L'auto tra crisi e transizione ecologica

A tutti per essere qui intanto una spiegazione sulla natura di questo convegno seminario sul perché l'abbiamo voluto fortemente e mi permetto di aggiungere anche l'abbiamo voluto confermare nonostante diciamo la situazione di difficoltà che stiamo affrontando in queste ore perché riteniamo che comunque si debba andare avanti con temi così importanti così esiziali anche con diciamo la necessità veramente di tenere un po'insieme e tanto più in questo momento
Su temi come quello dell'auto motiva che ci vede impegnati dall'inizio della legislatura e che è un tema che mi permetto di dire un po'fotografa plasticamente quelle che sono le sfide del presente e del futuro ossia per la produzione italiana sia per le scelte che sono state fatte verranno fatte in Europa sia ovviamente anche per quelle che sono i le modalità con cui noi affronteremo queste sfide a partire dall'altra sezione ecologica da una nuova impostazione industriale da quelle che saranno anche le modalità con cui questo avverrà
L'abbiamo voluto fortemente lo dico senza diciamo
Nessuna preclusione mentale e l'abbiamo voluta anche e soprattutto dopo quelle che sono state le decisioni adottate in Europa perché abbiamo ritenuto che fosse necessario non soltanto ragionare sulle scelte appunto europee che noi abbiamo accompagnato convintamente sulle quali abbiamo espresso un voto appunto anche a livello europeo con i nostri gruppi parlamentari Marco
Abbiamo ritenuto di volle fare quest'incontro anche perché i temi che sono sul tavolo sono tantissimi e ne siamo consapevoli che occorra accompagnare in qualche modo non solo questo settore inteso in tutta la sua completezza ma che occorra veramente affrontare queste sfide tutti insieme e mettendo sul tavolo un po'di idee questa è un piccolo primo step ci siamo tutti diciamo rispetto ai soggetti che sono interessati al tema dell'Automotive più in generale oggi ovviamente siamo in tanti ed era necessario mettere un po'sul tavolo i titoli di questi nostri di questo nostro incontro e poter ascoltare e far parlare tutti ovviamente la nostra intenzione lo dico già da subito e escludano e scusandomi se oggi come sapete degno di voi avrà cinque minuti a disposizione cinque sei minuti ma sarà importante sicuramente ascoltarvi ma alla a a valle di questo incontro di oggi noi organizzeremo altri conti più operativi
Che riguarderanno singoli aspetti del tema diciamo dell'automotive e più in generale che oggi affrontiamo abbiamo messo insieme un po'ripetevo ripeto tutti i portatori di interesse e anche un pezzo della polizia che nel caso del partito democratico in particolare
è nelle e presidenti delle commissioni ambiente lavoro attività produttive e con il nostro capogruppo Gianluca Benamati e ci saranno ci raggiungerà appena possibile il ministro Orlando per quanto riguarda il suo intervento iniziale e è collegato già con noi il segretario nazionale Enrico Letta che seguirà tutti i lavori e però verrà impersona poi più tardi terra le conclusioni finali
Ci scusiamo
Ovviamente la giornata è una giornata comunque particolare credo di non dover veri spiegare il motivo però ripeto abbiamo voluto mantenere questo nostro appuntamento proprio per l'importanza che ha per noi il settore il tema più in generale per l'impegno che abbiamo messo fin qui rispetto appunto i temi che sono sul tavolo mi scuso non sarà presente
La nostra responsabile nazionale Chiara Braga perché ha una indisponibilità ci raggiungerà invece il responsabile economico del partito democratico Antonio Lisi senatore Misiani appena possibile dunque io pregandovi appunto del rispetto dei tempi ringrazio
Nostro moderatore e la nostra moderatrice perché ne abbiamo messi due diciamo a disposizione del tavolo e e scusandomi se oggi appunto i tempi saranno molto contingentati ma veramente vogliamo fare un giro
Di tavolo di tutti e però come vi dicevo siamo pronti aperti anche a suggerimenti e consigli perché da oggi parte questo nostro diciamo questa nostra iniziativa più operativa su singoli tavoli su singole proposte anche perché arriva alla Camera poi al secolo Spica pigmento con quello che succederà domani ma insomma sperando che la crisi rientrarvi rientri arrivi a arriva alla Camera la manovra di bilancio e ovviamente sarà anche quello un passaggio importante su quale ragionare per quanto riguarda alcuni dei temi di cui parleremo oggi parleremo anche nei nel periodo a seguire allora io darei la parola quindi ai nostri due moderatori per iniziare abbiamo intanto un intervento non c'è un sia l'intervento una presentazione di uno uno studio diciamo così sul settore
Prego se vogliamo lanciarlo grazie
In uno studio c'è un quadro su sulla non non ci sono clamorose novità da annunciare perché purtroppo non ci sono abbiamo un riepilogo dei principali numeri sul settore
Che abbiamo fatto noi del Centro Studi Promotor e che ripresenta Vincenzo Conte prego Vincenzo
Grazie buongiorno
Allora come introduceva il professor Cogliano abbiamo preparato una presentazione con qualche dato che può essere utile per chiarire quali sono le tendenze in corso delle prospettive per il settore automotive nel nostro Paese
Dunque iniziamo con dei numeri che riguardano le auto in circolazione nel nostro Paese come vedete il totale degli autoveicoli ha superato i cinquantadue milioni di unità di cui quasi quaranta milioni sono autovettura
C'è da dire che negli ultimi anni il parco circolante nel nostro Paese ha continuato a crescere quindi questo significa che oltre ad esserci una domanda di sostituzione c'è ancora una domanda di prima motorizzazione che tutti gli anni
Si si verifica insomma con l'acquisizione di nuove auto all'interno del parco circolante sempre restando all'interno del parco circolante abbiamo effettuato un picco una piccola analisi per ciò che riguarda le alimentazioni
Ne emerge che naturalmente benzina gasolio restano le motorizzazioni più diffuse
E di gran lunga più diffuse però se si confrontano i dati del due mila diciannove un quelli del due mila ventuno emerge si possono notare delle tendenze che sono in corso e c'è c'è una lieve diminuzione insomma delle auto motorizzazione tradizionale cioè benzina gasolio mentre e quella Motorizzazione alternativa aumentano in particolare notevole aumento fatto registrare dell'ibrido che è passata dallo zero virgola nove per cento sul parco circolante al due virgola sei per cento
Sempre restando nel comparto delle auto in circolazione in grazie ai dati forniti dalla CIA a livello europeo possiamo confrontare l'anzianità media delle auto
Nel nostro Paese con quella dei maggiori Paesi europea eccone emerge quello che vedete in Italia le le anzianità media
E di undici anni e otto mesi negli altri Paesi europei come vedete e minore rispetto a quelle italiane ecco questo dato ha delle implicazioni negative da due punti di vista cioè dal punto di vista della sicurezza stradale
E da quello dell'impatto ambientale dalla mobilità perché naturalmente auto le auto più vecchie in circolazione hanno dispositivi di sicurezza più datati
Ma hanno anche una maggior livello di emissioni di sostanze nocive
Andiamo avanti un'ultima dato molto interessante sempre per ciò che riguarda le auto in circolazione a quello del tasso di motorizzazione cioè le auto in circolazione ogni cento abitanti come vedete anche in questo caso il dato italiano è maggiore rispetto a quello dei maggiori Paesi europei in Italia ce ne sono sessantasette Germania cinquantotto in Francia cinquantasette nel Regno Unito cinquantaquattro
Ecco la situazione con levità della situazione italiana trova tre cause principali
E ce la prima le carenze nei trasporti pubblici la seconda la particolare distribuzione dalla popolazione con la presenza di molti piccoli centri di e di insomma case sparse eccetera eccetera è la terza è la particolarità della conformazione orografica del nostro Paese che vede al centro una catena montuosa e quindi rende più difficoltosi gli spostamenti con con mezzi pubblici
Ecco veniamo adesso al comparto della produzione delle auto nel nostro Paese come vedete qui c'è stato veramente un grandissimo cavallo in trent'anni dal mille novecentottantanove al due mila diciannove si sono perse circa un milione e mezzo di unità di auto prodotta nel nostro Paese calo che peraltro non si è arrestato nel due mila diciannove ma continuato anche nel due mila venti nel due mila ventuno e i primi dati relativi al due mila ventidue che si riferiscono al primo ai primi quattro mesi riportano un'ulteriore diminuzione insomma quindi a un calo ancora in atto
Però l'Italia è un Paese anche fortemente votato alla produzione di componentistica perché c'è un distretto industriale molto sviluppato con delle punte di eccellenza
Che esportano in tutto il mondo e quindi da questo punto di vista un dato che ci può essere utile per capire come sta andando nel settore della componentistica quello del fatturato ecco come vedete ci sono stati Dale degli andamenti insomma
Altalenanti ma tra il due mila diciotto due mila diciannove c'è una certa stabilità e poi nel due mila e venti si è andato a verificare un calo naturalmente il due mila venti è stato come tutti sapete un anno particolare a causa della pandemia per cui ci attendiamo i dati due dal due mila ventuno per capire quali sono gli andamenti nell'anno successivo insomma a quello più importante della pandemia nel nostro Paese
Dopodiché per ciò che riguarda l'autorizzazione e quindi la le attività di autofficina eccetera abbiamo preso come riferimento la spesa per la manutenzione riparazione dell'autovettura in Italia anche era anche da questo punto di vista la tendenza a quella già emessa in precedenza cioè un forte calo tra il due mila diciannove due mila venti è un rimbalzo nel due mila ventuno una lieve ripresa che voi deve essere verificata con i dati del due mila ventidue quindi alla fine dell'anno
C'è una peculiarità nel dal punto di vista della Rete dell'autoriparazione nel nostro paese che è quella che ci sono due grandi categorie che la compongono e cioè gli autoriparatori indipendenti è la Rete ufficiale
Reso ufficiale che peraltro fa riferimento anche alle concessionarie che nel nostro Paese sono un po'più di mille duecento insomma
Veniamo al discorso sulle immatricolazioni da questo punto di vista come vedete abbiamo dei dati più recenti che ci aiutano a dipingere un quadro anche relativamente al primo semestre due mila ventidue
Gli andamenti degli anni successivi ripetono lo schema che abbiamo già visto in precedenza per gli altri comparti
Però nel due mila ventidue nei primi sei mesi vediamo come i dati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno siano in una forte calo c'è una diminuzione del ventidue sette per cento
Il Centro Studi Promotor ha fatto un'elaborazione per avere una proiezione stante questa situazione del livello che si raggiungerebbe alla fine dell'anno
Che se tutto resta fermo come dovrebbe attestarsi in con intorno a quota un milione duecento mila unità che è un livello che ci riporta indietro ai livelli degli anni sessanta del secolo scorso quindi a un livello molto basso
Per un mercato che prima della crisi nel due mila diciannove ma anche negli anni precedenti aveva a un livello di immatricolazione di quasi due milioni e unità all'anno
Come vedete la situazione di crisi nel settore delle immatricolazioni anche confermata dal confronto tra i dati italiani a quelli europei ecco
Abbiamo preso come riferimento il due mila e uno come vedete le pendenze sono simili ad eccezione del fatto che vi è un calo molto maggiore in Italia negli anni tra il due mila undici del due mila quattordici insomma con una lieve ripresa però resta una differenza sensibile
Tra i dati italiani e quelli dell'Unione Europea i dati italiani sono molto peggiore rispetto a quelli dell'unione europea
Ab questi dati confermano sostanzialmente quello che abbiamo detto sinora e cioè che il calo fatto registrare in Italia nei primi sei mesi del due mila ventidue molto maggiore rispetto a quello registrato negli altri maggiori Paesi europei sempre nello stesso periodo
Ecco il discorso sulle immatricolazioni ci porta in a parlare di incentivi abbiamo voluto calcolare la quota di utilizzazione degli stanziamenti dallo stanziamento iniziale aggiornata al ha ieri praticamente per cui si vede benissimo da questa slide che nella categoria e missiva più diffusa e cioè delle auto che hanno emissioni di CO due da sessantadue da sessantuno scusata centotrentacinque grammi al chilometro
Gli incentivi sono esauriti sono in quindi sono sono finiti invece nelle categorie più stringente cioè per le auto che sono che vanno con che hanno emissioni che vanno da ventuno grammi al chilometro a sessanta grammi al chilometro da zero a venti
I fondi sono ancora quasi tutti disponibili questo non vuol dire che non vi sia interesse da parte degli italiani
Per l'auto elettrica in effetti da questo punto di vista l'interesse possiamo dire che c'è tant'è vero che da un recente sondaggio condotto da Doxa in collaborazione con Amina
Emerge che è il ventinove per cento degli italiani ha dichiarato che la sua prossima auto sarà un'autolettiga naturalmente si parla di intenzione di acquisto che vanno poi verificate sul campo è chiaro che e a questo punto non basta o comunque è molto utile un aiuto in termini economici per diminuire l'impatto insomma economico da dell'acquisto però bisogna agire molto anche sul tema della rete di ricarica che deve ancora svilupparsi molto per favorire ulteriormente la diffusione della mobilità elettrica delle auto elettriche nel nostro Paese
E con un'ultima analisi che abbiamo compiuto o su un dato molto interessante e cioè quello delle matricole azioni delle auto per modalità di acquisizione
Escludendo dal panorama delle vetture considerate le auto metrico le le auto immatricolate Simoni ecco come si vede ci sono due grandi canali che sono quello dei privati che arriva al sessantotto per cento
E quello in cui possiamo mettere società ed enti ed il noleggio sia a lungo termine che a breve termine
Che fa insomma il trenta circa all'incirca il trentadue per cento in particolare colpisce il dato del noleggio a lungo termine che è arrivato a superare il diciannove per cento di quota e che quindi viene sempre più presa in considerazione dagli italiani per l'acquisizione della propria auto
Grazie
Grazie dottor Conte permettetemi di ringraziare per la presenza in sala anche l'onorevole Claudia porchetta della intergruppo alto mobile la ringraziamo molto della sua presenza come ringraziamo della presenza molti colleghi che sono in sala grazie
Sì grazie debole e intervenir vivo quindi do immediatamente la parola al nostro COMU direttore al quale abbiamo chiesto di essere qua quest'oggi insomma ci fa particolarmente piacere perché insomma è sicuramente il duetto abbattuta
Da un punto di riferimento l'istituzione quando ci siamo sentiti per telefono è veramente così insomma nel mondo
Dell'automobile sicuramente Gian Primo quagliare o qualche Quagliano è è un punto di riferimento quindi io gli lascio la parola per la diciamo conduzione di questa prima parte che appunto vedrà
Protagonismo e di un sedi importanti
Curatori e poi diciamoci intervalli eremo invece per anche i contributi di carattere politico quindi prego
Ed onorato di essere qui gli amici dell'automobile penso che mi conoscono tutti anche perché siamo sugli spalti da molti e molti anni
Questa questa occasione è stata veramente molto gradita da me e dai miei collaboratori perché ci dà lo cacci dalla Polo porto unità di porre insieme al settore dell'auto alla politica
I problemi che abbiamo e di chiedere anche ma questo lo farete voi
Quali soluzioni si possono adottare nel breve e nel medio e nel lungo periodo
Come abbiamo visto la produzione è particolarmente in sofferenza sia la produzione di autovetture che la produzione
Di componenti componenti per la componentistica il nostro Paese è molto importante si può dire che se voglio affacciata alla finestra i vedete passare un'automobile qual sia si è molto probabile che abbia dei componenti italiani a bordo
Quindi questi questi il settore della produzione partiamo da qui perché da qui si deve partire è oggi in fortissima difficoltà allora la domanda per Gian Marco Giorgianni Jordan
Che direttore generale di ampia ampia l'associazione del della dei produttori di automobili e di componenti è che cosa può fare il Governo per aiutare il settore a superare la crisi attuale e in prospettiva per lanciarlo verso la tradizione energetica che rimane il nostro obiettivo per il due mila e trentacinque Marla costruita a partire da oggi prego Giammarco
