Dibattito organizzato da Festa dell'Unità.
Sono intervenuti: Marramao, Villari.
Tra gli argomenti discussi: Cultura, Festa Dell'unita', Letteratura, Pasolini, Pci, Roma, Societa'.
Rubrica
Manifestazione
15:30
10:00, Roma
12:00
15:00 - Camera dei Deputati
10:00 - Roma
12:00 - Roma
11:00 - Torino
14:00 - Milano
15:00 - Milano
15:30 - Milano
A questo dibattito che come sapete ha per tema Pasolini a Roma dieci anni dopo
Quindi se tutti prendono posto possiamo cominciare
Sono presenti come è già stato ampiamente annunciato Antonello Trombadori Giacomo Marramao Lucio Villari
Il destino ha voluto che proprio con questo dibattito si aprisse
La festa nazionale dell'Unità a Roma ma io credo che più ancora del destino sia stato significativo interessante importante che il primo dibattito della festa fosse dedicato a questo tema
Perché un po'questo dibattito
Sintetizzava alcune caratteristiche di questa nostra festa che vuole essere un grande confronto di massa e politico con forze
Sociali culturali intellettuali e politiche su alcuni dei grandi temi che caratterizzano la vita nazionale anche la vita
Della nostra città nella Capitale d'Italia un confronto molto aperto
Senza peli sulla lingua
Un confronto spregiudicato quel confronto che
Con noi col partito nostro con il il movimento operaio democratico in genere caratterizzò l'attività la polemica pressoché quotidiana di un grande intellettuale come Pier Paolo Pasolini dieci anni dopo perché proprio all'estrema periferia di questa città nella zona di Nuova Ostia come tutti ricorderete Pier Paolo Pasolini
Il due di novembre del mille novecentosettantacinque
Fu assassinato
Nel corso di un episodio mai definitivamente e completamente chiarito alcune mine vorrei dire di una intensa
Tormentata
Tragica denuncia dei mali della società italiana
Dei mali del Palazzo
Del ceto politico dirigente e anche dei mali di questa nostra città come cercheremo di vedere di cogliere di evidenziare nel corso di quest'incontro
Naturalmente non c'è da spendere
Non ci sono da spendere molte parole per sottolineare l'importanza
Di Pasolini non solo nel quadro della vita culturale e civile dell'Italia nel secondo dopoguerra
Ma anche
Nel quadro della vita culturale e civile della città di Roma
Pasolini lo possiamo senz'altro definire uno dei grandi poeti di Roma
E noto che moltissime delle sue opere fondamentali
Sono
Dedicato per meglio dire hanno per tema
La città di Roma la vita della città di Roma in particolare di alcune zone della città e di alcuni ceti di questa città
Ragazzi di vita del cinquantacinque una vita violenta del cinquantanove i suoi due primi romanzi scritti in dialetto romanesco
Un libero di racconti
Bellissimo forse anche troppo ignorato come pallida gli occhi azzurri del mille novecentosessantacinque
Oppure sul versante poetico
Tante tantissime poesie e poemetti delle Ceneri di Gramsci del cinquantasette della religione del mio tempo del sessantuno
Di Poesia in forma di rosa di del mille novecentosessantaquattro
E ancora tanti suoi film in particolare i suoi primi film Accattone del sessantuno Mamma Roma del sessantadue la ricotta
Del sessantatré Uccellacci uccellini del sessantasei hanno
Per tema possiamo così dire
Questa città la vita di questa città
E in tanti di questi volumi di questi libri io di questi film
Si potrebbe anche dire che sono analizzati a fondo descritti interpretati tanti dei quartieri
Centrali e periferici della nostra città
Dalla Donna Olimpia e Monteverde di Ragazzi di vita alla Pietralata di una vita violenta dal Pigneto dal Testaccio dalla stessa Eur di Accattone
Ah Cecafumo Casalbertone Trastevere di Mamma Roma
Direi che tutti i principali quartieri della periferia ma anche del centro della città sono stati indagati analizzati interpretati
In diversi momenti e in diverse epoche
Da Pasolini
E su alcuni di questi addirittura Pasolini e sviluppo delle analisi molto approfondite e c'è un racconto
Poi apparso in Alida agli occhi azzurri intitolato indagine su quartiere di Testaccio
Che appunto una minuziosa analisi di quel quartiere all'inizio degli anni Cinquanta mi pare
Per l'esattezza proprio nel mille novecento cinquanta
Ecco io
Vorrei porre tre questioni ciascuna ad uno dei nostri ospiti
Che
Affrontino tre momenti Diversi di questa storia del rapporto di Pasolini con la nostra città
Beh Pasolini giunge a Roma forse non è a tutti noto nell'inverno del mille novecentoquarantanove
E proprio lui
In pagine
O sconosciute o piuttosto dimenticate
Quelle di all'Ettore nuovo
Pubblicate nel mille novecentosettanta come prefazione
Ad un compendio di tutta la sua opera poetica pubblicato dall'editore Garzanti
Proprio Luís consegno a questo ricordo a queste pagine molto belle io vorrei leggere un passo brevissimo
Scrive Pasolini nell'inverno del quarantanove
Mio caro lettore particolarmente caro perché nuovo
Fuggì con mia madre a Roma come in un romanzo
A Roma dapprima vissi a piazza Costaguti vicino al Portico d'Ottavia il ghetto
Poi andai nel ghetto delle borgate
Vicino alla prigione di Rebibbia
In una casa arrestata definitivamente senza tetto tredici mila lire al mese di affitto
Per due anni fui un disoccupato disperato di quelli che finiscono suicidi
Poi trovai da insegnare in una scuola privata Ciampino per ventisette mila lire al mese
Nella casa di Rebibbia nella fascia delle borgate ho cominciato in una lenta trasformazione fusione del contingente antitaliano spesso in falsetto che aveva dato i versi dialettali e affini
E del contingente classi cistico dei diari
La mia opera poetica vera e propria quella che ora mi pare la mia vecchia poesia dalle Ceneri di Gramsci alla Poesia in forma di rosa l'ho già detto tante volte in tante interviste
Che la cosa è divenuta quasi un meccanismo per far scattare il discorso che voglio ciò che mi ha spinto a essere comunista
è stata una lotta di braccianti friulani contro i latifondisti subito dopo la guerra i giorni del lodo De Gasperi doveva essere il titolo del mio primo romanzo pubblicato invece poi nel sessantadue con il titolo il sogno di una cosa
Io Fui coi braccianti
Boy lessi Marx e Gramsci
E con questo scrive Pasolini ricordando questo arrivo piuttosto romanzesco rocambolesco a Roma anche perché e mi rivolgo subito con questo ad Antonello Trombadori che è stato anche testimone di questo arrivo
Di Pasolini a Roma queste la fase in cui Pasolini scopre Roma scopre in particolare la Roma
Delle borgate
Ma dietro questo arrivo nonostante quello che Pasolini scrive e dice
E c'era stato un trauma
Il trauma che poi vedremo si ripeterà nelle diverse epoche
Che riguarda appunto un il rapporto con il nostro partito cioè Pasolini
Lo sappiamo
Fu vittima di un pro cesso piuttosto grottesco
Per omosessualità gli fu tolto l'insegnamento in Friuli e per questo episodio
Per indegnità morale fu espulso anche dal nostro partito quindi quando Pasolini viene a Roma scopre Roma
E scopre per certi aspetti soprattutto a Roma anche questo suo essere comunista alle spalle questo e altri traumi si potrebbe parlare della morte del fratello ma comunque ecco io vorrei che proprio su questa scoperta di Roma potesse intervenire Antonello Trombadori
Anch'io voglio
Associarmi all'apprezzamento fatto da Borgna
La vera e dato inizio ai dibattiti di questa
Festa dell'Unità a Roma
Occupandosi di Pier Paolo Pasolini è stata un'idea non solo buona ma giusta
è stata un'idea giusta perché Pasolini fa parte dell'immagine
Giusta
Della storia del Partito Comunista Italiano
Se essa viene Pieri sagome storia non soltanto di una formazione politica rispetto ai suoi programmi ai suoi congressi
Ai suoi diciamo così
Obiettivi e traguardi tattici
Ma viene preso e come storia di un momento
Più vasto
Della lotta fra il vecchio e il nuovo
Della lotta per il progresso della lotta per la libertà
E poiché noi comunisti italiani
Ci vantiamo di
Essere appunto una parte di questa lotta del vecchio contro il nuovo per il progresso e per la libertà
E insisto a dire per il progresso e per la libertà e insisto a contrapporre il vecchio e il nuovo e non soltanto il capitalismo al socialismo
Ho una diversa struttura dell'economia che pur vogliamo alla struttura presente
La lotta e per obiettivi più ampi in più vasti
Tutto il resto non è che strumento di questa lotta e forse lo dobbiamo capire sempre di più e sempre meglio
Tanto più che siamo in un periodo grave terribile atroce
Diciamo pure cominciato nel mille novecentoquarantacinque da quando c'è stato lo scoppio della prima bomba atomica nel quale l'umanità non è stata più mollata da quella morsa atroce che fa di questa contraddizione è quella che tutte le altre contiene e della quale non occorrerebbe mai dimenticarsi nemmeno per un momento si espulsi vuol far fronte alle lotte pur necessarie e indispensabili che sugli altri settori si pongono
Bene il rapporto con Pasolini perché identificando della storia del nostro partito
Perché è stato un rapporto libero in un periodo in cui ancora i rapporti liberi non erano facili per un partito come il nostro prima diciamolo pure del mille novecentocinquantasei
Prima del ventesimo congresso del partito comunista dell'Unione Sovietica
Rompere quel che quel congresso permise ma per quel che quel congresso rivelò e permise di conoscere autonomamente e quindi di autonomamente decidere
Un rapporto libero è un rapporto intenso un rapporto con una persona che non era interamente
A noi
Diciamo così legata
E con una persona nella quale
Sì configurava anche
Una cosa abbastanza rara per quei tempi e puro fu l'interpretazione giusta
Di quell'articolo due
Dello statuto del partito comunista italiano che questo bisogna anche rivendicarlo a onor nostro prima del ventesimo Congresso del cinquantasei che affermava che
Si può essere membri del Partito Comunista Italiano se si aderisce al suo programma politico e non si fanno pregiudiziali ideologiche o confessionali all'entrata in questo partito
Pasolini si dichiarava marxista l'onere certo non era marxista nel modo come a quei tempi e non so adesso perché sono diventato troppo vecchio lo si insegnava nelle scuole di partito anche con le migliori intenzioni
Quindi questo rapporto libero questo rapporto critico questo rapporto anche che in taluni momenti raggiunse la vera e propria contrapposizione su determinati momenti ma si concluse sempre poi con l'incontro sostanziale è un rapporto emblematico
Della storia del nostro partito e se mi è consentito è emblematico di un più vasto raggio di rapporti che questo partito seppe tenere con gli intellettuali Inés quegli anni e difficili della guerra fredda
