Il referendum promosso dai Club Pannella-Riformatori e dalla Lega Nord sul sostituto d'imposta

L'abolizione del così detto sostituto d'imposta e l'argomento di uno dei referendum promossi dai club Pannella sì quali nella prossima primavera Corte Costituzionale situazione politica permettendo tutti saremo chiamati a votare
Una cosa è certa che la politica realistica nel nostro Paese non fa i conti con la realtà e la trasparenza Onno
La chiarezza e l'evidenza dei fatti nella vita politica degli Stati come in quella privata è una conquista essenziale perché si possono compiere
In Italia se un imprenditore destina al lavoratore tre milioni il lavoratore
Se ne riceve non so un milione quattro e a questo punto l'imprenditore lo sporco affamatore
Lo Stato non ci si rende conto di quanto costi e magari sia giusto che costui magari sia giusto ecco ma ci si deve rendere conto se prendiamo cento lire di benzina le enti sono di benzina ottanta sono di Stato può essere necessario ma deve essere netto quanto costa allo Stato quanto costa o quant'il lavoro e quanto costerà quindi questo elemento di traspare senza a mio avviso è rivoluzionata in un paese delle doppie verità in un Paese nel quale il cittadino non conosce mai se non in chiacchiere questo sì in concerto astratti e non è abituato a fare i conti a volte nemmeno i conti privati
A Lucio Mariani che lo intervistava né dal marzo novantaquattro per la rivista dell'ordine di Roma dei dottori commercialisti
Pannella precisava ancora meglio l'obiettivo di questo referendum chiedeva
Il giornalista il volantino dei Club Pannella dice i lavoratori riceverebbero l'intera busta paghe sarebbero loro e non i datori di lavoro ad effettuare i versamenti al fisco per rendere trasparente da tre sì una fiscale e quindi il costo dello stato non mi persuade come ho detto sono anni oltre un decennio che affrontò con rampogna proposta è la questione del costo dello Stato ma questa non mi convince
Risponde Pannella mi lasci esporre anzi per brevità mi faccia leggere le conclusioni della relazione dell'economista Antonio Martino la convenzione radicale del nove ottobre passa atto da un punto di vista pecuniario non cambierebbe nulla il gettito per il Fisco resterebbe invariato come pure il costo del lavoro e la remunerazione netta tuttavia la differenza sarebbe enorme perché i lavoratori scoprirebbero l'entità del prelievo che grava su di loro
è probabile che se lo scoprissero non lo consentirebbero ma è proprio questo il grande vantaggio della trasparenza in materia fiscale
Infatti un sistema politico che preleva dalle tasche del contribuente ben oltre la metà del reddito in modo surrettizio consapevole del fatto che se da contribuente si rendesse conto dell'entità del costo dello statalismo gravanti su di lui non lo consentirebbe non è soltanto un sistema politico fraudolento è anche un sistema politico antidemocratico
Democrazia significa tra l'altro che il popolo controlla l'operato del proprio governo cioè impossibile quando il colosso dell'attività del governo viene occulta tra gli occhi del contribuente che crede nella democrazia non può rinunziare a questo principio etico fondamentale le imposte devono essere visibili
Ma obietta ancora Mariani quelle sotto che tutte le considerazioni contrarie che ho svolto poco sopra sarebbero di attualità e fondamento pieni
Risponde Pannella
I suoi timori sono realistici ma se noi non diamo una scossa ad esempio questa non avremo più a disposizione un tempo ragionevolmente ancora possibile per governare lo stato delle cose nessun delusione elevazione di tutti ciechi non faremo passi sostanziali in avanti
è impossibile non andare allo sfascio se continua ad esserci la garanzia che il reddito da lavoro dipendente e comunque assicurato lo Stato non è ulteriormente accettabile che si governa il Paese se in
Assicurare al centro del lavoro dipendente l concorso degli altri ceti sui redditi dei quali nel setting nessuno ha intenzione di cominciare a lavorare sotto la minaccia che se no vanno in fallimento
