L'ultimo spettacolo - cinema e teatro ai tempi della crisi

Una buona sera da Gianfranco Cercone benvenuti all'ascolto di una nuova puntata della rubrica L'ultimo spettacolo una rubrica dedicata al cinema e a teatro ai tempi della crisi
Abbiamo dedicato più di una puntata al rapporto tra il cinema piattaforme digitali
Secondo alcuni registi anche celebri il fatto che i loro film non siano più visti soltanto e soprattutto nelle sale cinematografiche
Ma anche in streaming le magari su un televisore su tavolette o perfino sul cellulare ecco è una ragione di nello sconforto tanto che alcuni si sono spinti a dichiarare che ormai il cinema è praticamente morto
Uscito in questi giorni un libro di un regista italiano
Che da un lato si va un po'interprete di quel pessimismo o almeno cercano indagarne a fondo le ragioni d'altro lato però considera anche le nuove opportunità diffusione di conoscenza e le potenzialità anche negative
Che le piattaforme in genere le nuovo tecnologie offrono al cinema
In contrapposizione un po'paradossale con chi crede che il cinema sia morto il suo libro si intitola L'immortale
Lidocaina o di e l'autore e regista Daniele Vicari che in collegamento con noi ciao e grazie di avere accettato il nostro invito
Buongiorno grazie per Gianfranco e gli ascoltatori di Radio Radicale
Ecco Daniele Vicari non o soprattutto per alcuni suoi film Cheri particolare Dias la nave dolce suoni sole cuore amore
E prima della notte ma fotoni forse sa hanno che è stato prima ancora un critico cinematografico e soprattutto per la rivista Cinema Nuovo
E questo suo libro riprende un po'la sua vena di studioso di cinema naturalmente arricchita dall'esperienza il regista ecco il tuo discorso nel libro parte da un aneddoto cioè undici gli avevo visto una bambina su un treno intenta a guardare un film sul suo cellulare anche rispondendo ai messaggi su WhatsApp perché quindi scendono come una tendina sullo stile però ma senza esserne disturbata e poi coperto che quel film era nientemeno che il due mila e uno Odissea nello spazio
Io la vorrei chiederti se il secondo che pur essere proficuo un qualche modo interessante guardare un classico del cinema sul cellulare o se invece secondo che soltanto una barbarie
Ma allora io sono nato e cresciuto in un paese di montagna
E in questo luogo non c'è una sala cinematografica e non c'è Heist Ada
Nonostante il forte presepio fatti dal fascismo di portare il cinema ovunque che infatti lo porto con dei camion attrezzati nei paesi più sperduti
In italiano e abbiamo avuto tantissime sale cinematografiche nel passato fino a quattordici mila
Questo fino alla fine degli anni sessanta poi sono progressivamente diminuite ma quattordici mila non esauriscono quattordici mila sale non esauriscono tutto il territorio nazionale cui io sono cresciuto senza mai andare al cinema
Però io ho visto dei film
Come è potuto accadere questo straordinario miracolo siccome parliamo di anni ormai purtroppo ahimè lontani
Io sono nato alla fine degli anni sessanta quindi io nei all'inizio degli anni settanta non sono mai andato a cena ma ho visto un sacco di firma io vissi in televisione
In una di del cinema riproponeva la RAI per me erano un appuntamento fisso
Visto tantissime opere tantissime esteri e anche perché quelli erano gli anni di serie meraviglioso che ancora oggi sono dei cult come si dice
Come due mila uno Odissea nello spazio e così via
Queste questa mia passione per il cinema nasce quindi con la televisione
Allora che cosa dovrei dire che io sono un deviato tra viado i ho conosciuto il cinema attraverso la televisione quindi la mia esperienza della mia formazione di spettatore non ha alcun valore
Ma insomma mi sembra un po'forzata come cosa questa la fuga del cinema dal grande schermo è iniziata molto presto quando fin dalla fine degli anni Quaranta negli Stati Uniti d'America e negli anni Cinquanta da noi
è apparsa la previsione che ha occupato tutte le nostre case diciamo si è espansa con la materia conglobati tutte le nostre case
