Il sindacalista - Claudio Sabattini. Una vita in movimento

Se ci siete si comincia
Allora e affini siamo qui perché per parlare del libro di Gabriele Polo Sud una
Segretari o generale nazionale della FIOM carismatico mancati a Sabatini
Incrociate cioè molto il sindacalista Arcene
E la storia di un sindacalista per antonomasia che
Mi sembra viene però raccontata più che pena prassi biografici venne in prova ha raccontata come la Spagna e l'Italia si intreccia con la storia
Del di quel periodo in cui lui è stato sindacalista fino a diventare segretario
I
Insomma non si sa mai se si parla di cui essi si parla della storia d'Italia volevo chiedere ne parlano è l'autore
E fai una serie di altri segretari è il segretario Gianni Rinaldini che è stato quello che è venuto dopo
Sabatini
Due mila due e poi l'attuale si è Michele De Palma e ne fa dal professore Luca al issare a che è docente di Storia contemporanea all'Università di Pisa dunque esperta anche di storia del momento e operaia eccetera allora io volevo chiedere
A Gabriele Polo a come funziona questa relazione di cui si parlava fra l'uomo dalla storia dell'uomo e della sua umanità coi limitate Sabattini è dato potente e la storia d'Italia in un momento in cui mi sembra ci sia stata una svolta grossa nel modello delle relazioni industriali no di queste Xing che poi in fondo Sabatini è rimasto il coinvolto nella storia della FIAT famosa marcia cosiddetta dei quaranta mila eccetera che mi sembra un momento di censura lo sapete dati che cosa
Sì questo delicato Sabattini nella stessa io l'ho avuta scrivere ma non perché a me Cosimo
Fosse un pezzo mio ma perché nasce da vent'anni di ricerca della Fondazione dedicata Claudio Sabattini che ha raccolto tutto il materiale sparso per l'Italia dei suoi interventi e della sua vicenda politica sindacale
Alla fine di questa ricerca
Prodotto un archivio importante che sta Polonia abbiamo pensato che fosse il caso di fare un punto che raccontano la storia una biografia del di questo personaggio di questo mito questo compagno amico
La io ho cercato di farlo Norinko come una biografia tradizionale ma intrecciando la sua storia con la storia del Paese
E non solo del paese la storia sindacale e politica del Paese perché altrimenti se non facevo così diventava si rischiava la geografia sostanzialmente Massi rischiava anche di non capire il i passaggi delle sue vende la sua storia su una delle sue scelte per cui il libro è fatto su due piani effettivamente due due racconti che scoprono insieme con l'osso vicende personali delle sue scelte del e dall'altro la la vicenda della vicenda del Paese con alcuni momenti effettivamente di di svolta diritti cambiamento quello della FIAT attualmente uno quello fu un elemento bio anche biografica mentre per Claudio decisivo perché una lotta molto importante e fumo pecche perché fu una svolta per il Paese non so insomma
L'autunno tanta la FIAT significò un cambiamento dei rapporti di forza delle azioni industriali sociali del Paese di questo Paese e non solo perché sono gli anni in cui pare potere Regazzoni hanno accusa potere la Thatcher in cui sostanzialmente finisce il lungo periodo
Dei dei trenta gloriose sostanzialmente del dopoguerra inizia un percorso completamente diverso di una grande ristrutturazione capitalistica
E di un grande e dell'avvento sostanzialmente del del modello liberista sono nella DC dell'avvento del modello liberista ecco però io volevo sorgono se bisogna introducendo questa questa discussione trovare un filo no nel in questa storia se ne possono trovare tantissimi sono tante parole attualmente lui il titolo punto si il sindacalista perché Stato sindacalista proprio nel vero senso della parola però ecco lui diventa sindacalista perché sceglie di fare il sindacalista
Quando decide capisce che il sindacato a cavallo del sessantotto sessantanove e il luogo migliore per realizzare per costruire a quello che lui pensava cioè il il potere di autodeterminazione dei lavoratori
Perché questo è il punto
E per contrastare quello che lui dall'inizio dalla sua storia politica sua vicenda pubblica fino alla fine contrarie considerava il vero nemico da combattere che il capitalismo
E la storia di un comunista che decide di fare il sindacalista e che vede nel nella lotta nel conflitto conto entrare capitale lavoro il motore della storia e la necessità in questo conflitto di fornire alle lavoratrici e lavoratori gli strumenti per autodeterminare la loro condizione
Perché sono la quelli che costruiscono la società che costruiscono il benessere sono la parte su cui pesa il lo sviluppo economico e sociale del mondo e sono quelli che hanno però la potenzialità per determinare un nuovo modello di sviluppo un nuovo un nuovo mondo insomma sta pienamente nella storia del mondo della del movimento operaio in senso il senso profondo del termine Astore Claudio insomma naturalmente come passaggi molto diversi perché si confrontano questa linearità si confronta quel mondo che cambia in questo senso serviva raccontare quello che succedeva attorno quello con cui lui
Sì relazione insomma perché questa IRI l'autodeterminazione
Il potere luglio squillo dice esplicitamente poteri di autodeterminare
La propria condizione di autogestire la propria condizione agli anni settanta sessanta settanta si traduce nel potere operaio nel fabbrica dopo l'ottanta negli anni ottanta e novanta si traduce nella intente nella bisogno di riconquistare i diritti sottratti dopo una grande sconfitta
A ridosso del del due mila si traduce nella necessità di costruire un uomo dello sviluppo quindi un rapporto anche Comino in movimento interrogandosi sulle grandi trasformazioni
Sociali prima qui abbiamo assistito a un interessante dibattito sulla assumevano sulle sulle rivoluzione sui cambiamenti tecnologici organizzativi molto importante un'inchiesta ecco io voglio solo dire due cose questo proposito perché riguardano molto sole Claudio la prima che tutto il suo percorso essa un percorso anche di ricerca
Nel settantuno la FIOM di Bologna fa un'inchiesta sulla piccola e media impresa sulle pensioni lavoratori nella piccola media impresa nella provincia di Bologna Reggio e Parma
Quando ancora nessuno si occupava di quel o comunque ma era considerato un un elemento marginale la piccola impresa rispetto alla grande fabbrica e in questa inchiesta scopre rilevano i primi sintomi di quella che poi nove negli anni crescerà come la delocalizzazione la ristrutturazione la passo all'ateneo nella trasformazione produttiva che poi se proseguita fino alle grandi filiere di Vallelunga filiere di oggi insomma ecco partendo dalla dall'analisi della condizione del lavoro
Della necessità di affrontare questo e cambiamenti tecnologici attraverso chiesto operaio cosa appunto che prima anche poi prim'poco fa di cui parlavano poco fa e compagni
Di Bologna e di Firenze rispetto all'inchiesta fatta a Bologna
Il negli anni ottanta dopo la la grande sconfitta della FIAT lui riparte da un'inchiesta fatta in una cooperativa di distribuzione alimentare di Bologna alle prese con la ristrutturazione tecnologica
E scopre insomma insieme Sociologia insieme ai lavoratori insieme ai sindacati sin agreste di quella fabbrica un nuovo fattore di rischio mo'fattore di rischio ambientale e non sono più soltanto i fumi i rumori le ha la fatica fisica della grande fabbrica ma il il fattore di rischio del disagio psichico l'introduzione delle nuove tecnologie e comporta una trasformazione del rapporto dei lavoratori con come il proprio lavoro e quindi è un una rimessa in discussione del loro ruolo e questo comporta anche un un un disagio psichico ed è la prima volta attraverso quest'inchiesta negli anni successivi che la psicanalisi entra in una contrattazione sindacale
E e così via insomma voglio dire che l'inchiesta lo studio in realtà della condizioni lavoro è sempre stata un un punto cardine della de lavoricchiato ed è il motivo per cui l'alta abbiamo fatto questo libro
Perché questo dico a un senso solo se serve come uno strumento di lavoro a chi fa sindacato oggi
A chi fa sindacato e lavoratore lavoratrice oggi altrimenti essi una rievocazione più o meno interessante di una personaggio importante naturalmente ma non è uno strumento una cassetta degli attrezzi
L'ha fatto questo libro con lo stesso spirito con cui cercato rispettare lo stesso spirito con cui Claudio si approcciava alla realtà insomma quindi quella densi stati una trasformazione per guidare ai lavoratori e lavoratrici il potere sulle proprie condizioni di vita e di lavoro
