Dante Adriaticus. Dante Alighieri e l'italianità nell'Adriatico orientale

A tutti benvenuti questo nostro
Convegno tante fatti di Atticus Dante Alighieri e l'italianità nell'Adriatico orientale
Organizzato grazie alla collaborazione del senatore Andrea De Priamo dal comitato provinciale di Roma dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Ringraziamo appunto quindi anche tra coloro i quali sono intervenuti oggi abbiamo presenti
Professore avvocato Giuseppe perdute Vergottini presidente della Federazione delle associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati e e di coordinamento Adriatico associazione di promozione sociale
Abbiamo poi Marino amicizie direttore del Museo Archivio storico di fiume la professoressa Rita Tolomeo presidente della Società dalmata di storia patria la professoressa Maria Ballarin dell'Associazione Nazionale dalmata abbiamo poi il nuovo pasto presidente dell'associazione dei triestini e Gorizia anni a Roma rispettivamente a Roberto San Cina Carlo leopardi
Abbiamo poi che Simonetta Lauri presidente della associazione sportiva Giuliana Giorgio Marsan vicepresidente del Comitato di Roma dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia la professoressa Caterina spezzando del ministero dell'Istruzione e del merito
Nonché coordinatrice a.d. Mark cuore pulsante del tavolo di lavoro tra ministero le associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati approcci sono ecco ringraziamo anche le claque gli studenti e i docenti e i dirigenti dei licei Vivona e Giulio Cesare che sono intervenuti in questa a questo nostro convegno
Ringrazio ancora il dovrebbero essere vorrei aver salto fra il maestro Francesco qua squarcia
E abbonda Paniccia medaglia olimpica seduta in prima fila
E diamo quindi la parola per un primo saluto iniziale al senatore Andrea De Priamo ringraziandolo ancora per la preziosa collaborazione
Troppo bassi
Eccoci qui allora sono saluti diciamo non formali sono saluti di di chi certamente o come costume fare
Ha diciamo messa a disposizione la sua carica istituzionale in questo caso parlo di me stesso chiaramente quella di senatore per consentire come appunto viene fatto che convegni di importante levatura come questo si possa svolgere in una cornice sicuramente importante quella della Sala Zuccari del Senato di questo storico palazzo prima sono anche qualcosa di più questi saluti nel senso che vogliono in qualche modo esprime la una mia particolare diciamo anche un po'la mozione nel a riprendere un percorso in questo caso in una in una veste istituzionale diversa
Che da tanti anni ci chiede di lavorare insieme particolar modo con Donatella Schools che oggi insieme a tutti gli altri amici promuove questo questo incontro con quindi Laine bugie di vedo qui anche Marino amici e tanti altri amici con i quali appunto da tanti anni
Ci siamo trovati a lavorare insieme perché tutto quello che è il lavoro
Culturale e sociale storico portata avanti dalle associazioni
E appunto portano avanti la memoria del dell'esodo del del tragedia delle foibe di tutta quella che è anche la storia del dell'Istria di Fiume e della Dalmazia e l'italianità il sentimento italiano di queste terre
Si è incrociato con all'epoca appunto un'attività che coincideva territorialmente per quanto mi riguarda un amministratore di quel territorio di quel municipio dove sorge dove c'è l'ex villaggio Giulia Adamo nel quartiere Giuliano Dalmata e e poi motivi anche personali la la storia insomma
La coincidenza il fatto che il mio papà fosse insomma Sato uno di quelli che ammesso o colui che insieme poi ha messo a disposizione i filmati insomma una storia mai conosciuta del inediti in quel momento a livello nazionale
Delle delle foibe ritrovamenti purtroppo in alcune Foibe e delle ed e di video dell'Istituto Luce sul sull'esodo che che sono poi divenuti finalmente anche grazie a quella condivisione memoria comune e hanno consentito poi di colta e anche una Nine un'iniziativa politica che fino a quel momento era stata come dire
Soffocata dalla Realpolitik dalla situazione storico istituzionale a divenire oggetto di di tanti di tanti passi avanti che poi hanno portato anche alla importante legge del del Giorno del ricordo che che che insomma vogliamo poi attualizzare e ogni giorno rende ogni anno rende più viva e più piena di contenuti che siano validi come fa chi porta avanti iniziative come queste
Trecentosessantacinque giorni all'anno e non soltanto il dieci febbraio
In tutto questo poi cessato il percorso anche in Campidoglio che ci ha visto portare avanti
Iniziative sostenendo inziative serpe delle associazioni legate appunto e il viaggio del ricordo che stato è poi dirò qualcosa piena di di chiudere il mio saluto anche su questo un momento molto importante di formazione per gli studenti partirà modo della capitale in quegli anni
Sì sì mi mise in campo questa esperienza che ieri fu un'esperienza portata avanti con grande sensibilità con grande attenzione dedicandosi anche alla formazione e preparando la in modo adeguato
E poi a te altre iniziative come quella che portò alla casa del ricordo che ancora oggi e speriamo senza in pre
Per sempre un presidio oltre quelli che già esistevano e che che ovviamente sono o frutto del lavoro come appunto il Museo di studi fiumani e tante altre alta quello è stato un presidio istituzionale del Comune di Roma per il quale però ci siamo battuti o no grande fatica anche dal punto di vista del di combattere non solo quelle che poteva che erano state fino in precedenza diciamo
Poca conoscenza diciamo pre per fare una femminismo ma anche per loro complessità burocratiche
E quello è quella e quella casa dell'edicola dovute al fatto che poi è stata in Peter i contenuti contatti sia i convegni che voi avete organizzato che continuate a idealizzare ma a anche un valore simbolico che quello che le istituzioni devono mettere in realtà dovrebbero fare e spero che faranno sempre molto di più però mette anche a disposizione luoghi spazi per consentire di approfondire e di portare avanti questo lavoro in tutto questo e vado a non di lunga anni perché ci tengo come tutti voi ovviamente assetti e gli autorevoli interventi che sono previsti oggi ad approfondire il tema del del dibattito stesso del convegno stesso in tutto questo sì
Si è si si inserisce perfettamente questa iniziativa che anche se è un po'la chiusura di un cerchio perché appunto oggi vengono presentati gli atti di convegni suo appunto questo percorso di di Dante
Così detto Dante Adriatico Speedy della della di di de di Dante Alighieri che qua che viene sempre considerato ed è giustamente considerato UE proprio un simbolo dell'identità nazionale ante litteram
E della sua del suo descrivere raccontare
Diciamo la i luoghi i luoghi del del di sedere della Dalmazia e nello specifico di Pola come come luoghi italiani come confini dell'Italia e su questo ci sono ci sono stati appunto questi convegni c'è stata una bella mossa di sosta e tante iniziative che vengono in qualche modo ha a culminare ma poi si pente immagino che tante altre iniziative sono già in cantiere conoscendo in particolar modo Donatella naturalmente tutti gli altri
A a a a coincidere con le celebrazioni insomma Sizzo non si sono svolte si svolgeranno ogni anno del Dante di nel nel mese di marzo e quindi siamo come dire in tempo e che nelle quali questo convegno questa iniziativa che che questo convegno oggi riporta dire a smettere elenca perfettamente quindi buon lavoro a a a tutti voi io sarò presente per buona parte del del convegno salvo poi dove mi allontanai e alte
Peraltro penalty interi motivazioni istituzionali ma ci tengo a dire in conclusione parlavo prima del giorno del ricordo bene penso e molti di voi sanno che
In questa da poco iniziata legislatura siamo già a buon punto con un provvedimento normativo che
Riunisce
Una serie di di disegni di legge che proprio al Senato erano stati presentati e uno dei quali a mio avviso piante quello un po'centrale da questo punto di vista del del mio gruppo di appartenenza di fede all'Italia qui a firma al Senato e Maniero sono ne sono comunque Sato uno dei dei primi firmatari perché è una qualcosa che abbiamo pensato sempre con il confronto con le associazioni perché quell'esperienza di cui vi parlavo delle dei viaggi nel giorno del ricordo deve essere sostenuta e non è assolutamente una iniziativa e non può essere Mizzi attiva del singolo della singola amministrazione anche se e voglio dire in questo caso quello che vi ho raccontato riguarda capitali già d'Italia ma deve essere messa a sistema
In tutto il territorio nazionale deve servire a trasmettere quella filo di memoria che non deve essere mai rotto che per troppi anni è stato sicuramente portato alla a a una a un silenzio inaccettabile che oggi però è tornato se fatte a nostra memoria comune
Bisogna però farlo
Renderlo vivificare brandello attuale così come è attuale
Oggi più che mai e quel quel disegno di legge quei disegni legge c'è un oggetto arriveranno a compimento e danno ancora più forza a quel messaggio facendo diventare il i viaggi del ricordo delle delle scuole un appuntamento
Ineludibile e che crescerà sempre di più grazie
Ringraziamo il senatore Andrea De Priamo parola questo suo primo intervento tra parti nostri lavori ma ringraziamo anche il dottor Andrea presunto suo preziosissimo collaboratore che ci ha aiutato tantissimo nella fase organizzativa di questa nostra serata
Salutiamo anche presenti nel pubblico alcuni amici del nostro comitato di Roma della in fuggiti la professoressa Stefania Buccioli Gianfranco Franchi
L'ambasciatore l'ambasciatore sorvolo diamo e i giornalisti anche i giornalisti presenti anche delle testate del nostro ambiente
E quindi ringraziamo per l'attenzione che c'avete riservato anche per segnalare questa nostra iniziativa quindi diamo abbiamo stato già accennato nel suo intervento del senatore appunto che questo nostro incontro richiama già fin dal titolo questo Dante altri Atticus
