Primo Festival Nazionale di Articolo 21 - Dai bambini soldato alle crisi umanitarie. Le guerre dimenticate

Siamo questo appuntamento vi ringrazio punto per la partecipazione ringrazio il sindaco e l'assessora Montagnani assessore alla Cultura Turismo del Comune di Rosignano Marittimo
Che sono qua con noi ringrazio anche le colleghe dell'ufficio del dell'ufficio cultura del del Comune di Rosignano Marittimo che sono state preziosissima in questi giorni c'hanno sopportato
Siamo arrivati quindi insomma questo terza giornata del festival di articolo ventuno e questo appuntamento di di oggi pomeriggio è anche un appuntamento formativo è un corso di formazione per giornalisti
E vi presento quindi le nostre le nostre ospiti di oggi che saranno appunto le relatrice di questo di questo corso di questo incontro
Partendo appunto dalla mia sinistra smetta Scianna che è una collega giornalista scrittrice Italo siriana
Ed è un'esperta quindi di questioni che riguardano essenzialmente il mondo musulmano
E oltre che la Sire ovviamente tutte tutti questi argomenti ma insomma tra poco in troviamo più nel merito Antonella Napoli direttrice di fuoco sono Africa anche lei una collega giornalista che ha lavorato soprattutto sul continente africano che è un'esperta il continente africano
E quindi Tiziano Ciavardini crea un volto già noto Percassi il cancello perché qualche anno fa abbiamo avuto la fortuna di averla qua io mi ricordo appunto che la invita in occasione di uno spettacolo che facemmo con la Fondazione armonia che collabora appunto con noi anche con il Comune ovviamente
All'organizzazione di questo Festival perché avevamo come ospite un danzatore iraniano Tiziana Ciavardini è un'antropologa oltre che una giornalista ed ha vissuto per tantissimi anni in Iran vent'anni sembra tredici anni in Iran
E quindi è un'esperta di di del mondo iraniano soprattutto ma non solo ecco quindi il titolo di che abbiamo pensato di dare all'appuntamento di oggi riguarda un Rocco i racconti di sulle guerre dimenticate
E di cui loro tre sono sono esperte quindi io darei la parola subito a ad assumere partiamo alle con Antonella con Antonella quindi la prima il Antonella Napoli
E poi a seguire insomma noi le altre e poi noi magari interveniamo se ci sono domande da parte del pubblico da parte dei giudici ecco che
Grazie a internet tanto grazie a te per questo splendido appuntamento Adelisa Marin con la grazie a Di Mambro a Stefano Corradino di articolo ventuno
Io stessa ci tengo a dirlo prima di iniziare di entrare nel vivo
Faccio parte del del dell'ufficio di presidenza di articolo ventuno e proprio perché articolo ventuno è stata la l'organizzazione che prima di ogni ogni altra auto ha in qualche modo sostenuto il mio lavoro
Nell'illuminare una periferia del mondo che all'epoca era il Darfur parliamo del due mila sei di del due mila sei quindi sono sedici anni che questo cammino iniziato non non ci siamo mai separa allora entriamo nel nel vivo di questo incontro perché noi sappiamo che ci sono conflitti in corso nel mondo in particolare tutti noi siamo in grande apprensione per quanto avviene in Ucraina a pochi passi
Da casa nostra dall'Europa che finora sembrava lontana da conflitti e tutto sommato era uscito da una sorta di conflitto che è stata la pandemia e si stava rimettendo in piedi con grande con grande cattiva quindi lungi dal voi non voler riconoscerle di riconoscere la priorità di questo di questo conflitto
Ma nel mondo ci sono cinquantanove conflitti tra guerre ad alta intensità e sono cinque
Conflitti per lo più interni e conflitti a bassa ed è intensità di questi diciotto sono conflitti che nell'ultimo anno hanno fu fanno più di mille morti al giorno quindi parliamo di conflitti
Importanti
Ovviamente ci sono Paesi come la Siria chieda ormai decenti più di un decennio
Vede appunto
La la la guerra continuare a fare vittime nonostante adesso ci sia sia considerata bassa intensità ma ce ne parlerà assieme
Particolare io voglio focalizzare l'attenzione sull'Africa perché di questi diciotto conflitti che considerevoli quattordici sono proprio in Africa
E l'Africa lo diceva prima di Sabetta io dirigo una rivista che focus su un'Africa
Come lavoro quello per sul continente africano che iniziato un articolo ventuno che ha sempre ospitato temi che riguardavano punto sia le crisi dimenticate che proprio le periferie del mondo di cui difficilmente ministri lo parla e e dicevo appunto ci sono conflitti dove siamo anche in qualche modo coinvolti perché ad esempio c'è l'Etiopia dove si sta compiendo un vero e proprio genocidio nella nella regione del Tigrai dove è presente
Una importante comunità di italiani l'Italia a rapporti con l'Etiopia
Sia di business di scambio commerciale
E oltre che ovviamente anche di natura su il turismo di natura anche culturale
Eppure è un conflitto di cui non parla praticamente nessun media italiano a parte qualche qualche quotidiano come avvenire
Che una testata che ancora danni limita a agli esteri
Purtroppo ecco questa è un po'una caratteristica del dell'informazione italiana
Che spesso ecco punta l'attenzione su temi politici su lo vediamo anche in questi in questi giorni in queste giornate in cui c'è la profonda crisi di governo e e dove nella giornata in cui in Iran e ce ne parlerà ovviamente poi approfonditamente
Tiziana si sta svolgendo un incontro importante che potrebbe essere un un un passo decisivo non tanto per la soluzione visto che i protagonisti sono il presidente russo Vladimir Putin e il presidente della Turchia
Resetta hip Lido Anna oltre ovviamente a chi ospita il presidente iraniano e eppure il tema principe resta ed è la politica
è una questione di anche di lungimiranza perché questi conflitti hanno poi la conseguenza non a ricaduta che ci tocca da vicino e che ci dà tanto fastidio che è quella dell'immigrazione
Quando si parla di invasioni non si va mai a guardare da che cosa fuggono queste queste persone che cercano tentano di sottrarsi magari a un conflitto a una crisi anche a cambiamenti climatici che in Africa stanno creando davvero devastazioni
E è in atto la carestia più grave negli ultimi cento anni
E con il blocco del grano dovuto proprio al conflitto in Krajina ci sono milioni di persone affamate
