Da una guerra alle altre - Fascismo e nazionalismo nella storia d'Italia (Prima giornata - Prima sessione)

Buongiorno tutti e tutte grazie di essere presenti
Mi tocca il compito di svolgere una breve introduzione
Al nostro convegno il centesimo anniversario della marcia su Roma
è un'occasione di riflessione su un momento su un periodo della storia italiana che sono anche
Nel nuovo secolo centrali per la cultura storica per la memoria nazionale come appare evidente dalle numerose iniziative
Che si svolgono in questi giorni
Fondazione Gramsci ha inteso cogliere questa occasione organizzando come nella sua missione sulla tradizione
Un convegno scientifico che prevede la partecipazione di importanti studiosi appartenenti a diverse generazione
Il convegno abbraccia l'intera epoca del fascismo tramite l'adozione della rilettura di un paradigma storico forte Ciampi nesso tra guerra e fascismo
Che implica una visione non soltanto della storia nazionale
Ma dei suoi legami e interdipendenze con la storia europea e mondiale
Consentitemi di svolgere qualche breve considerazione sulle motivazione implicazioni di questa scelta
Nella sua storia d'Europa scritta pochi anni orsono neanche Air Show
Lo storico che non ha bisogno di presentazioni
Esordisce con due affermazioni impegnative
La prima frase del libro recita io l'orso enti e centri whose century of War
Il ventesimo secolo dell'Europa passato un secolo di guerra
Di qui l'esigenza di esplorare e comprendere cito in quale modo le forze pericolose generate dalla prima guerra mondiale culminarono nella seconda in apici di in umanità e distruzione difficilmente immaginabile
Nello stesso tempo che esce lo rimarca e questa è la seconda affermazione come la seconda guerra mondiale resti ai nostri occhi l'epicentro della storia europea contempo
La prima delle due affermazioni quella relativa al secolo della guerra è contestabile
è ovvio che dopo la seconda guerra mondiale l'Europa divisa si trova nel cono d'ombra della guerra fredda sull'equilibrio del terrore
Ma è anche vero che la sua parte occidentale
Si pone fine al conflitto plurisecolare franco tedesco si inventa una nuova forma di Stato nazione opposta tradizione del militarismo nazionalista si mette alle spalle il passato coloniale per dare vita all'invenzione dell'integrazione sovranazionale
Non per caso lo stesso che esce in Tito al proprio volume Thorel becca al all'inferno e ritorno reiezione che dall'inferno si può fare ritorno
E tuttavia quella frase di esordio ci appare un monito tragicamente attuale
A sapere che gli europei non hanno facilmente liquidato l'esperienza catastrofica della prima metà del secolo scorso
E hanno navigato attraverso la strana combinazione di pace guerra nella sua seconda metà e che la costruzione dell'Unione Europea dopo la caduta del muro di Berlino non è il culmine irreversibile di una storia radicalmente nuova come è stata invece spesso narrata
Ma una conquista di civiltà che può essere messa rischio
Questa considerazione ci riporta la questione della seconda guerra mondiale come epicentro tanto da essere evocata con forza la memoria degli europei tra fine e inizio secolo
Generando guerre di memoria che percorrono trasversalmente il continente al tempo stesso rivelano
Una frattura senta fonda tra le volte e la Russia
Una delle domande che si ripropongono invariabilmente che discutiamo nel nostro convegno e quale sia il posto del fascismo in un simile contesto di riflessione di narrazioni storiche
Risposte possibili sono diverse e molteplici come è giusto che sia
Ciò che appare acquisito che il fenomeno storico dei fascismi come progetti volti a rimodellare ideologicamente e militarmente lo Stato nazione europeo
Per fondare un nuovo ordine gerarchico mondiale
Fu integralmente legato nelle sue origine la sua fine all'epoca delle guerre mondiali
Parafrasando Kershaw potremmo dire
La forza o il complesso di forze che più di ogni altra sospinge l'Europa negli abissi dell'inferno e ne viene incenerito
Questo ci rimanda alla nozione della guerra civile europea cosiddetta sappiamo bene come la visione e la percezione della guerra totale guerra di religione di genocidio che mira all'annientamento puro e semplice del nemico
Fosse ben presente tra le due guerre nella coscienza dell'immaginario di leader politici intellettuali testimoni
Nella sua versione storiografica la nozione della guerra civile europea si è dispiegata in una precisa stagione a cavallo tra la fine della guerra fredda il collasso sovietico il pieno decollo della globalizzazione
Tra studiosi di diverso orientamento ideale
Ma accomunati da biografie legate alla memoria dell'epoca
Penso ad esempio studiosi agli antipodi tra loro come Andrea sia il gruppo
O Arno Mayer
Emerse allora la visione retrospettiva di un nesso di lunga durata che chiedeva ancora di essere pienamente tematizzato e ridefinito nel momento del tramonto della metamorfosi delle ideologie universalista
Oggi vediamo meglio però anche limiti e incongruenze della nozione della guerra civile europea
è evidente il rischio di una concezione inevitabili vista deterministica dello scoppio della seconda guerra mondiale
Che legge la storia degli anni venti e trenta con un piano inclinato
Valutando le visioni contro fattuali e dipingendo un'epoca riscontro meramente ideologico
Senza tenere troppo in conto la multiformità di appartenenza identità politiche sociali e persino nazionali
Ma c'è anche altro
Gli schemi binari del conflitto rivoluzione e controrivoluzione fascismo comunismo o liberalismo totalitarismo possono impedire di vedere trasformazioni di più lungo periodo dell'ordine mondiale
Come ci ha ricordato ad antiusura
Il classico Elefante mancante in quegli schemi in quelle immagini
La grande potenza americana nella genesi della sua egemonia basata sulla nuova combinazione di imperialismo e liberalismo nello stesso tempo le prospettive di storia globale del nostro secolo inducono a collocare ripensare le categorie storico politiche
Nate legate all'Europa in un quadro più inclusivo
A partire da sistemi gerarchi e mentalità coloniali parte essenziale del paradigma stesso della violenza della guerra totale su scala mondiale
E anche in quest'ottica che ci proponiamo di discutere nei nostri lavori
La centralità della guerra nella storia del fascismo italiano è un dato da tempo stabilito nel pensiero storico
Non si tratta soltanto di constatare una genealogia creatasi nella radicalizzazione la puntualizzazione della Grande Guerra o l'esito fatale parte di una catena incontrollabile di eventi alle origini della seconda guerra mondiale
Nelle visioni fascista della modernità e della nazione la guerra rappresenta infatti un culto un sistema di valori un dato celebrato e irrinunciabile
Le guerre del fascismo delle coloniali Imperiali segnate da stermini e terrore di massa
E quelle europee segnate dall'alleanza organica con il nazismo la catastrofe finale sono unificate ed annessi forti stringenti che la storiografia continua a indagare e che dovrebbero mantenere un punto essenziale nella memoria dell'Italia ringrazio dell'attenzione
E a questo punto vogliamo veramente iniziò la prima sessione di lavori adesso la parola
Leonardo Rapone che presiede la prima sessione Enea di scarsa prego Renato
Bene cominciamo o subito il
I lavori dando svolgimento al programma e la prima relazione ardue coautori
E Tommaso Bari S. Gregorio Sorbona Sorgonà il tema è il dibattito storiografico
I Peppers qui presentato da Gregorio sorgono
Sì
Dunque
Come detto dall'introduzione di Silvio
Il peso della guerra e difficile a sopravvalutare la storia e conseguentemente anche nella storiografia del fascismo ricchezza di temi di questo convegno crediamo che sia una dimostrazione non superflua e che probabilmente ci porterà a rivedere anche alcune osservazione riflessiva del nostro Pepe alla luce del dibattito di questi tre giorni nella nostra ricostruzione ha dovuto effettuare una scelta ben precisa per limiti di tempo ma non solo ossia con lei trattare la questione della guerra nei passaggi più noti nel dibattito storiografico sul fascismo
Assumendo peraltro come angolo visuale un tema ben preciso quello all'ideologia fascista
Perché ci sembrava il più adeguato dovendo discutere della guerra come elemento e la cultura dell'azione politica del fascismo non l'unico ma abbiamo ritenuto questo ci consentisse che questo tema ci consentisse di tracciare un filo rosso in base a questo tema
Nello suo paper siamo partiti e contemporanea antifascisti anche perché già in tempo reale la Grande Guerra letta comunque una volo del fascismo appunto del suo oppositori schematicamente per i liberaldemocratici in particolare per l'interventismo democratico
Il messaggio fascista si giova del contagio nazionalistico di una piccola e media borghesia animata simultaneamente da risentimento verso la classe operaia verso la grande industria
Nel campo cattolico Sturzo a consigliare il fascismo un prodotto il conflitto mondiale a partire cito dalla formazione militaresca dei fasci
Anche Suso aggiunge una connotazione sociale il fascismo trova radicamento in quei settori borghesia critici dell'economia di guerra all'interno ha più generale reazione anti statalista
Sul nesso tra la guerra il consenso la piccola borghesia al fascismo insiste anche Gramsci
Negli scritti degli utili tardi anni dieci sottolineando alcune componenti ideologiche del rapporto il nazionalismo etnico la vittoria mutilata collegano il movimento fascista queste classi
Saldando i nessun sentimento di contrapposizione alle istituzioni liberali nonché l'orientamento per settori più reazionaria la Società italiana
La guerra torna a essere un tema di dibattito tra gli antifascisti negli anni Trenta quando gli esuli si confrontano con un regime dalla politica estera divenuto ormai esplicitamente aggressiva
Sono soprattutto giellisti cattolici e comunisti a ragionare in questa prospettiva per i giellisti nesso fra fascismo e guarda cogliere soprattutto nazionalismo espansionista del regime dalle motivazioni ideologico dimostrative legata alla dimensione totalitaria del fascismo
Più che alla sua connessione con determinati gruppi sociali ora al suo essere espressioni determinati gruppi interessi sociali
Una politica che hanno difficoltà a categorizzare come imperialistica a tutto tondo perché ritengo l'Italia un Paese arretrato e l'imperialismo fremono pertinente soprattutto alle grandi potenze industriali in espansione anche l'antifascismo cattolico prevale il dato ideologico affrontato secondo la propria cultura declinato secondo secondo la propria cultura
Il fascismo è destinata alla guerra cito per via del suo nazionalismo esacerbato e per quella stato latrina che lo vendeva espressione a religione politica conflittuale quella fetta con la fede religiosa
Nel caso dei comunisti la guerra il fine del fascismo tanto che nelle principali riviste del partito soprattutto sulla del Partito Comunista soprattutto lo Stato operaio viene preconizzava la funzione dei stabilizzatrice del regime a livello europeo e mondiale
Pur avendo la guerra come fine quindi come elemento la sua concezione del mondo e conseguentemente anche come elemento di una sua ideologia quella fascista resta nell'analisi dei comunisti prevalentemente un'ideologia sui generis perché dettata determinanti socio economica
Già negli anni Venti facendo un piccolo salto all'indietro l'aspetto economico era stato determinante nell'analisi Tuscan quest'ultimo sullo Stato operaio a ventre visto le scelte di politica interna del regime le ragioni un futuro imperialismo fascista
Il ragionamento intascherà consequenziale dire in modo stringente
Il rafforzamento le tariffe protezionistiche la rivalutazione della lira avevano avuto un esito penalizzante sull'industria esportazione sui salari e sui consumi interni spingendo il regime verso nuovi mercati da conquistare
Lettieri direttrici questa espansione nostro indicato in due direzioni nel mondo coloniale nei Balcani
Negli anni Trenta quando ormai tasca non fa più parte del PC nei primi anni trenta le analisi dell'imperialismo sullo Stato operaio Rieti gran parte queste tesi ben prima la guerra doppio di Etiopia
Faccio riferimento all'articolo sul alle lezioni sull'imperialismo fascista di Luigi Gallo sia di Luigi Longo dall'aprile del mille novecentotrentadue
Un saggio corposo in cui viene ribadito che l'imperialismo fascista al superano il Mediterraneo nel suo Bietti per la conquista di nuovi mercati in Africa in Asia nei Balcani
Anche per Togliatti con più sfumature il fascismo era un focolaio permanente di conflitti che oscillava tra le diverse alleanze internazionali dell'Italia al fine di conquistare nuovi spazi economici e politici sempre verso i Balcani il mondo coloniale
All'interno una politica imperialistica ritagliata sulla misura di un capitalismo subalterno
Il regime perciò interpretato dai comunisti come espressione delle tendenze imperialistica di un'economia al tempo stesso arretrata ma con degli elementi di crescita
Con lavoretti odia questi né si sono ulteriormente saltati a True
Andavo là fascismi ruolo impotenza de stabilizzatrice del quadro europeo e di potenziale fonte di nuova guerra mondiale
Passando agli Inter dagli interpreti quelli agli storici nel paper abbiamo fatto un salto un salto di circa trent'anni dalla metà degli anni Trenta la metà degli anni Sessanta
Soffermandoci sul nodo la guerra nelle opere di esordio china nelle opere che inaugura una vera e propria storiografia sul fascismo in particolare ci siamo soffermati sugli esordi Renzo De Felice Roberto Vivarelli
Due storici che considero il nodo Guerra fascismo ovviamente essenziale ma lo leggo voglio declinano in modo notoriamente diverso nel caso di De Felice la guerra un'occasione che Mussolini intende cogliere a partire dal suo retroterra e socialista rivoluzionario notoriamente
Per via radio al contrario Mussolini un avventuriero che si inserisce opportuni cane opportunisticamente
Mi interroga sofferti dal nozionismo interventista dalle correnti di pensiero postuma positivistica Lignani Italia dal TAR dalla dal tardo Ottocento nonché dagli errori a regime liberale
Il suo socialismo e quindi estemporaneo nel suo nozionismo lo colloca già durante la guerra e la destra dello schieramento politico in lizza collocarli in questa parte lo schieramento politico
Se pure una destra di nuovo tipo che vuole sovvertire le istituzioni liberali e che rompe appunto con il concetto liberale di padre
A breve distanza le proposte interpretative di De Felice di Varalli il fascismo diventa argomento di dibattito storiografico anche per intellettuali storici matrice marxista
Questi ultimi in linea di massima con delle eccezioni però di attualizzare il canone l'imperialismo fascista enfatizzando gli aspetti consequenziali deterministici alle scelte di Mussolini tra la guardia Etiopia la seconda guerra mondiale
Possiamo osservare come questa consequenzialità sia attribuita a carattere e la personalità di Mussolini l'avventurismo l'inclinazione daremo Cugia il suo essere una sorta di apprendista stregone che evoca degli spiriti che non sa controllare
Piuttosto che all'ideologia fascista vera e propria considerata di scarsa rilevanza
Fanno eccezione a questo schema quegli intellettuali che utilizzo innovativa lettura di Gramsci scrivendo i primi ad ai primi anni settanta in poi realizza il fascismo come fenomeno italiano mia rivoluzione passiva
Per quattro si tratti di interpreti interessati soprattutto alla politica dell'interno del regime piuttosto che le su cultura e prassi di guerra
Misteriosi sensibile alle stanze erano a sinistra senza rimanendo nell'ambito della storiografia di matrice d'ispirazione marxista
E ripresi in esso guerra imperialismo economico ideologia fascista con netta prevalenza il secondo elemento è la triade ma anche con una tendenza internazionalizzato il termine fascista
Il caso io Enzo Collotti che ricondotte fascismo e nazionalsocialismo sotto più aspetti a partire alla condivisione a cultura politica incentrata sul controllo delle masse all'interno e sull'esportazione dei conflitti alle star questa politica ci di Potenza si gioca Collotti ascriverlo di copertura ideologica
