L'ultimo spettacolo - Cinema e teatro ai tempi della crisi

Buonasera da Gianfranco Cercone benvenuti all'ascolto di nuova puntata della rubrica l'ultimo spettacolo una rubrica dedicata al cinema al teatro ai tempi della crisi
Uno dei temi ricorrenti di questi trasmissioni era Drammaturgia contemporanea e italiana in particolare e più che in crisi qui in Italia favorita
Cioè poco coltivata poco curata
Da alcuni decenni almeno dai grandi teatri nazionali penso che poco messo in scena raramente ripresa dei cartelloni anche nel caso di Autori e commedie di un certo progetto decida poco delle tournée teatrali
E questa è un'impressione che fornire chi frequenta abitualmente i diari italiani è confermata mio Paride dalle pagine di un libro dedicato proprio a questo tema che allo stesso tempo
Però ecco dà conto del fervore creativo sommerso della drammaturgia nazionale perché poi comunque in tanti scrivono per il teatro
E i reati cosiddetti minori tendano con alterne fortune naturalmente i divertimenti di artifici mettere in scena le loro opere
Ecco il libro si intitola la scrittura del teatro sottotitolo drammaturgia italiana al passaggio del secolo e pubblicato da Gambini editore
E lo ha scritto Paolo Petroni già capo servizio la cultura e spettacolo dell'antica e critico teatrale del Corriere della Fiera
Paolo Petroni è in collegamento con noi e lo ringrazio molto per avere accettato il nostro invito buona sera grazie a voi buona buonasera a tutti
Ecco il primo luogo signor petroli vorrei chiederle perché ha scelto questo oggetto specifico di studio che appunto la drammaturgia italiana in effetti è un tema che in un po'minoritario nella storiografia teatrali italiana perché e la storiografia tende a privilegiare altri aspetti dello spettacolo come l'attore la regia o le componenti visive dello spettacolo
Almeno la storia che la gara di oggi
Ecco perché la drammaturgia il petto scritto per essere rappresentato
è che Gordon è un valore fondamentale del piano come mi sembra di capire leggendo il suo libro certamente la risposta direi che molto semplice il teatro è questa forma vivissima perché appunto dal vivo mette in comunicazione
Pezzoni e attori e e di uno di fronte all'altro
Però e anche
Oggi meno che ci sono mille metri per riprodurlo certo ma insomma però finisce quando quando cala il sipario
E invece i testi sono quelli che che rimangono e la forza di un teatro la storia di un teatro il delicato di un Paese la sua memoria chi bada solo su sul sul sui tetti e sulla scrittura sulla drammaturgia nazionale
Per questo mi sembra è che sia importantissimo seguirla io in tutti i miei cinquant'anni di attenzione al teatro ho ho fatto particolare attenzione alla drammaturgia
Italiana qua in questo libro sono riuniti undici anni di drammaturgica italiana
In un panorama analitico critico credo quasi perché come dire in assoluto ma credo quasi completa completo fece scandalo il più completo possibile
Che ho realizzato di anno in anno a suo tempo al mille novecentonovanta e il due mila uno quindi appunto diciamo il passaggio del secolo che è un dato strumentale ma anche un dato significativo
Voi avete parlato servili questa trasmissione come di cinema e teatro nel tempo della crisi ecco qua risulta tutto questo risulta evidente nel senso che quei dieci anni gli ultimi due novecento
Sono stati ancora pieni di fervore
C'è anche è vissuta nata quella che io dico l'ultima grande generazione di autori non perché ci sia stato un Pirandello per quella legalità un alterco perché c'è stato una
Tanti tanti gravi e inquietanti alcune decine di autori tutti di un qualche livello che sono quelli che poi fanno del tessuto e e nella vita di Umbria in un genere in questo caso il teatro
Dico dei nomi accanto i primi che vengono in mente ma insomma Baliani Bacchetti cappuccio Cavosi ciclica
Ed è il gran circhi Longoni Manfridi Marino Calligaris Bennington mille altri tavolini
Ruccello coi napoletani Ruccello Silvestri e e altri
Quindi è stato un momento in cui che è stato proprio punto quello di Conte seduto che da che quello che poi cinque su cui si basa alla realtà del del teatro in questo caso trovò la sua così
No volevo volatile le parlava di tessuto mi viene in mente chiudo legge non so le recensioni teatrali mettiamo di Gramsci o di Gobetti qui parlo della prima metà del Novecento