Mi avete sentito parlare
Ci sono stati approfondimenti certo qualche notizia quando si parlasse del conflitto ucraino arriva anche su questo aspetto
E quindi ecco io ringrazio davvero fortemente tutto il gruppo dirigenziale l'articolo ventuno a cominciare appunto da Elisa Marin quella che hanno voluto questo incontro
Tanto c'è da dire tanto ancora c'è da dire
Però ecco ritengo che sia giusto passare la parola a a Tiziana dandole un gancio perché io ho parlato di questi conflitti in Africa in particolare appunto quattordici in realtà come l'Etiopia al Sudan Sud Sudan nella Nigeria dove è presente il fenomeno dei bambini soldato
Che un tema da di estrema attualità perché anche nel conflitto russo ucraino sono stati usati dei bambini vengono usati di bambini soldato c'ha sconvolto la foto
Della bambina ripresa della bambina fotografarla col kalashnikov e lecca lecca in mano
Ma quanti bambini africani che sono stati massacrati nei conflitti noi non non non abbiamo proprio avuto contezza
E con essi tanti ragazzini minori iraniani addestrati per combattere diventare macchine da guerra e quindi lascio la parola a Tiziana che su questo aspetto proseguirà
Ecco e quant'buonasera a tutti grazie per l'invito e ringrazio articolo ventuno anch'io faccio parte di articolo ventuno ringrazio a Stefano Corradino direttore web Elisa Marin con la portavoce Beppe Giulietti e trovare tutti anche l'organizzazione e il comune di che di Rosignano e disabilità coscia in ordine dei giornalisti della Toscana
Come diceva Elisabetta prima per me non è la prima volta che vengo a a Castiglioncello ed è un onore tornarci di nuovo e quindi soprattutto in un festival così importante con tematiche molto importanti oggi
A come ha già anticipato Antonella
è una giornata cruciale per quanto riguarda chi si occupa soprattutto di questi argomenti oggi c'è un vertice atterrando proprio nel quale il presidente iraniano s'ha ospitato e sta ospitando il presidente Vladimir Putin che sappiamo
Ripartirà in serata e anche Hernan
Qualcuno ha detto tre dittatori che stanno giocando un po'sulla diciamo sulla l'assetto geopolitico mondiale ovviamente noi non non vogliamo assumerci questa responsabilità di chiamare i dittatori ma sicuramente sono tre i presidenti dei tre Paesi dei quali ci sono sicuramente delle violazioni dei diritti umani
Una violazione che viene fatta costantemente in Iran ma è quella nei confronti degli immigrati
Considerate che lì erano ospita ogni anno cioè in questo momento in Iran ci sono tre milioni di afgani e soprattutto da quando i che le banche hanno preso a diciamo potere in Afghanistan ovviamente sono Omen Tati
Molti di più ed aumentato l'afflusso degli immigrati afgani che si sono recati in Iran
Cosa succede che quando l'immigrato arriveranno spesso non ha ovviamente documenti e quindi diventa diciamo un po'unna una merce a da diciamo a favore del del governo iraniano che fa del dell'afgano quello che vuole nel senso che comunque fa questi a afgani vengono impiegati per quelli che sono i lavori più umili quindi lavori diciamo di costruzioni a quando non sono per quanto riguarda le donne erano lavori umili dissi molti vivono ha proprio sotto la soglia della povertà e per quanto il governo iraniano abbia provato negli ultimi anni diciamo anche a mandare i figli di questi immigrati
A nelle scuole addirittura era uscita ma fatto qua da parte della della Guida Suprema Ali Khamenei affinché tutti i bambini afgani che fossero in Iran anche senza documenti potevano comunque accedere all'istruzione cosa succede che praticamente con a proprio per il fatto di non avere i documenti non c'è un censimento del numero esatto di questi bambini
Una ricerca che è stata fatta qualche anno fa da Iran Human voce ha ha ha rivelato che molti di questi bambini
Se così possiamo chiamarli ragazzi anche intorno ai quindici sedi diciassette anni sono stati reclutati per andare a combattere in Siria quindi ci sono addirittura delle tombe che io ho visto nel cimitero di terra Anna
Dove ci sono praticamente i corpi sepolti di questi bambini che sono stati utilizzati per a diciamo per andare a combattere in sei copie mente hanno perso la vita e quindi ritornati una volta nella loro attuale patria che al momento è l'Iran sono stati sepolti in questi cimiteri gli hanno chiamati come sono diventati martiri ovviamente ha agli occhi diciamo del del governo iraniano e quindi hanno avuto diciamo anche a a una un Inca ma una diciamo un mi viene la parola diciamo da parte del governo hanno avuto anche dei soldi che sono andati poi diciamo alla famiglia è stato un compenso da parte sì esatto da parte scusa non era fare il terme
Da parte del governo per ovviamente diciamo in qualche maniera sostenere le spese diciamo di sepoltura ma anche per diciamo dare alla famiglia oggi noi siamo qui a parlare di conflitti
Antonella prima spiegato bene che ovviamente discorso in Ucraina c'è molto più vicino perché ovviamente stanche influenzando quello che sta succedendo in Italia diciamo per quanto riguarda le spese del carburante o comunque ci stanno facendo pensare in qualche maniera diciamo le conseguenze di questa guerra
E quindi forse siamo un po'più attenti noi italiani a quello che sta avvenendo in Ucraina e pensando invece che ci sono tanti altri conflitti in questo momento che non sono stati ancora che sono ancora in atto
Però ecco volevo anche dire un'altra cosa non ci sono solamente dei conflitti bellici
Conflitti armati ci sono anche da altre guerre che sono delle guerre ideologiche quando ha prima Antonella spiegava degli immigrati che arrivano qui in Italia diciamo ed è un diciamo un problema per alcuni diciamo anche diciamo per alcuni partiti
Tant'è che addirittura si arrivata a una distinzione tra gli immigrati di serie A voglia che arrivavano dall'Ucraina mentre quegli altresì come sono a diciamo di diverso colore di diversa etnia e anche di una religione che magari a qualcuno dà fastidio
