Intervista ad Angelo Branduardi e Fabio Zuffanti. Branduardi racconta il libro sulla sua vita "Confessioni di un malandrino" (Baldini+Castoldi) scritto con Zuffanti

Radio radicale ancora dalla trentaquattresima edizione del Salone del libro Cuori selvagge qui al Lingotto di Torino siamo sul palco che fra poco ospiterà
Un personaggio che ha scritto delle parti delle pagine importantissime della storia della musica italiana che alla mia sinistra che Angelo Branduardi intanto ringrazio per essere con noi grazie grazie a voi troppo buono
Non sono Bono faccio cronaca faccio il giornalista che quello che è successo va va riconosciuto
E alla mia destra c'è una persona che ha cercato di
In qualche modo infilare tra le pagine di un libro la articolata e corposa Storia della vita musicale non solo di Angelo Branduardi che a Fabio Zuffanti che intanto ringrazio il libro è questo
E qui ci trovate insomma come dire anche le parti forse sconosciuta chiamato Angelo Branduardi chi l'ha scoperto più tardi le sue tante fasi artistiche troverà motivo di di di di sottrazione di tante curiosità e sicuramente di interesse allora io partire proprio dalla a parte c'è una prefazione molto bella di Stefano Bollani credo Titti a chi abbia inorgoglito perché è piena di passione e piena di di di di di zona di di grandissimo de esatto di acciaio
E e e però la sua infrazione al libro di fatto secondo me disegna quello che se ci sono artisti che hanno la capacità di gettare un ponte tra la realtà e il sogno che riescono a squarciare il velo della quotidianità per lasciarci intravedere solo mogli Salt solitamente celati alla vista
Uno di questi
è Angelo Branduardi
Non è soltanto con la fine dell'Est la filastrocca informato canzone che in Italia conoscono proprio tutti ma Branduardi è molto più di questo ti sei ritrovato nelle pagine del libro che ha scritto Fabio sì assolutamente
Perché è frutto di quasi venti ore di registrazione
Stefano a centrato esattamente la cosa cioè gli artisti sono coloro i quali vedono al di là della porta chiusa cioè entrano in un giardino magico che gli altri non vedono per qualche strano motivo non
Non sono superiori sono semplicemente di dei diversi
Degli emarginati di lusso
E descrivono descrivono quello che vedono ecco poi dopo si tratta di tornare indietro dal giardino magico che era che non è sempre molto facile
A per cui in questo stanche la diversità delle io ho cercato di non parlare troppo di musica a infatti Fabio Zuffanti era era perplesso
A parte che conosce la mia produzione meglio di quanto già non delle canzoni che ma citato più non ricordavo
Capite ma quelli Bradley che ce ne sono migliaia sono inutili andare a descrivere che c'è la Setti Mara tredici semmai Cusack come diceva Dante la musica
Rapimento quindi non ha bisogno di essere spiegata e ahimè non servono nemmeno i critici e questo capita anche per per il cinema perché spiegare un film vuol dire avere fallito nella missione artistica allora
Come è stato raccontare Angelo Branduardi un onore e un onere in qualche modo no perché Santo scrivi che
Angelo ha portato la fantasia nel reame del poppa insegnato che si può guardare oltre il proprio naso a leggere irreale tramite il mito la leggenda anche la filastrocca poi scrivi un cantautore musicista un menestrello meglio un Trovatore che mi è parsa la definizione eccellente
E questa che cercavo di spiegare come è stato raccontare Branduardi Alla fine del libretto accecati ne serve un altro
Beh posta avremmo potuto fare mille pagine realtà
Abbiamo fatto è stato venti ore che sarebbe dovuto essere duecento
Però di io credo che l'essenza di quello che Angelo se cito fuori come dice lui forse mi aspettavo che si addentrasse più in questioni musicali perché lui chiaramente un musicista fatte finito non è certo un autodidatti uno che le settimo le tredicesime le saprebbe esprimere come però scoperto un Branduardi invece che aveva proprio voglia di raccontare l'uomo
La persona che c'è dietro la sua musica questo Canzoni ed è una cosa strana perché la prima volta che Angelo si racconta in questa maniera non era mai uscito un libro con Louis Prima persona
Che racconta quelle che sono le sue passioni posso interrompere l'idea non è mia
Io non ci pensavo nemmeno ad un'autobiografia e Di Fabio
