Ricerca storica, memoria della Shoah e gli ebrei in Umbria

Cita di essere venuti ad ascoltare ma con questo tempo orribile grazie ai contributi delle nostre prestigiose collaboratrici
Anna Foa e Luciana Brunelli che interverranno questo convegno che abbiamo indetto come i soccorsi come primo appuntamento in relazioni alle celebrazione del calendario civile
Il calendario civile che prevede oltre questa non prima ricorrenza internazionale che come tutti sappiamo capi il ventisette gennaio ma che oggi noi abbiamo anticipato cari come il giorno della memoria a commemorazione delle vittime dell'Olocausto prevede il calendario civile ricevo il dieci febbraio giorno del ricco ordo il diciassette marzo giorno dell'Unità d'Italia il venticinque aprile festa della Liberazione e il due giugno festa della Repubblica
Ora elisoccorso istituto per la Storia dell'Umbria contemporanea come andiamo ripetendo da quando il nostro ultimo comitato tecnico scientifico sia insediato proprio appunto perché Istituto storico si occupa di ricerca in quanto conoscenza prodotta dalla memoria
Perché perché così possiamo raccontare la storia in tutti i fatti che nel passato sono andati a comporre la Sempre però nel nome della funzione pubblica che detiene la storia stessa
Memoria appunto parole sentimento racchiusi del titolo di questa nostra commemorazione odierna
Ma non è un caso che le parole memorie madre trovino lo stesso etimo dalla melma la même è la tredicesima lettera dell'alfabeto ebraico che archetipo della Grande Dea Madre
Rappresentando quindi la fertilità che sia fertilità in senso fisico che metaforico
è la riproduzione con funzioni perché si occupa di archetipi chi si occupa perché ti prendi può capire al volo è la riproduzione con funzione moltiplica attrice e che cosa se il moltiplicatore per antonomasia se non la memoria la memoria come base di ogni forma di conoscenza
Con questa domanda retorica
Ringrazio la Regione Umbria che da sempre ci partecipa ci regola ci sostiene oggi anche ci ospita e quindi passo la parola al presidente dell'Assemblea legislativa nonché amico Marco squarciata
Ma io non sono mai settennale preferisco parlare in piedi anche energie rispetto chiami peccato credo mi sentiate ben uguali ma per me è sicuramente
Un onore
Poter ospitare come presidente del consiglio regionale
Convegno così importante nel nostro nel nostro palazzo il nostro bellissimo palazzo che Palazzo Cesaroni ovviamente io mi sento di ringraziare presidente Alberto Stramaccioni
Costanza Bondi tutto diciamo l'organo direttivo ma in generale tutte le persone che lavorano Ignis suk perché veramente
Il la produzione ma non solo diciamo in questi tre anni un poco meno di mia presidenza ma da sempre e di altissima veramente qualità ribassi gollisti e ringrazio le istituzioni e qui presenti dice il Comune di Perugia
Che è rappresentato dall'assessore
Ovviamente Margherita scoccia
Che dire ovviamente quando si parla di di giorno dalla memoria di Shoah
Leggiamo magari i giornali quotidiani guardiamo la televisione di oggi a me capita oggi la prima di venire qua guarda veramente mi preparavo anche quello che avrei potuto dire oggi questo incontro vedevo il telegiornale venivo quello che succede in Ucraina
Vedevo quello che succede purtroppo in Iran
E dico come è possibile che passati in tutti questi anni tutti questi decenni
Ripensando a quelle barbare come strutture che si sono perpetrati negli anni trenta negli anni quaranta oggi l'uomo
Possa continuare verso non solo la direzione della violenza ma soprattutto delle atrocità
E questo ci deve far riflettere perché
Se noi ormai da ogni anno in tanti tanti e venti in tante manifestazioni in tutti Italia dato dopo la fine della seconda guerra mondiale
Celebriamo in maniera giusta il giorno della memoria come è possibile però che ancora parliamo di armi ancora parliamo di guerre ancora parliamo di guerre giuste ancora parliamo di guerre sacrosante
E soprattutto ancora tolleriamo in maniera magari alcune volte di serie A di serie B in alcune parti del mondo delle violenze inenarrabili parlo anche dell'Africa parlo del Sudamerica
E soprattutto l'Iran perché ogni giorno scopriamo le le atrocità quindi ben vengano
Manifestazioni di questo tipo ovviamente l'Umbria è stata sicuramente
Protagonista nel momento della liberazione momento della lotta contro i nazisti e soprattutto ci sono stati anche qui in Umbria come in tante parti d'Italia delle figure che hanno veramente portato in alto
Il nome della nostra città il nome della nostra regione
Sicuramente Don Ottavio posta è uno di quelli mente anche perché io sono di Perugia ma le mie origini del lago Trasimeno sin da bambino appunto mi mi hanno insegnato com'è sempre rimasto in mente questa sua Grandi gesto eroico di salvare decine appunto di ebrei il Perugia riportarle Isola Maggiore quindi ho un ricordo anche di quando ero bambino quindi quando andavo per le prima volta Isola Maggiore quindi mi veniva raccontato da mio nonno questo veramente evento importante e eventualmente
Di natura storica può permettetemelo anche
Politicamente per me era doveroso essere qua
Perché è inutile che ci giriamo intorno è noto a tutti che io sono il primo presidente del consiglio regionale della storia dell'Umbria
Che viene dal centrodestra iniettata io
Soli satellitare iniziarono la politica con Alleanza nazionale e quindi credo che
Fosse doveroso oggi la mia presenza soprattutto per una visione della storia che non permette grigiore i non permette tentennamenti non permette revisionismi alcune volte
Veramente al limite della follia perché credo che
La condanna del nazismo la condanna fascismo ai totalitarismi alle
Diciamo violenze che hanno perpetrati in quegli anni debba ovviamente riguardare tutto l'arco costituzionale
E mi piacerebbe però
Che questi insegnamenti
E come dicevo prima noi non solo riportiamo in queste Aule bellissime questi convegni così importanti incassi ancora Alberto per l'opportunità che mi ha dato oggi di parlare
Ma fossero anche dai politici in generale
Tramutati infatti perché in politica estera
Si prodiga tante volte la pace ma purtroppo vediamo che questa pace in maniera abbastanza anche ipocrita alcune volte
Si persegue e altre no e si tollerano per me in maniera assolutamente assurda delle violenze inaudite ancora nel due mila ventitré in diverse parti del mondo grazie agli su cui ovviamente grazie a tutti quanti voi per la partecipazione
Grazie presidente abbiamo ora i saluti dell'amministrazione comunale
Nella gentile personali di Margherita scocciato assessori all'Urbanistica
Sì grazie grazie a tutti voi grazie irrompe grazie al Hajduk per questo evento grazie alla Regione Umbria per ospitare in questa giornata un po'fredda un evento così così importante che rientra in una settimana a fondamentali come quella in cui si celebra la giornata della memoria
Su questo vorrei fare una riflessione un po'vuole come ha detto anche Marco
Per rientrare in un ragionamento e di
Di condivisione di un passato che deve essere necessariamente analizzato con una visione
Di entrambe le le parti politiche in soprattutto vorrei incentrare il tutto ringraziando visto che per il lavoro che fa nella ricerca di una memoria attiva perché la memoria qualcosa che non è semplicemente il ricordo di un evento ma ricorro di come insomma ci hanno insegnato i grezzi una un ricordo che suscita riflessioni analisi dunque la il ruolo principale che deve credo sia necessario in questo momento ieri condividere una memoria attiva Award e tramandare alle alle generazioni su questo Orrei sottolineare quanto in questo momento si sta facendo
Non solo dal punto di vista storiografico ma anche recentemente la l'approvazione alla Camera di una legge che ha istituito dei finanziamenti per i viaggi della memoria neri perito le giovani generazioni per e gli studenti degli ultimi anni delle scuole sono un segnale forte un segnale che deve in qualche maniera dare dare spazio e nuove possibilità per tramandare questo no la nostra storia quello che è stato questo secolo Preve così difficile per tutti noi
Dunque da parte dell'amministrazione comunale mia è semplicemente un saluto e un ringraziamento da parte vostra per per questa evento di oggi pomeriggio
