Presentazione del libro di Gemma Calabresi Milite "La crepa e la luce, Sulla strada del perdono. La mia storia" (Mondadori)

Buonasera a tutti li ha ritrovati
Anche a nome del presidente dell'associazione culturale Aldo Moro Mino Martinazzoli Giambattista Groli e di tutti gli associati porta un caloroso saluto benvenuto tutti voi qui presenti ed è che siete gli spettatori di Teletutto che ci seguono indiretta
Continuano questa sera gli appuntamenti della rassegna due mila ventidue anni Castenedolo incontra e come sempre siamo lieti che ritrovati esse in numerosi nella ritrovata siede nella sala significa disciplini
Salutiamo e porgiamo l'affettuoso benvenuto ed un sincero ringraziamento alla signora Gemma Calabresi autrice deliberato
Autrice del libro di cui parleremo questa sera la crepa è la se è edito da Mondadori un sentito ringraziamento ed un cordiale benvenuto ai giornalista e scrittore Aldo Cazzullo
Aldo Cazzullo è da oltre un decennio ospite fisso della rassegna Castenedolo incontra per la presentazione dei suoi numerosi libri e questa sera in veste di conduttore intervistatore dei nostri ospiti ancora un saluto caloroso e ancora grazie per aver accolto il nostro invito alla professoressa Marta Cartabia
Ringraziamo Marta Cartabia ministra della Giustizia che questa sera e nuovamente ospite della rassegna Castenedolo incontra bentornato iniziamo la signora Pierantonio Tremolada pensa di
Pasta rinominata nella chiesa bresciana illustre figlio della terra milanese salutiamo e porgiamo rossore un sincero ringraziamento regista sceneggiatore e produttore cinematografico Marco Bellocchio
Marco Bellotti e Leone d'Oro alla carriera del mille undici alla Mostra internazionale del cinema di Venezia e Palma d'Oro onoraria premia ventuno al Festival di Cannes per la prima volta questa sera ospite della rassegna Castenedolo incontra un saluto cordiale infine per la loro partecipazione alle autorità civili e militari presenti ai sindaci ai consiglieri comunali agli assessori
Nel corso della serata affidati alla lettura di Luca pasti alleati saranno letti alcuni brani pratica libera referenze lascio la parola ad Aldo Cazzullo buona serata a tutti
Buonasera buonasera a tutti grazie per essere venuti qui ancora una volta così numerosi perché non ma è solo un abituale potrei quasi dire che sono uno di voi ogni volta è sempre una grande emozione e questa serata è una passione particolare
Perché parliamo di un libro molto importante
Un libro molto importante che tutti dovremmo tutti dovrebbero leggere tutti hanno molti hanno già letto perché un libro che ha avuto un grande successo editoriale che sembra una cosa importante fa prescindere da questo è un libro che resterà per l'Ulivo che parla di noi che riguarda ci riguarda in quanto comunità nazionale e ci riguarda in quanto essere umano cinquant'anni fa in questi stessi giorni veniva assassinato innocente il commissario Luigi Calabresi e questo libro ripercorre con la vicenda dal punto di vista della donna che che l'ho amato che che ha avuto da Luca con cui ha fatto tre figli con con accenti che cercheremo di ricostruire sera gas come sono veramente centrale per qualsiasi italiano possessi cristiano
Quindi tanto grazie a Giambattista Groli che rende possibile tutto questo all'associazione Aldo Moro alla comunità di Castenedolo a coloro che vengono da fuori a chi ci segue attraverso terre tutto ciò che la ci sono molte repliche o sono questa serata sarà vista da da migliaia e migliaia di persone Graffer persone importanti che sono su questo palco e io vere introdurre la discussione io darei subito la parola a Luca Bassi Andreasi cui affiderei la lettura della prima pagina del libro libro pubblicato da Mondadori Gemma Calabresi lo firma con il nome del primo marito con il nome del secondo marito Tonino Milite di possibili tra la crepa e la luce e comincia così
Ho un ricordo abbastanza confuso dei primi tempi
Che cosa facevo durante le giornate che cosa distingueva una dall'altra
Mi pare niente
Le ore passavano e basta e io come una Sonnambula le guardavo passare cercando di stringere con le mani piccoli doveri che mi toccavano le poche cose che lasciavano fare ammette perché mi servivano per scandire quel tempo che era diventato un lunghissimo tour vote in plastica
Con la mia vita dentro
Sveglio sui bambini
Vestiti
Dargli un bacio lì non piange
Apre una busta aprì la porta i bambini sia di ti per terra il gioco un po'con loro e non piangere
Mangia qualcosa
Mangia qualcosa
Prendi il tavolo
Prova a dormire
L'unico ricordo nitido chiodi quei giorni quello che succedeva tra quando mi svegliavo al letto e quando un sonnifero faceva effetto il solito dieci minuti della giornata in cui mi sentivo viva
Immaginato
Immaginavo di comprarmi una parrucca rossa o più la un vera di prestiti io adatti di andare in certi posti dove ormai sapevo che li avrei trovati
Immaginavo di dire credono nella vostra causa sono come fuori
Sono una di fuori eccome
Mentire tutti conquistarmi piano piano la loro simpatia per la loro fiducia ci sarebbe il punto forse un po'di tempo ma non era un problema perché io di tempo ne avevo bevuto tutta la vita di tempo
E poi una sera mi sarei trovata al posto giusto in una casa a cena pochi intimi
I più fidati
E allora qualcuno lo avrebbe detto avrebbe detto qualcosa tipo ce l'abbiamo fatta
Ci siamo riusciti
Avrebbe detto
Sono stato io
Vantandosi
Avrebbe pronunciato queste parole precise l'ho ammazzato io calabresi
Io avrei fatto un mezzo sorriso socchiuso leggermente gli occhi perché non si vedesse quello che mi succedeva dentro
Poi avrei allungato piano una mano verso la Borsa come se mi fosse improvvisamente Penta molto podio di fumare
Ma invece delle sigarette avrei preso una pistola
E gli offre sparare
Ecco due due dei bambini di cui si parla all'inizio del libro sono qui stasera vi ringrazio e vi saluto
Luigi era ancora nella pancia della mamma si chiama così con un suo Coppa Mario è un mio carissimo mi economici frega cresciuto attraverso gli anni mi piace ricordare che il suo libro ne ha scritti altri ma il suo libro
Più importante arresta spingendo la notte più in là un libro che ha cambiato la percezione del terrorismo della sua storia Unipol e finalmente ha restituito la parola alle vittime
Il timbro di sua madre la crepa la luce del mette chiudo questo cerchio vi devo richiamare subito in causa l'autrice il libro ha un sottotitolo sulla strada del perdono la mia storia
Lo so che non è facile in pochi minuti ma ce la racconti questa sua storia perché lei comincia a libro dicendo che voleva uccidere coloro che avevano ucciso suo marito e però poi alla fine della della della storiaccia al perdono che non è un atto un gesto è un percorso una strada come comincia questa strada ce l'ha fatta intanto la la prima volta in cui ha visto Luigi Calabresi
Buonasera a tutti
La prima volta che ho visto Gigi io lo chiamo avviene proprio così sporca oggi Gigi era la festa di che alla festa di Capodanno del Capodanno del mille novecentosessantotto
Che
Non dovevo andare a quella festa approva la comune amica ma ha tanto insistito affinché io mi sono lasciato convincere ricevono sono andata dal parrucchiere non so cosa me e termine tutte queste cose poi insomma ci sono andata
E appena entro in questa casa privata lui era seduto di fronte all'anticamera c'era il soggiorno lui era seduto in soggiorno
