"Come cambia l'Europa: l'Est, cinque anni dopo Berlino" presentazione del libro "Post comunismo terra incognita" di Federigo Argentieri (Edizioni Associate)

Dato che siamo anche in ritardo penso che sia utile cominciare noi siamo qui appunto per discutere di un libro pubblicato dal tre più Saint
Punto tre in costumi quegli internazionale vicino al PDS anziché
Nasce in parte dal
Dalle
Esperienza che alcuni studiosi vicini al PDS hanno avuto
Sul conoscenze che hanno sui Paesi dell'Est
Poche e di fronte questo secondo libro che è uscito un altro uscito nel mille novecentonovanta il titolo e post comunismo Terrin convinta è ovvio che tutti noi penso siamo consapevoli che dal crollo del regime sovietico del economisti dell'economie pianificate
I problemi che sorgono per l'integrazione europea e non solo per l'integrazione europea siamo moltissimi non esistono problemi economici problemi sociali e non voglio farla molto il lungo problemi politici proprio il separatismo di guerre interetniche con conflitti interregionali
E questo libro tenta di dare una io penso in modo molto pertinente una visione dei problemi che sono nei nuovi paesi che nascono dal caduta del regime comunista
Qui per discutere appunto di questi problemi abbiamo il curatore delli brutture iuris saggi Argentieri
Antonio Missiroli che un ricercatore che insegna sta di Bologna Renzo fuori il compagno Fassino dirigente degli Bruno con
Il responsabile esteri del partito democratico della sinistra e sì in atti che esperto suo dietologo che scrive su ventiquattro ore che quando verrà prenderà la parola
E quindi io do inizio al dibattito dando la parola Antonio Missiroli che
Inizierà il dibattito
Ma io volevo partire da una buttata una battuta che poi diventata una profezia che si è autore all'insalata e che è stata attribuita abbassava Pavel il vecchio e nuovo presidente della Repubblica Ceca una battuta pronunciata davanti alle televisioni di tutto il mondo nel novembre del mille novecentottantanove e che suonava pressappoco così in Polonia ci sono voluti dieci anni in Ungheria dieci mesi
In Germania orientale dieci settimane
Forse in Cecoslovacchia ci vorranno dieci giorni fatto sta che quattro cinque giorni più tardi
Il il regime cecoslovacco crollo e basso a Wawel
Divenne la figura simbolo e il nella figura guida del cambiamento democratico in quella che allora era ancora cecoslovacche oggi è divisa in Repubblica Ceca Repubblica slovacca
Non solo boutade non solo una profezia che si è autorizzata ma anche credo tutto sommato retrospettivamente
Un'analisi abbastanza acuta dei colpi successivi e dell'escalation finale che avevano portato alla caduta dei regimi comunisti in particolare in Europa centro-orientale
Se i tempi le modalità del crollo sono stati così diversi
Ed esiste una tradizione di studi che spiega perché i diversi casi nazionali hanno portato anche diverse dinamiche di caduta dei regimi
E a mio avviso possibile individuare anche una trama di affinità invece su come l'evoluzione della transizione alla democrazia
Si è svolta dopo il mille novecentottantanove il libro curato da Federico Argentieri Lumina molto bene i singoli casi nazionale Colico vorrei provare a fare molto rapidamente è enucleare un paio di punti che invece al di là dei singoli casi nazionali mettono in evidenza Analogie
Che possibilità di comparazione fra quello che è accaduto in particolare in Paesi come Ungheria Cecoslovacchia Polonia io credo che innanzitutto e anche in questo caso esiste una la ricca tradizione di studi non solo legati all'Europa centrorientale ma anche per esempio le transizioni democratiche dei regimi autoritari in Europa meridionale le transizioni dalla fascismo dei regimi autoritari in Spagna Portogallo e Grecia negli anni settanta anzitutto si può dire che l'uscita nei regimi non democratici è stata sostanzialmente una democratizzazione contrattata
In tutti questi Paesi è stato una democratizzazione contrattata fra parte delle vecchie élite che ancora deteneva non le leve fondamentali del potere politico e poliziesco
E i rappresentanti dell'opposizione democratica del dissenso più o meno rappresentativi tanto è vero che dopo le il patto della Moncloa in Spagna ma soprattutto dopo le tante tavole rotonde che hanno accompagnato e guidato la transizione alla democrazia in Europa centrorientale
Molti di quei personaggi con la sola eccezione forse di Lawendel sa oggi presidente della Polonia di fave logge presidente
Della Repubblica Ceca sono stati spazzati via dal dalle elezioni che sono seguite ma comunque di democrazia contrattata si è trattato e questa democrazia contrattata e questo secondo aspetto ha aperto un processo politico che dal punto di vista del fenomeni strettamente partitici ed elettorali
Gli studiosi tendono a definire come una serie di elezioni fondanti
Attraverso una due tre
Elezioni successive tendono a stabilizzarsi sistema politico sistema istituzionale e gli equilibri fra le diverse forze anche a livello sociale all'interno di questi Paesi è caduto in Spagna caduto in porto dall'accaduto in Grecia
Sta ora accadendo anche in Polonia Ungheria Cecoslovacchia
C'è un terzo fenomeno una terza analogia e è un tema che sottopongo la discussione di questa sera
Al di là dei singoli casi nazionali io credo che ci siano delle differenze tra come questo fenomeno emerso sta emergendo in tutti questi Paesi c'è un ritorno politico-elettorale di parte delle vecchie lì
Alla seconda elezione democratica in tutti questi Paesi ha cominciato la Lituania poi si è accaduto in Polonia è caduto pochi mesi fa in Ungheria
In qualche modo si potrebbe anche dire che quello che sta accadendo in alcune elezioni locali in Germania orientale segnala qualche tendenza di questo genere gli eredi non la prima fila non gli ex membri della grande nomenclatura ma membro di secondo piano dei vecchi partiti comunisti oggi Parigi socialdemocratici ottengono consenso elettorale in molti casi tornano al governo
Come primi ministri come membri di governi di coalizione che cosa significa questo fenomeno è appunto un tema che sottopongo alla discussione provvede subito a qualche cosa di diverso io credo da semplice Nostalgia del passato
Significa anche che quelli erano Helix in qualche modo e questi processi di transizione hanno bisogno di essere guidati da élite che conoscono i problemi conosco le strutture dei paesi c'è probabilmente anche il contraccolpo delle terapie d'urto di liberalizzazione economica che hanno avuto luogo in questi anni dal mille novecentonovanta all'incirca ad oggi
Ma c'è indubbiamente è qualche cosa che meriterebbe di essere analizzato più da vicino
L'altro punto che sanno toccare prima di passare la parola Renzo Foa
Riguarda il fatto che nella nell'aprile scorso due di questi Paesi e cioè l'Ungheria e la Polonia hanno presentato domanda di adesione all'Unione Europea
Esattamente poche settimane dopo che si erano appena concluse le trattative per l'adesione dei nuovi membri del nord Europa
Finlandia Svezia Norvegia che la ossia d'altra parte
Altri due Paesi del dell'Europa centrale hanno presentato domanda di adesione
Volendo con questo ma lancia un segnale molto chiaro sia le loro opinioni pubbliche interni è chiaro quello è lo sbocco del nostro processo di democrazia ciò che vogliamo ritornare all'Europa è un tema che è molto ben trattato anche nel libro curato da Argentieri
Ma lanciano anche un segnale alla Unione europea
Una sollecitazione a preparare un cammino che in tempi più o meno rapidi attraverso tatto e più o meno graduali possano ricondurre o condurre questi Paesi nell'alveo delle democrazie tra virgolette occidentale
Credo che non ci si debba nascondere che questo processo non sarà semplice già oggi la comunità
Ah si trova di fronte a problemi dimensionali e gestionale molto grossi non le strutture che erano state ideate per una comunità sei o al massimo nove membri già oggi probabilmente non riusciranno a
