Fabrizio Gatti presenta «Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l'Europa» - Festival LetterAltura 2022

Sono in piedi e a trovare pagare un posto c'era qualcuno anche qua magari singoli
Perché poi chiudiamo la porta non per impedire nuovi ingressi ma per poter seguire bene questo incontro
Prima dicevo incontro molto atteso in effetti siamo tanti
Bene
Allora io faccio l'introduzione e vedo che nostro ospite Fabrizio Gatti sta
Già cominciato a dialogare contro le tre persone che abbiamo invitato
Per questo compito
Quindi se volete accomodarvi
Prego
Allora l'introduzione Breve perché appunto abbiamo tutti
Voglia di sentire Fabrizio Gatti in dialogo con loro tre al cui chiederò Politi di presentare la loro esperienza per capire anche bene
Il il ruolo che possono avere in questa serata e poi appunto
Pensiamo di poter avere il tempo pubblico diciamo di di domande alla fine della della dell'incontro ma anche di proseguire con qualche scambio di
Di battute qualche cosa che magari Fabrizio Gatti può dire rispondendo alla domanda di chi di tanti però mentre
Lo prende per poi approfondire questo
Questo argomento che no che ancora una volta un argomento complesso Perotti la parola chiave la parola esperienza che già usato prima no invece quella di Fabrizio Gatti raccontata in questo libro è un'esperienza l'esperienza lunga un'esperienza difficile
Però
Significativa al punto tale che prima in forma giornalistica è uscita come servizio giornalistico giusto
E poi come libero prima edizione questa la seconda edizione una seconda edizione che fa tornare non solo a questo da reportage a questa
Come dire
Volontà riuscita di raccontare un problema dall'interno verrebbe da dire immergendosi dentro una situazione ma anche immergendosi fisicamente nella nella situazione che è quella dei migranti
Quindi il titolo è Bilal è il sottotitolo che chiarisce il senso di questo nome proprio il mio viaggio da infiltrato verso l'Europa
Fabrizio Gatti e giornalista dico solo questo si occupa tante cose ha scritto tanti altri libri e quindi poi chi vorrà leggere questo libro se non l'ha già detto potrà ampliare la conoscenza della sua attenzione della sua scrittura della sua professione
Però è un'altra persona che fa le cose con grande passione se no non avrebbe fatto una cosa del genere quindi come per altri aspetti per altre esperienze abbiamo sentito poco fa nel corso della giornata in questi giorni come ci sembra interessante e importante che siano persone che portano la loro conoscenza appunto una loro esperienza che noi possiamo incontrare nelle giornate del festival
L'argomento non si è chiuso perché la prima edizione del viaggio è stato fatto nel due mila
Rialzo
Sì i microfoni sono due poi ripasserei sì c'è una linguetta
Scusate sistema buonasera e grazie per essere qui tantissimi ai grazie a letteratura per l'invito e no il il racconto sul campo è dal due mila e tre al due mila e sette John ci dirà che
Probabilmente non è cambiato nulla parte
Morto qualche leader di alcune zone come il colonnello Gheddafi e in questo tizio in realtà le dizioni non so nemmeno io quante sono state perché prima libero uscito con riccioli
E questa è una nuova edizione con la nave di Teseo che ha un capitolo in più
Che racconta
Dell'epoca dei naufragi e parte da lì e poi c'è un flash back torna all'origine del viaggio cioè era giusto per dire che
La l'argomento non è affatto passato la nuova edizione solo un elemento editoriale
Di questa attenzione che e nel continuare ad avere cambiano le cose ma il problema resta fondamentalmente lo stesso le persone che assieme a Fabrizio Gatti sono qua
Hanno diverse esperienze che le hanno portate a toccare questo problema conoscerlo
O personalmente o attraverso un impegno personale quindi chiedo solo una piccola presentazione per ciascuno perché se la faccio io mi imbroglio sicuramente e dopo vi faccio totalmente la palla come si dice per poter dialogare
Buona sera
Io mi chiama John Kunda canta impronte o riconosciuto il settore del noleggio en abbreviazione come anche se non c'è una del Mali evidenziano qua in Italia circa nove anni
Il viaggio che ho fatto parte sono partite dal Mali nel due mila tredici
Sono arrivato qui in Italia nel due mila quattordici
Persino quasi nove anni che sono qua
Io il sogno Crisanti easy
O a poter gli ha fortuna Intini incontrare al centro di accoglienza Giovanna e molti altri e ha pagato sei che stati accolti Ignis centrali trimestrale sovrana
Fra le altre cose
Con lui ecco innanzi ai tre ragazze abbiam portato avanti un'idea chi testimonianza di quanto accadrà asfaltata la gli orfani esperienza di Piaggio tra cui il signor Folgore è stato solitamente quella di cortissimi array crediti e metterci un po'di punti virgole è un po'di italiano un po'più corretta e il disco rinviare appunto agli orfani esperienza di FIAT Gio
Storto unanimi contro importantissimo Cappon il creato ha rapporti con lui e con tutti le altre persone
Che in questi anni il sì o il segno appalti che accoglienza del suo nasce il terzo il proprio il solo
E iniziamo Paola Carosio
Sono psicologo mediatore in uno dei centri di accoglienza di della zona
All'epoca lavoravo nella centro dove è arrivato John e quindi siamo cresciuti un po'insieme
è arrivo qui a testimoniare il sì inizi chi vedi grazie trentasette ragazzi qualsiasi età
Bene i ragazzi quando ormai hanno finito il viaggio oppure né iniziano uno nuovo perché poi stare in Italia e tutto l'avventura
Chiederei questo punto Fabrizio Gatti di raccontarci in sintesi
Perché difficile il libro molto lungo complesso e articolato questa esperienza c'è ormai appunto alla
L'età che è stata appena ricordata ma proprio come esperienza in sé ecco che cosa ha fatto Fabrizio Gatti come in quanto Bilal
Grazie innanzitutto Bilal è il nome che ho usato in una parte del viaggio nome completo il Billa libera Chime Labib
Perché
Se avesse usato il mio nome e cognome
O avrei passato dei guai oppure non mi sarebbe stato permesso di vedere come l'autorità italiana europea
Trattava le persone che venivano soccorsi in mare o che sbarcavano sulla costa di Lampedusa
Già il fatto che il mio lavoro è stato un lavoro da infiltrato per buona parte del viaggio che è durato sul campo quattro anni allora non è stato un viaggio consecutivo è stato fatto a tappe ovviamente
Il libro non è una raccolta di reportage io ho cominciato questo lavoro di ricerca sul campo quando lavoravo per il Corriere della Sera e l'ho concluso quando lavoravo per L'Espresso
Io come lavoro lavoro come giornalista
Ho cominciato tre anni al giornale quand'era diretto da Indro Montanelli poi ho lavorato quindici anni al Corriere della Sera ha diciassette anni e mezzo al settimanale L'Espresso
E dal primo settembre sono direttore editoriale per gli approfondimenti di Today punto it
Che la catena si chi osa forse qualcun e di qualcuno di voi conoscerà Novara Today e altre testate locali io a con i ragazzi con i giornalisti del giornalista delle gruppo si tignosa
Lavorerò ecco abbiamo cominciato a lavorare sugli approfondimenti per portare le storie importanti italiane che che sono sparse sul territorio a livello nazionale quindi il mio punto di vista un punto privilegiato perché da giornalista e avendo anche sperimentato lavoro ti infiltrato lavorando indagando nel settore della traffico di droga
