I edizione del Festival della Costituzione - Stati Uniti d'Europa

Buonasera a tutti buonasera e ben trovati nella seconda serata del primo festival della Costituzione
Una tre giorni partita ieri organizzata dall'Università degli Studi di Teramo insieme al Comune di Nereto con la collaborazione anche della Fondazione Tercas del consiglio dell'ordine degli avvocati di Teramo e della Police Service
Tre giorni di dibattito già ieri insomma avete avuto modo di gustare la prima giornata quindi i primi due dibattiti che vogliono favorire una presa di coscienza del la popolazione perché sono tematiche che riguardano tutti quindi è importante
Che se ne abbia contezza è importante capire cosa dice la nostra Costituzione e questo lo possiamo fare grazie
Ai nostri giovani ricercatori ai nostri esperti che sono coinvolti nell'iniziativa iniziativa che curata per quanto riguarda la direzione scientifica
Dai lì docenti appunto dell'Università degli Studi di Teramo
Appunto vi daranno la possibilità di affrontare il tema della della crisi in crisi da un punto di vista della della crisi della pace e quindi la guerra il tema che è stato affrontato ieri crisi climatica ambientale quella che energetica quella che ci troviamo tutti i giorni ad ascoltare di cui insomma seguiamo le vicende alterne dicevamo la direzione
Scientifica dei docenti dell'Università di Teramo Pietro Gargiulo Enzo Di Salvatore poi Simone Gambacorta dell'ordine dei giornalisti
Ieri dicevamo abbiamo parlato di crisi della della guerra in crisi della pace ovvero della guerra
Oggi invece si affronterà un altro tema quello dell'Europa nella prima parte come di consueto saremo aiutati nel percorso dai giovani studiosi e torneremo proprio sulle origini del dibattito
Politico e giuridico che si è sviluppata al termine della seconda guerra mondiale e affronteremo la questione degli Stati Uniti d'Europa poi ci sarà uno spazio molto ampio che verrà riservato alla figura e alle idee di Piero Calamandrei e lo faremo anche attraverso una graditissima ospite e poi ci sarà il tavolo serale e in chiusura come ormai è accaduto anche ieri la lectio magistralis che oggi sarà affidata ad uno dei più autorevoli filosofi della politica Carlo Galli che ci parlerà dell'identità storico politica dell'Europa
Ricordo anche che l'evento e in diretta streaming su Radio Radicale
Il detto questo io direi che siamo pronti per partire con la prima parte del dibattito che naturalmente coinvolge e i nostri giovani studiosi e ricercatori Matteo Di Simone Riccardo Cavallo Federico Losurdo che invito a raggiungerci qui sul palco insieme a Paolo Marchetti che modererà appunto questo dibattito
Grazie
Funzionano
Bene
E lei
Iniziare subito visto
Visti i tempi ristretti permettetemi solamente di dire due parole di introduzione veramente due
Il dibattito di oggi e sugli Stati Uniti d Europa Stati Uniti d'Europa
Perché il così nella mente di alcuni
Come
Personaggi come Altiero Spinelli per esempio hanno iniziato a prendere forma IMI un'epoca molto lontana subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale
Ma che hanno visto una realizzazione inizialmente prevalentemente economica e un'integrazione politica molto lenta
Reagire a questa girata agire la conoscerete tutti questa frase l'Europa è un gigante economico e un nano politico
Non se ne conosce la paternità come molte di queste frasi che circolano qualcuno dice che la paternità sia di essi di Henry Kissinger ma che l'abbia pronunciata indetta per la Germania non per l'Europa poi si è trovato modo di farla così calzare per l'Europa qualcuno poi aggiunto anche nano militare ma questo proprio non so chi sia stato
Io faccio parte della generazione
In cui venivano fatti
Questi concorsi quando eravamo studenti
A questi disegni né che per celebrarli non opera mi ricordo che quello che andava per la maggiore
Era un braccio di ferro tra una bandiera americana Stati Uniti l'altra dell'URSS in mezzo che l'Unione europea con una colomba
Questo era il disegno che vinceva e andava per la maggiore questa vocazione insomma per la pace degli Stati Uniti e questa posizione
Di mediazione così in realtà le cose non sono andate al processo di integrazione politica molto lento oggi ne parleremo con i nostri ospiti
Io ma hanno chiesto di dare la parola in quest'ordine
Il primo a parlare sarà a Matteoli Simone che è un dottorando di ricerca fa credo che abbia concluso da poco il dalla tesi di dottorato aveva lavorato su questi temi
Costituzionali profilo europeo e poi qua darò la parola Riccardo Lo Surdo che insegna istituzioni Federico Lo Surdo che insegna istituzioni di diritto pubblico
A Urbino anche lui ha scritto su temi di diritto costituzionale in in prospettiva europea e e poi ultimo la parola sarà di Riccardo Cavallo che invece un filosofo del diritto insegna all'Università di Catania