E attraverso indagine alla conoscenza e l'azione ecco questo è il senso del libro S serve a in qualche modo a non soltanto ricordare ma anche ad analizzare alcune cose dell'oggi la loro a un libro che ha avuto un senso
E infatti qui preferiti il concetto principale mi sembra che questo Libra abbiamo un senso oggi no col mondo che è cominciata cambiare allora ma è ancora cambiato più ora allora io
Volevo chiedere a a Gianni Rinaldini che poi è venuta immediatamente dopo a Sabatini e poi ha lavorato con lui
Lui era un contrattualistica no fondamentalmente e diceva anche che il rapporto si ricompresi ricostruita
Attraverso specie compromesso sociale uno un contratto che tutte e due le parti qualcuno veniva ecco però poiché era caro era successo in un'epoca in cui capitalia essere ripreso il potere d'essere wireless logistica
Protagonista della contrattazione quando poi sei arrivato tela ricomposizione di questa possibilità c'è stata o è andata avanti
Ma
Intanto sono curioso di sentire quanti Sahara politiche
Non segretario della FIOM cosa pensa su su Claudio
No nasce ricomposta la situazione nel senso che Claudio il passaggio avviene nel due mila e due due mila venti
Due mila e due
Avviene
Subito dopo la manifestazione del ventitré marzo tre milioni di persone
Per ora sull'articolo
Diciotto avviene
In alla fine quasi alla fine
Di quel biennio due mila e uno due mila due
Dove convergono in quella fase a diverse questioni
Ma internazionali e nazionali
C'è il contratto separato subì Ennio economico dei meccanici
Claudio
Ovviamente sulla base delle scelte che erano state compiute
Pose il problema della democrazia
FIM e UILM decisero di fare un accordo separato che non veniva votato dai lavoratori e dalle lavoratrici quindici aprivo un problema di democrazia
La stessa cosa per certi aspetti avviene a livello confederale
Perché c'è il Patto per l'Italia che prevede l'obolo ai l'abolizione dell'articolo diciotto e da qui convergere di una serie di iniziative terse siamo nel pieno
Dalla guerra
Gangsta Iraq
E siamo nella fase che porta anche al Social Forum di Genova
Alle tre giornate di Genova l'assassinio di Giuliani tutto avviene
In quel periodo
Ora per le scelte
Compiute
Darebbe dalla FIOM
Abbiamo l'espressione di cosa vuole dire
Sia aperta un'altra fase quella dalla globalizzazione
Si è aperta la fase della globalizzazione
E era fase in cui la FIOM costruisce partirà dal due mila quattro per Claudio diventa segretario generale nel due mila e quattro novantaquattro novantaquattro ed età comma
Novantaquattro su proposta di trentenne
Nel Claudio al segretario generale della FIOM Cofferati segretario generale della CGIL
Stesso periodo quattro cinque mesi
Di di differenza
Quella fase Claudio costruisce un nuovo profilo dell'azione
C'è stato quello dell'ottanta
Che qui prima veniva richiamato da Gabriele adesso ricostruisce
Un nuovo profilo e diventa elemento dialettico della discussione in CGIL perché libero di Gabriele contestualizza le diverse fasi
C'è tanta roba tra le tante cose c'è anche il dibattito che si è svolto nella CGIL per decenni
Allora ragionamento
Claudio in sostanza era questo
La globalizzazione ci porterà via tutto
Per la globalizzazione i vincoli sociali sono incompatibili
I vincoli di natura sociale sono incompatibili globalizzazione significa la guerra tra l'impresa
Gli uni contro gli altri lavoratori contro lavoratori
Sia a livello locale anche a livello internazionale
Quindi dobbiamo costruire una analisi nella piena consapevolezza che una storia infinita
Oggi il sindacato e costretto a misurarsi
E a ridefinire sì
In una situazione che è quella della globalizzazione
C'era appena stata
La vicenda nel novantaquattro dell'abolizione della scala mobile
Si stava aprendo il capitolo delle posizioni
Lui al comitato centrale della FIOM dice badate che siamo soltanto all'inizio di quello che succede
Perché non faranno prigionieri politici
Ossia consapevolezza che sia aperta una fase di questa radicalità e ripensato il ruolo del sindacato in questa situazione altrimenti noi abbiamo di fronte
Ad un decennio di sconfitte ora la fase del due mila uno due mila due
Cosa ha significato significato che ad un certo punto si è pensato che fossimo di fronte a un nuovo inizio
Della iniziati anche dell'iniziativa sindacale
E della costruzione di un nuovo movimento a livello mondiale
Che era quello per un altro mondo possibile per la pace eccetera
E ci fu un grande protagonismo anche da parte dalla della della FIOM con problemi erbe
Cioè la CGIL non c'era a Genova la FIOM Cera FIOM era contro i bombardamenti a Belgrado la CGIL
Era sostanzialmente a favore quindi c'era un una dialettica forte nella discussione anche dentro la CGIL ma ad un certo punto anche la CGIL
Aderì alla manifestazione a Firenze del Foggia allora socia al Forum europeo
Che quindi può essere che c'è un nuovo inizio per la risposta a quello che sta succedendo
In realtà dovremmo prendere atto
In particolare Claudio che il dopo Genova
Non non portava alla crescita e allora creazione di un nuovo movimento sia a livello internazionale anche a livello che a livello locale perché in realtà ogni partito
Ogni movimento allora c'erano i disobbedienti di Padova le tra le varie
Articolazioni eccetera pensavano ognuno Ada allargare la propria organizzazione la propria egemonia egemonica su quel movimento invece di punto puntare a costruire un'analisi comune
Ora questo rimanda anche a problemi perché abbiamo di fronte nell'attualità ad esempio si diceva va bene questo movimento contro la guerra per l'invasione dell'Iraq eccetera ma perché la perché la guerra perché la globalizzazione anche se e porta con sé la dinamica della guerra
Che porta in sé una nuova spartizione del mondo
E nello stesso tempo che rapporto c'è tra il fatto che c'è la guerra e tolgono tutte le tutele ai lavoratori tutte
Come è successo nella devastazione nella devastazione di quei dicendo
Si riesce a costruire un ragionamento assieme che aumenta
E convinti la guerra con le questioni degli diritti civili col le questioni dei diritti sociali
è in grado questo movimento di fare questa operazione no
Dovremmo prendere atto che cito avevamo di fronte ad una cosa che con l'iniziativa di Firenze concludeva col pericolo
Nella CGIL si tornava a fare come prima ha ho ogni movimento cercava per conto suo le sue strade e
Claudio se ne è andato quando io sono diventato segretario dopo tre mesi
è stato un anno in Sicilia
Poiché quando all'ultimo periodo prestato rapidissimo vanno sessantacinque anni ci salutammo il due agosto
Del
A Bologna dopo no l'ennesima manifestazione per la strage della stazione ci salutammo ognuna andò in serio perché era il due agosto e dopo quindici giorni ricevo la telefonata
Che era stato male era stato operato l'avevano chiuso non c'era niente da fare in qualche settimana se n'è andato
Questo fu
Colpo tremendo devo dire
Perché era del tutto inaspettato
Ma se ne andò con una profonda amarezza
Una profonda amarezza perché non eravamo riusciti a partire per la costruzione di un nuovo inizio ma noi eravamo di fronte al fatto che la globalizzazione aveva vinto
E noi avevamo perso
Il che non significava che allora era finito tutto ma come lui diceva
Attenzione che la FIOM deve fare ma più di tanto non può fare
Se non succede qualcosa in giro
Che riapra un gioco ecco Marchioro deve essere pronto a pronta accogliere gli aspetti innovativi presidente questo era l'ultimo Claudio dell'ultima fase
Con una insisto se ne andò con una profonda a amarezza nel giudizio di quello che era successo
Ecco ah Baldessari anche sì insomma che sia un po'in queste cose volevo venuti in mente la mente vadano a Rinaldini questa cosa no lui dice la globalizzazione ha vinto allora c'è un'asta stato una storia della globalizzazione che ha vinto è sembrata a un certo punto Jenova un altro mondo è possibile come dice lui che ci fosse un altro tipo di globalizzazione la globalizzazione che globalizzata infiniti
Iniziava
Nana giù l'uguaglianza sociale eccetera ha vinto la globalizzazione tra virgolette che attiva c'è ancora spazio per una globalizzazione deve auguri non
Funziona questo volevo
Questo
è una domanda a cui io dovrei rispondere chiedendo la presenza di un avvocato
Perché gli storici non dovrebbero mai parlare del futuro dovrebbero stare attenti quando parlano del presente sono autorizzato il solo parlare del passato
Quindi diciamo
Visto il clima visto l'occasione farò una deroga a questa regola