Grazie mille Gian Primo e grazie chiaramente per per l'invito è un piacere essere qui oggi con con voi
Abbiamo cinque minuti per cui cercherò di concentrarmi su tre quattro spetti io oggi parlerò come detto Gian Primo esclusivamente di industria di produzione non tocco il tema del mercato delle infrastrutture perché sicuramente poi verrà approfondito da dai colleghi innanzitutto
Tre numeri solo per quantificare di cosa stiamo parlando in Italia sono circa cinque mila cinquecento aziende che lavora nell'ambito del settore dell'auto circa cento sei miliardi di euro di fatturato il sei per cento del PIL e delle entrate fiscali per circa settantasette miliardi all'anno per cui è uno dei motori dell'economia italiana della manifattura italiana e per questo motivo noi
Chiaramente da tempo che ci stiamo battendo per far sì che la transizione che avviata su cui ripeto e questo su questo voglio essere molto chiaro anche non ha nessun tipo di posizioni di retroguardia
Noi abbiamo sostenuto in questi mesi
Anche all'interno del Regolamento fittizio forzisti fai una posizione di approccio più neutrale alle tecnologie che vuol dire che oltre a mobilità elettrica
Che vediamo come latte non riceve il futuro ci dovrà essere spazio anche per altre tecnologie per esempio i biocombustibili carburanti sintetici
Piuttosto che anche l'idrogeno primo toro termico
Nell'ultimo Consiglio ambiente c'è stata una piccola apertura uno spiraglio anche per un approccio più neutrale dal punto esatto enologico vedremo poi nel trilocale in autunno se questa apertura si trasformerà poi in qualcosa di più concreto
A parte questa digressione che però era importante in qualche modo fare
Mi concentro adesso su quelli che secondo noi sono diciamo le tre linee guida su cui la politica il governo deve focalizzarsi di qua i prossimi mesi anni affinché questa transizione che è lanciata ripete che noi chiaramente
Vogliamo cavalcare sia in qualche modo la transizione positiva per l'industria e porti alla fine anche un beneficio per il nostro Paese uno
è necessario un piano di politica industriale vero per questo Paese
Con degli strumenti che dovranno affiancarsi a quelli esistenti magari migliorarli magari anche prevedere un po'di creatività
Nello strutturalismo Enti politica industriale che oggi come sono non sono assolutamente adeguati per quelli che sono gli impegni e gli obiettivi che l'industria dovrà affrontare veramente mi riferisco soprattutto a strumenti dovranno essere utilizzati per quelle quattrocento quattrocentocinquanta aziende che oggi lavoro nel settore diciamo del Powertrain tradizionale per cui abbiamo aziende che fanno basamenti motoria abbiamo aziende che fanno serbatoi piuttosto che i cilindri e tra qualche anno non elimina Trini quindi trentacinque ma tra qualche anno
Avranno un problema grosso come una casa in Europa per gestire dei cali di volumi che saranno evidenti questa tende appunto devono essere accompagnate con degli strumenti efficaci
Un esempio su tutti il contratto di sviluppo che uno diciamo dei capisaldi che il mise giustamente utilizza come strumento a supporta transizione a una serie di elementi che vanno migliorati ha oggi una grande azienda
Che situata i in nel nord Italia se vuole anche cercare di gestire la transizione maniera polo produttivo a magari cambiando linea di prodotto cambiano macchinari impianti non ha nulla a livello di fondo perduto in grado di aiutare in questo processo questa azienda
A meno che non lo faccia il tono trentuno dodici due mila ventidue perché come sapete
C'è una deroga agli aiuti di Stato però che scadrà a fine mese per quella grande azienda potete quindici per cento per cui la prima cosa
Che stiamo definendo che abbiamo chiesto a gran voce il mese che si vada in Europa e si chieda ripeto a gran voce magari un Transition framework per l'automotive di qua i prossimi tre-cinque anni ma non per sei mesi
Di qua i prossimi tre-cinque anni che dia la possibilità anche le grandi aziende che sono situate in aree non di compresenza di poter ottenere un quindici venti venticinque per cento per esempio di contributo a fondo perduto in caso voglia riconvertire la produzione abbia avuto l'idea anche di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che fa attualmente bene gli accordi innovazione anche in questo caso vanno assolutamente rifinanziati in maniera corposa perché chiaramente la ricerca sviluppo e la base anche di qualsiasi attività di riconversione per cui dovranno essere nei prossimi anni appunto rifinanziati secondo aspetto che riguarda sempre la politica industriale
E un tema legato alla trazione Investimenti noi
Stiamo facendo una serie valutazione di studi per cui che ci dicono che a oggi nella filiera di bar delle batterie per cui la filiera che avrà come dire un ruolo da protagonista dei prossimi anni oggi il cinquanta per cento del valore aggiunto sta nella parte a monte delle giga settori per cui va benissimo ovviamente che l'Italia ospiti speriamo che ovviamente accadere sempre di più in futuro delle grandi fabbriche di assemblaggio di batterie però quello che è fondamentale è fondamentale fare
E che al di là del g caffè teorici sia un'attività governativa magari di concerto ovviamente con l'associazione con chi rappresenta in USA per portare in Italia in Europa in Italia mentre il nostro caso
Un paio di attività che appunto strano
All'alle delle giraffe chiuso la raffinazione dei metalli e la raffinazione chimica e termica di questi metalli che poi vengono trasformati in polvere inchiostri
E che poi vengono trasferiti regia settori per essere poi impacchettati nelle celle nei moduli e nei sistemi ecco questa parte in questa parte c'è il cinquanta per cento del valore aggiunto
Della filiera l'ottanta per cento di queste attività a oggi sono appannaggio della Cina
Per cui se noi non riusciamo a portare all'interno anche nel nostro continente ripeto anche in Italia questa attività rischiamo in futuro di avere giga fetore che sono impianti ovviamente importanti molto automatizzati senza però avere il controllo di quello che chiaramente sta prima rispetto a regime affetto ricco tra l'altro in Italia abbiamo anche una chimica ancora importante nonostante gli ultimi quindici vent'anni anche questo settore in qualche modo abbia avuto qualche qualche problema però ecco lavorare insieme alla chimica siccome può essere può essere sicuramente importante per sviluppare degli altri asset che andrebbero ovviamente a sostituire e a compensare una parte dei posti di lavoro che verosimilmente si perderanno nelle produzione più chiaramente tradizionale Powertrain che per esempio citato citato prima
Intanto questo aspetto
In Francia lo stanno affrontando in Germania Russia offro stanno affrontando recentemente abbia fatto a Milano un incontro con il sì o di Renault
Gruppo Luca De Meo che ci ha detto che questa attività appunto a monte delle gite affetto reso uno dei dei temi all'attenzione del Governo per cui se non ci muoviamo anche come Italia rischiamo che Germania Francia Spagna in qualche modo si porterà a casa anche l'Europeo queste queste attività il terzo aspetto e dell'ultimo spettacolo toccare già stato citato da da Gian Primo primo prima scusate il bisticcio di parole il tema della produzione
Noi rischiamo di partirà azzoppati nella gestione della transizione perché rispetto ai Paesi competitor mi riferisco non solo la Germania ma anche la Francia la Spagna abbiamo un terzo un quarto un sesto
Di autovetture prodotte in meno in Italia nonostante la componentistica italiana nel due mila ventuno i dati non ci sono ancora privi stiamo lavorando ma sono sicuramente meglio rispetto al venti nonostante appunto la componentistica italiana sia la seconda
Per fatturato e dipendenti in Italia mentre quello produttivo l'Italia nel ranking europeo all'ottavo posto per cui c'è questo
Diciamo di questo sfasamento cioè che chiaramente siamo riusciti a oggi a gestire grazie al fatto che l'azienda componentistica hanno investito tantissimo negli anni in tecnologia e innovazione hanno saputo cogliere ovviamente opportunità di mercato fuori Italia adesso però la situazione diventa più complicata anche perché qui veramente chiudo
C'è un altro J. Amado anidro Nicola domani molto e cioè tutti i costruttori di di autoveicoli sia l'italiano l'italo americano francese sia gli altri stanno in sono Sandro verticalizzare Ando tantissime attività di produzione che prima erano appannaggio della componentistica lamierati plastiche ma anche per esempio motore elettrico diventerà una commodity e il motore elettrico molto probabilmente al sessanta settanta per cento verrà costruito dei produttori per cui la torta Siris restringe era ulteriormente dall'Italia mi dispiace ma devi fatta chiudere aiuto ammonita quasi otto minuti la fede
Lo chiamo ad andare più a quando un da lui quest'anno i due ultimi allarmi che volevo lanciare grazie grazie da Marco a parte i tempi di intervento molto centrato molto interessante
Se la produzione piange il mercato non ride certamente abbiamo dei grandissimi problemi di mercato non legati soltanto alla domanda ma legati anche a problemi dell'offerta
E quindi
La domanda che io pongo Michele Crisci presidente di una e che cosa curare Lura e rappresenta questi chiarimenti bisogna darli rappresenta le case estere in Italia e quindi hanno sono case che hanno essenzialmente problemi di mercato in Italia
Come si può cercare di uscire da questa situazione anche in una logica di avvicinamento agli obiettivi
Supremi porticina d'Europa prego Michele grazie innanzitutto anche da parte mia un grazie onorevole sarà Chiana Gianluca Benamati per insistita tutti coloro che hanno voluto comunque avere questo questo incontro di oggi che credo che sia importantissimo e credo che sia da tutti stato auspicato allungo e spero davvero che ce ne saranno altre perché questo è il modo in cui crediamo noi tutti penso che crediamo sia dobbiamo affrontare il nostro il nostro futuro
Io ero presente plurale però lasciatemi esprimere solamente una una così una priorità italiano perché poi la fine
Sono italiano i dati della produzione che abbiamo visto mostrano una cosa che nel corso dei decenni la realtà e che l'Italia lato impresa lato istituzioni non è riuscita a intercettare quelli che erano i trend del mercato e l'automotive
Da un punto di vista di tecnologia innovazione e costi
Questa è la realtà delle cose quindi io credo che questa transizione sia una grandissima opportunità per riappropriarci di questa di queste di queste di questi territori grazie alle competenze straordinarie la qualità straordinarie per esempio che la nostra componentistica che dovrà rimanere scusate se mi occupo di qualcosa che non mi riguarda ma ci tengo ribadisco
Da italiano lato mercato il mercato sicuramente sta soffrendo però anche qui i i i nuovi indire nuove autorizzazioni nuove tecnologie che stanno arrivando sono naturalmente delle grandissime opportunità
Io dico sempre che il film profitti Fire è un obiettivo fermo e adesso sta a noi sta a noi come azienda sta a voi come come Paese come istituzione è quella di scrivere un'azienda scrivere un un come dire
Un tracciato un planning come faccia una regola generale per arrivare pronti al due mila trentacinque arrivare già belli pronti perché il rischio è di ritrovarsi con il due mila trenta dire va be'adesso questo non è successo questo non è successo questo non è successo
L'UNRAE e per la neutralità tecnologica ma attenzione che Notre Etat ecologica non vuol dire non fare vuol dire prendere tutte le le tecnologie che sono disponibili e fare in modo che queste tecnologie vengano come dire
Comprese dal mercato compreso dal pubblico non c'è dubbio che oggi la tecnologia votando termico ovviamente che è quella di cui si parla di più l'elettrico quindi permettetemi una prima di parlare dell'elettrico
Rete che oggi in Italia pesa pochissimo pesa ma puntato il tre per cento siamo il peggiore dei mercati dei top Danny mercato invece market europee che sapete sono io che Germania Francia Spagna e Italia
E siamo il peggiore perché non riusciamo ad esprimere per esempio banalmente un livello di infrastrutturazione per le ricariche
Che sia diciamo almeno comparabile con quella di questi Paesi di cui stiamo parlando quest'è un problema serissimo perché non possiamo pensare che il consumatore privato l'azienda che sia sopporti come dire il passaggio della transizione verso l'elettrico non sapendo dove andare a ricaricare e guardate lo sappiamo Italia ci sono quasi trenta mila è ricca ricche ma sempre un viso quel problema sono le fa strage voluta lasciarci che invece non ci sono non ci sono né l'autostrada non ci sono nelle nelle tangenziali
E quindi questo è il pieno RR mi pare che riporta settecentocinquanta milioni di euro per questo per questo obiettivo c'era un decreto l'anno scorso ad agosto mi pare che fu approvato con novanta milioni di contribuzione per chi vuole investire in farcia ASI privati o o partite Iva nella realtà non c'è mai stato decreto attuativo quindi siamo rimasti con questi soldi li che non si possono utilizzare
Molte caratteristiche che noi rappresentiamo stanno investendo in questa direzione mi chiedo se sia corretto che siano le carte oplitica investire in faccia al e non sia invece per esempio le società che producono energia elettrica cui comunque distribuiscono energia elettrica quindi questo secondo me un punto molto importante che va affrontato con un cronoprogramma da parte del governo
Nei prossimi anni perché e non è questione dell'uovo e della gallina è questione che le cose devono andare avanti insieme quindi le autolettighe si vendono se c'è la ricarica la ricarica ritorna come Business come come equazione di business se ci sono le auto elettriche non c'è un prima e un dopo
Il secondo punto e chiudo anzi due ultime due punti spero di essere ancora in tempo
Incentivi prima abbiamo visto che la sua col mento degli incentivi o comunque l'utilizzo di incentivare il lento è chiaro che quella della facies Duraccio trentacinque è durato molto poco ma questi sapeva anche perché c'era molta c'era molto portafoglio e ci dobbiamo chiedere perché non non funzionano tanto gli incentivi dell'elettrico e io penso che non funzionino perché sono rimaste fuori le aziende perché comunque l'ho dimostrato nel corso degli anni degli anni di essere colori quale comprano le auto elettriche rimasto fuori noleggio e soprattutto ci sono state delle soglie di Trezzo che ne avevamo
Detto sarebbero state non diciamo a favore della diffusione dell'elettrico perché crea un sacco di problemi e io adesso non c'è il tempo messo ma invito tutti andarvi degli incentivi francesi pensi dei francesi stanno funzionando e dire che sono anche abbastanza
Interessanti questo l'atto incentivi il mercato va lasciato libero
Io penso che la competitività l'alta competitività crea quella competitiva a livello produttivo non può essere in un'altra maniera non possiamo proteggere la nostra produzione
Utilizzando il mercato per collocare la produzione la produzione deve vincere perché la miglior posizione che c'è
E la complicato essere massima chiudo davvero chiuso dicendo che l'Italia ancora sconta un gap importantissima dal punto di vista fiscale
Importanti sono dal punto vista fiscale mi riferisco l'auto aziendali ma non solo
Non l'abbiamo più volte detto comun rare portare la detrazione dell'Iva presente sull'auto aziendale al cento per cento sulla terra e ottanta per cento sulle Pier darebbe un'ulteriore spinta una fortissima spinta alle aziende le partite IVA che hanno tutta la voglia di essere sostenibili nel proprio investimenti di comunità grazie mille
Grazie dottor Crisci precedente cresce molto chiaro
E anche perfetto nel nei tempi c'è stata una piccola sbavature però l'ultimo anello della catena che porta le automobili dalla fabbrica alla al consumatore è costituito dai concessionari concessionarie hanno un ruolo importantissimo sono in una situazione di grave crisi in questo momento ci sono anche minacciati
Da una politica di cui si sente parlare che potrebbero avanti le case per sostanzialmente li disegnarne
Ho eliminarle il ruolo Adolfo De Stefani Cosentino e il presidente dei concessionari italiani prego presidente De Stefani
Innanzitutto grazie per l'invito e soprattutto di un granito scusa per non visto che i tempi sono sono abbastanza stretti per non interrompere in maniera poco simpatica faccia suonare gamba