Diciamo il suo pallino scientifico e Carl Schmitt
Lo metterà a frutto suppongo anche oggi quindi io passo subito la parola a Matteo Di Simone grazie Matteo
Grazie professore
Si parlava appunto di spesso sull'Europa ci sono frasi di quei difficile
Individuale la paternità amore sono molto efficaci nel nel descrivere la situazione europea c'è una frase questa credo sia del dello storico Fernand Braudel che questa cosa mi ha colpito perché dice che ogni volta che si parla di Europa tutto diventa Complesso confuso
Diciamo pieno di di contingenze se vogliamo
Perché in effetti se noi prendiamo no che anche il titolo del nella giornata di oggi Stati Uniti d'Europa siamo di fronte a un'espressione che all'apparenza è semplicissima
Che però di svela un concetto che non è molto afferrabile perché in fondo a cosa ci si riferisce quando si parla di Stati Uniti d'Europa
Più volte nella storia sta revocata l'idea europea
Come come concetto politico ma con ricette spesso totalmente differenti
Cioè in fondo vorremmo dire che lo stesso concetto d Europa e inafferrabile perché la prima cosa che verrebbe in mente l'Europa è un continente ma da quale punto di vista cioè noi possiamo dire certamente che cosa non Europa guardando
A a sud all'Ovest l'America non Europa all'Africa all'Europa però se noi guardiamo verso est la situazione diventa complessa perché c'è effettivamente un confine
A est dell'Europa se sì quale
E ci rendiamo conto che non è un confine geografico ma per tracciare questi confini bisogna ricorrere a dei militari che geografici non sono
E in fin dei conti credo che quello che si può salire per certa dell'Europa in fondo è un'unità
Morale spirituale se mai c'è potremmo individuare una una cultura europea un
Una storia europea però effettivamente
Noi non sappiamo dire dove
Do dove finisce questa Europa qual è il rapporto rispetto a quei Paesi transcontinentali come potremmo fare anche la Russia ad esempio il classico esempio
Cioè parte della cultura europea Russia io credo di sì però ecco è un Paese no poi molto più che arriva appunto al fino all'Estremo Oriente però questo per dire cosa che
Noi abbiamo per certo sappiamo l'Europa è un'unità spirituale in qualche modo se aggiungiamo statico Stati Uniti d'Europa quindi alludiamo ad unità politica istituzionale di questa di questa unità spirituale se vogliamo però
Qui dobbiamo fermarci a ok qual è la ricetta perché è un'idea che viene evocata un sacco anche oggi a maggior ragione alla luce del conflitto russo ucraino
Però nel momento in cui scendiamo in profondità
Come come devono essere fatti questi Stati Uniti d'Europa che cioè
Qual è l'assetto politico istituzionale una federazione una confederazione
E poi soprattutto in che modo diciamo questi Stati Uniti d'Europa debbono porsi nel nel nello scatto nello scacchiere globale qual è la posizione che l'Europa ambisce ad avere
E qui la questione diventa più complessa perché
Dicendo Europa unita abbiamo detto tutto e niente
Si parlava nel ne parlava anche e la Germania nazista parlavano del sì per sbarrare la fortezza europea per dire no coi coi concetti sono cioè dipende da qual è la ricetta per sotto questo sotto questo punto di vista Lundy poi noi abbiamo il problema attuale dell'Unione Europea
Effettivamente
Che cosa è appunto l'Unione europea dove si diceva prima noi siamo di fronte ad una costruzione che certamente
è di tipo economico sul piano economico noi abbiamo un sistema che è perfettamente integrato
C'è
Un ordinamento che ormai è comune a tutti gli Stati c'è un mercato comune nel quale circolano persone merci capitali servizi tutto però sul piano poi politico effettivamente quello che che rimane poco di fronte alle grandi scelte globali come dimostra poi la crisi russa ucraina la cui il conflitto russo ucraino l'Europa il grande assente
Come
Potremmo dire che è accaduto anche con i conflitti nell'ex Jugoslavia
E qui il discorso diventa evidente che al di là del diciamo di questo di questo concetto di questa di questa espressione che viene usata non dico in ogni ambito perché abbiamo anche forze politiche contrarie
Però da parte delle forze europeiste ad esempio che si si dicono fautrici degli Stati Uniti d'Europa poi quando si tratta insomma di di tracciare
Gli ingredienti di questa ricetta e le tappe poi per per addivenire gli Stati Uniti d'Europa siamo di fronte
Non so se fosse eccessivo però di fronte al nuoto
Perché perché se noi li andiamo a vedere di occasioni nella storia ce ne sono state diverso
Questa forse è un'altra di quelle occasioni
Però
Siamo di fronte a ad un'Europa che appunto il zoppa ma soprattutto anche all'interno degli stessi Stati de della stessa Europa abbiamo anche visto che non ci sono posizioni comuni anche su su su questo tema