E io dico la mia amica ma ora i come ma ora guarda quello niente male
E
Diciamo che è stato
Boh un amore a prima vista posso dire
Abbiamo chiacchierato lui tutta la sera ha fatto parlare solo miei
Poi certo punto mi ha chiesto il mio numero di telefono
E io l'ho detto velocemente il per salvare un po'la faccia perché non fossero dare subito il numero di telefono con gli anni poi non si faceva tanto
Convinta che lui non l'avesse memorizzato
Che poi vado in cucina a bere un bicchier d'acqua lui mi segue e toglie il bicchiere Kimi marcia
Sulla bocca sperpero quindi è stato proprio un amore reciproco che è iniziato subito la sera dopo mi telefonava e abbiamo cominciato dopo aveva provocato il numero aveva memorizzata dopo un anno eravamo mariti e mogli condannati qualche mese tre mesi eravamo marito e moglie
Che mi sono sempre chiesta perché tutta questa fretta
Abbiamo fatto ha avuto tre figli in tre anni che poi ho capito perché
Perché questi figli dovevano esserci ognuno di noi ha un posto della vita e quindi dovevamo fare in fretta
Ecco perché
Capodanno sessantotto sono anni intensissimo in cui accadono moltissime cose dodici dicembre piazza Fontana tre giorni dopo la morte di Pinelli
Bene dico conta che quella Bonotto voi non la volete non l'avete dormito comincia comincia costa persecuzione e che qui lo manifesto di ottocento tre più importante intellettuale italiane che definiscono commissario calabrese commissario torturatore la campagna dell'otto continua
E diciassette maggio l'assassino per cui ci sono delle condanne definitive e contro i gli esecutori materiali Marino compresse contro mandati Pietrostefani e Sofri lei quando ha so però domando dolorosa lotta ormai maturo per la ma ci racconta quel giorno e si raccorda con successo su quel divano su cui lei si è accasciata come come ha ricevuto la notizia
Quella mattina del diciassette maggio del settantadue era una mattina di routine come tutte le famiglie italiane immagino
Avevo preparato il caffè l'avevamo bevuto insieme
E poi li avevo preparato la colazione per i bambini ecco la mattina aspettavo anche una signora che veniva aiutarmi sarebbe venuta di aiutarmi per i lavori domestici ma non avevo mai visto prima
Se a un certo punto mio marito viene a salutarmi
Consegnandomi le solite regole
Non dare il cognome Calabresi non dire che faccio il commissario Recordati quando esci guarda che non ci siano macchine ferme ogni tanto guardati alle spalle girati controlla che nessuno ci segua
E quindi ormai da un anno rivedranno in queste situazioni non incerto il massimo della serenità
Quella mattina lui mi saluta ed esce
Dopo poco mentre io sto dando il biberon a Paolo io lo vedo ripassare in anticamera
Poi torna a salutarmi dunque prima lui era vestito con una giacca nera un pantalone grigio e una cravatta rosa
Di seta
Torna in aveva cambiato cravatta
Aveva messo una cravatta bianca di Dana
E mi dice come sto così
Io gli dico bene ma andava bene anche quella di prima
E lui mi risponde sì
Ma questo è il simbolo
Nella mia purezza
Queste sono le ultime parole che io ho sentito dalla sua voce
Le ultime parole che io ho registrato con le mie orecchie
Una frase che mi ha spiazzato assurda incomprensibile
Ma non ho fatto a tempo a chiedere spiegazioni che lui era già uscito
Un po'anche perché lui era sempre in ritardo
è sempre un po'di corsa
Dopo poco arriva questa signora questa signora trafelata e mi dice mi scusi son già in ritardo il primo giorno ma giudice o a causa una bolgia hanno sparato a un commissario
Io sento il feto del mio bambino fare un salto di sbattere contro lo stomaco
La questa signora si rende conto vede che impallidiscono mi fa sedere mi dà un bicchiere d'acqua e le dico
No perché mio marito fa il commissario ed è appena uscito e poi penso non dovevo dirlo
Cioè tutti quei pensieri strani che ti arrivano in momenti così importanti
E
E allora lei mitici la signora cosa ha capito
Io arrivavo col tra pazza piazzale Baracca che è più lontano avevano bloccato il traffico e ho dovuto fare tutto il corso Vercelli a piedi
Ecco io mi sono aggrappata
Acquista Bugia
Pietosa
E intanto ho provato a telefonare in ufficio
Ma prima tergiversato poi ho riprovato mi avevano già staccato il telefono sono andata perfino dalla vicina per telefonare ma anche vini mi attaccavano il telefono
E poi
Arriverà
L'amico di mio papà che abitava proprio di fronte a casa
Poi abiterà arriveranno dei colleghi Rivera
Un vicequestore ognuno diceva la sua
Che mi diceva è stato ferito chi mi diceva stanno operando rotti mi diceva era grave
Portiamo in tanti bambini da mamma
Ma nessuno mi vuole accompagnare in ospedale tutti tergiversa no
Finché fortunatamente arriva don Sandro mio parroco
Allora io raffronto lo prendo per le spalle gli dico don Sandro dimmi la verità
E don Sandro con il solo movimento delle labbra
Senza emettere alcun suono
Indice morto
Ecco io crollo sul divano con un dolore
Che lacerante
Un dolore fisico anche
Un dolore di abbandono di di di vuoto
Come se più niente avesse valore più niente avesse senso nella vita
E sono lì con don Sandro che mi tiene la mano e non so quanto tempo sia passato
Forse mezz'ora forse un'ora
Mance a sto punto improvvisamente io sento intorno a me come se tutto fosse ovattato
Non sento più o non ho più la percezione della porta che e suona la gente che arriva che grida che piange che s'arrabbia
No sento tutto come il silenzio intorno a me
Che ha questa sensazione che io mi porto dietro da cinquant'anni
Una enormi Tabacci interiore
Un'assurda Tabacci
Un'enorme forza
Ecco io pensate che ce lo il mio fisico la registrata e io la ricordo
Pista sensazione
Che è assurda in quel momento una pace è una forza
Ecco io ho sentito netti nettamente
La presenza di Dio almeno io
La interpreto così ma sono certa che Kaye
Io dirò a don Sandro
Ricitiamo un'Ave Maria
Per la famiglia dell'assassino
Che avrà un dolore molto peggiore del mio
Ora non era possibile che io ho venticinque anni incinta del terzo figlio in quel momento riuscisse a fare una cosa così generosa
Non era farina del mio sacco era qualcuno che
Che mi indicava la strada che testimoniava attraverso me non era possibile
Ecco però io quella mattina ho ricevuto da Dio
Il dono della fede
Vi dico subito la fede
Non toglie il dolore
Con la sofferenza
Però la riempì di significati
Fede non ti fa sentire sola
E soprattutto alla fede ti darà speranza
E Cristea fondamentali
Non è stato sempre così avete sentito leggere quelle pagine io
O facevo queste fantasie che mi sembrava mi facessero a starmene in realtà stavo malissimo perché quando si fanno delle fantasie
Di vendetta sistematica non si sta bene non è possibile
E pure io
Li facevo le fatte per un po'di mesi
E non le ho mai raccontate per cinquant'anni
Non ho mai detto a nessuno perché
Mi vergognavo
E oggi lo dette le descritte ma mi vergogno molto d'averlo fatto mi spiace
Ed è per questo che ha scritto questo libero
Intanto per testimoniare e condividere questo cammino
Tywin perdono
E diffidente
Perché per me e quello è il cammino soprattutto diffide
E poi per dire
Agli altri che si può che si può anche dopo un dolore lacerante
Amare ancora la vita
Che si può anche dopo il tradimento della calunnia
Credere ancora negli altri
E dire che si può cambiare il giudizio sulle persone che vedevi come tutto il male del mondo
E credere ancora in loro
E si può essere ancora felici