E il cinema ha cominciato a traslocare in televisione sovrappone diventato madornale nel camion Amanda quando a causa di una deregolamentazione totale dei dei diritti dei televisivi
Iniqui nella televisione italiana passava un numero di film praticamente che mai da nessuna parte del mondo era possibile vedere in tv
E questo ha distrutto i versetti il rapporto tra gli italiani e la sala cinematografica quindi questa la distruzione questo rapporto per quanto riguarda l'Italia risale agli anni Ottanta
Fine anni settanta inizio anni Ottanta infatti nemmeno centottanta in italiano rimaste umani solamente mille sale cinematografiche dalle quattordici mila che avevamo fin dalla dopoguerra
Allora perché faccio questo discorso perché è vero che io poi ho cominciato sono andato all'università ho studiato cinema
E ho cercato in tutti i modi di vedere tutti i film possibile immaginabile sul grande schermo mai fin dalla storia del cinema paradossalmente propri classici
Che sono quelli pensati per il grande schermo stabiliti originariamente perché esiste sul grande schermo quindi ora serve schermo questi classici noi tutti studenti all'università parte qualche caso eccezionale li abbiamo visti con le videocassette in tv
Certi discorsi che che ideologizzare ogni formati io li ho trovati sempre piuttosto risibili questa la verità per cui adesso che abbiamo degli strumenti potentissime di cui se fa piacere Gianfranco possiamo parlare anche affondò credo che che che chiamiamo pacta
Secondo me diventa addirittura controproducente perché si scambia per per per morte del cinema
Un momento di passaggio che vede in realtà un'esplosione in tutto il mondo della produzione cinematografica con numeri incredibili
E e definire morte del del cinema una crescita esponenziale del prodotto industriale film
è quanto meno o ora Curio posso ecco
Sentire nelle tube questo furbo escusso sul passato è ricordato anche la mia esperienza di spettatore perché pure io prediche sono stato colmato un sul cinema d'autore
Proprio attraverso i programmi della Rai perché quei lunedì Toulouse Serena che tu ricordi ma anche i sabati sera erano avvolti dedicati a monografie
Su registi di oggi prima la serata non passerebbero mai per esempio verbale sono o Berman ha offerto veri per quelli oggi nelle piattaforme per dire su Netflix Polito provare in versione restaurata di classifica cinema che una volta si vedevano punto uno
Vicine ferendo pure in nella televisione di un tempo così induce onde di Dreyer che poi Netflix Imifin dice Koch però vorrei darti questo secondo te le piattaforme
Favoriscono la conoscenza della storia del cinema oppure oppure no dai col cioè fanno una funzione pedagogica istruttiva sulla storia del cinema oppure questi queste inserti queste offerte si perdono nel calderone delle altre offerte
Ma allora la questione
Secondo me questa
Ti racconto la storia di due ragazzi
Che hanno più o meno la stessa quantità di soldi nelle tasche
Entrano in una Feltrinelli no
Questi due ragazzi diciamo di quindici anni
Uno appartiene a un determinato settore sociale che ha magari cresciuto con in casa un sacco di libri
E quindi entra e compra un un libero o che ha un valore letterario
Che che ne so per esempio può essere L'uomo senza qualità mettiamola così
Perché sa che esiste quindi lo vede sullo scaffale dice a bene devo fare un regalo a mio padre in regalo l'uomo senza qualità l'altro ragazzo che preceduta a casa provenienti non ci sono magari compra fibrosa confuso e lo regala al padre no
Sono due libri
Ma sono molto diversi perché le scelte che stanno a monte sono molto diverse anche se tutte e due questi ragazzi hanno in tasca gli stessi soldi che cosa cambia cambia la formazione di ciascun individuo cioè ciascun individuo in base alla propria formazione in grado di fare delle scelte
In questa immensa biblioteca virtuale che è la Rete
In noi ci possiamo perderci ma in mare molto facilmente
Chi è che non si perde non si perde chi in qualche modo cerca qualcosa