A norma io invece colgo anche l'occasione per salutare il ministro Orlando che c'ha raggiunto e che fra qualche intervento interverrà ci porterà la sua parola
Prego Adolfo grazie parte adesso il con il cronometro
Dici detto questo grazie grazie per l'invito ringrazio soprattutto Michele Crisci che mi ha
Mi ha anticipato mi ha anticipato su punti di ricarica per cui o o il vantaggio di non dover parlare dei punti di ricarica in quanto condivido totalmente quello che Luís ha appena detto
Come dicevi giustamente tu Gian Primo noi rappresentiamo la distribuzione rappresentiamo l'ultimo anello nei nei confronti del consumatore
E quanto Tare poi vendiamo ciò che la fabbrica ci ci consegna che ci dice di distribuire però io l'ho detto già più volte credo che il problema principale che noi abbiamo in Italia è che forse siamo l'unico Paese ma è stato evidenziato K Arcore circolate particolarmente vecchio non abbiamo ventidue milioni di autovetture che sono fuso trentanove
Che sono da euro quattro in giù quindi altamente altamente veramente inquinanti dal punto da questo punto di vista ma perché ne abbiamo così vecchie lo ha spiegato bene da abbiamo un Paese che e distribuito diversamente da altre altre zone d'Europa
Ma
L'altro aspetto è che se io voglio andare a lavorare al mattino poteva andare a prendere mio figlio a scuola poi dopo devo andare al supermercato eccetera eccetera sono una macchina non so come fare questa è la sintesi per cui non ho non me la può non mi posso permettere di cambiarla perché una macchina elettrica non dimentichiamoci costa tanto ti chiudono macchine endotermica
E questo lo dimostra anche il fatto che guarda caso e per fortuna che il governo lo ha fatto che ringrazio ancora il Governo per questo
La la fascia di prodotto che vada sessantuno centotrentacinque di CO due per chilometro percorso è stato subito bruciata
Ma andiamo a vedere anche il perché forse perché è quella che costa meno di tutti e siccome questi incentivi erano per i privati noi sappiamo che il privato certi tipi di spese non se li può permettere questo è un aspetto molto molto importante
Prevalentemente privato compera un'autovettura usata se mi nuove ma usata infatti se guardiamo la distribuzione del parco circolante per Euro cioè per ora lo zero uno due tre quattro cinque e sei o elettrico e lovett notifichiamo fra privati ed aziende vediamo che il parco delle aziende a un parco che è quasi esclusivamente di euro sei e pochissimo di euro cinque senza vere quasi nulla per quanto riguarda i vecchi
Ora
Perché noi abbia noi vogliamo continuare a dare incentivi io reputo nessuno spero che si che mi tiri qualche cosa addosso ma io reputo che gli incentivi oggi come oggi non andrebbero dati
Non andrebbero dati per un motivo molto semplice
Chi si può permettono a macchine elettriche è uno che può spendere molto dal degli incentivi è uno che può spendere molto non credo che sia una buona idea
Dobbiamo trovare però il moto di ridurre e di fare in modo che il nostro parco vecchio venga sostituito come dicevo prima prevalentemente privato comporrà macchina usata non sappiamo con l'autovettura usata dopo circa trenta trentasei mesi che il tempo medio in cui le auto che le le aziende cambiano l'autovettura
Vale circa cinquanta cinquantacinque per cento dei depressa d'acquisto e a quel punto lì al novantacinque per cento dei casi ma proprio ai privati allora se non troviamo un modo di fare questo scalino non sappiamo come fare
E perché per lui questo non accade per un motivo molto semplice siamo l'unico paese d'Europa
Allora vere l'IVA totalmente detraibile abbiamo degli ammortamenti che sono irrisori
E quindi se continueremo così continueremo solo per un parco sempre più vecchio ed uno e trentacinque non ci sarà più macchine elettriche però nel due mila cinquantacinque Remo coro degli euro zero che girano perché questo quello che succederà
E allora forse invece che gli incentivi ed ecco il motivo per cui dicevo incentivi darli così al privato visto che oggi come oggi il governo ha stanziato un programma non più a singhiozzo la distribuzione delle del delle della sostituzione del parco forse sarebbe meglio
Dire come aveva accennato Michele Crisci prima di fare in modo che ci fosse unità detraibili e una di tredici e una anche ammortamento con comprensibile per le Società e per i quindi le partite IVA in modo tale che al primo passaggio finalmente privato posso comprare una macchina nuova mi fermo qui sostato media i tempi
E fra l'altro è posto un problema molto grande noi siamo noi tutti del settore siamo molto riconoscente lo Benamati pericolosi dall'onorevole Benamati ha portata avanti con grande competenza la battaglia per gli incentivi
Prevedendo che ci fossero incentivi anche per le autovetture
Con emissioni tradizionali ma comunque contenute non superiori a centotrentacinque grammi di CO due a chilometro perché sono le vetture son queste vetture che consentono le case automobilistiche di continuare ad investire sull'elettrico
Sono queste che danno attualmente un ritorno alle case automobilistiche quindi è stato molto molto molto opportuna l'azione dell'uno dell'onorevole Benamati però gli ultimi incentivi forse rispondono altra logica perché per la maggior parte i fondi stanziati resta netto utilizzati i centri sociali cioè il suona per me questa volta
Religiosi bisogna bisogna che una prima proposta da fare al governo che ripensi il sistema degli incentivi attualmente in vigore perché non funziona ci sono dei fondi Chiara Sani Thulin utilizzati
Potremo fare onorevole un altro intervento
Da parte da parte di Alberto Viano che presidente di ANIASA ANIASA e l'associazione dei delle società di noleggio a breve medio e lungo termine
E la domanda che le pongo presidente Viano è se come il noleggio a lungo termine che si sta afferenza a fordista affermando sempre di più
Anche per gli acquisti dei privati può dare una mano per superare questa difficile congiuntura ma soprattutto anche nella proiezione della transizione energetica prego presidente della la risposta è sì
Bene lei ha battuto tutte lei
Perfetto su tutte no io io credo credo veramente non non voglio aggiungere non voglio aggiungere elementi all'intervento che
Che è stato fatto da barbarica elettrici dallo foto Stephanie
Sulla quarta di tassazione sono centrati simili
Ricordiamoci che le vetture le guidano degli esseri umani sempre anche le auto aziendali se non son veicoli commerciali per cui sono diverse forme di acquisizione di un servizio che alla guida dell'auto che l'automobile la mobilità connessa
Creare discriminazioni sulla parte fiscale
Può dare dei problemi di
Natura sul mercato che è quello esattamente che sta succedendo che è successo per effetto degli incentivi
Che cosa sta succedendo oggi oggi c'è una transizione tecnologica
Che è il motivo per cui anche la motivazione alla sostituzione di auto con un saggio marginale d'innovazione tecnologica decrescente ha rallentato presumibilmente ricambio della della foto circolante
La nostra associazione che l'associazione che è piccola in termini di flotta gestita perché sull'intero parco circolante italiano incerto gestiamo circa un milione centoventuno milioni cento mila vetture
Ebbene facciamo
Tendenzialmente per cui non dato gli Ortu dette ma dato aprile maggio il trenta per cento dell'immatricolato in questa nazione per cui siamo il settore queste matricola ambo abbia ovviamente subito un pochino lo sbarco degli incentivi perché
Perché il signor X che oggi va in concessionaria che dalla vettura che gli piace fino a ieri
La poteva acquisire con acquisto leasing o noleggio
E l'anno legge presente in tutte le concessionarie come forma di acquisizione dell'utilizzo di una vettura
Dallo scorso inizio di giugno venticinque di maggio per la precisione quest'ultima forma non è più incentivata per cui pesato fortemente scoraggiato
Proprio quello che non Reggio porta ed è il motivo per cui questo contratto sta avendo sempre più successo tre privati porta a quella riduzione di preoccupazione sulla transizione tecnologica
Lo del rischio sole scienza connesso con un assetto importante come la vettura in caso di noleggio trasferito aggiungo tanto più un noleggio in realtà dovrebbe essere incentivato sull'elettrico per le due ragioni che ho detto foglie e cioè che dopo circa trentasei quaranta prese di autonoleggio vanno sul mercato dell'usato
E vanno sul mercato dell'usato e diventano vetture molto più accessibili e come io dico in azienda perché io sono abbastanza fan dell'auto elettrica l'auto elettrica ma grande caratteristica perché a zero emissioni per sempre
Non ci sarà un'auto elettrica che emette meno di un'auto elettrica prodotta oggi mentre comitato termiche questo ancora può succedere
Ragione per cui quello che
Noi crediamo che ci sono sempre più privati che vanno verso noleggio per acquisire l'utilizzo delle vetture perché vetture con un costo di investimento più elevato ma un costo di utilizzo più basso fanno sì che per certi chilometraggi già sarebbero convenienti
Ovviamente per utilizzatori piuttosto intensivi e per di più
Di utilizzatori che vogliono rivolgersi vogliono rivolgersi effettivamente a forme di motorizzazione più moderne per cui ibrido plug-in ed elettrico
Sono rimasti spiazzati dalla carenza di incentivi perché la carenza di incentivi in questo senso a e proprio andato a toccare quel mercato che faceva va larga maggioranza ed immatricolato
Di perito plug-in dove il settore che io rappresento fatto quarantasette per cento
Non più di trenta dell'immatricolato quarantasette quasi la metà
Del del mercato italiano ed elettrico dove prima dell'annuncio degli incentivi alla fine dello scorso anno
Dopo dato un po'tirato ma perché mi piace che faccia effetto nel ramo arrivati come settore al quindici per cento di matricolato elettrico e siamo ripartiti con annunci di incentivi che poi sono stati disattesi per il nostro settore a un
Sto circa scarso sei per cento
Per qui per me è una riflessione importante di incentivi sono d'accordissimo non servono bisogna investire sull'infrastrutturazione e annunciare settecentoquaranta milioni di investimenti del PM RR mission sarei e poi non fare nulla è molto peggio che non avere di incentivi perché di fatto fa sì che anche chi volesse investire privatamente attende di incentivi che colpevolmente direi non stanno arrivando
Grazie dottor piano in effetti è vero non ci sono in questo momento incentivi per le società di noleggio che vogliono per insisto per gli utilizzatori ci siamo undici sexies una svista o per una scelta di fatto non ci sono
Gian Primo cipresso che abbiamo pensato questa giornata molto importanti con gli operatori e con gli esponenti del partito democratico
è il più alto fino diciamo a tutti quelli che sono qui seduti a questo tavolo in quelli che sono in sala insomma sono sicuramente rappresentativi il gruppo della Camera il Partito Democratico Jeda Dempsey Tours è d'accordo la parola alla Presidente rotta che è presidente la commissione
Ambiente proprio perché temi che in qualche modo già sono emersi insomma che sono chiaramente legati a alla grande domanda se la transizione quanto c'è appunto di opportunità quanto c'è
Anche di crisi può il titolo insomma il titolo richiama anche la richiesta il tuo intervento insomma no quindi la transizione l'Autopsy trova del mezzo di questo cambiamento importante e in un cambiamento che a seconda della cose che si che si faranno avrà una direzione ne avrà un'altra Sonera guidato in una maniera piuttosto che un'altra quindi io la cedette la parola
Prego Alessi grazie buongiorno a tutti e grazie di questo momento di confronto una posizione facile sta scartando la mia
Io partirei con qualche elemento davvero brevissimo di con testo
Mi ritrovo in quanto diceva Crisci prima su nel contesto del quale ne veniamo c'è un contesto quello italiano dove la parità della competitività del nel settore del nostro paese è importante
Però questo elemento riflettere sul passato dal mio punto di vista deve portarci e di inserirsi nel momento che che stiamo vivendo cura della transizione
Che non è una sfida come sentiamo purtroppo ripetere ma è una strada obbligata detto questo bisogna capire come ci entriamo e come lavoriamo tutti assieme in questa in questa strada assolutamente obbligata perché appunto non è evitabile
Il punto è non ripetere gli errori del passato e tra non ripetere gli errori del passato io credo che
Dalla transizione nostro Paese esca eccome sentiamo ripetere se il piano nazionale sera transizione Next Generation eu che vogliamo siano una opportunità oppure o rischio credo che debbano essere necessariamente un'opportunità
Perché altrimenti non si dà diciamo la si dà un'altra strada un'altra via
Perché credo che abbiamo a cuore tutto questo abbiamo a cuore oggi abbiamo sentito evidenziate le giuste istanze che non sono istanze di un settore io vorrei dire che sono istanze di un paese istanze di una nazione intera che riguardano quindi tutti
Tutti i cittadini quante utenti cittadini in quanto lavoratori
E quindi
Che cosa significa quindi affrontare insieme questa che appunto ripeto non è una sfida ma la strada obbligata credo agire con coerenza
E credo metterci d'accordo su quali siano gli strumenti che noi dobbiamo utilizzare per uscire e quindi poi sentiremo anche in proposito
Il ministro Orlando e poi anche il collega Benamati che specificamente sull'automotive hanno diciamo dal nostro punto di vista agito assolutamente in questa direzione credo appunto non si era accettabile in questo atteggiamenti pregiudiziali rococò che ci hanno portato anche fin qui perché mi viene da dire rispetto alla riflessione sulle ricariche delle colonnine che naturalmente sono finanziate e potremmo anche discutere ad essere d'accordo su chi deve finanziarle ma non possiamo fermarci a nasce prima l'uovo o la gallina c'è il percorso dovrebbe essere appunto coerenza e coerenza credo che noi dobbiamo chiedere tutti nella nostra azione di governo di Parlamento di azione agendo assieme
Un momento come questo serve esattamente a questo
Credo che rispetto al dibattito mi è stato chiesto di riferire diciamo quello che è accaduto in Europa rispetto al due mila e trentacinque anche alla posizione credo che le parole definitive l'abbia vendette France Timber ma se rispetto a questo perché è vero che c'è una decisa diciamo professionale le tre comma non è la sola perché riguardo ai combustibili alternativi ci sono dei finanziamenti anche su quelle quindi non c'è una strada sola ma c'è un accompagnamento
E penso che il punto di mediazione ovvero il punto di verifica al due mila ventisei sia un punto sul quale lavorare eccome appunto ha detto de Mer Massa
Vediamo insieme reciprocamente dove saremmo arrivati se e chi avrà ragione senza la pretesa che qualcuno abbia ragione e qualcun altro abbia torto avrei concluso sono stata breve abbastanza
Se è stata perfetta dei tempi perfetti non so come vogliamo procedere se diamo la parola immediatamente il ministro Orlando mi sembra a opportuno anche perché appunto il sicuramente ci porterà grandissimo contributo oggettivamente c'è una preoccupazione no preoccupazione quella che emersa che comunque insomma noi toccano i generazione politica tocca a liquidare questo tempo no questa transizione questo cambiamento che comunque porta con sé
Dei benefici sicuramente perché dal punto di vista ambientale sono indiscutibili però porta anche con sé una modifica profonda il nostro tessuto produttivo e quindi anche delle preoccupazioni soprattutto rispetto al contrasto del lavoro
Quindi prego al ministro Andrea Orlando
Grazie buonasera voglio ringraziare il gruppo per aver dato questa opportunità di confronto che credo davvero abbiamo una portata di carattere Strategico io penso che
Sì sì è impostata male o comunque abbia condizionato negativamente la discussione
La grande attenzione sul tema del se rispetto al tema del come sul passaggio alle letto
Anche perché questo secondo me accentuato una delle ragioni Enea occultate altre
L'attenzione si è spostata tutto sul tema della transizione ecologica
Secondo me diciamo in qualche modo il tema dei dei cambi quindi della lotta ai cambiamenti climatici sottovalutando un po'l'impatto che nella stessa direzione avranno le nuove tecnologie
E anche i cambiamenti dei modelli di consumo rispetto al trasporto cioè io penso che noi non dobbiamo vedere il passaggio elettrico solo come uno sette alla transizione Cologgi
Ma anche con un tentativo di fare i conti con domande diverse che i cittadini e consumatori metteranno in campo eccome elementi anche che hanno a che fare con le modalità con cui ci si muoverà in futuro