Quindi io credo che diciamo
Sembra a me sembra veramente che siamo di fronte ad un
Attualmente ad un'utopia nel senso che
Per addivenire lista rivoli agli Stati Uniti d'Europa avremmo bisogno di una di una volontà politica concreta verso verso questa tappa
Tralasciando diciamo gli ostacoli giuridici che pure
Sono indifferenti poi ne parlerà
Se Federico è
Il punto ci sono degli o degli ostacoli degli ostacoli giuridici non di poco conto perché per modificare i trattati è necessaria l'unanimità
Sappiamo che
Ebbe veramente difficile mettere d'accordo tutti i Paesi che attualmente compongono l'Unione europea ma al di là degli ostaggi degli ostacoli giuridici appunto c'è il problema è soprattutto politico
Attualmente mi riesce difficile
Immaginare diciamo una una via che in qualche modo possa condurre verso quella direzione
Con con questo quadro Come si può c'è questa anche una domanda poi che mi pongo penso che ci vogliamo tutti qual è la strada poi concretamente per
Raggiungere una una costruzione giuridica istituzionale politica di questo tipo
Io credo che il il momento in cui ci sia ci si sia andati più vicini è stato paradossalmente all'inizio del del processo d'integrazione europea nel mille novecentocinquantadue quando appena poco dopo l'istituzione della Ceca quindi della Comunità europea del carbone e dell'acciaio
Il problema diciamo del della guerra fredda dello scenario da guerra fredda del riarmo tedesco imposero
Diciamo i paesi della piccola Europa l'idea di una Comunità europea di difesa
Che poi questa anche su diciamo su iniziativa italiana
In particolare portò
A concepire un una comunità politica europea che avrebbe dovuto in qualche modo poi soprassedere a tutto questo sistema di difesa collettiva e ci si era quasi arrivati perché si trovava di fronte ad uno statuto che di cui si parlava di divisione dei poteri
Di sistema rappresentativo bicamerale con una Camera dei popoli eletto a suffragio universale una cavalla degli Stati a detta dei parlamenti nazionali
Poi sappiamo che il progetto è naufragato fronte l'opposizione della Francia l'Italia non è mai riuscita ad arrivare a portare a ratifica il trattato a causa appunto del del ritiro francese e poi abbiamo il processo d'integrazione come si è sviluppato
Francamente secondo me quella diciamo siamo di fronte a un'occasione storica irripetibile probabilmente
Io qui mi fermo
Concludo qui passo la parola orata tenendo grazie grazie grazie Matteo che Matteo pone due questioni fondamentali sono fondanti dieci la prima è che cos'è cos'è l'Europa cioè come la si identifica e questo è veramente un problema noi sappiamo benissimo
Ci sono paesi come la Turchia che stanno aspettando da tempo un ma un ingresso nell'Unione Europea ma ci sono fortissime resistenze
Come la si identifica territorialmente come la si identifica culturalmente
E poi la seconda secondo grande interrogativo facile parlare Stati Uniti Europa ma come li costruiamo cioè da un punto di vista dell'assetto costituzionale tra virgolette come li costruiamo quindi due interrogativi chiave un interrogativo è l'identità e l'oggetto altrove la struttura bene adesso il tempo e poco purtroppo
Quindi sarò molto breve io nell'introdurre gli autori che hanno un quarto d'ora a testa per concludere ci siamo basta prego Federico lo sputo
Allora io
Ringrazio Enzo Ferrari invito vorrei provare diciamo ad affrontare il tema partendo da uno spunto che mi è capitato di leggere a proposito di questo tema Stati Uniti Europa
Da parte di Caracciolo che ha detto ma forse il problema sono e realtà quello degli Stati Uniti in Europa cioè nel senso di capire qual è stato il l'influenza che hanno avuto gli Stati Uniti nella costruzione del per del progetto europeo del nella processo di integrazione europea
E così mi pare un tema molto rilevante perché giustamente Matteo ha messo in luce un aspetto che io ricordo brevemente perché è stato già detto
E giuridicamente il progetto europeo eh da sempre in una dialettica ineliminabile tra la vocazione a darsi elementi di un'entità federale
Al punto che si parlato di forma di Stato Cevasco una forma di governo che maniere embrionale ricorda
Una forma di governo parlamentare un sistema ordinato di fonti una ripartizione di competenze tra diversi livelli di governo quindi c'è questa vocazione statuale
E quasi una vocazione costituzionale però poi c'è quell'ettaro quel limite genetico
Che spesso viene sottovalutato ma che era stata e sempre presente nel fatto della origine di diritto internazionale del ordinamento europeo e che come ha detto Matteo e qualsiasi passo in avanti qualsiasi accelerazione richiede il consenso unanime di tutti gli stati e questo non limiterà poco perché noi abbiamo visto che negli ultimi decennio