Garantire la gestione e la crescita di una comunità a sedici
A seconda che i referendum dell'autunno prossimo nei paesi che hanno appena aderito almeno esito positivo figuriamoci se queste stesse strutture saranno chiamati entro pochi anni a gestire una comunità di venti ventitré venticinque membri
Ci sono anche altri problemi che non riguardano sulla struttura della comunità ma anche i problemi specifici che l'ingresso eventuale di questi paesi ex comunisti comporterebbe nella comunità basti pensare
Che il tipo di
Prodotti che questi Paesi già oggi sono in grado di esportare sui nostri mercati vogliono esportare sui nostri mercati e mi riferisco a prodotti agricoli mi riferisco l'acciaio
Mi riferisco alla chimica mi riferisco al tessile sono prodotti che se sarebbero direttamente competitivi concorrenti di una serie di prodotti all'interno della comunità protetti
La comunità e oggi un un organo l'Unione Europea normazione che ancora presenta caratteristiche protezionistiche esattamente in questi tre quattro settori e quindi chiaramente l'arrivo di nuovi membri da questo punto di vista comporterebbe una serie di attriti con membri nella attuale Unione non da sottovalutare non solo ma il fatto che i dati sul reddito medio
Di Ungheria e Cecoslovacchia Polonia
I meccanismi stessi che presiedono al funzionamento dell'Unione europea oggi cioè il trasferimento di finanziamenti da Bruxelles alle aree più povere
Già questi due elementi scardinare ber ulteriormente il già delicatissimo equilibrio che esiste all'interno della comunità tra diciamo Paesi più ricchi paesi più poveri
L'Irlanda certe aree della Spagna del Portogallo e della Grecia per non parlare del nostro Mezzogiorno ovviamente si vedrebbero direttamente minacciati come possibili beneficiari gli aiuti di Bruxelles da parte di Ungheria Polonia Repubblica Ceca Slovacchia
E quindi un cammino molto
Ma difficile quello che ci apprestiamo a compiere siamo tutti consapevoli credo in Europa orientale Europa occidentale che prima o poi uno sbocco di questo tipo dovrà essere offerto e garantito questi Paesi e non soltanto sul piano economico produttivo delle istituzioni politiche ma anche per esempio sul piano della sicurezza
Sappiamo tutti che alcune garanzie do dovranno presto essere date a questi Paesi riguardo le tappe e i passaggi
E che dovranno condurle all'interno dell'unione europea ma naturalmente abbiamo noi stessi dei grossi dubbi su che cosa oggi o domani l'Unione europea debba diventare proveniente dal modo stesso in cui cercheremo di risolvere questi dubbi dipenderà anche il tipo di offerta il tipo di cammino che saremo in grado di presentare a questi Paesi
La parola Fo
Pertanto volevo due parole sul
Ma sul libero
Nel senso che
Cioè io mi avvicino sempre una certa diffidenza questi libri che sono scritti a più mani nel senso che mi piace mi piace cercare umana unicità insomma quando ci si avvicina un libro in realtà qui ci sono
Ci sono invece una serie di motivi di interesse
Che avendo no che si fanno superare questo difetto di questo tipo di di di pubblicazione
E intanto c'è l'ha ricordato prima Missiroli un un approccio ha una spiegazione di problemi e di aree geografiche fatte mi pare con
Con notevole come notevole conoscenza con notevole dimostrazione di conoscenza
Che va dall'analisi dei appunto dei processi che si sono aperti cinque anni fa l'analisi dei processi di cinque anni nei Paesi dell'Europa centrale
Fino a diciamo ai punti di crisi delle propaggini più estreme
Della della crisi dei del del potere temporale del comunismo e cioè tutti e non so c'è il saggio di sì in atti sulla sulla sui punti sui conflitti che si sono aperti nell'ex Unione Sovietica in particolare conflitti che sono aperti
Nel nel nel Caucaso
E ci sono una serie di analisi su anche questi secondo me molto interessanti
Sui Paesi sulle repubbliche ex sovietiche europee che sono rese indipendenti con un'analisi diciamo c'è un uno sforzo di offrire insieme una sorta di qui ha detto giustamente rapporto ma una sorta di atlante molto ragionato dei temi politici economici
Dei singoli Paesi ma ci sono anche ma ci sono anche una serie dei saggi dedicati a una serie di problemi
Che sono i problemi
E che nascono dalle domande che tutti noi ci siamo fatti
Non solo cinque anni fa ma che via via si sono si sono algerina
Con no una secondo me con un'omissione con un'omissione negativa di cui parlerò dopo facendo appunto una domanda poi al curatore
Ecco a me la cosa un giustamente ho apprezzato molto il fatto che sia stato collocato proprio in apertura in apertura di questa raccolta questo saggio di Giorgio shirt frame
Sulle origini della democrazia in Europa orientale che è un po'anche un modo di capovolgere la domanda si può anche porre in un altro modo la domanda perché
Perché in fondo lì non è bastata la democrazia no che poi la domanda grosso modo che tutti ci siamo ci siamo ponendo perché non è bastato il la il raggiungimento della di questo del del dell'esercizio della democrazia dell'esercizio del voto per arrivare ad una stabilita la definizione di un percorso più sicuro di quanto non sia avvenuto in molte di queste in molte di queste realtà
No
Anche se poi i meccanismi i meccanismi sono stati dei meccanismi è abbastanza di sicurezza di Valor tranne l'eccezione dei Balcani certamente hanno funzionato i meccanismi di sicurezza è citato nel saggio sulla Polo nel caso di i Minsky ad esempio cioè i fenomeni i fenomeni più più estremi che poté di cui di cui si è avvertito a un certo punto il pericolo lì
Ecco tu come questi fenomeni quali sono stati si sono naturalmente naturalmente bloccati proprio perché in realtà poi l'esercizio della democrazia in sé leader diritto di voto di questa forma fondamentale è stato importante come la domanda perché non è bastato
Ma in questo saggio sia diciamo si descrivono e questo è grande interesse si descrivono
Si descrivono le ragioni i la nascita i motivi rinascita della democrazia in particolari credo ci sia un'affermazione molto impegnativa all'inizio di questo saggio
Sul ruolo avuto dalla dall'intellighenzia dei paesi dell'Europa dell'Est
Nel delegittimare il potere temporale comunista e quindi l'attribuzione soprattutto all'intellettualità di questi Paesi
Del merito del compito di a vere di aver portato al superamento alla fine di quei regimi al superamento che una chiaramente per interpretativa secondo me molto importante molto importante perché
Noi abbiamo un po'l'abitudine a sinistra di considerare di considerare quel processo con un processo avviato dal
E in parte è stato avviato certamente ma dalla dal dal riformismo comunista
Dall'ala riformatrice dal filone riformatore del comunismo mentre io diciamo tendo a essere più convinto del fatto che l'elemento determinante è stata invece lì è stato è stato un elemento di una cultura dell'opposizione che era molto più forte di quanto non apparisse non era soltanto dissenso erano posizione culturale che non aveva una forma non aveva una forma politica l'assunse solo alla fine questo è stato un limite l'ho ricordato anche prima miss Missiroli
Ecco questa domanda perché la democrazia non è bastata è una domanda che evidentemente non ha risposta nel senso qualunque tipo di risposta
Di una risposta parziale o insufficiente
Certamente sarebbe rozzo a dire che non è bastato rispondere che non è bastato sarebbe molto rozzo dire che non è bastato perché diciamo i i processi di
Di trasformazione da un'economia da un'economia
Statalisti che ha un'economia di mercato sono dei processi sono dei processi
Spesso incontrollabili questa sarebbe una risposta molto rozza e non credo che sia essenzialmente in questo credo che ci siano dei processi diversi sono i processi che toccano certamente i passaggi economici ma sono anche i processi che toccano poi la formazione delle classi delle classi dirigenti
