Radio Carcere: Carcere & Suicidi: 21 enne si uccide nel carcere di Ascoli. "Il caso di Maximiliano Cinieri"- La figlia Valeria: "Ecco come mio padre malato di Sla ha trascorso gli ultimi 6 mesi in carcere". A seguire le lettere scritte dalle persone detenute

Luca con l'italiano il tribunale
Cinque codice di procedura penale
Italiano la corte d'appello di Palermo seconda sezione
Cinque aprile del mille novecento
Buonasera buonasera e ben trovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena allora oggi e prima di leggere le lettere scritte dalle persone detenute vogliamo tornare a DOCUP arci del caso di Maximiliano Cinieri persona detenuta è affetta da Sclerosi laterale Amiotrofica che finalmente ieri ha ottenuto i domiciliari e ha lasciato il carcere
Don Soria di Alessandria ma prima ma prima vi devo dare la notizia
Del ventiquattresimo suicidio avvenuto dall'inizio dell'anno in un carcere italiano infatti martedì scorso si è ucciso nel carcere il Marino del Tronto Ascoli Piceno un detenuto Caneva soltanto ventun'anni e che si è impiccato con dei pantaloni
Ascoli martedì tre maggio una persona detenuta rinazionalizzare marocchina e di solito ventun'anni si uccide nel carcere di Marino del Tronto di Ascoli Piceno
Da quanto si è preso pare che il ragazzo si sia impiccato nel bagno della cella utilizzando dei pantaloni ulteriori notizie
E riportate dal Resto del Carlino parlano di un ragazzo particolarmente agitato
Che poco prima di uccidersi avrebbe Liberto la cena
Dove era detenuto sta di fatto sta di fatto che salgono così a ventiquattro le persone detenute che si sono suicida nei primi mesi dell'anno per un totale di cinquantuno detenuti che tra Suicide malati hanno perso la vita dall'inizio del due mila ventidue
E dunque come dicevo oggi grazie alla voce di Valeria che è la figlia di Maximiliano Cinieri vogliamo tornare a occuparci della sua vicenda che sembrava davvero una vicenda disperata infatti Maximiliano Cinieri persona detenuta e affetta da sclerosi laterale Amiotrofica una malattia che non dà scampo finalmente dopo tante istanze dopo tanti rigetti ieri ha ottenuto i domiciliari e ha lasciato il carcere
Don Soria di Alessandria lo ha deciso la corte d'appello di Torino una decisione questa della corte d'appello di Torino che arriva dopo l'ennesima perizia medica e che pone fine
A una carcerazione Barbara
Insensata ovvero la carcerazione di un uomo affetto da una malattia così grave e incurabile l'ASL la che è assai difficile da arginare fuori in strutture specializzata che figuriamoci figuriamoci in carcere ma anche una decisione quella della corte d'appello di Torino che poteva essere presa prima
Visto che già dinanzi al giudice di primo grado era stata certificata questa grave malattia e addirittura il dirigente sanitario del carcere di Alessandria aveva nel mese di marzo parlato di una incompatibilità
Dello stato di salute di Maximiliano Cinieri con in regime detentivo
Sta di fatto sta di fatto che ora Maximiliano Cinieri è tornato a casa ma come è facile immaginare
Malato di Isla e dopo un anno di detenzione le sue condizioni sono assai peggiorate sia mentalmente che fisicamente
E lascia perplessi a dir poco perplessi il fatto che ci siano volute
Dodici stanze ebbene quattro attestazioni mediche tra perizie e consulenze per stabilire ciò che era evidentemente giusto fare
Scarcerare Maximiliano Cinieri ormai ridotto su una sedia a rotelle e allora e allora quella che tra poco ascolterete e la voce di Valeria che era figlia appunto di Maximiliano Cinieri Valeria che ci aiuterà a capire meglio questa piccola bella notizia
Una piccola bella notizia fino a un certo punto perché
Purtroppo è una notizia che ha come sfondo una tragedia ovvero la malattia las la che non lascia scampo
Allora Valeria partiamo dalla prima grande piccola bella notizie infatti ieri la corte d'appello di Torino finalmente e dopo sei mesi di detenzione dopo dodici stanze
Ebbene quattro certificazioni mediche ha disposto la detenzione domiciliare nei confronti di dopo papà malato di Isla che fino a ieri era detenuto nel carcere Don soglia di Alessandria vero e avrà
Ieri mentre no no no no no con l'occhio che eravamo dentro
Tanto amata da Locatelli chiave che che lui appunto poi per far pagare l'hanno anche pena di Amanda panorami a poppa allora Valeria per prima cosa ripercorriamo le tappe di questa vicenda che si è conclusa
Bene per fortuna Ca'anche se con un po'di ritardo nonostante la tragedia che poi sottintende a questa vicenda
Tutto va era detenuto dall'aprile del due mila ventuno è vero che però ecco ma quando si scopre che tuo padre Maximiliano Cinieri
è malato di Sla anagrammi annientino anche l'abbiamo avuta dicembre del due mila e ventuno e Colli Looy era già detenuto diede conto in ospedale perché sentiva poi
Bene è stato operato in ospedale per fare degli accertamenti perché stava male continuava a star male e continuava a parlare sempre peggio le mani peggioravano
E doveva fare l'elettromiografia da ritornando magnetica liberticide gli dicono già ne avevano detto che era no