Questo Progetto che è stato sviluppato in occasione del centenario dantesco del due mila ventuno proprio due anni fa comunque il divario piena pandemia loco da un eravamo riusciti comunque organizzare un incontro on line che aveva visto partecipare già i i relatori della giornata odierna e tracciamo un po'quello che era il per il senso di questo nostro progetto creato dalle comitato di Roma della N punti di in occasione appunto dei settecento anni dalla morte del sommo poeta
Un progetto che ha visto non solo la nostra associazione dementi prima fila ma anche la collaborazione di altre istituzioni culturali teatri
Ma anche abbiamo stretto collaborazioni con vari comitati della Società Dante Alighieri presenti dell'Adriatico orientale con un progetto transfrontaliero quindi cavalca avuto tappe all'estero
Un progetto di cui appunto adesso ci Antara una uno primo
Rifare qualche primo ulteriore facendo la presidente del comitato scientifico Cal coordinato organizzato il progetto Dante Adriatico uso TAR il Dante di la professoressa Donatella Schultze
Grazie grazie mille buonasera a tutti e innanzitutto grazie al senatore De Priamo che e ha voluto essere presidente e fare sì che si potesse realizzare questo incontro oggi che credo appena una serie di attività che il senatore che è neosenatore avrà modo poi d'ora in poi
Di continuare a portare avanti sapendo già di non liberarsi facilmente di noi ecco critiche questo è scontato e grazie a tutti voi che siete qui così numerosi oggi pomeriggio venerdì
è una giornata particolare però evidentemente l'argomento le interessa in questa splendida sala che proprio fa da cornice in un modo eccellente
A a questo tipo di incontri culturali
Come è stato già ricordato dal dottor Salimbeni questo Progetto è nato sugo richiesta espressa della sede dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia nazionale anti
E proprio per
Che
è avendo già nella nostra sede di Roma con la collega professoressa Chiappori e con tutti gli altri componenti del comitato di Roma realizzato nel corso del tempo degli anni precedenti Diversi lavori a volte anche molto particolari e specifici in alcuni casi abbinati al mondo filatelico postale su Dante Alighieri ed essendo alcuni di noi anche particolarmente oltre che amanti ma anche studiosi di Dante da moltissimi anni e quindi essendoci già dedicati anche a lavori su Dante spesso c'è stato espressamente chiesto in occasione del Dante di del sette centenario che avvenuto due anni e mezzo fa di portare un Progetto che potesse sviluppare questa particolare
Accezione che si può dare di Dante
E proprio con la collega professoressa Chiappori abbiamo ideato un po'tutto il nocciolo del Progetto quello che era il nucleo perché non volevamo che si trattasse
Solitamente di convegni per quanto siano stati tre convegni internazionali di studi scientifici condotti da tutti i partecipanti da tutti i relatori in maniera eccellente con tanta passione
Nei tre diversi luoghi le tre diverse città
Che sono state implicate nel Progetto vale a dire Roma Verona e Pola inizia ma volevamo anche che oltre alla momento di studio di scambio tra gli esperti e con il pubblico che si scopre sempre vi devo dire con piacere soprattutto perché ci sono degli studenti che saluto molto molto cordialmente con i docenti che li accompagnano tra cui anche diversi amici ex colleghi
Si scopre sempre di più che Dante comunque riscuote
Attenzione riscuote interesse il fatto che sia stato un uomo del mille trecento donna a la benché minima influenza sul suo potere rappa fissare sotto traccia OPA fare meno attenzionato di quello che invece è abitualmente e allora appunto abbiamo voluto creare anche Dei percorsi percorsi i veri veri e propri
Nelle tre diverse città
Che abbiamo fatto partecipare a questo progetto che sono stati poi ecco ne parlerà anche la professoressa Chiappori in parte realmente sulle tracce di Dante laddove come ad esempio a Verona effettivamente con certezza assoluta il grandissimo poeta si è trovato
E
Anche in altri luoghi nelle altre due città come Pola dove certamente è venuto anche per le sue missioni diplomatiche prima di cadere in disgrazia
Col col comune di Firenze e e anche a Pola dove ormai da tutti gli studi che sono in corso da moltissimi anni
Quasi certamente pare che veramente sia stato sia arrivato in luoghi limitrofi e vicini poi adesso tutti hanno la grande passione di attribuirsi passi saggi danteschi
Di trovare luoghi case di Dante case che lo hanno ospitato conventi monasteri insomma c'è un fiorire di luoghi e persone che desiderano poter dire che Dante è passato da loro però al di là di questo ci interessava anche quello che un percorso anche ideale
Può comportare sulla scorta di quello che è stato il pensiero dantesco quello che è stata la la cultura la lingua di Dante
Il suo essere un uomo del Medio Evo e così tanto moderno contemporaneamente il suo essere un uomo comunale e poi arrivare a scegliere dover scegliere l'unica forma di potere che fosse in grado di secondo lui di gestire momenti storici molto complesse cioè l'impero
Chiaramente distaccando lo dal papato con una severità e con una convinzione assoluta che chiaramente lo ha posto spesso anche in difficoltà e insieme a questo anche dei momenti teatrali o teatrali Zavattini in diversa maniera dei format delle letture dantesche o addirittura come è stato anche a Verona oltre ad una serata bellissima che si è tenuta nella Teatro Nuovo di Verona
E anche un percorso veramente fisico
Creato dalla più Teatro Nuovo di Verona che si chiama Silent Dante quindi veramente le vie i luoghi le strade i punti della città in cui Dante è vissuto è passato in cui ha condiviso la sua sventura di esule perché era ormai già anche sulle e quindi è stato fatto anche questo vorrei lasciare alla professoressa Chiappori di raccontare bene
Queste diverse fasi come sono avvenute quali tipo di di spessore abbiano anche trovato
A a a rappresentare veramente questo mondo di Dante aldilà appunto della vicenda del sulle perché non sappiamo bene che per il mondo Adriatico per l'Istria Fiume e la Dalmazia certamente dopo la seconda guerra mondiale dopo l'esodo degli italiani di tutti coloro che insieme agli italiani se ne sono andati da quelle terre certamente chi meglio più di Dante
Può rappresentare l'immagine delle sulle dell'ex sul merito Ussa tra l'altro ma molto ma molto prima cioè nel corso di tanti secoli dal momento stesso in cui visse ad oggi il suo pensiero è stato fondante nella cultura dei luoghi ha fatto sì che le terrei dall'altra parte dell'Adriatico di fronte alla penisola italiana sentissero di essere sempre parte di quel mondo culturale storico sociale e politico che c'era sull'altro versante e di condividerlo appieno grazie proprio anche ad una figura di questo genere
Bene
Non posso che confermare quanto l'amica Donatella la professoressa Donatella Della detto perché c'è stata una risposta davvero entusiasmante sull'altra sponda adriatica e vero che nella storia il bacino Adriatico era un un unicum e quindi effettivamente questa distinzione tra la penisola italiana le terre di Istria al tempo di Dante non ha ha non aveva alcun senso no
Qui è oggi che noi compiamo per vicende storiche politiche questa distinzione
E dunque è chiaro che la lingua di Dante una lingua e una cultura soprattutto dantesca che si immedesima con le vicende del Medioevo istriano
Quindi dia un parallelismo assoluto tra ciò che accadeva dei nostri comuni e quello che accadeva nei comuni dell'Istria
Dunque queste liste ha conosciuto Dante molto tempo più tardi nell'Ottocento e iniziato poi un altro momento peculiare per Dante cioè l'influenza che Dante ha esercitato attraverso le società Dante Alighieri che si sono diffuse in quelle terre e che hanno soprattutto portato
Un desiderio di
Riunione diffusione quella cultura italiana e i una ricerca di identità e quindi si sono anche spesso identificati con la con l'irredentismo di quelle terre
E detenga oggi a Pola la sala come abbiamo avuto e poi il teatro la sera completamente pieno nonostante il momento pandemico
Quindi di stanziamento tra persone che abbiamo dovuto osservare e notare anche che a partecipare al convegno non erano solo i relatori o i componenti della comunità
Italiana di Pola ma anche altri abitanti e anche componenti della Università di Paola no
Personalità come il nostro console rappresentanti anche delle varie famiglie tra virgolette no di degli italiani
Dell'altra sponda è stato veramente un po'diciamo un'emozione per noi no perché ci ha dato proprio la misura di quanto ancora si senta questa unità culturale e questa fusione
Tra noi e coloro che sono rimasti no quindi c'è una è stato veramente un momento toccante direi davvero importante
E è chiaro che anche lì è stato anche a Pola si è svolto un percorso di carattere storico artistico sul territorio oltre al convegno e abbiamo visitato ad esempio esatti o un antichissimo
Sito preromana e poi romano
E e poi anche quei luoghi dove forse si trovava la necropoli a cui fa riferimento lo stesso Dante ipotesi cui accennava la collega Donatella supportata da alcuni documenti ma non documenti davvero scritti prove diciamo archivistiche sicure o riferimenti chiari
E l'ipotesi che Dante abbia abitato seppur per breve tempo nel Monastero di San Michele che si trovava sulla collina dell'Acropoli di Paola
è un monumento che è stato abbattuto perché successivamente
è stata costruita la Fortezza venne veneziane poi quella austriaca addirittura quindi il luogo non esiste più
E altri percorsi tematici proprio percorsi itineranti nostra fatti veramente a piedi tra i monumenti con le nostre spiegazioni si sono ovviamente svoltisi a Roma proprio nel villaggio Giuliano Dalmata
E la tutto professoressa Vinciguerra insomma ha condotto questa questa questa guida e poi anche a Roma ne riparleremo anche magari attraverso le immagini sempre da lei per quanto riguarda il casino massimi con le sue rappresentazioni dantesche e e dalla sottoscritta per luoghi somma invece un po'più antichi diciamo medievali di Roma
Ora che Dante sia stato Roma o meno si vedrà
è una cosa che spiegheremo tra poco fra breve quando toccherà appunto a me per il mio intervento ma io direi che a questo posso solo aggiungere acqua ciò che ho detto il valore anche degli spettacoli teatrali
Non dimentichiamo che proprio tra i giovani ma non solo tra loro sentire i versi di Dante
