Notiziario antiproibizionista

Lunedì diciannove settembre del due mila e il ventidue un saluto da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del notiziario antiproibizionista di radio radicale
In questi giorni avete scritto qualcuno di voi avrà sentito ricordare il caso di Aldo Braibanti Aldo Braibanti nacque esattamente cento anni fa il diciassette settembre del mille novecentoventidue
è stato un artista un poeta uno scrittore un drammaturgo regista teatrale
Un attento studioso della ditta delle formiche esatta anche impegnato politicamente era cresciuto in una famiglia antifascista ha combattuto nella Resistenza Firenze prima con giustizia libertà poi con il Partito Comunista è stato arrestato
Fu arrestato due volte finì anche nelle mani
Dei torturatori della famigerata banda Carità
La vicenda di cui fu protagonista suo malgrado e raccontata nel film di Gianni Amelio il signore delle formiche che è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e prima di quest'ultima c'è stato il docu-film il Caso Braibanti uscito nel due mila e venti mila di Carmen Giardina Massimiliano Palmese che Haute autore anche di un lavoro teatrale analogo
Il caso il Caso Braibanti se servite a radio radicale sì in questi giorni avete sentito
Questo parlare probabilmente un po'lo conoscete perché o ne avete sito parlare perché è stato un po'rimosso è stato dimenticato dalla nostra memoria collettiva Brembate è stato tra i maggiori intellettuali italiani Carmelo Bene aveva definito un genio straordinario nella seconda metà del degli anni sessanta fu vittima di un procedimento penale con l'accusa di avere plagiato Giovanni San Fratello che era suo giovane compagno si erano conosciuti al tempo della comunità artistica del Torrione Farnese di Castell'Arquato
Una cometa critica in cui parteciparono nomi importanti come Sylvano Bussotti fratelli fratelli dell'occhio
Riconosciuto colpevole
Bray vanti venne condannato a nove anni poi ridotti a quattro per i suoi meriti nella lotta partigiana due dei quali scontati in carcere nel corso del processo il pubblico ministero Antonio Lo Iacono lo additò come
Una intelligenza viscida
Per l'accusatore parlare di Braibanti era parlare di degenerazione di ossessione di miseria morale di giovinezza macchiate sciupata e nella sua requisitoria
Affermò che Braibanti fosse preda di un pervertito mento demoniaco e chiesto una pena esemplare affinché nessun progresso nugolo possa venire a a togliere domani la libertà ad un innocente
La parte civile lo descrisse come il piccolo estorte Iacono
Nelle motivazioni della sentenza di condanna il presidente della corte Orlando Falco lo definì un diabolico raffinato seduttore di spiriti affetto da omosessualità intellettuale preferito bene omosessualità intellettuale parole ed epiteti questi che riecheggiano anche nelle cronache nei titoli di molti giornali dell'epoca ricordiamo che stiamo parlando di P. cinquanta anni fa non la televisione non era pervasiva come adesso non esistevano
Il sociale non esisteva internet i giornali avevano un grande un grande peso questa dunque accadeva appunto oltre mezzo secolo fa
L'anno scorso alla metà di agosto si è tenuto il rave di Valentano
Che in provincia di Viterbo ha ha riunito migliaia di giovani arrivati da tutta Italia anche dall'estero per alcuni giorni
Che si erano trovate punto per ascoltare musica musica tecnico acid house jungle trans sono a questo tipo di musica
In maniera autogestita senza dover pagare un biglietto d'ingresso come avviene dalla fine degli anni ottanta in analoghe manifestazioni che si svolgono in varie parti del mondo
Questo evento è stato additato come una specie di girone infernale fatto di droga libera di sesso sfrenato atra danni ambientali pecore sbranati dai cani per morte sotto il sole
Addirittura un parto due stupri decine di come tipici la morte di un ragazzo vittima di accessi non sono tollerati e quindi appunto incoraggiati insomma
Un festival con migliaia di scappati di casa ammassati tra la droga per giorni complice l'impotenza e l'assenza dello Stato e per porre fine al quale sì invocarono cariche di polizia con lanci di lacrimogeni e getti di idranti tutte queste cose
Sono ricavabili
E un anno fa ci fece una nota lunedì sono ricavabile appunto dai dichiarazioni di politici e titoli di giornali di agenzia a questo punto appunto la domanda è che cosa hanno in comune queste due vicende così diverse e così lontani tra di loro nel tempo
Allora la vicenda giudiziaria per la quale nel il nove sette sessantotto sessantanove al dovrà i tanti venne accusato e condannato per per per plagio gli realtà fu un processo all'omosessualità
Non si poteva condannare l'omosessualità perché non era previsto come reato dal nostro ordinamento Massi sfruttò il codice il ti così centotré delle che era nella strage penale arrivato direttamente dal Codice Rocco dal codice penale fascista
Il reato di plagio che Pai sarà abolito dalla Corte Costituzionale nel novecentottantuno
Fu un processo dunque all'omosessualità e ad un intellettuale anticonformista un processo ad un uomo libero che fu punito per avere voluto essere se stesso per aver affermato la sua libertà anche di amare di amare chi voleva quello di Valentano dell'anno scorso è stato certamente un evento segnato da da dei problemi d'aspetti problematici anche da diverse criticità ma lontano da quello che che fu dipinto che fu raccontato dalle cronache
Abbiamo appunto un anno fa ha assistito a un carosello di Fay chiuse di dichiarazioni che hanno accomunato esponenti politici di destra e di sinistra amministratori locali editorialisti conduttori televisivi evidentemente
Spaventati dal da questi eventi spaventati alla diversità dei comportamenti giudicati irregolari non conformi dalle ed è una parola tornata ultimamente anche nel il discorso politico dal devianza
Allora ciò che lega queste due vicende così diverse lontane fra loro è la realtà di fondo della del Paese in cui viviamo la cultura in cui cresciamo