E in questo senso
Credo che ci sia da riflettere diciamo su qual è l'impatto complessivo della nuova auto processi
Profila provare a discutere insieme
Su come mettere a sistema allo sforzo convergente tra l'azione di regolazione degli Who degli operatori pubblici e gli investimenti degli operatori economici sul fronte delle nuove tecnologie
E delle nuove infrastrutture
Materiali ed immateriali cioè dobbiamo provare a fare un ragionamento di carattere sistemico non un ping pong tra
Sistema del degli incentivi e scelte di carattere imprenditoriali così del resto se si è fatto in hanno fatto tutti i grandi lei era che hanno vinto queste scommesse con
Se pensiamo diciamo alle dinamiche di alcuni Paesi asiatici e ce ne andiamo conto che è già una modalità in qualche modo strutturata quella di provare a coordinare gli investimenti pubblici agli investimenti private e non è un dialogo assiste a distanza o o
Il mettere di fronte al fatto compiuto l'uno all'altro cosa che purtroppo caratterizzato anche rapporto
Tra a Stato e player
Nel nostro Paese in particolare
Io credo che
Il punto fondamentale sia quello di provare a spostare l'attenzione sul tema delle politiche industriale
Nel pacchetto delle misure previste da
FIT for fitti fai precisi si possono cominciare a vedere alcuni segnali
Che vanno in questa direzione
Tanto sul fronte dell'innovazione
Quanto sul fronte delle politiche
Sociali per il clima a cui sono stati destinati però una dotazione assolutamente insufficiente stiamo parlando complessivamente mente per di cinquantanove milioni di euro quindi si diciamo il ritiro il fatto che ci si sia posto questo tema è un fatto positivo sicuramente non è risolto così
Da questo punto di vista noi abbiamo avanzato una proposta con altri Paesi europei
Con altri colleghi che riguarda il tema della possibilità di trasformare sciura in una misura di carattere strutturale che a fronte appunto questo aspetto l'impatto sociale le esigenze dire skilling dei lavoratori settore le modalità attraverso le quali le imprese possono gestire questa transizione
E devo dire che abbiamo fatto un'altra cosa che ritengo vada sottolineata a abbiamo costruito nella riforma degli ammortizzatori sociali una ipotesi di transizione di casa per transizione che è pensata essenzialmente per l'automotive neppure ora tramite fu servirà per altri può darsi che servirà anche per altro ma l'idea era molto legata a che cosa può servire a un'impresa che a un certo punto si trova a dovere Rippo sì di si dovrà riposizionare sul sul mercato
Ed è interessante perché questo istituto tiene insieme l'aspetto strettamente legato alla questione diciamo della a
Attività di di prosecuzione dell'impresa alla percorso dire skilling dei lavoratori la casa è subordinata al fatto che ci sia un percorso di formazione che consente di fare di assecondare anche su questo fronte della la la transizione
Nella stessa direzione va alla rimodulazione che stiamo facendo proprio in questo momento che dovrebbero insomma che praticamente conclusa sul fondo noi con pretende e lo il fondo Monti nuove competenze avrà questi ancor più questo taglio
La se ancor più questo taglio cella la la dimensione la percentuale di finanziamento sarà un po'più bassa perché il cento per cento ha incentivato forme non proprio efficientissimi di utilizzo del fondo
Ma servirà a aiutare diciamo così le imprese che si trovano a dover gestire questo tipo di di transizione
Ora
Io credo che questo sì al fronte sul quale noi dobbiamo provare a muoverci facendo un ragionamento abbastanza banale se volete cioè le ricadute della transizione ecologica i dividendi della lotta ai cambiamenti climatici saranno uguali su tutto il continente
Ma l'impatto della transizione sarà differenziata secondo della intensità della presenza di manifatturiero e in particolare della tradizione legata all'automotive dei diversi Paesi
E questo implica l'esigenza di una mutualizzazione di questo dei costi di questo passaggio
Questo è un tema che abbiamo iniziato diciamo così a condividere naturalmente poi su questo pesante il fatto che alcuni Paesi pensano di poter far da soli perché hanno le risorse di bilancio del per poterlo fare da altri invece diciamo come noi sono più sensibili al fatto che ci sia o no risorse comuni a livello europeo
Però io devo dire che incomincia a farsi strada una disponibilità a riflettere su questo non abbiamo ha firmato con noi la Spagna
Ha dato una apertura alla Francia
La German con la Germania se se le condizioni politiche lo consoni lo consentire lo consentiranno avremmo alla ripresa un né un workshop con il ministero del lavoro per provare a vedere se tiriamo anche loro su questo
Su questo fronte
Insomma io penso che la questione fondamentale in questo momento sia quella di provare a vedere
Come rinforziamo l'insieme degli strumenti che consentono di sostenere i percorsi transizione questo mi mi pare il punto sul quale non ci dovremmo provare a concentrare penso che se lo di voglio dire senza nessuna nota polemica siamo un po'in ritardo perché l'idea di di poter spostare un po'più in là il problema secondo me non c'ha fatto fare un passo avanti significativo nell'altra elaborazione quel tipo di strumenti che esso che secondo me a questo punto sono sono essenziali non solo per capire come sta come devono essere a per capire anche chi li paga malanni
E cioè se li pagano soltanto i Paesi che sono più direttamente interessati dalla tradizione Poli pagano anche gli altri Paesi che dalla transizione comunque avranno una serie di di di benefici significativi
Io penso che ci sia poi un un grande tema che riguarda la possibilità
Di iniziare a riflettere anche su come si
Coinvolgono di più all'interno dei grandi player i lavoratori nelle scelte che riguarderanno la transizione
Una delle ragioni per cui io credo il modello tedesco abbia una sua resilienza in questa fase e anche il fatto che il dialogo e le modalità di concertazione che sono anche realizzate dalla presenza dei lavoratori nelle forme che prevede la legislazione all'interno delle dei grandi player ha consentito anche di anticipare alcuni percorsi dire skilling e anche ricostruire alcuni strumenti di
Ammortizzazione dei cambiamenti
Da noi diciamo così il rischio
Che sia un po'tutto inevitabilmente calato dall'alto che caschi un po'in testa ecco questo è un è un tema che naturalmente non ho la pretesa di risolvere in questa sede penso che riguarda in generale il tema della governance
I nostri soggetti economici nel nostro
Nel nostro Paese però se ci poniamo dal punto di vista di questi passaggi ci rendiamo conto che proprio in questi passaggi il tema che il tema di avere governance più inclusivi e più inclusive ha fatto la differenza nel corso di questi anni anche
Per chi diciamo sì alla tardato su modelli che in qualche modo
A gli avevano messo all'avevano messi fuori gioco la possibilità di recuperare è stata molto legata anche al come se ha deciso non solo a quello che si è deciso questo è il punto su cui io credo si debba si deve provare
Ad insistere in modo in modo particolare io credo che in generale noi avremmo bisogno e concludo veramente
Più un momento nel quale come hanno fatto altri Paesi lo aveva fatto a suo tempo la Francia si fanno degli stati generali della transizione coinvolti
E si incomincia capire come si ripartiscono i pesi quali sono i segmenti della filiera che saranno più Urim sofferenza e come gli altri sedimenti aiutano quei pezzi
Anche perché io credo che il quadro geopolitico il costo delle materie prime il problema del costo dell'energia e quindi dei trasporti
Apre anche una riflessione che secondo me abbastanza matura in questo senso io credo che all'Europa bisognerebbe chiedere alcune risorse anche per mettere in moto alcune dinamiche di riccioli
Se ci sono dei settori che incominciano a soffrire ce ne sono altri che non soffriranno e che non è detto che abbiano così tanto interesse
A produrre dall'altra parte del mondo in questo mondo che è diventato improvvisamente molto più complicato di quanto non lo fosse prima del del conflitto
Qui diciamo non è che dobbiamo chiedere soltanto delle risorse per fare in modo tale come dire che
Sì le mischia un po'il dolore dobbiamo chiedere anche delle risorse per vedere se da se possiamo cogliere delle occasioni che si aprono in questa fase questo io penso sia
Questo significa invita ancora una volta investimenti sul fronte delle politiche industriali
Forme di incentivi alla rilocalizzazione di alcuni segmenti
Penso che questo sia un altro punto sul quale una riflessione sia matura ma ripeto tutto
Parte però da di cominciare a discutere senza ormai mi pare comunque diciamo sarebbe una discussione oziosa continuare a discutere se e se invece con Titti ci buttiamo veramente nella discussione del come che proviamo definire anche le condizioni in cui questo come lo troviamo adatta
Ah se Andrea se già prima d'accordo io carica parlo ai sindacati perché mi sembra diciamo così che ministro abbia puntualizzato delle questioni anche lanciato con delle discussioni che potrebbero essere importanti
Tra cui una sia il fatto che comunque in questo Paese né che si facciano un gran numero di auto elettriche
Questo è un tema quindi è chiaro che guidare transizioni c'è anche bisogno appunto di politiche industriali che puntino sicuramente al fatto che sul nostro il nostro Paese si possano aprire anche nuove occasioni ad oggi se mi fa solo un'auto ignoto tagliente quindi io darei la parola ai sindacati so cominciamo moda Rocco Palombella della UIL ma prego
Vuol buonasera non c'è Palombelli nostro dettero generale sarà mio compito rappresentare posizioni della UILM Gianluca Ficco sei responsabile del settore auto segretario nazionale responsabile del settore auto
Parto da quello che diceva vale a dire in a Italia fino a poco tempo fa diciamo così non si sono prodotte auto elettrica
Il paradosso è che l'allora governo il cambiamento mentre noi annunciavamo un piano industriale in cui si producevano SUV incentivava la vendita l'acquisto di auto elettrica
Ora però ed è giusto che questo politica lo sappia lo sappiamo fortemente stiamo facendo una serie di accordi che stanno prevedendo collocazione in tutti gli stabilimenti italiani di auto ibride prima ed elettriche poi probabilmente relatrice faceva il ferimento a alla Cinquecento elettrica
Ma queste cose diffusa a Pomigliano la parte la tonale a Melfi c'è prevista la piattaforma già sono le ibride
Del dell'Egitto me previsione piattaforma futura con quattro cinque modelli elettrici a Cassino sta partendo la Grecale insomma dappertutto
Come lui il ma però ne partiamo dall'assunto che il settore dell'auto in Italia e stretto fra tre grandi dinamiche che ci che Notre difficoltà primo abbiamo una transizione all'elettrico che di per sé nel migliore dei casi si stima che riduca l'occupazione di circa trenta per cento
E per l'Italia significa ecco qualcosa in più perché la nostra forza competitiva nel settore otto molti perché ricordiamo il primo settore industriale italiano che fondato tradizionalmente sulla meccanica come dimostrano i celebri grandi nomi dell'industria
Italiana e della motorizzazione italiana
Secondo problema
Abbiamo una grande crisi di approvvigionamenti
Che fa sì che la produzione oggi è interrotta da dispetto degli altri ordinativi il calo dei volumi produttivi oggi risente soprattutto non come in passato di un calo Della domanda o della locazione produttiva altrove ma risente soprattutto del fatto che non arrivano i microchip precisamente i componenti in cui ci sono i microchip ma banalizzando molto non arrivano i microchip
E questo problema di approvvigionamenti Isimbardi che potrebbe peggiorare col passaggio all'elettrico per una serie di motivi che qui non ho il tempo naturalmente di toccare ma che sono sicuro sono notiamo la stragrande maggioranza degli astanti
Terzo problema l'integrazione fra F. C Hi Psa nella risultante squillanti sì soltanto di una fusione che però è attrazione oggettivamente francese
Peraltro la stessa Marelli è stata poi venduta ad una giapponese sotto controllata da un gruppo americano diciamo cioè c'è una perdita di italianità del settore la dico anche qui in maniera estremamente breve succinta per solo per ragioni di economia di tempo a fronte di queste tre dinari rosso e proposte sono quattro
Ci concentriamo su quattro proposte primo
Incentiva le auto elettriche ora ci vogliono
Sarebbe un paradosso delle messe quando facevamo i super toglierle quando facciamo le auto elettriche capisco che ne diciamo esterofilia ma non esageriamo cittadini del mondo ma anche italiani
E anche per un motivo molto semplice se non vogliamo che l'auto diventa appannaggio dei ricchi le auto elettriche devono essere raggiungibili da un consumatore mentre un'utilitaria hanno non parlo della Tesla per me non va sovvenzionato auto di lusso sono d'accordo ma l'auto utilitaria la piccola auto deve essere acquistato
Secondo
Abbiamo chiesto e chiediamo con forza sua su questo primo punto abbia avuto una prima risposta ottavo Automotive va qui presente signor ministro sa bene con cui interroghiamo su questi temi spesso anche in sede istituzionale ma vorremmo che fossero pluriennale parallele limiti di emissioni stabiliti dall'UE secondo modificare gli ammortizzatori sociali cui signor ministro abbiamo snobbato naturalmente le modifiche compresa la casa per la sezione però e dobbiamo dire con franchezza
Che crediamo quel morto attori sociali del gioco Saccà con tutta la novella del ventidue bis siano ancora estremamente inadeguati a far fronte l'esigenza di lavoratori impresa e soprattutto del settore automotive abbiamo bisogno
Di ammortizzatori sociali che supportino sia l'interruzione della produzione dovute alla carenza dei materiali in parte dati microchip
Sì è percorsi trasformazione chiudo subito come quello di Termoli oggi da fattori che richiedono anni
Terzo si commenta da solo il rotolo argomentare incentivi la riconversione industriali bene sul per voli ma ci attendono bolscevico e tanti altri casi
Quarto e ultimo chiediamo di istituire un'agenzia di approvvigionamenti può suonare come una provocazione ma quello che vogliamo dire
E tornato in momento di cercare di competere alla pari con le altre potenze industriali perché l'Italia deve rifocalizziamo are su cosa fare politiche industriali su come ricostruire o preservare la catena degli approvvigionamenti
In piazza che sì magari riusciamo a un po'tutti a darci una sul contenimento e sui tempi diciamo fa parlare tutti perché ci fa sarebbe veramente di specie non poterlo fare
Dalla parola quindi a a Roberto Benaglia di FIM CISL mi scuso prima se non avevo visto che Palombara non c'era e quindi mi scuso conficcò prego
Clemente settimo gli assi anch'io ho sintetico ringrazio di questo invito come diceva Debora Serracchiani
Se si è convinti bisogna appunto discutere di queste cose io dico punto ad un partito che convinto dalla posizione che ovviamente questo metà la responsabilità del fare
Perché il fare oggi di facce molto bisogno la transizione al Polo non solo di essere molto forte molto strutturata ma si poggia sul mercato depresso
E ha bisogno di recuperare il tempo perso attenzione e duettare quattro anni che in particolare chi si occupa del settore segnala che arrivano delle scelte che chiedono poi a chi governa di poter mettere in campo delle verifiche il mercato è fortemente depresso anche procedi fatto il collega citava per esempio quello della interruzione della delle catene di fornitura siamo nel paradosso per cui ci sono di nativi
Ma si lavora molto male questo disorienta ancora di più i consumatori e quindi bisogna rimettere in campo qualcosa che sostenga meglio il mercato immediatamente ma Guidi ovviamente la posizione usa una battuta pesce ovviamente accedere se noi pensiamo di Fini fuori da questa tradizione Como con più ambiente meno industria credo che facciamo dei danni al Paese c'è un tema di sovranità nazionale c'è un tema legato al fatto che nell'auto motivi si pagano salari alti e posti di lavoro a tempo indeterminato di qualità
E di tenuta del sistema del lavoro
Oltre che industriale da questo punto di vista quindi dobbiamo togliere l'ideologia di una transizione tutte etichettata diciamo al Joint punto e basta e appunto come diceva anche il ministro darci e dobbiamo passa dal come ma quindi farla bene
Detto che torneremo continua a interrogarci sulla neutralità neutralità tecnologica non abbandoniamo
Il tema di come lei nuovi studi sui biocarburanti possono contenere neutra minuti d'auto ecologica