Perché intuisce che qualcosa può esserci lì dentro
Ma anche chi si perde consapevolmente cercando una strada per andare da qualche parte pur perdendo così può fare una bella passeggiata in Rete
In era cospicua perché fu trovata i costi del no conosceva prima
Ora perché faccio questo piccolo racconto perché è una cosa elementare quella che sto per dire lei grandi piattaforme noi prendiamo Netflix ma sono ce ne sono anche di più grandi
Amazona a una quantità sterminata di materiale anche Disney Plas Disney nel suo complesso sono delle immense videoteche
Che non hanno un principio ordinatore particolarmente razionale come può averlo una biblioteca nazionale costruita in base a criteri scientifici
Ci sono però delle immense videoteche solamente su Netflix pare ci siano ottomila filma se escludiamo le serie e i documentari parlo dei finti finzione
Otto mila fin di finzione
è chiaro che sono l'immensa videoteca ma se io sono andando non è x cerco sempre triste scotte il menu Netflix mi suggerisce più o meno sempre le stesse cose ma se io comincio a usare delle parole chiave come faccio quando vado in un prete che ne so uso la parola sesso
Pure la parola al vero oppure la parola violenza oppure la parola guerra oppure la parola pace oppure qualunque altro tipo di parola
Incredibilmente quel menu si trasforma in un motore di ricerca perché è di fatto un motore di ricerca e mi indica delle cose che possono sorprendere me
Per esempio se metto la parola pescatore e io ho provato a mente la parola pescatore ho pescato un film africano di cui non conosceva assolutamente l'esistenza né dell'Autore né del film
Un regista ugandese che Rizzato un film intitolato il diario del pescatore
Che è un tema secondo me molto interessante
Che non avrei incontrato altrimenti quindi probabilmente il problema è che noi non sappiamo puntare ancora questi strumenti
Noi non li sappiamo ancora utilizzare e lì ci risiamo come se fossero strumenti lineari in realtà sono strumenti non lineari
Mi spiego cosa voglio dire con lineare e non lineare la sala cinematografica che io spero e penso che sopravviverà a questa nonostante i i mena grammi sopravviverà a questa a questa passaggio storico avendo delle funzioni diverse da quelle che attualmente la sala cinematografica uno strumento lineare
Perché io posso metterci al massimo dodici film al giorno se voglio Corriere ventiquattro ore no fin più o meno durano due ore diciamo al massimo in una sala posso mettere il uno dietro l'altro in serie
Dodici film
Su una piattaforma di Lima li posso li posso mettere uno sopra l'altro perché e virtualmente in un numero infinito perché è una una strumento non lineare
Noi dobbiamo farci pace con questa cosa abbiamo inventato degli strumenti non lineari
Che tra l'altro e qui se vuoi possiamo anche fare non discuto cosa interessa avverte per altro permettono rispolverando a una domanda molto importante che cos'è il cinema nel mondo in questo momento
Perché questi strumenti non lineari hanno delle informazioni che nessuno ha nemmeno le storie del cinema
Sì Daniele Raco dopo però diciamo la cultura cinematografica secondo dei con questi strumenti non lineari si concilia uno perché io devo dire scusa colgono cast azione
Queste due parole per raccontare una polemica che mi capita di fare spesso che credo invece che il servizio pubblico televisivo proprio in un momento in cui
Come dire c'è questa grana offerta di film ma che sposta come dire in un modo che può essere problematico come tu dici perché già non ha una cultura cinematografica dovrebbe invece offrirla cioè il Servillo sofferta che faceva una volta la RAI era quella di proporre grandi autori del cinema e quindi di distinguere abbiamo voi l'apicoltore quello che la piattaforma diverse mi pare che non possa fare
Ma io sono comprendo raccordo Conte
Però anche la televisione non strumento lineare cioè io in televisione posso mettere un numero finito di firma no perché dura ventiquattro ore la programmazione del tutto analogo alla sala
