Trasmissione a cura dell'Associazione Non c'è Pace senza Giustizia

Buona sera o buongiorno agli ascoltatori di radio radicale a seconda di quando ci ascoltate
Questo è il consueto appuntamento settimanale con l'organizzazione Non c'è pace senza giustizia a cura di Nicola Giovannini che va in onda ogni mercoledì
Alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino scopo di questa trasmissione
Di approfondimento e come sempre aggiornarvi sulle nostre iniziative in corso future nonché fornire commenti analisi su notizie di rilievo rispetto alle nostre campagne politiche quest'oggi
La puntata e dedicata a due argomenti principali in primo luogo con Gianfranco Dell'Alba presidente di Non c'è pace senza giustizia parleremo delle gravi violazioni dei diritti umani
Perpetrate dalle autorità cinesi nei confronti della popolazione usura
Della provincia dello Xinjiang
Oggetto di un indagine rilasciata dall'Alto Commissariato per i diritti umani dell'ONU
Mettendo in risalto quanto la tempistica della sua pubblicazione a soli undici minuti soli undici minuti della scadenza del mandato di Michel Bashere
Dimostri la difficoltà di dire semplicemente la verità anche in ambito ONU
In secondo luogo per un confronto sull'impatto del cambio climatico e le norme vigenti oppure lacunose per affrontarlo alla luce di quanto avvenuto
Nel Pakistan devastato da inondazioni ingenti interviste Rocca mila Taddei coordinatrice
Delle attività della campagna di non c'è pace senza giustizia dedicata all'Amazzonia e contro la sua deforestazione condotta con il sostegno della Fondazione sa e Nando Peretti
Come di solito diamo per lo spazio prima alle notizie della settimana selezionate dalla nostra redazione di Roma e Bruxelles e ci vengono lo lette quest'oggi da Anna Piovan
Anna a te la parola
Buongiorno e buonasera a tutti iniziamo la rassegna stampa di questa settimana con una notizia proveniente dall'Egitto
L'indignazione per l'aumento di femminicidi in Egitto se intensificata dopo il tragico omicidio di una studentessa di diciannove anni
A mani Abdul Karim Alcazar è stata colpita alla schiena fuori da casa sua dopo aver rifiutato una proposta di matrimonio da Ahmet fatti
L'omicida di Gaza mette in luce la tragedia in corso nel Paese la violenza contro le donne e l'incapacità dell'autorità di mettere un freno
Alcazar è la terza donna vittima di omicidi in Egitto negli ultimi tre mesi le tre donne sono tutte state uccise dopo aver rifiutato la proposta di matrimonio
Da molto tempo la violenza sessuale di lato in Egitto a causa dell'assenza di adeguati protezioni legali ed alcune giuridiche che consentono a questo genere di crimini di rimanere impuniti
Quello che è successo non è solo un crimine ordinario è un nuovo crimine di violenza contro le donne è un femminicidio ha detto scema el Banna portavoce della commissione per la giustizia
Ha continuato notiamo che in generale la violenza continua ad aumentare in Egitto
Almeno identificare il crimine ed etiche tarlo correttamente ci aiuta a determinare le ragioni per cui sta accadendo e a trovare delle soluzioni per proteggere le donne
Mentre la storia gente alzarsi diffonde gli attivisti chiedono spazi sicuri per incoraggiare le donne assegnare le violenze e per istruire le nuove generazioni nelle scuole un compito difficile poiché censura e restrizioni imposte alle organizzazioni non governative sono ai massimi livelli in Egitto la seconda notizia si porta in Amazzonia
Un ampio studio condotto da scienziati e organizzazioni indigene ha scoperto che la distruzione ambientale in alcune parti dell'Amazzonia e così radicale che la foresta potrebbe non riprendersi mai più
Il rapporto conclude che il punto critico non è uno scenario futuro ma piuttosto una fase già presente in alcune aree della regione
Gli scienziati dell'Amazzonia network agli ex DC
Hanno collaborato con il coordinatore delle organizzazioni indigene del bacino amazzonico per realizzare lo studio che è uno dei più ampi finora e che copre tutte e nove le nazioni interessate dalla foresta amazzonica
Solo due dei nove Paesi hanno almeno la metà delle loro foreste ancora intatta le organizzazioni indigene amazzoniche hanno richiesto un patto globale per la protezione dell'ottanta per cento dell'Amazzonia entro il due mila venticinque questa azione necessaria sia per proteggere la foresta rimasta sia per ripristinare i territori degradati
Fondamentale per raggiungere questo obiettivo e accordare gruppi indigeni una maggior gestione della terra e fornire loro la protezione statale
Quasi la metà dell'Amazzonia è stata designata come area protetta o territorio indigeno ma solo il quattordici per cento di tutta la deforestazione avviene in queste zone