Ed è l'occupazione di alcuni quartieri di Milano da parte della criminalità organizzata avevo visto come appunto il metodo voti
è indagine sotto copertura fosse molto efficace no perché si entra nella storia si entrasse a contatto direttamente con la realtà ovviamente
Può essere un lavoro che ha dei grossi margini di rischio e bisogna tutelarsi in quel sito è una delle tutele appunto è anche coprire la propria identità con il nome
Con un nome finto
In particolare il nome di là le quello che utilizza alto quando sono arrivato a Lampedusa ho scelto Bilal perché era molto facile da ricordare
E perché poi nella storia dell'Islam è una figura molto importante
Perché riscatta la schiavitù ma
Ibrahim ma perché Ibrahim se avessi detto Bilal forse alcuni e su alcuni funzionari dell'autorità italiana non avrebbero capito immediatamente Papas avrebbero pensato a un turista poi con questa faccia chiara che mi ritrovo e mi ha creato anche qualche difficoltà tanto che mi ero fatto crescere una barba molto lunga quindi avevo aggiunto Ibrahim ma per dare come dire una una una direzione precisa la mia provenienza e la vive è il cognome di un caro amico che ho preso in prestito come racconto racconto nel libro
La necessità di raccontare
La rotta incontrare chi dal due mila e tu hai circa ha cominciato a viaggiare esco ingrandì numeri lungo la rotta del Mediterraneo centrale si chiama così
Nasce da diverse ragioni la prima perché da giornalista mio compito andare a vedere a raccontare a testimoniare il giornalista è un testimone e mio compito andare a testimoniare
Ciò che di cui nessuno ha ancora fatto
Soprattutto in quegli anni che arrivava rimaneva magari pochi giorni in centri di accoglienza
E finiva poi come per qualcuno capita ancora oggi sparse sul territorio magari ingaggiato da tale attività ha economiche soprattutto agricole al Sud e in questo caso come io poi racconto nel libro perché non si parla soltanto del viaggio ma anche dello sfruttamento nei cantieri nella nelle campagne dove viene in coro coltivate raccolti
Raccolti promotori
E quindi compito di giornalista fare questo in più vengo da una famiglia di emigranti per cui fin da bambino sono sempre stato molto colpito dallo spartiacque
Definito dal momento in cui una persona capisce che il luogo in cui è nato non è più luogo del suo futuro
C'è un momento nella vita di ciascuno di noi quando prendiamo scelte così importanti che al momento che cambia la nostra vita è il momento dell'emigrazione che mia madre ha vissuto da col far friulana partita dal Friuli arrivata a Milano ma prima di Milano va fatto nei addirittura un'emigrazione al contrario giovanissima quattordici anni andando a lavorare a Napoli
O lo zio che è finito a fare l'operaio in Sudafrica un altro che finito a fare l'operaio nel sud dell'Inghilterra ecco
Fin da bambino parlando con loro non riuscivo a comprendere anche perché chi vive queste esperienze magari le forse anche tra di voi sto dicendo magari qualcosa
Che molti di voi hanno anche provato chi vive esperienze così radicali della propria vita poi a volte alcuni aspetti li nasconde non rivoli raccontare non ci riflette pioli sedimenta di archivia perché bisogna sempre guardare avanti al futuro e
Perché non è un viaggio da ricchi e bisogna costruirsi però questo futuro e quindi ecco la ricerca di quello spartiacque
Era una mia necessità personale
L'altra motivazione molto forte era il fatto che da giornalista quando
Io mi occupavo di criminalità organizzata a un certo punto ci siamo accorti al Corriere della Sera era mille novecentonovantadue che a Milano le organizzazioni italiane dedicavano nuovi cittadini stranieri
Per tutto quello che riguardava le attività o dispaccio di ricettazione sulla sul territorio insomma se qualcuno doveva essere arrestato poi non era il grande fornitore di droga o chi andava a recuperare refurtiva ma era sempre chiesi si trovava sulla strada allo stesso tempo però molti cittadini stranieri finivano a lavorare nei cantieri si stava progettando la Milano del due mila
E questo era un aspetto che non stava che nessuno raccontava o se non altro veniva raccontato soltanto dal punto di vista criminale perché le questure erano più efficienti e quindi quando restavano qualcuno anziché arrestare faccio l'esempio tal tre a uno dei temi di cui si è parlato prima spacciatori italiani diventavano spacciatori nordafricani o dell'Africa centrale e così via
Ma i servizi sociali non erano con non avevano una struttura di comunicazione così radicata da poter raccontare istante per istante quello che stava accadendo nella città e quindi sui giornali finivano soltanto le storie negative e da lì comincia una campagna anche politica
Sull'immigrazione
Definendola come un problema un aspetto negativo e non un fenomeno umano prima di tutto
Io ho cercato di raccontare tutto questo invece anche dal punto di vista positivo e soprattutto mi ero reso conto che il viaggio fosse un viaggio né attraverso l'inferno e lo facevo con uno strumento giornalistico abbastanza semplice che è quello dell'intervista
E però diventava difficile per due ragioni perché da un lato l'intervista a un certo punto finiva io tornavo la mia vita di sempre
E scrivevo il bio articolo e la storia finiva lì
Dall'altro poi intervistato spesso non aveva voglia di raccontare gli aspetti più difficili più duri più scabrosi della sua esperienza perché esiste anche un pudore e io da giornalista da intervistatore
Ero convinto che ci fossero questi aspetti cercavo di scavare dentro questi aspetti
E in qualche modo mi trovavo nella condizione del guardoni e De Lujo ora che voleva entrare nell'animo e abusava di quell'animo io sapevo di farlo con un obiettivo positivo che era quello di comunicarlo a tutti
Perché tutti fossimo consapevoli di questa nuova realtà che era al di fuori dei no dei nostri confini
Eh ma questo aveva un prezzo o sulla persona che ha intervistato oppure sul fatto di non poter accedere a informazioni che riteneva importanti e quindi mi ero detto beh se vuoi raccontare questo tema paga tu quel prezzo
E così e ora io già mi ero occupato di migrazione avevo seguito da infiltrato il viaggio dei kosovari verso la Svizzera avevo fatto chiudere
Il primo centro di detenzione per stranieri in via Corelli a Milano fingendo mi ero meno ed era stato chiuso perché le condizioni di detenzione erano erano contrari ai principi costituzionali ma fintanto che non fosse entrato un giornalista là dentro come testimone ed è quella struttura continua a funzionare e alcune realtà sociali denunciavano quelle quegli abusi
Che erano abusi anche in buona fede se vogliamo leggerezze dell'organizzazione burocratica che però si traducevano in epidemia di scabbia maltrattamenti a volte pestaggi
è condizioni di detenzione vera e propria nei confronti di cittadini che non avevano commesso reati
La realizzazione di questi centri decisa dall'Unione Europea
Qui in particolare con l'accordo di Schengen per l'apertura delle frontiere
Imponeva la detenzione dei cittadini non in regola con i documenti prima chi veniva trovato dalla prima della legge Turco-Napolitano prima del marzo mille novecentonovantotto
