La sostenibilità del debito italiano, il PNRR, i mercati. Intervista a Veronica De Romanis, economista e docente Luiss
Radio radicale abbiamo uno spazio di intervistare un piacere ritrovare Veronica De Romanis docente Luiss-Guido Carli economista intanto per trovata
Grazie per l'invito
Parliamo della situazione economica e politica del nostro Paese alla luce anche della fine probabilmente della luna di miele del governo Draghi insomma iniziano a esserci le turbolenze del resto il dovere ventitré
Saranno di di di di di di elezioni si scaldano da questo punto di vista i motori dei partiti ma in qualche misura torna anche un'attenzione dei mercati verso l'Italia unitaria che probabilmente non sta sfruttando al meglio l'occasione dei bassi tassi ovviamente da BCE delle politiche che sono stati finora piuttosto benevolente dei che hanno impedito diciamo turbolenze maggiori per il nostro Paese
Ma soprattutto lo stiamo sfruttando al massimo l'occasione storica del Pnr R in Italia qualche giorno fa proprio Veronica De Romanis aveva scritto un articolo sulla Stampa in cui ci ricordava di fare attenzione alle alle i nostri nodi strutturali per questi ovviamente il debito pubblico e il titolo di questa articolerà attenti al debito la BCE non fa regali ecco forse partire proprio dagli e termica discuti toccato in quell'articolo
Noi siamo passati in questi due anni da voi sciocca
La pandemia e l'altro la guerra tra l'altro praticamente concomitanti
Con però dei contesti molto diversi durante la pandemia si poteva spendere si doveva spendere le regole di bilancio per intenderci quelle che limitano il disavanzo al tre per cento del debito al sessanta per cento sono state sospese per la prima volta questo si può fare quando c'è una recessione generalizzata e c'è stata perché il crollo nell'area dell'euro del PD è stato di meno sette per cento in Italia
Meno nove per cento e quindi l'obiettivo diciamo dei governi era a sostenere l'economia le famiglie e le imprese che si poteva fare attraverso maggiore indebitamento e non è assolutamente l'abbiamo fatta Piovan aumentato il debito di oltre duecento miliardi di euro in più abbiamo preso molto debito europeo il programma sciura dall'emergenza sul mercato e dall'ventisette miliardi di debito europeo ed è assai questa resilienza la parte di debito e più o meno Alciati centoventi miliardi debito europeo che costa di meno ma sempre debito
Allora cosa succedeva circa un anno fa dalla parte della Banca centrale europea Bela Bartók danno teatro cinema
Anche stavano apolitica espansiva acquistando il debito dei paesi dell'area dell'euro è a quest'angolo in maniera flessibile cioè acquistandoli dove serviva di più e quindi da noi in Italia quindi potranno emettere debito costava poco i tassi erano bassi e in più veniva comprato dalla banca cercava un tema ero occhi ora questo contesto non c'è più
Cioè ci ritroviamo come durante il come dire una fase di rallentamento non abbiamo un meno nove assolutamente non siamo ancora in recessione non c'è un segno meno di fronte al nostro PIL però è chiaro che il rischio c'è siamo in una fase di forte rallentamento dovremmo chiudere l'anno con un due per cento uno virgola otto ma è chiaro che se ci fosse un embargo totale Gas Plus sulla Banca d'Italia già prevede segno meno a una recessione del dell'ordine di zero virgola cinque per cento del PD
Ma quello che è cambiato enormemente è che c'è una variabile sottotesto Ziad inflazione e quindi la Banca centrale europea sta smentendo la sua politica monetaria accomodante
Non compra più il debito finirà non gli acquisti a giugno e inizierà la fase di incremento dei tassi d'interesse cosa vuol dire che un Paese ad alto debito è che la variabile debito comincia a diventare di nuovo
Dovrebbe essere al centro del dibattito perché contro un un contesto dei tassi d'interesse più elevato il debito costa di più
Perché si spende di più estesa per intendersi e il margine fiscale cioè quello che si chiama spazio fiscale c'è la possibilità di utilizzare l'indebitamento per finanziare delle misure è sempre più ridotto soprattutto per un Paese come il nostro che ha accumulato oltre centocinquanta per cento del PIL di debito pubblico
