Il lavoro industriale al centro del futuro del paese. Assemblea nazionale unitaria FIOM e FILCTEM

Allora
Benvenuti a tutti compagne e compagni per questo incontro insieme
Con queste due categoria della CGIL la la FIOM e la figlia di tempo
è una prima occasione di potere vederci insieme per potere anche scambiano sta speriamo in sé anche lavorare insieme visto che l'iniziativa iniziativa che è partito dai due segretari
E anche abbiamo oggi la presenza di Maurizio Landini letterario
La città
E poi durante la giornata dopo faremo vi diremo un po'cosa faremo questa giornata per poter spiegare il programma per la prima di tutto penso che devo doveroso fare un minuto di silenzio per quella che è successo Reggio Calabria fino a ora abbiamo quasi settanta morti
Dalla propone sia Crotone e Reggio Calabria
Grazie a tutti allora ci presentiamo io sono matte Makhlouf Ciman sono presidente dall'assemblea generale della FIOM nazionale
Di fianco a me abbiamo il compagno Giacomo Giacomo rotta che e lui anche lo del presidente dalla sembra Siena della Filctem
Come ho detto all'inizio è un'occasione unica che abbiamo penso che è un inizio dei lavori insieme e che conti dovremo insieme a fare questo percorso
Ora do la parola subito a Mario Falcinelli segretario generale AFI
Ma fare va bene va bene male male o bene che vada corretto Marco offese
Allentato buon giorno a tutti
Penso sia doveroso fare un ringraziamento a tutti voi lo faccio anche da parte
Di Michele ovviamente
Perché la partecipazione straordinaria ma eravamo un po'preoccupati perché organizzare un evento del genere di lunedì mattina sappiamo che sempre difficoltoso ma la risposta come sempre da parte vostra è arrivata anche in modo in modo straordinario in modo puntuale e quindi di questo ovviamente vi ringraziamo
E
Oggi facciamo un un'iniziativa abbiamo pensato di mettere in campo che si iniziativa
Che penso l'abbiate capito la presenza così numerosa lancia questo messaggio è un'iniziativa per noi molto importante
Scambiavamo due battute con munizioni ma di cominciare la prima volta in assoluto nella storia della della CGIL che
Le due grandi categorie dell'industria
Organizzano un evento un evento di questa di questa natura
Devo dire che e la collaborazione con con la FIOM tra la FIOM e la Filctem è cominciata
Già da un po'di tempo io sono stato invitato l'anno scorso al comitato centrale della FIOM ma che si è svolto a Torino coi insieme a Michele abbiamo fatto delle iniziative che si sono svolte
In giro per per il Paese indenne da vicenza in Puglia dove le nostre due categorie hanno già
Ragionato insieme messe insieme alla loro elaborazione dal punto di vista politico per provare ad affrontare i problemi che riguarderanno il mondo dell'industria nei prossimi nei prossimi anni
è un'iniziativa importante ho detto perché non si è mai fatta prima e perché un'iniziativa politica
Sottolineo un'iniziativa politica perdonatemi se faccio questo passaggio ma credo che sia necessario per perché
Abbiamo ascoltato nel corso delle ultime ore qualche commentatori Esterno
Che ha voluto leggere in questa nostra iniziativa chissà quale recondita manovra organizzativa
Non c'è nulla di tutto questo abbiamo solo pensato e credo che l'abbiamo
Abbiamo fatto bene che era necessario per affrontare i problemi
Pesanti drammatici che dovremmo che dovremmo affrontare e mettere insieme le nostre intelligenze le nostre capacità le competenze dei nostri lavoratori le competenze dei nostri delegati delle nostre delegate
Perché quando diciamo ed è lo svolga né che abbiamo utilizzato in tutta la nostra fase congressuale che dobbiamo rimettere il lavoro al centro
Della nostra iniziativa ecco per noi rimettere il lavoro al centro significa esattamente questo simili a provare a mettere insieme le nostre forze mettere insieme le nostre capacità di utilizzare al massimo
Come dire le le idee le intelligenze che ci vengono da chi sta quotidianamente all'interno dei luoghi di lavoro che affronta quotidianamente i problemi
E
Noi siamo due due categorie che insomma rappresentano la quasi totalità dei settori industriali che che ci sono nel Paese con una vasta articolazione
Contrattuale quindi
Un'iniziativa come questa direi che
Più che opportuno e utile io penso che noi avremmo dovuto immaginarla come obbligatoria non possiamo sottrarci ad una discussione ad una discussione di questa natura
Ovviamente il tema non riguarda solo la Filt me la FIOM noi auspichiamo anche attraverso l'iniziativa di oggi e per questo ovviamente
Ringraziamo Maurizio di essere presente che sia l'inizio di un percorso che porti a ragionare all'interno di un di un contenitore poi vedremo vedremo quale vedremo come come definirle come chiamarlo come chiamarlo ma ci porti a ragionare all'interno di un luogo politico
Sulle politiche industriali un tema che in questo Paese purtroppo sembra essere un tema abbastanza dimenticato comunque anche se se guardiamo al ai tavoli di confronto che sono aperti con il Governo e che non producono risultati insomma per producono
Una parola grossa da questo punto di vista perché sapere come stanno avvenendo gli incontri con una stragrande maggioranza di sigle sindacali in barba al principio della rappresentanza della rappresentatività dove il Governo decide poi ci comunica le decisioni che ha preso non sembra che sia cambiato molto rispetto ai governi precedenti da questo punto di vista con la grave e questo è un governo politico diverso e quindi con tutto quello che può significare una un'affermazione del genere
Quindi dicevo l'iniziativa di oggi vuole mettere al centro il tema delle politiche industriali
In Europa già siamo insieme
In industrie volle che il sindacato europeo
I chimici e meccanici già hanno lavorato insieme hanno contribuito con industrie o le a determinare alcune scelte importanti nei documenti che sono stati preparativi e che descrivono in maniera puntuale quella che per noi dovrebbe essere quella che chiamiamo la giusta transizione documenti che sono stati ovviamente discussi a livello europeo anche con la Confederazione europea dei sindacati con nelle ovviamente la Commissione europea il Parlamento ma che insomma in questo momento
Anche qui perlomeno questo il nostro giudizio non producono risultati che rispetto all'alla direzione che si sta intraprendendo per affrontare
Questa grande fase questo grande processo di cambiamento e che noi definiamo transizione la transizione un percorso non l'abbiamo detto sin fin dall'inizio
La transizione non è un un atto che si determina girando un interruttore da destra a sinistra
Con un approccio come dire
Quasi rivoluzionario non va più bene una cosa da domani mattina cambiamo ne facciamo un'altra
La transizione altro la transizione comporta la necessità di affrontare un percorso che ti porta da un punto determinato da una situazione determinata che non è più sostenibile ad un ad una ad un'altra
Che tutti auspichiamo di maggiori sostenibilità dal punto di vista industriale ambientale e sociale gestendo il governando tutto quello che è che che bisogna gestire e governare il lungo il percorso perché se noi non gestiamo il governante governiamo la fasi che sta nel passaggio da un punto all'altro di questo percorso noi rischiamo di subirla la transizione
E subirla significa
Ti procedersi ride un de industrializzazione che sono già iniziati
Ormai ormai da qualche anno ancora ancor
Industriale ogni paese ha una sua struttura dal punto di vista finanziario ogni paese ha una sua struttura dal punto di vista dell'approvvigionamento energetico che e l'altra faccia della medaglia delle politiche industriali perché politiche industriali politiche energetiche rappresentano come dire il tutto uno che consenta ad un Paese di potere produrlo per produrre svilupparsi
Dal punto di vista industriale
E allora
Come come scommessa l'Italia l'Italia un Paese che dal punto di vista industriale
Donne come dire non è un Paese che non ama dire prime è un Paese trasformatori e per essere un Paese trasformatore ovviamente a larga parte dalla sua industria che è fortemente energivora che consuma tanta Energia nei processi di trasformazione e i nostri settori quelli che noi abbiamo indicato che vengono comunemente indicati come gli Altobelli Toce gli istruttori complicati da riconvertire
Dell'acciaio la ceramica il vetro la chimica le cartiere e sono tutti settori che hanno un una capacità di riconversione
Dal punto di vista dei tempi molto più difficoltosa
Rispetto ad altri settori dell'industria
E non c'è solo la caratteristiche la tipologia
Delle nostre manifatture ovviamente c'è anche una condizione generali di struttura di impresa che Cime de messi in una condizione diversa rispetto al resto dell'Europa nel nostro Paese il novanta per cento è costituito da piccole e medie imprese
Non ci sono solo i grandi player nazionali che nella nella gestione del percorso di transizione possono avere come dire maggiori capacità maggiori risorse ci sono una miriade di settori che sono a Balleri
Che dipendono dai grandi player nazionali che ovviamente se non anzi se non vengono aiutati accompagnati nel processo di transizione
Rischiano di creare condizioni di pesante l'industrializzazione del Paese per questo lo sosteniamo
Che quello che
Sta accadendo non non va bene dal punto di vista
Della della gestione transizione noi diciamo ormai da tempo la la la CGIL lo dice che nel nostro Paese manca un luogo politico anche qui un luogo politico in cui poter discutere di come gestire i la la la profonda fase di cambiamento
Che dovremo affrontare l'agenzia per lo sviluppo che il tema che che che noi sosteniamo è quel luogo politico che in Italia ormai manca da trent'anni da quando nel nostro Paese sono termina delle partecipazioni statali ma qui c'è non è per essere nostalgici però le partecipazioni statali erano come dire quel momento in cui le le grandi
Aziende multinazionale attraverso la scelta dei loro piani industriali dello indirizzi strategici in qualche modo accompagnavano e venivano accompagnate da scelte da parte dello stato che aveva un ruolo nell'economia del Paese
E questo consentiva al Paese come dire di poter re svilupparsi ora quelle quelle quel sistema non c'è più siamo in una condizione in cui i grandi i grandi player nazionali non stanno facendo questo
Due noi più volte abbiamo chiesto al governo e oggi se ci sarà l'occasione lo chiederemo anche al ministro magari lo vorrà Maurizio cioè qual è il ruolo che lo Stato in questo momento sta chiedendo a grandi industrie come ENI ENEL
L'esame Leonardo Finmeccanica quali sono le richieste che lo Stato sta facendo a questi grandi player nazionali per accompagnare le loro scelte dal punto di vista industriale per accompagnare il Paese nei processi di transizione
Non c'è ruolo da parte del governo da questo punto di vista non c'erano da parte dello Stato oggi lì come dire l'interesse generale dico diverse grandi multinazionali e basta andare a guardare i piani industriali che ci presentano è quello di aumentar al massimo la rete remunerazione degli azionisti stato compreso stato compreso che poté partecipa diciamo alla alla alla gestione azionaria di queste aziende quindi qualunque sia uno dei punti centrali delle politiche industriali cioè quale Muolo immaginiamo che debba veri un uno stato per affinché le le o si passa o come dire orientali le le scelte delle delle imprese possono orientare le scelte delle imprese per accompagnare la transizione i processi di cambiamento
E da questo punto di vista
Non ci sono solo gli aspetti che riguardano i singoli settori noi usciamo tutti dei nostri congressi abbiamo ragionato a lungo
Di di queste questioni i problemi che Alitalia che ha il nostro Paese sono problemi che come dire
Ci sono nei singoli settori ma ci sono anche dal punto di vista del sistema Paese noi li abbiamo definiti no di di sistema cioè quelle condizioni che se non vengono quei nodi che se non vengono sciolti rappresentano un fardello la possibilità di svilupparsi però ogni settore industriale
Nell'elenco qualcuno più mappe per darsi per far dire esempio di DDA cosa parliamo
Poi vogliamo parlare della burocrazia che ingessa al Paese l'Italia il Paese in cui non si prendono decisioni soprattutto sugli aspetti di carattere industriale che bloccano non solo lo sviluppo dell'industria esistente ma anche di quella futura
Parliamo tanto in questi in questi anni
Dello sforzo che dobbiamo fare per investire nelle fonti rinnovabili
E ci sono più di ottocento progetti fermi al ai ministero nuovo ministero quello che era il ministero dell'Ambiente
Di più del di installazione di potenza di produzione elettrica da fonti rinnovabili che non vengono sbloccati perché già c'è una volta contrario il comune una volta il piccolo la regione una volta il piccolo comitato e son tutte questioni che come dire se vogliamo gestire la transizione pongono un macigno enorme rispetta la possibilità di passare dalle fonti fossili alle fonti alle fonti rinnovabili
Siamo un Paese che ha una logistica che potrebbe lungo le dovrebbe essere completamente riorganizzata siamo il paese fatto lungo e largo tra le altre le Appennini abbiamo l'ottanta per cento della nostra produzione che viaggia su gomma questo comporta un prezzo dei nostri prodotti del tredici per cento più alto dei prodotti gli altri Paesi perché abbiamo questo tipo di difficoltà
Abbiamo un sistema portuale nel nostro Paese che potrebbe rappresentare come dire
Un punto d'eccellenza nella movimentazione delle merci e pure da questo punto di vista sappiamo qual è la condizione di alcuni porti nel nostro Paese a partire da Gioia Tauro ma penso anche ai porti della Sicilia
Abbiamo come dire una condizione che potenzialmente potrebbe metterci nelle condizioni di di potere sviluppare una politica industriale
Abbiamo un problema che riguarda le reti certe noi delle siamo dicendo e per e ne siamo convinti
Che dobbiamo sviluppare elettrificare tutto il paese ma servono l'agenzia internazionale
Che si occupa delle reti ha quantificato in circa ottocento miliardi di euro necessari per potenziare e sviluppare la nostra rete per poterla rendere come dire fruibile dal punto di vista delle tecnologie per poter distribuire quell'elettricità che vorremmo produrre tutta da fonti rinnovabili a tutto il Paese oggi purtroppo non è così
E non è così anche per quello che riguarda settori che in qualche modo come dire ci vedono accomunati parlo dell'Automotive d'l'esempio che facciamo sempre del momento se domani mattina dovessimo decidere che tutto il parco circolante delle nostre auto
De dovesse diventare elettrico non è un problema in Italia c'abbiamo il problema che abbiamo in Italia quello delle colonnine di ricarica ce ne sono un tuo intenso di quello che di quelle che ce ne sono in Europa colonnine di ricarica lente che consentono come dire che non consentono una mobilità quantomeno simile a quella cui siamo abituati oggi tutti elementi che non possono portarci a pensare che dobbiamo frenare
Ma sono elementi che devono portarci a pensare che per poter accelerare i dobbiamo aumentare quelle condizioni di sistema di carattere generale che consentono al Paese di andare spedito in maniera accelerata verso verso quella dei nidi di azione
La targa perché abbiamo e quello delle tecnologie abilitanti
Anche qui se vogliamo gestire la transizione non subirla
Non dobbiamo provare ad immaginare che nel nostro Paese le filiere industriali che producono le tecnologie abilitanti per la transizione
Dobbiamo provare a smettere di acquistarle in giro per il mondo e dobbiamo iniziare a produrre noi perché se continuiamo ad a a come dire ad acquistare le pale eoliche
In Cina o in Giappone o in Germania i pannelli fotovoltaici al netto di quello che si sta facendo in Sicilia ma è l'unico esempio
La fabbricate le sane che produrrà pannelli fotovoltaici
E se continuiamo a pensare come dire di dipendere da altri rispetto alle tecnologie che ci servono per gestire la transizione laico come dire questo passaggio
Rapidamente cioè nei tempi che abbiamo immaginato e che in qualche modo l'Europa ci ha indicato probabilmente fatiche Remo o fatiche rema farlo così come anche per quello che riguarda l'utilizzo dei vettori dei vettori per il futuro noi abbiamo detto che come categoria
Sa come dire a situazione costante la nostra industria in questo momento lo può fare a meno del gas perché è evidente che se dall'oggi al domani
Smetti smettesse di utilizzare questo vettori soprattutto i settori quelli alto beta che citavo prima entrerebbero in grande difficoltà
Ma dovremmo provare ad immaginare siccome abbiamo detto abbiamo deciso di andare nella direzione di abbattere
Le fonti fossili di dotarci anche di quelle di quelle strutture tecnologiche di quelle infrastrutture che domani magari serviranno a utilizzare un altro divo direttore continua continuiamo a parlare dell'idrogeno Peppe l'idrogeno leone non è che come dire lo lo inventiamo o lo produciamo dal dal metano e abbiamo detto che utilizzando le tecnologie di catturare stoccaggio della CO due potremmo produrlo ma poi a lungo andare questo o o questa fonte fossile dovremmo eliminarla oppure lo produciamo da dall'acqua scomponendo l'acqua per fare questo serve una tecnologia che si chiamano elettro Lizza dolori che non abbiamo e dobbiamo comprare
Anche qui
Poi c'è il tema del trasporto
Delle delle di di queste di queste energie perché ho detto delle della renderà elettrica la stessa cosa posso dire delle del trasporto del gas oggi è il metano domani se vogliamo trasportare idrogeno in giro per il Paese dobbiamo infrastrutturato voto al punto di vista delle reti perché nella noi quella guerra prodotto un cambiamento dell'approvvigionamento energetico prima tutto il gas arrivava da nord e perché veniva dalla Russia entravano al nord del Paese adesso
Stante la situazione che si è determinata la maggior parte del gas il Gnl che siamo andati via
A a chiedere ai Paesi nordafricani
Stipulando accordi con loro verrà dal sud del Paese e la nostra rete di trasporto del gas che sia a metano o che sia domani idrogeno purtroppo ha un collo di bottiglia che si fermano a metà del Paese in Abruzzo a Sulmona
La nostra rete infrastrutturale si ferma era nostra industria la maggior parte del nostro industria e al nord del Paese quindi dovremmo pensare a come infrastrutturale il Paese per portare l'Energia o i vettori energetici laddove l'industria più sviluppata
Io ho fatto degli esempi
Per far di
Capire che noi dobbiamo puntare ad un'accelerazione ad un'accelerazione dei processi di cambiamento ma per fare questo ovviamente dobbiamo tener conto della situazione che abbiamo perché se non teniamo conto della situazione che abbiamo rischiamo di arrivare come dire
Sfiancati al sfiancati alla al alla meta
Dobbiamo diventare un Paese verde dobbiamo diventa evitare di diventare un prato verde perché se noi le nostre industrie non la mettiamo nelle condizioni di poter gestire il processo di transizione è evidente che noi come dire coglieremo gli obiettivi che ci sono stati indicati ma di coglieremo
Probabilmente essendoci Riva di esausti dal punto di vista produttivo industriale e poi chiudo su su questi aspetti c'è tutta la parte riguarda l'impatto sociale della transizione
Noè ripeto c'abbiamo costruito il nostro congresso rimettere il lavoro al centro rimettere i lavoratori al centro se i lavoratori non si sentono protagonisti della fase di cambiamento se e non comprendono che la direzione che abbiamo scelto tutti insieme di percorrere nel togliere gli obiettivi che ci consegneranno per qualche anno piede migliore
è una direzione che li protegge e li fa sentire protagonisti nella fase di cambiamento ma li protegge dal punto di vista occupazionale no quello quei lavoratori rischiamo di non riuscire a convincerti della giustezza delle nostre posizioni
E siccome va quando dovremmo andare a spiegare noi perché saremo noi a dover andare a spiegare nelle fabbriche a quei lavoratori
La direzione che che abbiamo deciso di vendere sarà complicato perché quei lavoratori più che più che è residenza c'è più che capacità di adattarsi al cambiamento ci consegneranno una resistenza a cambiare perché se percepiscono che la prima preoccupazioni che che devono mettere in campo nel processo di transizione quella di perderla l'occupazione di perdere il lavoro da questo punto di vista non faciliteranno il percorso
E noi siccome si come sindacato vogliamo essere un soggetto agente del cambiamento e non ne un mero spettatore di un processo che ci vede margini
Di un po'di una di una fase di cambiamento epocale l'abbiamo definita la quarta rivoluzione industriale beni se è una quarta rivoluzione industriale la dobbiamo stare
Al centro e gestirla questa rivoluzione industriale così come abbiamo fatto in passato sapendo che all'inizio probabilmente dovremo contare
Molte motivo scontare molti problemi dal punto di vista occupazionale ma che poi in prospettiva dovremo cercare come dire di gestire attraverso percorsi di formazione attraverso percorsi di riqualificazione professionale attraverso un intervento Pubblico sulla formazione permanente che riguardi sia ovviamente le le le politiche attive sul lavoro ma che riguardi anche i percorsi di formazione che possiamo concordare con le imprese con i nostri con le nostre controparti datoriali cioè è tutto il sistema che deve lavorare nella stessa direzione se non facciamo questo ovviamente
Noi non non riusciremo non riusciremo a a gestire questa questa fase
E lava la richiesta di partecipazione che viene dalle lavoratrici e dei lavoratori è una richiesta alta non ce ne rendiamo conto ce ne siamo resi conto andando a fare le assemblee per il per il congresso ma anche per i nostri pericoli tra atti che abbiamo rinnovato negli ultimi mesi
La richiesta di partecipazione sia di essere coinvolti una richiesta importante da parte delle persone perché capiscono che c'è un rischio
Che c'è un'opportunità importante che dobbiamo cogliere ma che ne per cogliere quell'opportunità si genera un rischio che dobbiamo lavorare tutti insieme a non a non far correre ai lavoratori
Poi dovremo provare a coniugare il tema delle politiche industriali
Anche con il tema delle delle politiche contrattuali Dio noi l'abbiamo fatto come categoria
Abbiamo rinnovato sette contratti negli ultimi gli ultimi mesi abbiamo cercato in in ogni contratto che abbiamo rinnovato di mettere in in campo delle soluzioni che potessero aiutare a gestire anche la fase di cambiamento
Non è se non è stato semplice i risultati ovviamente
Sono parziali da questo punto di vista però questo è un tema centrale su cui dovremmo puntare per tutti i contratti che scadono i prossimi mesi
E della costituzione di piattaforme perché per esempio il rapporto tra il salario la prestazione l'orario di lavoro è uno dei temi centrali per gestire la profonda fase di cambiamento
Non l'abbiamo scritto anche nei nostri documenti congressuali
Bisogna approvare intanto a redistribuire il lavoro che c'è
Non non non non abbiamo altra alternativa perché la fase di cambiamento questo determinerà la il tutte le rivoluzioni industriali storicamente hanno portato ad una riduzione del del numero di persone impiegate non dovremo gestirla e la possiamo gestire ridistribuendo il lavoro che c'è come attraverso una riduzione dell'orario di lavoro
Questo è il tema non una riduzione
Non solo una riduzione generalizzata importante ma anche a far provare ad immaginare così come in qualche settore è stato e stato fatte in qualche altro paese è stato fatto come ridurre il tempo di lavoro complessi
O dell'eversione
La la proposta delle della setti mane corta le le quattro giorni a settimana che anche Maurizio stamattina rivedeva nell'intervista che ha lasciato la rilascia una stampa è un punto importante perché anche laddove esistono cd continui nei nostri settori ci sono nella stragrande maggioranza civiche lavorano sette giorni su sette poter immaginari di far lavorare le persone quattro giorni significa dare a avere la possibilità di aumentare l'occupazione
Deve migliorare le condizioni di vita delle persone nel rapporto con me
Con il resto della loro della loro vita ma anche di poter aumentare l'occupazione a parità di salario ovviamente a parità di salario perché approvato che lavorare meno ma in una condizione diversa aumento alla produttività
E questo le aziende lo sanno lo sanno l'hanno sperimentato anche durante la pandemia si sono resi conto che le persone lavorando da casa Nomentano enormemente la produttività quindi è un tema questo del rapporto tra salario prestazione orari di lavoro che noi dovremo cercare di sviluppare e in maniera forti nella prossima azione contrattuale
Chiudo
Noi oggi iniziamo un percorso
Che
Concluderemo con un documento che abbiamo che abbiamo preparato ovviamente è un documento di carattere generale che parla ditemi
Generali dire di politica industriale e e contiene una richiesta che facciamo alla Confederazione
Cioè una richiesta
Che perché ha dei cori e come lei come le nostre ma non solo ma non solo io immagino
Anche tutte le altre categorie che che che gestiscono pezzi dell'indusse il nostro Paese diventa fondamentale noi abbiamo bisogno anche qui di un luogo politico anche fisico se volete in cui la nostra capacità di elaborazione
Per quello che riguarda questi temi le politiche industriali
Le politiche occupazionali ci dia la possibilità di confrontarci tra di noi per poter mettere a fattor comune la nostra capacità la nostra intelligenza e pone e provare ad affrontare tutti insieme
I problemi i problemi che dovremo affrontare noi abbiamo un posto intitola mancanza Maurizio questo è un tema che abbiamo di cui abbiamo parlato diverse volte abbiamo un po'a sentito la mancanza di una regia confederale su questi temi
Perché perché abbiamo dovuto affrontare il mondo in questi anni
Dal data poi dalla Panda alla crisi alla pandemia la guerra
E e e anche nelle come dire nell'elenco delle disgrazie che abbiamo dovuto affrontare il tema delle politiche industriali per responsabilità anche del governo che non ci ha mai ascoltato è sempre stato uno di quelli checché poppa al ha ricevuto meno meno attenzione diciamo così
Oggi non siamo più nella condizione di nona vere attenzione su questo versante perché o troviamo ho uno uno spazio un modo per confrontarci e per poter decidere insieme come fa fronteggiare questa questa lo sfida epocale che che che abbiamo di fronte o altrimenti il rischio è quello di continuare a procedere per singole categorie che magari riescono a mettere anche come dire del del a trovare delle soluzioni importanti ma che sono soluzioni comunque
Contingenti e che riguardano magari un pezzo della di un'attività piuttosto che un altro non abbiamo bisogno invece di fare fronte comune per sciogliere quei nodi di sistema
Di cui parlavo all'inizio cioè provare a mettere il Paese nella condizione di poter offrire a tutti i settori industriali una condizione che le aree che renda l'industria del nostro Paese più attrattiva per gli investimenti
E più attrattiva dal punto di vista degli insediamenti industriali
Questo è il compito che l'idea che che ci siamo
Che che che abbiamo avuto per organizzare la giornata di oggi
Lo sviluppo di qua e di di di questa giornata ci ci fa immaginare per esempio il coinvolgimento delle altre categorie magari immaginando una conferenza
Nazionale dei settori dell'industria e magari perché no visto che facciamo sempre il mestiere dei sindacalisti se il governo non dovesse ascoltarci anche pensare ad un momento più generale di mobilitazione dell'industria
Ringraziamo
Marco Falcinelli bella primarie l'azione introduttiva e diamo la parola immediatamente a Michela De Palma per la seconda relazione dove
In
Già vediamo
Va bene anzitutto
Buongiorno
A tutti a tutti
Lo ha detto Marco
Ma oggi fare quest'assemblea tra metalmeccanici e chimici
Ha qualcosa di straordinario
Ed è straordinario perché fuori dall'ordine
Normalmente a fare la nostra attività sindacale
E credo che sia fuori dall'ordinario perché le condizioni dell'industria oggi siamo fuori dall'ordinario
Altrimenti sarebbe una soluzione burocratica
Sarebbe l'incontro tra gruppi dirigenti di due categorie
Che non affronterebbero i temi che riguardano invece la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dell'industria in questo momento nel nostro Paese
E credo che da questo punto di vista la valutazione delle due segreterie la scelta fatta da due categorie che tengono moltissimo alla loro autonomia
Alla loro storia
Alla loro contrattazione scegliere oggi di essere qui insieme
è un elemento torno a dire fuori dall'ordinario perché l'apertura di un percorso innanzitutto di confronto
Sulla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell'industria del nostro Paese ma più in generale Della situazione dell'industria nel nostro Paese