Recitati interpretati per meglio dire e quindi comprendere il significato delle parole comprendere ciò che Dante ha voluto davvero trasmettere dire con la Divina Commedia
Un'operazione culturale anzitutto ma anche direi spirituale molto importante
Che mantiene quindi anche tanti vivo tra noi quindi di spettacoli teatrali hanno avuto un significato per me di grande rilievo all'interno del Progetto non possiamo dimenticarli
Ne possiamo dimenticare le interpretazioni e la regia del nostro regista Pasquini e interpreti sono stati dei giovani attori professionisti sia a Roma sia nel Teatro Nuovo di Verona vedi proprio il Teatro Nuovo ha partecipato con la sua regia eccetera e per quanto riguarda Pola abbiano avuto Isabella Russinova quindi un interprete anche diciamo eccezionale
Di Dante di ringrazio decidiamo dopo passerella para ora pensa al professor parlato se non erro comunque passo al nostro mediatore che e Lorenzo Salimbeni grazie
Ho sentito
Quindi questa appunto è stato il Progetto ottanta Adriatico scheda ci ha tenuti impegnati nel corso del centenario dantesco
La ricordavamo appunto quindi questa tappa in particolarmente significativa di Pola in cui oltre alla collaborazione con le comunità italiana locale che è per noi una cosa di grande importanza e valore significativa
E c'è stato anche il coinvolgimento della di accademici provenienti dall'università di Fiume dall'università di Pola
Abbiamo collaborato in quest'occasione anche col centro di ricerche storiche di Rovigno
Con la Società di studi geografici e storici di Pirano quindi anche altre due importanti istituzioni culturali della presente la comunità italiana autoctona in Istria
Uno che uno dei nostri obiettivi quello di consolidare appunto i nostri rapporti torna sponda e l'altra dell'Adriatico rapporti che appunto abbiamo avuto modo anche di corroborare ulteriormente collaborando come già assista accennato appunto anche con comitati locali della Società Dante Alighieri
In particolare nel corso delle nostre varie occasioni abbiamo coinvolto presidenti o ricercatori o comunque dirigenti provenienti non solo dei comitati di Trieste e di Gorizia coperto ovviamente il territorio nazionale ma abbiamo abbiamo coinvolto anche proprio nella vostra primo incontro c'è stato il segretario generale della Società Dante Alighieri dottor Masi c'è stata poi
Ecco intervenuta in ben due occasioni anche la presidente del comitato di Capodistria Valentina Poeta rosso
E abbiamo poi avuto anche la collaborazione del Comitato soprattutto di polacchi ci ha dato un grande aiuto anche a Totò Park organizzare l'evento Polesano
Ma abbiamo avuto anche gli interventi dei rappresentanti dei comitati di Fiume
Di Zara di Spalato e anche di Cattaro quindi abbiamo veramente completato tutta tutta la costa
Orientale sono andati
Ben oltre quel siccome a Pola presso del Carnaro Italia chiude sui termini bagna
Questo famosissimo riferimento tendono Canto dell'Inferno che avuto se senz'altro è il punto di partenza per tante riflessioni per tante analisi su quello che il rapporto di Dante nei confronti della cultura italiana
Autoctona penso che anche questo sarà un argomento di cui ci potrà adesso per andare a parlare il nostro graditissimo ospite il professor Giuseppe Parlato
Docente di Storia contemporanea del Università degli Studi Internazionali di Roma nonché presidente della Fondazione Ugo Spirito Renzo De Felice
Grazie grazie presidente grazie agli organizzatori di questo incontro che hanno voluto invitarmi
Grazie della possibilità di aver letto
Un po'in anteprima questo questo volume che vi raccomando ovviamente ma non è che erano le regole di ingaggio per cui dogmi questo lo dico perché effettivamente ho trovato ho trovato questo volume estremamente interessante
Lo troverete anche voi io cercherò di non
Andare su specifici contributi salvo casi piuttosto rari però vi assicuro avendolo letto disciplinatamente perché poi mi avrebbe interrogato dalla professoressa ci Orsato e quindi io sono preciso in queste cose devo dire effettivamente che merita
Merita devo dire dal punto di vista di tutto quello che è stato detto dall'amico Salimbeni poco fa
E che ovviamente condivido ma devo dire interessante anche perché e un insiemi di contributi di questi tre convegni di qui si è già parlato
Che però permettono intanto un'ampia apertura geografica ma un po'è stato già detto Istria però non solo si parla di Agorà si parla di Roma si parla di Firenze
Cioè si parla non soltanto dei luoghi danteschi ma anche da da quelli che sono diventati danteschi no successivamente Ravenna no ovviamente
Al di là di questo l'altra cosa interessante di questo volume l'approccio decisamente multidisciplinare voi direte sì ma è un libro cioè non è una Treccani però sono riusciti a far stare in dimensioni diciamo nonostante tutto
Congrue
Aspetti che vengono trattati in maniera molto molto convincente dal punto di vista storico dico solo che dal punto di vista storico si va da Dante fino quasi a oggi quindi è un arco temporale
Decisamente ampio ma poi c'è versante artistico quello letterario
Quello filosofico quello bibliotecario quello filatelico
Quello archeologico giuridico e teatrale non so se ho dimenticato qualcosa no ecco però per dirvi che qui dentro c'è un po'di tutto perché giustamente questi convegni sono stati organizzati in maniera tale da affrontare tutte le discipline che si potevano affrontare perché Dante è stato un mito un po'per tutti questi aspetti
Da quello teatrale quello filatelico tanto per citare soltanto i più lontani da quelli che noi potremmo oggi immagina
Mi pare che ci siano due punti essenziali in questo in questo lavoro
Che tanti altri se ne potrebbero intendiamoci sottolineare ma Rinieri competenze riguardano soprattutto due di questi punti
Uno è il problema di Dante come mito fondante della nazione non è un gioco di parole Dante mito fondante ma effettivamente così insomma succede così e il mito che ha fondato in qualche modo
Un certo concetto di nazione e dobbiamo anche capire quale
E il secondo punto sarà più avanti il Dante e l'irredentismo il profeta dell'irredentismo e l'altro aspetto direi essenziale per comprendere questa figura nelle sue diciamo i suoi confini più più più contatti e più giusta
Se uno legge l'introduzione al volume della professoressa asciutta del e il saggio il primo saggio il saggio di apertura del volume
Quello del dedicato al problema politico sostanzialmente di di Dante ci trova tutto una serie di guida alla lettura di tutto quanto il il volume
In effetti in effetti Dante e il mito fondativo della nazione
C'è il discorso dell'idrante dediti di una certa particolare identità nazionale
C'è il problema della memoria come metafora mi rivolgo sempre alla professoressa soltanto un discorso interessante perché noi dopo settecento anni la stiamo ancora minando con Dante sull'idea di nazione ci sarà un perché
E questo perché attenzione non è soltanto Dante ma è quello che si è fatto su Dante
In questi settecento anni questo è l'elemento poi forse più interessante perché uno va pigliarsi un personaggio del passato
E in qualche modo fa una riesumazione e si mette a discuterne no qui c'è un problema di costanza di presenza di Dante nei settecento anni più o meno ma soprattutto poi dalla fine del Settecento in poi c'è stata l'esplosione
Del da antismog
Il ruolo della Dante Alighieri saggio e di Lorenzo Salimbeni mi accennava prima lui stesso nel nell'introduzione è stato fondamentale per lanciare la figura di Dante
Cioè Dante il padre della lingua
E questa lingua il fondamento della madrepatria cioè stiamo in una visione che anche di carattere religioso o laico
Come accade molto spesso nella trattazione di Dante
Nell'epoca recente
Tutto nasce evidentemente per una unità mancata dello Stato italiano
Mille trecento mille duecento mille trecento
A differenza di altre zone d Europa dove si aggrega uno Stato assoluto moderno dove si viene a costituire uno Stato unitario
Stato assoluto moderno vuole dire per la Francia nel mille e duecento mille duecentocinquanta vuole dire una capitale una bandiera un esercito un'amministrazione unitaria uno stato
Succede anche per la Spagna succede anche per l'Inghilterra nel giro di trecento anni entro il mille cinquecento e ci sono almeno tre Stati degni di questo nome moderni
Assoluti dove tra l'altro si fa un lavoro molto interessante di nazionalizzazione linguistica pensiamo soltanto alla Francia presente
Anche diciamo non con le buone come dire no anche non con le buone
In Italia questo non accade e non accade per una serie di motivi che ci sono evidenti la presenza del dello Stato della Chiesa l'incapacità di una costruzione statale
Diciamo che
Resta soltanto come come hanno scritto Federico Chabod e Rosario Romeo sta soltanto una nazione letteraria che non è proprio l'ultima cioè non è proprio da buttar via insomma no tant'è vero che se ne sta ancora parlando
Questo
C'è un elemento interessante in in tutto questo nell'Italia del trecento dal Trecento fino al Cinquecento
Non sono molti gli stati degni di questo nome nella penisola italiana
Diciamo che ce ne sono due
Uno delle quali ha una caratteristica particolare
Uno e il Piemonte sabaudo che sta cercando di costruire una sua identità
E vicino alla Francia
Che ha fatto un percorso molto importante di autonomia e di crescita di una di un ceto borghese interno
Però insomma quello sabaudo una boh un abbozzo di Stato
D'altra parte c'è la Serenissima
Che ha invece un ruolo completamente diverso
Nazionale e internazionale
E che è inutile ricordare l'estensione di questo di questo di questa Repubblica veneta
Nell'Adriatico e oltre
Ma qual è l'elemento che a noi interessa e che stranamente e curiosamente forse non del tutto paradossalmente si unisce al discorso che stiamo facendo
Pubblica di Venezia è unica Repubblica nella quale la lingua italiana è diventata popolare
Cioè è stata po'polarizzata
Non è successo in Piemonte perché si contava si continua a parlare francese
O addirittura dialetto non è successo sì a Firenze è successo ma Firenze nona determinato non è stato un punto di riferimento nazionale la la Venezia sì