Ecco si vedeva che referti venivano messi in scena non lo so c'era soltanto Pirandello naturalmente c'era tutto un tessuto veramente di autori minori oggi dimenticati che venivano messi in scena e da questo tessuto poi magari ecco potevano Home potevano nascere all'Angelus laterale quello che adesso però se non c'è un libraio gli uffici le la a un certo punto il cancro almeno i grandi teatri più importanti hanno messo di mettere in scena in gran parte salvo eccezioni
Le opere degli scrittori italiani cioè cos'è successo perché lei parla di questo fervore creativo ma lei adesso nel libro riconosce che questo paragone poiché esprime soprattutto nei teatri cosiddetti minori
Sì allora
Sono successe alcune cose intanto diciamo punto questi di autori di cui parlo sono nati in piccoli teatrini dunque andavano smettevano di scena e Pecchioli morivano nello stesso dato in cui nascevano ci voluti degli anni prima che tu ci sa fare delle produzioni che noi giravano eccetera molti di questi lavorano
Ancora oggi e tentano disperatamente di andare in scena perché è diventato difficilissimo cosa è successo che la diciamo al passaggio del secolo per intenderci pecore più o meno quello corrisponde che tutto il CSM con la teatrale è collassato su se è scritto alcun quello che prima appunto permetteva che ci fosse un tessuto permetteva che prima ci fosse stata l'avanguardia romana che si era inventata le cantine e poi tutti i teatrini
Eccetera non c'è più stato ma non c'è più stato anche quello che c'era dietro a monte a parte i teatri stabili che non hanno mai fatto la loro politica e e e una programmazione seria che dovrebbero essere fare repertorio plastico recuperare primo Novecento anche del giorno dico solo i greci e latini voglio dire
E e farei contemporaneo
E fare una politica appunto di aiuto al teatro questo il Teatro Stabile non hanno mai fatto per cui ancora oggi non lo fanno
In più in quegli anni pronunciasse le cose telematiche per capirci a parte che sono stati gli anni di Berlusconi per cui anche culturalmente questo già è un segno ma
C'è stato un referendum per abolire ed è stato abolito il ministero dello Spettacolo
è stato chiuso l'Idi l'Istituto del dramma italiano che ha fatto nascere quasi tutti questi odori Cuperlo perché lì di aveva un premio molto importante
Che ogni anno selezionava un testo inedito gli dava i soldi per andare in scena molti di questi hanno avuto il primo successo la prima notorietà attraverso il premio indica lieti rifiutano italiano poi faceva
All'estero campagne promozione per il teatro italiano medio è stato chiuso letti letti è stato chiuso l'Ente teatrale Italiano che in Italia faceva questo ruolo lo stesso di sostegno al teatro eccetera è stato chiuso
Il collega come di consueto errori gravi però sono stati via via tagliati
Capito per cui la situazione dopo dopo Lo Bue negli anni in cui c'è una crisi economica e tutto è diventata una critica due non c'è più o nulla che sostenga questa questa realtà
Ecco però mi scusi io la invitavo a fare un po'un passo indietro cioè del event io mi riferivo proprio in particolare
Alla data la prima metà del Novecento cioè dove intorno a Pirandello c'erano tanti altri autori italiani che venivano rappresentati
Cioè io credo che non so porte dopo il secondo dopoguerra o più tardi ancora è venuto vedo l'interesse dei grandi teatri
Per la drammatica nell'ignorare alcune secondo dopoguerra c'è stato un periodo in cui c'era una legge che obbligano a fare un top e dava soldi a chi faceva insiste novità italiane poi quella caduta anche giustamente perché mi sembra che
Sostenerli in quel modo no non fosse giusto ma e io dico sì da una parte è vero per i grandi i grandi creative che le compagnie hanno dato poca attenzione
Al a quel tessuto di cui parlavamo prima però c'erano anche e non ci sono più grandi intermediari allora certo cercavano di fare il loro lavoro e di guadagnare militare attori di nome ma però chiamarlo anche loro Autori a a scrivere cosa che non esiste assolutamente più insomma incivili
I fabbri un Patroni Griffi
Tanti altri poi don diciamo Moravia non so o per prescrizione gente ha avuto è chiaro che scrivono per il teatro erano anche i grandi produttori grandi impresari di allora che chiedevano questi testi