Io credo che se non ci fossero come dire
Sì
Mito lo dico per i metalmeccanici
Quindi siamo esposti alle scelte che le grandi multinazionali i grandi fondi d'investimento ma i sistemi Paese
Scelgono e decidono rispetto poi dopo agli affetti che questi hanno dal punto di vista delle catene produttive
Ecco perché io credo che il primo punto dal quale dobbiamo partire insieme e il fatto di rimettere al centro l'industria e lavoro industriale perché altrimenti quando si parla di transizione la declinazione che normalmente si fa nel dibattito pubblico è ambientale o digitale
Ma come ci hanno raccontato il fenomeno francese dei vigili su un il problema che noi abbiamo e avere una transizione democratica
Cioè inclusiva dal punto di vista della partecipazione delle persone ai nuovi modelli di società
E con un ruolo centrale dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori che sono dentro i processi produttivi
Il rischio che vedo in questo momento nel nostro Paese e lo dico per l'esperienza che come metalmeccanici abbiamo fatto nel corso dell'ultimo periodo
Frequentando il ministero dello sviluppo economico
E che noi ci confrontiamo col nostro sistema politico non quando dobbiamo progettare insieme una visione del futuro
Noi abbiamo un rapporto con la politica e posso essere onesto io non sono i chimici
Ma né i metalmeccanici noi facciamo fatica a condividere col sistema dell'impresa una contrattazione dei prodotti e dei servizi che vengono fatti per il futuro
Non è il problema che abbiamo in questo momento che rischiamo di essere schiacciati nel rapporto con la politica e consisteva nell'impresa in una dimensione per cui gli Investimenti vengono realizzati magari sulle code produttive che noi abbiamo e non invece sul punto dell'innovazione della produzione che lo dobbiamo mettere in campo
Guardate io lo dico
Perché la transizione ecologiche digitale ha incontrato la fase della pandemia
Il mondo globalizzato che conoscevamo da un punto di vista dell'integrazione dei mercati
Dell'approvvigionamento delle materie prime ed integrazione da un punto di vista dei processi industriali è seriamente messa in discussione rispetto a quella che oggi abbiamo rispetto a quella di qualche anno fa
Il primo punto centrale che noi abbiamo è l'Europa dentro questo scenario e lo dico perché in particolare il nostro paese dentro lo spazio europeo e quello che nel corso dell'ultimo anno e cresciuto di più da un punto di vista del prodotto interno lordo rispetto anche ad altri Paesi europei industrializzati
Ma quando discuti nel nostro Paese col sistema delle imprese col Governo sembra che invece il tema della crisi riguardi come dire sia i lavoratori che il sistema dell'impresa io sono andato a tirarmi fuori i dati rispetto a Stella antis
Lo dico come esempio di quello che sta succedendo
A me colpisce moltissimo il fatto che un'azienda che oggi fa un prodotto finito
E che chiede al governo italiano l'unica richiesta che fa
E di avere dei bonus per alimentare la domanda all'acquisto dell'auto elettrica
Sto parlando come dire della come dire della pietra che tiene insieme poi dopo tutto l'arco delle politiche industriali per quanto riguarda il tema dell'innovazione
Ecco l'unica richiesta che viene fatta dall'amministratore delegato del più grande gruppo privato presente nel nostro Paese non è di investimenti al prodotto
Non è di investimenti al Processo non ed investimenti all'infrastrutturazione del sistema che riguarda il sistema di ricarica dell'auto elettrica
Ma l'unica richiesta che fa e di tenere alto il saggio del profitto
Cioè a fronte di un'azienda che fa due cifre dal punto di vista delle percentuali da un dividendo di più di quattro miliardi ai propri azionisti
Il tema che pone in questo momento al nostro sistema paese è quello di dire che c'è bisogno dei bonus per poter tenere alimentata la domanda di acquisti delle auto
Badate bene io lo dico con un modello di business proviamo a riflettere
Il modello dell'auto avuto una transizione quando quando da essere un prodotto un bene di lusso è diventato un bene di massa
Ed è diventato un bene di massa quando qualcuno si inventò la linea di montaggio per fare efficienza ma dall'altro lato abbassò il costo dell'acquisto dell'auto e permise a quelli che producevano l'auto di poter acquistare
Oggi la situazione in cui siamo invece è che l'impresa vuol mantenere il saggio del profitto
Chiedere i soldi allo Stato per poter permettere alle persone ovviamente quelle delle classi più agiate perché oggi un operaio metalmeccanico di un impianto di Mirafiori non potrà mai e poi mai comprare l'auto cinquecento elettrica che produce sulle sue linee di montaggio
Allora il punto che abbiamo è che un modello di business viene completamente scaricato sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori e sulla fiscalità generale di un intero sistema paese
Ecco perché quando ragioniamo di come insieme dobbiamo riflettere del futuro dell'industria il problema che abbiamo e che ci dobbiamo confrontare in questo momento con due soggetti
Il sistema delle imprese da un lato i governi nazionali e il governo europeo dall'altro io vedo un rischio che lo dico con tutta sincerità
Il rischio e che noi veniamo messi in contrapposizione
Che i lavoratori tra i singoli Paesi vengono messe in contrapposizione che i lavoratori dentro gli stessi gruppi industriali vengono messi in contraddizione
E questo sta già succedendo in questo momento
Perché se io guardo alle ristrutturazioni in corso di alcune multinazionali all'interno del nostro sistema oro Peo l'elemento di valutazione in questo momento in corso non è e lo dico per farlo ascoltare al Governo del nostro Paese il costo del lavoro perché in questo momento il nostro Paese da un punto di vista del costo del lavoro comparato con gli altri Paesi europei
Parlo della Germania e parlo della Francia non c'è nessun elemento di comparazione possibile perché oggi il costo del lavoro nel nostro Paese e infinitamente come dire più competitivo
Qual è il problema qual è il problema della competitività del nostro sistema
Il problema così detto dalla competitività ogni volta ci viene scaricato addosso dal punto di vista della produttività
E io mi chiedo scusatemi ma più che fare una Panda ogni in meno di cinquanta secondi dentro uno stabilimento
Più che ridurre al minimo come dire l'efficienza dentro gli stabilimenti perché vengono chiamate le persone a svolge questo ruolo di efficienza più che e lo dico per stella anche se riguarda aziende metalmeccaniche aziende chimiche a cui in questo momento viene richiesto di ridurre e tagliare i costi delle produzioni
Che si fanno per l'assemblaggio finale bene più di questo ma cos'altro devono fare lavoratrici e lavoratori di questo Paese
Il punto vero e che senza gli investimenti che non riguardano evidentemente la domanda ma che riguardano il prodotto l'innovazione di prodotto non c'è nessuna possibilità per il nostro Paese di essere ancora competitivo dal punto di vista dello scenario globale
E in più si sta aprendo un'altra questione
Guardate che l'investimento di duecento miliardi
Fatto dai tedeschi sul loro sistema industriale
Vorrei che lo riflettessimo in Italia il dibattito che si è aperto qual è stato che era un problema il fatto che i tedeschi potessero finanziare con duecento miliardi il loro sistema industriale io vorrei ricordare a tutti noi
Che se va in palla il sistema industriale tedesco il problema non riguarderà soltanto l'industria tedesca
Il problema è che si va in palla l'industria tedesca gli affetti a catena anzi i primi a subire gli affetti dei ritardi e della blocco delle produzioni sono esattamente quelle regioni del nostro Paese
Che in questo momento stanno facendo gli straordinari
Perché non è vero che siamo in una situazione in cui tutto il mondo è uguale al Sud ho fatto gli ammortizzatori sociali al nord cioè il problema invece degli straordinari dentro i luoghi di lavoro per alimentare la domanda che in questo momento c'è
E al suddetto il problema che i ragazzi non riescono a trovare occupazione al nord invece tra il problema che gli straordinari suo unilateralmente convocati da parte dell'azienda e non riescono a trovare le persone per poter rispondere alla domanda che c'è
E a fronte di questo che se noi abbiamo una visione
Del futuro dell'industria e della relazione tra le politiche contrattuali le politiche occupazionali e le politiche industriali dobbiamo provare a riflettere io son d'accordo con quello che diceva Marco rispetto al fatto che con la Confederazione
Dobbiamo discutere di organizzare una conferenza per il futuro dell'industria
Quando dico una conferenza del futuro dell'industria perché noi dobbiamo chiamare tutti quelli che sono coinvolti nel mondo dell'industria sto pensando all'università
Sto pensando a Cassa depositi e prestiti sto pensando ad Invitalia perché non può essere che la partecipazione di Invitalia per esempio dentro i processi di ristrutturazione riguarda soltanto quando bisogna evitare il fatto che l'azienda salti per aria
Il punto è che dobbiamo uscire da una condizione di emergenza ed entrare in una fase programmatoria
Lo dico anche qui per l'esperienza che ho io nel settore dell'industria che segua programmare
Vuol dire avere la possibilità di poter decidere sul futuro posso dire che sul reale in questo momento il dibattito in Italia sul due mila trentacinque due mila trenta sulla cessazione delle può dei motori endotermici
Ma lo dico non perché sono ecologista
Lo dico per un'altra ragione perché i fondi di me di investimento da BlackRock alle grandi multinazionali del settore dell'automotive
Han deciso che la cessazione degli investimenti e già ora perché al due mila trenta Stella anti sa già deciso che non produrrà più auto con motori endotermici
E quindi il problema che noi abbiamo e che su di noi viene scaricata
La contraddizione del fatto che lo stabilimento ti chiude perché fa prodotti e componenti per il motore endotermico mentre lei si scarica la responsabilità dicendo che il problema è l'Unione europea
La discussione che noi dobbiamo fare qual è la responsabilità del sistema delle imprese dentro le scelte che vengono fatte
Perché in questo momento la vera scelta che stanno facendo alcune multinazionali e qui c'è il tema de la programmazione
Il punto della programmazione che le multinazionali Stamp programmando cosa si fa
Io mi ricordo ero stato
Ero coordinatore dell'Automotive incontrammo insieme a Barbara
Diciamo così una delle aziende che produceva componenti per motori
E dissero guardate noi siccome il valore del prodotto che facciamo sta già cominciando a scendere
Noi non possiamo mantenere in Italia quella produzione di quel determinato prodotto dobbiamo anticipare
Perché non ci conviene più produrre quel determinato prodotto che andava come ingranaggio dentro il motore termico
Qual è il problema che abbiamo noi il problema che abbiamo noi che cessano le attività delle vecchie produzioni ma dove sono gli investimenti per le nuove produzioni
Il punto è dove si fanno i motori elettrici Lotito per l'automotive dove si fanno le batterie
Io invece sono nella situazione in cui mi viene spiegato che a Termoli gli ha piantato quattrocentocinquanta milioni a Stellan tis per fare la transizione da uno stabilimento che produce motori endotermici a a a produzione di batterie c'è un piccolo dettaglio
Che tranne che sui giornali
Nei le sedi sindacali e nelle sedi governative non c'è nessun accordo che dice che cosa succede a quelle lavoratrice cui lavoratori
Ecco perché il tema è che le politiche industriali e le politiche contrattuali si intrecciano
Perché io so che da un punto di vista dell'occupazione
In sé l'anti seduti un periodo sono andati via cinque mila persone
Nell'indotto dell'automotive perché si intreccia i chimici con i meccanici perché in questo momento stare a definire dentro la filiera produttiva dell'automotive
Quale è il prodotto che fa l'uno e qual è il prodotto che fa l'altro nell'intreccio della produzione che c'è nei materiali che vengono utilizzati oppure quando sono al tavolo a discutere sull'Ilva
E mi viene data la relazione di un accordo di programma che può riguardare dal cementificio che cioè gli affianco a eccetera eccetera eccetera è chiaro che e necessaria una visione complessiva
Ma per avere una visione complessiva bisogna decidere la programmazione si parte da qui e si finisce qui
E quando dico transizione democratica il punto è che si parte da qui insieme si finisce qui insieme perché altrimenti visto che noi corriamo e di avere nel periodo in cui c'è la transizione
Le persone che dà la garanzia occupazionale c'hanno la garanzia dell'occupabilità
Ora ho litigato molte volte il ministero del lavoro quando negli accordi
Provano a metterci il tema dell'occupabilità
Perché l'occupabilità vuol dire
Che io ti avevo un'occupazione da domani devo vedere se il mio ho le mie competenze sono spendibili sul mercato
Ora una cosa è che faccio una transizione industriale a Brescia ok
Mi chiude lo stabilimento della tinca in una fase di transizione a Brescia dell'alto di pochissimo tempo vista la struttura industriale che ho la ricollocazione anche attraverso dei percorsi di formazione la faccio
Ma altra cosa è se invece la faccio in campagna dove una tragedia da Napoli a Caserta il punto quindi è che s'era Gioni di una transizione dell'industria se ragioni di una transizione dell'industria
Il punto è il punto a e il punto b dove sono e qui c'è un elemento noi abbiamo degli strumenti che sono previsti dal ministero del lavoro
O il fondo nuove competenze
O uno stupendo uno strumento come il contratto di espansione
O la cassa integrazione straordinaria c'è un piccolo dettaglio
Che mentre l'impresa può programmare il processo io dovrei fare un accordo di transizione industriale questi strumenti non sono utilizzabili da un punto di vista programmatorio
Ecco se c'è un punto che si apre nella discussione col Governo e con i ministeri è il fatto che se io faccio un accordo di transizione vuol dire che devo avere gli strumenti per farlo la transizione coi lavoratori
Perché se io devo fare la transizione andando da lavoratore spiegandogli sapete che c'è in questa sala tre quarti lavorano
Un quarto invece va a casa
Ma secondo voi è un'idea democratica quella per la quale faccio un accordo in cui son sicuro che un quarto dei quei lavoratori sono a casa ecco perché noi riteniamo che c'è una relazione tra le politiche contrattuali gli strumenti che vanno messi in campo e gli investimenti da un punto di vista del sistema delle imprese anche per cui anche perché qui
C'è un tema i prodotti nuovi ad alto sviluppo da un punto di vista della suo futuristica hanno un valore e una marginalità enorme
Saper concepire e di pensare rispetto al futuro ecco perché e concludo
Io credo che oggi l'idea di partire con un percorso non può essere soltanto una cosa fatemi dire dell'incontro tra le strutture nazionali le assemblee generali della finzione della FIOM
Il punto dal mio punto di vista è un altro
E se questo tipo di riflessione di discussione
Comincia a generarsi e ad alimentarsi sui territori
Nel rapporto tra le strutture nel rapporto tra i delegati
Cioè se riusciamo a costruire insieme un percorso metalmeccanici e chimici aperto ovviamente alle altre categorie coordinato con le compagne e compagni delle strutture confederali
Ma noi abbiamo la necessità oggi di rimettere al centro l'iniziativa sull'industria e io lo dico perché oggi pomeriggio alle due c'è il ministro delle due l'una
Maurizio Landini segretario generale in tutti i congressi dove è stato ha ripetuto una cosa
Che i tavoli che si sta facendo col Governo non decido nulla
E che si limitano ad ascoltare ma poi dopo non c'è l'apertura della di una discussione e di confronto sulle scelte che vanno fatte qui c'è un punto che ci riguarda
Noi abbiamo una responsabilità come metalmeccanici e secondo me anche come chimici come mondo dell'industria
Il Paese non ha un governo democratico del futuro se non può decidere l'industria che genera i beni e i servizi che verranno fatti nel futuro
Noi abbiamo una responsabilità di carattere generale
Ed io credo che noi questa responsabilità la dobbiamo esercitare fino in fondo
E per esercitarla fino in fondo
O si apre un dialogo e un confronto per poter decidere con il governo quali sono le scelte che riguarderanno i settori strategici del nostro Paese oppure io lo dico perché penso che questo vada praticato
E praticarlo vuol dire che questa discussione bisogna portare nelle fabbriche perché io non voglio farle vertenze prese singolarmente di posso essere sinceri
E non è non è che possiamo portare una volta a Roma quelli del dell'Ilva di Taranto
E di Genova e così via una volta a Roma quelli della stabilimenti della già Bill e poi dopo una volta a Roma quelli dell'automotive e poi dopo ora abbiamo l'elettrodomestico con i rischi che si aprono le forza di rispetto alla cessione di Whirlpool e così via
Io penso che c'è bisogno di un'iniziativa di carattere più generale
Perché i metalmeccanici i chimici i lavoratori
Questione delle politiche industriali determinano le scelte che riguarderanno il futuro del Paese e per questo che concludendo la metto così
Noi dobbiamo provare con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione
Tutti gli strumenti che abbiamo poco a disposizione
Sul tema del salario e del recupero della differenza che esiste
Tra la condizione diciamo così di salario che abbiamo e quella che si determina con l'inflazione
Sui temi che riguardano gli orari rispetto l'utilizzo degli impianti come giustamente diceva anche qui Marco nella suo intervento e su quelle che riguarda le politiche occupazionali ed industriali
Noi dobbiamo avere il coraggio di dirci la verità essendo ad uno snodo ho nell'arco di breve tempo si apre un percorso oppure noi siamo costretti fatemi dire così
Alla mobilizza alla mobilitazione fino addirittura ad arrivare ad una mobilitazione di carattere nazionale che non può che non essere condivisa con la Confederazione e magari condivisa anche con le altre categorie delle altre confederazioni grazie
Versiamo Michele De Palma parla dall'azione
Che ha tenuto a questo punto cominciamo il dibattito Vito raccomandato tutti di stare in dieci minuti noi in a otto minuti cominceremmo informarvi che state raggiungendo il tempo diamo la parola a Simone cavalieri della Filctem Emilia Romagna
Si prepari Ligorio Roberto
Eccomi qua
Compagnie e company in Emilia Romagna abbiamo cominciato ad affrontare il tema della transizione energetica ecologica e digitale
E delle scelte di politica industriale nell'ambito della discussione per la definizione del Patto per il lavoro e il clima sottoscritto con la Regione Emilia-Romagna
Nel nostro territorio tutti i dispetti tutte le imprese saranno severamente coinvolte nei processi di cambiamento
Dal settore ceramico a quello del Veneto energivori per eccellenza dalla chimica di base agli idrocarburi attraversa i due petrolchimici di Ferrara e Ravenna
Della moda Magliaia Carpi e calzaturiere Romagna alle multiutility is dalla gomma plastica col mio col biomedicale nel Modenese alle centinaia di aziende del settore distribuite in tutto il territorio regionale
La riconversione energetica e le energie rinnovabili
E laghetti trasmissione distribuzione e la figlia dell'idrogeno l'economia circolare del riciclo e riuso la riconversione ecologica determinano cambiamenti strutturali a molteplici impatti sul mondo del lavoro
E le organizzazioni sindacali dovranno essere protagonista del cambiamento
Anche per evitare come sta già avvenendo l'insorgere di contrasto Simone un attimo compagni per favore ci vuole un po'di silenzio in sala c'è troppo brusio vi prego di mantenere maggiore silenzio solo chi parla non lo ascoltiamo grazie
L'insorgere di contrapposizioni tra la cultura ambientalista e quella sindacale che nel clima che avvertiamo in questo Paese non potrà che penalizzare il lavoro
Pertanto indispensabile come stiamo facendo oggi
Promuovere una riflessione che dovrà coinvolgere le istituzioni la ricerca lei in paese le lavoratrici i lavoratori
In tutte le dimensioni territoriali e negoziali nelle quali operiamo per affrontare lei che lei cadute della riconversione ecologica energetica e digitale
Addirittura promuovendo le dove necessario per salvaguardare la competitività delle aziende dei settori produttivi e dei livelli occupazionali
Solo alcuni esempi delle questioni delle relative implicazioni che già oggi stiamo affrontando della nostra categoria
Non solo a causa della pandemia o della guerra purtroppo in corso in Ucraina ma anche delle ineludibile necessità dei processi di idee decarbonizzazione necessari tra la sopravvivenza del pianeta
Sul gas per esempio l'obiettivo di produzione di energia rinnovabile ai installare sessanta settanta gigawattora entro il due mila e trenta
A consumi invariati significa nel due nel due mila e trenta ridurre il fabbisogno di gas del cinquanta per cento nel due mila ventuno abbiamo installato solo tragico Wh
A questo ritmo serviranno oltre vent'anni tenendo tra l'altro conto che ad oggi in Italia non abbiamo le filiere industriali da produrre le del tecnologie necessarie dalle pale eoliche e pannelli dalle batteria agli elettori esattori
Ci giochiamo dunque una grossa fetta di competitività autonomia energetica se non comprendiamo Toto collo che per molto tempo sarà ancora in casa adesso è indispensabile
E preferibilmente il nostro perché garantire garantirebbe maggiore sicurezza energetica edotta dipendenza da Paesi terzi costi più che entri competitivi e rispetto alle importazioni
Riduzioni delle emissioni di gas a chilometro zero emissioni inferiori al tema eventi trenta per cento maggiori investimenti locali favorendo occupazione competitività e crescita
Attenzione però questo non significa non può e non deve significare che non si debba accelerare prepotentemente sulle rinnovabili
Ravenna non può e non deve diventare solo il porto in cui verrà ancorato rigassificatore
Molto probabilmente anche secondo o sulla mente luogo in cui estraiamo o estrarremo il gas nazionale fintanto che ne avremo la necessità Ravenna deve poter diventare una bene agiati connazionale soprattutto attraverso il Progetto Agnes che prevede un parco eolico e uno folto poco fotovoltaico galleggiante amare
Ravenna deve poter diventare una B energetico nazionale attraverso la tecnologia di cattura stoccaggio riutilizzo della CO due
La CCS ad oggi è la migliore soluzione tecnologica per ridurre la CO due emessa
Per questi centri ricerche di tutto il mondo stanno sviluppando sistemi da catturarlo in modo permanente
Bloccando la da qualche parte oppure trasformandola in qualche sostanza utile e cercando di catturarla direttamente dall'atmosfera
Questo ci consentirebbe di competere con Norvegia Finlandia Svezia Olanda Enio unito
Che grazie ai finanziamenti pubblici del PNA
E delle quote Ets i cui ricavi in Italia vanno alla fiscalità generale anziché ai progetti di decarbonizzazione stanno realizzando progetti equivalenti tarda Caponi Zani l'azienda nella Givone del nord Europa
Tra l'altro il rialzo dei costi per ottenere i cosiddetti certificati verdi Ets lei la notizia che hanno raggiunto i cento euro per tonnellata di emissioni di CO due
E la riduzione delle loro disponibilità appartiene dal due mila ventisei ci costringe ad investire in queste tecnologie da consentire alle nostre aziende energivore
Chimica ceramica vetro carta cemento plastica ed acciaio di non chiudere o di non delocalizzare in paesi in cui vincoli ambientali e di sicurezza sono meno rigidi che in Italia e in Europa
Ravenna deve cioè poteva diventare una energetico nazionale Attraverso lista le azioni di rinnovabili che auspichiamo possano essere prodotti dalle nostre aziende le pale eoliche in quelle metalmeccaniche i pannelli fotovoltaici prodotti nello stabilimento che è nel sta costruendo a Catania e la cattura della C o due delle competenze della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori via e mail
Non per ragioni protezionistica ma per consentire anche all'Italia di sviluppare nuove filiere produttive per affrontare la conversione ecologica del Paese
Ma anche per il consolidamento e lo sviluppo innovativo delle filiere esistenti quante aziende metalmeccaniche di eccellenze lavorano per il comparto Oil & Gas
A Ravenna forse tra le migliori al mondo
Siamo entrambi leader nei rispettivi ambiti nel settore ceramico e del Veneto le aziende metalmeccaniche età né cani che esportano in tutto il nord del mondo
Presso il fornire linee di scelte di pacche Jing che non che innoviamo e produciamo a Sassuolo Scandiano e Imola
Oppure nella fabbricazione manutenzione dell'impresa e della chimica in tutto il Paese e potrei continuare fino ad abbracciare tutti i settori della nostra categoria
Ad esempio la plastica
Che gode di cattiva fama anche qui paghiamo la scarsa conoscenza rispetto ad un materiale economico duttile leggero riutilizzabile
Fondamentale nel buio venerdì medicale per la conversione dalla conservazione dei cibi e per i trasporti
Ed è stato di fondamentale supporto nel corso della pandemia per contrastare la diffusione del colle di San nove da citare la rilevanza nella produzione di mascherine che vengono realizzate in polipropilene
E i dati di cui disponiamo ci attestano una prospettiva di crescita di queste produzioni nel futuro a causa della loro espansione di consumo e di capacità produttiva nei Paesi asiatici
Dobbiamo sicuramente imparare a limitarne l'uso eliminando il superfluo appartiene dagli imballi e progettare manufatti che devono essa concepiti per facilitarne riutilizzo riciclo e lo smaltimento
E dobbiamo soprattutto imparare a riciclare USA l'Italia è leader mondiale per la trasformazione a riciclo di plastica
Parlare oggi dunque di Plastic Tree consentitemelo è un po'riduttivo ma è sicuramente necessario dare avvia un'autentica tradizione verso produzioni plastica ambientalmente sostenibili
Ottenibili sia per derivazione di materie prime biologiche che mediante processi di riciclo dei rifiuti plastici ed è il più utili organici ambientali
Processi questi su cui la maggior multinazionali del comparto a livello mondiale si stanno cimentando con importanti risultati ma che ad oggi non ha ancora raggiunto l'obiettivo di abbandonare le produzioni di derivazione fossile
Anche in questo caso la corretta declinazione di sosta transizione riteniamo non consista nel chiudere le fabbriche ma nel migliorare le performance di recupero riutilizzo per il ciclo
La transizione necessita di tempo e di risorse deve essere intelligente sostenibile
Capace di garantire l'avvicendamento produttivo mano a mano che la ricerca e l'innovazione tecnologica lo consentiranno tutelando sistemi industriali in atto
Da consentirgli la trasformazione con i necessari rivestimenti e salvaguardando i livelli occupazionali
Per evitare conseguenze sociali ed economiche negative
Se vogliamo progredire verso la sostenibilità ambientale e sociale allora è necessario continuare e in alcuni casi e ricominciare ai vestire produrre in Italia in Europa appartiene dagli assestata egizie
Necessaria a garantire l'indipendenza l'autonomia e la sicurezza energetica economica
Nel rispetto dei più alti standard ambientali di sicurezza e di rispetto delle lavoratrici e lavoratori del del loro inalienabili diritti e
Ancora il comparto produttivo della chimica costituisce una delle attività strategiche per il Paese lei Checchin costituiscono del PATI impiantistiche fondamentali per la realizzazione del riciclo chimico
Chiudo per un futuribile graduale abbandono del fossile a favore di materiali biologici per la produzione di o plastica
Allora
Tutti questi settori le lavoratrici e lavoratori di questi settori rischieranno di subire i costi sociali più alti per la tradizione energetica ed ecologica se non riusciremo ad imporre
Principalmente al governo politiche industriali teso a garantire uno sviluppo sostenibile non solo attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali e formazione chiudo
L'iniziativa importante di oggi troppa auto il primo passo di un costruttivo tra corso che ci consenta di trovare una strategia per salvaguardare i posti di lavoro e tessuto industriale del nostro Paese
Andiamo a Roberto Ligorio RSU Leonardo ero strutture si prepari Luisa Perego
Buongiorno a tutti ha tutte compagne e compagni
Il sito Leonardo di Grottaglie fa parte della divisione euro struttura che Leonardo si occupa della costruzione di velivoli civile
Questo settore negli ultimi anni ha subito una riduzione dei volumi produttivi legati al Covent e in particolare il sette otto sette ha avuto anche un attimo un attimo compagni per favore