Che non veniva chi veniva trovato senza documenti in regola veniva trattenuto di veniva consegnato un decreto di espulsione e veniva rilasciato sul territorio generalmente a meno che non fosse responsabile di gravi reati che prevedevano l'espulsione
L'Unione Europea chiede ai Paesi europei in cambio dell'apertura delle frontiere di ridurre il numero e la circolazione di cittadini irregolari
Allora si chiamavano clandestini tra l'altro è un termine che in uso nel libro e rivendico alla la clandestinità come classe sociale nascosta che libro vuole denunciare vuole portare la luce ecco perché troverete il termine clandestino
Oggi si usa il regolare però secondo me è una sorta di ipocrisia perché alla fine chi è regolare vive deve vivere da clandestino si deve nascondere come se fosse su una nave come il viaggiatore clandestino di una mano
E denunciando avevo appunto queste esperienze come come quella di via Corelli e si era visto che andando dentro
Beh intanto c'era un approccio diverso alla questione la vedevo con i miei occhi diventavo io testimone
E l'effetto era dirompente anche nei confronti dei lettori cioè elettori
Credevano a quello che veniva detto è scritto
Perché era la testimonianza diretta non di una persona terza cioè di un intervistato ma del giornalista che l'aveva vissuta
Diventare una forza in più a racconti o diventava in qualche modo il contenitore delle voci che avevo incontrato a me interessava ovviamente non farà arrivare la mia voce ma le voci che aveva incontrato così come ci sono tante voci in Bilal
Ebbene era il due luglio del due mila e tre
E e il Corriere della Sera era diretto da due giorni da Stefano Folli
Stefano Folli mi chiama perché in quelle ore c'era stato uno dei primi grandi naufragi lungo la rotta centrale del merito mediterraneo
Un barcone si era rovesciato circa duecentoquarantacinque persone erano morte annegate di fronte alle isole di Kerkennah in Tunisia
E il direttore mi chiede
E ricordo che c'era il televisore acceso con un telegiornale che mostrava dall'alto le immagini di questi fagotti che galleggiavano ed erano ed erano corpi di persone e il direttore mi chiede come avremmo potuto raccontare quella storia in modo diverso di diverso da
Dall'informazione di massa e allora io così un po'o anche in modo un po'avventato anelli dico guarda quello che nessuno ha mai raccontato
E ha mai scoperto ha mai spiegato e perché le persone quando arrivano
Sul bordo del mare Mediterraneo salgono poi su queste barche anche se sono in condizioni disperate le barche non le persone anzi le persona una grande speranza di arrivare vive dall'altra parte del male
Ed ENI chiederebbe mai quale secondo te perché dico ma perché prima c'è il deserto e quello che nessuno mai raccontato e quel mare di e quello che succede di ed è un qualcosa di talmente duro umanamente talmente profondo bestiale pauroso che quando si arriva al mare anche se la barca e piena di buchi anche se quando si parte come incentrare acqua dalla fine nessuno o pochissimi viene incontrato uno solo che ha avuto il coraggio di tornare indietro ma nessun altro e nessuno ha voglia di rifare quel viaggio anche perché a volte penso quasi sempre chi è partito si è indebitato con la propria famiglia a volte con gli amici a volte con lo strozzino del quartiere della città o del proprio Paese
E quindi tornare indietro senza avere reso economicamente una sconfitta ma anche in qualche modo comporta delle conseguenze serie
E quindi si va a costo a costo della morte
E questa è stata è stata la grande motivazione beh quando sono uscito dalla stanza di Stefano Folli nel corridoio dello storico del primo piano del Corriere della Sera
Ho guardato le foto dei vari inviati del Corriere dalla dall'inizio novecento in poi e mi sono detto guardando parlando loro da dove comincio
Perché effettivamente e l'ho scoperto anche lì il deserto una sorta di figura mitologica perché con lo spartiacque che ci fa decidere di partire anche per me quello è stato lo spartiacque beh e lo spartiacque nella mente
Ed è abbastanza facile romperlo e superarlo ma poi è il corpo che si deve muovere è il movimento del corpo movimento fisico
Che ha bisogno di denaro di alimentazione di cibo anche durante il percorso che sembra una cosa banale ma quando non c'è il corpo non si muove e quando qualcuno muore di fame lungo il percorso
E paga un prezzo altissimo alla sua al suo ottimismo al suo aver superato lo spartiacque mentale
Ma era così anche per me e dagli occhi son cominciati quattro mesi di studio
Il direttore mi aveva detto così come mi hanno detto altri colleghi dello dell'ufficio centrale
Mi raccomando non c'è nessuna notizia che vale la vita di una persona e quindi prepara un piano un progetto che sia sicuro ovviamente io ero il primo interessato e da questo punto di vista e mi ha aiutato tantissimo
Leggere perché non ci sono guide forse tra un po'ne avremo ma non ci sono guide per attraversare il deserto e tra l'altro questa rotta si modifica continuamente
A seconda delle condizioni tant'è vero che già undici anni dopo fa una rotta diversa dalla mia
E forse ancora più pericolosa perché più lontana dai dai pozzi d'acqua ravvicinati ravvicinati vuol dire che c'è un pozzo qui al prossimo a Trieste non è che siano tanti vicini
Sono distanze anche di duecento trecento chilometri a seconda del passaggio su internet non si trovavano informazioni non ci sono informazioni le rotte turistiche passavano altrove
Mi ha aiutato un esploratore europeo ha in reparto un geografo tedesco che fa il viaggio il contrario lui è il primo nel mille ottocentoquarantacinque a raccontare il lago Ciad e poi fare tutto un grande giro che arriva a Timbuctù
In Mali
E e lui dice
Io ho passato questa ho fatto la stessa rotta che cinquecento anni fa ha fatto un grande viaggiatore arabo Ibn battuta e ho trovato i pozzi d'acqua negli stessi luoghi che libero imbattuta descrive nel suo diario e ho incontrato gli stessi villaggi
E quindi grazie al suo libro sono vivo
E io ho pensato satirica Bartha fatto quella strada la strada non c'è una strada e sabbia ha fatto quella rotta cinquecento anni dopo
Io la stavo facendo cinquecento cinquant'anni dopo in reparto l'ha fatta tra il mille ottocentoquarantacinque mila ottocentocinquanta io ero nel due mila tre
E quindi ho detto va be'o la stessa probabilità di trovare di quei pozzi d'acqua che la mia grande preoccupazione e così prendendo una grande mappa
Ho cominciato unire i vari punti io ho tracciato il percorso che portava in Libia
E concludo questa prima parte poi mancava il luogo di partenza cioè avevo chiaro che dovevo avevo scelto di partire da da casa e attraversare Ovest sta l'Africa occidentale quindi da care quindi Sénégal mali Niger e andare poi verso nord verso la Libia per arrivare alle coste del Mediterraneo
E fino ad Agadez che è una c'è la porta del deserto una città di fango rosso straordinaria bellissima una città storica
Fino da Gad ESA adesso la strada quasi non c'è più a una pista di sabbia anche di ma allora c'era una un mastro asfaltato che ci arrivava ci arrivavano gli autobus
E fin lì il viaggio era era quasi normale insomma se io faticoso ma comunque un viaggio con dei mezzi di trasporto abbastanza rapiti
Ma anche adesso cosa succede
