17 LUG 2022
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La nuda verità. Un viaggio dentro "La casa di Mario", modello di co-housing, alternativo all’Istituzionalizzazione e alla Casa famiglia. Conversazione con Elena Improta. L'Orto Giusto con Sonia Belluardo

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - Radio - 19:00 Durata: 47 min 42 sec
A cura di Guido Mesiti e Pantheon
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Un viaggio dentro "La casa di Mario", un modello di co-housing, alternativo all’Istituzionalizzazione e alla Casa famiglia per disabili, in Toscana a Orbetello.

La casa di Mario è una realtà dove convivono a partire da Mario ragazzi e ragazze disabili anche psichici sotto la supervisione di Elena Improta, responsabile della associazione Oltre lo Sguardo Onlus con Andrea e lo stesso Mario.

"La casa di Mario" è la prima e (al momento) unica esperienza di coabitazione in Maremma.

Condivisione di spazi e servizi di chi vive in unità abitative indipendenti, ma situate in uno stesso complesso.

Il
modello è di tipo anglosassone e da decenni funziona molto bene in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Nord Europa.

In Italia occorre attendere la legge 112 del 2016 in tema di "dopo di noi" che propone per la prima volta un piano volto a garantire il benessere, l'inclusione sociale e l'autonomia delle persone affette da disabilità gravi e, soprattutto, propone un piano per il supporto ai disabili gravi dopo la perdita del sostegno dei genitori e prende corpo lentamente il concetto di co-housing come alternativa all’Istituzionalizzazione e alle case famiglia.

Obiettivo principale è quindi favorire l'autonomia delle persone affette da grave disabilità e di evitare il ricorso, spesso ancora obbligato, all'assistenza sanitaria.

Le ragazze e i ragazzi de "La casa di Mario" escono per diverse attività socio lavorative come ad esempio l’"Orto Giusto" realtà di agricoltura sociale, la cui responsabile è Sonia Belluardo.Si attivano così programmi di intervento "su misura", individuali, volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di impedire l'isolamento delle persone con disabilità grave.

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