E io penso che non sia esistito una globalizzazione buona e una cattiva una che ha vinto e una che ha perso peso che la globalizzazione sia uno solo e la globalizzazione di cui parliamo noi quella che ha luogo o sul finire del ventesimo secolo inizio del ventunesimo non è la prima globalizzazione
In fondo la storia dei pietra fatte le dovute proporzioni periodo per periodo di processi di globalizzazione a cui si alternano come viene processi di maggiore equilibrio di maggiore saturazione del degli assetti mondiali se noi pensiamo il Novecento sia aperto con quella che oggi gli storici economisti
Buona parte degli studiosi sono concordi nel dire trovarlo validazione per certi versi ancora più accentuata di quella che ha caratterizzato il passaggio dal ventesimo al ventunesimo secolo
Globalizzazione significa trasformazione profonda della temporalità in primo luogo viene significa trasformazione profonda dei livelli di comunicazione di accelerazione della comunicazione
E l'impossibilità contemporaneamente di comunicare ai quattro angoli del mondo ma anche nella misura in cui si comunica di prendere decisioni risposta delle capitali
Di decidere per le guerre di incidere sugli assetti politici questo era già successo con i primi sistemi comunicativi appunto nel passaggio tra Otto e Novecento
è successo come uno degli sviluppi dalla rivoluzione informatica nel passaggio tra ventesimo e ventunesimo secolo
Ancora la globalizzazione ha luogo in una fase in cui c'è una ridefinizione degli assetti e degli equilibri mondiali
Anche qui passaggio trotto e novecento la fine dell'egemonia britannica che aveva governato l'Ottocento l'aveva reso un secolo stabile relativamente pacifico c'erano state guerre ma erano guerre che erano rimaste relativamente contenute
Dopo le guerre napoleoniche non c'erano state più guerre di quella porta
La Gran Bretagna va in crisi si apre una concorrenza per gli assetti ed equilibri mondiale per l'egemonia in Europa e nel mondo gli Stati Uniti emergono come potenza che ancora ne calci tra ad assumere
Un ruolo internazionale alla Germania fa concorrenza in Europa eccetera eccetera e di nuovo si va verso la guerra
In fondo passaggio tra Otto e Novecento è anche un passaggio che è segnato date le guerre alcune che sono guerre appunto ancora contenute non sono anche forme ad esempio pensiamo alla guerra anglo può era che oggi praticamente nessuno più ricorda proprio a fine Ottocento il Sudafrica
Beh
è importante ricordarlo perché la guerra anglo boera e la guerra in cui per la prima volta gli inglesi applicano delle tecniche di contrasto a un movimento di liberazione in fondo poi ci può piacere o non piacere quello che i boeri volevano
Però applicano una tecnica che la tecnica che vedremo applicate nelle guerre del novecento contro i movimenti di liberazione coloniale sono tecniche che i tedeschi applicheranno durante la seconda guerra mondiale per dire
Fa nei campi di concentramento in cui mettono le mogli e i figli dei boeri e mi fanno morire di fame
E applicano che cosa contro la guerriglia
Non si può fare una guerra con un esercito regolare contro una guerriglia così diffusa come quella dei boeri che conosce il territorio e colpisce con il mordi e fuggi
Fanno applicano la tabula rasa cioè loro distruggono un territorio e limitano le possibilità e Boeri di fare una guerriglia
Ci sarà la guerra russo-giapponese ci saranno le guerre balcaniche la guerra di Libia piccole guerre che annunciano la prima guerra mondiale
E in fondo vaccino e cosa stiamo assistendo a dal novantuno abbiamo sdoganato la guerra la prima guerra del Golfo seconda guerra del Golfo l'Afghanistan
Gianni ricordava i bombardamenti di Belgrado ci siamo via via abituati a una rilegittimazione della guerra che pensavamo che dopo il quarantacinque fosse stata consegnata agli archivi e abbiamo assistito da febbraio in poi a un linguaggio che sembra il linguaggio sulla stampa del maggio del mille novecentoquindici
Sembra un linguaggio di interventisti sembra la guerra è tornata a essere una possibilità ma perché siamo di nuovo in una fase in cui questa seconda globalizzazione in fondo
Stiamo assistendo un tentativo di ridefinizione degli assetti internazionali
Gli Stati Uniti hanno sicuramente sono sicuramente ancora una grande potenza soprattutto punto di vista militare ma non è gambe sempre più fragili dal punto di vista economico dal punto vista sette internazionali ci sono soggetti non solo la Cina e altri ancora che hanno eroso quel tipo di forte dei possibilità di intervento di equilibrio nel mondo che era stato il secolo americano
Dunque io credo che in fondo
Quello a cui noi oggi stiamo assistendo a qualcosa qui abbiamo già assistito con la prima globalizzazione
E non c'è niente di buono in tutto questo nella logica in cui ci poniamo noi a guardare questo fenomeno
Così come mi permetto di dire anche sul piano delle lotte dei lavoratori va bene tra novecento abbiamo assistito a che cosa andiamo se sento movimento operaio la cui forza era in crescita
In cui era stata amplificata la spinta grazie a quella che sarà nel diciassette alla rivoluzione russa
E nelle ore a pensare a quello che succederà nel negli anni successivi la risoluzione russa
E che cosa era il simbolo del fatto che nemmeno centodiciassette la classe operaia aveva preso raccolto il testimone che la borghesia aveva lasciato cadere dopo il mille settecentottantanove
Che la soglia dei diritti per andare a quello che è scritto anche nel libro è che una delle frasi più bella di Claudio Sabattini spostare in avanti la soglia dei diritti qui mila centodiciassette aveva spostato in avanti la soglia dei diritti sulla carta aveva preso il potere mirava come dire
Ai Sting guerre un certo modello capitalistico un certo tipo di rapporti apporto e a portare a generalizzata ecco il tema dei diritti e dei diritti sociali che la rivoluzione francese aveva interrotto creato del liberalismo la società degli individui la Società dei singoli che vi si prendeva atto che societarie c'è qualche cosa di più complesso
In quella fase che cosa si produce e si produce la prima guerra mondiale con una forte accentuazione in senso autoritario per potere degli Stati e una forte gerarchizzazione e nell'immediato dopoguerra tutta Europa e non solo in Europa anche negli Stati Uniti il pericolo rosso è una minaccia tale che porta alla classe dirigente all'insegna curarsi nei loro fortini e portato al fascismo in Italia e porta randagismo qua in Germania negli anni Trenta
In una forte reazione che è una reazione all'avanzata del movimento operaio
Noi oggi siamo in una condizione qui non abbiamo più neanche la spinta propulsiva del diciassette
E su questo io credo che la sinistra arriva italiana come la sinistra a livello mondiale
Non si sia sufficientemente adeguatamente interrogata su che cosa ha significato l'ottantanove novantuno caduta del muro di Berlino inclusione dissoluzione dell'Unione Sovietica ma no tanto sul piano internazionale
Ma su un piano anche noi come facciamo a definire un'alternativa al modello sociale al modello economico a definire anche un'utopia
Che possa in qualche maniera rendere possibile pensare un mondo diverso possa rendere possibile militare come si ha militato nel ventesimo secolo per cambiare la società
Questo detta così potrà anche sembrare banale ma è un problema enorme del conto nel quale siamo e che non credo che sia qualcosa di distante da quello di che richiamava Gianni perché in fondo appunto allargare la sfera dei diritti difendere e tutela dei lavoratori andare contro quella guerra di tutti contro tutti appunto evocata da Gianni come globalizzazione che già Sabatini aveva annunciato intravisto
Non ha più un'utopia su cui poggia allora ecco io tutto questo credo che non esista una globalizzazione buona che ha perso nel passaggio tra ventesimo e ventunesimo secolo c'è una globalizzazione né buona né cattiva che la globalizzazione
E che ha vinto e che annuncia che era già annunciata a partire dagli anni novanta composto ottantanove
E che sta mettendo insieme tutta una serie di tasselli che nella storia benché Nieri che si ripeta mai uguale sia ben chiaro
Però abbiamo già visto e che sta oggi annunciando
Prima ha annunciato la sconfitta dominante lavoratori perché qui si è ricordato l'ottanta per cioè i minatori britannici controllori di volo negli Stati Uniti una sconfitta del movimento operaio che a livello globale
Ma che poi ha spinto ed è passata dopo la guerra che è passata una ridefinizione degli assetti
Che noi oggi ne stiamo vedendo via via gli effetti che si vanno radicalizzata consolidando