A determinare il fascismo il nazismo verso la guarda e quindi allo condivisione le strategie imperialistica del capitalismo dei rispettivi capitalismi nazionali
La militarizzazione della nazione la trasformazione dei cittadini in guerriero sopra ciò finalizzati cito a dare via libera la spinta imperialistica delle forze economico sociali che si esprimo politicamente attraverso il regime fascista
Come si può osservare desumeva quanto appena detto grosso modo in tutti gli esempi che abbiamo fatto l'ideologia fascista è consigliata e però uno ma intra volte anche insussistente
Dipendente a determinanti sociali oppure dal carattere talmente estemporaneo un potere essere presa realmente sul serio
Per questa ragione il paper abbiamo attribuito un ruolo di censura la nascita negli anni settanta di una vera e propria storiografia dedicata al tema dell'ideologia fascista
Il ferimento obbligato in questo caso gli studi Emilio Gentile
La sua ricostruzione latino dell'ideologia fascista a partire dalla metà degli anni Settanta esperienze cultura riguardo assumono un ruolo fondamentale
Il fascismo propone infatti una cultura politica basata sul senso tragico della vita sulla giovinezza creatrice sulla militarizzazione del confronto politico il suo sistema etico di riferimento e fondato sul sacrificio dell'individuo di fronte alla comunità organica incarnava un partito unico
Il concetto di gerarchia
E la proiezione verticale sulla figura apicale di un Duce comandante sono altrettanti elementi di comunicazione tra il fascismo e la cultura e l'esperienza di guerra ulteriore aspetto di questi dell'oggi è il mito e la potenza della grandezza nazionale secondo indirizza imperiale che si riflette sulla politica estera pur senza determinato a priori
La concezione del mondo i fascisti e quindi indagata come ragioni prima le loro scelte politiche ben più di altri fattori quali quelli economici e sociali
Nel senso di successive Gentile avrebbe sollecitato ulteriormente il nesso tra guardie ideologia al regime fascista
Basti pensare alle ricerche sul partito milizia e quindi sulla vita della Grande Guerra e la politica di massa all'importanza attribuita la guerra di Libia nella trasformazione nazionalismi italiano in senza aggressivo
Oppure alla ricostruzione del progetto dall'italo fascista e allo spazio che non c'ho avuto la trasformazione antropologica del cittadino liberale destinato a diventare un militare l'idea dello stato tale da qui l'ulteriore sottolineatura del carattere rivoluzionario del fascismo rispetta la treccia lettura come reazione antico socialista anti bolscevica per quanto una rivoluzione che si presentava come politica ma non come rivoluzione sociale per inciso nel paper abbiamo osservato come invece i paradigmi che ti valutano l'importanza del fascismo come reazione anti socialista anti bolscevica Sordi tornati d'attualità in tempi hanno duecento in modo particolare il paradigma della guerra civile europea
Gli anni Settanta rappresenta una svolta anche sotto altri punti di vista sui quali non ci possiamo soffermare ma che vanno quanto meno menzionati in particolare perché in questo decennio successivo che cambi il modo di studiare le guerre del fascismo investigando nei loro aspetti sociali economici politici
Ovviamente anche gli altri gli anni Novanta Nuoro fondamentale gli studi sulla guerra sul fascismo in modo particolare per la per la ripresa del del tema delle guardie la guerra civile delle guerre civili combattute dal fascismo
Nel paper però abbiamo fatto una scelta ben precisa quella di concentrarci soprattutto sugli anni due mila continuando a seguire il filo rosso appunto fra guerre ideologia fascista
L'ultimo ventennio ci è sembrato l'utile sempre lì a stagione storiografica nella quale gli studi sulla cultura politica del fascismo hanno dialogato a fondo con la ricostruzione la sua politica interna di quella estera
Siamo i rapporti istruisce il colonialismo e sulle politiche occupazione che hanno confermato il nesso tra ideologie prassi di guerra il fascismo ma anche nove su questi nessi più tangibile chiave nel Tevere abbiamo fatto riferimento ad esempio al al volume di vari l'orgoglio del due mila e tre sul nuovo ordine mediterraneo che all'inizio del millennio appunto analizzato il passaggio un esempio fra gli altri
Che ci è sembrato particolarmente calzante però che all'inizio del millennio analizzato il passaggio all'ideologia imperiale alla sua realizzazione pratica mettendo in evidenza incongruenza dell'età
Ma al tempo stesso prendo sul serio la consequenzialità tre del fascismo e prassi bellica colonizzatrice occupate occupante
Vanno poi in questa direzione anche gli studi sulla vocazione imperiale nel Mediterraneo indagata alla luce richiama romantica alla civiltà italiani età medievale gli studi storici e non soltanto di studi storiografici ma anche in altre in altre discipline
L'analisi del colonialismo alla luce del razzismo fascista è stato poi un ulteriore tassello in questa specificazione l'ideologia di regime di cui di guerra del regime
Lo stesso si può dire degli studi sulle implicazioni per la missione civilizzatrice attribuita sì dal fascismo e l'adozione di pratiche militari basate sull'idea di dover annientare annichilire il nemico soprattutto quando resistente alle pratiche di occupazione di invasione fascista
La scelta è l'intervento accanto alla Germania è stato inoltre indagata sempre più nella sua coerenza con la costruzione un mito imperiale e soprattutto un regime totalitario intenzionato a trasformare l'Italia in una grande potenza internazionale
Il nesso tra prassi e ideologia è stato poi indagato anche nel suo risvolto pratico
Relativamente all'Aja alle sue contraddirmi risvolto pratico delle sue contraddizioni e la sua debolezza
Soprattutto in merito alla contraddizione tra le ambizioni di potenza l'effettiva performances bellica tra l'ideologia modernizzatrice risulta di balli fino all'altezza pensiamo soprattutto agli studi Giorgio Ciardi Nicola Labanca
Sul tema cruciale nate modernizzazione militare emerso quanto il fascismo non sia riuscito ad accompagnare una trasformazione nella struttura economica pari alle sue ambizioni imperiale totalitarie
Essendo altresì emerso dei gruppi industriali più importanti vicino più volte a far prevalere il loro punto di vista e di interesse
Rispetta le più generali esigenze di razionalizzazione produttiva tant'è che alla prova della guerra l'azione regime fortemente influenzata la preoccupazione di mantenere la pace sociale gli stabilimenti industriali e di non perdere consenso dell'opinione pubblica preoccupata e rovesci bellici
Gli anni due mila ci sono sembrati importanti anche per gli apporti una tematizzazione del nesso Guerra fascismo in chiave transnazionale
Ossia per il modo in cui il tema della Guarente sa culture come prassi è stato utilizzato per stabilire una connessione tra il fascismo e altri regimi coinvolti nei processi di destabilizzazione l'equilibrio mondiale fra anni Venti anni trenta si tratta di studi in pieno sviluppo su alcuni dei quali si soffermeranno alcun alcune delle relazioni di questo convegno in cui il focus principalmente sulle guerre combattute fascismi non solo con l'italiano e anche per questa ragione prematuro fanno un bilancio tuttavia gli elementi comuni ci sono sembrati evidenziabili
Guarda nazionalismo si sono affermati come elementi imprescindibili per comprendere questo fenomeno storico in chiave transnazionale
La cultura di guerre la brutalizzato del nemico sono state indicate come elemento essenziale per giungere a una categoria categorizzazione l'ideologia fascista in analogia con altri regimi quindi sempre più al plurale come fascismi più gol come fascismo in particolare in rapporto al razzismo tedesco nazionalismo giapponese degli anni Trenta
La continuità e la dimensione riguarda l'ideologia fascista è stata sottolineata in contrapposizione agli approcci funzionalista ICI ai storici scene e agli storici agli approcci scettici circa l'esistenza astringente consequenzialità tra lavoretti o per la partecipazione italiana la seconda guerra mondiale
Nei le quali hanno fatto riferimento al pay per la vocazione alla quale il fascismo dimensione prevalentemente ideologico culturale anche se non esclusivamente di elogio culturale gli aspetti preparazione militare
Gli aspetti relativi alle agli interessi economici sociali e l'imperialismo fascista sono spessa adeguatamente trattati
E la storia dell'uno del fascismo diventa inspiegabile senza l'altra senza la guerra ossia il fascismo nasceva la guerra si indirizza la guardia muore con la guardia in linea di massima senza che venga posto un apporto deterministico tra questi passaggi tranne in in alcuni approcci Silvio faceva
Silvio Pons faceva riferimento nella sua introduzione appunto alcune tendenze del del paradigma della guerra civile europea che vanno in questo senso
Gli aspetti destabilizzanti tendenzialmente votati alla guerra il fascismo su un tema centrale anche fuori dalla storiografia del fascismo propriamente detta
Su di esse ci siamo soffermati nelle conclusioni del paper facendo riferimento soprattutto alcuni recenti tentativi di sintesi della storia europea e mondiale tre gli anni venti e trenta
Forse proprio perché vi sono titolo da un'ottica globale il fascismo appare in queste ricostruzioni in questi studi più con un progetto nazionalista e con un progetto in terra imperiale imperialista delle prove
Il caso è la chiave di lettura proposta del De Lucia il testo che ha tanto uso dedicata alla ricostruzione di un ordine globale tra il mille novecentosedici mille novecentotrentuno per quanto tu USA tenda liquidare come poco significativi aspetti ideologici del fascismo attratti riecheggiando la tesi che esso fosse una reazione irrazionale alla proposta del segnalante dice definizione Heitor delle relazioni internazionali
Lei scrive al tempo stesso a pieno titolo insorgenza nazionalista europea di cui sono partecipi altri fenomeni politici
La prostituta il merito di non ridurre gli alimenti a Trentola facendo Roberta per quanto a volte sembra enfatizzare gli aspetti destabilizzanti del fascismo e di altri fenomeni insorgenti
Usando il suo lessico trascurando le ragioni di coesistenza con il sistema di relazioni internazionali tra le due guerre un aspetto che viene ribadito invece agli studi più recenti sistemi di governo dell'economia negli anni Trenta che però propongono anche sull'inquadramento del fascismo come fenomeno nazionalista il caso di chi rampa tal imperialismo fascista nella sua lettura fa seguito al fallimento delle strategie autarchiche
La contestualizzazione del fascismo nazionalismo europeo postbellico presenta anche Robert garbato
Che sottolinea la relazione tra questo fenomeno politico e il cuore di tenebra coloniale la civilizzazione europea campo di sperimentazione per la concezione di Suma Rizzante nemico che sarebbe stata replicate ereditata nel contesto continentale già alla fine del primo conflitto mondiale
La guerra concludiamo è un filo rosso del dibattito storiografico sul fascismo un primo che ancora oggi è dipanata in direzioni differenti che ne non possiamo né soprattutto vogliamo ricondurre su una linea retta l'esperienza di qual è stato a ragioni della nasce del fascismo una componente essenziale le politiche interne del regime un fine della politica fascista
Ma bisogna fare attenzione a non trasformare internet domande retoriche interrogativi ai quali avremmo avuto il fascismo senza una guerra avrebbe avuto senso il fascismo senza le sue guerre sulle ragioni le periodizzazione i meccanismi di questa Commissione che resta un convegni cale le interpretazioni sono molti sono molteplici e sicuramente questo convegno ci aiuterà a discuterla nel dettaglio grazie
Grazie Gregorio grazie soprattutto per essere stato abbondantemente nei limiti previsti che sono di venti minuti per ogni presentazione di Pepper ora abbiamo un problema perché David Bidussa per ragioni di salute non può essere presente e non è nemmeno in condizione di collegarsi a distanza
Quindi ha pregato ci ha pregato di leggere non il suo paper perché sarebbe una lettura che andrebbe abbondantemente oltre i venti minuti ma di leggere l'ATRAC che come tutti i i relatori è stato tenuto a inviare alcuni mesi prima della consegna de quindi Tommaso Bari essa leggerà last Kiss di Bidussa
Poi io introducendo la discussione aggiungerò altri riferimenti al testo che lui ha presentato dal momento che la sette molto asciutto e non fa pienamente
Non consente di prefigurare pienamente i temi che lui ha svolto nel testo scrive quindi per ora do la parola a Tommaso riservandomi di aggiungere delle considerazioni poi quando verrà il mio turno
Va bene allora
Intervento i bidoni sa Mussolini dalla Guerra fascismo è diciamo considera il periodo mille novecentoquattordici mille novecentoventuno
Propone una lettura diciamo scandita da tre suddivisioni temporali da Prini diciamo un
Punto q chalet resta il mille novecentoquattordici
A partire dall'articolo dalla neutralità assoluta alla neutralità attivo operante intervento in cui Benito Mussolini spiega la sua posizione interventista sulle colonne dell'Ama
E simbolicamente il testo dell'addio o del distacco
Ovviamente dal PSI ma queste uscite anticipata nel febbraio meno centoquattordici dalla conferenza che tiene a Firenze l'otto febbraio appunto
Dedicata alla sua idea di socialismo il valore storico del socialismo altri elementi che vengono considerati importanti per cogliere questo passaggio
Di interventi contenuti nel periodico utopia
A soprattutto a partire dai numeri Di Maggio che escono a ridosso della settimana rossa e commentano anche il congresso del PSI di Ancona la sintesi
Che Bidussa propone che in realtà il passaggio all'interventismo sia diciamo meno fulminante di quello che normalmente si crede e che abbia diciamo come presenti degli elementi non contingenti quindi non legati semplicemente ovviamente all'evoluzione internazionale ma abbia come dire dei caratteri strutturali
A proprio a partire da questa considerazione c'è un secondo blocco temporale quindi testi di Mussolini analizzati tra il quattro mio centoquattordici del mille novecentoventi
Da questo punto di vista il richiamo poi nel perdere esplicito è come dire alla composizione culturale del diciamo di questo primo fascismo inteso come mutuate Migros quindi né di destra né di sinistra riprendendo ovviamente
Posizione in Sternhell e più in generale e a questo quindi caratterizzazione
Tiene poi Bidussa sottolineare nel testo che quindi non prende diciannove mo'come elemento di
O rottura rispetto a questa impostazione e quindi una diciamo ricombinazione di elementi delle assi Coppoli dico che tengono insieme
Una lettura della cultura socialista come ricostruzione della patria presa soprattutto dal socialismo francese
Un'idea di ricostruzione del dopoguerra in cui convergo ne vengono tenuti insieme si elementi diciamo del nell'aria del sindacato soprattutto della parte diciamo riformista della CGIL ma anche poi di alcuni diciamo del nazionalismo e qui le figure di riferimento sono in particolar modo Rinaldo Rigola Filippo Carli e comunque tutto questo anche accostato all'estivo dell'anti borghesia cara Futurismo politico questa farse si chiuderebbe con il congresso dei fasci di Milano
Ventiquattro venticinque maggio in cui invece chiaramente si chiude questa fase diciamo di mi né destra né sinistra perché in nemico viene chiaramente individuato nella sinistra e nel socialismo italiano
Persona fa asse che dovrebbe essere analizzata la centralità del mille novecentoventuno
Nel discorso di chiusura al congresso del PM S novembre ventuno quindi il congresso di fondazione la trasformazione dei fasci di combattimento impartito uso ligneo ha ottenuto qui a Roma Mussolini delinea la sua piattaforma politica
La questione su cui Mussolini Mussolini costruisce una sua proposta politica parte dal definire la natura e la fisionomia emozionale e culturale