Anche a Milano ci sono dei passatori e sono convinto che ci siano anche in questa zona sulle nostre montagne è però nessuno gira con scritto passi da fare sulla giacca
Che quindi la mia domanda era ma se io arrivo ad Agadez se non trovo nessuno al mio viaggio fallisce
Come faccio a trovare il passo era da Gaudenzi per arrivare verso andare nel deserto e arrivare a trovare anche quelli buoni per arrivare vivo e tornare poi dalla Libia o proseguire a secondo di quello che avrei trovato
Ebbene decido di andare una domenica pomeriggio in una giornata come oggi alla fine ottobre pioveva così
In stazione Centrale in piazza quattro novembre che guardando la stazione quella di sinistra
La domenica pomeriggio arriverà il raduno di tanti cittadini immigrati africani che lavorando in tante zone del nord Italia si ritrovavano lì per incontrare amici parenti
E arrivo con la mia grande carta geografica
Della dell'Africa settentrionale centro settentrionale
Mi ero convinto che lungo questa rotta un puntino che era segnato con questo nome dir Cook chi leggerà il libro troverà poi raccontato che ho la descrivo come l'oasi degli schiavi perché di questo si tratta
Proprio per la sua posizione isolata da tutto mi ero convinto che quello fosse un posto un posto non tanto simpatico
E quindi chiedo a una penso una ventina trentina di ragazzi erano tutti uomini
Dico qualcuno di voi lo chiedo in italiano in francese in inglese chi è stato di Kirkuk
Ovviamente mi guardano ma vedendo come a un cittadino italiano che arriva e chiede chi è stato dir Q insomma poteva essere un controllo magari di documenti o chissà che cosa
E tutti scuotono un po'la pensa così
Fanno capire che non sono interessati non rispondono
Allora ringrazio mi giro
E sento una voce e in inglese virus di un omone liberiano la Liberia in quel periodo così come la Sierra leone erano insanguinate da una guerra civile terribile
E volti tentavano di scappare attraverso il deserto
E sento vuoi più volte detto di Q
Allora io perché vuole andare a dire Q allora io mi giro e gli dico controlli lei in vacanza
E lui subito mi dice Ariu compresi sei matto
Prendo la carta capisco che è il momento chiave e capisco che si era rotta una barriera uno spartiacque era caduto
E quello era il momento per per andare avanti è la la primo passo del mio viaggio apro la carta geografica sul cofano di una macchina
E c'è proprio la rotta
Il se nega il Mali Caressa
Va a Cologna me il Nord anche adesso il deserto del Sahara questo mare giallo con le righe degli Air che queste grandi onde di sabbia le montagne il Nord l'alibi al mare e poi c'era un pezzo di Calabria Puglia Sicilia si vedeva
E appena ho steso la carta geografica sono stato circondato da tutti quanti e uno sciame di indici hanno cominciato a percorrere la carta geografica e ciascuno percorreva la sua rotta la richiedeva per la prima volta anche perché chi viaggia non ha una carta geografica consente e avevo capito da quelle dita che mi circondavano che ero in mezzo a tanti compagni di viaggio
E allora di questo ragazzo questo omone senegalese mi dice se mi accompagni lui era in un centro di accoglienza alla periferia di Milano ha visto che piovesse mi accompagna a casa dove lui dormiva data un po'di tempo ti racconto tutto il viaggio
Quindi ho aspettato che tutti gli indici arrivassero a destinazione ho richiuso la carta ha salutato e lui mi ha raccontato mi ha spiegato le difficoltà il caldo il fatto che tra l'altro loro
Mi dice guarda siamo stati attaccati da una banda di banditi dediti predoni e ci hanno portato via tutto ci hanno lasciato in magliette mutande a me hanno rubato hanno rapinato anche i pantaloni
Non è semplice
Io gli ho spiegato il perché volessi fare quel viaggio e lui alla fine mi ha detto buona fortuna e devo dire sono stato tanto fortunato
Lei fare così la parola chiave esperienza l'ho detto prima però si unisce subito il raccontò che non è fine a se stesso l'informazione quindi Fabrizio Gatti ci ha spiegato tutto il perché la preparazione la motivazione e ha dato l'addio al racconto giusto
Volevo chiedere aggiorna proprio questo aspetto del viaggio no prima domanda tu hai detto che sei qua da otto anni
Sei più tornato in Mali sessantanove devo ente quindi hai fatto un altro viaggio perché per la gran parte di nuovo riversa entro il viaggio quello che vi porta acqua quindi con la parola che da data all'inizio della avventura di letteratura e al secondo posto dopo la montagna attraverso le vostre esperienze deposta persone è diventato anche un altro significato il Piaggio
Se a queste due componenti che noi vediamo vediamo adesso mo'vediamo neanche più perché l'informazione ci fa vedere non ci fa vedere il dramma del Mediterraneo ma il dramma del deserto la pena tetto Fabrizio Gatti quindi questa è la cartina indi libero A pagina faccio un po'il prossimo e si vede l'itinerario quindi verso il primo verso ovest data Card lungo attraverso tutto il il mali lungo il Niger la Libia per la parte più occidentale la Tunisia e poi il viaggio verso Siracusa e poi le tappe italiane allora quei detto prima anche se il partito nel due mila quattordici tredici degli stessi e se arrivato nel due mila quattordici però se uno prende l'aereo in poche ore infatti da fare i conti Acqui può arrivare perché ci hai messo così tanto che gira il fatto
ANA devo dire comunque che inizia il suo viaggio è che il mio c'è poca differenza tranne che l'ha fatto nel due mila tre invece io nella tredici decenni di danza e poi di l'altra l'altro aspetto che lui comunque
Si aspettava perché aveva proprio la base di informazioni per la sua volontà e poiché scoprire e poi di avere un po'e di informazioni in più che probabilmente non non ce l'aveva
Nel mio caso con che e proprio diverso anzi non mi aspettavo i cui informazioni di base non c'è Dio
Però comunque tranne questi due aspetti egli ha agito difficoltà seno sono rimasti uguale che sa nel prima che
Del nel sia nel due mila tredici che Sardegna tre ritiene dove l'attendeva tredici Conte non cambiava proprio a meno che io non non anche abbiamo cambiano molto
Do come io sono partite dal Mali passando dalla Burkina falso e poi inizierà a cadere su e poi seguente nella il deserto ovviamente deserto come aveva detto non c'è proprio una
C'è una strada oggi farsi oppure apparse fra meriti le tendenze ora mentre più le tracce delle macchine retto quanto
Vediamo in compagnia anzi di più anche perché delle spicca poi ti porto tanti mettevamo ci mettevamo circa ventisette trenta
Persiane per fare crede di viaggi il viaggio stretti
Teniamo proprio arrangiarsi nori Caliandro dei gruppetti e anche se non ci conosciamo per poter sopravvivere Kenya un poca o qua qualche biscotti qualcosa
Altro da cioè da creare un una una bella serve alla squadra con anche in una l'altro scomoda
Do Conte e poi ci diamo a
Non solo trafficanti passata sanzioni concrete che purtroppo ce la prima fare non ci non li conosciamo non lo non ci conoscano ma se non l'ora dei il viaggio
Tutto quello che sincere tra virgolette
Sì o no non viene viene gestito da loro
Quando fare pausa quando continuare quando
Prenderà una salsa d'acqua o mandare qualche biscotti era e quando partiamo
Per riposarsi non abbiamo alcuna
Libertà per farlo grazie libertà per farle poi comunque