E ringraziandovi aspetto le vostre testimonianze grazie
Grazie
La parola al nostro presidente Enzo Cardi Berto Stramaccioni che introdurrà le penso
Il ci tengo anch'io a ringraziare
I nostri amministratori l'assessore comunale scoccia
E il presidente squartato
Perché il nostro istituto
è un istituto come tutti sapete
Legato all'amministrazione regionale all'Assemblea legislativa regionale presieduta
Punto dal presidente squartato e in questi
Ultimi mesi diciamo abbiamo lavorato
In piena collaborazione con
Gli uffici e la direzione dell'Assemblea legislativa e abbiamo riavviato un lavoro che si era interrotto naturalmente ci si presentano dei problemi nuovi per l'attività dell'istituto
Che avremo modo di discutere
Con il presidente con gli uffici in altra sede e che sono legati naturalmente ad acquisire una maggiore autonomia gestionale amministrativa organizzativa dell'istituto
Che ci consenta di fare ricerca storica anche in modo autonomia più autonomo di quanto sia oggi possibile e alla luce anche delle leggi regionali
Che hanno istituito l'istituto ora venendo al convegno di oggi io credo che abbiamo fatto una scelta in questa giornata in ricordo di organizzare una specie di piccolo Breve convegno di carattere strettamente storico di riflessione storiografica
Non a caso abbiamo invitato due studiose
Competenti
E apprezzate di storia del mondo ebraico
Per
Provare a fare una ricognizione storiografica in qualche modo su quello che la produzione letterario storica a
Diciamo così costruito a crearlo nel corso degli ultimi decenni per non fare delle celebrazioni come spesso si fanno che ci hanno anche qualche elemento di retorica
E siccome il giorno della memoria
è stato istituito vent'anni fa oramai
Poi è stato l'esito il giorno del ricordo nel due mila e quattro
E
Io riterrei che sia giusto fare un po'anche un Bilancio di come sono stati celebrati nel corso del tempo queste ricorrenze
E credo che sia giusto che si eviti anche una specie di quasi lottizzazione ideologica delle giornate del ricordo dalla memoria
Ed è quella della memoria è stata la legge approvata a grande maggioranza una proposta dal centrosinistra quando governava poi la legge del ricordo dal centrodestra quando governava
E questo credo che cd
Porti a rischio
Dei non ha vere una storia ancora sufficientemente condivisa una storia italiana e non solo italiana del Novecento sufficientemente condivise
Non lo so se poi si debba proprio arrivare ad una storia con
Divisa di un Paese comunque comunque l'uso politico eccessivo della storia eh credo un limite c'è un uso pubblico necessario indispensabile altra cosa però l'uso politico che spesso viene fatto della storia credo che non debba e non possa essere fatto
Diciamo su vicende e fenomeni come quello di cui discutiamo oggi della Shoah io voglio introdurre brevissimamente perché poi la parola spetta più alle due relatrici brevissimamente introdurre ponendo delle domande non retoriche
Ma di carattere diciamo così storiografico perché le nostre due studiose
Hanno approfondito questi temi di cui adesso di carattere abbastanza generale di cui io adesso rapidissimamente le domande sono parecchie ma sono brevissime
E credo che possano essere una sollecitazione utile non sono domande da interrogatorio naturalmente sono delle valutazioni che contengono se volete anche qualche considerazione qualche risposta qualche domanda più o meno retorica
Ora la prima domanda
Credo che sia giusto come elemento introduttivo è questa cioè la storiografia
Sul nazionalsocialismo tedesco nel corso dei decenni ha dato il giusto spazio a tutta la tematica della soluzione finale della Shoah
Questa ricerca in questo studio degli storici è iniziato soprattutto dopo
L'arresto e il processo Eichmann ogni studi di Hannah Arendt che sono stati contemporanee successivi prima domanda molto semplice
Seconda sport manda questo progetto dell'Europa Arianna no concepito
Dai nazisti
Come purificazione
Della dalla dal dell'Europa dalla razza ebraica
Arriva anche una forte portata antisemita oppure diciamo così era una specie di purificazione della Germania o della o o dell'Europa dalla razza ebraica per che gli ebrei insieme ai comunisti erano stati una specie di traditori
Nel corso della prima guerra mondiale avevano pugnalato alle spalle la Germania
Terza domanda
Ho questione è possibile ancora sostenere che lo sterminio degli ebrei sia stato un programmato da Hitler e dai suoi più stretti collaboratori e non abbia invece partecipato
Poi io le principali organizzazioni sociali tedesche e gran parte della popolazione tedesca
Ulteriore domanda
La modernità tematica che è stata molto al centro della riflessione degli storici cioè
Diciamo rappresentata dall'avanzare del progresso tecnologico scientifico
Assieme a questi regimi plebiscitarie di massa che erano i regimi degli anni venti e trenta
Diciamo così hanno inciso in modo determinante su quella che è stata questa mostruosa distruzione
Della soluzione finale Colle sterminio soprattutto degli ebrei in Europa quindi c'è questo elemento di modernizzazione della società che può aver facilitato anche questa
Sta questo sterminio per quanto riguarda l'Italia e per gli ebrei in Italia
è possibile diciamo ricostruire una storia delle persecuzioni a partire solo dalle leggi del trentotto
E cioè a partire meglio meglio dire a partire solo da una dal dopo otto settembre del quarantatré non parlare delle leggi del freddo che il rapporto che c'è stato nel corso degli anni tra il fascismo
E liberalismo in Italia e le leggi del trentotto sono state responsabilità solo del
Alleato tedesco
Ulteriore penultima domanda
Si può sostenere che il Papa Pio dodicesimo prima dell'elezione a papà quando era
Presente in Germania a rappresentare la Chiesa cattolica e successivamente abbia contrastato
Con il suo potere con il suo prestigio la persecuzione degli ebrei sono usciti recentemente dei libri su questo argomento documenti naturalmente non si può
Sotto sottacere che le organizzazioni della Chiesa hanno dato un contributo notevolissimo alla a nascondere gli ebrei alla perseguire alla alla loro difesa
Ulteriore domanda è quasi finisco su gli alleati anglo americani come quando hanno saputo
Dell'organizzazione di questo sterminio e quanto compatibilmente con la guerra che sostenevano in tutte le parti del mondo
Sarebbero potuti intervenire in qualche modo per limitare bloccare
Questo questo sterminio l'ultimissima sull'Umbria sulla persecuzione degli ebrei in Umbria come sapete era una piccola comunità la professoressa Brunelli ha fatto degli studi molto approfonditi conosce
La materia c'è stato un suo ultimo libro ebrei internati la provincia di Perugia dal quaranta al quarantaquattro
E qui non faccio nessuna domanda eventualmente ne parlerà lei come ritiene più opportuno quindi io concludo non sottolineando in particolare diciamo così nessuna tematica ma
Sollecitando una riflessione che è sicuramente interessante per capire e per celebrare il giorno della memoria in modo diverso da tante altre celebrazioni
Perché il sei c'è un approfondimento storico su una vicenda così complessa per certi versi ma anche diciamo così tremenda
Forse l'approfondimento storico ci aiuta a capire questo fenomeno più della memoria
Anche se la memoria importante
Ma tra memoria e storia c'è una grandissima differenza naturalmente come tutti noi sappiamo e forse e forse abbiamo sempre più bisogno di affidarci più alla storia la ricerca storica il mezzo dalla ricerca storica che solo esclusivamente alla memoria grazie
Grazie presidente all'atto penultima una domanda sa che mi sta molto a cuore mi piacerebbe fare un evento dedicato proprio non alla convivenza ma la mancanza al mancato aiuto
Da parte degli altri Paesi a tutta la vicenda e quindi anche analizzare un pochino più approfonditamente il Piano Morgenthau ma di questo ne se ne potrà parlare adesso risponderanno all'interrogatorio e quindi a tutta questa è strapiena di domande che ha fatto il presidente Anna Pavoni vestita degli studi di Roma la sapienza Luciana Brunelli Deputazione di storia patria per l'Umbria