L'appello dall'ombra del contatore inerme credo che i due non erano mai non il rudere calorica ristabilì rifiuterei Tano degli autori italiani perché potrebbero essere anche un richiamo per il pubblico dagli allevatori italiani parlano di cose contemporanee di oggi
Più vicini agli spettatori la cosa la costa si chiuderebbe subito a dire per ignoranza perché non sanno nemmeno che cos'è
E perché non sanno fare il loro lavoro mi verrebbe da dire ma
Da sempre una diffidenza Alberto che si pensa che gli inglesi siano meglio che questi che certo la drammaturgia inglese c'è una grande storia nessuno dice ma anche quella francese a quella tedesca che per questo ecco ma anche la nostra appunto
Cioè operative moglie negli occhi da alcune righe di una lettera che Eduardo ha scritto al ministro dello Spettacolo nel mille novecentocinquantanove il ministro si chiamano tu Pini
Dice
Delle punte città perché la vita è lunga e molto articolata e molto violenta
In nessun Paese l'autore drammatico e trattato come da noi
Si dirà che gli autori italiani validi sono pochissimi e come mai io credo che la ragione sia una sola la condizione paradossale in cui precipita d'Italia l'autore drammatico dal giorno in cui la giusto ondata di reazione al Teatro Borghetti alterato autarchico
Sollevo nugoli di nugoli gli equivoci ai quali i più furbi
E i meno qualificati uscirono su punizioni per il collegio che hanno mantenuto tuttora mantengono
Significa perché non è una persona non stupire non meschine in grado di scrivere per il teatro dovrebbe scegliere questo tipo di attività così avvilente così poco redditizio e così pericolosa inondati invece ad altre più dignitose fruttifere cui le occupazioni
Può darsi dunque che sia vero che non ci sono autori che ho che ce ne sono pochissimi
Ma quando si è detto questo non si è detto niente quello che voglio dire e che e che cosa si è fatto per incrementare il numero e la qualità dei nostri settori la risposte ovviamente che è che non solo non si è fatto un nome che è fatto di tutto per allontanarli e distruggerli
I pochi sultani ispirati dallo Stato per pontificare sul piatto italiano contemporaneo del passo che i signori hanno trovate congiurato perché ho urlato contro la produzione nazionale contemporanea
Verbale di finalità no preferisce non citati dall'altra corda ancora Alcatraz corre il piatto muore no signori siete voi che lo state uccidendo voi che fate succhiando le ultime gocce di sangue scudi tanto chissà quali nuove carnevalate
Annunciando chissà quali nuove montagne partorirà il topolino il topolino
Preparando nuovi buchi nell'acqua che istituzionalmente attribuite al punto alla incomprensione del pubblico architettando chissà quali nuovi programmi all'insegna del dilettantismo che l'egoismo della più assoluta indifferenza per le sorti del teatro che
Si è anche affidato le vostre mani trafficanti non è patrimonio deve appartenga e con il quale abbiate legalmente e moralmente qualcosa da spartire mi fermo perché ed è una denunciato l'odio violenta in romani del mille novecentocinquantanove
Ne ok con l'eccezione forse la migliore poi degli anni successivi oggi leggendo questa pagina che abbiamo detto in pubblico che c'è una storica Musella ottenuto spot agro questa lettera
La gente spesso dice ma oggi è peggio
è bene che il fiume non in questo momento la situazione è veramente il deserto ci sono accumulatori centouno anche di importanti
Beh per esempio ma Fini la calamaro ma sono due certo quegli quelli che lui per primo nascevano le piccoline Chiarini eccetera però creavano quello che abbiamo chiamato un tessuto questi sono due pensionati subito alla grande in grandi compagnie teatri stabili eccetera sono due
Io quindi potete immaginare l'idea c'è qualche diciamo e votiamo per per onestà scudato l'una cosa richiedeva diciamolo che c'è un fermento di nuovi autori di trentenni che tentano di fare però ancora un fermento vedremo che cosa riusciranno a fare come potranno farlo
Ecco diciamo tu eri chiama in causa i teatri stabili ricordare quei chiodi dalle oggi io le gare nazionali sono stati illuminati da una nuova legge secondo lei che cosa dovrebbero fare ecco per incentivare per coltivare la drammaturgia nazionale