E devo dire anche che questa può polarizzazione della lingua ha fatto sì che le popolazioni dell'Adriatico orientale fossero in qualche modo più evolute rispetto a quelle della penisola rispetto alla consuetudine con la lingua italiana
Non ci si può stupire di una figura come Tommaseo fra l'altro dedicato c'è un saggio dedicato Tommaseo che alla Divina Commedia Daloui annotata che mi pare fosse poco dirà Dossi responsabile zero atto del presidente del Centro di ricerche storiche vecchi presidi
Allora questo è interessante perché
Nel resto del dell'Italia la lingua italiana rimane una lingua colta che non è una cosa del tutto difficile quale però non succede quello che succede invece nella Repubblica di Venezia
L'operazione tante quando cominciava dirette l'operazione date comincia dopo la Rivoluzione francese in maniera massiccia
Perché perché dallo Stato amministrativo del dello Stato assoluto moderno si passa allo Stato nazionale
Cioè lo Stato che si riconosce in alcuni valori di fondo che sono possono essere la lingua ma sui costumi sono
Hill uniti d'unifichi l'unitarietà del territorio
Ha poi si aggiungono anche le abitudini voi sapete la vecchia differenza lo fa fa Federico Chabod sul concetto di nazione
Tedesco e il concetto di nazione invece latino il concetto di nazione tedesco e slavo aggiungerei si fonda su elementi di caratteristiche naturali
Se uno è alto e biondo con gli occhi azzurri non è che col tempo può cambiare resta alto biondo e con gli occhi azzurri
Invece dei dei dei caratteri somatici e quindi dei caratteri naturali che nei quali le popolazioni tedesche le popolazioni germaniche le popolazioni slava e si riconoscono come valori fondanti l'elemento nazionale per i francesi per gli italiani ci sono altri elementi
E il primo di questi elementi dice scialbo e la volontarietà
Io voglio essere italiano
è chiaro che la lingua aiuta è indubbio
Però c'è anche la volontà se ne pensiamo al Risorgimento italiano quanti ungheresi a quanti anche slavi sono stati in Italia nelle truppe garibaldine
Questo vuol dire che dell'evento del naz del del concetto di nazione italiana è un concetto volontaristico
Cioè si vuole essere italiani anche se non lo per ipotesi non lo si fosse
E questo è un fatto molto interessante perché va anche al di là della lingua la lingua poi chiaramente cementa moltissimo
Allora e l'operazione Dante nasce dopo la Rivoluzione francese quando cioè cominciano a venir fuori degli elementi che rappresentano la Costituzione
Dell'elemento nazionale era sua anche ratificazione pubblica per la sulle costituzioni attraverso i diritti dell'uomo attraverso diciamo la codificazione dei dei diritti tra chi comanda e chi obbedisce
Si può agli enti no in qualche modo e in questo modo Dante diventa il punto di riferimento di una nazione che si riconosce letteraria che non è riuscita a come la Germania peraltro a unificarsi in quel periodo
E nell'Ottocento fino metà Ottocento
Entrambe queste queste situazioni un po'anomale quella tedesca e quella italiana raggiungono l'unificazione
Ma come si dice spesso con un arbitrario recupero di di di di un personaggio del Risorgimento di fare gli italiani povero Massimo D'Azeglio non ha mai detto questa frase mi gli è stata attribuita ed allora campa mai il falso è stato più ho avuto più fortuna come in questo caso però bisogna effettivamente fare gli italiani questo era vero e Dante viene a fagiolo perché tante diventa il punto di riferimento non solo della lingua ma anche dei confini dello Stato lo ricordava prima Salimbeni
Ma anche della divisione dei poteri tra Chiesa e Stato così importantissima perché se noi non c'eravamo risicati una certa responsabilità
Era anche dello Stato della Chiesa che mettendosi di traverso nella penisola obiettivamente qualche problema lo crea
Quindi tante
E diventa politico in quel caso non è più soltanto il poeta che parla un italiano splendido
Non è più soltanto poi lo vedremo dopo il fuggiasco il ghibellini fuggiasco come gli ha affibbiato questa cosa Foscolo
Ma è quello che ha pensato anche nelle altre opere contro la Divina Commedia ha un progetto politico
De Mattia certo la distinzione tra il potere i due soli la distinzione tra il potere religioso e quello politico
E veniamo al all'altro punto e cioè quello dell'irredentismo
Molti sono devo dire i riferimenti del volume a questo a questo tema veramente molti cioè il saggio di fattorini su sul patriottismo i due saggi sull'UPIM dico bene Lubin di Tolomeo amicizie
C'è un'analisi molto interessante delle manifestazione del mille ottocentosessantacinque da parte di quest'anno mezzo
Le manifestazioni fatte nel sesto centenario della nascita di Dante
C'è un discorso sull'irredentismo mi ricordo se non ricordo male è stato Stefano Pilotto a fare un lavoro specifico anche su su questa cosa
C'è il discorso del busto a Dante c'è il giornale giornate ci sono giornate dantesche di di Ravenna del mille novecentootto c'è la lampada votiva c'è il fiammifero
Il fiammifero usato di Nazario Sauro che si vuole essere
Rimasto fino alla fine del povero Nazario Sauro permaloso Triaca
Insomma Dante incarna il simbolo dell'italianità per eccellenza
Dante diventa
Colui il quale colui attraverso il quale
Si può rispondere
Ai progetti
Austriaci
Intendiamoci progetto scrive c'erano progetti per questi territori
All'inizio non del tutto negativi si poteva lasciare c'era un po'un po'di libertà per le espressioni
Diciamo locali
Nazionali località a un certo punto questo discorso cominciato a cambiare
Le vicende delle guerre di indipendenza hanno influito e a quel punto è chiaro che l'Austria si pone in termini assolutamente negativi
E si mette si pone in termini negativi anche nei confronti di Dante
La Dante Alighieri ne sa qualcosa ne sa ancora di più la lega nazionale di Trieste che poi era quella che a differenza della Dante Alighieri era molto più diffusa nei territori
Austriaci
E quindi io ricordo di aver visto
Nel volume curato da dare divo
I gadget danteschi no mestamente interessanti ogni scusa era buona dalla festa di paese al compleanno di un tizio di unitario Perrini informarsi formare
Bicchieri matite disegni opere da vendere cioè dove c'era Dante di come protagonista
E che si sa come sia la Pro Patria che poi la lega nazionale sono stati per un certo periodo messi fuorilegge anzi la Lega Nazionale sostituisce in qualche modo a poppa la Pro Patria ma poi lei stessa di venti mesi viene messa in difficoltà
E quindi nasce un culto di Dante fatto di statue
Di rappresentazioni artistiche di commemorazioni di pellegrinaggi
Di gente che si scopre il capo equipe si segna questo lo è stato è stato notato no al passaggio non del feretro di Dante che avrebbe avuto qualche giustificazione ma qualcosa che in qualche modo lo rappresenta
Allora
Osare anche dire che ecco Dante funge Da Ponte
Tra periodo romano e periodo moderno
Un ponte di una continuità che non c'è
No costa e che fosse chiaro non c'è non c'è perché l'Impero romano non è un intero nazionale
Noi abbiamo due fregatura in Italia non è soltanto il Pontefice ma è anche l'impero romano nessuno dei due nazionale stanno in Italia ma non solo nazionale
E questo a un certo punto la storia presenta il conto quando un insiste su queste cose
Il concetto della romanità è un concetto che va parallelo a quello della nazione ma non si esaurisce nel concerto delle nazioni evidentemente
Quindi
Usare con cura anche Dante ma certamente Dante diventa quel ponte che manca
Il ponte che manca tra
Roma e l'attualità e anche per dare un minimo di sostanza questo povero Paese che non ha avuto uno Stato unitario come l'hanno avuto gli altri non ha avuto un esercito no vi ricordate
Manzoni una d'arme di lingua d'altare di memoria di sangue di cuore de ci sarebbe da discutere su ognuno di questi punti
E allora Dante diventa diciamo la la toppa che si mette su questo periodo vuoto
E funziona benissimo
E noi ci interessa capire perché viene fatto queste
Dante
E chi dell'imputato Sco
Pone un problema sull'Italia una e laica per esempio viene interpretato così dei repubblicani che sfilano con le bandiere rosse no nella Ravenna nella Ravenna dantesca
Elitaria che raggiunge l'indipendenza dalla Chiesa c'è una forte componente massonica in tutto questo
Molto forte soprattutto nel primo pelo e c'è l'assenza dei cattolici i quali aspettano la vigilia della prima guerra mondiale per entrare in sintonia con Dante dopodiché scoprono il Dante cattolico
Che ovviamente c'era già non era non era arbitrario
Sono passati venti minuti sì bene chiudo no io gli ho detto perché poiché questi problemi vanno sempre come vanno
E Dante diventa diventa un sono venticinque più soffici francese son contrattare coi adesso non so cosa mi chiedono se io invitati alla cena dopo ma insomma
Lo faccio volentieri
Dante come protettore del confine linguistico
Siccome a Pola depresso del Parma
E c'è e negli anni nuovo se torna nel Novecento non soltanto
L'idea della forza che Dante può esprimere riconosciuta anche a livello internazionale cioè noi abbiamo Dante no è una marcia in più rispetto
Ha una lingua che attardato cioè parliamoci chiaro la lingua italiana diffusa normalmente non nell'Adriatico dove era già diffusa prima ma nel da penisola italiana
E i grazie a Pinocchio a cuore e forse al libro dell'abate Stoppani
Sul sul Bel Paese e noi a a nella seconda metà dell'Ottocento incominciamo a fare i conti con la lingua italiana corrente
Poi ci sono altre cose interessanti che salto cioè il fatto che durante il fascismo c'è uno simpatica gara a chi è più italiano fra San Francesco e Dante
Ma se la giocano fortemente
Mussolini incomincia dicendo che francese non Francesco e il più santo degli italiani e il più italiano dei santi frasi che mi piacevano molto e che infatti continuiamo ricordare adesso come pubblicitario era abbastanza bravo
Ma subito dopo sicuri per ai tanti allora
Ed ecco che dopo un sette otto anni Mussolini se ne riesce che Dante
E il più italiano dei poeti e il più poeta degli italiani e così siamo pari no sono tutte e due praticamente i due punti di riferimento sono i punti di riferimento che aveva anche D'Annunzio se ci pensiamo bene no idea dell'accompagnare l'elemento sacro con l'elemento profano