Che ci portiamo dietro la storia anche che ci portiamo dietro culture stalle con cui non riusciamo che non riusciamo ad analizzare con cui non riusciamo a fare i conti il noi viviamo in un Paese ipocrita in un Paese moralista
Che non sembra non volersi non sapersi misurare con la complessità della vita con la complessità del mondo e questa è una questione cominciare perché riguarda il nostro stesso futuro riguarda la libertà delle persone la l'autonomia delle delle nostre scelte che sono scelte di amore scelte sessuali scelte di fine vita scelte anche sull'uso di sostanze sull'uso di quelle che vengono chiamate droghe
Evidentemente la persona cosciente la persona consapevole e responsabile
Spaventa fa paura
La persona che trasgredisce gli schemi dominanti viene considerata diversa chi adotta comportamenti ritenuti anormali non allineati a quelli della maggioranza degli altri individui viene considerato un deviante come tale da emarginare da reprimere da punire
E non è ed è un sentire che attraversa un po'tutta la nostra società al di là delle opinioni politiche al di là delle condizioni personali ideali al di là della di quella che è la nostra formazione del del ceto da cui proveniamo
E non è sufficiente opporsi alle correnti politiche che negano la complessità dell'esistenza e pretendono di imporre in maniera totalizzante il la loro propria visione del mondo
Limitando l'autonomia degli individui e la loro autodeterminazione è indispensabile difendere le libertà personali
Che affermarle è altrettanto necessario elaborare un'alternativa credibile culturale prima ancora che politica perché è una questione fondamentale attorno alla quale si misura la differenza tra una società aperta fatta di persone libere informate a responsabili consapevoli è un sistema autoritativo fondato sui divieti sul controllo sociale sulla repressione
Le politiche delle droghe
Di stampo repressivo e punitivo
Ne ne sono un esempio sono sono un esempio di violazione dei diritti e di limitazione delle libertà delle persone ci sono esempi Esterni e come per esempio quello delle delle Filippine
Del presidente Lotito tutte arte per fortuna non più presidente con migliaia di esecuzioni extragiudiziali
Ma anche le esecuzioni capitali in Cina o miniera Anna la violenza dei Narcos messicani che colpisce che creano un praticamente una situazione uno Stato parallelo
Ma anche in un Paese democratico come l'Italia la legge proibizionista ammesso non ce lo dimentichiamo perché in vigore da più di trentun anni anni è di trenta più di trentadue anni ha messo in galera decine di migliaia di persone
Ha sanzionato più di un milione di semplici consumatori ha provocato morti ha provocato malattie ed è responsabile di una concessione autoritaria e violenta della gestione dell'ordine pubblico che poi ha portato anche alla morte
Di Stefano Cucchi di Federico Aldrovandi di Aldo Biasi no tanto per citare i primi nomi che mi vengono che mi vengono in mente
Allora esiste una relazione una questione droghe diritti umani sì esiste
E proprio droghe diritti umani il titolo del secondo volume secondo ma del quaderno dei diritti globali curato dall'associazione società informazione
Pubblicato da migliore edizioni sottotitolo le politiche e le violazioni impunite questo secondo quaderno dei diritti globali è stato presentato lo scorso venticinque giugno a Milano
La registrazione integrale la trovate su radio radicale punto etti
Nonché poco siamo però propoli per queste di tempo una una sintesi sono due interventi
A questa presentazione sono intervenuti il direttore di Società informazione Sergio Segio il direttore di fuori luogo Leonardo fiorentini Pierantonio Panzeri presidente di fatti in più uniti e ancora lo scrittore attore Jacopo Fo
Giada Girelli che esponente era pertanto della fame d'acciaio International che è un'organizzazione internazionale che lavora per promuovere a livello globale le politiche delle droghe basate proprio sui diritti umani sul diritto alla salute su evidenze scientifiche si occupa in particolare di pena di morte e di come la pena di morte nel mondo che intervenga applicata anche in nelle politiche nelle politiche proibizionista sulla droga e poi Susanna Ronconi
La presidente del comitato scientifico di Forum droghe e appunto Sergio Segio e Susanna Ronconi sono i due curatori di questo di questo secondo quaderno dei diritti globali
Allora in questo nello spazio limitato che abbiamo note stati revisionista
Vogliamo proporre proprio questi due interventi cominciamo da quello di Sergio Segio a direttore quote di società informazione
Che curatore del volume e illustra punti contenuti del del di questo volume droghe diritti umani le politiche le elezioni pulite anche con uno sguardo complessivo sulla realtà mondiale
Mettere al centro e diritti umani al centro della questione i diritti umani e ci è sembrato non solo necessario e utile allo sviluppo dalla nostra analisi ma anche purtroppo originale nel senso che un aspetto che troppo poco viene messo in evidenza nel dibattito pubblico e nella pubblicistica
Laddove invece troppo spesso questa questione quella dell'uso delle droghe viene inquadrata solo principalmente come questione penale e criminale
Ho assieme ma non in alternativa anche come problematica sanitaria e sociale no invece Lonardi diamolo documentiamo in questo lavoro
Mettiamo in luce quante
In quanti luoghi
Avvengono le violazioni dei diritti umani che accompagnano ecco contraddistinguono con la guerra la cosiddetta guerra alle zero
E questo è l'altro punto focale del nostro lavoro è questo l'analisi della strategia decennale della guerra alla droga che caratterizza appunto le solite non solo documentato negli affetti ma anche per riflettere sottolineare quanto la violazione dei diritti umani dei consumatori di sostanze
Sia stata dichiaratamente concretamente l'obiettivo delle politiche e a quella strategia fanno riferimento e guardate che questa non è una forzatura interpretazione perché sono pensate
Il dibattito me danni ora ma in Italia si parla molto poco di questione delle droghe di politiche di riforma di politica delle deroghe per quanto le associazioni nelle Oppo Leo si ricordava prima che due giorni fa
