quella pagina ne parlavamo ieri con Michele Taddei dedicata quelle a questa fuga di Moro
Dalla politica al mio centosettantaquattro a seguito di uno scontro durissimo avuto un Henry Kissinger
E Moro sparisce dalle scene
Per un problema fisico beh certo non un segno di grande forza quindi un segno di debolezza l'autore non esita a riportare a parlare di questa di queste sue timidezze e anche di questa debolezza ecco che è questa è per noi storici della politica una grande lezione
Perché spesso ci dimentichiamo che quando dietro le idee dietro i programmi dietro i fatti e la politica dietro le scelte politiche ci sono uomini
Uomini che devono essere considerati come tali
Molti complimenti
Grazie grazie grande Nicolosi a questo punto lo saluto da remoto dove ha ascoltato finora il professor Paolo Carusi docente di sta anche lui di storia contemporanea Roma
Tre mi mi dicono che siamo esperto anche dei movimenti diciamo culturali estrazione cattolica
E siccome e Nicolosi prima ha fatto riferimento alla Fuci da fucile è stata una grande fucina in qualche modo anche di classe dirigente diciamo del Paese soprattutto nell'immediato
Dopoguerra non a caso mi pare se non vado errato a Moro Sussi viene sostituito Andreotti alla presidenza insomma si scambiavano tra figure insomma
Poi avrebbero fatto la storia
Pastore paese all'interno naturalmente di un partito ma di un movimento
E quindi la domanda intanto naturalmente sul libro in generale sulla figura di Aldo Moro ma anche questo aspetto qui cioè una figura come Aldo Moro nasce all'interno di un movimento cattolico come in quel caso la Fuci ma ecco è come è una classe dirigente si formava nasceva all'interno anche di organizzazioni non politiche non partitiche in quel caso un movimento cattolico
Prego
Ma sentito pezzi famosi neurologo avevo capito sarà il momento di prendere io sia non ho messo il punto interrogativo la orientativo prima prima di cominciare a parlare volevo ringraziarvi tutti per dell'invito mi piace soltanto non essere fisicamente fisicamente lì con voi
E l'altra cosa doverosa che con la quale voi risorgive cioè unirmi al al coro ogni favore della periculum di Follini
Soprattutto dal mio punto di vista per il fatto che Follini ha scelto una chiave direi addirittura sospesa tra il saggio della narrativa hanno e mi sembra un modo molto uno Gillet se ben fatto ma in questo caso possiamo possiamo dirlo
Di arrivare a a un pubblico più ampio non nella le in ambito accademico in particolare in ambito storico si parla molto negli ultimi anni indica ricucito il nodo della capacità nello storico di di raggiungere pubblico diverso da quello strettamente legato all'università o comunque molto fisso agli studi storici non in via con lui sembra tra per aggiungere Nambu ulteriore elemento positivo quelli che sono stati già ricordati
Ci saremmo molto molto rilevante questa chiave penso che possa essere utile nella fattispecie per far conoscere la figura di Moro a alle persone più giovani ma anche alle persone meno meno avvezze all'uso arsi vivi gli studi storici
Tratto dalle grandi iniziative di Moro ricorderei anche e l'unica mi pare che ancora non è stata toccata alla sua attiva partecipazione all'inizio nega la rivista soprattutto su di uno e nella quale appunto soprattutto negli anni della ricostruzione dette un contributo sicuramente gli straordinari
Io nel nel libro di Foligno trovato
Tinteggiato tratteggiato una serie di caratteri che sono tipici del dell'essere democristiano
Nelle frasi di Follini venerdì forni si trova la sobrietà si trova la motivazione tutti quei caratteri ci sono poi entrati come volevo dire nell'immagine nell'immaginario collettivo come tipici del del partito della Democrazia cristiana e o anche dei colleghi che in questi anni sono stanno lavorando proprio su cui sono a tratteggiare questi caratteri che sono erano così tipici di quella classe dirigente però mi pare chi e ne ha fatto cenno Gerardo Nicolosi prima che uno dei tratti si è maggiormente emerga
Dalla trattazione di Follini quello punto della capacità mediazione conosciuta che molto spesso è stata come vogliamo dire
Sminuita dai poi avversario competitor politici
E negli anni successivi ha visto una narrazioni sempre più negativa sesto negli anni della cosiddetta Seconda Repubblica mi sembra si si andava soltanto una una vulgata secondo la quale la mediazione preludere anche a qualcosa che non va lunghe sempre come si usa incide in gergo giornalistico all'inciucio gioco al ribasso uno
Ma in realtà anche ai negli anni sei siti nuocere a chi attendeva a
Venere il lato negativo di questa capacità di mediazione in ambito sociale star si diceva Moro ve lo is Giuseppe Tamburrano ossia usava definire in modo on la diciamo sulla battuta mi spezzo o non si pieghi monografie questo linguaggio involuto che appunto che precludeva ai quei tempi lunghi Cerrato Nicolosi ci ci spiegava in mare
E mi pare Follini invece conta molto attentamente il come la mediazione Moro era qualcos'altro pagina novantotto lo snobismo appunto
Dice il suo intento era sempre quello allargare l'area della democrazia un ciliare e le istituzioni dei ciechi ce n'erano un serissimo continuano escono sì
La sua era una missione Pontiggia era un compito quasi educativo pedagogico rivolgono un paese in cui la democrazia correva ancora i suoi
Ora
Visto nella nella chiave
Positiva la a tendenza di Moro alla mediazione
Mi ha fatto un po'pensare il Complesso venisse undici molto spesso conversazioni girò con i colleghi uno se sorgerà qualche giorno fa presentando una un libro
Consideravamo che in effetti nella storia del nostro Paese in una sola politica nel nostro Paese ci sono due grandi classi
Due grandi classi dirigenti quella liberale prima quella democristiana successivamente
E indifferenti ragionando su questo aspetto e vedendo questo discorso attraverso la cartina al tornasole della mediazione o della tendenza alla decisione no
Prosegue classico vigili mescolarsi dirigenti
Hanno possiamo dire due tipologie di grandissimi Bernocchi appunto quelli naturalmente portati alla alla capacità di saper mediare cita di teneri
Vogliamo dire
Avere la forza di riavere il tempo lungo no avere la forza di non cedere alla non voglio dire alla fretta ma anni Kyazimova alla capaci alla voglia di andando al punto e altri che invece sono per natura di questo una orientati ad agire in questo modo dunque se pensiamo alla classe dirigente liberale ti parallelo naturale di meglio da fare tra Chris decisionista Christie e immediato giuristi allo stesso modo
Nella classe dirigente democristiano abbiamo decisione distinte come De Gasperi o come Fanfani come si è stato ricordato che prima e mediatori mediatore per eccellenza ovviamente
E mormorò pugni
Questa crisi dura Land nell'essere lenta a tutti i livelli no quindi anche questa battuta che esce in ambito socialista si faceva sulla sua oratoria molto poco comprensibile anche voi lo faceva parte e di una di una questa visione pedagogica che ricorda Follini nel senso che non tutto si deve essere detto subito il capitolo sul non ci sono
I tempi anche per la anche per la comunicazione politica che inizialmente bah compresa chiaramente ad un certo livello e poi la gara gradualmente fatta a comprendere ai livelli più successivi
Ora
Semplicista in questa in chiave positiva
La negazione
Come base della visione Colligiana programmati già il Moro trova ovviamente insomma come la stagione della solidarietà nazionale