E che differenza c'è fra il rapporto tra Pasolini e noi e quello tra Visconti e noi per esempio
E quello tra tanti altri importanti e importantissimi scrittori letterati gli uomini di cinema
Prendete lo sceneggiatore di Roma città aperta Sergio Amidei nessuno di costoro ebbene la tessera del Partito comunista in tasca ma furono militanti di questo partito e interlocutori
Davanti al feretro di Luchino Visconti nella piazza Sant'Ignazio prima che si celebrasse il Cherie il funerale religioso io dissi ed era presente lì Berlinguer insieme al compagno Bufalini venuti a dare quell'ultimo saluto in forma ufficiale
A nome del nostro partito è con interlocutori come questi
Che il Partito comunista italiano riuscito anche a individuare quelle strade verso territori inesplorati
Allora così si chiamavano quelli che ora stiamo tentando di camminare con un momentino più di cognizione di causa e soprattutto tra gli altri il territorio della indivisibilità della lotta per il socialismo e per la democrazia anzi della democrazia politica e parlamentare rappresentativa come fondamento essenziale e pregiudiziale assoluta a ogni lotta di progresso e a ogni lotta di pace
Scusate questo preambolo che è andato un pochino oltre ma volevo appunto sottolineare e rivendicare che appunto il richiamo a Pasolini
Siamo a Roma e certo di Roma ora parleremo va anche oltre a Roma perché questo tipo di intellettuali interlocutori del Partito comunista seppero dare contributi e valori tali Davide arricchito la cultura italiana nel suo più vasto raggio e compresso dazione beh intanto debbo dire subito una cosa che certo io fui uno dei più stretti e cari amici di Pasolini
E benché io fossi stato e fossi sono stretto e caro amico di un suo stretto è caro amico del Friuli del tempo di quelle lotte del core morde i contadini che ha detto Rovida libero
Il sogno di una cosa il pittore Giuseppe Zigaina
Beh malgrado questo quando Pasolini arriva a Roma e benché noi non fossimo lo debbo dire con assoluta sincerità
Ne ormai di idee così libere da comprendere che un diverso è diverso
In quanto che io pure sono diverso da luglio e quindi possiamo stare bene insieme
Benché io non fossi di quelle idee
Evidentemente qualche sbarramento oscena che
Colpiva anche me e altri come me come il pittore Zigaina per esempio
Perché Pasolini arriva a Roma ma non arriva con nessuna lettera di presentazione nemmeno nei più cari amici comunisti
E nemmeno nel più cari amici artisti che pure hanno mantenuto con lui sempre il più stretto rapporto anche dopo il malaugurato
Ma in ogni caso però inevitabile badate bene perché la storia bisogna farla non non moralistica mente
Errore adesso possiamo chiamarlo così della sua espulsione da segretario della Federazione della sezione giovanile comunista e del paese di Casarsa
Pasolini arriva a Roma
Io non lo conosco
Devono passare dal quarantanove per arrivare al cinquantacinque che nell'anno dei della vita de dei ragazzi di vita devono passare quattro anni
Eppure Pasolini M. il mondo letterario
Forse mi sarà anche capitato di averci a che fare
Ma nessuna notizia
Nessun indizio
Che tra noi e lui c'era stato e quindi poteva continuare ad esserci undici un dialogo anche di diverso tipo
Esce
Escono i ragazzi di vita io mi getto a capofitto in questa lettura
E quasi ne vengo affascinato e scopro Pasolini dalla sua pagina risalgo quindi a Pasolini dalla sua pagina
La sua pagina di Roma
Che non è solo la pagina di Roma perché voi potete dire beh tu sei re quelli appena sentì per la Romano dice Butti eh no e qui la cosa era un tantino
Al di fuori del gergo al di fuori del romanissimo corrente
Anzi era proprio uno squarcio un fulmine una ripresa una rivalutazione della lingua
Del popolo romano rielaborata per giunta non ricalcata letterariamente sugli esempi più illustri è tratta dall'esperienza più diretta e della vita
E della lotta perché anche in Ragazzi di vita
Anche in Ragazzi di vita diede già
Tutto il tessuto nella Roma sottoproletari via di quel lavoro che è il Partito comunista italiano e questa è una un vanto di quel partito in quell'epoca stava facendo in quel tessuto per affermarli un'abilità che fosse il contrario
Della verità sottoproletariato
Della verità disgregata della verità anarchica della verità estremista e che fosse la costruzione di un principio di che cosa di moralità e di moralità politica ma voglio dire anche di moralità tout-court in un ambito che era l'ambito della delinquenza abituale
Del il muso del del sesso e e della propria persona nelle forme a volte più disastrosamente non dico indecenti ma terribilmente Presti e mortificanti
Ecco in quello che io scopro e conosco ragazzi divisi
Mi ci butto dentro ma in quel periodo
Non fui nell'ambito della critica comunista seguito io non sono un critico letterario non scrissi il mio carissimo compagno Carlo Salinari voi tutti
Una parte di voi l'hanno sentito dire qualcuno lo ricorderà è morto è stato uno dei comandanti dei dati
Disse no
E svolge uno sbarramento
Un altro critico letterario un altro sbarramento
Soltanto a un altro critico comunista Niccolò Gallo
Capì e disse no qui c'è della verità
Ci c'è qualcosa di cui dobbiamo assolutamente interessarci e non solo sotto l'aspetto letterario
C'è qualche cosa che va oltre l'aspetto letterario e incerto era proprio quello che colpiva mi
Che colpiva me che in quel periodo ero impegnato insieme a Carlo Salinari eravamo agli abbozzi
Della costruzione di un settimanale di cultura che si chiamò il contemporaneo
Beh sui cui non dico meriti
Perché non spetta a me adoperare questa parola ma su cui fatti pare ammette si sia caduta oltre il titolo dell'inserto di rinascita una coltellino ad oblio un po'eccessiva
E non solo è eccessiva ma quasi vendicativa di dico il perché e vendicativa proprio su questo punto anzi no vendicativa sbagliato punitiva
Proprio su questo punto che cos'era il contemporaneo
Contemporaneo voleva essere la ripresa di tutta quanta la coscienza antifascista della generazione intellettuale che aveva fatto la Resistenza indipendentemente dalle posizioni di schieramento politico nella quale si era trovato
L'antifascismo come punto della rivoluzione democratica e qui di come punto di incontro culturale di DiVersi momenti nella lotta per la libertà
In secondo luogo la letteratura e l'arte
Che si muovono nell'ambito di quella che allora si chiamava la piattaforma dell'impegno
Ciò veniva dalla posizione francese Sartre Diana dei Language ma vuol dire dell'arte e della letteratura che si impegna a non nella lotta politica
Si disse che si mettono persino al servizio della lotta politica
Sartre e nel primo numero dita moderna arrivo poi a dire un qualche cosa che io stesso oggi non accetto più
Arrivo a dire che quando si esce da periodi di ferro com'era stato quello da cui noi eravamo usciti vale a dire il nazismo
Anche per il passato si deve arrivare ad essere severi fino al punto
Di accusare i fratelli Goncourt non già perché non parteciparono alla comune ma perché si nascosero esse ne vennero fuori
Io non arrivo fino a questo punto anzi credo che questo sia un punto grave un punto estremo della teoria dell'impegno che viene giustificata però solo da che cosa dal retroterra
Ebbene noi venivamo dal retroterra delle camere a gas
Non quelle di cui
Canta la Gianna Nannini canzone tra l'altro che mi piace moltissimo sulla quale bisognerebbe fare un'esplorazione più
Profonda e chi lo sa poi che non siano anche quelle dei rigurgiti hanno in questa canzone apparentemente allegra e invece terribilmente
Amara e ammonito riesce venivamo la le camere a gas tagliamo tutto quello l'impegno della cultura e dell'arte Pasolini si muoveva in questo solco l'ha detto oggi a Bologna
Che cosa gli aveva aperto la strada della letteratura oltre al dialetto friulano è alle sue prime poesie perché era un filologo forte scritte con no ormai garbo del posteggiatore o del del poeta occasionale da primattore occasionale ma del ricercatore e filologico dei segreti e dei valori linguistici di un dialetto
Era stata la battaglia dei braccianti del core morto
Era stato il sogno di una cosa
Era stato quel libro nella cui introdurne il nella cui epigrafe e lì appunto richiama un pezzo di Marx da una lettera rughe che dice così il nostro motto deve essere dunque riforma della coscienza non per mezzo di dogmi ma mediante l'analisi della coscienza non chiara a se stessa
O si presenti sotto forma religiosa
O politica apparirà all'ora che il mondo
Ha da lungo tempo il sogno di una cosa il sogno della sua è liberazione
Della sua libertà questo Iran e Pasolini e io questo credetti di vedere di leggere aldilà dell'entusiasmo per la bellezza
Ed è la pagina e dell'invenzione linguistica attribuita personaggi così perfetti che altrettanti e non se ne possono immaginare questo io senti e pensai che si dovesse sostenere
E tuttavia non
Non passò la cosa non passò
Ne avvenne un avvicinamento
Tra Pasolini e noi più forte malgrado Hill
Miglioramento assoluto della situazione
E malgrado il fatto che fra due o tre anni egli diventerà un collaboratore del contemporaneo e pubblicherà sul contemporaneo in anteprima addirittura il canto della della scavatrice quello stupendo quello stupendo poi
Ma c'è un altro punto chiudo questa prima parte che voglio ricordare
Della lacerazione con la quale Pasolini viene a Roma e che fa di lui una persona ancora più
Importante sotto l'aspetto morale
E sotto l'aspetto politico in quella parte sua di essere immagine come gli ho detto della storia del Partito Comunista Italiano in quanto più vasta storia della libertà e del progresso
Ed è la questione grave
Della morte di suo fratello nella guerra partigiana
Un fratello ucciso
Da altri partigiani
In quello che si chiama l'eccidio di Port Sussi sono fatti oscuri terribili duri della guerra partigiana
Dove sono accadute cose
Che non è che il tacere è bello ma che esso erano il prodotto e di situazioni gravissimi aderenza del quella striscia di frontiera
Fra i partigiani jugoslavi
E coloro che credevano che il Friuli dovessi annettersi insieme a tutta la Venezia Giulia alla nuova Jugoslavia della Resistenza socialista che vinceva
E le posizioni degli italiani e l'intrigo grave che si dei reali dentro
E scrive a questo proposito un nostro compagno che è stato deputato comunista è stato grande partigiano Andrea all'inizio ero
Ha scritto a proposito di un incontro avuto con Pasolini all'inizio del quarantasei alla federazione comunista di Udine
Egli mi parlò con profonda amarezza