Con Susanna con Forum droghe con altri rappresentanti di associazioni alla Camera si è presentato un libro bianco che fa il bilancio di questi due cenni di legge sulla droga in Italia
Ebbene non tutti sono ricorderanno che quando invece si discuteva anche animatamente in Italia di politiche sulle droghe
I sostenitori dell'attuale legge che ha portato ricordiamolo Gallera decine e decine centinaia di migliaia di persone
I sostenitori di quel proibizionismo di quel prodotto punizioni firmo dicevano bisogna fare programmaticamente bisogna fare toccare il fondo ai tossicodipendenti in modo da poterli salvare ecco queste al fosse voglio dire il contenuto di questa strategia di guerra alla droga che nient'altro che guerra chi le droghe consuma quindi programmaticamente stare toccasse il fondo col dire togliere diritti togliere progressivamente diritti e molto spesso togliere la libertà
Eccome documentiamo in modo ampio nel libro purtroppo anche spesso togliere la vita
Questo spessore su e ciò è stato ed è possibile perché questa strategia questa politica che io definirei più propriamente McCaw politica
E che definirei in modo oltre fatto esplicito una politica una necropoli etica criminale criminogena
A è riuscita a trasformare nel so comune ma appartiene dai dispositivi di legge le sue vittime i conti su i consumatori di sostanze in delinquenti quindi con un rovesciamento della verità che in fondo se ci pensate è una delle caratteristiche di tutte le guerre non solo di quella
Contro sedicente contro la droga ma in realtà contro chi lo interroga consuma ovverosia che fanno della propaganda un'arma bellica e del resto lo stiamo vedendo in questi mesi anche riguardo all'Ucraina
Quindi la guerra gioca non è molto diverso dalle guerre propriamente
Anzi
Tutto è per l'appunto anche perché si fonda produce e araldica nel tessuto sociale e nelle culture e nel dibattito pubblico che nelle pratiche politiche e soprattutto giudiziari
Un'estesa e duratura violazione dei diritti umani o
Non vi annoio qui con i numeri ma tutto ciò non so affermazione diciamo astratte o apodittiche ma sono documentata e documentabile
Nel libro oltre alla nasce l'argomentazione infatti troverete i dati che sono fondamentali anche per capire leggi le dimensioni vero ragguardevoli raggiunto da tali violazioni
Va detto nell'indifferenza grazie a questo processo progressivo di stigmatizzazione dei consumatori però nell'indifferenza quasi generale
E voglio dirlo non per polemica ma in modo sostitutivo troppo spesso anche con una certa disattenzione
Al tema al problema risvolto appunto di violazione dei diritti umani della questione droga da parte anche delle organizzazioni
Che invece alla tutela dei diritti Manni generale
Solo due numeri due cifre per capire le dimensioni di questo problema delle dei dodici milioni di persone che sono attualmente nel mondo incarcerate quasi una su quattro lo è
In ragione di reati
La maggioranza per reati di poco poco conto mezzo milione di essa addirittura solo per
Consumo e uso personale di queste sostanze
Oltre a questi vanno considerate anche tutti quelli internati contro la loro volontà nei centri di trattamento obbligatori
Ma ancor più drammatico il quadro magari credo se ne parlerà anche Giada Girelli
Dopo è il quadro della pena di morte applicata ai reati di droga pensate che nel cinquantotto Paesi che nel mondo sono mantiene i toni della pena capitale ben trentacinque la prevedono anche per reati di droga e a volte anche per reati di
Di poco conto addirittura per quantità minime di
Nel nel due mila ventuno sono state almeno ma guardate che è una cifra
Davvero sottostimata perché molti Stati che la applicano la la mantengono a livello di segreto di Stato ad esempio la Cina sono stato centotrentuno le esecuzioni per reati di droga nel nell'anno passato
Quelle documentate gran parte sono avvenute in Iran
Fra l'altro con un aumento vistoso del due del Trecento trentasei per cento rispetto al due mila venti dove forse anche in ragione della pandemia erano erano
E coma
A livello altrettanto distinto quindi inferiore alla realtà
Si disse che uno attualmente almeno tre mila le persone nei bracci della morte
In attesa di esecuzione o di condanna
Questo è un aspetto del problema al quale si aggiunge quello ancor più vistoso ancor più drammatico ma forse troppo poco conosciuto che quello delle esecuzioni extra giudiziale che colpiscono non solo spacciatori ma anche semplici consumatori di droga emblematico il più conosciuto ma non è certo l'unico il caso delle Filippine
E ha avuto migliaia in questi anni migliaia di uccisioni extragiudiziali che poi vuol dire persone ammazzato per strada per il semplice sospetto di essere spacciatori o semplicemente per essere consumatori di sostanza opere di forza di pulizie o di i vigilantes nel corso di operazioni varate nel tra il due mila e sedici del due mila ventuno si è arrivati a stimare ventisette mila di queste nuove pensate cinque anni ventisette mila vittime di esecuzioni extragiudiziarie
Badate non per iniziativa di qualche singolo poliziotto di qualche gruppo di vigilantes ma in questo caso addirittura in citate e incoraggiato dallo per fortuna ex Presidente
Delle delle Filippine Rodrigo tutte
Panorama analogo o meno drammatico ma aveva dato vale per molti altri Paesi asiatici dove ad esempio vengono comminate fustigazione frustrate o alle persone accusate di consumo di droga e pensata persino ai bambini
Ecco tutto ciò che è possibile ed è il fondamento la legittimazione se così vogliamo dirla della strategia della guerra la droga viene a partire perché le deroghe
Le politiche le leggi dibatto Lamarra azione vivono da sempre costrette in questo spazio angusto che snatura il problema è la sua comprensione
Ovvero sia lo spazio che pressoché esclusivo del penale del criminale tutto ciò che riguarda le droghe
Trattato proposto come questione
Di cronaca di cronaca nera come se
Consumare sostanze fosse di per sé è un crimine e non fosse invece il risultato la conseguenza del fatto che queste sostanze a differenza di altre
