Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di radio radicale sabato venticinque giugno questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale
A cura di David Carretta anche quest'oggi ci concentreremo soprattutto sulla guerra della Russia contro l'Ucraina a partire dalla decisione storica che è stata presa dal Consiglio
Europeo nella sua sessione di giovedì sera la concessione dello status di Paese
Candidato all'Ucraina anche alla Moldavia le prospettive europee riconosciute alla Georgia vi proporremo in particolare l'editoriale di oggi di le mondo l'Europa alla prova del suo allargamento perché questa decisione importante è stata presa senza psico drammi cosa rara che va salutata positivamente ma rimangono poi i problemi per esempio di funzionamento interno dell'Unione Europea che dovranno essere in qualche modo affrontati
Sempre a proposito della guerra russa contro l'Ucraina leggeremo poi un editoriale del Washington post che invece riguardano le entrate petrolifere della Russia
Entrate che stanno esplodendo gli Stati Uniti e l'Europa hanno bisogno
Di un nuovo piano secondo il Washington post per fare in modo di non finanziare la la guerra di Putin tutto ciò
A un impatto anche sui prezzi energetici dell'Europa tanto più che negli ultimi giorni gas Roma ridotto le forniture questo tra l'altro è stato un tema dibattuto ieri ma in modo inconcludente dei capi di Stato e di governo durante il Consiglio europeo leggeremo un editoriale per certi aspetti azzeccato dirlo figlia o di ieri
Dal titolo brava signora Merkel perché perché la Germania si è legata dal punto di vista energetico mani e piedi al Cremlino e ora dovrà inquinare di più
In più di più perché perché
Sì deciso un po'oltre
Che affidarsi al gas russo di chiudere le centrali nucleari la guerra in Ucraina divide invece la politica italiana c'è stata la scissione del Movimento cinque Stelle
Leggeremo su questo un analisi pubblicata dall'Economist l'effetto Putin l'Italia è l'ultima vittima delle divisioni legate all'Ucraina cominciamo però dalla concessione dello status di paese candidato e dall'editoriale di oggi di l'Hammond dal titolo l'Europa
Alla prova del suo allargamento scrive il quotidiano francese in altri tempi il dibattito si sarebbe potuto trasformare in un incontro di pugilato
Tanto la questione dell'allargamento sensibile dentro l'Unione europea
Eppure era doppia decisione di attribuire lo status di candidato all'Ucraina alla Moldavia è stata adottata senza psico drammi giovedì a Brussel dei capi di Stato e di governo dei ventisette
è sufficientemente raro da essere salutato positivamente sia sulla forma sia sulla sostanza
La storia aveva dato un appuntamento gli europei appuntamento che europei non potevano permettersi di mancare
Il viaggio chi del presidente francese non al Macro o del cancelliere tedesco OLAF Scholz del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e del presidente rumeno Plauzio annessa una settimana fa aveva permesso di preparare il terreno ciascuno di questi dirigenti aveva appoggiato l'idea di fare un gesto politico verso un Paese aggredito e parzialmente occupato a causa della guerra del presidente russo Vladimir Putin
Lo dobbiamo al popolo ucraino che si batte per difendere i nostri valori ha detto Emmanuel Marco sottolineando che la concessione dello status di candidato è anche un segnale
Molto forte nei confronti della Russia per le Monde è un gesto politico e geopolitico accordando questo status all'Ucraina alla Moldavia due Stati che la Russia considera come la sua sfera d'influenza
Il ventisette rilanciano la loro politica di allargamento anche se le porte non sono completamente aperte
Dall'ingresso dei Paesi dell'ex blocco sovietico tra due mila e quattro due mila e sette l'allargamento è stato congelato
In parte a causa del blocco di negoziati già avviati come con la Turchia
In altri casi perle difficoltà dei Paesi candidati in particolare nei Paesi
Nei nei Balcani occidentali del mondo però dimentica di citare
Come dire il il blocco che che spesso è stato dovuto all'Unione Europea i suoi Stati membri la stessa Francia ne è stata protagonista opponendosi all'avvio dei negoziati con la Macedonia del Nord
L'Austria con l'Albania questi negoziati poi sono stati bloccati dalla Bulgaria per un conflitto con la Macedonia del Nord ora forse c'è una soluzione vedremo nei prossimi giorni