Perché la lingua ma era approfittate presentava tutti i sintomi che sono appunto della no poi affatto una risonanza magnetica ed è stata diagnosticata al cento per cento ma era già figurare con l'elettromiografia
Per i medici già gli avevano detto si erano due neurologica che hanno detto guarda che no una vera e propria condanna a morte purtroppo
La una è una condanna a morte e in più lì dentro è una condanna a morte velocizzata perché è una malattia degenerativa che continua ad andare avanti e il carcere come ad oggi finalmente siamo riuscite
A dimostrare ma non abbiamo bisogno e non abbiamo tutto il cioè non siamo stati noi a dimostrarlo tolta i medici
Niente uno strano incitano sono lo abbiamo sono lottato per cercare di far capire la gravità della situazione e pare intervenire qualcuno come la condanna a morte il carcere accelera
Il carcere accelera perché non come è stato detto dal dirigente sanitario il carcere non ne hanno bruttura anche può attenere a una persona come mio padre perché la macchietta mio padre
è una malattia degenerativa avanza alle donne di delle code che si Natale elenchi no perché non c'è una cura da quei precetti del piede terapia logopedia delle cure sperimentali che si possono fare al di fuori
Per il carcere perché ci sono delle strutture che sono in giro per l'Italia
In cui si vada si appoggia
Agli al Togliatti no e che trova qua tali questi sono queste terapie chiaramente la malattia Marley Madama accelera tutto va più veloce sopra Valeria tuo padre restano in carcere per circa
Sei mesi con la sclerosi laterale prenotando il trofica
E è giusto lui è fatto così l'idea di c'è da da agosto a adesso
Ha avuto un peggioramento del traffico il mio padre il dato che camminava comunque si tagliava la carne dal tono beveva dal sole dapprima le bottiglie da solo
E uscito che non riesce a camminare che non riesce praticamente a parlare parla male
Le mani non le muove più magari non dico che ci ci saremmo riusciti ma ottenuta calda molto prima
Nel magari staremo a recitare allentata
Tutti insieme lui a faccendieri e paglia in tale magari ad oggi non aveva difficoltà a camminare un esempio ma c'è anche l'aspetto psicologico è che non è non è secondario perché stare in carcere con l'ASL ha con la condanna a morte sulle spalle
Deve essere tremendo voglio dire a a uguali in medico quei caratterialmente è un uomo fortissimo
In quanto ad Andalo quello che vedevo mio padre piangere c'ho paura non so quanto tempo starò con voi abbiamo poco tempo cioè ecologicamente lui era terra e noi
Siamo andati dietro di lui poi noi dovevamo farci forti da fuori perché dovevamo fare una guerra per cercare di mandarlo a casa perché la chiamo guerra quella che abbiamo fatto va davanti ricordato che durante il processo di primo grado
Che si è concluso un po'di tempo fa il perito nominato dal giudice ha escluso una incompatibilità col regime detentivo
Di tubo pub Maximiliano si dia il giusto che giusto il tribunale del primo grado verrà nominato suo perito di parte che era andata in carcere aveva fatto una vita aveva riconosciuto la sua malattia grave
Bravissima aveva confermato la diagnosi però si poteva curare inflazione allattare in carcere mentre il dirigente sanitario del carcere don solide Alessandra aveva parlato di una incompatibilità dello stato di salute di tuo padre
Con il regime detentivo quindi un il medico da dentro ricevuta e quando vedono possiamo curare
No assolutamente perché è seguire una persona come mio padre e garantirli tutte le vite di quella d'Italia avrebbe messo in difficoltà il carcere specie pacificare c'era cellule giustamente come è facile immaginare non è attrezzato
Per
Contenere la sclerosi laterale amiotrofica insomma già editrice curarsi da liberi
Figuriamoci da detenuti nel faccia conto che mio padre prima o poi perché purtroppo è quello avrà bisogno di tagli e quindi del tondino dello stomaco e del respiratore secondo lei è un carcere che può tenere una persona con un respiratore che deve stare in un ambiente è sterile
Ma non è tutto infatti ci sono volute dodici stanze
Ebbene quattro attestazioni mediche tra perizie e consulenze tecniche
Per stabilire una verità ovvero che tuo padre in carcere non ci poteva stare tu parlavi giustamente Valeria
è stato un lotto dormitori chiaro trova nel modo più assoluto perché tutti poiché i medici che ne avevamo sembrava che invece di andare a nostro favore perché per quanto ne indaga ritmo voluti a nostro favore perché io le dico la verità io pagherei per fare canale mio padre in carcere e toglierle la macchina che era ci ha lasciato il condanna ottoniana travagliata agli ammalati
Pagherai per una roba del genere Bellanca mio padre prima un po'ieri si è messo a quell'età il grande e va bene così invece è ad ogni ne abbiamo fatti sì trattare la malattia
E non sembrava veramente che tutti i fogli medici più ricca gravava più questa cosa ci si ritorcerà contro vogliono giustizia
Ma Valeria dimmi tu accennavi anche prima in questi sei mesi passati in carcere di tuo padre con la stella