Sì cioè sostanzialmente i sei già ai tempi del centrosinistra c'era voluto molto coraggio prendere certe decisioni lo ha ricordato Gerardo Nicolosi cioè in in altri diciamo in molti ambienti dalla società italiana
C'era insomma un terrore
Autentico Giovanni Orsina pubblicato delle dei documenti chiara grafica il partito liberale ecco in particolare insomma
Paventava rivolgimenti catastrofici nella società italiana
Per portare avanti quel progetto c'ha c'era voluto molto coraggio ma per portare avanti il secondo progetto di allargamento su un progetto qui la Goggi complice Follini ce ne voleva ancora di più è stato ricordato e quel colloquio con con diciamo che che Moro ebbene negli Stati Uniti questo rapporto
Molto complicato uccisi in generale insomma sappiamo che poi successivamente
Molti testimoni hanno dato quindi quell'incontro ma non solo di quello insomma testimonianze molto
Somatiche che ci turbano ancora oggi a rileggerle
Quindi insomma ci vuole del coraggio per andare avanti ci vuole del coraggio e la mediazione dal era l'unica strada nell'unica strada perché non si trattava di conciliare
Due diligenze tutto ma si trattava di conciliare due modi di concepire
La società due modi di concepire lo sviluppo colmo di concepire il futuro uno e quindi non si trattava
Di convincere un altro leader politico di convincere una leadership più bassa l'undici ma si trattava di convincere ventuno e poi alcuni politici dà corpo due due pezzi di cittadinanza che arrivano degli delle visioni diverse e che non potevano essere e qui torniamo alla lentezza
Con i TG da un giorno all'altro e da oggi in poi il il vento cambiava si andava in un'altra direzione erano operativi necessariamente passava attraverso un sicura lamenta lentissima
Che gradualmente avrebbe voluto portare a un risultato
Sul quale ancora oggi
Gli storici
Giornalisti discutono cioè questa terza fase a cui avrebbe dovuto portare diciamo dopo la strategia dell'attenzione degli la prima a vogliamo dire
I primi cenni di apertura di Moro verso a altrettanto timide aperture che vengono dal cinque lingue Diana
La seconda fase che era quello appunto della nell'inserimento graduale e del PC nell'aria della legittimità e la sua partecipazione
Seppur in funzione soltanto di sostegno Trang astensione
Al governo credo che a portare poi appunto ad una terza fase sulla alle ancora discutiamo perché in realtà non ci sono non c'è alcuna certezza quello che Moro immaginava anche se essere la terza fase resa passi poteva essere
Nella sua mente un prolungamento di questa fase questa seconda fase poteva prendere dei delle caratteristiche più strutturali e oppure poteva essere una separazione
In tempi non troppo lunghi tra nei due grandi famiglie democristiana che comunista ma a questo punto una famiglia politica comunista Izzo legittima e dunque di degrado vi Orsi come un concorrente reale nomina sfruttata in un cioè un competitor reale in una sfida elettorale
E cioè con i voti comunisti letteralmente liberati per a concorrere per una tintoria
Silenzio di nuovo sappiamo nessuno vuol dire nella testa di moro quale fosse la lo sbocco quale avrebbe dovuto essere lo sbocco ma una cosa è certa nel contesto lo sbocco c'era
E dunque quando voi avete detto prima conto finisce come di un amore rinnovo finisce la Prima Repubblica io sono sostanzialmente d'accordo comuni soprattutto nel mutismo
E il motivo è questo la mia sensazione è che ci Moro era stato un uomo che più di ogni altro aveva compreso buste tu e cioè che la democrazia speciale democrazia che non prevedeva l'alternanza
Aveva necessariamente bisogno di una forza il degli oneri che spingesse il dinamismo cessa democrazia in bocca al lupo restare paralizzata ci vogliono elementi dinamici del portino a un
Mutamento positivo in termini di riforme istituzionali di campioni personale di governo in termini di tante altre cose
Il centrosinistra era stato certamente i box cioè capire e la Stasi avrebbe portato a un problema per la revoca senza e di conseguenza per il Paese la stessa cosa e quello che Moro
Al nel corso degli anni settanta si rende conto che restare fermi pensate a quanto ormai le formule centrosinistra non regga più tra scusate mi fai settantadue settantatré
No quindi le le alternative sono due prestare fede vedere quello che succede
E oppure cercare di imponente il dinamismo Kosovo sempre e allora è qualunque fosse la sua idea di terza fase è sicuro che un'idea c'è c'era un'idea di sviluppo dinamico del sistema
Il problema e qui torniamo vostro discorso sulla
Come voi emotivi
Sulla contemporaneità della scomparsa di Moro e più affine
Nella prima Repubblica sta nel fatto che
Quell'evento ringhia
Talmente terribile che appunto come dicevate voi siccome non c'era tutti ci rivolgiamo anche un bambino cioè mi ricordo perfettamente il governo ho fatto sparo uno shock per tutto Bari se no
Ebbene quello choc però poteva
Secondo me Corsica o forse doveva costituire il punto di partenza Roma Assimoco e c'è molto spesso o anzi direi così se prego i grandi traumi aiutano i sistemi politici evolvere in qualcosa di diverso non sempre qualcosa di migliore mai qualcosa di diverso
Pensate a che o sessanta la guerra di liberazione resistenza per il nostro Paese pensate a che cosa sarà la crisi algerina per la Francia no
Cioè quei grandi traumi che poi però Serra monocorde impossibile per fare parchi nel sistema verso quindici mobili
E il problema è proprio questo cioè Moroni la sua idea ce l'ho e non a quell'idea molto lunghi
Per un giorno
Viene archiviata dal corno il partito non se la sente di proseguire su quella strada ed Ernesto sarebbe impossibile senza il suo carisma senza la sua capacità Ventimiglia in piedi in una trama o si complica il problema vero e che scene una proposta nuova in quel momento
E in audaci se ci sarebbe qualcuno ha ritenuto il partito che fa un certo tipo di proposta cioè c'è qualcuno egli Porta il partito di fronte a un dato di fatto cioè un saggio mesi chiusa
E a questo punto è inevitabile che non ragiona sul la possibilità di aggiornare la nostra cultura comincia
Aggiornare il sistema politico le regole del gioco sales
E nell'adolescenza né in quel momento c'è qualcuno che sta questo discorso però in realtà questo discorso in e altri Pagano Presidente premono fuori in quel momento così
Promulga morire tormentato ma nello stesso tempo di dichiarando mutamento della della situazione
Non vengono ascoltati quando noi ricordiamo ottanta il preambolo in realtà ricordiamo un episodio che e in un certo qual modo
Mette un punto a le possibili strade alternative possibili islamici rinnovamento della cultura politica le corsie e cioè in quel momento il preambolo rappresenta non a caso preambolo a una serie di mozioni diverse cioè non c'è una linea chiara che emerge è soltanto una tesi che va bene a una serie di liste congressuali
Ora sembra aprirsi come dire è maggioritaria ed è giusto che sì dunque la tesi è non si prosegue il dialogo partito commissario però diciamo assodato questo punto e ci vuole una pars construens con troppo non emerge
Purtroppo non emerge questa è la situazione che in un certo qual modo cince
Quali saranno gli sviluppi e ci fa pensare a quanto importanti fossero i progetti precetti giungono invece aveva lasciato cioè questa se ci pensate è l'insegnamento principale era stato che il partito non poteva stare fermi