Del tempo aperto dal dopoguerra prima decisamente orientato a sinistra e ora orientato a destra ma una destra che ora a Mussolini coniuga dando identità o perlomeno cercando di dare identità alla singolarità e alla novità del movimento fascista una fisionomia che usa i vocabolari del movimento con conservatore del movimento nazionalista
La convinzione che il nuovo secolo che si apre più che essere una risposta al socialismo in ascesa
Accreditandosi come rifugio sicuro a fronte del pericolo sovversivo si auto rappresenta i come movimento che incarna il dopo pericolo
Il socialismo come la Democrazia scrive Mussolini sono due figure dell'Ottocento il Novecento ha una fisionomia invece radicalmente diversa se non opposta
Così finito il ciclo politico diciannove venti che vedeva al centro della scena politica la sinistra è ora il turno invece della destra inizia il secolo dell'antidemocrazia
Se ancora in queste parole è presente un residuo di quel vocabolario futurista con cui il movimento dei fasci aveva maturato una separazione radicale a meno a partire dal secondo concreti congresso quindi torniamo di nuovo al maggio del venti
Ciò a cui Mussolini guarda in questo intervento ha come ricollocare il movimento all'interno della discussione che in quei mesi
Avviene intorno al nodo della ricostruzione di un dopoguerra ero europeo distinto dalla politica maturata avversari tra il diciannove e il mille novecento venti
I chiudo dando la parola Leonardo vere
Può aiutarci intervenendo attenti motivo
Ok
Così grande
Di un'alternanza
Real da
Così questo Lautrec
Vogliamo vivere
Prima o dopo Dario
Deve
Grazie mille volevo ringraziare la Fondazione Istituto Gramsci per l'invito e anche per il fatto che
A tempi in tempi regolari però ci invita a riflettere sul fascismo
Persone di generazioni riverse facendo un opera secondo me fondamentale da questo punto di vista come testimonia anche il numero di studi storici dedicato al fascismo qualche hanno fatto i grazie davvero
Io vorrei cominciare questa mia relazione citando
Benito Mussolini che nel commentare incendi all'Avanti dell'aprile del mille novecentodiciannove
Per molti versi l'atto di nascita del fascismo rifletteva su quanto avvenuto solidale il sottolineando lo spontaneismo dell'azione ma al tempo stesso rivendicando vicino a
Il primo episodio di guerra civile c'è stato doveva esserci in questa città impetuosi Issime passioni
E continuava poi affermando con una tecnica che poi si sarebbe ripetuta nel tempo nelle retoriche della violenza mussoliniani fascista dei dei fasci non abbiamo preparato l'attacco al giornale socialista ma accettiamo
Da la responsabilità dell'episodio
Come vediamo in questo prima citazione dell'Aprilia diciannove la guerra civile espressamente rivendicata dal capo del fascismo seppure i ambiguamente e questo mi pare un punto
Di inizio molto significativo anche se successivamente il discorso del fascismo sulla guerra civile cambierà
Cambierà identificando la guerra civile come minaccia rivolta contro i socialisti sui quali questa guerra in converrebbe nel caso di un atto rivoluzionario
Come risposta ad una violenza imposta dalla violenza socialista come una necessità non voluta o come la peggiore delle possibilità che la prima guerra mondiale aveva aperto
Affermazioni che mi sembrano tutte poco compatibili con quella prima rivendicazione di una guerra civile espressa nel mille novecento e diciannove
Allora in questo paper e io mi propongo di fare sia pure rapidamente
Anzi tengo d'occhio con l'alloggio tre cose diverse la prima è e cercare di riflettere sulla definizione di guerra civile perché il termine è ampiamente utilizzato nel discorso dico lo abbiamo visto anche molto recentemente ma io rischio di utilizzare questa definizione per parlare di fenomeni molto diverso e che non hanno
Diciamo neanche molto a che fare gli uni con gli altri mi pare importante
La seconda è di guardare a come il tema è la guerra civile sia presente nel discorso pubblico del dopoguerra e infine considerare come e questo tema sia presente nella storiografia ovviamente diciamo non si tratta di un tema originalissimo nel senso che il tema della guerra civile è ritornato nell'attenzione la storiografia in particolar modo nel torno di tempo che citava anche Silvio Pons in apertura tra la crisi affine
Della guerra fredda e l'inizio degli anni novanta ma spero di proporre alcune riflessioni non scontate
Allora per quanto riguarda la definizione e
A me sembra che diciamo
Posto che c'è un problema nel diciamo trovare una definizione comune di guerra civile io vorrei partire da una definizione utilizzata
Da Stati X calibrarsi in un libro importante che si intitolava dell'oggi come Civil War
Nel quale definiva la guerra civile un conflitto armato lo cito realizzato sia all'interno dei confini di un'entità sovrana tra partiti Soggetti a da un'autorità comune all'inizio delle ostilità
E diciamo questa definizione e indica come la guerra civile non possa essere considerata diciamo corrispondente ad un muso pervasivo della violenza e diciamo che se a partire da questa interpretazione mi sembra che
Un conflitto armato che se tra i riparti nota dell'autorità all'autorità comune non si verifichi né nel biennio diciannove in tempi quando esiste senz'altro un elevato livello di conflittualità sociale che sfocia talvolta nella violenza contro singoli contro cose e proprietà
Ma quando esiste al contempo un elevato tasso di repressione di questi violenze di queste dimostrazioni da parte dello Stato
Che arriva altre punto che lo Stato arriva ad armare i gruppi privati in armi per contrastare quello che appare un pericolo rivoluzionario la prefazione dello Stato mi pare che non possa però in alcun modo
Anche quando assume le forme di legittimazione di squadre primate comunque in alcun modo diciamo essere considerata l'espressione di una
Guerra civile almeno non nelle
Nelle circostanze che evoca
Questa definizione peraltro mi pare funzioni poco anche nel periodo che va dall'autunno del venti all'autunno del ventidue quando gli attori della violenza politica sono soprattutto gli squadristi che agiscono contro altri gruppi
Che non hanno senz'altro alcuna possibilità di rispondere sul piano della violenza e sul piano della violenza
Organizzata in una fase in cui la cui licenza delle forze dell'ordine rispetta questa violenza squadrista è molto alta anche se questa
Diciamo il rapporto tra lo Stato e le squadre diciamo OPA articolato senz'altro e e quindi diciamo da questo punto di vista mi sembra che la definizione di guerra civile per indicare il dopoguerra sia
Senz'altro diciamo problematica
Questa difficoltà di identificare in questi episodi una guerra civile non ha solo a che fare con la lontananza tra gli obiettivi rivoluzionari ed effettiva efficacia dell'Organizzazione rivoluzionaria della sinistra politica in Italia nel biennio dice nove venti
Ma anche con il fatto che se quel biennio nel momento in cui abbiamo la costruzione di un rapporto lineare tra lo Stato e le squadre armate che in qualche modo permettono di configurare uno scontro tra soggetti politici disposti a con lo scontrarsi sul piano della decadenza quello è anche il biennio in cui la quantità di violenza fisica letale è sicuramente più sotto controllo da parte dello Stato
E anche quando le cose cambiano nel venti ventidue e il rapporto il rapporto tra le squadre istituzione della pubblica sicurezza
Va articolato e non è unidirezionale anche qui diciamo mi sembra che insegna guerra civile non si possono trovare neppure la marcia su Roma l'evento nel quale senz'altro si verifica un tentativo di attacco armato Allo stato
Può essere considerato un episodio di una guerra civile in quanto quel conflitto non è agito da parte dello Stato e quindi quell'atto eversivo rimane tale anche se viene normalizzato senza trasformarsi in una guerra civile
Sì la guerra civile non richiede una corrispondenza un equilibrio tra le forze in conflitto si tratta sta infatti spesso di conflitti asimmetrici tutta visita essa richiede almeno la partenza di attori e mi riferisco qui di nuovo la definizione scali vasta mica Rivas con un certo grado di organizzazione e di una violenza di una certa Magni
Il punto mi pare essere che nessuna delle diverse configurazioni che il primo dopoguerra assume il il conflitto bellico anche se civile tra due poteri che si contendono il controllo dello Stato di fatto non avviene mai nella sua pienezza
E questo mi pare
Un fatto significativo insieme al fatto che se si segue ragionamento dica l'Ivass e nelle sue diverse articolazioni anche la divisione dell'entità sovrane in territori sotto le autorità di forze diverse riesce difficile da identificare se non diciamo in casi molto limitati e molto da contestualizzare
E quindi diciamo sulla base di queste considerazioni sostanzialmente
E mi pare complicato definire il primo dopoguerra italiano
Comune come un periodo di guerra civile anche se questo non toglie nulla all'intensità della violenza e della repressione di quegli anni alle migliaia di omicidi politici a livello drammatico dello scontro politico sociale
E alla cultura di violenza e di guerra che una parte di questi del nostro Paese coltivava la riflessione sulla guerra civile mentre e però possa aiutare a riflettere sulle continuità e discontinuità con la guerra sugli attori della violenza politica e i loro rispettivi ruoli della repubblica e sulle loro capacità organizzative e di azione
Ci aiuta anche a lei citare il dibattito anche storiografico sulla guerra civile riconoscendo con chiarezza che gli attori potenzialmente interessati alla presa del potere anche con la violenza erano più di uno
E che tra questi attori va considerata anche la classe dirigente liberale che era disposta a far venir meno le regole del confronto politico istituzionale che si erano date per prevalere nel controllo delle istituzioni anche da dentro le istituzioni stesse
E questo mi pare ci ricordi anche che per il primo dopoguerra il tema non è tanto ed è ironico che io lo sottolinei virtuoso della violenza endemico in quel contesto parte di un discorso politico e di un confronto pubblico che si esercitava in un contesto specifico quello del dopoguerra
In cui la violenza erano strumento possibile dell'azione politica
Non è quindi il tema della violenza dice pochi provincia ad usarla ma il tipo di società che s'intende costruire e gli strumenti con cui lo si fa il ruolo della violenza nell'esercizio del potere e nella definizione di una cultura politica
Allora come abbiamo visto la la guerra civile è però parte integrante del discorso pubblico del per degli anni diciannove ventidue
Degli anni diciannove ventidue lo è in alcuni momenti focali un primo momento l'abbiamo già visto e quello dell'assalto all'Avanti in cui si comincia a citare il tema del della guerra civile e questo tema viene articolato sia delle parole di Mussolini che nella parole e alcuni socialisti la questione la guerra civile ritorna poi con la presa di Fiume da parte di D'Annunzio e qui diciamo voglio citarvi almeno almeno Antonio Gramsci che riflette su questi temi e che dà una definizione molto diversa da quella che io ho scelto è offerto di Guerra civile articolata data Lilas
Sulla quale diciamo
Potrebbe anche discutere ma ovviamente non ho il tempo di farlo e Antonio Gramsci in quella occasione e parlando di d'Annunzio a Fiume diceva il testo letterario ha scatenato in Italia la guerra civile
La guerra civile è stata scatenata proprio dalla classe borghese che tanto la depreca a parole
Perché guerra civile significa appunto urto dei due poteri che si disputerà a mano armata il governo dello Stato urto che si verifica non in campo aperto tra due eserciti ben distinti schierati regolarmente
Ma nel seno stesso della società come scontro di gruppi raccogliticcia come molteplicità caotica di conflitti armati in cui non è possibile alla grande massa dei cittadini orizzontarsi
In cui la sicurezza individuale dei beni sparisce e le succede il terrore il disordine l'Anarchia
In Italia come tutti gli altri Paesi come Russia come in Baviera come in Ungheria e la classe borghese che ha scatenato la guerra civile allora il tema della guerra civile quindi è centrale nella riflessione socialista sulla sulla
Impresa di Fiume fa parte il D'Annunzio ma echi della questione si possono incontrare anche nel modo in cui Nitti riflette su
Una possibile risposta a questa appresa di Fiume nei suoi discorsi parlamentari
Non al tempo di soffermarmi a lungo su questi episodi però mi pare opportuno segnalare quali sono gli episodi in cui si parla di guerra civile con più enfasi nel primo dopoguerra
Il secondo il terzo momento è l'autunno del mille novecento e venti assalta le amministrazioni socialiste
Qui diciamo si potrebbero
Citare sia Mussolini che sottolineano noi non siamo creditori di sangue né stemmi Bestetti della violenza e mi devote su queste colonne abbiamo detto che tutte tra tutte le guerre in possibili e immaginabili
E quella civile quella che ripugna più il nostro animo abbiamo sempre dichiarato e dichiariamo che siamo pronti ad accettare quando ci si è imposta la guerra civile e a condurla con la necessaria Energia entrée prontezza l'una e l'altra eventualità dipende dei socialisti vedete anche la distanza rispetta quella prima evocazione della guerra civile
Che era stata Offerta nel mille novecentodiciannove e che invece rivendicava dall'interno di una prospettiva politica
E anche di una diciamo contesto nel quale
Si pensava che questa dichiarazione potesse essere venire accolta il tema della guerra civile
Su questa definizione di guerra civile del periodo che va a dall'autunno del venti all'inizio del ventuno torna anche da già con Matteotti e in una citazione che interessante perché sottolinea diciamo in qualche modo la responsabilità del governo nel determinare una situazione di guerra civile
Nel momento in cui il socialismo sta facendo di tutto per arginare la risposta violenta delle classi popolari che non torno sulla citazione perché purtroppo il tempo è quello che e le altre mentre occasioni in cui la guerra civile torna al centro del discorso pubblico del primo dopoguerra sono nel marzo mille novecentoventuno quando i socialisti sono preoccupati che le nuove diciamo che l'evocazione e quella realizzazione delle elezioni possa configurare un momento in cui si ridefinisce un conflitto davo verrà civile in Italia e si chiede anzi di pensare di evitare le elezioni sulla base del fatto che la chiamata alle urne possa creare un clima da guerra civile nel Paese cosa che poi diciamo di fatto
La la cui le diciamo e di fatto la violenza espresse all'in quei mesi è effettivamente rilevante ritorna ancora nell'estate del mille novecento e ventidue dei giorni successivi alla
La lo sciopero legalitario soprattutto alla risposta e lo sciopero legalitario da parte dei socialisti e infine ritorna eccone la marcia su Roma quando il fascismo
Sottolinea i meriti del sovrano nell'aver voluto evitare una guerra CPP
Allora a a partire da questo mi pare opportuno pensare al modo in cui la storiografia ha ragionato sul tema e la guerra civile facendo però un passaggio intermedio il passaggio intermedio è il modo in cui negli anni venti e trenta si è tornati sul dopoguerra come possibile guerra civile
Né da parte dei fascisti e anche e degli antifascisti
E a questo proposito vorrei sottolineare come appunto i Margherita Sarfatti nell'ardita di Benito Mussolini si faccia riferimento al tema di
Della guerra civile in modo esplicito con riferimento a la marcia su Roma e all'evitare alla scelta del del scapolo stato di evitare la guerra civile attraverso la firma il decreto è stato d'assedio
Riprendendo quindi abbastanza direttamente Mussolini
Anche se in termini impliciti Sarfatti evoca la guerra civile
Anche quando diciamo fa riferimento alla capacità del fascismo di bloccare l'ondata rossa in Europa cosa che ovviamente è un'invenzione un po'favolistica ma insomma
Comunque questo cioè
Altri esperimenti al tema e la guerra civile si possono trovare in termini analoghi in Luigi villa rinvio Wiking o vitali nel ventiquattro