La gran parte delle crisi che stiamo affrontando sono affrontate dà le istruzioni europea non con modifiche dei trattati
Perché di volta in volta ce l'opposizione di uno stato membro o dell'altro ma con modifiche estemporanee improvvisate contingenti basti ricordare la vicenda delle cori Fund ovviamente uno strumento che adatto corpo ha un'idea di Europa solidale
Ma è uno strumento estemporaneo temporaneo proprio perché ogni volta che essi si pone il problema di fare una modifica effettiva dei trattati
C'è sempre il problema di un'opposizione e basti ricordare come è stata affrontata la crisi dei debiti sovrani eccetera eccetera
Però perché
E noi abbiamo diciamo così questa vocazione di tipo statuale tra virgolette dell'Unione europea che è stata incarnata diverse Filosofia dell'integrazione parte la filosofia federalista che è stata citata da Matteo dobbiamo dire che è prevalsa e lo sappiamo bene la filosofia funzionalista cioè l'idea che peraltro dei che nostri padri fondatori
Che non escludeva la possibilità di pervenire a una forma di Stato federale
Solo che la metteva tra parentesi con una finalità ultima di cui non si doveva parlare perché intanto bisognava il funzionalismo farà funzionare il processo d'integrazione europea con un processo graduale incrementale passo dopo passo
Mercato unico poi la moneta e poi si pensava che ci fu ci si illudeva che con la moneta si sarebbe creata ma anche un'unione puffi scale e dunque l'unione politica
E poi c'è stata la la filosofia costituzionalistica del processo di integrazione europea che oggi sembra
Dimenticata ma che c'è stato un momento storico in cui si è detto
Non abbiamo un popolo non c'è un popolo europeo non c'è una relazione no
Però abbiamo dei principi e dei valori comuni che possono dare corpo a quella costituzione europea anche appunto se manca un vero fondamento di legittimazione
Ebbene però il punto è che queste filosofie
Questa è un'utopia avevano in mente comunque sia pure attraverso diverse strade
Avevano in mente l'idea di un'integrazione è unitaria corale simmetrica andiamo tutti verso lo stesso obiettivo
Magari ci diamo delle tempi diverso
E poi invece a un certo punto entra nel corpo del processo di integrazione europea un diverso principio di differenziazione asimmetrico
Ma direi di più
Col Trattato di Maastricht questo un po'una tesi alla quale sono
Molto affezionato viene in come dire in inserito dentro il progetto europeo un principio di competizione ma non solo tra sta non solo tra impresa ma anche tra gli Stati
C'era inserito un meccanismo come dire di concorrenzialità
Tra gli stati membri che finisce per produrre appunto un affetto disse
Diciamo così sfarinamento del processo di integrazione una moneta unica una politica monetaria federale affidata interamente alla Banca centrale europea
Costruita come un'istruzione totalmente indipendente tanto dall'esecutivi nazionali quanto dai Parlamenti nazionali
Politiche finanziarie sottoposte a controlli sempre più stringenti dal lato della spesa
Con gli affetti soli stati sociali nazionali sempre più condizionati ai valori la stabilità finanziaria
Ma allo stesso tempo politiche fiscali
Per nulla coordinate anzi in continua competizione per accaparrarsi
Diciamo così
Le basi imponibili delle grandi multinazionali
Questo sistema a introiettato nel processo d'integrazione europea una crescente divergenza
Fino arrivare allargamento dell'Europa del Unione Europea ad est
A dieci Paesi dell'Europa dell'Est appunto
Un allargamento fatto questo storicamente lo possiamo dire
Più per ragioni geopolitiche e questo ci porta
A un collegamento con la stringente attualità i Paesi che entrarono nel pretende l'Unione europea di lì a poco entrarono anche nella NATO
E quindi c'era un diciamo mettere assieme il processo d'integrazione europea la nato
E quella allargamento e proprio avvenuta all'insegna del dumping sociale tra gli stati membri
C'è se inserito si sono inseriti nel nel ordinamento ed europea alcuni Stati
Che avevamo standard economico sociali DiVersi dai nostri che hanno visto dal processo integrazione europea la possibilità un po'anche disse
E mance passi dalla storia
Passata dall'Unione Sovietica
Ma che hanno
Si può dire sfruttato io direi sull'abusato delle libertari Circolazione garantita dal mercato
Per fare una concorrenza al ribasso agli Stati dell'Europa continentale è risultato appunto è stato ancora quello di disgregazione
E per arrivare poi come sappiamo al massimo alla disgregazione con la Breaks sì
In cui sulle cui ragioni non ovviamente il tempo di parlare
Che è la di fatto la prima secessione dal processo di integrazione europea
Perché ricevo allora certo il tema Stati Uniti d'Europa ci porta anche al tema degli Stati Uniti in Europa