Avevamo parlato d'altro veri perplesso sì io all'inizio poi lo stile sonno sostato non non gli ho risposto per lungo periodo di pensava che che il processo poi il progetto fu adesso porti Toma invece io c'ho pensato sua lungo quali sono ho una mente molto vivida soprattutto per una memoria di guida dei fatti soprattutto lontani per cui ho raccontato cose anche molto divertente
Che visto venti l'incontrario fatto che è vero anche se tale che la vita e l'arte degli incontri che ho incontrato persone straordinari non le cito perché ne dimenticherei molte ma ma l'idea è stata sua diamo a Cesare quel che dice
Parte all'incontro diceva Ungaretti lo diceva anche Piero Ciampi se non sbaglio in qualche altro modo
C'è qualcosa che ha ricevuto chiedere a D'Angelo e non hai fatto in tempo di là che di qua in questa intervista
No tutto quello che volevo chiedergli diciamo che uscito fuori comunque volta per volta telefona cosa che ha spiazzato la facciamo prima in casa mia spiazza
No no spiazza mi cioè ogni momento della chiacchierata è stato spiazzante perché appunto come dicevo prima non mi non immaginavo una vita così piena di incontri così ricca io seguo da sempre la sua carriera ma sentirla raccontare dal gratinato protagonista chiaramente
Ti mette davanti alla sede di cult mi è spiaciuto un pochino non avere fatto una cosa che c'è da compromessi ovvero il che lui venisse a Genova
Che è la mia città e ci facessimo una bella camminata lungo le le strade in piccoli in cui lui è nato e che io io abito a pochi passi da lì perché mi raccontasse mi facesse vedere tutto
Però comunque nel libro abbiamo riportato ben raccontato anche tutto il processo di avvicinamento ad Angelo è l'idea del libro tutto quant'è un libro del libro che io volevo chiedere con Angelo se sei d'accordo e poi lo lasciamo al pubblico e piano piano sta sta arrivando per ascoltare voi Angelo ecco poco fa vi è la storia di questo libro
Spesso in quest'intervista chiediamo qual è stata la scintilla iniziale no chiediamo Tornatore qual è stato qual è stata la prima immagine che lo ha contagiato a me pare di capire che centri un asilo centri metodo Montessori eccentrica signorina che suonava il pianoforte di cui tutti innamorarsi perdutamente
E lì che si accende la magia la passione per la musica e quel momento leso proprio dissi il Comune di Genova
Decise quell'anno di aprire un asilo sperimentale
Metodo Montessori per i bambini dell'angiporto quindi disagiati nel metodo Montessori che tutti applicano meno noi in Italia sentire italiano
E prevista molta musica e c'era questa signorina che suonava il piano io chiesi a mio padre io vengo da una famiglia molto molto modesta nel libro si raccontare cose molto divertente su questa ditta e e chiesi a mio padre di di di poter suonare il piano mio padre il piano non ci stava costa troppo
A mio padre però non grande meno melomane quel sempre stato e il fatto che avesse chiesto di suonare in suonare l'euro lo impressionò molto per cui mi portò da un famoso maestro di di violino Augusto Silvestri che è stato un pedagogo molto importante
Per i violinisti e cioè io ricordo perfettamente quando apri l'astuccio dentro mi di questo strumento fasciato nella seta erano Steiner che poi io rincorse per tutta la vita finché l'ho trovato nella Germania comunista dove io andavo spesso suonare
E ricordo l'odore
Del legno dell'accelera e poi il colore che è quello di uno strumento antico suonato per centinaia d'anni alla a lume di candela a fu un amore a prima vista ancora prima che Augusto si vestì prendesse il violino me lo facesse ascoltare io
Immediatamente
Avevo capito che era quello quella era la strada dall'altra bellezza dello strumento in sei
Assoluta
Allora chiediamo qui ricordiamo che nel libro c'è tutto il percorso di di di di Angelo da da da quel giorno a Genova poi la scintilla della musica che si accende i concerti ma soprattutto c'è raccontato l'uomo le confessioni di un malandrino ma io direi di uno musicista straordinario
Hai cantato tante cose il Trovatore è un po'forse la definizione migliore
Per la poesia irlandese c'eravamo visti l'ultima volta un po'di anni fa per raccontarla da grande deciso che fai
Io non diventerò mai grande
Che come diceva qualcuno i musicisti hanno sempre vent'anni forse la De André però la molla la frase perfetta per chiudere grazie grazie a a Fabio Zuffanti grazie Angelo Branduardi
Per per essere con noi e diciamo diciamo e più giovani se per caso vi imbattere in questa intervista non avete capito bene di cosa parliamo ai giovani e giovanissimi ricoverate qualche album di questo signore
E la musica parlerà da sé grazie davvero
Grazie a voi siete