Anche qui diciamo c'è un problema
C'è un problema il questo non c'è un un un saggio apposito e credo che sarebbe molto difficile
Avere trattare in modo unitario questo tema
Nel senso che
Credo che le classi dirigenti che noi abbiamo conosciuto credo che poi Fassino Cremona abbia conoscere quasi tutte hanno le classi dirigenti di questa fase della transizione del riformismo comunista prima e di questa fase di transizione
No ma queste classi dirigenti diciamo hanno avuto tratti formazione
Sbocchi e origine anche completamente completamente diverse diciamo dal ceppo polacco che forse l'unica classe dirigente vera che si è affermata che si è affermata di
Che si è affermata attraverso l'esperienza di Solidarność attraverso i meccanismi tortuosi poiché Solidarność ha subito pro come sindacato
In parte come forza confessionale poi in parte come forza politica ma in ogni modo torno che è tornata a essere sindacato a dividersi in mille rivoli
Ecco poi diciamo sono esistiti altri processi
Di formazione che hanno reso fragili alcune di queste classi dirigenti particolare io credo che in alcuni casi siano anche mancate mancate delle sponde mancate delle sponde
E in parte delle sponde più consistenti a occidente
Il che diciamo non credo che sia un dramma nel senso che i meccanici il meccanismo dell'alternanza
Che si è che si è messo in movimento è un meccanismo dell'alternanza che non sta pregiudicando lo sviluppo e la trasforma e e il percorso democratico di queste società
Forse diciamo c'è una zona di confine che la zona di confine trattata bene in uno di questi saggi che la zona di confine del ritorno
Del ritorno in realtà del richiamo della Russia ha un ruolo che era un po'analogo ruolo statale analogo a quello che non è sovietica cioè a un tipo di di di abbraccio di di di di di richiamo
Verso delle pubbliche della della del che si erano distaccate nel mille novecento nel mille novecentonovantuno via via durante il processo anche prima
Quelle baltiche prima ma comunque nel nel patatrac nel mille novecentonovantuno e che e che in particolare oggi alcuna molte di queste risentono di un di un richiamo sia per il ruolo militare
Che la Russia svolgendo i punti di crisi sia anche per poi Pelé il il potere economico io volevo prima di chiudere dire però qual è il vuoto che io avverto qui e che rende in parte in parte incompleto questo questa questa raccolta che peraltro anche un bellissimo aggiunge anche c'è anche un saggio sulla sulla inadeguatezza della risposta occidentale cioè su come la dinamica la scomposizione della ex Jugoslavia
Su come è avvenuta sulla in addetto tali da impreparazione di una risposta occidentale anche lì la mancanza di un ponte quindi diciamo c'è uno sforzo per toccare quasi tutti i temi tranne uno che la Germania
Che la Germania e qui la domanda che poi vorrei fare i curatori intanto lì c'è un punto chiave e del passaggio al posto comunismo che non è soltanto un punto fattuale diciamo che poiché appunto cinque anni fa di questa epoca
Cominciava la grande fuga la grande fuga dei cittadini della Germania dell'Est e poi diciamocelo dato simbolico celebrato simbolico del muro
Ma lì c'è un il punto vero e che in Germania sono cambiati dalla Germania sono cambiati gli equilibri europei dalla riunificazione tedesca
Dalla scelta
Coraggiosa di col di puntare rapidamente sulla sulla riunificazione
E quindi di liberarsi degli ultimi dell'ultimi gli ultimi pesi negative del passato e quindi di avviare un'operazione radicalmente nuova io credo diciamo che è uno dei punti dove il appunto la l'area del posto comunismo
Invece si è avviata su un processo di di di di stabilizzazioni importante è sta proprio lì nella riunificazione accetta il post comunismo non è più il soggetto è però in ogni modo quello lì era un passaggio chiave la riunificazione tedesca
E oggi la Germania unita e oggi diciamo la potenza dalla grande vera locomotiva l'Europa si può discutere si può si può essere d'accordo si può non essere d'accordo ma in realtà la realtà è questa che come chiave dello sviluppo economico e poi della per la tenuta complessiva dei processi diplomatici
E del ruolo dell'Europa e anche della tenuta del dello sviluppo della democrazia in questo Paese in questo continente
Come democrazia come come anche come processo sociale e certamente un passaggio chiave ma io credo che sia anche un passaggio chiave sull'altra grande domanda che noi abbiamo perché nel libro in parte trattata che diciamo come è come la Russia e come quest'area torna a svolgerà una funzione ha una funzione del mondo qual è il posto qual è il posto qual è il posto della Russia nel mondo
Né in parte lo abbiamo visto nelle trattative su Sarajevo sulla Bosnia ma io credo diciamo che in parte ancora tutto da decidere al G7 abbiamo avuto l'allargamento fortunatamente diciamo la sponda offerta ai tentativi di Bari sia il SIM e delle e del suo governo ecco però questa qui è un'altra delle domande diciamo qual è il ruolo e poi l'altra grande domanda che poi resta spesso senza senza senza risposta e come davvero efficacemente una politica una politica di partnership di partnership costante
Al di là che vada oltre anche diciamo i meccanismi puramente e semplicemente europea ecco io avrei finito diciamo sottolineando queste due ma domani due domande che sono secondo me le domande fondamentali proprio che riguardano direttamente anche noi la politica estera italiana se ancora un ruolo diciamo la politica e l'inglese ancora un ruolo un senso la presenza dell'Italia dell'Italia dell'Italia in Europa soprattutto come abbiamo visto in sulla sponda sulla sponda della crisi lo Slavia le inefficienze i silenzi la mancanza e la mancanza di spirito iniziativa ma questo qui è un altro problema grazie
La parola accompagna per primo
Va bene io credo che la pubblicazione di questo studi Brosio molto utile
Perché in realtà
In Italia di di est europeo di Europa centrale e orientale si parla in genere sui giornali in termini assolutamente superficiale stereotipi
E salvo diciamo
Alcuni specialisti come per esempio si in atti che pubblica i suoi articoli regolarmente altri
In realtà una percezione precisa di che cosa è accaduto in questi cinque anni non se nella pubblicistica e quindi non c'è nell'opinione pubblica
Prova ne sia che tutti i giornali italiani
Quando ci sono state le elezioni in Ungheria qualche un mese fa
Hanno avuto un solo modo per dare la notizia il giorno dopo con lo scontato e quanto mai privo di qualsiasi come dire fondamento reale tornano i comunisti
No che
Non vuol dire assolutamente nulla perché
Di una cosa sono sicuramente certa l'unica cosa che in questo momento nell'Est europeo non c'è e la nostra zia di comunismo proprio nessuno salvo limitatissimi
Diciamo frange non mi pare che sia questo il diciamo il dato psicologico prevalente nelle società di quei Paesi
Ma il fatto che elezioni politiche nei quali ha vinto la sinistra una sinistra che per i processi storici che si sono determinati in quei Paesi
Nell'arco di un tempo brevissimo che cinque anni è evidentemente figlia
Diciamo dei parchi degli esperti di comunisti che hanno conosciuto in questi cinque anni una trasformazione si è tradotto in questa banale semplificazione
Ora io francamente credo che non sia così e credo che il libro aiuta a capire
Perché non è così
Credo che appunto il libro ci consente attraverso i saggi che sono ripubblicati
Ci consente una conoscenza e una lettura dei processi
Economici sociali politici
Nazionali che hanno segnato l'evoluzione della transizione nei diversi paesi che destituite di fondamento quella semplice categoria interpretativa e invece si obbliga tutti a fare i conti con la transizione in modo un po'più complesso
Ora a me pare che