Il partito non poteva permettersi di immobilismo perché era intimo di democrazia speciale allora questo ruolo cerebrale
No e e negli anni Ottanta infatti si comincia il la espressione centralità democristiana comincia essa all'ordine del giorno certo perché nei fatti non c'è più è una centralità anche serve ancora mantenere in vita nel sistema ma che nei fatti non c'è più
No
Di conseguenza io credo che dunque il momento
Il partito non abbia avuto la forza non abbia avuto la capacità no non abbia avuto la volontà mettiamola come come voi discendere unanime e allora a questo punto
Che la mediazione diventa ma
Perdiamo adesso lo chiediamo due protagonisti questo punto questo bivio diciamo a cui Piacenza o ma una difesa
Cioè volevo sapere dall'onorevole Follini che l'ha visto al di dentro se anche lui ha la sensazione che negli anni ottanta la migrazione diventa un'altra cosa cioè diventa una lotta interna
Per il mantenimento delle forse percentuali di corrente interni cioè diventa sempre una cosa comporre Sandro e quindi perde la caratteristica nobile che secondo me aveva e diventano mi fermo qua gli ascolti grazie grazie professor Carosi
Direi allargherei un attimo diciamo la domanda anche dei per come dire inquadrare poi gli anni ottanta e novanta e arrivare all'oggi ma nel senso in qualche modo si è detto che la costruzione poi dell'Ulivo e poi del partito democratico e in qualche modo fosse io butto là un tema diciamo fosse in qualche modo riprendere quel disegno erano vorrei chiedere prima che alla l'autore al nostro te devi eterei Antonello Giacomelli
Per capire se in qualche modo ecco quella storia la figura per esempio di Aldo Moro che ha lasciato
Come è stato detto che il professor Carosi l'essenza Forze dell'Essere democristiano e che ha portato i democristiani poi con la fine per esempio della Prima Repubblica quella che poi viene dei conosciuta chiedo scusa ed è riconosciuta comunque volare i primi anni novanta
O
Un po'una diaspora un po'a destra un po'a sinistra e quindi in qualche modo dove è andata a finire l'essere democristiano a destra a sinistra si ricompone quell'idea quel disegno
Che diceva il professor Carusi con il PD oppure oppure no
No domanda simpatica allora acqua ci si fa notte diciamo no no no no no daremo molto prima intanto complimenti a Riccardo per l'iniziativa per l'associazione per il lavoro l'obiettivo la l'attenzione sempre delle sue iniziative hanno
Il legame con il territorio
In cui vive con il proposito di raccogliere le forze metterle al servizio ricreare la comunità quindi complimenti per la scelta del luogo dove si presenta sinceramente
Dopo aver ascoltato il professor Nicolosi propose così verrebbe voglia e porre delle domande a loro dire continuiamo questa riflessione perché le cose che hanno detto in quale lavoro di di di Marco Follini e lo lo esalta nell'arricchiscono ne trasmettono il senso
Io sono molto contento del segreto perché questo libro è un po'è un unicum
Cioè questa è un esperimento particolari
è come la possibilità di rivivere trent'anni di storia del Paese da dentro Aldo Moro
Cioè noi ripercorriamo
Trent'anni di storia come Nm dei meccanismi tre di
Come se noi fossimo nella mente nel cuore nella personalità di Moro cioè vediamo
Quello che accade intorno proviamo quelle cose
E nuclei amo quei pensieri
Abbiamo quelle debolezze quelle paure
Quelle Marco
I contorni
Sono indefiniti
Tanto quanto è accurata la descrizione della personalità di Moro
Mi pare rassegnata e a pagina ottantadue che per la prima volta si trovano espressione chiara
Problema era mettere insieme democristiani e socialisti
Fino a quel momento salvo errori ma non credo
Un'espressione così precisa nel contesto non si è mai trovata eppure si comprende benissimo
Quello che si vive a cosa ci si riferisce a cosa si riferisce pensiero io penso che sia davvero uno unico
è un bellissimo libro bellissimo arriva una bellissima esperienza è una possibilità di rivivere un peso decisivo della storia del Paese veramente in un modo così particolare
Particolare anche perché non è facilmente ripetibile
Parliamo anche della Prima Repubblica ho la sensazione che anche l'esperienza quel mare qui abbiamo partecipato ma i partiti cominciata Da Vinci
Dopo un primo periodo in cui venivano rivelati tutti verso il basso del giudizio ora vengano tutti innalzati a livello massimo ma non è che tutto fosse Aldo Moro Alcide De Gasperi o Amintore Fanfani
E nel libero
Ci dice come alla fine Moro
Capisce che
Il politico deve anche tener conto delle bassezze che incontra talvolta usarle o incentivarle di
Lo dico perché questo libro
Se io prova a immaginare che Marco Follini ma la stessa operazione oranti personaggi della prima Repubblica
Diciamo con lo stesso risultato apprezzabile perché altrimenti
E che vengono moltissimi nomi
Capaci di esprimere quella complessità quella ricchezza
Che proprio ad Aldo Moro qualcuno forse nemmeno parlamentare
Ciò sa Bernabei
Per rimanere in tema di comunicazione
Se penso al tempo presente questo libro non ha nemmeno la copertina per iniziare
Questo mi porterebbe alla prima domanda all'autore
Che rimane un politico anche se un giornalista uno scrittore un uomo di comunicazione di cultura rimane un politico quando si è politici come i preti ci rimane perse
Ma perché ha scritto questo libro
Questo libro che per una buona metà della popolazione pura fantascienza come Harry Potter era contro una cosa non vissuta
è una testimonianza
è un atto d'omaggio come come è stato detto
Certamente più che giustificato
è un modo per prendere le distanze dal presente e immaginare
Che a un certo punto
Si archivi l'illusione di fare a meno della politica
E si riparte da un punto perché i questori
Che io sono d'accordo utilissimo per la generazione più giovane che non era conosciuto quella stagione quella personalità
Una personalità che sentivo
Non lo so io penso
Un gli tratto l'avete detto hanno detto meglio di me i professori hanno
Parlato il
Ah nella fede nella democrazia
Forse il tratto fondante
Certamente non si può riassumere in un solo concetto la personalità da Aldo Moro
Così articolata complessa contraddittoria capace per usare sempre le parole e Marco Follini di contenere tutti gli esiti prestazione molto bella attuato bellissima chic
Però questa un tratto che risalta spesso questa fede assoluta nella democrazia risalta anche perché e il giudizio coi Aldo Moro rimane l'uomo che allargamento alla democrazia allo lo fa soprattutto a sinistra per usare rischia ma in realtà
Nei primi anni del dopoguerra nel suo primo impegno tutto questa fede la democrazia rivolta ad altri settori rivolta alle forze armate
Moro non perde occasione o cerimonia per riconoscere alle forze armate la loro partecipazione alla resistenza la liberazione del Paese
Rivolto ai corpi dello Stato rivolta al Meridione tutto perché Moro ha presente il rischio
E ci sia un'identificazione tra liberazione resistenza da Grazia e comunismo sinistra Vento del Nord
Che lasci fuori estranei alla nuova casa interi settori dalla Società italiana e quindi questa paziente opera pedagogica
Questo libro è completato da
Un altro punto nel testo è quello scritto da Guerzoni e che sicuramente Marco conosce
Che è
E meno personale o è più descrittivo ma ma che si sposa esattamente questa visione quindi Moro
Che intanto ritiene che un politico un politico dire l'ora del presente ed è chiamato ad agire su quello non è un astratto teorico portatore di un disegno