Vengono proibite rese illegali
Dalle leggi e da queste strategie ripeto di narco Polito
Implica che gestiscono il fenomeno a livello globale
Quindi tutto ciò comporta il fatto che chi sceglie o anche si trova per necessità nelle condizione di consumare queste sostanze proibite pensiamo alla cannabis che
Che terapeutica anche per gravi per gravi malattie quindi il consuma può ricorrervi anche per auto terapia in buona sostanza
Questa tutto ciò comporta sia lo stigma sociale che quello da sempre alimentato nel discorso pubblico ma sia poi anche la sanzione che può essere penale e dunque anche il caccia ancor più estese tornado a dare qualche dato sull'Italia anche amministrative in Italia libro bianco che è stato presentato
L'altro ieri alla Camera certifica che dal varo dell'attuale legislazione antidroga in Italia per ossia dal mille novecentonovanta ad oggi un milione di persone sono state segnalata ai profeti
Ai prefetti per consumo di cannabis
Un numero consistente di questi sono poi stati sanzionati amministrativamente una parte di questi infine anche legalmente quindi non è un fenomeno di nicchia non riguarda gruppi di persone più o meno giovani dedite
Ha qualche restano piacere ma è un fenomeno di massa che viene che comporta in carcerazione e
La definirei una persecuzione a livello o di massa
Pensate per assurdo se
Il prosecco che ci berremo alla fine per tornarci di questa fatica
A forse d'un tratto proibito ma guardate che in alcuni Paesi islamici quindi non è tanto assurdo ci troveremmo improvvisamente nella situazione di essere esposti al rischio di arresto di processo di condanna e di finire in carcere
Per un periodo più o meno
Oltre a questo approccio criminale penale chi consuma sostanze proibite diventa poi assieme molto spesso anzi quasi sempre vittima dell'approccio e del potere medico terapeuta
Dopo che criminale infatti viene considerato anche come e trattato come un malato da curare anche forzatamente anche contro la sua volontà
Pensate che nella nella legge numero mille quarantuno che risale al mille novecentocinquantaquattro era esplicitamente previsto che il consumatore di droga tossicodipendente finisse in manicomio
L'articolo ve lo devo leggere perché è molto esemplificativo dice era l'articolo ventuno definire manicomio chi a causa di grave alterazione psichica per abituale abuso di stupefacenti si renda comunque pericoloso a sé e agli altri
Ori esca di pubblico scandalo quindi lo scandalo pubblico e consumare una sostanza non è mettere in galera a milioni
Nel mondo veniale a migliaia decine di migliaia di persone
Ecco oggi mani quella legge superata da un'altra legge che da alcuni punti di vista è persino peggio i manicomi sono stati aboliti ma sono sorte
Le comunità terapeutiche alcune delle quali alcune sono meritorie altre troppo spesso somigliano a carceri a strutture di contenimento di isolamento e di controllo più che a luoghi di cura e di sostegno
Dunque possiamo dire che questa decennale guerra alla droga
I dati ci dicono che
Dati barocca la conoscenza dei fatti
Per troppi sulla propria pelle ci dicono che è stata una strategia
Fallimentare
Che ha preso piede a partire dagli anni privati dichiarata negli anni settanta poi appreso
Piede
Negli anni ottanta è stata una vera e propria controrivoluzione autoritaria e quindi ha determinato questa questa persecuzione nei confronti delle delle persone tossicodipendenti e con bassa è stata un fallimento dal punto di vista delle dichiarate intenzioni pensate che voleva un un mondo senza prove quindi un obiettivo tanto propagandistico quanto irrealistico invece è stata la fortuna dei narcotrafficanti perché parallelamente mentre a decine di migliaia
E di milioni a livello mondiale di persone venivano perseguitata arrestate talvolta uccise il narcotraffico è divenuto sempre più ricco e potente in virtù di questo approccio
Marcatamente proibizionista e delle leggi e delle strategie a cui ha dato luogo anche qui non li annoia e poi sto perdendo troppo tempo vada a finire però se qualche dato significativo che dobbiamo dovete conoscere
Ad esempio in Messico dove le dimensioni e gli effetti della violenza che in gran parte sono quasi interamente legata a Marco traffico sono in effetti paragonabile a quella di una guerra vera e propria pensate che dal due mila e sei al due mila diciannove che sono gli anni su cui si basa la ricerca che citiamo
Vi sono stati duecento settantasei mila
Duecentosettantasei mila omicidi
Sono stata scoperte tre mila seicentotrentuno fosse comuni
Cinquantasei mila persone sono scomparse trecentoquarantasette mila sono state forzatamente sfollati ad andare case dalle dalle residenze
Persino vi sono ancora trentasette mila cadaveri non identificato ecco chiunque capisce che ciò che è una delle conseguenze della strategia della guerra alla droga è una vera e propria droga in realtà contro il
La guerra contro le persone e non contro contro le sostanze
Ecco questo libro vado a chiudere e quindi un contributo con le nostre forze con i nostri mezzi ma ci sembra utile attuale e anche originale dal punto di vista degli approcci e delle analisi che che porta avanti vuole documentare analizzare denunciare tutto ciò ma anche proporre alternative perché ore
Citazioni
Faticosamente in questi decenni portano avanti le loro battaglie propongono alternative propongono riforme a questo Statuto questo stato di cose e soprattutto a queste leggi ingiuste e criminalizza
Lo presentiamo oggi questo libro perché è dal mille novecentottantasette
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di celebrare il ventisei giugno cioè domani come Giornata internazionale contro l'abuso di droga il traffico illecito
L'anno scorso il tema assegnato la giornata era stato il titolo era stato condividi fatti sulle droghe salva vite
Ecco chiunque capisce se viene correttamente informata e quello che proviamo a fare con questo libro chiunque capisce che un titolo paradossale e ipocrita perché proprio se guardiamo ai fatti nonché ai numeri
Capiamo