Anna Foa e laureanda in Storia moderna presso l'Università la Sapienza di Roma dove ha poi insegnato Storia moderna dal mille novecentottantuno al due mila e sedici
è stata visiting fellow in varie università degli Stati Uniti d'America e visiting professor all'Università ebraica di Gerusalemme nel due mila e dodici e nel due mila quattordici
Ha tenuto corsi all'Università Gregoriana e all'Università lateranense
Nel biennio due mila diciassette diciotto è stata tra i curatori con Daniele Jalla ai Gian Carlo Lacerenza
Della mostra inaugurale del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara dal titolo ebrei una storia italiana i primi millenni
Ha svolto attività pubblicistica collaborando a giornali e riviste collabora a programmi culturali RAI sia televisivi che radiofonici
Nella sua attività di ricerca si è occupata principalmente di storia sociale e culturale della prima età moderna di Storia dell'Inquisizione di storia degli ebrei
Tra i suoi libri per gli editori Laterza il Mulino e Marsilio citiamo
Ebraici in Europa dalla peste nera all'emancipazione
Giordano Bruno Eretici storie viste di streghe ebrei e convertiti
Diaspora storia dei ebrei nel Novecento
Il Portico d'Ottavia tredici una casa del ghetto nel lungo inverno del quarantatré
Andare perdette Jack andar per luoghi di confino volume il vincitore del premio internazionale giornalistico e letterario Marzani due mila diciannove
Anime nere due donne due destini nella Roma nazista coautrice Lucetta Scaraffia
Gli ebrei in Italia i primi due mila nel si è inoltre occupate di didattica della storia pubblicando per la terza insieme ad Anna Bravo e a Lucetta Scaraffia un manuale di storia per le scuole superiori dal titolo i nuovi figli della memoria
Nuovi né donne nella storia prego
Grazie e grazie per l'invito sia alla all'ISO cara sia alla assemblea legislativa della Regione Umbria
Ne Maurya e storia partirei dal ventisette gennaio quindi da questa ricorrenza
Che dal due mila e cresciute cresciuta fino a diventare non più una giornata
Ma forse divergono dura una settimana un mese della memoria
Ma che ha dietro un intreccio fra storia e memoria bene da affatto Alberto Stramaccioni a dire che bisogna tornare alla storia però questa storia fittamente intrecciata di memorie anche la memoria
Ha una sua storia prima imparato a fare la storia di come la memoria si è formata di come si è strutturata rispetto alla Società di come diventata memoria pubblica di come è stata usata di quali prospettive ha avuto soprattutto abbiamo imparato da quando cioè la giornata della memoria da quando è stata adottata dall'Unione europea che la giornata della memoria è l'unica ricorrenza e civile in adottata da tutti i Paesi dell'Unione europea quindi a con è un solido baluardo di tutto una serie di collocazioni che ha la l'Unione europea quindi contro il razzismo contro l'antisemitismo contro la violenza e tutta una serie di cose ha assunto un valore civile
Molto forte non soltanto per l'Italia nel due mila nel due mila uno quando è stata celebrata la prima volta ma in tutta Europa proprio per questo suo valenza e di essere l'unica ricorrente
Civile comune a tutti i Paesi dell'Unione europea
Domande
Quindi Alberto Stramaccioni ci riportano alla storiografia domande che ci portano a una storiografia ancora antica ancora che precede le annesse sessanta e settanta che ci sono domande in cui forse la storiografia più recente anche gran parte risposto cioè Italia prevalenza della
Del razzismo e della dell'immagine di un'Europa tuttavia rispetto alla stessa gestione della guerra i nazisti continuano fino all'ultimo minuto a sterminare gli ebrei anche quando le esigenze belliche l'esigenza delle fabbriche avrebbero portato invece a utilizzare di più gli ebrei nella anche nei campi o nelle scelte dei campi
Sede se esisteva antisemitismo e se era l'antisemitismo alla base di tutto questo s'era invece l'identificazione estrae gli ebrei bolscevichi tratto questa identificazione c'era ma l'antisemitismo è è alla radice di tutto questo gli studi Disney lender per del negli Stati Uniti e in Israele gli studi tutta una serie di studiosi a parte la storiografia tedesca parte alcune fasi della storiografia tedesca direi che gli studi americani gli studi europea e gli studi francesi che sugli italiani ma anche gli studi israeliani che sono importanti e molto spesso in collegamento alcuni tra i massimi studiosi di questo periodo sono studiosi che lavora come free lender Salza lender lavorano sia in ai negli Stati Uniti sia in Israele quindi questo
Collegamento è anche molto forte
Quindi tutta una serie di temi sono venuti alla luce nel corso degli anni storico graficamente forse non esiste
Tema più dibattuto storia drasticamente negli ultimi decenni di quanto non sia la Shoah lascio a e la guerra lascio ai rapporti con la guerra lascio ai rapporti con l'antisemitismo non esiste soprattutto vicenda storica più documentata e cioè noi sulla Shoah
Abbiamo un'infinità di documenti tali abbiamo un'infinità di documenti reperiti abbiamo un'infinità di tracce
Abbiamo da da da dalla dal dai nomi delle persone che scompaiano alle relazioni sugli arresti ai documenti raccolti a badare al San a tutta una serie di cose che forse non esiste
Fatto il vento della storia più documentato forse potremmo ricordare queste cose anche senza la memoria
La memoria ci ha dato eccita qualcosa di più rispetto ai semplici dati
Ma io sono perfettamente convinta e con questo sono molto d'accordo con il presidente dell'Istat che la storia è fondamentale anche perché molto spesso si deformano infatti è stata ci si deformano
A volte per semplice ignoranza a volte per faccio due soli esempi leggi razziali le leggi razziali anche da parte della storia
Le aziende a ECA sono state io preferisco chiamarle leggi razziste
Perché leggi razziali da quasi un senso di oggettività
L'ha detto anche uno storico della Shoah come Michele Sarfatti si dice razziali come se la razza fosse qualcosa che esiste effettivamente in realtà diciamo razzisti perché richiede Sisteron fra l'altro cominciano sulla sull'Etiopia cominciano a parlare delle se vedete la prima copertina della rivista razzista la difesa della razza c'è una immagine di una donna nera con il Broni poi dietro c'è un ebreo col naso adunco
E e c'è anche l'immagine perfetta razziale tipica dell'ariano che poi assomiglia straordinariamente è questione che forse non erano così Ariane nelle
Nella concezione che sono i greci e quindi è c'è una una comunque è senz'altro un discorso razzista a tutto campo il discorso
Che tocca gli africani e c'è un razzismo contro gli africani che precede
Di poco ma precede perché da trentasette c'è l'aggressione italiana l'Abissinia di poco ma precede il razzismo contro
Le leggi razziali non razziste non sono state considerate quasi assoluto quasi per niente dalla prima storiografia in Italia e la prima riflessione seria sulle leggi razziste italiane è del mille e novecentottantotto cioè cinquant'anni dalle leggi razziste appare per esempio un grosso fascicolo della rassegna mensile di Israel le quali contributi del più importanti storici su questi temi
E le leggi razziste diventano all'improvviso perché giuridico diventano all'improvviso perché adesso sono usate in un senso opposto ma diventano comunque all'improvviso qualcosa che assurge
Alla all'attenzione degli storici ma anche di chi si occupa di memoria e la memoria sulle leggi razziste interviene pesantemente anche perché molti di quelli che raccontano
Molti di quelli che vanno nelle scuole raccontare sono gli stessi che o sono stati cacciati da bambini da scuola il primo effetto drammatico delle leggi razziste è stata la cacciata dallo squallore in tutte le memorie molto spesso
Mi occupo di memorie domani devo anche presentare a Roma
All'istituto ebraico il Pitigliani una raccolta dei nipoti da Paride raccontano leggono le memorie dei nomi questa cosa della cacciata da scuola è una specie di cosa indelebile che si affaccia ma si affaccia
Negli anni Novanta negli anni novanta si parla delle leggi razziste ed è oggi ai miei che si dice