Che cerca di trasmettere e non è un commentatore della politica altrui
Quando gli chiedono di scrivere per esempio su De Gasperi anta di resistere di declinare perché la politica non è oggetto di di convegno di commento e e l'agire del politico nel contesto in cui è ora
E lui si misura con questi contesti nel dopoguerra il problema è aggregare a questa nuova realtà la democrazia conquistata
Certi gruppi parti del Paese che e fanno fatica passare niente erano stati protagonisti forse della fase precedente Moro si applica
Così come si applica con molti anni di anticipo
A difendere la sua fede nella democrazia la sua fede religiosa
La Moro teorizzava esita in un modo che non ho mai più riletto risentito
Nel mille novecentosessantadue nel congresso di Napoli
Quando spiega
Che proprio per non compromettere valori così assoluti come quelli della predella trascendenza
E per non compromettere il prestigio della chiesa in una vicenda come quella della democrazia che ha fatta dell'alea il consenso dello scontro dell'incontro
Esiste l'autonomia dei cattolici in politica chiamati con la responsabilità della loro coscienza
A tradurre nei modi possibili
Quei valori perché quei valori diversi tutti valori della fede possono valori che possono essere avviato una trattativa di governo hanno un che di assoluto
E dunque non possono essere quelli trascinati lì ma il cattolico sotto la sua responsabilità
Cerca il modo e la misura altro
Principio che torna spesso nel racconto di Marco vestizione di Moro in cui è possibile creare un incontro un consenso ad applicare bellissima
Anni una pedagogia Moro
Per la propria democrazia anche nella Chiesa nel mondo cattolico direi raramente visto che molti anni dopo
Ci saranno i valori non negoziabili la parte esattamente l'opposto di tutto l'insegnamento morale sia di tutta la dottrina della responsabilità dei cattolici ma la radice sempre questa fede nella democrazia
E poi l'ultima pagina con i socialisti
Sì forse mimetizza mi pare
Diciamo che mimetizza
Userei rende accessibile
Quell'esito politico anche ai contrari anche ai dubbiosi
Tenta dei di Giammarco nel libro lo lo descrive benissimo proprio come se fosse Moro a spiegare c'erano di frenare di slanci entusiasti di chi vorrebbe grande affermazione di cambiamento nello stesso tempo di limare
Le osservazioni e le critiche di chi vorrebbe al contrario fermare ogni innovazione
Quel governo non forse non fa grandi
Realizzazioni
Però Moro fa un'operazione straordinaria inserisce nel sistema del potere Partito Socialista
Pausa del motore
Quelli che vivevano alla ricerca della mitica stanza dei bottoni immaginando che vi fosse un momento in cui si accede magicamente al potere e semplicemente con l'indicazione della volontà si ottengono le cose vengono accompagnati da Moro alla complessità delle istituzioni alla complessità del rapporto tra il voto di ieri
Nei corpi dello Stato tra le strutture dello Stato anche qui una pedagogia della democrazia che che Moro comunque da quel momento e tradotta poi in termini più prosaici
Quella forza politica che all'inizio magari a queste
Questi programmi congressuali molto ideologici e molto distanti impara con molta fretta da Moro
E da quel momento si comincia per i servizi segreti nella comunicazione ad avere due punti di riferimento nella costruzione del povero
E i socialisti imparano rapidamente e forse il sistema che altrimenti verrà bloccato nell'alternanza fra le correnti democristiane
Trova un diverso meccanismo e questo saldo sa salda in modo definitivo una parte della cultura la Sixty
Qual è poi il momento che ha né a me piaciuto tutto ma acque descrizioni il momento in cui Moro
Politico che fa dell'intelligenza degli eventi il punto
Comprende che ci la società si è vista si guardi staccando le partite che i partiti non sono più in grado di rappresentare compiutamente
Gli interessi che si muovono nella società
Il periodo è quello non so se il riferimento è quello Marco mi mi può smentire o confermare ma insomma quell'espressione amorosa era molto bella
Tempi nuovi si annunciano arrivano in fretta come non mai non è un annuncio trionfale di un evento positivo ma io credo almeno così l'ho sempre letta
Come esattamente la lettura di cui ella movimento che parte dal sessantotto negli anni settanta si sviluppa
Moro che fa dell'ascolto del dialogo e la comprensione la base per il suo lavoro partecipa come ha fatto altre volte ad assemblee studentesche
E gli viene fatto notare la sua presenza non è gradita
è è la rottura anche della possibilità di un dialogo di un ascolto che viene non estraneità e che lo porta a ragionare
Allora si rende conto che non basta più il sistema e va oltre alle sue interlocuzioni oltre i partiti tutto il sistema politico
E continua a lavorare da politico in quel contesto
Che non sappiamo se a massima aspirazione di Moro
Un né i suoi sentimenti fosse determinare un dialogo con il mondo del PC
Forse potremmo se non escludere mettere molto in dubbio
Ma Moro
Il realista del politico che deve agire sulla realtà
E quindi leggenda valore a quel euro comunismo
Che Kissinger volerà in maniera sprezzante diciamo
Vicende italiane no rocker al comunismo senza commercio un suffisso o prefisso
E da e crea crea le possibilità in un sistema bloccato Moro non poteva semplicemente portare il PC dentro il sistema del Governo non poteva e lo sapeva ma nonostante questo tenta e di creare tutte le possibilità residua di movimento che gli rimangono perché ha presente che tutta la società italiana esiste apolide bloccato finché non si trova questo
E allora cioè il governo della non sfiducia cioè il governo delle astensioni sono tutte quelle formula
Il
Io consiglio un'altra operazione insieme subito dopo il libro di Marco
Ascoltare su You tube possibile grazie al patrimonio di radio radicale
L'ultimo discorso di Moro ai gruppi parlamentari
A parte che se lo fai dopo aver letto il libro
Ti sembra ogni volta ritrovi una cosa di quelle eletto Moro parte intanto
Come dire abbassando l'attenzione nei suoi confronti la leadership morbida mai imposta prendo la parola perché sono stato sollecitato dagli amici alcuni credono forse che io abbia la soluzione di questa crisi ma sbagliano dobbiamo solo ragionare insieme
E poi in un'ora e mezzo mi pare di discorso concede ogni ragione agli oppositori nobilita il dibattito quell'assemblea
Dice non vi è nulla dove di oscuro quando si discuterà il francamente anzi ed ha ragione concede ogni ragione dimostrando via via pacatamente come lo dimostrasse a se stesso
Che ogni strada alternativa bloccata non non c'è ogni possibilità diversa non c'è
E allora trova le parole
Moro nella scelta delle parole so che sono larghissime ironie
Contemporanea lui e successive su questa sua
Sulla lunghezza ma anche su una lunga serie di aggettivi e lui sceglie ogni volta ma insomma Moro fate la parola l'arma vera della politica
Ora fate la parola
Arma vera di di convincimento del che cinque il discorso
Mette il limite il senso della misura
E diceva
Io mi meraviglio che il Partito comunista chi era un governo apparivano questo non lo potrà mai ottenere
E ottiene lì quell'applauso liberatorio dei parlamentari
Che fino allora erano un po'lo seguivano sentendo crescere forse l'ansia per un esito cercavano di scongiurare che e dove lui portava quel grido mai il governo sarà no come limite una misura