In una società che è tornata a essere alla società degli individui di stampo ottocentesco senza però neppure l'utopia anche nell'Ottocento e nel Novecento ha agito
Quindi
Cosa posso dire ho fatto violenza al mio mestiere a me stesso agli storici non ho l'avvocato tutelarmi però se devo dire personalmente quindi in questo caso non lo storico ma da cittadino rivelata Cuomo che continua a sentirsi di sinistra
Beh non lo so io la vedo molto male non so come la vedete voi ma francamente faccio fatica a vederla bene e credo che a questo mondo stia scivolando verso un'ulteriore accentuazione di questi fenomeni di questi processi in primo luogo la guerra
Al relativamente nuovo che anche se il fresco nomina segretario dell'azione
Volevo chiedere questo mondo senza più nemmeno l'auto miliardi parlava dal Canada e questo mondo in cui già Sabatini arriva documento la globalizzazione avesse poi fonte poi ho capito anche con mezzi insomma la parcellizzazione del lavoro la precarizzazione
Tutte queste cose con a cui lui cercava di trovare un modo mettere rimedio questo mondo mi sembra che si sia stato consegnato
Al suo estremo
Al suo estremo di precarietà su estremo di difficoltà per esempio della generazione Giovanetti riconoscere il lavoro come un diritto quanto del dottor ripeterlo l'attacco alla dignità alla felicità il resto cioè veramente un cambiamento epocale e come lo affrontiamo non è molto complicato ecco se la storia del
Sindacalista come si intitola il libro può giovare puoi insegnare costa può insegnare come oppure come i tempi siano cambiati a tal punto che grida veramente trovare un nuovo modello una nuova strategia
Innanzitutto permettetemi di ringraziare le compagne e compagni che hanno organizzato questa la festa della FIOM perché
La prima cosa il fatto che discute poco
Nel senso che siamo tutti molto abituati a darci ragione
Ed una parte della distruzione del discorso pubblico
E la rappresentazione della discussione sui social media che però è un elemento come dire molto diffuso in particolare tra le giovani generazioni ma ma non solo
Perché se c'è un algoritmo che ti fa vedere quello che tu vuoi vedere
E se ti offre la possibilità di poter ulteriormente implementare gli elementi di convincimento che ai che cancella qualsiasi possibilità di discussione della diversità del punto di vista diverso
E del tutto evidente che questo costituisce per noi che siamo un'organizzazione sociale e che siamo abituati a fare le assemblee in luoghi di lavoro in cui convivono donne e uomini
Con orientamenti politici estrazioni sociali culture
Orientamenti sessuali perché sarà anche il caso diciamo così di cominciare a dirci il fatto che le persone oggi hanno come dire il mondo che c'è fuori dalla fabbrica vive anche troppa
E però abbiamo la fortuna
Di poterci confrontare con una complessità e con una eterogeneità
Che invece quello che manca a tanti altri sorgenti
Noi ci giochiamo delle differenze
Il sindacato e capace di poter esprimere una propria d'identità molto forte quando capace di potersi confrontare
Con le differenti condizioni orientamenti punti di vista che incontra nel rapporto con le persone
Io parto dal titolo che il sindacalista e siccome siamo all'assemblea della FIOM io penso che la prima cosa che ci dobbiamo dire
E che quando parli de il sindacalista
Il valore di questa parola
Non è la stessa
Di quella in cui la biografia di Claudio Sabattini
Si determinava nella storia del paese
La percezione sociale culturale il valore che ha la parola sindacalista veniva data dall'opinione pubblica dai lavoratori dalla politica dall'impresa
E assolutamente diversa da quella che c'è oggi
Io penso che uno dei problemi che hanno i sindacalisti e che non ha avuto il sindacalista
E il fatto che il valore il senso della parola sindacalista oggi e completamente da riscrivere
E nessuno di noi può pensare che la parola sindacalista si posta riscrivere
A partire dalla nostra straordinaria storia sulla quale possiamo vivere ogni giorno di una organizzazione che ci è stata consegnata da quelli che c'erano prima di noi
E io vivo la mia condizione di sindacalista
Come una condizione di grande inquietudine
Oggi se uno fa il sindacalista e va a dormire tranquillo e si sveglia tranquillo non è un buon sindacalista e la prima cosa da più parti perché se non sente identificare quello che anche nel racconto di Gianni nei racconti di chi ha conosciuto
Claudio Sabatini ha vissuto non erano fuori da Luisa la sua come dire dalla sua vita
Dal suo modo di stare al mondo dal suo modo di vivere
Quello che gli succedeva intorno e quello che succedeva le persone che per vivere devono lavorare
E quindi io credo siccome siamo in una fase anche importante della vita della fionda la CGIL
Nel corso delle prossime settimane dei prossimi mesi attraverseremo il Congresso no
Io penso che questo congresso e la vita nostra deve essere attraversata da una grande inquietudine rispetto a quello che sta venendo avanti
Perché non è soltanto quello che da ultimo ci veniva detto rispetto al contesto internazionale
Ma quello che credo che tutti noi dovremmo riflettere e che se non c'è un riconoscimento del valore sociale e politico del sindacalista e quindi fatemi dire perché sindacalista non esiste in quanto insiste Lupi
E in questo la riflessione che forse i sindacalisti dovrebbero fare che pensavano per una certa fase di potersi salvare nonostante il lavoro e i lavoratori fossero stati sconfitti
Perché nelle stazioni di Claudio Sabatini il tema dell'ottanta
Il tema dell'ottanta mai affrontato fino in fondo nella discussione anche in CGIL
Sta in una cosa che poi dopo è andata avanti nel corso degli anni cioè il fatto che tu puoi continuare a fare il sindacalista poi continuare a fare sindacato perché tanto le sconfitte sono dei lavoratori ma tu continui a fare il sindacalista come se quella sconfitta non cambiasse neanche teme e nel rapporto tratte e i lavoratori e la percezione pubblica
Io per questo penso che sia assolutamente fondamentale il fatto che questo libro non sia un libro soltanto dentro Claudio
Questo libro che ne dobbiamo portare come elemento di discussione le discussioni carattere confederale con le altre categorie uscendo uscendo fatemi dire dalla rappresentazione straordinarie che ognuno tendenzialmente danze ma provando invece a partire dai limiti che ciascuno di noi gli ha nell'esperienza collettiva che stiamo facendo di organizzazione sindacale
Perché se l'interesse che noi abbiamo e quello di ricostruire ripensare e riorganizzare
Un sindacato in grado chieste dall'altezza di essere autonomo e indipendente
E badate bene l'autonomia e l'indipendenza che viene fuori dalle pagine del libro dalla vita e dalla storia di Claudio Sabatini non è l'autonomia e l'indipendenza di un intellettuale
Non è l'autonomia e l'indipendenza di uno che pensava di saperla più e meglio degli altri eludere a Claudio Sabatini e forse di poter anche permettere nel rapporto con gli altri di essere uno che poteva come dire ad eretici spanne rispetto agli altri ma lei racconta di Claudio Sabatini quelle dieci spanne erano con i dirigenti sindacali
Il corrosivo era nel rapporto che utilizza persi nella sua descrizione e anche Occhetto non è mai nel rapporto con i lavoratori i cui delegati e sempre nei confronti della burocrazia sindacale essendo stato un Luigi e percependo siluri come uno Tella burocrazia sindacale
Ecco perché credo che questo libro non può essere un libero pacifico
Non può essere un libro autocratico
Questo è un libro che siano letti ti deve scuotere nell'attività sindacale che paiono intorno
E penso che alcune delle cose che lui aveva giustamente intuito
Oggi ci presentano completamente loro conto io la voglio dire in maniera molto esplicita perché non riesco a pensarla diversamente i compagni della FIOM gruppo dirigente d'occhio sa cosa penso
Io penso che io a rischio il ruolo del sindacato
E guardate quanto penso che al rischio che il ruolo del sindacato non sto dicendo che a rischio la possibilità che domani il sindacato continui ad esserci
E al rischio il ruolo del sindacato per come nell'anomalia in Italia in particolare e Europa ha costituito il sindacato
Cioè il tema non soltanto della contrattazione ma la contrattazione in relazione alla paprika la società come elemento di cambiamento che è il punto in questo momento a rischio
E lo dico per una ragione molto semplice e qui poi dopo
Stupito
Perché il punto che noi abbiamo e che lui in una parte del libro Gabriele Polo la città
Dice
Riferendosi ai giovani