I rappresentanti del mondo
Diciamo industriale non c'ha parlato molto bene i temi della riconversione io aggiungo attenzione non abbiamo solamente Stellan Tisbo Schwitters Sco Marelli competitori che sono capaci di parlare coi ministeri agenzie che portano la PMI di settanta dipendenti ad essere guidata una posizione assolutamente fondamentale
Sviluppare nuovi investimenti
Lo dobbiamo cominciamo appare non solo le centinaia di impresa componentistica che ha sono a rischio male decine speriamo centinaia in paese che nasceranno per essere componenti dell'elettrico e dico subito che attrae investimenti esteri
è fondamentale su questo va speso il PD nella dal punto di vista del sindacato è chiuso c'è un tema legato al lavoro ovviamente di cui ci occupiamo un po'di più
Lo dobbiamo teneva il settore e teneva la coesione sociale che rischia di dividere fortemente Pati ce la fa chi non ce la fa
Non basta la Pupo uditiva cassa per transizione perché sette mai dare un po'più di cassa dobbiamo finalizzare dei progetti che sono di riqualificazione col ritenuto occupazionale molto forte c'è un tema di competenze gli ITS del futuro visto alla riforma di settimana scorsa come facciamo entrare un mix generazionale sottolineo solo non l'hanno fatto molto le altre parti ma voglio farlo io anche un po'non risulti che siamo in uno dei pochi settori in cui le parti sociali hanno prodotto elaborazioni comuni e continuano a farlo nelle prossime settimane mi pare assolutamente curioso il fatto che il governo continui a procedere senza imbarcare a bordo non occasionalmente ma strutturalmente le parti sociali per fare tutto questo e chiudo ci vogliono risorse
Io penso che il tema non sia tanto la prossima legge di bilancio bene ci siano sparsi
Ma lavorare su risorse pubbliche navali già stanchi John Fante suo sono stati citati citati aggiungo fondo nuove competenze ma questo è un partito che al governo il alcune regioni e quindi la F S per la transizione forse può essere quello che qualcosa concretamente si comincia a fare non fa tutto lo Stato
Aiutateci a fare le risorse che incentivano comportamenti virtuosi delle parti sociali
Verrà il tempo che in questo mondo vicino a discutere di riduzione di orario se una cinquecento X elettrica richiede il settanta per cento di manodopera di una cinquecento X normale grazie grazie anche perché è riuscito a stare in quattro minuti sembra un grandissimo successo
Io darei la parola anche per Inter mandarci un popoli dopo rimando a prima di Gian Primo il negli a vent'i Doi Lello scenette lo diciamo così da conduzioni però sarebbe interessante vedere anche puntavi dal punto di vista di Federmeccanica quindi inviterei il Dottor La Forgia intervenire per poi magari stimare il panel comanda
Michele De Palma e e per continuare la nostra discussione diciamo affrontando anche altri aspetti sfaccettature del tema
Sì grazie per l'invito parto subito da quello che si diceva prima per me non c'è un sì
Si fa ne siamo a favore dell'innovazione siamo a favore dell'ambiente si fa la parola che vogliamo portare qui e consapevolezza
Che nel due mila trentacinque tutto sarà ole tricot Ceroli Fewers poco cambia e innovazione
In ogni caso che si rifiuta scrissi elettrico l'abbiamo metri ottanta settanta terawatt in giro di qui al due mila trenta trentacinque i dobbiamo distribuire abbiamo circa trenta mila coloni vedremo arrivare a fate voi il rapporto tra un'auto elettrica una colonnina in Germania dieci e una dieci in Francia una dieci se ne abbiamo venti trenta mila e l'abbiamo sei milioni di cose che girano vedremo i tre seicento mila quindi è
Noi vogliamo partecipare alla consapevolezza due punti in più rispetto alla scuse non pochi olistica con le parti con il sindacato con FIM FIOM e UILM stiamo portando avanti un'operazione consapevolezza cioè guardiamo e cerchiamo di capire cosa si può fare
Voglio sottolineare soltanto un paio di punti uno l'Italia a un sistema manifatturiero diverso da quello che la Germania con la Francia
Noi non abbiamo i grandi trascinatori i grandi rimorchiatori tecnologici l'auto del futuro si fa in Germania in Francia oltre che in Cina e negli Stati Uniti l'auto del futuro quindi noi dobbiamo agganciarci li e attenzione che abbiamo un sacco di piccoli e medi imprese quindi è vero che parliamo di grande impresa ma dobbiamo stare attenti a come facemmo tale che la nostra impresa piccole-medie si agganci lì rimasta nel mondo
L'auto del futuro avrà molti byte e molti micron my bike peseranno più dei micro algoritmi intelligenza artificiale eccetera quindi il nostro tema è come gestiamo tutto questo l'innovazione sempre generato posti di lavoro sempre
E sempre a bilancio positivo l'unico problema è che non sai si ricrea dove li distrugge e quando lo fa quindi qui torniamo alla politica industriale che riceve il ministro
Dobbiamo decidere qual è l'unico mi tagliano
Noi pensiamo che bisogna puntare molto sulla testa d'opera ricerche sviluppo perché se tu vuoi manodopera divide finire noi in Italia chi vogliamo essere
E possiamo stabilire un unico ma di puntare sulla testa d'opera sulla ricerca e qui qualche correttivo va fatto perché attenzione mentre nei grandi sappiamo gestire innovazione
Tutto quello che c'è dietro non è sempre semplice gestire un'innovazione che metto quattro ingegnere una piccola nell'impresa e il proprietario sa come fare
Io attenzione che a volte le erogazioni alla ricerca e sviluppo anche attraverso l'università i centri di competenza eccetera
Non è sempre efficace ci son dei surrogati quindi il faremo tale da accompagnare anche l'impresa a imparare
E questa è una regola e questo è quello di non fare come politica industriale noi di Federmeccanica ci siamo
Oggi il tavolo importante ma credo che ce ne vorranno tanti altri dove possiamo provare a mettere anche i fatti i numeri e le situazioni sul tavolo mi fermo qui perché ci serve tanto altro da dire ma
Mi fermo per questo primo giro grazie
Grazie della parola Michele De Palma della CGIL Fiamma tre
Innanzitutto ringrazio davvero per l'opportunità di discutere oggi allora
Rapidamente riepilogo dei numeri che secondo me danno l'idea del fatto che siamo in una come dire in un giro di boa
Sì meno servire sedici virgola otto mercato europeo dell'auto con un consolidamento dell'andamento negativo del mercato delle auto
Meno uno virgola cinque milioni di vetture prodotte nel nostro Paese nel corso degli ultimi anni ne abbiamo ormai consolidato il fatto di produrre in Italia circa cinquecento mila vetture
Meno cinque mila addetti Stellan Peace nel corso degli ultimi due anni meno quattrocentosettanta lavoratori in Marelli
è a rischio gran parte del lavoro Telcel lavoratori che sono impiegate nelle aziende che oggi sono in una parte importante della componentistica italiana
Ora di fronte a tutto questo lo dico io chiedo scusa per essere ciò musi abbastanza diretto ma di fronte a tutto questo questo non succede per la transizione succede anche per la transizione
Il sistema industriale di questo Paese non a politiche industriali su un settore strategico per altri Paesi europei da moltissimo tempo
Francia e Germania avevano prima delle risorse del PNR R due piani di supporto all'iniziativa di sviluppo dell'Automotive nei propri Paesi
La Spagna non a un produttore nazionale produce più di due milioni di vetture il Regno Unito produce paese diciamo terziari tratto per ideologia da moltissimo tempo non a un produttore nazionale ma e produce più auto diciamo così di quante ne produciamo nel nostro Paese ora
La domanda
è dismissione o transizione
Perché questa è la vera domanda
Noi siamo dinanzi in Italia la dismissione di un settore non alla transizione mentre non ci affanniamo la discussione sulla quale transizione noi stiamo dismettendo un settore industriale perché senza economie di scala non c'è breakeven possibile
Allora o noi ci poniamo il problema come sistema Paese
Di ritornare ad utilizzare facciamo tante discussioni sulla produttività scusatemi non siamo in grado di produrre due milioni di vetture
Ne produciamo cinquecento mila e chiaro che facciamo cui dopo sessanta milioni di ore di cassa integrazione per lavoratori italiani sessanta milioni di ore di cassa integrazione solo nel settore nell'automotive
Allora il punto dal nostro punto di vista quale e che l'occasione che abbiamo oggi delle risorse che abbiamo oggi a disposizione per il settore lo dico vi chiedo scusa sono così diretto però e giusto investire nella domanda e noi siamo d'accordo
Solo un avvertimento sulla domanda però l'han detto i miei colleghi prima se vogliamo abbattere le emissioni e far circolare auto elettriche uno deve permettere ad un operaio di Mirafiori di che produce la cinquecento elettrica di potersela comprare
Perché altrimenti non sta in piedi il modello di business è il problema che Carlo Tavares apposto quando ci siamo incontrati nell'incontro avuto a Torino
Cioè o la classe media può comprarsi l'auto che produce oppure non ci sono le condizioni per poter riaprire un'economia di scala
Vado rapidissimo il ministro Orlando sulla tema della transizione io son d'accordo sul fatto che ci vuole un accordo per la transizione
Ma la struttura ne ho discusso anche col dottor Bianchi la struttura degli ammortizzatori sociali oggi a un tempo troppo limitato
Cioè noi abbiamo bisogno di implementare lo strumento riferimento al sul secondo me importante uno strumento che permetta un piano industriale di riconversione degli impianti Termoli già detto l'azienda che ci vogliono più di tre anni
Allora il punto e fai un accordo in cui gli abbiamo dato quattrocento milioni
Ora dobbiamo fare un accordo per la transizione di quello stabilimento
Domanda si fa un accordo complessivo per cui c'è un vincolo anche per l'azienda e quindi una garanzia per i lavoratori dando anche col fondo dove competenze gli strumenti per la formazione delle persone altrimenti noi corriamo il rischio di fare un salto nel vuoto ultimissima cosa che posto zitto
Industria italiana autobus Iveco non è vero che non si può tornare indietro
Iveco ci dimostra il fatto che in Italia si torna a produrre degli autobus basta volerlo e fare le politiche giuste industria italiana autobus e partecipata dallo Stato cioè dentro Leonardo e cioè dentro come si chiama in Italia ad oggi abbiamo il problema che abbiamo il mercato ma non c'è il circolante per far produrre lo stabilimento ecco per questo io penso che siano necessari e oggi un un appuntamento per noi molto importante
Mi chiedo scusa ma il problema è l'assenza invece del ministero dello Sviluppo economico diciamo così nelle discussioni che riguardano il futuro di un settore strategico prendo sta al nostro Paese
I finanzieri e Palma è un'assenza che sentiamo spesso anche noi diciamo così ci fa grande dispiacere però questo avviene quasi costantemente su molti temi non solo su questo ponte Amati Levante ma insomma temi sono tanti
Un protagonismo agile sarebbe meglio dare la parola a Romina Mura che è presidente della Commissione lavoro anche per diciamo così Farinetti ha un po'di fila anche di ragionamento che qui che sta abbiamo provato a sviluppare prego
Grazie
La collega Nardi grazie al gruppo Pd e per aver organizzato questo importante momento di ricezione
Molto velocemente anche se di spunti e di stimoli sono tanti a me pare che dagli interventi insomma che si sono svolte sino ad ora ma anche dalla discussione che c'è nel Paese che l'avverbio che accompagnerà la transizione predomina salutiamo mesto Orlando ma purtroppo ci deve lasciare quindi
Grazie grazie ministro Orlando prego rovina dicevo che mi pare che dalla discussione che si è sviluppata qua ma anche dalla discussione in atto nel Paese l'avverbio che ora che d'ora in poi dovremmo utilizzare per parlare di transizione ecologica e il comma no sul set siamo d'accordo tutti
Che questo è un processo
Che deve andare avanti e siamo anche d'accordo tutti che che se qualcuno Alda S. intenzione di fermarlo di fare altro uscirebbe fuori dal mercato ed era aggiornamenti quindi e il come affrontiamo la transizione dice ecologica neanche digitale provinciali spalma anche digitale
Il tema io credo che il tema dirimente sia quello di mutualità reti strumenti lo diceva il ministro dice va bene ok facendo riferimento anche al sud come misura strutturale
Lo dobbiamo accompagnare la transizione e la dobbiamo accompagnare per favorire anche la trasformazione perché la distruzione di posti di lavoro sarà inevitabile riportante che se non si distruggano i lavoratori e le competenze ma che si vengono messi nelle condizioni così come è stato detto bene anche dalla dai rappresentanti sindacali vengono messi nelle condizioni di recuperare competenze e di riportarle utilizzare io aggiungo un elemento e terminò anche con questo
Che mi pare che sia stato già detto che rispetto alla variabile occupazione
Non è la transizione
Il problema dei problemi beh problemi sono tanti
I dati PIL la elaborazioni Istat di questi giorni ci dicono che nel due mila e trenta noi e se andiamo avanti così potremmo avere una forza lavoro di in meno uno virgola nove milioni e questo significa che le nostre risorse umane e le nostre competenze si potrebbero ridurre perché causato la demografia di quel Paese non se mai occupato a proposito di politiche strutturali causa la disuguaglianza di competenza e di conoscenza che in questo Paese e il tema dei temi e dati ci dicono anche che oggi rispetto alle centosette province italiane non vorrei sbagliare come citando il numero ma imprese o centosette ci sono dei divari territoriali che rischiano se noi non interveniamo con politiche strutturali
Di peggiorare ulteriormente e quindi questa transizione se noi non induciamo intervenire ecco su questi divari rischia anche di aumentare quelli che sono e la gli squilibri territoriali è e allora io credo che al di là dal rafforzamento degli strumenti
Di sostegno di accompagnamento alle transizioni il tema centrale sia la scuola e la formazione
E se parliamo di scuole di formazione io voglio mettere al centro un altro tema secondo me è fondamentale che quello delle venti
Repubblica che si occupano di formazione nel nostro Paese perché in Italia a Repubblica
A una e indivisibile noi abbiamo venti sistemi di formazione per cui oggi già oggi questi venti sistemi di formazione
Non assicurano per esempio anche nella rischi Ling quindi nella a nell'acquisire nuove competenze non assicurano gli stessi livelli regione per regione ecco su questo anche noi dovremmo fare molto perché altrimenti oltre a rischiare di arrivare al due mila e trenta con una riduzione norme dalla forza lavoro noi rischiamo anche di non utilizzare questo momento formidabile
E questo immenso patrimonio di risorse proprio oggi è stato firmato anche il all'accordo sulla o sulla fondo di coesione
Per il prossimo periodo di programmazione europea cioè rischiamo di perdere un'occasione perché abbiamo le risorse abbiamo tutta una serie di meccanismi che si stanno allentando rispetto a vincoli anche contabili ma rischiamo da qui al due mila e trenta di non avere capitale umano per cui ecco anche la variabile occupazione secondo me va giocata tenendo conto di questi temi approvando incidere anche sulla demografia che ovviamente
è un tema sul quale possiamo agire guardando in prospettiva
Grazie onorevole Mura di interventi dei sindacati e dei politici chiamiamo così perché tali siete
Ha dato un contributo veramente notevole la nostra discussione restano ancora per completare il primo giro due interventi tecnici due interventi del mondo della uno riguarda l'auto usata l'auto usata è un po'la Cenerentola del settore però ha una importanza notevolissima perché sviluppo notevole fatturato e poi anche perché serve
Per chi vuole comprare un'auto nuova per finanziare in parte l'auto nuove e poi la prima auto che chi accede all'automobile si fa e purtroppo per molti resta l'auto che si usa per tutta la vita
Quindi sull'auto usata abbiamo un primo intervento e poi avremo un secondo intervento del dottor Massimo Nordio sull'elettrico per chiarire alcuni punti che secondo me sono rimasti ancora Tremonti ce ne sono ancora particolarmente interessanti da mettere in luce
Allora per l'auto l'auto l'auto usata interviene
Stefano Galluccio che amministratore delegato di Houghton uno comma che è una una delle più importanti aziende specializzate nell'auto usata dottor Galluccio ci faccia un po'il punto su come ha reagito l'auto usata della pandemia che cosa è successo per i prezzi per le transazioni