Con dolore della tragedia della madre in seguito alla morte di suo fratello Guido Alberto del partigiano Ermes voleva conoscere proprio da me e diceva in quanto commissario delle divisioni garibaldine come fosse potuto accadere un delitto come quello che era stato commesso a Port Sussi
Una colpa imperdonabile per sempre diceva per la morte ingiusta di suo fratello Guido e di tutti gli altri caduti a Port sous partigiani contro partigiani come si era potuta compiere una cosa simile abbiamo parlato a lungo difficile dire cose accettabili in quel momento
Dissi francamente che sapevamo bene giudicare pur nel quadro in cui quegli eventi tremendi si erano verificati in questa zona tormentata e difficile al confine orientale nel corso di una lotta durissima non priva di errori del resto forse inevitabili quale colpa tremenda era caduta sopra noi garibaldini per i fatti dolorosi di Port su Sky nobiltà anche in questa pagina del compagno Rizziero
Gli dissi il nostro giudizio su quei fatti sulle responsabilità di pochi specie del comandante della formazione Gatto
Divisi anche tuttavia che avevamo piena consapevolezza del fatto
Che pur comprendendo il suo dolore quello di sua madre di tutti i congiunti di Port sussulti che saremmo andati ai processi per quei fatti che si sarebbe cercato di strumentalizzare lì a fini politici nel quadro della campagna anticomunista
Ma naturalmente comunque restava la tragica realtà di quegli eventi disastrosi in anni successivi nel mille novecentoquarantotto credo ne parlammo ancora una volta
Poi ancora nel cinquantadue e nel cinquantatré a Roma quest'ultima volta in Piazza del Gesù poco dopo che un esponente democristiano aveva tentato ancora una volta di convincere Pasolini a recarsi al processo per i fatti di Paul sous ricevendo una risposta negativa
Come sempre perché Pasolini restò sempre con dolore il suo accanto a quello della sua dovrà dissi una madre per la morte di Ermes con la convinzione che si era commessa una colpa grande
Un delitto cursus che non si poteva perdonare ma non volle mai prendere parte ai processi per quei fatti poiché era consapevole ripeteva
Che la non si cercava giustizia
Ma un'azione politica finire azionari conservatori che non avevano a che vedere un suo fratello o con lui quando civili in questo modo
Una pagina consigliato Rocher lacerante
Come ogni possibile essendo un grande artista è un grande scrittore non avere a disposizioni ormai tutte le carte d'approccio per ricomprendere in una realtà consigliato rocce
Così orribile e così drammatica così apparentemente irrecuperabili così Puglia eppur così ricca d'umanità
Quale era la borgata romana sottoproletariato negli anni fra i quarantacinque e i cinquanta come non avere le carte l'approccio e anche in quel riserbo
Di non essere venuti a presentarsi al partito e come scrittore almeno se non come omosessuale per non raggiungere i traguardi che sono stati raggiunti eppure quei traguardi furono ancora contestati Company nel nostro partito fortemente contestata
Quando esce
Ragazzi ragazzi e un una vita violenta
Il secondo libro siamo nel cinquantanove e questo libro badate anche il frutto
Dell'intrecciato rapporto che ormai tra noi era avvenuto
E del dibattito che tra di noi era cominciato
A diventare più profondo sulla critica e sull'autocritica della letteratura dell'impegno e della letteratura così come noi la chiamavamo della tendenza è realista
Questo libro che è il frutto anche di quelle di quelle di di di di quel dibattito di quell'incontro e tutto sommato
Dell'accettazione da parte sua
Mentre otteneva da noi la Repulsa della strumentalizzazione più facile della formula l'arte al servizio della politica l'accettazione da parte sua Della necessità che qualche valore oggettivo nuovo penale male
Nominalistica mentre tale cominci ad apparire nella sua storia l'accettazione cioè da parte sua di quello che egli stesso chiama certo prospetti visivo
Vale a dire lo scioglimento bella contraddizione
Anche Masi forzatamente anche se il respiro poetico ancora non ce l'abbiamo
La presenza del Partito comunista come realtà
Nella lotta di Pietralata nella lotta del Forlanini
E nella costruzione di quella sezione di Pietralata di cui il protagonista Tommaso che poi muore tragicamente dopo avere salvato una povera donna che stava affogando dopo l'alluvione di Pietralata da tutto questo è guitti
E non è soltanto per questo che la critica comunista poi però sia smossa io questo debbo dirlo non si è mossa per questo perché se si fosse smossa per questo sarebbe
Meschino
Sia smossa a livelli più alti
E lì sullo stesso Salinari che comprendesse di quale portata era il contributo che passo che Pasolini veniva a dare e con il suo secondo libro che poi è soltanto il suo secondo libro in lingua romanesca
Tutto il resto si svolge altrove io ho concluso ma voglio dire questo
Questi duelli i primi libri in lingua romanesca
E costituiscono costituiscono
L'essenziale della sua formazione qui a Roma e l'uscita anche al dramma
Il riavvicinamento ormai non più con la tessera del partito
Ma col partito come movimento
Col partito come Mosaico dentro il quale viene Laterza era Pasolini la tessera del mosaico
Non c'è bisogno a quel punto
Di una domanda
Formali
Nel mille novecento
Sessantatré in
Sì interrogato da Spriano per le elezioni di quell'epoca
Egli
Non solo disse che votava per il partito comunista e disse che pesto faceva per contribuire a salvare il futuro
Ma risponde a Spriano in modo molto libero su un'altra questione
Che è importante
Della formazione di Pasolini del suo modo di vedere le cose
Che molti potrebbero considerare a priori e che allora soprattutto molti considerarono indurre
Beh abbastanza parallelo marginale a al pensiero e alla linea del partito comunista
Pasolini aveva approvato il centrosinistra di Nenni
Il primo centrosinistra
Aveva persino scritto una poesia pubblicata sull'Avanti
Per incoraggiare questa speranza
Io so che su questo punto
C'è dibattito ma il dibattito non deve diventare mistificazione
La posizione di Pasolini non era dissimile da quella di Palmiro Togliatti su questo punto
Già nel cinquantaquattro
Nel discorso al Comitato Centrale laddove si pone la questione del dialogo fra comunisti e cattolici anzi tra comunisti e socialisti e cattolici per salvare il mondo la bomba atomica Togliatti fa un'altra entrata uscita come volete chiamarla
Incoraggiare l'iniziativa di Nenni
Per una posizione autonoma del partito comunista che dia luogo dall'interno dalla DC
Ha una risposta sull'eventuale apertura a sinistra mettiamoci in quella concretezza
Togliatti aggiunge
Fatti troppo gravi dividono i lavoratori comunisti dai lavoratori democristiani e una spaccatura profonda entrata in questo mondo non potremo essere noi i primi ad aprire la strada e a recuperare il centrosinistra veniva visto anche quindi anche come il momento di un recupero di unità nazionale che andava oltre al recupero dell'unità e dei lavoratori fallimento
Non importa fallimento perché combattuta quella battaglia danni Enishi durissimi Pasolini lo ricorda in questa intervista e poi dice io voto per il partito comunista ma perché voto per il partito comunista
Voto per il partito comunista perché la lotta operaia mi appare non solo come una lotta ideale per il futuro dell'uomo ma anche come una lotta necessaria e terribilmente è urgente
Per salvare il suo passato
Tra le tante cose che si ricordano del compagno Berlinguer
Io nemmeno una che non si ricorda ormai quasi più ahimè assieme ad altre per esempio quella della definizione dice a nuovismo di tutto il movimento che forma alla degenerazione e del sessantotto o quell'altra quando Henry proprio qui al Palazzo dello Sport di essere voi immaginate un regime diretto e da coloro che oggi stanno alla testa del cosiddetto terrorismo rosso sarebbe la peggiore la più piega delle tirannidi sanguinarie
Non la vedo più molto citate e queste parole forze e si teme che a citarle diventa meno forte l'obiettivo giusto di ristabilire un rapporto ecco coloro che furono i protagonisti e anche ai martiri o anche gli assassini né di questo periodo storico io penso che è sbagliato se è così ma in ogni modo perdonatemi la parentesi l'altra cosa di Berlinguer e che era che gli un giorno disse qualcosa che assomiglia molto a questa cosa che dice Pasolini e che del resto voi
E pari è uguale come due gocce d'acqua a quello che Togliatti aveva detto come dovere dell'umanità e quindi della classe operaia dovere storico davanti alla prospettiva della minaccia atomica Berlinguer disse noi siamo un partito conservatore
E rivoluzionario
Non vi è più possibilità
Di distinguere le due cose si tratta certo di vedere che cosa si deve conservare e che cosa è si deve cambiare e non è sufficiente la risposta di Craxi anche elegante anche intelligente come battuta il partito socialista è un partito riformatore e democratico ahimè più ampia
è la nostra impostazione che comprende anche questa e dentro c'è il contributo Pier Paolo Pasolini
Io ringrazio già in anticipo Antonello perché come sempre ha raccolto con la cumene anche la vis polemica che gli è abituale
E la domanda che avevo posto
E credo che proprio l'ultima parte di questo suo intervento che ci ha condotto del resto all'inizio degli anni sessanta e al primo centrosinistra alla poesia su Nenni del dicembre del sessantadue e anche a questa dichiarazione all'unità per le elezioni politiche del sessantatré ci introduce al secondo momento che io volevo analizzare
O che per meglio dire sarà analizzato adesso da Giacomo Marramao
Quello che potremmo definire la critica del moderno della modernità da parte di Pasolini
E che io vorrei introdurre con un passo che
Non dei primi anni Sessanta ma degli ultimissimi tempi della sua vita ma che si riferisce
A quella fase la fase per intenderci per dirla con le parole di Pasolini della grande mutazione non soltanto economica sociale ma anche antropologica della Società italiana questo passo
Prima consegnato al Corriere della Sera e poi al volume degli scritti corsari
E oggi
Famoso
Per il titolo la scomparsa delle lucciole a un certo punto di di questo saggio Pasolini scrive nei primi anni Sessanta
Il titolo era la scomparsa delle lucciole l'articolo delle lucciole
E il titolo non del dell'articolo sul Corriere della Sera ma dello stesso articolo ripubblicato negli scritti corsari
E comunque un intervento del primo febbraio del mille novecentosettantacinque
Pasolini scrive nei primi anni Sessanta a causa dell'inquinamento dell'aria
E soprattutto in campagna a causa dell'inquinamento dell'acqua gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti sono cominciate a scomparire le lucciole il fenomeno è stato fulmineo è folgorante