Insieme allora abbiamo fatto una scommessa la scommessa deriva da una situazione complessa che è lecito dopo ad affrontare a partire dalla vicenda dello stabilimento FIAT di Termoli
E di lì nasce un'elaborazione un ragionamento più complessivo di quello che deve essere la la nuova occhio perché sta nel capitolo da largo Appio
E lo dice a cento punto riferendosi ai giovani
Insieme allora abbiamo fatto una scommessa e come tutte le scommesse che si fanno con le nuove generazioni non conta la pedagogia o la trasmissione della memoria
Conta ciò che siamo e facciamo
Conta essere conseguenti e fare ciò che si afferma
Per Claudio Sabatini il rapporto tra teoria e prassi tra ragionamento o Liga politica e discussione negli organismi dirigenti e significato per vari tornanti della vita dalla FIOM
Passare dei comitati centrali Perù uno due voti al massimo dopo discussioni dure e feroci
Pure e feroci erano i punti di vista che c'erano dentro l'organizzazione perché l'ampio è sempre stato un organizzazione plurale dal punto di vista delle storie contrattuali
Dal punto di vista delle storie dei territori
Ecco se dovessi pensare al sindacato di oggi forse uno dei problemi che noi dovremmo affrontare
E che nei nostri luoghi di direzione politica
Fino ad arrivare ai congressi
Noi abbiamo la necessità di fare una discussione fino in fondo
E davvero e scuotere tutti gli elementi di incertezza sulla quale abbiamo passato la nostra storia nel corso degli ultimi anni per provare a costruire quella FIOM nuova che Claudio Sabatini ci aveva indicato già moltissimo tempo fa
Gabriele poiché la personalizzate Sabattini la studiata bene scelta terzo un'altra mezza pensione eccetera questa possibilità di una nuova FIOM ma più generale di un nuovo sindacato di qualsiasi categoria di parlare in maniera diversa e di vedersi rappresentata in maniera diversa presso un'indagine reazione di giovani idea questa concezione totalmente diversa dal lavoro perché diciamo nonna da anche questa campagna che è stata montata sul fatto che rifiutano il lavoro è vero rifiutano il lavoro perché mal pagato perché non ha diritti Petty
E rispettoso della dignità umana spesso ma non è solo quello cioè di lo rifiutano perché hanno capito che vogliono Ancona destabilizzato il tempo di indebita per loro
Sabatini un po'l'aveva individuato questo fatto che bisognava parlare diversamente o capite diversamente immedesimarsi diversamente nelle persone secondo te lui l'avrebbe poi insomma come lo porterebbe avanti questo tema questo problema
Difficile
Vivere intenzionato sopra se non c'è più sicuramente ma non tanto del giorno su due ma quello che ci può cui suggerire la storia della sua attività sicuramente la
Tutto quello che lui ha fatto insomma era fondato su delle analisi molto rigoroso
Non era una impressione soggetti districa cadere uno che non inseguiva il secondo il momento è uno che è andato in televisione
Che non parlava così rigettata con la stampa parla come manifesto basta praticamente pochi altri giornali
Che non badava assolutamente la comunicazione esterna era molto tutte attento la comunicazione interna
Vento l'organizzazione perché non l'uomo del Novecento
E l'organizzazione era il luogo Luino era se ne è sempre stato un eretico uno che sempre stati minoranza o quasi oppure se le maggioranze ma per uno o due voti quando è stato eletto ricordava prima appunto Gianni fratello segretario generale della FIOM per due volte di maggiorare rispetto al quorum
Però nonostante queste sono state sulla modernizzazione etico era nonché nel penso pensava che spento l'organizzazione dovesse ma nascere il il cambiamento
E il rapporto rispetto all'esterno perché soltanto questo avrebbe potuto determinare una trasformazione
Dico questi dovrà nonostante il fatto che lui sia un uomo di movimento anche il movimento dei consigli sessantanove movimento fino movimenti no global Samanidi tenere insieme queste due aspetti no ma quelle che di permettere tiene insieme l'interno o l'esterno nel il rigore dell'analisi
Dicevo che non correva dietro alle mode appunto non correva dietro alla al momento la unito Luini inchieste ne analizza in una cosa sei della di giudizio sulla globalizzazione liberista è una vizio di carattere radicale credulità
E che di fatto nasce da da studio dal pensieri da convegni ed è una relazione continua con i lavoratori
La sua ossessione per la democrazia che li considerava
Una non soltanto possano almeno intanto una serie di regole certe del diritto di voto e poi il referendum come elemento centrale per poter avere un mandato per firmare o per trattare questo sicuramente sì ma la democrazia ancor prima Perrucci
Per lui era una relazione era una pratica costante era di strumenti lo strumento attraverso il quale poteva aggiornare le sue conoscenze democrazia come un elemento anche d'inchiesta sulle trasformazioni del lavoro diceva
Racconta la prima Michele appunto quella durissimo con se stesso ecco nelle nelle burocrazie coi suoi colleghi sindacalisti vere invece molto avrà una porta amore come lo coccola lo fece lavoratori per i delegati eccome i lavoratori si passava ore e ore ad ascoltare i loro racconti per ma ma non solo perché rilievi amava davvero no lui lo dice esplicitamente ammesso saluto
Al ai Comitati città l'abbiamo palesemente false occasionale bisogna sì ma le strade saper amare i lavoratori Atm devono fare il sindacalista
E però i ministri di questo rapporto il rapporto anche determinato dal fatto con il cuore o attraverso i lavoratori conoscere la realtà
E la conoscenza della trasformazione del ciclo produttivo gli dava la base per la per l'altra conoscenza generale e per l'analisi generale da questo punto di vista il rapporto con le nuove generazioni un rapporto comunque forte
Fin da da sessantanove il la la scommessa sul sindacato dei consigli il la rottura con il le commissioni interne
La rottura con la Cardinale generazione di delegati di dirigenti sindacali sul Po fortissimo importantissimo qual è era quella emiliana cresciuta nella Resistenza con cui lo interrompe quando diventa segretario della FIOM di Bologna portando al potere insomma dando incarichi ai giovani delegati e quelle dell'autunno sessantanove
E perché veniva dal fatto che appunto una scommessa sulle nuove generazioni lo fa sempre la fa nel sessantanove come rampa nel due mila nel nel discorsi che ricordava prima prima Gianni e rispetto alla questione del dell'identità del lavoro c.t. prefazione differimento sicuramente
Nella sua analisi c'era un cambiamento che il punto di vista rispetto al fatto che il lavoro per le nuove generazioni fra generazioni diciamo dell'erario tecnologiche poi digitale che questo annunciava
E delle delle rate il precariato è chiaro che nel precariato il lavoro e difficilmente diventa un elemento identitario un più difficilmente diventa elemento di titani identità
E questa relazione
Claudia indicato su questo come su quella c'era forte ma c'era contemporaneamente la battaglia contro quelle decisione quella precarizzazione che trasformava anche che impediva a questi giovani lavoratori di poter decidere sulla loro condizione al punto che l'unica decisione che magari volevo prendere alla fine è quella di senza se di dimettersi perché non riesce più a gestire ecco però tutto questo era vissuto e una dinamica piani capiti di movimento e di organizzazione contemporaneamente il mio organizzare il movimento di trasformare persino all'organizzazione attraverso il movimento e quindi sì il il futuro la il il rapporto con con le nuovo modo di di perdere il lavoro era un una delle sue l'uso continuo aumento di ricambio e di innovazione con l'innovazione è un'altra grande punto di attenzione e Claudio appunto particolare innovazione tecnologica ma anche l'innovazione delle mentalità innovazione del pensiero pensiamo affatto l'introduzione psicanalisi come elemento di analisi degli disagio dei lavoratori
è un è un innovatore lui è stato visto spesso comunque osservatore perché è stata appiccicato addosso la l'etichetta del perdente
Con con l'auto un ottanta in realtà quello che lui ha fatto un autunno tante stare fino in fondo con i lavoratori con quelli che erano stati sconfitti ed assumere anche sulla sua pelle sulla sua vita la sconfitta COMU elemento problematico
Su cui riflette da cui ripartire per combattere quella sconfitta
Comma
Prima Michele parlava di un cambiamento radicale del sindacato anche no dei parlargli io li
Sabattini che pensava anche lui a un cambiamento di perché chiedeva Balbi sarà segmenta il fucile si è detto prima che forse la globalizzazione dell'inizio dello scorso secolo può ancora
