Cinema&cinema: "Piano piano" di Nicola Prosatore

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale un luogo comune vuole che non ci sia citati Caliari forse del mondo i cui abitanti possiedano il talento della recitazione anche nella vita quotidiana come Napoli
Ma recitare non significa necessariamente fingersi diversità quel che si è recitare può anche significare rappresentare se stessi trovare una forma attraverso gli abiti la capigliatura i gesti il modo di parlare
Per l'estroverso dire per rendere chiaramente percepibile ai propri spettatori almeno un aspetto della propria interiorità
Questa particolare valenza della recitazione mi sembra accomunare gran parte dei personaggi che animano un film dal titolo piano piano esordio nel lungometraggio di finzione del regista Nicolantonio sature
Il racconto ambientato a Napoli alla fine degli anni ottanta si svolge per intero all'interno che all'esterno di un casolare di periferia destinato dalle autorità statali a essere demolito
L'unicità dell'ambiente insieme l'istintiva indole attoriali di chi lo abita gli conferisce quasi il carattere di una scenografia teatrale
Quando gli abitanti c'è una madre di famiglia animo osai scarmigliata che difende il proprio diritto a continuare ad abitare in quel palazzo sia pure fatiscente
C'è un giovane e piacente che spaccia dell'angioma veste i giubbotti del colore di una squadra di calcio in Napoli naturalmente scorrazza in motorino e attira l'interesse delle ragazzine del Palazzo
C'è un boss in età matura contegno oscuri riservato e c'è soprattutto perché la protagonista del racconto una delle ragazzine
Che forse in virtù della propria bellezza in fiore si sente come una privilegiata tanto da percepirsi ed essere chiamata una principessa
E non sembra soffrire come invece accade a sua madre del fatto di vivere in una zona degradata
Tutti i personaggi questi gli ho descritto gli altri intorno a loro che si auto riveliamo con evidenza quasi al primo colpo d'occhio tanto che si potrebbero accusare di essere di cliché
Se la loro natura di maschere in quel contesto non apparisse del tutto spontanea e non mantenesse sempre un sapore di autenticità
Il racconto presente in effetti elementi di denuncia sociale in una baracca nei dintorni del casolare viene nascosto un assassino un sicario per conto del boss e gli abitanti appaiono conniventi con lui per gran parte del racconto
Ma sarà perché il punto di vista da cui sono filtrati i fatti e personaggi è quello della ragazzina che ancora non ha sviluppato una coscienza civile ecco la denuncia non è dal Pd al primo piano del racconto piuttosto che l'erotismo
In una scena chiave del film lei scende in uno scantinato scostato Angulo un poster che raffigura una diva dovuta
Inoltre quel poster scopre un buco che lei oltre passerà e come il passaggio in una nuova dimensione ma del tutto realistica ancora nuova per lei che è poi quella della sessualità
Attraverso quel passaggio segreto da Laura favolistica
Lei scopre la baracca dove è custodito il sicario
Ed è luogo da cui lei si sentirà più attratta più ancora che dallo spacciatore e da giovani figlio di un magliaro che un giorno tenta di baciarla perché si sottintende l'erotismo come fatto istintivo
Non discrimina tra il male e il bene tra l'onestà e il crimine
Forse il film soffre a momenti di un'esposizione confusa che può a volte disorientare lo spettatore ma a mio parere riesce a cogliere con efficacia quel momento della vita in cui il personaggio femminile spinto in primo luogo dai sensi si affaccia alla realtà degli adulti
In un ambiente che può suscitare simpatia e indignazione
Sconforto ma anche imprevedibilmente speranza
Si tratta in North Carolina pregevole è servita da un ottimo gruppo di attori è stata presentata al Festival di Locarno ed esce nelle sale distribuita da I Wonder Pictures
Dunque il piano piano vinicola bruciature un saluto da Gianfranco Cercone