San Francesco no e Dante Adriatico
Due cose quello finito davvero
Per dire quanto
Il mito di tanti sia stato un mito radicato un mito obbligato un mito assolutamente voluto
In tutto il percorso di ricostruzione dell'Italia come nazione
Mi affido a due esempi
Sui quali poi veramente chiudo
Uno è un esempio
Che io trovai tanti anni fa e mi stupì non lo sapevo e mi è rimasto molto impresso
Mille novecentoquarantacinque
Valtellina
Siamo il cosiddetto ridotto alpino valtellinesi i fascisti sono arroccati alcuni sono poi in realtà non ha funzionato ma insomma sito arroccare in Valtellina mentre gli alleati siamo ad aprile quarantacinque erano praticamente
Alle alle porte di Milano a Pavolini segretario del partito fascista repubblicano viene un'idea
Per le ritiene geniale
Recuperare le spoglie mortali di Dante
Che sono ormai quasi in territorio occupato del nemico Barbaro nemico e portarle in Valtellina
L'operazione non riesce come peraltro neanche l'operazione della Valtellina grazie al cielo limitante riposarvi dove stava prima ma per dire come l'idea che le Termopili d Italia
Fossero difese
Dal personaggio Dante Alighieri trasportato all'uopo al nord
Questo la dice lunga
E l'altro esempio che mi sembra di fare e che credo che Dante soltanto in un caso faccia parte
Di un testo costituzionale qui abbiamo il professor De Vergottini che ce lo può confermare ma nella Carta del Carnaro viene citato ben due volte Dante Alighieri
Cioè fa parte della Carta del Carnaro
La prima parte dove si dice all'inizio nel secondo capoverso nel leader l'incipit della carta fiume ed estrema custodi italica delle Giulia ed estrema Rocca della cultura latina e l'ultima portatrice del segno dantesco
Per lei disse con un secolo di vicende in vicenda di lotta indotta di passione in passione sì serbo italiano il carbonaro di Dante
E nell'articolo cinquanta dell'istruzione pubblica
Sul Carnaro di Dante il culto della lingua di Dante e appunto io Rispetto e la custodia di ciò che in tutti i tempi fu considerato come il più prezioso tesoro dei popoli
Quindi Dante ha avuto anche il merito il vantaggio la fortuna l'occasione di far parte di un testo costituzionale di questo e di altro vi ringrazio dell'attenzione
Ringraziamo il professor Giuseppe Parlato per questa che è stata popolata era proprio l'ex magistrali scheda affrontato moltissimi argomenti ha spaziato su tanti
Settori che abbiamo anche dove cercato con questi atti nell'arco di vari convegni iniziative organizzate di affrontare tra questi vari argomenti che caratterizzano la multidisciplinarietà del nostro progetto c'è anche l'approccio artistico e in particolare abbiamo voluto vedere quello particolari alcuni interventi particolarmente interessanti sono quelli che sono stati curati dalla dottoressa ho fede a Giuliano Abu Ticino la quale si è occupata anche dei suoi contributi di quello che è stato l'influsso di Dante nell'arte istriana e qui parliamo di arte medievale prego
Sì buonasera io veri riprendo quello che ha detto il professor parlato il culto di Dante in Istria cominciato subito appena morto Dante addirittura e per cui poi continuato nei secoli e ovviamente nell'Ottocento avuto una una valenza politica è ovvio però questo attaccamento
Forse tante è stato in vista viaggiato ci sono al come diceva Donatella tante testimonianze sento testimonianza è stato qui è stato Rama insomma ora sembra che ci sia stato sul serio
E anche un però un piccolo o centro istriano molto piccolo e l'apparenza insignificante anche perché schiacciato dalla vicinanza di Capodistria e Pirano mi riferisco Isola d'Istria
E che veramente invece stranamente subito ha dimostrato questo culto di Dante in maniera molto tangibile
Allora proprio di isola che era un paese piccolo però era abbastanza ricco anche perché aveva risse arriverà pesca insomma erano commercianti ci sapevano fare
Aveva ingaggiato come segretario comunale un calabrese abbastanza colto Pietro Campenni I quaderni dell'incarico dal podestà e isteriche di isola di copiare il commento di Rambaldi di Dante la mano e ovviamente non ancora non c'era la stampa
E così abbiamo ben due codici due coppie di questo di questo di questo del commento
I quali sono stati iniziati a isola alla fine del mille trecento subito poco dopo la morte di Dante sul manchino ancora nell'epoca
Medievale e questi codici sono veramente molto belli purtroppo per varie vicissitudini sono stati son finiti all'estero sono stati venduti sono stati poi dopo sono riapparsi alla fine del mille ottocento uno era stato portato via dai francesi tanto per cambiare stava a Parigi
A una dal videoteca una biblioteca di Parigi
E quello lì insomma stabili ancora lì invece un altro era finito nelle mani degli eredi dei duchi d'Alba
Casa nobiliare spagnola ed era finito sul mercato dell'antiquariato uno di questi codici
E Francesco Salata che era senatore del Regno era persona coltissima aveva fatto il liceo femme Francia o dei nobili più quello di Capodistria per cui conosceva bene l'ambiente istriano
Ed era quello che aveva più o diciamo influenza per quanto riguardava le questioni artiste artistiche durante dopo la morte di Antonio Pontaccio Michele Papa poi dell'architetto Giuseppe Lucia ebbene fu molto ascoltato per quanto riguardava l'arte tutte l'altro insomma e settore artistico istriano qua Merino dalmata
Lui era Choir Merino perché era di era di dell'isola di Kelso e convinse e in questo Mussolini a comperare per duecento mila lire dell'epoca
Visto questo Codice che era che era insomma cui stabile e questo codice venne posto Rovio teca Marciana di Venezia dove sta ancora lì
Nel nel mille novecentonovanta cercando in trent'anni venti-trenta anni fa appena costituite le le due repubbliche indipendenti della Slovenia e della Croazia
Un isolano un uomo politico anche uno studioso Silvano Sauro ebbe l'idea di copiare questi due codici riportarvi a isola almeno in copia
Se non l'originale
E convinse somma reperito i fondi anche insomma grazie a barbari finanziamenti anche del governo sloveno
Per cui furono fatte Ricotti anastatica di questi due codici
E vennero presentate ai listini prima a Isola e poi successivamente a a Tropea perché il quello che aveva ricopiato materialmente era originario di Tropea questo Pietro Campenni
E questi codici sono stati studiati abbastanza insomma son stati sviscerati in vari modi da vari studiosi fra cui appunto anche Lamba la dottoressa Valentina Tetano Schena presidente della Società Dante Alighieri di Capodistria
La quale fra l'altro grazie all'aiuto le immagini di questi codici LA Somma scritto parecchio su questo ente che ha fatto l'ultima traduzione
Della Divina Commedia in sloveno fra l'altro per cui bisogna che Dante insomma è molto popolare in Istria fin da quell'epoca e la sua popolarità è continuata in campo artistico soprattutto se esaminiamo gli affreschi medievali istriani
E quali sono diffusi una quarantina di chiesto di chiese anche alcune anche molto piccole sono rimaste in piedi
Dell'epoca medievale sono rimasti ancora in piedi ed erano proprio tutte affrescate da pittori di solito itineranti qualcuno anche di scuola locale però i quali titoli quasi tutti si rifacevano ovviamente copiavano i grandi maestri italiani
Specialmente Giotto ovviamente di un impulso notevole il mister dopo dopo che era stato ai anta affrescare la Cappella degli Scrovegni la sua fama era anche solamente ricopiato da parecchi pittori istriani
Questi affreschi molti raffigurano la divina proporre scene diciamo da dantesche cioè il giudizio universale sono cinque sono sopravvissuti questi affreschi
Uno è molto molto importante
Perché addirittura secondo lo storico dell'arte Marino Baldini che è venuto anche apporre ha parlato anche di questo
Tel raffigurato in cima a una scena del Vangelo e raffigurato proprio Dante Dante e antibiotici indio insieme
Stanno sul cornicione della chiesa della chiesa di San Barnaba che sta avvisi Nada
Che è un altro centro apparentemente minore c'è adesso un piccolo paese destinata però in epoca medievale anche in epoca romana essendo posto sulla via Flavia che era la via più importante dell'Istria
Era un posto molto conosciuto e frequentato in cui a quanto pare insomma anche c'era una certa committenza piuttosto importante
Questo per dire che insomma da sempre il mister c'è stato questo culto di Dante nei secoli questi affreschi di cui sto parlando di crisi Nada sono della fine del Quattrocento
Diciamo che sono affreschi particolarmente importanti perché non sono fra l'altro gli unici sono però fra i pochi che sono sopravvissuti in buono stato
Quasi tutte le le chiese specialmente le città costiere dopo dal Cinquecento in poi sono state buttate giù rifatte nuove e più grandi più belle più sono così e rinascimentali o barocche eccetera no invece all'interno dell'East abbiamo questo diciamo Piccolo mondo antico che è sopravvissuto che è molto importante
Sempre dal punto di vista artistico saltando avanti negli anni abbiamo l'apporto dei contemporanee fratelli Gregori di Parenzo
I quali appunto venendo da Parenzo Parenzo c'è una tradizione ricchissima dal punto di vista artistico
Anche perché è stata la prima diocesi istriana la prima è la più importante erano quattro cinque video si sinistra però apparenze quella che fa parte rimasta ancora adesso no non ha perduto la sua sede vescovile
Per cui aveva come tutte le Corti aveva parecchi artisti che gravitavano basta pensare alla famosissima Basilica offre anziana che è patrimonio dell'UNESCO
E coeva delle basiliche di Ravenna
Una roba Sirica anche molto importante è stata fatta a non fu fatta sempre della stessa epoca da Massimiano che era vescovo di Ravenna però era di origine istriana Pola
Però per un incendi andata Santa Maria del Canneto si chiamava questa basilica c'è rimasta solo una piccolissima cappella in piedi racconta sono purtroppo i mosaici sono andati perduti
Comunque appare il solare tradizione artistica continuamente secoli perché per i grandi artisti anche abbastanza famosi Parenzo come Bernardo parenti in che affrescò anche il chiostro di Santa Giustina di Padova anche a Roma abbiamo delle opere di Bernardo parenti