L'applauso liberatorio e poi la spiegazione e poi la previsione era politico non fa un discorso a Stato dice se mi si chiede cosa accadrà
Intanto spiega perché non le elezioni cioè sarebbe normale tornare insieme ciondoli incisori non andiamo d'accordo
Ma se tornassimo al voto e l'interesse non rappresentiamo sarebbero più tutelati
C'è io sarei tentato come voi ma
Sempre frenato dalle circostanze indotto questa leadership e si fa indurre
Che ai distratti sembra
L'immagine politica dice solo per convenienza
E che in realtà è il politico che sa utilizzare il contesto che si muove lì dentro senza mai perdere di vista il punto che ritiene il punto possibile dal a un discorso bellissimo
In cui c'è tutto l'Aldo Moro per Marco Follini descrive tutta la sua passione
Quindi
Questa è la possibilità di fare un'esperienza
Che si piazza pure
E la vita vissuta di rivivere quegli anni da quel punto di vista straordinario non credo
E Moro che rimane inchiodato per la vicenda per la drammatica qui concluse la sua vita rimane inchiodata quell'immagine dell'alleanza dei comunisti io non credo a Moro avesse in mente il terzo tempo come il compromesso storico permanente fra DC e PC
Io credo al contrario
Mi pare ci sia stata anche un'intervista post pubblicata postuma da Scalfari che aveva avuto proprio in via Savoia un lungo colloquio con lui
Che in qualche modo
Un'esperienza di governo insieme
Per affrontare le le emergenze dell'Italia
Moro la vedesse come una sorta di legittimazione e il Partito comunista la democrazia di di di di prova di fiducia e non per sé
Ma per tutti quegli ambienti dalla chiesa al agli Stati Uniti alla Germania al mondo internazionale
Che guardava con grandissima diffidenza ebbero come assalita
Per arrivare a una sorta di politica di democrazia dell'alternanza
Dei democrazia non più bloccata di democrazia in modo che l'avevano anzianità non fosse condannata a governare
Non perché pensasse utile perdere il potere credo che questo sia una tesi insostenibile ma perché la stessa Vinci da avrebbe avuto un giovamento
La domanda del professor Carusi ma insomma dopo di lui è come se alla fine tutto si fosse
Io diciamo preferisco pensare alla fine prima Repubblica con la caduta del muro
Viverli
C'è ma è la crisi della vicini può iniziare dopo Aldo Moro Martina che rimane il mondo diviso in blocchi diciamo al mondo occidentale costretto a supportare la politica
E la politica anche ad un grande partito popolare che non sempre gli anglosassoni hanno compreso ma la democrazia cristiana perché rimedio dal contro il comunismo
A destra non basta anzi anche qui Moro ha posto la democrazia a destra è il nemico interiore timore è il vero grande avversario in modo non non sono resa pubblica la destra
Reazione di Moro quando c'è il Governo con i liberali reazione di Moro quando accettiamo i voti determinanti del movimento sociale relazione dimore molti momenti sono sono esplicativo
Quindi io penso che il la fase successiva per Moro fosse una legittimazione due grandi forze popolari alternative
Nell'azione
E non penso che sia possibile trascinare
Lei cita
Del monoteismo sulle fasi successive dall'acqua esattamente per l'insegnamento di Moro la politica un qui e ora
Sarebbe improprio far parlare Moro da molto sul sulle fasi successive c'è mai a me piacerebbe
Capire pensare ascoltare
Il pensiero di Moro che affatto della Federal democrazia la cifra la sua vita
In un tempo in cui viviamo la dicotomia tra democrazia e mercato in un tempo in cui il mercato come annuncio globale di salvezza rischia di corrodere di istituti stessi della democrazia
Mi piacerebbe capire come Moro Moro oggi
Consiglierebbe a guidare bene priverebbe questa fase in cui la globalizzazione
Il la rinuncia di Londra di fronte alle grandi piattaforme a a difendere gli ordinamenti e i diritti e in quindi una parola istituti e la democrazia come lui e affronterebbe perché
Sento tutta la nostra adeguatezza sento tutta la nostra difficoltà
Individuale e collettiva rispetta questa fase però io ritengo e sarebbe esattamente fare l'opposto di quello che Moro è stato di quello che l'immagine Moro se noi sforzassimo
L'interpretazione con quello che sappiamo di Moro sul tempo presente sarebbe più vedono operazione
Scorretta non Moroseta non volontaria
C'è un'ultima cosa voglio dire mi ha colpito
Anch'io come Marco Marco lo fa con con accuratezza all'eleganza che gli è propria ma se io capisco
Non dico che se volete solo per per la stima per l'amicizia per esempio ma davvero che in convenzione se uno prova a leggere il libro come lo vede
Anch'io condivido
Quelli che mi paiono essere molti suoi dubbio quantomeno sue domande su tutta la fase dal sedici marzo in poi diciamo
Però c'è un punto straordinario
Dico solo una cosa riguarda Moro perché poi il resto potremmo cioè anche colleghi parlamentari hanno fatto per le cose su questo una somma non non vorrei inchiodare Moro al suo calvario un po'riduttivo davvero tanti italiani hanno riscoperto Lima
Moro tenta di giocare da Moro anche in quel momento
Io ho ancora voglia
Poche ore qualche giorno si trova forse in un in un piccolo ambiente
Si trova in balia di persone che che gli sono ostili
Forse se eventualmente se il resoconto della dell'eccidio della sua scorta
E ha bisogno di capire di pensare che in quel momento comunque elabora una strategia e la prima mossa alla strategia di Moro
Non rinuncio che il dialogo con il Governo con chi può decidere
Perché Moro non si rivolge e molto democrazia rappresentativa dialoga con i gruppi dirigenti più che non è il leader popolare vende frasi a effetto a buon mercato scriveva Cossiga
La prima lettera la scrive a Cossiga
E all'aria di niente Laura all'epoca ministro degli interni nuove molto stimato dai comunisti mettiamola così anche per una qualche forma di parentela con con Enrico Berlinguer ma insomma
Ma apprezzato
Egli scrive quasi senza esplicitarlo suggerendogli una serie di argomenti che Cossiga può usare
Per dire che c'è un interesse dello Stato una necessità dello Stato a risolvere con la trattativa assicurare la libertà
Quella lettera Morolla scrive nella convinzione perché i suoi carcerieri questo dicono
In gara consegnata segretamente
Invece quella lettera viene lo ricorderete resa pubblica
Questo ha un effetto devastante Moreau rimane colpito arrabbiato per un attimo forse pensare tutto è finito perché quella impostazione quel pensiero offerto in pasto alla pubblica opinione aiuta in modo determinante a fare di Moro
Il tremebondo vile in cerca di una salvezza della sua vita in cambio di tutto esalta di grande luce la linea della fermezza
E invece sono molti interessi a determinare quella cosa ma questo
E rompe
Ho scelta accorta delle Brigate Rosse
Dipende ciascuno come legge la storia
Determina un se Moro avesse saputo questo non avrebbe scritto quelle con non in quei termini non hanno e è qui che si gioca in modo determinante
L'ultima fase della sulla vita le sue ragioni sono bellissime ci a me dispiace solo che la complessità e la ricchezza di Moro rimangano
Tutte confinate se vuoi mettere cercate su Google Aldo Moro tutta la prima sfilza gran parte APR cinquantacinque giorni e quant'altro tant'è vero che con David Sassoli
Francesco Saverio Garofani consigliere militare di Mattarella entrambi
Amici di Marco
Dicevamo sarebbe bello la lancia l'Autore
L'idea di una serie di una fiction su Moro che si fermasse il quindici marzo
Per restituire la pienezza
E la ricchezza dell'opera largo