Dopo pochi anni le lucciole non c'erano più sonora un ricordo abbastanza straziante del passato
è un uomo anziano che abbia un tale ricordo non può riconoscere nei nuovi giovani se stesso giovane e dunque non può più a vere Iberi impianti di una volta
Quel qualcosa che accaduto una decina di anni fa
Lo chiamerò dunque scomparsa delle lucciole ecco mi pare che Giacomo Marramao partendo da questo da questo passo
Può chiarire perché era venuta questa scomparsa di chi è la responsabilità e soprattutto il senso più profondo di questo intervento famosissimo di Pasolini
Sì
Io mi soffermerò in particolare
Su un aspetto del dibattito di questa sera e cioè i dieci anni dopo cosa significa
Riflette sugli articoli di Pasolini appunto composti tra i settantatré e settantacinque dieci anni dopo
E cosa significa in particolare
Per uno della mia generazione e qui io vorrei iniziare con una dichiarazione che poi introduce una testimonianza
La dichiarazione dichiarazione di imbarazzo perché ecco a differenza dei compagni amici che sono qui a discutere come del tema
Non sono stato un amico di Pasolini
In secondo luogo
Una una testimonianza che a rileggere quegli articoli a distanza di un decennio il mio atteggiamento immutato
Prima quando rileggevo ricordo una sensazione di fastidio nei confronti delle tematiche ha citato allora da Pasolini e accurate Bersani qui datoriali oggi invece li trovo terribilmente veri e penetranti
E quindi muovere da una dichiarazione molto impegnativa dichiarazione che introduco e che cercano poi di motivare in questo mio intervento sono arrivato alla conta
Le lettere luterane
Alla conclusione che con questi pezzi con questi articoli con queste analisi ci troviamo di fronte all'unica grande critica di livello europeo del caso italiano della modernizzazione italiana
Mi rendo conto che la dichiarazione impegnativa soprattutto se se abbiamo presenti appunto le polemiche attorno all'opera di Pasolini e in particolare attorno all'articolo che prima già recitava
E cercherò ora di motivare in che senso diciamo io ritengo che questa critica sia di livello europeo
L'ora e intanto in quanto è una critica perché non hai prestiti ma è profondamente originale cioè
E calata visceralmente calata nella specificità del caso italiano
Il secondo luogo questa critica è tanto più efficace in quanto va controcorrente non si lascia trascinare dai risultati anche politici anche elettorali immediati ma cerca appunto di approfondirne le cause le radici
Qual è il senso il significato che sorregge l'analisi di Pasolini degli ultimi due anni
Io direi che è stata ritrovata nel lo sforzo da parte di questo scrittore che poi fondamentalmente non è appunto né un filosofo né un commentatore politico ma lui lo ripete sempre un poeta e un letterato nello sforzo di intrecciare tenere insieme due diversi codici due diversi schemi due diversi modelli culturali
L'uno e quello che ricordava prima Antonello Trombadori giustamente il marxismo Pasolini insistentemente
Dice disse di essere un marxista
Cioè qualifica la propria analisi come direttamente proveniente dal marxismo
E questo per una ragione molto semplice perché e un'analisi condotta in termini di classe e in termini di lotta di classe tutto ciò che avviene in Italia e analizzato da Pasolini dei termini di uno scontro tra borghesia e proletariato
Però l'altro codice che viene intrecciato con questo ma marxista tradizionale e quello della cultura il codice culturale cioè Pasolini buone da un concetto che lui chiama scientifico di cultura e cerca di applicarlo la situazione italiana cioè non la cultura alta delle élite ma il concetto proprio antropologico scientifico di cultura cioè la cultura e l'insieme dei valori e l'universo formativo l'universo il cosmo dei principi dei valori
Dei criteri regolatori dell'azione degli individui ed larghe masse che vige in un determinato Paese in una determinata epoca storica
Ora
Fino a che punto questi due codici questi due schemi siano componibili questo non so probabilmente gran parte del travaglio dell'opera di Pasolini è dovuta proprio alla incapacità di arrivare a sintetizzarli insieme ma tuttavia e questo sforzo di sintesi che tiene insieme la sua critica della modernizzazione italiana
Cosa significa critica della modernizzazione
Intanto cos'era il moderno per Pasolini quello che Pasolini pala partisse
Da una idea anch'essa scientifica anch'essa diciamo
Diciamo in senso alto europeo del moderno
Il moderno e per Pasolini
Quel fenomeno culturale no per cui il senso comune della gente
E imbevuto impregnato dell'idea di progresso dell'idea cioè di continua trasformazione delle condizioni economiche e sociali e materiali
A questa idea culturale di moderno e strettamente legata un'esperienza del tempo
E cioè l'esperienza dell'accelerazione cioè gli individui vivono tetro una esperienza in cui tutto si accelera tutto quanto è accelerato
Vi è un bellissimo articolo del sei ottobre mille novecentosettantaquattro anche suo raccolto degli scritti corsari che proprio centrato su questo tema la lenta sostituzione in tutti quanti i Paesi occidentali industriali di un tempo di tipo lineare no a un tempo a un tempo ciclico di un tempo caratterizzato dallo sviluppo dalla linea dalla spinge a a un tempo classico tradizionale che quello del ritorno caratterizzato dal ciclo ora la modernità secondo Pasolini è un prodotto partito cioè nel senso che
Si può parlare di modernità soltanto quando non soltanto le élites dirigenti non soltanto le élite culturali ma le larghe masse le larghe masse rurali no non hanno più la possibilità di tradurre no i temi della modernità nel tempo ciclico murale cioè il tempo rurale traduce in circolo fino a poco tempo fa secondo Pasolini fino al secolo scorso da larga parte dei Paesi industriali fino agli anni cinquanta di questo secolo in Italia traduce il tempo ciclico anche il messaggio cristiano cioè cristo dice in questo articolo che a mio parere stupendo uno dei più belli Cristo e tradotto nelle nelle oleografia e contadine
In uno dei tanti e poi in una delle tante immagini classiche
In uno dei tanti abbandoni e delle tante Proserpina e di cui affollata e affollato l'immaginario collettivo contadino soltanto tardi espone opere diciamo l'idea cristiana di tempo che è una idea che propriamente essi afferma nelle situazioni di urbanesimo avanzato cioè quindi il cristianesimo paradossalmente non è un diciamo un fatto proprio della fase rurale di sviluppo della società ma è un fatto che è strettamente collegato appunto alla alla alla situazione urbana e alle appunto all'intensificarsi del processo di urbanizzazione
Quando si può parlare per Pasolini quindi di moderno compiuto di modernità compiuta soltanto quando e gli dice sempre in questo articolo
L'operaio cessa somigliare fisicamente al padre o al mondo contadino no ora
Questo processo che proprio di tutti i Paesi occidentali
In Italia si svolge molto tardivamente
Ma anche molto rapidamente molto rapidamente
E poi un rapido il processo in Italia ma anche molto più traumatico
Ed è questo il senso anche dell'articolo delle lucciole no di quell'espressione in cui appunto che prima Gianni leggeva del fenomeno fulmineo e folgorante fulminee folgorante
Dove sta lo scandalo per Pasolini del caso italiano lo scandalo del caso italiano sta nel fatto che in Italia il processo di modernizzazione proprio in quanto si svolge in questo modo fulmineo e folgorante no determina una serie di effetti distorti
In primo luogo nel caso italiano non abbiamo le contropartite storiche che al processo di modernizzazione no vi sono state in altri Paesi
Non abbiamo in Italia un processo di unificazione culturale tecnica nazionale che faccia da supporto alla modernizzazione spessa
Non abbiamo in Italia un potenziamento delle infrastrutture che si accompagna al processo di modernizzazione questo processo
E tutto quanto in qualche modo concentrato nei simboli in quelli che Pasolini riteneva i simboli del consumismo e della massificazione
Cioè qui i un tipo particolare di modernizzazione rapito no che egli appunto chiama una rivoluzione rapida e silenziosa
Con il termine tra parentesi rivoluzione silenziosa anticipando anche un'espressione che poi verrà in qualche modo usata molto nel decennio successivo da da settantacinque a oggi dalla dalla dalla dalla sociologia anglosassone anglo americana
Cioè si insiste molto proprio su questa espressione
E dei un processo che produce poi che cosa perché quello poi il nocciolo dell'analisi Pasolini produce un genocidio culturale cioè se vi è un'espressione che condensa la critica pasoliniana
Alla via italiana la modernizzazione e questa del genocidio culturale
Questo genocidio culturale e chiamato anche da Pasolini rivoluzione di destra
E un'espressione anch'essa che egli ricava dal periodo fra le due guerre e non a caso in un altro articolo Pasolini dice che l'unico precedente storico
Del trauma che si è avuto in Italia
Dopo gli anni cinquanta cioè tra i sessanta e i settanta è costituito dalla Germania di Weimar
Dove proprio appunto un un mondo prevalentemente tradizionalisti con prevalentemente rurale diede il vestito vita sui processi di razionalizzazione che producono appunto i traumi che conosciamo
Il trauma italiano per Pasolini nonché silenzioso e molto più grave di quello che si ebbe cinquant'anni prima in Germania e un trauma appunto che porta al genocidio culturale
Delle larghe masse rurali cioè alla sostituzione dei valori a una legge tamarra digitale sostituzione di valori che annienta il passato cioè che non produce un legame organico col passato una innovazione che si innesti
Su punto un'esperienza in qualche modo autogestita
Da queste masse no ma appunto diviene un innesto artificiale
Quali sono gli strumenti di cui si vale ed è il secondo passaggio anche suo ben noto per analisti Pasolini quali sono gli strumenti diciamo che simboleggiano questo processo di modernizzazione e solo il venti anni sono i due grandi appunto collettori e trasmettitori della parola e del messaggio la televisione che è un tema che ossessiona il Pasolini in particolare degli ultimi anni e la scuola dell'obbligo
Questi due questi due strumenti secondo Vavassori simboleggiano appunto la forma del saccheggio con cui la modernizzazione si è verificata in Italia cioè l'annullamento delle specificità
L'annullamento della pluralità culturale punto regionale e l'imposizione di un linguaggio apparentemente espressivo in realtà stereo appunto stereotipo postero questo anche un tema The punto cruciale dell'analisi di Pasolini cioè il linguaggio impoverito cioè questa ossessione per un linguaggio che diventa posero c'è una lingua che si omologa per un po'per il prossimo