Per questo ha scritto questo libro e poi per un altro motivo
Per dare un po'di speranza
Il restituire qualcosa a tutte le persone che stasera siete voi che siete qui commenta
Che mi hanno dato solidarietà e sono tantissimi
Tutte le persone che mi hanno fermato per strada
Che mi hanno
Dato una carezza detto l'abbiamo seguita abbiamo pregato per lei
L'abbiamo pensata
A tutte le persone che mi hanno scritto lettere che mi hanno mandato regalini per i bambini
Ecco io non mi sono sentita sola
E quando qualcuno mi chiede ma come hai fatto a farcela
Io gli rispondo non ce l'ho fatta
Ce l'abbiamo fatta
Grazie a tutti voi
Perché io ho scoperto
Nel dolore quanto sia importante condividerlo con gli altri
E quanto le persone ma parlo degli sconosciuti perché ovviamente
I parenti i fratelli sorelle tutti quelli c'era una stanza intestati presenti
Ma gli sconosciuti
Sì alla fondamentale per la vita delle persone spesso ce ne dimentichiamo
E quindi mi hanno aiutato in questo cammino pensate che ancora oggi mi fermano se leggerete libero vedrete quanti incontri
Profondi importanti essenziali per la mia vita
Aldo mi chiedeva
Com'è cambiato questa prospettiva da decidere di ucciderli
Ah perdona
Come cristiana io mi dicevo devi perdonare
è difficile
Io volti ci avevo provato poi bastava un articolo di giornale
Un documentare la televisione
Una scritta che tornava sui muri
Qualche slogan gridato nuovamente nelle manifestazioni e io scivolato indietro daccapo mi faceva prendere dalla rabbia
Perché io ho capito che
Il perdono
Non lo dà ecco l'intelligenza
Non lo dai a parole
Il perdono
Lo deve solo col cuore
è un dono lo dice la parola
I doni si danno con amore per cui non ti puoi prendere in giro
Polo dai o non lo dai ci riesce a uno
Certo ci vuole tantissimo tempo
Un piccolo passo ogni giorno
Non è una cosa di un momento è una conquista
Il perdono
E io vorrei dire che fondamentale è stato
Mi segnare religione alla scuola elementare
I bambini il salone Lara rilievo si sono Cristallini sono spontanei vanno diritti con le loro perché esiste con quello che ti dicono e certo devo dire che insegnare ai bambini mi ha aiutato tantissimo
E poi ti distrae dai pensieri negativi
I bambini profeti ti danno forza
Un giorno
Un mio alunno mi dice
Ma estera
Ma come mai quando uno muore sempre buono
Se ne parla sempre bene
Vogliono solo quelli bravi
Mi disse
E io istintivamente di come no
Perché noi dobbiamo ricordare di quella persona che ci ha lasciato l'esempio positivo che ci ha dato i suoi valori Sommo Re per gli altri
E poi aggiungo anche saremo certamente giudicati
Per il bene
Che abbiamo compiuto e non per i nostri errori
Solo che uscendo dalla prassi
Questa mia frase
Mi ha centro nata dicevo ma
Signora anche gli assassini di Gigi che io chiamavo sempre assassini
Non sono solo
Quella cosa lì
Saranno a tante altre cose
Saranno anche buoni padri e l'avevo visto durante il processo
Saranno buoni mariti buoni amici avranno aiutato gli altri
Come che diritto ho io direi legarli per tutta la vita
All'atto peggiore che hanno commesso
Ecco diciamo che
Che sia scoperta
Ne ha fatti vedere sotto un'altra luce
E li ha fatti vedere anche come me come tutti noi
E quindi io ho ridato a loro
La loro dignità di persone mi ha ridato la loro umanità
Gli ho ridato la loro vita con tutte le loro sfaccettature
Ho fatto esattamente l'opposto di quello che facevano i terroristi negli anni settanta ottanta
E quando individuavano bersaglio
Lo disumani Zavaglia
Facile diventare un simbolo
Con
Con articoli sì i giornali con scritte con calunnie
Lo rendevano una cosa
E poi quel simbolo quella cosa poteva essere colpito
Anche col consenso popolare
Ecco io ho voluto fare proprio l'opposto
Io redatto a loro la loro vita
E sapete che non è neanche più chiamati assassini
Perché mi sembrava davvero brutto anche oggi non riesco non li chiamo così
Perché loro sono tante cose
Tutti noi siamo fatti di tante cose perché la vita e tante cose
Da quel giorno io sono riuscita
A cominciare senza più scivolare indietro
E vorrei dire che
Sono partita dal mio necrologio
Che avevo scritto sul Corriere della Sera quel diciassette maggio
Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno
Non l'avevo scelto io non sarei riuscita quella mattina aveva scelto mamma per conto mio una donna di grande fede ma soprattutto una donna una grande apertura
Ma io avevo accettato pensando che era proprio al momento giusto per spezzare quella catena
Di odio e di violenza
Che si stava consumando in tutt'Italia
Ecco io ritorno quindi a quei necrologi mi dico
La iscritto
L'hai firmato
è giunto il momento di farlo tu
E allora penso ma perché
Gesù Figlio di Dio
Non perdona lo indirettamente i suoi carnefici
Perché Gesù sulla croce non dice vi perdono
E io mi dà questa spiegazione
Perché
Ci su era sì figlio di Dio
La Gesù in quel momento era uomo
E come uomo si rendeva conto quanto
Fosse impossibile per noi uomini perdonare nel momento del dolore fisico del dolore spirituale nel momento dell'abbandono del tradimento della calunnia
Nel momento della solitudine
E così ci indica questa strada
Di dire
Al TAR tre
Di farlo lui al posto nostro
Lasciando a noi
Il tempo del cammino
Ecco io mi son sentita liberata
Ho capito che Dio l'aveva già fatto per conto mio aveva già perdonato perché lui vede oltre non vede quello che vediamo noi
E quindi io avevo il tempo del mio cammino
Ed ero certa non sarei stata sola
Ecco io
Diciamo che nonostante le rabbie dei primi mesi e anche i diciamo impianti era sconforto dei primi anni
Ho fatto però il possibile per insegnare ai miei figli
Che era più facile incontrare il bene che non è male
Ho cercato di
Direi
Far credere ancora negli altri di avere ancora dare la loro la fiducia negli altri
E gli educatori
Nodo di io non rancore perché l'odio il rancore io scoperto ti divorano tutto
Non ti fanno più vivere serenamente non si fanno più vedere le cose belle che ancora ci riserva la vita e nonostante tutto ce ne sono ancora di cose belle
L'odio e rancore sarebbero stati per noi è una tragedia in più
Ecco io posso dire che io
Sono arrivata
Hutter donare i i responsabili della morte di Gigi tutti quelli che forse sapevano ok lo desiderava no
è una scelta che ho fatto io
Perché è una scelta della mia vita
Indipendentemente che mi venga richiesto o no
E io oggi prego per loro
Perché abbiano Al Pacino il cuore
Lei diventerà una famosa
Vorrei aggiungere una cosa che non ha detto visto che abbiamo qui si dice la ministra cosa preferisce come tutti gli altri siccome la ministra della Giustizia
Che per la vita di un paese è fondamentale
La verità e la giustizia
Ma è fondamentale anche per la vita di una famiglia
E quindi sentire che lo Stato attraverso la magistratura si occupa di te
Famiglia editi da verità e giustizia
è fondamentale
E anche se il mio cammino è soprattutto un cammino di fede io però l'ho cominciato
Dopo avere avuto verità ingiustizia
Ed è molto importante
Fondamentale
Questo cambia un po'la scaletta perché dopo questa sollecitazione semmai ci ha fatto la domanda dal ministro lei qui rappresenta in qualche modo anche lo Stato perché comunque verrà presa dal governo ma un governo sostenuto la più ampia maggioranza parlamentare della storia con lei una donna come Gemma è una donna di fede come già ci dica ci racconta il suo punto di vista su questa vicenda che riguarda la storia d'Italia quindi di noi tutti e in particolare su questo libro