Più implosiva di quella che è venuta al gruppo e se nel passaggio dal secolo scorso in questo secolo
Può essere cominciata anche un po'prima ma insomma la fine di un certo modello di relazioni industriali di storia del movimento operaio eccetera e il cambiamento un cambiamento così forte così radicale come accertato fra quella storia lì e presente era successa anche in passato oppure proprio una rottura
Peculiare riversa
Beh io credo
Che per molti aspetti quel titolo che effettivamente è un titolo molto bello il sindacalista
è un titolo che
Nello stesso momento totalmente novecentesco
Comma però il significato che gli attribuiva Gabriele poc'anzi cioè
Ma di andar fieri Sabatini per certi aspetti potremmo dire alla biografia tipica di un uomo del Novecento di fondo persino a racconti dalle prime pagine del Sabattini bambino
Chi viene in una famiglia di antifascisti che vive l'esilio il padre sottoposto ai provvedimenti del Tribunale speciale per la difesa dello Stato che quando rientra si prova ad abitare in una sede che ha destinato alla settima gara
Con la zia staffetta si ritrovi volantini infilati nei pantaloncini lei perché era più facile che la donna con il bambino passasse i posti di blocco dei fascisti ai tanti ministri e poi linea tutto il cursus honorum diciamo
All'ingresso nel PC piani la FIGC l'esperienza può e non c'è l'universitaria esperienza nel partito che i mantra del sindacato beh tutto questo sembra il cursus honorum più tipico il più tradizionale
Un pezzo della biografia collettiva di centinaia se non migliaia di militanti della sinistra italiana ma potremmo dire per certi aspetti dalla sinistra europea
Per molti tratti
Ciò che Sabatini aggiunge a tutto questo
Riassunto nell'altra frase oltre a quella da spostare in avanti la soglia dei delitti che è una delle le frasi citate da Gabriele libero
Che riassume moltissimo nella sua sintesi cioè sapere è libertà
Cioè l'idea che sapere inteso come conoscenza ma come una conoscenza che serva una consapevolezza critica del presente
Che anche il massimo di ciò che il sindacato in questo caso il sindacato italiano anche sindacato la CGIL e vuole dire per certi aspetti la FIOM dentro la CGIL ha prodotto come
Più interessante e originale risultato il fatto che i sindacalisti di questa generazione di questa leva sono stati spesso nel loro essere sindacalisti anche degli intellettuali
Nel senso pieno del termine cioè persone che non solo contrattano e non solo tutela dei lavoratori ma che si interrogano costantemente sui processi di trasformazione della società che cercano continuamente di produrre comprensione di quei processi
Perché su perché solamente capendo la società avendo una visione complessiva di ciò che è cambiato
Un quadro d'analisi si può realmente amare i lavoratori come
Come giustamente ricordava Gabriella ma si può anche essere utile lavoratori cioè si può fare consapevolmente il mestiere del sindacalista
è questa io credo che sia fra le tante cose che si dicono sindacato italiano soprattutto si si insiste sempre si batte sul chiodo dalla conflittualità del sindacalismo italiano come se questo fosse una tara ad origine è un vizio da consegnare fino a metà al passato in fondo come dire sindacalisti dovrebbero fare i caffè e poco altro
Beh io credo che invece quell'originalità se è una vigilia quinta piena
E quando dico questo
Non è che non intendevo rispondo alla domanda e che questo è proprio il tratto originale di un sindacato che nasce dentro alla prima globalizzazione al primo passaggio troppo e novecento e che interpreta in questa maniera la rappresentanza dell'avvocato la interpreta come qualche cosa che va oltre
Il mutuo soccorso la tutela della quotidianità che prende tutto questo ne fa il tratto costitutivo perché se sindacalista non vi racconta
A contatto con la quotidianità della vita delle persone con i bisogni quotidiani evitare persone non sa fare il suo mestiere
Ma perché non può neanche l'instaurarsi dentro quella quotidianità che però gli impedirebbe di vedere tutto quello che gli sta intorno
Sindacalista secondo me secondo l'esperienza novecentesca secondo quello che a mio modo di vedere ha cercato ad interpretare Sabattini smentiranno Gianni Gabriele che lo conoscevano molto meglio di me
Ha saputo tenere insieme questi diversi aspetti ha saputo essere dentro alla quotidianità alla tutela delle condizioni di vita delle persone e fatemi dire se in un momento in cui la sinistra è praticamente scarpinata in tutte le sue istituzioni se non esiste più un soggetto politico l'unica cosa che per quanto con le difficoltà che ricordava il segretario ancora resiste e sindacato questo qualche cosa vorrà dire
Sindacato resiste perché ha un aggancio alla realtà
Perché ancora capace pur tra mille difficoltà e dovrà farlo meglio ragioniamo e non sta a me naturalmente non mi permetto di dire ai sindacalisti cosa devono fare ma se ancora resiste resiste perché
E a questo aggancio alla realtà questo aggancio alla quotidianità
Ma nello stesso momento perché ha un disegno politico complessivo questo è stato il meglio della storia del sindacalismo italiano
è stato quello che è stato prodotto e partorito dall'esperienza appunto di passaggio dentro per la globalizzazione che da una parte spingeva
Verso l'associazione dei lavoratori e verso il riconosce nella dimensione dei diritti sociali
Dal fatto che sarà vero che nasciamo tutti uguali ma nel momento in cui siamo nati dentro a una gerarchia sociale avvertono società segmentata frammentata caratterizzata da una profonda ingiustizia sociale come era anche più di quella odierna nel passaggio tra Otto e Novecento se non hai un disegno politico di comprensione di questi fenomeni e di azione che tuteli la realtà e la quotidianità con un disegno di trasformazione più generale
Come dire
Tiri in serre dentro dei margini ristretti allora il moderno di sindacalista che veniva da quella esperienza e che veniva dai grandi conflitti sociali ricordiamo tra l'altro qui siamo stiamo parlando della fino a un certo ricordiamo l'importanza che nel sindacato non tutte braccianti
E oggi parliamo tanto di precarietà pensiamo che cos'era la precarietà del mondo percentile a una vita che non riusciva a pensare oltre il domani nell'organizzazione
E nella previsione che lo si poteva fare perché oltre c'è un solo la fame e l'incertezza beh allora ecco quel sindacato
Quel movimento del lavoratore aveva saputo
Un pezzo alla volta in mezzo a mille contraddizioni pensioni anche diversi punti di vista perché è una storia anche di conflitti non sono esterni ma anche interni ai modelli di rappresentanza sindacale quella di cui stiamo parlando aveva però saputo costruire questa caratteristica
Quando noi diciamo Conf carattere come dire peculiarità della dimensione conflittuale sindacalismo italiano in realtà ante abbiamo tutto questo dietro che è una grande complessità è stato una grande ricchezza e anche un grande patrimonio di umanità
Ecco allora io credo che questa storia vada salvata ma non perché oggi è possibile riprodurlo uguale perché niente si riproduce mai uguale
Ma perché bisogna coglierne la dimensione del rapporto storico è in questa fatemelo dire forse sembrerà uno spot pubblicitario io credo che la sinistra in genere anche il sindacato ha bisogno di storia
Perché si è rotto un rapporto col passato è una cioè viviamo in un'epoca in cui la foto compassata stato in qualche maniera interrotto
Sia dal punto di vista dell'identità sia dal punto di vista dalla conoscenza sia dal punto di vista dell'uso dello strumento appunto a conoscenza del passato per interpretare il presente questo secondo me andrebbe recuperato naturalmente non risolve ma tra i tanti attrezzi diciamo ci dovrebbe essere anche un recupero di questa dimensione quindi credo che oggi il sindacato delle banche forse un programma di formazione è un problema serio che significa andare nella direzione tracciata da Sabattini e quando parlava della nuova FIOM comprensione dei grandi processi di trasformazione legati però ha una storia
Che guida tutto il carico di umanità di esperienza un patrimonio di esperienza che non può essere lasciato perdere pur dentro alla necessità di misurarsi con tutto ciò che c'è di nuovo anche il segretario generale prima richiamava perché questo è fondamentale ecco allora io credo che quel modello di sindacato da questo punto di vista posso ancora in qualche maniera a parlare al sindacalista di oggi