Dalla lettura del libro si pongono una serie di di problemi di interrogativi e io ne voglio nell'Oglio richiamare tre
Il primo in questa in qualche modo lo richiamava già adesso Renzo Foa
Cioè perché
La transizione è stata una transizione nella quale
E potuto immediatamente come dirà affermarsi come si è affermato
Una
Divisione ottimistica illusoria
Di una facile tra l'esenzione dall'economia di piano l'economia di mercato
Cosa che poi si è rivelata non essere tale ed è la ragione vera per cui la gente poi ha votato nuovamente a sinistra sua viola come dire
La semplifico ma se tu spieghi alla gente come è stato spiegato nell'immediato dopo ottantanove
Che basta introdurre le regole
Del mercato perché queste siano in grado rapidamente di assicurare benessere a tutti senza contraddizioni senza contraccolpi siccome questa è una semplificazione priva di qualsiasi riscontro reale
Quando poi invece la gente si accorge che non è così è chiaro che diciamo ne trae le conseguenze anche sul piano degli orientamenti politici
E se si presenta una forza come si è presentato in Ungheria il Partito socialista ungherese o in Polonia l'alleanza
La sinistra democratica di Kwasniewski o forse tra qualche settimana in Slovacchia l'alleanza dei partiti di sinistra
Che si presenta unita e fa un ragionamento un po'più Complesso e che tende a ristabilire un equilibrio tra mercato e solidarietà tra regole dell'accumulazione esigenze di socialità e ha obiettivamente diciamo una pila elettorale che spiega i successi insuccesso elettorale però questo non è sufficiente questa è sicuramente una spiegazione no
Il fallimento diciamo di una illusione che era stata troppo facilmente alimentata e poiché si è rivelata essere fallace che naturalmente determina
Ha determinato nell'opinione pubblica soprattutto negli strati più popolare ma non solo in quelli perché la cosa sorprendente degli esiti elettorali di questi Paesi che c'è un'omogeneità di comportamento elettorale che attraversa tutte le classi sociali dello spostamento quindi non è solo un fatto di strati popolari
Ha determinato nella Società diciamo un senso comune diverso che ha determinato appunto
Uno risposta mento a sinistra
La ragione prima è sicuramente il fallimento appunto di una transizione economica presentata come semplice facile in nome di un mercato che in realtà in sé
Da solo non esiste da nessuna parte perché la storia della moderna democrazia industriali alla storia dalla compenetrazione semmai tra stato e mercato in modo più complesso che nel passato
C'è un'altra ragione però
Che io credo spiega perché nell'immediato dopo ottantanove
C'è stata una forte affermazione delle classi dirigenti conservatrici
E soltanto dopo un certo periodo di anni diciamo c'è una riaffermazione elettorale politica della sinistra e di una sinistra che in qualche modo è figlia dell'esperienza
Dei partiti comunisti
Ed è che le classi dirigenti che sono maturate nell'opposizione i regimi comunisti in realtà hanno maturato tutta la loro esperienza
Essenzialmente sul tema dei diritti
Chi sono gli uomini più significativi degli anni di opposizione al regime comunista negli anni settanta e ottanta sono ma clava avendo Impregilo in Cecoslovacchia gli omissis molo poi non dico che sia People significativi
Sono ad amici in Polonia
Sono gli hanno schizzi in Ungheria
Cito alcuni
Significativi i personaggi di questa del diciamo del movimento di opposizione di Charta settantasette
E di altri movimenti che nei Paesi dell'Europa
Centrale
Si sono sviluppati negli anni settanta e ottanta
Che non solo diciamo sono delle élite intellettuali ma sono delle liti intellettuali che elaborano essenzialmente
La loro cultura di opposizione in tema intorno al tema dei diritti civili
E nomi intorno ai temi diciamo più propriamente sociali anzi temi sociali sono il patrimonio dell'avversario e l'identità dell'avversario
Non è senza significato per esempio che
Il movimento di opposizione quando si presenta l'elezione in Slovacchia sì chiami
Movimento civico contro la violenza è un ti è un nome essenzialmente politico e poi è stato tradotto diciamo in modo probabilmente pedestre andava tradotto forse con movimento civico contro l'oppressione più che contro la violenza quanto tale nell'accezione di quella parola da noi no contro l'oppressione contro la repressione cioè le classi dirigenti diciamo
Dell'opposizione e le classi dirigenti quindi che nel momento in cui che si presentano si affacciano sulla scena al momento in cui nell'ottantanove cadono i regimi comunisti hanno maturato tutta la loro cultura essenzialmente sul tema dei diritti civili su un tema eminentemente politico sul tema della democrazia come democrazia politica ma sono del tutto sprovvisti tutti
Diciamo a fornire una chiave di lettura politica
Sul tema del rapporto tra democrazia e dimensione sociale della tradizione la quale è tutta nelle mani invece di forze conservatrici
Disse formazione neoliberista che sotto l'impulso diciamo di una facile il saggio iniziale mi pare da questo punto di vista offre delle giuste sollecitazioni dei giusti dei giusti stimoli sotto l'impulso di una campagna essenzialmente propagandistica che viene dall'Occidente
Diciamo apre la strada facilmente all'affermarsi dell'idea che in realtà la transizione affidando al mercato saranno transizione false c'è una debolezza di formazione politica e culturale che si sconta nell'immediato dopo ottantanove
Riprova di questo io lo ritrova in un fenomeno
Che
Dura pochi anni e che è significativo
All'indomani dell'ottantanove si formano
Nel nei Paesi dell'Europa centrali formazioni politiche abbastanza atipica e per la diciamo
La tipica classificazione delle formazioni politiche
L'Alleanza dei liberi democratici in Ungheria
Alcune formazioni che si formano in Cecoslovacchia
Sono formazione di impianto come dire liberalsocialista o liberaldemocratico dissimili
No che nascono essenzialmente intorno al tema dei diritti simili come elemento di identità fondamenta
Non è un caso che quelle formazioni politiche
Per qualche anno nell'immediato dopo ottantanove vivono e mano a mano che il tempo passa in realtà entra in una crisi di identità profonda
Perché di fronte al manifestarsi della questione sociale con una questione dirimente per la costruzione della democrazia la difficile tradizione sul terreno economico sociale l'esplodere delle contraddizioni e delle ineguaglianze delle ingiustizie
Di un meccanismo di transizione tutto
Affidato soltanto al mercato che ripropone il problema del rapporto tra solidarietà e mercato il tema della socialità e mette in discussione formazioni politiche che invece in qualche modo avevano costruito tutta la loro identità su un terreno più eminentemente politico ed etico
Il tema dei duelli
E e forte di questo genere o entrano in crisi e spariscono è il caso di alcune formazioni politiche cieche il movimento di bisbiglio
Lo stesso modo dello stesso ruolo di Alba clava nel e
Il movimento politico attorno riorganizzato o come in caso nel caso dei liberi democratici devono ridarci una piattaforma politica e scegliere in modo più netto diciamo un profilo politico più tradizionale destra o sinistra di ma più riferito alle identità politiche classiche diciamo nella politica europea e i loro referenti non solo culturale ma anche sociale
Quindi io penso che questa sia la diciamo una ragione su cui diciamo interrogarsi scavare di più fra la difficile transizione nell'Est europeo soprattutto in Europa centrale e poi un conto è ragionare sull'Europa centrale altro conto ragionare della Russia perché mi pare che diciamo c'è un background storico politico così diverso che fa sì che in realtà dobbiamo usare categorie interpretative schemi di analisi sono differenziati in Europa centrale in realtà in questi cinque anni sono due i fenomeni in qualche modo che si manifesti e che è e che vanno tenuti insieme per cercare di capire cosa è successo da un lato una transizione economica che rivela la fallacia