Che fino al razzismo delle leggi il fascismo in fondo aveva fatto tante cose buone mentre invece ci dimentichiamo il confino ci dimentichiamo l'assessore gli assassini della serie Matteotti
Ci dimentichiamo alla caduta della democrazia andato
Le caduta della libertà e le prigioni e i tribunali speciali
Ecco e la quando comincia nel verde è una cosa sulle leggi razziali all'improvviso in questo Paese la storiografia si accorge che l'Italia è stato il primo Paese a introdurre delle leggi
Di tipo biologico non di tipo religioso e prima ovviamente dopo la Germania alla prima degli altri paesi europei che le introducono poi queste o modificano alle leggi di tipo religioso
O le limitazioni che c'era un accesso all'università in vari Paesi dell'Europa centro orientale l'ho fanno nel corso della guerra ci si accorge improvvisamente di questo è un altro
Grande elemento in cui la memoria e la storia entrano molto io credo e in cui ci sono anche delle grandi rimozioni degli usi
Che fino a un certo punto non vengono fatte quello del ruolo della Repubblica sociale italiana nell'arresto e nella deportazione degli ebrei italiani alla storiografia solo negli ultimi decenni ha sottolineato come le leggi di Verona
E del del trenta il trenta emanate dalla Repubblica di Salò il trenta novembre
Del mille novecentoquarantatré abbiano imposto l'arresto di tutti gli ebrei sia stranieri che italiani esistenti nella penisola
E la loro segregazione in luoghi di isolamento fino alla consegna ai tedeschi
E quindi e gli studi che sono stati fatti dall'Osteria di via sia in Italia e negli ultimi anni hanno sottolineato
Come una buona metà degli arrestati dopo le grandi d'importazione la deportazione del ghetto di
Che poi non è del solo piccole deportazione degli ebrei romani la deportazione sia a Firenze
La deportazione in a Genova Dio degli ebrei genovesi dopo attese deportazione Trieste ancor prima della della del del del dell'ottobre sedici ottobre del quarantatré siano state deportazioni dopo quelle fatte dai nazisti da Dan meccanico famoso capitano da neanche
Che è venuto in Italia ha con la sua squadra di cacciatori di ebrei a cacciare gli ho detto dopo quel momento la maggior parte delle deportazioni più della metà sono state
Fatte da italiani ha fatte da militi della repubblica di Salò addestrati appositamente questo gli ebrei sono stato sono state fatte facciate delle mappe dell'arresto ringrazia più decente
Un libro di Laterza uscito alcuni anni fa sui campi di internamente di Salò che proprio descrive le mappe in cui alcune son persone sono state alcuni ebrei sono stati scusate detto persone perché erano italiani e quindi erano persone italiane
Comunque alcuni ebrei sono stati rilegati e consegnati poi alla deportazione cioè alla morte ci sono tutta una serie di tappe quindi storiografiche che si intrecciano con la memoria ecco questo intreccio
Io credo che sia molto importante perché questa memoria
Le facciamo la storia ma come la facciamo non so quanto tempo ancora per parlare posso
Mater Gratiae e
All'inizio era una memoria cantilene una memoria
La gente voleva anche libri non sono non sono i non ebrei volevano vivere volevano a recuperare la propria vita io ho visto una slittare di mia nonna sua figlia
Che diceva finalmente siamo liberi vogliamo dimenticare Miss mandata come mai voleva dimenticare così subito perché dimenticare consentiva la vita consentiva alla ripresa delle vita
E poi e però non è hanno tutti e dimenticare non dimentichiamoci che Primo levi anche se non viene pubblicato subito da Einaudi però
Scrive il suo libro immediatamente ci sono ben sa dei libri di donne ebree deportate ritornate della prigionia che stanno negli anni frequenta e cinque il quarantotto
Cioè non è così vero lo ha detto Anna Bravo in rapporto con con il fatto che molto spesso alla deportazione parziale cosiddetta cioè degli ebrei è stata sottovalutata rispetto a quella dei politici
Cioè dei partigiani degli oppositori politici però
Non è così vero che questo è stato generalizzato perché sette libri di memorie pubblicate in tre anni nell'immediato dopoguerra in quello che doveva essere il Paese nell'immediato dopoguerra le case editrici
La istruzione si è parlato di un ritorno quasi al Medioevo nelle condizioni delle del dell'Europa dopo il quarantacinque da questo implica che c'era una memoria e che in qualche modo si stava affermando
No la memoria attraversa delle varie fasi eccetto il processo Eichmann è un punto fondamentale il punto in cui fra l'altro le memorie scritte ma anche in Israele perché anche nel nuovo Stato di Israele si parla molto di
Ma si vuole dimenticare quello che è successo in Europa si dice che se la sono lasciati portare come pecore al macello
Mentre invece tanti ebrei si sono ribellati sulle porte delle camere a gas e e si sono ribellati rientri ghetti
E il anche in Israele il processo ai come nell'apparire del testimone testimoni e l'altro il convitato di pietra se vogliamo è tutta questa storia
Appare racconta e ci più di cento testimoni radunati selezionati per il processo anche una e
E
Hannah Arendt che assiste al processo come giornalista e che
Parma e viene poi attaccata non tanto se non tanto per la sua definizione della banalità del male che in fondo è una definizione è un piccolo uomo che si attacca al fatto di aver obbedito alla legge per giustificare i milioni di morti che ha procurato ma per il fatto di aver attaccato i Consigli ebraici e questo che non mi viene perdonato nella anche se forse dobbiamo pensare che qui langue la responsabilità più grande la vita anche Primo levi non è stata quella di chi ha gestito il consigliano andato a volte bambini vecchi donne
Allo sterminio per salvare gli uomini in grado di lavorare ma invece di chi aveva messo gli ebrei gli uni contro gli altri per consentire almeno ad alcuni riservate cioè i nazisti
Poi a un certo punto
Nasce l'idea dell'unicità nasce nel sessantasette anche queste diciamo che è una idea storiografica è un'idea memoriale
Nasce da filosofi nasce a New York in un dibattito con filosofie e storici più casto arricchiti Ossola pochine era un filo era uno storico però poi c'era George Steiner che era un filosofo
C'era Elie Wiesel e c'era fatta anche a un altro filosofo del pensiero ebraico nasce lì in un dibattito su cos'è la memoria cosa bisogna ricordare che uso bisogna sane della memoria il
E liste lasciò è qualcosa di unico e qualcosa che assume quasi una caratteristica religiosa e la fine di una lunga storia degli ebrei di persecuzione di sconfitte istruzioni in cui poi alla fine serviva soluzione finale
O invece
E qualcosa
Che appartiene a una sua storia e che hanno una storia e che è anzitutto
Di tante coincidenze la guerra l'antisemitismo tutta una serie di elementi che si confluiscono storicamente a far sì che sia stato possibile deportare gli ebrei europei fare sei milioni di morti
Io personalmente credo che l'unicità sia stata un'idea importante
Per delimitare l'oggetto dello studio anche degli storici per distinguere lo sterminio degli ebrei che era subito arrivavi alle campi arrivavi nel a Birkenau con i treni
E lì c'erano le selezioni e quelli che non erano selezionati per il lavoro venivano mandati alle camere a gas immediatamente quelli che amano il numero tatuato sul braccio famoso numero erano solo quelli che erano selezionati per il lavoro
Per questo non abbiamo dei numeri precisi di quelli che erano
Mandati alle camere a gas ecco ad una ci domandiamo
Noi dobbiamo distinguere questo gli altri arrivavano moriva numeri ma molto spesso erano assassinati i politici e i i militari
Però non erano mandati per quello che erano alle camere a casa e questo è un grosso certamente elemento di unicità
Ma quando la storiografia distingue la Shoah dagli altri oggetti ne fa anche una sorta di immagine quasi risicata quasi
Trasforma in una sorta di mito e impedisce che questa memoria abbia un effetto sul su su guardi al mondo guardi agli altri genocidi
Guardi per esempio genocidio degli armeni patate nei campi nelle nei ghetti nel ghetto di Varsavia Meneghetti polacchi
Gli ebrei che erano radunati lì in attesa di essere deportati e lo sapevano leggevano fitta si passavano tra loro il libero
