Un'opinione sull'appello firmato da numerosi intellettuali e studiosi affinchè la Corte Costituzionale giudichi ammissibili i 16 referendum e in particolare i referendum elettorali (l'appello è di fine dicembre '94)

Radio radicale abbiamo i nostri microfoni Paolo Armaroli editorialista de la Nazione professore e ordinario di diritto pubblico comparato all'Università di Genova è colui naturalmente vogliamo parlare di referendum e corte costituzionale lo scorso Natale un un gruppo abbastanza folto di intellettuale gli studiosi a firmato un appello per affinché la Corte Costituzionale giudichi ammissibili i referendum in parte colare i referendum elettorali e affinché ci sia e sia data sui mezzi d'informazione un adeguato spazio un adeguato dibattito
è a questo argomento al problema appunto del referendum elettorale professor Armaroli lei che cosa pensa di questa pelle che cosa pensa del giudizio di ammissibilità del prossimo con nove gennaio della corte costituzionale
Ma innanzitutto non se ne parla molto poco di questi referendum ma e questo è molto preoccupante
Perché in questo periodo va bene che c'è una crisi di governo eccetera ma sono molto poche le voci
E sono più le voci contrarie alla ammissibilità forse che quelle favorevoli forse proprio per questa ragione come lei ricorderà per un pugno di audaci diciamo degli intellettuali dei costituzionalisti eccetera ci sono prati per per i dirigenti hanno firmato un manifesto
E alla corte costituzionale ammette i referendum devo anche dire
Come del resto è ben noto che la Costituzione all'articolo settantacinque
Dice semplicemente che non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio di amnistia e di indulto e di autorizzazione da tipica dei trattati internazionali ma sappiamo che la Corte costituzionale in tutti questi anni allargato
Diciamo liti dicasi di inammissibilità
Ecco lei come giudica appunto questo appello in particolare la questione dell'ammissibilità secondo lei questo referendum è ammissibile o no permessi puramente ammissibile per tutta una serie di ragioni
Che non contrastano a dispetto delle apparenze dalla giurisprudenza della Corte costituzionale ecco il sistema è questo sì la Corte costituzionale l'ultima sua sentenza la numero trentadue del novantatré ha detto che i sono perfettamente ammissibili al referendum
Abrogativi anche sulla legge costituzionali
Di su su leggi elettorali di organi costituzionali a una sola condizione e questo è la materia del contendere cioè che
Dopo il referendum dopo l'abrogazione la legislazione riscrittura cioè quello che rimane della vecchia legislazione
Sia pronte all'uso questo è giustificato intendiamoci perché sarebbe un assurdo
E in caso di scioglimento delle Camere in questo periodo se ne parla parecchio e non ci fosse una legislazione elettorale quindi fosse impossibile andare alle urne ma mi domando è questo il caso di specie Livorno meno
E ci spieghi perché no dunque lo spiegano gli ascoltatori per una ragione sarò il più fiero ed elementare possibile dunque supponiamo
Il corpo elettorale i cittadini
Dicano
All'abrogazione della quota proporzionale
I referendum di Pannella chiedono no
Noi sappiamo bene che oggi la la la legge elettorale vigente prevede tre quarti di maggioritario e un quarto di proporzionale
Siccome col quarto di proporzionale i due poli non si sono bene aggregati altrimenti non ci sarebbe stata probabilmente una crisi di governo
Ecco che Pannella a secondo una sua convinzione
Che che dura ormai da vent'anni Capannelle in questo estremamente coerente dice no quei bisogna passare a un sistema impieghi integralmente britannico ed inglese mutano con un sistema elettorale per la Camera dei comuni
è integralmente maggioritario a Collecchio uninominale a un turno non cioè non c'è la proporzionale
Questo il punto ore che cosa succede
Succede che se i cittadini a questo punto vanno alle urne
E tolgono il quarto di proporzionale nasce certamente un problema perché perché i colleghi uninominali oggi
Sì si toglie la parte proporzionale sono soltanto quattrocentosettantacinque a fronte di seicentotrenta deputati questo perché lo dice la Costituzione i deputati devono esserci settecentotrenta
Ma i collegi uninominali oggi come oggi sono soltanto quattrocentosettantacinque
è prevista quella quota proporzionale e quindi con la quota proporzionale si eleggono
I deputati diciamo residui centotrenta meno quattrocentosettantacinque sono abbastanza che ha mentre per il Senato oggi proprio perché c'è quel quarto di proporzionale anche al Senato
I collegi uninominali sono duecentotrentadue a fronte di trecentoquindici senatori elettivi anche qui perché la Costituzione prevede che i senatori elettivi siano trecentoquindici ecco allora a questo punto in apparenza in apparenza le cose non tornano perché