E che produce una massificazione contro la quale la sinistra deve appunto appunto costruire un'alternativa proprio sul piano culturale
Questo diciamo un punto dell'analisi ci introduce all'ultima tappa del ragionamento di Pasolini che ti denuncio molto rapidamente cioè la sinistra che deve lottare contro questa massificazione
Non può essere altro che una sinistra
Togliere i diritti
No dal progresso e poi questo è il punto fondamentale Pasolini dice in Italia all'idea di progresso nel momento stesso in cui si è affermata
Immediatamente slittata verso l'idea dello sviluppo sia immensamente confusa con l'idea dello sviluppo materiale e Poli e e con l'idea di un'accelerazione appunto
Del tutto insensata lo ecco questa idea di spirito critico che la sinistra deve ereditare dalla dalla tradizione europea dalla grande tradizione europea
E qui veniamo all'ultimo punto ripeto del ragionamento cioè la funzione che l'intellettuale deve avvenire e costretto ad aprire il questo tipo di processo
L'identikit dell'intellettuale in questo tipo di processo secondo Pasolini e un identikit un po'strano cioè l'intellettuale
Che non si può definire neo organico è senz'altro buone la figura dell'intellettuale organico
Nonostante le
Molte citazioni che Pasolini fatta garantirci in tutta la sua opera
Ed è un intellettuale in qualche modo che si ritrae dentro la dimensione che potremmo chiamare utopistico sapienziale
Io direi che l'intellettuale che Pasolini ha in mente proprio rispetto a questi processi
E lì assumibile della formula dell'impegno critico soltanto l'impegno critico può dare il senso del rapporto di autonomia insieme di coinvolgimento dell'intellettuale non con questa o quella forza politica non con questo o quel programma ma con la realtà e con i fronti che nella realtà si costituiscono non a caso l'espressione più alta dell'impegno critico per un paradosso della storia
E incarnata per per Pasolini da una figura letteraria a Luís molto cara cioè quella di don Chisciotte
Cioè di tetto e non deve aver paura esserti donchisciottesco di e in qualche modo agire e parlare in termini che possono apparire donchisciottesco no
Non devi aver timore di dichiarare cioè magari anche diciamo sì davanti all'idea di tendenza che sembrano oggettive ineluttabili
Che ad esempio repressione per visibilità
Il cui istituzione pornografia
Non sono due diversi codici ma sono due facce della stessa medaglia ma sono due aspetti più uno spesso ordine del discorso
Cioè la critica di Pasolini a quell'aspetto a quel correlato a quell'aspetto concomitante della modernizzazione
Che lui chiama all'edonismo di massa e tutta radicata qui di prettamente poi dalla validità
Di questa analisi io credo e lo dirò tra breve nella nella nelle battute finali di questo che perfetto io non credo che sia valida l'analisi di Pasolini che noi gratuita contemporanea tenda all'edonismo generalizzato ma tuttavia il fondamento proprio della sua analisi sta qui cioè non bisogna aver timore di denunciare il e anche quei processi sociali che ci appaiono a prima vista pochi più progressisti di tutti
Anche i cosiddetti processi di liberazione trasgressiva di stampo anglo americano sono tutti ancora dentro
Il vecchio ordine del discorso l'ordine del discorso che produce e riproduce il privilegio ma fermiamoci un attimo prima di arrivare a quest'ultimo punto all'approfondimento della figura dell'intellettuale della idea di Pasolini intellettuale
Che si muove rispetto alla pratica la politica sulla base del codice dell'impegno critico e il vero intellettuale che infondo promuove il laicismo radicale un laicismo post cristiano
Cioè Bondi un paganesimo appunto ridurre già alto nuova un intellettuale che dopo l'era cristiana in qualche modo si ponga sappia porsi come laico radicale
Cioè che sappia coniugare il massimo di responsabilità di ciò che ti dice cioè con il massimo della libertà e dell'autonomia rispetto a qual sia si combinazione politica qualsiasi forza politica qualsiasi coalizione porti questa coniugazione di responsabilità e libertà dell'intellettuale in fondo si sintetizza in questo l'intellettuale non non deve essere più il sacerdote no il depositario di un qualche sacco Rocco sia pure di un sacro punto profani Sato laici esatto ma l'intellettuale deve essere colui che con spirito critico ripeto
Tende ad elevare il fattore di verità pende acquisire la verità quello che dal suo punto di vista limitato unilaterale comunque rappresenta la verità in quanto la verità e l'unico reale contributo che si possa dare alla politica
Vere
Se questo è diciamo il nocciolo il nucleo delle analisi dell'ultimo Pasolini
Dove sta il limite e io qui lo rinuncio molto rapidamente perché
Credo che forse si possono precisare alcune cose come eventuale secondo giro
Il limite Stabio avviso
Del fatto
Che in Pasolini rimane e non soltanto per motivi letterari ma per molti cioè non soltanto per motivi connessi alla passione
Ma per motivi radicati della sua ideologia del modo in cui si è formata in questa critica del moderno
Un pervicace pathos dell'autenticità
Al moderno e ai processi di cambiamento poiché si verificano dire sempre contrapposto il passato
Viene sempre contrapposto diciamo ciò che stava prima
Una prima obiezione a questo tipo di metodo che Pasolini adottate criticare la modernità
è un'obiezione molto semplice potrebbe essere questa che sin dai tempi antichi e documentato letterariamente
La presenza l'esistenza del rimpianto per i tempi antichi cioè il rimpianto per i tempi che passano è un fatto connaturato a tutta quanta la storia dell'Occidente non è un fatto legato lei al moderno non è alla fase sviluppata della modernizzazione ma questa sarebbe una critica ripeto
Troppo banale troppo semplice troppo Esterna direi che però questa ossessiva e insistenza
Sul pathos dell'autenticità che denuncia pochi caratteri testimoniale dell'opera di Pasolini fin dentro la sua polemica politica
E dovuto a mio parere all'incapacità di Pasolini volgere degli spunti pure presenti nei suoi lavori che ritengo molto importanti uno la modernizzazione sempre ambivalente
La modernizzazione non va mai presa trionfalistica avente esistono sempre due lati la modernizzazione e anche laddove dalla modernizzazione noi oggi ricaviamo il salviamo ha ragione Trombadori
Un elemento fondamentale che è quello della democrazia politica e delle garanzie democratiche perché io ritengo e Pasolini lo dice in un articolo che lui ritiene che
Il modello elettorale una testa un voto è segreto
E in fondo la più grande eredità che voi abbiamo dalla cultura occidentale dalla civiltà occidentale
E che va mantenuta e che e che quindi anche una forza di sinistra non può mantenere
E la punti e e la condizione senza la quale impossibile anche fare progressi
In altri campi e settori ecco anche se si dice questo si deve però anche dire che non possiamo e pone anche per un nasconderci che il moderno e le per le costruzioni del moderno
Ah va affrontato le proprie radici sorgerà uccellini Massa e non soltanto genocidi culturali ma anche genocidi fisici come ben sappiamo
Ma c'è un altro spunto importante dell'opera di Pasolini e mi avvio alla conclusione
E quello e che e che mi parrebbe implicitamente importante anche per l'analisi di Roma che per loro osservatorio cruciale del tragico di quanto avveniva in Italia in quegli anni
Cioè quella che Pasolini chiama pure espressione un po'difficile
L'impurità strutturale delle culture popolari urbane cioè le culture popolari o rurali possono essere analizzate con una certa semplicità ma
I problemi diventano complicati quando lo analizziamo l'intreccio la stratigrafia dell'eventualità
Nelle popolazioni
Nelle appunto grandi masse culturali appunto non rurali novant'anni ma urbane e dire che una città come Roma appunto e una bocca è un osservatorio interessantissimo proprio da questo punto di vista ma non mi pare che Pasolini della sua opera abbia sviluppato questo spunto pure presente
Ultima obiezione e concludo e mi scuso per la telegrafi citate le del delle delle delle delle vie enunciazioni
Io credo che sia profondamente sbagliata l'analisi come dicevo prima che Pasolini svolgete via di tendenza della società italiana Pedaso continentale genere cioè dicendo che io evitabile
L'affermarsi dell'edonismo
All'edonismo dovrà piegarsi non soltanto il palazzo
Gioè quello che lui chiamava il regime democristiano
Ma anche la Chiesa ormai cede all'edonismo imperante bene io direi che oggi noi viviamo nel decennio che ci separa dalla morte di Pasolini un'esperienza diversa un po'in tutti i Paesi che proprio con l'esaurirsi delle potenzialità simboliche della capacità di produrre consenso cioè dei Grandi Progetti
Con il crollo dell'avvenire del futuro come dimensione simbolicamente efficace no
Noi vediamo che vi è un ripiegamento verso l'interiorità degli individui delle masse che vivono il tutti quanti Paesi industriali e tende ad emergere
Dell'esperienza individuale e collettiva di questi Paesi nel nel sociale che si forma in questi Paesi
Qualcosa che potremmo chiamare l'imperativo eretico un imperativo diciamo che spinge alla formazione i nuovi tipi di etica e di valori che sono appunto quelli quelli a cui Pasolini più teneva quelli che vanno contro il consumismo generalizzato che tendono a mettere in discussione la forma quantitativa imperante incrementale del processo di modernizzazione che tendono a porre come centrale il momento della qualità della modernizzazione spessa e della vita e quindi il problema della selezione dei punti focali della motorizzazione stessa e quindi le grandi scelte
No
E quindi io direi che questo imperativo eretico forse oggi potrebbe rafforzare di più una metafora di Pasolini
Molto e spesso e volentieri dire fraintesa la metafora dell'Isola dei comunisti come sola dei giovani comunisti come unica isola del no
Questa metafora letteraria cosa sta ad indicare oggi potenzialmente no che in una società il cui come quella italiana in cui i processi di modernizzazione sebbene governativa politicamente no danno luogo a una illegalità diffusa il cui lo slittamento la confusione tra costituzione materiale di questo Paese ai criminali e questione criminale tende a farsi sempre più stretta in questo momento
La funzione storica l'unica vera grande funzione storica che i comunisti oggi hanno in questo Paese è quella di sostituire qualcosa è storicamente qui è mancato cioè un'etica protestante