Facciamolo parlare in pace dal favore almeno brusio in sala grazie
Dicevo il sette otto sette avuto anche problemi di qualità e strutturali per dare una dimensione della crisi che sta attraversando il sito di Grottaglie do dei numeri l'anno scorso abbiamo prodotto centosessanta sezioni di fusoliera
Cioè nel due mila diciannove abbiamo prodotto centosessanta alle sezioni di fusoliera e l'anno scorso ne abbia un prodotto e ventisette facendo ricorso
Alla cassa integrazione ordinaria quest'anno ne produrremo circa sessanta
E da diversi anni che cerchiamo di dire all'azienda di diversificare la produzione in modo da slegare ci dalla mono committenza a cui siamo legati di Boeing ma fino ad ora abbiamo visto solo annunci sui giornali e niente di concreto
Nonostante lo stabilimento si trovi in una posizione logistica favorevole si trova nell'area della Zeiss ionica e si trova a fianco all'aeroporto di Grottaglie
Avevo porto di cui la Regione Puglia parla da anni di sviluppo dello spazio porto di ricostruzione di Broni addirittura di lancio di voli suborbitali
Peccato però che Regione e azienda a diciassette anni dalla nascita di quello stabilimento non sono stati in grado nemmeno di istituire un servizio di trasporto pubblico
Per i lavoratori e questo è uno dei tanti paradossi a cui siamo abituati al solito cioè la mancanza dei trasporti
Prima almeno fateci andare al lavoro
L'Italia ha avuto un'occasione per aiutare il settore civile ed in particolare il sette otto sette mi riferisco a
Meno di un anno e mezzo fa quando c'è stata la ricapitalizzazione dita l'unica compagnia di bandiera italiana
Beh in quell'occasione è stata opzionato a una nuova flotta di aerei
è non è stato acquistato nemmeno un sette otto sette beh questo sì credo sia l'esempio palese dalla mancanza di politiche industriali in questo in questo Paese
Perché bisogna dirlo al ministro Urso lui può anche cambiare nome al ministero cioè dal ministero dello Sviluppo economico lo può anche chiamare ministero del made in Italy
Ma se non riesce ad incrociare se l'Italia non riesce ad incrociare la domanda e l'offerta cioè quello che si produce
è quello che l'Italia stessa compra Ambente la vedo veramente difficile riuscire in questo Paese a parlare di futuro
Anche perché anche il settore aerospaziale in Italia per numero di occupati è secondo solo all'automotive ha bisogno di collaborazione con l'Università per
Aumentare la ricerca tra l'altro in Puglia Leonardo è uno dei pochi territori in cui non collabora con l'università
E il settore ha bisogno di programmazione e di Investimenti e può farlo solo il ministero delle imprese
Di cui in aziende leader del settore come Leonardo e Dario lo stesso Ministero e azionista di maggioranza
Leonardo a Taranto doveva essere un'alternativa Green a quello che è il simbolo di Taranto cioè la produzione dell'acciaio e mi riferisco naturalmente alla fabbrica ex Ilva ora acciaierie d'Italia
Stabilimento di Taranto che non ha bisogno di presentazioni e il polo siderurgico più grande d'Europa e danni ormai i governi si susseguono ma
Anche una vertenza nazionale irrisolta
Attualmente mancano le manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti
Meno di un mese fa siamo andati sotto al ministero e mentre sopra si parlava di aumento della produzione siam tornati a Taranto e l'unica cosa che è aumentata e l'utilizzo della cassa integrazione
Negli appalti la situazione ben peggiore perché le aziende non ricevendo liquidità
Si permettono anche di non pagare gli stipendi e questo è un problema parlare di futuro di fronte a questa situazione risulta davvero utopistico però una cosa Pandette qui vorrei essere chiaro bisogna davvero mettere mani su quegli impianti bisogna sfruttare le risorse del PNR R. per cercare di avviare la vera transizione ecologica che i lavoratori di quello stabilimento e i cittadini di Taranto aspettano da troppo tempo grazie
Ringraziamo Roberto dall'intervento perché ci ha fatto recuperare un po'di tempo e diamo la parola Luisa Perego della Filctem Lombardia si prepari Fabio Di Gioia
Compagni per favore sempre silenzio in sala grazie
Care compagne e cari compagni transizione energetica economia circolare politiche industriali sono i temi sul quali la categoria si sta misurando e sono nei fatti i due polmoni del nostro ambito di lavoro Energia e industria
Per questo sono i temi su cui esporsi per disegnare una visione ed un mondo diverso nei quali equità e giustizia siano le condizioni in cui vivere per usare produrre ciò di cui tutti hanno diritto in egual misura
Dico subito che creare un processo di modifica e transizione intelligente non può comportare l'immediato abbandono delle attività in essere occorre capire che le questioni climatiche sociali e devono andare di pari passo ed inoltre procedere verso la transizione energetica vuol dire pensare contemporanea mente all'impatto sociale sapendo che rimanere fermi lungo il sentiero della transizione vuol dire ampliare gli squilibri aumentare il divario sociale oltre al costo ambientale
Aggiungo inoltre che la transizione ecologica non deve essere vista solo come una svolta radicale ma un accompagnamento verso una sostenibilità ambientale con progetti concreti per sostituire le materie prime come carbone gas e petrolio
Con le energie rinnovabili
Lo sviluppo delle rinnovabili rappresenta un'opportunità di autonomia energetica purché non ci si illuda che il solo fatto di non dipendere dall'estero per le forniture di idrocarburi Bazzi a garantire la concretizzazione
Se non andremo verso la rapida costituzione di nuove filiere in grado di affrancarci dalla dipendenza tecnologica e dalle materie prime necessarie per produrre energia green ci troveremo comunque in una situazione di subalternità
Non basterà sostituire le materie prime occorre soprattutto trasformare la tecnologia dell'industria dei trasporti dell'uso domestico
L'energia serve per far tutto ed oggi quasi tutto si fa con i combustibili fossili inerzia e pertanto enorme occorre essere consapevoli che non si può sostituire tutto da un giorno all'altro ma occorrono anni
Per questo diciamo che nella giusta transizione il processo non può che essere graduale ed è un input e ed è impensabile che questo processo di cambiamento lo si possa fare senza il coinvolgimento dei lavoratori delle filiere non rinnova quali dovranno essere sottoposti alla riconversione delle professioni
Perché la transizione ecologica e anche una grande transizione di competenze
Il percorso di transizione il ridisegno di un modello di sviluppo e produzione non va lasciato al solo mercato delle sue regole ma va gestito programmato attraverso politiche pubbliche e costruzione di nuovi modelli di democrazia partecipata
è necessario utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per garantire che le filiere che attualmente costituiscono la manifattura abbiano garantita l'energia necessaria alla loro tenuta produttiva ed economica
La guerra in Ucraina ha caratterizzato lo scenario di criticità energetica che era comunque presente in tutta Europa è stato una specie di Sberna alle illusioni di solidità delle nostre strutture produttive
Comprese quelle che nel nostro immaginario se ritenevano meno correlate alla fornitura di gas un esempio che la tante sono state le ripercussioni sulle produzioni tessili o per andare in fuori dal perimetro della nostra categoria sull'industria alimentare
Nel male assoluto della guerra dobbiamo almeno cogliere quegli aspetti che ci possono rendere meglio preparati ad affrontare le sfide economiche ed occupazionali del futuro il tema è veramente complessivo del mondo manifatturiero nessuno può pensare di essere chiamato fuori
La transizione sarà un processo lungo e logorante costoso non effettuabile senza un'economia in salute che fornisca gli ingenti risorse e garantisca la tenuta sociale attraverso la buona occupazione
Si gioca il futuro dell'industria italiana ed europea occorre rilanciare il sistema industriale
Occorre più Europa un'Europa che sia più forte sul piano politico più competitiva su quello economico e più efficace sul piano istituzionale dobbiamo partire da un altro punto di forza
L'industria europei soprattutto quale italiana sono leader mondiali nella riduzione di emissioni di CO due nell'innovazioni di tecnologie e nella realizzazione di un avanzato sistema di economia circolare occorre investire
Scusate occorre invertire quel processo per cui l'Europa e l'Italia si stanno indebolendo
Già avviato con la delocalizzazione della manifattura per risparmiare costo del lavoro con l'illusione di mantenere invece presso di sé ricerca ed innovazione manifattura ricerca l'innovazione sono indissolubili indissolubilmente legate nonostante tutto ciò l'industria italiana è ancora forte in grado di avere un ruolo sullo scenario economico produttivo mondiale il sistema produttivo italiano è costituito da filiere per una filiera integrate residente occorre che tutte le realtà coinvolte procedano in modo sincronizzato all'unisono
Serve uniformità di competenze tecnologica e da parte di imprese tutte impegnate nella realizzazione dello stesso prodotto
Le filiere devono stare lo stesso passo viaggiare insieme verso il cambiamento non dobbiamo perdere i pezzi altrimenti sarà complicato reperire risorse e materie prime e subiremo menti dei costi energetici
Occorre pensare alla programmazione industriale e alla transizione senza punti di interruzione senza vuoto industriale vuoto occupazionale per la salvaguardia dell'integrità del sistema industriale e dell'occupazione
Non dobbiamo mettere a rischio il know how quel know how che consente la nostra industria di accendere nel mondo in vari settori il saper fare la professionalità una volta perse non lo non interessi recuperano più trasformare le grandi professionalità riciclare le professionalità riciclo e il riutilizzo delle professionalità ecco cosa occorre fare
A noi la responsabilità di il compito di contribuire qualitativamente in termini di idee proposta quel contributo che può essere che può crescere nel confronto delle esperienze delle categorie
Allora occorre studiare insieme mettere a fattor comune le esperienze delle categorie e delle aziende diffuse nei territori occorre creare occasioni attraverso iniziative
Di confronto con le associazioni datoriali le istituzioni per un dialogo costruttivo che porti alla gestione condivisa di quelle transizioni che si traducono per noi in transizione del lavoro
Perché non è detto che tutto andrà bene dobbiamo esserci per governare il cambiamento dobbiamo entrare a piè pari nell'organizzazione del lavoro
Nella definizione delle nuove professionalità e quindi nella riconversione e perché no fanno occasione per una vera discussione sulla riduzione di orario di lavoro a parità di salario
Per quanto riguarda l'oggi e il futuro
Credo nell'opportunità di iniziative intercategoriali e con la regia della CGIL
E credo che l'iniziativa di oggi possa rappresentare una grande opportunità per una nuova stagione di rivendicazioni con l'obiettivo comune che nessun lavoratore deve rimanere indietro
Solo così
Solo così potremo dire di aver affrontato il tema della transizione in maniera giusta
In Lombardia non siamo nuovi ad esperienze condivise a Monza e Brianza sul tema dell'automotive
Il progetto dell'associazione Ambiente lavoro dal nome Plastic ignudi nel territorio di lecco e la nostra partecipazione all'iniziativa FIOM Lombardia Saftica
Sempre di più occorre mettere a fattor comune le esperienze le idee e le nuove pratiche per essere protagonisti del cambiamento del mondo del lavoro un manifesto di intenti che mette assieme le categorie dell'industria per unire il mondo del lavoro
E non dividerlo di fronte alle grosse sfide che abbiamo davanti che le due transizione ecologica e digitale altrimenti non Louis otto minuti grazie
Altrimenti non ci risparmieranno dalla perdita di occupazione
Perché non possiamo e non dobbiamo demandare ad altri il nostro compito quei compagni della FIOM Lombardia
Siamo pronti a ripetere a diffondere l'importante iniziativa che ci vede oggi insieme protagonisti viva al lavoro viva la giusta tradizione viva la cricca in lasciamo è viva la CGIL
Due due annunci di servizio vi ricordiamo l'appuntamento di questo pomeriggio alle ore quattordici dove ci sarà Massimo Giannini che intervisterà il ministro dell'impresa Ataulfo Durso con la Maurizio Landini
Per quel che riguarda il pranzo ci sarà dei panini e poi dopo vi diremo l'orario dopo ora diamo la parola di gioia Fabio R. se la lista Mantis e si prepari Gava o Francesco
Grazie grazie un saluto appunto questa assemblea
Che in aggiunta a quanto hanno già detto tutti vorrei sottolineare
Come sia importante perché probabilmente nulla come la tutela ambientale nei prossimi anni rivestirà carattere confederale intercategoriali
Con tutto quello che questo comporterà bagni per favore silenzio in sala compagni per favore uscendo silenzio
Con tutto ciò che questo comporterà e infatti ne stiamo già discutendo quello che vorrei offrirvi nei dieci minuti spero anche meno e un riassunto molto grezzo e di questo me ne scuso delle discussioni che stanno attraversando i lavoratori dell'automotive
Molto ha detto Michele qualcosa proverò ad aggiungere impropriamente io a nome anche dei lavoratori che cerchiamo di rappresentare
Allora intanto
Mi scuso con chi mi ha già sentito dirlo perché lo dico in tutte le sedi possibili la transizione energetica in campo Automotive e in una fase emotiva e non è in una fase razionale
Noi
Partiamo dall'assunto che le missioni Automotive pesano complessivamente circa il dieci per cento su complessivo e questo un motivo per non intervenire no
Bisogna intervenire l'Unione europea la Commissione è intervenuta e anch'io sono d'accordo con Michele nel dire che il dibattito due mila trentadue mila trentacinque e surreale proprio perché appartiene a questa fase totalmente motiva
Guardate
Lo stop alle endotermici covo ha portato con sé anche un inasprimento per dirvi l'emotività del momento ha portato anche un inasprimento delle normative e siamo a un punto in cui un prodotto in dismissione viene reso ancora più stringente dal punto di vista normativo
Ed è un prodotto maturo il motore endotermico perché siamo d'un punto in cui parlo i chimici che probabilmente questa cosa qua saprebbero spiegarla meglio di me siamo un punto in cui la curva del rendimento
E anche quella delle diciamo delle Colucci cita di questo motore delle emissioni per migliorarla richiede un consumo di carburante incredibile e non sostenibile da parte dell'utente finale
Probabilmente siamo al punto di massima maturazione del motore endotermico che continuerà come ben sapete per altri Paesi e non per l'Europa questo già dovrebbe far riflettere per ricondurre a ragione un dibattito emotivo
E guardate anche i miglioramenti da euro sei euro sette sono di grandezze difficilmente misurabili quelle grandezze che come dice la teoria dell'errore nel momento in cui vai a misurarle sono già alterate
Parliamo di parti per milione che sfido chiunque a misurare a riscontrare nell'operatività di un autoveicolo
Ma anche
La stessa pretesa di elettrificare tutto senza contestare le scelte della Commissione dell'Unione Europea
E peregrina perché se fossimo d'un punto razionale della discussione noi capiremo che
La mobilità elettrica individuale assenso sull'infinitamente piccolo biciclette monopattini minicar che sarà una discussione norme nel futuro
Oppure si deve balzare all'infinitamente grande al collettivo filobus che abbiamo strappato via da tutte le nostre città tram e treni
Pensare che un continente come l'Europa venga totalmente motorizzato a livello elettrico è un controsenso ingegneristico dopodiché è un errore che dobbiamo fare probabilmente sì e sbaglia
Chi chiede a mio parere sbaglia chi chiede la revisione delle normative dobbiamo starci dentro e condizionare questa discussione da un punto
Di vista più ingegneristico e più razionale
Inoltre questa idea peregrina di elettrificare tutto
Con tutto ciò che questo comporta ha delle ricadute sociali di due livelli uno occupazionale che non sto più a raccontare della perché Michele ve l'ha già raccontata meglio di me probabilmente la vedete tutti i giorni la intuite quanto meno un'altra e che pur essendo la persona mediamente convinta che la transizione ecologica richieda degli sforzi da parte del singolo quindi delle piccole rivoluzioni nel nostro quotidiano
Ebbene guardate questo modo quali farà transizione un modo per dire che paga sempre Pantalone o con gli esuberi o col fatto che deve cambiare macchina
Quando ci riesce oppure è forse peggio cambiare radicalmente le proprie abitudini in maniera coatta
E guardate sul coatto abbiamo degli esempi molto recenti che insomma la dico malissimo e me ne prendo la responsabilità una mezza rivoluzione per farsi fare una puntura figuratevi se obbligasse lo tutti a comprare la macchina elettrica ok e caliamo celato
Poi abbiamo una sfida sindacale quando io ho iniziato a imparare come fare il delegato nel secolo scorso processo che non si è mai interrotto perché ogni giorno ne impariamo un pezzo nuovo
Mi hanno insegnato che dentro l'organizzazione complessa ci sono dei punti di estrazione del valore o del plusvalore
Michele l'ha sfiorata questa cosa io cerco di dirla in maniera un po'più schietta
Oggi l'estrazione del valore essi nel software nell'in materiale ma guardate che anche nella nella rigenerazione nel riuso nel riciclo e nella riparazione
Anche qui la dico male mi scusino i compagni di Termoli io credo di più in un polo del riciclo che in una giga fattori
Però c'è un problema
Chi ci garantisce la giga fattori come il polo del del riciclo
E anche qui mi prendo la responsabilità di fare una provocazione un po'pesante e perdonatemi
E possibile che quando c'è una pandemia si chiama il Settimo Cavalleggeri che si chiama Stato per gestire uno dei più Casini dei casini più grossi ci son capitati sulle corna ultimamente
E invece per gestire la transizione ecologica lasciamo tutto al capitale
Secondo me non è possibile un controsenso
Chiudo dicendo chiudo dicendo non abbiamo la bacchetta magica e invito tutti voi a diffidare di chi dice di averla
Probabilmente quando razionalizzare ma questa discussione scopriremo che un modo per uscirne sani Salvo sfracelli e quello di differenziare sia le risorse sia i consumi quindi occorre un approccio olistico che di nuovo Maurizio si traduce anche nella confederali vita dove se no
Quindi secondo me abbiamo molto da dire
Abbiamo molto da fare e abbiamo anche un rapporto con i lavoratori che ci deve aiutare a fare le discussioni e le scelte giuste come credo sia giusto la discussione di oggi grazie
Diamo la parola al compagno Francesco Garau della Sauber in Filt Saldaña si prepari il compagno Palumbo Armando
Intanto grazie a nome della delegazione la Sardegna che ringrazio per la per averci dato lo spot l'opportunità di poter intervenire in questo
In questa questa iniziativa che crediamo abbia veramente un carattere storico mettere insieme la FIOM e la Filt Angelo cerca di trovare una linea d'azione comune sui temi industriale della transizione energetica e ambientale
è una scelta di alto profilo
Politico e sindacale
E perché si colloca anche a pochi giorni dal nostro diciannovesimo congresso nazionale
Appunto di cervo industria è transizione nelle sue varie declinazioni ovviamente perché dai nostri ragionamenti cui sono tante le transizioni temi fondamentali per l'Italia
è che io penso che sia che si si collochino in una in un momento storico che non per fare una battuta di un comico che noto ma sia un momento catartico
Perché ci sono non ci saranno momenti di trasformazione ci saranno momenti di riconversione ma ci saranno anche momenti di azzeramento di quelle che sono le attività nel campo economico e produttivo nel settore industriale
Trovare una sintesi al nostro interno significa dare il giusto riguardo nei confronti
Di chi subirà queste trasformazioni questo è il sindacato che vogliono le lavoratrici e lavoratori che ci chiedono uniti anche dentro le nostre diversità
In Sardegna da qualche tempo abbiamo avviato un percorso di condivisione con la struttura della FIOM ma ragionare a cascata
Anche anche nei territori sui temi ove o prettamente vertenze Ali ma anche che guardano all'interno della CGIL il dialogo tra noi è fondamentale
Solo tra dialogando tra noi possiamo andare incontro alle persone che noi rappresentiamo senza lasciare nessuno da solo
Stiamo cercando di superare con non poche difficoltà a quel concetto sbagliato che è dentro la testa di molti di noi molti lavoratrici e lavoratori che è quello della distinzione tra lavoratore delle committenti e lavoratore degli appalti
Noi crediamo ci si debba essere che non ci debba essere questa contrapposizione che si debba essere tutti insieme è chiaro però che dobbiamo dare evidenze tangibili di questa cosa e dobbiamo
Capire anche sapere anche che partiamo da posizioni differenti
Purtroppo in Sardegna viviamo una condizione in cui dopo quattro anni di una giunta di centrodestra e a un anno dalle elezioni siamo sempre fermi al punto di partenza al punto rivisto energetico industriale
Addirittura c'è stato l'impugnativa del DPCM Draghi che emetteva alcuni paletti se pura anche da approfondire discutibili sul sul sistema sul sistema industriale su quell'energia etico quindi il nostro disagio parte proprio da questo che non c'è una programmazione sia sul futuro energetico che industriale non ci viene data la possibilità di discutere che quelle con le istituzioni e la nostra visione strategica del modello economico produttivo sociale
Vediamo che sempre di più le nostre aziende su cui soprattutto quelle con cui noi abbiamo una contrattazione nostro perimetro contrattuale
Agiscono da sole senza nessun indirizzo di programmazione ritengo che ci sia una una necessità che eguaglia che riguarda l'isola cioè come la Sardegna deve essere collocata anche nel ragionamento all'interno della nostra confederazione
Vogliamo io foglio vogliamo riportare un passaggio che c'era colpito nella nel conclusioni dal compagno Giove al nostro congresso nazionale in cui afferma
Se i lavori spariscono i lavoratori non spariranno questa è una certezza queste anche l'obiettivo che dobbiamo raggiungere nelle proposte che facciamo e di cui dobbiamo assolutamente tenere conto non possiamo fare il contrario non possiamo prima innamorarci delle soluzioni
E poi senza anche che portano anche a
Che arrivano anche da necessità ambientali e poi pensare a quelle che sono le ricadute che avranno nel sulle persone nei luoghi di lavoro ecco dobbiamo fare esattamente il contrario questo non può essere nostro fare sindacato non può essere
Che il no che il nostro fare sindacato debba essere di tutela e di proposta
Senza pensare prima qual è quale sarà il futuro dei lavoratori c'è un tema indiscutibile che è quella che gli obiettivi la decarbonizzazione al due mila e trentadue mila e cinquanta devono essere raggiunti però non dobbiamo fare l'errore
Di barattare l'ambiente con il lavoro
Quindi a apra affermare aprioristicamente che se perché le soluzioni che si intravvedono come ad esempio l'accelerazione delle produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili sono praticabili indistintamente in tutte le zone d'Italia è un errore
Perché non tutte le zone d'Italia sono uguali
Dobbiamo tenere conto delle specificità dei territori bisogna tenere conto delle diversità tra nord e sud del Paese soprattutto nelle infrastrutture c'è un problema mezzogiorno che del resto è riportato in superficie
Bisogna
Tenerne conto dell'enorme divario tra le regioni permettetemi di via dello Stivale e quelle delle isole
Ci sono delle delle differenze anche all'interno delle stesse isole perché se ne paragoniamo la Sardegna e la Sicilia ci sono differenze importanti dal punto di vista infrastrutturale
Il fatto che il metano non sia presente in Sardegna è un fattore negativo di competitività oltre che di arretratezza noi non siamo innamorate del metano ma siamo innamorati la la nostra terra
è di quello e dobbiamo portare la Sardegna almeno a livelli di competitività accettabili almeno come del resto le regioni del Mezzogiorno sarebbe un gran punto di partenza poi vediamo quello che potrà succedere
Ma noi dobbiamo anche pretendere che progettare Cotrone infrastruttura debba uscire dal concetto chiuso dell'analisi costi-benefici
Perché se no se noi continuiamo a stare dentro quell'idea i divari tra i territori non li supereremo mai
Un'infrastruttura porta solo benefici vorrei che qualcuno dicesse il contrario
Perché se pensiamo alla Sardegna permettetemi di fare una battuta oggi noi siamo meno di un milione seicento mila con questa con questa idea dei costi-benefici i paesi dell'entroterra non dovrebbero cambiare neanche lampioni a led del loro delle loro strade se questa fosse l'idea
Che in Sardegna non ci sia una rete di distribuzione che possa agevolare il superamento dell'uso del carbone prima del metano poi se mai dovesse arrivare
Però approdare al gas di sintesi all'idrogeno un problema che terrà all'isola indietro anni luce rispetto alle nuove frontiere produttiva e di sviluppo di ricerca di studio di professionalità io dico di lavoro
Per entrare nello specifico noi dobbiamo poter
Aprire la strada alle idee per dare risposte compagna le compagna dalla centrale termoelettrica del Sulcis
Dobbiamo poter mettere la casacca dell'ENEL anche alle lavoratrici e lavoratori degli appalti
Perché se no ai lavoratori dalla FIOM della Fillea della Filcams dobbiamo dire che loro sono a casa mentre ci sono delle persone che che che invece vengono tutelate perché hanno una divisa diversa
Ma dobbiamo dare lì
Ma dobbiamo anche Beha darli cercare di dargli un'alternativa perché non possiamo dire che quattrocento la lavoratrice lavoratori possono essere sostituiti
Da un parco di generazione di batteri elettrochimica da da cinquecento megawatt cioè la stessa capacità produttiva della centrale termoelettrica perché passeremo da quattrocento lavoratori a zero lavoratori
E ne permettetemi di dire che quella è una tecnologia cinese e lo dico solo perché qualcuno qua ha detto che noi dobbiamo riprendere a fare tecnologia riprenderà fra le produzioni e riprendere a fare innovazione e ci dobbiamo appropriare di queste norme innovazione
Perché probabilmente dovremmo far parlare
A quelle aziende di fare magari di puntare sui pompaggi idroelettrici
è vero che adesso c'è la crisi dall'acqua no ma in Sardegna non ci sono soltanto i bacini superficiali ci sono anche Baccini sotterranee quelle delle miniere che sarebbero il giusto la giusta risposta industriale alla alla chiusura di quella
Di quella centrale come così
Dobbiamo dare risposte gli altre quattrocento della centrale del nord Sardegna quella di Fiume Santo lì sia indiretti che li indiretti non hanno la casacca dell'ENEL
Sono sulla stessa sono sulla stessa situazione lì quando chiuderà quella centrale ma io ce l'ho lavorato minuti otto mille quattrocento lavoratori saranno saranno licenziati tutti diretti e indiretti
Quindi magari dovremmo sostenere
Convintamente il progetto delle biomasse ad esempio il o il fotovoltaico galleggiante che sarà inserito in un contesto di filiera parla produrre per la produzione di idrogeno verde
Ecco la nostra bravura deve essere quella di inserirsi nelle tematiche delle fonti energetiche rinnovabili
In che in un contesto ostile perché siamo in un contesto ostile sia per le fonti energetiche rinnovabili on shore che off-shore
Portando in dote la volontà di impiantarle dopo deve essere finalizzato alla creazione di nuove opportunità di lavoro
Magari anche di filiera per dare valore aggiunto ai territori perché l'iter manca la programmazione e non solo per produrre energia elettrica ai fini speculativi come sta accadendo
Dobbiamo dare risposte alla filiera dell'alluminio se non arriva il gas dobbiamo dare risposte ai lavoratori della metallurgia non ferrosa penso la Portovesme S.r.l. che a una a una partenza proprio in questi giorni ci saranno
è una mobilitazione proprio in questi giorni perché se le dinamiche delle dell'installazione delle delle fare non verranno garantite tariffe adeguate queste un problema per le cose per la continuità produttiva
Poi dobbiamo dire magari alla Salus alla Società Chimica Assemini
Dove a chi potranno cedere l'idrogeno che si stanno apprestando a produrre se non ci sarà una dorsale di distribuzione del gas di concludersi vado veramente a finire
Potrei ovviamente fare decine di esempi sulle quali sulle su quali opportunità di lavoro si possono creare ma ovviamente con uno schiocco di dita non è sicuramente possibile posso dire tre cose che non approfondisco