Lui è stato adeguatamente curato secondo te oppure no io a
Ringrazio veramente io lo dico con quale ringrazio veramente il carcere
E i dottori che hanno seguito a mio padre perché Hunter quanto hanno potuto per tutto quello che hanno potuto fare l'hanno fatto perché lo quello non potevo fare questo è quella di partire e quello che crede per quanto hanno potuto fare hanno fatto
Ma è una limitati pure loro agli immigrati pure loro erano i medici avrebbero voluto fare ma non avevano gli strumenti per fare il carcere don solida vessato e come tutte negarci italiane non è attrezzato
Per seguire una persona affetta da sclerosi laterale amiotrofica questo mi sembra abbastanza evidente insomma a no in faccia quando imparerà ad arrestare il reato e le cure tutte in corner inquadrabile in padre tutte le partire anche solamente
Per un mal di denti dovevano mettere approvate e date dal Carella quindi c'eravamo
No è che dobbiamo metterci in contatto con gli ospedali di Alessandria
Con quello di Torino
Per farmi mettere in contatto con le il il carcere ed e viene guardate che mio padre ai campi aumentate gliene le gocce
Ha mal di denti forte date Lino antibiotica questo era difficile e che il mio padre rimasto per un bel po'di tempo che aveva in casa Anco me Cilia oggi perché mio padre e dalla lingua i cambi ventiquattro ore su ventiquattro
E continuava a dire ho i crampi al cambio cambio crampi vai come capi contatto con Torino per con Alessandra Panelli fine Ettorina tendiamo ad aumentare d'accordo comunque una
Ogni volta un'impresa per voi per voi della famiglia e attuato un'impronta Setti e Valeria dubbia facevi le semplici e mio papà è sempre stata una persona forte
Però pensiamo al momento della detenzione tu Valeria durante questa detenzione il duo prova malato di Sla detenuto ad Alessandria quando andare a fare i colloqui hai visto le condizioni di salute di tuo padre
Per i giornali man mano che passavano immensi il rilievo peggiorare in maniera drastica opere che è poi ne avevamo è quello a quel mese di un'ora
Quindi c'era la settimana in cui avevamo due colloqui varietà Roma il mercoledì e il sabato io da Manconi diffamatorio vedevo peggiorato io l'ho visto domenica con la stampella mercoledì con Aprilia Rota nel più peggioramento di quel testo anche talmente da sentendolo parlare ci si rende conto della difficoltà che ha
Riapre canna che nega che abbiamo tutto invece non è così perché anche difficoltà nel parlare certo
Sì al nata alla lingua tra affidata a una tali alla pari vattene in che molto abbondante parla che si mangia le parole le parole deve parlare in maniera molto lenta
Lui cerca di farti capire perché era in anche conto che alcune parole non si capiscono non si capisce non si offende critiche di ripetere però
Si sente la difficoltà
Sensi Valeria ecco socket mentre era detenuto nel carcere Don Soria di Alessandria
Torva Maximiliano era in una cella con altre tre persone detenute ed era assistito da un piantone
So che c'è stata una grande solidarietà anche da parte delle persone lì ristrette vero e assoluta aumenta tutti qua non fatta anche un'altra un'altra testa pacifica cara battitura
Per non più di una settimana in carcere lo hanno aiutato a non cercato di aiutarlo tutti nel loro piccolo però non è l'aiuto che possiamo darli e mia madre e non è l'aiuto che possiamo fargli dare nel momento in cui le accanto lo prendiamo lo portiamo in un ospedale perché nel momento in cui aveva bisogno lui ad appendere portare all'ospedale
Ma io non mangino che anche per una famiglia sia molto difficile
Vedere un proprio caro non sono detenuto ma per di più affetto da una non malattia tanto grave e implacabile si sente un non senso
Di impotenza quando ci si rivolge soprattutto alle istituzioni preposte alla tutela di da persone parto
Io guardi veramente ci tengo anche a livello io non lo auguro a nessuno perché non l'auguro a nessuno spero che veramente nessuno questo mondo potrà arrivare a dire vi capisco
Capisco cosa abbia cosa potete aver provato perché è un bruttissimo terra
Ci si ritrova di fronte una malattia per cui non c'era alcuna per cui non si può far niente non in più avvengono in carcere non aveva neanche il supporto morale nostro perché non lo sentivamo dieci minuti al giorno ma sono i dieci minuti al giorno su ventiquattro ore tutto il resto della giornata l'isola di leva da solo io quando parla di situazione disumana parlo di con né che potevano esserci concesse e quindi concesso a lui e ci soltanto elencate come ad esempio andando a il cane durante al momento della diagnosi
Una videochiamata chine eravamo lì che potevamo dirlo accanto a lui c'era da solo in ospedale quando da detenuto ha saputo che era malato di Sla chiamato Chiara Dattola le hanno detto tutto d'atto no
Anche quando quella mattina quei minerali che gli hanno detto ai guarda che sicuramente la lui era la storia ci ha chiamato adatterà piangendo e ci non li condanno ricordandoci neanche
Il nome dalla malattia
Quando al mattino dopo Cialente bene il nome della malattia negli tramandati di informare tutto perché sinceramente ne eravamo ignoranti in materia avevo preferivo essere rimanere ignorante
