Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti Franco Corleone uomo politico spesso vicino ai radicali nella battaglia sulla giustizia e per i diritti dei detenuti
Ma anche appassionato cultore della storia politica dell'Otto Novecento ha da poco pubblicato per le edizioni Menabò e con una prefazione di Pietro Polito un volumetto intitolato Piero Gobetti e il Longo ritrovato
Ci sono illustrazioni preziose in queste pagine immagini dei libri pubblicati dal giovane editore Gobetti non tutti
Molto conosciuti anche ritratti di Gobetti noti e rari
E cioè tra l'altro una cartolina postale in cui Augusto Monti il profeta allora a Brescia nell'estate del ventitré avanza alcune proposte per il simbolo della casa editrice Gobetti Anna tra queste
Un motto in greco al siriano
Che significa
Che ho io a che fare con gli schiavi e che Gobetti adotterà poi nella forma disegnata da Felice Casorati giustamente Corleone ricorda come fosse forte l'interesse per Alfieri non solo in Piero suo giovane studioso ma in altri intellettuali a lui vicini come Calosso e Sapegno cioè nel nome di Alfieri Piemonte suo rigorismo e c'è l'opposizione naturalmente alla nascente tirannide fascista
Divertente l'episodio qui raccontato della perplessità di Eugenio Montale che dovette
Adattarsi suo malgrado a veder pubblicati suoi apatici Ossi di seppia con quello con quel logo altisonante la piccola e utile antologia della rivoluzione liberale che chiude il libro fa infine capire bene che rapporto
C'era tra l'Alfieri Isma'il rigorismo apparentemente astratti e la lucidità di analisi di Gobetti e più tempestivo e deciso in fondo pragmatico dei suoi maestri nel riconoscere la natura per regime di Mussolini in un brano del novembre
Del mille novecentoventidue subito dopo la marcia su Roma quindi Gobetti si smarca anche dagli intellettuali come salariati del pensiero e appunto schiavi e pronuncia
Le due parole fondamentali della sua etica organicità e volontà ovvero pensiero come azione polemica efficace che intende riprendere come dice il meglio della lezione di riviste come la voce e L'Unità Salvemini Anna ma soprattutto di via poco nel famoso elogio della ghigliottina Gobetti rilancia la parola d'ordine dell'intransigenza contro una società di accomodamenti di parassitismo di classi medie prive di spirito di sacrificio e per le quali il fascismo è l'autobiografia della nazione
L'espressione divenuta poi
Giustamente Celebre gli italiani hanno bene animo di schianti dice qui impietoso Gobetti e un anno dopo continuando a esortare all'intransigenza come un'arma non
Più tanto donchisciottesco ha mai realistica scriverà forse il disinteresse sarà il migliore machiavellismo il solo capace di sconcertare un trasformista è un domatore
I fari di sentire che ci sono valori contro i quali la sua abilità non conta
Memorabile poi nel giugno mille novecentoventiquattro l'elogio di Matteotti uno dei tanti stupendi concisi e classici ritratti di Gobetti che ricordano il deputato ucciso il contrario del socialismo parolaio
Ricorda in lui l'esperto di questioni economiche puntuale inattaccabile se non appunto
Con le armi della violenza solo a quell'altezza Benedetto Croce diventa antifascista ma Gobetti non pretende che si trasformi in un lottatore diciamo in moderate ardente anzi dice
Ragionevolmente che lo sente lo sento né i suoi maestro proprio e la formula di nuovo esattissima per la sua impassibilità di non conformista
Quindi il consiglio di oggi al Franco Corleone Piero Gobetti nel dei lavori trovato edizioni Menabò a risentirci venerdì prossimo