Secondo secondo
Noi serve l'attivazione di un'Agenzia per lo sviluppo industriale legata la transizione ambientale con magari con il coinvolgimento delle società partecipate ENI ENEL e a cascata anche nei territori
Sì da decostruire sicuramente un percorso che crei un sistema di ammortizzatori sociali diverso dal regime ordinario come è stato richiamato prima
è finalizzato alla transizione e costruire per ultimo
Un sistema di formazione binario per le persone che perderanno il lavoro è per le persone che invece sono ancora agganciati a lavoro dovranno cambiare la loro professionalità e magari li ci inseriamo nel contesto della riduzione dell'orario di lavoro
Dico un'ultima cosa e credo che la nostra battaglia sarà vinta non solo se riusciranno a ricollocare tutte le persone ma sarà vinta Sir riusciremo a creare soltanto un posto di lavoro in più rispetto a quelli che ci sono grazie
Grazie Francesco diamo la parola al compagno Armando Palombo restituì della Cirio d'Italia Genova si prepari
Il compagno Paolo Parodi
Allora sì compagni e compagne come devo dire che molto bene ha fatto la FIOM la
Piste a fare questa iniziativa
Che magari prevista diciamo da
Accordi congressuali però si incastra benissimo diciamo soprattutto per la presenza di Landini ne devo dire anche per la presenza oggi pomeriggio del ministro
Il ministro diciamo del io son rimasto al mese ma adesso è cambiato nome almeno mette comunque quello che si occupa di industria
Quindi bene bene bene questa iniziativa che ci dà la possibilità di parlare di temi che stiamo già affrontando un po'di anni ma che diventeranno scottanti nei prossimi mesi
Io volevo rivolgere al ministro poi magari le cose riportate voi oggi semplici
Diciamo che con l'approvazione in Senato in prima lettura del decreto legge governativo sugli impianti di interesse strategico nazionale
Di fatto diciamo si dà continuità ad un faticoso e complesso rilancio del sito siderurgico ionico non solo però io diciamo mi mi riferisco alla siderurgia
Condizione che di fatto essenziale per la ripartenza di tutto il gruppo siderurgico oggi
L'ultimo nome arcieri d'Italia
Attendiamo diciamo i tempi della Camera a giorni
Però ad oggi vediamo che non ci sono modifiche
Ambiente diciamo per come la vedo io e anche squilibrio tra potere
Tra poteri dello Stato
Squilibri pesanti di cui facciamo poi alla fine diciamo le spese le facciamo noi come lavoratore e come lavoratrice
La nostra è una storia politica industriale sindacale se vogliamo molto molto tormentato
Un gruppo siderurgico strategico
Che ad oggi pur in presenza di un di uno spazio di mercato importante di fatto è paralizzata
Da Genova e dagli stabilimenti del Nord seguiamo da anni questa vertenza che a tratti
Definiamo grottesca
Abbiamo assistito a modifiche degli accordi tra soggetto pubblico o privato
Senza essere minimamente informati
E oggi l'accordo faro per noi di tedio con un po'di dati del sei settembre due mila e diciotto quello che San Siro al passaggio allora sì al mese
Firmato
Tra tutti i sindacati e l'azienda di allora e le aziende di allora
Ci dicono informalmente perché lo leggiamo sui giornali smentite messe
Dico diciamo una bugia ci dicono non essere più valido ce lo dicono dalla direzione dell'acciaieria
Però ufficialmente non ce lo dice nessuno ufficialmente nessuno non è arrivata una una raccomandata un'informativa atti quanto meno a chi l'ha firmato io sono tra quelli che l'ho fermato come come RSV allora
In quella porta il con l'accordo c'è specificato chiaro il destino di migliaia di lavoratori
In tutta Italia a Taranto a Genova
A nord a Racconigi a Paderno all'ignaro Porto Marghera eccetera eccetera
Non non viviamo in una foresta assolutamente
Ma sappiamo quali disastri hanno fatto in questo Paese le politicante industriale e dobbiamo dirlo qua dobbiamo dirlo con forza senza vere timori o freni
In questo Paese
A Genova
Noi quanto meno a Genova
Lo abbiamo combattuto combattuto anche con forza e decisione e abbiamo provato
Voglio provare a mandare questo messaggio ma non per a far sentire la voce del lavoro perché le altre voci ci sento
Le voci dell'ambiente delle voci e dietro ci sono interessi perdonatemi il termine Pelosi a volte per Losi
L'ingresso nel pianeta militare Europe
Io lo diciamo vissuto in prima persona nei primi mesi del diciannove ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con realtà produttive e sindacali
In tutta Europa fosse un da anche che abile Silvio Duisburg
Ci siamo stati fisicamente dentro abbiamo parlato con la sedette abbiam pagato con coliche meta abbiamo parlato con la Commissione a Brera sta ci hanno fatto visitare i loro impianti
Abbiamo fatto iniziative eccetera che a Genova in collaborazione con la FIOM
Avvisato ovviamente al centro nazionale abbiamo prodotto anche un coordinamento dei consigli di fabbrica che non è la velleità di fare un sindacato partendo da Genova perché c'è una Liguria piccola insignificante sa tante cose
E poi gli abitanti per abbiam provato a fare un'iniziativa sindacale e politica
E quindi ci siamo scambiati
Ci siamo scambiati iniziative
Cosa abbiamo verificato
Che metta sicuramente non è un benefattore
E dico una cosa Olbia
Che i processi temporali per la riconversione
Sono se vogliamo essere tra i dieci quindici anni
Rallentati incerto dalla guerra dall'aumento del prezzo del materie prime del gas vero tutto vero
Ora però procedono con una logica
Di mantenere la produzione Daccico integrale altoforno
Cokerie
Agglomerato
In parallelo con la sostituzione nel tempo di
Forni elettrici Adr Ari eccetera eccetera eccetera
Sono cose che in tutta Europa
Stanno facendo
Non
E quindi la lo squilibrio dei poteri
Non mi fate usare altri termini
Perché capisce evidentemente non c'è
Perché ho visto a Villesse abbiam visto che io abbiamo visto che il prezzo fosse un da anche Duisburg evidentemente lui non siamo
Europee
Perché in Italia è così impossibile questo né ci chiediamo dobbiamo mandare questa voce con forza
Anzi ho aumenta lo dicevo lo ripeto in tutta Europa procede progettando la sostituzione e in parallelo del CTO integrale d'altoforno con i forni elettrici via Reali
Sappiamo anche cosa vuol dire
In termini occupazionali io mi ricordo nel passaggio
Tra la il braciere tra i compagni hanno visto in prima fila Cecconi
Fece una relazione tecnica precisissima
Un milione di tonnellate Daccico integrale mille addetti
Un milione di tonnellate d'alto forno c'è ancora gli appunti a casa la relazione dattiloscritta quattrocento
Abbiamo dieci quindici anni siano scoppia di peggio e per attrezzarci per quattrocento
Secondo la stampa spagnola ArcelorMittal sta approntando i suoi quattro piani di decapitazione in Francia in Germania in Spagna in Belgio
Volevo dire dal ministro non c'è diteglielo voi i cosiddetti i Piceni lo sono gli piace da tradurre in italiano sono gli importanti progetti
Di comune interesse europeo
Il ministro sa benissimo glielo ricorderemo di cosa io sto parlando che sono i progetti che disegneranno la nuova politica industriale europea
Quando sei a otto minuti faccio veloce accelera
Perché non sono cinque Paesi perché non c'è l'Italia questo abbiamo chiedo al ministro
Io penso perché la sua solita va ricercata nei governi italiani altrimenti rischiamo di prenderci tutti problemi sulla schiena noi di tutti i colori che hanno perso questi cinque anni facendo girare intorno
Le questioni vanno affrontate e non c'è più tempo
Quindi non sappiamo cosa fare sappiamo anche cosa dirà il ministro bisogna presidiano una svelta
Inoltre il blocco del ciclo integrale su questo non mi faccio fermare
Bloccava le tutti i siti del Nord ma non solo
Va sanata
La sana che grida vendetta
Venti milioni divengono giusto io ogni tanto mi sento col delegato di vado di di massa ci sentiamo per messaggio perché magari vedo la Genova che si mobilitano carrellone adesso non è più possibile però non funzionano più
Non è possibile uscire con le ruspe non funzionano più se funzionano non ce la benzina
Benissimo l'iniziativa di unificare
Perché a volte noi parliamo con dei compagni ora sei quella della mensa dentro in fabbrica facce ma se ce l'hai fuori regione o in Regione vado
Diciamo in Liguria per Savona benissimo che senza devo ci può dare la possibilità di affrontarle anche perché
Se ci dicono e io mi auguro non ci prendono in giro che c'è da rifare l'altoforno cinque altrimenti non c'è transizione snobbato l'altoforno cinque
Lei io che ho lavorato sul ciglio del reale
Poi chiuso a Genova
Diciotto mesi di lavoro diciotto mesi di mattoni refrattari e dall'ottanta ma dove sono in fabbrica e io in mattoni refrattaria l'Ilva la famiglia aveva
Le ha sempre dati l'assale la sanatoria stanno facendo morire perché c'è una logica
Di un'azienda resta divisa articolando tutte le società che facevano riferimento al alla siderurgia
E noi lo paghiamo adesso pagano con cassa integrazione arrivato un nuovo nuova presentazione di un piano industriale che non ha niente seriale se non annunci però numeri unico parole chiudo presidente
C'è se la siderurgia non è sostanziata nel brevissimo tempo
Da capitali ritrovano son problemi loro nostri a me non appassionano
Però ci vogliono impianti che siano malintenzionati
Che siano funzionanti per poter affrontare una conversione Green ci vuole di comprimere anali altrimenti alto forni non camminano e se non camminano si guastano
Genova Boy
Ha una sua specificità non in tutte le riunioni come diciamo a Genova lo meniamo diventato Genova l'unico sito italiano in cui si produce la latta
La Lazio
Tra un prodotto che non conosce crisi
Perché l'Italia il Paese del pomodoro e del tonno
Tanto
Lo conoscono tutti l'Italia ne consuma più di tutti in Europa ottocento mila tonnellate
Ne produciamo soltanto centoventi mila quando potremmo farle trecento mila se ci fosse un Investimenti
Soluzione che continuiamo a consumare ottocento mila tonnellate di data ma arrivano dalla Francia dalla Germania dall'Olanda e dalla Spagna indovinate che ci mandi prodotti
A voi
A voi la risposta ArcelorMittal queste cose qua parlate al ministro solo dello Stato a un senso e io non sono innamorato la nuova irreale
Perché penso lo dico in italiano che commetta è un casino
Senza meta un disastro questo lo penso io in maniera da industrialista
Perché non ci sono soltanto lei visone per favore degli chiudo qua c'è anche un problema grosso di tecnici di risorse forza lavoro che non esistono nel mondo statale l'ingrato inclusa
Ha la parola il compagno Paolo Parodi della Filctem del Piemonte sir si prepari
No More Luca Zampini del petrolchimico di Ferrara
Buongiorno a tutte tutti compagni e compagne allora noi oggi siamo chiamate il titolo della nell'iniziativa ci dice che dobbiamo parlare di industrie di politica industriale
Lo facciamo ne abbiamo bisogno perché certamente siamo dentro una
Casa di grande trasformazione
Però dobbiamo dirci anche no e di politica industriale abbia proviamo a parlarne da moltissimo tempo mi vien da dire inascoltati
Io credo che siamo tutti consapevoli no
Come riaverlo ci siamo confrontati nel corso degli anni
In un totale assenza di politica industriale con le aziende lo abbiamo fatto sostanzialmente subendo uno svantaggio competitivo oggettivo
Come sistema Paese
Ma anche legato alla mancanza di strategia energetica
E questa cosa appesantito notevolmente il gatto nel confronto dal dal resto d'Europa e a livello globale
Qua la revoco De Palma prima diceva il rischio del del multinazionali della competizione interna io non credo che siamo riscrivere se assolutamente un fatto
Nel senso che
Perlomeno per quanto riguarda la mia regione noi abbiamo fatto una ginnastica sindacale continua a totale per tentare di convincere molte nazionale investire sul nostro territorio rimanere sul nostro territorio magari non andarsene
Questa dato che non è costata poco al noi alle lavoratrici e lavoratori abbiamo fatto scelte per cercare di costruire le condizioni affinché rimanessero in assenza di qualunque tipo di supporto dal punto di vista
Appunto delle politiche industriali o delle strategie pubblica
Bene
Anche adesso io credo che l'unica strategia dichiarata per il momento è quella di non disturbare
Chiedo a chi vuole fare quindi
Se noi abbiamo l'obiettivo di aprire una discussione e un confronto che tenta di rimettere al centro la politica industriale del Paese
Penso che possiamo bene penso che abbiamo di fronte una salita molto ripida
Molto ripida e come si dice che noi dobbiamo provare a fare che avevamo la Rafale provando a rappresentare io credo che da questo punto di vista sì assolutamente ben valuta l'iniziativa di oggi
Potevano fare provando a rappresentare quella che la complessità del nostro sistema industriale
Diciamo che dobbiamo provare a mettere in campo una politica che difenda quella che nonostante tutto e contro ogni previsione siamo primarie ma nella seconda manifattura d'Europa
Perché siamo ancora questa roba qui
Perché come dire se
Se siamo in una fase delicata formazione alle grandi trasformazioni hanno due caratteristiche grandi rischi grandi opportunità
E detto questo quadro noi ci dobbiamo muovere provando a evitare il rischio veramente e accogliere a cogliere le opportunità ma perché questo avvenga
è fuori discussione che serve che ci sia un rinnovato come dire al ruolo dell'intervento pubblico in termini di politica industriale interamente Investimenti interne né l'intervento materiale vero e proprio
Guardate noi assistiamo in alcuni settori soprattutto anche a causa del ripensamento un po'delle filiere produttive lunga
A un ripensamento no da questo punto di vista che ha riportato anche in Italia delle lavorazioni in alcuni settori
Li ha riportati trovandoci sostanzialmente anche in difficoltà e in Piemonte abbiamo contestati del tessere dove il come dire oggettivamente oggi abbiamo una condono una soluzione controtendenza con molte commesse di lavoro
Poca professionalità spendibile una difficoltà estrema perché nel corso degli anni siede popolato sistema anche formativo che costruiva le competenze per affrontare quel tipo di lavorazione
E dobbiamo lavorare per costruire la risposta giusta ma anche il consolidamento di questo tipo di scelte
Non possiamo dare per scontato che in un paese che in una fase vero drammatica come questa qui dove come dire il tema dell'energia del costo dell'energia delle variabili che sicuramente non possiamo controllare dentro ma discussione un tavolo sindacale
Tutto evidente che noi da questo punto di vista scontiamo
Un un tema che oggi è diventato gigantesco ma che non è che ogni prima prima della guerra noi non è un problema di una mancata è stata resa energetica di chi di un costo energia molto alto rispetto anche gli altri paesi attorno a noi ce l'avevamo anche prima di questa di questa di questa fase qua
Io credo che non possiamo immaginare consolidamenti se questo Paese non inizia da essere in grado di offrire un orizzonte credibile serio come sistema Paese
Pensa che noi abbiamo da questo punto di vista un grande lavoro da fare in termini di rapporto anche con il governo restituzione penso che il ruolo dell'Europa deve essere centrale dentro questo questo tipo di di condizione
Appunto ad esempio cosa come la cosa carne regia che ha pesato moltissimo
Sulle imprese oltre che sul lavoro lavoratrice lavoratore è stato uno dei grandi elementi di criticità di questo di questo periodo
E questo ovviamente potrebbe essere un elemento che potrebbe spostare il riposizionamento delle filiere che potrebbero invece al contrario rientrare
Guardate altri Paesi stanno muovendo qualcuno ci è troppo alla Germania ma gli Stati Uniti hanno messo a disposizione hanno stanziato una cifra importantissima per provare a promuovere l'industria verde
Ma
Pudico di tale prodotto cento per cento made in Juve sei
Da questo punto di vista anche il tentativo fatto
Pochi giorni fa nella Unione europea di proporre il piano per l'industria verde europea è un tentativo che sconta il fatto di avere una condizione Ott assolutamente diverso indice omogenea dal punto di vista politico istituzionale rispetto alla a a un paese come come gli Stati Uniti
Quindi benvenuto ma certamente ne abbiamo una serie di problemi che sono come dire aggiuntivi
Da come dire da il PD di più difficile composizione ora è chiaro che serve dotarsi di una strategia strategia energetica che consenta di gestire la fase di transizione verso gli Obiettivi di normalità climatica che sono ineludibili guardate io credo che noi da questo punto di vista non abbiamo nessun tipo di Shasta di cambiare strada
In questo senso però è chiaro che l'hanno detto in altre prima di me ci sono situazioni dove questa roba qui non sarà fatta con un interruttore
Se lo citava Marco nella nel suo intervento introduttivo
Se ci sono le aziende che sono chiamate Artaud Everett che che sono quelle che sono come dire che difficilmente avranno a breve una una condizione di superamento dell'utilizzo delle fonti fossili dobbiamo porci il problema di come garantiamo un approvvigionamento lo facciamo in termini
Crediti e lo facciamo anche in termini sicuri ora siccome
E palese che questo non sarà un problema che durava qualche mese ma prometteva molti anni lo dobbiamo porci il problema di curdi come ci ha provveduto approvvigioniamo del gas come superiamo la dipendenza energetica
Considerato il fatto che come dire quello che sta capitando in Ucraina qualche cosa compromesso interni delle qui devo precedente e quindi ci dobbiamo porre il problema anche di come ci mettiamo dalla condizione di utilizzare quello che la risorsa più vicina più come dire sosteneva punti sogna tale che al gas nazionale
Non c'è dubbio che noi da questo punto di vista dobbiamo provare a ripensare quello che è stato la valutazione che avrebbe magari alcune ragionamenti che sono fatte fino ad oggi questo è certamente una sala legava rimessa in pista fino in fondo
Anche perché il gas naturale italiano per le tecniche estrattive che per il fatto che a chilometro zero di fatto è quello che ha meno impatto dal punto di vista ambientale
Risulta chiaro quindi che se consideriamo i vincoli di sostenibilità ambientale dobbiamo essere consapevoli che la riduzione delle emissioni ma non avviene solamente cambiando la fonte energetica
E quindi superando le fonti fossili ma bisogna anche lavorare come dire per una
Bisogna anche lavorare per arrivare a come dire appuntare sul riciclo sul riutilizzo sull'economia circolare quindi sul recupero sulla riduzione all'azzeramento potenziale del riff del rifiuto questa sono leve decisive per una sostenibilità reale del nostro sistema
Ciò avverrà troppo lentamente se se ne va e viene lasciato esclusivamente all'iniziativa privata però in questo senso anche da questo punto di vista occorre un profondo intervento di natura pubblica
Se argomentare con decisione sull'aumento della produzione di energia pulita e rinnovabile
Non abbiamo assolutamente bisogno di investire in maniera importante sul fotovoltaico sull'eolico su tutte le forme di di ed è rinnovabile serve anche però avere una maggior efficienza energetica è un minor consumo
Un minor consumo
Serve anche a reale però da questo punto di vista un quadro Torre regolatoria adeguato in materia di autorizzazione altrimenti noi oggi rischiamo di fare come dire un'operazione solamente otto del parliamo di titoli e non avevamo mai al succo dalla questione
Dovranno anche sviluppare le filiere produttive che peraltro sono anche una risposta rispetto nuove filiere produttive legate alla produzione appunto dalla tecnologia che serve per produrre le fonti rinnovabili
L'energia da fonte rinnovabile perché da questo punto di vista possono rappresentare anche un'alternativa nella direzione proprio arrivare a sostituire il le lavorazione che non faremo più perché di fatto noi siamo in una fase dove produrremo diversamente produrremo cose diverse non produrremo più cosa che oggi produciamo e se noi siamo dentro questo fin qui noi dobbiamo preoccuparci di come costruiamo anche le alternative
Da da questo punto di vista
Io penso anche che noi abbiamo un problema
Che nasce e alle radici su questa tendenza di ormai decennale di questo paese di di a vere di non fare politica industriale Marías su molto occupato di come si comprimono i diritti i salari delle persone
Ecco noi dobbiamo anche da questo punto di vista provare a sposare questa grande trasformazione con un grande recupero sulla qualità del lavoro questa roba è una sarà centrale in prospettiva
Qualcuno lo diceva
Ipotizzando la difesa delle nel per i lavoratori degli appalti
Non so se quella strada ma certamente noi dobbiamo mettere la qualità del lavoro industriale al centro dell'iniziativa denominata la discussione che ne vogliamo vogliamo portare avanti così come e chiudo io penso che da questo tipo di passaggio nello diamo soltanto riuscire a difendere fino in fondo
Il lavoro che c'è
Il lavoro che ci sarà e quello per come ci sarà dobbiamo anche e l'ha detto zavorrato anche primato abbiamo anche lavorare per redistribuire il lavoro che c'è per lavorare in questa direzione ma lavorarci seriamente non soltanto perché questa anche o per lo meno anche queste una leva
Per provare a rendere sostenibile anche dal punto di vista sociale la trasformazione che abbiamo abbiamo in corso e che dovremmo sostenere ma anche perché è ora di portare davvero riprovare a piegare ancora un per una volta dopo tanto tempo il una una grande trasformazione come acque sta che tecnologica digitale
Ambientale farlo diventare anche per una volta un d'un vero progresso sociale per le persone che rappresentiamo perché quella del l'orario di lavoro tra l'altro si misura in tanti modi se la giornata lavorativa c'è la settimana lavorativa
C'è il mese ce l'hanno e c'è la vita
Anche su questo c'è un capitolo aperto
Grazie a tutti
Non ricco grazie compagno Zampini Luca se eu petrolchimico finale si prepari rotta di Giacomo
Cari compagni cari compagni Buongiorno tutti
Sono un lavoratore in appalto petrolchimico di Ferrara dipendente di una cooperativa di servizi che occupa circa mille ottocento dipendenti ai quale applica diversi contratti
Da oggi Istica che il contratto prevalente a uno o più servizi per arrivare a un contratto mai applicato il metodo meccanico
In passato avevamo anche o alcuni chimici in organico
Negli anni l'organico è cambiato neanche le forme contrattuali i chimici non esistono più
I metalmeccanici sono oramai una specie protette in via d'estinzione e temo che Preve anche logistica sarà destinata a sparire per ritrovarci tutti nel contratto
Del Muti servizi molto più economico e faccia scrive da parte dell'azienda
Come detto in premessa lavoro petrolchimico di Ferrara da ventiquattro anni nel quale ho visto cambiare molte cose
Cambi di appalto aziende nascere e aziende sparire
Ad ogni cambio di appalto ho visto rinnovi sempre più al ribasso
Le politiche del dalla committenza sono infatti sempre più orientate al contenimento dei costi
E questi costi e vengono spesso scaricati sui lavoratori degli appalti e dei subappalti
Che per inciso dicono di non riavere
All'interno del sito conviene che dichiara di vietarli per poi far finta di non vedere cosa succede realmente in termini di sicurezza applicazioni contrattuali e sui solari
Come CGIL abbiamo cercato di costruire un coordinamento che mettendo assieme tutte le categorie che operano all'interno del sito produttivo di Ferrara provasse ad arginare questi fenomeni lo scopo era quello di arrivare a una contrattazione di sito ed arrivare ad avere l'LSD sito
E lo
Che andasse a sopperire le lacune di molte aziende in appalto che non avendo sede a Ferrara annunci la figura dell'eroe lesse
Ma nelle sedi principale e il polo chimico non vanno neanche mai visto
Il fatto che molte aziende in appalto non abbiano sede nel territorio ferrarese
Guardi in due bit si McKee tra macchine CFP per citarne solo alcune le più grandi sindacale distratte ci mostra un quadro preoccupante il territorio ferrarese stava lentamente agonizzante o siamo una provincia comune elevato tasso di abbandono scolastico un invecchiamento costante della popolazione
Un tasso di natalità incavo continua un impoverimento sempre maggiore del tessuto produttivo
Esempi ne sono fabbriche come la Berco Thyssenkrupp
E dell'anti sua M
Che hanno visto negli anni una riduzione di posti di lavoro impressionante
Tra tutte e due quasi due mila cinquecento addetti
Il Petrolchimico spesso a drasticamente calato il numero di occupati diretti in favore di appalti e subappalti
Il sito di Ferrara
Che nel mentre aggiustamento abbandonato il nome di petrolchimico in quanto non abbiamo a differenza di altre petrolchimici raffinerie ma insediate ci sono solo multinazionale che trasformano derivati del petrolio versavo is
ENI base e Yara le principali hanno dimostrato lo strategist strategicità delle loro produzioni proprio nel periodo della pandemia con produzioni essenziale per il biomedicale l'agricoltura e la fornitura di plastiche
Tutto questo però pare non esser servito
A ritenere necessario
Fare investimenti per rilanciare un settore quello della chimica di base che mai come ora in crisi
Yara fermato gli impianti a giugno dello scorso anno ufficialmente per prove problemi legati a un costo di me del metano che utilizza in abbondanza nel ciclo produttivo dell'urea
Ma ad oggi nonostante il cavo del metano
Non ha ancora una data certa per la ripartenza e intanto i lavoratori chimici non hanno fatto neanche un giorno di cassa integrazione con l'azienda che ha garantito i solari
Anche senza richiedere la prestazione lavorativa con i lavoratori degli appalti invece che continuano ad essere spostati da un cantiere o altro
O vengono lasciati a casa senza retribuzione
Base a che utilizza i suoi impianti a un minimo delle sue potenzialità con un centro ricerche che studia e progetta nuovi materiali più eco sostenibili ma che pare voglia sviluppare la produzione in Germania
E conversava Ischia produzioni ben lontani da quelli pre-crisi
Che paga i problemi la chiusura del crack in di Porto Marghera
Questa chiusura che ci ha visti abbassare una battaglia congiunta di tutte le categorie perché dopo sciopero generale in tutti i siti del nove maggio scorso abbiamo fatto vari conti coordinamenti nazionali confederale senza dar corso ad una mobilitazione continua
è un problema che forse per un limite mio non vedo ancora risolto
Perché se è vero che la chiusura del trekking era programmato ormai da quasi dieci anni e altrettanto vero che le soluzioni trovate
Non sono altrettanto efficaci la chiusura è stata procrastinato nel tempo ma nel mentre non sono state cercate vere soluzioni alternative a questa chiusura
Perché si è ora o le materie prime fondamentali per la produzione di Versaldi se Basel arrivano via nave a Ravenna e Venezia e spedite a Ferrara tramite pipeline
Sono materie coi tatticamente molto scarse e che già nelle sperimentazioni fatte negli anni passati hanno dimostrato gravi problematiche legata opaco degli impianti
Ma soprattutto mi chiedo so problema
Qualitativo non ci sia anche un problema quantitativo
In caso come tutti auspichiamo la produzione riprendano livelli pre-crisi
Ricordo che le vicende diversa ove sono strettamente legati anche un sito di Priolo
Con una vertenza fondamentale per la chimica che però non ha visto la nostra organizzazione organizzazioni farne una battaglia generò Rizzato in tutto il Paese come noi delegati avevamo chiesto in molte coordinamenti di settore
Un ultimo ragionamento spendo suo transizione a Ferrara
Scusate un ultimo ragionamento spendo suo transizione a Ferrara nella regione del Patto per il lavoro e per il clima
Abbiamo proposto ad amministrazioni locali e di impresa di ragionare di Investimenti suscitò chimico per sviluppare due progetti un impianto di cracking elettrico per la produzione di materie prime
Da fonti rinnovabili e riciclate e un impianto pilota di Bione affini bio raffineria da cascami
Da cascami del sistema agricolo e agroalimentare del territorio
Due progetti che avrebbero visto a potenzia la potenza o età
Di utilizzare risorse del Pnr R. evitare gambe ad un modello economico circolare
Due progetti invece hanno visto il rifiuto sia istituzionale che imprenditoriale denotando ancora una volta una visione assolutamente miope
In conclusione penso che sia necessario un confronto vero su ciò che si vuole fare della chimica sia per il territorio ferrarese
Ma anche a livello nazionale una transizione cose che ormai condizione necessaria ma perché questo avvenga è necessario che ci sia ancora una produzione perché diventa difficile trasformare qualcosa che non c'è più con un rischio di lasciare impianti abbandonati che poi diventano bombe ambientale e ancor più pericolose grazie buon lavoro