Perché inizialmente gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo decisivo per l'impulso del processo di integrazione è inutile ricordare il Piano Marshall mille novecentoquarantasette con il quale essa genietti diciamo così hanno finanziato con enormi crediti issati l'Europa continentale per ricostruirne le città distrutte
Ma hanno anche condizionato diciamo così le politiche di questi Stati indirizzando Reverso un modello di economia di mercato
Quelle gli Stati Uniti hanno visto di buon occhio l'integrazione dei mercati nazionali
Anche come possibilità di ergere uno scudo all'altro modello culturale geopolitico già economico dell'Unione Sovietica cioè della pianificazione sovietica
E per certi per un certo tempo la costruzione del mercato comune europeo poi mercato unico europeo e andava di pari passo anche questa una tesi a cui sono molto affezionato
Con la difesa da parte degli stati nazionali dei propri sistemi di welfare
Robusti forti quelli che appunto chiamiamo il in stato sociale del di trenta gloriosi
Questo equilibrio garantito anche da una cornice internazionale
Che teneva in qualche maniera sotto controllo gli scambi delle valute
Grazie agli accordi di Bretton Woods
Comincia poi a vacillare e diciamo così con il Trattato di Maastricht dicevo prima
E stati sociali nazionali sono sempre più condizionati a questi macro valori economici di stabilità finanziaria e competitività
Ma quando gli stati
Europei
Pensano di
Integrare anche le monete nazionali inizialmente gli Stati Uniti sono fortemente contrari
Perché temo no che possa essere a rischio al il predominio del dollaro
Finiscono per tollerare diciamo così la creazione dell'euro
A Tacito patto che comunque il predominio del dollaro non fosse insidiato nel dominio dei Circuiti finanziari transnazionale
Ma sì c'è su una cosa sui quali invece gli Stati Uniti non si sono mai mossi e l'idea di un'integrazione degli eserciti europei degli eserciti nazionali
Su quell'aspetto gli Stati Uniti hanno sempre sempre osteggiato la possibilità appunto di creare
Una esercito europeo che poi se ci pensate bene
Il tema di uno Stato federale europeo
Se non parte anche dall'idea di una difesa comune di una politica estera comune si riduce a un discorso astratto ad aria fritta
Abbia un mercato comune abbiamo una moneta ma poi come dimostra la vicenda e così giungo alla fine non so quanto insorge
Esaurito
Altri cinque altri cinque minuti aggiungo così un po'alla questione di più stringente attualità
Gli Stati Uniti appunto già in realtà con l'accende la Comunità europea di difesa del minore centocinquantadue
Si opposero ed era il tentativo di creare un esercito multinazionale europeo dicevo
Una federazione europea
Se non c'è una politica estera di difesa
Diciamo così e resta appunto un mercato una moneta constati sociali appunto poi sempre più condizionati alle valori del mercato
E questo elemento
Lo vediamo anche oggi appunto
Cioè di fronte al conflitto russo ucraino
Su quale essere intrattenuti ieri e quindi su quale non dico niente non aggiungo niente
Ma diciamo qual è la posizione assunta dall'Unione Europea
è una posizione che si pone come capace di mediare tra contrapposti interessi è una posizione che e in grado di elaborare prima di tutto
E poi di dare forma attuare
Un proprio interesse geopolitico Jo Colom Micco autonomo da quello degli Stati Uniti oppure come a me pare l'Unione Europea sta più o meno consapevolmente
Perseguendo un interesse che non è necessariamente il proprio ma è soprattutto d'Oltreoceano
Peraltro subendo sul proprio territorio le conseguenze del conflitto
Mentre gli Stati Uniti sono ben protetti da due docenti rispetto a quelle conseguenza
E gioco allora a una breve conclusione
Vedete il tema degli Stati Uniti d'Europa lo Stato federale europeo dunque di un'entità di tipo federale si lega rapporto che prima è stato ricordato dell'identità europea
Unità e identità europea
Fino a oggi l'idea era che L'Unità cioè l'unità giuridica l'unificazione dei mercati
L'unificazione delle monete
In forma del tutto embrionale e per certi versi fallimentare unificazione dei sistemi sociali
Persino l'unificazione dei sistemi diritti fondamentali con la Carta dei diritti Trattato costituzionale cioè che l'unificazione giuridica e questo poi la chiave del funzionalismo avrebbe prodotto una identità europea c'è un idem sentire dei popoli europei
Questo non sia per niente non si è realizzato
E allora forse sarebbe il caso di capovolgere questo rapporto e di partire ma questo probabilmente non lo so se ne siamo ancora in tempo per così dire di partire dall'elemento identitario qual è insomma quel fattore che fa sì che ci sentiamo insieme popoli europei