Una volta che prendi presta il percorso
Ice sempre la
Sì sempre costretto ad andare avanti perché già passando quello già vita vissuto e chi viene la detti viene molto difficile di fa di fare retromarcia infatti nel passando avevo anche scritto un libro da abbiamo nominato il viaggio a senso unico proprio per questo motivo perché il tratto nella percosse che avevamo fatto
Tc civilmente
Uno si mette un domani Conte di rifare il viaggio oppure di ritornare sulla strada se la stessa strada
E proprio dal deserte del di Nietzsche perfino in Libia ci siamo messi circa quindici giorni dieci giorni ricorda se esattamente il il conte che però comunque è stato difficile pesante
Essere pensante fatico reso non si finisse proprio la qualificazione
Una volta che ogni punto che ci fermiamo però io non tutti quanti e dobbiamo fare di corsa i nostri bisogni per farsi che non ci lasciano perché Conte
Io mani permettono un po'le fai tardi ha sedi che alla macchina e ti lasciano i senza polvere copre praticamente
Non non preoccupando anche Chiarion lasciato indietro un essere umano anche se hai un un amico fratello che ognuno pensa a sesterzi per fare per andare per sopravvivere
Magari qualcuno si sta chiedendo il perché sono andate via sono andato cioè lo sto giustificando con sorridente facciamo a veramente è stato difficile anche andando ad andare via lasciando Ikari famiglie
Tutto quanto
Ovviamente anche gli amici di scuola
Io sono andato a scuola fino a quando purtroppo non portino più
Frequentare andare avanti sono costretto con che tutta già da ragazzino andare a lavorare cioè sia per me che anche per la famiglia ovviamente porterà portare qualche anzi pane a casa
In questa
In questa difficoltà con la la cui era
Sì anche già distinto quanto che la il Paese
è diventata una siepe stavolta praticamente quindi ognuno soprattutto da quando data la parte che iniziato o UNESCO escono costretto a salvarsi proprio praticamente il fatto è che io andando via
Non nero con la famiglia perché hanno nero ER per lavorare per far sì che cioè fatte cartellina che viene subito dopo di me che abbia la possibilità con un che di andare avanti con nascono con la scuola con lo studio
Almeno adesso di essa passare dove mi sono fermato e per vari motivi
Quindi costerà costrinse essere costretto andare a lavorare
Da lontano dalla famiglia eppure i quando si eccede un'altra no così
Versando al ragazzino guai e te ne vai
Andando Mannai gli obiettivi non ha in mente la la non che gli hanno il diario non è programmato non hai deciso quando Antartide quando fermarsi sì
L'
La parte me ne ne faticose del viaggio è stato quando ci prende illa il l'autobus da dal Mali Burkina iniziare Leasint come anche accomodiamo direi poi per tutto il resto molto difficile una volta come fare un viaggio proprio nell'inferno e poi una volta che siamo cessano arrivato in linea Livia
Lì si rende conto che anzi e ancora più peso di di dato che si scappata
Rimandando l'idea vivere lì lavorando e poi tornare in una centro commenta anche lì con un centro d'accoglienza qua a differenza chiede come anche più e di in una una
Stanzetta più di quater cinque ragazzi sono corse li ha costretti a tradire insieme poi a avvitarsi uno c'era appoggiandosi una l'altra andando a lavorare
Anche in Libia purtroppo in quel periodo era era proprio messo malissimo
Andiamo a lavorare torniamo può esser possiamo anche passare tutta la giornata a lavorare tornando a casa con proprio zero
C'è infatti protezione era costretti ieri a passare più di tredici ore a lavorare e poi tornando a casa magari con le mani vuote oppure ti pagano gli stessi personaggi parlano mandano ancora alcuni ragazzi a fermarti entrare per prendere tutto quello che c'è qua strattonò ai lascia salta
Infine lascia classi allora tutto quello che hai oppure ti per il per la vita uno
Tutto può pensare va bene approvato
Lascio in mano loro e quindi salvo
E poi
Ecco agli però e al rialzo io l'ho sentito tante volte da tanti ragazzi il viaggio però sacrificio devo dare ringraziare gli atti per quei perché il libro per la prima volta me lo restituisce e in tre dimensioni
Tante volte con i ragazzi abbiamo fatto il un puntino da dove sei partito dove sei andato ma diventa una linea Turi due dimensioni su un foglio invece la lettura del libro restituisce
Un'altra un'altra immagine del viaggio
Probabilmente devo dirlo io perché ore ho trovato nella mia lingua quello che i ragazzi quando arrivano non sanno descrivere cosa ne sia perché non sanno l'italiano sostanzialmente e anche nella lingue veicolari non tutti hanno la possibilità di raccontare davvero il viaggio invece questo libro
O fa avuto ma con Epifani no guarda è così lo finalmente lo capisco smetto di cercare di immaginare cosa possa essere cosa prossimi
Care
E poi restituisce in tre dimensioni anche la persona lei più persone perché
Siamo abituati questo è un tema che scotta anche non so come abbia fatto letteratura app programmando il ventiquattro il giorno prima delle elezioni è difficilissimo è difficilissimo cercava
Hanno detto dopo perché sette non si può parlare di questo tema senza cadere in qualche tra sbagliare
Quando lo leggo cioè noi sentiamo parla di questa cosa ma il problema in realtà sono persone che hanno problemi
E i librai invece da cioè tira fuori la persona in tutta la sua dimensioni e persone incontrate le persone che
Si sono raccontate sono eccetera contare si sono lasciate toccare non lo so
Come quali quali ricordi speravamo anche del record del valore del record di come la nostra mente ci protegge facendoci dimenticare per fortuna viva Dio quello che non si può non si deve ricordare e
Le fondazioni tali
Ma in grazie intanto parola per aver osservato questo aspetto che era uno degli obiettivi quando e mi sono messo al computer perché oggi libri si scrivono al computer ed era ancora al foglio bianco
Riflettevo come doveva essere questo libro sì intanto per l'escluso di fare una un collage di reportage che erano già usciti c'è una raccolta di tutto quello che avevo scritto su questo viaggio con il Corriere della Sera avevo pubblicato folli direttore Stefano Folli decise di pubblicare cinque puntate del viaggio in prima pagina per cui aveva avuto un grandissimo richiamo
Con L'Espresso avevo poi avevamo fatto delle copertine sia sul viaggio ma anche lo sbarco a Lampedusa lo sfruttamento nei campi di pomodori una soluzione poteva essere quella però mi sembrava riduttiva anche perché netta quindi e neanche nella nell'animo sulla pelle nei ricordi era rimasta fuori
Tantissimo materiale anche perché il giornalismo si basa su delle regole anche su degli spazi contenuti nonostante avesse avuto disposizione delle paginate
Rispetto ad altre storie per raccontare quello che avevo vissuto
E ho scelto
Un registro modo di raccontare narrativo
A metà tra romanzo e il diario con una descrizione molto capillare perché mi sembrava mi sentivo un po'come quel satellite che viene lanciato nell'universo dove fotografare tutto quello che trova lungo il cammino
Perché non ci sarà una seconda volta appaiono spero chissà in futuro in Scialla se sarà possibile rifare quel viaggio non lo so in questo momento no non è possibile