E per tutto quello che può essere rilevante per la nostra discussione prego dottor Gallucci se grazie per l'invito io intere realtà sono qui come per in veste di associato di Netcomm
Sarò molto breve concordo con il dottor Cosentino sul tema della tassazione
Ma aggiungerei anche un aspetto sociale alla discussione se davvero vogliamo velocizzare la transazione del parco circolante con vetture meno inquinanti
Io ho lasciato sul tavolo tre slide
Molto breve la prima la composizione del parco circolante in Italia nel due mila ventidue che come vediamo il cinquanta per cento e più è composto da vetture sotto l'euro quattro e un quarto è composto da vetture sotto sotto l'euro quattro la seconda slide mostra il tasso di sostituzione degli ultimi dieci anni quindi possiamo avere come il quaranta per cento delle vetture in euro uno euro due che erano presenti nel due mila dieci sia ancora in circolazione oggi
E più della metà degli euro tre e la terza che la slide più interessante
Che ci spiega a che cosa sta succedendo perché mette in comparazione quello che il parco circolante per regione vs il reddito pro capite
E mostra chiaramente perché tante persone non si possono permettere un'autonomia quindi che cosa possiamo fare
Secondo noi è necessaria un'azione che sia sociale e non solo economica
Quindi è giusto reintrodurre l'ecobonus speriamo sei e per l'elettrico ma evitando di far rottamare gli euro cinque ma è necessario supportare con un ecobonus sull'usato l'acquisto di euro cinque
Se si cambiano con un euro zero uno due o tre
Perché questo perché i prezzi io cinque sono più contenuti e quindi sono accessibili a tutti
Perché ci guadagneremo immediatamente in termini di emissioni perché un euro cinque inquinati diciassette volte di meno che un euro zero uno euro uno e perché le risorse che dovrebbe investire lo Stato sarebbero molto più limitate
Grazie
Massimo Nordio Massimo Nordio è un personaggio che sulla scia dell'automotrice mo'tempo è stato un dirigente di altissimo livello del gruppo Volkswagen lo è ancora
Però darà qualche tempo è anche presidente di moto uscente
Allora alcune domande secche dottor Nordio la prima è perché gli incentivi due mila e ventidue alle auto a basse emissioni non stanno funzionando
E un'altra domanda perché la quota dell'elettrico in Italia è molto più bassa che in Germania e in Francia nel Regno Unito
E poi ancora che cosa bisognerebbe fare in concreto per non perdere il treno
Nell'appuntamento fissato dall'Europa per il due mila trentacinque appuntamento che può essere anche ridefinito ma comunque non verrà cancellato
Perché bene diceva il ministro Orlando qui dove dobbiamo discutere non possiamo più discutere del se Suchet abbiamo già discusso bisogna discutere sul come tenendo conto di tutte le implicazioni di carattere economico di carattere occupazionale di
Di di di di di di di gestione del passaggio dell'auto elettrica all'auto elettrica da parte della gente che deve avere le risorse per farlo perché l'auto elettrica comporterà
Un enorme investimento e queste norme investimento non potrà essere scaricato direttamente sulla ce le persone dovrà essere assorbito dalla fiscalità generale perché i gilet gialli ci hanno insegnato
Che cercare di pena dia a di accollare i costi della transizione su determinate categorie di persone azionari categorie di automobilisti è estremamente pericoloso quindi questi sono i temi sull'auto elettrica
Scusi dottor Nordio se le faccio queste domande difficili ma siccome lei è un mio amico da tanto tempo mi permetto di fare
Va bene grazie le domande sono tante grazie anche da parte mia per essere stato invitato come rappresentante di molto se a questo a questo dibattito
Moto se è un'associazione che è nata nel due mila e diciotto il suo obiettivo è quello di favorire la trasformazione e con la cosiddetta trasformazione ecologica cogliendo le opportunità che questa comporta e
Minimizzando i problemi che questa può comportare
A quattro anime un associazione molto trasversale perché via racchiude o riunisce per così dire i costruttori di veicoli
I fornitori di Energia i costruttori di infrastrutture di ricarica e i fornitori di servizi per la mobilità elettrica poi c'è anche ci sono delle partnership esterne con le associazioni dei consumatori
E le associazioni ambientaliste quindi penso di poter dire davvero il livello di rappresentatività dei cosiddetti stakeholders i rapaci mancherebbero solamente i politici all'interno di modo se poi insomma saremmo a al completo per davvero ma insomma con i politici è una proposta interagiamo in questo modo qui
Allora io devo essere abilissimo altrettanto cercherò di esserlo e noi io penso che noi dobbiamo buttarci dietro le spalle uno dei due punti lo abbiamo
Confermato col secco come per prima cosa la perché si perde tempo a parlare di queste cose anche io ne perdono pochissimo per parlarne stasera
Ma se davvero le esistono emergenza clima e se l'automobile o la mobilità del trasporto e un un punto chiave fondamentale su cui intervenire per risolverla ecco su questo credo che siamo seduti su un gigantesco problema del di del clima e e qualche chiudere la discussione
Mentre invece su dove io la discussione la vorrei aprire un attimino perché il nostro punto di vista leggermente diverso visto che parliamo di veicoli di vetture in particolare questa sera quindi quello che sto per dire lo dico relativamente alle vetture
Noi siamo convinti che il così detto concetto di neutralità tecnologica
Sia un un in realtà un falso problema o un concetto che può come dire degli Arci dall'obiettivo principale
E la neutralità tecnologica che significa può essere definita in vari modi ma la neutralità tecnologica che significa arrivare a allo stesso risultato con tecnologie diverse quindi dovrebbe implicare per la riduzione dell'impatto ambientale avere zero emissioni
Non solo di C o due ma anche di come dire elementi nocivi quindi non solo Tim alteranti ma anche nocivi per la salute
E cosa che però solamente la tecnologia della mobilità anch'elettrica con le batterie e quella dell'idrogeno sono in grado di dare purtroppo però secondo noi l'idrogeno a dei costi
E delle inefficienze rispetto a un vita su batterie che non lo rendono ottimale ma questo è quello che diciamo noi in realtà noi abbiamo a disposizione un documento importantissimo che secondo me è stato sottovalutato
Probabilmente per non conoscenza ma insomma che invece è stato pubblicato dal ministero della mobilità sostenibile
Ad aprile che si chiama dei carbonizzati trasporti questo documento indica in maniera ottenete contesto documento è stato preparato
Da fior fiore di studiosi delle università italiane di tutte quelle importanti scientifiche e anche da esponenti del Cnr quindi non è Massimo Nordio che si sveglia e pensa questo ma è direi qualche cosa di ben documentato ecco dicevo in questo documento che vi raccomando veramente di di vedere perché fatto molto bene si prende in esame tutte le tecnologie per ovviamente tutti i tipi di trasporto quindi non si parla solo di auto si parla anche di aerei navi perché ovviamente non è solo l'automobile rompe il il l'attore del del danno al clima ecco e e c'è una sentenza molto chiara c'è una sentenza che non non ha possibilità di cassazione o di o di livelli successivi
E che l'auto elettrica batteria nel caso del trasporto automobilistico quindi automobili
è l'unica soluzione che ha il vantaggio di avere emissioni
Dove il veicolo viene utilizzato a livello zero e a la sostenibilità anche dal punto di vista economico migliore rispetto all'unica alternativa
A ad emissioni zero che sarebbe poi quella di travolgere ecco tutte le altre tecnologie sono comunque basate su un motore termico
I carburanti cosiddetti sintetici sono comunque un elemento su cui e si sta discutendo si sta lavorando ma questi carburanti comunque andranno sempre su automobili con con motore termico per definizione quindi il punto di vista della nostra associazione che fino a quando cioè fino al due mila e trentacinque queste tecnologie cosiddette alternative saranno necessarie anche perché l'industria non è in grado di offrire come girando un interruttore auto elettriche per tutti né dal punto di vista della quantità né dal punto di vista da qualità mi riferisco al prezzo ovviamente quindi detto ciò a questo punto se il perché immaginate di quanta energia fa sprecare sia dal punto di vista dell'allocazione degli investimenti ma anche dal punto di vista del dibattito avere la la forzare la direzione che è stata già scelta ma non la scelta al Parlamento europeo la direzione e l'hanno scelta la scelta l'industria
La scelta la scienza di conforto forzare quella direzione e tenere aperte tante altre strade estremamente efficiente estremamente costoso
Parliamo dell'Italia dieci secondi allora l'Italia secondo noi deve scegliere se stare in questo treno che è partito perché tre di treno è partito
E l'Italia deve decidere se stare nel vagone di coda o nella locomotiva perché ovviamente in queste due cose implicano del risultati profondamente diversi secondo noi ovviamente l'Italia deve stare nella locomotiva pestare nella della locomotiva cosa vuol dire vuol dire affrontare e abbracciare la causa della trasformazione con la mobilità elettrica batteria senza settanta parlo delle vetture sempre senza se e senza ma
E in pratica cosa vuol dire questo che lì noi dobbiamo diventare i più bravi a fare le batterie
Eravamo i più bravi a fare tante altre cose perché non possiamo essere più bravi a fare le batterie e poi dobbiamo essere anche in grado di costruire un sistema di riutilizzo e di riciclo delle batterie sistema che non esiste ma vi faccio questo piccolo ragionamento quando verranno sostituiti i trenta
Nove milioni di veicoli insomma le autovetture sono un po'di meno ma comunque facciamo finta che siano questi quaranta milioni di veicoli verranno sostituiti go
Con altrettanto spero di no perché spero che diminuisca anche questo parco circolante gigantesco ma quando verranno sostituiti con veicoli elettrici siccome vengono rottamate ogni anno circa un milione e mezzo di vetture in Italia ci saranno un milione e mezzo a regime quando tutto il parco sarà elettrico un milione e mezzo di vetture di batterie che dovranno essere recuperate e quello è un grande business se lo teniamo per noi se lo lasciamo per gli altri ci mettiamo nel vago nel vagone di coda e e questo lo potremo fare batteria avranno una seconda vita avranno una terza vita e poi potranno essere riciclate in rete si potrà recuperare fino a oltre il novantacinque per cento
Di dei contenuti della batteria
Ecco questo per quanto riguarda il il le due attività secondo me fondamentali moto se ha creato proprio per monitorare con grande attenzione non solo le opportunità di questa rivoluzione elettrica ma anche i rischi
E ha creato un osservatorio permanente che valuta tutta la filiera in cui e nel nostro caso abbiamo crea stima realizzato un panel di circa due mila duecento aziende che sono monitorate e che con le quali ci scambiamo i dati proprio per mettere a fuoco quali sono le professionalità che devono essere sviluppate
Quali sono l'i settori più a rischio all'interno della cosiddetta filiera e quali sono le nuove opportunità di settori che in questo caso si vengono a creare completamente ex novo
Tralasciando anche il tema della rivoluzione digitale che è un tema che invece ben più grande di quello della rivoluzione elettrica ma che per fortuna tra virgolette temporalmente un pochino successivo
Ultimo punto cosa vorremmo abbiamo parlato degli incentivi no ecco perché non si vendono le vetture elettriche perché c'è il tetto da trentacinque mila euro allora le vetture elettriche costano da venti venticinque mila euro a novanta cento mila c'è il tetto per le vetture elettriche più basso rispetto a quello delle vetture ibride
Plug-in cioè che la la la fascia immediatamente successiva questo nonsense se vogliamo che l'auto elettrica diventi la prima auto della famiglia che è quello che vogliamo anche noi quindi
Oggi come oggi il mercato è polarizzato nel super piccole da città che sono la terza la quarta la quinta auto dalla famiglia che si usa solo in città e poi quelle più grandi la fascia centrale che è la fascia della prima auto della famiglia per fare un esempio
Una Golf per o equivalente quindi un'auto intorno ai quattro metri e venti
è quella a livelli di prezzi di oggi è fuori dallo schema di incentivo quindi da un lato paradossalmente noi investiamo nel Pnr R settecento ICI quaranta milioni
Di euro per creare una rete di ricarica ad alta potenza che necessari essi ma non necessari ma quelle automobili lì che possono usufruire di questa rete nove non le incentiviamo perché abbiamo messo un K trentacinque mila euro
L'altro elemento fondamentale è stato già citato è quello relativo alle
A all'estensione degli incentivi alle flotte quindi al
Ottimo ed esauriente
Bene allora abbiamo un nuovo un intervento sull'auto elettrica no sull'auto elettrica sull'auto usata chiedo scusa Silvia Elia permette antico
Prego avvocato Livia Buongiorno vi ringrazio
M. rappresenta come come giustamente ha detto con starsene come il Consult del commercio e digitali
La nostra presenza quasi giustifica in quanto è riteniamo che il nostro settore pasta essere un valido aiuto per lo sviluppo di alcune delle riflessioni che sono state diciamo affrontate quest'oggi
Giustamente si diceva che appunto è necessaria anche una una la transizione digitale
Ecco è importante comprendere che e per poterla con affrontare correttamente sia necessario non sono utilizzare innovazioni tecnologiche
Ma anche un cambio di cultura
E in questo momento stiamo assistendo ad una cambiamento dei modelli di consumo dei modelli di acquisto e quindi per questo riteniamo che il nostro settore pasta rappresentare un comparto interessante che possa supportare anche quello dello sviluppo appunto come dicevo
Delle riflessioni in corso soprattutto per quanto concerne da un lato l'accesso al mercato quindi facilitare l'accesso al mercato da parte di imprese e cittadini
Supportare la diffusione in quindi la vendita appunto anche delle auto usate ed era per quello che appunto se eravamo in presenza anche di un'altra associato e da ultimo appunto contribuire proprio alla diffusione della cultura e del digitale delle competenze per tanto insomma ci rendiamo anche non è disponibile a collaborare a questo
Interessante tavolo quindi vi ringrazio
Chiedo scusa solo per segretario ci ha seguito
Durante tutti gli interventi sta arrivando dovrebbe essere collegato anche il senatore Misiani vorrei solo conferma se così è se può intervenire altrimenti darei la parola subita Gianluca bene o male
In realtà e qualche
Mi data qualche fitta ecco o no certi
Io mi sento
Prego come
Presidente allora Gianluca Benamati
Sì grazie
Anch'io ringrazio non esco ringraziamenti per la presenza di tutti che ha già formulato nostra capogruppo Debora Serracchiani perché credo che questo sia un momento importante di approfondimento che esso diciamo sia anche l'avvio di un ulteriore
Lavoro congiunto che sarebbe quanto mai opportuno credo però che fare alcune riflessioni nel mio intervento in cui cercherò
Anche se non mi è facile di rispettare i tempi come ormai mi conoscete
E che credo dobbiamo anche fare alcune considerazioni su ciò che è stato per capire anche ciò che sarà
Perché questa legislatura è stata attraversata forse come non mai che nelle ultime legislature dal tema dell'automobile questo lo dobbiamo riconoscere con serietà
Fra di noi è iniziato addirittura col primo governo della legislatura il tema degli incentivi voi io sono d'accordo col presidente Cosentino
Sono si sono modificati gli scopi anche degli incentivi la pandemia indotto una crisi di mercato notevole c'era il tema è la necessità di sostenere
Il mercato
La produzione e la vendita e il lavoro che era sotteso da queste cose e non abbiamo lanciato una campagna di incentivi che di iniziativa parlamentare sono riusciti a mettere insieme forze politiche che hanno avuto la responsabilità di capire l'importanza di questo lavoro
Si diceva installarla scollega Turchetto che anch'io saluto e ringrazio perché è stata parte come altre forze politiche di questo lavoro e noi nel due mila ventuno abbiamo messo un miliardo di incentivi un miliardo di euro di incentive che hanno prodotto quattrocentocinquanta mila grosso modo nuove immatricolazioni che hanno sostenuto il mercato hanno prodotto undici miliardi