Alicia Bosman una scienziata ecuadoriana che ha coordinato il rapporto affermato che includere le persone indice nel processo decisionale significa anche disporre della conoscenza di coloro che meglio conoscono la foresta
La presenza di popolazioni indigene nei territori regolamentati né aiuta la conservazione perché la loro cultura ha bisogno di un ambiente sano per la propria sopravvivenza
Ha affermato Antonio Eduardo cercherà di Olivera segretario esecutivo del Consiglio missionario indigeno
Proprio per questo è necessario limitare l'attività mineraria che è una delle minacce crescenti contro le aree protette e le terre indigene
Sebbene una grande parte avvenga illegalmente circa la metà delle attività minerarie nelle aree protette effettuata legalmente e licenziati hanno richiesto ai governi di rifiutare o revocare i permessi minerari
L'ultima notizia ci porta in Somalia
Dopo quattro stagioni di piogge mancate che hanno portato una siccità devastante il sottosegretario generale per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite avvertito che parte della Somalia è sull'orlo della carestia
La siccità di quest'estate è stata la peggiore degli ultimi quattro decenni le precipitazioni di quest'anno sono state le più basse degli ultimi sente Cenni provocando una catastrofe umanitaria
Almeno milioni di persone in Somalia è sfollato a causa della spinta del cambiamento climatico
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato il mese scorso che il numero di persone a rischio di fame in tutta la regione è aumentato a ventidue milioni
Nella sola Somalia quel numero include sette virgola otto milioni di persone che affronta una crisi di fame ovvero circa la metà della popolazione
Sebbene la Somalia si è considerata uno dei paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici non è attrezzata per far fronte alla crisi le famiglie affamate in Somalia hanno viaggiato per giorni o settimane a piedi in cerca di assistenza
Anche quando raggiungono i campi fuori delle aree urbane trovano poco o nessun aiuto
A causa della radicata tendenza alla siccità in Somalia insurrezione armata del gruppo estremista Shabab contro il Governo federale è stato difficile per i gruppi umanitari fornire aiuto
Una dichiarazione formale di carestia potrebbe incentivare i finanziamenti necessari anche se il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite affermato che quando viene dichiarata una carestia ormai è già troppo tardi
Grazie Anna per questa selezione commentata delle notizie settimanali passiamo ora subito agli argomenti principali della puntata odierna come anticipato in apertura
Con il contributo di Gianfranco Dell'Alba presidente di Non c'è pace senza giustizia vogliamo per iniziare soffermarci sulle gravi violazioni dei diritti umani
Per per tratte dalle autorità cinesi nei confronti della popolazione una cura della provincia dello Xindian né un fatto noto denunciato da tempo
Scaturendo pure la tensione e la preoccupazioni preoccupazione di organi o Mussi anni come quello dell'Alto Commissariato per i diritti umani
La situazione Procaccini anch'è infatti stato oggetto di un indagine rilasciata da questa istituzione tuttavia la tempistica della sua pubblicazione
A soli undici minuti dalla scadenza del mandato di Michel Bashere l'alto commissario per i diritti umani dell'ONU dimostra in modo lampante
Lau le difficoltà di denunciare quanto avviene in paesi come la Cina in ambito ONU per un commento su questa vicenda vi propongo ora di ascoltare Gianfranco Dell'Alba presidente di non c'è pace senza giustizia
Questa settimana vogliamo raccontare una storia emblematica nelle
Nei rapporti internazionali ed in particolare
Nei rapporti all'insieme alle Nazioni Unite
La storia della
Del rapporto della Alto rappresentate l'alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite Michel bacilli
Fatto uscire undici minuti prima che il suo mandato finisca
Di che si tratta
Si tratta del fatto che la signora pamphlet ex presidente del Cile altolà peraltro commissario per i diritti umani
Compito complicato quando si pensa agli equilibri dei quali deve tener conto e sta tenendo sempre di più conto l'organizzazione delle Nazioni Unite
In particolare con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza che bloccano naturalmente qualsiasi iniziativa che possano essere
Che possano nuocere alla loro immagine eccetera
Struttura che furto
In questi ultimi sempre di più si sta rivelando un contenitore senza però la capacità di incidere sulle realtà politiche del del mondo e Dio sa quante quante ce ne sono in agenda