Però mi sentivo quell'unicità del percorso e dovremo metterci tutto quindi ci sono tante descrizioni
Mia ispirato un po'in questo dalla descrizione del deserto la scrittura di un grande autore inglese che faceva la spia di mestiere
Che formoso col nome di Lawrence d'Arabia Tommasi Dior Lorenzo e in particolare la rivolta nel deserto che un libro bellissimo su su il mondo arabo e con delle descrizioni bellissime
E poi anche
Le voci e ho deciso di mettere tutto per cui c'è una parte in cui c'è tantissimo e mi fa piacere che qualche corso di Antropologia un topologia delle migrazioni abbia tutta atolli proprio come libro di testo libero di studio perché abbiano preparato una griglia di domande e a tutti facevo tante domande perché sapevo che era un'occasione unica per essere dentro questo grande flusso umano che è un'epoca un flusso epocale come ce ne sono stati tantissimi e la storia dell'umanità non è un fatto nuovo una migrazione
Come si entra a contatto con le persone
Beh
Ascoltando e soprattutto con quella concetto di solidarietà
Che giorno ha ben raccontato quando sì è alta che adesso ci si ritrova in mezzo al deserto
Sia in qualche modo tutti vittime del viaggio
A un certo punto non siamo più noi che facciamo il viaggio ma il viaggio che forma noi
E devo dire che
Quello che ha detto giorno l'ho sentito in tanti mentre viaggiavamo avevo pensato che fosse dura ma non così ma io non sapevo nulla
Di questi luoghi di come come ci trattano
E io stesso a un certo punto mi ero reso conto che nonostante ogni tre giorni mandarsi la posizione col telefono satellitare
E a casa mia moglie in redazione al Corriere della Sera avevano la mappa e tracciamo una crocetta ma io dicevo sono tra da a di solito erano trecento quattrocento chilometri
Il mio viaggio nella parte di deserto è durato tre settimane
E nonostante tutto questo a un certo punto anch'io mi sono reso conto che di eravamo in mezzo al nulla eravamo proprio in un universo e questo fa nascere un po'una solidarietà poi io ovviamente ero là dentro
Una figura strana per il colore della mia pelle
E soprattutto quando sono arrivato ad Haga Desio stavo malissimo perché mi ero preso un'infezione da me banche un parassita intestinale e sono arrivato alla cadenza che avevo Fedra quaranta stavo male per cui avevo aspettato alcuni giorni perché mi avevano detto stesse così venerdì deserto morì devi andare che sei sano sei forte
Era andato da un medico mi aveva prelevato il sangue perché pensavamo fosse malaria e poi invece era e Alameda e quindi sono stato curato con un antiparassitario che si chiama fragile
Però ecco in questi giorni in queste soprattutto nel tardo pomeriggio andavo nell'Autocar dove i compagni di viaggio mi avevano sconsigliato di rimanere a dormire perché era un luogo comunque pericoloso
Ed è un dato di giorno e così parlavamo pare e io stesso ero motivo di interesse perché a me veniva chiesto com'era il mio mondo
E cosa succede quando si arriva in Europa quando si arrivi in Italia e dove si va e la convinzione era che in Libia ci fossero dei traghetti o dei battelli che portassero le persone Allam Pampa che era come veniva chiamata a Lampedusa
E tra l'altro quando per la parte in autobus che era quella le attivamente più comoda ero andato a comprare il biglietto a Niamey la capitale del Niger
In biglietteria dove lavora adesso alla stazione dei bus è cambiata di posizione ma praticamente era lungo il fiume Niger e c'era questa corrente che viaggia venticinque allora che portava dei cespugli del ruba ogni tanto c'eran delle piroghe che l'attraversavano
Gli autobus le persone che aspettavano a partire chi andava la sera prima a caricare i bagagli perché si caricano la sera prima i biglietti si comprano il giorno prima e c'è un televisore da ventisei pollici appeso all'angolo che trasmetterà un documentario sulla Sicilia
E ricordo che i compagni di viaggio con cui stavamo comprando il biglietto detto beh guarda arriverete lì
Allora tutti a guardare no questo luogo
Tra l'altro chi viaggiava allora forse a differenza da quello che ho visto l ultimo io gli ultimi viaggi in Niger aveva una consapevolezza maggiore di quello che avrebbe fatto anche perché c'era un sistema formativo educativo scolastico nei luoghi d'origine che funzionava ancora per cui nel due mila tre si viaggiava col diploma di lavoro diploma professionale il certificato di laurea chi ce l'aveva che bene o male sì avevo un'idea di quello che si sarebbe fatto o si cercava si sarebbe cercato di fare una volta arrivati
Poi anche in Mali con una situazione di scontro civile l'arrivo di gruppi terroristici anche lì il sistema educativo è saltato
E alla fine è ancora un viaggio più difficile perché si viaggia per scappare
Vi dicono che è ora delle domande dal pubblico però ci tenevo a dar di un'informazione informazione proprio puro dato da informazione un fenomeno che c'è sempre stato
è un fenomeno che viene ce ne ha raccontato in maniera non sempre chiarissima
Non so io ho oggi ho la percezione di essere bombardata da questi chiede l'invasione
è di turisti sbarcati sono anni che ce la raccontano allora mi sono mi sono chiesta
Ci è stato commentato chiesto quest'anno a Lampedusa sono sbarcati sessanta mila persone
Esattamente lo stesso numero di persone Sud accadde l'anno scorso e la metà delle persone che sono sbarcate nel due mila e sedici nel due mila diciassette
Per contro andiamo in Italia sono entrati centosessanta mila persone dall'Ucraina
Improntato mandato per non ci lavoriamo in accoglienza eh infezioni di chi quale invasione
Mi sembra dalle parole si è di John che che di Fabrizio emerge chiaro ci sono delle crisi che non ci vengono raccontate
La crisi del Libano la crisi
Dell'Afghanistan dopo la nostra ritirata per esempio
Non sappiamo nulla la Siria non sappiamo nulla intera è chiaro che quando John dice che devo partire così come lo dicono
Ti nessuno sceglie di venire perché non ha niente di meglio da fare tutti sono pubblicati a partire qualcuno fece parte perché vuole capire però la maggior parte parte perché non può farne a meno
Siamo noi il Paese ha per l'Italia il Paese che accoglie più di tutti
Paese di destinazione
Kiel sulle navi vero portiere non dissensi naufraghi quando vengono salvati chiedono di non essere portati in Italia
Comunque tanto perché sempre sui dati la Germania riceve cento mila richiedenti asilo all'anno poi c'è la Spagna la Francia venga risiamo ottantatré mila
E l'Austria che è un pochino più piccola trentasette mila
Si parla se abbiamo sentito no che bisogna rivedere il meccanismo di distribuzione in Europa bene
La Svezia
Riconosce accoglie venticinque richiedenti asilo ogni mille persone
L'Austria quattordici la Francia sette di taglia tre virgola cinque
Insistere molto sulla rivedere il meccanismo di ridistribuzione ci tocca prenderne di più di quelli che abbiamo
Forse lo sbarco fa molte offerto ma le rotte che scelgono i richiedenti asilo sono spie
Quelle più battute sono quelle via terra nei Balcani in aereo arrivano tantissime quelle però sono silenziose molto meno visibili e quindi non le riconosciamo
Sono Index qualcuno delle domande però ci siam delle domande non degli interventi e dal fatto che siamo qua vuol dire che in gran parte abbiamo delle idee comuni sono state o da un'altra parte giusto quindi delle domande precise ai nostri ospiti a Fabrizio Gatti e con il suo libro ed atti nostri ospiti color chiedere una cosa giusto