I commercianti per i venticinque anni hanno pagato niente tasse bassi fitti e poco lavoro quindi spesso non esistono come imprese collaudato e di un libero regolato ma Cato la risposta e in una domanda possiamo permetterci di rimandare i rischi di questa crisi e ancora protrarre questa crisi in attesa di cosa
Allora ecco la rivoluzione è probabile che non pagherebbero neanche questi contribuenti ma allora chi deve cambiare loro questi il sistema o l'azienda paese se non riusciamo ad ottenere che il lavoro dipendente non sia la sola certezza piatto forte del gettito ma credo sia anche tutto il resto della società avremo comunque il crollo del sistema avremo rivolte fiscali
Chiede ancora Mariani
Non vi è stato momento più infelice di questo per fare una simile proposta avrà facile gioco l'impresa commerciale che potrà dire eccetto sono disposto ricordati però che ora non si produce ricchezza e senza nuova ricchezza non possono o più contribuire ma confessi non v'è stato anche un po'di astuzia nel proporre questo referendum per cercare cioè di conseguire un successo di trascinamento anche su gli altri
Risponde a Pannella al contrario di tutti sono convinto che questo referendum rischi di massa crearci gli struzzi finanziato dal pericolo non tollerano che io lo si faccia vedere
Sullo stesso argomento invece così rispondeva Marco Pannella Federico Orlando della voce il quale gli chiedeva tra l'altro dunque la vera rivoluzione liberale
Infatti risponde Pannella noi siamo liberali
E la triade liberista del giornale Martino Marongiu di cosa che ha lavorato a quesito sul referendum fiscale sappiamo che la Costituzione non ammette referendum in questa materia di fatti non vogliamo abolire le imposte ma contrastare la pretesa dello stato di Visco per le imponendo a certi cittadini appunto i datori di lavoro di trasformarsi in esattori vogliamo che il cittadino riceva in busta paga tutto il suo reddito e poi paghi tutto quel che deve pagare lo Stato non perderà nulla ma il cittadino vedrà quale enorme a parte dal suo reddito lo Stato pretende da lui e si opporrà tanta voracità statale sarà posta la premessa per una rivoluzione fiscale che abbia per obiettivo non lo spostamento del tributo da la capitale alla periferia che ci consola poco ma la riduzione drastica della spessa che in gran parte spesa improduttiva e quindi la riduzione drastica del prelievo fiscale
Per concludere questo spazio di informazione dedicato al referendum sul sostituto d'imposta
Vi proponiamo quanto scrisse nell'ottobre novantatré Massimo Germinario sua epoca in un articolo dal titolo tasse fai da te
L'idea è perfino banale eliminare le trattenute in busta paga e consegnare al lavoratore tutto intero del suo stipendio
A pagare tasse e contributi sociali provvederà il lavoratore stesso in un secondo momento come del resto già fanno commercianti e professionisti due volte l'anno in apparenza è una questione di poco conto nella realtà una rivoluzione e vediamo perché
Provate a chiedere a un lavoratore dipendente quanto ha guadagnato lo scorso mese saprà rispondervi con precisione centesima Ale
Poi domandategli quanto ha pagato di tasse di contributi sociali vari silenzio assoluto
Eppure la cifra sta scritta lì nella busta paga sotto la voce trattenute solo che quasi nessuno ci fa caso
è come se i soldi incamerati dal fisco oppure dall'INPS non fossero mai esistiti invece esistono eccome
Lo so bene ogni datore di lavoro che sborsa mese dopo mese una somma più o meno doppia di quella che arriva nelle tasche dei propri dipendenti i quali pagano milioni su milioni senza neanche accorgersene
E quindi senza protestare quando i loro soldi finiscono nel pozzo senza fondo degli sprechi di Stato
Ben diverso sarebbe invece il loro atteggiamento se dovessero tirar fuori milioni di tasse di contributi sociali dopo aver messo nel portafogli l'intera somma sudata contro più lavoro allora sì che le proteste salirebbero avercelo l'obiettivo di Antonio Martino esattamente questo sensibilizzare il lavoratore