Di versa nel I quaranta giorni del Mussa Dante che ha un romanzo è un romanzo che descrive lo sterminio
La genocidio armeno e diceva non si dicevano fra loro ecco quello che succederà al noi cui
E loro non avevano paura di fare confronti quegli ebrei racchiusi nei ghetti non avevano paura di fare i confronti invece Mammano sia da parte della storica sia da parte della memoria si è avuto paura di
De di di perdere di senso a questa vicenda facendo confronti con quelli che erano stati gli altri genocidi
Terzetto chiudo
I problemi sono aprire questa socio a al mondo aprire questa memoria al mondo resterebbe fiaba per i fatti suoi
Ha rapporti con la memoria ma comunque a dei livelli ormai altissimi a livello di tutto è anche anche sul rapporto fra il Pio dodicesimo
E e la Stella e lascio anch'molto è stato detto c'è un bel libro di Andrea Riccardi uscito recentemente e ci sono molte altre cose in questa direzione da memoria ha un compito anche civile credo ha il compito di dire non ci devono essere genocidio dobbiamo combattere i genocidi non solo ma dobbiamo riconoscerli dobbiamo riconoscerli dell'inizio per poterli combattere ecco io credo che questo tutto questo vada esatto e credo che l'unico modo per dare un senso oggi quando c'è una guerra terribile in corso quando ci sono varie cose
Pesanti che condiziona la nostra vita l'unico modo per per senso oggi quei ragazzi con tutti a questa memoria sia di aprirle al mondo di dire usiamo questa memoria per impedire che succeda manomesso librai ma tutti grazie
Infinite grazie saremmo stati ore en continuare ad ascoltarla però abbiamo detto no io l'ho chiesto io non basta dopo magari ci torniamo sanitari quindi passiamo ora a Luciana Brunelli
Quanto quell'intermezzo espansione sì poi dopo magari ci torniamo sentiamo anche il pubblico se vuole davvero finire sei orientativamente non siamo
Grazie ecco il facile
Bene Luciana Brunelli è vice presidente della Deputazione di storia patria per l'Umbria e socia dell'Associazione italiana per lo studio del giornalismo e stata cultore di storia contemporanea presso la facoltà di lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Perugia
Allungamento e con lavorato con l'Istituto per la Storia dell'Umbria contemporanea con l'officina della memoria di Foligno
Ha pubblicato diversi saggi sull'ombra in età contemporanea quali ad esempio quando saltarono i ponti Bevagna mille novecentoquarantatré quarantaquattro i soccorritori alle un per due mila e quattro e in particolare sulla storia degli ebrei e sulle politiche della memoria tra questi
E vorrei internati la provincia di Perugia dal mille novecentoquaranta al quarantaquattro
Generazioni di ebrei nel mille novecentotrentotto il caso di Perugia in già coro Rivista di storia degli ebrei d'Italia
Una famiglia di notabili ebrei nell'Italia liberale gli AIOP tra cui il Perugia Deputazione di storia patria per l'Umbria del due mila e quindici la comunità ebraica Perugia nell'Ottocento nel volume degli atti del convegno a cura di Mariotto posti dal titolo
Da Perugia alla Chiesa universale l'itinerario pastorale di Gioacchino Pecci
Gli ebrei in Umbria dopo l'emancipazione in ebrei dell'Italia centrale nel volume degli atti del convegno a cura di letizia cerco i listini dal titolo
Dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia
Da ambulanti a negozianti al possidenti
Mercanti ebrei in Umbria tra diciassettesimo diciannovesimo secolo in presenza ebraica e fare rarità tra Stato Pontificio Granducato di Toscana secoli quindicesimo diciannovesimo nel volume degli atti del convegno svoltosi a Monte Santa Maria Tiberina il tre ottobre due mila e dodici
Grazie
Grazie
Ora così prima cosa anch'io desidero ringraziare gli organizzatori
Di questa iniziativa molto opportuna
Sì la presentazione e ha fatto l'esponente del direttivo del del risucchio a
Nella regione che ci ospita
Naturalmente di Rocco che sono stato in qualche modo dette anche da professor Stramaccioni dalla professoressa forti
Ecco cercherò di un pochino di legarlo anche la situazione umbra tutta questa problematica
Ecco parlerò quindi nel rapporto tra ricerca storica e memoria pubblica
Anche io parlerò di questa cosa cioè memoria istituzionale commemorazione collettiva che inserita nel calendario civile di una nazione
In quanto fissa per legge i momenti e i fatti del passato meritevoli del ricordo la memoria pubblica che dovrebbero essere in collegamento con la ricerca storica
Spesso invece segue logiche proprie anche con un uso politico della storia
Era stato detto anche prima di me
Sulla memoria della suora che viene spesso considerata una delle religioni incivili
Nel nostro tempo
è opportuna una riflessione tanto più per il fatto che il ventisette gennaio
Allo scopo di suscitare come dice la legge una conoscenza diffusa affinché simili eventi non possano mai più a cadere
Quindi obbligatorio che ci riflettiamo
Il ventisette gennaio ricordava la professoressa fuori è la data scelta nel due mila cinque dall'Assemblea generale dell'ONU per la memoria delle vittime dell'Olocausto ricorda la liberazione del campo di ausili S da parte dell'Armata Rossa
Nel quadro della sconfitta del nazismo
Non tutti gli stati hanno optato per il ventisette gennaio alcuni come l'Olanda celebrano la memoria della Shoah maggio il giorno della liberazione del Paese
Altri hanno scelto date indicative della persecuzione degli ebrei come l'Ungheria sedici aprile quando nel quarantaquattro fu creato il primo ghetto a Salonicco in Grecia la celebrazione il quindici marzo giorno della prima deportazione degli ebrei nel quarantatré quindi ha un significato la data
Il Parlamento italiano anticipato rispetto al due mila cinque anticipato con legge del due mila la scelta del ventisette gennaio
Aggiungendo all'Olocausto anche le leggi razziali ovvero l'assistente
Come ricordavi
E
Aggiungendo alle leggi razziste anche il ricordo dei deportati politici e militari e di quanto di quanti soccorsero i perseguitati
Ma Furio Colombo promotore della legge aveva proposto il sedici ottobre
Giorno del rastrellamento del Ghetto di Roma nel quarantatré con la deportazione ad Auschwitz di oltre mille romani ebrei
C'è chi scuso molto se fosse giusto commemorare la Foa assieme alla deportazione politica e militare
Per un verso in quel modo si chiariva che i crimini del nazismo non sono riferibili soltanto gli ebrei
Per l'altro verso però la retata degli ebrei romani avrebbe sottolineato le responsabilità dell'Italia e non solo dei tedeschi nello sterminio
Inoltre il ventisette gennaio si diceva si riferiva non sono alla storia italiana
Ma l'identità europea di cui House rissa e la sconfitta del nazismo fanno parte sulla discussione sulla data
Quanto sia significativa la scelta della data si può vedere anche dal fatto che lo Stato di Israele celebra la memoria dell'Olocausto otto giorni prima del quattordici maggio
Giorno dell'istituzione dello Stato nel quarantotto ma la proposta iniziale non raccolta perché cadeva la vigilia di Pasqua era stata diciannove aprile giorno dell'insurrezione del ghetto di Varsavia nel quarantatré che collocava quindi al centro della memoria la resistenza degli ebrei allo sterminio dunque non pecore al macello ma vittime consapevoli che ebbero il coraggio di ribellarsi
Poi c'è da chiedersi
Venti anni di commemorazioni
Hanno aumentato la conoscenza diffusa dell'evento hanno contribuito a formare un senso comune antirazzista una maggiore sensibilità ai problemi delle minoranze perseguitate
E tutto ciò si è collegato agli sviluppi della ricerca storica perché come ricordava la professoressa forme nel due mila la ricerca sulla fu anche in Italia era ancora agli inizi
Sulla spinta dell'ottantesimo anniversario delle leggi razziste anche in Umbria che pure aveva una tradizione di studi sulla presenza ebraica in età medievale e moderna
Anche in Umbria non soltanto da allora si cominciò a studiare in anche il Novecento una sorta di bilancio e opportuna anche considerando che in questi venti anni si è fatto un consistente investimento sulla didattica della Shoah
Intensa è stata la mobilitazione dell'editoria dei media ed il cinema
A onor del vero