Tre ter le testimonianze che avete raccolto che tu dicevi Silvia giusto Luisa Anchise giusto
Le possiamo leggere possiamo ascoltare cioè dice come poter proseguire qua questo ascolto
Atterraggi le i racconti delle ragazze sono state raccolte raccolti in un libro che si intitolava viaggia il senso unico
Che potete trovare Egisto attribuito dava Apple voli liberi ipertrofia di Ravenna oppure potete comprare su internet forte
Quindi se c'è qualche domanda ripeto penso fosse vero
Gli interventi lunghi porgono tempo magari sono una ripetizione
Ci son delle domande vere
Italia
Tanto rispondono a cosa che per lo stupore un po'come abbiamo fatto a mantenere questo a mantenere questo incontro motivo è molto semplice cronologico
Festival non abbiamo fissato all'ultima settimana di settembre da un po'di anni
Queste la domenica ultima di settembre le elezioni anticipate state ci sto come dicevo prima Mattarella Francesco di aspettare un attimo
Non è possibile e l'altra cosa invece che ci tengo a dire che non ci fa nessun problema parlarne oggi pensiamo che oggi se un giorno di silenzio elettorale Colli sociale oggi un giorno di come Warren no elettorale
Quindi è un po'un'ipocrisia
E la l'ultima cose che ancora più convintamente dopo avervi ascoltato
E e il discorso della complessità delle cose quindi capirle vuol dire leggere un libro vuol dire fare un'esperienza utile ascoltare una persona vuol dire ragionare quindi la prova pensiero di quest'anno non è e all'ultimo posto ma non è meno importante delle delle altre come tema di questa no e per dirla con una battuta a letteratura non piace fare di ogni erba un fascio sull'erba si può discutere suo faccio no
Se non ci sono domande visto che John ha parlato
Di una direzione del viaggio se posso volevo leggervi
Un una piccola parte se qualcuno o io mi fermo se qualcuno volesse la dedica sono qua
Al
A prego scusi scusi
Battistoni
Allora con i compagni di grazie per la domanda con i compagni di viaggio parlavo in inglese o in francese
Mentre quando sono stato ripescato in mare dopo un qualche ora la deriva chiuso nel centro di detenzione di Lampedusa di sono stato interrogato e la mia identità era curda irachena ho scelto l'identità curda irachena proprio per giustificare il colore della mia pelle
E
E ho chiesto
Parlando arabo purtroppo conosco soltanto una ventina di parole di arabo
Ho chiesto di parlare inglese di rispondere alle domande in inglese perché l'arabo è la lingua dell'occupazione del Kurdistan e per due interrogatori l'hanno accettato con due interpreti diversi
Con una terza Inter per tre no perché lei non conosceva l'inglese parlava soltanto italiano e arabo
E quindi sono stato sottoposto a un interrogatorio in arabo
E
E devo dire non è stato difficile perché va be'le prime domande ho risposto in arabo come ti chiami da dove vieni come sei arrivato qui e così via poi lei ha continuato a farmi domande in arabo e io rispondevo Scialla
Se Dio vuole Franco oppure alla nulla grazie a Dio
Poi siccome lei andava avanti a farmi domande in arabo credevo che mi stesse prendendo in giro perché io temevo
Che mi scoprissero eravamo nelle prime ventiquattro ore erano io sono entrato so stato ripescato in mare la notte tra il venerdì e al sabato era al ventidue settembre del due mila cinque
Per insomma siamo in questi cinque sei giorni ero rinchiuso nel centro di Lampedusa
Ed è un bel modo di celebrare la ricorrenza con voi
E il sabato dopo aver fatto l'interrogatorio soprattutto io avevo già le impronte digitali registrate
E ha infatti il sabato otto alle diciotto mi richiamano nell'ufficio di polizia un ispettore giustamente arrabbiatissimo con me perché ho detto di essi righe perché no
E aveva mi avevano preso le impronte digitali la mattina con un sistema elettronico era arrivato responso che allo stato registrato nel due mila Milano e lui dice che abbiamo scoperto sappiamo chi sei con una serie di insulti
Che tu non sei iracheno tu sei il romeno
Perché purtroppo l'abito fa il monaco io mi hanno dato l'abito del romeno per far chiudere via Corelli a Milano e e così era d'identità
E così questo interrogatorio in arabo è andato avanti tra l'altro erano le nove di sera alle nove e mezza cominciava il concerto Lampedusa di Claudio Baglioni e mi chiedevo perché non andassero al concerto e sotto questo tramonto bellissimo io continuavo a dire Palander nulla
è tra l'altro avrebbe imparato a pronunciare la parola Iraq in alcun accento iracheno ascoltando i discorsi di Saddam Hussein e su internet e quindi lo dicevo Anna menava no vengo dall'Iraq
E alla fine a un certo punto l'interprete mi dice Bolis intero cash o la polizia ti vuole interrogare io dico Bouchra in arabo domani
Fa spunta l'interprete dice ai due agenti che giustamente cercavano di identificarne i no perché non capivano come fosse arrivato da solo tra l'altro ho ripescato in mare
Io mi ero voi chi leggerà lo vedrà insomma avevo tentato la traversata dalla Tunisia ma al barcone motore non era partito per fortuna questo inconveniente avvenuto sotto costa per cui non abbiamo avuto problemi e poi ho rinunciato la traversata
E mi sono buttato in mare dalla scogliera di Lampedusa prendendo spunto da Steve McQueen nel film Papillon
Perché non trovavo come arrivare a Lampedusa con questa faccia da milanese e poi ripete papi o anche un film vedete lo che è bellissimo dopo tanti anni e lui si è lanciato da una scogliera molto alta io un po'più vigliaccamente l'ho scelta più bassa
Per la persona quando sono tornato anni dopo a vedere effettivamente mi sono infilato in una buca perché aveva lanciato dei sassi prima era buio e sentivo toc toc toc Pitton e dove c'era tutto un omesso il segno per saltare
E tra l'altro quel PUTT un Fera circondato era praticamente un un varco di meno di due metri
E tutt'intorno c'era sotto cento cinquanta centimetri d'acqua una specie di davanzale di roccia per cui se avessi sbagliato di sessanta centimetri sarei finito all'ospedale di Lampedusa e non non al CDA
Comunque insomma questo interrogatorio io dico Bouchra che lei dice dice domani
I poliziotti che poi nettamente a dovevano andare anche loro al concerto allargano le braccia dica va be'facciamo domani ma sentì un po'ma hai capito se questo qua iracheno o o è romeno
E lei dà una risposta dice guarda e sicuramente iracheno perché l'arabo lo parla benissimo
Adesso noi ridiamo e per fortuna questo ora è giusto anche ridere perché c'è una parte io ho visto persone sopra Pezzuto e naufragi che hanno perso tre bambini la loro mogli hanno vivono col senso di colpa di aver portato le loro famiglie sui barconi ma non c'erano alternative per scappare in quel caso dalla Siria
Erano ho sentito anche in loro la voglia di ridere quindi a ridere essere felice un diritto dell'umanità e dobbiamo sempre difenderlo
E però mi sono chiesto ma se lei decide la provenienza delle persone con questa attenzione all'accento
Quante persone avrà mandato in Libia che invece venivano dalla Tunisia o dal Marocco o dalla Siria
E c'era un aspetto drammatico in tutto questo