Sulle tasse che paga davvero è un problema di civiltà giuridica ammonisce il professore che spiega i lavoratori potrebbero finalmente rendersi con tu di quanto costa mantenere dal settore pubblico fino a oggi invece hanno pagato senza fiatare già ma quanto costa questo stato a ogni cittadino
Martino ha fatto il calcolo è sommando tasse dirette e indirette suggerisce una cifra vicino ai quindici milioni di lire a testa l'ottanta per cento dei soldi incassati arrivano allo Stato in maniera indolore senza che debba spiegare perché ne chiede tanti e soprattutto cosa ne fa commenta Martino un sistema democratico invece dovrebbe essere trasparente
L'idea piace soprattutto a Pannella che ne vuole fare un cavallo di battaglia del suo nascente Partito democratico se passasse i lavoratori dipendenti ne ricaverebbero anche un diretto beneficio economico fino al momento di versare il dovuto al Fisco potrebbero infatti deve sita in banca o comunque investire la somma che oggi viene trattenuta in busta taglia i soldi guadagnati con gli interessi potrebbero così alleviare la pressione fiscale è arrivata a livelli record nel novantadue ha raggiunto da quarantasette virgola tre per cento
Per rendere l'idea le entrate statali in dodici anni sono cresciute quattro volte più in fretta che nel ventennio precedente ai lavoratori dipendenti non sarebbero i soli a ritrovare un vantaggio dall'abolizione delle trattenute in busta paga le aziende fa tease metterebbero di funzionare come sostituti d'imposta in altre parole non dovrebbero più preoccuparsi di calcolare e versare le tasse per conto dei propri dipendenti un'attività dispendiosa che spetterebbe allo Stato e che invece oggi grava sui datori di lavoro
Il paradosso rincara la dose il professor Giovanni Marongiu tributarista genovese e che lo Stato anziché ringraziare aziende per il lavoro che si sobbarcano al posto suo minaccia con sanzioni penali i datori di lavoro insomma non solo pagano i costi di queste operazioni ma in caso di errore o di irregolarità nei versamenti rischiano addirittura la prigione
Uno studio del ministero delle Finanze ha calcolato che le aziende spendono venti mila miliardi all'anno in preparazione di busta paga
Versamenti al fisco
Con il sistema di Martina invece i datori di lavoro dovrebbero limitarsi a comunicare agli uffici tributari le somme versate ogni singolo dipendente spetterebbe poi all'amministrazione tributaria calcolare il dovuto e comunicarlo al lavoratore
Questo avviene già oggi in Francia dove ogni contribuente riceve a casa la cartella delle tasse con tutti gli importi già calcolati altro che modello sette e quaranta
Obiezione numero uno non è che in questo modo si moltiplicherà ebbe l'evasione Nolte intascato uno stipendio per intero il contribuente potrebbe infatti cederà alla tentazione di tenerselo tutto in tasca e con l'attuale livello di controlli avrebbe qualche buona probabilità di farla franca ma la controindicazione più pericolosa e di altra natura in questo modo si rischia di scatenare una guerra totale tra i contribuenti allo Stato con risultati devastanti per i conti pubblici Martino vuole che i lavoratori di pendenti diventino consapevoli delle tasse che pagano ma dalla presa di coscienza alla rivolta fiscale il passo è breve lui stesso con riconosce una volta messe in moto le rivolte fiscali non possono più essere controllate
La soluzione ci sarebbe al posto della rivolta potremmo fare una riforma fiscale suggerisce Martino lo Stato potrebbe imparare a rispettare di più i contribuenti a spendere meglio i suoi soldi senza bisogno di rivoluzioni
L'ultimo ostacolo e legislativo la Costituzione vieta i referendum in materia fiscale Martino però ha pensato anche a questo quello che noi proponiamo di cambiare non è il rapporto tra fisco e contribuente bensì quello tra datore di lavoro e dipendente che ha un rapporto di natura privata quindi può essere oggetto di referendum e conclude l'articolo
Dell'epoca anche se dovesse inciampare sugli ostacoli politici giuridici un risultato questo referendum finirà per ottenerlo quello di spingerci a leggere con più attenzione il ventisette di ogni mese la nostra busta paga
Con un occhio speciale alla voce trattenuta