E tanti altri i fratelli Gregory sono e due fratelli che non erano particolarmente diciamo un'Ave non avevano non erano andate alla per sono del del l'ultimo scudetto dell'ultimo secolo del mille novecento avevano studiato a una scuola di grafici si può dire a Trieste
Però lì si erano fermati poi erano stati autodidatti poi per via della guerra erano finiti ieri Suri
E avevano cominciato a lavorare come per fare manifesti pubblicitari cartelloni eccetera devono anche vinto parecchi premi e non sono affatto delle opere notevoli
Alla fine approdarono al nella sede di Famiglia Cristiana che all'epoca forse anche adesso era la rivista più diciamo importanti d'Italia almeno dal punto di vista della tiratura
Ed era seguitissima Famiglia Cristiana aveva cominciato a fare parecchie opere molto importanti no
Pinocchio la Divina Commedia e tante altre a dispense illustrate le dava ogni settimana e così uno poteva avere insomma delle cose anche dal punto di vista estetico molto belle
I fratelli Gregori diciamo a differenza di tanti altri illustratori della Divina Commedia
E
Erano facilmente comprensibili da tutti veramente anche da chi non l'aveva studiato erano due impatto visivo notevole
E per cui cominciarono a far appunto a fare uscire queste settimana di settimana questo negli anni novanta queste o forse anche Citigroup che state tre edizioni di questa Divina commedia dei fratelli Gregorini veste diversa
La prima edizione appunto fu ed era anche comitato era un famoso dantista e non è che erano solo così so solo illustrazioni solo insomma non erano fumetti e via Nora la cosa veramente seria fatta bene
Poi è stata ristampata e poi adesso di nuovo per l'anniversario di Dante
La casa editrice non la
Dice San Paolo
La ripresentata un'altra volta in edizione di lusso o molto più diciamo ricca anche dal punto di vista formale no illustrazioni sono sempre le stesse
Nel frattempo i fratelli Gregori non sono sommati sono scomparsi nel mille novecentoquattro
Quattordici circa così un po'di tempo fa però queste illustrazioni della Divina Commedia può addirittura regalata come regalo appunto come nelle celebrazioni dantesche del centenario di due anni fa fu reiterata al presidente Mattarella
Il quale appunto insomma l'apprezzo moltissimo questa questa veramente un'edizione notevole anche dal punto di vista grafico
Una cosa che diciamo avuto un veramente un sacco di tantissimo riconoscimenti questa questa illustrazione dei fratelli Gregori
Perché appunto come avevo detto insomma era riuscita per una tiratura veramente notevole e devo dire che insomma in questo possiamo e questi fratelli Gregorio erano comunque rimasti molto attaccati a Parenzo e infatti se si esami da bene dei vari illustrazioni in una quella tesi di cui uccelli che il verso ahi serva Italia eccetera eccetera in fondo c'è raffigurata
Chiudo va be'raffigurata da basiliche o frasi hanno addirittura per quanto erano attaccate il proprio errore proprio ricuciti va bene allora grazie
Grazie dottoressa Pucci in per questo intervento proseguiamo ancora alcuni aspetti che abbiamo affrontato in questa nostra trattazione quello che è stato appunto abbiamo parlato i Dante degli studi degli studiosi che l'hanno affrontato quello che è un aspetto particolare sono le studiose di Dante coloro che appunto si sono dedicate alla figura dantesca e questo uno ad esempio degli argomenti dei quali si occupato nei suoi vari contributi nell'arco dei vari conventi capiamo organizzato la professoressa Barbara Vinciguerra prego
Buonasera a tutti intanto da diciamo non occorre ricordare che in questi territori dell'Adriatico orientale le donne hanno dato il loro contributo alla cultura alla politica fin dalla seconda metà dell'Ottocento
Hanno aperto le loro case facendolo diventare dei salotti letterari
Ma hanno contribuito anche alla con la loro scrittura che di per sé è già un atto rivoluzionario per quell'epoca per una donna perché toglie tempo a quelle che sono le cure della famiglia dei figli
Quindi inizialmente questa scrittura è fatta di carteggi di diaria intimai privata
E lentamente riesce ad entrare diciamo sulla scena pubblica attraverso Circuiti editoriali attraverso il giornalismo
E se seguiamo diciamo questa questo ordine come dire un po'cronologico rammentiamo questi nomi di donne vedrete che non sono molto noti
Perché non sono riuscite come tante donne ad entrare nel canone ufficiale della letteratura
E nella memoria storica che deve essere condivisa della nazione diciamo perché se ci è stato tramandato
Tutto da un mondo Andros centri con che ha messo in disparte ha marginalizzato le donne
Quindi diciamo in qualche modo ricordando le ecco ci accorgiamo che ci offrono in realtà un punto di vista diverso alternativo rispetto a quello ufficiale
E anche se vogliamo in qualche modo originale qui vedete una donna che che forse insomma è la più conosciuta un po'la pioniera di tutte le donne dell'Adriatico orientale che ha Giuseppina Martinuzzi un intellettuale e giornalista
Ha fondato in anni proprio non sospetti un giornale Pro Patria
E quindi chiaramente insomma è una donna che si è battuta per i diritti per l'emancipazione
Per le classi anche più povere
Nella nell'immagine vedete un sonetto che compone nel mille ottocento sessantacinque quando nella sua Albona si celebra come è già stato ricordato dal professor parlato questo
Sesto centenario proprio della nascita di Dante chiaramente da un punto di vista stilistico dell'Aulicino alita non troviamo nulla ma è una testimonianza importante
Perché è una donna che partecipa a questi eventi e si mette diciamo in prima linea
Ma non basta perché Giuseppina Martinuzzi nel mille ottocentottantasei pubblica a Trieste
Un manuale me ne Monico che è un manuale diciamo in uso poi alle su cuori lei è un compendio di tutte le materie storia geografia e inserisce proprio anche delle parti della Divina Commedia quindi Dante per le future generazioni è un punto di riferimento per i valori per gli ideali appunto che possono essere condivisi
Qua vedete invece è un'altra donna abbastanza famosa diciamo dal fiume Gemma a fare il film che è un illustre pedagogista ovviamente ma è anche una delle poche donne che a diciamo intervenuta
Nel dibattito della Voce di Prezzolini ha scritto queste lettere appunto dal fiume e quando era nella sua città partecipato a questo circolo letterario che era molto importante ha divulgato Dante attraverso delle conferenze ha fatto una conferenza su Dante il mare
Ma ha scritto anche un saggio di critica letteraria proprio sulla letteratura italiana e sulle figure femminili all'interno della letteratura italiana
Individuando Dante questo che lei chiama un austero poeta ma come il primo che è riuscito a parlare
Con le donne alle donne perché ne ha sublimato diciamo l'immagine ma anche infuso una certa consapevolezza e fiducia quindi ha riscattato un po'la donna da quell'immagine medievale da diciamo negativa ancora ricordiamo
Un personaggio anche questo poco conosciuto che si chiama Emma bocca con indiani nasce a Venezia
Poi ha diciamo la sua attività fondamentale a Firenze ma a causa dell'insegnamento andrà anche a Gorizia
E e qui comincia a collaborare con tutta una serie di periodici a Trieste ed è molto conosciuta come critica letteraria e scrive un testo la Divina Commedia nel mi
Duecentonovantaquattro scene e figure appunti storico critici ed estetici
è un testo di critica letteraria molto diciamo importante in cui si fa riferimento a personaggi come De Santis lei ha una solida formazione culturale
E in cui in tempi non sospetti si parla di Dante cercando diciamo di rifornire
Ai alunni come dire un carattere interdisciplinare perché la Divina Commedia secondo lei deve essere raccontata anche attraverso immagini artistiche
Quindi tira in ballo al Botticelli Michelangelo insomma una donna che h parte che ha scritto moltissimo adesso qui nato naturalmente lasciamo andare ma un personaggio che ha dato molto alla critica letteraria
E poi ci trasferiamo ancora
Ministeriali e in particolare a
Pisino dove nasce ad assestare un che è una giornalista una traduttrice e una scrittrice che ecco veramente poco nota poco conosciuta
Che pensate a diciannove anni inizia a collaborare con il popolo istriana un giornale adito a Paola un settimanale diretto da Giovanni ti Neuss e quindi inizia un mestiere che in quell'epoca era appannaggio ovviamente maschile e partecipa proprio a come in difesa della italianità di queste terre perché se vedete era quella testata non si vede benissimo ma sullo sfondo si intravede l'Arena di Pola l'arco dei Sergi no
E e scrive molti articoli proprio in difesa dell'italianità di queste terre in particolare uno dedicato a questo busto di Dante a Pola cioè il giorno seguente in cui viene messo la posa di questo busto lei scrive un articolo appassionato
E nella diapositiva successiva si vede proprio anche se malamente perché il supporto cartaceo che ho trovato era un boh deteriorato però si vede a cuocere
L'immagine appunto di Dante non ci dobbiamo immaginare chiaramente un articolo di cronaca ma è un articolo appassionato in cui immagina Dante che ha soggiornato e lei lo dà per scontato ovviamente
A in questo monastero di di di Sammichele e e scriverà oltre a questo anche una una lirica compresa nei canti dell'Istria del mille novecentosei dedicata proprio a Dante appunto a Pola
Ci sono insomma tante donne che possiamo ricordare una in particolare diciamo è c'è spesso un punto di vista molto originale
Ed è nella Doria Cambon triestina
Che fa parte insomma di una delle famiglie più importanti di di Trieste il fratello ecco di di vedete un dipinto proprio del fratello Glauco Cambon che la la ritrae e al fianco ecco questo quadretto così per ricordare che lei si dedica allo spiritismo all'inizio del Novecento non è la sola
Insomma da Capuana Svevo Pirandello sono tutti attratti no dal dallo spiritismo è lei ENEL fa proprio un motivo di studio e scriverà il compito spiriti Co
E in cui Dante le appare secondo diciamo varie volte
E addirittura diventerà una sorta di cross sbraita era perché l'aiuterà c'è una presenza costante