Se mi permettete se posso leggo siamo al confine tra Niger e Libia Madama non so se tu sei pari Madama ecco anche John è passato da Madama
Un deserto rosso adesso di cambiato c'è una grossa base militare francese ma allora c'era un fortino della legione abbandonato semi sommerso di sabbia è occupato
Dall'esercito del Niger e pochi chilometri più avanti
C'è la frontiera e da lì comincia la Libia arrivare di e già un passaggio a Madama si vedono le prime nuvole che arrivano dal Mediterraneo e non ci sono più le acacie africane quegli alberi ombrello piatti
Cresce il tam Mariska Madama come sulle coste mediterranee e per chi lo sa li ho respirato l'aria del Mediterraneo visto i primi sintomi del Mediterraneo
Eccoci a Madama
Dalla massa di corpi sdraiati sotto il grande tema rischio
Si alzano decine di persone
Non hanno nemmeno l'ombra per tutti
I loro vestiti i loro capelli sono sbiaditi
E inamidato attività la polvere
Ci sono almeno dieci bambini e tre donne
Vengono tutti ai finestrini
In quel momento sono sul fuoristrada di un contrabbandiere che siccome l'auto il console di dicono mi aveva dato il visto di transito per arrivare a Tripoli ho dovuto riorganizzare anche il ritorno in Niger e poi arrivare al Mediterraneo per par passando dall'Algeria e dalla Tunisia
E gli archi al questo contrabbandiere in qualche modo ha fatto
Si è fatto trovare in alcuni punti di passaggio
E poi siccome non ci sono strade né stazioni
Mi ha raccolto e mi ha riportato indietro in questo viaggio di ritorno verso il Niger ha incontrato tantissimi altri camion ed è stato d'aiuto anche per il racconto della storia perché andando controcorrente ho potuto
Incontrare vedere molte persone in più
Vengono tutti ai finestrini
Iaia parla con alcuni di loro in house sa
Il fuoristrada e presto circondata
Chi è troppo lontano per fare arrivare la sua voce gesticola portando le dita chiuse alla bocca
Sono stremati
Chiedono da mangiare
Tra i bidoni appesi alle fiancate del camion c'era uno dei camion che c'aveva trasportati lì vicino
Due hanno la scritta Collodi
Chi accordi
Lo fanno chiamare arrivano ragazzi sui vent'anni piedi nudi la maglietta i pantaloni logori
In aula sono a forte il clacson all'improvviso ingrana la prima e riparte
Cosa fai vi chiedo
Il fuoristrada traballa sui dossi e lui non risponde
Pronti
Torno a sdraiarsi
Dormire l'unico modo per dimenticare la fame
Ma ha perso il posto all'ombra del tamarri disco
Avrei voluto parlare con Goldie il suo bidoni li avevo visti sul camion all'auto Guardian che adesso il prim'ancora che partisse prima ancora di conoscere te
Iaia non spiega la sua reazione inaspettata
Là in mezzo potevano esserci Daniele Steffen due dei compagni di viaggio che avevo perso ormai da una settimana
La ci sono più di duecento persone affamate dice finalmente Iaia
Appunto torniamo indietro non possiamo fare qualcosa per loro
No
Non credo proprio
Quattro filoni di pane e una coscia di montone non bastano per duecento affamati
Si farebbero del male per una fetta di pane si ammazzerebbero per prenderla
Noi non abbiamo abbastanza per tutti
Adesso poi arriveranno quelli dell'altro camion non puoi dare da mangiare a cinquecento affamati se non hai abbastanza per tutti
Iaia guarda avanti con la testa alta
Il tono della sua voce non è distaccato come al solito e spaventato i suoi occhi vedono certamente qualcosa che lui ha già vissuto
Quei ragazzi mi hanno detto che hanno finito le scatolette di sardine latte in polvere il pane biscotti tutto racconta Iaia
Dicevano che ieri qualcuno ha provato a mangiare la paglia caduta una settimana fa da un camion che trasportava cammelli e oggi è piegato dalla dissenteria
I militari non li lasciano nemmeno prendere la paglia pulita
Noi abbiamo combattuto una guerra contro questo schifo
Le mani di Iaia si stringono il volante
Ai trafficanti continua a lui
Poco importa se il confine sia aperto ho chiuso
Il deserto e così
Quando si parte
Bisogna arrivare a destinazione
Non si può aspettare nemmeno tornare indietro
E quando partì
Se ti fermano puoi morire di fame
Non basta chiudere le frontiere e questo che voi europei non capite tu
Hai mai sofferto la fame
Era
Grazie
Grazie
Fabrizio Gatti è stato
Il primo autore che fresca organizzazione a fissato per questo Festival
è stato un grande piacere ovviamente anche perché dimostra la sensibilità che questa associazione
Vive questi tipo di problemi oggi abbiamo parlato l'anno scorso era venuto il medico di Lampedusa Burton Bartolo
Oggi abbiamo parlato di empatia
Questi racconti
Stanno dimostrare un grande fenomeno di empatia collettiva grazie
Grazie
Grazie Joan grazie Paola grazie grazie grazie alle peraltro era grazie
Bene
Dalla
Voglio solo prima prima che ci lasciate ricordare due cose
Abbiamo vissuto una giornata stamattina molto intensa
Peccato che era a numero chiuso era una camminata di meditazione con don Paolo Squizzato un evento realizzato con la collaborazione del Circolo dei lettori di Torino e Torino spiritualità
Se vi capita di andare sul sito di detto Rino spiritualità circo direttori
E cogliere una di queste tanti camminate che il circolo propone andateci andateci perché avrete modo di vivere delle esperienze uniche dell'esperienza che ci permettono di Cat
Dire meglio le cose che Fabrizio Gatti le testimonianze di di ragazzi con le Joan John ti chiami ecco hanno avuto modo di di i dividere e questo ci fa dire la letteratura che noi non abbiamo paura di essere umani
Di non aver paura di esseri umani noi non abbiamo guardato se c'erano elezioni calendari elettorali campagna elettorale non ce ne frega niente noi siamo una associazione
E come tale ci interessa che alcune cose legate al corpo la persona alla propria identità la propria ricerca la propria spiritualità non hanno limiti da parte di nessuno
Questi gli ho ricordo che questa sera non siamo qui siamo al teatro il maggiore perché vogliamo vivere il corpo anche in un modo anche più spensierato e quindi con la presenza di Gioele Dix ci sarà una bellissima serata
Domani saremo qua e concluderemo questo nostro percorso di corpo corsa cammina e pensiero con un altro grande
Perdonatemi di chiamarlo solo così che Enzo Bianchi quindi vi invito domani sera al maggiore ad assistere a un altro incontro che ci arricchisce e ci fa comprendere il bisogno di essere veramente umani e di non aver paura ad esserlo ultimo appello LetterAltura
Come sempre vive di sostegni ed è giusto ricordare chi ci aiuta la Regione Piemonte
Il Comune di Garbagna la Fondazione CRT
La Fondazione Comunitaria ma deve vivere anche attraverso il CUP nostro contributo perché è solo con la vostra partecipazione che la sentiamo calda e viva non riusciamo a pensare a cose ancora migliori
E allora c'è una damigiana lì all'esterno che vi invita a lasciare quello che voi potete un euro e cinquanta centesimi chi può anche cinquanta euro ognuno in base alle proprie poi disponibilità ma è giusto che LetterAltura sia di tutti e proprio perché di tutti ognuno concorre anche economicamente con quello che può fare
Voglio ricordarvi inoltre
C'è la libreria
La libreria il Libraccio che cura la per il festival tutto questo è possibile acquistare il libro
Fabbriche ozio cattivi aspettali alla libreria c'è un tavolo a posto per la firma copia grazie a tutti e buonasera a stasera al maggiore e domani qua