Che non può essere evidentemente più l'etica protestante nel senso storico del termine ma equivalente funzionale direbbero i sociologi anglosassoni no qualcosa che sfugga che con lui il vuoto dell'assenza di un etica un'etica collettiva perché etica individuale e che significa appunto la possibilità proprio per questo Paese di creare le condizioni di una riunificazione nazionale etico culturale che l'unica condizione per la quale lo scambio politico non slitti verso la criminalità
E siamo così al terzo atto che è quasi l'epilogo
E il diciotto ottobre del mille novecentosettantacinque
Pasolini
In un intervento poi raccolto nelle postume lettere luterane
Un intervento per il Corriere della Sera
L'intervento che proprio Marramao ha citato
Prendendo poco fa la parola
E che porta il titolo due modeste proposte per eliminare la criminalità in Italia che sono appunto la proposta di abolire la televisione e di abolire la scuola dell'obbligo
Tra l'altro siccome siamo alla festa dell'Unità vorrei dire questo saggio di Pasolini finisce proprio con queste parole
Quanto ai collegamenti informativi del Quarticciolo come di qualsiasi altro luogo culturale col resto del mondo una volta aboliti televisione scuola dell'obbligo
Ribatte sarebbero sufficienti a garantirli questi collegamenti informativi i giornali murali e L'Unità
Quindi mi mi pare che sia molto significative questo passo di Pasolini
Ecco parlando proprio della questione che Giacomo Marramao affrontava adesso
E siamo ripeto a meno di un mese dall'assassinio di Pasolini
Pasolini scrive
I giovani proletarie sottoproletari romani
Appartengono ormai proprio quei giovani che lui aveva tanto amato
Appartengono ormai totalmente all'universo piccolo borghese
Il modello piccolo borghese è stato loro definitivamente imposto una volta per sempre
E i loro modelli concreti sono proprio quei piccoli borghesi idioti e feroci
Che essi ai bei tempi hanno tanto e così spiritosamente disprezzato come ridicole ripugnanti nullità
Non per niente i servizi attori sottoproletari della ragazza di Cinecittà
Usando di lei come di una cosa le dicevano Barda che ti facciamo quello che hanno fatto a Rosaria Lopez i pariolini del Circeo
La mia esperienza privata quotidiana esistenziale
Che oppongo ancora una volta all'offensiva astrattezza e approssimazione dei giornalisti e dei politici
Che non vivono queste cose
Mi insegna che non c'è più alcuna differenza vera nell'atteggiamento verso il reale nel conseguente comportamento
Tra i borghesi dei Parioli e i sottoproletari delle borgate
La stessa enigmatica faccia sorridente livida
Indica la loro imponderabili età morale il loro essere sospesi tra la perdita di vecchi valori e la mancata acquisizione di nuovi la totale mancanza di ogni opinione sulla propria funzione e poi prosegue arriva alla proposta che poi ho cercato di sintetizzare ecco su questo ultimo atto adesso vorrei l'opinione di Lucio Villari
Sì ecco le cose che sì a Bologna che Trombadori Marramao hanno detto mi permettono di
Ridurre un po'all'essenziale
Il mio intervento
Che mi pare che le coordinate importanti
Un giudizio attuale
Sul Pasolini siano state già delineate
Subordinate che io sintetizzerei innanzitutto
In un autocritica che forse il Partito comunista può fare nei confronti dei difficili rapporti
Con Pasolini
La seconda coordinata e poi l'attualità
Della chiamerei così del dolore sociale dell'ultimo Pasolini
E infine
L'attualità di un messaggio che noi non possiamo far cadere o che comunque non possiamo racchiudere indumenti menzione
Puramente storica dell'esperienza e del percorso pasoliniano
Pasolini hanno nel senso
Direi drammatico della parola
Perché il dramma
Di Pasolini
Non è soltanto la sua morte
E l'interruzione
Avvenuta con la sua morte
Di un di un rapporto che forse per primo egli aveva instaurato con una forza e con la personalità particolare
Tra la cultura i problemi della società
Naturalmente
Proprio per l'idea stessa che Pasolini aveva
Del ruolo della funzione del linguaggio direi anche dei limiti di un letterato e di un poeta naturalmente questo ruolo non può che essere attraversato da contraddizioni
Non può che essere venato da incertezze anche se apparentemente questi incertezze sono superate
Da un linguaggio che specie nell'ultimo Pasolini
E estremamente lucido estremamente razionale estremamente organico rispetto alla sua concezione della realtà nel mondo contemporaneo di cui egli si sentiva testimone e questa incertezza queste incertezze possono essere ricondotte accennava prima Marramao a questo necessità
Per chi
Affida alla cultura no funzione sociale e civile
Questa necessità di contemperare questi due elementi che fanno sempre parte
Di ogni esperienza culturale
E cioè quella che chiameremmo una Nostalgia conservatrice del del passato e quella che chiameremmo una spinta rivoluzionaria verso il futuro
Ecco Pasolini a emblematicamente rappresentato questa alta sublime nobile contraddizione che quella nella quale ognuno di noi si sente di poter vivere che ognuno di noi sente di potere frequentare direi quotidianamente
Accennava Marramao al suo
Discorso sul genocidio
Mi piace ricordare qui è che la parola genocidio Lauso
Per la prima volta Pasolini nell'estate per settantaquattro al Festival dell'Unità di Milano
Io riesco così solo per via immaginazione a pensare
Come le orecchie di coloro che l'hanno ascoltata alla festa dell'Unità abbiano reagito a questa espressione usata da Pasolini posso immaginare che molti degli ascoltatori hanno detto le solite cose
Irrazionali dice Pasolini soliti eccessi anche se Pasolini in questo discorso fatto appunto l'arresto e l'unità
Ci teneva a sottolineare che il suo discorso non era un'affermazione totalmente reti cavo eterodossa ma rientrava nella tradizione lei nel più rigoroso marxismo citava proprio Marx come colui il quale aveva per primo ha affrontato il problema del genocidio culturale sociale e civile
Del società delle società industrializzate
Con la differenza però diceva Pasolini che mentre Marx individuava dei processi visibili io del genocidio parlò come di un processo occulto
Subito lo come solo il tipo di società appunto del consumo capitalistico può provocare la società del consumo capitalistico
Dell'edonismo di massa come lo richiamava può provocare dei mutui delle mutazioni genetiche senza che coloro che lo subiscono se ne accorgano o se ne accorgano aperte
Cioè non è più il vecchio problema dello sfruttamento del lavoro della miseria debordi utili e creati dalla sviluppo industriale non so della delinquenza minorile o della droga di massa come c'era anche ai primi dell'Ottocento da parte dei lavoratori dietro incatenati alle alle Ferriere dall'alba al tramonto no è qualcosa di diverso e qualcosa che appunto sì anni già
Nei pori della società e provoca appunto questo sterminio culturale dei valori della società stessa
Mi pare che questa chiave interpretazione del concetto di genocidio coltiva il significato come dire eccedente o retorico simbolico questa espressione anche perché in questo senso discorso Pasolini diceva io parlo al mio modo al mo'al modo di letterato in modo appunto immagino Josè metaforico e allora ICI mi si consenta una metafora
E di dire che questo genocidio dovendo soprattutto a Roma
E
Mi si permetta di immaginare che io percorra adesso le borgate di Roma con queste idee del genocidio e allora l'immagine che mi viene in mente è un incrocio di volge infernali come quelle disegnate lui dice nella Divina Commedia
E all'imbocco di ognuna di queste bolle Gelli di soppiatto c'è un potere
Che distrugge certi valori e di cui coloro che vengono colpiti non se ne accorgano il potere bianco quindi c'è in questa analisi diciamo questo giudizio un elemento che va al di là addirittura della collocazione specifica
Delle forze sociali o delle organizzazioni politiche mode gli schieramenti a cui le persone i giovani soprattutto più vulnerabili degli altri appartengono c'è un discorso complessivo sulla mutazione di una società
Ma chi si indirizzava Pasolini
Quando affrontava questo problema
La rivendicazione che lui faceva della sua qualità primaria è di letterato uomo di cultura l'ho inserita in un dialogo prevalente con questa cultura nella quale Lugli era con la quale dialogava in particolare la cultura della borghesia italiana
Ora io ritengo che da questo punto di vista
Pasolini si è assunto un compito
Che già da tempo avrebbe dovuto essere integralmente assunto appunto dalle
Dalla parte almeno più consapevole della cultura della borghesia italiana
Cioè il compito di una permanente autocritica politica delle proprie strutture ideali e ideologiche e delle proprie motivazioni sociali questo non era avvenuto
Per questo egli vedeva nel Partito comunista la possibile nonostante le difficoltà i suoi rapporti con questo partito
Il possibile luogo dove è questa autocritica della borghesia avrebbe potuto in maturare o comunque voluto svolgere un certo suo percorso un certo suo itinerario perché il Partito Comunista dal dopoguerra in poi si era inserito nella società italiana soprattutto come una forma
Di come dire di critica del sistema della borghesia italiana anche culturale
E in un certo senso era stata come dire l'immagine per molto tempo e questo spiega anche l'adesione che ebbe il Partito Comunista quarantacinque in poi di molti esponenti della cultura borghese italiana proprio l'espressione di quella parte consapevole della nostra borghesia che in altri settori
Non riusciva ad esprimere i settori per esempio delle dei rapporti economici dei rapporti sociali non riusciva ad esprimere questa necessità di una autocritica cioè in un certo senso il Partito comunista era stato negli anni Quaranta e Cinquanta soprattutto la coscienza infelice di questa borghesia che non era stata all'altezza di portare fino in fondo la propria rivoluzione o la propria trasformazione
Quindi la critica al consumismo capitalistico la critica alla l'edonismo di massa la critica quindi a queste forme occulte di potere bianco che trasformano culturalmente uccidendola i valori della società o i valori più importanti della società questa critica non poteva che vi accompagnarsi a un tentativo di recupero
Di quelle che in un certo senso erano state nel passato gli ammortizzatori culturali e sociali della modernizzazione che pure negli anni dieci venti trenta di era stato del nostro Paese
E quindi l'incontro o no di drammatici è cruciale fondamentali della storia di questo nostro secolo almeno per non andare più indietro ad esempio il fascismo
Anche qui Pasolini è stato frainteso