Se si concretizzerà ad ogni modo prosegue nel mondo
Resta che questa decisione dal suo Orte valore simbolico quella di concedere lo status all'Ucraina
Non risolve nulla nell'immediato soprattutto se il Paese dovesse restare in modo durevole in guerra se la Moldavia fosse destabilizzata dal conflitto le sue frontiere la loro adesione rimane una prospettiva lontana il processo potrebbe durare dieci vent'anni e necessitare di riforme considerevoli da parte dei due candidati sia sul piano dello stato di diritto che su quello economico il rilancio dell'allargamento pone poi fide temibili per i ventisette idealmente dovrebbero accompagnare questa a fase di espansione a una fase di introspezione sulle regole di funzionamento dell'Unione europea e dunque avviare la riforma dei trattati serve un nuovo approfondimento in particolare per mettere fine all'unanimità nella politica estera e nella fiscalità ma questa riforma istituzionale deve essere affrontata con grande cautela
Diversi Stati membri non la ritengono necessaria la procedura di ratifica rischia di rivelarsi delicata in diversi paesi tra cui la Francia dove tra l'altro il governo
Non ha più la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale
Infine scrive le Monde rimane la questione di sapere se l'allargamento in grado di risolvere le relazioni spesso tumultuose tra l'Unione europea il suo vicinato
A questo proposito la proposta di macro ogni creare una comunità politica europea offre una pista
Che merita riflessione i capi di Stato e di governo dei ventisette hanno affrontato la questione giovedì dopo aver aperto un po'la porta all'Ucraina
Questo nuovo insieme avrebbe almeno il merito di offrire uno spazio di coordinamento paneuropeo senza sostituirsi all'eventuale adesione per i Paesi candidati
La comunità politica europea permetterebbe all'Unione europea come i paesi che aspirano a entrare di prepararsi per il grande salto così
Le mondo anche se va detto i contorni di questa nuova entità non è che siano molto chiari né con chi farla né per cosa né con quali strutture vedremo nei prossimi mesi
Le le evoluzioni
Nel frattempo c'è un'altra emergenza l'emergenza e la guerra in Ucraina che anche guerra
Contro l'Unione europea sul fronte energetico tagli di forniture dalla Russia si moltiplicano
E il tutto con un problema non da poco grazie l'aumento dei prezzi del gas e del petrolio Putin continua
A incassare moltissimo e a finanziare dunque il suo sforzo bellico lo ricordava ieri il Washington post in un editoriale dal titolo le entrate petrolifere della Russia stanno esplodendo Stati Uniti Europa hanno bisogno di un nuovo piano
Scrive il post i leader del G sette si riuniranno domenica nelle Alpi bavaresi a dominare le discussioni sarà la più grande guerra in Europa dal mille novecentoquarantacinque le sue conseguenze
Con la Russia che sta ancora conducendo uno un'offensiva sull'Ucraina dell'Est aumentare l'efficacia delle sanzioni economiche contro il Cremlino deve essere una priorità urgente per il G7
In particolare
Gli Stati Uniti Germania Giappone e Italia Regno Unito Canada e Francia anche i rappresentanti dell'Unione europea dovrebbero riconoscere che i discorsi dell'Europa per bloccare le importazioni di petrolio dalla Russia si stanno rivelando inefficaci nel breve periodo serve un cambio di rotta
Ecco qual è il quadro secondo Washington post gli Stati Uniti e il Canada hanno imposto un embargo sulle sulle loro importazioni di petrolio russo ma è un passo relativamente indolore
Per questi due Paesi ricchi di petrolio che non importavano quasi nulla dalla Russia
Questo embargo per contro molto più difficile per l'Unione Europea che riceve il ventinove per cento delle importazioni collettive di greggio dalla Russia alcuni Paesi tra l'altro sono ancor più dipendenti
Gli Stati membri hanno
Hanno pagato alle succitate Truly Fere
Del Cremlino un totale di centootto miliardi di dollari nel due mila ventuno
Il il tre giugno l'Unione europea ha adottato un embargo sul petrolio russo ma che entrerà in vigore solo alla fine
Della hanno
Una volta che ci sarà la Russia potrebbe trovarsi di fronte a una riduzione permanente della domanda di petrolio che con altre associazioni eroderà la capacità produttiva e le entrate finanziarie