Dicevo l'alto con l'altra l'alto commissario per i diritti umani aveva tra le altre cose promosso una una indagine sulla situazione del popolo Europe
Situazione che gli ascoltatori di radio radicale conoscono bene tanto eh radicato nell'impegno radicale
Grazie a Marco Pannella la l'attenzione che da sempre è stata rivolta alla alla situazione del del popolo di un muro del Turkestan orientale quella regione a maggioranza musulmana
Del Cina alla quale la Cina stessa nega di fatto quasi l'esistenza in vita e operando con sempre maggior determinazione per cancellare in un certo senso la la la
La popolazione stessa con tutta una serie di atti
Che sono periodicamente denunciati da tutte le organizzazioni
Nei diritti umani dagli stessi dallo stesso popoli duro nelle sue varie ramificazioni e che naturalmente la Cina media di cui della Cina nega l'esistenza bene
Anche in riva all'alto commissario per i diritti umani a messo in cantiere un rapporto sulla situazione degli umori e mi sembra ce ne si è recata negli ultimi mesi in Cina dove la sua visita è stata particolarmente diciamo
Negativa perché ovviamente una volta lì stata nell'è stato impedito di Isildur di svolgere qualsiasi
Missione ispettiva di di onorare il suo mandato in qualsiasi modo nel modo normale per cui se si va in un Paese eccessivi si è preposti alla situazione dei diritti umani si dovrebbe andare a vedere cosa succede nelle condizioni nelle con su su quei casi per i quali si è ci si è mossi e naturalmente il governo cinese ha fatto di tutto per impedire
Bene questo rapporto Stato poi predisposto da da un gruppo di esperti il rapporto con ferma che
Il trattamento di varia natura
Il controllo delle nascite
Qualsiasi altra forma per scoraggiare fare emigrare o semplicemente scoraggiare la la la la la la vita l'anno e la possibilità di vita di quel popolo talmente diffuso che avvicina e si può si può qualificare come crimine contro l'umanità questo e quello è il contenuto del rapporto belle dell'alto commissario che naturalmente la Cina ha cercato in tutti i modi di non fare rendere pubblico quindi ostacolando né in ogni modo la pubblicazione al punto che la signora bacile ha pensato bene di intestarselo cioè di farlo proprio
Dieci minuti prima undici per l'esattezza
La scadenza del suo mandato in modo che quello restasse agli atti come l'atto finale del suo e anche però allo stesso tempo la constatazione plateale della impotenza dell'organismo preposto alla tutela dei diritti umani dell'ONU di poter agire in tal senso in presenza di diciamo di in qualche modo di azionisti come come la Cina o altri paesi che naturalmente su quel lavoro possono dire Doohan possono avere l'ultima se non
La parola certamente quel potere di veto e di influenza di cui parlavo prima quindi queste questo è successo la settimana scorsa alle Nazioni Unite a Ginevra e questo merita di essere sottolineato a dimostrazione di quanto poi l'idea appunto della Casa delle nazioni per scongiurare non solo nuove guerre ma anche per promuovere certi valori sia oggi completamente diciamo stravolta nella sua nella sua missione iniziale perché appunto
Così come la Cina può bloccare tranquillamente un rapporto su quanto riguarda una situazione determinata al suo interno così tanti altri Paesi fanno lo stesso e tanto che si sono addirittura la Cina poi come sappiamo e con la Russia al sta sostenendo la tesi che l'Isla stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che è la base un po'sulla quale lavora il Consiglio dei diritti umani del dell'ONU l'alto l'alto commissario e tutte le altre istanze dello in fondo quella stessa dichiarazione
Venne dettata nel quarantotto dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale dall'Occidente e che quindi altri sono i valori che invece tanti altri Paesi portano avanti che hanno non meno dignità di quelli in realtà la sfida resta alta la democrazie e autocrazia questo esempio di protervia cinese per il quale è stata costruire è stata sì è stato costretti a questo espediente per potere comunque rendere pubblica quella denuncia la dice lunga e e questo che enti su come non c'è pace intendiamo denunciare perché possa essere diciamo conosciuta e perché si possa anche su questo
Mobilitarsi perché questo possa non avvenire in futuro
Grazie Gianfranco Dell'Alba presidente di Non c'è pace senza giustizia per questa analisi sugli ostacoli
Riscontrati anche in sede ONU da chi si incarica di investigare e denunciare i gravi violazioni di diritti umani quando perpetrate dai regimi come quello della Cina
O dei suoi alleati il caso del popolo un ruolo e certo emblematico ma purtroppo non unico o esclusivo