E soprattutto e mi pare significativo in Alfredo Rocco nel volume la trasformazione dello Stato dalla Stato liberale allo Stato fascista che mi pare una matrice importante anche per e le riflessioni del dopoguerra quando Rocco sottolinea come il dopoguerra avesse rappresentato un periodo di totale Anarchia
Nel quale lo Stato divenuto l'ombra di se stesso dovette assistere impassibile allo scatenarsi delle guerre civili impotente affermarle e addominale
A questo punto lo Stato democratico e liberale e democratico era virtualmente in Italia finito la marcia su Roma fu una contrastata dal constatazione storica di quello crollo ci sarebbe molto da dire su questo ma non diciamo non non magari ci torneremo voglio solo dire che l'uso diritto il termine guerra civile della riflessione sulla guerra civile è presente anche se in modo umano un dettagliato in Gaetano Salvemini
Che intravede due periodi secondari nella guerra civile ventuno ventidue cito quello che va dall'autunno avente all'estate ventuno durante il quale i fascisti l'autorità di militari al Giro d'accordo con il Governo regolare e quello che va dall'estate tempo vale state ventidue durante il quale non vedendo più il governo regolare e si agitano per conto proprio
Il tema qui però della guerra civile è il tema dell'uso della violenza più che non della guerra civile perché manca uno dei due contendenti e vengo qui alla riflessione più significativa che sul tema della guerra civile è stata fatta rispetta il primo dopoguerra che quella successiva all'ottantanove che vede Claudio Pavone come uno dei diciamo principali interventi diciamo
Anche
Uno dei principali storici che rimettono al centro della riflessione anche del dopoguerra la la la guerra civile malgrado sia Luís che avanzato nel volume successivo
Sempre speso sulle guerre civile che il primo volume che fa i conti un po'più ampiamente sulla categoria da guerra civile sulle possibili utilizzi a guerra civile usa in modo critico il riferimento a
La guerra civile della al primo dopoguerra come guerra civile ma sottolineano in parete diciamo in maniera molto significativa come le violenze di quegli anni costituiscono una matrice fondamentale
Per la realizzazione e il verificarsi di una guerra civile
Nelle quarantatré quarantacinque
E vorrei però concludere riferendomi a due altre riflessioni su la guerra civile nella storiografia italiana e sono da una parte la riflessione di Fabio Fabbri che e come sapete intitola addirittura diciamo
E sottolinea come il dopoguerra sia stato una guerra civile fin dal titolo del suo volume di origine la guerra civile Infantry c'è
Un diciamo un un qualche in qualche forma una una io trovo una contraddizione nel suo della sua riflessione perché Fabri mette al tema l'esistenza di una violenza sociali intensa oltre che l'intervento pesante e violento delle forze dell'ordine
Sia in proprio che per interposta persona per reprimere il conflitto oltre che la militanza politica non sempre violenta del movimento operaio nelle sue diverse
Articolazioni però in qualche modo egli si trova in un'impasse perché se da una parte respinge immenso biennio rosso biennio nero come mi pare opportuno fare
Dall'altro infatti Zanda il tema della guerra civile rischia di portarci proprio laddove invece opportunamente ha vendicato i limiti di letture molto orientate
E poco utili a raccontarci la realtà di quel dopoguerra italiano e la guerra civile che Fabbri evoca una guerra civile tutta costruita sulla definizione del movimento operaio come nemico interno dare di bere e sul ruolo della ripete rifiuti repressione un tema che di nuovo non spiega fino in fondo il
Perché dell'utilizzo della definizione di guerra civile
L'esito più interessante però di questa riflessione oltre che il più problematico sulla guerra civile
è quello di Vivarelli che nel volume il terzo delle origini del fascismo del due mila e dodici dopo una vita spesa da realizzare qua anche qualche finezza di analisi la crisi del de pouvoir italiano
In una svolta che lo ha portato a raccontare non solo ma anche a rivendicare il suo passato di combattente per la Repubblica sociale italiana nell'ultimo volume della Storia del dopoguerra mette al centro la narrazione della guerra civile precedentemente osteggiata come definizione capace di spiegare ragion per cui lo stesso Vivarelli oste Java la definizione del primo biennio del dopoguerra come un biennio rosso
La guerra civile però in questo terzo volume campeggia come il titolo di ben due capitoli anche che sono dedicati alla violenza fascista che in realtà sono tesi enucleare come la febbre violenta fascista non fosse e cito mai fine a se stessa
E quel quel fine fosse abbattere le strutture del potere socialista più che le persone
Una guerra civile insomma lanciata al fine di sgominare quella guerra civile evocate mai combattuta di quel partito socialista sembrava essere responsabile
A cent'anni da distanza da quegli avete appare indiscutibile che il monopolio statale non solo dell'uso ma anche della legittimità dell'uso della violenza non appartenga in quel primo dopoguerra completamente dallo Stato
Ma anche diciamo che quella legittimità e quel e quell'uso fosse in quello stesso contesto messa in discussione delle istituzioni
In molte parti dell'Europa e difatti anche secondo me l'uso di guerra civile spetta all'Italia e problematico in un contesto in cui l'Europa
Episodi di guerra civile si stavano verificando in maniera diciamo molto più propria rispetto a quelle del nostro Paese
E tuttavia è difficile qualificare quindi l'esperienza italiana come una una uno stato di guerra civile
L'ampiezza di questa crisi legittimità rende però evidente come il tema del pia cominciato la guerra civile non sia un elemento di comprensione del dopoguerra o delle forze politiche che furono protagoniste l'esercizio della violenza di quegli anni
E mostra indiscutibilmente che il discorso della violenza e anche la possibilità dell'utilizzo della violenza per la tutela di interessi di gruppi in quegli anni sia trasversale e che quella trasversalità attraverso un patto un pezzo consiste
E della società e delle istituzioni politiche e si definisce in azioni in programmi Progetti organizzazione articolazione del potere profondamente diversi tra loro da questo punto di vista se si può certo pensare che in configurazioni diverse le cose sarebbero andate diversamente
Compiti degli storici non è fare un processo alle intenzioni mente trattare la realtà alle quali si configura occhi da questo punto di vista non è discutibile che il fenomeno violento di maggior rilevanza di quegli anni
Quello trasformati vivo della realtà politica istituzionale generatore di un nuovo ordine politico eversivo rispetto allo Stato liberale discriminatorie violento nei confronti di interi gruppi sociali i politici oltre che religiosi e razzista sia senz'altro quello squadrista e fascista
Un fenomeno e una violenza
Scusate spesso in conclusione un fenomeno è una violenza che non furono mai una guerra civile per la ragione che nessun altro gruppo in Italia ebbe la possibilità e questo riguarda i socialisti le loro capacità di organizzative e di azione una volontà e questo riguarda lo Stato se non in relazione a singoli episodi
Di combattere in modo organizzato e compiuto la violenza squadrista o di combattere una guerra la guerriglia di alta o bassa intensità nei confronti del fascismo quindi diciamo mi pare che il tema non sia tanto il tema della legittimità o della non legittimità
Degli attori orientati all'uso della violenza
Ma l'orizzonte politico che si andarono a disegnare e nel quale appunto la la violenza poteva essere sia una fonte di conquista del potere che anche di organizzazione della poi
Posto
Paolo
Via quando
Fu
Ok
Va bene sì
Grazie
Buongiorno a tutti a tutti davvero un privilegio oltre che è un piacere
Essere qua e per questo ringrazio Silvio Pons la fondazione Gramsci Leonardo Rapone per letto il perdere tutti
Voi sono certo che i vostri commenti e le vostre critiche
Spero feroci ai vostri Dubini aiuteranno a definire meglio la ricerca che è davvero un work in progress questo non è un come dire una formula di rito molla curato per anni su altri temi altri periodi della storia d'Italia della storia d'Europa e più di recente
Iniziato a
Occuparmi di fascismo delle origini del fascismo in particolare di dico
Alcuni elementi per poter contestualizzare il lavoro
Sto lavorando con Acciona raudi giura dell'Università di Cambridge su un progetto
Più ampio che si intitola di totalitarie né experiences in lasciai tali Germani trans Creations entra in sentenza ritornerò su questi due termini e questo paper appartiene diciamo questo lavoro io araldo abbiamo quasi finito un articolo stiamo pensando libro un buco propose al Harald verrà qua tra qualche settimana purtroppo non ecco non ha potuto
Non può essere nel sangue Space oggi perché ha lezione a Cambridge ma insomma vi ringrazia perché chiaramente le critiche vostri primi le le reazioni a questo prevede ci aiuteranno certo a lavorare meglio
Ora una ancora piccola premessa e ovviamente proprio per questa ragione questo prevede di oggi è stato pensato e scritto in inglese o meglio in angolo italiano anglo italiano meridionale va e per cui alcuni siti dei termini che ora traduco insomma la traduzione un po'forse imprecisa Oslo P come dire
Comunque qual è l'idea qui l'idea e di affrontare il fascismo le regine del fascismo da un punto di vista di antropologia politica dei fondamenti antropologici della politica
Quando dico Antropologia non mi riferisco alla micro storia oppure alla ricostruzione di Ordinary Life sin extraordinary Times ma che che pure è un aspetto importante che ho esaminato i alcuni dei miei lavori precedenti in particolare un articolo
Pubblicato l'anno scorso dati americani storico Luigi più
Ma dei livelli degli strati simbolici profondi che stanno al di sotto e al di là della dimensione istituzionale e amministrativa strutturale invisibile della politica
Nella tradizione intellettuale iniziata danni cioè col metodo genealogico veda dilemmi di Kinsey con la riflessione nell'esperienza i lavori di Max Weber Eric Bentley nel Michel fuoco Norbert Elias in crollo e Foro ci insegnano che la costituzione di un soggetto politico collettivo e individuale avviene attraverso le esperienze
E le conseguenti trasformazioni nella coscienza questo chiaramente il classico studio di Max Weber e sull'otite l'etica protestante l'origine del capitalismo di Elia sto sulla società di corte
Di Eric vede in sulla rivoltami ostica come prima causa primaria della modernità e di fuoco sul controllo sociale questi sono diciamo
Questo significa antropologia politica allora trasgredisce anzi entrasse in Dance qui dirò trasgressione trascendenza
Che che sono i poli della riflessione gli elementi principali di questo periodo il nostro lavoro nostromi e di Harald ovviamente
E che consideriamo come caratteristiche antropologiche permanenti che al di là delle contingenze storiche appunto rimangono permanenti e che il fascismo spinse all'estremo
In questo paper distinguo dal punto di vista Anna litigo le esperienze di trasgressione dalle aspettative di trascendenza
Ma l'argomento è che l'argomento principale che il fascismo fondo la sua legittimità politica e giustifico la sua autorità nella esperienza di vivere attraverso le trasgressioni
Con trasgressione Translation suo trasgressivo acts non mi riferisco solo alla dissoluzione delle strutture politiche alla scomparsa dei accettabile scetticismi del come direbbe frolle fora
Significati valori che sorreggono una comunità politica
Trasgredisce in sé significa implica il collasso della riformulazione radicale dei valori spirituali e morali
Trasgredisce anzi significa e implica soprattutto la distruzione di tutti i limiti non oltrepassare di tutti i limiti di abbatterli completamente
E dunque le origini del fascismo non possono essere comprese senza una serie di enormi trasgressioni nel mondo immanente la guerra e tutto quello che
Segue che si o no guerra civile come ci ha detto Giulio Albanese prima poi lo vedremo che spinsero la società ai limiti in una situazione che Karl Jaspers direbbe di Graines situazione dell'inizi Cinquecento
è stato già detto la Grande Guerra fu evidentemente un momento cardine in cui la società e lo Stato gli individui
Subire una serie di trasmissioni e la fine della guerra però non portò la pace la Società italiana perché la smobilitazione del fronte
Coincise con la D sul disillusione con il fiorire di domande di radicale trasformazione sociale economica e anche con il collasso morale dell'autorità la stessa appresa
Del potere del fascismo attraverso avvenne attraverso una serie di radicali e violente trasgressioni di limiti e confini la marcia su Roma dal punto di vista di antropologia politica è una vera e propria trasgressione e credo che su questo ci sarebbe ancora molto da da dire
Il punto fondamentale che la crisi dell'ordine sociale e politico e la crisi morale e spirituale
Vennero accompagnati da visioni drammaticamente attraenti di futuri radiosi che potreste dò trascendere le esperienze trasgressive
E quindi italiani e le italiane videro crollare i valori e le forme dell'autorità politica
Fino al punto da poter essere catturati da nuove visioni della realtà e del futuro anche se si trattava forse proprio perché si trattava di visioni fantastiche Idazio Mario utopiche
E innovazione del fascismo fu di trasformare una comunità umana confusa il sradicata Pluto ed in una nuova forma politica
Fu di puntare su una immaginazione politica che poi me che prometteva la trascendenza dell'Est fratture delle divisioni delle trasgressioni
E quindi siamo trascendenza qui che evidentemente non è una categoria religiosa o metafisico sopra storica e il superamento transenne vengo per Cumming delle fratture e delle trasgressioni della società allora prole forte vediamo con oli hanno sostenuto che la ricerca della trascendenza compensa per le fratture nell'identità della in sicurezza incertezza esistenziale causata dalle crisi
Politiche o anche quelle del potere disciplinari più grandi e più profonde sono le fratture dentro le gerarchie dei valori e delle strutture politiche quello che accade tra la fine
Della con la prima guerra mondiale quello che avvenne dopo più forte il disegno di trascendere queste fratture con l'immaginazione politico con diversi tentativi di ingegneria sociale e quindi ecco la legittimità politica al fascismo si basava su cornici trascendenti ora ne dirò qualcuna costruita e che nascevano da queste fratture divisioni
Nel paper prendo in aspetto mi prendo in esame due aspetti della politica della trascendenza
Uno è trascendere l'individuo è un altro e trascendere il tempo ce ne sarebbe un terzo
Che trascendere il body politique nel corpo del capo nell'autorità carisma nel culto della personalità
Andremo nel discorso sulla carismatico favoriti solo perdite
Carismatica sull'applicazione del concetto di carisma
A Mussolini che secondo me è devastante a molto problematico ma insomma
Ora mi occupo di dei due aspetti che dicevo prima trascende l'individuo che trascende il tempo
Allora il primo
L'energia dinamica diciamo così del fascismo dipese non soltanto dalla leadership dalla ideologia da ragioni socio economica e dalla violenza chiaramente tutti elementi importanti
Ma soprattutto da una immaginazione politica basato in larga parte sulla visione della comunità degli italiani come nazione
In momenti di incertezza non erano sociale solo sociale e politica ma anche esistenziale del dopoguerra che durava dalla guerra
Il fascismo prometteva agli italiani di guarire le ferite trascendere
Le divisioni della guerra civile o di ricomporre di comprenderle in una nuova unità comunità l'obiettivo del fascismo era di fare le naz di elevare ogni italiano ha sto citando qui dalla voce Fascismo dell'Enciclopedia Treccani
E le Larion italiano membro consapevole di una società spirituale che trascende l'individuo particolare