Già in occasione del decennale ci fu qualche polemica sull'utilità del ventisette gennaio
Vista la sua progressiva ritualità accompagnata da una eccessiva semplificazione delle conoscenze storiche nel due mila quattordici la scrittrice e studiosa librai Istica Elena le avventate pubblicò Monumental titolo contro il giorno della memoria
Nel quale rilevava come la memoria della Shoah fosse trattata esclusivamente come memoria degli ebrei
Come ricorrenza attinente all'identità ebraica
E non al contrario come memoria in primo luogo degli altri di coloro che avevano vide Antonio e praticato la persecuzione
L'identità ebraica studierà le dentario è volta alla celebrazione della vita
Mentre ha un senso per gli ebrei significa sono morte e la negazione
Stessa dell'identità ebraica di liberalismo riguarda invece l'identità di chi ne fu responsabile e di quella responsabilità deve portare ricordo
E aggiungeva il discorso rovesciando anche per lo Stato di Israele
Che nato non grazie all'Olocausto ma nonostante la perdita di sei milioni di vite umane
Questa posizione critica non significa che il ventisette gennaio sia da abolire
Ma che va verificata la sua validità eventualmente riformando nei contenuti e nelle liturgie della celebrazione
E qui sorge un problema
Possediamo indicatori utili
Per misurare l'utilità del ventisette gennaio rispetto al tasso di razzismo e di antisemitismo esistente nella società
L'abbiamo il dato negativo fornito dal rapporto due mila venti i lemuri Spence
E cioè che il numero di chi è in Italia pensa che là fuori non sia mai avvenuta e aumentato dal tre al sedici per cento
Dal due mila e quattro al due mila venti
Oltre a questo non risulta che singoli enti pubblici o scuole abbiano tentato di misurare l'andamento longitudinale degli atteggiamenti soggettivi sia pure in settori inseriti nella popolazione
Gli atti di razzismo e antisemitismo appartengono ancora soltanto alla cronaca
Sebbene da una decina d'anni le istituzioni europee abbiano chiesto agli Stati membri di riconoscere sanzionare i crimini d'odio passati su motivi razzisti o xenofobi
E il Parlamento italiano abbia istituito e in questi giorni ed viene rinnovata una commissione sui fenomeni di odio intolleranza xenofobia e razzismo
Presieduto appunto dalla senatrice sei
Nel novembre scorso il rapporto dell'agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali denunciava la crescita esponenziale dell'antisemitismo sul web
Tuttavia essendo diffuso on line potrebbe essere meglio censito e valutando
In ogni modo una sommaria osservazione dei più recenti comportamenti sociali non è affatto confortante
Non si tratta soltanto dell'antisionismo dei Paesi arabi della profanazione di cimiteri attacchi alle sinagoghe in Europa
Ma del fatto che anche in Italia nel contesto della pandemia della crisi economica l'antisemitismo si è riaffacciato con una spiccata banalizzazione della Shoah
Ad esempio da parte dei no fax l'assimilazione dell'Olocausto alla vaccinazione anti codice
Con ripetute immagini dei prigionieri nei campi di sterminio
Oppure nella passata campagna elettorale la dichiarazione di un movimento politico
Cito con le odiose leggi razziali la senatrice sei poteva andare in bagno i nostri bambini in pandemia no
L'anno scorso negli istanti ci sono acute frequenti manifestazioni antiebraiche a settembre a Firenze un migliaio di tifosi da Juventus e scandivano in coro i viola non sono italiani ma una massa di ebrei sterilizziamo le donne così non ne nascono più lo stesso giorno a Milano i tifosi dell'Inter gridavano i campioni d'Italia sono ebrei
Prima della partita Rimini Cesena fu rinvenuta sul muro di cinta dello stadio di Rimini la scritta Anna Franca e tifa ci sembra giudei
Comunque l'argomento antisemita prevalente resta ancora quello politico incentrato sulla condanna dello Stato di Israele
Sempre durante la campagna elettorale a Firenze sono apparsi manifesti con la scritta Israele stato dell'apartheid
In ciò sostenuti dal rapporto di Amnesty International sull'apartheid è attuato verso tutti i palestinesi in Israele e nei territori occupati io Vinante distanti quali rifugiati
Nel discorso comune le critiche allo Stato di Israele diventano anche attualizzazioni della sua israeliani si dice fanno i palestinesi quello che il treno ha fatto un lavoro
Quanto a luglio la Russia ha ordinato all'Agenzia Ebraica il blocco dell'attività e decine di migliaia di ebrei sono fuggiti
E hanno preso la cittadinanza israeliana cosa che peraltro allarmato la destra di Israele che anche qui durante la campagna elettorale ha chiesto la revisione della legge del ritorno
Dunque si tratta di un antisemitismo calato nella crisi nella pandemia nelle elezioni politiche e nella guerra
Contesti di consulenti dell'antiebraismo almeno della metà del mille trecento come ci ha insegnato gli studi della professoressa Fo
Ora che cosa che fare l'odierno antisemitismo questo odierno antisemitismo con la storia della Ford con i treni che arrivavano a a sviste a Treblinka
Con lo sterminio i due testi degli ebrei europei
Che cosa hanno a che fare le politiche dei governi con il diritto all'esistenza dello Stato disegni
Direi che si tratta piuttosto di un uso politico della storia
Il contributo che possono dare le politiche pubbliche e della memoria
Per contrastare questa deriva e promuovere una maggiore conoscenza diffusa di ciò che è stato rendendo la celebrazione del ventisette gennaio maggiormente aderente ai metodi critici e ai risultati di una ricerca il che significa anche superare la prevalenza data finora alle emozioni suscitate
Dalla vista dagli incontri con i testimoni dalle visite nei campi musei dell'Olocausto senza un'adeguata preparazione
D'altronde come pensiamo ora di affrontare la cosiddetta la fine della cosiddetta era del testimone
Quando nel due mila e uno per la prima volta fu celebrato in Italia ventisette gennaio Ernesto Galli Della Loggia intervistò alla Sala dei Notari di Perugia lo scrittore e giornalista Alberto Nirenstein
Che beh la famiglia sterminata Sobibor
Nel due mila e nove a Foligno sono Venezia chiaro scrisse aveva fatto parte del Sonderkommando adibito alla rimozione dei cadaveri fu intervistato da Roberto con la dobbiamo prepararci ora anche testimoni diretti sono scomparsi da un lato a saper utilizzare le loro memorie e dall'altro a considerare la testimonianza delle seconde e terze generazioni
Dei cosiddetti testimoni del non provato
Se andiamo a vedere come in Umbria la memoria pubblica si è finora collegante alla storiografia sulla scuola
Notiamo diverse distorsioni e sfasature
La prima distorsione che partendo dal fatto che da qui non ci furono ebrei che portanti la memoria è stata incentrata soltanto sui salvataggi e sui Salvatori
Parlerei di monumentalizzazione del salvataggio
Un sei lapidi e targhe pubblicazioni strade dedicate Salvatori è giusti tra le nazioni riconosciuti dallo Yad Vashem di Gerusalemme che in Umbria sono tredici
Quindici in provincia di Perugia tra i quali sette religiosi di cui quattro di Assisi
Il quadro di riferimento e che dal due mila dodici esiste una giornata la Giornata dei Giusti proclamata dal Parlamento europeo per il sei marzo
All'Isola Maggiore del lago Trasimeno
Il Comune di Tuoro e diretto nel due mila e otto un monumento per ricordare i quindici eroi i pescatori che organizzati dal parroco don Ottavio posta uno dei tredici giusti
Salvarono gli ebrei nel giugno quarantaquattro portandoli sulla riva del lago già liberata dagli Alleati
Se uno per esteso il quindici nomi dei pescatori
Non degli ebrei prigionieri
Da alcuni anni sia ad Assisi che a Perugia c'è un Giardino dei Giusti
A Perugia al Parco della Pescaglia per iniziativa della questura è stato eretto un chip ora Giovanni Palatucci questore reggente di Fiume morto a Dachau anche lui giusto per il salvataggio degli ebrei
Ad Assisi da due mila diciannove sia una via che una lapide sono intitolati al colonnello medico Valentina Müller che si prodigò per far dichiarare Assisi città ospedaliera
Sempre ad Assisi una lapide nel locale ex tipografia dei giusti Luigi Trento Brizzi ricorda che fabbricava con documenti falsi per gli ebrei fuggiaschi