Proseguiamo ora con il secondo argomento Della ponte della puntata odierna un altro fronte su cui non c'è pace senza giustizia impegnato ossia quello della protezione dell'ambiente e la promozione di leggi e politiche adeguate per prevenire o limitare le attività danneggiamenti
Sempre più forti sono la coscienza sapienza o conoscenza di quanto le così dette catastrofi naturali non avvengono per caso
Ossia che il cambio climatico è anche provocato da attività e lesive e frutto di scelte politiche avverse oppure di norme vigenti lacunose per affrontarlo
Quanto avviene ora ad esempio in Pakistan devastato da inondazioni ingenti né un'ennesima dimostrazione
Per un confronto su questa sfida ho il piacere di accogliere Camilla Taddei coordinatrice delle attività della campagna di Non c'è pace senza giustizia dedicata all'Amazzonia e contro la sua deforestazione condotta con il sostegno della Fondazione esame Nando Peretti
E Camilla bentornata sulle nostre onde e grazie per la tua
Disponibilità
Secondo gli ultimi dati si è registrato un nuovo un nuovo record di deforestazione nella foresta pluviale Amazzonica nel mese di luglio e sappiamo quanto questo
Abbia un effetto devastante sull'ecosistema e della regione e ben al di là nel Pakistan
A seguito di inondazioni ingenti provocati da piogge monsoni che senza precedenti un bilancio provvisorio registra oltre un milione le case da leggiate
Quasi cinquecento seicento mila le persone sfollate oltre mille duecento morti con famiglie e bambini particolarmente a rischio di malattie e senza tetto
Un ulteriore segnale allarmante sul fronte del cambio climatico secondo te
Sì a quanto abbiamo visto a in merito al Pakistan in questi giorni
Tremendo allarmante assolutamente allarmante perché ha mostra l'intrallazzo mostra l'Ali interrelazione se c'è tra il disastro degli eventi naturali come in questo caso i monsoni e il cambiamento climatico
Questo perché allora normalmente la stagione dei monsoni va da maggio a settembre
Ed è un periodo ovviamente caratterizzato da frequenti forti piogge questa non però a differenza della media dei soliti Kharrazi Klingon storici
Qui in questo periodo in questi mesi ce ne sono stati otto DCT monsoni Cinquini più del doppio
E quindi la si vede proprio
Un aumento di questi di questi fenomeni fenomeni che non hanno solo un grande impatto sulla su quello che è l'ambiente poi diciamo anche inetti o in in generale ma hanno un impatto molto forte molto diretto poi sulla a sulle persone basti pensare ai milioni di sfollati che ci sono stati in Pakistan che corrispondono a circa la metà della popolazione italiana secondo alcune stime sono i numeri inimmaginabili
E numeriche a non non si fermano qui perché appunto da questa correlazione tra il cambiamento climatico e i disastri gli eventi naturali
Se non si farà nulla saranno destinati sempre più ad aumentare sia per numero ma per per frequenza
Quindi non si può parlare solo di disastri di eventi catastrofici imprevedibili sì è vero sono imprevedibili perché comunque non si sa esattamente come e quando colpiranno per così dire però sono eventi imprevedibili perché in generale è da anni se non decenni che ai licenziati la comunità scientifica in generale
Hanno messo in luce e hanno avvertito della correlazione tra riscaldamento globale e quindi cambiamento climatico
E a un momento di fino a mini naturali estremi aumento sia nelle frequenza ma anche proprio nella capacità distruttiva
E quindi come stiamo vendendo c'è proprio questo legame diretto c'è un vero e forte legame diretto tra l'ambiente sa hanno e i diritti umani anzi il diritto a un ambiente sano è un diritto ufficialmente riconosciuto adesso
E quindi tutelare l'ambiente ovviamente significa anche tutelare la nostra stessa vita ma non solo a livello di qualità della vita e quindi a diritti ha fondamentali
Ma anche a tutelare la stessa sopravvivenza come stiamo proprio vedendo nel caso del del Pakistan perché anche perché sto facendo un esempio se la temperatura
Globale aumentasse più di un patto di grandi il nostro stesso un corpo per la sua composizione biologica non sarebbe in grado di far fronte a questo cambiamento non potrebbero esistere
E qui non potremmo proprio sopravvivere noi stessi nel nostro corpo
Quindi per un tutti questi motivi è importante prendere coscienza di questi i fattorini questi avvenimenti e anche e soprattutto riconoscere le responsabilità che entrano all'interno di questi di questi fenomeni
Ma chi possono essere ovviamente i i responsabili in questi casi ebbene alcune azioni hanno effetti a lungo termine e quindi è difficile determinare indiretto responsabile