E quella dobbiamo fare uno dobbiamo stare molto attenti perché segnali come diceva lei già sono arrivati dai mercati lo spread ha già toccato varie volte duecento punti base
Per dare un ordine di grandezza in Spagna e Portogallo lo spread dentro con centootto centonove in Francia cinquanta cinquantadue cinquantatré
Più lo spread è alto più costa per i cittadini italiani in termini mutui oppure di di spesa pretesto per le file per le riprese dal fare lì Investimenti
Ma soprattutto è un fattore di grande vulnerabilità quindi il debito la riduzione del debito pubblico e concludo dovrebbe essere rimessa al centro dell'agenda di governo purtroppo non se ne parla perché dopo due anni di pandemia si è un po'interiorizzato l'idea che il debito pubblico non è un problema anche non conta è che si possano aumentare all'infinito
Ecco le faccio l'ultima domanda dopo essere stata
Diversi anni fa dopo la crisi dei subprime a un certo punto i mercati si spostano nella terza spostare la propria attenzione da dal mercato americano Apollo ovviamente
Dei debiti pubblici europei e ci fu la famosa fu coniata per cosiddetta acronimo dei Pics in cui ovviamente anche noi eravamo in qualche modo inclusi alcuni hanno ricevuto la così detta Urara Cavallo
E per la cui ha funzionato pensa il Portogallo la Grecia ancora vi sta riprendendo l'Italia in qualche modo la passò abbastanza liscia
è prevedibile che il nostro Paese di cui si dice to back to fail possa nuovamente riceve tutte quelle attenzioni o nove attenzione come non benevolenza
Ma il il debito italiano è sostenibile questo va detto all'epoca ci fu contare gioca finanziario Canale fu quello
Fushimi si decise invece di andare alle elezioni come ad esempio fece il governo in Spagna ci fu governo raccolgono forte mandato politico si dice creare un governo tecnico di Mario Monti lo conosciamo che qualcosa fece ma è chiaro che lo sappiamo i governi tecnici hanno poco potere politico qui si possono poi a un certo punto fare
Fare poche cose quindi tante vulnerabilità ce le portiamo a cura appresso la mancanza di crescita sostenuta la produttività il debito estremamente elevato una composizione della spesa
Che non è delle migliori perché ne abbiamo affrontato la pandemia con molta spesa previdenza ammonta almeno in politica e sociale e soprattutto sanità
Quindi oggi lo stress aumentando dimostriamo ai livelli del due mila è undici dove tocco addirittura seicento seicentocinquanta punti basi
Ma è chiaro che dobbiamo stare a stare attenti quando interverrà ospedali anche vedo mille ventitré in cui diciamo il governo così detto tecnico Santoro ci sarà probabilmente più occhi d'auto
Bene Zandomeneghi avrebbe da utilizzare una una frase si usa spesso
Tra gli economisti debito pubblico è un problema finché non lo diventa ecco quando diventa un problema è lì è un problema serio perché bisogna andare ai ripari fare una manovra correttiva proprio quando l'contesto e non è dei migliori quindi sarebbe il caso in questa fase dove ancora c'è una relativa calma anche se i rischi sono al ribasso socio dico tutti televisori cominciano a fare gola da quello che da anni ci raccomanda la Commissione europea
Ovvero di mentre il rapporto debito-PIL Sonata entra decrescente attraverso una spending review di lungo termine
Che preveda non solo è assolutamente questo non è necessario Pagliarelli enormemente ma ricomporre questa cosa principale mettere risorse che sono scarse di dove servono
Cosa vuol dire uno finiremo la stagione del bonus tutti non si può dare a tutti
E due selezionare chi ha davvero bisogno quindi calibrare le misure concludo dicendo
Quando si mettono in campo delle misure come quota cento come radio cilena cerchiamo di far gravare una valutazione di impatto per capire quali sono i posti e benefici per chi e valutare se davvero i costi superano non sono troppo superiori rispetto ai benefici
Grazie alla professoressa De Romanis per essere stata come qui sopra grazie al poi
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