Grazie arte compagno Notargiacomo affinché M. Sicilia e si prepari
Alla perduta Amedeo per l'ultimo intervento
Compagne e compagni io ho apprezzato condiviso sì sì non ti preoccupare Ugo che abbiamo colto il suo
Io ho apprezzato e condiviso le relazioni che non si segretari generali
E viene fuori una domanda dalla relazione
Quale Energia per d'Italia
Quale energia bisogno il nostro Paese per continuano a produrre per continuare a vivere
E come questa energia deve attraversare la transizione che mi permettete dichiara mi permetterete di chiamare prima che ecologica energetica
Come noi dobbiamo affrontare la transizione energetica barra ecologica che diceva Marco Falcinelli non è
Un interruttore che si preme
Noi non possiamo decidere che prendiamo e siamo nella fase nuova
Noi compagni e compagne abbiamo il tema che i miei compagni della Filctem e mi hanno sentito ripetere più volte che la transizione essere lenta sarà un disastro ambientale sei veloce sarà un disastro sociale
Perché lascerà a terra migliaia di lavoratrici e lavoratori
E guardate il tema chiave dalla transizione alla parola fondamentale e gradualità
La transizione per essere giusta deve essere graduale di aver venire in maniera graduale e deve coinvolgere il nostro di settori con intelligenza permettetemi
Di approfondire insieme a voi un tema fondamentale per la transizione che il gas
Il gas
La materia prima fondamentale che accompagnerà la transizione
E vorrei che fosse chiara una cosa noi nel due mila e venticinque dovremo gestire l'uscita dal carbone in maniera assoluta
E oggi il carbone è utilizzati infimo perché abbiamo i problemi che alla guerra russo ucraina ha messo in campo
E dovete sapere
Che rispetto alle emissioni climalteranti
Il carbone secondo studi
E clima Taranto e da venti il metano il clima Taranta da ventitré a trentasei volte in più se diventa una emanazione non bruciata che vuol dire
O dire che se io devo portare il gas
Con la nave gasiera
Io perdite di metano per forza e Polito però anche utilizzarlo
Per potere fare camminare la nave gasiera Michele
Perché sapete cosa vuol dire che sarà nave gasiera arriva dagli Stati Uniti delle percorrere undici mila chilometri
Deve navigare per venti giorni e noi consumeremo il trentadue per cento dell'energia che trasportiamo è chiaro il concetto compagni
Se invece arriva dal Qatar fa sette mila chilometri
E noi avremo consumato il ventitré per cento dell'etnologia che trasportiamo
Oltre a quella che noi fatalmente perderemo come metano gas incombusto il che vuol dire che avremo prodotto tutti Malta e l'azione dal ventitré a ottantasei col tempio della CO due
E ancora se invece Grasso lo importiamo con il gas prodotto
Non è che è neutro
Il gas spessa il che vuol dire che se lo importiamo dal Mare del Nord
Noi avremmo prodotto
Per ogni metro cubo di gas duecentotrentatré grammi di emissioni che vuol dire sapete che cosa
Che invece ci conviene per quello che arriva dal bar o dal Nord per la Russia ne avremo trecentocinquantanove e così via
Se invece ce lo produciamo noi a casa che succede
Se non lo portiamo da un giacimento in Sicilia
Aldo Grassi Oprea
Che dovrebbe essere utilizzato o la portiamo dal l'Adriatico
Sapete che succede noi abbiamo da settantaquattro accento uno di queste emissioni quindi ne abbiamo molte di meno
Molte di meno quindi noi utilizziamo il gas nazionale spendiamo di meno e inquiniamo di meno ha ragione chi dice che allo stato attuale ambiamo un dibattito emotivo in corso
Perché guardate se noi non dovessi chiudiamo scientificità al dibattito sul gas
Rischiamo di commettere un errore gigantesco perché purtroppo l'alternativa al gas non è l'idrogeno perché compagne e compagni sia chiaro che l'idrogeno verde
Parecchie verde perché sgorga dalle piantine
è verde perché lo facciamo con le fonti rinnovabili
E oggi noi non le abbiamo le fonti rinnovabili per fare l'idrogeno verde perché il Giorgio non lo dobbiamo fare scendendo l'acqua
E per scindere l'acqua ci vuole elettricità
E per avere l'elettricità ci vuole che le fonti rinnovabili producono il racconta una cosa simpatica in Sicilia al largo delle Egadi vogliono fare un campo off-shore bellissimo
Che dovrebbe produrre nove giga sapete che succede
Che tutte le amministrazioni comunali sono contrarie adesso anche il WWF contrario perché valuti subito esci abbiamo un problema però
Non vogliamo i fossili qui disturbiamo i pesci se qualcuno mi spiega come facciamo l'industria del futuro sarebbe il puntamento
E allora guardate che noi siamo affetti da quella che gli scienziati chiamano come Marco so bene sindrome Nimby cioè noi non vogliamo nulla nel nostro giardino
Lo facessero nel giardino dei vicini che va meglio
E ancora da segretario della Sicilia o da dirvi due cose
Noi diamo lavoro a quindici mila persone tra indotto diretti nel petrolchimici siciliani
Quindici mila persone che se la transizione non è fatta bene rischiano il lavoro
Noi abbiamo in Sicilia la prima bio raffineria d'Italia Gela
Che è passata nel due mila quattordici dalla chiusura della fase tradizionale avvio raffineria
Ebbene guardate che per passare Abbio raffineria
Siamo passati da mille duecento addetti a trecentosessanta presenti
Gli atti sono deportati in giro
E guardate
Che se nella transizione ci mettiamo i biocarburanti le due biografie neri e italiane potrebbero crescere perché noi non dobbiamo fare andare a biocarburante i mezzi pesanti
ITR il nostro sistema del trasporto merci è tutto fatto su tiro
Perché non dovremmo cominciare a usare i biocarburanti
E ancora le navi perché non dobbiamo farlo andava biocarburante
Perché guardate compagne e compagni una nota devo farli
Le io per le le raffinerie tradizionali non è che le possiamo trasformare i baffi neri elettriche nono per le chiudono
Quindi nella transizione dobbiamo farle diventare Michele bio raffineria per un periodo mentre riusciamo a produrre fa R che funzionino meglio perché guardate l'elettrico a un problema compagne e compagni
Che produsse la lettura come Ferran un problema che producono energia asincrona
Noi la produciamo poi la dobbiamo utilizzante asincrono il momento
E quindi dobbiamo accumulandola
E però accumularono abbiamo bisogno di sistemi abbiamo bisogno di batterie abbiamo bisogno
O forse dell'idroelettrico che il sistema più antico dal mondo per l'accumulazione
E soprattutto compagne e compagni abbiamo bisogno di avere capacità riprogettare tutto questo di dare una prospettiva tutto questo abbiamo bisogno Maurizio di politica industriale politica energetica di questo Paese
Abbiamo bisogno di fare sistema egli aveva in testa un progetto ma soprattutto abbiamo bisogno di una discussione che non sia ideologica e che non sia carica di emotività
Guardate me lo sono appuntato mentre presiedevo con grande sofferenza diceva un grande pensatore del secolo scorso Antonio Gramsci la sfida della modernità e vivere senza illusioni
Noi dobbiamo riuscire a traguardare il la transizione energetica barra ecologica senza ideologismi ma nel ma anche togliendoci l'illusione che non pagando un prezzo salveremo tutti noi un prezzo dobbiamo salvarlo
Portarlo solo così riusciremo a salvare le lavoratrici e lavoratori noi dobbiamo pagare il prezzo di essere chiari
Di avere il coraggio di chiedere al governo nazionale di intervenire con forza e forse sarà necessaria una legge speciale per la transizione energetica
Una legge speciale che guardi agli ammortizzatori sociali alla formazione all'accompagnamento di questo percorso in maniera straordinaria
Grazie grazie ai compagni c'è stato nei tempi la perduta Madeo per l'ultimo intervento sul software soft la casa grazie grazie e compagni allora per due ragioni europea mi date la possibilità di dare
Il mio contributo a questa giornata
Secondo perché la presidenza mi fa fare l'ultimo intervento prima del segretario generale quindi rientra la gente in sala c'è più attenzione voglio dire a alla a cent'allora la questione è questa qui ne facciamo
Questa giornata
Quando ieri sono successi due fatti diametralmente opposti il primo veniva ricordato anche col minuto di dire accoglimento e di silenzio dove si è consumata
L'ennesimo dramma sulle coste della nostra penisola dove viene certificato il fallimento della politica e il fallimento dell'Europa dove invece di pensare di dare i soldi archivi Erba finanziandola con le armi sarebbe bene che ci fosse una politica seria per gestire flussi migratori e capire perché quelle persone vanno via dalle proprie dalle proprie nazioni la seconda questione e che da compagno
Da sindacalista da lavoratore
Io spero che la nuova guida del partito democratico metta al centro della sua agenda della sinistra più in generale il lavoro e la centralità dello stesso che il tema del nostro del nostro congresso
Perché penso voglio dire sarà è una cosa importante per tutti quanti
Terza cosa prima di fare l'elenco dei guai perché voi la provincia di Caserta voglio dire celeberrima per i quali ci sono voglio dire a tutto tondo
Noi siamo anche all'avanguardia con la FIGC Emma e non soltanto per il fatto che da un po'di tempo andiamo a condividere
Abbiamo condiviso lo stesso appartamento oppure siamo dirimpettai in Camera del lavoro ma già da tempo facciamo delle iniziative insieme anche su quelle lì dei di degli scioperi degli scioperi generali
Ma iniziamo con quello che un po'la piattaforma programmatica con la quale oggi ci siamo incontrati e quindi lavoro industriale al centro del futuro della del paese caro che norme lo diceva qualche compagno che mi ha preceduto
Noi sono anni a prescindere dai governi che si sono succeduti
Che diciamo che in questo Stato manca una politica industriale e degna di chiamarsi tale in funzione anche dell'innovazione tecnologica che un compito molto arduo
Tra l'altro io ho sentito parlare sento parlare sempre di PI & RR guardate
Questa cosa certe volte rischia di diventare una barzelletta perché dico questo che io non so se l'Italia come sistema Paese
E preparata a fare un pm RR degno di chiamarsi tale anche perché da quello che dicono i segretari generali
Il sindacato è stato messo fuori questo ragionamento non è intervenuto nell'agenda per ridisegnare quello che il sistema Paese su alcuni settori che sono strategici
Poi fatemi dire una cosa
Il Pnr R. dalle mie parti siccome non c'è un futuro c'è il rischio seriamente non avendo il completo controllo del territorio che entri la mala vita dentro per gestirlo
E quindi noi andiamo alimentare ancora di più la forbice che c'è fa Settentrione e meridione e in tutto questo e in tutto questo l'autonomia differenziata fa scopa in una maniera incredibile
E quindi si chiude il ragionamento il cerchio rispetto a quella che tutto il complesso tutto il complesso industriale del Mezzogiorno nella sua nella sua interezza
Lo dice l'accompagna in precedenza io solo della sofferta la barca ma sorta Lab nasce in provincia di Caserta da
La reindustrializzazione di giardini
Non è mi rendo conto che ogni qual volta si sente parlare di giardini e le persone scappano perché
Fanno gli scongiuri in funzione del fatto che Jabil e la crisi per antonomasia della provincia di Caserta nel settore metalmeccanico anche perché ha sempre beneficiato
Di leggi dell'ex articolo quarantasette cessione di ramo d'azienda che lei è entrata in provincia di Caserta così
E ha un solo cliente che da anni si porta dietro che è il vero Brenda il cliente di già abile l'impersonale perché si è sempre campati esclusivamente ragionando di sponda con l'ammortizzatore sociale con i soldi pubblici che vengono presi e messi lì e cestinate
Quando abbiamo fatto l'accordo di reindustrializzazione
Che
C'ha visto responsabilmente condividere un accordo a tutto tondo dove i lavoratori si mettevano in discussione dove di lavoratori passavano con le medesime
Diritti normativi ed economici ci siamo assunti una responsabilità sicuramente ma quell'accordo lo dicevo prima voglio dire parlando con Barbara è un accordo che noi potremmo mettere nel quadro perché i lavoratori erano garantiti su tutto
Ma come manca tutto il pezzo di strategia industriale chiusa nel bagno per favore consulenti un po'di calma anche nel prendere il sacchetto
Facciamolo completare il in tranquillità calma a non è detto che si andava anche a mangiare sarò
Stavo dicendo
Dove manca anche tutto il pezzo relativo al controllo
Che sia mese che sia mi metta chiamatelo come volete voi macchine che deve garantite
Al fine che chiunque entri in un processo di reindustrializzazione Lombard Cia perché effettivamente abbia voglia di fare impresa e non di speculare
E non di prendere i soldi e scappare via guardate
Noi in soffitta la possiamo ancora alla ricerca e Valentina lì e lo sa di un piano industriale degno di chiamarsi tale ma qui ci sono dei lavoratori di un'azienda che si chiama orefice che non hanno fatto un giorno di lavoro sono stati licenziati
Nel silenzio completo delle istituzioni quindi è per questo che noi abbiamo il dovere di mettere al centro il lavoro nella sua nella sua interezza
Dopodiché
Questo questa iniziativa che noi facciamo oggi
è la prima iniziativa se ho capito bene di un un disegno in prospettiva
Io però volevo focalizzare l'attenzione su un fatto anche questo voglio dire
Ne abbiamo discusso in passato allori lo Stato non serve solamente per prendere i soldi per cesti darli
Perché invitare lo diceva prima Michele entra esclusivamente quando le aziende sono dedotte e quando non ci sono piani industriali condivise fra le parti
C'è il rischio di nuovo che tu questi soldi li prendi e Livaja cestinare senza nessun disegno prospettico
è chiaro che noi ci muoviamo in un contesto che
Complicato
Per la mancanza di politica industriale perché stiamo
In una guerra alle porte d'Europa che ha fatto schizzare voglio dire i costi del dell'Energia
Noi però dobbiamo fare un lavoro da sindacalisti che quello lì di rimettere al centro il lavoro all'interno del dibattito politico
Che ben vengano queste iniziative così come le abbiamo fatte oggi con la FIGC a mio penso ma da quello che dite voi che è un disegno in prospettiva quindi ce ne saranno ce ne saranno altre e soprattutto io penso che la conferenza così come era stata annunciata non possono però rimanere
Un concetto astratto oppure da sola non va da nessuna parte se non c'è un disegno è una regia che sicuramente Maurizio Landi deciderà grazie di tutto a compagni e compagne
Grazie
Grazie anche ai compagni allora mi chiedo solamente di avere un attimo di pazienza perché abbiamo un ordine del giorno da leggere poi abbiamo il documento finale poi dopo possiamo mangiare con tranquillità non ho fatto l'annuncio del del pranzo vedo che tutti voi siete già alzati ce ne ha bisogno allora è un ordine del giorno
Un ordine del giorno lo leggo le assemblee generali nazionali della FIOM-CGIL e dalla Filctem CGIL L'Unità Roma in data odierna ventisette due due e ventitré ritengono inezie inaccettabile l'attacco del ministro Valditara alla preside
Fatta oggetto anche di minacce da parte di blocco i studentesco sosteniamo con forza le posizione della preside
E ribadiamo anche la necessità della difesa dei valori costituzionali in ambito scolastico come nel contesto politico e sociale del Paese
La FIOM e la Filctem unitamente e tutta la CGIL la hanno profonde Ra Radice nell'antifascismo e nella Costituzione repubblicana
E la scuola è un fondamento pure esilio democratico di formazione della coscienza non è questione politica ma educazione civica l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro che ha vietato la ricostruzione del carpito farci
Fascista
Siamo orgogliosamente antifascisti
Non è la presi versatili no ma il ministro che dovrebbe dimettersi
Per questo
Le assemblee generali della FIOM mila file temi impegno no i propri componenti e tutte le strutture a lavorare
Per la riuscita della manifestazione indetta per sabato quattro marzo a fine Firenze il segretario generale Filt M. Firenze Luca Barbetti il segretario generale FIOM Firenze Daniele Carosi
Questo ordine del giorno viene assunto calabresi
Ora vi leggo il documento conclusivo di questo incontro di oggi
Da troppi anni
Penso che vieni anche proiettato
Intanto iniziò a leggere da troppi anni e governi che si sono succeduti succeduti alla guida del Paese hanno socialmente sostanzialmente delegata delegato la politica industriale del Paese al mercato
Trasferendo ingenti risorse pubbliche al sistema
Delle imprese private sotto forma di incentivi sgravi
è una fiscalità di vantaggio tesa a ridurre il costo del lavoro
Oggi è sotto gli occhi di tutti che la Teoria del mercato che si a otto regolamenta non solo ha fallito ma ha prodotto gravi fenolo fenomeni di de industrializzazione
Corriamo da sempre dietro le emergenze contingente di questo o quel settore ma non usciamo mai
A mettere in campo una media di sistema Paese che ci consenta di individuare e risolvere i problemi strutturali che impediscono al nostro tessuto industriale di crescere e svilupparsi
Non possiamo continuare ad affidare le sorti dell'Italia un sistema produttivo e industriale basato sulla
Profilo basso dalla competizione dei prezzi
Abbiamo spesso denunciato la miopia
Che di chi ha ricercato soluzione solo sul terreno dei costi abbattendo i diritti perché ciò è sbagliato e ci a vita in una spirale dal dalla quale sarà sempre più difficile uscire
Ingenerare il lavoro industriale è stato negli anni svilito socialmente
Per salire prepotentemente alla ribalta delle cronache giornalistiche
E del dibattito pubblico nella fase pandemica periodo per nel quale lavoro industriale il lavoro del pubblico e privato in generale si è disvelato per quello che essenziale indispensabile
Per l'abolizione di ricchezza e benessere sociale
Di beni e servizi utili all'insieme della società oltre che fonte di reddito e di dignità dei lavoratori ed è lavoratrice
In questa fase è caratterizzata dalla dea organizzazione sistema Capri capitalistico
Dai processi di transizione ambientale energetica e tecnologia del tecnologica i governi dagli Stati Uniti e della Cina
Predispongono piani straordinari a sostegno delle proprio multinazionale e delle proprie aziende con sussidi e incentivi diretti tesi a orientale tra la transizione
Attrarre investimenti a favorire la rialloca locazione dell'abolizione l'insediamento industriale all'interno dei propri confini
Una dimensione globale della competizione tra stati pesa ridefinire potevi Sr
Di influenze previde Cheney prossimi futuri una concorrenza a tutto campo che l'Europa rischia di pagare presenta mente
E che proprio per questo richiede interventi straordinari è una dei quattro dotazione economica per difendere l'industria continentale con un piano di investimento finalizzati a orientare e governare i processi della transizione
Difendere l'industria e le filiere produttive salvaguardare e incrementare l'occupazione
Ciò vale anche per il governo italiano e per il ruolo che deve svolgere per rimettere al centro l'industria del nostro paese infatti gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina
Dopo le crisi dei azione prime e della pandemia da Coopi diciannove a stanno mettendo a dura prova il sistema industriale italiano gravato da una rilevante aumento del costo delle materia prime del gas e dell'energia
E dalle difficoltà di approvvigionamento dei normali flussi produttivi si tratta di aumenti anche spero più speculativi e di difficoltà delle forme Nutt forniture di che rischiano in prospettiva di alterare i costi di produzione
Con esso la competitività di un sistema corruttivo già penalizzato dalle scelte di alcune multinazionale che nell'ambito di una riorganizzazione delle catene del valore dite determinano delocalizzazione produttiva perdite di know how e occupazione
E necessario progettare per realizzare nuove filiera industriale
Integranda integrandole con quelle esistenze consentendo il mantenimento della competitività delle nostre aziende sulle scacchiera internazionale garantendo quindi le risorse economiche indispensabile ed una giusta tradizione lavorando su tutta la lunghezza delle valido Chance
Dovremmo raggiungere i più alti obiettive nell'economia circolare
Consentendo la sostituzione delle parti ambientalmente critica e con altre sempre più sostenibile a parità di competitività
Dalle aziende no ad tua Betti all'Amati mani Fett fattura di nicchia
Si dipana si dipana il tessuto di lavoratori e aziende che rendono l'Italia la seconda manifattura d'Europa ogni soluzione che prevale prevede delocalizzazione o mancante risciò aventi va respinta a favore di soluzione inumati innovative e pianificate che non portino arretramenti
Per conseguire questi risultati dobbiamo garantire alle nostre industrie le necessarie forniture di materie prime ed energetiche
A prezzi competitivi puntando su una rapida curva di riduzione delle CO due emessa avallando avallando ci ioni strumenti tecnologico disponibile per la sua dedizione ma anche diversificando il mix
Delle fonti di approvvigionamento energetico prediligendo vettori innovativi come l'idrogeno e l'ultimo finché non sarà possibile alla loro piena sostituzione
Del combustibile più sicuri e meno impattanti dal punto di vista ambientale
Massa intervenendo per l'eliminare tutti ostacoli di carattere burocratico autorizzati o autorizzativo che ne impediscono lo sviluppo
E ancora garantendo la sicurezza energetica del Paese anche diversificando il mix delle fonti di approvvigionamento energetico e l'utilizzo dei le vettori attualmente disponibile investendo sulle fonti rinnovabile economicamente sostenibile
Il fattore umano e pavimento parimenti fondamentale per non disperdere l'immenso capitale di professionalità
E conoscenza delle un disco industria edera malefica manifattura italiana sarà indispensabile varare idonea per corsi di formazione
Aggiornamento riqualificazione che consenta che anche la transizione lavorativa avvenga senza traumi ed esclusione
Si tratta di un'ingente mole di risorse a disposizione del governo che occorre utilizzare per rilanciare gli investimenti pubblici
Dare soluzione alle crisi aziendale pianificare la trasmissione ecologica energia trasporti e servizi ambientale e digitale
E le comunicazione e leciti e la comunicazione del sistema industriale italiano reale per questa vita questa via nuova e buona occupazione
E altri che auspicabile l'istituzione di un'Agenzia per lo sviluppo che coordini Investimenti come alle necessità industriale del Paese
A cominciare dal potenziamento delle reti digitale lette che gas e delle infrastrutture
Che poi dovranno permettere di utilizzare effettivamente quanto la ricerca e la tecnologia metteva a disposizione
Per realizzare questi obiettivi va però superata un'idea di politica industriale di tipo orizzontale neoliberista
Che vede lo stato impegnato esclusa lamenta a incentivare le imprese con finanziamenti
Sgravi e riduzione della tassazione creare in ultima analisi le migliore condizione per lo prevede dopo il ritardo l'operatività del privato
Anche per questo si renderà se si necessario provvede provvedere
Ha poi apposito appositi vincoli sociale all'impresa che riceva aiuti e risorse pubbliche così come va messa in discussione l'attività legislativa che modifica che modifica il sistema delle relazioni sindacali e le constatazione
Con la ditta detassazione del secondo livello contrattuale e del Welfare anche senza accordo sindacale che favorisce l'unitari l'unilateralità delle impresa e linde vola Min di indebolimento della contatore CCN alla e la contrattazione collettiva le politiche pubbliche devono invece porsi l'obiettivo di intervenire sulla sulla struttura industriale
Sull'attuale capacità produttiva con l'obiettivo di poi dura in futuro impianti le tette o regia e poi Dotti pannelli solari Tour turbine o lo
Ero lì che eletto letto Rizzo attori e per il Doge non verde mezzi di trasporto a pareti di telecomunicazione eccetera necessari a Lecce e tradizione
Per fare questo occorre ripensare intervento pubblico e neo commi economia anche diretto dove lo Stato deve orientarne le scelte industriale
Del propri settori strategici affinché queste accompagnino il Paese nel superare i grandi processi di cambiamenti anche transitoriamente
E una partecipazione societaria tramite Cassa depositi e prestiti
Invitalia e il match fra si tratta di rafforzare le leve necessaria per una programmazione pubblica dei settori per definire priorità obiettivi da realizzare
Per legge rivestimenti e l'implementazione delle attività produttive alla creazione dei nuovi posti di lavoro
Per scongiurare tali rischi serve a progettare una transizione esco ecologica tecnologica e digitale sostenibile anche socialmente
Rilanciare investimenti pubblici con una politica industriale capace di quegli Ficara le traiettoria della condizione
Definire negli obiettivi gli Nurmi ultima analisi creare nuova occupazione stabile
Ebbene retribuita una politica industriale e quindi che nell'edificio ridefinire la struttura produttiva la renda idonea a realizzare i beni e servizi a creare nuova occupazione di qualità
A gestire e sviluppare i settori strategici
E promuove a promuovere le competenze programmare la transizione ecologica inoltre le politiche pubbliche vanno orientate anche al controllo
Della filiera delle attività ciò che in pelle ciò per impedire la pole polipi relazione del Sorba apporto appalto il dumping contrattuale
E la riduzione dei diritti dei lavoratori
Tutte misure e scelte funzionali anche ad accompagnare l'aumento della dimensione dell'impresa oggi troppo bassa e con i scarsa propensione all'Investimenti all'innovazione
Può gettare quindi nuove filiere produttive nuove catene di valore non solo subfornitura lei pare per Paesi terzi seppure efficiente dal punto di vista tecnologico e ambientale
Un sistema che non solo di fornitura di servizi e verde energetici
Oggi sta l'azione dei impianti ma capace di riconnettere l'utenza finale con la manifattura che deve continuare a svolgere anche in futuro un ruolo di primo piano nel continente europeo
Inoltre le risorse del PM
Vanno utilizzati per Asso accorciare le distanze tra nord e sud
Ridoli capo positivo tecnologico in Frasso infrastructure giullare fra le diverse aria del Paese come scelta politica perde ridefinire
Le vocazione industriale i distretti implementare progetti
E lì industrializzazione eri convenzione produttiva in questo senso vanno vincolate ad uso industriale le aree coinvolte da processi di ristrutturazione e di chiusure aziendali prevedendo laddove necessario la bonifica del territorio finalizzata Appiani diresse e l'insediamento industriale e di sviluppo
Da questa situazione ne possiamo uscire soltanto attraverso il rilancio del sistema Paese attraverso il rilancio dalla competitività industriale sui mercati internazionale per cogliere questo obiettivo sono necessaria
Un concreto un concerto di iniziativa calate le distrattiva legislativo a partire da una nuova centralità dello Stato del Governo di cambiamento con riforme non più rinviabile che intervengono sulla semplificazione amministrativa sul sistema fiscale sugli indirizzi di politica industriale e suo affossamento dello stato sociale
Siamo quasi alla fine è un attimo di pazienza inoltre nessuna modifica va posta alla conta alla colpa come dice al codice dei a parti anzi sarebbe necessario maggiore rigore in termini di responsabilità sociale
Lei cambia appalto e di rispetto delle norme di sicurezza
Non si può immaginare una ripresa industriale senza forti investimenti sia pubblici sia privati su ricerca e innovazione tecnologica verso una nuova frontiera dei corruzioni che circoli occorre colloqui
Nella politici Sone delle tecnologia bit abilitanti che rendono più solidi i processi produttivi e in questo scenario per realizzare queste via di cambiamento FIOM e fili tempo
Nella loro reciproca autonomia propongono alla CGIA di costituire un coordinamento confederale
Delle politica industriale e occupazionale promuovendo la costituzione di un Conso osservatorio sull'undici industria quale luogo politico per l'elaborazione di proposte a te al rilancio di scelte di politica industriale
Che contestualmente possa fornire un contributo anche di carattere
Rivendicativo e rilanciare una nuova stagione di confronto con le prese e con l'istituzione del Paese a tal fine alle le segreteria nazionale della di FIOM e Phil tempo sono impegnate a promuovere congiuntamente
Momenti di incontro e di coordinamento ai vari di
E lì della casa delle categorie scusate per l'italiano
Allora questo documento viene assunta dalla presidenza grazie a
Lamento dopo
Alle alle quattordici dovevamo iniziare grazie a tutti per la vostra papi ci faccio
Questo
Grazie per me personalmente un piacere e un onore essere con voi oggi
Abbiamo l'occasione per una riflessione
Quanto mai puntuale