E la la questione e che poi tu io Nelli nel libro la pongo in una
La maniera cioè in questo senso siamo d'accordo c'è un problema di formazione non solo del pubblico ma del cittadino per me la conoscenza della storia del linguaggio del cinema e del e degli audiovisivi in genere
è un diritto di cittadinanza
A me piacerebbe che il e il prossimo referendum il prossimo referendum proposto dai radicali e se lo volete fare se lo vogliamo fare io ci sono
Forse proprio relativo alla necessaria e non più rinviabile introduzione nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dello studio nel linguaggio audiovisivo e del cinema
Perché noi cittadini basta avere un figlio per per osservare quello che sto per dire impariamo prima decodificare le immagini e poi impariamo a parlare
I bambini piccoli imparano prima a manipolare i cellulari e poi imparano a parlare con la mamma con il Papa
Questo perché l'interfaccia uomo con le nuove tecnologie diventato assolutamente semplice
E e quindi l'accesso alle immagini è diventato immediato questo ci fa ci libera e allo stesso tempo ci incatena
Perché non conoscendo gli strumenti che siamo di Rizzardo non conoscendo le articolazioni del linguaggio la sua complessità possiamo solo essere schiavi della comunicazione
Che questa comunicazione passi attraverso i film o attraverso i telegiornali i talk show e così via non fa differenza io mi bevo tutto quello che vedo in televisione
Che in televisione poi passi una cosa un'altra in fin dei conti non fa molta differenza se io non ho strumenti Durante atti a iscritti in apre cioè a capire il di che cosa sto guardando analizzarlo in maniera razionale addominale Hello
Addirittura oggi noi siamo in grado anche di scrivere tra virgolette con le immagini perché tutti noi facciamo riprese audiovisive con i nostri smartphone
Quand'è che impariamo oltre a leggere le immagini anche a scriverle
Ecco questa secondo me perché dire dico che è un diritto di cittadinanza e lo dico nel libro attraverso i programmi che comunque il e la comunità europea in questi anni ha tentato di sviluppare perché è del tutto evidente che noi siamo schiavi della comunicazione
Perché noi non capiamo come come questa comunicazione viene formata non capiamo il linguaggio del cinema in maniera critica non capiamo il linguaggio e la revisione in maniera critica e questo ci rende passivi di fronte alla comunicazione per cui anche se la televisione pubblica fosse fatta da grandissimi per quel pedagogisti
E il lume penali delle intenti
Fare però Pozzi pedagogisti anche un intervento se possiamo definirlo così lo dico in maniera estrema autoritario perché io no io sono nella stessa condizione del cittadino medio vale che sapeva
In qualche modo comunicare con la parola ma non sapeva scrivere per cui doveva fidarsi dei preti che parlavano e scrivevano per lui ecco noi siamo in questa situazione
E e continuare ad avere delle scuole che non hanno uno che non insegnano ai nostri giovani il linguaggio audiovisivo significare tenerli dalla schiavitù più totale nella schiavitù nei confronti del re dei dei Red di tutti i regimi e non solo del regime dispotico inutile Ginóbili della comunicazione nel suo complesso
Il cinema devono essere un grimaldello interessante perché il cinema oltre ad essere comunicazione
E si trasforma attraverso il film è attraverso delle personalità straordinaria anche in opera d'arte e siccome l'opera d'arte non è indomabile endo ma i imparare a conoscerci Ima sintetica imparare a costruire dell'arte in genere
E questo secondo me è un servizio fondamentale nei confronti della cittadinanza e qua i nostri discorsi secondo me si sposano
Sì di non è vero ma io sono d'accordo più volte è vero che siamo immersi nei trenta le immagini però non esiste una un'educazione all'immagine della scuola e questo è un è sicuramente una lacuna e un aspetto retrogrado del sistema scolastico
Serie Daniele però se mi consente un attimo spostare il discorso che c'è un'altra osservazione interessante che fine il libro sulle piattaforme e cioè felici questo non soltanto le piattaforme ci consentono di fruire dei film del passato