Perché ovviamente non è stata ancora ben compresa e allora diventano immigrati di serie B però nello stesso tempo ci sono anche delle guerre ideologiche ci sono tanti iraniani Pacioli sempre le diranno come lo vorrei fare di tanti altri Paesi che scappano non dalle guerre perché non sono guerre belli che non sono guerre con dei conflitti armati ma sono delle guerre ideologiche sono delle guerre nel quale l'individuo non ha la possibilità di poter parlare nel nel quale non c'è la possibilità di potersi esprimere proprio oggi è arrivata la notizia che il Jo il il regista ha già fatta e lei è stato arrestato a sei anni e do è stato condannato a sei anni di carcere era stato arrestato la scorsa settimana semplicemente perché era andato all'ufficio delle autorità di polizia era Aniane a chiedere a diciamo delle delle informazioni su altri due registi che erano stati arrestati quindi al momento sono tre i registi che sono stati arrestati in Iran perché perché loro vogliono raccontarci quello che succede in quel Paese e che se non ci fosse la informazione quello che noi diciamo per per cui ci battiamo ogni giorno
E tre al quale poi è stato dedicato diciamo anche questo il tema di tutto questo festival di articolo ventuno
è proprio quello di sapere la verità la verità che può essere in Italia nei piccoli borghi nei piccoli paesi si parlerà più tardi anche diciamo delle malattie ma ci sono anche tante altre verità in altri Paesi come per esempio quello dell'Iran
Come per esempio sta facendo anche Putin e che comunque ha proibito ed arrestato tantissimi giornalisti come successo in Bielorussia con Luca Shen Sco
Perché perché l'informazione è quello che ci fa sapere quello che avviene in quel Paese oscurando quell'informazione noi non a Brno l'abbiamo ovviamente
Conteggio di quello che succede lì e lira ma sta facendo questo ogni giorno e quindi quando ci sono
Persone che fuggono da quei Paesi non possiamo dire non ci sono guerre e quindi da dove scappano scappano da guerre ideologiche scappano da a da poteri da dittatori del regime nel quale non è dato possibilità alla a una persona di potere esprimere quello che vuole e questo è quello che è stato fatto
Pensate che c'è egli e concludo passo la parola asma è in questo momento un uomo che potrebbe essere impiccato da un giorno all'altro si chiama a Ahmad Reza generali noi come articolo ventuno ci siamo battuti dall'inizio da quando al suo arresto
è stato accusato di spionaggio quando non è vero abbiamo conosciute abbiamo pubblicato sul nostro sito di articolo ventuno più volte le interviste fatte a sua moglie che è venuta qui in Italia ha chiesto proprio a noi di lanciare un appello attraverso il nostro sito alle autorità
Perché suo marito è stato arrestato durante un viaggio a un viaggio di lavoro era andato a fare un vari convegni perché era un ricercatore ha lavorato e un medico ha lavorato anche in Italia all'Università del Piemonte a Novara
Ed è stato arrestato con l'accusa di spionaggio semplicemente perché dicono che ha avuto dei contatti con con degli stranieri e quindi probabilmente ha dato dei dati cosa che prova dei non è stata provata ai nessun processo che è stato fatto in questi anni
Ha dato dei dati ad Israele
E siccome in Iran Asia e io ho visto da tredici anni come diceva prima Elisabetta in Iran non so che cosa vuol dire essere una straniera era ne so cosa vuol dire avere contatto con gli iraniani
Vorrei ricordarti Elisabetta che noi quando abbiamo fatto l'incontro qui con Sina io avevo fatto un'intervista a questo ragazzo ti ricordi avevamo fatto l'interno quello presso tornato in Iran luce ha detto potete togliere l'intervista perché avrebbe avuto delle conseguenze quell'intervista semplicemente perché l'UE avrà detto che cosa significa ballare che cosa
Quali sono le emozioni che lui provava ballando ti ricordi quest'episodio perpetrate
Sì lui era un danzatore Ravano top in Italia per un Progetto
Al tempo appunto per organizzato da armonia
E mi ricordo appunto che tu pubblicarsi quell'intervista e la mail che lui ci mandò dopo tornato in Iran pregando c'è appunto di cancellare quell'intervista di non perché quell'intervista loro cioè i i suoi a erano riusciti gli iraniani appunto i del potere iraniano era riuscito a intercettare questa intervista a farla tradurre perché erano intervistato l'altro che poi ripubblicato in italiano no quindi a farla tradurre
E lo stava appunto ricercando insomma aveva avuto vede grossi problemi per questa intervista e luci chiese di toglierla di di cancellarla da
Dalla dal web proprio per esaminò intervista del quale non aveva detto niente dilaniano Elisa semplicemente detto ed Espresso quello che era il suo sentimento in questo la sua grande professione e passione che era la danza
E però essere arrestati era Anna come in altri Paesi nei quali vigono i regimi appunto l'abbiamo già elencati prima
Può comportare una un'accusa grave di spionaggio nonché una condanna anche a diciamo a a a dati tantissimi anni
Il ricercatore di cui del quale parlavo è a rischio impiccagione ogni giorno quindi ogni giorno può controllo sul telefono se è avvenuto qualcosa che adora sua moglie
Se se sa qualcosa perché da quando è stato arrestato avuto pochissimi contatti ormai sono anni che non può parlare con sua moglie a soli suoi familiari che sono in Iran
E la sua sentenza è stata diciamo è stato detto che l'Ulivo in un qualsiasi momento in una qualsiasi mattina nel carcere di Evin additeranno potrebbe essere implicato
Le abbiamo fatto vari appelli e spero anche da questa piazza diciamo da questo luogo così bello possa comunque partire un appello anche diciamo a favore per la liberazione immediata di questo ricercatore grazie a tutti passo la parola ad asma e che sicuramente alla fine cose da dirci grazie
Grazie Tiziana buona sera tutte a tutti ringrazio gli organizzatori per questo invito graditissimo
Ringrazio la famiglia di articolo ventuno che ogni volta ci coinvolge ci permette di portare la nostra testimonianza di reporter
Che si occupano di vari scenari del mondo e che quindi riescono ad offrire al pubblico
Degli approfondimenti sicuramente di prima mano interessanti
Voglio anche ringraziare la famiglia dei giornalisti Amici di padre Paolo Dall'Oglio di cui sono un membro perché oggi vorrei iniziare proprio da lui
Quando parliamo di Siria non possiamo non ricordare questa figura il ventinove luglio prossimo saranno sarà il nono anniversario