E che non deve essere necessariamente una lingua ma un qualche mito politico identificativo del nostro stare assieme
Che possano poi essere il cemento di una unificazione giuridica europea vi ringrazio
Grazie Federico e Federico chiaramente pericolo Surdo mette in luce come solo percezione estremamente ingenua possa considerare questo processo politico di unificazione europea come un processo a un topo Yeti col cioè un processo opposto dall'Europa e sviluppato dall'Europa è un processo che
Subisce necessariamente influenze esterne scenari geopolitici Complessi che autorizzarlo o non autorizzano determinate determinati scenario configurazioni
è una visione direi molto realista e civili ci ci ci mette un po'con i piedi per terra bene adesso passo la parola Riccardo Cavallo prego ricca
Grazie Paolo grazie
Agli organizzatori in particolare ad Enzo di Salvatore
Il mio intervento l'ho concepito così si colloca sul crinale tra il tema della guerra che ieri è stato sviscerato nelle sue molteplici sfaccettature
E il destino dell'Europa nell'attuale mondo globale anch'alla luce anche delle considerazioni che sono state sviluppate sia da Matteo di Simone che da Federico Losurdo
è un po'il tema che sarà oggetto delle riflessioni di oggi
Chi ci seguirà
E cercando allo stesso tempo pure di interloquire criticamente con i relatori che già sono intervenuti ieri d'altro canto anticipare alcune considerazioni propedeutiche al dibattito di stasera sono decorsi ormai all'incirca trent'anni da dalla profezia di Franzi se Fukuyama
Che teorizzava la fine della storia e il trionfo dell'ideologia liberale quasi come una sorta di inevitabile destino
Non solo per l'Europa ma per l'intero Occidente per l'intero pianeta
A smentire però
Per l'ennesima volta il politologo nippo americano
Il quale pensava che dopo la caduta del muro di Berlino e dopo il tramonto dell'URSS tale ideologia non so l'avrebbe portato progresso e benessere ovunque ma avrebbe sul punto
Una volta per tutte dal nostro orizzonte esistenziale
La guerra il conflitto
Però ancora una volta lo ha ricordato ieri molto opportunamente Paolo Ercolani assistiamo a questo irrompere della storia il cui incedere
Diversamente da quanto scritto da Robert Musil non somiglia a quello di una nuvola
E a quello di chi va dighe non dighe o nell'andò per le strade e qui è sviato da un'ombra lato un gruppo di persone o da uno strano taglio di facciate
E giunge infine in un luogo che non conosceva e dove non desiderava andare
Pensi al movimento di una palla di biliardo che una volta partita segue una certa traiettoria edere affetti e ritorna ancora una volta al conflitto
Russo Ucraino la storia non inizia contrariamente a quanto afferma il pensiero mainstream il ventiquattro febbraio del ventidue con l'invasione russa
Ma molto prima già nell'Ucraina sudorientale e in particolare nel Donbass forse il più fino ad alcuni mesi fa un territorio del tutto sconosciuto ignoto
Dove da circa otto anni nel silenzio e nell'indifferenza generale si combatte una guerra civile che ha lasciato finora dietro di sé migliaia di morti e di feriti
Al di là delle responsabilità mai accertate e delle censure della stampa occidentale su questi correnti episodi o di possibili interferenze politiche
Degli Stati Uniti nel Donbass occorre rimarcare in parte lo ha spiegato già Federico come quest'ultimi gli Stati Uniti
Dalla fine della guerra fredda
E malgrado la dissoluzione del Patto di Varsavia
Hanno ignorato
L'ammonimento per esempio lanciato nell'ormai lontano novantasette
Dal diplomatico è storico americano George Kennan che dalle colonne del New York Times avvertiva non solo che l'allargamento ad Est dell'alleanza atlantica potesse essere un errore fatale della politica estera americana
Poiché è una siffatta decisione avrebbe da un lato come sta accadendo esasperato le tendenze nazionaliste antioccidentali e militariste nell'opinione pubblica russa
Con effetti negativi sullo sviluppo della democrazia il russa e dall'altro ripristinato l'atmosfera della guerra fredda nelle relazioni Es Ovest
Spingendo la politica estera russa in direzione a noi
Decisamente gradita anche per questi motivi il conflitto odierno che da ormai ben sei mesi sta Inverness andò
Badate bene nel cuore dell'Europa rischia di non rimanere confinato nei soli confini ucraini ma addirittura come fuoco che cova sotto la cenere
Potrebbe propagare i suoi affetti e anche questo lo stiamo vedendo su scala globale
Ridisegnando di conseguenza sulla base dei rapporti di forza quell'intricato sistema di pesi e contrappesi politici e istituzionali sicuro su cui si regge l'Europa
E da cui derivano anche i legami con gli Stati Uniti da una parte e il resto del mondo dall'altra
A dispetto però delle dichiarazioni dei leader europei che a più riprese hanno sostenuto l'inesistenza di fratture o spaccature a volte insanabili tra i Paesi dell'Unione