Ma come dire producono direttamente o indirettamente anche e altri nuovi film fatti apposta delle piattaforme che però tu dici salvo eccezioni sono un po'uniformi cioè si ha l'impressione di vedere un po'sempre lo stesso prima
Ecco poi chiarire meglio questa sua impressione o questo buon giudizio
E la sezione Olivieri che cosa vediamo gli effetti delle piattaforme che tipo di cinema
è la stessa critica che facevano le persone più di come posso dire più innamorate del cinema negli anni quaranta cinquanta all'industria hollywoodiana industriali o Diana
Lo studio system basata sull'idea dello studio system
Produceva opere per il pubblico pensare in un certo modo per esempio e e sul contro questo si scagliò Zavattini in un suo famoso saggio per esempio la la c'era la schiavitù del finale positivo non del del lieto fine
Perché perché l'industria tende a costruire il suo pubblico
Tutte le forme industriali tenda così del suo pubblico atti risulta che se tu vai alla Hyundai
Poi ordinare un'automobile secondo i tuoi gusti al massimo e scegliere il colore se se ha se ha un'opzione piuttosto che un altro ma quella macchina li comprime che ne compri un altre no
La stessa cosa fare prevenuta Ciampi grafica ed è sciopero appropriazione
Del oltre che del linguaggio anche degli strumenti tecnologici che nel tempo
In cosiddetti autori cioè registi sceneggiatori attori cioè tutti tutte le persone che lavorano
Nel cinema solo grazie all'approvazione di questi strumenti che è nato il cosiddetto cinema d'autore che poi ha sviluppato una grande libertà estetica espressiva
No
Persino estrema voglio dire siamo arrivati a degli esiti estremi o racconto del primo fin di chi debordano che è un film senza immagini addirittura questa e siamo all'inizio degli anni Cinquanta
Allora questa libertà è una libertà che bisogna conquistarsi questo dico io ne nel libro è inutile imputare Netflix la malvagità di voler fare tutti i film simili
Perché Netflix a un pubblico lo monitorata la verso strumenti scientifici tra virgolette tecnologici e scientifici
Si rende conto più o meno di che cosa piace al suo pubblico
Ave come un tale a una Nox che nessun'altro ha
E quindi voi chiede ai suoi odori di fare delle cose che possono piacere presumibilmente a tutto il pubblico dal mondo poi prende un sacco di cantonate Netflix come Amazona come altre piattaforme
Ma anche come accade ai accadute continua a cadere nel cinema si prendono delle cantonate mostruose perché voi il pubblico
In realtà è molto più animalesco tra virgolette per fortuna cioè istintuale ITA di chi va a vedere un film è una cosa che nessuno può prevedere
Quindi incredibilmente queste opere che vengono prodotte per il pubblico il più delle volte può succedere non più delle volte spesso succede che non piacciono al pubblico per per il quale sono pensate
Ma queste sono dinamiche normali dentro l'industria noi non possiamo pensa non possiamo non pensare il fatto che il cinema
Oggi più di ieri è un fenomeno industriale
Ecco però scusa Daniele perché questo mi pare un punto centrale
In questo in questa in questa prospettiva diciamo in questa struttura in questo sistema ma Secondo che ci sarà ancora spazio per un cinema d'autore cioè riuscirà ad affermarsi quel cinema più creativo più libero più indipendente che tu dici oppure sarà schiacciato dalle logiche industriali
Niente con la nuova assegnazione
Scusa mentre ho parlato sopra oggi più amari
Oggi più che mai non c'è mai stata tanta libertà artistica ed espressiva e lo dicono i numeri
Facciamo dei numeri allora nell'Africa subsahariana vengono prodotti più di mille firma l'anno
Nell'Africa subsahariana e l'industria
Molto complessa nella sua nella sua varietà del dell'Africa subsahariana trascinato grafica dell'hard dell'Africa subsahariana impiega un milione e mezzo di persone oltre un milione e mezzo di persone solo in Nigeria si fanno ottocento film all'anno son parlando solo di film di finzione