Anche perché il quindici marzo finisco solo questa chicca
In quelli preti non hanno scritto Sassoli garofani sui le quarantotto ore precedenti al rapimento
C'è Moro preoccupato perché il governo Andreotti da formato un governo di nomi
Discutibili
Molto serio schierati a destra ostili a quella politica Gian per vari motivi
Saccani
Deluso merita un gesto e i comunisti fanno sapere a Moro
Atti azioni uomo manteneva
Purtroppo di comunisti mi pare Tullio ancora per lui
Che i Comuni sono rientrati a votare contro
E Moro chiede di trasmettere un messaggio Berlinguer riportata questo libro cita a memoria ma il senso è chiaro
Io Aldo Moro mi rendo garante del Progetto che insieme abbiamo fatto vi prego di non fare questione di nomi
Dobbiamo pensare all'Inter non sappiamo e non sapremo mai se Moro
Sarebbe riuscito anche in quest'ultima
Questione mora aveva ben presente quel governo per reggere la più grande apertura verso i comunisti mai fatta doveva per forza avere un un fortissimo contrappeso nel mondi ostili
E gioca il suo prestigio oggi sarebbe impossibile dire rispetta Progetto vogliono fare questioni di nomi
Caro Valdo nominò pesante nel mondo la personalizzazione dove il Progetto solo discorsi e però quella era per la politica io che lo scriverei precipuo Ivan Poma non pesa solo una minima parte rispetto a quello che questo libro vocali pensieri
E fa io credo sia più importante però sapere da ma il perché la scritta in pensieri lo accompagnano in questa direzione insieme naturalmente alla gratitudine era cielo Donadoni al collegio grazie grazie all'onorevole
In pratica nella pannelli a questo punto la parola all'autore
La risposta facile che lo scritto per ritrovarmi con Antonello a chiacchierare di politica e scoprire che abbiamo più o meno le stesse idee
L'ho scritto perché mi incuriosiva la figura di Moro al di là della politica
Moro era un uomo solenne Maisto oso con un sentimento di sé poderoso non conosceva la falsa modestia sapeva esattamente la distanza che correva tra lui e la gran parte dei suoi interlocutori
Perso alcuni di questi a volte infieriva
E dunque era il potere
Però contemporaneamente era un uomo fragile
Un uomo appunto che all'indomani di un colloquio un po'brusco con il segretario di Stato americano decide di farsi venire un malore vero
Interrompe un viaggio di Stato convoca i suoi collaboratori e chiede loro di spargere la voce che Luigi si ritirerà dalla politica
Ora tutta questa è una fantasia perché lui nel giro di qualche settimana si troverà a fare il capo del governo e probabilmente ne era consapevole
Ma questi due aspetti della sua Potenza della sua solennità da un lato e della sua estrema delicatezza e della sua fragilità dall'altro mi hanno colpito non perché e Moro il presidente della DC tutte le cose che di cui sappiamo ma perché mi colpiscono avrebbe potuto essere un cantante Rocco un pilota di Formula uno questa contraddizione così Astra che c'era in lui e così caratteristica mi ha sempre molto colpito
E devo dire essendo stato io tre volte che l'ho visto non non sono tantissime però di alcune di queste occasioni ho ricordi molto precisi sono incuriosito dalla sua cifra umana poiché ovviamente ringrazio borghesi
Dipinti questa occasione sono sempre ammirato e partecipe quando vedo iniziative
Civili che fanno riferimento al nome di Moro ringrazio i professori Nicolosi e Carusi poi al ad una delle questioni debbo dare una risposta più circostanziata
Però
Saltando tutto quello che dicono è libero perché vorrei qui dire tutte le cose che stanno fuori dal recinto di queste pagine
Io conservo nei riguardi di Moro per per le volte ho avuto il privilegio di parlar con lui
Una impressione che come posso dire irrisolta un po'perché alcune cose io me ne sono dimenticata
Io ho avuto colloqui di cui diciamo
Un po'mi vergogno
Quando io divenni segretario dei giovani
La mattina io fui eletto in un fine settimana la mattina del nove di andare in ufficio e chiese appuntamento al segretario del partito che era Zaccagnini al presidente del partito che era Moro e al presidente del Senato che era Fanfani e oltre ad essere Presidente del Senato era Fanfani
E Fanfani mi convocò il pomeriggio
E suscitando il malumore di tutti gli altri perché ho visto Fanfani per primo ma non era colpa mia Zaccagnini era in clinica per un intervento chirurgico e da Moro non ebbe nessuna notizia e così il martedì e così mercoledì
Il giovedì mattina non avevo impegni andai largo Arenula che era la sede dei gruppi giovanili
E con un paio di pantaloni chiari era estate mi ricordo una camicia a scacchi e senza farmi la barba
Alle sette alle sette di sera arriva la telefonata della segretaria di Moro dice il presidente Hillary cede alle sette e mezza
E e allora io tremebondo
Chiamo dall'altro apparecchio il segretario di Moro Orana Enrico e io sono in queste condizioni che non mi sono fatto la barba o i pantaloni chiari non adatte alla circostanza o una camicia improbabile
E come si fa e allora Rana
Che ama Moro gli spiega la situazione poi mi riprende al telefono dice guarda ha detto il presidente che poi venire con i suoi pantaloni grigi chiari basta che non te li tolga
Io però quando arrivo davanti a Moro
Sono diciamo in un mood Fantozzi hanno non so cosa dirgli perché sento la sua disapprovazione
Per Moro chiunque indossasse
Lo spezza il fratturato come diceva lui
Era diciamo una persona non degna di comparirà surriscalda al suo cospetto figurarsi io per cui mi arrampico sugli specchi gli spiego quanto i giovani della democrazia cristiana confidano nel suo alto magistero politico lui mi guarda come dire va be'ma se sei venuto qui per dirvi tutto questo non ha perché poi Moro
Interrogava Moro raramente parlava era più teso ad ascoltare era un uomo pieno di curiosità e quindi questi colloqui erano un po'degli interrogatori
E peraltro questa è la seconda volta che io faccio una figuraccia di fronte a Moro perché mesi prima quando c'è il congresso del Movimento giovanile lui riceve a Bergamo sottoscritto che era il candidato tra virgolette e il mio predecessore che era Pepe Fornasari e Moro mi ricordo eravamo seduti tavolo già apparecchiato per la colazione
Domanda ma come va a questo congresso io anche lì mi arrampico sugli specchi li cito delle riviste America cioè cercavo di fare bella figura di dimostrare che avevo letto qualcosa che sapevo insomma che avevo titolo
Fornasari invece che da bravo Fanfani hanno aveva uno spirito più pratico di vicepresidente se facciamo un congresso unitario Marco fa il segretario se ci stacchiamo non ce la fa
E infatti Moro il pomeriggio arriva al congresso mentendo spudoratamente dice io non so nulla di voi
Siete voi che dovete naturalmente decidere come organizzare le vostre cose io però come presidente del partito di debbo dire che c'è una grande attesa perché voi rinnovi arte tra voi un grande patto di unità che sarebbe per tutti noi un segnale prezzo ma
Mi tira la volata
Ma
Se ripenso al colloquio di prima diciamo avevo qualche difficoltà perché
Moro era così Morotti intimidita
Allora era un uomo squisito sì è un uomo squisito era gentile attento premuroso aveva la consapevolezza come diceva lui che ogni individuo è un universo e quindi ad ognuno riservava un'attenzione particolare che aveva anche qualche tratto di indulgenza anche tra gli studenti che lui raccoglieva intorno a sé
Non erano tutti destinati al premio Nobel
E quindi aveva questa caratteristica umana interessante e piacevole