Grazie
Va innanzitutto
Davvero grazie di poter proseguire una conversazione che
Fra di noi è iniziata in tanti modi diversi
E proseguirla qui in pubblico
Diciamo inevitabilmente tenendo conto del ruolo che ho ma
Mettendo in campo tutto quello che sono perché questo non è una vicenda che si può leggere soltanto dal punto di vista giuridico istituzionale storico c'è tutta questa componente ma l'abbiamo sentita
Non si può neanche provare ad aprire bocca se non ci si impegna se non si ci si lascia coinvolgere con tutta la propria umanità perciò io vorrei dire poche cose e vi prego di comprendere la difficoltà
Di prendere la parola dopo una testimonianza così
Non per timidezza mi capita quotidianamente di parlare nei consessi più vari ma perché una testimonianza di questa portata chiede che ogni parola sia autentica
Perciò sono molto più tesa adesso di
Quattro ore fa quando ha parlato davanti a tutti i procuratori europei al Presidente della Repubblica tutte le cariche dello Stato
Perché esigo da me stessa autenticità in quello che dico
Rileggendo questo libro perché l'ho letto subito mano riletto in queste in questi giorni
Mi sono sorti due due ordini di considerazioni una proprio attinente a quello che sono come ministro della giustizia a quello che ho imparato come ministro della Giustizia
Da questa vicenda dalla vostra storia dalle vostre parole
E una sul piano puramente umano da donna a donna da madre a madre
E la prima cosa che tengo a dire pubblicamente abbiamo già avuto di dircelo modo di Dio ce l'ho in un'altra occasione più riservata e che
La sua storia la vostra storia
Mi fa compagnia dal primo giorno in cui io sono entrata inviare in una anche perché per una
Coincidenza della storia mi sono trovata io a essere al centro di quel ventuno aprile di poco più di un anno fa quando la Francia a
Finalmente rivisto una posizione che era
Inaccettabile perché falsa ipocrita perché non consentiva l'esame dell'estradizione sulla base del presupposto che alcuni di dei
Delle persone la rifugiate fossero prigionieri politici politici e non processati per reati politici e non per quello che è stato veramente
Ma soprattutto mi fa molta compagnia
La sua storia la vostra storia
Perché mi sta insegnando
Il lavoro del ministro della Giustizia e credetemi queste non sono parole che sto dicendo a caso le osso pesante attenta mente e vi spiegherò brevemente il perché
Io quando ha iniziato a studiare giurisprudenza non so bene perché l'ho scelto ma so bene che cosa la spinta che mi aveva mossa in questa direzione
Ed era
Un bruciante il bisogno di reagire al senso di ingiustizia che tutti noi
Sperimentiamo in una misura o nell'altra cose più piccolo cose clamorose come quelle che toccano ad alcuni ma tutti sappiamo bene che cos'è un'esperienza dell'ingiustizia
Quanto bruci
E quanto non lasci pace io volevo foro occuparmi di diritto per questo
Eppure sin dai primissimi anni di studio e poi dai primi lavori che ho svolto e ancora adesso di più
Mi sono trovata sempre costantemente in tutto il mio percorso professionale in una situazione di paradosso
Tanto più cresce la consapevolezza della necessità
Della giustizia che la giustizia faccia il suo corso che
Sia fatta chiarezza che si è fatta di Rita che le responsabilità dei fatti
Come questi come molti altri siano accertate
Tanto più
Io avverto che non basta mai
E ci sono delle pagine in questo libro le pagine sui processi
Che sonno esemplari nel raccontare questo paradosso appunto un bisogno ineludibile di passare attraverso il processo
Gemma Calabresi lo dice con delle parole
Avrei barattato dieci anni in cambio della verità
E poi dopo un certo punto per poter entrare iniziare i processi e poi a un certo punto prosegue e dice quei dieci anni la giustizia essere presi davvero
Perché sono tutte espressioni che mi sono segnate App ogni udienza era carta vetrata
Su una ferita che incominciava a rimarginarsi ogni momento dell'udienza immagino per i figli che cosa sia stato è un riaprire quella ferita e riaprirla con brutalità
Dieci anni sono stati un calvario in un altro punto e poi in quella pagina novantadue
In cui si dice per tre volte non basta non basta non basta in dieci righe c'è un non basta ripetuto così
Ecco questo e lo stato d'animo con cui io vivo ogni giorno
Un impellente necessità
Che ogni fatto
Abbia una sua risposta una sua risposta tempestiva una sua risposta curata una sua risposta rispettosa di tutti
Che lavoro dei giudici faccia il suo corso
Eppure con una consapevolezza sempre più bruciante
Che non basta
Cosa manca
Cosa manca quando si arriva in fondo un processo e il processo accertato le responsabilità chiarito quello che c'era da chiarire
C'è qualcosa nel nel corso della dell'amministrazione della giustizia che rimane in ombra
E che nel libero che abbiamo per le mani viene descritta così
Ci siamo anche noi famiglie delle vittime e meritiamo ascolto
Meritiamo che la storia non sia solo giudiziaria e la narrativa soltanto quella dei terroristi manca un pezzo
Manchiamo noi Orsanic vedove padri madri
Manca nel nostro dolore la nostra fatica la nostra vita che è andata avanti
Quando mi capita come spesso mi accade che di fare di incontrare
Parenti delle vittime soprattutto di fatti molto gravi in questo anno in particolare ho in mente d'incontro delle vittime delle famiglie delle vittime del ponte Morandi o più recentemente quelli del rogo della Thyssen
Cosa può dire un ministro della Giustizia
Certo deve assicurare
Che quei fatti abbiano una loro giusta
Ricostruzione giudiziaria
Alcuni non hanno ancora avuta altre l'hanno avuto il loro processo si è concluso eppure in qualunque Stato Tozzi siamo dell'evoluzione giudiziaria quel non basta dentro di me Harris suona
In modo molto esigente
Perché mi verrebbe voglia di poter dire si può fare ancora qualcosa si può fare ancora un ricorso e tante volte così tante volte Ford di dire pur di farsi carico di quella mancanza cerchi di rispondere con quegli stessi strumenti che hai già capito che servono ma non basteranno
E allora e da storie così o da storie come
Quella che mi ha insegnato Manlio Milani e che saluto e che per me è un altro faro di quelli che mi fanno compagnia quotidianamente nelle mie giornate nella cupa alzarla dell'edificio del ministro della Giustizia
Mi si è aperto un mondo proprio seguendo le loro tracce che loro orme
E c'è un passaggio
Che io trovo
Straordinario nella in questo in questo libro nel racconto della vostra storia
Ed è quello del nove maggio due mila nove
Quando convocati da per un'iniziativa del Presidente Napolitano le due vedove così si chiama mi pare quel capitoletto si incontrano né di giorno in cui si ricordano le vittime del terrorismo
Allora
Sentendo le loro storie avendo nel cuore e nella mente le immagini di tutto quello che loro generosamente ci stanno offrendo perché questo è veramente un atto di enorme generosità
Per ciascuno personalmente per tutti collettivamente
Io posso
Più facilmente o meno difficilmente immedesimarmi in tutti quegli stati d'animo
Delle vittime che incontro
Che hanno le loro rabbie i propri sentimenti
I loro bisogni di vendetta perché c'è anche questo il loro bisogno di tempo
Che il cammino Possa personale di ciascuno possa svolgersi secondo tempi che non sono preventivabili non sono uguali per tutti con quello scivolare indietro no come ci diceva Gemma Calabresi poco fa con loro bisogno di verità