Abbiamo detto che non c'era non c'era una cura non c'era niente ne abbiamo cercato di Benarrivo anche nascosto polpa ridendo e hanno detto immagini come tipo per per pentito lui affinché filiere avevano malattie per cui non c'è una cura
Da solo il detenuto da togliendo il pennuto siamo andati a colloquio ha pianto per onore in abbiamo pianto del tutti e tre per una intera
Ma dopo un'ora Luís entra e esentava ed era da solo anche a livello psicologico mio padre è stato abbandonato in quel senso lì
Sta di fatto Valeria che venerdì ventinove aprile il vostro l'avvocato di fiducia di tuo padre presenta l'ennesima istanza di scarcerazione questa volta rivolta alla Corte d'appello di Torino esatto
E c'hanno risposto subito in una perché ma nel mio papà era fuori
Ecco fatti qui è giusto dare atto alla Corte d'appello di Torino che ha agito con estrema celerità questo gli va dato atto infatti nomina subito un perito il perito che addirittura domenica primo maggio
Va nel carcere di Alessandria per visitare l'ovale
Qui tramandati di domenica mattina alle dieci il perito di parte della corte d'appello e il perito di parte nostra
Mio padre mi ha anche comunque detto che c'è stata anche una sensibilità in più sono nel di Di Carlo
Ha raccontato anche aspramente un aiuto nella portarlo dentro tanta io parlo del perito di parte della corte d'appello gettata con una situazione molto più umane molto più imparziale
Senti ma
Ecco ieri la vocalità del vostro avvocato finalmente di comunica che il perito a depositato la le sue conclusioni dinanzi alla Corte d'appello di Torino e ha stabilito l'incompatibilità col regime detentivo
Di bordi tuo padre Massimiliano
Il Cinieri e come ex Milano Cinieri dice il perito
Non può stare in carcere perché malato e lì non sono in grado di curarlo queste in sintesi quello che dice il perito checché ne dica il perito elettrotecnico agnizioni fili rilette patologia
Non so dando l'incompatibilità col carcere quel visto l'articolo centoquarantasei per cui non abbiamo tanto lottato finalmente gli è stato riconosciuto anche dal perito perché già era stato riconosciuto già da quattro medici
Ecco Prandini quando quando la il vostro avvocato via comunicato che finalmente dopo tutta queste lotte un un perito aveva ristabilito la verità voi che cosa avete provato
Arriverà a matita colorata in pace verrebbe ce l'abbiamo fatta tanto che fa piangere dicono la verità perché cioè la prima cosa che ci è venuta in mente da pensare veramente che c'è venuto ad adire venuto da dire anche a una estate ce l'abbiamo fatta
Ho subito dopo arriva il provvedimento per la scarcerazione di tuo padre Maximiliano Cinieri voi andate in carcere a dargli la notizia vero
Viene stavano entrando a colloquio con l'avvocato ci ha chiamato e anche le guardie penitenziarie che c'era lì che ammettono entrate perché così almeno
Perché i Piani tempio della Mangano tema fuori questo è successo mercoledì i genitori ieri
Nale di cemento eravamo e dice che Amato e l'avvocato noi gli abbiamo detto guarda entriamo Alida Valli e per le quali entriamo comunque lo diciamo noi lui stava entrando dentro la palla colloqui e io mentre era ancora fuori
Gli abbiamo alzato le braccia e mia mamma li tenuti riceve diciamo abbiamo fatta viene a casa con noi oggi
E lui guardare dicendo veramente segreteria non ci credeva nel cielo del bromo dicendo no eh
No perché dopo tutti i tipi di gettito col mettevate normale che qui diventa fiduciosi nella giustizia non diventi fiducioso
Eravamo eravamo tarantole ipercaptante veramente l'ultima a morire ma quando l'Inter Support pura speranza di un certo punto
Perché dopo a righe non certo punto che li circonda faccio
Come fai ai dieci mila quota col pensare ad usare rappresenta non c'è non si sentì più Fini perché c'era mio padre che stava male ecologicamente finnico niente quindi dovevamo cercare di su
Portare in lui come potevamo apprendendolo quindici unità al giorno andando a colloco quelli cercavamo sembra in qualche modo di trovare anche una gli augura qualcosa
E dall'altra parte dovevamo cercare in qualche modo dichiararlo fuori perché il treno nel tempo soltanto per il primo grado mio padre avrebbe dovuto farsi tutti gli atti tutti e otto i piani di rientro il Mulino intralcio nei corridoi
Ecco Valeria ma ora che tuo padre Maximiliano Cinieri e a casa e finalmente a casa
Vi racconta come ha passato questi mesi passati in carcere con una malattia che assai peggiore della condanna che gli è stata inflitta in primo grado cosa di racconta cosa vi dice quali sono le frasi che ti rimangono più impressa
Lui che continuava a dire che comunque volerà voleva fare qualcosa
Che non poteva fare niente perché Bandai gli altri andavano a giocare a calcio nel momento in cui avevano l'ora d'aria Russotto lui Palaia guardarli
Hanno sempre cercato di tenerlo partecipano al pacificamente Luino neanche parchi Ceva partecipava alle corde quindi anche quando a volo colloquio ci diceva sempre e noioso qua non so che cosa fare mi ha faccio sempre queste corde vorrei camminare ma dopo un po'mi sento affannato