Nel frattempo l'Europa non ha alternative facile deve importare petrolio russo anche se i volumi ridotti dall'inizio della guerra i Paesi europei hanno pagato circa trentatré miliardi di dollari per il petrolio di Mosca
Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia le entrate
Petrolifere russe
Sono aumentate del cinquanta per cento dal primo gennaio
Passando circa venti miliardi di dollari al mese la Russia poi a
Venduto Greggio in Cina e India apprezzo di sconto ma in volumi maggiori una parte di questo viene raffinato egli esportato in Europa Secondo il Washington post il risultato è che per il momento i soldi del petrolio stanno aiutando l'economia russa superare le sanzioni occidentali
Il rublo sia effettivamente apprezzato rispetto al dollaro è urgente smorzare questo flusso di denaro
Il segretario al Tesoro americano Gianetti Yellen sta lavorando a un piano in base al quale gli Stati Uniti e altri sostenitori dell'Ucraina
Dovrebbero mettere un tetto al prezzo
Del petrolio pagare alla Russia non più del costo di produzione del greggio il petrolio russo continuerebbe ad arrivare sui mercati mondiali aiutando l'economia globale ma la Russia otterrebbe meno soldi la saggezza di questa proposta e che prende di mira ciò che conta di più
Che non è il flusso di petrolio greggio in uscita dalla Russia ma il flusso di valuta forte nella direzione opposta
Convincere il G7 a sostenerlo e uno dei modi migliori che ha by del per aiutare l'Ucraina così la vede tra l'altro il Washington post
Che ha ovviamente una pietra priorità data dato che il giornale americano e del prezzo alla pompa di benzina per l'Europa c'è l'altra priorità che è quella del gas per far funzionare la sua industria produrre
Elettricità oltre che per scaldarsi su questo il Consiglio europeo non ha come dire trovato un la svolta che Mario Draghi aveva chiesto
Sin dalla giornata di giovedì tutt'altro
E questo momento in cui per l'appunto la Germania per esempio che si oppone a questa svolta al famoso pesca per e di fronte a a un'emergenza è un passo dal razionamento energetico
Cosa che viene commentata da figlia o di ieri con un editoriale complimenti signora Merkel il titolo perché complimenti perché
Il risultato della politica energetica di Merkel ma non solo anche per il partito socialdemocratico di OLAF Scholes
è dieci legata mani piedi
Al Cremlino e ora la Germania sarà costretta a inquinare di più
Quel che doveva accadere accaduto da giovedì la Germania vittima dei tagli di gas di Putin si trova a livello di allerta per il suo proprio approvvigionamento di energia
Nella precipitazione la Germania ha riacceso le sue vecchie centrali a carbone le fa girare a pieno regime preparando al contempo impresa i cittadini a misure di razionamento mento insomma è il panico ogni chilowatt ora conta e ci si chiede se CCD si riuscirà a superare l'inverno
Undici anni dopo aver sorpreso il mondo rinunciando brutalmente al nucleare
Causa di Fukushima la patria dei Verdi misura ogni giorno di più l'assurdità di mettersi nelle mani di Putin per illuminare scaldarsi far girare le impresa
Germania e piena di pale eoliche ma a mani e piedi legati al Cremlino e così e costretta inquinare di più complimenti signora Merkel gli altri primi della classe della transizione ecologica Paesi Bassi Austriae etc sono allo stesso punto
Queste disavventure dovrebbero far meditare la Francia scrive la figlia o dispone di una tu che gli altri non hanno un potente parco nucleare affianco grandi imprese
Che sono presenti su tutti i fronti energetici comprese le rinnovabili
La sovranità francese malgrado qualche errore come la chiusura di una centrale nucleare Cessna in oggi rimane preservata la Francia dispone di un Energia più abbondante più stabile e più pulita che altrove
E non al Macro tra mille contestazioni e alcune esitazioni alla fine ha deciso di investire massicciamente in nuove centrali nucleari e nelle rinnovabili
Tra posta in gioco climatica e imperativi strategici questa scelta appare di gran lunga come la più ragionevole conclude lo citiamo noi invece per concludere vogliamo prendere l'Economist per parlare degli asceti della guerra
Sulla politica italiana le divisioni la rottura interno al Movimento cinque stelle che per per ora non intacca il governo di Mario Draghi ma che ovviamente