Dalla dalla sua scomparsa padre Paolo forse ve lo ricordate Onna gesuita romano
Che in Siria ha fondato il monastero di Deir Mar Musa e la comunità a Lille dove cristiani e musulmani pregano insieme che per anni è stato udì ferimento importante per le persone del posto ma anche per pellegrini turisti e e che con l'inizio delle proteste e quindi della repressione violenta della guerra in Siria diventato anche un testimone
Dall'interno della Siria una voce importantissima ha scritto anche su molti dei giornali italiani raccontando denunciando le violenze contro i civili e soprattutto facendo degli appelli dicendo bisogna insomma
Cercare di intervenire prima possibile per placcare in queste violenze perché altrimenti la situazione rischia di generare di Genet degenerare
In sé degenera la situazione si dava spazio agli estremismi agli estremisti
E purtroppo la sua è stata una profezia che si auto avverata perché appunto poi lo sappiamo che cosa che cosa è accaduto in Siria sono nove anni che appunto non si sa più nulla di padre Paolo non si sa perché nessuna delle tante vicende le tante versioni che si sono succedute ha mai trovato conferma si è detto che sia stato sequestrato e ucciso dai terroristi dell'Isis
Ma questa voce non ha mai trovato conferma né tanto meno i terroristi hanno rivendicato cosa che di solito fanno con la con grande violenza esibendo le proprie vittime stesso come dei trofei
Si è detto che appunto è stato ucciso da dall'euro forte né dalle forze dell'opposizione che non l'avrebbero riconosciuto
Si è detto che è stato arrestato dalle forze governative che sia ancora vivo nelle carceri di Assad come punizione perché perché nel due mila e dodici
Proprio perché padre Paolo scriveva e denunciava è stato espulso come persona non gradita è stato espulso appunto dal governo di Assad
Però è tornato è tornato perché lui credeva nel dialogo lui amava talmente tanto i siriani che ormai Consip con siederà va appunto a tutti gli effetti un siriano
Quindi nessuna di queste versione ancora trovato una conferma non si sa se il suo corpo riposino in una qualche tomba da qualche parte oppure se sia stato gettato con tante altre persone nelle fosse comuni o se sia vivo appunto
In attesa di fare ritorno dalla propria famiglia dei propri cari sta di fatto che la famiglia recentemente ha contattato nuovamente le autorità italiane chiedendo a questo punto l'istituzione di una commissione parlamentare che possa fare luce sulla verità su che cosa è accaduto effettivamente a questa persona
Perché padre parto da padre Paolo Dall'Oglio perché il suo caso è un caso emblematico di tutti da la controversia siriana
Padre Paolo è uno delle dei circa duecento mila siriani scomparsi nel buco nero della storia siriana
Ci sono appunto oltre duecento mila persone di cui non si sa più nulla ci sono famiglie che ormai sono in diaspora quindi in Germania in Inghilterra in Italia
In Turchia Giordania chi rivendicano una verità sui propri familiari
Che vorrebbero avere una notizia quindi sapere se ormai non ci sono più e quindi mettersi il cuore in pace e Piangerelli oppure sapere se appunto c'è un margine di trattativa se se esiste la possibilità di mettere un avvocato difensore se sono in qualche carcere eppure a questa verità non viene fuori e periodicamente appunto si hanno
Notizie di
Nuovi bollettini che emergono da il governo siriano o di rilascio di persone o appunto bollettini che dichiarano che Tizio Caio e Sempronio sono morti in carcere per infarto questa è una frase tradizionale né di regimi quando appunto qualcuno viene ucciso e fatto sparire nelle carceri vi si dice che misteriosamente sia morto per infarto
E questo che cosa ci racconta della Siria ci racconta che appunto la guerra in Siria che ormai a marzo entrerà nel suo dodicesimo anno non è più una guerra combattuta a suon di bombe a suon di di razzi
Come lo era qualche anno fa nel senso che ancora si si bombarda però i bombardamenti sono concentrati soprattutto nella fascia nord
Sia nella fascia est dove appunto le comunità curde si scontrano spesso con lei autorità turche
Sia nella fascia ovest dove appunto ci sono dei ancora delle sacche di resistenza dell'opposizione siriana che si scontrano con le forze governative e che purtroppo sono in qualche modo infiltrate da gruppi legati ad Al Qaeda che ancora comunque resisterà
Non è stata neanche sconfitta del tutto dare esce anche detta Isis questa formazione terroristica alcuni mesi fa ha rialzato la testa salito una prigione
Ha ha cercato di liberare alcuni suoi uomini e da portata avanti degli attacchi quindi la la situazione è tutt'altro che conclusa ma è tutt'altro che conclusa ce lo dicono anche purtroppo i numeri perché i numeri è vero che Veltroni numero c'è una persona ma ci aiutano ad avere un quadro completo
Consideriamo che i siriani prima del conflitto erano circa ventidue milioni quindi un popolo antichissimo con tante tradizioni tanta cultura
Amante dell'arte e dell'archeologia della letteratura che ha dato veramente tanto l'umanità ma non molto numeroso
E oggigiorno invece che cosa che cosa resta dei siriani e ci sono circa secondo le stime dell'ONU più aggiornate sei milioni e mezzo di siriani nella condizione di profughi fuori dalla Siria quindi considerate sei milioni e mezzo su ventidue mesi milioni è veramente tantissimo
E altrettanti sei milioni e mezzo sempre secondo la stessa fonte sono invece gli sfollati interni quindi sono siriani e rimasti in Siria
Ma che non hanno più una casa che vivono quindi ammassati nelle tendopoli che vivono in fabbriche abbandonate in condizioni di grande vulnerabilità
E se parliamo dei dimenticati una delle fasce più delicati e più importanti più silenziosa forse di tutte le guerre dimenticate come aveva già accennato e le colleghe
Riferendosi appunto a alle situazioni di cui si occupano cioè quella delle donne e dei bambini per quanto riguarda i bambini le ultime cifre le ultime aggiornamenti dell'Unicef parlano di circa cinque milioni e mezzo di bambini e ragazzi siriani
Che sono fuori dal sistema scolastico
Ora andando invece a ritroso guardare sempre le stime dell'Unicef prima del conflitto il novantotto virgola otto per cento dei siriani era alfabetizzato