E vorrei camminare ma alla fanteria dopo un po'mi viene male
E
Non lui diceva sempre è un spot tutto insomma oltre a chiamare voi non faccio niente durante la giornata
No no distrazione vengono Fipav grava però comunque c'è anche da considerare che quando si è in carcere settembre Fini si costruiscono dei rapporti umani ma etichette andai con degli sconosciuti
Certo sedi conclusione cara Valeria c'è qualcosa che vorresti dire dopo tutto quello che avete passato
Che io mi io mi vorrei rivolgere alle persone che si ritrovano
O nell'arte del partner hanno tra questa situazione e in parte dicendo di non smettere mai di lottare per queste cose perché parla delle per la verità ci bisogna lottare fino alla fine e di non buttarsi a terra perché anche se sembra che tutto veramente tutto
Il tema che ci si ritorca contro primo poiché hanno dei risultati ed è giusto lottare per i diritti delle persone dei proprietari e non non lasciar perdere perché dall'altra parte c'è un detenuto perché
Non non è non si non funziona così vi risulta che arrivano e per la propria famiglia e si lotta io mi sento di dire solamente queste io spero che veramente non non succeda più una situazione come quella di mio padre perché straziante ci sono sempre delle persone non ci sono solamente dei criminali o delle persone a Palo commesso dei reati
Bisogna fare la guerra che d'altra parte sono delle persone umane che possono aver sbagliato e giusto che paghino ma chi paga in una maniera e qua non si danno delle condanne a morte in Italia la condanna a morte non è legale
Valeria saluta cito padre Maximiliano Cinieri che so che o è accanto a Teo oppure sa una stanza distante da te ma insomma salutare solo tanto e appartamento
Francamente verrà settanta anche a voi grazie Valery buona fortuna grazie carente a voi
Ci scrive Roberto dal carcere di Ivrea che afferma cara radio carcere ti dico subito che in questa mia Lettera avrei voluto scriverti
Buone notizie e non e non i soliti brutti fatti che accadono qui dentro ma purtroppo ma purtroppo
Non è così scrive Roberto dar calci d'Ivrea che prosegue ed infatti qui nel casi di Ivrea non so non cambia mai nulla
Ma noi detenuti
Non riusciamo neanche a ricevere la dovuta attenzione da parte della magistratura di sorveglianza
Che tanto tanto potrebbe fare per migliorare le nostre condizioni di vita e per riportare un po'di giustizia all'interno delle carceri e ti dico questo scrive ancora Roberto dal carcere di Ivrea e ti dico questo perché ad esempio a me
è stato rigettato un permesso per andare a trovare la madre di mia moglie a cui ero molto legato perché stava malissimo e che poi infatti è morta dopo poco pensa che anche se ormai so quasi per finire di scontare la mia pena non solo mi hanno rigettato quel permesso ma mi hanno concesso solo due ore due ore per andare ai funerali e per di più con la scorta francamente stima ancora Roberto dal carcere di Preah francamente non riesco a capire la logica di tutto questo come non riesco a capire il motivo
Di accanirsi su una persona che dopo cinque anni passati in carcere sta per finire di scontare la propria pena ma perché negare a un detenuto di passare qualche ora con i suoi cari che stanno
Per morire
Non capiscono che anche questo
è reinserimento perché aiuta a mantenere i legami familiari regia
Ora scrive ancora Roberto esca si vive ora e al di là del mio caso devi anche considerare che qui sono tantissimi detenuti che pur avendo poco da scontare non riescono ad ottenere una misura alternativa mentre mentre vedere i magistrati di sorveglianza
Che controlla le nostre condizioni di vita
è una vera e propria utopia morale morale adesso e dopo ben cinque anni passati in carcere
Ritroverò la mia libertà
Ma intanto ma intanto mi domando durante la mia detenzione a cose servito essersi comportati bene se poi non si ottiene nulla in cambio se poi non si riceve un minimo di gratificazione
Credimi mi auguro solo riuscire in tempo per vedere mia madre ancora viva e che sta malissimo e questo perché ho perso qualsiasi fiducia in chi ci dovrebbe
Tutelare appena uscirò sappi che ti chiamerò ma intanto ti saluto con grande stima la lettera appunto è firmata da Roberto persona ristretta
Nel carcere nel carcere di Ivrea quello che sottolinea Roberto non è non è sbagliato anzi in teoria esatto la pratica insomma è che manca ragiona Roberto
Quando dice che la il ruolo della magistratura devianza se funzionasse
Correttamente potrebbe migliorare tanto le condizioni di vita delle persone detenute magistrali sorveglianza che potrebbe riportare un po'di giustizia all'interno delle carceri questo è vero anzi il magistrato di sorveglianza sta lì apposta
Sta lì apposta esercita giustizia all'interno
Del carcere ma è anche vero che questi permessi
Che si danno che si dovrebbero dare le persone detenute Juan Caro sta male quando un familiare sta male servono anche reinserimento perché è vero aiutano a mantenere i legami familiari che troppo spesso vengono spezzati in barba ciò che prevede l'ordinamento evidenziarle proprio a causa della detenzione comunque sia Roberto