Quando Pasolini affermava il fascismo non è quello che ha governato il nostro Paese il fascismo come modello diciamo di modernizzazione o o come modello politico o se volete come modello di società
Non è quello che si è affermato nel nostro Paese in questi mesi coincideva caso tesi concedere un fondo con quella per esempio di Benedetto Croce che ho pensato al fascismo come una parentesi della nostra storia ma coincidenti nella maniera critica diverso
Il fascismo lei diceva
Fuori realmente una sovrastruttura c'è un regime formale nella sostanza anche se oppressivo e repressivo che non aveva turbato la struttura morale e i costumi del popolo italiano
Io credo diceva in un articolo del dicembre settantaquattro sull'Europeo io credo profondamente che il vero fascismo sia quello che i sociologi troppo bonariamente hanno chiamato la società dei consumi
Quindi un primo tentativo di recupero di vent'anni della nostra storia che evidentemente l'antifascismo
Sulla scia anche della Resistenza aveva esorcizzato e liquidato totalmente
Un recupero starei per dire anche qui rischiando il fraintendimento della chiesa ma Chiesa intesa no Codice valori lo come sottocultura vaticana
Ma per quello che aveva significato nella storia del costume dei valori del popolo italiano per quello che lei aveva saputo salvaguardare della gentilezza della carità della speranza della nostra gente
Recupero quindi della povertà del mondo contadino vista come un dignitoso e austero tenori di vita incorrotto dai meccanici feticci del consumismo capitalistico recuperi infine dei dialetti
Il dialetto in cui svuotamento secondo Pasolini era un altro segno della perdizione
Svuotamento gli dicevo ha dovuto all'acculturazione del nuovo potere della società consumistica il potere più centralizzato amore e quindi più sostanzialmente fascista che la storia ricordi ecco l'appello finale ricordato da Bologna
Della abolizione della televisione della scuola di obbligo come veicoli malvagie perversi di una concezione della cultura omologante
Che distrugge l'autenticità anche delle lingue locali
Ma intese appunto lo come isole reazionaria e conservatrice ma addirittura come germi invece di una società che aveva saputo mantenere anche attraverso la permanenza dei dialetti
Questi elementi di purezza di semplicità di autenticità
Tutto questo va visto naturalmente dietro o attraverso il filtro del linguaggio di uno scrittore perché io penso che dobbiamo ribadirlo questo concetto ma questo non diminuisce la capacità di giudizio politico di Pasolini ma al contrario forse la cresce la cresce dando per la prima volta ripeto alla atti allora era testimone delle sue battaglie le dimensioni di quello che deve essere realmente lo scrittore una società i diciamo in una fase particolare di trasformazione drammatiche la formazione come quella degli anni sessanta e settanta
Ecco quindi
Il Concilio incidere delle due crisi nel in una sola crisi cioè Pasolini vive gli ultimi anni della sua vita in uno stato ripeto di fortissima tensione dolorosa come se veramente si trovasse su una linea di confine oltre il quale c'è il baratro proprio perché gli assi mila
Da uomo di cultura e da politico assimila la crisi della società nella sua crisi intellettuale attrici intellettuale che non è ma non va intesa come indebolimento di capacità di penetrazione ma come processo di trasformazione anche interiore
Nel quale egli si trovava che egli viveva con estrema semplicità divenire con estrema sincerità
Cioè quest'elemento anche diciamo della sincerità fa parte mi pare del lascito dell'ultimo Pasolini
Non è un cambiamento di un'epoca che noi viviamo scriveva nel mille sei novecentosettantatré recensendo
Le poesie di Sandro Penna ecco quindi anche un luogo non tradizionalmente non adatto a dire cose di questo genere pure Pasolini le dice ma è una tragedia e la realtà lancia su di noi uno sguardo di vittoria intollerabile
Il verdetto è che ciò che sia Amato ci è stato tolto perse
Ora ciò che sia Amato appartiene quindi anche alla Nostalgia conservatrice del passato ma evidentemente è un rapporto attivo non passivo
Cioè essere legati a una ha un'idea del passato nel modo come era legato Pasolini non voleva dire trasformarsi in deposito passivo di ciò che il passaparola rappresentato ma di promuovere dal presente verso il passato un'ondata diciamo di riflessioni di considerazioni
Di valutazioni che rendono questo passato un elemento storicamente vitale e non un semplice aggregato di eventi o di cose già avvenute
Certo naturalmente
Linguaggio fortemente politico
Dell'ultimo Pasolini va anche a letto come l'ultima possibilità letteraria e poetica che egli aveva di trasmettere il suo pensiero
E la sua provocazione naturalmente con questi elementi anche dire sia che questo poteva rappresentare ma questa eresia diventa anche qui se il ragionamento è valido un elemento ulteriore di coerenza come si diceva file me il fuori di me
Che cosa avviene appunto nel momento in cui
Questo elemento di coerenza che egli aveva sempre mantenuto
Viene ad essere spezzato da una forza d'urto Esterna avviene appunto questo senso di sgomento che lo prende e gli fa dire gli fa usare l'espressione genocidio
Marra non ricordava giustamente
La figura di Don Chisciotte come l'immagine dell'intellettuale del luglio l'unica immagine possibile l'intellettuale cioè di colui nonché lotta contro i mulini a vento
Perché questa è l'immagine no falsa del Don Chisciotte
Don Chisciotte lotta contro quello che gli crede
Rappresenti quel momento il mulino a vento non è un mulino a vento contro cui combattere solo delle forze oscure che egli deve combattere ma per Sancho Panza è solo un mulino a vento evidentemente
E mi piace qui ricordare un
Per in negativo dei valori della società tutto sommato metteva in
Della sinistra naturalmente a Nepi contraddittoriamente mescolata con la speranza di concerto ottimismo che egli nonostante tutto d'in quel discorso sul genocidio rivendica elemento anch'che diciamo di dimensioni europee della posizione pasoliniano lo ricordava prima Marra ma certe noi siamo arrivati in ritardo al grande dibattito che soprattutto nella cultura e centro europea i tedeschi in particolare di
Fu già ai fine fra fine ottocento e primi Novecento ai concetti di culture stilizzazione cioè differenza fa quello che uno sviluppo che trasforma in positivo la società e quella che un'accumulazione di oggetti di merci di feticci di miti investiti le azioni evidentemente tutto questo era già addensato ha detto ecco il richiamo alla Germania di Weimar degli anni trenta ma e qua anche forse una sua inconsapevole assonanza o consonanza con quello che per esempio la sua di Francoforte aveva detto negli anni precedenti o altrove si era detto ma in Italia queste cose ancora arrivavano con estrema difficoltà e Pasolini di lei per via politica e restituendo poi per via politica era riuscito a dirle assimilarle queste cose insomma vediamo un momento drammatico e della fine di Pasolini in cui i problemi personali le angosce di Pasolini la cultura di Pasolini si scontrano con l'economia con le colonie ma con la lettera maiuscola cioè con le strutture emergenti portanti eccedenti che diventano in un certo senso il il traino violento della Società l'immagine che il Times del mille negli ambienti degli anni Settanta dava dell'Italia come di un fanciullo Spacciante che viene strappato dalla sua realtà e gettato nel futuro questa immagine che lì veniva detto come un fatto positivo per Mazzolini era Lim
Agile terrorizzante di quello che era la trasformazione nella quale noi ci troviamo di Luís si trovava e noi ancora c'
Troviamo quindi elementi di contraddizione elementi di utopia elementi restaurazione ove in un certo senso per cui l'ultimo Pasolini può fare pensare anche agli intellettuali della restaurazione intellettuali questa azione che non sono solo furie se Simoni venne ma sono anche i reazionari come Bonaldi come le maestre ma in questo caso un recupero culturale cioè reazionari che vedevano nello sviluppo della del industrializzazione un pericolo grave per la cultura dell'Europa da destra naturalmente
Però a questo punto un recupero anche di questa visione della restaurazione come qualcosa che non può essere soltanto il principio dell'arricchite Lima qualcosa che può essere anche un recupero di un passato e tutto questo o ancora nell'
Ultimo Pasolini e la vende ispido lo rende difficile da essere compreso non rende difficile da essere Amato ma è la chiave
L'unica chiave possibile per avvicinarsi adesso anche per
E Pasolini rappresenta nel momento della fine la figura di un ideologo attivo proprio mentre l'ideologia e stanno per tramontare ed è per questo che quanto di rivoluzionario liberatorio di illusioni o
Può essere nella battaglia politica e poetica di Pasolini contro le deformazioni della società industriale può apparentemente restare senza futuro ma è certo un messaggio che non va sottovalutato
Dura compagni amici per una programmazione forse anche un po'iniqua noi dobbiamo lasciare la sala entro il quarto d'ora perché poi a questo dibattito su seguirà un altro dibattito allora fu se probabilmente la cosa migliore piuttosto che aprire qui una discussione che inevitabilmente diventerebbe lunga
Può essere quella di sì consentire una replica telegrafica ciascuno dei tre anche rispetto alle cose che sono state dette e quindi chiudere entro questo quarto d'ora se siamo d'ordo naturalmente ci dispiace ma il dibattito su Roma incalza e non possiamo fare aspettare troppo troppo oltre allora se non ci sono obiezioni rispetto a questo
Io do la parola tanto nello tromba d'Oliver questa replica flagship
Ma del rischio
Del rimpianto che il rimpianto del tempo passato e di ciò che è sempre stato
Frase terribile per dei rivoluzionari vero
Esista è un fatto penso non sia lontanamente paragonabile a quel tipo di rimpianto che appunto a costituito invece l'ossatura di una concezione controrivoluzionaria e conservatrice
è dovuto al fatto che
Il mondo può arrivare a mare se stesso come
E certo la parole dura o non arriverà nemmeno a difende inter siccome
E invece il problema è esattamente quello di difendersi in tal tutto come si è
E certo il mondo è spaventoso è brutto e terribile ancora perché due terzi dell'umanità muoiono di fame una parte è dominata dalla bomba atomica americana
E l'altra dalla bomba atomica sovietica questo è
Dopo il quale non può essere
Migliorando o secondo quella che fu in qualche modo la profezia sociale dei legni vale a dire dell'inevitabilità di una guerra che però poi produce il suo rovescio nella rivoluzione
Poiché questa guerra non solo nell'beve avvenire