Quanto le politiche globali delle Nazioni Unite al riguardo sinora come dicevo centrata sull'obiettivo realistico di un mondo senza deroghe abbia in realtà massimizza trent'anni non abbiano salvato contribuito a salvare delle vite
A no invece
Contribuito a perderne diverse migliaia producendo carcerazione criminalizzazione e appunto morte morte
Sia come pena comminata dai tribunali sia come pratica extra giuridica ma promossa talvolta da governi ed autorità pubbliche o comunque legittimata da questa strategia
Sia come conseguenza del narcotraffico ma sia infine anche come conseguenza che l'approccio proibizionista e punizioni sta ha avuto sul piano sanitario perché anche le morti per overdose che guardate non se ne parla più
Ma anche in Italia ancora l'anno scorso sono state più di trecento sono migliaia a livello europeo sono in qualche misura addebitabili a queste politiche a queste scelte
E a queste legislazione ma così come quelle dell'aiuti per l'AIDS o per altre malattie
Infettive trans trasmissibili che sono causata appunto dalla clandestinità
A cui sono costretti i consumatori di queste sostanze
E finisco citandomi invece il tema che è stato scelto dalle Nazioni Unite per la giornata anche ricorrendo maniche affrontare le sfide della droga nelle crisi sanitaria umanitarie
Dove viene ribadito il solito miraggio ovvero detto testualmente di rafforzare l'azione la cooperazione per realizzare un mondo libero dall'abuso di droghe
Qui va notato che c'è una genero passo in avanti nel senso che non si parla più solo di uso di droghe ma se passati a parlare se non altro di abuso
E però io credo sia abbastanza evidente che proprio le crisi in corso da quella pandemica quella climatica a quelle belliche che non sono solo va ricordato quello dall'Ucraina ma tante altre nel mondo invece e a tutte queste crisi sono intrecciati in qualche modo e misura anche la questione delle droghe e perché il mercato delle armi molto spesso intrecciato a quello della droga perché molto spesso i cartelli pensate in Afghanistan molti degli interlocutori degli Stati Uniti per combattere i talebani in realtà erano i capi
Del del narcotraffico e della e della produzione
Di droga eccetera però su questo no non mi dilungo ma tutte queste crisi ci dicono in realtà che c'è necessità non di piccoli aggiustamenti
Dino dopo decenni di passare dall'uso all'abuso ma c'è bisogno di un radicale cambio di rotta
Nelle politiche globali sulle droghe che oggi sono nient'altro che me tante violazioni dei diritti umani ha prodotto come cerchiamo di documentare d'informare di denunciare con questo libro
Ecco così Sergio Segio il direttore di Società informazione nell'alla presentazione del secondo quaderno del diritti globali curato proprio dall'associazione società informazione che è stato presentato
Lo scorso venticinque giugno a Milano
Droghe e i diritti umani le politiche le violazioni ripulite questo il sottotitolo appunto di questo secondo volume appunto dedicato a droghe diritti umani
Sergio Segio è uno dei curatori del del volume e ha fatto punto il quadro generale della realtà della guerra alla droga
Nel mondo e che cosa assai rara che cosa rappresenti termine appunto i diritti umani e di violazioni di questi di questi diritti la la guerra alla guerra la droga
La presentazione come dicevo anche introducendo queste registrazioni a una prestazione s'erano presenti anche altre persone c'era il direttore di fuori luogo Leonardo fiorentini c'era il presidente di Fatih intimoriti pertanto che Panzeri
Jacopo Fo ascrittole attore c'era Giada Girelli della fame da CIR International che si occupa di particolare pregio della della pena di morte
Comminata appunto le l'utilità per di morte
Legato punto alle politiche previsioni tesi politiche
Antidroga in in alcuni Paesi non abbiamo il tempo di di di ascoltare questi interventi che rete ascolta naturalmente su radio radicale punto it ma sempre dalla presentazione ascoltiamo adesso l'intervento l'ultimo intervento che era quello della l'altra curatrice del volume
Sono Susanna Ronconi di presidente del comitato scientifico di Forum droghe che si è focalizzata in particolare sulla situazione italiana c'è la realtà della nelle leggere politica italiana in materia di droghe dal punto di vista appunto dei diritti umani
In Italia è deve l'approccio dei diritti umani e le politiche alle droghe è una ragionamento relativamente più recente
E non ancora sufficientemente forte anche se che appunto quelli di noi le associazioni che lavorano
Su questo fanno del loro meglio è anche soprattutto ci tengo a sottolinearlo perché in Italia sta abbastanza rapidamente affermando anche una realtà associativa delle persone che usano droghe in prima persona insomma già esistevano negli anni precedenti dei piccoli gruppi autorganizzati oggi abbiamo una rete nazionale che si chiama input perché è la diciamo il la focal point italiano di una rete internazionale e dico questo perché importante che tutti noi lavoriamo sui diritti umani ma se non c'è un soggetto sociale forte che in prima persona porta avanti i propri diritti ben era e molto più difficile
Mi questo forse l'aspetto più difficile in Italia devo dire
Perché ancora c'incontriamo nei mesi dei dibattiti che facciamo nelle situazioni pubblica
Persone che si stupiscono per esempio del fatto che c'è un grande una grande battaglia del linguaggio che non è una battaglia di formalismo linguistico è una battaglia fondamentale no perché le parole come dire esprimono
Oltre esprimere concetti costruiscono anche la realtà no allora la grande battaglia che fanno le persone che usano droghe per essere chiamate persone che usano droghe
E non solo come consumatori tanto meno tossici
E e via elencando non è una battaglia formale ma è profondamente legata anche proprio a questo tema dei diritti umani sono le persone che rivendicano
No i propri i propri diritti quindi in Italia come dire stiamo andando avanti in ma come di rado doc dobbiamo farlo con una certa
Determinazione
Vorrei sottolineare una cosa cioè in relazione proprio alle all'impostazione che abbiamo dato
Al libero