Io ti tengo in parola appena esci dal Caccivio crea chiamo mia mi raccomando poi si scrive Antonio che è persona detenuta nel carcere
Dice Sulmona Antonio che nella sua lettera come tra poco ascolterete pone delle perplessità sulla gestione
Delle telefonate videochiamate
Che i detenuti possono fare
Alle proprie famiglie scrive Antonio dal Caccini Sulmona carissimo rinati Scrivo in merito alle regole per i colloqui che noi detenuti possiamo fare con i nostri familiari
E questo perché francamente non riusciamo a capire cosa stia succedendo a Sulmona e quali regole vengano applicate mi spiego meglio durante lo stato d'emergenza quindi calci sul Mont
Potevamo fare quattro videochiamate mensili di trenta minuti possibilità questa che è rimasta ancora oggi Marche sostituisce i colloqui in presenza per quanto riguarda le semplici ma importanti telefonate scrive ancora Antonio Percassi Sulmona durante l'emergenza ci consentivano di chiamare a casa ogni giorno possibilità questa
Che è stata ridotta in seguito a quattro telefonate a settimana ed ancora scrive Antonio HC Sulmona
Di recente la direzione calci sul Mona ha ulteriormente ridotto le telefonate A due a settimana
E anche stabilito che ora ovvero del mese di maggio si tornerà al regime ordinario ossia a regime che c'era prima del Cofide che prevede due telefonate mensili che possono arrivare a quattro solo per chi ha figli minori di dieci anni insomma insomma scrive ancora Antonio recarci Sulmona insomma
Con cessare
Dell'emergenza corde quindi e calci sul Mona stiamo di fatto subendo per quanto riguarda la possibilità di contattare le nostre famiglie un enorme passo indietro un enorme passo indietro le cui conseguenze
Ricadono non soltanto su di noi ma anche sulle nostre famiglie e anche sui nostri figli un passo indietro e non due in avanti
Come dovrebbe essere bravo Antonio che non mi sembra essere contenuto nella circolare del DAP relativa proprio alla ripresa
Dei colloqui circolare che mi sembra dicesse tutt'altro e di cui abbiamo chiesto qui in carcere una copia copia che però ci è stata negata penso un po'perché dicono loro che quella circolare non esiste no invece esiste come dico io
Ora scrive ancora Antonio recarci Sulmona ora e anche per far valere i nostri diritti capirai bene che per noi avere quella circolare è molto importante e quindi chiedo o di inviarci ed è una copia o di poterci dare gli estremi in attesa di una tua risposta ti saluto insieme ai miei compagni e sappi che siamo consapevoli che
Sei l'unico che può aiutarci ciao e grazie la lettera appunto è firmato da da Antonio persona detenuta
Nel carcere di Sulmona non soltanto Sulmona in tante altre carceri il ritorno alla normalità ovvero la cessazione dell'emergenza a causa del come e da chi sa determinando
Dei passi indietro quelle piccole conquiste che si erano tenute durante l'emergenza Cofide nonostante le sofferenze indescrivibili subite delle persone detenute si stanno perdendo come ad esempio le videochiamate andiamo per ordine
Caro Antonio
Questa circolare esiste
Esiste la circolare esiste ed è quella emessa dal dottor Gianfranco De Gesù direttore del trattamento dei detenuti del DAP il ventidue giugno del due mila e ventuno una circolare dove non solo si invitano i direttori a riprendere i colloqui in presenza
Ma anche una circolare dove si parla di mantenere mantenere lei videochiamate e aumentarle aumentare non diminuire il numero
Delle telefonate questo è quello che affermato la circolare del dottor Del Gesù circolare che esiste no che non esiste come dicono come Bari dicono nel carcere e di Sulmona e che è stata sottoscritta il ventidue giugno del due mila e ventuno allora che l'Antonio veniamo hanno voi
Per fare le cose un po'più Breglio perché se ti spediscono a circolare magari si perde cerchiamo di capirci farmi chiamare
Da un tuo
Familiare
Così gli posso inviare a Luís
Questa circolare per e-mail
Chiaro questo mi sembra il passaggio più sicuro perché tu possa voi possiate li detenuti assumono a ricevere
Questa circolare che non è stata non è stata revocata quindi ancora
E ancora vaga i principi fondamentali sono validi mi raccomando famiglia male da qualche tuo familiare qui a Radio radicale il numero lo sapete zero sei quattro otto otto sette
Otto uno se non ci dovessi essere fai lasciare un numero di telefono che li richiamo io ho capito recarci non si fanno due passi avanti ma se ne fanno
Due indietro
Poi al nostro indirizzo di posta elettronica radio carcere chiocciola radio radicale punto di di gestire Alessandro che è persona detenuta nel carcere di Velletri Alessandro che
Ci confessa se così possiamo dire
Una sua patologia che è una patologia di dipendenza di Tivo sessuali la patologia non presumo non gravissima ma che comunque dovrebbe essere come tutte le altre patologie dipendenze seguita adeguatamente in carcere e sì in carcere non può essere seguita è ovvio che quella persona deve essere seguita altrove scrive Alessandro in questa