Ancora nel due mila undici l'opera a casa papà Giovanni fondata dal giusto don Aldo Brunacci
Aperto un museo della memoria Assisi quarantatré quarantaquattro
Qui seguendo la testimonianza di Brunacci risalente agli anni Settanta senza alcuna base documentaria silice che gli ebrei salvati furono circa trecento anche se la ricerca per ora verifica tanto che gli ebrei rifugiati in città erano circa ottanta novanta
Ma ora non è che i numeri abbiamo un valore diverse
Ma in questo caso accertare un numero più alto confermerebbe i rapporti tenuti dal vescovo Nicolini e Assisi qua ad andarsene e con le diocesi di Firenze e Genova
Rapporti dei quali si parla ma anche in questo caso salsa documentazione
Certo si potrebbe promuovere un approfondimento si dovrebbe un approfondimento allargamento della ricerca a Firenze a Genova Roma ma allora bisognerebbe
Mobilitare i giovani ricercatori e da parte dei soggetti della memoria pubblica
Con adeguati finanziamenti
E ne varrebbe la pena trattandosi comunque del più rilevante episodio di resistenza civile nella regione quello di Assisi
Di fronte alla esaltazione dei salvataggi
Non esiste ricordo pubblico dei momenti più salienti della documentata persecuzione
Non c'è una lapide all'istituto magistrale di Perugia che ricordi il campo di internamento funzionante della fine del quarantatré
Vi furono internati trentaquattro ebbe poi ventisette di loro ammaraggio furono trasferiti a Isola Maggiore non c'è una pietra d'inciampo una targa in piazza avvicinino dove morì suicida gettandosi dal balcone della sua casata romanzi la mattina del quattro dicembre quarantatré dopo che l'ordine di polizia aveva disposto l'arresto degli ebrei e dove la trovò la polizia repubblicana che in quei giorni procedeva gli arresti non mi facevano i tedeschi gli arresti mi faceva la polizia repubblicana non ricordo pubblico sull'espulsione dalle scuole dall'università di dalle accademie a cominciare dalla prestigiosa accademia di fila e Doni
Dalla quale a fine trentotto furono cacciati numerosi ebrei dell'intellettualità e della borghesia perugina
Ora esaudire che la semplificazione riduzione della forma al salvataggio
Non solo non rende conto della persecuzione
Ma danneggia e banalizza anche la memoria del bene
In quanto e straniante uno dal contesto omette i drammi in scelte il sacrificio il coraggio la responsabilità il film però la anche avevano Salvatori i valori che il bene porta con sé
Se è vero che il male non deve oscurare il coraggio e la forza interiore di chi mise a rischio la vita per salvare anche un solo perseguitato è altrettanto vero contrario
Su queste problematiche disponiamo poi Yuriko patrimonio di studi e di ricerca
Storica filosofica e politica che veniva anche prima citata Hannah Arendt Anzio Ionas Unter Andersen sventola Todorov offre Saul Friedländer Gabriele Nissim per citarne alcuni
In aggiunta va detto che tale semplificazione un mette dei programmi marchi città dei fatti accaduti nel drammatico quarantatré quarantaquattro
Non sempre verificabili con i consueti strumenti della ricerca storica
Mi riferisco alle controverse opere di salvataggio Giovanni Palatucci
E più ancora di Gino Bartali su cui molto si discute anche in un giusto tra le nazioni che avrebbe tenuto i collegamenti tra Firenze e narcisi portando nascosti nella canna della bicicletta documenti falsi
A parte dedicata una sezione del museo di Assisi
E così viene ignorata la polemica tra il clero secolare e quello regolari a Cisano
Sebbene sia stato oggetto di ricerca sia a livello locale che nazionale per le implicazioni basta succedeva
Il presidente Stramaccioni per le implicazioni riguardanti le dichiarazioni di Brunacci sul ruolo avuto da più dodici nei salvataggi
Questa mancanza di problematicità
E di presa d'atto delle evidenze documentarie
Genera un'altra distorsione che maggiormente richiamo all'uso politico della storia
Riguarda il capo della provincia di Perugia Armando Rocchi che nel quaranta zero fu condannato in prima istanza dalla sezione speciale della corte d'assise di Bologna a trenta anni di reclusione per i crimini di collaborazionismo militare politico e di omicidio
Ora stando alla documentazione disponibile
Rocchi assieme al questore Baldassarre Scania Fini di fatto salvò gli ebrei gli umbri dalla deportazione facendovi trasferire dal campo di Perugia all'Isola Maggiore e si può pensare che le testimonianze rese al processo dagli ebrei salvati gli abbiano evitato la pena di morte
Ora su questo dato di fatto
Uscita cioè o si fronteggiano due posizioni
Da un lato le accuse di revisionismo
Perché omettendo sui crimini si vorrebbe riabilitare compie tutto il fascismo compreso quello repubblicano
Dall'altro lato l'accusa di avere finora condannato Rocchi e tutto il fascismo soltanto in base alla pregiudiziale antifascista a prescindere dalla verità storica
Ora vediamo i dati forniti dalla più recente ricerca effettuata dall'Indiana diciotto Fargion
Oltre il ventuno per cento dei soccorritori larici che salvarono più di dieci mila ebrei apparteneva all'apparato istituzionale amministrativo dello Stato fascista
Prefetti questori commissaria agenti di pubblica sicurezza appartenenti ai corpi militarizzati dello Stato all'apparato legato al Partito nazionale fascista
Armando nocchiero appunto uno di questi
Ed è un esempio di come il bene non seria iscritto nell'appartenenza politica di un individuo
Ho e invece sia problematico e ambiguo specialmente nelle situazioni estreme come fu il periodo della sua e come risulta dal fatto che i che chi non era fascista né nazista non per questo si mobilitò a favore degli alberelli ma restò quasi sempre indifferente passivo
Sono ormai noti fascisti come Giorgio Perlasca nazisti come Oscar screening alla Corte stradine le cui storie di salvataggio sono a lungo rimaste nell'ombra forse proprio per la loro appartenenza politica
E dunque Locchi senza che ciò cancelli sono gli efferati crimini in Jugoslavia e in Italia e dunque senza alcuna riabilitazione
Rispetto alla condanna inflittagli nel dopoguerra lotti salvò dalla deportazione agli ebrei di Perugia
In fondo si comportò come gli altri salvatori italiani che si mobilitarono soltanto quando fu un pericolo e una nuda vita degli ebrei essendo stati anche loro indifferenti o contro il film nei cinque anni precedenti
E in definitiva la storia di Rocchi dimostra una cosa importante
Che era possibile dire no all'occupante tedesco e che senza collaborazionismo la dimensione dello sterminio sarebbe stata minore
Dal discutere nell'insieme dunque si può dire che l'Umbria guarda se stessa nel quarantatré quarantaquattro come a un luogo di accoglienza salvataggi
Confermando anche per la sua allo stereotipo della terra di santi e della bontà francescana
Cosa che naturalmente non è da confondere con l'odierno antisemitismo è piuttosto il modo di guardare al proprio passato un modo celebrativo consolatorio e autoassolutorio
E la cosa si può dire in generale per il secolare il rapporto tra cristiani ebrei
E illuminante la lapide affissa nel due mila e nove a Terni
Presenti il rabbino Riccardo Di Segni e il vescovo Vincenzo Paglia sul luogo dove sorgeva l'antico cimitero ebraico
Dice il testo qui si trovava al cimitero ebraico che questa terra acconsente al tardo Medioevo
Se accolse ma ci racconterà che quel cimitero fu però abbandonato dagli ebrei perché la terra che gli aveva corretti poi espulse con le bolle pontificie del mille cinquecento
Ho
Guru dicendo che comunque non solo la memoria pubblica
Ma anche la ricerca storica locale sulla shoah presenta un missioni e ritardi oltre ad Assisi ci sono alcune sul contributo dato dalla stampa locale alla propaganda antiebraica
Consiglieri missini che vide che evitano imbarazzanti
E quindi a esponenti di ambienti artistici umbri come futurista Alberto presenze in mattoni che fu direttore di acciaio l'organo dei fasci di combattimento di Terni fortemente antisemita
E così non si considera adeguatamente veniva detto anche prima l'incidenza di tutto il Trio dal trentotto al quarantatré utilizzando il ricco al film dibattito europeo su quali erano su quanto contarono per arrivare allo sterminio da un lato le volontà soggettiva dei protagonisti