Ma che è l'impostazione del lavoro sui diritti globali da vent'anni a questa parte insomma un alto rischio una trappola enorme che c'è nel discorso dei diritti umani e quello della retorica dei diritti umani
Come diceva Giada ormai a livello anche ONU delle politiche globali sulle droghe
Direi che ormai non c'è il documento pubblicò in cui non si dica che le politiche devono essere rispettose dei diritti umani poi lo scenario è quello che vi stiamo descrivendo allora il rischio retorica è un rischio enorme
Che icone delle persone che usano droghe hanno ben presente rispetto al quale sono anche critici spesso allora ci tengo a sottolineare questa cosa che è già è già stata detta quando parliamo di diritti umani da un lato dobbiamo parlare insieme di diritti civili di DDT economico-sociali
E questo è l'approccio della del lavoro che da vent'anni facciamo con Sergio con Sergio e agli altri quindi questo va fatto ma soprattutto dobbiamo andare a quella che è la radice strutturale delle violazioni dei diritti nel senso che anche sulle per quanto riguarda le però che non abbiamo
Sicuramente un enorme problema di quella che si chiama conta avviliti cioè del fatto che gli Stati non rispetta non loro obblighi e non se ne fanno carico
Allora quando c'è una violazione di un diritto umano di una persona che usa droghe dove vai a rivendicare qualcosa oggi è difficile perché nessuno pensa di avere degli obblighi rispetto a queste persone
Questo comporta il fatto che c'è anche un enorme livello di impunità cioè le violazioni sostanzialmente restano lì e non vengono riconosciute giudicate per non parlare del come dire della del fatto della DIA per una riparazione no rispetto a queste violazioni quindi questo è un problema enorme che indubbiamente abbiamo e noi ci lavoriamo però qui siamo già a valle
Io penso che come per i diritti umani di chiunque anche per i diritti umani di chi consuma droga noi dobbiamo andare a monte
Come diceva Sergio per questo abbiamo chiamato il libro le politiche e le violazioni perché la guerra alla droga al fatto che ci sia una criminalizzazione
Così radicale delle persone che usano lista la ragione strutturale delle violazioni quindi benissimo fare la battaglia
Pers per far sì che queste violazioni vengano riconosciute ma se non lavoriamo a cambiare il contesto complessivo e l'approccio complessivo delle politiche rischiamo la retorica dei diritti umani che è una cosa che non ci possiamo permettere secondo me è una trappola
In cui assolutamente non dobbiamo cadere questa è una cosa che non diciamo solo noi attivisti
Il ciò che è interessante questo sottolineo l'aspetto non depressivo mappa sentivo
Di quello che raccontiamo anche in questo libro è che questo ormai è riconosciuto anche da molte agenzie
Dell'ONU cioè a livello di politiche globali noi abbiamo abbiamo cercato io ho cercato di ricostruire un po'questa mappa anche di fonti ufficiali
Abbiamo ormai molte agenzie ONU che dicono
Esiste questa situazione drammatica invitiamo chi ha il potere di farlo a fare come primo passo fondamentale è la de criminalizzazione del consumo ha intanto e delle condotte correlate
Al consumo
Poi si può andare più avanti e si può ragionare di legalizzazione complessiva del sistema ma intanto dicono queste agenzie dei criminalizziamo perché finché non facciamo questo
E non facciamo che continuare ad arare il terreno delle delle violazioni quaranta e questo lo dico perché è una delle cose più interessanti che sta accadendo
Come diceva Giada alle politiche globali che sono vincolanti guardate per noi perché noi noi tutt'non sto governi e Stati nazionali
Siamo sotto tre Convenzioni internazionali quello del sessantuno quella del settantasette quel quella del scusa del settantuno e quella dell'ottantotto
Che sono di in collanti per gli stati no e queste convenzioni sono quelle che hanno deciso che la questione delle droghe è una questione criminale
Prima di tutto
Ora
In questo sistema quindi il governo di queste politiche è in campo alla UE hanno dissi cioè che la l'agenzia ONU del crimine organizzato ed eletta copie
Con il paradosso per esempio che un'agenzia ONU come l'OMS che si occupa di salute
è stata per decenni ma mi verrebbe da dire fino all'altro ieri cioè fino al due mila sedici indenni dal sessantuno al due mila sedici
L'agenzia ONU che si occupa di salute e che quindi ha qualcosa da dire no fosse sulle droghe è stata completamente fuori gioco addirittura non veniva invitata alle sessioni
Mondiali a Vienna in cui si discute di queste cose così come sono stati fuori gioco i divari commissari e diritti umani vari rapporto su tutti i diritti che hanno a che fare
Con il carcere con le detenzioni arbitrarie con la libertà anche le libertà di espressione perché Sergio mi ha rimproverato perché io apro la mia parte del libro con un lungo elenco di diritti violati e mi ha detto ma non si può cominciare un libro con un lungo elenco invece io l'ho fatto perché io credo che questo no renda ragione allora si parte dai diritti fondamentali alla vita la salute
Alla libertà di espressione avrà a non essere maltrattati e torturati eccetera eccetera
E per ognuno di questi diritti non abbiamo messo accanto tutte i tipi di violazione che vengono portati avanti nell'ambito delle politiche sulle droghe e e questo lo scenario e nonostante fosse sia questo lo scenario da sempre le agenzie che di questo ONU che di questo si occupano non hanno mai avuto parola allora voglio dire è interessante invece che tutte le altre agenzie ma anche il le agenzie per esempio del sullo sviluppo sui modelli di sviluppo
Dicono bisogna de criminalizzare fosse bisogna anche smettere di eradicare le coltivazioni lasciando i contadini che coltivano la foglia di coca nella povertà più
Più più assoluta
Il diritto alla salute
Questo è un dibattito anche molto italiano lo est lo è stato per molti decenni quando l'unica idea di salute per una persona che consumava e farla smettere di consumare
E nel frattempo avevamo Monopoli migliaia di casi gli over dose migliaia di casi di siero conversione per l'HIV eccetera perché finché uno consuma no sembra che non abbia diritto ha o non posso