Di un'ipotesi diciamo neoliberista in senso classico e come dire
Chicago Chicago boy cioè basta lasciare affidarsi alle regole dell'accumulazione al mercato perché questo assicuri una rapida transizione facile capace di risolvere le contraddizioni e di assicurare a tutti un rapido benessere così non è come mi pare
Sì
Si evidenzia nelle situazioni economico sociale di questi Paesi dall'altra la debolezza delle classi dirigenti
Diciamo
Più progressiste democratiche che avevano maturato la loro cultura
Negli anni dell'opposizione e che nel momento in cui allenata sezioni in realtà rivela una debolezza di impianto e vengono scavalcate travolte dalle classi dirigenti diciamo più eminentemente conservatrici
Neoliberiste
Riprova di questo ce l'ho anche nel fatto che esplode in tutti coi in questi Paesi la questione nazionale e delle nazionalità
Senza che queste classi dirigenti abbiano in nessuno di questi Paesi gli strumenti per affrontare altra riprova di una debolezza diciamo no
Non è soltanto la questione usarli Ugo Slavia questa questione diciamo esplosa drammaticamente saldando sì a tutti i problemi della crisi jugoslava in linea uno spessore una complessità che non è ridotta riconducibile soltanto la dimensione delle nazionalità ma noi sappiamo che in tutti i Paesi in realtà la questione nazionale è questione lungi dall'essere risolta anche se fino ad oggi
Diciamo e tocchiamo ferro non ha prodotto diciamo i disastri che ha prodotto nelle ex del Mediterraneo seicento mila ungheresi che vivono in Slovacchia al milione e mezzo di Roma di inglesi che in un'altra si bagna rumena al due milioni circa di tedeschi che vivono nella Sesia polacca e via via via di questo passo sappiamo bene come diciamo c'è un problema irrisolto e che è il terreno quotidiano di conflitti di debolezze di gracilità del processo di transizione
Politico e democratico quindi a me pare che
Un primo ordine di riflessione possa essere questo per capire la transizione e capire perché a cinque anni dall'ottantanove
Il il segno diciamo i processi politici nei principali Paesi dell'Europa centrale è segnato dal prevalere
Nelle consultazioni elettorali di orientamenti politici che guardano a sinistra affonda le sue radici appunto in queste due in questi due ordini di problemi
Dimensione sociale debolezza diciamo politica delle classi dirigenti nella transizione
L'altra questione che mi preme sottolineare
è questa
Questo libro ripropone un nodo che riguarda la politica estera dell'Italia in prima persona
Questione che adesso poneva Fo
Io sono convinto da tempo Chicchi
Compagni che sono qui che sta discutendo con me sanno che questo è un chiodo suffisso PM io sono convinto da tempo che l'Europa centrale un'area assolutamente strategica per la politica esteri
E tutti i dati
Di ordine economico oltre che altrove diciamo
Considerazioni di ordine storico politico e culturale inducono a questo noi siamo il secondo Paese investitore nell'area in Europa centrale
Siamo il primo Paese investitore in Polonia
Il principale Paese dell'Europa centrale siamo il secondo partner commerciale di tutti i Paesi dell'area
Abbiamo una presenza delle imprese italiane del sistema economico italiano nell'Europa centrale enorme molto più grande di quanto si abbia percezione media nel nostro Paese di quanto i giornali dedicano
Ho visto che Prodi sul Mulino ha detto che l'Europa centrale può essere il nostro messi
Felice frase che corrisponde esattamente a quello che sto cercando di di dire io cioè noi abbiamo al di là del nostro del confine un'area nella quale oggi sono già rilevanti gli interessi italiani
E per converso ciascuno di questi Paesi vuole entrare nell'Unione Europea veniva richiamato che due di questi Paesi hanno già chiesto l'adesione piena cinque sono associati altri a partire dalla Slovenia
Chiedo l'associazione ciascuno di questi Paesi cerca uno sponsor un partner un ponte
Nell'Unione Europea che guidi il processo di integrazione
L'Italia è nelle condizioni di poter essere uno dei paesi che realizza questo ponte
Realizza questa politica peraltro avendo tra l'altro per qualche anno io non credo per molto per qualche anno perfino un piccolo vantaggio rispetto alla Germania che ha privilegiato in questo momento il problema di unificare se stessa e che privilegia in primo luogo il proprio estro rispetto all'altro est
No
Si vede
Ora tutto questo presuppone però che si abbia piena consapevolezza del ruolo strategico e centrale e decisivo dell'Europa centrale per la politica estera italiana
Cosa che non mi pare ci sia
Non mi pare che ci sia e si vede in tante cose si vede al fatto che negli ultimi due anni non è stata rifinanziata la legge duecentododici che era lo strumento legislativo di sostegno alle imprese italiane e dell'Est europeo
Lo si vede dalla linea che noi abbiamo sulla Slovenia in questi che abbiamo avuto in questi mesi che è esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare un Paese che voglio come dire farsi da ponte da traino verso questi Paesi nel rapporto con l'Unione europea
Si vede dalla totale disattenzione con cui la politica italiana guarda in particolare il governo che abbiamo in particolare guarda questi Paesi
Nel momento in cui questi paesi invece appunto tutti guardano all'Unione Europea vogliono integrarsi sollecita una politica dell'Europa in Europa alcuni Paesi come noto sono nella condizione di poter esercitare un ruolo particolare
Peraltro si dimentica spesso che c'è anche una variabile demografica che rende possibile questa politica perché i Paesi dell'Europa centrale sono Paesi demograficamente contenuti
Cioè con dimensioni demografiche e tutte sono compatibili in termini di risorse anche con i problemi di bilancio che pure l'economia italiana e lo Stato italiano ha perché quando tu devi costruire una politica verso Paesi che hanno dai tre milioni dell'Albania i dodici milioni dall'Ungheria popolazioni che stanno su quella dimensione per la Polonia si va più in là per tutti gli altri siamo dimensioni di questa natura da è evidente che diciamo tutto questo mi pare che questo libro riproponga questo nodo ripropone il nodo della Europa centrale come uno degli dei punti fondamentali nella politica estera e di come diciamo si fa maturare in Italia in primo luogo nella sua classe dirigente politica
Questa consapevolezza e questa e questa attenzione
Naturalmente questo ragionamento che io ho fatto anche quello precedente
Richiede schemi interpretative invece di natura diversa per ciò che riguarda la Russia per ciò che riguarda invece un universo che diverso obiettivamente per percorso storico background culturale ruolo che ha
Che ha avuto e quindi da questo punto di vista si tratta di fare considerazioni di altra natura più complesse io supero sono stato già lungo credo che su questo tema della Russia sempre a terra forse di più Siena
Prego signora
L'intervento di Fassino in particolare mi
Spinge a fare alcune riflessioni sulla sul tema cruciale
Della transizione il tema della transizione evidentemente riveste un'importanza
Notevole anche in questo fenomeno che rozzamente è stato definito dalla stampa nostrano ricordava opportunamente Fassino con questo sul Volga molto facile e anche non pienamente rispondente alla verità di ritorno dei comunisti dopo le affermazioni dei partiti postcomunisti Lituania in in Polonia in Ungheria e vorrei aggiungere in Moldova in parte anche direi nella stessa Ucraina e in certo modo anche nella Bielorussia
Ecco
Il problema della delusione è fondamentale cioè effettivamente in questi Paesi c'è stato un Effetto di delusione un effetto di delusione
Rispetto alla a quelle che erano le aspettative