Ma anche con il loro bisogno che quel quella mancanza quel non basta trovi qualcos'altro
Quell'incontro
Che descritto così bene meriterebbe una lettura sono che dopo che ne ho sentito leggere così bene la prima pagina non ce la faccio a mettermi a leggere le poche righe
Che mi ero segnata avrebbe voluto rileggere con voi ma è è un momento impressionante descritta tutta l'emozione di quella convocazione in cui Gemma Calabresi sapeva che avrebbe incontrato da dei dovrà Tinelli dopo tanti anni non vi eravate mai incontrati fino a quel momento di
L'imbarazzo fissarle mozione la tensione ma bruciate in un istante no dice si vanno incontro si stringono la mano ed esce un finalmente e poi le mani si sono strette solo un attimo perché forse tutte e due abbiamo sentito che non bastava e ci siamo abbracciate peccato non averlo fatto prima
E poi l'immagine successiva di Giorgio Napolitano che abbia volute da sole e di teneva le mani in un gesto
Era seduto in mezzo io da una parte e la signora Tinelli dalla e aveva preso le mani invece riteneva deteneva tutte e tre insieme insomma che ci teneva voleva cioè che l'immagine questa
Cioè ed il maialino neri
è l'immagine
Di una liberazione di una pacificazione in cui c'è anche tu tutta la Repubblica in cui non c'è più solo una dimensione privata una dimensione istituzionale come se anche il cammino personale fosse s'è reso possibile fuso i Silmaril
In quel momento di ecco io devo dire
Che comprendo
Che questo non è un passo che uno può imporre con una norma di legge non lo può generare con l'atto di un processo ma che è quello a cui tutto quello che viene prima
Mirata no quel quel momento dell'incontro
E mi sto spesso domandata ma perché l'incontro è così potente ed è quello che ci ha raccontato poco fa Gemma Calabresi che accaduto tra l'altro proprio nel processo no nel guardare in faccia
Anche chi ha ucciso tuo marito
Tu gli restituisce un volto
Ed è quello forse il punto di partenza
Di una nuova forma di giustizia
A cui tutti in modo un po'confuso forse Anelli amo di cui sentiamo il bisogno di cui forse non siamo capaci di cui difficile immaginare ma insomma
Qualcosa che rimette in moto
La ditta la prospettiva il cammino umano di qualcuno di ciascuno
Proprio a restituendo il volto restituendo all'umanità c'è una cosa che mi ha colpito moltissimo per la coincidenza stavo leggendo al tre per per altri guai del nostro tempo
E niente capitato per le mani una frase di papa Francesco che dice la radice della guerra e nella dissolvenza dei volti
Ricorda tanto quella di Suma Nizza azione che ti rende bersaglio anonimo no per poterti distruggere
Ma ti indica anche paradossalmente la strada
è meglio guardare negli occhi il volto dell'altro che incomincia forse un percorso per ciascuno
Nei tempi e secondo
Veramente geografie che non si possono immaginare l'ora perché dico tutto questo perché leggo tutto questo al lavoro al ministero della giustizia perché
Forse il
Il volto della giustizia stiamo lavorando su tante cose per carità sono mille le cose necessarie anche che i processi funzionino e funzionino bene tempestivamente con tutto come devono essere magari non dieci anni sarebbe un po'meglio no
Ma
Anche quel capitolo che è già una realtà perché è nata da chi la la vissute queste cose ma che stiamo cercando di come ha invece Giorgio Napolitano prendendo le due mani
E offrendole come possibilità per tutti che il capitolo della giustizia riparativa
Una cosa nuova che non esiste nel nostro nel nostro sistema ma che nuova non è
Perché è proprio frutto della vostra storia di storie che anche senza nessun giurista che le avesse mai teorizzate
Inseguendo quel bisogno di verità e di giustizia che c'è in ciascun cuore umano
E nato spontaneamente prima che un ministro o un Parlamento potesse disegnarlo
Ma poi c'è qualche posso ancora rubare qualche minuto
Perché c'è un piano personale che non voglio sottacere
Qui potrebbe parlare chiunque non è né il ministro della Giustizia però quindi la storia di una donna che
Che mi commuove in in ogni suo passaggio per la schiettezza l'autenticità di ogni cosa che dice
Cioè non non sarebbe così convincente e avvincente
Il suo racconto ogni parola se non fosse così leale anche nel dirsi
Tutte le fatiche no partire da quella prima pagina il dolore della perdita il brutto l'esperienza della violenza del mare della calunnia del tradimento
Il linciaggio l'oltraggio alla figura di suo marito ma anche i propri cedimenti personali troppi tentativi di non riusciti ammesso niente né Rita moltissimo ad esempio nella pagina in cui siete tornati a casa per pranzo nella casa di via Cherubini
No un tentativo per per restituire ai figli per ritrovare famiglia per provare a riconciliarsi con le proprie forze qua conio con il luogo dove si era vissuto così felicemente e poi il convento fu un pranzo tristissimo mai più no cioè anche il la la la lealtà di ammettere
L'inadeguatezza dei dei propri sforzi è però questa forza continua
Di ripartire di riaprire una possibilità
A partire
Da fatti quasi
Quasi improvvisi e e non preventivati no quell'inizio per la domanda del ragazzino a scuola si è capito che anche se non l'avesse risentito stasera leggendo il libro boh colto che era un punto di svolta perché difficoltà sì no una domanda fatta mille volte Naba per perché perché quando qualcuno muore ci sembrano tutti così bravi
Una risposta data chissà magari anche un po'distrattamente forse per dire no perché uno vuole essere ricordate poi quasi dopo ti rendi conto della portata di quello che hai detto
E dici
Ma anche per chi ha ucciso mio marito e non è solo un assassino
Ecco io trovo che in in questo percorso poi non so forse ci sono tante cose che mi
Mi richiamano o forse perché sono così vere richiamano in ciascun lettore qualcosa di personale perché poi alla fine cosina uno si sente rispecchiato in una vicenda che pur lontana
Così vicina perché tocca il sostrato comune di ogni percorso di uomo e di donna che abbiamo io sento tante cose che mi parlano in cui mi sembra quasi di riconoscere ed è paradossale perché io ho venticinque anni non era ancora sposata perché non mi è capitato di dover attraversare un travaglio di questo genere
Ma in quello che lei racconta in quello che abbiamo sentito oggi in quello che si legge nel libro c'è qualche cosa
Di profondamente desiderabile
E lo dico con tutta il tremore nel dire quello che sto dicendo perché
So anche che non ho non posso neanche avere l'idea di del tipo di dolore che si può attraversare in una condizione di questo genere ma dico desiderabile
Perché
Perché c'è qualcosa di questo libro che parla che nelle sue immagini
Questa è la seconda copia del libro
L'acre per la luce perché il primo mi ha portato Mario non aveva la foto
Sul retro aveva una quarta di copertina diversa e in una conversazione German meno aveva fatto notare mi ha detto ma quello che hai a la copertina con la foto dietro allora questo suo richiamo
Mi mi ha fatto riflettere mi ha mi ha fatto guardare con più attenzione no
La copertina in prima pagina
C'è una giovane sposa a dei garanti spensierato e gioiosa sì giocosi sì ma si capisce dal modo da per la mano con cui vi stavate trascinando
Stupenda
E qui c'era
Una una bellezza così composta e così nobile
Mi verrebbe quasi da dire più bella
E e allora mentre pensavo fra me e me questo e poi davvero me mi taccio perché ho parlato troppo