Sindacalista Sabatini era un modello io credo oggi difficilmente proponibile in quei termini perché non esiste più quel mondo dentro cui Sabatini era cresciuto esiste quel mondo completamente nuovo che veniva tracciato prima
L'intervento di Michele però esistere l'esperienza di uomini che come Sabatini si erano misurati con il loro presente e si erano misurate con tutto quello che avevano anche alle spalle con l'esperienza del patrimonio del passato ecco io penso e lo dico senza davvero nessuna saccenza e senza voler insegnare niente a nessuno l'appello che sindacalista oggi da questo in qualche modo dovrebbe ripartire per inventarsi un modello di sindacato del ventunesimo secolo
Partendo però da una cosa su questo chiudo perché volevo dire rispetto a quanto diceva Michele prima è vero che la funzione sociale si imbarcato e del sindacalista oggi è in crisi
Ma in crisi anche perché profondissima crisi ed è stata messa in discussione sulla base delle sconfitte cui parlavamo la funzione sociale dal lavoro
Razza il lavoro ammesso in crisi se il lavoro non è più un valore è chiaro che anche sindacalista
Altro che strada in salita è una strada in salita piena di Buccari tranelli
Infatti forse sulla su questo punto il segretario potrebbe dire qualcosa nel senso il lavoro ha perso valore il sindacato è rimasto in conto ancora all'ultimo baluardo ma anche lui all'asta perché non vive per conto suo ora il sindacato si trova di fronte un mondo che cambia cioè una cosa era la fabbrica una cosa il precario
Se non sa nemmeno dove che non sai dove trovarlo che nonna più identità perché il lavoro ospita un'identità precario non si conosce né non sa neanche chiare e qui sta la peggiore cosa no non è il solo per i titoli di Credaro titoli proprio la sostanza della vita ecco e ti trovi di fronte ad esso ha delle questioni enormi come e la possibilità di vivere con l'inflazione che sta andando all'ottavo per cento all'otto inquilini dei salari Vassilis
Energie atti e carissima che forse mancherà ecco come l'affronti questa cosa perché i programmi è vero
La burocrazia vero però se ci sono delle urgenze
Come come ti muovi
Allora lo dica in come dire può apparire una contraddizione rispetto al contesto e la crisi che vive il sindacalista il lavoro
Perché credo che mi riferivo al sindacalista perché dicevo esattamente questo cioè non si può pensare di essere il sindacalista se c'è la sconfitta di di tu provi a rappresentare
Oggi
Io ho la sensazione che ho è può essere che mi sbagli
Ma nella situazione più complessa che avevamo già nelle nei mesi negli anni precedenti oggi io penso paradossalmente che ci siano condizioni migliori per potersi riorganizzare
E lo dico per una ragione
Perché la narrazione positiva
Che negli anni in cui Claudio Sabatini
Prova a fare emergere le criticità del processo di globalizzazione di pensiero unico il movimento dei movimenti no cioè tutto quello che abbiamo assistito nel corso di quegli anni
Aveva saputo vedere forse anche in maniera un po'profetica quello che sarebbero stati gli affetti dei processi di quella globalizzazione di quella globalizzazione
Di quella relazione molto forte tra il capitalismo di rapina finanziario
E i processi invece che accompagnava raccontando di integrazione di mercati quindi di relazioni tra le persone
Di emancipazione dove non c'era la democrazia sarebbe arrivata la democrazia tanto che ci si è spinti a un certo punto a spiegare che poteva arrivare sulla punta del fucile la democrazia perché era fatta nel nome della guerra umanitaria
Perché come dire c'era un solo modello di riferimento ecco io penso che la differenza rispetto ad allora e una e che caspita le persone si stanno rendendo conto da una punta all'altra del mondo che quel racconto quella narrazione quello spot pubblicitario
In realtà era il più grande inganno intorno al quale si raccontava per esempio alla mia generazione che la fine del rapporto di lavoro a tempo indeterminato avrebbe costituito un elemento di libertà
Tanto che una parte dei movimenti giovanili
Che affluivano nelle manifestazioni di Genova addirittura lo valutavano come un elemento di autonomia
Dal lavoro io ho fatto dibattiti quando ero ancora diciamo così non in piombo in cui c'era la discussione sulla libertà nel lavoro dal lavoro ok e siamo nella situazione di oggi
Cioè siamo nella situazione invece in cui se tu parli con qualsiasi ragazzo o ragazza
Mi ha molto colpito il fatto che anche il capitalismo delle palle no quando tic toc tic toc diventa trentotto X una ragazza napoletana
Che emette sudditi su Fitto la sua storia ed è semplicemente uno scambio di messaggi tra lei è una potenziale datrice di lavoro no
Che li dichiara finezza e ti faccio lavorare una settimana compreso il sabato a duecentosessanta euro e quella di chi dice scusa duecentosessanta euro per tutta una settimana
Per tutto un mese a lavorare perché non ci vengo perché è del tutto evidente che così non c'è nessun diritto non c'è il salario non c'è nulla
E quella lì risponde male Radu Lupu lavorare
E quella cosa però diventa un trend topic e tra le ragazze e i ragazzi già un processo di politicizzazione di sindacalizzazione che è più alto di quello che riesco a fare e io in un'assemblea in un luogo metalmeccanico cioè quello che voglio dire
E che in questo momento se noi siamo dentro la faglia che si sta aprendo nel consenso a quelle idee di cambiamento che portava come dire come magnifiche sorti e progressive
è forse oggi se noi facciamo il nostro mestiere il nostro lavoro che non è un lavoro e quello di essere attivisti e sono qui a Firenze Stone contate sapiente qui ci sono i compagni di Bologna
Perché c'è una cosa che alcuni territori han capito prima degli altri
E cioè il fatto che tu fai sindacato se stai dentro e nel rapporto con i movimenti che in questo momento stanno chiedendo la trasformazione della nostro modello industriale penso per esempio modelli industriali in cui e diventato inaccettabile giustamente per le giovani generazioni il lavoro con l'ambiente
E invece quelle ragazze e quei ragazzi ti dicono che sono nelle disponibilità di voler cambiare studiano e lavorano per poter cambiare il modello di organizzazione del lavoro
Cambiare il prodotto che si fa
E cioè quella irriducibilità della umanità che sta emergendo che il capitalismo non aveva nelle proprie condizioni guardate io non lo so
Se le guerre che stanno venendo avanti instabilità geopolitica che sta venendo avanti è una manifestazione di forza di quel vecchio mondo o se invece rischia di essere una manifestazione di da Polenza comunque foriera di una situazione complicata per l'umanità
è per questo che noi non abbiamo come dire a Washington oppure a Mosca come ce l'avevano allora quella generazione di sindacalisti e di politici non c'abbiamo Washington o Mosca
Noi sappiamo l'umanità e il mondo intero
E in questo il punto di cambiamento che io vedo
Nella nuova storia che il sindacato l'unico perché la politica io lo dico
Come dire con tutta come dire quel senso forte del fatto che la politica ha un ruolo fondamentale
Ma il problema è che se la politica è ridotta semplicemente in alcuni casi ad amministrazione
In altri casi come te fa deve dire a puro trasformismo
E se uno si interroga non sui cambiamenti
Ma si interroga sul fatto che vanno a votare il cinquanta per cento delle persone e tra quelle di interessa che ha preso il dieci che ha preso il cinque che ha preso impegni che ha preso il venti è del tutto evidente che tu non c'hai presente che cos'è
La condizione delle persone e non c'è solo il sindacato
Perché stranamente l'altro giorno ho letto l'intervista di monsignor Ruppi io lo dico
So di dirlo a Firenze quindi diciamo così essendo io di tradizione storia cattolica
No per questo lo dico ci sono al come dire diciamo non sono proprio esattamente di quella storia a teatro o una storia diversa
Ma mi colpisce molto il fatto che monsignor Zuppi viene intervistato da un quotidiano nazionale e dice una cosa precisa dice
Draghi deve ascoltare badate bene sono le stesse parole che il segretario generale della CGIL che la Fiom nei territori che lavoratori che quelli che per vivere devono lavorare stanno ponendo nei confronti del governo del paese allora io lo dico pervenire la domanda che veniva fatta e delle due l'una
E se uno non ti ascolta
E poi c'è una cosa che io non capisco perché i giornalisti non se ne accorgono
Credo anche che stanno a Roma non s'accorgono di una cosa che secondo me e come dire la manifestazione della crisi democratica in cui siamo se tu vai a Palazzo Chigi oggi