Quest'ultimo in realtà con pochi e difficili equilibrismi hanno proceduto
E lo stiamo vedendo anche negli ultimi giorni in ordine sparso piuttosto come ricordava ferrico secondo un idem sentire politico
Ricorrendo tra l'altro all'arma spuntata delle sanzioni economiche
Che vanno dal blocco dell'accesso Swift verso alcune banche russe bielorusse
Al divieto di importazioni di carbone petrolio dalla russa fino al varo di misure restrittive riguardanti addirittura lo stesso Putin i membri della Duma e gli oligarchi russi che rischiano di essere non ha fatto efficaci finendo primo poi per produrre una sorta di effetto boomerang con innumerevoli danni sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo il profilo ambientale ne ha parlato ieri molto opportunamente anche Gianluca di Egidio in ogni caso l'Europa non è stata in grado di discostarsi
Dai diktat Statunitensi che stanno rendendo incandescente il clima politiche europeo attraverso il continuo rinvio in Ucraina di armi sempre più sofisticate
Queste discutibili scelte condivise anche dall'Italia
In palese violazione e questo lo abbiamo visto anche ieri dell'articolo undici della carta costituzionale e che addirittura spendo taluni studiosi ad avanzare l'ipotesi di una guerra per procura
Queste queste scelte potrebbero avere l'affetto di produrre un'escalation del conflitto e inasprire ancora di più i rapporti diplomatici già di per sé incrinati sì negli ultimi anni a causa della continua espansione a destra
Dell'alleanza atlantica
Essa già da tempo
A dismesso i panni di un'alleanza di difesa
Ed è diventato a tutti gli affetti una sorta di Forza di intervento sotto l'egida
Degli Stati Uniti che spesso questo dobbiamo ricordare hanno i giuristi agiscono in spregio alle norme del diritto internazionale oggi invocati a gran voce
E mai rispettate dagli americani
Come già accaduto nel conflitto nell'ex jugoslave durante i bombardamenti in Serbia e in particolare nella città di Sarajevo la cui biblioteca è stata avvolta nelle fiamme in una notte d'estate del lontano novantadue
Ah Sclero attizzare ulteriormente la già difficile situazione
Sovviene l'uso strumentale anche di questo si è parlato ieri l'uso strumentale dell'informazione da parte dei mass media occidentali così come di quelli filo russi di cui sono rimasti vittima agli intellettuali e gli stessi giuristi
Che si dimostrano in buona parte dei casi del tutto accondiscendenti R. emissivi ad un sistema di comunicazione come le anime belle di hegeliana memoria
Evitando non solo qualsiasi forma di pensiero critico ma ricorrendo altresì ad un usurato Lessico fatto di buone intenzioni
E scegliendo la più agevole via della conservazione dei rapporti di forza cha risolta del resto funzionale a quella che è stata definita l'illusione giuridici Istat
Che oltre ad essere stato il tratto caratterizzante dell'all'ex ceo di ferraioli o dell'intervento di Azzariti come se il diritto a fosse riducibile ad una sorta di formula magica capace di risolvere quasi per incanto tutti
I problemi pervade anche questa proposta quest'illusione giuridici sta avanzata mesi fa da più parti di istituire una sorta di tribunale speciale
Non dando sull'esempio più volte ipotizzato del Tribunale di Norimberga ma sulla falsariga del Tribunale penale internazionale per l'ex jugoslava
Il cui scopo ieri è stato quello di giudicare e perseguire gravi violazioni del diritto internazionale crimini di guerra crimini contro l'umanità e genocidio perpretati da singoli individui
Ufficiali serbo bosniaci nello specifico mentre oggi quello di sottoporre a giudizio perché Rimini analoghi
Lo stesso Putin dimenticando l'amara lezione della storia che in questi casi a prevalere non è la giustizia tout-court ma è la giustizia dei vincitori
Tali aspetti ecco permettetemi un ricordo personale
Erano stati lucidamente pre coalizzati da un grande giurista e filosofo oggi ingiustamente dimenticato il mio maestro Pietro Barcellona che all'incirca venti anni fa scriveva
Quando il potere è saldamente in mano alle potenti lobby degli affari e della finanza
Dei circoli mediatici e della manipolazione delle informazioni
I giuristi si abbandonano al cosmopolitismo umanitario e si arruolano nel grande esercito delle buone intenzioni delle buone maniere magari fornendo con inconsapevole legittimazione ideologica al mantenimento dello stato di cose esistenti un'europa inconsistente
Una America lanciata all'assalto di ogni possibile avversario politico una guerra infinita che nessuno osa criticare perché ormai chi esce dal coro
E bollato come antiamericano antioccidentale e antiliberale
Oggi più che mai tali parole a
Acquistano una loro pregnanza se si pensa che prima la crisi finanziaria