E pensate che il settantotto per cento dei laureati erano donne quindi c'era un tasso di scolarità tra i più alti della regione
E penso che insieme a lire anzi al Paese con alta sa di scolarità in assoluto più alto
Ebbene oggi cinque milioni e mezzo di bambini e ragazzi non vanno più a scuola chiesto che cosa significa che anche in Siria purtroppo c'è il fenomeno dell'analfabetismo che sta dilagando
Infine c'è il fenomeno dello sfruttamento dei cosiddetti bambini soldato e questo è un ossimoro perché ossia bambino ossia soldato tantissimi bambini sono stati reclutati e tuttora
Vengono reclutati da tutte le parti in causa qui lo hanno fatto degli approfondimenti ma anche altre associazioni come Human Rights Watch denunciano che nessuna delle parti in causa ha rinunciato ad arruolare bambini perché perché sono poco sono poco insomma visibili
Perché basta pagarli pochissimo basta dare loro da mangiare da bere e se muoiono spesso essendo orfani essendo bambini in condizioni di estrema povertà nessuno farà un gran rumore questo secondo le logiche chiaramente di chi
Di chi li sfrutta
E l'altro fenomeno e qui chiudo che molto molto preoccupante quello che è nato appunto insorto con con la guerra che è quello delle cosiddette spose bambine
Anche questo è un altro stimano perché ossia sposa quindi innamorata adulta consapevole ossia bambina quindi innocente spensierata giocherellone a perché spose bambine perché la povertà spesso costringe le famiglie a dare in sposa se queste queste bambine che vivono appunto spesso nelle tendopoli
Per purché venga data loro una sistemazione migliore di quella che vivono nelle tendopoli chiaramente questa è un'illusione perché in realtà quello che subiscono sono abusi sessuali legalizzati
E traumi anche a livello psicologico che è difficile quantificare difficile relazionare per quanto riguarda le donne è un'altra piaga terribile
Che non definirei soltanto dimenticata ma definire totalmente taciuta e quella delle donne che sono state vittime di violenza di genere
Sia all'interno delle carceri sia fuori
Perché purtroppo in Siria come accade in Africa come accade ed è accaduto anche in Ucraina la violenza di genere è stata usata come arma di guerra quindi tantissime donne sono state tantissime donne purtroppo anche tantissime bambine
Sono state abusate che cos'è che rende questo ancora più tragico è che purtroppo per la cultura medio Rella sottocultura mediorientale anzi un un alto sottocultura mediorientale
Una donna abusata diventa quasi una vergogna per la sua comunità e quindi queste donne invece di essere abbracciate coccolati e curate dalle proprie famiglie vengono esiliate vengono lasciate alla porta
Nell'ultimo report ASCO fatto al confine turco siriano proprio lo scorso dicembre ho incontrato appunto delle associazioni di donne
Che stanno cercando di mettersi insieme per unire le proprie forze sono tutte donne accomunate da questa tragedia che non vogliono arrendersi e stanno conducendo due battaglie
La prima è per a vere giustizia perché loro sono state incarcerate per reati di opinione e perché sono state torturate in carcere quindi l'ora hanno trovato la forza e il coraggio di di denunciare
La seconda è perché vogliono vincere la guerra culturale contro la loro stessa famiglia contro la loro stessa comunità perché non accettano più soprattutto loro che hanno lottato per la libertà
Di essere succubi di una cultura così patriarcale e così misogina quindi è importante dall'eros sostegno importante divulgare le loro iniziative proprio perché non vengano lasciate da sole grazie cosa ma
Una domanda io mi ricordo che il tuo qualche mese fa lanciasse un altro un'altra appello per le donne afgane ce ne vuole parlare
Sì
Ad agosto sarà un anno da quando i talebani sono tornati con una violenza
Inaudita efferata ma questo sicuramente anche Tiziana ne ne parlerà al potere c'è un proverbio afgano che mi ha che mi ha insegnato un'amica afgana che arrivata in Italia tramite ponti aerei lei era una attivista di panacea
Quindi questa associazione che sostiene le donne le rende indipendenti e da vent'anni lavorava proprio in questo ha visto quindi come era l'Afghanistan prima dei talebani come era l'Afghanistan quando finalmente non c'erano più i talebani e come è tornato ad essere l'Afghanistan dei talebani lei è dovuta fuggire perché appunto minacciata di morte proprio per il suo attivismo
Questo proverbio dice che gli occidentali forse hanno le armi hanno le tecnologie ma i talebani hanno il tempo e purtroppo questo poco un proverbio che cosa significava
Che hanno aspettato vent'anni ma è stato come se loro avessero messe le le loro violenze in stand-by perché appena sono tornati sono tornati con
Una carica di orrore
Che che stiamo vedendo anche nove tutti i giorni c'è una collega giornalista che su Twitter aggiorna il conto di quanto tempo è passato dalla proibizione e per le bambine le ragazze di tornare sui banchi di scuola e l'università
E questa è una tragedia perché privare e esplicitamente le bambine e le ragazze del diritto allo studio significa condannare una generazione ad essere schiava perché una donna che non può di studiare non non conosce i suoi diritti non può rivendicare spazi di autonomia sarà sempre dipendente da qualcuno che spesso appunto e qualcuno della famiglia quindi di nuovo alla logica patriarcale
Le donne afgane stanno lottando anche perché i talebani con il ritorno hanno imposto il burqa io quando da qui quando andavo a scuola insomma c'era stata la prima invasione dei talebani nelle nelle città afgane ha sentito parlare di burqa sono andato a chiedere a mia madre essendo io di fede musulmana ma perché a me mai parlato del burqa che cos'è il burqa che dicono che sia una cosa islamica e abbiamo scoperto che in realtà non è una parola islamica una parola afgana e indica questo costume tradizionale che in passato pensate indossavano solo ed esclusivamente le donne nobili per coprire i propri gioielli
Quindi era un qualcosa che diciamo così segnava un po'una distinzione di classe e quindi siccome l'Afghanistan un Paese montagnoso