Nasce naturalmente e alla sua formazione in questa famiglia aristocratica il nonno e un Danton filo per cui insomma per lei una presenza proprio quasi di vita ecco costante
E e poi arriviamo a Sempre a Trieste nel ventotto per esempio Carlotta sulle ossa scrive anche lei un testo di critica letteraria
Dante e il suo secondo amore è un testo di trecento pagine ricco Fitto di note di bibliografia in cui cita un'interpretazione piuttosto originale dicendo che Dante praticamente e in questa figura di Mattei da avrebbe addirittura visto invece la sua Gemma Donati
Insomma ipotesi alquanto suggestiva che non ha avuto chiaramente molto credito al successo però il testo ci ci testimonia che ha una solida formazione quindi diciamo anche le donne hanno dato molto hanno offerto un punto di vista diciamo originale e l'ultima per esempio anche arriva fino ai giorni nostri Melita Milani no
In qualche modo ragionerà sulla lingua e sull'importanza della lingua come unità fondante di un popolo
Moltissimi infatti ci richiama proprio l'opera di Dante quindi arriva insomma fino
Grazie
Ringraziamo
Senatore che ci comma anticipata potesse salutare per altri impegni ma comunque ringraziamo ancora per la preziosissima collaborazione per aver seguito comunque gran parte dei nostri lavori odierni lavori che proseguono adesso con un intervento occorrerà professoressa Chiappori che si soffermerà appunto siamo qui a Roma
E Roma quindi abbiamo fatto abbiamo alzato già accennato queste teorie che riguardano la presenza di Dante a Roma i suoi viaggi romani ma a quel suo crepa cromato e anche un simbolo e qualcosa che rappresenta anche altro ben sappiamo come Dante in vita varare alcuna ritto dura superiore ai suoi ai del i suoi versi e vediamo quindi quello che può essere il significato di Roma in Dante tramite un simbolo e verità
De mi ha dato proprio il destro professor parlato prima perché devo dire che se l'Italia avuto bisogno del mito di Dante Dante a sua volta ha bisogno del mito di Roma
Per formulare sostenere la sua famosa teoria dei due soli ora già nel demone archiviati è articolato in tre libri Dante si sofferma
Sul potere assoluto sulla necessità che vi sia una guida un monarca universale affinché l'umanità abbia un cammino incerto nella segno della giustizia
Nel secondo libro afferma che l'antico popolo romano avuto il merito e quindi anche il privilegio di sapere come capo appunto l'imperatore e ovviamente sere meritato perché si è condotto in maniera equa anche quando conquistava il popolino nera diciamo non si lasciava andare al senso di vendetta di sopraffazione questo lo dice Dante naturalmente
E infine nel terzo libro arriviamo proprio lo scontro aperto con coloro che sostengono che invece la chiesa al primato
E tante dice no per i due poteri sono assolutamente distinti da una parte l'intero perché pur discendendo da Dio suo potere e comunque autonomo e si muove secondo le la ragione così come la ragione intelletto e la ragione guidano i singoli individuo così il monarca guida l'umanità Somaini insieme degli uomini la società il Papa ha quindi un potere meramente spirituale
E chiaro che è una teoria inconciliabile con il cammino della Chiesa sino ad epoche molto recenti
Mi sovviene proprio partendo dalle parole del Professore ricordare che la riabilitazione di Dante agli occhi della Chiesa è stata insomma abbastanza sofferta
Si è stata progressiva nei secoli piani per il piano piano è stato apprezzato come poeta eccetera eccetera però lo stesso Paolo sesto
Ha scritto un lungo documento nel quale parla di Dante apprezzandolo come poeta Paolo sesta sapete è stato anche un uomo di grande cultura oltre che un Papa no
Quindi argomenta molto bene sulle qualità di Dante ma sottolinea il fatto che Dante si è permesso di attribuire e le pene perché del del dell'oltre mondo che invece ovviamente solo Dio può può darci ma Paolo sesto poi anche offerto suo omaggio a Dante no quando è andato nella Battistero dive di Firenze
E dinanzi appunto al diciamo la tomba di Dante al la diciamo memoria proprio di tante a diciamo pregato e ha quindi portato il suo omaggio alla al poeta
Quindi c'è stata la fine andare riabilitazione è insomma Paolo sesto siamo nel Novecento quindi se vogliamo proprio dirla tutta è chiaro che è stato un ostracismo molto lungo che si fonda proprio sul pensiero di Dante dicevamo del mito certo Roma torna continuamente in Dante ma non solo e tanto perché Dante s'è stato a Roma non è stata Roma a noi non importa molto individuare i luoghi dove abbia posato sacro chiede Dante quanto piuttosto individuare quei luoghi che continuamente nomina qua e là in tutte e tre le cantiche perché tornano a strumento di ciò che Dante vuole dire vuole rappresentare
Sono metafore naturalmente sono riferimenti vicini o lati quindi più lontani
E allegorie rimandi culturali Dante è stato un uomo di grande sapere della sua epoca conosce molto bene la mitologia ha letto e per gli autori latini quindi avesse scelto come guida Virgilio e quindi i luoghi stesse o che Dante cita qua e l'adesso non via morbo con i terzi i passi perché non ha alcun senso ritroverete poi nel nostro volumetto ma diciamo è è un filo conduttore che percorre tutte e tre le cantiche
E sempre c'è la figura dell'imperatore Bassetti e sarà quella di Giustiniano o anche la figura di cineserie e di Cesa re anche semplicemente come titolo imperiale no
E dove dov'è finito il tuo scesa re Roma anche sei distrutta rovinata dilaniata non esistono stato come è stato già ricordato l'Italia una penisola in balia delle fazioni no e questo è ad esempio il sesto canto e il Purgatorio poi anche dette nell'inferno nel paradiso questo sesto canto che torna con sempre la visse la polemica sul piano politico
E la vittima di questi attacchi e soprattutto la Chiesa romana Chiesa che corrotta
Che ha abbandonato naturalmente Roma e il laterale no che insomma era la Chiesa allora e il sito più importante della cristianità perché il più antico tra l'altro e quindi se n'è andata ad Avignone e non dimenticate che se Dante è stato a Roma probabilmente per il Giubileo del Trecento
E poi nel mille trecento uno per la con la delegazione fiorentina per parlare con papa Caetani a proposito della sua fazione quella dei bianchi contrastata dai neri a Firenze no quindi per impedire che i neri si accordassero con Carlo di Valois di Valois cosa che poi puntualmente accade e quindi Firenze insomma
E preda di vari tour di di e comunque diciamo sette è stata a Roma e ha dato segni di conoscere Roma perché descrive in qualche modo a suo modo naturalmente in modo poetico
Sia il Ponte Sant'Angelo allora Pontelli o no del dell'imperatore Adriano su cui Pellegrini camminano
In due su due corsie con direzione opposta a quelli che vanno verso San Pietro quindi con la volto rivolta Castello e quelli che invece vengono nell'altra mano
Dall'altra parte quindi dando il dorso al Vaticano e alla castello e questa al vecchio castello per aprire la tomba di Adriano questa qui
E che poi tramutata in Castel Sant'Angelo e guardano al Monte Giordano che cos'è sto Montegiordano adesso c'è via di Monte Giordano onde i palazzetti storici era in realtà un vero monta rozzo per dirla alla romana formato da detriti di marmo Nonda diciamo di a un fuori come quelli di Testaccio perché lì venivano scaricati i marmi che poi si usavano per costruire Campo Marzio in in età
Romana e quindi poi nell'Alto Medioevo dove e quando tutto poi viene abbandonato resta questo monta rozzo e diventa una luogo della famiglia Orsini
Esattamente di Giordano Orsini e quindi Montegiordano per la Roma alto insomma questi luoghi sono citati da Dante
E allora gli storici si spremono per dire ma allora c'è stato davvero non dimentichiamo e qui diciamo più avuto perché con voglio abusare di voi
Che esistevano anche i cosiddetti itinerari cioè dei bei libri delle belle guide che venivano scritte per i pellegrini per i romeni ma anche per i pellegrini che andavano oltre verso il Gargano e poi verso Gerusalemme
Quindi delle corpose guide in cui come della nostra Michelin e di più recente memoria
Si indicavano si descriveva di luoghi si davano indicazioni su dove fermarsi dove dormire nell'ostello la Locanda eccetera
E soprattutto ciò che il Pellegrino doveva sapere per entrare a Roma forse è stato Pellegrino lo stesso Dante appunto le mille trecento
Forse sì forse no cento lui conosce l'ingresso la strada per Roma e l'ingresso quando parla
Del Bulli camei le acque diciamo vicino a Viterbo per intenderci e e cita in qualche modo Sutri che era il luogo dove i pellegrini provenienti da nord dovevano necessariamente fermarsi prima di entrare a Roma c'era una specie di diciamo
Come dire di stazione in cui si dovevano tutti fermare e dovevano papere l'autorizzazione per entrare nella città
E quindi tante cose che cita ma ripeto erano patrimonio conoscenza comune all'epoca
A me importava di più e spero di averlo reso poi nei miei contributi sottolineare quanto Dante carichi questi luoghi di una valenza diciamo allegorica legata appunto al suo pensiero politico
Che la vero
è molto interessante è un pensiero politico che poi diviene anche e diciamo come è stato appurato giustamente ricordato anche uno dei nodi intorno ai quali oltre a quello della lingua
Sì genera questo mito questa notorietà di Dante no e questa rispondenza come dire di sentimenti tra Dante e il desiderio di italianità e di nazione
Perché tante appunto e laico almeno così appare Dante distingue il potere civile da quello religioso
Quindi pensa ad una diciamo forma chiamiamola così di Stato fondata sulla legge
E quindi su un con un fondamento giuridico tutte queste cose erano molto moderne ed importanti ed attuali al suo tempo e lo sono state poiché nelle in tempi più recenti con questo mi concedo grazie
Allora ringraziamo questo intervento a professoressa pare Grazia Chiappori e andiamo di nuovo alla professoressa Donatella assurse che prima appunto ha presentato insomma dato una descrizione
Per sommi capi di quello che è stato questo nostro progetto tanta Adriatico su un progetto che ricordiamo la peraltro ricevuto anche un riconoscimento della Medaglia della Presidenza della Repubblica da presidente Mattarella che da riconosciuto l'alto valore culturale