Di volume d'affari quindi poco meno di un punto di PIL con un gettito per lo Stato di due virgola tre miliardi viva lo dico perché quando parliamo dobbiamo anche sapere che abbiamo fatto qualcosa stiamo costruendo una prospettiva su qualcosa schiaccia e magari che la vendita alla sostituzione dei veicoli abbiamo fatto molta rottamazione abbia visto gli euro quattro il sessanta per cento delle vetture
Cambiate erano Euro quattro showroom il sei per cento erano Euro due e qui torniamo alle affermazioni che sono state fatte l'accesso al modello nuovo da parte della fascia più meno abbiente del nostro dei nostri concittadini così come siamo riusciti a fare un'operazione ambientale perché limitatamente a quel parco che abbiamo sostituito
Si è calata la CO due emessa per chilometro siamo andati a centosessantasei grammi di CO due a centoquindici abbiamo risolto un problema no però abbiamo migliorato alcune cose
E quindi alcuni temi qui sono d'accordo col presidente Cosentino e con
Anche altri che hanno toccato questo tema il tema degli incentivi oggi e da qui in avanti non è più il tema dell'incentivo di un anno fa non c'è più la crisi di mercato c'è una selettività
Che va sostenuta per reddito e perse cronologie
E qui vengo a tre affermazioni che sono state fatte perché se questo è stato un tassello non possiamo nemmeno negare che un un abbozzo di politica industriale l'abbiamo messa in campo
Che cos'è la politica industriale però la politica non sale sono risorse e scelte
Interventi allora Jordan ci richiamava sul fatto che è necessaria una politica industriale quello che il nostro partito nostro gruppo parlamentare dice da sempre
In questa legislatura sull'automobile allora anche qui
Il primo dei due bracci
I soldi perché senza soldi non si va molto avanti alla fine ci sono perché ci sono due-tre miliardi di misure sul piano nazionale di ripresa residenza vicine all'automobile cito le batterie
Tema molto importante cito il tema delle terre rare
Unitamente agli otto virgola sette miliardi che sono state poste la legge trentaquattro del due mila e ventidue fanno un pacchetto di circa dodici miliardi undici dodici miliardi disponibili per l'automobile
Da qui alla fine del decennio sono tanti sono pochi sono sicuramente più di quanto c'era prima qual è il tema e anche qui sono assolutamente d'accordo
Con De Palma Perrucci va molto bene prima e altri che sono intervenuti serve che a questi soldi si accompagnato una progettualità che anche di strumenti adatti forse anche nuovi forse i i piani d'aria non sono quelli migliori allora noi siamo un pochino ripetitivi però questi strumenti li vediamo in tre assi garanti la ricerca e lo sviluppo
E se ancora discordia prima parlava batteria terre rare recupero anche nordico in ultimo diceva le nuove filiere della del recupero delle batterie certo
Qui occorre fare ricerca e sviluppo c'è la formazione e la formazione non si può pensare di passare noir motorizzazioni senza che le persone abbiano un processo formativo e alla fine c'è un grande tema di accompagnare quello che il nostro fiore all'occhiello che la componentistica verso la nuova motorizzazione
Chi fa pistoni
O chi fa le Calandra Touré Poli cd o che fa le rettifiche dei dei cilindri qualche problema nell'auto elettrica lo vede noi dobbiamo aiutare quel sistema
A transare perché noi vogliamo e lo dico proprio perché i critici diceva
E la transizione è una grande opportunità noi vogliamo parafrasando Benaglia almeno io credo come il gruppo parlamentare non vogliamo più abbiente ma anche più industria
Perché non è detto che l'industria deve per forza inquinare sarà che sono ingegnere chimico nella vita però non è che l'industria deve per forza inquinare si fa industria anche in modo pulito e sostenibile
è una questione di costi come sempre allora se vogliamo questo
Il passaggio all'elettrico non vorrei stare su questo dibattito vado veloce non è solo un tema di transizione ecologico pure importante è un tema di mercato
Qui c'è da Nordio nel mondo si vende l'elettrico i grandi mercati chiedono elettrico noi vogliamo essere un Paese che momentaneamente produce poco speriamo di tornare a produrre di più rispetto anche al Regno Unito voglio dire che ha fatto altre scelte pure produce più di noi
Ma per stare in quella filiera sia che siamo attaccati ai grandi gruppi internazionali mi diceva il presidente La Forgia sia che siamo
Un produttore autoimmuni prestare in quel mercato frutto elettrico dobbiamo viverlo allora
Vado a concludere dicendo che forse qualche impegno anche noi come gruppo siamo in grado di prender ce l'ho anche con la credibilità di un gruppo che alcune cose gruppo parlamentare di un partito che alcune cose le ha fatte
Sulla questione del due mila e e e trentacinque ha detto bene presidente rotta non mi dilungo
è un tema di come ci avviciniamo non è che poi tutto questo è scritto sulla roccia è chiaro che le tecnologie evolvono abbiamo siamo fra coloro i quali mi dispiace dirlo però abbiamo sostenuto un investimento di cinquecento milioni di euro di mezzo miliardo per la riconversione
Delle raffinerie italiane avvio a biocarburanti non credo che questo sia una cosa avulsa completamente
Credo che da questo punto di vista il tema dell'elettrico vada accompagnato naturalmente
Da come dicevo prima in un piano industriale da grande capacità di ricerca e sviluppo perché l'auto l'auto è innovazione e questa è la consapevolezza che si citava prima se noi perdiamo l'auto perdiamo l'innovazione in questo Paese
E noi arriveremo e vado a chiudere
Non mi spaventa tanto il fatto che d'energia elettrica del due mila e trenta per far funzionare i veicoli che ci servono li avremo quindici terawattora
Io credo che questa sia la vera sfida riempire il piano industriale per cui abbiamo anche i soldi
Di contenuti concreti e di strumenti giusti questo sarebbe lo sforzo prossimo chiudo dicendo solo questo che per un partito come il mio e quindi verso c'è il segretario e mi fermo su questo per un partito come il mio
Dopo la politica industriale dopo il sostegno alle nuove tecnologie dopo la capacità di innovazione c'è anche un altro fattore che molti altri diciamo sottaceto ma in questa transizione per noi
C'è anche una responsabilità sociale
Importantissima
Perché riprendo le parole di Nordio non vogliamo che alla fine di tutta la transizione questa nuova mobilità sia solo appannaggio di chi ha i soldi e chi non ha la capacità economica resti fuori dalla mobilità al futuro come la mobilità in Italia ce l'ha fatto vedere centro studio Promotor seicentosessanta veicoli per mille abitanti non è che sia un caso
è una situazione di questo Paese e allora c'è anche una responsabilità sociale quando affrontiamo questi temi industriali e questa credo che come partito non la sentiamo come partito come gruppo parlamentare non la sentiamo particolarmente
Onorevole Letta benvenuto
Abbiamo fatto un'ampia discussione sono qui è presente un po'tutta l'industria dove l'industria tutta la filiera
E e abbiamo messo a fuoco una serie di questioni poi l'onorevole Serracchiani ne fa una una rapidissima sintesi
E ci aspettiamo naturalmente io veramente sono presso un centro studi sono un operatore sperò sono molto immedesimato nel problemi
Del settore dell'auto pure su cui sto lavorando da molto tempo
E e quindi Deborah Serracchiani le farà una sintesi è un delle domande che sono emerse qui e delle attese che
Noi tutti abbiamo dalla politica prego morboso grazie intanto fatemi ringraziare i nostri due moderatori perché sono stati veramente utili anche nel rispettare i tempi siamo stati particolarmente europei Sergio sette secondo me possiamo prenderle riferimento perché oggettivamente oltre devo dire alla capacità dei nostri ospiti di di essere assolutamente nei tempi ci hanno aiutato veramente a fare
Un dialogo di un paio d'ore estremamente utile interessante come dicevo prima noi riteniamo che il settore dell'auto motiva ed intera filiera del settore dell'automotive va sia in qualche modo un po'la fotografia plastica dell'Indirizzo delle sfide prima di tutto e dell'Indirizzo poi che il Paese ha bisogno di darsi su un settore che consideriamo assolutamente strategico
Nel suo intervento il ministro Orlando a in qualche modo metto ti messo l'accento proprio sulla necessità di porre l'attenzione sulle politiche industriali porre l'attenzione quindi su tutto quello che anche in Europa si sta decidendo affinché calato in Italia fosse in qualche modo essere utile anche alle scelte prossime future
Anzi quelle presenti quelle che ricordava Gianluca Benamati come già adottate dal Parlamento e supportate dal governo ma le prossime saranno veramente le sfide quelle che cambieranno un po'il volto anche del nostro modo di produrre
Noi oggi abbiamo tentato di mettere insieme la logica della sostenibilità è però della produzione industriale è la logica della transizione ecologica allegata ad un'opportunità anche per quanto riguarda quelle che sono state sottolineate anche ad esempio dalle parti sindacali del fatto che un focus sulle nuove competenze su le sfide del mercato del lavoro alla luce anche dei grandi cambiamenti che sta affrontando questo settore e anche la preoccupazione logica oggettiva e quanto mai necessaria che venga accompagnata in qualche modo questa scelta rispetto a quelli che sono oggi le esigenze appunto di settori lo ricordavano
Romina mura Alessia rotta dove i grandi investimenti devono essere investimenti che portano ad una formazione ad una innovazione ad una nuova modalità di produzione anche ad una capacità del paese di essere assolutamente protagonista dentro tutte queste logiche non abbiamo accompagnato come gruppo parlamentare al Parlamento europeo come gruppi di Camera e Senato e come partito perché è stato uno degli indirizzi a cui abbiamo creduto di più e continuiamo a credere quello appunto le della transizione ed ecologica le scelte che sono state fatte
Per il fitto forzisti faida le scelte che sono state fatte anche recentemente l'indicazione sicuramente sfidante della Commissione europea con la data del due mila trentacinque però pensiamo che proprio mettendo in tutt'altro tutto questo d'all'interno di una cornice questa cornice richiede alla politica
Di avere una capacità non solo di decisione ma anche di visione di prospettiva
E quindi partire da questo settore molto importante cose che ci siamo detti molto velocemente e qui appunto come ricordava il nostro moderatore ci sono tutti cioè non solo parte politica ma ci sono anche tutti i protagonisti
Della filiera dell'automotive va rispetto a quella cornice che indicavo noi saremo chiamati a accompagnare diciamo così queste scelte
Nel senso che la politica deve fare la la propria parte per cui questo è un primo seminario in cui abbiamo messo dentro un po'i titoli di queste sfide ma come veniva ricordato anche da tanti di voi
Non basta questo incontro di oggi noi vorremmo poi avviare dei tavoli operativi per ogni singolo aspetto che oggi è stato toccato e che in qualche modo sta anche cambiando il volto non sono del nostro Paese in termini di sostenibilità no perché la rincorsa all'elettrico all'ibrido è quanto mai importante però anche lì ci sono diciamo delle scale sociali a cui far riferimento qualche provocazione sul fatto che gli incentivi in qualche modo di auto elettriche sono sempre molto costose vengono dati
Diciamo così un po'non non non uso il termine a pioggia per come mi piace ma insomma vengono date a chi l'auto elettrica sta può anche permettere senza l'incentivo mentre dovremmo essere diciamo più attenti a una logica anche di di sociale che che noi mettiamo sempre al centro anche nelle scelte economiche che vengono date così come il ministro Orlando ricordava forse l'opportunità come altri paesi hanno fatto di avviare un percorso di stati generali della transizione ecologica perché ovviamente è un tema sul quale il Paese de
E le confrontarsi forse più di quanto non abbia fatto finora e l'idea di mettere insieme pubblico e privato sta un po'alla base di tutti gli interventi che sono stati fatti sia in termini appunto di Investimenti sì anche in termini di idee che in qualche modo ci permettano di affrontare con consapevolezza quella quelle sfide che stiamo appunto affrontando qui direi però che c'è stato anche
Una voglia di collaborazione da parte di tutti insomma partendo anche dai da da opinioni in parte diverse ma questo confronto che è stato estremamente produttivo getta veramente le basi di un ragionamento utile su cui noi Partito Democratico forse più di altri è chiamato ad una riflessione importanti anche tirare fuori delle idee non solo come veniva detto in vista della prossima manovra di bilancio che comunque ospiti in mente
Sarà importante ma anche in prospettiva rispetto ai prossimi anni perché appunto questa sfida della transizione a degli step già indicati anche dalla Commissione europea e l'Italia dovrà fare fino in fondo la propria parte
Quindi questa un po'l'idea c'è una sostenibilità nella concretezza nel pragmatismo pur consapevoli che ci sono degli obiettivi che sono obiettivi sfidanti
E di sfida che dobbiamo in qualche modo accettare e vincere però con l'ambizione di poter correre fino in fondo queste partite ecco se dovessi fare una sintesi più politica grazie intanto se ne
Grazie innanzitutto è questo incontro credo che sia arrivato nel momento giusto e se un incontro molto importante per noi per il nostro partito per il gruppo parlamentare generale per quello che sta vivendo il Paese
Nei film gli ambiti nei campi di un cambio di un cambio di una transizione dico ci rendiamo conto fino in fondo oggi dell'importanza della difficoltà però anche e della serie di connessioni e di legami e che fanno sì che se c'è una delle caratteristiche principali
Che il tema della transizione e delle transizioni comporta e che le transizioni o sono guidate possono caotiche e quando sono caotiche finiscono per danneggiare soprattutto i più deboli più deboli sia in termini di paesi sia in termini di regioni sia in termini di classi sociali
E questo è il messaggio più forte che mi sento di di dire il motivo per il quale a noi interessa particolarmente la riflessione che qui oggi si è lanciata che si è portata avanti
Perché alla fine il tema vero è che qualunque transizione ha bisogno di una tempistica giusta
Prima la si comincia la transizione meglio è evidentemente meglio si riescono a spalmare gli impegni su un tempo più lungo più tardi la si comincia e ovviamente più complicato il lavoro
Che viene poi compiuto perché il legame con i tanti temi che sono toccati temi di natura sociale temi che hanno a che vedere con lo sviluppo dei territori il temi che hanno a che vedere con in gran parte anche questioni giuridiche complesse giurisdizione giuridica che peraltro sono legate al fatto
Che stiamo parlando di una dimensione che non può essere solo nazionale ma se europea a in quanto tale delle dimensioni giuridiche che si accavallano tra di loro che sono comunque complicato lo sappiamo tutti benissimo cosa vuol dire per esempio per la nostra grande industria nazionale dell'automobile
Sapere che oggi lavora a cavallo di alcuni Paesi e non è solamente italiana
Lavorare a cavallo di alcuni Paesi vuol dire dover convivere contraddizioni giuridiche e sindacali
Che sono totalmente diverse tra di loro basta semplicemente pensare che si mette insieme diciamo almeno Stati Uniti Francia e Italia e già abbiamo l'idea della complessità
Del tenere insieme questa materia quello che mi preme qui dire che
Lo ascoltato nelle cose che ho sentito del dibattito precedente
E che mi sono arrivate io condivido profondamente lo spirito che è stato dentro gli interventi che hanno poi dato sostanza a quello che è stato il l'incontro di oggi
Cioè noi siamo qui per rilanciare con forza il nostro interesse a considerare che il nostro Paese ha sempre avuto
L'industria automobilistica come una delle grandi bandiere che ne ha fatto la caratteristica quando si parla di Italia ci sono alcune caratteristiche alcuni caratteri che riguardano l'Italia e che raccontano cos'è l'Italia ecco noi qui vogliamo considerare che siamo consapevoli e siamo contenti del fatto che la caratteristica dell'industria automobilistica è uno dei caratteri dell'Italia una delle cose che caratterizzano forse dieci Paesi al mondo ecco l'Italia uno di questi dieci
E noi siamo perché questa caratterizzazione rimanga e si sviluppi ovviamente dentro le sfide prossime non ci sarà un'industria automobilistica di successo
Che non sia in grado di cambiare attraverso l'esigenza che la transizione comporta