Sulle questioni che in questo momento sono più importanti per il destino di questo Paese non solo di questo Paese ovviamente siamo al centro di quella che sembrerebbe la solita tempesta perfetta che stavolta però
è contraddistinta anche da una guerra che nessuno voleva nessuno aspettava che ha impatto ovviamente
Sui temi
Della politica economica e della politica industriale abbiamo in piedi le due transizioni quella energetica quella ambientale che sono a loro volta fortemente condizionate dal quadro geostrategico
Che abbiamo sullo sfondo e abbiamo anche poi un nuovo governo appunto
Nato da poco rappresenta diciamo un'anima un punto di svolta o secondo alcuni anche di rottura rispetto ad equilibri che nel Paese si erano consolidati nel bene o nel male vedremo con quali prospettive insomma il tutto poi sullo sfondo di una serie di crisi industriali
Che conoscete tutti meglio di me e quindi di tutto questo parliamo oggi con il ministro Adolfo Urso grazie ministro con con Maurizio Landini io comincerei proprio da lei il ministro
Perché in questo momento sui temi della politica industriale che è da sempre uno dei punti dolenti io direi dalla fine delle partecipazioni statali in poi che comunque sono stati un modello di politica industriale e quindi mi riferisco essenzialmente al novantadue quando tutto crolla con Tangentopoli beh insomma da allora son passati più di vent'anni e ogni anno sento parlare del fatto e a ogni tornata elettorale e a ogni vittoria di un nuovo vecchio Governo sento parlare del fatto
Perché l'Italia non ha una politica industriale e che bisognerebbe ripartire da lì
Il che è verissimo in questo momento peraltro tutto questo è aggravato da un fatto appunto macro anche questo geostrategico abbiamo gli Stati Uniti che hanno appena varato Congiu by the in un piano mostra per fronteggiare anche l'emergenza inflazionistica trecento miliardi di dollari tutti a bando a vantaggio del loro sistema industriale l'Europa che arranca doveva raggiungere un equilibrio nuovo almeno secondo gli auspici di Giorgia Meloni sul tema degli aiuti di Stato
E mi pare che invece alla fine il risultato sia che ancora una volta ogni Stato Fassi e quindi da questo punto di vista gli Stati europei che hanno più spazio fiscale possono fare non dico quello che vogliono ma quasi e noi che invece di spazi fiscali non ne abbiamo
Stiamo qui stringiamo ancora la cinghia qual è la situazione ministro
Sì grazie a voi innanzitutto dell'invito che mi avete fatto che mi consente corti confrontarmi
Con il sindacato importante per quanto riguarda gli assetti indossa del nostro Paese
Confronto che facciamo abitualmente come sapete all'interno del ministero con i vostri rappresentanti con cui siamo incontrati più volte in questi mesi ma che era necessario che io facessi anche direttamente con voi o comunque la vostra presenza
Sì egli sedute messe in campo mille ottocentocinquanta miliardi di dollari in appena un anno
Mille duecento miliardi di dollari per le infrastrutture interne
Ferrovie aeroporti hanno bisogno di investimenti significativi
Duecento ottanta miliardi di dollari per quanto riguarda le nuove tecnologie ICI semiconduttori la scienza della vita
E poi trecentosettanta miliardi dei colori come lotta all'inflazione così chiamata realtà per la transizione ecologica e digitale con la logica di Roscioli in via ritorno a casa dell'industria con logica sostanzialmente protezionistica sette mila cinquecento euro ad ogni autovettura elettrica male componenti devono essere nordamericane e assemblate negli Stati Uniti
Per dei della sintesi
Lo hanno fatto perché devono regge una sfida titanica
Rispetto alla Cina a quello che la Cina messi in campo in questi anni che punta alla supremazia tecnologica scientifica e industriale quindi politica di conseguenza militare della Cina a livello globale
Una risposta necessaria
Lo hanno fatto in continuità con l'amministrazione tram perché il primo atto di questa politica è stata la riscrittura del Nafta chi rilegge il Nafta così come è stato riscritto Otranto trova tutto poi su cui si enucleata questa politica poi di bare
L'Europa all'inizio l'ho detto il mio primo intervento in Parlamento alle commissioni riunite già novembre però dall'inizio Asm
Ha sbandato fra tre ipotesi diverse di risposta la prima che qualche d'un avanzato è stata quella di ricorso al dub Trio guerra daziaria doganale come fu fatto a venticinque anni fa con aria basse Boeing risposta sbagliata allora che per l'Italia abbia pagato più di tutti
Tanto peggio oggi spaccare l'Occidente a fronte di una guerra nel cuore d'Europa era incomprensibile parte crono insiste più stabiliti o comunque ci sta gli organi da Belgio e quindi anche inefficaci
E lo dissi subito in Parlamento le commissioni riunite la seconda strada è quella che qualcheduno l'Europa ancora avanza
E quello di ieri libera decide mani ciascuno faccia quel che può fare ciò che è più forte la Germania investe perché a spazi di scale e chi può
Non riesce a star dietro peggio per lui questa seconda risposta sarebbe peggiore della prima perché non si spaccherebbe l'Occidente ma si spaccherebbe l'Europa per sempre
Quindi anche questo io ho detto subito la risposta che non possiamo accettare la risposta deve essere non europea come tale
Deve essere altrettanto forte assertiva non in contrasto con quella degli Stati Uniti ma in parallelo con quella degli Stati Uniti perché l'obiettivo è lo stesso
Mantenere in Europa in Occidente con la capacità industriale tre croci scientifica alla base anche del nostro sviluppo oltre che delle nostre libertà
A cui non dobbiamo mai rinunciare e quindi siamo mossi perché ci fossero disposte europea
E lo abbiamo chiesto e reclamato io stesso
L'ho fatto in più sedi in Europa tra l'altro lunedì sostato a Berlino con a vecchi DC facevi tedesco a tal fine e venerdì vedo a Roma Lemaire che ho già incontrato parigina all'inizio del mio mandato
Proprio che sviluppa Napoli europea che cosa noi chiediamo all'Europa chiediamo sostanzialmente tre cose in questo momento
A fronte della richiesta di alcuni Paesi europei Germania innanzitutto non soltanto anche della Franciacorta di vedere gli aiuti di Stato ciurma di figli stato lo abbiamo detto si può fare ma ad alcune condizioni la prima che venisse temporanea
E poi chiede se fate una logica di complessiva di solidarietà
Perché in più flessibilità c'è bisogno anche per la Cogema a perché mi diceva ma possiamo aspettava perché lo diceva a me l'altro giorno possono aspettare due anni che la commissione ci risponda
Se mi sono accorta anche loro che aspettare due anni gli rispondono di Stato è chiaramente in quest'epoca assolutamente impossibile quindici bici ad un'accelerazione di una flessibilità intriso di utili stato purché sia temporanea questa riforma
Ma nel contempo nessuna logica di pacchetto
Che tenga conto anche delle esigenze di chi non può non soltanto dell'Italia perché degli aiuti di stato utilizzato in questi ultimi anni gli ultimi due anni il cinquanta per cento e rotti sono anche state utilizzate alla Germania quasi il trenta per cento la gente alla Francia
Il cinque punto e sette per l'Italia tutti gli altri insieme
Il quattordici per cento quindi anche gli altri Paesi hanno bisogni qualcosa di diverso per farmi l'industria europea ne abbiamo detto c'è bisogno per quanto ci riguarda che siano resi flessibili tutte le risorse già oggi in campo
Cioè le risorse PNR erre
Le risorse le paure you e anche i fondi di coesione
Perché sino ad oggi di flessibilità complessiva sia possibile reindirizzare queste risorse da subito su quello che davvero serve alla Puglia industriale italiana ed europea ce la possiamo fare
In più abbiamo detto dobbiamo anche creare uno strumento nuovo che serve quale quello di un fondo sovrano europeo ma lo vediamo in prospettiva per realizzare un'autonomia strategico europeo per esempio su che cosa
Sulle materie prime critica
Voi lo sapete meglio di me l'avete visto le vostre aziende oggi le materie prime critiche sono in gran parte in mano ad altri
In buona parte in mare la Cina soprattutto la lavorazione delle materie prime critico oggi è fatta quasi interamente in Cina
E se manco a materie prime non rischiamo di cadere dalla padella alla brace dalla dipendenza energetica dalla Russia che stanno scontando perché ce ne dobbiamo liberare
C'era mi illusi che bastava rivolgersi all'Oriente alla dipendenza sulle materie prime della Cina
E alla dipendenza tecnologica dalla Cina noi questo non possiamo permettercelo non possiamo lasciare nostri figli una tale subordinazione come come i nostri padri sostanzialmente lo stessi che siano abbastanza anziani abbiamo purtroppo lasciato il nostro Paese nostro Europa rudemente insorgere
Quindi noi cosa abbiamo chiesto l'Europa di costruire insieme una politica industriale europea
E noi in Italia faremo la nostra parte perché io entro quest'anno realizzerà una conferenza nazionale sulla Pulindustriale al termine di un percorso che disegnerà in insieme con le forze sociali e produttive con i sindacati
Perché sappiamo che occorre farlo son passati trent'anni dal mille novecentonovantadue era generoso vent'anni trent'anni sono passati
Trent'anni senza Pulindustriale nessuno resisterebbe e purtroppo l'Italia mostra limiti Maya siamo fiduciosi e concludo
Perché proprio la reazione dell'impresa e dei lavoratori italiani in questi ultimi mesi direi negli ultimi due tre anni ci lascia questa fiducia
Il nostro sistema nell'epoca della globalizzazione in cui bisogna riorientare i processi produttivi e bisogna nel contempo accorciare la filiera all'interno dello stesso continente
Per la sua tipologia fatta da piccole e medie imprese e anche di grande impresa hanno un tessuto produttivo molto diffuso capaci di flessibilità
E per le sue capacità di essere un sistema complesso come trovi sia la sistema agricolo che queste ma dei servizi che il sistema industriale
E per la sua collocazione geopolitica molto importante nel Mediterraneo con la frontiera orientale frontiera meridionale nella consapevolezza concludo che tutta l'Europa ha guardato negli ultimi trent'anni soltanto d'Oriente ed Europa
E si ritrovò la cortina di ferro che si è rialzato ridere Rope deve necessariamente investire sul Sud quindi sul Mediterraneo
Noi siamo in che nelle condizioni di vincere la sfida se ci mostriamo come dobbiamo essere un sistema Paese all'interno consapevolmente dal Comune
Posso utilizzare una termine forse dura fortezza europea
Ho subito Pietro voglio solo fare una brevissimi le chiedo solo una brevissima chiosa perché da questo suo primo intervento si capisce chi è chiaramente che al di là delle nostre qualità e delle nostre capacità che indubbiamente ci sono
Quest'ultima parte che lei lo di diceva lo conferma non abbiamo però bisogno dei partner europei perché appunto se fortezza europea da essere abbiamo bisogno dei partner le chiedo appunto questa brevissima chiosa
Ma l'Italia non è un po'isolata in questo momento anche in Europa i fatti che sono successi
E le ultime due settimane
Da dalla Cina da Macron sciolse tiene i dischi a quello che è accaduto dopo a Bruxelles
Non sono un piccolo campanello d'allarme del fatto che rispetto al quella che un tempo si sarebbe chiamata la locomotiva franco-tedesca oggi forse non è più neanche quella però noi siamo molto in fondo al convoglio
Noi siamo esattamente otto potevano io e gli altri
Noi siamo lo dicevo prima in una casco
La nazione mediterranea d'Europa
Guardiamo all'Energia e all'alba del gas europeo da dove proviene il gas dal sud passerà attraverso i cavalieri fornirà anche la Germania
Non siamo proprio di linea di frontiera dello sport
Perché l'Europa o si orientano i confronti e mediterranee dell'Africa creando una politica win-win con l'Africa che passa necessariamente dall'Italia una nessuna parte
Perché si è alzata la cortina di ferro fortunatamente non a Trieste qualche cinghiali chilometri lama si è alzata
E quindi la storia porta da quindi siamo e non a caso io era lunedì a Berlino che venerdì viene qui per Lemaire AB e che mi ha proposto di fare un incontro trilaterale che si svolgerà in Germania entro l'estate
Noi siamo necessariamente al centro anche del dialogo tra francesi e tedeschi Germani che sono oggi
Sui temi concreti più forse divisi che mai
Ecco senza l'Italia non si fa una Puglia industria Nostromo nella nostra Europa ne siamo consapevoli noi ne sono consapevoli i loro e io credo che oggi l'Italia conta più del passato e concludo conterà di più dal due mila e ventiquattro in poi
Perché nel due mila e ventiquattro ci sono delle condizioni particolari non è la sede giusta questa per parlarne politiche istituzionali voto del Parlamento europeo
Laddove prevarranno delle forze con un più coscienza industriale si è dimostrato anche l'ultimo passaggio sul Regolamento europeo
Sull'automotrice
Sì quello spot azione fosse avvenuta sei mesi fa novanta ci sarebbe stata una maggioranza bulgara come si diceva una volta del novantacinque per cento invece passata per trenta posti
Figuriamoci nel due mila ventiquattro
Cambiano i governi europei nel frattempo e soprattutto cambia la commissione europea questa Commissione che è nata un'epoca diversa dove c'è una visione escatologica
Messi Annika ideologica dovrà fare i conti la prossima Commissione con la realtà di qui l'appuntamento del due mila ventisette ci stiamo preparando sulla clausola di revisione noi sappiamo che la storia passata agli e ci stiamo attrezzando con un progetto Paese con una visione specifica di quello che l'Italia può rappresentare in questo secolo
Qui e non altrove per la sua cittadine per le proprie imprese mi sappiamo come fare allora Maurizio Landini
Nella prima riflessione su questa considerazioni del ministro lei lo vede il progetto Paese gli obiettivi di lungo periodo che Urso appena indicato
No io sinceramente ancora non l'ho capito e di questo non faccio una colpa diciamo così è partito da poco perché penso che noi stiamo pagando
Scelte sbagliate assenza di politiche industriali
E di riforme sostanziali da tempo perché il paradosso che stiamo vivendo
E che noi siamo il Paese che ha in Europa se ci confrontiamo con Francia e Germania in particolare quelli che hanno
I redditi iscritti salari più bassi anche il costo del lavoro più basso i livelli di precarietà nel lavoro più alti
Di altri i nel corso di questi anni
Non solo non ci sono più le partecipazioni statali
Ma in realtà noi siamo diventati il Paese molto forte oltre sulla componentistica ma molto meno sui prodotti finali o fu controllo sostanzialmente dei processi
E quindi ragionare oggi
Di politica industriale
Significa appunto a vivere un progetto di paese ma soprattutto aprire anche in testa come si affrontano le emergenze e le cosiddette transizioni concluse anche amati a fare i conti che riguardano sia le politiche energetiche ma che riguardano naturalmente anche scelte sui prodotti sulle attività strategiche no
Che riguardano settori interi di attività appunto dall'automobile all'acciaio visto che stiam parlando qui di politiche industriali a tutto il settore del cosiddetto made in Italy
Quindi in questo quadro e in questo contesto c'è sicuramente un problema di confronto con l'Europa e di politiche che l'Europa mette in campo
Ma allo stesso tempo c'è anche un problema di come questo processo si svolge e si sviluppa sostanzialmente nel nostro paese allora io qui senza alcuna polemica ma anzi ringraziando il ministro per la presenza ma allo stesso tempo anche per la possibilità di un confronto e di un dialogo
Voglio dire in modo molto chiaro che ad oggi
Il livello di confronto e di dialogo tra le organizzazioni sindacali e il Governo io lo considero del tutto insufficiente
Perché non è sufficiente
Fare degli incontri ascoltarci il problema è se sulle scelte che vengono fatte ci sono luoghi in cui questo confronto è possibile farlo in termini di accordi se necessario di coinvolgimento noi è un po'di tempo medico un in generale
E come CGIL la stiamo proponendo debbo dire che essendo che negli ultimi cinque anni sono cambiati quattro governi noi almeno da quattro governi diversi questo tema l'abbiamo posto
E visto che oggi siamo a diversità di altri governi in linea teorica o in linea pratica di fronte a un con governo che con i numeri può governare cinque anni e ce lo ricordate tutte le volte che c'incontriamo come punto anche importante io ad esempio penso che questo significhi allora
Struttura Rossi e chiedo decidere dal punto di vista il governo se temi come quelli della politiche industriali o le conseguenze che questo anno
Diventano oggetto no di luoghi di confronto strutturati con le organizzazioni sindacali dotiamo proponendo ad esempio da tempo la Costituzione la chiamiamo così di un'Agenzia per lo sviluppo del nostro Paese
Perché qui c'è un sette per appunto fare sistema
Che vuol dire non solo come spende i soldi del PNR R o quelli di fondi di Fort cosiddetti fondi del di coesione
Sapendo che qui non c'è solo quelli che spendono dare al due mila ventisei ci sono anche quelli che non ho speso per il nostro Paese uno di quelli che non è mai nemmeno riuscite a spendere tutte le risorse che l'Europa aveva messo a disposizione
Ma dall'altra parte c'è anche un tema che richiama la necessità di investimenti privati
Anche del nostro paese e al limite c'è la necessità di andare a vedere anche come si recuperano possibili
Investimenti penso ad esempio anche a tutti i fondi di previdenza complementare e alla possibilità di avere risorse che siano in grado appunto di far crescere ed impostare
Sostanzialmente le attività di fronte ad una situazione in cui stanno cambiando anche i sistemi produttivi in quanto tali in termini di prodotti e da un certo punto di vista noi abbiamo bisogno che adesso sì indichino delle scelte
Che in un qualche modo orientino anche la riorganizzazione delle imprese e la qualità delle produzioni sostanzialmente che vengono messe in campo perché in molto spesso
Lo stiamo assistendo ad un vuoto ad un ritardo e io penso che un processo di cambiamento di questa natura quando parliamo di emergenza climatica quando parliamo di politiche energetiche
è evidente che ci sono una serie di scelte di fondo che debbono essere fatte in cui il ruolo del pubblico dello Stato
Non diventa quello di lasciare fare al mercato ma diventa il ruolo di chi indica sia come do le sovvenzioni sia come dagli incentivi sia come coordino sostanzialmente questa attività
Lo dico banalmente per cercare di farmi capire
Parliamo ad esempio di politiche energetiche
I più grandi gruppi industriali nel nostro pesano anche un controllo pubblico quando parliamo di ENI di ENEL di rimandi Terna stiam parlando di imprese che sono pubbliche
Da un certo punto di vista qui si parla di fare la del gas in Italia ok ma se la guardiamo in termini generali se l'obiettivo nostro
E quello di essere davvero dei soggetti autonomi in un'idea che in Europa porta al superamento delle fonti fossili
Del caso Carbone non c'è sul pronti come Governo la transizione ma già il fatto di quali investimenti faccio adesso sulle fonti rinnovabili per non essere quello che deve rincorrere ma per essere quello che anche su questo terreno è in grado di essere all'avanguardia che costruisce anche quelle filiere produttive che possono determinare il nuovo lavoro e gestire processi di riconversione che vanno in questa direzione
Questo per fare un esempio ma se ragioniamo su tutto il versante che riguarda il settore prima si parlava dell'automotive dell'ATER elettrica e di di quello che sta succedendo noi abbiamo il problema
Di cosa fanno anche i gruppi che in Italia svolgono questa funzione se penso al gruppo Stellan Tissot
Siamo di fronte ad un gruppo che ad oggi si limita a chiedere qualche incentivo perché vengono comprate le auto elettriche ma noi siamo un Paese che ha una potenzialità produttiva di due milioni di auto o di mezzi che poi produrre ne stiamo producendo cinquecento mila abbiamo una componentistica di un certo tipo ed a un certo punto di vista insisto la dico banalmente per noi questi non possono essere processi
Che sono lasciati al mercato il governo guarda che cosa sta succedendo che cosa fare questi sono i e lo dico perché secondo me non stiam pagando dei ritardi quindi in sì quando dico non ne faccio una critica oggi al governo che appena arrivata
Io dico che molti di questi casi non stiamo pagando dei ritardi e degli errori che in passato sono stati fatti
Ne dico solo una perché parlo di automatica in parte un elemento anche che conosco io ricordo quando nel due mila dieci due mila undici due mila dodici mille tredici
Qualcuno teorizzava che pensare all'elettrico come elemento di sviluppo era una follia che era sbagliato
Che non bisognava affrontare questa cosa in quel momento tutto il quadro politico del nostro Paese mi permetto di dire centro destra sinistra dicevano che aveva ragione e che bisognava lasciare fare queste scelte ma che oggi queste cose le paghiamo perché stiamo pagando il fatto che arrivi tardi e che al limite non hai neanche impostato perché se parliamo di mobilità se parliamo di logistica se parliamo non stiamo parlando solo di autonoma stiam parlando quando parliamo di mobilità stiamo parlando di come si sposta le merci come si porta le persone
Prima diceva la posizione strategica dell'Italia nel Mediterraneo rispetto anche lo sviluppo dell'Europa un elemento fondamentale certi io penso di sì ma allora devi pensare a che tipo di infrastrutture metti in campo in che tipo di investimenti fai anche se ragiono sul terreno della portualità se ragiono sul terreno in senso generale ecco la cosa che noi oggi vediamo e che non ci sono luoghi in cui questa discussione questo confronto con le parti sociali io penso anche con le organizzazioni sindacali
Diventa un elemento di trattativa di accordi di definizione sostanzialmente anche di sette di investimenti
E lo dico perché consapevole che un processo di questa natura si porta con sé anche tutto un tema che riguarda l'investimento sulle persone il cambiamento anche del tipo di produzione di prodotti che fai
La formazione come accompagnò un processo di questa natura in cui naturalmente c'è anche la necessità di un cambiamento del lavoro ma io insisto c'è un problema anche di cambiamento delle imprese
Per molti anni la piccola media impresa è stato un elemento di forza di questo Paese
Io penso che l'elemento di forza di questo Paese deve continuare ad essere quella capacità creativa e quella capacità di risolvere problemi che noi abbiamo ma se la guardiamo da un certo punto di vista quello che sta succedendo quello che sta facendo gli Stati Uniti ma che stanno facendo anche altri che sta che vuol fare anche la Germania nel suo Paese con la richiesta di ha un di liberalizzare gli aumenti di Stato significa nell'immediato investire una quantità di risorse fortissimo in un Paese che da Porto
Goran già forte vuol dire anche costruire delle reti di impresa vuol dire anche accrescere la dimensione delle nostre imprese vuol dire fare alleanze con l'Università con la ricerca significa affrontare sostanzialmente una situazione di questa natura
E allo stesso tempo noi abbiamo un problema salariale
E riguarda la necessità di aumentare i salari ma abbiamo anche le necessità
Di una struttura che favorisca la possibilità di creare anche nuove attività e nuovi posti di lavoro se noi puntiamo alle fonti rinnovabili come elemento fondamentale perché il sole
L'aria e l'acqua che abbiamo uno nel Mediterraneo non c'è nessun altro nella mia testa c'è che questo deve essere costruito col fatto che poi non
Compro i pannelli solari dalla Cina che poi non compro le pale eoliche da qualche altra parte ma che sono in grado di costruire quelle filiere produttive che possono anche accompagnare quei cambiamenti di attività che oggi sostanzialmente non sono in grado di fare
Cioè io non posso aspettare
A vedere cosa succederà nel due mila e trentacinque adesso o nel due debbo già adesso fare scelte che vanno in una direzione di costruire questa capacità e di essere anche all'avanguardia sostanzialmente su nuove attività
Allora io insisto nel ringraziare ed a un certo punto di vista nello sfruttare anche il confronto che stiamo facendo perché qui stiam parlando alla platea che rappresenta in di il pezzo della dell'industria manifatturiera industriale sostanzialmente nostro per cui stiam parlando ai metalmeccanici ai testi dei chimici cioè se guardiamo in senso generale queste una platea che in un qualche modo
Rappresenta la l'ossatura fondamentale che ci fa essere la seconda manifattura sostanzialmente d'Europa ma da questo punto di vista oggi oggi noi siamo di fronte qui qualcuno non c'eravate voi ma qualcuno nella discussione che si faceva questa mattina la consapevolezza che siamo di fronte a un processo di trasformazione
Dentro dalle come si gestisce questo processo di trasformazione determineranno anche il futuro del nostro Paese
E da un certo punto di vista anche il futuro dell'Europa dentro il quale sostanzialmente ci stiamo muovendo ecco e in questo senso io credo lo dico che è necessario non solo ragionare
Su gli investimenti europei che sono fondamentali ma io mi permetto di dire c'è anche la necessità di affrontare il tema degli investimenti anche privati perché bisogna aumentare anche gli investimenti privati nel nostro Paese
E da questo punto di vista bisogna anche essere nella condizione
Di affermare anche una logica di incentivi e di gestione anche degli incentivi all'impresa particolarmente diversa
Colgo l'occasione
Qui perché è un tema anche che è emerso oggi siccome si ragiona anche di trasformazione del lavoro di cambiamento del lavoro
Noi vediamo due temi fondamentali uno che riguarda appunto il processo di formazione e di acquisizione
Perché oggi sotto gli occhi di tutti che noi se pensiamo anche un Paese diviso siamo di fronte al fatto
Che hai nel Mezzogiorno le persone che non hanno il lavoro e che debbono spostarsi per andare da altre parti ai altre parti del Paese che oggi siamo in presenza del fatto che le aziende fanno straordinario
O addirittura non trovano le persone le professionalità di cui avrebbero sostanzialmente bisogna solo dico banalmente ma come esempio no
E chiaro che è un processo di e allo stesso tempo sappiamo perfettamente che i progetti che sono in atto tecnologiche di cambiamento climatico quello che vogliamo
Sta determinando che una serie di produzioni che si fanno adesso tra dieci quindici vent'anni non ci saranno più
è la necessità sostanzialmente di cambiare per me discutere di politica industriale non vuol dire in generale discutere di politiche pubbliche vuol dire come si governano questi processi di cambiamento
E se assumiamo il fatto che il lavoro e le persone debbono avere una sua centralità allora un altro tema che si pone come re distribuisco questo lavoro quando noi parliamo di diritto alla formazione parliamo che le persone dentro l'orario di lavoro
Debbono essere pagate perché si aggiornano studio lo qualificano la loro attività ma questo vuol dire anche un ragionamento sugli orari di lavoro su una sua redistribuzione
Quando parlo di incentivi alle imprese
Bisogna smetterla io dico quello che è stato fatto in questi anni dove molto spesso sono stati dati finanziamenti a pioggia a prescindere dai comportamenti dell'impresa e non legati ai processi che si volevano sviluppare anche in termini di impresa
Allora in questo caso
Incentivare quelli che al limite riorganizzando gli orari per redistribuire il lavoro che tengono qui le produzioni anziché delocalizzare che ricostruiscono processi come si sta dicendo
Di composizione delle attività di filiera cioè fare rientrare attività che ho delocalizzato è un elemento di fondo e chiudo su un punto
Io penso questo primo giro per penso no era per la
Penso no era per RAI il rispetto e la precisione della discussione che ci sia anche un altro tema io non so se il ministro pensa la stessa cosa e neanche Zannini però io faccio questa riflessione
Se oggi nel due mila e ventidue anche i primi mesi del due mila e ventitré
Se l'industria Italia nel nostro Paese rispetto anche a Francia e Germania in Europa avuto risultati migliori come si dice
Io penso che c'è un punto che come si è gestito tutta la fase della pandemia nel nostro Paese
Perché io penso che qui sono avvenute due cose che non dovrebbero funzionare solo quando c'è l'emergenza e quando ci siamo per il collo ma dovrebbero essere un elemento di regole no
E cioè da un lato è indubbio che al sistema delle imprese sono arrivato una quantità di risorse quando è stato messo in discussione il patto di stabilità
Che non era mai successo prima e quindi indubbiamente questo aiuto al sistema delle imprese ha favorito questo elemento e oggi si sta ragionando di una quantità di investimenti possibili da da qui al due mila ventisei che non ha precedenti ma io vorrei che venisse anche su valutato un altro tema