Ma solo le forze rivoluzionarie se che stanno alla testa del movimento per
Venire è
Tema Bifo do per cui sei sa starei per dire anche il rischio di un rimpianto che possa divenire di tipo con osservatore assai difficile raccogliere tutta la carica necessaria per bloccare
Comunque l'insorgenza della comune natura umana questa è l'espressione di Togliatti al di là delle classi e degli stati contro lo scoppio della bomba atomica che è il punto terminale di ogni giorno di vita dell'uomo dal momento in cui la bomba atomica è stata
Messa in atto
Pasolini qui c'ha da dire appunto ci ha da dire
C'è da dire tanto quando dice che vuole difendere il passato del mondo e non n de Maistre
Nelle o Pardi che pure il passato lo vuol difendere e starei per dire nemmeno Carlo Marx che vuole difendere la purezza e la bellezza delle statue greche
Ma che vuole difendere tutto insieme ciò che l'uomo ha costruito che è anche un edificio molto bello ma anche molto spaventoso tant'è vero che lo vogliamo cambiare
Questo è il tema Pasolini è uno di coloro che lo hanno anche individuato
Messo nella dimensione poetica
Fino alle cose minime
Prima sentivo Villari che adoperato l'espressione che mi è piaciuta molto
Pasolini anche il dolore sociale
Dove sociale per corre tutto Pasolini
Attraverso il dolore personale
E io non posso non ricordare
E ho chiuso in un altro dei momenti in cui questo punto scucire a una parte del partito comunista e fu invece riconosciuta da un'altra e questo accade certamente nel cinquantanove quando fu pubblicato il secondo libro che invece ebbe accoglienza diversa come ho detto prima dal primo e quasi omologato anche dai critici comunisti ma di un'insorgenza di ordine poli il Comunale da parte di un dirigente del partito membro della direzione del partito Mario Montagnana che era stato anche direttore delle dell'unità adesso io non sto qui a ripetere le parole il quale sulla rinascita
Ma un attacco violentissimo contro costui che si permette di descrivere le sezioni del partito comunista Delhi sottoproletari di Pietralata come una specie di Borrelli o di luoghi dove e anche si ricorre al mercimonio della pederastia per potere procurarsi del danaro effettivamente così era e così è nella lettura del libro ridotto adesso a pochissime e Franz sì eh non c'è solo quello scelto poli come gli ho detto prima c'è la battaglia di Pietralata Cello alluvione di Pietralata c'è la battaglia il Forlanini e c'è la scoperta in Pasolini della sezione del partito comunista e di questo personaggio che attraversa un enorme dolore che ha fatto proprio anche persino di quel mercimonio personale e sul piano della ed era stia non sentita che cosa uncorrect ancor peggiore si riscatta e poi e poi muore
Ecco un altro dirigente del partito comunista Edoardo D'Onofrio
Il qual pure apparteneva a un modo di concepire la strategia del partito che diciamo così era di classico stampo perché internazionalista
Ed aspettava scelto anche lui come l'ENI né gli aveva detto che la guerra inevitabile tra gli imperialisti
Avvenisse poi potessimo trasformarla un giorno in rivoluzione socialista forse anch'egli non era arrivato accogliere il pensiero di Togliatti su questo punto ma sull'altra questione insorse con una tale forza e con una tale forza poetica andata vera rileggere su Rinascita del marzo del se del cinquantanove del sessanta con una tale fa del cinquantanove una tale forza poetica a difesa di questo scrittore e del modo come lui aveva capito il sottoproletariato di Roma
E capendo lo lo aveva interpretato fino al punto di cogliere un dato politico essenziale che quel sottoproletariato non è protagonista mai me può diventare il servo della reazione e che la classe operaia da protagonisti stallo trasforma nonna cambiandole o sociologica mente che è impossibile ma dandogli un indirizzò un'idea che va anche al di là perché le contiene tutte non si può affermare la critica moralistica del mercimonio della proprio sesso del proprio sesso otto il fatto di andare terzino a rubare perché a casa non si può mangiare
è troppo bello perché io non della lega e del resto è giusto che Pasolini abbia e una lettura di quattro righe su due la descrizione di che cosa
Di quella fine dell'alluvione di Pietralata in cui Tommaso il protagonista del libro sia Marrazza per salvare una donna
Da una casa completamente allagata e poi la riconosce addirittura riconosce in lei una prostituta dice quasi quasi vale la pena che manco le che manco De Salvo è invece la salva e da quella salvezza per torna la casa fradicio Sozzo poi ricava la sua morte perché già era stato TC go al al Forlanini
Ma non era successo niente una borgata allagata dalla pioggia
Qualche cadavere chi ha sfondata dove ci stava della gente che nella vita ne aveva passate pure di peggio
Ma tutti piangevano si sentivano spersi assassinati
Solo in quel pan Accio rosso
Tutto su può e ingolosito che Tommaso Reebok Dole lì a un cantone in mezzo a quella calcari di seviziati pareva Abril luccicare ancora un po'di speranza
Maradona
Ma proprio pure due battute riportando un po'rispetto Trombadori
Il discorso su Pasolini alla
Alla ricaduta che potrebbe avere oggi sul dibattito in corso in Italia
E poco riprendendo uno spunto prima dell'intervento di Villari la la distinzione presente
Nell'opera di Pasolini tra culture civilizzazione
Dove va a parare che tipo di contributo da oggi alla discussione che noi facciamo
Beh io direi che dopo la morte di Pasolini si è accentuato una tendenza tipica della della della politica italiana e delle Sico politico italiano
Che definirei nel seguente modo la demagogia dell'innovazione cioè l'innovazione è un tema importantissimo sia ben chiaro ma in Italia il tema pur importantissimo e cruciale a mio avviso oggi di locazione è stato sciolto e tradotto in una una facile demagogia dell'innovazione lo stimolo del dell'opera anche di polemista di Pasolini sta vi avviso nell'avvertire su un punto fondamentale che non vi è reale innovazione senza un rapporto coerente con la tradizione
La vera innovazione può essere unicamente un modo specifico storico di plasmare concretamente la tradizione e non a caso infatti la demagogia dei innovazione in Italia ha fatto sempre lei fa sui temi Gori arcaismi dell'assetto politico istituzionale del nostro Paese e non affatto risolto i fenomeni di vischiosità istituzionale ma direi che Liam si appunto accentuati e un elemento proprio importantissimo c'è Thrale ossessivo nel il poeta quanta l'opera di Pasolini e proprio questa vischiosità istituzionale che prosegue dall'Italietta fino all'Italia del centrosinistra e sviluppo Alitalia della modernizzazione spinta degli anni settanta
Ora cosa vuol dire questo che in un certo senso l'invito di Pasolini e quello in un ecco ad andare a passare dall'esperienza dell'effimero a quella della stabilità della stabilità della costruzione appunto di una prospettiva tutto stabile di nuovo tipo di acculturazione delle masse no con la convinzione che ciò che il Palazzo realmente non tollera ciò che appunto
L'élite appunto dominante di questo Paese storicamente non è in grado di tollerare non è tant'
Io
Una forma frastagliata di contestazione che tollera poi decisivo ma il formarsi proprio di una forza storica appunto attorno a quella che prima chiamavo una etica della responsabilità un'etica della responsabilità collettiva gestita collettivamente e io direi che proprio soltanto a partire dalla presa d'atto che questa etica fa costruito e purtroppo va costruita senza radici senza più la possibilità di far leva sulla DC antropologiche terminate quattro ma il processo di modernizzazione ha fatto vivere a tutti l'esperienza radicale dello sradicamento io direi che che appunto che che appunto soltanto a partire dalla costruzione di questa etica e possibile anche quel recupero del passato di cui parla anche Pasolini direi che in questo senso per chiudere con una battuta e molte il sintonia con Pasolini un autore tedesco anch'egli morto tragicamente ma molto prima di Pasolini del periodo la guerra dell'ultima guerra e cioè Benjamin quando dice che il passato tocca pienamente soltanto all'umanità redenta cioè all'umanità che sappia Orsi affermarsi come umanità redenta cioè umanità redenta che vuol dire cioè liberata
Lucio Villari Roma solo due battute
L'etica della responsabilità di cui parlava Marramao non a caso si trova
Così analizzata in quel famoso saggio di ma se Weber e sull'intellettuale come professione evidentemente questo il problema di Pasolini riuscire a
Far conciliare criticamente la crisi individuale con la crisi della nazione perché questo conciliazione critica quindi attiva possa avvenire e necessarie dice Pasolini incardinarsi proprio
Da mente nella storia del nostro Paese contro la deriva del continente culturale e Q e sociale dell'Italia c'è una sola possibilità di resistenza intanto appunto legarsi profondamente alle virtute e gli ho
Vigini ma in questo caso ripeto lo accennava prima Trombadori come virtù che vanno conservate per lo svolgimento in avanti del processo non per arrestarsi adesso queste virtù delle origini Sicoli incidono coincidono dunque con l'etica delle responsabilità coincidono dunque con l'impegno politico coincidono dunque con una visione attiva di una crisi di una crisi che però essendo egli un poeta un intellettuale
Non può che essere come gli sfiora il settantatré anche una crisi di giudizio sul proprio modo di vita questo per sottolineare che Pasolini non è un problema del passato che sale in cattedra e uno che la voglia ora dentro di sé il problema lo inserisce nel suo nel suo orizzonte culturale una crisi di giudizio sul proprio modo di vita che anche può essere uno stringimento della certezza dei propri valori qualcosa gli dice che può arrivare fino all'abiura
Ecco questo senso quindi del limite estremo a cui una visione culturale profonda e attiva dei problemi della società può portare un intellettuale questa visione io la considero ancora come una visione aperta comunque qualcosa che può essere riempita di ulteriori contenuti ma non per disegnare una pappa una mappa pessimistica della reale
Sta ma al contrario per dare un impulso ottimistico a tutte le forze che possono muoversi per la trasformazione attiva della società
Allora chiudiamo qui questo che è stato anche il primo dibattito della festa nazionale dell'Unità credo che sia stato davvero giusto aprirla così con questo confronto
Ricordo che fra pochi minuti qui e si svolgerà il dibattito su quale Roma quale parteciperà tra gli altri il sindaco Ugo Vetere
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