Sono queste donne avevano il diritto di coprirsi in questo modo poi invece i talebani che Nanni hanno fatto proprio un'arma un'arma contro le donne è un'arma di esclusione delle donne
Perché perché praticamente una sorta di tenda che le copre dalla testa ai piedi che non permette loro neanche di guardare i propri interlocutore nel negli occhi
E permette loro la libertà di movimento e questo le donne non lo vogliono più le donne non accettano più neanche le musulmane praticanti che portano il velo accetta nelle il labour Ca'perché perché è una è una macchinazione una cosa politica
Queste donne che adesso sono ad Ancona stanno facendo una grandissima attività di sensibilizzazione sono state accolte con i ponti aerei di questo appunto voglio al ringraziare l'Italia che non si tira mai indietro quando si parla di accoglienza sono sta con me non sono stati accolti siriani sono stati accolti anche gli afgani anche se in condizioni in circostanze diverse magari rispetto ad altre comunità
Sta di fatto che loro stanno lottando perché non accettano di fare questo ritorno indietro nella storia e loro non accettano neanche che il futuro il presente delle nuove generazioni sia in ostaggio di questi di questi fanatici di queste persone che hanno una sottocultura oscurantista per cui tutto per loro è peccato tutto per loro non si può fare
L'unica verità e la loro verità pensate ebbe addirittura andando a studiare in maniera più approfondita quanto sono contorti mentalmente i loro ragionamenti
I talebani fanno Attack FIRR contro quelli dell'ITIS detta Kfir significa dare dei miscredenti e a loro volta quelli dell'ISI stanno Adecco far ai talebani quindi anche tra di loro essendo questi due estremismi
Così fieri di portare secondo la loro perversa logica malata e le verità
Se le danno di santa ragione vi ricorderete infatti l'attentato alla riporto di Kabul costato chiaramente la vita ai civili fu rivendicato proprio da un ramo dell'ISI secche si muove e si muove in quell'area
Anche per l'Afghanistan siamo particolarmente preoccupati perché anche lì come in Iran come in Siria come in Africa parliamo di popolazioni dove il settanta per cento della popolazione sono giovani e giovanissimi che hanno spesso meno di trent'anni
Significa che se noi togliamo queste generazioni di giovani e giovanissimi il diritto di vivere liberi diritto di studiare il diritto di autodeterminarsi di determinarsi
Serviranno altre due o tre generazioni a questi Paesi prima di potersi rialzare e questo è tutto tempo che non si può sprecare perché tempo negato i diritti umani è tempo negato queste comunità e non si può far finta di niente
Grazie a ma
Certo Tiziana
No volevo solamente dire una cosa grazie asma per questa panoramica che hai fatto solo costruite le banane volevo solo ricordarvi che c'era qualcuno quindi Italia che addirittura con i telepati voleva andarci a parlare
Ecco io credo che non ci sia un dialogo non non sia possibile poter avere un dialogo con i delle banane quindi tutti quei Paesi che pensano di poter ottenere dei risultati facendo diciamo parlando con i delle banane debbono tener presente re evidentemente non non sanno quello che succede in Afghanistan quindi dovrebbero tener presente soprattutto la la visione che nelle Bani hanno della donna e non solamente della donna ma proprio dell'istruzione perché loro hanno capito anche che la cultura e comunque l'informazione
Alla base comunque di un progresso di un progresso della civiltà evidentemente questo loro lo sanno benissimo ed è per questo che continuano
Ad obbligarle donne sia vestirsi con il burqa sia a non accedere alle università
Ma fortunatamente in Iran la situazione è diversa non tantissimo se comunque ci sono diciamo università quindi le le ragazze hanno ha la possibilità di poter accedere anche diciamo ai più grandi a gradi diciamo di universitari non possono diventare magistrati ad esempio però allo stesso tempo hanno anche delle cariche politiche
Mi sono state date quella situazione sicuramente ben diversa da quella dell'Afghanistan
Quello che noi dovremmo apprezzare molto il coraggio di queste donne afgane che si stanno battendo ogni giorno voi potete seguire anche anche sui socio alla ci sono tante in manifestazioni da parte di queste donne afgane quasi quotidianamente proprio perché vogliono tornare a studiare non vogliano indossare gli abiti che gli vengono in poche vengono imposte a loro
E quindi noi dovremmo forse diciamo prendere qualche esempio forse da da queste donne dalla forza di queste donne che come diceva prima me vivo nella condizione anche di povertà perché ricordiamoci che da quando comunque arriverà già era un paese che aveva dei grossi problemi ma sicuramente da quando c'è stato l'arrivo dei delle varie con le sanzioni che sono state imposte sicuramente
Chi mi ha avuto diciamo discapito a maggior diciamo sicuramente maggiore sono diciamo le fasce più deboli soprattutto le donne con i bambini
Antonella vorrei tornare un attimo in Africa e vorrei ricordare un tuo amico una persona che all'epoca alla quale tu eri molto legata e che tutti noi ricordiamo Luca Attanasio
Luca Attanasio da un console giovane console ha un giovane ambasciatore in Congo ed è stato ucciso in Congo
Antonella dedicato a Luís anche un libro tra l'altro una dedica di affetto
C'era un'amicizia che la legava a Luís
E così vorrei ricordarlo vorrei che tu fossi fossi tu a ricordarlo
Guarda ti ringrazio perché proprio oggi ci sono delle novità anche portanti sull'inchiesta perché guardate anche quello che è accaduto il ventidue febbraio dell'anno scorso nero nella Repubblica democratica del Congo l'uccisione di Luca Attanasio ma ricordo che quel giorno morirono tre
Uomini di pace tre costruttori di i ponti di pace Luca Canali sull'ambasciatore
Vittoria Kovaci carabiniere che gli faceva da scorta
E l'autista che del World Food Program che li accompagnava Mustafa andammo e anche in questo articolo ventuno non si è distinto perché insieme al Festival dei diritti umani a Focus on Africa ha lanciato una campagna
Verità per Luca Vittorio Mustafà effettivamente più forte la paura è un libro dedicato ma soprattutto è un libro con Luca Attanasio