Era un uomo che aveva anche delle spigolosità non da poco
C'è un deputato democristiano che non cito perché è ancora vivo
Che ebbe una sorta di ostracismo Dal Moro perché a un certo giorno lui lesse su un giornale che uno di questi parlamentari uno di questi peones allora aveva detto beh Moro certo è un grande politologo
E lui infastidito da questa definizione chiamò il suo portavoce e gli chiese di accertare chi fosse questo parlamentare
Perché lui considerava la definizione il politologo così riduttiva così minimalista quasi offensiva e tale da reclamare il fatto di non incontrare mai più questo parlamentare come poi accadde
Perché poi nelle sue forme di ostracismo sapeva anche essere molto tagliente
E e e dunque adesso senza farla troppo lunga sul carattere però
Quel questa doppiezza che che era in lui in luglio come in tanti altri ma in lui più che negli altri
Mi ha sempre colpito dal punto di vista proprio personale e del tormento che implicava perché Moro poi era un uomo
Come posso dire
Non felice era un uomo che realizzava le condizioni della sua influenza della sua azione politica sempre con una grande fatica e l'asticella che metteva davanti a sera sempre tenuta molto in alto e lo costringeva sempre a saltare più in alto del giorno prima
C'era questa idea del tempo serve come diceva lui tutto per fare le cose serve il tempo che ci vuole quindi quel tempo poteva essere anche lunghissimo ma era un tempo dedicato a far le cose non a lasciarle lì
Ed era un tempo che presupponeva l'avanzamento millimetrico ma in una direzione che in qualche modo a Luís era chiara e prima Antonello lo ha detto
L'allargamento delle basi della democrazia era lo sforzo come dire che copriva un campo da gioco amplissimo
Cioè il racconto di Formica
Di quando nel primo dopoguerra Luís giovane dirigente allora credo trotzkista
Va ad incontrare questo professore di cui a Bari si fa un gran parlare
E gli chiede che cosa succederà una volta finita la guerra e Moro mi risponde io non so bene che cosa può succedere so però che dovremo riorganizzare lo Stato intorno al principio della Repubblica
E dunque Formica se ne va convinto che l'aria tira da quella parte passa qualche settimana è un giorno va in un paesino delle Murge
E vede manifesti di un comizio tenuto da Moro
Con me il doppio simbolo della democrazia cristiana e di Casa Savoia e allora torna d'amore gli dice ma scusi ma lei mi ha spiegato che la Repubblica il nostro destino è Moro gli dice certo lo penso
Ma io devo anche tener conto che la gran parte dei miei elettori voteranno per la monarchia e li debba accompagnare lungo questo percorso
Quando De Mita giovane segretario provinciale della DC di Avellino L'altro mare Moro e nella sua baldanza essendo De Mita un uomo che ha meno remore diciamo di Moro
Mi dice be bisogna fare in fretta il centrosinistra loro gli risponde sì bisogna fare il centro sinistra ma per farlo sono i primi anni Sessanta
Occorre spiegare bene agli americani che non c'è un cambio di campo delle nostre alleanze internazionali
Venire a capo delle resistenze di una parte importante della gerarchia ecclesiastica cui dobbiamo spiegare in modo convincente che non tradiamo
La nostra fede è la nostra missione e infine avere ragione di quella parte conservatrice perfino reazionaria dell'elettorato meridionale penetra Serena convinto che lui ha spiegato a Moro cosa fare Moro ha spiegato come si fa la verità e che il come fa parte della cosa
E il metodo è importante e c'è in Moro costantemente questa idea
Che la forzatura e nemica di qualunque progresso occorre appunto procedere per gradi occorre convincere occorra allargare a poco a poco l'area del consenso sapendo che nulla si improvvisa
Un giorno viene a trovarmi e poi aderisce all'UDC all'epoca
Matarrese erede di una dinastia imprenditoriale Varese molto importante che Moro coinvolge nel settantasei
Convincendo tutta la famiglia e uno di loro si deve candidare questo Matarrese in effetti viene eletto in Parlamento e Matarrese
Che a sua volta era convinto di essere una sorta di Chennedy delle Dante al primo congresso della DC
Chiede tre posti nel consiglio provinciale allora Moro lo chiama egli dice Matarrese un posto non tre
E e Matarrese gli dice ma no come sonagli spiega tutte le ragioni e allora Moro gli dice no bisogna fare come nella chiesa
Uno prima ai arrocco poi fa il parroco in una parrocchia più grande
Poi fai la tua strada poi magari diventi anche papà ma con il tempo e quando Matarrese viene a raccontarmi questa cosa gli domando ma alla fine quanti membri del Comitato provinciale ha avuto e lui mi dice uno
Perché lui era così era
In questo come posso dire molto
Rigoroso nel nel rispetto delle geometrie dei rapporti di forza
E tutto questo però
Portava da qualche parte
E lascia oggi hanno il problema
E capire dove Moro intendesse portare per cosa
Io nel libro ho cercato di dare una risposta provo adesso a tornare sull'argomento ma
Anche qui
Il come non è mai rilevante
E soprattutto il tempo è decisivo avete presente il paradosso di Zenone Achille e la tartaruga ecco Moro era la tartaruga e diffidava di Achille di qualunque Achille avesse nei dintorni
La chiglia di cui diffidava di più era Andreotti
Giustamente Antonello ricorda quando dalla direzione del popolo chiedono a Moro un un articolo dedicato a un dibattito che sul libro di Scoppola la proposta politica di De Gasperi
E Moro ci impiega venti giorni un po'perché non aveva voglia di scriverlo quell'articolo a un po'perché comunque appunto ci vuole il tempo che ci vuole
Ma un giorno Moro viene a sapere che sta per uscire un libro intervista di Andreotti la casa editrice Laterza faceva questi libricini di cento centoventi centocinquanta pagine dedicate ai temi del momento e Andreotti era stato chiamato a rispondere a un giornalista dell'Espresso che si chiamava Gambino sul tema De Gasperi
Moro apprende che a Palazzo Chigi Andreotti alla presidenza del Consiglio si è svolto un colloquio che è cominciato nel primo pomeriggio ed è durato fino a sera e quel colloquio è libero
Ora perso Andreotti aveva ragione di diffidenza anche più corposo di questa ma il pensiero
Che si potesse scrivere un libro in mezza giornata sia pure con l'ausilio di un giornalista era puro scandalo agli occhi di Moro
E questo era appunto questo modo di procedere un po'da tartaruga chi conteneva dentro anche una visione politica e allora vengo per non farla lunga al alla domanda che mi è stata fatta in ordine a
Agli sviluppi che si potevano immaginare del rapporto tra democristiani e comunisti per non dire addirittura dell'esito
Che sarebbe stato dato pugni negli anni nei decenni successivi a questa vicenda
E don abbastanza ragione a ad Antonello
Nel senso che io non credo che Moro pensasse
Così rigorosamente sulla stessa lunghezza d'onda di Berlinguer
Per due ragioni innanzitutto perché non coincidevano i tempi
Cioè
Per lingua era aveva bisogno di un governo che nascesse
Con una forte impronta di novità
E che quella impronta fosse visibile fin dal primo attimo fin dalla presentazione alla Camera
E dunque Berlinguer aveva tempi stretti
Per compiere questo primo passaggio
In ordine al quale Moro aveva
L'idea opposta del tempo
Per Moro bisognava conservare quanto più è possibile la struttura della democrazia cristiana
E garantire appunto a quell'elettorato più timoroso di di di salti nel vuoto di innovazioni troppo ardimentosa