Poi la pandemia e da ultimo i venti di guerra che continuano a soffiare impietosamente nel cuore dell'Europa hanno dimostrato che essa non riesce a tarda a a tagliare il cordone ombelicale
Con gli States e mi avvio alla conclusione allora mi viene in mente raccontò mitologico la mitologia greca penso Hatzair lusso e a una di quelle sue seduttiva trasformazioni
Zero USA assume le sembianze di un toro bianco rapisce la principessa Europa come immortalato con un dramma tris mo'senza precedenti dati si hanno nel suo ratto di Europa e nella scena clou del rapimento la giovane fanciulla nella sua opulenta bellezza urla disperata mentre si trova contro la sua volontà sul dorso dell'animale si dimena mentre dei putti altrettanto allarmati
Sembrano volerla salvare da un destino che tuttavia ineluttabili il Toro prima mansueto ha lasciato le sponde sicure nella patria di Europa sa attraversando il Mediterraneo per approdare a Creta
Ma fuor di metafora non è arduo intravedere nei panni del Toro Zervos l'impero statunitense
Che dopo aver sedotto Europa per l'ennesima volta cerca di trascinarla non più verso le tranquille sponde del Mediterraneo
Ma verso gli ostili di dell'Ocean otto antico coinvolgendo la sua malgrado in un conflitto le cui conseguenze oltre ad essere del tutto imprevedibili
Potrebbero ritrovarsi essi contro l'Europa stessa condannandola tra l'altro alla marginalità nell'attuale contesto geopolitico allora
Se l'Europa vuole davvero rendersi autonoma indipendente e se vuole assurgere al ruolo di protagonista nella scena globale dovrebbe questo è un mio parere un mio punto di vista liberarsi una volta per tutte da far dallo atlantico
Tenendo bene a mente Keller l'europeismo storicamente parlando è cosa ben diversa dall'atlantismo
Non essendo quest'ultimo ha fatto come è stato scritto di recente come viene sta ostentato ora i seguaci del pensiero unico dominante garanzia di pace per i Paesi occidentali e di stabilità democratiche è stato tutt'altro
E soprattutto a liberarsi anche di questa funzione di sudditanza economica culturale e psicologica nei confronti degli Stati Uniti
Cercando per un verso di affermarsi l'Europa come grande spazio politico come grande potenza politica o per parafrasare i il titolo di un libro
Ormai il pioniere insistito di Antonio Cantaro deve ritornare ad essere sovrana in un mondo proteso sempre di più verso il multipolarismo
Soprattutto a cercare di instaurare un fecondo e costante dialogo con le principali potenze in primis con la stessa Russia
Anche per scongiurare il pericolo incombente di nuove guerre che possano in un modo o nell'altro a lambire interessare il territorio europeo
Vorrei pertanto chiudere con le parole di un autore maledetto a me molto caro lo ricordava
Professor Paolo Marchetti come Carl Schmitt
Il quale malgrado la sua esecrabile Addis a visione al nazionalsocialismo è riuscito a ricostruire in maniera lungimirante la storia dello ius pubblico europee un po'mettendo in luce i meccanismi e le aporie della forma politica della modernità dall'altra parte proprio le contraddizioni le aporie e la mancanza di sistematicità dell'opera ci mi Chiana
Probabilmente possono essere comprese spiegate come il più come il sintomo di una più grave crisi europea dello sprint il giurista tedesco mi riferisco ancora una volta ci mi oltre cinquant'anni fa e concludo veramente riprendeva non a caso nel suo scritto Teoria del partigiano
Alcuni versi tratti da una poi sia di Mao che sintetizzano forse meglio di ogni altra cosa il nuovo no Moss della terra
Se il cielo mi Fossett patria sguainare hai la mia spada e ti tagliere in tre pezzi
Uno il regalo all'Europa uno all'America ma uno voterei per la Cina e sarebbe la pace a dominare il mondo vi ringrazio
Grazie attenti Riccardo Riccardo Cavallo ha un'altra d'immersione diciamo nel realismo
La la difficoltà che momento attuale con il conflitto in Ucraina
In corso le difficoltà che sommesse
In luce da questo conflitto all'integrazione europea e le forti influenze nel anni ha parlato anche Riccardo Cavallo che provengono da dagli Stati Uniti o da potenze straniere all'Europa
Bene io direi che siamo nei tempi esatti non mi rimane che ringraziare l'amministrazione comunale
Dine letto professoressa di Salvatore ed università di Teramo per l'organizzazione di queste bellissime giornate
Se non sbaglio ci rivediamo qui tra
Ci vediamo qui tra un po'intorno con leggo anch'io venti-trenta per sicurezza per evitare magari errori
Una piccola pausa prima di partire con la seconda parte di questa seconda serata una comunicazione di servizio ed un saluto
Un saluto alla professore Andrea Ciccarelli che c'ha raggiunto poco fa che il delegato del rettore la terza missione che ha sostenuto l'iniziativa