Create essi con il crollo del muro di Berlino in dando a questo crollo del muro di Berlino un valore più generale e più emblematico si sarebbe tentati di rispondere
E in questi rispetto ai cinque anni che sono passati quasi da questa dal crollo dei sistemi del socialismo reale
Di rispondere con una battuta direi provocatoria di uno dei padri del dissenso polacco uno affinché personaggio molto significativo che troviamo nel sessantotto polacco
Lo troviamo nel settantasei alla fondazione del collo ritroviamo in Solidarność cioè a dammi Nick il quale appunto a così riassunto il tema della delusione soprattutto nel mondo del lavoro della delusione operaia
Cioè ed hanno voi gli operai ha detto misti mica scritto Mickey mette sì avevano queste aspettative
Sicurezze sociali di tipo scandinavo
Consumi di tipo euro occidentale e modo di lavoro e piena occupazione dirette empi di lavoro e piena occupazione di tipo socialista reale quindi una combinazione evidentemente impossibile che non si è storicamente data non si è prodotta ma qui il lo scontento da qui il il voto diciamo di sinistra che tra virgolette vorrei dire che è stato dato che non dire voto di sinistra secondo me molto
Semplificatorio in realtà il tema appunto della transizione riveste una fortissima complessità su
Misurata la difficoltà dove si sono infrante le illusioni
Che erano presenti gli ottimismi sulle sorti magnifiche e progressive del post comunismo che erano coltivate direi non solo negli ambienti o nell'opinione di orientamento liberale un liberaldemocratico ma anche all'interno direi
Delle stesse forze di sinistra dove si dava credito diciamo così ai a Processi di mortificata all'interno dei sistemi dei sistemi comunisti il tema della transizione è un tema diciamo che la letteratura marxista accattato dire forse un classico
Solo che si trattava di un'altra transizione la transizione dalla capitalismo al socialismo io ricordo che anche in Italia
Negli anni Sessanta negli anni settanta il discorso sulla transizione sul passaggio alla società socialista ha suscitato un dibattito estremamente ampio purtroppo quando la transizione a diciamo così cambiato di segno in maniera tanto radicale
è questo interesse questa discussione e caduta vorrei dire che siamo presenza di una duplice rimozione
Io penso che la sinistra Nunzi i non si sia proposta una riflessione
Diciamo così accurata una riflessione sollecita ampia su questo tema di transizione in senso contrario
E ci sia stando come una rimozione cioè una una una una paura di fare i conti con la realtà precedente
E direi proprio che sul terreno della transizione propriamente economica perché di solito quando si parla di transizione si parla soprattutto di un mutamento delle strutture portanti dell'economia bene in questo c'è stata una carenza una rimozione notevole nel campo diciamo della sinistra
E questo io lo blocco stato per esempio dalla attenzione sempre calante che sulla pubblicistica nella pubblicistica di sinistra si dà proprio a questa a questi questi a questo tema
Fondamentale ma anche il campo diciamo
Così chi lo chiamerei liberale o liberaldemocratico non è da meno perché anche questo sconta una come dire un effetto di rimozione perché effettivamente si pensava o molti pensavano che adottare determinati meccanismi di mercato in quelle situazioni potesse produrre nel giro di pochi anni un esperto di cambiamento
Molto meno doloroso di quello che invece poi effettivamente è accaduto e basta pensare che già nel mille novecentottantanove
Nello stesso gruppo dirigente Gorbaciov diano almeno in certi i gruppi di consiglieri di Gorbaciov il tema della transizione veniva posto in come passaggio immediato repentino al mercato basta pensare al al Progetto dei cinquecento giorni
Che fu elaborato dalla Jabotinskij insieme ad economisti liberisti americani
Ecco sax Allison quello il cosiddetto Grande mercanteggiamento così suona la traduzione italiana ecco si pensava appunto che applicando alcune applicando questi meccanismi
I risultati si potessero vedere e cogliere nel giro di cinquecento giorni saranno stati anche mille mentre invece il problema si è visto oggi che richiede non anni ma richiede generazioni quindi anche le cose come dire l'opinione anche gli specialisti di parte di orientamento liberale hanno come dire hanno avuto questo subito questo effetto di rimozioni fa hanno sbagliato una previsione e di questo problema
Non parlano o si parla poco direi a livello poi pubblicistico della grande stampa di informazione c'è una tendenza a come dire
A illustrare io parlo della Russia ad illustrare le modificazioni dell'economia in termini così di colore per esempio l'economia criminale e la privatizzazione ha portato la criminalità semplificazioni che poi troviamo sul versante eccetto i versanti di estrema sinistra
Nostalgici anche in a volte in certe persone che non sarebbero state sospette nostalgiche improvvisamente di un passato che non la storia condannato ma i fatti hanno condannato quindi abbiamo questo duplice affetto Cos questo duplice rimozione e il che genera una una non informazione sui processi che stanno avvenendo ecco diciamo che questo libro
Al quale io ho collaborato con un mio modesto contributo su a alcuni aspetti di Ray periferici cioè i conflitti soprattutto nella nell'Area Transcaucasica accentua asiatica dell'ex-Unione Sovietica di ecco questo libro è un contributo molto serio è un contributo diciamo
Che cade opportunamente in un momento di vuoto in un momento di disinteresse perfetto di rimozione su questi temi
Ritornando però alla questione mi è concesso ancora quanto cinque minuti una tendenza perniciosa alla parlare molto all'orario prego il Presidente quando il tempo di di fermarmi perché non non devono sottrarre anche agli altri cioè ritorna a questo tema della transizione il tema transizione
Va affrontato nei termini specifici di quell'economia
E qui e nei termini specifici di quelle economie va visto anche il tema del passaggio all'economia di mercato anche qui certo ci sono state e nel saggio di esce Flint
Che ricordare ricordavate prima è stato molto molto diciamo così messo a fuoco questo elemento questo tema della così del della della soluzione magica cioè il mercato RIS una volta applicato risolve automaticamente tutti i fenomeni negativi che si erano crea accumulati nella costruzione delle economie che chiameremmo di tipo delle economie di tipo di tipo sovietico di pianificazione centrale oppure economie amministrative di comando come
Le hanno chiamate Darbac ovvero informi 'sti e i riformisti Sovietici nella seconda metà degli anni ottanta ecco
Quali e elementi vengono omessi in queste semplificazioni in queste semplifico e sta sentiment semplificante culto del mercato
Beh intanto una acquisizione molto sommaria schematica
Dell'economia di mercato realtà non è dico una banalità ma va detta non esiste un'economia di mercato esistono più economie di mercato quindi una info una varietà estremamente nutrita di di economie di Merkle i sistemi di mercato nel mondo non solo nell'Occidente ma anche in Paesi emergenti del terzo mondo ai quali le le ricerche di mercato sono state applicate in contesti autoritari vedi Corea del Sud vedi Taiwan vedi Singapore e hanno dato contrariamente a quello che esce Flint dice hanno dato dei risultati in questo settore estremamente estremamente positivi e in termini quantitativi al perlomeno il punte questo che è vero che se il c'è stato questa tendenza semplificatrice rispetto al mercato
E io vorrei dire ecco evocare un'immagine di Gore Gaidar che è stato quello è stato diciamo l'economista di Eltsin nella fase iniziale di rottura fine
Anni novanta fine del novantuno mi mille novecentonovantadue Eltsin Gaidar diceva bisogna fare
Come certi genitori fanno con i bambini quando si tratta di insegnare loro a nuotare in realtà non si non si insegna loro annotare Massi gettano in mare