La creazione di questa comunità era basata insomma su una serie di cose ma mi concentro in particolare sull'identificazione dell'altro di chi non apparteneva alla comunità
Del nemico interno che era stato responsabile della disfatta di Caporetto della distruzione dell'ordine sociale
Susseguente e che continua a essere una minaccia alla comunità nazionale
La violenza contro il nemico interno era anche un atto di rigenerazione che serviva a purificare il corpo della comunità dalla contaminazione con il male
L'esperienza della guerra fu vertenza trasgressiva diciamo della guerra fu fondamentale in questo transfer dall'individual collettivo
Tra le varie cose il diario di guerra di Mussolini rivela come il concetto di classe diventa Mammano privo di significato e viene rimpiazzato dal popolo dalla Comunità degli Italiani forgiata nelle trincee l'aristocrazia
Nata nelle trincee lì io non avrebbe dovuto più dare spazio all'Atlas ma avrebbe dovuto essere sussunto nel collettivo noi della patria
Sì
Vedendo i diari o di resoconti diciamo degli squadristi i nemici interni i sovversivi erano tipicamente de umanizzati disumani Zaki animali Zaratti
E lap violenze era vista come una crociata di liberazione di di generazione dalla nazione dei rossi che erano inclini a
Sto citando Lord dare l'immagine dell'Italia con l'effigie del russo asiatico ebbrezza ATO Leni in
I nemici della nazione quindi nemici di far del fascismo e del Mussolini
Rappresentavano una specie di profilassi sociale che assicurava l'identità del gruppo espellendo nella materia di scarto
Da questo punto di vista il fascismo non poteva fermarsi doveva continuare a essere movimento non poteva stabilizzarsi e creare relazioni pacifiche al suo interno doveva sempre mantenere la società in stato di allerta in movimento
I primi teorici dello Stato totale da Carl Schmitt a France Porche in alto
Non dire di capolavori come mille novecentottantaquattro di George Orwell identificano la permanenza della rivoluzione come un aspetto chiave del totalitarismo
L'idea di comunità nazionale da una fantasia destinata a trarre i seguaci intorno visione astratta e piena di vita allo stesso tempo questa visione da molto forte nelle pratiche quotidiane
Che si basavano essenzialmente sulla logica sacrificale e del capro espiatorio la logica sacrificale da profondamente radicata nella presentazione dei fascisti che i fascisti facevano disse del surf presentation
Come rappresentanti della sofferenze dell'eliminazione del popolo italiano nella guerra mondiale
Il secondo aspetto della trascendenza che citavo prima era quello del tempo e della temporalità
Su cui negli ultimi tempi si sta scrivendo tanto insomma non soltanto per il fascismo
Con l'idea che
Insomma punto non si trattò soltanto di una rivoluzione sociale o politica ma anche di una rivoluzione temporale
Con l'idea di trascendere dal tempo intese ordinario di rompere dal tempo ordinario il fascismo tento di canalizzare diciamo così il caos del mondo moderno e l'ansietà della vita in una nuova era di perfezione e salvezza
Il fine ultimo di questa opera di di di lavoro sul tempo come dire era di mantenere gli individui of balance costantemente of balance di scardinare lidi scaricarli dalle certezze tradizionali dalle relazioni con gli altri e dalla partecipazione nella vita ordinaria
Partecipazioni è un termine che dalla è un concetto che è fondamentale in antropologia politica e che purtroppo molto poco frequentato dagli storici perché per metterebbe tra le tante cose di capire molto di più credo del nazionalismo parti si Passion Heaney Brother entity
Come dire delle di brulé altri antropologi
L'esperienza totalitaria del tempo doveva cancellare il vecchio se per creare il nuovo se fascista del making of the fun ship se fra libro limate al Beresina mantenendola in uno stato costante di fluidità e ambivalenza in uno stato di permanente elimina Lita senza limiti
Così da rendere gli individui creature facilmente manipolabili come dire da usare per guidarli verso gli obiettivi stessi del regime fuoriuscire dal tempo ordinario rompere con il tempo ordinario significava proiettare gli individui la comunità sto ancora citando dalla voce fascino
Ciclobby italiana
In una vita più alta e libera dai limiti di tempo e di spazio la rivoluzione temporale del fascismo fu ambivalente paradossale perché ti Horizons prospettici anzi gli orizzonti di aspettativa per
Dirla con cosa del del futuro e l'avvento di una nuova era erano radicati nella scoperta delle origini una riscoperta del passato che era evidentemente un passato mitico e trasfigurato
Non era solo necessario purificare il corpo della nazione con l'eliminazione dei nemici ma la purificazione doveva investire anche le origini ricostruendo una linea della storia incontaminata
Gli storici non possono mai conoscere le origini come direbbe Michel de certo e la storiografia pure si occupa sempre dello
Zero iniziale il Viminale ma siccome il fascismo era Astarte da un parvenu diciamo così i fascisti si percepivano come tali il suo principale desiderio era giustificare il nuove inizio con la pretesa di avere un'origine
Sappiamo molto insomma su questo la common law cosmologia diciamo così fascista si incentrava sulla riscoperta è la trasposizione dell'antica Roma in una dimensione meta storica ma c'è anche una e c'era anche un altro inizio
Che come tutti gli inizi era basata su un sacrificio
Ogni rito del fascismo su questo dico qualcosina nel perdere ma poi tiro alto insomma voglio ancora studiare su questo
In particolare prima che
Fascismo giungesse al potere era il simbolo di una nuova nascita una nuova nascita della nazione redenta dal sangue dei martiri nella Grande Guerra o nella
Civile o comunque nel nel periodo successivo alla prima guerra mondiale riportata all'originaria unità spirituale al di là delle divisioni di classe al al di là delle altre divisioni che si erano incunea nate nel corpo dell'Italia questo era
Significa in particolare dei diritti
De dei funerali dei
Dei fascisti anche lì c'è un lavoro diciamo antropologico perché che sto facendo sul subito sul significato del rito
Stato scritto anche altro da altri
Ok allora io sto per concludere
Nel fascismo come pure insomma nel nel nazionalsocialismo del comunismo questo anche per citare il lavoro
Con Harald ancora la riscoperta di origini artificiale promesse fantastiche di un futuro glorioso servivano a destabilizzare l'individuo la società nel suo complesso e renderli più manipolabili
L'esperienza del fascismo così credo un divario crescente tra la realtà esistente e il futuro desiderato che accresceva quindi il divario tra la prima e seconda realtà Frost Reale ti se comunque a liti
Questa distinzione analitica fuori genericamente proposta da Enrique vedo linee che introdusse ha introdotto negli studi il concetto di political religione che poi è stato largamente usato insomma nei decenni indica il modo in cui gli esseri umani nissena rifiutare la percezione della realtà in condizioni di crisi proiettando fantasia e realtà immaginarie sull'esistenza quotidiana
Sviluppando così una coscienza selettiva che può attirare sempre crescente attenzione da parte di gruppi sociali più ampi casa del fascismo l'obiettivo era di mantenere appunto questo senso di movimento
Con vitalismo dell'italiana il Taiji poi individuazione costante del nemico coi ampliando i territori
Il tempo e la temporalità i principi di rappresentazione la perpetuazione di sentimenti negativi di ostilità e paura
Impedito non la pacificazione delle relazioni sociali e la costruzione creativa calma lungimirante della realtà sociale questo è quello che fa un'autorità carismatica secondo Max per e da questo punto di vista il fascismo contraddiceva e chiudo con una citazione di Wegelin di holder Twist domo of mancamento conserva inglese mobile offende che qui ci sbeffeggia volte in sé Under the sun
Grazie
Solo
Primo
Dove
Ci sono multilateralismo
La guerra come per come permessa dal processo storico del fascismo mora
Ci potrà dire fare ma questo è scontato
Perché questo convegno un convegno che è stato pensato con una parti in una particolare prospettiva era evidente che i contributi sarebbero stati selezionati in funzione della sul prospettiva generale
Però certo questo è vero però è anche bene capire come un approccio di questo genere
Segni una benna evidente ben netta demarcazione rispetto ad altre possibilità di accostarsi al tema delle origini del fascismo che hanno avuto e hanno ancora piena udienza nel dibattito storiografico
E in particolare
Affrontare il tema delle origini mettendo focalizzando l'attenzione sul nesso Guerra fascismo significa prendere le distanze da almeno altri quattro
Approcci possibili alla stessa
Alla stessa epoca storica l'assessore congiuntura astrale
Il teologo significa prendere le distanze da tutto quel filone su cui poi ritornerò in un'osservazione rispetta la relazione al Paris Sorgonà
Tutto quel filone che invece ha insistito sulle mancanze storiche della nazione italiana e quindi risalendo indietro nel tempo addietro adattando il discorso sulle cause e sulle origini della rottura del mila novecentoventidue l'altra interpretazione per cui ci si tiene distanti e quella che vede nel fascismo lo studio mento della reazione
Capitalistica se non addirittura una creazione della reazione capitalistica
Un discorso per il quale quindi interrogarsi sulla specifica indebolita del fascismo e andare
Alla ricerca delle origini di quella specifica indennità è un aspetto secondario e trascura
Poi altra possibile interpretazione da cui ci si distacca è quella del fascismo non come prodotto della guerra ma piuttosto del modo in cui in Italia food gestita la vittoria in guerra
Che è l'interpretazione di Salvemini per
Usare
Punto di riferimento quell'interpretazione a cui inizialmente da quindici a mente partito anche Vivarelli prima poi nel corso della sua opera di
Avere quella quella svolta a cui ha già fatto riferimento Giulia Albanese che lo ha portato a sovvertire lo stesso discorso kolossal di Mignano in una visione di appunto di guerra civile combattuta dal fascismo
Contro coloro che avevano per primi la responsabilità di essersi schierati contro la nazione e cioè il sociale
Infine l'altra interpretazione che rimane sullo sfondo è quello del fascismo come esito di una sintesi ideologica
Coming deliberazione di sociale nazionalismo ibridazione associato nazionale ben precedenti alla guerra i avente lì sui vigili anche lontano dall'Italia
Che l'interpretazione che pare fa capo a Sterne del e a tutto la scuola che da lui e deriva quindi l'approccio del nostro convegno l'approccio nel quale si riconoscono le redazioni presentate questa mattina
è scontato qui dentro ma non è scontato nel più ampio dibattito segretario ha una sua precisa caratterizzazioni e individualità e questo è un punto che volevo sottolinea
Però questo nesso Guerra fascismo nei contributi che abbiamo ascoltato
E che io poi gli ho potuto leggere nella loro estensione argomentazione più completa
E visto quasi esclusivamente in chiave
Come dire psico antropologici
Cioè si insiste fortemente sul nesso
Tra il fascismo i la cultura di guerra il fascismo e la psicologia di guerra fascismo e la mentalità di guerra sulla trasposizione
Delle logiche dello scontro militare al piano della politica interno della politica nazionale
Ora in alcune relazioni questo era
Obbligato cioè
Non potevano che rimanere dentro questo perimetro penso soprattutto Pai contributi di David Bidussa di di Giulia albanese
Però forse ecco quindi entro nel merito comincia a entrare nel merito di
Delle singole relazione
Forse nella tematica affrontata da Tommaso Bari S e Gregorio Sorgonà il discorso e questo lo dico anche in funzione di una possibile rielaborazione del testo
Avrebbe potuto anche allargarsi e cioè
Comprende le quello che rimane fuori cioè rimane fuori la funzione come dire propedeutica
Di trasformazioni avvenute durante la guerra
All'interno degli apparati dello Stato nel profilo dei gruppi economici e finanziari né moda delle modalità di rapporto fra Stato e società nel modo di concepire
L'articolazione tre poteri dello Stato e il ruolo delle istituzioni rappresentative cioè tutte tasso formazioni che avvengono nel contesto della guerra e che in qualche misura sono propedeutiche poi a sviluppi che avranno
Pieno compimento lo in un'epoca successiva io penso
Ricordo un uno studio pioneristico
Di Giuliano Procacci che s'intitolava appunti in tema di crisi dello stato di Ben Ali di origine francese in cui proprio si metteva l'accento su questo era primi anni sessanta si metteva l'accento su questo cioè alle tre osservazioni interni cioè il discorso sulle dice al consiglio sì
Non era focalizzato sul diciannove venti ma
Andava indietro e studiare inizi tra i mutamenti cambiamenti strutturali introdotti dalla guerra e
Gli sviluppi politici successivi temi che però ecco dopo Giuliano Procacci sono stati terzi potevano solo appunti dopo già procace sono stati presi diversi studi
Pezza quelli Giovanna Procacci o quelli di Angelo Ventrone su piani con prospettive diverso ecco forse questo è un discorso sulle interpretazioni dei contemporanei degli storici sul nesso Guerra fascismo
Questo ci potrebbe stare Gregorio ha detto che volutamente l'accento è stato posto prevalentemente sugli aspetti ideologico culturali cioè cosa dell'ideologia della cute del fascismo e più legato
Allora al fatto che quella guerra che c'è stata la guerra che ci sarà però in una prospettiva più ampia come quella di questo convegno credo che anche quegli aspetti potrebbero
A tutto potrebbero rientra
Dunque dicevo prima delle convergenze chi tutti e quattro i contributi al tuttora ma come si deve intendere il nesso Guerra fascismo e quale importanza il nesso Guerra fascismo nella storia più complessiva del fascismo
Però poi tra i vari contributi ci sono anche delle differenze
Soprattutto
Tra i testi sono più articolati e che più permettono di entrare dentro
Il il laboratorio di idee di ciascun autore
E per esempio
Giulio Albanese ha incentrato il suo contributo
Sul tema la guerra civile mettendo in discussione la Fui virilità di questo concetto di questa categoria per un'interpretazione da come l'italiano e invece nel paper di Forlenza il termine guerra civile viene adoperato come dire dato per scontato
Senza
Bisogno di motivando di problema Kizaru lotti di
I di giustificarlo ma ecco solo naturalmente frequenza perché qui fra i contributi presentati ma come Giulio Albanese pensa
Non è certo l'unico caso in cui invece il termine guerra civile viene considerato come dire moneta corrente ecco non bisognoso di un approfondimento e di una probe mimetizzazione
Un'altra differenza
Nel testo testo che punto voi non avete sottocchio ma
Testo di barista Sorgonà c'è una stretta identificazione tra la interventismo nel caso dalla svolta di Mussolini una stretta identificazione tra intervenissimo interventismo il nazionalismo aggressivo
Fanno tutt'uno sono un'endiadi si potrebbe dire e indice David Bidussa sostiene che la scelta interventista di Mussolini non può essere
Il motivo per a scrivere quel Mussolini in Mussolini alla guerra al campo del nazionalismo impersonato
Da da Corradi Linda Rocco
E così quindi somme come vedete ci sono delle differenze di accenti intende bene che visitano per
Una connotazione pluralistica alla nostra
Discussione
Ora
In Torchio direttamente nel merito seguendo l'ordine delle esposizioni e soffermandomi poi più ampiamente sul tema sul testo di Bidussa perché
In assenza di una sua relazione a voce la strette che Tommaso ha potuto leggere
Lire molto scheletrica ecco non da adeguatamente conto dell'articolazione del suo ragionamento
E quindi nel caso delle nozioni Bidussa o non farò solo dei rilievi ma
Cercherò di dare anche un'idea più ampia di
Delle posizione Daloui
Sostenuto
Dunque
Sul testo di Bari esso Sorgonà giustamente loro insistono su come il nesso Prima guerra mondiale fascismo fosse stato ben presente da subito agli oppositori del fascino
Indifferentemente dalle loro appartenenze politiche da quelli dagli antifascisti che erano stati interventisti fino