è stata notata dalla dalla stampa resterà il titolo dell'analisi del settimanale britannico
L'effetto Putin l'Italia e la vittima delle divisioni legate l'ultima vittima delle divisioni legate all'Ucraina e allora andiamo a leggere tra le reazioni meno attese all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia
C'è la ferma risposta dell'Italia con Mario Draghi l'Italia appoggiato dure sanzioni contro la Russia che sono dolorose per l'economia italiana e si è messa a fornire armi all'Ucraina anche se non è chiaro quante e di che tipo
Questo segreto secondo l'Economist illustra quanto la determinazione di Draghi sia dal punto di vista politico una questione scottante
Il partito della sua grande coalizione
Con il più grande contingente parlamentare è il movimento anti establishment dei Cinque Stelle che è imploso sull'Ucraina avverso a farsi trascinare in un conflitto all'Estero Movimento cinque Stelle ricorda l'economista aveva contestato le prime sanzioni contro la Russia per l'annessione della Crimea nel due mila e quattordici da marzo
Il movimento guidato da Giuseppe Conte
Che era stato primo ministro indipendente di una cura coalizione tra lo stesso Movimento cinque Stelle la lega nord di estrema destra tra il due mila diciotto due mila diciannove Conte aveva spesso mostrato la sua vicinanza a Vladimir Putin nelle ultime settimane Luís e gran parte dei suoi parlamentari
Hanno criticato le forniture di armi all'Ucraina una minoranza del partito che include il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha invece continuato sostenere la linea del governo
Il nodo è venuto al pettine questa settimana quando i partiti della coalizione di Draghi non riuscivano a concordare una risoluzione da presentare in Parlamento prima del Consiglio europeo
Il diciannove giugno la direzione del Movimento cinque Stelle ha pubblicamente condannato la posizione di Di Maio in due giorni i sostenitori del ministro degli esteri hanno preparato la scissione dal gruppo parlamentare
I critici dicono che la vera motivazione Di Maio sia personale rimanere nei Cinquestelle
Avrebbe scrive l'Economist significato per lui rinunciare a farsi rieleggere a causa di una regola che vieta più di due mandati
Di Maio si è trascinato una sessantina dei duecentoventisette parlamentari del Movimento trascinato dietro di sé
Il nuovo gruppo parlamentare si chiama insieme per il futuro le defezioni non avranno effetti immediati sulla stabilità del governo tutto lascia pensare che Di Maio resterà al Governo e che i suoi sostenitori continueranno ad appoggiare Draghi
Ma resta da vedere
Se Conte sarà uscire quel che resta dei Cinquestelle dalla maggioranza di governo nei prossimi Nesi in caduta nei sondaggi il Movimento cinque Stelle
E l'ombra del partito che avevo ottenuto quasi un terzo dei voti alle elezioni del due mila e diciotto
Ma la sua divisione in campi reciprocamente ostili non è necessariamente una buona notizia per i sostenitori di una linea ferma sull'Ucraina Enrico Letta leader del PD convinto sostenitore di Draghi contava su un patto con i cinque Stelle per impedire il ritorno dell'estrema destra italiana al potere alle prossime elezioni il partito di destra con maggior sostegno Fratelli d'Italia una posizione convenzionale pro NATO ma Matteo Salvini Liverpool populista della lega è molto più ambiguo
Le elezioni sono previste nel due mila ventitré con l'avvicinarsi del voto due fattori collegati tra loro diventeranno sempre più determinanti uno e l'opinione pubblica e un sondaggio dell'euro piano Council on Foreign Relations dice che i sostegni all'Ucraina e più deboli in Italia che altrove in Europa il secondo fattore la minaccia di penuria di gas il prossimo inverno
Non appena Draghi arrivato a Kiev la scorsa settimana le aziende energetiche italiane hanno iniziato a ricevere meno Garzon
In parte sono stati trovati
Nuovi fornitori
Ma forse non basta
Come ha detto in Parlamento il tre maggio ministro con la transizione ecologica Roberto Cingolani la strategia del governo dipende da due cose ha bisogno e due rigassificatori galleggianti entrano in servizio entro l'inizio del due mila e ventitré
E che la Russia non chiuda rubinetto prima della fine del due mila ventidue
E nessuna delle due cose è scontata ci fermiamo David Carretta una buona giornata Corradi radicale