Quindi quando parliamo del ragionamento di cui stiamo parlando oggi parliamo anche della volontà della foglia positiva di dare un futuro all'industria automobilistica perché industria automobilistica non potrà più essere come quella di un tempo proprio che dovrà cambiare e se il cambiamento lo si accompagna si sarà in grado di far sì che questo cambiamento sia effettivamente un cambiamento di successo sia dal punto di vista delle dei grandi criteri di compatibilità ma anche soprattutto punto di vista di quello che ci interessa particolarmente cioè far sì che l'Italia sia ancora un leader mondiale
Nel campo dell'industria dello Automotive ovviamente questo però ha bisogno di di scelte lungimiranti e di prendere decisioni che siano in grado di essere mantenute
Che siano italiane ma ovviamente che siano dentro una dimensione europea
Vengo a questo tema dell'Europa perché alla fine è stato anche ciò che ha scatenato
La riflessione che ci ha portato e ci porta qui oggi nel mese di giugno è stato un mese nel quale oggettivamente il tema dell'otto motivo è stato centrale
Dentro la riflessione europea si è arrivati al punto finale di alcune decisioni complesse difficili lo sappiamo tutti benissimo
Decisioni che hanno comportato un'assunzione di responsabilità a livello europeo queste decisioni ovviamente hanno una ricaduta nazionale
Ma credo che si è capito definitivamente che non molto difficilmente ci saranno scelte nazionali che prescindano da queste complesse e complessi le decisioni europee
Ci siamo resi conto tutti del fatto che la necessità di avere una discussione a quel livello e quindi di avere una forte rappresentanza delle parti sociali a livello europeo per esempio
Parlo qui ai sindacati presenti farla rappresentanti dell'industria automobilistica è evidente che una delle partite chiave si gioca nella capacità di essere in grado di fare rappresentanza a livello europeo in modo efficace
Sapendo che questa rappresentanza a seconda di come costruita è efficace altrimenti è semplicemente un puzzle di rappresentanze nazionali che però non sono in grado di essere efficaci fermo restando che poi le decisioni si prendono lì lo si è capito questa volta a giugno tutti con gli occhi
Al Parlamento europeo io sono stato parlamentare europeo nel due mila e quattro non ci si filava nessuno
Nel senso che il Parlamento europeo oggi è diventato il luogo al quale tutti portatori di interesse rappresentanti dei lavoratori giornalisti osservatori accademici
E tutti oggi guarda una cosa decide il Parlamento europeo non era così vent'anni fa o per niente
Questo è il segno di un cambiamento anche culturale di cultura politica che dobbiamo mettere in campo motivo per il quale per esempio hanno interesse a far sì che questa riflessione sulla riflessione che noi portiamo anche dentro le istanze politiche europee alle quali noi partecipiamo
Voglio con grande chiarezza dire che per noi
I temi di cui abbiamo parlato oggi gli impegni che oggi ci prendiamo sono impegni che hanno a che fare anche e soprattutto con la prossima campagna elettorale con la prossima legislatura
Non sto contraddicendo le parole che ha appena detto Deborah che ha dato giustamente un grande peso l'importanza della prossima legge di bilancio che sicuramente avrà molta importanza
Ma è evidente
Che la prossima campagna elettorale sarà una campagna elettorale
Quando sarà noi auspichiamo che sia una campagna elettorale a primavera dell'anno prossimo nella quale si confronteranno idee diverse sui cinque anni che abbiamo davanti e se noi dobbiamo dire quale campagna elettorale vorremmo vorremmo che nella primavera del ventitré si confrontassero idee diverso e di come sarà l'Italia nel due mila e ventotto
E quando penso ai cinque anni che abbiamo davanti penso cinque anni che cambieranno
Radicalmente il mondo dell'industria automobilistica sì io penso a come sarà l'industria turistica del due mila e ventotto sarà molto diversa da quella di oggi
La mobilità del due mila e ventotto sarà molto diversa da quella di oggi perché la mobilità
Del due mila e diciotto era totalmente diversa da quella che oggi stiamo vivendo quante caratteristiche diverse stiamo vivendo oggi avremmo immaginato che saremmo arrivati a Phil forzisti fai alzi la mano chi nel due mila diciotto vedeva arrivare fin forzisti file come poi è arrivato francamente no io no non lo vedevo arrivare così forte come ci accelerato come poi è arrivato
Quindi evidente che i prossimi cinque anni cambieranno completamente lo scenario e noi dobbiamo arrivarci avendo l'idea di dover e voler guidare questa transizione
Quindi con un Progetto italiano ed europeo
Di rilancio di un'industria nazionale che sia in grado di reggere con le regole del futuro con gli obiettivi del futuro con una mobilità futura
Che ovviamente sarà diversa da quella che abbiamo avuto nel passato
Ma che può assolutamente vedere l'Italia protagonista io insisto molto su questo l'Italia una capacità assoluta di poter giocare da protagonista anche in questo campo così come può farlo
In altri campi
Dipende dalla voglia che abbiamo di investire di investire per tempo in parte di recuperare anche il tempo perduto
Lo dico perché i a me rimase sempre rimase sempre colpito tornando da una visita che feci in Giappone nel due mila e quattro
Facendo una serie di incontri divisi portarono alla mitica Toyota siti
Che c'è nel centro del Giappone dove ovviamente tutto a quel tempo il percorso di avanzamento sulle nuove forme di Bobbio dita e di industria automobilistica
Mi fece vedere una differenza sostanziale col dibattito che c'era in Italia a quel tempo che non dibattito assolutamente diverso e penso secondo me molto molto arretrato rispetto a quanto avrebbe dovuto ahi noi essere
Aggiungo a tutto questo una riflessione alla quale tengo moltissimo la riflessione tengo alla quale tengo moltissimo a quella legata alle persone
Perché è evidente che tutto quello di cui stiamo parlando assenso se ci sono persone
Che nei diversi ambiti hanno voglia hanno formazione e hanno capacità di stare dentro questo terreno di innovazione di forte investimento sul futuro ma perché ci siano queste persone bisogna che ci sia un ambiente innanzitutto politico in secondo luogo un ambiente
Nel campo lavorativo in terzo luogo una capacità di raccordo con i mondi dell'innovazione con i mondi dell'investimento nell'innovazione che dipende dalle scelte che faremo e dalle scelte che faremo in questi mesi in questi anni se questo non c'è
Noi dovremmo solamente gestire i cocci di una incapacità di prevedere le forme di transizione e quando si gestiscono i cocci può alla fine s'ripeto son sempre più deboli quelli che pagano
Il che vuol dire quindi che giustamente Andrea Orlando ha partecipato all'incontro di oggi e noi dobbiamo essere in grado di mettere in campo di prevedere percorsi anche formativi di trasformazione insieme alle parti sociali
Credo che se c'è una cosa positiva
Che è avvenuta negli ultimi giorni
E che potrebbe positivamente accompagnare il nostro Paese nei prossimi mesi è questo ripresa di centralità del dialogo sociale
Tra governo parti sociali e Parlamento
Siccome penso che i temi di cui stiamo parlando qui oggi cioè come dare un futuro all'industria automobilistica
Come riuscire a far sì che questo futuro sia ambientalmente compatibile come far sì che l'Italia abbia leadership in questo campo tutto questo può avvenire solamente se c'è una capacità di farlo attraverso il dialogo sociale quindi Traverso
Quelle giuste modalità che consentono a rappresentanti del mondo industriale rappresentante del mondo dei lavoratori di interfacciarsi con il sistema politico e con le decisioni che devono essere assunte le decisioni sui tempi sulla tempistica sulle cose da fare sono quelle fondamentali Asso
Sapendo che dobbiamo fare le battaglie giuste
Io penso che la battaglia principale da fare
Se mi permettete
Premette s'è una cosa non condivise da tutti ma io non ci credo profondamente non sono quelle di spostare le date
Ma sono quelle di aumentare gli investimenti perché la transizione avvenga nel modo migliore possibile il nostro paese sbaglia se si mette dal punto di vista semplicemente della posporre date e far sì che ci sia semplicemente più tempo prima di doversi porre il problema il tema di fondo che noi dobbiamo combattere per aumentare gli investimenti durante le fasi di transizione che consentano ai lavoratori
Di avere tutta quella trasformazione che solamente attraverso Investimenti può avvenire Investimenti che vogliono dire ovviamente sapere che c'è bisogno di accompagnare alcuni lavoratori
In un modo e accompagnarne altri in un altro modo ma se non c'è questa accompagnamento è ingestibile complessivamente questa vicenda e giustamente è una vicenda che come sempre capita in questo campo avrà e farà dei danni terribili all'ambiente nel quale vedremo in futuro perché alla fine vincerà sempre il problema sociale rispetto al problema ambientale perché problema sociale interviene subito problema ambientale interviene in un secondo momento
Il problema sociale che interviene subito cioè il licenziamento il non arrivare alla fine del mese l'incapacità di gestire una crisi industriale di un pezzo di territorio
Ovviamente ha bisogno di risposte che siano risposte immediate ecco perché ritengo che sia assolutamente necessario questo sforzo quest'atteggiamento che dobbiamo mettere in campo e ritengo che sia assolutamente necessario soprattutto questo sforzo collettivo che dobbiamo fare io
Non vorrei che questa questo scorcio di legislatura
In cui
Il governo di unità nazionale è stata una grande occasione per molti settori
Dove il nostro Paese ha fatto passi in avanti che non aveva fatto negli decenni precedenti
Uno per tutti la giustizia dove rispetto alla guerra
Tra fazioni che nel nostro Paese si è scatenata negli ultimi trent'anni in questi ultimi mesi siamo riusciti a far fare dei passi avanti oggettivamente insperati grazie alla tipo di governo che abbiamo io non vorrei che invece in questo campo noi avessimo per perso un'occasione perdesse un'occasione perché quello che si è fatto negli ultimi mesi è meno di quanto si sarebbe potuto fare io vorrei che i prossimi nove mesi noi sfrutta Simo fino in fondo l'opportunità di un governo di unità nazionale cioè un governo nel quale non c'è uno che tira da una parte uno che tira dall'altra e si smontano le cose che fanno gli altri no momento nel quale si dice in questo metodo in alto
Correre in quella direzione e bisogna farlo quindi io se mi permetto di aggiungere alle tante priorità che in queste ore tutti abbiamo in testa io penso che i nove mesi che abbiamo davanti se ci fosse la possibilità di usare bene in questo clima di unità nazionale
Per far sì che non si sprechi l'occasione in questo campo è invece la si costruisca si ottenga con questi risultati un appello anche che faccio al Governo al ministro
Dello sviluppo economico in particolare lo ci siamo ci vogliamo essere completamente siamo assolutamente della partita come si è dimostrato anche dalle cose che si sono detti oggi tra le cose che hanno detto i nostri parlamentari li ringrazio tutti tramite la nostra capogruppo Debora Serracchiani
Perché il nostro gruppo parlamentare alla Camera e ovviamente parlo anche dei nostri senatori e parlo anche dei nostri parlamentari europei che hanno fatto un grande lavoro al Parlamento europeo per cercare di tenere insieme queste diverse esigenze far sì che non ci siano dubbi in proposito sul fatto che noi siamo il partito che vuole
A tutti i costi considerare che le transizioni orsono transizione che mettono insieme sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale oppure sono transizioni che non semplicemente non ce la fanno
E se posso permettermi di concludere su questo punto ritengo che questo sia probabilmente il punto più Complesso dell'intera vicenda politica che abbiamo davanti a noi ma per un motivo molto semplice
Se prendiamo il film di quello che è successo a livello europeo a partire dal due mila diciannove
La legislatura del due mila diciannove è iniziata con una svolta enorme questa svolta clamorosa è stata il Green new deal tigri mio dirlo è stato costruito dalla Presidente poi della Commissione europea come una centralità che non c'era mai stata a livello europeo sui temi ambientali così forte perché la centralità è sempre stata o parziale o settoriale non c'è mai stata una centralità così marcata come quella che Ursula von der Leyen ammesso al centro della agenda dalla propria commissione tanto da chiedere
Al vicepresidente Timber Manza
Candidato di una delle parti politiche alla guida della Commissione ad assumere la titolarità trasversale proprio di queste tematiche
La pandemia ha messo in crisi profonda tutto questo perché ci ricordiamo tutto cosa è successo nel due mila e venti quando si è partiti dall'idea
Bisogna sopravvivere
Poi dopo si penserà l'ambiente l'economia si è fermata bisogna sopravvivere poteva essere tutto fermo e poteva morire tutto intermedi rilancio ambientale di lancio di sostenibilità
Non è morto perché si è fatto una fondamentale scelta e cioè quella di considerare che Recovery Fund e Crimi Odile devono essere sovrapposti e devono essere sostanzialmente uno connesso all'altro intimamente Next Generation New è esattamente questa scelta politica cioè la sovrapposizione e l'unione
Del vecchio Green new deal del diciannove cioè pre e pandemie e del Recovery Fund della fase luglio del venti della post pandemia ne è nato un ex Rescio New che è la regola con la quale noi dobbiamo andare avanti cioè sapere che ogni passo verso la transizione deve essere portata avanti con scelte che siano in grado di tenero e dal punto di vista sociale e ovviamente nel caso in questione dal punto di vista della competitività e della competitività industriale
Insomma termino dicendo che abbiamo davanti una grandissima sfida innanzitutto di tipo culturale che di missione Paese l'Italia è stata fino a oggi una grande potenza industriale e in particolare nel campo dell'otto motiva non posso dimenticare una cosa fondamentale che ho sempre nella memoria quando degli amici tedeschi mi raccontarono quale fu la vera svolta che portò la cancelliera tedesca
A cambiare nella maggio del due mila e venti la sua posizione sulla necessità di un'iniziativa comune europea per battere la crisi della recessione poste pandemia
Cambiamento che la Germania fece radicale rispetto le sue posizioni di di dieci anni prima che dieci anni prima la Germania sostanzialmente dissi ogni paese fa perse
Nel due mila e venti la Germania dice facciamo un'iniziativa tutti insieme per evitare che un Paese come l'Italia crolli
Quale fu una delle ragioni fondamentali una della Regione fondamentali fu l'infinito
Che i vertici dell'industria automobilistica tedesca
Fecero la cancelliera tedesca dicendole guarda che se crolla l'Italia non è che noi ci salviamo perché se crolla l'Italia crolla anche la filiera automobilistica tedesca perché alla filiera automobilistica tedesca a una sua parte fondamentale nel rapporto con
Addirittura disse una cifra un terzo dell'automobile mediamente un terzo di ogni automobile tedesca a una parte di componentistica che viene e dall'Italia per cui se viene giù l'Italia alla fine pagheremo le conseguenze anche noi questo che per noi è anche un titolo di orgoglio in fondo è un titolo di merito però questo ci fa capire quanto questa leadership lo dobbiamo portarla avanti e quanto di o portarlo avanti con quegli altri gli impegni che citavo prima
Concludo quindi dicendo che
Capita perfettamente questa nostra riflessione di oggi con Deborah avevamo ragionato nei giorni scorsi avrà detto anche lei se mantenere questo seminario vista la giornata diciamo un po'turbolenta
Che oggi stiamo finendo in vista di una giornata
Che sarà tranquillissima domani
Battuta ovviamente
Abbiamo decine di tenerlo perché abbiamo ritenuto che fosse molto importante riempire di contenuti questa crisi
Politica questa crisi politica non è una crisi politica in cui si ragiona di geografia politica geografia dei partiti politici una crisi politica che ha al cuore
Le grandi questioni che toccano il Paese profondo e la questione dell'industria automobilistica dei lavoratori dell'industria automobilistica e del futuro della transizione ambientale della lotta al cambiamento climatico sono le questioni chiave che hanno a che vedere col futuro del nostro paese e quindi è giusto che in queste ore
In cui stiamo decidendo in vista delle decisioni che il Parlamento domani assumerà per il futuro della nostra democrazia della legislatura di questa e della prossima che tutto questo abbia in testa esattamente queste considerazione che pare un punto di futuro grazie