E in Nigeria
Quanti anche nel PPE registi gli attori ricercatori realizzano film con dei Budget molto ridotti
Almeno dal nostro punto di vista cioè intorno ai trenta trentacinque mila euro come succede in tanti posti in America Latina o in Oriente
è quella forma di industria e resa possibile dallo sviluppo tecnologico perché il cellulare con cui non stiamo registrando questa trasmissione il mio a l'arte la videocamera di questo cellulare a una definizione superiore quasi del doppio rispetto alla pellicola trentacinque la vecchia pellicola trentacinque millimetri
Quindi io posso utilizzare questo strumento conoscendo il linguaggio del cinema per raccontare quello che voglio io
E poi io riesca a far circolare questa quest'opera in un modo in un altro questo è un altro discorso mangia solo mettendo la gratuitamente su YouTube la possono vedere virtualmente milioni di persone
Questa noi non possiamo non fare i conti con questa cosa qui se noi non facciamo i conti con questa cosa qui non non non ci rendiamo conto di che di dove siamo a che punto è il cinema nel mondo
E in Europa e si producono circa mille cinquecento firmeranno in Europa quasi il triplo di Hollywood a Hollywood si fanno tra i quattrocento e i seicento firma l'anno in India tra il mille cinquecento e i mille ottocento film all'anno
Se i primi quindici paesi al mondo che producono cinema producono circa dieci mila film
Di nuovo ripeto sto parlando di fin di finzione di lungometraggio cito escludendo i documentari che sono quasi il doppio e la serialità da questo computo
Allora la domanda in realtà che ci dobbiamo fare Gianfranco Cercone e Daniele Vicari conoscono il cinema che si fa nel mondo non possono conoscere realmente
Come è possibile OSCE tutta questa cosa roba che ne so io che in Nigeria non c'è il più grande genio della storia del cinema che sia mai esistito
Vuol dire probabilmente che il vero problema sono i nostri strumenti culturali è il modo in cui noi concepiamo leggiamo la realtà
L'area ha detto fino a me questo fatto ma la carta e tenera alle siamo talmente concentrati su come stessi sulla nostra storia che non ci rendiamo conto che il ma ormai il cinema è qualcosa che si è espanso in tutto il mondo
Negli anni Venti meno centoventi è stato il picco di produzione cinematografica tra la fine dell'Ottocento e gli anni quaranta se non ricordo male è stato gli anni venti nemmeno centoventi ventuno ventidue si sono prodotti in tutto il mondo mille duecento mille trecento film
Ma in tutto il mondo vuol dire IST Stati Uniti Italia Francia Germania Inghilterra Giappone fine della storia
Adesso i centonovantatré Paesi dell'ONU che si riconoscono nell'ONU tutti producono cinema
Ma qual è selezionatore grande geniale delle delle nostre grandissime
Nostre tantissime manifestazioni culturali giocando a Venezia Toronto eccetera quale selezionatore conosce realmente il cinema mondiale come fa a conoscerlo fa
Il padre dopo il titolare storico sull'amichevole ma è una domanda interessante però ti devo era domani interessanti e moralmente non retorica nel senso ovviamente non lo conosce perché ho l'impressione che questa produzione comica sorpassa la nostra capacità anche di conoscenza
Per quanto è sterminata
Però io ti devo interrompere perché si è esaurito il tempo della nostra conversazione purtroppo sia poi bruciato nel senso che i temi sono appassionanti e il tempo è volato però chi volesse approfondire queste problematiche che riguardano il passato
Soprattutto il futuro io rimando a questo libro molto interessante di Daniele vicari di appunto si intitola L'immortale l'immortale sarebbe il cinema ed è edito da Einaudi e ti ringrazio molto di questa approfondita riflessione anche su Radio Radicale
Grazie grazie a te gli ascoltatori di radio alla pazienza degli ascoltatori di Radio Radicale
A Solaro sarei interessati ieri ancora sentire ringrazia Ivana dice fa la regia di questa trasmissione buona serata da Gianfranco Cercone