Ne sono andata a riprendere una poesia che adesso di nuovo mi vergogno ancora di più a leggere perché non so leggere queste cose
Ma chi vorrei
Son passati al tu inavvertitamente gli ulteriori passi iniziali grazie
è la una poesia di Ada Negri mia giovinezza ti leggo quattro righe il resto te lo consegno grazie perché per me è qui c'è tutto il la profondità di di questa esperienza umana
No
Non Theater dovuta
Sì è rimasta in fondo all'essere
Sei tu ma un'altra sei
Senza affrontarne Fiore senza il docente risata che aderì al tempo che non torna senza quel canto
Un'altra sei che bella
Che serata
Allora leggiamo e chiedere Luca di leggere proprio questo passaggio del libro su proprio a loro perché non sanno quello che fanno che poi e
Tutelato i vescovi brecce
Come si fa a salutare qualcuno dalle pagine di un giornale
Che cosa si scrive nel necrologio quando ti ammazzano il marito
Non trovavo dentro di me nemmeno una parola che assomigliasse a quello che provavo ma qualcosa mi avevano detto
Dovevo scrivere
Mamma impotente di fronte all'enormità del mio dolore si era data allora la missione di sollevarmi almeno da ogni pena aggiuntiva
Si era offerta di pensarci lei e dopo qualche ora mi aveva proposto di usare le ultime parole di Cristo quelle pronunciate sulla croce e che anche chi non crede conosce padre perdona loro perché non sanno quello che fanno
Mi erano sembrate parole potenti e opportune anzi di più utili forse per allentare la tensione fortissima che sentivo tutto intorno
Per spezzare la catena di odio di cui un intero paese era diventato prigioniero
Qualcuno ne sono certa allora avrà pensato che fossi un'ingenua e una stupida usare quella frase d'amore
Ma io non me ne sono mai pentita
E molto tempo dopo assistendo ai funerali del giudice Falcone e della sua scorta ho ritrovato nelle parole della vedova di Vito Schifani in quel pentite Fini
Gridato i mafiosi dal pulpito della chiesa
Lo stesso desiderio di porre fine all'orrore che avevo provato anche io
Dacci vescovo di Milano Giovanni Colombo disse che il mio necrologio era un fiore deposto sul sangue di cc
E che non sarebbe mai appassito
Oggi a distanza di cinquant'anni
Posso dire che aveva ragione perché quelle parole hanno dopo hanno sono spese fiorite dentro di me fino a fare di quel necrologio una corda che mi ha aiutata a risalire la china
Il primo gradino su cui io senza nemmeno saperlo
Posato il piede per percorrere la mia strada di perdono
Signora Tremolada le le il pastore questa comunità comunità che ha delle radici cristiane molto profonde poi non non tutti abbiamo e come giustamente ricordava Gemma Calabresi e la fede è un dono Perozzo mi è parso quasi tutti noi ce l'abbiamo avuto la formazione cattolica
E il perdono comunque una Ponente fondamentale la dottrina cattolica
Accedo punto nel libro Gemma Calabresi cita un suo collega non lo cita per nome però si intuisce che è un uomo di Chiesa importante che dice a Gemma Calabresi che ancora nel corso di questo suo viaggio di questo percorso Letizia Quadri che lei non è tenuta a perdonare perché queste perdono non l'hanno chiesto poi fatta Leonardo Marino lo chiede
Ma altre non hanno peso tuttora e e quindi con un suo collega di sei non è tenuta a perdonare se loro non lo chiede
E la domanda quindi è perdono è un dovere per un cristiano e poi naturalmente non lo so la domanda si dica con i sentimenti con l'emozione ha approvato leggendo questo libro questa storia
Volentieri io vi dico che cosa ho provato
Vorrei vorrei è un po'difficile voglio dire parlare troppo dopo aver ascoltato quello che avete detto e vorrei anzitutto dire che personalmente vi ringrazio molto ecco
E poi procede in questo registro de con questo Egisto del ringraziamento perché io ho letto questo libro letto proprio dunque gonfiato
E lo ritengo molto prezioso
Ai ti dice che nel due mila diciassette ha avuto un incidente
Ha dovuto subire un intervento chirurgico molto importante
Temeva Gelli anche i suoi cari gente non farcela
E invece classe c'ero le cose
Hanno avuto un esito positivo e dice ho capito che che questo prezzo e questo pezzo in più che mi era stato concesso diritta non andava sprecato quando ho realizzato che potevo usarlo per testimoniare quello che ho imparato sull'amore sul perdono
E poi lei ha scritto questo libro ecco io credo che
Questo sia molto vero cioè in questo libro lecita una testimonianza
Credo che dobbiamo esserle tutti molto tratti è una testimonianza e qui vengo un po'a condividere qualche riflessione se mi permettete
Sul terzo no ora io la prima cosa che vorrei dire che
è difficile parlare di perdono
Qui non abbiamo un discorso sul perdono abbiamo il racconto di un perdono ed è molto più efficace perché quando quando si sentono dei delle delle riflessioni su o
Ciò che poi facilmente si trasforma in un argomento rimaniamo abbastanza fretta ed ecco quando sentiamo raccontare il perdono rimaniamo affascinati questo
Perché la prima cosa che volevo dire
La seconda perché in questo racconto
Si tocca con mano
Che cosa e vinto dal perdono
è vinta la vinto il dolore
Non vuol dire che non esiste più
Vuol dire che non non schiaccia vuol dire che non sconfigge vuol dire che non ci toglie il respiro che non ci toglie la vita ecco
è sconfitta la rabbia
Lei parla più volte di rabbia la rabbia
Non è soltanto una sorta di desiderio di vendetta nei confronti di chi ha colpito
Lei dice ci sono anche altri soggetti no chi sapeva e non ha detto poteva dire qualche cosa che non l'ha fatto
E poi parla di questa coppia di amici
Che
Quando vi siete incontrati ha il coraggio di dire beh chi la fa
Se l'aspetti dice queste un'accusa infame ora fila rabbia si capisce che cuoce ecco
Il tutto ipertono dunque non è un passarci sopra
Ma è un entrare dentro un'altra versare appunto entrare nella crepa
Ma con la luce ecco un'altra cosa che vuole sottolineare ma lei l'ha già detta
E fa riferimento a queste parole
Del Vangelo che lei ha citato Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno mi ha molto colpito anche l'interpretazione che lei ha ricordato
Sa io vengo in coda agli studi biblici e tutto quello che ha a che fare con i Vangeli mi mi affascina mi interessa non avevo mai visto asset sentito come interpretazione di questo genere
E cioè Gesù chiede al padre di perdonare perché sembra che in quel momento neanche lui ce la faccia con l'uomo di fronte a quello che gli sta succedendo metro stanno croci fingendo no
Ed e da qui si ricava questa grande verità che il perdono non si dà subito no lei fa anche riferimento acque interviste che a volte
Si fanno i nostri giornalisti qualche volta hanno un po'troppo coraggio nell'andare non so se chiamarlo coraggio ecco nell'andare a dire una persona che ha subito un trauma persone dice ma lei perde una ecco una domanda di questo genere dice no forse non è opportuna ma certo la risposta è molto importante io credo che si faccia fatica appare caldo partire gli opportuno giustamente lei dice ci ha raccontato il perdono domanda al tempo
Però io sono convinto con lei che il perdono sia un miracolo
E abbia dentro qualcosa di divino
Lei ha parlato della fede ha detto che il suo perdono viene dalla sete
E ha fatto molto piacere sentirlo
A un certo punto quando lei risponde al vescovo
Di cui ha parlato Cazzullo io mi ero segnato questa pagina per lei cita due vescovi falsi vescovo di Milano e l'abbiamo sentito il quale dice che la sua frase