Sua lettera che veramente è una un po'una confessione dei ch'io so bene immagino
Che per una persona detenuta parlare di sessualità e di sesso
è sempre un tema molto spinoso scrive Alessandro Carlo Riccardo ti dico subito che mi trovo detenuto
Perché sono stato condannato in primo grado nell'ambito di due procedimenti dove sono stato accusato di aver commesso la stessa tipologia di reati a sfondo sensuale ora ti scrivo perché
Proprio a causa di questa mia dipendenza avrei bisogno di essere aiutato curato ma qui in carcere non fanno nulla per me
Devi sapere che nel corso del processo a mio carico mi è stata fatta una perizia
Sì chiavica perizia da cui è emersa la necessità che io venga curato in carcere oppure in strutture specializzate per la mia
Dipendenza che è una patologia
Ti preciso anche scrive Alessandro Vacca Cipelletti Ricchetti preciso anche che proprio grazie a questa perizia è emerso un problema
Che per troppo tempo o sottovalutato e che mi sono portato dentro da quando avevo dieci anni ovvero quando ho subito un tentativo di violenza da parte di un uomo che abitava nel mio Paese
Morale stima ancora Alessandro nel carcere di Velletri morale nonostante la chiara diagnosi del perito e nonostante siano passati quasi
Due anni il carcere non ha affatto nulla per me fino a circa due mesi fa quando il carcere ha contattato il centro di igiene mentale di Frosinone per concordare una visita psichiatrica
Visita che però ancora mi devono fare
La verità scrive ancora restando nel carcere di Velletri la verità e che
Prima che mi arrestassero non mi rendevo conto di questa mia dipendenza
Dal sesso e passavo le giornate tra siti porno o conversazioni con donne a cui proponevo sempre le stesse cose ma ora che mi è chiara la mia malattia la mia dipendenza vorrei soltanto essere curato e ti confessi ti confesso che anche ora che sono in carcere sento che invece è qualcosa che non va perché fatico tanto a reprimere queste mie pulsioni e non trovo mai nessuno che mi possa
Aiutare ripeto scrive ancora restando nel carcere di Velletri ripeto l'unica cosa che vorrei è essere curato e se il carcere non è in grado di farlo vorrei poter scontare la mia pena in una struttura adeguata
Alla mia dipendenza la mia patologia perché mi sento come un tossicodipendente senza cure
E senza metadone che abbandonato alle sue crisi di astinenza
Ti prego di non cestinare questa mia lunga lettera e di avere la pazienza
Di leggerla grazie mille per tutto la lettera appunto è firmato da Alessandro persona detenuta beccacce di Velletri Garoli essendo ci stimiamo nessuna
Nessuna le tredici inviate dal carcere anzi mi conservo ne conservo col tutte e più che pazienza tu hai tutta la mia comprensione per chi posso immaginare quello che sai quello che sai
Passando tra l'altro presumo come dicevo prima che non deve essere facile per una persona ristretto in carcere
Parlare di una dipendenza soprattutto se questa riguarda l'ambito della sessualità speriamo speriamo che il Centro d'igiene mentale di Frosinone fissi presso questa visita psichiatrica e contesta i diamo che possono mettere in atto un nel piano terapeutico
Adeguato speriamo che come dovrebbe essere attraverso la l'esecuzione della pena
Tu Possa liberarti da quella che è una vera e propria
Dipendenza fammi sapere e tieni mi aggiornato perché qui radio carcere argomenti tabù
Non esistono casomai esistono questioni che vanno approfondite e evidentemente problemi che si circondi risolvere
Poi ci scrive Raffaele che persona ristretta nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere Santa Maria Capua Vetere e l'unico
Da quello che so carcere militare presente in Italia Raffaele ci scrive da Lino intanto per lamentarsi per le condizioni detentive che paiono essere abbastanza adeguate insomma almeno lì nel carcere militare a Santa Maria Capua Vetere maschile perché pensate volesse un affetto da una da una malattia grave cardiovascolare ma anche una un si sospetta l'esistenza di un tumore bene da oltre due anni non riesce a ricevere disposta dal tribunale di sorveglianza
Di Napoli quindi non soltanto una dei negata giustizia ma una messa a rischio la vita di una persona scrive Raffaele dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere
Cara radio carcere ti scrivo perché pur essendo malato da circa due anni non riesco a ottenere una risposta dal tribunale di sorveglianza di Napoli a cui ho chiesto di essere ricoverato per essere curato visto che qui non lo possono fare
Ti spiego i fatti devi sapere che mi trovo detenuto da quasi tre anni per sconta una pena di quattro anni e sei mesi ebbene scrive appunto Raffaele al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere ebbene durante questa mia detenzione
Mi sono ammalato e le mie condizioni di salute sono andate via via a peggiorare
Infatti ho sviluppato una grave patologia cardiaca
Che mi pone a rischio di infarto e di ictus
E in più o frequenti crisi ipertensive che i medici credono dipendano da un tumore al rene morale morale scrive ancora Raffaele
Dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere morale nell'ottobre del due mila e venti mio avvocato ha chiesto altri penso degli assi Napoli
La detenzione domiciliare
Per motivi di salute e nonostante il carattere
Di urgenza che aveva la mia richiesta l'udienza mi è stata fissata il ventidue novembre del due mila e ventuno ovvero dopo ben o undici mesi ma non finisce qui
In attesa di questa udienza
Anche i medici del carcere di Santa Maria Capua Vetere quello militare ci siamo resi conto che non mi potevano curare quindi hanno attestato al tribunale di sorveglianza di Napoli il mio grave stato di salute e la mia incompatibilità
Con regime
Carcerario arriviamo così arriviamo così all'udienza del ventidue novembre del due mila e ventuno udienza che però viene rinviata perché erano stati fissati troppi procedimenti per lo stesso giorno circa trenta udienza che viene rimandata al dieci gennaio del due mila ventidue
Ora scrive ancora Raffaele dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere ora e come è facile immaginare
Non solo ad ogni rinvio di udienza
Il mio morale cadeva a pezzi sempre di più ma col passare del tempo peggioravano anche le mie già precarie condizioni di salute e devo solo ringraziare i medici e gli infermieri del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere che non hanno mai smesso di sostenermi sta di fatto scrive ancora Raffaele dal carcere militare
Di Santa Maria Capua Vetere sta di fatto che all'udienza del dieci gennaio due mila e ventidue
Dove si doveva discutere finalmente sulla mia sorte o meglio sul mio diritto alla vita
Il tribunale di sorveglianza di Napoli chiede l'acquisizione di una serie di documenti e di fatto rinvia l'udienza al ventuno febbraio del due mila e ventidue
Arrivate quest'ultima udienza con tutti i documenti apposto il tribunale di sorveglianza di Napoli rinvia ancora l'udienza al trenta maggio due mila e ventidue e questo perché voleva verificare il contratto di affitto della casa
Dove sarei dovuto andare
Morale scrive ancora Raffaele
Dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere morale sono passati due anni e sette mesi della mia richiesta
Di potermi curare e il tribunale sorveglianza di Napoli ancora non ha deciso e questo nonostante ci siano numerose perizie
E diversi documenti dei medici del carcere che attestano la mia incompatibilità col regime carcerario
Credetemi scrive ancora Raffaele dal carcere militare
Di Santa Maria Capua Vetere credetemi non chiedo sconti di pena ma chiedo solo di non diventare di non diventare l'ennesimo detenuto vittima della Mara burocrazia
Chiedo solo di non morire in carcere e di provare a continuare a vivere chiedo troppo
Lascio questa lettera a Radio Carcere a Radio Radicale come segno di testimonianza
Per quando forse non ci sarò più la lettera è firmata Raffaele persona ristretta nel carcere militare di Santa Maria
Capo a vendere
Due anni e sette mesi per decidere se una persona detenuta e tanto malata da andare agli arresti domiciliari oppure no due anni e sette mesi
Dei negata giustizia ma anche un diritto alla cura alla sola vi pensa che viene puntualmente rinviato
Saluto poi Arben dai calci di Vercelli che in attesa del giudizio della Cassazione e che afferma di aver subito un processo sommario e di essere innocente e posseduto Vincenzo nel carcere San Vittore di Milano
E allora come al solito di ricordo i nostri recapiti ovvero come entra in contatto con noi di radio carcere prima di tutto il numero di telefono di qui di radio radicale ovvero zero sei
Quattro otto otto sette otto uno ripeto zero sei
Quattro otto otto sette
Otto uno chiamateci se siete da poco uscito dal carcere e volete raccontare la vostra esperienza
Detentiva chiamateci anche se come imputati o come vittime del reato avete subito un'ingiustizia nell'ambito del processo penale
Vi ricordo anche che siamo presenti su Facebook e su Twitter anche solista grande veramente de ricordo il nostro indirizzo di posta Elettronica ovvero radio carcere chiocciola
Radio radicale punto it di e poi soprattutto alle persone detenute
Ricordo l'indirizzo dove inviare le vostre lettere dalle carceri che per noi sono davvero molto molto importanti questo è l'indirizzo per scrivere le vostre lettere qui a Radio Carcere
Radio radicale rubrica radio carcere dia principe Amedeo V due zero zero uno otto cinque roba lo ripeto sempre scrivete scrivete scrivete dalle carceri
A Radio Carcere non lasciate che le ingiustizie che subite rimangano protette dal silenzio e da quelle quattro sporche Mura
Bene io ringrazio per l'assistenza in regia e poi grazie davvero grazie
A tutti voi che anche questa sera da una casa dalla macchina da un camion e da una cella sporca sovraffollata avete acceso una radio per ascoltare una piccola voce la voce di Radio Carcere l'informazione sul processo penale e la detenzione
A tutti voi caddero tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
Lago italiano il tribunale
Cinque codice di procedura penale
Poco italiano corte d'appello di Palermo seconda sezione
Cinque affidabilità la voce