è così oggi si gettano nell'acqua e nell'acqua imparano tasse a ora indubbiamente applicare questo schema diciamo così ai processi di cambiamento economico e sta si è dimostrato molto più complesso di quanto Gai darà pensasse tuttavia tuttavia si deve dire che
Intanto quale altra via si prospettava possibile Scheffer impartisce fin parla di terza via ma è una famosa terza via della quale da tanto tempo si sente parlare ma
Della quale non si conoscono perlomeno sul terreno economico le e forme concrete di realizzazione in secondo luogo e termino mi sembra che sia dalla parte sia da parte della sinistra e qui c'erano dei motivi di Houghton il giustiziere attivi ma anche da parte liberale
Non sono state misurati
Non sono stati misurati tra all'Inner Ianni appunto così del passaggio della della delle trasformazioni i caratteri specifici delle economie di tipo sovietiche
It questi caratteri quali erano da una parte la distruzione delle imprenditorialità la distruzione dell'etica del lavoro la
Direi
La irresponsabilità economica di responsabilità economica nel senso le imprese perdono ma non importa perché poi c'è lo Stato che ripiana i debiti questi erano stati degli effetti de delle caratteristiche catastrofiche che si aggiungevano alle distorsioni strutturali di questa economia un'economia fondi tipo sovietico affondata sulla prevalenza dell'industria pesante nessun gli altri settori all'interno di questo delle del settore dell'industria pesante
E la a finalizzazione verso la produzione destinata al Complesso industriale militare per Fini imperiali di politica di potenza o di politica imperiale
E e soprattutto una struttura di base fondata su un mega Complessi
Produttivi divoratori di risorse cioè divoratori di capitali di forza di lavoro di materie prime di Energia
Ecco in la transizione doveva operare in questo in questa con questa riprese sa di questa terribile tremenda eredità
Ecco allora il discorso critico sulla transizione il proporsi in termini concreti il tema del passaggio mercato che tipo di mercato eccetera va fatto a partire secondo me da questo elemento cedola consapevolezza dell'eredità
Terribile catastrofica del socialismo reale
E dei compiti
E e che è anche di carattere sociale che si presenta una queste società forse superato il vi ringrazio
La parola Argentieri
Grazie
Io dirò alcune
Cose molto brevemente
Quanto naturalmente non spetta a me in quanto curatore coautore del libro parla del libro medesimo vorrei ringraziare
Tutti gli intervenuti
Per aver partecipato
Sia il pubblico naturalmente che coloro che mi hanno preceduto
Le i rilievi e anche qualche critica che è stata mossa libro sono tutti naturalmente
Più che fondati in particolare vorrei dire che quello che rilevava Renzo Foa
Sotto la cui direzione l'unitaria un giornale che si occupava molto bene molto spesso dei Paesi dell'Europa centrorientale
Sull'assenza della analisi di un'analisi della questione tedesca effettivamente un rilievo fondato ma che risolve di una scelta non di un'omissione casuale
Nel senso che ne diamo considerato che
La Germania oramai rappresenta una realtà a sé stante
Molto atipica nei completamente accidentale per quanto riguarda
Le questioni economiche
Però certamente non più assimilabile alla alla parte lenta del continente e dunque abbiamo pensato di non di non inserirlo a questo proposito volevo dire che la fase post comuniste ne stiamo vedendo da alcuni fattori test da qualcosa che sono successe quest'anno in particolare quest'estate
Che la fase del post comunismo si sta concludendo con alcuni atti simbolici ma di valore simbolico molto
Importante che naturalmente vengono poco considerati dalla stampa italiana
Dico naturalmente con ironia perché sono condivido pienamente quello che ha detto Fassino con alcune lodevoli eccezioni tra queste il giornale
A cui collabora tirosina Il Sole ventiquattro Ore
E in parte ancora cessione dell'unità però purtroppo parziale la stampa italiana si occupa poco e male
Dei paesi dell'Est e in questo e paradossalmente assecondata anche dai telegiornali curiosamente due de telegiornali sono stati sono diretti da qualche mese da Buoni Esperti dell'Europa dell'Est Demetrio Volcic Paolo Garimberti quali però forse per non far vedere che privilegiano i temi di cui sono esperti ne parlano molto poco
Comunque tornando alla questione volevo dire che gli atti simbolici abbiamo assistito in questi ultimi mesi
Sono stati prima di tutto il ritiro definitivo
Delle truppe sovietiche e occidentali Pardo russe
Ex sovietiche comunque e occidentali da Berlino
E dalla Germania dalla parte orientale della Germania non dimentichiamo che
Ancora nel novanta novantuno c'erano tre o quattrocento mila uomini senza contare le famiglie
E tutto il personale non militare e dunque si è trattato di veramente di una ritirata poderosa senza uguali forse nella storia
L'altra questione
Abbastanza interessante il ritiro dei Paesi baltici
Che conclude
Per lo meno sul piano strategico-militare una vicenda iniziata dieci anni prima che nascesse socialismo reale iniziata con il patto Hitler Stalin con Ribbentrop Molotov lezione determinano centotrentanove dunque la vicenda che
è successo ben cinquantacinque anni fa
E l'ultima cosa che veramente secondo me concluderà la fase post comunista e darà all'Europa un assetto definitivamente nuovo
Sono le elezioni tedesche del prossimo ottobre
Dove non varrà più la clausola che valeva nel mille centonovanta di un sistema elettorale differenziato tra Est e Ovest
Nel senso che ne mina centonovanta nelle elezioni panta desk del dicembre come può confermare l'unico Missiroli che conosce bene questo Paese sicuramente molto meglio di me
Valeva la regola per cui il per i partiti che ha
All'estero aggiungeva il cinque per cento entravano nel Parlamento nazionale invece adesso si raggiunge il cinque per cento in tutto il paese per entrare nel Parlamento nazionale una media del cinque per cento in tutto il Paese
E dunque con questo secondo me si conclude definitivamente la fase post comunista inizia una fase nuova in cui vedremo quello che succederà
Detto questo rifare un'altra osservazioni vado un po'a ruota libera seguendo un po'gli stimoli che sono venuti detti le persone che mi hanno preceduto
E riguarda
Come nascono gli studi un certo settore di studi sull'Est in Italia questo non sedazione che penso possa essere interessante perché
Oltre tutto il poco nota
Premessa l'Italia sotto il fascismo
Era una potenza molto più ambiziosa di quanto i suoi mezzi permettessero come quella guerra mondiale dimostrato naturalmente che però sul piano della ricerca politica e storica avuto qualche merito
Era un Paese che aveva sicuramente una politica estera sicuramente sbagliata ambiziosa imperialistica imperialistica straccio una come è stato giustamente detto però aveva una politica estera
E gli studi sui Paesi dell'Est erano abbastanza fiorenti perché questi Paesi dell'Est erano visti
Come dei dei seguaci dell'Italia sul piano politico infatti non tutti i Paesi retti attualmente ad eccezione dell'URSS dare Gini autoritari di destra più o meno affini al fascismo
Però gli negli studi sì era abbastanza obiettivi tant'è vero che alcuni degli studi compiuti all'epoca ancora fanno autorità
Poi con la liberazione la Repubblica ritorno dalla democrazia
è un po'crollata l'interesse verso questi Paesi
Qualche accademico presse prosegue i suoi studi nel quasi più completo isolamento e invece
L'impulso a studiare queste cose non è venuto dallo Stato italiano mai venuto dal partito comunista
Nella persona impartiva di Luigi Longo
Che il cui ruolo nell'allontanare d'Italia dal mode del Partito comunista italiano dal modello dal modello sovietico secondo me è ancora abbastanza sottovalutato
Che dopo la invasione della Cecoslovacchia e dopo i moti di Danzica vennero centosettanta decisi dare vita presso l'Istituto Gramsci a un istituto un piccolo istituto che studiava i Paesi cosiddetti socialisti