Arrivi davanti a Palazzo Chigi tutta la zona che c'è intorno al palazzo da cui sale a Palazzo Chigi e tutta completamente perimetrata delle transenne
Ed è occupata dalle forze di polizia
Cioè l'idea di un come dire palazzo del governo del Paese sotto assedio di fantasmi di fantasmi perché in questo momento non c'è nessuno che sta assediando Palazzo Chigi
Ma il timore che la classe dirigente ha non essendo in connessione con l'ascolto che rappresentano da un lato il mondo cattolico perché vicino sta dentro la crisi che c'è
Penso al movimento studentesco penso al sindacato in questo momento loro non lo vedono e hanno paura dei fantasmi allora qui c'è il punto
O loro capiscono e lo dico perché sono stato l'altro giorno all'inizio ieri all'iniziativa che Maurizio Landini segretario generale CGIL a patto che i segretari del centrosinistra
O loro capiscono
Che si apre un confronto in cui il confronto si chiama tavolo negoziale contrattuale
Contrattuale sto dicendo una cosa precisa
Cioè hanno voi non dobbiamo prendere i voti alle prossime elezioni
Loro sì
Loro si e allora c'è un punto dalla contrattazione
Oggi il problema è innanzitutto politico democratico
E il problema politico democratico è uno che il Presidente del Consiglio in carica in questo momento
Pensa che può fare almeno del ruolo democratico che hanno quelli che costituzionalmente sono riconosciuti come soggetti di trait d'union tra lo stato e le cittadine e cittadini del Paese
Non sta riconoscendo il ruolo del parlamento di fatto perché il Parlamento e chiamato soltanto di fatto a votare quello che è stata già sul già deciso nella maggioranza parlamentare e dall'altro lato non riconosce le forze sociali
E mi permetto di dire che c'è una differenza Confindustria è un'associazione d'impresa di diritto privato noi siamo un soggetto costituzionale
Siamo un soggetto costituzionale
E il Presidente del Consiglio deve sapere che è una cosa semplice ma più di lui i partiti che compongono la maggioranza
Che lui non si sottopone al voto
Ma di qui a un anno ci saranno le elezioni
Allora è del tutto evidente che le elezioni non si decidono quando le persone andranno a mettere la scheda nell'urna
Le elezioni si decidono a partire da ora per una ragione perché la partita non può essere toccata soltanto tra quegli ultimi rimasugli di popolazione civile che partecipa alle elezioni democratiche perché elezioni democratiche in un contesto così complesso in cui vota il cinquanta per cento della popolazione Nina
Il ruolo democratico che deve avere il governo di un Paese
E allora noi lo dico per l'Appio voi dopo questo vale la discussione che dovremmo fare con la CGIL
Noi abbiamo preso per oro colato le parole demolizione andini in piazza il diciotto di giugno
Se non cambia bisogna che si sappia
E lo dico in un'assemblea nostra in una festa nostra della FIOM dei metalmeccanici se ci sarà necessità per poter aprire un tavolo di confronto di sostenere le posizioni dalla Confederazione anche attraverso delle iniziative di conflitto della nostra categoria
Loro devono sapere l'organizzazione dei padroni e dall'altro lato il governo di questo Paese che i metalmeccanici ci proveranno a riaprire quello che loro pensano essere chiuso lo devono sapere
Perché noi non vogliamo passare il tempo affare fatemi dire psicoterapia nelle assemblee dentro i luoghi di lavoro
Noi non vogliamo che le nostre delegati i nostri delegati passino il tempo a discutere della sofferenza dei lavoratori noi vogliamo discutere quale lavoratrice con lavoratori di una cosa
Che la rabbia che sta montando nel Paese non si trasformi in odio tra le persone per poter trasformare la rabbia invece in conflitto democratico questa è la scelta che farà la Fiom a partire dal prossimo autunno
Bene sia senza filtri parterre chiudere collinari Rinaldini data quello più vicina Sabbatini è con una apertura di speranza che voi come quella che diceva adesso spalmati pecche metalmeccanici ci proveranno ad troveranno un conflitto
Ricco e fruttuoso e nonna
No Minardi semplice odio se Cuesta a vita in movimento può essere l'emblema di un cambiamento
Un no un movimento qualche cioè che se dal quello che i come diceva prima Val bissata è il momento peggiore si può se arrivare a una ricostruzione e dunque è un'innovazione allo scambio a a una vita il movimento produttiva in qualche maniera
Va be'allora diciamo subito che io son d'accordo con Michele
Palma
Sì va be'ma mica ci devi poi credo tuttora va be'e quindi predatore dopodiché le rispetto alle considerazioni all'ottimismo che ha espresso
Allora io voglio solo un punto sottolinea
Noi siamo di fronte ad una crisi del democrazia
Siamo di fronte qualcuno parla la guerra tra democrazia
Italia nel nostro qua dentro siamo commissariati
L'unico paese in Europa c'è un governo che non esiste
Nel senso che è quello fatto dal commissario
Perché c'è stato il fallimento totale bello politico questa situazione nel nostro Paese
Vedrà da questo sta facendo un'operazione pesantissima nel senso che non fa nessuna riforma di carattere strutturale fa la politica dei bonus
Tutto il resto viene rinviato
Dalla riforma fiscale cui la cosa del catasto arriverà la Commissione con i dati nel due mila e ventisei quattro non c'è più
Ma la questione tutte le questioni che abbiano un carattere strutturale vengono rinviati lui deve arrivare alla fine daranno visto che comunque a maggio si vota è evidente
Che è la situazione esistente pone al secolo dov'è per la CGIL un problema delicatissimo
Perché in questo Paese CGIL a questo punto
L'ultimo più forte garante del gioco democratico
E questo
Io penso che in autunno ci sarà casino
Perché oramai la situazione mi pare evidente è già iniziato in Europa basta guardare in Francia basta guardare
In Inghilterra ci sono cose categoriali di il problema non è quello che ci saranno anche la rivolti ma queste possono andare in una direzione ma anche in un'altra in una direzione e anche in una e il problema delle caratteristiche del sindacato della nostra storia e di essere un sindacato confederale
Di cui la CGIL è un punto dalla dialettica non sto qui a riprendere
L'auspicio
Cosa vuole dire perché nella globalizzazione il sindacato è contemplato è il sindacato che assume come modello quello degli Stati Uniti
Non esiste il sindacato industriale il sindacato confederale esistono sindacato puramente aziendale
E non ci sono più i vincoli sociali universali per l'insieme dei lavoratori
Questo è il punto e allora è come tu in autunno se è in grado anche di definire su una serie di obiettivi
Iniziative di lotta iniziative che dovranno sapendo che ti dovrai misurare e tentare di dare una risposta aggiuntiva che sarà a mio avviso inevitabilmente con la problematicità eccetera
Perché le questioni climatiche con una situazione
Se non si ferma il perdurare bene la guerra e complicato perché qualcuno mi dovrà pur spiegare come si fa ad affrontare le questioni climatiche
Che sono di carattere planetario in una situazione in cui c'è un clima di guerra
Generale
Mi adesso anche militare ma anche di guerra commerciale come ci fa come si fa ad affrontare la questione del clima se non parli di un miliardo e mezzo di indiani un miliardo e mezzo di cinesi come fai
E chiaro che ci ai questioni che sono esclusive da questo per il resto
E ho concluso adesso di
Non vorrei può posso anche dare dei consigli via Michele perché
Se c'è anche il problema che la notte non cito sia votati eccetera allora a per chiudere con una battuta che però è anche vero ora il Claudio quando ci fu un passaggio mi disse per l'appunto tanti ovuli poiché prossimi mesi fallisce la FIAT e c'era il contratto nazionale separato
E allora mi dice anche guarda che ha
Dovrà gestire il PPI angosciose
Le notti dove non sai dove sbattere la testa situazioni come queste che peggioreranno e che e quindi mi diede mi ha fregato per come al solito poi alla fine mi pregava mi ha dato quattro pillole che continua a prendere tutti i giorni
Per gestire l'angoscia la possibilità di avere dei dei momenti in cui mi addormento sono quattro le note continua a prendere perché poi quando sono andato dal medico per dire che volevo smettere ma va spiegato guarda è più facile e più semplice cominciare anche sul metterle perché è un problema di dosaggio compagnia rinvio se vuoi ti passo strike di questi problemi ti passo anche le medicine così insomma pochi tranquillo nel due direttamente il processo diciamo
Atene ricorda andare al cinema però qua e non è che basta poi perché alle dieci c'è il cineforum ma è se no guerra special anche questo che aspetta