Un fiore sul sangue PCC suo marito
Fa bene a citare il nome dell'arcivescovo di Milano Cardinal Colombo può invece parla di un altro vescovo Ina in maniera molto garbata non città il nome e dice appunto lei non non era tenuta non è tenuta a perdonare
Però mi permetto di legge l'allora quel che lei scrive quando quando succede questo
Ricordo che anni fa incontrai un verso che mi disse sì non gliel'hanno chiesto il perdono lei non è tenuta a darlo ma prima lei dice
C'è un certo modo di sentire e di pensare che interpreta il perdono come una forma di debolezza ma io sono invece convinta che il perdono sia figlio di una forza gioiosa e quando l'hai eserciti rimane contee per sempre
Il perdono è il miracolo che facciamo con le nostre mani un ricucire che non ci rende immuni dal dolore e dalla rapida e non toglie significato e senso alla giustizia
Ma ci fa sentire parte di un tutto e per questo meno infelici e meno soli per questo la risposta al vescovo e nessuno me l'ha chiesto mai voluto io lo so perché nascente ANIA no
Esatto questo mi sembra mi sembra molto bello posso aggiungere un'ultima cosa parlando del perdono a un certo punto lei usa l'immagine del ponte
Perché racconta l'episodio del nell'incontro con con i carcerati
Dove
Di Lili si parla di questi tre carcerati che chiedono degli di acqua che che siano preparati ad accostarsi al Battesimo la Comunione e la Cresima
I che lo avevano fatto perché loro stessi avevano vissuto l'esperienza perché li aveva portati dalla disperazione alla pace lei dice no
Lei si riconosce in questa esperienza
Vissuta e a questo punto poi aveva sentito dire da loro che si preparavano a chiedere perdono alle famiglie delle persone che avevano avevano ucciso
E qui allora nasce l'immagine del perdita del ponte no dono è dato da chi a subito crimine ma condono è chi è il perdono è chiesto da chi l'ha compiuto
E allora probabilmente non bisogna distinguere no cioè il pedone qualcosa trecento che si incrocia che incrocia e che abbraccia ecco
Chiudo la sto con un'altra cosa che mi ha colpito lei parla spesso della preghiera
Preghiera personale
Ma parla anche della preghiera che lei noi non non conosceva eccola e civiltà questo episodio del del dell'abbraccio lungolago di Cuomo a un certo punto
Una una una copia da riconoscere vedete vengono incontro dicono ma ci fa piacere incontrare tratta una cara amica dicevo mai visti mai viste eri de spiegano che
Il giorno stesso credo in cui si sposta il giorno in cui io rimanevo vedova loro si sposano esatto questo quello stesso diciassette maggio tre giorni di loro sono rimasti non sconvolti da allora la mia storia e da quel giorno in giorno e loro avevano deciso di portarne con loro
Nello nel loro matrimonio e da quel giorno hanno sempre recitato una preghiera per noi ecco e quindi io gli ho detto ecco perché ce l'ho fatta ce l'abbiamo fatta ce l'abbiamo già persa mai visti prima per
Bene grazie per tutto questo
Si sono nel libro due persone che non vengono perdonate
E riferimento proprio a questa lettera a cui il vescovo ha cenato brevemente prima ma siccome se non si è letto libro fosse non non è chiarissima la cosa con la voglio brevemente dire
Gemma Capra a dopo l'omicidio del marito ha
Comune la prima è stata la passa a Cuma io dove la famiglia e suo genitore ha una casa
Tratto Courmayeur citata anche spingendo la notte più in là dove Mario racconta di suo nonno Materno però era molto legato Gigi al genero dice a Mario quando faccio questa pista con gli sci tra i boschi
In questo posto mi ricordo tuo padre penso proprio padre possessori
No io voglio amo molto lo Sheva dormiva col bagliore ogni volta che faccio questa pista penso sembra questa
A questa cosa una cosa che ho notato anche i miei figli
Anche perché l'omicidio Calabresi uno dei miei primi simile Cordero bambino no non capivamo quello che ci molti di noi voi avete no no non mi attardo fosse uno sono ricordi di infanzia e mi ricordo ad esempio che quando poi nella prima universale io ci fu la bomba di Bertoli davanti alla questura di Milano cioè le nostre infante che per loro poi e sedimentato dama pubblico che è stato uno fa un dramma privato
E credo che una delle misure dell'intelligenza della famiglia Calabresi se è stato anche comprendere che quel del terribile dolore privato era anche un dolore pubblico e quindi c'è un peso ulteriore la porta
Fatto sta che arriva curvaioli questa lettera arrivano moltissime lettere di solidarietà di vicinanza di amicizia ma arriva anche la lettera di due persone che Gemma Calabresi aveva conosciuto una coppia di amici romani di Gigi
Che lei stessa aveva incontrato un paio di volte la da una lettera che si compone di due fogli nel primo foglio ci sono parole di circostanza di solidarietà chiedere poi luglio foglio finisce dicendo d'altronde poi l'al secondo foglio chi la fa la spetti allora in un primo tempo Gemma Capra Gemma pensa di aver capito male allora e mezzo due tre quattro volte questa lettera dopodiché la straccia in piccolissimi pezzi
Pensato non voglio che i miei figli la Lega hanno perché non voglio che addobbano essere sfiorato un domani dal dubbio che loro padre non fosse innocente ma nello stesso tempo pensa ma quando sono fragile a pensare che mi figli possano un giorno pensare questo
Per cui insomma alla fine queste due persone il perdono no non lo ricevono perché scrive
Gemma se le mani omicide erano mossi da un'ideologia per quanto folle sbagliata dietro la miseria di e con le parole non c'è niente io chiederei Luca di reggere ancora un ultimo brano del libro e poi io voglio ascoltava testimonianza di Marco Bellocchio
In aula non c'erano solo i miei figli ma anche qualche volta i figli degli imputati
Vederli nel ruolo di padri all'inizio mi turbava
Pensavo a quei ragazzi non tanto più grandi dei miei mi chiedevo che cosa approvassero
Ricordo una scena
Prima che iniziasse il dibattimento uno degli imputati aveva visto suo figlio tra il pubblico gli si era fatto vicino l'aveva accarezzato sul viso e poi aveva fatto un gesto come dire non stare qui vai stai tranquillo
Avevo non pensato ma sentito qualcosa
Avevo sentito una vicinanza profonda in quell'intenzione Tenera in quel non ti preoccupare mai nemmeno pronunciato
Io avrei fatto lo stesso ho riflettuto anch'io gli avrei detto di andar via
Mi sono ritirata quella scena nella testa per giorni la scoperta di aver qualcosa in comune con quell'uomo mi suscitava un sentimento che non ero disposta a concedermi
Deve essere un buon padre
Pensavo
Le parole che avevo detto al mio alunno che noi nella vita siamo tante cose insieme che le nostre esistenze possono comprendere il bene e il male erano diventate una verità che si era manifestata davanti ai miei occhi
Il pensiero che mi aveva fatto quasi svenire
Che anche chi aveva ucciso Gigi non era solo un assassino
E la diventato una certezza
Che diritto avevo io allora di relegare i responsabili della morte di mio marito a quell'unico ruolo a quell'unico istante della loro esistenza
Quegli uomini erano stati anche altre cose sicuramente anche buone
Il periodo orribile della loro vita in cui avevano immaginato organizzato e poi ha realizzato l'omicidio di Gigi non poteva definirli per sempre
Mi sono resa conto che quello che stavo facendo con loro era l'esatto contrario di quello che loro avevano fatto con mio marito