Bisognava garantire che non sarebbero cambiate più di tanto le cose quindi diluire quel passaggio Moro aveva davanti a sé
Tempi
Più lunghi
Ma questo riguarda la tattica poi c'è un problema invece che riguarda la strategia e sulla strategia
L'idea del tempo veniva capovolta
Perché Berlinguer aveva bisogno una volta liberato il suo partito dall'abbraccio con il comunismo sovietico con il mondo di Yalta
Aveva bisogno di dire beh noi stiamo facendo un esperimento grandioso
Stiamo dando vita a un ciclo politico che cambierà la storia del riscatto degli oppressi questo è il senso della proposta di compromesso storico
Ma ora invece aveva su questo un tempo molto più stretto Moro immaginava un passaggio di legittimazione lo ha detto prima Antonello
Che portasse democristiani e comunisti per un attimo a convergere
Quella convergenza avrebbe legittimato gli uni agli occhi degli altri avrebbe sancito che di lì in poi poteva capitare che governasse dei democristiani oppure i comunisti
Nel caso della DC che non fosse una DC troppo di destra
Ma il compito il destino che lui affidava la sua parte era
Speculare a quello svolto dai democristiani in Germania dai gollisti in Francia dai conservatori in Inghilterra cioè l'approdo a quella che si chiamava la democrazia compiuta governa chi prende un voto in più non è un cataclisma se conferma l'avversario
Questo gioco di bilanciamenti questo gioco di equilibri garantisce che la democrazia abbiamo la possibilità di rigenerazione questo era l'intento di Moro
E la cronaca a cui faceva riferimento prima Antonello va esattamente in quella direzione
Allora Moro compone un governo che nasce da ore ore e ore i colloqui di garanzie Offerte a a quelli che nel campo democristiano erano più riottosi
Avevano più dubbi sul passaggio che si stava compiendo
E quindi bisognava che il democristiano adesso esagero il più reazionario stesse ben dentro la compagine di governo e pazienza se ai comunisti questa cosa hanno piaceva
Perché era la condizione per realizzare questo passaggio
In questo passaggio lo dico con anche qui il rispetto che ci vuole e anche la malizia che è concessa
Vorrei ricordare che c'era una regola all'epoca per la quale chi faceva il sottosegretario poteva farlo per non più di cinque anni
Dopo cinque anni si presumeva che ho avesse un talento particolare tale da fare qualcosa in più oppure dovesse lasciare il posto a qualche d'un altro che nelle retrovie scalpita ma per andare al governo
Nel governo che viene composto in quella circostanza c'è un sottosegretario che ha passato cinque anni e si chiama Renato Dell'Andro ed è un grande amico di Moro suo assistente all'Università di Bari
Nella Bari dell'epoca nel correnti morte erano sette otto ognuno diciamo cercava di presentarsi come la più vicina al cordis Federico probabilmente il più vicino era questo Dell'Andro e in barba alla regola i cinque anni Moro impone che Dell'Andro venga ricandidato allora Gerardo Bianco
Che era il custode delle regole e tra i parlamentari giovani di quella stagione uno di quelli più nervosi all'idea che si dovessero infrangere queste consuetudine andò da Moro
E gli dissi al presidente con un'aria menare scandalo ma come è possibile che il professor Dell'Andro sia sottosegretario
E loro guarda Gerardo Bianco racconto dell'autore
E gli disse bianco ma con tutti i problemi che abbiamo e Gerardo Bianco mi ha confidato qualche sera fa io sono stato devo dire avevo ragione io ma mi sono sentito un verme
Perché Moro aveva questa capacità di far valere il suo punto di vista anche in questo spirito un po'di singolar tenzone che qualche volta gli capitava di attraversare però tornò al problema vero
C'è un interesse speculare della destra e della sinistra a raccontare Moro come l'uomo del dialogo con i comunisti
I comunisti e la sinistra l'occitano
Questa circostanza in termini favorevoli per dire ecco lo statista lungimirante
La destra rovescia il paradigma voleva aprire ai comunisti e dunque era l'uomo della debolezza del cedimento era non era convinto lui delle sue ragioni
Io penso più semplicemente che Moro avesse grande rispetto di quella storia
Volesse compiere insieme questo passaggio ma contemporaneamente avesse contezza del fatto
Che all'indomani di quel passaggio nel volgere di qualche mese non molto di più
Democristiani e comunisti si sarebbero affrontati al modo di un diciotto aprile
Depurato di tutte le scorie ideologiche di tutti i veleni che avevano contrassegnato il dopoguerra e per questa via che si potesse arrivare
A quella che all'epoca si chiamava la democrazia compiuta una possibilità di ricambio che per un verso lo tormentava e lo preoccupava per un altro verso però riteneva la condizione della salvezza del sistema politico poi c'è la cronaca
Moro il quindici marzo tra i messaggi che riceve ce n'è uno di Napolitano che le dice molto probabilmente domani comunisti non voteranno la fiducia al governo
All'epoca non c'erano i telefonini BA Piazza del Gesù non trova Zaccagnini torna via Savoia
E l'indice ci penseremo domani un po'fatalista Ica mente nel frattempo lo accennava prima Antonello Zaccagnini radunava Camilluccia i suoi più intimi ai quali dice che si sente deluso dal carattere troppo conservativo che è stato dato alla compagine di governo neanche a lui Dell'Andro piace più di Dell'Andro dico per dire metaforicamente
E dunque molto probabilmente l'indomani lui si dimette perché lui è il segretario del rinnovamento e quella promessa non è stata adempiuta
Quella promessa che Moro non era così convinto che si dovesse adempiere ad ogni costo quindi si aprivano delle fenditure dei solchi che avrebbero potuto portare in mille direzioni
E rispetto alle quali ognuno di noi può fantasticare di come le cose si sarebbero potute svolgere però quello che conta dal punto di vista di Moro e di restituirli nella sua complessità e quindi un percorso lì democristiano
Rispettoso degli altri
Nemico della destra che sentita nemica nei suoi confronti attento incuriosito dalla sinistra ma anche consapevole che c'era un confine che poi l'evoluzione delle cose a finito per travolgere poi ridisegnare in altri modi
Tali per cui io non mi sento di dire che cosa sarebbe Moro se fosse oggi presente nel campo politico diciamo che questa condizione gli viene risparmiata
E però per concludere vorrei invitarvi a riflettere su un paradosso
Giornalista qualche giorno fa ma fatto un'intervista ma detto ma che cosa resta di Moro
E io ho risposto nulla nella politica di Moro oggi adesso che Antonello è momentaneamente fuori dal Parlamento lo posso dire liberamente non c'è nulla nulla
E
Però poi c'ho riflettuto e mi sono reso conto che Moro negli anni in cui era importante era vituperato e negli anni in cui appunto si può dire che non c'è più nulla di lui invece viene raccontato
In un arco politico che spazia da da Giorgia Meloni fino all'avvocato del popolo forse oltre come una figura nobile
Quale era
Ma diciamo un po'contraddittoria rispetto al percorso che è stato poi seguito e e quindi mi viene da dire che Moro è stato ed è la coscienza della Repubblica solo che è stata una coscienza
Seguita ma non amata finché c'era
E adesso è diventata una coscienza che viene amata ma non viene seguita più
Grazie io non so se ci sono domande altrimenti consiglio a tutti va consigliato a concorso
Via Savoia il labirinto di Aldo Moro Marco Follini grazie a tutti per la B per il bellissimo pomeriggio grazie