E i cespi in parte e diciamo così un figlio di questa di questa iniziativa in parte poi in altra parte naturalmente
Si propone di studiare anche tutto il resto si proponeva e si propone di studiare dovesse dalla politica mondiale
Questo dico perché questa origini spiegano il motivo per cui in Italia
C'è stato un atteggiamento di grande interessa in certi momenti per quello che succedeva all'estero seguito poi da momenti di disinteresse come questo quasi assoluto
Il grande interesse derivava ovviamente dalla situazione che politica italiana in cui c'era un partito comunista che sempre meno col passare degli anni ma che comunque aveva dei legami piuttosto forti con i regimi comunisti
E c'era naturalmente un fronte che possiamo chiamare fronte anti anticomunista il quale per polemizzare contro il Partito Comunista faceva dava un'immagine spesso non esatta qualche volta invece esatta
Di quello che succedeva in questi Paesi
Però ecco era una polemica a Fini italiani era una polemica finita di anni l'ultimo esempio di questo tipo di atteggiamento è stato quello di Bettino Craxi
Il quale finché ha potuto ha creduto di poter utilizzare i gli avvenimenti dei paesi dell'Est per cercare di colpire il Partito comunista
Se ne è interessato molto quando visto che questo fortunatamente non era più possibile perché il Partito Comunista aveva accettato la sfida e stava accelerando la propria
La la modifica del proprio atteggiamento verso questi Paesi questi Paesi sono entrati completamente nel nel dimenticatoio va be poi
Lo stesso Bettino Craxi ha subito delle vicende come dire
Che hanno lievemente diminuita la sua influenza sulla politica italiana
E dunque questo momento ci troviamo in una fase in cui
è vero che la sinistra ha un atteggiamento un po'di stanchezza
Verso questi Paesi anche perché la sinistra almeno una parte della sinistra e una parte dello stesso PC e anche del PDS ha creduto molto
Non solo che Gorbaciov fosse una persona che rispettare i diritti umani e intendeva il socialismo mia completamente diversa dei suoi successori cosa vera
Ma anche che Gorbaciov potesse rifondare
L'idea del socialismo su nuove basi
E invece questa cosa si è dimostrata fallace si è dimostrata fallace perché l'esperienza di Gorbaciov come già alcuni in precedenza ha dimostrato che partendo da premesse completamente diverso e si arriva né più né meno che a smantellare quello che è stato il regime che è stato costruito e questo è stato una cosa peraltro positiva
A mio giudizio
E dunque adesso si tratta di vedere se è possibile
E qui mi riallaccio anche quello che diceva Fassino se è possibile che lo Stato italiano in quanto tale
Promuova ricerche studi e anche una sua politica estera coerente determinata efficace nei confronti di questi Paesi queste un interesse fondamentale
E su questo concordo praticamente con Fassino dell'Italia ma mi sembra dicono di poter condividere suo pessimismo e di questo governo effettivamente e quasi nullo da questo punto di vista
Per quanto riguarda le polemiche che ci sono state sulla questione slovena restitutio ad abitare italiani la revisione di stato di Osimo io credo che si debbano scendere
Due aspetti del problema sono d'accordo con Fassino nel senso nel dire che la questione è stata impostata male dal governo
Bisogna però distinguere due cose una che folle assolutamente e che la
Le rivendicazioni di potere imperiale che sono state accennate ma fortunatamente anche da parte del seme a destra c'è stato una marcia indietro da questo punto di vista
Oltretutto poche persone
Dimostrando di conoscere male la storia italiana
Hanno segnalato una cosa che i territori nord orientali liste in particolare sono stati persi dal fascismo
è stato il fascismo e responsabile da perdere di questi territori perché il fascismo riveste avesse mai militari italiani dopo il mille centodiciotto e sono stati persi perché il fascismo ha scatenato una guerra di aggressione contro la Jugoslavia
Nel mille novecento quarantuno insieme che resti e dunque al trattato di pace l'Italia nonostante l'otto settembre
Che il fatto che si è ritirata dalla guerra fianco della Germania prima della sconfitta di questa ha perso questi territori al trattato di pace e questo pochi l'hanno ricordato invece come arma polemica secondo me è molto giusta
Altra cosa naturalmente secondo me e la restituzione della proprietari italiani che abitavano lì che sono stati espropriati che una cosa nella sostanza più che giusta che andrebbe secondo me
Appoggiata cosa che peraltro
Il PDS
Non contesta
L'ultima cosa che volevo dire e che per quanto riguarda i risultati elettorali che vedono un ritorno dei partiti che si sono trasformati
In seguito al crollo dei regimi comunisti tra partiti che erano al governo in precedenza
Anche qui concordo con quello del frassino e vorrei aggiungere una cosa
Che questi partiti comunque quelli che hanno vinto le elezioni per la fattispecie in Lituania Polonia e Ungheria hanno avuto anche dei meriti
Agli occhi delle popolazioni che poi li hanno votati
E questi meriti non erano soltanto quelli di promettere durante le campagne elettorali che ci sarebbe stata più equità
Più giustizia sociale e che le fasce più deboli più colpite dalle trasformazioni economiche sarebbero state più difese
Ma sono stati i meriti che sono stati acquisiti durante la trasformazione
In Lituania il il dirigente del partito che ha vinto elezioni e attuale presidente della Repubblica
è stato a fianco di Gorbaciov a fine delle fin dall'inizio e quando è entrata in questione la la la l'indipendenza della Lituania ha detto sì la Lituania deve essere indipendente politicamente
Dall'Unione Sovietica cioè deve distaccarsi dall'Unione Sovietica
Gyula forme il capo del partito socialista ungherese e attuale capo del governo di coalizione in Ungheria
è stato l'uomo che ha aperto la cortina di ferro
Quasi letteralmente perché è nata anche Luigi simbolicamente a tagliare dei dei pezzi della cortina di ferro tra Ungheria e Austria nel maggio dello tanta nove e nel settembre è stato l'uomo che
Si dice non so se sia vero senza neanche consultare Mosca
Ha deciso di far passare di lasciare andare i cosiddetti turisti della Germania Est che si era rifugiato in massa in Ungheria sperando di poter andare in Germania Ovest
E anche i polacchi insieme hanno minori meriti rispetta questi due casi i comunisti gli ex comunisti polacchi però hanno comunque il merito di aver intavolato le trattative per primi
Per arrivare alla democrazia fin dall'estate due mila centottantotto addirittura ancora sotto la presidenza di Jaruzelski dire senza che era stato l'autore del colpo di Stato
E dunque le popolazioni di questi Paesi
Si stanno dimostrando abbastanza
A corte e più accorta di quanto spesso non vengano dipinte
Nel senso che sanno valutare queste cose
E sanno a hanno anche capito che il grande
Pregio dalla democrazia
E quello di poter sostituire un Governo da un giorno all'altro in blocco
Ecco come si spiega il fatto secondo me estremamente positivo che in molti di questi Paesi ci sia stato
Un tipo di governo di élite durante la fase prima fase la transizione e poi un nuovo tipo di governo ora che questa prima fase la tradizione finita per cui io concludo dicendo che
Questi il gli elettorati di popolazione di questi Paesi anche se colpiti da una diminuzione del tenore di vita colpiti da un terremoto politico sociale ed economico di proporzioni incredibili
Hanno dimostrato perlomeno finora di essere abbastanza consapevoli dell'arma
Costituito dal voto e sia per la usare in maniera tutto sommato confortante vi ringrazio molto
Io chiudo questo dibattito che penso sia stato fruttuoso vi ringrazio per aver sopportato il freddo il cielo che c'è qui sotto grazie buonasera