Mentre loro avevano disumani Zagato Gigi con gli slogan gli articoli le scritte sui muri riducendolo a un simbolo da abbattere io staccavo le loro figure dall'album della storia
Le mettevo nella vita nel mondo nelle relazioni con gli altri
Mi rendevo e vedi foto
Esseri umani
E Marco Bellocchio lei nella sua opera è tornato più volte sulle vicende degli anni settanta sulla lei c'era
Ha fatto questo grandissimo lavoro sulla memoria
Di Aldo Moro quest'l'associazione che ci ospita stasera porta nome di Aldo Moro cui soggiunto poi quello di Mino Martinazzoli
Buongiorno notte Rufy straordinarie adesso lei ha lavorato a un'altra opera sembra cuoca modo legata al caso Moro che adesso andrà al Festival di Cannes uscirà nelle sale che andrà sulla RAI
E per lei e questa c'entra anche perché uno degli ottocento firmatari di quel manifesto c'erano alcuni tra i più importanti artisti e intellettuali italiani c'era anche lei
In cui si parlava di commissari torturatori e veniva indicato proprio per nome
Luigi Calabresi e nel libro Gemma Capra racconta questo parla di questo manifesto come una delle tappe fondamentale della campagna di persecuzione contro suo marito che in qualche modo povera anche influenzato
Gli assassini cosa si sente cosa ci è successo si sente di dire alla signora Calabresi a noi questa sera
Dunque no io ho ascoltato con grande partecipazione tutti questi interventi straordinari tutti veramente molto emozionanti ma mi sembrerebbe poco io posso farlo immediatamente lo faccio con sentimenti quasi chiedere scusa
A alla famiglia Calabresi perché io sono stato firmato perché ho firmato questo manifesto che era pieno di odio nei confronti
Di Luigi calabresi che in qualche modo non lo si accusava di essere
L'autore della del di un assassinio però in qualche modo un complice o un mandante morale informi ricordo ecco
Questo
Di questo posso sicuramente chiedere perdono proprio perché quel ma secondo me non basta coi sto ecco poi giustamente come dice la signora Calabresi
Le persone si giudicano nella loro vita per tutto quello che loro hanno fatto io
Sono tornato
Con alcuni miei film su su questi temi e
Con uno sguardo e con una pure essendo laico perché io qui sento una grande religiosità che a dispetto io non credo in Dio però o un un'attenzione e una sensibilità per cui quando ho letto il libro
Che si basava sul perdono
Ho capito che
Il mio
Penso io ho pensato che si possono usare altre parole
Che non sono specificatamente di chiedere perdono come mi avvisa io ho fatto io la mia educazione un'educazione cattolica da cui poi mi sono separato insomma e chiedere perdono è una cosa fondamentale c'è un personaggio su cui ci siamo formati che mi viene in mente in questo momento è padre Cristoforo nei Promessi Sposi lui uccide così
Un po'superficialmente il nome di un principio quasi cavalleresco un uomo e poi chiede perdono alla famiglia e poi consacra la propria vita
Nell'aiutare gli altri e anche nel difendere nel proteggere Lucia dalla prepotenza di don Rodrigo ecco in questo senso
Il
Quell'azione quella firma
Superficiale ma però che rispondeva ad una posizione che era
Piuttosto diffusa
Non di odio specifico nei confronti di Luigi Calabresi batte diciamo del potere e e di un certo tipo di potere che opprime Eva
Certa gioventù allora
E però la cosa importante
Lavorare
Di penetrazione c'è penetrare in questo e rappresentare il rappresentare o un mondo in cui l'odio non sia dominante non sia vincente
Tante volte in televisione appunto parlava lei presto parlava dei ci sono i giornalisti che arrivano subito immediatamente ma lei cosa pensa lei e allora i familiari delle vittime sono imbarazzati come non dighe e il piccolo no
Io non non odio nessuno io non voglio la vendetta voglio la giustizia come lei ministro io è chiaro che si capisce che dietro c'è qualcosa invece di ancora turbolento qualcosa di non risolto al qualcosa però l'euro chiedono giustizia
In realtà
La grande novità la grande
Originalità è proprio quello di superare l'occhio noi vediamo
Oggi se pensate a agli orrori fa le cose terribili che avvengono in questo mondo le guerre
Ed è un po'quello el supera dell'odio passa attraverso una
Capire un un un rendersi conto appunto come diceva la signora
Che
Ci sono tante cose nel libro che mi hanno colpito una gliel'avevo già detta
Quando lei vede
Il figlio
Di uno degli imputati
Non so se i
L'imputato si avvicina oppure non so se lo vedono nei ricavi adesso non mi ricordo
Erano nelle grandi e non era Nana e però che dice
Ma vai stai tranquillo è questo momento
Strategico psicologico ente strategico per cui lei ha detto ma quello o momento
Dobbiamo rompere la catena
E il vedere la complessità non tanto vedere che quelle buone ma vedere anche la complessità questo è molto interessante e questo è qualcosa che secondo me va anche oltre il cattolicesimo non c'è bisogno di credere in Dio non c'è bisogno di essere religiosi questo è qualche cosa è un valore anche profondamente laico mano umano esatto info e infine quando lei mi supera non basta non basta c'è un una
Paura poesia di un di un poeta russo che io ho utilizzato in un mio film che era il papà di Tarkovskij
Che appunto cadenti salva diceva sì tu fai ma non basta ma non basta cioè
Sì deve essere sempre e
Per tutta la vita un'insoddisfazione che non è però assolutamente una depressione Pera un non basta continuo fino alla fine erano strapieni
Vuole lasciare l'ultima parola prima ovviamente di rimettere Gemma Calabresi a vostra disposizione per firmare le copie del libro
Libro assoluta mettere non potevo una vera ma so già che lo pensate vorrei lasciare l'ultima parola all'assessore calabrese
Mette in una bella difficoltà
Beh io vorrei dire che
Comunque
Un uomo innocente
è stato ucciso
Anche se uno non lo riteneva veramente colpevole però quella campagna infamante
Sapete cosa dico io agli alunni a scuola quando vado a scuola dico
Quando siete in gruppo non siate greggi mantenete un pensiero critico un pensiero libero un pensiero individuale
Non
Che il male anche quando il fatto in gruppo e sempre male
Comunque non è un po'meno male perché eravamo in tanti
E e quindi e per cercare di di conoscere di capire di sapere informarsi prima di giudicare perché in quegli anni
Tanti gridavano pochi pensavano tanti e con basta che ci sia un leader o uno più forte di altri o uno che organizza il tutto e c'era quella debolezza
Quella paura anche perché erano anni di paura erano anni dovere Carey tacciato di fascista se non
Magari McCain a firma io questo lo capisco benissimo
Comunque io vorrei dire
A regista Bellocchio
Che le mie orecchie hanno sentito una parola di perdono
Anche se lei dice il perdono è una cosa più religiosa io non credo no però lei la ditta io l'ho sentita
Che hanno scaldato il mio cuore a me ha fatto nel Nord metterci era ringrazia ma
Grazie
No possiamo fare un ringraziamento più a no no stanno avevamo un'idea
Voglio dire il perdono è sincero però non è appannaggio solo dalla religione no no usare idranti Serra non interessa
Anche un uomo che lei ha diretto da ok fondamentale no no no no global lungi da me pensare che sia appannaggio
Ma io vorrei ringraziare
Chi ha scritto questo libro con me perché io lo ha raccontato ma non sarei stata all'altezza di scriverlo
E quindi siccome se ne sta lì sempre in silenzio seduta ce l'abbiamo qui la la scrittrice Silvia non ci sono i grazie
Cattiva no
Non posso più dire nulla se no che atterrerà dal cuore grazie