Però lui il è il registro dei teatri proprio ci lasci in via Irnerio e specializzata in quindi le ronde reati i teatri stabili il Teatro Stabile dovrebbe avere questa funzione
Allora fammi dire una cosa sola sul libro visto che partiamo da quello che io faccio queste dieci stagioni analizzando elencando
E presentando criticamente tutti i nuovi testi italiani che sono andati scene in quei dieci a
Mi
I commi in loco solo dei carri degli dei testi e delle novità italiane ho chiesto a degli altri critici importanti di fare degli interventi di contorno Agnelli perché sono nel libro
Per cui c'è Renato Palazzi
Che in dei che fa un pezzo su in quegli anni e la ricerca in grado di ricerca cosa fa in quegli anni
Ubaldo Soddu fa un'analisi della politica teatrale in quegli anni Oliviero Ponte di Pino della critica in quegli anni il suo passaggio sul web
Nicola Fano punta sul nascita del teatro di narrazione che viene in quegli anni in quello di farlo poi anch'io
Ecco basterebbe leggere petto metodo per capire bene articolazione i teatri stabili che nascono con Strehler e con
Scaparro per dire Scaparro che morto da pochi giorni nell'indifferenza e nel silenzio quasi assoluto di questo paradiso e purtroppo e questo già dice qual è la situazione culturale
Italiana e del teatro oggi
Questi signori hanno costruito i teatri stabili come luogo in cui il pubblico si riconoscesse potete fece fare i conti con se stesso abbiamo sempre detto che il teatro lo specchio la società in cui nasce no
Ecco e che alcuni stabili avrebbero il compito di sostenerlo e di farci che la cultura teatrale esista quindi fare innanzitutto repertorio e indomita
E sostenere le novità
Repertorio significa fari classi melodico classici che la latini che rimarcare anche Alfieri di di agosto e poi l'Ottocento e il Novecento e i contemporanei
Che questo sarebbe il compito con un progetto ogni anno di di di mettere assieme delle cose secondo delle idee un via niente perché non cosa avete così pecore a caso
E tutto questo non c'è non c'è progettualità non c'è rispetto di questo compito istituzionale
I teatri fabbricano dati i partiti fanno le produzioni spesso dei loro direttori viene scambiato con altri grafica così diciamo cauto quello che c'è c'è
Okay e più grave perché nessuno è mai intervenuto su questo tanto più il ministero che gli dà i soldi per dire che dovrebbe imporre invita alcune regole
Ecco uno l'ex si parlava di classici uscita e uno degli autori italiani lo l'ha citato prima lei l'apertura
E naturalmente anche ha ragione viene più rappresentato Luigi Pirandello lei è stato anche presidente e dell'Istituto di studi tipica degli anni di Roma della casa-museo Pirandello
Ecco volevo sapere perché secondo lei questo autore
Riesce ancora a parlare agli agli spettatori di oggi riesce davvero a parlare con loro oppure la sua rievocazione un po'vai un'abitudine da parte delle compagnie teatrali
No ante Pirandello rappresenta il mio vice novecento la cultura del novecento e Occhetto poiché è ancora quella in cui viviamo nonostante tutto anche si stanno
In in atto delle le rivoluzioni culturali grandissime che non so dove porteranno su cui non do un giudizio perché saranno altre cose non la capisco fino in fondo
Ma voglio dire Pirandello e nasce fino ai primi del Novecento e racconto una cosa emblematica che non si sa nemmeno se è vero se è una cosa però Pirandello comico di Einstein
Si dice che questa amicizia nacque quando ci fu la ci furono i Sei personaggi in America niente nello vederli e dopo andò in camerino da Pirandello dicendolo noi siamo fratelli
Che cosa voleva dire nacque un'amicizia perché poi ci sono foto di loro fanno il barbecue assieme eccetera
Che cosa voleva dire che certi temi sul del Novecento che sono quelli poi
Per semplificare della
Via la parola scusate mi è ora della relatività del Novecento relatività la coscienza di del fatto che non esistono certezze che le verità
Le cerchiamo ma forse non raggiungeremo mai che ognuno vede le cose a suo modo quell'Uno nessuno e cento mila o così è se vi pare appunto
Che
Che poi è anche nella nella psicologia e nella scomposizione dei quadri del Novecento di Riga sono insomma ecco Pirandello fa parte di questo