Tra l'altro parla proprio del fenomeno dei bambini soldato in particolare la storia di una bambina soldato bambina soldato e look perché era coinvolto Luca Attanasio perché la Repubblica Democratica del Congo è uno dei principali Paesi che utilizza minori nei conflitti nella sola Kinshasa la capitale del Congo
Si contano tra cinquanta e sessanta mila bambini di strada ed è praticamente il bacino da cui vengono praticamente rilevati questi bambini per farne dei piccoli dei piccoli soldati e Luca Attanasio arrivato in Congo
E conosciuta questa realtà una delle prime cose che ha voluto fare è stata proprio creare un'associazione con sua moglie zia
Per dare sostegno per aiutare questi bambini e grazie a loro e io ho potuto anche raccogliere testimonianze
En arrivare in posti dove semplicemente senza suo aiuto io non sarei mai potuta arrivare
Non ha non avrei mai potuto documentare così a fondo quello che avviene nella rete della regione dei Grandi laghi e non solo un rinvio pur nella Repubblica democratica del Congo perché anche l'Uganda
è uno dei paesi dove sono stati massicciamente usati bambini i bambini soldato
Quindi vi dicevo oggi ad esempio ci sono delle novità perché uno dei fantomatici
Assalitori e responsabili del delitto sarebbe stato ucciso è stato ucciso nel nord Kivu proprio nell'area dove è avvenuto questo agguato e e nei giorni scorsi c'era stata proprio una presenza italiana con i carabinieri del ROS che stanno cercando di approfondire capire
Effettivamente che cosa è successo quel giorno
Perché noi non abbiamo ancora una verità non abbiamo ancora elementi chiari anzi no un elemento chiaro c'è c'è la responsabilità del World Food Program che ha organizzato una missione senza che ci fossero i crismi proprio le basilari forme di sicurezza e per questo sono indagati e dopo l'estate probabilmente saranno rinviati a giudizio due funzionari del World Food Program però ancora non abbiamo contezza succhi
E il mandante di questo di questo delitto e i media italiani sono semplicemente non se ne stanno più occupando a parte qualche sporadica appunto uscita su qualche quotidiano
Una notizia molto en passant sui sui telegiornali quindi ecco questo incontro importante anche per questo far riuscire a a riportare l'attenzione su temi che ci riguardano da vicino perché parliamo di un diplomatico ucciso mentre stava svolgendo il suo lavoro e voglio ricordare oggi anche Junior e geni
Elisa Marin con la Stefano Corradino Graziella Di Mambro Tiziana Ciavardini tutti noi siamo dal primo momento affianco Beppe Giulietti presidente fondatore di articolo ventuno presidente la Federazione nazionale della stampa
Siamo dal primo momento accanto alla famiglia di Giulio reggente e anche oggi che la giustizia che la giustizia fa un passo indietro sta facendo un passo indietro come è stato per Ilaria Alpi noi non archiviamo in un archivio eremo mai grazie
Allora a questo punto io direi che siamo vicini alla conclusione del nostro incontro se e qualcuno ha una domanda una curiosità qualcosa da chiedere alle nostre ospiti
Noi noi siamo qua insomma così curiosità
Quello che volete altrimenti andiamo avanti noi ancora non so quanto tempo ancora abbiamo perché ci hanno dato dei tempi abbastanza
Ricco
Ricco Mannari a un collega
Un ex collega che vuole dire sai ancora un collega
Quindi oggi lo studioso di storia contemporanea che scrive a volte anche intanto la mia forte congratulazioni per questa iniziativa nel suo complesso e in particolare per questa iniziativa di questo pomeriggio
Voi avete sottolineato con molta forza con molta energia questo elemento
Che insomma i giornali quasi tutti parlano giustamente figuriamoci dell'Ucraina Manu parlano in tutte le altre venti tutte le altre guerre dei conflitti di guerra ma anche dei conflitti ideologici
E allora voi avete aperto una pagina secondo è molto molto molto interessante molto bella
Io ho avuto modo apre una parentesi conoscere attraverso mia figlia
L'organizzazione Pangea che organizzazione che sta lavorando ha lavorato molto con le ragazze e le donne africane
Quindi sono organizzazioni che dobbiamo aiutare sempre con grande energia comprende forse anche con risorse quando come ci sono la parte di ciascuno di noi però volevo chiedere di una cosa
Gli elementi che avete messo in luce giustamente
Si ricordava l'incontro a Istanbul
Le devo creature diciamo così perché poi Erdogan e la Turchia fanno parte dalla NATO non mi sembra quindi qualche contraddizione qua e là c'è se non se non ricordo se non se non sbaglio da questo punto di vista allora però l'osservazione questi insomma io ho altro giorno
Diciamo c'è stata la presentazione di un libro della Maurizi
Su Assange
Ecco esatto esatto clienti la io forse una domanda la mia abbastanza banale naturalmente eccetera però il caso di Assange un caso che mette in luce le contraddizioni
Delle cosiddette democrazie occidentali
Perché questo è un alimento importante su cui riflettere alimentare il pensiero critico ne parlavo l'altro giorno conducono amico un giurista
Conosco Andrea per Tc che a Pisa
Probabilmente sarei però conosce
E insomma non dobbiamo alimentare il pensiero critico su diverse questioni poi ci sono le scelte le amministrazioni locali le amministrazioni regionali i governi che devono essere però soggetti a meccanismi elettorali e le elezioni su un aspetto che abbiamo conquistato dopo la Liberazione quindi volevo non non la faccio lunga volevo soltanto una nostra riflessione su questo aspetto le caso Assange come un una spia
Una spinga dei Demitri contraddizioni
Un risoluzioni ideologiche aperte che riguardano diciamo l'Occidente grazie
Rispondo un attimo io anche perché noi come articolo di grazie della domanda della riflessione
Né con l'articolo ventuno da quando all'arresto di Julian Assange ci siamo sempre prodigati per la sua liberazione abbiamo fatto varie manifestazioni abbiamo ospitato Stefania Maurizi con il suo libro proprio all'interno della Federazione della stampa ma ho fatto anche vari articoli sul sito di articolo ventuno recentemente ne cito uno scritto ad avere nel quale mettevo proprio in dubbio la democrazia negli Stati Uniti perché qui sembra che democratico quando noi non andiamo a toccare diciamo i nervi scoperti della degli Stati Uniti quando invece succedono casi come quello di Assange nel quale vengono rivelate diciamo delle brutture anche se quasi riferiva diciamo a tanti anni a diciamo scorsi per quanto riguarda diciamo la la sua condanna