E cioè il fatto che il sistema industriale nel nostro Paese di fatto anche durante la pandemia non si è bloccato e non si è fermato come avvenuto da altre parti e perché c'è stato l'accordo con le parti sociali con il sindacato
Per la gestione e il funzionamento sostanzialmente delle imprese per garantire che non ci si ammalasse ma allo stesso tempo di continuare sostanzialmente a lavorare ora in quel momento lì
Tutti a dire come sono bravi lavoratori come è stato importante fare questo accordo come si è usciti appena dalla pandemia è finito questo sistema e ognuno è tornato al fatto che a quel punto le imprese fa quello che gli pare il governo decide per i fatti suoi
E lavoro delle persone il coinvolgimento le persone è finito
Ma dico banalmente ecco io penso io penso invece che non solo perché secondo me siamo di fronte a un'emergenza ancora peggiore di quella che c'è stata la pandemia
Sia perché siamo ancora dentro una guerra che prima finisce e meglio è
Ma soprattutto perché il cambiamento climatico il cambiamento tecnologico da un certo punto di vista aumentato la velocità di questi processi e questi processi non sono fermati di non so come è chiaro non è che mette un argine
Debbo in un qualche modo accelerare questo tema e qui io ti vedo un punto di fondo
E cioè sia le imprese sì anche al nuovo governo che c'è intende fino in fondo investire nel rapporto con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori
Per la gestione del cambiamento di questi processi qui c'è un punto io ad oggi e lo dico senza alcuna polemica né senza alcun pregiudizio perché non abbiamo avuto nessun pregiudizio anche di fronte al nuovo governo e quello che ha vinto le elezioni al diritto di governare ma come abbiamo fatto con tutti i governi non lo giudichiamo sostanzialmente per quello che fa
E da un certo punto di vista chiediamo nella funzione che abbiamo di mettere nelle condizioni le persone che lavorano di poter essere parte del loro futuro e dei processi sostanzialmente anche di cambiamento che sono necessari qui vedo oggi un limite lo dico con molta onestà e sento la necessità se si vuole davvero affrontare questo tema di essere pronti a sperimentare anche relazioni rapporti confronti di merito diversi da quelli che ci sono stati fino adesso
Il primo giro di bambini non è male Emma spetta poi il secondo
Ancora
Noi ministri il problema è che ce ne sarà anche un terzo no penso mangia solo col primo giro potremmo stare qui a parlare tre giorni direi però sono tutti temi fondamentali
Il merito solo se io io ne vedo due mi sembrava un atto di rispetto ecco due stanzette dove sta a tutti il rispetto di autorevoli a tutti gli effetti no tra l'altro per bisogna riconosce al ministro Urso insomma è vero che Landini l'ha detto ragione secondo me infatti lo hanno dimostrato che non c'è stato pregiudizio però insomma ministro Urso non voglio dire che questa sia la tana del leone però insomma è venuto qua è importante che ci sia questo confronto no ecco diciamo che non tutti i suoi colleghi hanno la stessa apertura e disponibilità e questo diciamo no non ci rassicura però invece gliene do atto anch'io volentieri lo dicevo però ministro quello che diceva Landini poi alla fine avuto nel suo primo giro un andamento circolare
Iniziato in un modo e finito nello stesso modo e in mezzo c'è la questione del merito però la prima questione il metodo mi pare di capire no cioè intendete attivare con il sindacato non più soltanto una formula di comunicazione cioè ci vediamo che vi abbiamo sentito poi noi decidiamo se nel se ne riparla la volta successiva
E e quindi la prima questione mi pare queste il metodo come intendete procedere nella gestione della politica economica soprattutto e poi il merito e lì gli argomenti ne abbiamo visti tanti adesso Mammano poiché egli RIS non solo io ma vada lenta
Il metodo io mi son ritrovato i primi giorni con qualche emergenza l'emergenza dalla Isab di Priolo dell'UCOII
Ho convocato tutte le parti sociali e produttive sindaco e tutti i soggetti quindi anche i sindacati
Ho fatto un decreto dopo aver convocato parlato con loro
E poi successivamente un secondo incontro per spiegare cosa abbiamo fatto molti tra voi temevano
Così che Isab di Priolo il cinque dicembre chiudesse quante ore ha chiuso
Ma lo sono
Eppure vi assicuro che ho trovato lì quattro mesi di assolute inadempienze precedente Governo non è affatto nulla ancorché la decisione sulle sanzioni resta presi in maggio
Lei sa perché l'economia non ha fatto nulla allora
Perché l'economia devo fare il primo atto il giudice che l'ha fatto tre giorni dopo che vada a quel ministero
Il primo atto della riconoscere che l'azienda
Madre ce l'ho col non era sanzionata
Quell'atto del comitato finanza dell'economia avvenuto tre giorni dopo che i soggetti attuatori perché prima non è stato fatto
E l'abbiamo fatto in un mese
L'azienda produce Matrix
Secondo atto il bando e io prima ho riunito tutti ascoltato tutti il capo che confonde con il bar e poi fatto un decreto
Che poi il disperato successivamente averlo fatto una seconda convocazione al tavolo
Decreto sarà proprio al Senato
Il decreto ci consente di affermare quello che prima Landini diceva
Il ruolo dello Stato
Noi abbiamo riaffermato il ruolo dello Stato
Creando delle condizioni del credito in cui lo Stato può intervenire in due modi diversi una sorta di Tenaglia
Se l'azienda non ottempera a quelle che sono negli sappiamo con voi le necessità di una Pulindustriale seduce nel nostro Paese può intervenire in via ordinaria e prima non poteva farlo
Trasformando il denaro che abbiamo messo in capitale
Prima non si poteva fare
E secondo in via straordinaria con atto di commissariamento straordinario che non si può fare oggi a prescindere
Sullo sfondo c'è mente su iniziativa di un socio pubblico che hanno dispone più del trenta per cento e cioè non è un caso abbiamo riaffermato dello Stato abbia messo le risorse aspettiamo le risposte specifiche sulla politica industriale che l'impresa vuole fare perché io credo fermamente che l'Italia debba mantenere e rafforzare la sua filiera siderurgica metallurgiche può farlo
Non soltanto ovviamente ma soprattutto con le battaglie con la le che sembra di Taranto la più grande acciaieria europea che può diventare ne sono convinto anche la più grande acciaieria grind Europa ma anche con esiti di Piombino
E come in quella di Terni e gli altri siti produttivi esiste nel nostro Paese noi realizzeremo un piano siderurgico nazionale stiamo circa cento il censimento dei fabbisogni del Paese
In sintonia con le grandi aziende a controllo pubblico che poi sono anche grandi clienti del sistema delle ferrovie dalla cantieristica certamente anche stima dell'automotive
Perché pensiamo che l'Italia abbia bisogno un piano siderurgico nazionale
Per rafforzare questa filiera su cui è nata ventosità Liala Renato
Carburanti non riguarda ma sono anch'essi i lavoratori
Di fatto un altro decreto e io ho fatto già sale riunioni non per il decreto
Perché il decreto è un'emergenza decreto trasparenza no
Ma per fare quello che da tanti anni aspettano i gestori
Il riordino del settore
Perché in Italia ci sono troppi distributori immagini sono drasticamente esiti di conseguenza c'è
Cartello selvaggio quindi non ci siamo limitati affrontare l'emergenza io ho messo su un tavolo su fradicia cinque riunione o forse sei addirittura dal tavolo e confezionare alla fine il tempo mi sembra che mi sono dato in questo caso è giugno se non erro una legge organica di riordino del settore di tutta la fine del carburante
Aggiungo il fondo degli incentivi ho portato in Consiglio dei ministri se mi legge delega sulla riforma e incentivi c'è una delega
Ci siamo già visti perché ho fatto un tavolo con i sindacati
Sulla riforma gli incentivi e sul collegato del made in Italy quindi ho fatto un tavolo tra l'altro è venuto anche i segretari generale di tutti i sindacati
E sulle riforme incentivare costruimmo rapporto di confronto con i sindacati già iniziato con le sessioni d'impresa
E con le regioni perché poi voi sapete meglio di me che il nostro Paese ha fatto anche di regioni e abbiamo conteggiato che nel due mila e ventuno dal due mila ventidue non l'abbiamo ma sicuramente aumentato vi sono quasi due mila diverse forme di incentivi
Duecentotrentasette credo vada memorie nazionali e oltre mille settecento regionali
C'è bisogno di per fare poi indusse
Avessi bisogno di che incentivi siano duraturi e non temporanee non è che ogni anno possono cambiare gli incentivi come si adeguano le imprese che si un omogeneo sul territorio non è che un incentivo delle stime Emilia Romagna in Toscana uno diverso sullo stesso settore
E questo la designo legge-delega che porteremo in Parlamento nei prossimi giorni torni su un percorso essendo la delega c'è tutto il tempo di confrontarsi bene è un cantiere per arrivare a un Codice degli incentivi che sia politica industriale
Aggiungo
Parlava giustamente Mantini abbiamo un tavolo che sta elaborando i fabbisogni del Paese quello che ho detto prima
Riguarda i fabbisogni siderurgico ma i fabbisogni del Paese
Di quante materie prime abbiamo per quanto riguarda la transizione digitale la transizione ecologica e possibile liti unitaria
Ci sono anche una normativa europea che può e deve cambiare sui giacimenti su utilizzo dei giacimenti che se nel nostro Paese aspettiamo
Il regolamento europeo che deve arrivare su materie prime critiche dei prossimi settimane per capire se si può anche modificare la legislazione nazionale in che modo
Per fare in tale a quello che si può fare in Italia in Europa e poi
Un piano strategico internazionale che questo punto per essere europeo anche attraverso il fondo sovrano affinché l'Europa faccia quello che sta facendo la Cina che hanno fatto già gli Stati Uniti da altri contesti cioè
I trovare le materie prime là dove ci sono con investimenti comuni europei nei giacimenti di materie prime dopo un giro del mondo l'America Latina piuttosto che in Africa piuttosto che in alcuni Paesi dell'euro asiatica e il fabbisogno delle competenze perché soltanto per lo stabilimento che si pensa utilizzare settima elettroniche a Catania non ci sono abbastanza incendio nei prossimi anni in euro Italia quindi stiamo facendo i fabbisogni delle competenze per capire come mettere in sintonia al sistema formativo italiano col sistema industriale italiano
Questo e politica strategica ed è politica industriale ovviamente
Lo faremo io stamattina ho fatto il mio negli uffici sufficiente per delineare i disegni di legge che faremo nei prossimi dodici mesi
Non sotto la base dell'emergenza ma secondo una visione strategica di quello che vogliamo sia il nostro Paese nei prossimi anni
Che può e deve diventare il luogo ideale per gli investimenti Green in tecnologia trine
I pannelli solari nei prossimi mesi saranno prodotti in Italia
La fabbrica ENEL di Catania che via via nel tempo diventerà la più grande fabbrica dei pannelli solari d'Europa
E un secondo stabilimento potrebbe essere dimezzato un'altra regione italiana perché dobbiamo fare la tecnologia nel nostro Paese
Esimi conduttori non soltanto gli investimenti esenti McRae Tropical mi auguro ovviamente tutti gli altri che sono in cantiere quello degli interni che si propone pensare nel nostro Paese ma anche altri ancora una task force che sta monitorando nel mondo gli investimenti le società
Cinetici va benissimo coreani giapponesi americane laddove esistono e se questo può stare in sintonia con le potenzialità del nostro Paese stiamo sviluppando una politica industriale in cui il sindacato per me è un asset fondamentale dicevo io l'intervista innanzitutto faccio condomino chiesto ma con l'alleanza tra facendola in Europa per vincere la battaglia sulle Automotive per detto la prima alleanza e quello consiste in Italia con i sindacati e con le imprese perché abbiamo lo stesso obiettivo esso lavoriamo in seguito possiamo raggiungere più di quanto pensiamo
La seconda alleanza e quella con i grandi paesi industriali d'Europa quindi innanzitutto col fulcro centrale
Cioè con Parigi e Berlino perché le tre grandi nazioni industriali possono determinare ad un'industria europea con le diversità che ci sono ma consapevole che oggi mi fasi della dei globalizzazione le filiere industriali franco tedesche of potrebbero i Tolo tedeschi franco tedesco scusate franco tedesca certamente ma soprattutto se ci fate caso questo triangolo tra Parigi Berlino e Roma punta sempre a Roma perché le vere filiere sulle filiere che sono Franco italiane
E italo tedesca
Cioè non siamo in sintonia in parallelo con questa grande potenza industriale talvolta in competizione ma molto spesso in filiera ecco io credo che andrà a fare politica industriale europea punta a realizzare far crescere campioni europei
Io mi auguro che in Italia negli apposta cadere molte bandierine tre campioni europei magari bandiere collettive
O anche bandiere perché noi siamo forti in alcuni segmenti industriali siamo primi nel mondo sicuramente possiamo essere ancora di più in una logica di una grande politica industria italiana ed europea
Sono convinto che ci riusciremo a Landini ha detto quattro anni quattro governi cinque anni no
Noi abbiamo l'impressione perché così hanno concreto gli elettori di avere una dicevo di legislatura a meno di una legislatura perché questa legislatura decisiva il passaggio fondamentale sarà poi quando mentre in sintonia le nostre esigenze di Pulindustriale con quelle della Commissione e del Parlamento europeo
Non sfuggo ad alcuno quanto questo sia importante pongono sempre come sta lavorando e chiudo
Io so che cos'è realtà non posso riavvolgere la storia
Venticinque anni fa quando sono in Commissione trasporti e telecomunicazioni nel mille novecentonovantaquattro più di venticinque anni fa
Vi era il progetto Socrate Socrate
Per la Rete
In Italia
Dobbiamo recuperare quel progetto se si fosse ripreso dall'OLAF saremo all'avanguardia con la Telecom di allora oggi dobbiamo recuperare non possiamo riavvolgere la storia della Telecom italiana per quanto bella sazia
Vi era la fusione tra l'Italia e cappelle M io mi battei per l'uno e per l'altra visione perché noi siamo i giusti allora al pre CIPE che governa
E ma segna l'Italia avesse allora incorporato per incorporazione sta si trattava K lei mi sarebbe stata la più grande azienda
Europea è oggi e quello che c'è ITA fra un percorso industriale Khufu Tanza mi auguro e poi vedremo quello che potrà portare io penso di ben anche al nostro Paese
Bene non si può riavvolgere la storia partiamo la realtà la realtà che abbiamo sullo Automotive per abbiamo due dossier ancora aperti
Uno è il dossier sull'euro sette e l'altro il dossier CO due per i mezzi pesanti noi ci batteremo in Europa perché prevalga la ragione
E non l'ideologia ed ove non prevalesse e vuol dire credo si riprenderà la prossima Commissione mica detto che debbano concludersi in questi mesi
Poi abbiamo l'appuntamento la clausola di solitudine vinse certo non possiamo ovviamente
Far credere che allora si possa cambiare tutto perché investimenti vanno fatto oggi
Sulla precoce principe batteria semiconduttore perché sono freno troppo indietro lavoriamo per investire oggi di più e per completare queste fiere in Italia e rendere competitive non settore dell'auto moto in italiano
Nel contempo vediamo cosa alle il Domine ventisei una commissione diversa con un Consiglio europeo diverso e con un Parlamento diverso si possa rivedere io credo molto
Però è come dire io mi pongo in questa visione
Da Catania va da Milano nel due mila ventisei sono a Bologna non posso più cambiare il tragitto da Catania Bologna Trezzo il mio paese per andare a Bari Bologna meglio possibile può da Bologna Milano vediamo la strada che dobbiamo fare
Mantenendo gli obiettivi in una visione totalmente pragmatica concludo con
Io mi alzai in Parlamento sia per quanto riguarda l'impatto dando fuoco tolto secondo me in maniera stupida
Lo scudo cosiddetto penale non è proprio lo scudo penale per dire questo una stupidaggine che avrebbe consentito alla impresa di disimpegnarsi consacrate
E mi alzai anche quando c'è stato l'operazione estenuante così come l'operazione Iveco che possiamo uscita scongiurare quindi conosco perfettamente qual è la situazione anche perché allora il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza la Repubblica che non a caso ha fatto relazione in Parlamento su queste tematiche su altre ancora
Perché da presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza Repubblica opposto voi capite cosa significa la politica industriale al centro della sicurezza nazionale
Perché fa parte della sicurezza nazionale la cui industria è un elemento fondamentale della sicurezza nazionale
E con questa esperienza con questa memoria affronto anche questi dossier
Landini allora ministro concerta queste risposte sulla politica industriale la soddisfano professor franchezza
Precisione del ministro io vedo una contraddizione che questa
E cioè si dice che ci deve essere una politica industriale europea
Io sono totalmente d'accordo
Allora io vedo però una contraddizione
Glielo dico perché per essere chiaro io penso che l'errore fu fatto all'inizio del due mila quando in Italia qualcuno pensò che i problemi si risollevano cambiando il titolo quinto della Costituzione
E se addirittura oggi nel momento che si parla di politica europea poi viene fuori che ogni regione può farsi la sua politica perché si va verso l'autonomia differenziata
E penso che sia esattamente l'opposto di quello di cui abbiamo bisogno perché se io voglio penso importi penso le infrastrutture io ho bisogno di fare sistema
Nel faceva anche degli esempi ho bisogno di farsi stemma e ho bisogno di farsi stemma dentro una dimensione europea sapendo tutti i problemi che oggi ci sono in Europa perché questa guerra al di là delle valutazioni che noi possiamo fare io ho la sensazione che sta dividendo ancor di più l'Europa non rafforzando l'Europa
E da un certo punto di vista questo tema è un tema con cui io mi trovo a fare i conti e faceva degli esempi prima io penso appunto e ci vuole una politica industriale italiana non
Regionale non che ogni territorio si racconta che può da solo affrontare sostanzialmente questi problemi
E questo io credo che sia un punto lo dico perché ad esempio se parliamo anche dielettrico di batterie l'ha detto in modo molto banale io un doppio problema e cioè il tema che io adesso la dico
In un modo c'era un vecchio detto che ho imparato in Emilia che diceva che fare e disfare tutto un lavorare
Se tu la guardi da un certo punto di vista oggi con il ragionamento dell'economia circolare di quello che vuoi se parlo delle batterie il mio problema non è solo farle batterie il mio problema aprire la filiera produttiva di tutto quello che ci sta attorno alle batterie
Quindi non è sufficiente fare o in qualche gita fattori ho il problema di far proprio un ragionamento complessivo di circolarità
Diciamo così dell'economia e delle produzioni che vale se penso alle batterie come se parlo dell'agricoltura come se parlo sostanzialmente di altri processi processi di questa natura io insisto non li posso lasciar fare al mercato
O non posso fatto un'altra se volete
Nel ragionamento non posso che le più grandi imprese pubbliche controllate del pubblico le esperienze di investimento più avanzate anche su questa materia le fanno fuori dall'Italia
E non fanno in realtà Rete o non fanno massa sostanzialmente nel nostro Paese
E io credo che ci sia un altro problema di fondo perché per me fare politica industriale in un'agenzia per lo sviluppo come noi pensiamo non penso solo a un confronto tra sindacati e governo cosa
Che rivendico in modo più avanzato ricco
Non solo perché ci incontriamo ma per poter discutere definire quali sono i progetti e le azioni
Da cui fa eseguire
Poi anche eventuali accordi eventuali iniziative
Ma è anche il problema di coinvolgerà anche il sistema delle imprese pubbliche che debbono da un certo punto di vista per un coordinamento e avere delle scelte che vanno in un'unica direzione lei diceva prima se decidiamo la dico battuta di andare tutti a Catania perché la strada che secondo noi ci porta fuori
E dobbiamo andare tutti verso Catania non è che dopo uno Cunizza andare da una parte uno dall'altra perché risponde a un interesse piuttosto che un altro viola banalizzo come ragionamento
Ma l'iter di errori che sono stati fatti in questi anni sono questi nodi stiamo pagando un elemento di cambiamento di merce di dissente oggi secondo me deve avere sostanzialmente questa dimensione
E io insisto su questo punto ancora questo elemento dica mento nove dopo io riconosco lei citava una crisi
Riconosco l'intervento che è stato fatto per quello che riguardava la Lukoil tra l'altro andava nella direzione di cose che da mesi noi stavamo dicendo con iniziative mobilitazioni e scioperi che sono stati fatti su questo territorio perché non venivamo nemmeno ascoltati
Dal Governo e non c'era neanche un tavolo di trattativa quindi nei non a caso noi abbiamo espresso un parere positivo e abbiamo dichiarato che era quella la strada utile da seguire
Ma se la guardo in senso generale ci sono un'altra serie di problematiche che oggi sono particolarmente aperte e che non sono sostanzialmente ancora
Risolte e non vedo questa dimensione di politica generale che sostanzialmente viene realizzato
Ho fatto voglio fare qualcosa qualche altro esempio
Se noi parliamo del concetto della mobilità come prodotto perché questo è un elemento di cambiamento
E noi abbiamo il problema che oggi quello che sta avvenendo cambia anche il contenuto del prodotto
Che non esiste nessun prodotto che non ha al suo interno dei servizi e non c'è più un'idea di servizi che non sia collegata sostanzialmente ha un'idea di prodotto che è cambiata
A quel punto lì anche la classica distinzione dei settori così come noi l'abbiamo fatta fino adesso non corrisponde più a quello che sta succedendo e i processi anche di ricomposizione che ci sono in questa direzione lo dico perché tu arriverai al fatto che le persone compreranno l'uso di determinati prodotti ma se la guardi in questo senso io anche tutto il problema
Penso agli autobus ai treni a tutto quello che può riguardare di come in un qualche modo io sono in grado anche di incentivare di fare iniziative che vanno nella direzione di affrontare temi di questa natura e cioè se fatto investimenti in infrastrutture e in questa direzione i prodotti che poi verranno montati o che verranno realizzati dove vengono prodotti come vengono realizzati anche nel nostro Paese sia uno che vuol dire anche costruire quelle capacità e quegli investimenti che sono necessari da fare
Se faccio questo esempio ma se ragioni in senso generale parlavamo
Incentivi sì abbiamo avuto un incontro per discutere di incentivi
Ma allo stato attuale noi non conosciamo quali sono le safety finali che si vogliono fare rispetto gli incentivi e se se guardo alcune cose
Penso anche a quello che è avvenuto adesso su un superbonus su altre cose io trovo anche qui una logica che non torna perché da un certo punto di vista io penso che anche qui l'abbiamo detto da tempo devi fare anche una serie di sette dare il superbonus a tutti a prescindere dal reddito dalla condizione dallo Stato secondo noi è un altro errore quindi è stato e non è lo dico parametro è stato un errore fatto da questo governo noi l'abbiamo criticato fin dal momento in cui è stato istituito che c'era la necessità di muoversi in una certa direzione perché quantità di risorse di questa natura
La dico banalmente siccome stiamo parlando del fisco
Io ho piena consapevolezza e lo dico con rivendicazione che quando parliamo di fisco l'ottantacinque per cento delle entrate dell'IRPEF da parte dei lavoratori dipendenti pensionati non è che sto parlando dei soldi di altri testo parlando che mi aiuta anche quelli che eventualmente quelle risorse di non le metto me sono io che parlo anche per loro a maggior ragione io sono interessato che si costruiscono delle delle politiche di sistema che creino lavoro e che affrontino determinate questioni in questo senso
Da un certo punto di vista benissimo selezionare gli incentivi
Ma dentro a un'idea che in un qualche modo abbia la dimensione di quello che costruisco io insisto anche sul piano di che occupazione creo di che lavoro determino di quali modelli io qui vedo un tema
La questione degli orari di lavoro
Oggi non è un tema semplicemente a volete lavorare meno non so se è chiaro come concetto
Ma io lo lo vedo davvero come un tema di politica economica e di politica industriale perché riguarda sia il tempo con cui studia mi aggiorna e mi formo perché uno dei problemi che veniva indicato anche prima
E cioè noi abbiamo ingegneri che sedevano nel nostro Paese ma abbiamo completi cambiamento dei contenuti del lavoro e di Crazy della professionalità che deve diventare un elemento di fondo
E dall'altra parte questo è un tema che affronta anche il problema del lavoro dell'occupazione di come il re distribuisco quella produttività e quella ricchezza che anche l'eventuale tecnologia un nuovo modello sostanzialmente possono realizzare io penso ad esempio che uno dei temi da affrontare
E anche quello che le imprese che
Ragionano in questa direzione per creare lavoro per tenere produzioni dovrebbero essere incentivate ho aiutate rispetto a chi eventualmente non lo fa o in altra direzione e allo stesso tempo
Se devo fare una critica l'abbiam fatta anche con altri governi quando fecero il famoso industria quattro punto zero
Che se andiamo a vedere Tato sicuramente un elemento di grande investimento ma non ha determinato il fatto che sono aumentate gli investimenti nel Mezzogiorno nelle zone del Paese che aveva più bisogno e si è puntato molto di più al processo e molto meno al prodotto
E questo determinato da un certo punto di vista un di non aver recuperato quei ritardi anche sui prodotti che sostanzialmente noi dovevamo vere allora per noi oggi discutere di politiche industriali e di politiche per il lavoro significa questo e mi permetto di dire
Che quando diciamo la necessità di un confronto preventivo la dico banalmente del quello che rivendichiamo e la possibilità di potersi confrontare
Prima che vengano prese le decisioni nel momento in cui si progetta un cambiamento poi siamo non siamo d'accordo ognuno si assume la sua responsabilità non so se chiare non sto dicendo
Che necessariamente il Governo fa quello che gli dico le parti sociali o non deve fare il suo mestiere non vivo da un'altra parte il Governo ha diritto di governare e a un certo punto se lo ritiene di prendere anche delle decisioni
Quello che oggi io non vedo a sufficienza mi permetto di dire lo dico con questo governo come l'abbiamo detto col Governo tra che come abbiamo detto con i governi precedenti qui c'è un elemento di cambiamento
Io rivendico il diritto la dico banalmente non solo di chiedere più salario e di dire le persone che amo lavorare meno
Io voglio poter discutere di che cosa si produce perché lo si produce con quale qualità con quali modelli organizzativi e quindi di mettere nelle condizioni le persone di poter partecipare
Sulle scelte che riguardano la propria attività il proprio lavoro questo se la ragiona per me questo vuol dire sia nel rapporto con le imprese
Chiedere che anche l'impresa accettino di cambiare il loro modello di funzionamento e da un certo punto di vista chiedo che il Governo rispetto alle politiche industriali economica alle riforme che questo Paese deve fare perché di questo stiamo parlando ai cambiamenti che deve produrre
Se questi sono elementi in cui viene riconosciuto al sindacato in quanto rappresentante di lavoratori il diritto di poter dire il proprio parere nel momento in cui vengono prese le decisioni prima che vengano prese sia per verificare se ci sono delle condizioni per fare degli accordi perché se si andrà cordolo facciamo assieme del più forte sia nel caso non ci fossero degli accordi perché almeno fosse chiara qual è la situazione in cui avviene perché considero questo un punto importante
Perché questo è un messaggio molto importante anche al mondo del lavoro e alle persone
Quando lei dice noi non troviamo gli ingegneri io vorrei far notare a tutti che non siamo il Paese che ha il numero di laureati più alto di tutti che se ne va via dal nostro Paese ancora adesso se vai in Francia se va in Germania noi abbiamo una quantità di giovani che se ne vanno da noi perché da altre parti son pagati meglio riescono a realizzarsi e qual è l'elemento forte lei lo sa
Perché l'ordine lo ha sentito dire quindi condivido perché succede questo
