Non è un criminale, è un giornalista.
Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un'organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l'incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e … garantire l'impunità ai potenti.
Non poteva farla franca, doveva essere punito e soprattutto andava fermato.
Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un'ambasciata, infine in galera.
È possibile che a un certo punto venga liberato, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere americano.
Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione.
L'obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale.
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