E cattolici che la guerra l'avevano più subita che voluttà fino ai socialisti e comunisti che la guerra invece latitano però avversata
Questo è verissimo però banche colto il fatto che
Il nesso Guerra fascismo se non crea problemi in virtù proprio delle scelte compiute all'epoca non crea problemi non intriga eccessivamente i cattolici o gli appartenenti alla sinistra socialista e comunista e per gli interventi qui per gli antifascisti che erano stati interventisti democratici e invece è un problema
E in i il non a caso e proprio in quel filone di cultura antifascista che comincia invece a prendere piede una spiegazione delle origini fascino che si non può non fare riferimento alla guerra ma tende poi a spostare indietro
Ad assumere una più ampia prospettiva cronologica punto le tare della nazione italiana
Il fascismo Camus autobiografia della nazione e così via
Proprio per stemperare in questa prospettiva cronologicamente P. dilatata il fatto Prima guerra mondiale e cioè le responsabilità specificamente ascrivibili alla prima guerra mondiale
Quindi credo che questo sia un aspetto che meriterebbe di differenziazione
All'interno del discorso antifascista che meriterebbe di essere colto
Comunque che il nodo più problematico non è
La la nell'ottica dell'antifascismo non eccetto il rapporto con la guerra precedente rapporto con la guerra in gestazione
Tutti gli antifascisti come dire rivedo no
Ma già dagli anni Venti dalla seconda metà degli anni Venti preconizza no uno sbocco bellico del fascismo
E poi naturalmente quella che che può apparire negli anni Venti una
Denuncia
Più come dire propagandistica che
Agganciata a messi reali a tendenze reali poi negli anni Trenta invece questa per visione dello sbocco bellico del del fascismo
Può essere sostenute corroborata dalle dinamiche della politica internazionale però come mettono in evidenza Tommaso De Gregorio
Si apre un divario interpretativo tra coloro che considerano la guerra
Uno sbocco
Dovuto sostanzialmente alla cultura e all'ideologia al fascismo e quindi alla sua visione
Alla sua idolatria della nazione alla sua visione competitiva dei rapporti tra i popoli
Alla sua visione prevaricatrice trasportata dal piano interno al piano internazionale
E quanti invece
Spostano l'accento o sulle dinamiche economiche quindi sulla funzionalità
Del discorso bellico agli interessi e agli sviluppi e lo sviluppo del capitalismo Italia
In seno all'antifascismo il dibattito sul possibile sbocco bellico del fascismo e quota appunto attorno a questi due
Ponti
Ma ecco
Il problema si ripropone poi questo arriva la relazione si ripropone nella segreta affiliato
La spinta viene dall'ideologia o dei legami con le forze sociali
Con le forze economiche
O da una combinazione fra i due piani
Perché il problema effetti problema vero e quello di capire come che immesso che che interlocuzione che interazione si stabilisce tra una vocazione ideologica e poi l'azione concreta di soggetti che con quella vocazione ideologica devono fare i conti e che possono provare a funzionalizzata pura a interessi di cupo e interessi particolari
Ora
La relazione che sta un po'in equilibrio ecco c'è come una una
Esitazione non dico a prendere partito perché non si tratta di prendere parte
Ma un'esitazione addii lineare quello che potrebbe essere un indirizzo di ricerche di studio che superi
Lui unilateralismo mi
Dell'una e dell'altra posizione e cerchi appunto di combinare due piani e di farli dialogare
Telematico
Condivido l'insistenza del Pepper sulla
Carattere non deterministico
Del percorso che dalla guerra di Etiopia porta alla seconda guerra mondiale
I ma in generale io
Con testo ogni determinismo
La campo delle interpretazioni
Storiche
Chiedo un chiarimento però su un passaggio che non mi è chiarissimo
Perché a un certo punto non lo dicono
Ogni riferimento a tutta una serie di studi soprattutto internazionali
I quali pur respingendo la visione deterministica del nesso guerra di Etiopia seconda guerra mondiale al tempo stesso infatti Zanola vocazione di Mussolini a seguire a quel percorso c'è il percorso bellico
Ogni qual volta ne abbia avuto l'opportunità
Mescolando l'iniziativa soggettiva con un'etologia abbastanza scandito
Poi più avanti però si dice che dietro sotto sotto questo potrebbe
Essere vista come una ricaduta nel determinismo di una storica FIA marxista del tempo andato che
Considerava scontate inimitabile innesto fascismo guerra ecco io qui questo passaggio non ho capito cioè
Come la sottolineatura del fatto che Mussolini era indubbiamente attratto verso quella prospettiva
Sì che sarebbe molto difficile sarebbe stato molto difficile immaginare un Mussolini che nella guerra si schiera si fecero da parte della Francia e la Gran Bretagna
Ecco perché riconoscere questa attrazione fatale che esercitava sul fascismo su Mussolini un certo tipo di guerra quella quella che rende possibile
La comparsa sulla scena europea dell'iter lirismo e delle sue dinamiche espansionistiche ecco perché cogliere questo aspetto di attrazione fatale dovrebbe rappresentare una ricadute in una visione deterministica e meccanici
Vengo al tema al ai dal testo di Bidussa dunque Bidussa come veniva fuori dalla dalla fretta suddivide gli USA ragione a
Del resto appena dato alle stampe un libro ragiona
Usando come fonti i discorsi Mussolini
E suddivide il Mussolini che va dal tredici al ventidue
Lo suddivide in tre fasi
La fase tredici quattordici perché la fase di incubazione diciamo così del suo distacco dal socialismo ortodosso
Il quattordici venti che è la fase come ha detto anche Tommaso perché lo dice lastre che Bidussa classifica come mito guardi gauche accenni destra missina
E poi la svolta di qui c'è una coincidenza tra seconde ti dice che appunto nel venti far cadere la svolta a destra di mostre venti non è quarto
E quindi comunque venti ventuno ventidue ormai è di destra chiaramente e da antistato si trasforma in
è stato è stato che sostituisce lo Stato oramai di Beraldo marcio e detiene
Ora per Bidussa
Nel Mussolini del quattordici
E tanto più quindi nel Mussolini ancora del tredici
Non è affatto implicito il Mussolini al venti
Questa è il punto di partenza del suo ragionamento
Perché appunto oltre alle altre motivazioni Luís porta quella punto vendita a cui accennavo prima secondo cui la scelta per la guerra non è ascrivibile a un orizzonte nazionalista
Ma è una scelta che accomuna Mussolini ad altre voci a tanti anziani voci maggioritarie del socialismo europeo e quindi il il Mussolini e quattordici venti sarebbe appunto un socialismo Mussolini in bilico fra destra il signor X e trova elementi di supporto per questa sua interpretazione nel fatto che muscoli Mussolini negli anni della guerra discute di temi che erano ben presente all'attenzione anche di forze socialiste sindacali fuori d'Italia
Porta ad esempio il particolare dell'interesse che Mussolini a
Perché quelle proposte che noi con una terminologia derivante dalla sua biografia dei nostri tempi possiamo definire di tipo corporativo sta che emergono in diversi socialisti nazionali durante gli anni dalla guerra Ca'delle dalle esperienze di cogestione della mobilitazione industriale
Traggono programmi che guardano a una trasposizione di modelli concessionaria anche al periodo successivo
Di Tulsa porta l'esempio
Più tipico che in Francia il la proposta sindacale di lei ha un suo e della sì cioè te dell'interesse che manifestano per queste troppo cose di questo tipo
I capi della Confederazione genera lavoro cioè Rinaldo Rigola Rigola addirittura
Pubblica sulla
Sul bollettino no questo lo aggiungo io pescaggio dimostrare come si effettivamente un problema
Cattivi concreti Nicola pubblica sul Bollettino Another oltraggiare il lavoro un testo di Filippo carte
Nazionalismo Aitna il nazionalista Ibert protezionista il quale nella secondo durante la guerra teorizza il sindacalismo integrale che non è quello che con questa espressione non intende quello che intenderà Rossoni dopo
Alle undici al fascismo e Sting realismo integrale un modello di cogestione all'interno pelle delle fabbriche all'interno degli impianti industriale
Ora allora e tutto questo attrae Mussolini
Però c'è se prendiamo il caso qui mi dispiace cautamente David non ci sia però appunto in questo duplice ruolo di espositori e delle sue tesi e di
Comma commentatore di scarsa ante Vettese medesime non posso
Assumono una posizione di distacco neutra devo per forza intervenire già c'è una differenza siccome è fondamentale fra la condizione stracciare in cui si trova in Francia il capo della se ci tiriamo su
Ma si potrebbe dire anche ampi settori del partito socialista francese basti pensare ad andare a Alberto mass
E posizione suoni cioè il fuoco otto massa sono espressione di un sindacalista e di un socialismo che hanno ha diritto agli indios
Mussolini in Italia è espressione di una posizione che nel momento stesso in cui sceglie
L'intervento assume il socialismo come nemico da Abate come anche in azione
E questo rende secondo me in assimilabile
Il modo in cui
Anche trattando temi simili
La posizione di Mussolini dalla posizione dei socialisti e dei sindacalisti Franci
Da un lato ci sono i socialisti ufficiali che sono sindacalista se ufficiali rappresentano l'indirizzo dominante nel loro sociali non devono contrapporsi ai socialisti
Perché i socialisti sono quelli nel caso italiano Mussolini
Per svolgere quei discorsi lo svolge però da un posizione di antisociali e l'anti socialismo è il perno su cui ruotano tutti i cambiamenti poi e gli sviluppi successivi della posizione Mussolini
Mussolini a
L'idea inizialmente di detronizzare il socialismo ufficiale di scalzarlo di portali asse le masse
Questo è evidente durante tutto lo svolgimento dalla guerra e anche forse nei primi tempi del dopoguerra
Quando
Deve constatare però il fallimento di questa sua
Di questa sua la spiegazione di questo suo obiettivo naturalmente a quel punto non ha più bisogno di inserire nel suo discorso degli elementi come dire di sinistra e
Si sposta integralmente il suo peso sul versante della
Della destra e non è che la sinistra diventi solo allora la mimica
Di Mussolini e lo è sin dal mille novecentoquattordici dal momento che la sinistra non ha accettato la guerra
E quindi per un Mussolini che invece impernia la sua scelta sul dato della guerra contrapporsi alla sinistra è una necessità obbligata sin dal primo momento questo senza naturalmente voleva
Come dire negare tante oscillazioni ambiguità che ci sono nel bagaglio politico nel nel negli apporti politici della Mussolini negli anni della guerra di quelli che lui si riconoscono
Ma appunto è importante cogliere il fatto che la contrapposizione al socialismo e quindi alla sinistra che c'è in Italia è un dato genetico e quindi
Questo rende inni Esseni labile
Mussolini ad altre voci del socialismo europeo anche quando formalmente i temi che vengono trattati sono registri
Vengo allora esso alla
Alla testo alla relazione di Giulio Albanese
Con la quale devo confessare una mia totale identità di ventuno
E cioè trovo estremamente convincente e opportuno direi anche
Il lo sforzo che lei ha intrapreso per creare un argine all'uso troppo corrivo troppo scontato di categorie
Che non che vengono impiegate senza interrogarsi sulla loro funzionalità e senza problema attizzato bene
Quello di guerra civile solo una dei casi che si potrebbero fare penso all'attuale diffusione che ha avuto questo concetto in riferimento a una molteplicità di contesti
Di contesti storie circa un un tentativo di applicarlo per esempio anche alla Risorgimento nazionale
E credo che questo sia un esito che certamente non avrebbe voluto Claudio Pavone nel momento in cui ovviamente è stato lui ha come dire a rimettere in circolo questa categoria ecco però insomma gli sviluppi successivi sono andati credo molto oltre le sue le sue intenzioni
Sono pienamente d'accordo sul fatto che non si determini mai in Italia una situazione di guerra civile né nel biennio
Diciannove venti minuti quello successivo per le motivazioni che ha efficacemente esposto
Il libro di Fabri ha avuto un grande merito secondo me
O forse due grandi meriti innanzitutto quello di far capire dati alla mano
Come una certa visione che fa iniziare la reazione contro il movimento dei lavoratori dalle da Piazza Maggiore a Bologna
Palazzo d'Accursio
No la repressione le azioni repressive cominciano già prima cominciano subito dopo la fine del conflitto
E quindi aveva spostato l'attenzione
Sui lati oscuri del di quello che era considerato semplicisticamente il biennio rosso cioè biennio dell'ascesa del movimento dei lavoratori del dell'annunzio di trasformazioni ancora più radicale eccetera eccetera no quello biennio molto composito
In cui c'è il rosso ma c'è già anche il nero anche se è un nero che non ha ancora la camicia nera ma alibi Fise ha soprattutto di divise
Dei corpi repressivi dello Stato
Quindi merito deliberi Fabbri avere come dire destrutturato il concetto di biennio rosso
Aver messo l'accento sulle componenti repressive delle dalla condotta degli apparati pubblici
Nella primo biennio dopoguerra però non convince appunto le motivazioni che non sto a ripetere ma così efficacemente sintetizzate da Giulia
Non convince la
Equiparazione di uno stato di violenza diffusa anche di violenza Astra di valenza distruttiva di violenza sanguinosa
Non configura di per sé una condizione guerra civile che ha bisogno di altro appunto la
La contrapposizione e anche un certi equilibri di forze
Tema due campi che si sottraggono a una comune autorità e confliggono tra di loro
Quindi la guerra civile che non c'è niente nel suo perderci anche però un accenno alla guerra civile che avrebbe potuto esserci
Non solo se ipoteticamente
Socialisti fossero stati in grado
Di contrapporre una forza eguale e contraria alla violenza fascista
Ma la guerra civile che avrebbe potuto esserci se lo Stato avesse assunto determinati comportamenti
Primo in caso di potenziale
Quelli fiumare
E qui lei ricorda quel giudizio di Gramsci che poche settimane dopo la marcia dei legionari sul fiume dice la guerra civile cominciata
La guerra civile che però in quel caso nella sua ottica non vede protagonista Movimento lavoratori e una controparte
Reazionario fu o lo Stato bene guerra civile interna campo borghese patisce la guerra civile in Italia la scatenata borghesi
Lui in quel momento vede
Quanto è accaduto a Fiume
Come l'anticipazione di quello che potrà accadere anche altrove in Italia c'è sull'esempio di Fiume domani il comandante della piazza di ATP di Aosta o di Catanzaro può rivoltarsi contro il governo centrale collegarsi a ai dannunziani e quindi generalizzare in italiano guerra civile non come scontro fra due con campi ben definiti e compatti ma
Gruppi sparpagliati nuclei sparpagliati sul territorio sul territorio del Paese
Guerra civile che però poi non c'è stata in realtà giustamente Giulio Albanese contesta nel pepe l'applicazione ingiustificata anche nei titoli di libri recenti del concetto di guerra civile al da all'impresa fiumana perché comunque lo scontro resta circoscritto e alla fine la soluzione anche manu militari di quella crisi non determina
Quegli sconquassi quella disgregazione nel Paese che a un certo punto appunto aveva intravisto Gramsci
L'altro momento potenziale quella marcia su Roma perché sì certo lì se
Lo Stato avesse agito da Stato
Si sarebbe potuto determinare una condizione guerra civile anche se lei poi osserva in realtà forse la la la forza degli apparati dello Stato era tale che ci sarebbe potuta essere sì una repressione ma anche al anche dura anche sanguinosa ma difficilmente poi una guerra civile
Di una certa dura però qui siamo nel campo
E delle guerre civili che avrebbero potuto esserci e in realtà non ci sono stati
Ora due questioni volevo porre a questo proposta padre ha dichiarato tutte le mie condivisione una un interrogativo che niente
Venuto spontaneo leggendo il testo
Cioè lei Giuliacci mostra una serie di esempi di ripresa della locuzione guerra civile
Dopo sia tra gli antifascisti