Curare il proprio benessere e la propria salute allora quello che di interessante che ci dobbiamo dire
Se vogliamo parlare dei diritti umani mettiamo mano alle politiche a livello globale ma anche a livello nazionale e anche quindi a livello nazionale
La cosa interessante è che appunto la governance mondiale sta un po'cambiando a favore di questi di quelle agenzie che i diritti lì dovrebbero tutelare tutte Milano
E che dicono benissimo allora le politiche sul
Droghe devono essere scritte tenendo conto della normativa internazionale sui diritti umani cioè questo è importante
I diritti umani sono gerarchicamente più importanti delle politiche sulle droghe se c'è contraddizione sono le politiche sulle droghe che devono cambiare
Questo è guardate e come dire è un movimento che è successo negli ultimi anni
E devo dire che è accaduto per una serie di fattori un po'ci mettiamo anche noi mo'modestamente in piccola parte per noi intendo movimento mondiale sui diritti no su per sulla riforma delle politiche sui diritti delle persone che usano droghe insomma abbiamo molto lavorato negli ultimi anni
E anche con pazienza guardate a me capita ogni tanto di frequentare l ONU a Vienna su queste cose è un teatro dell'assurdo e nel senso che a volte veramente uno dice
Come facciamo anche perché il sistema mondiale ormai un sistema geopolitico furti fortissimo
A non ottenne non abbiamo tempo adesso di ragionare su questo ma davvero com'è accaduto che delle sostanze che vengono usate da millenni abbiano portato a un sistema basato sulla punizione e sull'idea che devono sparire dal mondo mo'c'è una risposta su come è accaduto la storia delle delle delle normative sulle droghe una storia molto interessante che vi vi invito a leggere ci sono parecchi libri qualcosa trovate anche qui di bibliografia perché è veramente una storia interessante ormai dopo tanti dice decenni è un sistema geopolitico fatto di Poteri fatto di interessi economici
Fatti di vincoli tra Stati fortissimi fatto bastati che sono dominanti pensiamo al ruolo della degli Stati Uniti ruolo storico nella guerra alla droga
Oggi non ci sono più solo gli Stati Uniti c'è la Russia e la Cina che la fanno da padrone da dalla parte della purificazione
è però delle cose stanno succedendo pensate per esempio gli Stati Uniti che sono stati i promotori di questo sistema globale drammatico ebbe gli Stati Uniti adesso sono hanno al loro interno
Moltissimi Stati che hanno legalizzato la cannabis per esempio
E questo è molto interessante perché è proprio quella no quello stato lì con quel ruolo lì sta mettendo totalmente in discussione questo aspetto l'Europa si sta muovendo bene sullo scenario internazionale lavorando molto anche per la dei criminali inserzione anche proprio per i diritti umani quindi c'è
Un movimento tanto a livello di base no di società che sta cambiando anche il suo punto di vista su queste cose
Tanto a livello anche di Gorla di Governance globale e quindi e faticoso è faticoso proprio perché il il il sistema era come dire e così così solido e con così tante correnti di potere e così via però insomma le cose stanno andando avanti credo che anche a livello di movimenti quello che Giada diceva cioè che il per esempio nel caso della pena di morte il movimento abolizionista impari a dialogare con noi
Partendo anche dai dati di fatto che abolire la pena di morte vuol dire
Per i in buona parte abolirla per i reati interroga in buona parte
Beh insomma se comincia a questo dialogo tra movimenti fosse siamo tutti meno deboli e riusciamo a portare avanti più cose due voglio dire solo due parole sull'Italia e sull'Europa perché adesso qua
Abbiamo parlato questa sera soprattutto delle delle questioni più pesanti no che sono per esempio appunto la pena di morte le esecuzioni extragiudiziali
Ma nella nella décolleté come dire nel panorama delle violazioni ci sono altri aspetti che riguardano anche la democratici Issime Europa e anche l'Italia perché per esempio se noi per pensiamo al diritto alla giustizia giusta lo dico anche perché anche grazie al all'aiuto di di giada abbiamo fatto tre anni fa
Un esposto al Comitato per i diritti sociali economici e culturali dell'ONU un esposto proprio sulle politiche delle droghe in Italia e che sarà discusso spero a settembre
Ed è un l'esposto che ha un più di una dozzina di pagine cioè noi avevamo molte cose da dire su sulla violazione dei diritti umani anche in Italia pensiamo per esempio quando ragioniamo al diritto ma giustizia e qua
Ora in questo Paese noi abbiamo anche per i reati minori droga correlati delle pene altissime
Delle pene che sono simili a quelle per i reati contro la persona per dire no e la maggioranza di questi reati sono reati senza vittima cioè non se fa male a nessuno non c'è un oggetto no da tutelare
Ora questo è evidentemente contro la normativa interna e internazionale sui diritti umani abbiamo e nel libro l'abbiamo scritto quello che all'ONU e è una questione importante che è la morte in stato di detenzione
La morte in stato di detenzione noi qui abbiamo raccontato due sole casi ma voi sapete che in Italia la lista è lunga abbiamo parlato di Stefano Cucchi e abbiamo parlato dei morti nel carcere di Modena durante la pandemia ma la morte in stato di detenzione è una morte arbitraria
Di cui lo Stato a responsabilità in prima persona sia perché esegue in prima persona oppure perché comunque la conoscente e non tutela la persona
Nella democratica Italia questo problema c'è no così come c'è un problema di lesione del diritto alla salute quando abbiamo dei servizi che non sono accessibili che non sono ovunque che non sono adeguati in Italia abbiamo presente una situazione sui sui servizi di riduzione del danno che sono quei servizi che tutela no la salute di chi usa sostanze e non non vuole non può non intende smettere ma a una salute da tutelare