Dall'altro le dinamiche della guerra e l'iniziativa dei soggetti politici e militari subalterni
Ho finito grazie
Grazie
Apriamo come sempre dopo i nostri convegni quello che chiamiamoli batti te proprio che dibattito può essere una chiacchierata quindi chi vuole fare delle domande
Prego
Ebbe dovrebbe ventisei
Non so
Su
E sono state alcune valigie di una buona spesa
è rimasta favori
Ah se la qualità astringenza Anna Foa è stata curatrice del museo della Shoah Ferrara intanto volevo chiederti perché non lo so colori lo conosco bene perché ho anche partecipato alla alla gara di allestimento ma se se ne soggezione se ne sono creati altri nel frattempo e poi invece come ha impostato dato che il primo museo dalla memoria che abbiano come ha impostato quello che hai fatto vedere chiuso il bene di vedere ma gli altri no
Dunque io sono stata curatrice di una mostra soltanto la prima mostra con cui del diciotto
Si è inaugurata una dei tre curatori la uno era Daniele sarà la e l'altro
E l'altro era una storia e commenti in vista degli ebrei Lacerenza andarlo ad Acerenza
Abbiamo lavorato per un anno un anno e mezzo insieme abbiamo dato una mostra soprattutto storica dalla parte museale si è occupato soprattutto del miele già la che era il più esperto di noi noi abbiamo lavorato molto sui contenuti diversi era una mostra che
Primo Periodo terminava con il primo millennio i primi mille anni ho copiato per il mio libro sul virtuale ed è bello chiesto il permesso a Daniele
E a Giancarlo il titolo del primo mille anni che nel mio libro sono diventati i primi due mila armi però gli ho chiesto il permesso e
Abbiamo dato questa prima e e quindi vada alla alla Mostra andava dal dal secondo secolo avanti Cristo diciamo fino all'anno mille circa una mostra molto centrata sul Medioevo molto centrato sull'Italia meridionale perché
E quindi non parlava di persecuzioni
Ne parlava poco anche perché è un periodo che non è molto persecutorio nel quello dell'Alto Medioevo rispetto agli ebrei in Italia
Certo c'era una legge eccetera ma la il museo e sulla storia dell'ebraismo e della scuola e quindi adesso sta andando attraverso un una serie successive di mostre sta una parte della della mostra Arte provvisoria arrestate definitiva so che una parte del nostro io non sono più andato a Ferrara vederlo però una parte della nostra mostra è rimasta definitiva nella nel museo il museo si costa si è costruito il piano piano attraverso una serie di mostre provvisorie
Successive temporalmente Phil c'è stata una sul Rinascimento curata da da Busi
Una sulle Italia del dell'Ottocento sulla shoah no non c'è stata ancora una parte è la forse la parte più difficile
Mi un museo di questo tipo ma il museo che il primo museo
Dello Stato italiano non delle comunità ebraiche e l'unico finora e non
Non vuole essere riservato solo alla morte il solo alla Shoah
Ma a tutta la storia degli ebrei darlo io asserendo mio poppata purtroppo solo del primo Medioevo sono fuori da dall'ottica
Non so chi sta là se chi sta lavorando dovrei andare a Ferrara fra poco per perché presentare il mio libro di chiederò chi sta lavorando all'ultima Mostra sulla shoah Martino Liliana Picciotto che fa parte del della
Sì tutti i ricordi che Bernie fatta avevo parlato era ero nella Commissione per il Memorial di Auschwitz perché hanno buttato fuori la parte degli italiani ad Auschwitz
Sì lo so abbia dovuto porta perché altrimenti non voleva più una cosa che denunciasse così
Dura la falce e martello per essere precisi e se ti ricorderai ma si io non però non sono in grado vengo di là
No
No posso fare in piedi ma almeno non storta perché diventa un problema
Cioè non ho parlato di questo ora credo che questa cosa non è andata molto avanti ma dovevamo voi italiani
Proporre una un diverso allestimento per la parte italiana di Auschwitz perché hanno voluto disfare adesso stai vicino a Firenze restaurate quello che era l'allestimento
Originario precedente di vent'anni fa trent'anni fa più Auschwitz non l'ha voluto più e ce l'ha rimandato indietro una cosa abbastanza strana questa è
No non rientro tu saprai dei tuoi colleghi c'è Sarfatti dentro è un sentimento che ci sia sei fratelli sicuramente perché mai
Meno nelle nelle nelle nella nella gruppo di studio per l'allestimento del nuovo non sei non del nuovo monumento memoriale
Di Auschwitz all'italiana perché c'è per ogni Paese c'è Michele Sarfatti che uno dei più dei massimi esperti di storia dell'Astra in Italia però i polacchi ci danno tutta una serie di paletti e non vogliono in video
E non vogliono tutta una serie di cose che rende molto difficile rendere come con l'allestimento museale
Fruibile quel tutti i materiali che loro hanno Maldini vogliono la traduzione in polacco ora vogliono poterli vedere insomma in sostanza
Sembra quasi che non lo vogliano volevo una vostra interpretazione stranieri interpretazione Keller e governo polacco almeno fino all'anno scorso adesso non so
Che con quello che è cambiato nella situazione europea con la guerra questo sia modificato
Che il governo polacco abbia delle grosse difficoltà a riconoscere diciamo la specificità di Auschwitz come storia dell'assassinio dei sei ebree sei milioni di ebrei
Ma che punti a c'è tutta la la polemica che c'è stata sul non direi campi e i campi di sterminio polacchi medie campi di sterminio tedeschi in Polonia che è vero il giusto
Però cioè c'è un'idea di sotto sottolineare lo sterminio dei polacchi e di non fare sì che lo sterminio questo qua almeno fino a un anno fa
E di non fare sì che lo sterminio degli ebrei sovrasti lo sterminio del e il maltrattamento del polacchi cioè c'è un c'è un orientamento politico del governo più recente polacco
Sopranista
Per dare una spiegazione senza che sia un sabotaggio di questo nuovo memoriale o no e io non sono in grado di dirlo
Io non son sicura poiché adesso con tutto cambiato questa Commissione ma rancore perché è cambiato il ministro degli Esteri cambiato al Ministro della frattura eccetera però posso dirti che si muovevano non so un passo ogni nove mesi quindi
Credo che sia credo che si è voluto fosse voluto ma non dall'Italia
Grazie grazie ci sono altre domande o interventi può venire di qua
No sul
Allora
Tutti i sei molto soffermata Anna sulla questione della unicità non unicità della Shoah no oltre a questo c'è stato un grande dibattito
Lei negli anni scorsi
Che ha sollevato che nato in Germania ed è il dibattito intorno al passato che non passa
Cioè cito Nolte ma come sai meglio di me questo dibattito che nasce da dalla dall'analisi montiana diventa un dibattito politico di di rara rilevanza
Per la Germania ma in fin di continuare anche per noi vorrei vuole sapere la tua opinione su questo
Negli ultimi dieci anni almeno dire che il dibattito sul passato che non passa
Per citare il titolo del libro di Rusconi che riassume il dibattito Nolte eccetera il revisionismo eccetera è un dibattito abbastanza esaurito a livello storiografico
Cioè ormai e gli ultimi libri recenti sono il buon tedesco cioè trattano per esempio ma è un è un dibattito che si è esaurito da una parte sul riconoscimento tedesco sempre più forte
Della sempre più più più più più più netto
Nella delle colpe della Germania nella nella sala ha lasciato completamente perdere i paralleli di notte fra chi chi ha fatto prima i campi che che quello al dibattito direi esaurito proprio dal punto di vista
Sia fattuale che storiografico
E e punta su altre interpretazioni che sono appese per esempio
La prego la presenza della del di un'opposizione tedesca il buon tedesco tutta una serie di cose che emergono nelle ultime novità storiografica stampare rispetto alla Germania e non vi è io non non conosco bene la storiografia no no essendo non essendo non conoscendo bene il tedesco eccetera Non conosco bene tranne che per le cose tradotte o di cui si parla molto alla storiografia tedesca però mi sembra che anche
Nella storiografia tedesca e si è fatto un passo oltre rispetto al passato che non passa perché in qualche modo non mi sembra che questo passato in Germania si è passato molto più che da noi ecco