Notando come siano soprattutto i socialisti riformisti a parlare dell'ondata di violenze
Con me quella civile contro il movimento dei lavoratori sia Pannella sia ringrazia il termine guerra civile usato da Salvemini Inter
Né quella civile usato da tazza
Cioè sono di sconfitti
Che fare un anno di guerra civile
Perché i vincitori e la guerra civile è una minaccia o no RossoNoemi dice la guerra civile ci sarà ma dipende se ci sarà o no dipende dai socialisti o dipende dallo Stato
Se lo Stato alla dire di fermare le camicie nere allora ci sarà la guerra civile
Quindi
La minaccia ma
Poi dice non c'è stata grazie alla sagacia via lungimiranza di vittoria manuali
Invece per continuano a parlare di guerra civile gli sconfitti
C'è lo stesso che accade dopo il quarantacinque
Perché dopo il quarantacinque chi è che subito per esente da quanto è accaduto in Italia mimesi della Resistenza come guerra civile sono gli sconfitti sono gli eredi nella Repubblica sociale sono gli eredi di Salò
Solo bisogna arrivare appunto agli anni Ottanta perché come dire Claudio Pavone tolga attorno a questa locuzione Laura di destra nostalgica che l'aveva fino a quel momento connotata e le conferisca piena legittimità interpretativa esterofilia allora mi veniva a questo interrogativo come mai ecco i primi a utilizzare
Quelli che hanno maggiore predisposizione nessuno discute
Non saprei dare una risposta però non so se quest'interrogativo
Lei serve mai posto
L'altra questione se non è molto importante
Che lei affronta
Posso dirlo quasi per compasso felpato ecco come se avesse un po'timore di infrangere dei tabù
E quello della trasversalità
Sì noi
Facciamo parte di una tradizione storica credo si possa parlare collettivamente che ha sempre
Come dire
Presentato la violenza come un produttore de dall'azione di hotel pagati dallo Stato o dei delle squadre fasci
Lei ci dice però la violenza è trasversale perché la violenza endemica in quella fase della storia d'Italia in quella congiuntura della società italiana
E col dire che la violenza è trasversale che la violenza endemica appunto anche senza dirlo esplicitamente però sposta l'attenzione anche sulle violenze che
Anche da parte del movimento da un altro furono messe in atto
Sì giustamente lei poi dice problema non è di distribuire le le sfaccettature diciotto per primo
Ottiene Ouse ne ha usato di più il problema è di capire la funzione che la violenza in un certo il disegno politico e quindi non possono esserci dubbi che il ricorso massiccio alla violenza
Come sto omento per alterare delle il quadro politico della Società nazionale e per
Trasformare le istituzioni lo Stato non c'è dubbio che questo tipo di ricorso ossia tipico proprio ed esclusivo della del movimento del movimento fascista
Io son d'accordo questo ma sono anche d'accordo da verso le quali fa riferimento all'iniziativa nel Peter non nella esposizione a voce
Quindi mi permetto di completare fa riferimento all'iniziativa presa dall'Istituto Parri che certo sulla sua collocazione ideale non sono possibili dubbi di
Costruire un atlante delle violenze politiche in Italia
Nella dopoguerra
Un'iniziativa dietro all'attuale certamente eccetera consapevolezza di dove allargare quindi di interrogarsi anche su altre forme di violenza presenti sulla scena internazionale
Vengo da ultimo alla relazione finti cosa io Forlenza che è costruita attorno a due categoria desunte dagli studi taglio sociologico antropologico trasgressione per aggressioni intesa come superamento dei limiti cottura dei vincoli
E trascendente
Per gli storici sono come dire due categorie
Di nuovo conio
Però e se io asco leggendo il testo che ascoltando l'esposizione
Vado a vedere
Quali processi reali stanno dietro queste
Categorie di nuovo conio ed è io trovo Processi reali su cui la serigrafia il fatto che sono molto ecco questa sì immunità corrente per la ricerca storiografica sul dopoguerra e sul fascismo
Che la sua grafia quindi ha ben presente carente ha terrorizzato in una in vari in vari modi ma comunque tenendoli sempre ben presente che la guerra sia una situazione limite
Che quella situazione limite abbia spinto chi ha fatto l'esperienza della guerra a spostare il limite è sempre più in là
Il limite del concepibile il limite del praticabile rompendo o i vincoli della morale comune
I vincoli della buona società insomma queste sono cose
Lo dimostrano anche venerazione che abbiamo ascoltato oggi ci sono acquisizioni consolidate nella Strehler grafia
E in parte questo è vero anche però la trascendenza perché tanta storiografia ragionato attorno al tema del mito che può essere il mito della società senza classi in un caso ho il mito della rigenerazione nazionale della purezza della razza in altri casi tutti i miti con un potente forza mobilità ante tali da prefigurare un riscatto agli sradicati ecco anche il concetto di sradicamento molto presente
Nella discussione storiografica tali appunto un mito da offrire ma prospettiva di di riscatto e di riabilitazione di sublimazione ai soggetti che la la la cruda realtà
Condannava al alle sofferenze e al Pacini
Nel Peter nel paper proprio nella prima pagina Forlenza dice di considerare
D a scrivere il fascismo alla categoria della modernità e anche questo siamo d'accordo
è una tendenza ben presente nel dibattito stenografi di riconoscimento dei catari caratteri moderno del fascismo
Solo che ecco solitamente si riferisce la modernità del fascismo
A un certo suo modo di gestire di far fronte ai problemi suscitati dalla Chiesa prima guerra mondiale la mobilitazione delle masse l'organizzazione dell'economia il rapporto Stato società ecco nelle soluzioni e in questo l'assistenza sociale ecco e in questi dati concreti della politica fascista che è un film vari filoni storiografici riscontrano i ritratti di modernità del fascismo
E invece frequenze ci dice che il moderno consisterebbe in un in una sempre più estese più generalizzata trasgressione
Dei limiti e di con cioè quindi la modernità e fatta derivare da qui sto
Ma ecco io qua non lo capisco che senso
Superare i limiti sarebbe moderni
Beh mite sono d'accordo nel cogliere tratti di Bo definita nell'esperienza fascista in realizzazioni infatti in atti faccio fatica a cogliere alla modernità in questo oltrepassa amento dei limiti
E siccome poi
C'è un'associazione fra oltrepassa amento dei vini rottura dei vincoli trascendenza e totalitarismo
Mi pare che questo possa prefigurare una sorta di discorso teleologico cioè se trasgressione trascendenza sono insiti aborigena nel far
E se quelli sono cattivi del totalitarismo
E medio diciamo che quindi era una vocazione predeterminata quella totalitarismo del fascismo
Colgo un rischia di determinismo o di pelle o Luigi alla seconda dei punti di vista in questa associazione dei concetti
Di trasgressione trascendenza e totalitari
Poi una la parte la questione della guerra civile no implicito in quello che ho già detto c'è un punto su cui
Mi ha un po'stupito
E cioè nel Peters perché è un tema che non non è stato affrontato nella nella nell'esposizione a voce
In cui dopo aver in cui si dice che Hitler e Mussolini anzi possono concepire il fascismo e il nazismo di anche le personalità di Mussolini e di Hitler al di fuori dell'esperienza della rinuncia
Quindi fascismo e nazismo sono in gran parte
Il prodotto dell'atmosfera delle trincee
E poi si dice differentemente dal Bush
Allora cioè sembra che in questo caso dopo avere l'attentato
Fascismo nazismo e bolscevismo sotto la categoria della trascrizione della trascendenza e quindi del totalitarismo però si introducono a differenza ieri nel in relazione al rapporto con la guerra dal bolscevismo avrebbero porte con la e questo mi lascia un po'perplessa una cosa di questo genere e perché
L'esperienza di brutalizzo azione della guerra
La i i soldati russi e l'avevano ampiamente vissuta
Fino al momento dell'Ardis
Le pratiche dell'esercito russo
Il trattamento dei civili
La presa di ostaggi civili non avevo nulla da invidiare alle pratiche degli altri eserciti
Ma poi c'è la guerra civile e e nella guerra civile che il bolscevismo assume quella fisionomia che lo contrasti contraddistinguerà nei decenni seguenti
Quindi non solo il nazismo oltre ma lo stesso bolscevismo per come si è concretamente attuato è inseparabile esangue
è indistinguibile dalla guerra dalla mentalità dunque
E quindi questo è un punto anche se non riguarda direttamente il nostro dibattito ma un punto che mia così mi ha stimolato a un'osservazione
E poi una su un'ultima quel teli alloggi smog che ho intravisto nella coppia nel nel nell'unione fra trasgressione trascendenza e totalitarismo io lo vedo ricomparire alla fine del Pepe
Perché dopo aver detto che un'altra caratteristica fondamentale del totalitarismo oltre alla trasgressione e alla trascendenza e la volontà di tenere le società in uno stato di permanente eccitazione mobilitazione indicando sempre nuove mente
Indicando sempre nuovi nemici contro i quali combattere
Perché mantenere la società in stato di mobilitazione essenziale per tenerla compatta
E siamo d'accordissimo su questo
E però poi si dice
Inevitabilmente però questo non poteva durare all'infinito
Inevitabilmente la come dire l'atto rossa avrebbe preso il sopravvento al si sarebbe presa la sua rivincita
A colpire ulteriore Gismondi inevitabile che quei regimi collassa
Ma siamo sicuri di questo
Come dire
E certo ne abbiamo il senno di poi
Ma proviamo a trasferirci
Nel mille novecentoquarantuno
Chi poteva dire sarebbe andata fin
In un certo modo
Quindi giustamente Forenza dice quei regimi non sono stato un accidente della storia giustissimo
Però poi alla fine ne esce fuori una visione parente etica perché si non sono stati un accidente della storia ma poi la storia inevitabilmente aveva già come dire scritto una condanna a morte per quei regimi perché il loro modo di concepire sì e di concepire il rapporto con la società
Non arriva non arrivo futuro atipici potrebbe anche far riferimento al fatto che quello che poi ha vissuto più a lungo cioè regime sovietico
Ha conosciuto una seconda fase che non è certo quello di una mobilitazione permanente e se mai una fase di stagnazione quella che contraddistingue l'epoca apposto
Posto staliniana ecco
E quindi ecco
Una sorta così un eccesso di come dire di filosofia della storia in questa visione di un di un esperimento sociale che non poteva durare perché la società umana non sopporta questa condizione di mobilitazione ferma scusate mi sì ho preso troppo tempo ma ecco erano molto stimolanti incontri
Adesso possiamo cominciare a ci diamo la parola ai relatori poi bisogna vedere se c'è anche una possibilità di dibattito
Potremmo eventualmente continuarlo anche nella sessione del pomeriggio perché
Mi pare che sia ufficiale a questo punto sono venuti meno due dei relatori al pomeriggio e quindi avremmo potenzialmente abbiamo anche tempo per riprendere nel pomeriggio qualche tema della macchina
Quindi a questo punto io vi do la parola a
Non so se Tommaso Gregorio poi Giulia poi Rosario
Come
Ma
E dunque noi dobbiamo assolutamente chiudere questa mattina alle tredici anche qualche minuto prima se è possibile
Cinque minuti a testa per le risposte
Sette otto minuti per domande dal pubblico facciamo così
Allora ci sono domande dal pubblico
Prego solo che per la riprese eccetera bisogna venire qua quindi forse conviene
Prego prego
Bene prego
No no bisogna parlare
Sta seguendo
Per tutti cioè beh
Privato Martinez cioè l'appello alla dal contesto in tilt etica iniziale cioè che che occhialetti posto
Cioè mi domandavo ecco se
Cercando di mettere insieme le due corriere e cercare di creare questa cioè questo lungo più ed io ero fra i due quelle che veramente prima quando facevo io gli studi si faccia degli anni venti si faccia degli anni Trenta all'idea che fossero in qualche modo collegati insomma sembrava molto distante però adesso da punti di vista sta alla storia internazionale
E diciamo anche commessi si fa la storia sempre di più più lunghi e appunto c'è questo che avete scelto che giustamente diceva Giappone insomma
Elimina e però anche crea questo poi grandi possibilità
USA USA per ecco così chi avete usato per la haitiani lenti
Guido ma sono domandasse che forse era meglio usare quel vecchio sul libro come si chiama scusate genitali il pezzo dello sterminio dove lui Cozzi confronto con la Germania
Ecco questo è un libro che esce in in Italia due mila otto in cui prende così questa Gianani dice che c'ha dei grandi problemi strutturali confrontandosi con gli Stati Uniti come dire di consumi idee di uno un umore di vite
Il più grande cioè dove va a finire la la Germania in questa situazione in cui piegamenti Cellino molto diverso
E questa mi è sembrato anche a me con ritardi ecco che le rende o fuori dalla prima guerra mondiale con tutti questi appunti completo Fabian
Cambiamenti interni
E non solo in piedi ma anche esterni non ci può stare il più sotto il dominio inglesi ecco così non ci sta più dentro non ci sono più movimenti candore cioè cercare insomma popoli contestualizzare in me meglio così e sono i cambiamenti strutturale rispetto agli Stati Uniti
Ecco questo problema di Nitti così del grano dei pezzi del grano proprio me dei crimini di guerra
C'è tutta questa epoca risale infatti che gli Stati Uniti non accolgono più gli emigrati i fatti che gli Stati Uniti comincerà vedi non un'idea di manodopera de Beaumont nuovo produttivi mista
E altri che però appunto non fare come ha fatto tubista e di far fuori l'Unione Sovietica ecco che ancora esportò la distruzione che cambia un po'tutti insomma queste poi proprio Bondi
E questo mi sembra questi obiettivi rafforza vostro cervellone che comincia affari inneschi
Uno schema più sobria dove si in cui cambiamento dentro l'Italia
E cambiamenti anche cioè queste bersagliata va contro cottimo gli interessi apre questa può essere un'ipotesi ecco che in questo senso
E questi metterò mi ricorda proprio l'inizio di un libro di di Kafka rigide fascismo con quest'idea di un bene dell'Adriatico che questo problema di Fiume
Come si fa abisso per programmi di Fiume Inoue Democrazia che ancora
Tutto sbilanciato
Cioè questi in greco nazionalismo di tipo nuovo San così come
E questo problema della democrazia con questi partiti che non non riescono a fare in una condizione Partito Socialista Partito democristiano e cosa puoi rappresenti fascismo che comincia a crearsi impone un azionismo molto diverso
E forse in questo senso sono d'accordo con
Bidussa insomma già quello che ha fatto di rileggere il Mussolini che dà soddisfazioni in qualche modo perché anche un uomo intelligente e colto Amburgo suo
E che poi dice le cose in modo molto chiaro insomma cambia cambia cambia però è uno che fa politica e un statista poi ascolta anche presso gli intelligenti sono retti orecchie però insomma non è un come oggi Giorgio Gori i vari figure coriste
Con le domande che
Certo sono d'accordissimo con questo fatto di
Quello civile qua non top Codacons di guerra civile e civile con qualche poi socialisti che devo
Ottobre di Porta dei tutto il rapporto così ricco con con gli armamenti nel venti Ventura Colombo viticola attica promesse anche il problema di fondo è che commessi metti insieme
Coppo distratto che che impone di Fiume colpo di Stato il vincolo d'Aosta che c'era già questo Mughini molto bravo mettere il vento cioè tutti l'attacco al potere e questi sono i momenti diversi cioè parlando di violenza generale non fa niente sì ma sappiamo tutti violenti insomma però soldi diverse mosse e il forte che forse anch'io
Tutto quindi Pubblico iniziale mi ha colpito forse non aveva cotto quanto insomma roba oboe questi altri cioè proprio sicuramente più vedova accesi Roma
Cioè un'idea di militare
Non è fasullo certo mancante tradizioni non condivide Delli Carri versava in momenti molto diversi gruppi poteri ci possa essere anche millimetri di Guercino
Ma dove in questo senso promosso chiaramente che come in qualche modo Pavoni stanche
Cioè usando quel Bettini l'evidenza che c'è anche un murale nella guerra civile
Cioè
L'arrivo praticamente
Qualche dubbio su qui con le categorie neanche su un anno vi farà interna
Il tentativo ciò antologia poetica c'è insomma ecco vita soffre
No ci chiediamo sto a questa
è uno storico straordinario però curando appeso tramite il mossa idea insomma dalla sacca Richard portiere Kate Moss e poi conservare abbellire rimossi
Se vanno blocca il di di qua e di là insomma bellissima idea
Non fu sì
Del genere anche se e antologia poetica
Molto solida cioè non mi sembrò categorie che rendano perché se rende non più i fascisti cos'era
La bandiera rossa degli open centoventi dalle elezioni che era atto che c'ha scientemente sarà tasche sessione tutta la politica insomma rivoluzionarie trascrissi ma insomma passatista e allora si potrebbe dire anche se la stessa cosa dei Co dei comunisti dei socialisti vince
Se non non vedo Cosa centrista Schiff intorno dal fascismo mi sembra su questi cento chili di crede anche leggo che l'industria in cultura hi-tech non non che non confronta brevemente cosa possedesse dei
E comunque contesta ecco domande
C'è ci sono altre
No non si inquadrano
Il primo
Ma ai lati
Danni che ha già non ho visto
Forse è un po'ma no
Vogliamo confermo
Dietro la maschera non c'avevo riconosciuto scossa ecco
Tommaso
Allora prora prova a rispondere rapidamente alle varie sollecitazioni partiamo da quelle poste da Leonardo sicuramente noi abbiamo ragionato sul perverrà sulla connessione tra come dire fascismo come cultura politica e guerra del tutto d'accordo che come dire abbiamo trascurato l'elemento delle trasformazioni materiali che in realtà vanno poi a realizzarsi
Nel corso della Grande Guerra impara in particolare come vanno ed era poi lo spunto di del dell'articolo di litigio Uliano Procacci su cui l'astro Boy diciamo di un recentemente era capitato di proprio con Leonardo di tornare a ragionare su come dire l'insieme delle trasformazioni economiche e sociali che creiamo anche una nuova società italiana quindi non solo il problema della Grande Guerra come
Da un punto di vista esperienziale della guerra combattuta dai soldati e della cultura che si che si crea ma anche proprio del della trasformazione di un Paese e del modo in cui questa trasformazione
Viene Buick guidata o comunque condotta dalla dalla classe dirigente e anche poi sul problema di come di fronte a queste persone mansioni quali soluzioni politiche si vengono ad aprire questo effettivamente non c'è interessante nell'azione che tu facevi che noi effettivamente abbiamo forse acque accenniamo nel paper ma che non abbiamo sviluppato su i problemi che dal punto di vista del interventismo democratico opponeva
Passaggio in Mussolini non a caso poiché quel filone culturale che rettori per proprio perché individuano i ceti medi considerati tradizionalmente diciamo uno dei dei termini dello Stato liberale del Risorgimento in avanti si comincerà a interrogare su i i limiti in qualche maniera di quella esperienza ritorna come dire all'idea del fascismo come espressione di come dire Problemi ettari dei dei limiti stessi l'unificazione vista anche come dire questa questo spostamento sradicamento dei ceti medi si si diceva che pronto un elemento che territori devo dire dentro quest'aria liberaldemocratica composta sia da interventisti ma anche da critici dell'intervento come come saldatore il questo sicuramente un elemento da recuperare la risposta su se non noi in realtà nel passaggio su Mussolini più che altro più che dare un nostro un giudizio riportavamo alcune interpretazioni
Nostro giudizio l'anticipato purché potrà intervenendo rispondendo a a Bidussa perché anche a noi sembra che in realtà gli elementi che hai già ricordato la collocazione a favore dell'intervento
In in Italia pone di fatto Mussolini
Come dire dentro dentro un altro campo non a caso può è stata richiamata la seduzione
Totalitaria event Throne anche secondo me secondo noi da leggere e anche lì appunto come seduzione cioè come una serie di elementi che si stanno costruendo in quegli anni ma come dire che creano un brodo culturale che poi si svilupperà non a caso dice gialli in come dire la l'attacco
All'Avanti e la polemica contro e Licci ha nasce il problema dello del nemico del nemico interno e dell'uso della violenza politica contro il nemico interno
Interno e cominciano a nascere discorsi sulla rigenerazione nazionale resta poi il problema da capire perché questo in Italia produca il fascismo ovviamente
Questa serie di temi questa serie questioni sono si presentano anche in altri Paesi in altri Paesi hanno come dire uno sbocco uno sbocco diverso
L'ultima una l'Hull ultima considerazione se non ricordo male era sul su questo nostro oscillazione rispetto al problema del del determinismo della guerra dice
Rispetto al tema della guerra sostanzialmente il nostro ragionamento diciamo intendeva sottolineare un elemento che in realtà su questo pensiamo anche rispondo all'ultima questione
Non ci sembra fatto casuale che lasci che il fascismo nasca in qualche maniera con la guerra che ovviamente termini con la guerra perché la guerra un elemento è l'elemento costitutivo della sua la cultura politica il rispetto e questo ci sembra anche l'elemento che volevamo sottolineare che le diverse culture stilografiche voi riconoscono questo elemento come centrale sia che lo si ci si arrivi diciamo dal lato della lettura della della cultura politica del fascismo della sua autonomia per semplificare diciamo il lato gentiliana ossia che invece si ragioni e qui torniamo al discorso di prima sul su quello che succede tra il quattordici quarantacinque cioè la sconfitta del progetto del Progetto bisogna crea realtà le condizioni per una formazione di siamo dell'idea di costruire intorno agli Stati sistemi politici che sono anche sistemi economici che concepiscono l'aggressività e l'espansione come strumento di riequilibrio della ridistribuzione della ricchezza questo punto di vista i volumi Soccer recenti usciti anche sulla costruzione dello stato sociale nella Germania nazista legandoli alla questione razziale
A o anche alla stessa politica aggressiva sono interessanti
E secondo me noi dovremmo cominciare a ragionare su anche su questo versante rispetto all'Italia fascista perché la diffusione di una società di massa
Diciamo di una società di consumo che comincia ad avere tratti di massa accento alcuni elementi e il ok
E dicevo appunto che noi pensavamo che questa tendenza da queste due spinte è inevitabile e che però poi ovviamente le circostanze internazionali giocano un ruolo in questo senso
Come dire sicuramente il regime andava verso una guerra poi i luoghi le condizioni tempi storici sono anche legati a a ai contesti e in questo senso non non non sa insistevamo sull'elemento e del ministro
Sia Giulia
Allora cerco di essere rapita non sono sicura al cento per cento spero di non dire qualcosa di scandaloso di stare dentro a questo umani unanimismo del nesso tra guerra e fascismo intendo prema guerra mondiale e fascismo
Nel senso che diciamo sicuramente la guerra è un elemento centrale anche di strutturazione di un movimento politico eccetera eccetera però diciamo appunto io penso che l'interventismo Mahdavi visto come una conseguenza
Di ciò che viene prima e quindi diciamo in questo senso possa essere riletto anche non come diciamo ammesso immediato sulla guerra e soprattutto penso che una parte degli elementi costitutivi del fascismo
Abbiano a che fare con
Con delle tensioni legate alla costruzione di un'Italia liberale e democratica che sono anche precedenti alla guerra e anche sulla riviera i tassisti si potrebbe dire qualcosa però non voglio però volevo mettere in luce questa cosa perché comunque diciamo non penso che noi possiamo liberarci dell'Italia liberale nel pensare il fascismo ecco anche anche se la guerra è fondamentale questo era un po'il tema
La guerra civile e e gli sconfitti io penso che chiaramente il termine guerra civile è utilizzato per contestare la legittimità di una vittoria diciamo e quindi diciamo da questo punto di vista mi pare abbastanza evidente l'utile le ragioni politiche dell'uso del termine guerra civile
Dopodiché però siccome le guerre civili esistono a prescindere dalla
Discorso politico e pubblico noi dobbiamo fare i conti con questo doppio no con questo doppio voi in questa doppia realtà
è interessante in questa chiave
Vedere come e perché Vivarelli utilizzate nel due mila e dodici questo termine e lo riporta diciamo al centro del discorso politico e se io mi mi fisso su questo non è tanto per diciamo contestare Vivarelli
Mi pare diciamo il caso per molti versi ma perché temo veramente una regressione anche del discorso
Pubblico oltre che storiografico su questo primo dopoguerra su questo piano del del chi ha cominciato la guerra civile e della guerra civile che mi parrebbe veramente un ritorno indietro
Rispetto a una storiografia che sta facendo i conti ha fatto i conti con la violenza che sta facendo i conti con le moltiplicità deforme della violenza che sono in essere
Nelle diciannove ventidue e appunto proprio per questo citavo il Progetto dell'Istituto Nazionale Parri di Atlante delle violenze fasci delle violenze scusate vicende politiche del diciannove ventidue
L'altra questione che io volevo sottolineare per cui ringrazio veramente di avermi assegnato questa relazione con questo titolo perché mi ha consentito di fare una riflessione anche sul mio lavoro e sul modo in cui lo indirizzate in questi anni
Che e precedentemente non avevo fatto in maniera così esplicita no allora e c'è un tema e il tema è come a partire dagli anni Novanta si pensa la violenza come un elemento centrale di riflessione sul fascismo diciamo non penso di avere mai
Pensato di scindere il tema della violenza dal tema della politica però progressivamente mi pare sempre più necessario riportare i due termini vicini allora da questo punto di vista i di sottolineare la dell'esistenza di una violenza endemica e fondamentale ma è anche fondamentale ragionare su come la violenza
Faccia parte in quella fase storica dei modi in cui e dei progetti con cui si trasforma
La situazione politica e diciamo rispetto a questo progressivamente i tabù sono sono cresciuti a partire dagli anni novanta e avanzava un'altra i riflessione poi in chiusura del miope il perché
Vorrei riprendere cioè che mi sembra che questa questione dell'uso della violenza sia diventata progressivamente anche fondamentale nel ragionare sul socialismo massimalista e sul socialismo riformista
Quando invece forse anche un ripensamento anche dei confini e dei delle invece
Ibridazioni diciamo del del tra tra tra queste due aree politiche
Forse si potrebbe si potrebbe riprendere così potrebbe riprendere per capire più a fondo la trasformazione delle culture politiche
Di quelle quadriennio ma anche il modo con cui questa trasformazione è stata o non è stata
In qualche modo ripensata dopo quarantacinque cioè il modo in cui poi noi abbiamo utilizzato tasca Salvemini eccetera è un modo che secondo me tutti nel posta anni novanta a impedito di vedere delle cose e questo è un po'quello che diciamo molto sinteticamente
Direi ma ci sarebbe da parlare più ampiamente diffuse spettano chiedendo contro
Rosario anzi grazie grazie mille per per i commenta le critiche ovviamente non
Potrò rispondere a tutte
Critiche non soltanto per una questione di tempo ma anche perché non lo so ci devo pensare ma proprio per questo ancora una volta grazie allora innanzitutto il rapporto diciamo se della Cocco tra la Long iure la la guerra e la questione della guerra in quello che cerco di fare io
Come diventare spazio ai parametri Limina lì e non voglio certo negare invece quello che c'era primo l'importanza di quello che esisteva prima e l'importanza dell'liberale il punto è proprio trovare in qualche maniera il link tra la Longo di ore e quello che Victor Turner Ca'chiamerebbe più improvvisi socio Durham essa e quindi come dire chi le radici le le origini simboliche diciamo così del fascismo preda Tavano la prima guerra mondiale ma divennero
Socialmente politicamente culturalmente rilevanti esattamente con la fase diciamo liminale a destra dalla guerra e dall'immediato dopoguerra
Civil War allora si Dio infatti anche dopo la tua la relazione di la presentazione di di Giulia avevo
Mi ero cautelato allora è chiaro che quando uso civil muore nel Temper
Non voglio proporre o nei riparazione tra i campi che sono più o meno equiparabili che hanno la stessa violenza oca o capacità distruttiva diciamo così ma siccome appunto il Tevere appartiene a un lavoro più generale il riferimento alla European civil war di quello su chi ha scritto Enzo Traverso intesa come diciamo no a questa
Dinamica questo me lo stroma questa dinamica di violenza rivoluzione e controrivoluzione che dal punto di vista antropologico potrebbe essere intesa come una serie di civil war se come un continuo Ovest Happiness di limiti
Le categorie ovviamente sapevo che questo era il problema dei problemi perché diciamo mi rendo conto che per gli storici sono informazione storico la categoria è ovviamente molto molto problematica
Perché trasgressione trans sentenze e quale
Il il l'idea lì e di trovare innanzitutto quello che lega i due momenti e che sono poi un unico momento dal punto di vista delle esperienze ma alla categoria serve anche a
A quello che poiché il progetto generale di cui vi dicevo della comparazione
Tra le esperienze totalitarie non uso il termine non siamo con Harald il termine totalitarismo ma totalitarie Nick spighe insiste tra Italia Germania in Russia e chiaro che è impossibile comparare dal punto di vista le il tre Paesi dal punto di vista della situazione socio economica dal punto di vista delle ideologie ma c'è qualcosa che accomunati i tre diciamo le tre esperienze ed è questa formasse voli dei costi del se se per così dire della forma de dell'esperienza totalitaria e cioè la forma di trasgressione in trance sentenze di costruire il trend
Transenne dense
From Within trasgredisce Hun Sen esattamente quello che diceva di chi cosa e la bandiera rossa la politica se non da un esempio della trascendenza esatto esattamente quello che diciamo cerchiamo di dire
E infine
Oddio ci sarebbe ovviamente molto altro da dire
Intanto sulla modernità come
Abbattimento superamento di tutti i limiti c'è una enorme letteratura in antropologia politica in associazione insiste sulla modernità come appunto processo che abbatte i limiti che può essere compresa soltanto se facciamo nostre Back
E dicono e e siamo come dire Sir offre flex Searle perché noi siamo lo stesso prodotto di quella modernità e quindi per noi è impossibile vedere che una come dire abbattimento di tutti i limiti ma invece mi sembra una indicazione molto importante e infine sulla inevitabilità
Della storia
No ancora una cosa brevissima sulla guerra e sulle esperienze del del nazi di Hitler e Mussolini Elleni probabilmente la forma anzi sicuramente la formulazione la mia formulazione
E imprecisa ma l'idea è di non non è di dire che la guerra non fu importante per per la Russia ma che invece
La guerra fu siamo per Mussolini e Hitler molto meno per i leader
Bolscevichi che erano in Svizzera nelle biblioteche che non parteciparono quindi ancora una volta dal punto di vista delle esperienze infine brevissimamente l'inevitabilità
Io credo che e non non è filosofia della storia ma ancora una volta antropologia politica che la come dire un leggine Dios come dire sulla un movimento che basato su questo
Costante over Stepping dei miti e dei limiti e destinato alla a come dire essere travolto da questo stesso movimento se non si burocratizzata o diventa qualcos'altro e quello che peraltro dice anche
Catering Verderi in un suo studio salumi sulla Romania che s'intitola watsu vuol socialismo in quattro campus Next ovviamente un altro studio di natura antropologica grazie mille ancora
Grazie
Dunque oggi pomeriggio la prima sessione di oggi pomeriggio ha perso due partecipanti quindi ci potrà essere modo di riprendere poi il dibattito non solo sui temi della sessione oggi pomeriggio ma anche su quelli di questa mattina
Su quello che dobbiamo fare adesso aspetto indicazioni tecniche
è dove ecco
A fare strada tu