Diamo quindi adesso invece la parola duramente la professoressa Sulzer per affrontare uno dei vari argomenti che ha ha trattato nei convegni e che poi sono contenuti anche all'interno di questo nostro volume edito appunto da Camaro edizioni che si può anche trovare on line sul sito della casa editrice e e appunto il tema appunto della della capacità sensibile metafora soprattutto importantissimo potere politico della memoria in Dante
Grazie grazie allora Lorenzo Salimbeni ha già detto quello che dovevo dire io quindi sarò brevissima
E allora il professor parlato mi ha dato il destro prima proprio con l'argomento della memoria perché appunto come giustamente è stato ricordato poi troverete all'interno del volume
E questo come tanti altri argomenti e contributivi moltissimi altri
Studiosi e i relatori dei convegni del delle diverse occasioni ma la memoria ecco la memoria che è stata già citata ricordata in diversi momenti oggi pomeriggio
è fondamentale se pensiamo che noi oggi non ci preoccupiamo così tanto della memoria perché ormai abbiamo tantissimi mezzi tantissimi strumenti abbiamo i computer abbiamo tutto ciò che ci serve per non dover fare nessuna fatica
A ricordare alcunché
E in realtà potremmo perfettamente fare a meno di sforzarci per il semplice fatto che la nostra memoria ha trovato il modo per essere in qualche modo custodita
Invece all'epoca di Dante era un elemento fondamentale per poter vivere ma soprattutto per poter creare qualcosa che avesse anche un collegamento diretto con la vita vera reale di tutti i giorni ma anche con la vita politica
No
A con la vita politica con la vita sociale con l'aspetto antropologico con la cultura perché se parliamo di cultura nel mille trecento dobbiamo sempre ricordare che quanti erano i conti
Qui lo sappiamo bene ci sono tantissimi docenti e gli studenti chi sapeva leggere chi sapeva scrivere in quell'epoca quasi nessuno quasi nessuno
E come si poteva fare accedere a conoscenze o anche dare indicazioni dare consigli di dare norme indicazioni di ogni genere soprattutto è stato ricordato il rapporto molto conflittuale con la Chiesa con il papato da parte di Dante anche dal punto di vista religioso o spirituale
All'epoca la visione religiosa della vita era estremamente condizionante
Ed era molto importante per la vita
Di de delle persone e delle popolazioni in genere e allora già gli antichi avevano strutturato Laras memorie l'arte della memoria ed era un qualcosa di eccezionale
Che ecco quello che vediamo nell'immagine è uno prospetto proprio dell'epoca
Ancora latina ancora romana
Dell'arte della memoria no questa sorta di cerchio in cui rientrano tutte le conoscenze tutte le nozioni tutto ciò che si può acquisire e fare proprio con chiaramente un sistema che permetteva di mantenere all'interno della propria mente il ricordo di quanto era stato acquisito
Tutto questo poi sappiamo bene che successivamente converrà ripreso anche dopo Dante da Giordano Bruno anche lui altro personaggio che con la Chiesa di problemi ne ha avuti non pochi anzi ma ma che aveva filosofo studioso letterato uomo incredibilmente eclettico aveva strutturato sulla base di quel sistema antico dell'arte della memoria questo su Wap
Prospetto che in realtà non è solamente un bellissimo disegno perché ci può apparire come tale no
Pieno di colori sono tutti i settori sono tutti i settori che in base a come sono inseriti l'uno nell'altro con i colori diversi
Fanno riferimento acciocché nella nostra mente il nostro cervello la nostra scatola cranica i vari luoghi della memoria laddove noi possiamo andare a posizionare quanto abbiamo acquisito per arrivare per andare velocemente avanti a quelle che sono le moderne tecniche l'emblema o tecniche come si chiamano
Che però in realtà riprendono lo stesso tipo di sistema vale a dire settorializzare quelle parti all'interno della nostra scatola cranica
Che possono acquisire i vari dati che noi immettiamo nella nostra memoria e ci sono le diverse parti del cervello che acquisiscono dati di tipo matematico di tipo numerico di tipo relativo alle parole alle immagini ai colori ai suoni cioè c'è tutto un mondo che è quello che viene utilizzato per ricordare e tutto questo per dire cosa cioè perché questo discorso è così importante relativamente a Dante
Per il semplice fatto che la memoria in tanti appunto diventa viene considerata sia come capacità quella nostra appunto sensibile
Sensibile perché perché sollecitata proprio dai Sensi da ciò che noi percepiamo con lo sguardo
Con l'udito con loans fatto addirittura le immagini fortissime le metafore incredibili che ci presenta per esempio nella Divina Commedia
Figure di personaggi come Paolo e Francesca chi non li ricorda tutti sappiamo che sono stati Paolo e Francesca tutti
Ricordiamo alcune espressioni che da allora ad oggi sono diventa divenuta addirittura dei modi di dire
Non ti curare di loro ma guarda e passa lo conosciamo tutti magari più di qualcuno non sa neanche cosa da dove proviene chi lo ha scritto perché è stato detto però quella frase esiste esiste nella memoria comune nella memoria collettiva
E da quel tipo di significato che è lo stesso che in quel momento
Quando Dante interloquisce con via Giglio gli viene fatta pensare dal suo maestro e questo rientra nella memoria sensibile e e e che cosa farà Dante crea delle immagini li conosciamo bene tutti talmente efficaci talmente eccezionali soprattutto nell'inferno ad esempio pensiamo arrivati pene pensiamo al ghiaccio pensiamo al caldo pensiamo alla bufera la bufera della passione che travolge tutte le anime dei lussuriosi Paolo e Francesca travolti in questo vento incredibile
Il vento della passione è un'altra espressione che è entrata nella memoria comune da secoli e secoli però a anche un valore importante un valore politico per esempio prima del valore politico vediamo questo questo un bellissimo quadro di Turner che con la collega
Chiappori abbiamo utilizzato per un altro lavoro su Dante è il famoso brano era già allora che volte grazie ai naviganti intenerisce il coro è eccetera eccetera del Purgatorio
Ma il punto è proprio questo il tema della rimembranza ripresa poi in tempi successivi in maniera fondamentale dalle o Pardi che ne ha fatto anche degli studi insomma cioè lì diventa molto importante l'accezione al di là della della polizia no del testo che ha scritto dei versi che ha scritto ma anche il significato
Che viene attribuito a tutto questo e anche qui quello che è il ricordo struggente appunto del momento della dio del saluto alle persone amate magari per partire per un lungo viaggio
è quell'elemento che farà ricordare in assoluto sempre e un certo tipo di situazione però la memoria
Ecco qui abbiamo una carta Geo storica bellissima più o meno del mille quattrocento mila e cinquecento e anche successiva tutte poi riedizioni di queste carte
Che serve e per focalizzare dal punto di vista politico dal punto di vista storico dal punto di vista antropologico fatti cose e situazioni che abbiamo la carta dell'Italia e vediamo dall'altra parte del mare Adriatico la penisola istriana
La parte della Dalmazia chiaramente ci appare diversa da come vediamo noi oggi lei attuali carte geografiche ma illa ricordo politico e quello che diventa poi fondamentale perché quello che Dante vuole andare a sottolineare è proprio che
E
La forza storica di certi principi di certi concetti che diventano esperienze narrative dinamiche che ogni persona ogni essere umano
Vive nella propria epoca storica nel proprio contesto socioculturale
Diventa materia di memoria comune memoria collettiva che come è stato già giustamente ricordato da chi mi ha preceduto è arrivata da allora ad oggi e allora ecco che la memoria
Ci fa vedere Dante con la il testo in mano la memoria polemica che che che che si frappone tra papato e Chiesa tra papato intere una teoria dei due soli ciò che va ricordato come va ricordato come vanno ricordati i papi come vanno ricordati gli imperatori perché certi imperatori
Si ricorda altri no perché Dante auspica l'arrivo di Arrigo settimo che poi viene dimenticato da tutti nel corso del tempo tranne che da lui che ce lo ricorda costantemente coi suoi versi proprio perché e questo è l'elemento fondamentale che può costituire la la vita dei popoli e che soprattutto diventa memoria politica diretta Colonna quelli che poi sono i suoi riferimenti al mondo comunale li vediamo anche qui in questa immagine bellissima anche il panorama alle sue spalle
Che ritrae la città di dite ma è un'immagine abbiamo dietro la città abbiamo Firenze alle sue spalle
Cioè sono tutti i riferimenti di vita comunale di vita politica l'Italia serva di dolorose Spello come diceva lui
Che sottolinea la divisione politica che c'è tra i due mondi fondamentali Papato e Impero e per un uomo come Dante un uomo medievale
E comunale è quasi un accettare di doversi adattare ad un pensiero politico che non era quello suo proprio quello che aveva connaturato in sede l'idea di un impero che debba essere ricordato nel corso del tempo sempre
L'unico momento in cui la memoria viene meno in cui Dante alza le mani di fronte a qualunque cosa è il momento della visione di Dio
Non era da ciò le proprie penne quello è qualcosa che la mente umana non può ricordare
E non può ricordare perché non è sensibile
Gli occhi la vista
L'udito non possono arrivare a vedere a percepire ciò che non è visibile e percepibile ciò che non ha una concretezza ciò che è solamente spirito e dunque l'unica cosa che può rimanere come un brevissimo barlume di memoria e quelli Lussemburgo ore quella luce immensa di fronte alla quale proprio per l'impossibilità dei sensi di arrivare a tanto Dante viene meno sviene che è proprio quello che si dice perdere i sensi tutto il resto lo troverete all'interno del nostro volume grazie
Bene
Allora ti ringraziamo tutti quanti per a dare seguito fino alla fine i nostri lavori
Adesso ha dato giurisdizione Śākyamuni ringraziamo ancora per la vostra partecipazione ringraziamo il senatore del primo per l'ospitalità e la preziosissima collaborazione
E però dobbiamo chiudere la sala perché purtroppo siamo poco abbiamo sforato i tempi a nostra disposizione grazie buona serata