Beh in questo esposto ne abbiamo parlato perché in Italia solo un terzo delle regioni garantisce questo tipo disservizi che sono a garanzia della ditta della salute delle persone due terzi delle regioni non non garantiscono quindi voglio dire facciamo bene a concentrarci sulle cose più eclatanti la pena di morte è insopportabile ma teniamo presente che le attuali politiche sulle droghe hanno come dire una gamma di violazioni dei diritti di chi consuma carne veramente veramente importante vi abbiamo diceva anche Sergio presentato il come il Forum però che e altre associazioni e il libro bianco che tutti gli anni
Presentiamo alla Camera che analizza i dati dell'applicazione della legge trecentonove
E beh insomma noi siamo tra i tra tra i peggiori al mondo mi verrebbe da dire perché il trentacinque per cento delle persone che sono presenti in carcere
Lo sono tutti non solo per i reati droga correlanti vero un articolo della legge trecento nuove che è l'articolo settantatré che è quello di spaccio ai livelli minori mi non solo i trafficanti che sono circa cinquecento una cosa del genere sono tredici mila detenuti
Per spaccio minore lo spaccio minore lo spaccio di strada è quello che poi viene fatto anche dai consumatori stessi che cercano in qualche modo di procurarsi le proprie sostanze attraverso questo quindi come dire è una percentuale simile a quella della Russia che è uno dei paesi più repressivi e meno meno garantisti in termine generale ma anche proprio per quanto riguarda le politiche sulla droga
Quindi noi abbiamo un problema quindi la nostra lotta per cambiare la legge
Trecentonove che la legge che oggi regola queste cose
Intimamente legata a un discorso di rispetto dei diritti mo'umani non possiamo come persone come dire coinvolto in questa lotta declamare i diritti umani se poi non siamo capaci di proporre alternative politiche legislative
E questo cerchiamo di fare però l'ultima cosa e chiudo
In mi sembra importante capire questo circa dal più o meno direi dal due mila quindici due mila sedici le cose stanno cambiando in maniera positiva
Per noi è importante prendere sempre anche sul viso i nostri governi e sulla sull'Unione europea perché a livello internazionale portino avanti le posizioni più avanzate in questo scontro che comunque uno scontro che continua e perché il blocco
Cina Russia molti paesi asiatici e molti Paesi africani e con questa ambiguità degli Stati Uniti che continuano a formalmente a fare i paladini alla guerra alla droga ma in realtà allora interno ne sono sono la dimostrazione tipica del fallimento di questo e be insomma la lotta è ancora piuttosto piuttosto dura però come dire
Come sempre fanno gli attivisti non non demordiamo andiamo avanti e questo libero eh
Ma piccola cosa un piccolo contributo però intanto come dire forse serve a far capire
Una realtà che forse non è non è così chiara a tutti
Era Susanna Ronconi presidente del comitato scientifico di Forum droghe con curatrice del secondo volume secondo quaderno dei diritti globali curato dall'associazione società informazione dedicato alle droghe droghe diritti umani le politiche le violazioni impunite questo esito il volume la presenta questa la sui trenta la presentazione
Di questo secondo quaderno che ha avuto luogo il venticinque giugno scorso a a Milano in precedenza ma ascoltato l'intervento dell'altro da curatore vale a dire Sergio Segio che il direttore di Società informazione
Questa una sintesi perché la presentazione durata di vice state altri interventi quello di del direttore di fuori luogo Leonardo fiorentini del presidente di fatti impietriti Pierantonio Panzeri e di Giada Girelli
Dica Reduction International e dei Jacopo Fo allo scrittore attore Jacopo Fo la registrazione integrale la trovate
La trovate naturalmente su radio radicale punto ritti
Dove i diritti umani le politiche e le relazioni impunite perché le politiche delle droghe le politiche di stampo repressivo e punitivo e violano i diritti e limitano le libertà delle persone
E abbiamo sentito gli esempi come quelli estremi del delle Filippine del presidente tutte arte con migliaia di esecuzioni extragiudiziali le esecuzioni capitali in Cina ogni era nelle Dio le violenze la costruzione di uno
Di un Ghioni uno Stato parallelo
Da parte dei Narcos nel nascono messicani ma anche in un paese democratico come l'Italia anche i Paesi democratici come l'Europa
Le leggi Previti sioniste
Punti colpiscono i diritti e libertà delle persone in Italia la legge previsioni segno novecentonovanta ha messo in galera decine di migliaia di persone e avete sito i numeri appunto e tante volte li abbiamo detti sulla situazione attuale
Sono stati sanzionati un milione e trecento mila persone state segnalate le prefetture un milione solo per la cannabis di questi tanto e poi sono stati sanzionati alcuni anche sul piano penale semplici consumatori
Le leggi previste viste provocano morti provocano malattie e anche questo lede un diritto che il diritto alla alla salute e le le il proibizionismo sulle droghe responsabile anche porta anche concorre a una a una concezione autoritaria e violenta della del vivere civile della del vivere insieme del dello della gestione anche dell'ordine pubblico
E da qui poi arrivano le morti in carcere arrivano le morti come quelle di Stefano Cucchi di Federico Aldrovandi a dobbiam sino e di tanti altri che sono stati sono morti quando erano nelle mani della dello stato dei tutori di quei dovrebbero essere i tutori dell'ordine
Parlare di politiche delle droghe significa parlare anche di diritti umani e non si può parlare di diritti umani e anche di pena di morte senza anche considerare le conseguenze delle politiche previste liste sulle droghe
Ci fermiamo qui con la questa puntata del notiziario antiproibizionista che nel costo il pomeriggio poi troverete on line su radio radicale punto Vitti lunedì prossimo con tutta probabilità non ci sentiremo perché sarà il giorno dopo le elezioni quindi probabilmente non ci sarà più lezioni se non andrà in onda ma ci trovate sempre e comunque tutte le nostre puntate le trovate on line appunto su radio radicale punto it nella sezione
Delle rubriche grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli