Cinema&cinema: "Il piacere è tutto mio" di Sophie Hyde

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Esisteva una vecchia diffidenza da parte della critica cinematografica e forse anche di altri spettatori verso ciò che si dice che il teatro filmato
Verso cioè un tipo di film di evidente origine teatrale poche che lo spettacolo teatrale mantiene alcune caratteristiche come l'unicità dell'ambiente in cui si svolge il racconto una preponderanza del dialogo su altre azioni
Si può ritenere infatti che Italia spetti siano in contraddizione con la varietà visiva e con la dinamicità che ci si può attendere da un film
Ora io credo che il primo elogio che si può fare un film di produzione inglese e australiana uscito in Italia con il titolo il piacere tutto mio
Ma il cui titolo originale Good Luck to you lei è un grande
Perché pur svolgendosi quasi per intero in una galleria d'albergo in cui agiscono soltanto due personaggi
Conserva per tutta la sua durata un senso di leggerezza e allo stesso tempo un'intensità emotiva
Che possono consentire allo spettatore che non sia pregiudizialmente contrario un film così impostato di immedesimarsi nell'azione senza un attimo di stanchezza
Si sa che ogni persona anche la più comune può diventare un personaggio interessante senza vita in una situazione che la conduca al limite delle sue possibilità
Nel film la protagonista è una donna di mezza età un'insegnante di religione in pensione è rimasta vedova la cui vita sentimentale è sempre stata tanto vuoto carica quanto insoddisfacente
La quale prende un'iniziativa per lei tanto audace da esserne lei stessa sconvolta
Prenotare una camera d'albergo dove incontrare un gigolò
Fortuna vuole che il ragazzo che lei assolda non è come si potrebbe immaginare qualcuno che si sente degradato dal lavoro che svolge o che in cuor suo disprezza e condanna la sua clientela
E forse un personaggio un po'idealizzato ma di fatto non soltanto e di una professionalità ineccepibile
Non soltanto a come si dice il fisico del ruolo
Ma è anche una specie di apostolo della prostituzione
Ritiene cioè che si tratti di un servizio che dovrebbe essere pienamente legalizzato
A cui dovrebbero poter ricorrere senza vergogna tutti coloro che per ragioni diverse non riescono altrimenti accudire di una vita sessuale soddisfacente
La morale sottostare acconto e che è un piacere sia come un diritto umano per il senso di libertà di forza di fiducia in se stessi che infonde a chi lo prova
Però beninteso l'incontro fra i due personaggi che si sviluppa nel film in quattro capitoli non è uniformemente finisce e non è privo di contrasti contrasti fra i due ma anche interni a ognuno di loro
Nella tomba il desiderio di liberazione di Hubbard uno
Confligge con la sua antica ritrosia consolidata da decenni di fedeltà coniugale e da convinzioni religiose che da insegnante la facevano condannare in classe la concupiscenza delle sue allieve
Ma lo stesso ragazzo dentro il suo involucro apparenza ossia accattivante invulnerabile che è poi la maschera del gigolò
Nasconde ferite che anche contro la sua volontà via via che l'incontro un cono d'ombra si approfondisce finiscono messe in luce
Dietro le figure di una cliente e di un prostituto Sintra venderanno più Posca dolosamente senza che l'erotismo della situazione mi sia diminuito le figure di una madre e di un figlio
Dicevo in apertura dei pregiudizi contro il teatro filmato ebbene in questo caso il cinema funziona come un'analisi di uno spettacolo potenzialmente teatrale
Nel senso che la macchina da Presa isola e valorizza un po'come una lente di ingrandimento le espressioni gli atteggiamenti del corpo
Dei due eccellenti interpreti di questo dramma scritto in effetti per il cinema
Una grande famosa attrice come Emma Thompson e un giovane attore anche teatrali di serie televisive per esempio picchi Blinder sa che regge il confronto con lei e che si chiama Daryl McCormack
Il film è stato presentato al Sundance Film Festival esce nelle sale distribuito dalla bimba si tratta a mio parere di un bel film da ridire il piacere tutto mio il soffitto Hyde un saluto da Gianfranco Cercone