è certamente anche perché spesso appunto gli effetti dei disastri ambientali hanno ripercussioni molto maggiori
Su contributo guitto meno a livello di inquinamento e di emissioni FS come nel caso del Pakistan la popolazione pachistana
Ha contribuito a livello di emissioni molto poco rispetto ad altri Paesi eppure se appunto quanto avvenuto apre una conseguenza del surriscaldamento globale del cambiamento climatico paga le conseguenze di azioni che hanno portato a questo surriscaldamento questo cambiamento globale
Che sono state diciamo generate con maggiore impatto da altri attori soprattutto appunto nel mondo poi a incidentale in Europa e quindi cosa dobbiamo fare da innanzitutto sanno informarsi ma serve a livello generale a livello internazionale servono degli sviluppi rapidi per poter limitare le azioni lesive contro l'ambiente
A scopo preventivo ma anche protettivo
Quindi per esempio il riconoscimento del crimine di e cucino io in cui di cui spesso a si sente parlare ultimamente saranno un e norme passo avanti in in questa direzione
Carmine consiglia un termine che ancora purtroppo
Un po'di nicchia all'interno della bolla di chi si occupa di di questi temi etimologicamente assomiglia al genocidio infatti si riferisce ad azioni compiuto dall'uomo che hanno un impatto devastante sull'ambiente suo ecosistemi
Ed è un crimine che ritiene di a osservare il danno all'ambiente in quanto tale e quindi a Chieri chiede anche un approccio al danno anche nel lungo termine
Al termine appunto come dicevo che sembra lontano ma in cui Effetti saranno molto forti soprattutto puoi nelle nelle prossime generazioni che si sentiranno sempre maggiormente gli effetti di questo cambiamento climatico e di queste azioni che sono state perpetrate Alemanni dell'ambiente negli ultimi decenni le e le cui conseguenze sentiranno puoi da in futuro
Quindi a
Appunto abbiamo visto in questi decenni delle azioni è sempre maggiori
A ai danni del dell'ambiente in cui infetti contribuiscono anche come diceva anche al cambiamento climatico
All'innalzamento delle temperature e quindi fenomeni devastanti che abbiamo visto in Pakistan un esempio clamoroso di queste azioni devastanti un po'per rendere l'idea
è senz'altro la deforestazione in Amazzonia a scopo che spesso viene interpretato per perpetrata a scopo a scopo punto commerciale
E appunto se pensiamo che la foresta amazzonica è il polmone della terra
E che gli incendi all'interno della foresta amazzonica ad agosto di quest'anno hanno registrato il numero più alto degli ultimi decenni ci rendiamo conto di quanto la situazione sia sì allarmante ovviamente gli effetti di questa
Incendi di quest'anno non li sentiremo adesso li sentiremo tra anni ma con che portata li sentiremo e quindi è importante proprio per questo motivo agire ora prima che sia definitivamente troppo tardi e quindi informarsi anche sulla questione delle quote Cilio
Contribuire a a creare maggiore attenzione su questi temi può essere senz'altro un un un'ottima azione che anche i nostri ascoltatori possono possono fare
Grazie Camilla Camila Taddei per questa riflessione sull'emergenza da affrontare che rappresenta il cambio climatico e di suoi
Effetti sempre più devastanti come tristemente illustrato di recente da quanto avviene o è avvenuto nel Pakistan con questo siamo raggiunti alla fine della trasmissione non mi resta quindi che ringraziare Anna Piovan che oggi ci ha letto le notizie nonché gravami a Clark che ha curato la redazione e la parte tecnica vi ricordo che le attività di non c'è pace senza giustizia possono essere seguite anche attraverso il nostro sito internet che n p doppia fugge punto org oppure non c'è pace senza giustizia appunto orga
Nella sezione donazioni del nostro sito troverete anche le modalità per sostenere le nostre campagne per la giustizia penale internazionale
La promozione dei diritti delle donne e la lotta contro le violenze di genere come ad esempio i matrimoni minorili oppure le mutilazioni genitali femminili oltre che per la difesa dell'ambiente e la lotta contro la deforestazione in Amazzonia
Rari sono i modi per aiutarci e contribuire a questi impegni iscrivendosi e diventando membro socio di non c'è pace senza giustizia facendo una donazione libera oppure con la devoluzione del vostro cinque per mille a non c'è pace senza giustizia per le modalità precise il rinvio al nostro sito internet vi ringrazio molto per l'ascolto evito appuntamento a mercoledì prossimo sempre alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino intanto vi auguro un buon proseguimento su radio radicale
Ciao