Evidentemente c'è qualcosa forse all'interno di questo caso che ancora non è stato svelato probabilmente perché non si sarebbe giunti alla conclusione alla condanna che è stata fatta né ci siamo battuti ci continueremo a battere per questa estradizione
Affinché
Venga liberato e soprattutto a ribadendo che le democrazie devono valere sempre non valgono diciamo a situazioni alterne
Valgono sempre abbiamo cercato abbiamo pensato negli anni scorsi soprattutto quando diciamo in Italia secondo noi in Italia non abbiamo una grande ha informazione per quanto riguarda la la politica internazionale
Per cui quando sono arrivati diciamo gli attacchi terroristici i primi diciamo già diciamo dalla dalle torri gemelle non conoscevamo in Medioriente quindi abbiamo sempre pensato che l'America fosse un po'diciamo la luce che potesse in qualche maniera esportare quel quella democrazia adesso ci stiamo accorgendo proprio con grazie proprio alla condanna e Assange che forse quella democrazia era solo diciamo Onna
A uno specchietto per le allodole perché non era poi alla fine e non è tuttora
Così come non l'abbiamo pensata
Aggiungo aggiungo una soltanto una cosa nell'ultimo dall'ultima riunione del consiglio nazionale dell'ordine noi abbiamo votato come consiglieri nazionali la tessera onoraria Julian Assange
Abbiamo ricevuto un po'di critiche per questa a decisione perché qualcuno appunto ha sollevato la questione dicendo a bassa voce però non è italiano perché la tessera onoraria dell'ordine
Dei giornalisti italiani noi abbiamo pensato che fosse che questo fosse invece un gesto importante
Un riconoscerli un ruolo Luís è un giornalista tutti i referti perché è una persona che ha fatto conoscere dei fatti
Li ha verificati Elia messi a disposizione degli altri colleghi perché molti dei nostri quotidiani nazionali tra l'altro che adesso non parlano più di Assange ma per anni
Hanno attinto a quella fonte
E quindi ci se c'è sembrato appunto un gesto importante fondamentale che forse non servirà a niente però comunque un gesto un primo gesto sì ognuno di noi fa un gesto forse qualcosa riusciamo a smuovere
Un gesto che è stato anticipato anche in questo da articolo ventuno perché articolo ventuno ha proprio consegnato la tessera onoraria a Julian Assange in occasione dei vent'anni proprio per riportare l'attenzione sul suo caso
E per rispondere al collega
Questo accanimento nei confronti di Hassan sulla richiesta di estradizione o mai concessa sostanzialmente e e presto sarà costretto a attorno andare negli Stati Uniti e e purtroppo la pena che è prevista equivale a una pena di morte
è uno schiaffo uno strappo alla libertà di informazione che in qualche modo segna per sempre
Quella che viene dipinta come la democrazia compiuta assoluta
Simbolo delle libertà delle e della appunto democrazia
Io voglio chiudere proprio ricordando un maestro di giornalismo che diciamo agli americani molto caro Joseph Pulitzer Joseph Pulitzer
Diceva che un giornalismo giornale fedele a suo scopo
Non si occupa solo di come stanno le cose ma di come dovrebbero essere ecco Julian Assange ha fatto questo ed è molto più giornalista dui di tanti ma tanti ancor meno e che ci ci sono nella televisione americana
E in tutta quella o occidentale
E con questi aggiungo solo che Julian Assange sta rischiando cento settantacinque anni di carcere
Bene a questo punto Julian Assange c'avete scatenato e a questo punto se ci sono rosso rosso era un'ultima cosa una riflessione non tanto sul caso perché le colleghe hanno già detto molto
Sul fatto che appunto in nessun posto del mondo possiamo dire che i diritti umani siano stati iscritti e che vengano applicati alla perfezione bisogna tenere sempre gli occhi aperti sui diritti delle donne sui diritti dei migranti ci sono appunto delle dei dei segnali evidenti che qualcosa non va
Il muro tra agli Stati Uniti e il Messico il la nuova direttiva sulla sulla Bortot
C'è ci sono tanti campanelli d'allarme le democrazie sono appunto che dovrebbero essere anzi il potere del popolo quindi
Quando ci accorgiamo di queste cose vediamo che oggi ormai a livello internazionale c'è una frattura tra il basso il popolo e tra chi comanda
E spesso chi comanda non ha veramente UE un contatto con la realtà sembra che vivano quasi su un Olimpo
Non abbiano non abbiano consapevolezza di quello che accade nella vita reale
Io dico appunto che il nostro ruolo come giornalisti e anche questo è anche temere alta l'attenzione sui diritti
Sui diritti perché non basta averli scritti se poi non sono applicati questo lo lo sentiamo tutti noi che ci occupiamo di diritti violati
Le sappiamo riconoscere certe ferite perché in qualche modo ne restiamo bruciate anche noi e quindi quando accadono certe cose
In contesti dove uno non se l'aspetta diventa particolarmente preoccupante perché dico caspita se succede lì immaginiamoci che cosa potrebbe accadere nei posti dove i diritti non sono nemmeno scritti
Grazie
Bene se non ci sono altri interventi altre domande credo che possiamo ringraziare le nostre ospiti davvero un bel pomeriggio grazie grazie Sabetta grazie a tutti grazie io mi ricordo che questa sera non è finita qua non questa sera saremo ancora qua saremo ancora qua con altri ospiti e avremo anche una sorpresa perché stasera iniziamo con la musica stranamente parliamo di abbiamo parlato di tante cose
Belle mamma ma pesante in questi giorni quindi alleggeriamo con Stefano Corradino che è un nostro collega il direttore d'articolo ventuno
Che non ha soltanto la persona seria che si occupa di diritti e del giornalismo ma canta anche e stasera ci proporrà delle canzoni tratte da questo suo ultimo album che ha appena pubblicato un album che parla però delle nostre storie delle storie che ci stanno a cuore quindi insomma siamo anche curiosi sentirlo perché anche noi
All'almeno io ancora tante tutte almeno non le ho sentite quindi stasera ci parlerà di leali Alpi però in musica ci parlerà di Federica Angeli in musica e di molti altri grazie a stasera