Avremmo meno collegi elettorali rispetto ai deputati e i senatori da eleggere però allora quale riprendo presentano possono facilmente tornare certo non c'è dubbio perché tanto è vero che
Peppino Calderisi e gli altri deputati riformatori
Deputati diciamo pannelliani hanno immediatamente
Presentato alla Camera qualche tempo fa una proposta di legge costituzionale per ridurre il numero
Deputati e dei senatori e proprio una riduzione ad hoc cioè
La proposta di Calderisi provato sottoscritta da moltissimi deputati di moltissimi di quasi tutti i gruppi poi ci sono stati alcuni periti che hanno ritirato le loro firme di passare da seicentotrenta deputati a quattrocentosettantacinque deputati e da trecentoquindici senatori a duecentotrentadue questo fra l'altro è una un una proposta a cui l'opinione pubblica è favorevolissima perché i nostri deputati i nostri senatori sono fin troppi ma in questo nel caso specifico aveva lo scopo di far coincidere numero di collegi e numero di senatori
L'operazione non è andata in porto per la semplice ragione con la legge costituzionale come Lecce occorre un procedimento aggravato occorrono mesi
Per quanto ne so questa proposta di legge costituzionale di Calderisi e degli altri e ancora ferma al ballo e allora però si può fare una seconda operazione e la seconda operazione che già è stata fatta col passaggio dalla vecchia proporzionale alla la legislazione vige
è quella di adeguare il numero dei collegi al numero dei seggi Parlamento uno dunque di ridisegnare i collegi lineari collegi cioè oggi sono quattrocentosettantacinque per la Camera si tratta di fare seicentotrenta collegi
Oggi ci sono duecentotrentadue collegi il Senato occorre portarli a trecento quindici quindi ridisegnare i collegi ecco siccome questo è un un atto dovuto da parte del Parlamento dovremmo avere una legge delega semplicissima
Un decreto una commissione Giuliani e il presidente dell'Istat eccetera già prevista dalla legislazione vige che in poche settimane potrebbe ridisegnare i collegi e quindi a questo punto i conti toccherebbero anche se perché anche per quindi Peppino Calderisi Torino sua articolo su Repubblica
Ha detto una cosa
Roma ha ricordato una cosa interesse e cioè che la legge per i referendum prevede che il capo dello Stato all'occorrenza possano ritardare
E dei referendum di sessanta giorni quindi voglio dire con un po'di buona volontà da parte di tutti in sessanta giorni
I corpi potrebbero querele ecco ma allora i sei Conte appunto come lei ardente come lei ha dimostrato possono quadrare per quale ragione di è questa ostilità da parte del sia di Demi alcuni mezzi di informazione sia da parte di alcuni studiosi su questa ammissibilità dei referendum secondo me perché forse rosso Robert
Beh non voglio dire una parola grossa non sono abbastanza perspicacia io ho fatto anche in un mio articolo proprio che è uscito oggi
Ho fatto anche un'altra ipotesi cioè ammettiamo e dannata ipotesi che nei due mesi non sia possibile ridisegnare i collegi guardi che queste riconoscono ipotesi realistiche la volta scorsa occorsero quasi quattro mesi per questa operazione quindi supponiamo diamo quindi degli argomenti agli avversari che non si faccia tempo lei due mesi
A ridisegnare i collegi benissimo a questo punto che avremmo veramente un vuoto legislativo a mio avviso no per una ragione molto semplice
E cioè siccome la nuova disciplina elettorale dopo il responso referendario non sarebbe immediatamente applicabile
Nessun problema perché a questo punto non potendosi applicare la nuova disciplina sarebbe applicata la vecchia DC
Perché qui avremo un caso molto interesse
La la la legge nuova
Entra in vigore però per ragioni tecniche non può ancora dispiegare tutti i suoi effetti per le ragioni che dicevo cioè non c'è coincidenza numero di collegi numero dei seggi
Ma a questo punto siccome non è possibile un vuoto legislativo la vecchia disciplina cioè quella tre quarti maggioritario quarto e un quarto proporzionale
Qualora si dovesse far sciogliere camere Barrett della nuova disciplina quindi la Corte costituzionale e più che garantite perché una legge in vigore
Che sia la vecchia o che sia la nuova quella diciamo referendaria ci sarebbe sempre ecco e così in questo mi sembra una ragionamento chiarissimo volevo
Può spostare un po'ora l'argomento sulla Corte costituzionale che lei come valuta il fatto che la Corte costituzionale nel corso degli anni abbia esteso notevolmente i casi in cui dichiara non ammissibili i quesiti referendari e una estensione abbastanza vasta delle funzioni che la corte sì
Va ormai la giurisprudenza è abbastanza consolidata e oggi grossi problemi grosse critiche non ce ne sono ricordo che però nei primi casi in cui la corti all'Argot diciamo le maglie della sua azione ci furono molte polemiche alcuni dissero che