Momento ed è quello che la porta nel teatro e tenere comune in in gran parte nella letteratura perché anche lui scrittore in di narrativa grandissimo
E quindi tutto questo è ancora vivissimo validissimo
Tanto più che quelli che a leggerli possono anche barriere dei discorsi molto razionali e filosofici quando arrivano in scena con quel suo linguaggio che sembra essere l'ultimo invece
Ci sono degli attori decenti ovviamente prende corpo diventa riferita calore coinvolgimento
Senta che ritrova ha detto che c'è stato questo film è sicuramente lavorato è andato a vedere una chiara curato una puntandola suoi sulla sui Sei personaggi
Relativamente a telefonarle alle quali Mahler frappè c'è stato questo film di Roberto andò intitolato la libera netta Belluardo raccontata nel libro il percorso creativo che ha portato la scrittura dei fedeli sonagli nei programmi in grado di questo film che lo intorno e che è un film geniale veramente
Riesce a fare un discorso popolare e semplice che arriva a chiunque su come invece coi può nascere questo mondo di cui parlavamo prima parlando di Pirandello
Ecco ne ha fatto una cura osservazione sullo stile di Pirandello che apparentemente letterario filosofico la prende corpo sulla scena
Ecco una delle accuse che vengono andate gol vengono spesso rivolte ai testi italiani e le loro dodici anche nel suo libro
è che sono a volte troppo letterari cioè sembrano una scrittura troppo fatta più per essere letta che per essere recitata
Lei ha ha notato questo limite questo livello di terribile legge
Ma alcuni di ci sono alcuni sono più letteraria infatti in scena reggono poco
Un cena ci vuole come linguaggio molto costruito e costruito per essere detto i ragazzi ma poi darò il mio tempo leggere Pirandello ci sembra di leggere la corsa con una scrittura stranissima eppure in scena con la scrittura diventa vivissima
Così c'è stato un momento anche proprio negli anni novanta in cui il teatro dialettale ha avuto un boom Keith iscrivere in Toscana noi napoletani abbiamo detto ci sono stati dei limiti dei milanesi
Perché si pensava che la scrittura dialettale
Avesse più appunto corpo poi scena espresso accadico anche lì dipende poi da come la scrivi che la scrittura teatrale una corda particolarissima Gassman diceva noi dobbiamo dire delle parole qua
Perché suonino venire da un'altra parte
Per il
Ecco questo è perché questo accada ci vuole quella lingua e naturalmente un attore che sappia poi dirla
Onorevole anche una vicinanza degli scrittori alla palcoscenico al teatro che le cose da lui negli in cui l'ordine del podio quello udivamo dove noi invece no quella generazione di cui parlo è nata proprio così
Insieme alle compagnie insieme agli attori scrivendo per compagnia attori spesso specifiche proprio quello quella generazione ha creato quel se ha fatto un tessuto di questo di questo tipo
Ecco va bene quindi deve avere conto di questo percorso alborato delicatamente Ovidio a leggere poi ci sono
Perché è chiaro che poi ci sono eccezioni eccetera che abbiamo fatto un discorso generale che vale per la maggioranza diciamo ecco
Sì sì comunque ecco chi vuole avere un'idea della drammaturgia italiana appunto dal dal novanta al due mila e sulle questioni del diciamo del teatro italiano per cui i problemi per cui questa da la drammaturgia è stata poco incoraggiata
Può leggere questo libro molto interessante un pochino unico vi pare per quanto posso conoscere io
Nella dell'editoria direi di questi giorni lieti titola la scrittura del teatro sottotitolo drammaturgia italiana al passaggio del secco è stato pubblicato ricordo da Gambini editore e lo ha scritto Paulo Petroni
Che ringrazio molto di questa completa devozione posposto diretti sono una cosa ecco andatura dietro quel pubblicare quest'oggi serve proprio a fare con le riflessioni che abbiamo fatto noi oggi e parlare
Del del domani e capire e vedere come si può uscire da questa situazione che si può fare solo con la passione e la voglia di fare in pratica
Grazie speriamo che ci sia veniamo difficoltà a trovare quel carico sicuramente incoraggia ha cercato ecco la lega civile grazie a Stefano Chiarelli alla regia di questa trasmissione e buona sera da Gianfranco Cercone grazie a voi buona fede