Perché la dico così noi siamo italiani in questo caso la ragione in senso generale in questo caso i giovani e gente capace di lavorare e gente che non a caso quando va all'estero non tornano non solo perché
Si trova un bene lama perché molto spesso lassù non anche ruoli importanti perché il livello di creatività di competenza di saper fare
Che noi abbiamo generalmente più alto di altri verso la dico Parlamento ma questo è un punto che cioè quindi noi stiamo disperdendo delle competenze e una intelligenza che invece va recuperata se io non sono in grado di indicare che si crea una prospettiva di questo genere allora forse fatto tornare anche intelligente competente che sono andati in giro se no non solo quelli non tornano ma tanti continuano ad andarsene perché non vedono un futuro concreto nel loro Paese
Lo dico non insisto non come polemiche una responsabilità di Urso del governo che appena arrivato ma questi elementi cui se si andrà Cordoba vogliamo provare a cambiarlo in questa direzione sì o no perché questo è il tema e lo dico perché io non vedo un secondo tempo
Se penso agli aiuti di Stato
Lei faceva un esempio di come la di la Germania chiede di accelerare gli aiuti di Stato perché non può aspettare due anni
Sappiamo perfettamente che la quantità di risorse che lei può spendere come aiuti di Stato è molto più alta di quella che possiamo fare noi come livello di debito pubblico che abbiamo e quindi da un certo punto di vista nel momento che affronto questo tema debbo anche sapere quale quantità di investimenti faccio e lo dico perché una parte di investimenti noi offrono privati
O non è che sei semplicemente nella condizione che il pubblico risolve sostanzialmente questo tema e lo dico dall'altra parte c'è un tema che non viene mai affrontato proposi di politica industriale noi abbiamo decine di miliardi che vengono investiti ogni giorno
Per garantire le pensioni integrative dei lavoratori dipendenti e delle imprese e che solo una minima parte tu parli con questi stiam parlando tra quelli negoziali e quelli che hanno le assicurazioni e le banche
Mi dicevano tra i centocinquanta e i duecento miliardi ogni giorno
E se vai a vedere quanti di questi soldi che sono soldi dei lavoratori delle imprese italiane vengono reinvestite nel nostro Paese quelli che seguono queste corre ci dicono che non stiam parlando più del dieci per cento di queste risorse
Allora lo dico banalmente perché anche questo è un altro tema che da tempo non stiamo sostenendo perché trovo assurdo che i soldi dei lavoratori e delle imprese per far la previdenza integrativa
Anziché essere riutilizzati per creare lavoro nel nostro Paese e far crescere il sistema delle imprese si eventualmente investiti in fondo sostanzialmente in giro per il mondo che al limite vengono utilizzate esattamente all'opposto per cui noi pensiamo di tutelare la previdenza integrativa in realtà con quei soldi stiamo alimentando protetti industriali che indeboliscono sostanzialmente il nostro sistema ecco
Era per dire un altro tema che non è scollegato dalle discussioni che si fanno perché sono tutte scelte che devono essere fatte e ci si gioca il futuro nei prossimi mesi nei prossimi anni non è che c'è un secondo tempo perché chi arriva prima
E in grado di determinare la condizione anche del riassetto geo politico che c'è e anche del riassetto della qualità dei sistemi industriali che noi mettiamo in campo non sentiamo quest'urgenza
E da un certo punto di vista sentiamo questo vuoto perché ad oggi un luogo che si in grado di determinare un confronto di questa natura noi ancora non lo vediamo qui non abbiamo avanzato proposte
E allo stesso tempo chiediamo di aprire risposte per poter affrontare questi temi
Allora diciamo motivo
Ministro vedo tre tre temi fondamentali l'autonomia differenziata effettivamente nel momento in cui immaginiamo una grande politica europea che veda insieme le locomotive italiana tedesche francese poi nel nostro Paese
Adottiamo un provvedimento che qualcuno ha definito lo spacca Italia e questo ha incidenza anche sulla politica industriale è un dato di fatto
E e poi l'altra questione mi pare che ponga Landini è quella di fondo cioè alla fine il governo Letta qualunque governo deve fare delle scelte no cioè intanto in politica industriale
Qual è il la proiezione che vediamo per questo Paese nei prossimi dieci anni quindi
Siccome non abbiamo tante risorse dove dobbiamo investire da qui a dieci anni dove saremo forti o dove vogliamo essere forti e quindi l'idea anche dei degli aiuti a pioggia purtroppo hanno caratterizzato un po'questa stagione ho a pioggia al punto tale che come diceva Landini sul superbonus alla fine abbiamo consentito anche a facoltosi italiani di rifarsi la villa e salvo che oggi scopriamo che il debito pubblico tutto sulle nostre spalle
E da ultimo la questione fondamentale la dico per ultima ma Landini la sfiorata più volte in Italia mi pare ministro ormai e conclamato un problema mentre negli anni passati c'era sempre la consapevolezza del fatto che in Italia non si investiva soprattutto dall'estero e noi eravamo svantaggiati perché il costo del lavoro era altissimo
Adesso il contrario c'è una questione salariale traumatica in Italia rispetto al resto del Paese e e anche su questo nuovo governo che idea alle ministro ultimo giro
Per quanto riguarda
L'autonomia differenziata prima Landini citava
L'articolo cinque legge Bassanini be
Gli stessi che hanno fatto quell'articolo cinque
Che tra l'altro aveva un meccanismo perverso che era soprattutto nella legislazione concorrenziale
Sono stato per otto anni intricato al commercio con l'estero e commercio volesse era materia concorrente
Tra Stato e Regione
Per cui mi sono ritrovato delegazioni delle regioni Cina piuttosto che in Canada
Quella riforma soprattutto per l'aspetto l'esazione concorrente K provocato un contenzioso tra Stato e Regioni infinito
Perché concorrente cosa significa
Credo che ci sia assolutamente necessario rimettere mano ma gli stessi che oggi criticano autonomia differenziata o comunque un processo di autonomia differenzia sono gli stessi che hanno creato
Dal non parlo parlatore politica non
I compagni Alessandra che arrivano a valutarlo come elemento di coerenza conferma contrari alle ore siamo più contraria anche alla quindi c'è bisogno di mettere mano
Perché così è per chiarire cosa Oscar lo Stato cosa posso fare regioni rispetto a legislazione tra l'altro a Costituzione invariata chiamiamola così
Il secondo aspetto Superbowl se si è vero ma questo non riguardano solo i superbonus purtroppo
C'era bisogno di mettere mano perché assolutamente di porre un freno perché la macchina perversa
Che di fatto stava Otranto a rischio la stabilità finanziaria lo Stato
E questo governo ha fatto voglio dire
Io ricordo l'ultimo intervento libera anche al Senato
Prima del voto di fiducia che poi si concluse con la con la crisi di governo quando per togliere il campo ad ogni ipotesi immigrazione lui disse quello che pensava realmente verso il basso
Lui non aveva la forza di intervenire perché ovviamente quelle un Governo
Composto in Parlamento cos'era un partito di maggioranza relativa che abbia una visione
Diciamo che ideologica dei quelle belle quelle non abbiamo fatto espongo Vernocchi affrontiamo la realtà
Con consapevolezza adesso scusi ora vediamo come sa che c'è un vecchio aver evoluto mentre c'è bisogno chiare per dare problema nasce l'impatto sia sia eccessivo soprattutto un sistema di imprese di famiglia
Infatti su questo c'è una discussione non è competenza diretta mia c'è una discussione governo anzitutto il freno andava messo non solo per quello che è emerso forse nove miliardi e truffa
La valle c'è l'altro ma così però sinora deve poi ma anche perché è un sistema che aiuta a mente innanzitutto che lo l'utilizzo in gran parte di chi già ovviamente ha maggiori risorse rispetto ad altri rimedi non posso nemmeno se uno può fare un'analisi sociale su che preso il superbonus Sandra vedere che l'hanno teorizzato soprattutto
E diciamo
Coloro che hanno maggior disponibilità e noi abbiamo una visione un po'diverso se guardate questa manovra finanziaria in tutto quello che abbiamo fatto per quanto possibile farlo stimando che sembri direzioni che aveva maggiore bisogno famiglie numerose salari più bassi questo vale anche per il taglio e del cuneo fiscale per quanto possibile e per gli incentivi
Siamo inizio del percorso questa legge delega legge-delega scrive che ne abbiamo un atto gli intirizziti
Cioè dove vogliamo andare abbiamo disegnato Idrizzi poi la legge delega al confronto con la Regione ovviamente ma soprattutto va in parlamento inizio un cantiere del tipo il Parlamento che conferma la delega per la delega significa dei decreti attuativi
Ci vuole ovviamente del tempo per fare tutto ciò non è una cosa abbastanza complessa quindi c'è tutto il tempo per confrontarci orientali meglio rispetto a Napoli indossare sono convinto ma anche gli incentivi sull'automotrice necessarie ci ha dimostrato che c'è un problema dei poli industriali del Paese che quello che in Italia si fanno poche auto ha detto
Quattrocentocinquanta mila
Se ne dovrebbero fare due milioni e lo dico l'ho già detto con molta franchezza se una casa automobilistica da solo non basta può benissimo esserci una seconda casa automobilistica a prescindere che magari realizza prodotti competitivi in Europa nel nostro Paese
E questa pistola così facendo il censimento degli incentivi voi sapete una buona parte incedibile del quaranta per cento si andava giustamente aste all'anno che si ma una parte significativa penso il quarantacinque per cento è andata macchine Stella se fatte fuori dall'euro dell'Italia
Quindi c'è un problema
C'è un problema di sì e sapere cosa fanno anche infatti ci stiamo confrontando io
Su questo sono abbastanza devo esserlo assertivo perché sono convinto che la politica se ne vada fatta in questo Paese e stiamo cercando di realizzarla
Penso che il confronto sia utile confronto con voi piuttosto e con le altre forze sindacali detto socio protettive
Sa io una sana cultura del lavoro perché mio padre che era un piccolo imprenditore che si alimenta una sera la quarta elementare
Clementina ne hanno cinque figli quattro maschi tutta l'estate mi svegliano la mattina alle sei sei meno un quarto cinque e mezza d'estate andava andava a scuola fin da quando avevo dieci anni
E mi portava prima prendere la carità limone la piazza principale del paese alle sei di mattina portava in fabbrica non ad assistere al lavoro a lavorare
Nei mesi estivi
Perché per far capire com'era il lavoro
Per far apparire come lavoro quindi io capisco cosa significa lavoro oggi è cambiato ovviamente meno deve cambiare assolutamente e quindi io credo che ci sia un assoluto bisogno di capire qual è il lavoro del domani nel nostro Paese
Quell'industria doma il nostro Paese e concentrare gli risorse una salivo industriale che coinvolga anche di aziende pubbliche quando Pio parliamo del fabbisogno siderurgica parlavo della cantieristica e parlavo delle ferrovie vuol dire dallo delle grandi aziende pubbliche
E noi dobbiamo sapere quali sono il fabbisogno del Paese quale può essere realizzato e mettere in sintonia e tutto questo non sarà facile
So comunque e doveroso non ci impegneremo a farlo ci vorranno anni si ci vorranno anni ma dobbiamo andare nella direzione giusta questo governo che sa come fare concludo personalmente
La ricostruzione in Ucraina una flessibilità abbiamo il grande meeting sulla ricostruzione in Italia non è che un'etichetta è stato il cranio concordato la prima cosa su cui dobbiamo partire per noi italiani che acquisto della logistica
Come portare i prodotti ucraine come a fare scortare gli ucraini
Il resto del mondo fin da oggi non tra qualche anno con la produzione agricola la prossima primavera in cui per esempio schema di macchine quindi organo può fare molto
E il sistema delle imprese devono snidare i campi
E se la logistica sarà un consorzio italiano che le prossime primarie svizzera un investimento significativo nella piattaforma logistica carestia ucraina adoro una al confine
E creerà quindi quella piattaforme corridori infrastrutturale ferroviario che già esiste si tratta però mettono a sistema e autostradale per consentire ai porti di Trieste e di Venezia di diventare in questa fase già oggi
E alla piattaforma logistica di Verona il quadrante
Europa la piattaforma logistica e portuali infrastrutturale dell'Ucraina nei prossimi mesi non soltanto quando ce l'auguriamo prima possibile
Finisca la vera quando ci auguriamo prima possibile saranno spinati porti del Mar Nero ma sin da subito
Noi siamo al governo concreto che vive dall'esperienza che è stato oltre dieci anni affronta i banchi dell'opposizione ha imparato penso bene come si fa una politica del nostro Paese la realizzeremo
Poi saranno i gigli elettori giudicarci Lipari competizione che ci saranno e quindi anche il sindacato giudicarci come è giusto che sia illazioni politica industriale
Ma noi siamo convinti di poterlo fare e soprattutto siamo convinti lo diceva anche Landini pre questi sono gli anni con cui farlo o si fa oggi quando l'Europa deve reinvestire la sua politica industriale dovrà farlo in maniera significativa oppure sarà impossibile l'Europa sarà schiacciata dalla competizione tra la Cina e gli Stati Uniti
E ne pensiamo che l'Italia posso assolve un ruolo importante in questo nuovo scacchiere o europeo e mi sono convinti più gli altri di voi stessi
Chi osserva e guarda
L'Italia in questi mesi è rimasta sorpresa
Rimasta sorpresa che l'Italia abbia tenuti in piedi merito sarà dell'impresa e dei lavoratori io credo che media del sistema italiano come tale per come si è configurato nel tempo
è rimasta sorpresa che i titoli in Borsa sono cresciuti e rimase sorpreso con lo spread rimasto contenuto
E rimasto sorpreso Antrodoco qua vostro merito che non c'è una tensione sociale nel Paese
E credo che questo possa aiutarci a svolgerle insieme meglio ciascuno per le proprie competenze il proprio lavoro e la fine faremo un servizio ai nostri i nostri cittadini ai nostri figli e questo impegno che io voglio portare in questo momento in questa sala
Cave interessava però solo una cosa se può dirci al volo oggi Landini sul nostro giornale ha lanciato una proposta che poi si era ripresa
Al congresso non oso Soracco che quello che allora dell'i giorni di lavoro sì ridurre la settimana lavorativa quattro giorni a parità di salario ovviamente però per lavorare meno però io l'amo ecco
Qual è la sua valutazione su questo
Su questo questione come su tutte le altre no Van compagni con una visione diciamo preconcetta o con dei pregiudizi dipende dalle condizioni del Paese
Dobbiamo dei punti di forza e i punti di debolezza prima lo si diceva anche per quanto riguarda quest'argomento
Il fatto che l'occupazione nostro Paese concentrata nel nostro un tasso di corruzione significativa di fatto nel nord e non c'è disoccupazione
Mentre la l'occupazione molto bassa nel sud e tra le donne cosa dobbiamo fare noi aumentare l'occupazione al Sud perché non possiamo fare anche di una riforma di questo tipo un nuovo incentivo all'immigrazione
Questo è il problema
Cioè senno e oggi dovessimo fare una cosa di questi Meritalia discutiamo facciamo delle sperimentazioni dobbiamo stare attente che non dipende un incentivo all'immigrazione Interna parlo di questo perché le grandi fabbriche sono in gran parte del nord presso le grandi fabbriche possono fare di più
Questa politica della riduzione a quattro giorni come è stato fatto in altri Paesi no e non abbiamo un sistema di piccole e medie imprese tutto c'è più complicato
Primo secondo occupazione concertata morto dove c'è in alcune regioni tale tasso pieno di occupazione mentre c'è bisogno assunto allora anche tutto questo va messo in sintonia sulla pellicola Pulindustriale
Perché se non lo mettiamo in sintonia con una saggia Pulindustriale diventa un e norme incentivo all'emigrazione
Che
Un fenomeno sociale
Dobbiamo evitare che si riproponga il nostro Paese in cui le dimensioni del passato
Allora io dico sono disposto a riflettere anche su questo partendo dalla realtà
E vedendo come far conciliare
Esigenze di un sistema sociale che chiaramente avere più tempo per se stessi soprattutto negli organizzarlo magari con i turni che poi si possono realizzare con la piena ciclo produttivo delle aziende averlo con un investimento industriale che servono a che cosa
A incentivare i lavori a creare lavoro laddove serve nel nostro Mezzogiorno e tra le donne
Che il problema del nostro Paese se ci lavoriamo insieme perché no
Proviamoci la di
Allegra confusione è contento è andata bene
Si sente rassicurato di qui ai prossimi no io penso che sia stato utile naturalmente questo confronto come tutti i confronti
Penso insomma siccome sono abituato a giudicare dai fatti non solo dalle cose che si dicono ma quello che dà concretamente si fa io mi auguro che una serie di nostre rivendicazioni di nostre richieste trovino oggi un cambiamento lo dico perché facciamo l'esempio anche dei superbonus
Le organizzazioni sindacali ad oggi non sono mai state convocate per discutere di questa cosa noi ci siamo trovati di fronte a un provvedimento dalla sera alla mattina dice si blocca
Noi l'opportunità di discutere di questo tema non a un dibattito ma in una sede ufficiale con il governo non l'abbiamo avuto
Quindi se se penso al metodo non mi sembra un metodo perché cosa vuol dire questo
Che si considera e si può discutere con l'impresa uno può discutere le forze politiche ma non lo possono discutere le organizzazioni che rappresentano i lavoratori io qui ci vedo un punto che deve essere chiarito nel rapporto tra noi e il governo
Insisto glielo sto discutendo
Se alla fine saremo d'accordo su tutto
Io il punto che vedo non ha ancora sciolto lo dico con molta franchezza eh
Se questo nuovo governo che giustamente dice noi siamo pronti a governare per cinque anni vogliamo fare le riforme di questo paese io il punto che mi pongo è le riforme di questo Paese il Governo pensa di farle perché ha avuto la maggioranza da solo
O pensa che la mediazione sociale anche con corpi non dico solo con noi anche con le imprese
Perché ci sono dei luoghi in cui si discute si ragiona e si verifica una Fini io questa cosa non la pensa di farlo innanzitutto perché è un'esigenza reale del nostro Paese
Un attimo anche se ciò non partirà dal punto di vista elettorale non dico uno che è mancino azionate nulla da chiedere o no ma io sto chiedendo a valle seguo da un certo punto di vista mi permetto con franchezza
Noi più del governo voglia cambiare le cose è questo il tema cioè noi non è che voglia lasciare la precarietà che c'è non è che voglia lasciare il sistema fiscale che c'è non è che noi siamo contenti della politica industriale che c'è perché banalmente straziante quelli che l'ha pagata
Cioè se oggi noi siamo quelli che hanno i salari più bassi e hanno la precarietà più alta nonostante che siamo il Paese che dimostra che può crescere e perché le cose che sono state fatte non ci va bene non è che voglia lasciare cose come stanno e cioè dal questo punto di vista mi permetto dire che almeno tanto come il Governo anche noi vogliamo cambiare il Paese
Perché ha bisogno di cambiare altrimenti paghiamo un prezzo non fosse chiaro su quel il punto è come lo si fa e la cosa che io vedo è questo governo riconosce anch'io sto parlando adesso delle organizzazioni serale che rappresenta un mondo un ruolo di un soggetto che può discutere ragionare alla pari col governo su che tipo di sente fare
Insisto io non sto dicendo che per forza dobbiamo essere d'accordo può essere che in questo confronto emergono delle menti diversità e a un certo punto il governo dice io m'assumo responsabilità fatto quello che penso anche se voi non siete d'accordo non so se è chiaro come concetto
Ma quello che io vedo e che oggi non c'è nemmeno la volontà di verificare se ci sono le condizioni per provare a fare assieme delle cose non fosse chiaro come concetto
Questo è il tema che io credo e proprio perché io son d'accordo con lei che questo Paese o cambia o altrimenti paghiamo un prezzo pesantissimo e su questi sono perfetto Menon c'è un secondo tempo
Adesso vanno fatte delle sei
Altrimenti ore fuori voglia discutere delle energie rinnovabili stamattina emergeva che uno dei problemi a livello di burocrazie di ritardo con cui determinate scelte si fanno
Noi abbiamo l'associazione di impresa che aderente a Confindustria che opera nel settore dell'energia rinnovabile
Che ci dice che hanno presentato non so quanti migliaia di progetti che non sono che non rispondono che se venissero approvati loro sono pronti a mettersi dei soldi loro non richiedono Allo stato son pronte a investire loro
E sarebbero pronti a creare una quantità
Di energia che permette di essere meno dipendenti dal gas
In questi anni queste cose non si fanno perché non ci sono tempi di risposta s'allunga c'è una burocrazia infinita lo dico molto banalmente ne siamo pronti a farla quel dove i luoghi in cui questa discussione si può fare
Quali sono le possibilità che abbiamo in cui questo confronto si può fare
Io lo dico e colgo questo per non c'è alcuna polemica vorrei che fosse chiaro anzi sfrutto quest'occasione di confronto perché un'altra non c'è
Per rendere chiaro quello che vogliamo fare e quella che è la volontà che ci spinge poi ci son dei punti su cui non si è d'accordo per l'amor di Dio questa è la democrazia e il Governo che il Governo ha diritto di prendere decisioni di rispondere delle decisioni che fa
Io non sto mettendo in discussione questa
Milingo mi permetto di dire che considererei sbagliato anche per il governo se pensa di fare cambiamenti del Paese così importanti semplicemente perché ha una maggioranza in Parlamento che lì le permette di fare perché se guarda in generale vale anche per noi in un problema di rappresentanza
Di questo Paese non vale solo per le forze politiche vale per le organizzazioni sindacali
Ma siccome in questi anni ho visto crescere nel nostro Paese anche una sfiducia verso la politica e verso anche le organizzazioni di rappresentanza
Secondo me recuperare questa fiducia essere persone vedono che stiamo discutendo dei loro problemi e che le mettiamo nella condizione di poter essere coinvolte di poter partecipare cioè io vedo un cambiamento anche nel rapporto con le imprese cioè non sto discutendo solo del governo penso quando ho detto prima degli incentivi io troverei molto importante se tra gli incentivi
Sì è fra la legge incentivasse l'impresa è che anche sui tempi di lavoro sui modelli organizzativi fanno accordi per modificare gli orari per fare la formazione e lo dico da sindacalista quando io penso alla settimana di quattro giorni non penso che le aziende lavorano quattro giorni alla settimana
Nella mia testa c'è che le aziende come i servizi
Sto pensando anche agli esami o speranza tutta una serie di attività
Io sono per pensare che devi trovare il sistema che stiano aperti anche se i giorni in alcuni casi ci sono imprese che vanno a ciclo continuo non fosse chiaro
Quindi non sto pensando a meno produttività meno servizi
Sto pensando che un ragionamento di questo genere se l'UDR distribuisco crea più lavoro perché redistribuite coinvolgo più persone perché doppi servizi perché rispondo maggiormente delle qualità e se ci fossero leggi che chi è disponibile a fare cose di questa natura
Atteso incentivi ha dei vantaggi rispetto a chi non lo fa questo vuol dire anche far presto e la dimensione di impresa muore e vuol dire incentivare la contrattazione tra le parti sociali non so se chiaro come concetto ecco
Questo è il tema che noi sentiamo con particolare forza
Miren
O conto perché esige da poco siamo al governo eccetera benissimo sono il primo a dire che anche questo governo si sta trovando di fronte ad una difficoltà che nessun altro governo avuto perché la quantità di problemi che sta succedendo adesso tutti in una volta non so mai successi prima ma proprio di fronte a questa complessità io troverei un errore
Il non sapere che il coinvolgere le organizzazioni sindacali può essere un elemento di valore aggiunto per determinare degli obiettivi e per realizzare quegli obiettivi non so se questo questo è il punto di metodo che io mi permetto di di indicare dei Sitel poi c'è un merito di proposte che noi stiamo facendo su cui si può essere d'accordo no e questo è ad esempio costituire l'Agenzia per lo sviluppo
è o no uno strumento che può diventare un luogo per parlare di politica industriale non sto pensando di tornare alle partecipazioni statali e ma non può neanche aver senso chiuso soldi pubblici
Così senza indirizzare gli investimenti che debbo fare ed a un certo punto di vista anche il tema che diceva perché
Guardi che su questa questione non c'è solo nord-sud notiamo un problema ne abbiamo fatto fare uno studio dalla nostra fondazione che ci dice che sul piano demografico da qui al due mila cinquantanove rischiamo di essere sei milioni in meno
Quindi noi non abbiamo solo il problema nord-sud abbiamo anche il problema che se non facciamo venire anche persone da altri Paesi noi rischiamo di non essere in grado di fare quello che facciamo e e e questo tema se io anzi se c'è non lo affronto anche qui con delle politiche strutturate che hanno in testa quello che deve succedere in termini di integrazione e di sviluppo è un elemento poi son d'accordo con lei che noi dobbiamo pensare a uno sviluppo del Mezzogiorno
Come condizione della tesi del paese come sviluppo le infrastrutture come limite convinco anche Grandi impresa eccetera a investire maggiormente nel Mezzogiorno
Ma allo stesso tempo il problema dello mobilità dello spostamento le persone in Italia in Europa e nel rapporto anche con chi sta peggio è un altro tema che noi non stiamo affrontando che invece secondo me c'è
Perché noi da soli se facciamo questo se è vero questo dato che tra vent'anni o venticinque siamo sei milioni in meno noi non saremo in grado di fare tutto quello che diciamo quando altri Paesi lo fanno perché se uno prende la Germania la Germani in questi anni non è mica calata di
Di a di diciamo così di abitanti e se andiamo a vedere nella Germania commi che i tedeschi che sono aumentati e sono tutti persone di altre nazioni di altri Paesi che fa pericolanti problemi sociali che ha determinato ma è uno dei temi che si stampò Land anche in questa direzione
Ora lo dico perché questo è un tema secondo me fondamentale da affrontare tanto più nel processo che dicevamo prima ecco di fronte a questa complessità
Io rivendico dal punto di vista della rappresentanza come sindacati il diritto di essere coinvolti prima che vengono prese le decisioni non sto chiedendo né grandi patti né concertazione in senso canale sta proteggendo un elemento di metodo perché penso che sarebbe utile anche per il governo
Non ha vere paura
Di un confronto di questa natura qui poi insisto ci mettiamo d'accordo no quello quella è una libertà non ci siamo portati a fare accordi se ci sono le condizioni perché il nostro mestiere e ci interessa fare questo
La dico banalmente noi non abbiamo il problema tra cinque anni di presentarsi alle elezioni non c'era De André non è mica il nostro mestiere noi abbiamo il problema di rispondere da qui ai prossimi cinque anni alle persone che per vivere ha bisogno di lavorare chi si trova in una condizione migliore ecco questo è il sereno quindi ho la ringrazierà scorpora
Non ottimo del confronto rimosso ma infatti
Ma infatti
No no ma io no non sto facendo il furbo la ringrazio davvero non è un un ringraziamento dei no è un ringraziamento vero e proprio per il rispetto
Che lei ha avuto nel venire qui a discutere con noi che noi dobbiamo avere lei e dirgli esattamente quello che pensiamo se no sarebbe un confronto finto no cioè ma non nell'ottica della polemica fine a se stessa dal nostro punto di vista per risolvere i problemi che come lei sa tante volte ci si trova penso ai tavoli di crisi di fronte alle necessità di affrontare entrambi dei problemi concreti
Che che quando li risolvi tu in realtà non stai solo risolvendo un problema ma stai dando a quelle persone anche in senso diverso in un Paese in un'azione di che ci sono persone che si occupano dei loro problemi che non sono da sole che mi sembra un gran bisogno che oggi questo Paese ha ecco
Allora io concludo aggiungo solo una mia riflessione personale sarebbe anche il caso e iniziassimo ragionando in termini di demografia
E di quanto ci può aiutare il contributo persone che arrivano da altri Paesi
Se la smettesse Simo di lasciare che Nauplia naufraghi no
Diretta
In queste ultime ore forse faremo un grande servizio a noi stessi e all'umanità grazie ministro Urso grazie Landini grazie a voi tutti buongiorno