La corte agiva con criteri un po'politici tant'è vero che si ricorderà si parlava di sentenze salomonica innanzi c'erano solo otto referendum quattro sì
Quattro li ammetteva e quattro no lottizzazione delle sentenze però ecco una sorta di questi probabilmente politica non in senso diciamo deteriore probabilmente la Corte costituzionale
Riteneva che una grandinata di referendum potesse un po'compromettere diciamo come dire la democrazia rappresentativa eccetera del devo anche va ricordato dal mille novecentosettantaquattro primo caso di referendum con ricorderà sul divorzio fino al mille novecentottantasei
Il i cittadini hanno detto sempre di no all'abrogazione delle leggi questo che cosa significa significa che ancora in quel periodo c'era una certa consonanza tra classe politica e cittadini è la cosa significative invece è che dal mille novecentottantasette ad oggi sono sempre
I cittadini hanno detto sì all'abrogazione delle leggi e questo fra l'altro con l'ultimo referendum ma diciamo prima riferendosi tipo il secondo eccetera hanno dimostrato come la consonanza non ci fosse più lì quindi possiamo dire e i referendum hanno contribuito in maniera determinante ad affossare la Prima Repubblica
Ecco oltre questo molto a questa analisi del ruolo della corte dei rocker un'altra questione sulla questo proprio su Villa natura
Dei referendum la Corte Costituzione coraggio nel suo giurisprudenza non ho non ha secondo me è un po'alterato il meccanismo dei referendum che era previsto dalla Costituzione come Maigret meccanismo abrogativo e di fatti invece è diventato un meccanismo che fa le leggi
è questi questi sono due aspetti di sì cioè non c'è dubbio che rispetto all'articolo settantacinque la corte costi già allora abbia allargato per una certa parte anche in maniera ragionevole per esempio il quesito deve essere omogenea perché se il quesito non non è omogeneo cittadino non sa che pesci prendere no quindi in certi ha agito secco
Secondo i principi generali del diritto
Diciamo ecco dunque su questo su questo anche se poi polemiche ce ne sono state perché appunto si è detto che la Corte Costituzionale faceva delle sentenze ammetteva o no per ragioni anche che potevano essergli
Politiche non valere mi faceva ecco un'altra domanda mi scusi sì sì sì infatti l'avevo fatta appunto un'altra domanda quella
Non le pare che il meccanismo referendario così come è stato interpretato dalla Corte non ha ormai non è più solo abrogativo e quindi prevede strettamente l'integrazione con le istituzioni rappresentative mai diventato quasi
Un referendum chiamiamolo così una non so se tecnicamente giusto propositivo deliberativo qui livello cioè in qualche modo antagonistico rispetto alla alla pesante mordace rappresentativa Bellon direi antagonistico di integrativo cioè è stata Tor
Ci sono stati dei costituzionalisti dei buoni costituzionalisti e hanno avuto molta fantasia cioè nei casi i primi mi ricordo appunto il divorzio l'aborto lì era molto sì
Sì o no
Dunque capiva una legge o non capiva una legge da un po'di tempo a questa parte invece che cosa è successo
Si è chiesta l'abrogazione non di una legge e nel mirino di una parte di legge ma come dico io di coriandoli legislativi grazie alla togliere questi piccoli coriandoli
I relativi le cose sono cambiate da così a così cioè
Gli effetti del referendum non sono stati meramente abrogativi cioè non hanno tolto solo qualche cosa ma togliendo qualche cosa un po'come quei disegni delle settimane di Christié no si ricorda di come si colorano
Il cammello può diventare le tante diresse chiaramente una cosa del genere c'è stata proprio in occasione del referendum del novantatré cioè togliendo una piccolissima tardi alla legge per il Senato abbiamo avuto una legge che non era più proporzionale
Ma che era diventata larga misura maggioritaria ecco quindi è stata cambiare un po'la natura del referendum si è stata cambiata grazie alla fantasia dei costituzionalisti ma questo non mi preoccupa più di tanto e sa perché Lentini perché il nostro Parlamento
A un po'ha dormito un po'lunghi sonni e quindi il fatto che i cittadini si siano fatti per
Per me è un
è un fenomeno largamente positivo visto che la nostra democrazia rappresentativa è malata ed è malata anche perché quelle riforme istituzionali e costituzionali di cui si parla da almeno da vent'anni sono ancora lì al palo di partenza
Quindi siamo stati noi i cittadini attraverso l'istituto del referendum che abbiamo fatto sentire altre forze da altre voci bene la ringraziamo ringraziamo il professor Paolo Armaroli professore e ordinario di diritto pubblico comparato all'Università di Genova buona scorta la radio radicale